L ALCOL in Italia e nelle Regioni. Analisi e proposte per la prevenzione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L ALCOL in Italia e nelle Regioni. Analisi e proposte per la prevenzione"

Transcript

1 L ALCOL in Italia e nelle Regioni. Analisi e proposte per la prevenzione Emanuele Scafato Direttore, WHO Collaborating Centre for Research & Health Promotion on Alcohol and Alcohol-Related Problems Direttore, Osservatorio Nazionale Alcol - CNESPS Direttore, Salute della Popolazione e suoi Determinanti Centro Natzonale Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute- CNESPS ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA' Presidente SIA, Società Italiana Alcologia Vice Presidente EUFAS, European Federation Societies on Addiction Board Advisor, APN Alchol Policy Network Rappr.te Gov. CNAPA, Committe on National Alcohol Policies and Actions

2 Dal 1934, l ISS è l istituzione di ricerca più autorevole di Public Health in Italia Osservatorio Nazionale Alcol-ISS World Health Organization Collaborating Centre for RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL-RELATED HEALTH PROBLEMS

3 IL MODELLO DI CONSUMO IN ITALIA 50 45,0 46,6 47, ,3 37,7 40,7 39,7 40,7 40,2 40,0 40,0 38,9 38,8 42,7 35,6 40,8 40,1 41,4 40,9 42,2 40,0 38,8 38,3 39, ,5 17,1 16,5 19,4 19,8 20,5 16,3 14,9 14,7 14,6 13,8 12,5 10 Astemi Maschi Femmine di oltre 3 punti % nel triennio di oltre 6 punti % nel triennio Stabili nel triennio Stabili rispetto al 2011 Consumatori occasionali Consumatori giornalieri + 5 punti % rispetto al 2007 di oltre 2 punti nel biennio ,7 punti % rispetto al 2011 Stabili nel triennio ,7 punti % rispetto al 2007 linearmente nel periodo ,2 punti % rispetto al ,3 punti % rispetto al 2011

4 I LIVELLI DI RISCHIO DEL WHO Consumo rischioso di alcol* Per consumo rischioso alcol si intende un livello di consumo o una modalità del bere che possono determinare un rischio nel caso di persistenza di tali abitudini (Babor et al. 1994). L Organizzazione Mondiale della Sanita lo descrive il consumo a rischio un consumo giornaliero medio di oltre 20 g di alcol puro per le donne e di oltre 40 g per gli uomini (Rehm et al. 2004). Consumo dannoso o ad alto rischio Il consumo dannoso viene definito come una modalità di consumo alcolico che causa danno alla salute, a livello fisico (come la cirrosi epatica) o mentale (come la depressione da assunzione di alcol) (World Health Organization 1992). L Organizzazione Mondiale della Sanita ha adottato come definizione del consumo dannoso di alcol un assunzione media giornaliera di oltre 40 g di alcol per le donne e di oltre 60 g per gli uomini (Rehm et al. 2004). *L ONA-Alcol in collaborazione con l ISTAT ha dal 2003 utilizzato per l identificazione dei consumatori a rischio le indicazioni delle Linee Guida nazionali per una sana alimentazione INRAN, che recepivano a loro volta le indicazioni dell OMS; Tali raccomandazioni suggerivano come consumo a rischio: un consumo quotidiano superiore a 40 g di alcol contenuti in una qualsiasi bevanda alcolica (2-3 UA standard) per gli uomini, un consumo quotidiano superiore a 20 g (1-2 UA standard) per le donne, un consumo superiore ad 1 UA al giorno per gli anziani e i giovani 16-18enni, qualsiasi tipo di consumo per gli adolescenti al di sotto dei 16 anni, il consumo di grandi quantità di alcolinunarcoditempolimitato (binge drinking). In base alle nuove indicazioni sui Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia (LARN) l indicatore che da anni viene utilizzato per monitorare il consumo a rischio nella popolazione italiana verrà prossimamente modificato ed adattato alle nuove raccomandazioni e alle nuove norme legislative.

5 Unità Alcoliche equivalenti (contenenti 12 g di alcol ) Tra 16 e 0-18 anni & 65+ Donne Uomini 0 Unità 1 Unità 1 Unità 2 Unità sono inoltre considerati comportamenti a rischio il Binge drinking, cioè il consumo in un unica occasione di 6 o più UA il consumo di alcolici per le donne in gravidanza e in allattamento il consumo di qualsiasi bevanda alcolica per gli alcolisti in trattamento e gli ex alcolisti EMANUELE SCAFATO 25/10/2012 RESEARCH and HEALTH PROMOTI ON on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMS

6 EC/WHO Low Risk Guidelines Survey 2012 Member States=23 MS Issued by Latest revision Men Day g Women Day g Men single occasion g Women single occasion g BG DE DHS EE NIH ES IE DoH IT NIFN MT sedqa NL NHC AT MoH PL PARPA PT NAP RO RFRD n/a SI FoM FI NAP SE NBoH UK CMO Health and Consumers

7 Standard Drinks October 2012 Definitions in grams pure alcohol Used in: brief advice/interventions public info campaigns on product labels Not used: BE, CY, LT Based on: EC/WHO questionnaire 2012 ICAP, PHEPA, Wikipedia Health and Consumers UA 8-10 g >10 CZ 16 g DK 12 g DE 10 g EE 10 g EL g ES 10 g FR 10 g IE 10 g IT 12 g LV 12 g LU 12,8 g MT 8-10 g HU 10 g NL 10 g AT 20 g PL 10 g PT g RO 13 g SI 10 g SK 10 g FI 12 g SE 12 g UK 8 g ( unit )

8 Definizioni adottate a livello SCIENTIFICO dalla RICERCA INTERNAZIONALE per la valutazione del RISCHIO del bere su base QUOTIDIANA E. SCAFATO, SIA 2013, ROMA

9 I CONSUMATORI GIORNALIERI «A RISCHIO» (%) ITALIA Consumatori a basso rischio: tra 2008 e 2011 nell ultimo anno per entrambe i sessi Consumatori a medio rischio uomini: tra 2007 e 2009 negli ultimi anni; donne: rispetto al 2007 stabili tra Consumatori a alto rischio: tra 2007 e 2012 solo tra gli uomini

10 Dei circa 7-8 milioni di consumatori a rischio di età superiore agli 11 anni identificati annualmente da ISTAT e ISS è possibile stimare in circa i consumatori dannosi di oltre 5 bicchieri di bevande alcoliche al giorno (1 bicchiere equivale in media a 12 grammi di alcol) e oltre le consumatrici giornaliere dannose di oltre tre bicchieri di bevande alcoliche ( se si considera il cut-off a 3 bicchieri pari a 36 grammi circa) E possibile stimare in almeno gli individui di età superiore a 11 anni che, in funzione dei danni registrabili clinicamente, si pongono in stretta contiguità con un profilo suggestivo di dipendenza da alcol in atto e comunque di verosimile pertinenza dei servizi di alcologia idonei a valutare l opportunità di inserimento in un percorso di verifica specialistica delle PPAC incidenti (Patologie e Problematiche Alcol Correlate note a livello internazionale come AUD, Alcohol Use Disorders) e di avvio in un possibile percorso terapeutico e riabilitazione. E, a tale riguardo, da ricordare che il DSM V assimila in termini diagnostici l uso dannoso di alcol e la dipendenza supportando nei fatti la valutazione posta in essere dal Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS di una più vasta platea da ricomprendere nelle attività dei servizi.

