IL COLLEGIO DI MILANO. - Prof.ssa Antonella Maria Sciarrone Alibrandi Membro designato dalla Banca d'italia
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1 IL COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: - Prof. Avv. Antonio Gambaro Presidente - Prof.ssa Antonella Maria Sciarrone Alibrandi Membro designato dalla Banca d'italia - Prof. Avv. Emanuele Cesare Lucchini Guastalla Membro designato dalla Banca d'italia (Estensore) - Prof. Vittorio Santoro Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario - Prof. Avv. Andrea Tina Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 4 settembre 2012, dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria Tecnica. FATTO Il 13/12/2011 i cointestatari di un contratto di mutuo per tramite di un patrocinatore legale sporgevano reclamo per ottenere l immediata restituzione di tutte le somme illegittimamente e/o sine titulo percepite [dall odierna resistente] in relazione alla estinzione anticipata del capitale residuo inerente [un] contratto di mutuo con garanzia ipotecaria. L estinzione del finanziamento era stata perfezionata il 27/02/2007 attraverso il pagamento da parte dei ricorrenti di ,60 a titolo di commissioni. Nella rimostranza, parte attrice sosteneva che la convenuta avesse percepito tale somma in forza di un illegittima applicazione della penale prevista dalle norme contrattuali. Infatti, seppure originariamente il contratto di mutuo avesse condizionato l estinzione del finanziamento alla corresponsione di una penale pari al 5% del capitale residuo, andava tenuto conto di quanto previsto dall art. 7, comma 5 della legge n. 40 del 02/04/2007 e dall accordo del 02/05/2007 tra l ABI e le associazioni dei consumatori. Tale normativa aveva determinato la misura massima dell importo della penale per l estinzione anticipata o parziale dei contratti di mutuo immobiliare, prevedendo, per il caso in questione, una misura massima pari allo 0,5% del capitale residuo. In virtù del regime normativo sopravvenuto in corso d esecuzione del contratto, parte attrice chiedeva la restituzione di ,74 oltre interessi legali. Seppur le parti non abbiano prodotto il riscontro della banca, dalla corrispondenza allegata al ricorso si evince che la resistente aveva precedentemente respinto le molteplici richieste di rimborso, sostenendo che: 1. il finanziamento non era stato erogato per l acquisto della prima casa; 2. il contratto di mutuo prevedeva un tasso d ingresso decisamente favorevole per il cliente ed al di sotto delle condizioni di mercato; 3. la normativa richiamata era stata introdotta successivamente al perfezionamento dell operazione di estinzione. Pag. 2/6
2 Con ricorso presentato il 30/01/2012, parte attrice ha reiterato le richieste avanzate in sede di reclamo, e cioè: la restituzione delle somme illegittimamente e/o sine titulo percepite dall[ odierna resistente] in relazione all estinzione anticipata del capitale residuo inerente il contratto di mutuo con garanzia ipotecaria e che si quantificano nella somma pari ad ,74 oltre interessi legali a decorrere dal giorno 27/02/2007 e sino a saldo. Per quanto riguarda la ricostruzione dei fatti di cui è causa e le motivazioni a fondamento della richiesta, il ricorso ha fatto esplicito rinvio al reclamo allegato. L intermediario ha presentato le proprie controdeduzioni in data 11/04/2012. In esse la convenuta ha fatto presente che: 1. nel contratto di mutuo stipulato con i ricorrenti non è espressamente prevista la destinazione a prima casa. 2. Dall art. 8 del contratto e dalle visure catastali, si rileva che i ricorrenti hanno acquistato un immobile il 29 dicembre 1999, data corrispondente all iscrizione di ipoteca in favore di [un'altra banca ], che aveva erogato un corrispondente finanziamento. Altra ipoteca era stata iscritta a favore della [medesima banca] in data 5 gennaio 2001, poi estinta anticipatamente in seguito al mutuo concesso nel 2003 dal[l odierna resistente]. 3. Non vi sono stati acquisti contestuali o prossimi alla data di erogazione del finanziamento da parte dell[ odierna resistente] nel Il finanziamento è stato utilizzato non solo per estinguere il precedente mutuo ipotecario, ma anche per saldare altri debiti contratti con altri istituti. Ciò comporta che il contratto stipulato con la convenuta non era destinato all acquisto di prima casa ma ad altre finalità (esigenze di liquidità). 