Vini Doc, Docg e Igt Osservatorio Ismea-Mipaaf sui prodotti Marzo 2011 a denominazione di origine

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1 Vini Doc, Docg e Igt Osservatorio Ismea-Mipaaf sui prodotti a denominazione di origine Marzo 2011 Marzo

2 Sommario Le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche riconosciute in Italia 5 2. La struttura produttiva del comparto dei vini Doc-Docg e Igt nel Una visione di insieme delle principali denominazioni e indicazioni geografiche italiane L analisi delle principali variabili strutturali dei vini Doc-Docg Le denunce, le superfici in produzione e la produzione di uva La produzione di vini Doc-Docg L analisi delle principali variabili strutturali relative ai vini Igt Le denunce, le superfici in produzione e la produzione di uva La produzione di vino Igt L andamento dei prezzi all origine nel Il mercato delle Doc-Docg Il mercato dei vini Igt La domanda I consumi domestici di vini Doc, Docg e Igt nel L export dei vini Doc-Docg ASA Mercati Responsabile di redazione: Fabio Del Bravo Redazione a cura di: Enrico De Ruvo (Capitoli 1 e 2 e par. 4.1) e Tiziana Sarnari (Capitolo 3 e par. 4.2) e.deruvo@ismea.it 2

3 Sommario Il comparto continua ad evidenziare una tendenza espansiva, anche attraverso il numero di denominazioni, che, a fine 2010, hanno oltrepassato il ragguardevole numero di 500, con quasi 20 nuovi riconoscimenti rispetto all inizio dell anno. Le aziende interessate sono risultate circa 166 mila per quanto riguarda le Doc-Docg e più di 163 mila per le Igt, con una produzione di quasi 30 milioni di ettolitri nel complesso. I risultati presentati nel presente rapporto provengono dall Osservatorio Ismea-Mipaaf sui prodotti a denominazione d origine che rappresenta, per quanto concerne i vini, l unico momento di composizione a livello nazionale di questo fondamentale e variegato mondo. I dati raccolti riguardano l anno 2009 nel corso del quale si era rilevata una crescita del numero di riconoscimenti più contenuta (sei nuove denominazioni) accompagnata da un incremento delle aziende e delle superfici destinate a vini Doc e Docg, rispettivamente del 5 e dell 1 per cento. Qualora servisse, un ulteriore segnale della intensa polverizzazione strutturale delle imprese agricole coinvolte anche in questo segmento. Sempre nel 2009, anche la produzione di vini Doc e Docg ha registrato una crescita che è risultata superiore all 8%, per un ammontare che ha oltrepassato i 14 milioni di ettolitri, pari a circa 1/3 della produzione complessiva di vino. A contribuire all incremento significativo della produzione di vino a denominazione di origine non sono stati solo i risultati di campagna ma anche le modifiche avvenute sulla carta: è il caso del Prosecco, passato nel frattempo da Igt a Doc. Ma aumenti importanti si registrano anche per la Doc Trentino e Valpolicella e in misura minore per Chianti e Asti. In flessione invece la produzione di Montepulciano d Abruzzo. In riferimento ai vini Igt, ad un aumento del numero di aziende denuncianti (+3% circa) è corrisposto un calo quasi della stessa entità delle superfici, con una diminuzione quindi delle dimensioni medie aziendali ed un segnale, anche in questo caso, del frazionamento della struttura. In questo senso appare significativo il dato che emerge dalle denunce presentate dalle aziende agricole e dalle relative superfici destinate a Doc-Docg, pari a 1,3 ettari in media per azienda e a 0,9 ettari come media per i vigneti destinati a produzioni Igt. In coerenza con il calo delle superfici, conseguente anche alla promozione di alcune aree importanti come quelle del Prosecco verso la Doc, la produzione di vino Igt ha fatto segnare un generale arretramento, anche se localmente non mancano sensibili incrementi come nel caso dell Igt Emilia o Toscana. In flessione, invece, i quantitativi di Marca Trevigiana, ma soltanto a causa dello spostamento di parte della produzione verso la denominazione Prosecco. Al di là delle oltre 500 denominazioni riconosciute in Italia, sia nel caso delle Doc-Docg che delle Igt è forte la concentrazione della produzione su poche di esse. Le prime dieci Doc-Docg rappresentano circa il 42% del totale di questo segmento, mentre tale percentuale sale addirittura ad oltre il 74% nel caso delle Igt. Dal punto di vista dell organizzazione, l indagine mette in evidenza che le uve destinate a vini Doc-Docg sono state conferite, nel 2009, per la metà a strutture di tipo cooperativo, per un altro 28% circa vinificate in proprio e per quasi il 22% vendute ad altri soggetti. È evidente quindi come la struttura cooperativa tenda ad assolvere il ruolo di elemento aggregatore per aggirare i limiti strutturali. Il confronto tra numero di Doc-Docg e la effettiva produzione condotto a livello regionale evidenzia come esistano tre differenti profili. Da un lato, regioni come Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo e Trentino Alto Adige che presentano un incidenza percentuale notevolmente superiore della produzione rispetto all incidenza regionale dei riconoscimenti; dall altro lato, regioni come Marche e Lazio che hanno un incidenza in termini di numero dei riconoscimenti ben superiore a quella della produzione; un area di mezzo, costituita da Piemonte, Toscana e Lombardia in cui si rileva un sostanziale equilibrio tra incidenza della produzione ed incidenza dei riconoscimenti. Per quanto riguarda invece le Igt, si osserva che in molti casi e tra le principali regioni l incidenza produttiva è molto più elevata di quella delle denominazioni (Veneto, Sicilia, Emilia Romagna, Puglia), cosa che accadeva di meno nell ambito delle Doc-Docg. Il caso opposto (comunque poco frequente) si riscontra invece in Lombardia ed Abruzzo. 3