11 DSM 5 la raccomandazione di combinare i criteri di consumo dannoso e dipendenza E. SCAFATO, SIA 2013, ROMA

12 Le DEFINIZIONI e i LIMITI Substance Use Disorders Il dibattito nella Comunità Scientifica

13 Le DEFINIZIONI e i LIMITI Substance Use Disorders Heavy use over time : semplice, sottostima/disistima pari a quelle attuali, fortemente correlato al DSM-5, destigmatizzante

14 IMPLICAZIONI COLMARE IL GAP TRA ATTESI E OSSERVATI Nel 2012 le persone che si sono rivolte ai servizi di alcologia sono state ; Nel2012lepersone che avrebbero potuto rivolgersi per ricevere un assistenza e/o trattamento a causa dei danni causati da un consumo dannoso di alcol suggestivo per alcoldipendenza o comunque per arrestare la progressione del danno e prevenire le complicanze sono stati oltre Ogni anno una quota non inferiore a nuovi utenti incrementa costantemente il numero di alcoldipendenti che dai del 1996 ha visto più che triplicato a ( dal 1996) gli utenti con problemi legati all alcol che fa ricorso alle strutture del SSN che sono passate, nello stesso periodo, da 280 a 454 (+62 % circa). E da segnalare che nel corso degli ultimi anni il personale impiegato per servizio di alcologia ha seguito una dinamica più lenta rispetto all aumento considerevole degli utenti con conseguente aumentato numero di utenti per personale sanitario presente nei servizi stessi. Ogni unità di personale aveva nel 1996 in carico 10 alcoldipendenti, nel 2012 oltre 16. Solo il 30 % del personale attivo nei servizi risulta oggi esclusivamente dedicato alla cura e alla riabilitazione dell alcoldipendenza

15 CONSUMATORI DANNOSI E ALCOLDIPENDENZA DALL INTERCETTAZIONE L EMERSIONE DELL ICEBERG Uomini (35,6%) 83,3 83,3 90,7 Donne (12,5%) 12,4 4,3 4,3 12,4 6,3 3,0 basso rischio [M=1 3 UA; F=1 2 UA] medio rischio [M=4 5 UA; F=3] alto rischio [M: >5 UA; F:>3 UA] ALCOLDIPENDENTI IN CARICO AI SERVIZI Nuovi utenti Utenti già in carico Consumatori dannosi di alcol (ad alto rischio) Consumatori Dannosi (M= F= ) ALCOLDIPENDENTI

16 FORMAZIONE MEDICI DI MEDICINA GENERALE (IN RETE CON I SERVIZI)

17 FORMAZIONE MEDICI DI MEDICINA GENERALE (IN RETE CON I SERVIZI)

18

19

20 E. SCAFATO, ISS CNAPA 22/10/2013 Luxemburg

21 Emerging needs in ITALY: CONCLUSIONS o To ensure the formal integration of training on alcohology into university graduate and postgraduated courses, as provided by Law 125/2001 (so far not done) o To activate training courses at local level meeting the dynamic changes in demand, currently growing steadily, with respect to different priorities of the PHC o To ensure financial supports for the implementation of the training courses

22 La mortalità alcolcorrelata

23 ISS- Mortalità alcol-attribuibile per classi di età e sesso morti /anno (ITALIA 2010) ITALIA 15+ ITALIA 15+

24 ISS. Decessi alcol-attribuibili per cause di morte CANCRO e INCIDENTI principali cause di decesso ANNO 2010 Frazioni Decessi alcol attribuibili alcol attribuibili (%) a Maschi Femmine Maschi Femmine MALATTIE TOTALMENTE ALCOL ATTRIBUIBILI ,40 0,12 Neoplasie maligne ,38 0,51 Altre neoplasie ,13 0,04 Diabete mellito ,19 0,20 Condizioni neuropsichiatriche (Epilessia) ,05 0,03 Malattie del sistema circolatorio ,24 0,27 Malattie del sistema digestivo ,71 0,23 Malattie della pelle e del sottocutaneo 5 3 0,00 0,00 MALATTIE PARZIALMENTE ALCOL ATTRIBUIBILI ,32 0,88 Incidenti non intenzionali ,05 0,64 Incidenti intenzionali ,19 0,04 CADUTE, OMICIDI, SUICIDI E ALTRI INCIDENTI ,24 0,68 TOTALE DECESSI ALCOL ATTRIBUIBILI ,96 1,68 a la stima è stata effettuata rapportando i decessi alcol attribuibili al totale dei decessi nella popolazione I decessi per CANCRO causato da alcol (oltre 5000/anno) incidono per il 33 % sul totale del totale dei decessi alcolcorrelati; sommati ai decessi per incidenti attribuibili all alcol (oltre 5000) che incidono per il 30 % su tutti i decessi causati queste due cause di morte coprono oltre il 60 % della mortalità legata al consumo di alcol in Italia.

25 EPIC (2008). ITALY Decessi alcolattribuibili (M= F= 3.254)

26 ISS - Cause di morte (ITALIA 2010) decessi alcol-attribuibili NETTI MORTI NETTE ALCOL-CORRELATE Totali effetti benefici attribuibili all'alcol Totali effetti nocivi attribuibili all'alcol CADUTE, OMICIDI E SUICIDI E ALTRI INCIDENTI Incidenti intenzionali Incidenti non intenzionali MALATTIE PARZIALMENTE ALCOL-ATTRIBUIBILI Malattie della pelle e del sottocutaneo 3 5 Malattie dell'apparato digerente Malattie del sistema circolatorio Condizioni neuropsichiatrice Femmine Maschi Diabete mellito Tumori benigni Neoplasie maligne MALATTIE TOTALMENTE ALCOL-ATTRIBUIB ILI

27 ISS- MORTALITA ALCOL-ATTRIBUIBILE nelle REGIONI (2010) (TASSI STD *10.000) Valle d Aosta Nelle Regioni in cui la prevalenza di consumatori dannosi di alcol tra gli uomini è Basilicata Molise più elevata si rileva un tasso STD di mortalità Sicilia alcol-attribuibile più alto.