5. Il Testo Unico Imposte sui Redditi, che prevede delle detrazioni per l acquisto della prima casa relativamente agli interessi passivi qualora l acquisto dell immobile sia effettuato nell anno precedente o successivo alla stipulazione del mutuo a ciò finalizzato, stabilisce che non si tiene conto di tale periodo nel caso in cui l originario contratto è estinto e ne viene stipulato uno nuovo di importo non superiore alla residua quota di capitale da rimborsare [ ]. Nel caso di specie, la non destinazione del mutuo contratto con la resistente all acquisto della prima casa si desumerebbe dall importo ben superiore al primo finanziamento concesso ai Ricorrenti da altro istituto. 6. A supporto della tesi qui sostenuta, parte resistente rileva la mancanza di presentazione da parte dei mutuatari della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà [ ] prevista dall accordo del 2 maggio 2007 tra ABI e Consumatori, al fine di dimostrare che il mutuo concesso nel 2003, è stato stipulato per l acquisto della prima casa, antecedentemente al 2 febbraio 2007 ed in essere a tale data. In virtù di tali circostanze, la banca ha chiesto al Collegio di ritenere infondato il ricorso. DIRITTO La questione centrale che questo Collegio è chiamato ad esaminare riguarda l applicabilità al contratto di mutuo de quo delle norme previste dall art. 7, comma 5 del c.d. Decreto Bersani (d.l. 31/2007, convertito con modifiche nella legge 40/2007) e del successivo accordo ABI Associazioni dei consumatori, firmato a Roma il 2 maggio 2007, in materia di penale per estinzione anticipata dei mutui immobiliari. Prima di esaminare nel merito la controversia sembra, tuttavia, opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Il contratto di mutuo de quo è a tasso variabile e la scadenza era stata originariamente fissata per il 31 ottobre 2018 (art. 3 del contratto allegato alle controdeduzioni). Il Pag. 3/6
3 finanziamento è stato originariamente stipulato con un intermediario poi incorporato nell odierna resistente, per un importo di ,49. Nelle controdeduzioni parte convenuta ha fatto presente che i ricorrenti hanno acquistato un immobile il 29 dicembre 1999, in virtù di un finanziamento contratto con altra banca, a favore della quale era stata poi iscritta ipoteca sul medesimo immobile. In una nota del 29/07/2008 acclusa al ricorso, l odierna resistente, rispondendo ad un esposto inviato alla Banca d Italia, precisava che il mutuo le era stato richiesto [ ] al fine di sostituire [il] mutuo ipotecario concesso negli anni precedenti dall[ altro intermediario]. All art. 8 del contratto di mutuo de quo è precisato che, essendo stati estinti i debiti nei confronti della precedente banca mutuante, questa avrebbe rilasciato una dichiarazione di liberazione dell immobile dal vincolo ipotecario. Dalla documentazione versata in atti, si evince che il 27 febbraio 2007 i ricorrenti hanno estinto il mutuo con il pagamento di ,50. Tale somma corrisponde effettivamente al 5% del capitale residuo alla data di estinzione del finanziamento ( ,02). Nella quietanza rilasciata dalla banca convenuta a fronte del pagamento estintivo, il finanziamento viene descritto come prima casa 01. In sede di controdeduzioni, la banca resistente ha fatto presente che tale indicazione è da addebitare ad un mero errore materiale d inserimento della causale d estinzione. La banca, a supporto della tesi per cui il mutuo non era stato destinato all acquisto dell immobile, ha accluso le seguenti informazioni, tratte dalle segnalazioni in Centrale Rischi: Al ricorso è stato allegato un documento concernente il trattamento tributario applicabile al finanziamento. Da qui si evince che al finanziamento è stata applicata un aliquota dello 0,25% in virtù del fatto che la somma mutuata è stata destinata all acquisto di un immobile per cui ricorrevano le condizioni di cui alla nota II-bis alla Tariffa I Parte Prima annessa al Testo unico delle disposizioni concernenti l imposta di registro (d.p.r. 131/1986). In base al contratto di mutuo accluso, seppure in forma incompleta, dalla convenuta si evince che i ricorrenti, al momento del perfezionamento del negozio, risiedevano nell immobile posto a garanzia del finanziamento de quo. Più nello specifico, all art. 8 è precisato che su tale immobile era stata iscritta ipoteca a favore di altra banca, i cui debiti sono stati estinti. Ciò chiarito in fatto e venendo all esame del merito della controversia, deve rilevarsi che gli indici probatori non sono del tutto coerenti tra loro, ma da un analisi comparata dei medesimi sembra possa concludersi per la prevalenza di quelli che inducono a ritenere fondata l istanza avanzata dal ricorrente. Pag. 4/6