4 Sul fronte dei prezzi, la crisi che ha investito l intera economia degli ultimi anni ha lasciato segni anche nella fase alla produzione. Il 2009, in particolare, ha registrato perdite piuttosto consistenti soprattutto nel segmento dei vini rossi (- 17% sul 2008), mentre più contenuta è stata la riduzione dei bianchi. E la discesa dei listini si è consolidata anche nel 2010, questa volta determinata più dal contributo dei bianchi. I vini a denominazione hanno perso un ulteriore 4%, a fronte di una sostanziale tenuta dei vini nel complesso. Il 2009 ed il 2010 sono stati anni difficili anche per il mercato delle Igt: il 2009, in particolare, ha visto riduzioni a due cifre, peraltro più accentuate nel segmento dei bianchi che dei rossi, seguendo in questo più l andamento dei vini comuni che delle denominazioni di origine. A fronte di un generalizzato calo dei consumi che ormai caratterizza il mercato italiano del vino, limitatamente agli acquisti domestici, nel 2010 i vini Doc, Docg e Igt hanno mostrato una buona tenuta (-0,2% i vini Doc-Docg) a fronte di flessioni, sia pur non consistenti, per i vini fermi nel complesso, compresi quindi i vini comuni, e per gli spumanti. D altronde in termini di incidenza di consumo dei vini a marchio di origine sul totale vini l analisi dei dati dal 2006 al 2010 mostra che il peso dei vini di pregio è in continua crescita sia in volume che in valore, grazie al contributo sia delle Doc e Docg che delle Igt, anche se queste ultime sembrano crescere lievemente di più. Nel 2010 il peso dei consumi di vini Doc-Docg-Igt sul totale dei vini è risultato pari al 49,3% in quantità e al 68,5% in valore. Analizzando i consumi domestici di vini a denominazione per area geografica, il Nord Ovest è l area dove si consuma maggiormente vino a marchio di origine, ma il peso è molto più elevato per le Doc-Docg che non per le Igt (43% contro 34%). Al contrario l incidenza delle Igt è più elevata al Sud (25% circa contro 13%), area dove sono presenti più indicazioni geografiche tipiche. Pressoché identico è invece il peso nel Centro, mentre nel Nord Est un incidenza maggiore si ha per le Doc-Docg. Effettuando un confronto tra il peso dei vari canali distributivi nelle due tipologie di vini che qui si esaminano, nel 2010 si nota innanzitutto che è maggiore il peso delle Igt rispetto ai Doc-Docg negli Iper e Supermercati, che sono di gran lunga i canali più utilizzati per gli acquisti di vino a marchio di origine (39-40% del totale per le Igt e 33-37% per le Doc-Docg). Si osserva inoltre che prevale anche nei discount l incidenza dei vini Igt, mentre nei restanti canali predominano nettamente le Doc-Docg. Molto articolata infine sembra essere la lettura dei dati inerenti le tendenze della domanda estera di vini Doc-Docg la cui quota in valore ha sfiorato mediamente nell ultimo quinquennio il 40% delle esportazioni di vino.. Nel 2009 mentre il vino nel suo complesso ha registrato un incremento dell export del 6%, i vini Doc-Docg hanno mostrato una flessione del 5% in quantità, coerentemente al contesto internazionale segnato significativamente dalla crisi economico-finanziaria che, evidentemente ha colpito in maniera pesante il mercato dei vini. Tuttavia, i dati, peraltro ancora parziali, del 2010 sembrano indicare una ripresa delle consegne di vino Doc-Docg piuttosto consistente, sia in volume che in valore in grado di restituire non solo ossigeno ma anche fiducia agli operatori del settore. 4