28 ISS - Mortalità (%) alcol-attribuibile nelle REGIONI (2010)

29 ISS- Caratterizzazione delle componenti della mortalità alcol-attribuibile, per classi di età e sesso. ITALIA (2010) La percentuale di decessi registrati nella classe di età attribuibili al consumo di alcol (M=15,07%; F=5,41%) è molto più alta rispetto a quella registrata nelle altre classi di età Causa principale: incidenti stradali Dopo l età adulta la percentuale dei decessi attribuibili al consumo di alcol aumenta nuovamente ed tra gli anziani per cause di morte parzialmente attribuibili. Cause principali: Neoplasie maligne Incidenti/ cadute I giovani, che muoiono a causa di incidenti alcolcorrelati, e gli ANZIANI, con una forte componente di mortalità per CANCRO e INCIDENTI sono TARGET VULNERABILI. Mortalità CRONICA e ACUTA sono da contrastare attraverso azioni evidentemente differenti non ESCLUSIVAMENTE d COMPETENZA SANITARIA

30 ISS- Caratterizzazione delle componenti della mortalità alcol-attribuibile, per classi di età e sesso. REGIONI (2010)

31 Malattie parzialmente alcol-attribuibili. FRAZIONI di mortalità (%) ATTRIBUIBILI all ALCOL CANCRO COME CAUSA PRINCIPALE In Italia, su tutti i decessi per CANCRO, il 20 % della categoria neoplasie maligne per i maschi e il 6 % per le donne è attribuibile all alcol; i conseguenti decessi per CANCRO causato da alcol (oltre 4000/anno) incidono per il 30 % sul totale del numero di decessi maschili alcolcorrelati ponendosi come prima causa di morte parzialmente attribuibile tra i maschi. Il 56 % delle cirrosi epatiche tra i maschi e il 24 % di quelle femminili è attribuibile all alcol.

32 Alcol e cancro: eccedenza delle quantità «moderate» Nel corso del 2011 lo studio Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition study) ha pubblicato sul British Medical Journal la stima della proporzione di cancro attribuibile al consumo pregresso o presente di alcol in una coorte di uomini e donne, di età anni seguita dal 1992 in sette nazioni partecipanti tra cui l Italia. I dati si riferiscono agli anni (ultimo f.u.). Fig. 2. Epic study. Alcol e cancro. Frazioni (% ) di rischio alcol attribuibile per genere Il 32% dei cancri alcol correlati tra gli uomini e il 7% circa di quelli registrati tra le donne sono attribuibili a consumi eccedenti i 24 grammi di alcol al giorno per il sesso maschile e i 12 grammi al giorno per quello femminile, limiti questi ultimi coerenti con l eccedenza delle linee guida più recenti E. SCAFATO, CITTA DEL VATICANO, ROMA 2014

33 MANIFESTO AMPHORA 30 grammi di alcol al giorno, la media attuale del consumo tra i consumatori europei, è la soglia al di sopra della quale si verificano nuovi cancri ogni anno in Europa. Il % di tutti i decessi causati dall alcol nella classe di età 15-64, è rappresentato da decessi per CANCRO.

34 ALCOL e CANCRO Mortalità alcol-attribuibile E. SCAFATO, CITTA DEL VATICANO, ROMA 2014

35 MALATTIE parzialmente alcol-attribuibili. FRAZIONI di mortalità ATTRIBUIBILI all ALCOL La frazione alcolattribuibile dei decessi per incidenti stradali è del 37 % per i maschi e del 18 % per ledonne;1decesso su3 per i maschi e 1 su 5 per le donne potrebbe essere evitato NON ponendosi alla guida dopo aver bevuto. La netta prevalenza nel sesso maschile di un elevato numero di decessi per neoplasie maligne e incidenti sollecita l urgente necessità di attivare iniziative di sensibilizzazione di prevenzione oncologica mirata e di rafforzamento della sicurezza stradale.

36 ACTION PLAN COMUNITARIO SCOPING PAPER L impatto misurabile sui giovani, minori e adolescenti, ma anche sui giovani adulti non è un fenomeno isolato italiano ma un elemento comune a tutti gli Stati Membri della EU. Non a caso l identificazione di target specifici, di misure e di azioni è attualmente l oggetto di uno scoping paper da utilizzare per l adozione, verosimilmente nel semestre europeo di Presidenza o nel 2015, del prossimo ACTION PLAN Comunitario in via di definizione attraverso le indicazioni dei rappresentanti governativi nel CNAPA, Committee on Alcohol Policy and Action in sede di DG SANCO in Lussemburgo.

37 I COSTI DELLA PREVENZIONE IDENTIFICAZIONE & INTERVENTO BREVE L Osservatorio Nazionale Alcol ha svolto in Istituto Superiore di Sanità e sollecitato nel corso degli anni l attuazione di corsi IPIB di cui oggi più che mai è indispensabile garantire attuazione quali azioni centrali per il SSN. L evidenza scientifica prodotta sollecita come indispensabile e urgente in ITALIA l adozione programmata di prassi di IPIB che comportano un vantaggio tangibile e consistente rispetto allo status quo; identificazione precoce, intervento breve e l uso dell AUDIT C rappresentano gli strumenti e le pratiche da integrare nella pratica quotidiana nei contesti di medicina generale e di assistenza sanitaria primaria per i quali è da assicurare informazione e formazione specifica oggi reperibile in meno di un terzo dei MMG.

38 IDENTIFICAZIONE & INTERVENTO BREVE ITALIA L INCREMENTO DEI BENEFICI NETTI RISPETTO AL DO NOTHING Lo Scenario A (in rosso) ipotizza che lo screening sia effettuato alla prima registrazione di un nuovo paziente con un medico. Tale approccio dimostra di realizzare una distribuzione d intervento piuttosto uniforme sui 10 anni, con un picco dell 11% della popolazione screenato il primo anno. Alla fine del decimo anno si stima che il 63% della popolazione sia stato screenato. Il 37% non risulterà ancora sottoposta a screening. Secondo tale ipotizzata prassi, il 58% dei consumatori a rischio sarà adeguatamente identificato e sottoposto a intervento breve da parte del Medico di Medicina Generale (MMG). Lo scenario B (in celeste) ipotizza invece che lo screening sia stato effettuato dal MMG alla visita successiva di un suo paziente. Il programma dimostra di conseguire una copertura maggiore, con l 84% della popolazione screenata il primo anno; solo il 3% non risulta esaminata entro il decimo anno. Seguendo quest approccio preventivo, il 96% dei bevitori a rischio sarà correttamente identificato e riceve l intervento. Modelling e STIMA dei Costi netti cumulativi nei due programmi di screening REGISTRAZIONE VISITA SUCC. PAZIENTI SCREENATI entro il 10 ANNO 63 % 96 % COSTO (milioni ) RISPARMI SSN (milioni ) RIDUZ. RICOVERI RIDUZ. DECESSI Guadagno QUALY RICE ( /QALY)

39 INTEGRARE IPIB nel SSN AUDIT C, AUDIT e INTERVENTO BREVE L Osservatorio Nazionale Alcol ha svolto in Istituto Superiore di Sanità e sollecitato nel corso degli anni l attuazione di corsi IPIB di cui oggi più che mai è indispensabile garantire attuazione quali azioni centrali per il SSN. L evidenza scientifica prodotta sollecita come indispensabile e urgente in ITALIA l adozione programmata di prassi di IPIB che comportano un vantaggio tangibile e consistente rispetto allo status quo; identificazione precoce, intervento breve e l uso dell AUDIT C rappresentano gli strumenti e le pratiche da integrare nella pratica quotidiana nei contesti di medicina generale e di assistenza sanitaria primaria per i quali è da assicurare informazione e formazione specifica oggi reperibile in meno di un terzo dei MMG.