4 Ne deriva che, con riferimento al mutuo estinto che era a tasso variabile ed è stato sottoscritto in data antecedente all entrata in vigore del c.d. decreto Bersani deve trovare applicazione la disposizione di cui al comma 5 dell art. 7 del D.L. n.7/2007, che ha riservato ad un accordo tra ABI e associazioni dei consumatori la determinazione della misura massima dell'importo della penale dovuta per il caso di estinzione anticipata o parziale del mutuo (cfr. D.L. 31 gennaio 2007, n. 7, convertito in legge 2 aprile 2007, n. 40, il quale, all art. 7, comma 5, prevede testualmente che L'Associazione bancaria italiana e le associazioni dei consumatori rappresentative a livello nazionale, ai sensi dell'articolo 137 del codice del consumo di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, definiscono, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le regole generali di riconduzione ad equità dei contratti di mutuo in essere mediante, in particolare, la determinazione della misura massima dell'importo della penale dovuta per il caso di estinzione anticipata o parziale del mutuo ). Ora, il menzionato Accordo tra l ABI e le Associazioni dei consumatori disciplina che..le misure massime delle penali o di ogni altro patto equivalente o aggiuntivo (di seguito penali), ai fini dell art. 7, comma 1, del predetto decreto legge, sono determinate e si applicano in via transitoria e quindi solo per parte del periodo di ammortamento dei contratti di mutuo interessati nel modo seguente: a) per i contratti di mutuo a tasso variabile 0,50 punti percentuali; 0,20 punti percentuali nel terzultimo anno di ammortamento del mutuo; 0,00 punti percentuali negli ultimi due anni di ammortamento del mutuo [ ] Ai sensi dell art. 15 della legge 23 agosto 1988, n. 400, le modifiche apportate, in sede di conversione, al decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, hanno efficacia dal giorno successivo a quello della pubblicazione della legge di conversione 2 aprile 2007, n. 40, che non ha disposto diversamente al riguardo. Conformemente a tale principio, la misura massima della penale, come concordata nel presente Accordo, riguarda: - i contratti di mutuo stipulati con banche, per l acquisto della prima casa, antecedentemente al febbraio 2007 data di entrata in vigore del D.L. n. 7/2007 ed in essere a tale data. Per acquisto di prima casa va inteso l acquisto effettuato da persona fisica della casa dove intende stabilire la propria residenza; Le predette misure massime delle penali si applicano a tutti i contratti di mutuo aventi le caratteristiche sopra indicate. Al fine di comprovare la ricorrenza delle condizioni che consentono la riduzione della penale nelle predette misure, il debitore fa prevenire alla banca o al soggetto mutuante una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi dell art. 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 contenente l attestazione dei requisiti previsti, secondo lo schema allegato al presente Accordo. Per i contratti di mutuo di cui al presente Accordo, estinti entro il 31 maggio 2007, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà può essere rilasciata dal cliente, anche successivamente alla data di estinzione, alla banca o al soggetto mutuante che provvederanno ai conseguenti conguagli. Ora, secondo quanto emerge dalla documentazione in atti le spese applicate per l estinzione del mutuo originario hanno compreso un importo pari al 5% del capitale residuo; tale somma eccede la misura dovuta e, in questi termini, la relativa domanda formulata dal ricorrente merita di essere accolta. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso e dispone che l intermediario corrisponda al ricorrente una somma pari a quanto il ricorrente stesso ha pagato in eccesso Pag. 5/6
5 rispetto allo 0,50% dell ammontare residuo del mutuo estinto con l operazione oggetto del ricorso. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00, quale contributo alle spese della procedura, e al ricorrente la somma di 20,00, quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6
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