5 1. Le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche riconosciute in Italia Al 31 dicembre 2010 le denominazioni di origine relative ai vini registrate in Italia sono risultate pari a 504, con oltre 20 nuovi riconoscimenti rispetto all inizio dell anno. Le denominazioni più numerose sono le Doc (330), che costituiscono quasi i 2/3 del totale, seguite dalle Igt (118, pari ad oltre il 23%); il rimanente 11% è costituito da Docg (56 denominazioni) che sono cresciute di 10 unità nel corso dell anno appena concluso. Se si osserva inoltre il numero delle denominazioni dal punto di vista della nuova normativa 1, si hanno attualmente in Italia 386 vini Dop e 118 Igp. Per semplicità, comunque, si continua a fare riferimento alle definizioni Docg-Doc-Igt. Sotto il profilo della distribuzione geografica (Figura 1) permane la forte presenza delle denominazioni 2 nel Nord Italia, con il 42% del totale, seguite da quelle del Centro e del Sud che presentano un peso analogo (22-24%) e delle Isole (12%). 1 Reg. CE 479 del 29 aprile 2008 e Decreto legislativo n. 61 dell 8 aprile In particolare la riforma dell OCM vino prevede l estensione della protezione delle Dop e Igp anche ai vini a denominazione geografica. Una delle principali novità è che tali vini non possono più essere controllati dai Consorzi di tutela precedentemente incaricati dal Mipaaf ma subentrano organismi terzi, al fine di garantire la necessaria imparzialità. I paesi membri hanno tempo sino al 31 dicembre 2011 per esaminare le richieste di riconoscimento di nuove denominazioni con le vecchie procedure nazionali, a patto che siano state inoltrate allo Stato Membro entro il 1 agosto Totale delle Doc, Docg e Igt. 5

6 Figura 1 - Distribuzione % del numero di denominazioni* di origine italiane per area geografica (dati al 31/12/2010) Sud 22% Isole 12% Nord 42% Centro 24% *Totale Doc+Docg+Igt Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Mipaaf Figura 2 - Composizione % del numero di denominazioni per area geografica (dati al 31/12/2010) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Nord Centro Sud Isole Docg Doc Igt Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Mipaaf 6

7 Nel dettaglio delle tre tipologie di denominazioni, il peso delle Docg è maggiore nelle aree Centrosettentrionali, mentre al Sud e nelle Isole vi è una maggiore incidenza di Igt. Per le Doc, invece, il peso più elevato si ha nel Centro (Figura 2). Per quanto concerne il contributo delle singole regioni, quella che vanta il maggior numero di denominazioni (Doc+Docg+Igt) è il Piemonte (59), cui seguono la Toscana con 51 e il Veneto con 48 (Figura 3). Vi è poi la Lombardia con 40 denominazioni e, con oltre 30, Sardegna, Emilia Romagna, Puglia e Lazio. Figura 3 - Distribuzione del numero di Doc, Docg e Igt per le prime dieci regioni italiane (dati al 31/12/2010) Piemonte 59 Toscana 51 Veneto 48 Lombardia 40 Sardegna 35 Emilia Romagna 33 Puglia 32 Lazio 32 Campania 29 Sicilia 29 Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Mipaaf Infine, se si considera la composizione interna ad ogni regione tra le diverse tipologie di denominazioni (Figura 4), emerge che è ancora il Piemonte la regione in cui è più elevato il peso delle Docg (oltre il 25% del totale regionale). Un incidenza rilevante per le Docg è riscontrata anche in Veneto (23% circa), nelle Marche (20%) e in Basilicata (17% circa). Il peso delle Doc a livello regionale è relativamente maggiore invece nel Lazio e in Puglia (81,3%) e in Sicilia (76%). Le Igt sono infine maggiormente diffuse in alcune regioni del Sud come l Abruzzo (53% circa) e la Calabria (52%). 7