40 COSTI PREVENZIONE vs COSTI ALCOL MILIONI vs MILIARDI : INVESTIMENTI non PERDITE I costi sostenuti dalla PREVENZIONE valutati rispetto ai risparmi conseguiti per il SSN delineano un profilo di costo-efficacia di riguardo e oggettivamente ineludibili in termini di policy da perseguire. Tali considerazioni diventano ancora più rilevanti e sensibili se affrontate alla luce dell osservazione dei costi complessivi che l alcol causa in Italia, che si esprimono su una scala di miliardi di euro (1,3 % del PIL secondo le stime OMS) e non di milioni di euro come un investimento di integrazione di IPIB e di prevenzione comporterebbe.

41 L 1 % dei nuovi alcoldipendenti in carico ai servizi ha meno di 19 anni Il 14 % circa ha meno di 30 anni La spesa farmacologica per l alcoldipendneza è di 7,8 milioni di euro

42 ALCOLISTI (numerosità)

43 ISS - ALCOLDIPENDENTI (TASSI* ) Classi di età e proiezioni 300 TASSI SPECIFICI e TASSO STD UTENTI TOTALI IN CARICO AI SERVIZI * anni 1,6 2,6 2,6 3,3 3,7 3,7 3,6 5,0 5,7 7,3 7,7 7,5 6,9 6,3 4,8 6, anni 19,4 23,5 26,1 36,2 37,2 37,9 54,1 64,5 73,2 87,5 87,8 80,0 95,2 103,3 83,4 92, anni 55,2 63,0 66,2 83,4 88,8 88,8 119,4 130,0 137,1 144,8 155,9 145,7 165,5 164,5 150,2 168, anni 82,9 87,4 98,0 116,3 121,4 124,8 158,8 180,2 186,2 186,7 202,7 192,1 214,7 205,9 188,7 225, anni 77,8 76,1 91,2 113,1 117,4 112,8 146,6 167,9 162,3 161,4 180,4 170,2 191,9 187,5 169,3 210,0 >=60 anni 22,7 23,4 30,8 35,1 36,3 38,5 42,4 49,2 52,5 51,5 58,5 55,2 62,6 57,5 49,7 64,4 Tasso STD pop (2001) 42,3 45,1 51,8 63,4 66,2 66,8 85,5 97,1 100,8 104,1 113,1 106,3 120,4 118,0 105,1 125,1 R² = 0,900 R² = 0,896 R² = 0,920 R² = 0,911 R² = 0,902 R² = 0,871 R² = 0,69526

44 ISS - ALCOLDIPENDENTI (TASSI* ) Spesa farmaceutica e tassi ospedalizzazione Tasso(* ab.) ,1 85,5 167,9 165,5 97,1 100,8 159,0 104,1 154,9 113,1 147,0 106,3 137,0 129,1 120, ,0 105,1 125,1 113,3 R² = 0,69511 R² = 0, Spesa farmaceutica in Euro Spesa farmaceutica (convenzionata + non convenzionata) in Tasso(STD)* di utenti in carico ai servizi Tasso di ospedalizzazione* per diagnosi totalmente alcol attribuibili

45 SERVIZI per l ALCOLDIPENDENZA Considerazioni 1) Incremento Alcoldipendenti 2) Elevata quota di sommerso 3) Domanda/Offerta reale da rivalutare 4) Numero di strutture e distribuzione 5) Personale sanitario 6) Proporzione trattamento 7) Valutazione EFFICACIA del trattamento 8) Approcci di cura e impiego esclusivo di risorse 9) Rete 10)Management e coordinamento PROFILO di SOSTENIBILITA del SISTEMA

46 ALCOLDIPENDENZA Cap. 9 Alcol, interventi e trattamenti in Europa E. SCAFATO, SIA 2013, ROMA

47 IL 23 % degli ALCOLDIPENDENTI in ITALIA AVREBBERO ACCESSO AL TRATTAMENTO (STIMA 2008) Stima Oss. Naz. Alcol ISS. E. Scafato, APD 2013 Italy had the highest level of access with 1 in 4.2 (23.3%) people with alcohol dependence accessing treatment per year. E. SCAFATO, SIA 2013, ROMA

48 SERVIZI per l ALCOLDIPENDENZA INDAGINE SIA in progress

49 ALCOLDIPENDENZA e MORTALITA. Effetto dell ampliamento del numero di trattati Qualunque ampliamento nella copertura di una forma di trattamento degli alcoldipendenti garantirebbe una riduzione della mortalità. SE fosse esteso al 40 % si registrerebbe una riduzione della mortalità del 13 % negliuominiedel9%trale donne in un anno in Europa. E. SCAFATO, SIA 2013, ROMA

50 L alcol e un problema per il mondo Alcolismo sottovalutato Osservatorio Nazionale Alcol-ISS World Health Organization Collaborating Centre for RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL-RELATED HEALTH PROBLEMS

51 RETE, CASE MANAGEMENT E ADEGUAMENTO DEL SISTEMA DI ASSISTENZA E da colmare il divario esistente nell accesso e nel ricorso alle prestazioni destinate al recupero dell alcoldipendenza prevedendo l adeguamento dell offerta assistenziale e di trattamento attuali erogabili dai servizi di alcologia. Parallelamente è indispensabile la sollecitazione di iniziative e di programmi volti a identificare e attirare gli alcolisti non ancora intercettati da sistemi formalizzati e coordinati di identificazione del rischio alcolcorrelato nella popolazione. E, in tal senso, da privilegiare un coordinamento delle risorse disponibili sul territorio e la costituzione e attivazione di una rete atta a garantire la verifica dell esigenza di intervento per Patologie e Problematiche Alcol Correlate in atto e richiedenti trattamento di riabilitazione alcologia e, comunque, di arresto della progressione del danno e prevenzione delle complicanze.

52 ROAD MAP PER LA PREVENZIONE ALCOLCORRELATA Tracciare una road map appare logico, politicamente corretto e sostenibile. Misure ed interventi di base possono contribuire a contrastare l impatto alcolcorrelato Il primo è sicuramente quello connesso all adozione da condividere con le Regioni di un nuovo Piano Nazionale Alcol e Salute, scaduto da due anni e non ancora rinnovato come attività da ricomprendere nelle azioni finanziate del Piano Nazionale di Prevenzione. Un Piano Nazionale Alcol e Salute, finanziato nella sua attività attraverso qualunque forma contributiva cui sia possibile ricorrere a tutela della sicurezza e della salute, contribuirebbe ad attivare un volano virtuoso di azioni alle quali sarebbero chiamati a contribuire tanto la società civile, quanto il terzo settore, un esigenza indispensabile per riuscire a raggiungere obiettivi ambiziosi ma possibile come più volte richiamato negli orientamenti già espressi nel corso degli anni dalla Consulta Nazionale Alcol di cui è auspicabile la riattivazione a supporto della Legge 125/2001, caposaldo della prevenzione dell alcoldipendenza.

53 FAR EMERGERE GLI ALCOHOL USE DISORDERS E da colmare, alla luce dei dati, il divario esistente tra alcolisti attesi e alcolisti in carico ai servizi e da ampliare l identificazione del sommerso e l emersione degli Alcohol Use Disorders come categoria univoca di riferimento per il trattamento multidisciplinare delle PPAC rilevabili a carico di un elevata quota di persone di cui è nota ma non ancora intercettata dal SSN la necessità di accesso e di ricorso alle prestazioni destinate al recupero dell alcoldipendenza e, comunque, da seguire per consentire l arresto della progressione del danno e la prevenzione delle complicanze. E verosimile che da ciò possa porsi la necessità di adeguamento dell offerta assistenziale e di trattamento attualmente erogabili dai servizi di alcologia. Ciò sarà possibile solo a fronte di una forte attività di sensibilizzazione volta a rimuovere da un lato lo stigma sociale e sanitario e contemporaneamente ad attirare gli alcolisti non ancora intercettati da sistemi d identificazione del rischio alcolcorrelato nella popolazione che necessitano migliore formalizzazione d intervento e coordinamento che prevedano delle adeguate case management piuttosto che un disease management al fine di un allocazione congrua delle risorse.

54 FINANZIARE LA PREVENZIONE ALCOLCORRELATA Esiste un fondo nazionale per gli incidenti stradali il cui utilizzo potrebbe giovare nel contrasto all incidentalità alcolcorrelata. Esiste un piano pluriennale per la lotta alle dipendenze di cui è ipotizzabile uso di risorse finalizzato ad attività dcondivise i prevenzione specifiche sull alcol. Esiste un fondo nazionale fumo ma non quello sull alcol. Numerose risorse erano state già identificate e proposte negli anni scorsi dalla soppressa Consulta Nazionale Alcol con riferimento alle buone pratiche prodotte e condivise al livello europeo e puntualmente inserite nelle passate Relazioni al Parlamento che richiamavano azioni cui non è ancora stato dato corso. Si tratta di azioni che sono un investimento in salute e contribuiscono da volano per l abbattimento dei costi.

55 ABBATTERE I COSTI SANITARI INVESTENDO IN IPIB INTEGRARE L IPIB NEI CONTESTI DI PRIMARY HEALTH CARE E urgente integrare nella pratica quotidiana dei contesti di assistenza primaria attività routinarie di intercettazione precoce e di intervento breve (IPIB) da parte dei medici o del personale sanitario cui assicurare risorse per una formazione specifica su strumenti di semplice utilizzo come l AUDIT (Alcohol Use Disorders Identification Test). I costi sostenuti confrontati con i risparmi conseguiti per il SSN dimostrano un impatto oggettivamente ragguardevole, soprattutto se osservato alla luce dell analisi dei costi complessivi che l alcol causa in Italia echesi esprimono su una scala di miliardi di euro (1,3 % del PIL secondo le stime OMS) e non di milioni di euro come l investimento in prevenzione proposto comporterebbe.

56 ABBATTERE I COSTI NON SANITARI TRAMITE I BEST BUYS Sia l OMS ma anche importanti comitati tecnici ed economici, tra cui quello delle Nazioni Unite, hanno sottolineato ai Governi di tutto il mondo che il maggior ed immediato vantaggio nel contrasto al rischio alcolcorrelato nella popolazione è legato ai best buys, i migliori acquisti, rappresentati dall adeguamento della tassazione degli alcolici, e dalla riduzione della disponibilità sia fisica che economica, rendendo meno agevole la reperibilità ubiquitaria degli alcolici e la loro convenienza oggi resa emblematica dalla promozione, ad esempio, delle happy hours. Infine e non ultimo, tra i migliori acquisti rientra l adozione e applicazione di una stretta e rigorosa regolamentazione della pubblicità, del marketing e delle modalità di commercializzazione, in particolare quelle rivolte impropriamente ai minori, argomento su cui si era espressa molti anni fa anche la Consulta Nazionale Alcol, organismo prevista dalla Legge 125/2001. Costi legati alla violenza, alla criminalità, al traffico, all assenteismo in cui il settore di Salute Pubblica può ben poco.

57 INFORMARE, COMUNICARE, SENSIBILIZZARE

58

59 QUELLI CHE QUELLI L ALCOHOL CHE PREVENTION DAY OGNI Salute ANNO della FANNO Popolazione L ALCOHOL / Oss. Naz. Alcol Riccardo Scipione Nicola Parisi Nicola Parisi Lucilla DI PASQUALE Claudia GANDIN Lucia GALLUZZO Silvia GHIRINI Sonia MARTIRE Nicola PARISI Rosaria RUSSO Riccardo SCIPIONE GRAZIE!!!

60 QUELLI CHE CON NOI OGNI ANNO FANNO L ALCOHOL PREVENTION DAY GRAZIE!!! UFFICIO STAMPA ISS Mirella Taranto Gerolimina Ciancio Franca Romani Redazione di EPICENTRO Stefania Salmaso PierFrancesco Barbariol Margherita Martini Debora Serra Eva Benelli GRUPPO CONGIUNTO SIA-ISS URE e Attività Editoriali MINISTERO della SALUTE.

Alcol e giovani I rischi e le tendenze

Alcol e giovani I rischi e le tendenze Alcol e giovani I rischi e le tendenze Emanuele Scafato, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA Direttore Centro OMS Ricerca e promozione salute alcol e problemi alcol correlati Direttore Osservatorio Nazionale

Dettagli

Workshop ALCOHOL PREVENTION DAY MESE DI PREVENZIONE ALCOLOGICA. 17 aprile 2008. Istituto Superiore di Sanità

Workshop ALCOHOL PREVENTION DAY MESE DI PREVENZIONE ALCOLOGICA. 17 aprile 2008. Istituto Superiore di Sanità Workshop ALCOHOL PREVENTION DAY MESE DI PREVENZIONE ALCOLOGICA 17 aprile 2008 Centro Collaboratore dell Organizzazione Mondiale della Sanità per la Promozione della Salute e la Ricerca sull Alcol e sulle

Dettagli

CAPITOLO IV.6. IL CONSUMO DI ALCOL NEI GIOVANI E NEGLI ADULTI

CAPITOLO IV.6. IL CONSUMO DI ALCOL NEI GIOVANI E NEGLI ADULTI CAPITOLO IV.6. IL CONSUMO DI ALCOL NEI GIOVANI E NEGLI ADULTI IV.6.1. I consumatori di bevande alcoliche IV.6.2. Le modalità di consumo IV.6.3. I consumatori a rischio (criterio ISS) IV.6.4. Modelli di

Dettagli

Rischio alcol: la necessità di colmare il gap di conoscenze e formazione medica per la diagnosi precoce e l intervento breve

Rischio alcol: la necessità di colmare il gap di conoscenze e formazione medica per la diagnosi precoce e l intervento breve ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS Reparto Salute della Popolazione e suoi Determinanti WORLD HEALTH ORGANIZATION Collaborating Centre for Health Promotion and Research on