8 Figura 4 - Distribuzione delle denominazioni per tipologia per le prime dieci regioni italiane (dati al 31/12/2010, in n di denominazioni) Piemonte Toscana Veneto Lombardia Sardegna Emilia Romagna Puglia 26 6 Lazio Sicilia Campania Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Mipaaf 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Docg Doc Igt 2. La struttura produttiva del comparto dei vini Doc- Docg e Igt nel 2009 I dati esposti ed analizzati in questo paragrafo provengono dalla consueta indagine Ismea, svolta presso InfoCamere ed alcune Camere di Commercio provinciali che detengono gli albi dei vigneti DOC e DOCG, gli elenchi delle vigne IGT e gli albi degli imbottigliatori, attraverso la somministrazione di un questionario opportunamente redatto. La disponibilità dei dati di tale indagine, che mette a disposizione informazioni anche molto dettagliate, insieme a quelli inerenti la domanda di vini a denominazione di origine, consente quindi ad Ismea di svolgere l importante ruolo di Ente di riferimento a livello istituzionale per tali prodotti. La raccolta dei dati proveniente dall indagine sulla struttura produttiva ha consentito di evidenziare la distribuzione delle aziende, delle superfici e della produzione nel comparto nel I dati raccolti sulle denominazioni e sulle relative menzioni, si riferiscono alle seguenti variabili: superficie iscritta all albo (superficie che viene iscritta dalle aziende presso le Camere di Commercio e che potenzialmente può produrre vino di una determinata denominazione); 8

9 superficie effettivamente in produzione (superficie rivendicata dalle aziende anno per anno che effettivamente viene destinata alla produzione di una determinata denominazione); numero di aziende iscritte all albo; numero di aziende denuncianti la produzione di uva; produzione denunciata di uva; produzione potenziale di vino (calcolata dalle Camere di Commercio applicando il coefficiente di resa in vinificazione da disciplinare alla produzione denunciata di uva); produzione certificata (produzione di vino che dopo esami organolettici ottiene la definitiva certificazione); prezzi del prodotto sfuso e imbottigliato, all origine; numero di imbottigliatori e quantità effettivamente imbottigliata. 2.1 Una visione di insieme delle principali denominazioni e indicazioni geografiche italiane Le tabelle da 1 a 4 illustrano un quadro riepilogativo delle più importanti variabili strutturali riguardanti le principali denominazioni e i relativi indicatori che ne derivano. Tabella 1 - Le principali variabili strutturali per i primi dieci vini Doc-Docg nel 2009 (ordinamento per produzione potenziale*) N. denunce Superfici in produz. (ha) Uva prodotta (q.li) Produzione potenziale (hl) Produzione certificata (hl) (A) (B) (C) (D) (E) Totale comparto vini Doc-Docg di cui: Montepulciano d'abruzzo Prosecco Chianti Asti Trentino Valpolicella Soave Oltrepo' Pavese Conegliano Valdobbiadene Chianti Classico * produzione ottenibile dalle uve rivendicate 9