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA

LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA Antonio Nicolucci Direttore Dipartimento di Farmacologia Clinica e Epidemiologia, Consorzio Mario Negri Sud Coordinatore Data

Dettagli

Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS, Istituto Superiore di Sanità, Centro OMS Ricerca Alcol

Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS, Istituto Superiore di Sanità, Centro OMS Ricerca Alcol Consumi di alcol e impatto alcol correlato (Sintesi dell intervento di E. Scafato per la I a Conferenza Nazionale Alcol, Roma 20 e 21 ottobre 2008) E. Scafato. Consumi di alcol e impatto alcol correlato

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero La neoplasia del collo dell utero a livello mondiale rappresenta ancora il secondo tumore maligno della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati

Dettagli

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DALL ABUSO DI BEVANDE ALCOLICHE TRA I GIOVANI ATTRAVERSO INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DALL ABUSO DI BEVANDE ALCOLICHE TRA I GIOVANI ATTRAVERSO INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE ALCOL E PREVENZIONE ASCOLTANDO I GIOVANI LA PREVENZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DALL ABUSO DI BEVANDE ALCOLICHE TRA I GIOVANI ATTRAVERSO INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE Il consumo di

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS Reparto Salute della Popolazione e suoi Determinanti

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS Reparto Salute della Popolazione e suoi Determinanti L ALCOL IN ITALIA E NELLE REGIONI: analisi e proposte per la prevenzione Emanuele Scafato, Direttore Osservatorio Nazionale Alcol (ONA)-CNESPS, ISS, Roma TENDENZE Il consumo di alcol rappresenta un importante

Dettagli

Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana

Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana Alcol e salute In Europa (OMS) terza causa di mortalità prematura, dopo

Dettagli

Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli

Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli IL PROFILO DEL FUMATORE REATINO Dati Progetto PASSI - Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Nella

Dettagli

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica XIV LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI PREFAZIONE La riduzione dei danni sanitari e sociali causati dall alcol è, attualmente, uno dei più

Dettagli

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

Alcol Prevention Day

Alcol Prevention Day Roma 16 aprile 2016 Consumatori a rischio: i minori e i giovani Alcol Prevention Day Oltre otto milioni circa di persone esposte a un maggior rischio alcolcorrelato rappresentano una rilevante sfida in

Dettagli

L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale

L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale I risultati dello Studio PASSI 2005 in Provincia di Savona Maria Paola Briata Savona 7 Maggio 2007 Consumo ed abuso di bevande alcoliche l alcol insieme

Dettagli

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE Claudio Annovi (1), Roberta Biolcati (1), Renato Di Rico (2), Gianfranco De Girolamo (3), Clara Fogliani (2),

Dettagli

Orientamenti regionali per i Medici Competenti in tema di prevenzione, diagnosi e cura dell alcol dipendenza

Orientamenti regionali per i Medici Competenti in tema di prevenzione, diagnosi e cura dell alcol dipendenza Orientamenti regionali per i Medici Competenti in tema di prevenzione, diagnosi e cura dell alcol dipendenza Elementi ricorrenti negli indirizzi per la prevenzione delle problematiche legate a alcol e

Dettagli

Violenza sulle donne: Il Ruolo della Sanita

Violenza sulle donne: Il Ruolo della Sanita Violenza sulle donne: Il Ruolo della Sanita Gianni Testino Centro Alcologico Regionale Regione Liguria* UO Alcologia e Patologie Correlate, Dip. Medicina Generale Interna e Specialistica, IRCCS AOU San

Dettagli

Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana

Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana Giornata di lavoro Il percorso dell assistito con patologia cronica ad alta prevalenza Milano, 13 novembre 2013 francesco.profili@ars.toscana.it paolo.francesconi@ars.toscana.it

Dettagli

Consumo di alcol. Gli indicatori Passi

Consumo di alcol. Gli indicatori Passi Consumo di alcol Nell ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto un importanza sempre maggiore, perché l alcol è associato a numerose malattie: cirrosi del fegato, malattie

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute Dipartimento della sanità pubblica e dell innovazione Direzione generale dei rapporti europei ed internazionali INFORMATIVA OMS: ATTIVITÀ FISICA Traduzione non ufficiale a cura di

Dettagli

ANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE

ANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE 6.1 Salute umana Dall analisi della documentazione di progetto sottoposta ad autorizzazione emerge come la tematica della Salute Umana sia stata affrontata in modo inadeguato, ovvero con estrema superficialità

Dettagli

Presente e futuro dell alcologia nella visione europea

Presente e futuro dell alcologia nella visione europea Presente e futuro dell alcologia nella visione europea Ennio Palmesino Membro del Forum Europeo su Alcol e Salute (EAHF) Chairman della Rete Europea del Mutuo Aiuto per i problemi Alcolcorrelati (EMNA)

Dettagli

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale

Dettagli

Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute

Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute SINTESI RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE Bari, 20 luglio 2007 La Legge Regionale 25/2006, disegnando in un quadro organico

Dettagli

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE - 1 - Il SSN è un valore per tutti gli italiani. Concorrere a migliorarlo continuamente è un impegno di tutti: Medici, Pazienti,

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Dott.ssa Cristina Matranga Coordinamento Regionale Rischio Clinico INCIDENZA DI PAZIENTI INFETTI 5,2% IN ITALIA

Dettagli

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello Drssa Grazia Foti MALATTIE CARDIOVASCOLARI Più importante causa di morte nel mondo, (17.3 milioni di morti ogni anno)

Dettagli

Lega Tumori. Prevenzione e Sensibilizzazione dei giovani nella Lotta ai Tumori, lo Screening della popolazione, la Ricerca. Presentazione della LILT 1

Lega Tumori. Prevenzione e Sensibilizzazione dei giovani nella Lotta ai Tumori, lo Screening della popolazione, la Ricerca. Presentazione della LILT 1 Lega Tumori Prevenzione e Sensibilizzazione dei giovani nella Lotta ai Tumori, lo Screening della popolazione, la Ricerca Nastro Rosa 2010 Presentazione della LILT 1 LILT Cos è La LILT, Lega Italiana per

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

Manifesto dei diritti dell infanzia

Manifesto dei diritti dell infanzia Manifesto dei diritti dell infanzia I bambini costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Circa 100 milioni di bambini vivono nell Unione europea. Le politiche, la legislazione

Dettagli

Le politiche per le demenze: criticità e prospettive

Le politiche per le demenze: criticità e prospettive Le politiche per le demenze: criticità e prospettive Teresa Di Fiandra Ministero della Salute VI Convegno UVA ISS, Roma 16 novembre 2012 Le politiche in Europa (1) Conferenza di Parigi (ottobre 2008) sotto

Dettagli

A relazione dell'assessore Monferino:

A relazione dell'assessore Monferino: REGIONE PIEMONTE BU42 20/10/2011 Deliberazione della Giunta Regionale 3 ottobre 2011, n. 18-2663 Proseguimento e consolidamento a regime del percorso per la Gestione integrata del diabete di tipo 2 nell'adulto,

Dettagli

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:

Dettagli

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici ROMA 5 dicembre 2011 2.1.1. Comunicazione dei dati delle sorveglianze e collaborazione con stakeholder esterni al SSR

Dettagli

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. PARODI ACQUI TERME

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. PARODI ACQUI TERME ACQUI TERME Corso di formazione Divieto di assunzione bevande alcoliche per gli insegnanti Linee di indirizzo della Regione Piemonte per la verifica di assenza di rischi alcolcorrelati del 22 ottobre 2012

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

La Strategia Comunitaria sull alcol: le raccomandazioni di EUROCARE

La Strategia Comunitaria sull alcol: le raccomandazioni di EUROCARE Workshop ALCOHOL PREVENTION DAY MESE DI PREVENZIONE ALCOLOGICA Roma 12 aprile 2007 La Strategia Comunitaria sull alcol: le raccomandazioni di EUROCARE Tiziana Codenotti, Vice Presidente EUROCARE Breve

Dettagli

Il 19/06/2012 la Corte ha pronunciato la sentenza nella causa C-307/10 IP Translator, rispondendo alle questioni sottoposte nei seguenti termini:

Il 19/06/2012 la Corte ha pronunciato la sentenza nella causa C-307/10 IP Translator, rispondendo alle questioni sottoposte nei seguenti termini: Comunicazione comune sull esecuzione della sentenza IP Translator v1.2, 20 febbraio 2014 1 Il 19/06/2012 la Corte ha pronunciato la sentenza nella causa C-307/10 IP Translator, rispondendo alle questioni

Dettagli

ASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA 2010-2012

ASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA 2010-2012 ASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE Allegato 2. PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA 2010-2012 1) Regione: Regione Autonoma della Sardegna 2) Titolo del progetto o del programma:

Dettagli

Il Risk assessment nei sistemi sanitari

Il Risk assessment nei sistemi sanitari Il Risk assessment nei sistemi sanitari Aula Magna Università degli Studi di Milano 20 Novembre 2007 Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 www.ministerosalute.it Cap. 4.4 La promozione del Governo clinico

Dettagli

ANALISI DELLE GRADUATORIE DEI

ANALISI DELLE GRADUATORIE DEI ANALISI DELLE GRADUATORIE DEI CONCORSI REGIONALI PER L ACCESSO AL CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE ANNO 2013 a cura di FIMMG Formazione puglia Il 17 Settembre di quest anno si è svolto,

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

PREVENZIONE POLMONITE

PREVENZIONE POLMONITE fiammaz o l m o n a r e struzione br avità pleuri Streptococcus p n e u m o n i a Infezione Mal Respiratorio PREVENZIONE POLMONITE Vaccino Pneumococcico Polisaccaridico Coniugato, (13Valente Adsorbito)

Dettagli

Regione del Veneto Giunta Regionale Ufficio Stampa COMUNICATO STAMPA

Regione del Veneto Giunta Regionale Ufficio Stampa COMUNICATO STAMPA COMUNICATO STAMPA SANITA : OGGI GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE DEDICATA ALLA SICUREZZA ALIMENTARE. LE INIZIATIVE DELLA REGIONE. OBESO IL 10% DEI VENETI TRA 18 E 69 ANNI. NELLA MEDIA NAZIONALE. MOLTO MEGLIO

Dettagli

*Perché parliamo di. genere e salute. augusta.angelucci@alice.it

*Perché parliamo di. genere e salute. augusta.angelucci@alice.it *Perché parliamo di genere e salute augusta.angelucci@alice.it La conferenza di PechIno 1995 ha a introdotto i principi di : EMPOWERMENT E GENDER MAINSTREAMING 28/10/15 La Conferenza ha adottato la Piattaforma

Dettagli

Il fumo in Italia. Sintesi dei risultati

Il fumo in Italia. Sintesi dei risultati Indagine effettuata per conto de l Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sintesi dei risultati

Dettagli

La genomica in una prospettiva di Sanità Pubblica Dr.ssa Annamaria Del Sole Medico Dirigente Azienda Ulss 19 Adria

La genomica in una prospettiva di Sanità Pubblica Dr.ssa Annamaria Del Sole Medico Dirigente Azienda Ulss 19 Adria La genomica in una prospettiva di Sanità Pubblica Dr.ssa Annamaria Del Sole Medico Dirigente Azienda Ulss 19 Adria Treviso, 18/01/2014 RICHIAMI NORMATIVI Il Piano Nazionale della Prevenzione Ha identificato

Dettagli

Precision Medicine e governance di sistema: Il contributo del Registro Tumori

Precision Medicine e governance di sistema: Il contributo del Registro Tumori PRECISION MEDICINE PER UNA ONCOLOGIA SOSTENIBILE: DALLA DIAGNOSTICA ALLA TERAPIA Precision Medicine e governance di sistema: Il contributo del Registro Tumori Dr. Mario Fusco Registro Tumori Regione Campania

Dettagli

Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità

Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità Assessorato alle Politiche della Salute Servizio Programmazione Assistenza Territoriale e Prevenzione Il presente allegato, parte

Dettagli

Produttività e salario: il circolo virtuoso

Produttività e salario: il circolo virtuoso Marcello Messori (Università di Roma Tor Vergata) Produttività e salario: il circolo virtuoso Confindustria Energia PRODUTTIVITA E NEGOZIAZIONE AL TEMPO DELLA CRISI Roma, 29 novembre 2011 Schema dell intervento

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Sociologia Corso di Laurea Specialistica in Scienze per le Politiche Sociali e del Terzo Settore IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI

Dettagli

Storia e realtà dell alcologia in Italia

Storia e realtà dell alcologia in Italia XXII Congresso Nazionale 150 anni d Unità d Italia storia e realtà del rapporto tra italiani e alcol Torino 9-11 Novembre 2011 Villa Gualino Storia e realtà dell alcologia in Italia Prof. Valentino Patussi

Dettagli

Il consiglio dell operatore sanitario

Il consiglio dell operatore sanitario Il consiglio dell operatore sanitario I programmi di prevenzione sono oggi sempre più articolati e vedono il coinvolgimento di un numero sempre più ampio ed eterogeneo di soggetti. In un approccio intersettoriale,

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

Trattamento integrato dei disturbi mentali nelle Cure Primarie: il Programma Regionale G. Leggieri

Trattamento integrato dei disturbi mentali nelle Cure Primarie: il Programma Regionale G. Leggieri SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia Trattamento integrato dei disturbi mentali nelle Cure Primarie: il Programma Regionale G. Leggieri Dr.ssa Marina

Dettagli

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015 I numeri del cancro in Italia 2015 Ministero della Salute - Roma 24 Settembre 2015 Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015 Carmine Pinto Presidente Nazionale AIOM I quesiti per

Dettagli

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità Il Reference Point italiano sulla qualità dei Sistemi di Istruzione e Formazione professionale A cura di Ismene Tramontano Ricercatrice Isfol

Dettagli

Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario

Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario L analisi del contesto demografico è l introduzione ideale alla sezione della salute. Il bisogno del cittadino residente sul territorio