10 Tabella 2 - Alcuni indicatori sulla produzione di vino Doc-Docg nel 2009 Superficie media (ha) Resa uve (q.li/ha) Resa in vinificazione (hl/ql) B/A C/B D/C Totale comparto vini Doc-Docg 1,3 94,4 0,70 di cui: Montepulciano d'abruzzo 1,6 109,1 0,70 Prosecco 1,0 158,8 0,70 Chianti 4,0 77,0 0,70 Asti 2,0 93,4 0,75 Trentino 0,5 127,6 0,70 Valpolicella 1,4 116,5 0,61 Soave 1,6 127,1 0,70 Oltrepo' Pavese 1,2 86,5 0,70 Conegliano Valdobbiadene 1,3 130,1 0,70 Chianti Classico 7,1 65,7 0,70 Le aziende che hanno effettuato denunce di raccolta uva destinata a vini Doc-Docg presso le Camere di Commercio nel 2009 sono state quasi 166 mila, mentre le corrispondenti superfici denunciate sono risultate poco più di 215 mila ettari. Pertanto la superficie media aziendale si è attestata su un valore di 1,3 ettari, con un estensione ben superiore alla media per le Docg Chianti e Chianti Classico. L uva ottenuta dalle superfici in produzione ha oltrepassato i 20 milioni di quintali, con una resa quindi che si è attestata sui 94 quintali per ettaro. Quest ultima è risultata molto più elevata della media per le denominazioni Prosecco 3 e Conegliano Valdobbiadene. Dalla produzione di uva si sono ottenuti nel 2009 oltre 14 milioni di ettolitri di vino Doc-Docg, per una resa in vinificazione di 0,70 ettolitri per quintale. Nel 2009, inoltre, è stato certificato 4 un ammontare di vino Doc-Docg pari a poco più di 10 milioni di ettolitri. In riferimento ai vini Igt, le aziende che hanno effettuato denunce di produzione nel 2009 sono risultate più di 163 mila, mentre le corrispondenti superfici denunciate sono ammontate a circa 147 mila ettari un numero inferiore a quello delle Doc-Docg. La superficie media per denuncia è risultata quindi più bassa di quella delle Doc-Docg e si è attestata su un valore di circa un ettaro. Un estensione doppia rispetto alla media in termini di superfici medie aziendali si registra invece per l Igt Sicilia. L uva ottenuta dalle superfici in produzione è ammontata nel 2009 a circa 18,5 milioni di quintali. La corrispondente resa delle uve destinate alle Igt (125,6 quintali per ettaro), inoltre, si è attestata su un valore ben superiore rispetto alle denominazioni di origine. Molto più elevata della media è risultata la resa per le Igt Provincia di Verona, Ravenna ed Emilia. Dalla produzione di uva si sono ottenuti nel ,8 milioni di ettolitri di Igt, per una resa in vinificazione di 0,80 ettolitri per quintale. 3 Riconosciuta con Decreto 17 luglio La produzione certificata si riferisce a quanto si certifica in un determinato anno indipendentemente dall annata di produzione. 10

11 Tabella 3 - Le principali variabili strutturali per le prime dieci Igt nel 2009 (ordinamento in base alla produzione potenziale) N. denunce Superfici in produz. (ha) * produzione ottenibile dalle uve rivendicate Uva prodotta (q.li) Produzione potenziale* (hl) (A) (B) (C) (D) Totale comparto vini Igt di cui: Sicilia Veneto Emilia o dell' Emilia Marca Trevigiana Ravenna Toscano o Toscana Rubicone Salento Delle Venezie Provincia di Verona o Veronese Tabella 4 - Alcuni indicatori sulla produzione di Igt nel 2009 Superficie media (ha) Resa uve (q.li/ha) Resa in vinificazione (hl/ql) B/A C/B D/C Totale comparto vini Igt 0,9 125,6 0,80 di cui: Sicilia 1,8 83,9 0,80 Veneto 0,5 170,1 0,80 Emilia o dell' Emilia 0,7 216,3 0,80 Marca Trevigiana 0,4 202,4 0,80 Ravenna 1,3 223,7 0,80 Toscano o Toscana 1,3 88,5 0,80 Rubicone 1,0 196,1 0,80 Salento 1,5 81,2 0,77 Delle Venezie 0,7 170,7 0,80 Provincia di Verona o Veronese 0,3 294,6 0, L analisi delle principali variabili strutturali dei vini Doc-Docg Le denunce, le superfici in produzione e la produzione di uva Riguardo al numero di aziende denuncianti produzioni Doc e Docg, si evidenzia la loro crescita di oltre il 5% rispetto al 2008 e la forte concentrazione delle denunce su poche denominazioni: le prime trenta coprono circa 2/3 del totale (Tabella 5). La prima denominazione in termini di numerosità di aziende denun- 11