Dettagli

Il progetto CCM Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute

Il progetto CCM Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Il progetto CCM Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Francesca de Donato Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio\ASLRME Centro di Competenza DPC Roma, 17 dicembre

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

INDIRIZZI GENERALI E LINEE GUIDA DI ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE NOTA DI SINTESI

INDIRIZZI GENERALI E LINEE GUIDA DI ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE NOTA DI SINTESI INDIRIZZI GENERALI E LINEE GUIDA DI ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE NOTA DI SINTESI 1. OBIETTIVI Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale è istituito dalla legge del 17 luglio

Dettagli

IL MINISTRO DELLA SALUTE DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE

IL MINISTRO DELLA SALUTE DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE Testo aggiornato al 5 dicembre 2007 Decreto ministeriale 22 Febbraio 2007, n. 43 Gazzetta Ufficiale 6 Aprile 2007, n. 81 Regolamento recante Definizione degli standard relativi all assistenza ai malati

Dettagli

Igiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile

Igiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile 24 Statistica & Società/Anno 3, N. 2/ Demografia, Istruzione, Welfare Igiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile Gianmaria Martini Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi di Bergamo

Dettagli

I consumi di alcol nella popolazione studentesca italiana. Studio ESPAD Italia. (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs)

I consumi di alcol nella popolazione studentesca italiana. Studio ESPAD Italia. (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) I consumi di alcol nella popolazione studentesca italiana. Studio ESPAD Italia (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari, Istituto

Dettagli

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della

Dettagli

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES Provincia di Pistoia EaSI Employment and Social Innovation Assi PROGRESS e EURES Potenzialità per il lavoro e l integrazione sociale su scala europea Carla Gassani Servizio Politiche attive del Lavoro,

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 12 DEL 31.10.2007

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 12 DEL 31.10.2007 DELIBERAZIONE N. 44/ 12 Oggetto: Aumento del numero massimo di strisce per autocontrollo della glicemia concedibili gratuitamente ai pazienti diabetici in età pediatrica e adolescenziale. L Assessore dell

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale proposta approvata nella seduta del 9 agosto 2002 Oggetto: Individuazione rete dei presidi regionali per le malattie rare e adempimenti regionali

Dettagli

Un sistema per guadagnare salute

Un sistema per guadagnare salute Un sistema per guadagnare salute PASSI è il sistema di sorveglianza sugli stili di vita degli adulti tra i 18 e i 69 anni PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) é il sistema

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO TERRITORIALE AREA DIPENDENZA DA ALCOL. - Monitoraggio epidemiologico 2004-2012 -

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO TERRITORIALE AREA DIPENDENZA DA ALCOL. - Monitoraggio epidemiologico 2004-2012 - OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO TERRITORIALE AREA DIPENDENZA DA ALCOL - Monitoraggio epidemiologico 2004-2012 - A cura dell Osservatorio Epidemiologico Territoriale delle Dipendenze, ASL di Brescia OSSERVATORIO

Dettagli

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali

Dettagli

CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA

CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA I dati relativi alle prevalenze dei consumi di sostanze psicoattive, legali ed illegali, nella popolazione

Dettagli

Quando il dolore è ancora un problema. XVII CIPOMO Congresso Nazionale Roma, 20-22 giugno 2013

Quando il dolore è ancora un problema. XVII CIPOMO Congresso Nazionale Roma, 20-22 giugno 2013 Quando il dolore è ancora un problema XVII CIPOMO Congresso Nazionale Roma, 20-22 giugno 2013 Marta Gentili vivere senza dolore onlus In Italia, nel 2012, si stimano circa 364 mila nuove diagnosi per tumore

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

Identificazione Precoce e Intervento Breve in alcologia

Identificazione Precoce e Intervento Breve in alcologia Identificazione Precoce e Intervento Breve in alcologia Tiziana Fanucchi Centro Alcologico Regionale Toscano Centro di Alcologia e Patologie Correlate Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi (Fi) RISCHIO

Dettagli

Sicurezza stradale SICUREZZA

Sicurezza stradale SICUREZZA PROFILO SOCIODEMOGRAFIXCO SICUREZZA Nel 211, in Italia, si sono registrati 25.638 incidenti stradali con lesioni a persone, di cui 386 mortali. Con questi dati, l Italia conferma una costante tendenza

Dettagli

Allegato al Documento di Valutazione dei rischi

Allegato al Documento di Valutazione dei rischi Valutazione del rischio Alcol dipendenza Allegato al Documento di Valutazione dei rischi Euservice s.r.l. - Largo Principessa Brancaccio, 2-00027 Roviano (RM)- info@euservice.it 81@euservice.it www.euservice.it

Dettagli

RELAZIONE SANITARIA 2007

RELAZIONE SANITARIA 2007 RELAZIONE SANITARIA 2007 A CURA DELL OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO PROVINCIALE Agosto 2008 1 Copie disponibili presso: Osservatorio Epidemiologico Provinciale Ripartizione Sanità Via Canonico M. Gamper 1

Dettagli

Sistema di Sorveglianza PASSI

Sistema di Sorveglianza PASSI ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE Direzione Generale della Sanità Osservatorio Epidemiologico Regionale Sistema di Sorveglianza PASSI Schede Tematiche e 2008-2011 Alcol Consumo

Dettagli

Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo

Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo Piano di Zona 2011/2015- Area Dipendenze Priorità Politica Azione Difficoltà delle persone con problematiche di gioco d azzardo

Dettagli

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia

Dettagli

Guadagnare Salute Rendere facili le scelte salutari

Guadagnare Salute Rendere facili le scelte salutari Guadagnare Salute Rendere facili le scelte salutari Obiettivo ambizioso Incidere del 20% sugli stili di vita delle persone nei prossimi 10 15 anni Programma Europeo Programma nazionale 1. Alimentazione

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

I bisogni della cittadinanza, le risposte di assistenza infermieristica.

I bisogni della cittadinanza, le risposte di assistenza infermieristica. L Infermiere di comunità: prospettive di sviluppo in Lombardia I bisogni della cittadinanza, le risposte di assistenza infermieristica. 12 maggio 2011 Dott. Duilio Loi 1 IL PARADIGMA DELLA COMPLESSITA

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015 La sanità nel welfare che cambia Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015 La sostenibilità del sistema Spesa pubblica per

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 19 maggio 2011, n. 1111

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 19 maggio 2011, n. 1111 17466 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 91 del 10-06-2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 19 maggio 2011, n. 1111 Approvazione dei percorsi per la diagnosi e la cura delle bronco-pneumopatie

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

Il ruolo dei servizi di Alcologia nel giudizio di idoneità alla guida SECONDA PARTE. Giovanni Greco - Ravenna- Società Italiana di Alcologia

Il ruolo dei servizi di Alcologia nel giudizio di idoneità alla guida SECONDA PARTE. Giovanni Greco - Ravenna- Società Italiana di Alcologia Il ruolo dei servizi di Alcologia nel giudizio di idoneità alla guida SECONDA PARTE Giovanni Greco - Ravenna- Società Italiana di Alcologia Il Certificato Consumo continuativo ed incongruo di bevande

Dettagli