12 cianti è il Trentino Doc, con circa aziende nel 2009 e con un peso sul totale di quasi l 8%. Segue l altra Doc del Trentino Alto Adige, l Alto Adige, con un peso del 5,6% e il Prosecco con il 4,7%. Nel 2009 rispetto al 2008 si registrano tra le più importanti denominazioni sempre discreti tassi di crescita, ad eccezione dell Asti e del Friuli Grave. Tabella 5 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Doc-Docg per numero di denunce all'albo nel 2009 Vino Doc-Docg Var. % '09/08 Peso % su tot Trentino ,9 7,9 Alto Adige ,2 5,6 Prosecco ,7 Montepulciano d Abruzzo ,8 4,4 Oltrepo' Pavese ,4 3,4 Piemonte ,5 3,0 Asti ,0 3,0 Valpolicella ,4 2,7 Friuli Grave ,4 2,3 Chianti ,1 2,2 Conegliano Valdobbiadene ,4 2,1 Colli Piacentini ,6 2,0 Barbera D'asti (Docg) ,3 2,0 Soave ,7 1,9 Sangiovese di Romagna ,3 1,5 Langhe ,2 1,5 Trebbiano d Abruzzo ,0 1,5 Monferrato ,6 1,2 Barbera d'alba ,4 1,1 Colli Orientali del Friuli ,2 1,1 Piave ,6 1,0 Valdadige ,5 1,0 Garda ,1 0,9 Collio Goriziano ,1 0,9 Primitivo di Manduria ,2 0,9 Dolcetto d Alba ,5 0,9 Lago di Caldaro ,8 0,8 Sannio ,4 0,8 Colli Euganei ,6 0,8 Salice Salentino ,9 0,8 Cannonau di Sardegna ,5 0,8 Bardolino ,9 0,8 Altre Doc-docg ,3 34,5 Totale Doc-Docg ,3 100,0 Anche in riferimento alle superfici in produzione, si osserva una concentrazione analoga alle aziende denuncianti per le prime trenta denominazioni di origine. Vi è però una differenza di peso nel caso di alcune Doc che rivestono una notevole o comunque discreta importanza in termini di denunce (Trentino, Alto Adige, Friuli Grave, Piemonte) e una minor incidenza in termini di superfici. Ciò è evidentemente riconducibile ad una dimensione media rivendicata per azienda più bassa e al di sotto della media nazionale. Un caso del tutto opposto si ha invece per la Docg Chianti, che è al primo posto per superfici denunciate e al decimo per numero di denunce. La superficie media rivendicata per azienda riconducibile alla denomina- 12

13 zione è infatti molto più alta (4 ettari per azienda) della media nazionale e la più elevata (dopo il Chianti Classico) tra le più importanti Doc-Docg. Nel 2009 sono cresciute dell 1,2% le superfici in produzione complessive ma le prime tre denominazioni registrano delle flessioni sia pur lievi, a fronte di un incremento ben superiore alla media per la Doc Trentino (Tabella 6). Come si osserva dalla Tabella, in termini di superfici rivendicate il Chianti è la denominazione a maggior peso sul totale (6,8%), seguita dal Montepulciano di Abruzzo e dall Asti (5,5 e 4,6% rispettivamente). Da rilevare anche l immediata ascesa della Doc Prosecco che ora figura al quarto posto con un peso di circa il 4% sul totale. Tabella 6 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Doc-Docg per superfici denunciate nel 2009 (ha) Peso % su tot. Vino Doc-Docg Var. % '09/ Chianti ,5 6,8 Montepulciano d Abruzzo ,9 5,5 Asti ,2 4,6 Prosecco ,8 Oltrepo' Pavese ,7 3,3 Trentino ,9 3,2 Chianti Classico ,5 3,0 Valpolicella ,6 3,0 Soave ,0 2,3 Piemonte ,5 2,1 Conegliano Valdobbiadene ,9 2,1 Barbera d'asti (Docg) ,6 2,0 Alto Adige ,2 2,0 Friuli Grave ,0 1,8 Colli Piacentini ,6 1,7 Sangiovese di Romagna ,2 1,7 Trebbiano d'abruzzo ,0 1,3 Bardolino ,4 1,3 Verdicchio dei Castelli di Jesi ,6 1,1 Franciacorta ,3 1,1 Orvieto ,0 1,0 Cannonau di Sardegna ,1 1,0 Castelli Romani ,6 0,9 Colli Orientali del Friuli ,6 0,9 Primitivo di Manduria ,3 0,9 Brunello di Montalcino ,0 0,9 Salice Salentino ,3 0,8 Rosso Piceno ,4 0,8 Barolo ,9 0,8 Piave ,7 0,8 Marsala ,4 0,8 Barbera del Monferrato ,6 0,7 Altre Doc-docg ,8 36,0 Totale Doc-Docg ,2 100,0 13

14 Facendo riferimento alla produzione di uva ottenibile dalla superficie denunciata, la concentrazione delle più importanti denominazioni è maggiore di quella osservata dal punto di vista delle denunce e delle superfici: le prime trenta Doc-Docg coprono oltre il 68% del totale. Tabella 7 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Doc-Docg per produzione di uva nel 2009 (q.li) Peso % su tot. Vino Doc-Docg Var. % '09/ Montepulciano d Abruzzo ,4 6,4 Prosecco ,3 Chianti ,9 5,5 Asti ,8 4,5 Trentino ,5 4,3 Valpolicella ,8 3,7 Soave ,5 3,1 Oltrepo' Pavese ,1 3,0 Conegliano Valdobbiadene ,1 2,9 Chianti Classico ,2 2,1 Alto Adige ,3 2,1 Friuli Grave ,1 1,9 Piemonte ,3 1,8 Bardolino ,7 1,7 Barbera d Asti ,4 1,6 Colli Piacentini ,7 1,6 Sangiovese di Romagna ,3 1,5 Trebbiano d Abruzzo ,2 1,4 Castelli Romani ,6 1,3 Verdicchio dei Castelli di Jesi ,6 1,3 Lambrusco Salamino di Santa Croce ,1 1,1 Reggiano ,6 1,1 Franciacorta ,0 1,0 Orvieto ,5 0,9 Bianco di Custoza ,7 0,9 Piave ,3 0,8 Frascati ,7 0,8 Lambrusco Grasparossa di Castelvetro ,1 0,8 Lambrusco di Sorbara ,1 0,8 Vermentino di Sardegna ,9 0,7 Valdadige ,3 0,7 Barolo ,3 0,7 Altre Doc-docg ,8 31,6 Totale Doc-Docg ,3 100,0 Nel corso del 2009 la produzione di uva destinata a vini Doc-Docg è cresciuta di oltre l 8%. A fronte di tale risultato complessivo, aumenta a tassi inferiori alla media la produzione di uva destinata a Chianti ed Asti, mentre cala di oltre il 5% quella atta a divenire Montepulciano d Abruzzo (Tabella 7). Quest ultima denominazione è quella con il volume maggiore ed un peso sul totale pari al 6,4%, seguita a breve distanza dal Prosecco e dal Chianti con il 5,5%. Le uve destinate a vini Doc-Docg sono state conferite nel 2009 per la metà a strutture di tipo cooperativo, per un altro 28% circa vinificate in proprio e per quasi il 22% vendute ad altri soggetti. Una quota pari quasi a zero è andata invece in conto lavorazione. 14

15 Figura 5 - Destinazione delle uve per la produzione di vini Doc-Docg nel 2009 (dati relativi ad oltre il 93% del totale delle uve denunciate) Conferimento ad altre strutture (es. coop. ecc.) 50,1% Vendita 21,8% Vinificato in proprio 27,5% Conto lavorazione 0,5% La produzione di vini Doc-Docg Anche per quanto riguarda la produzione di vini Doc-Docg ottenuta nel 2009 si rileva una forte concentrazione su poche denominazioni. Come si osserva dalla Tabella 8, le quote dei principali vini per produzione riflettono sostanzialmente quelle relative alla produzione di uva, già messe in evidenza in precedenza. Anche le prime dieci denominazioni, inoltre, rappresentano una quota importante del totale, come si evidenzia dalla Figura 6. 15

16 Figura 6 Distribuzione della produzione potenziale* di vini Doc-Docg in Italia nel 2009 Altri Doc-Docg 58% Mont. d'abruzzo 7% Prosecco 6% Chianti 6% Asti 5% Trentino 4% Valpolicella 3% Soave 3% Oltrepo' Pavese 3% Conegliano Valdobbiadene 3% Chianti Classico 2% * produzione ottenibile dalle uve rivendicate 16

17 Tabella 8 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Doc-Docg per produzione potenziale* di vino nel 2009 (hl) Peso % su tot. Vino Doc-Docg Var. % '09/ Montepulciano d'abruzzo ,4 6,4 Prosecco ,4 Chianti ,2 5,6 Asti ,8 4,9 Trentino ,5 4,4 Valpolicella ,3 3,2 Soave ,5 3,1 Oltrepo' Pavese ,0 3,0 Conegliano Valdobbiadene ,1 2,9 Chianti Classico ,5 2,1 Alto Adige ,3 2,1 Friuli Grave ,2 2,0 Piemonte ,4 1,8 Bardolino ,7 1,7 Barbera d'asti ,4 1,6 Colli Piacentini ,8 1,6 Trebbiano d'abruzzo ,2 1,4 Castelli Romani ,6 1,4 Sangiovese di Romagna ,3 1,4 Verdicchio dei Castelli di Jesi ,6 1,3 Lambrusco Salamino di Santa Croce ,1 1,1 Reggiano ,6 1,1 Franciacorta ,0 1,0 Orvieto ,5 0,9 Piave ,3 0,8 Bianco di Custoza ,7 0,8 Frascati ,6 0,8 Lambrusco Grasparossa di Castelvetro ,1 0,8 Lambrusco di Sorbara ,1 0,8 Valdadige ,3 0,7 Barolo ,3 0,7 Barbera d'alba ,6 0,7 Altre Doc-docg ,7 31,6 Totale Doc-Docg ,4 100,0 * produzione ottenibile dalle uve rivendicate Anche la graduatoria delle principali denominazioni e le tendenze 2009/2008 sono pressoché invariate, rispetto a quanto già messo in evidenza per la produzione di uva. E interessante anche mettere a confronto il peso percentuale regionale sul totale Italia delle Doc-Docg in termini di denominazioni e di produzione potenziale. Ciò consente di verificare se ad una rilevanza regionale teorica dei vini corrisponde anche un effettiva e di pari peso incidenza della quantità prodotta. La Figura 7 a tal proposito mette in evidenza che in molti casi e tra le principali regioni non vi è grande differenza tra l incidenza delle denominazioni e quella della produzione. In un numero di casi altrettanto frequente il peso della produzione è molto più elevato di quello del numero di denominazioni. Ciò accade in modo particolare in Veneto, Abruzzo e Trentino Alto Adige. Il caso opposto (comunque poco frequente) appare più evidente nel Lazio. 17

18 Figura 7 Confronto tra peso % del numero di denominazioni e della produzione potenziale* di Doc-Docg per le principali regioni italiane (ordinamento in base al peso produttivo) Veneto 9,6 22,1 Piemonte 14,9 14,9 Toscana 11,3 11,1 Emilia Romagna 6,1 9,1 Abruzzo Trentino Alto Adige 1,8 2,0 7,9 7,8 Lombardia 5,5 6,3 Friuli Venezia Giulia Lazio 4,3 3,3 3,7 6,8 Marche 3,0 4,8 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 peso % produzione doc-docg peso % denominazioni sul totale Italia * produzione ottenibile dalle uve rivendicate Se si considera la produzione certificata, la concentrazione nel 2009 delle più importanti produzioni è in questo caso ancora più accentuata rispetto alla produzione potenziale di vino. 18

19 Tabella 9 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Doc-Docg per produzione certificata di vino nel 2009 (hl) Vino Doc-Docg Var. % '09/08 Peso % su tot Montepulciano d Abruzzo ,3 7,8 Chianti ,8 7,3 Asti ,4 6,2 Conegliano Valdobbiadene ,0 4,5 Soave ,3 3,9 Valpolicella ,8 3,8 Oltrepo' Pavese ,5 3,6 Alto Adige ,5 3,1 Trentino ,5 3,1 Bardolino ,4 2,5 Piemonte ,2 2,4 Chianti Classico ,4 2,2 Colli Piacentini ,8 2,0 Friuli Grave ,9 1,9 Verdicchio dei Castelli di Jesi ,7 1,7 Castelli Romani ,9 1,5 Trebbiano d Abruzzo ,6 1,4 Sangiovese di Romagna ,3 1,2 Frascati ,6 1,1 Lambrusco Salamino di Santa Croce ,4 1,1 Bianco di Custoza ,3 1,1 Valdadige ,6 1,1 Prosecco ,0 Gavi o Cortese di Gavi ,0 1,0 Langhe ,3 1,0 Reggiano* ,9 Morellino di Scansano* ,8 Barbera d'asti (Docg)* ,8 Barbera d'alba ,2 0,7 Franciacorta ,4 0,7 Barolo ,5 0,7 Vermentino di Sardegna ,9 0,7 Altre Doc-docg ,9 27,2 Totale Doc-Docg ,8** 100,0 * i dati relativi al 2008 sono incompleti e pertanto non è possibile effettuare un confronto omogeneo tra il 2009 e il 2008 ** La var. % '09/08 è sovrastimata in quanto si sono registrate delle carenze di rilevazione per alcuni prodotti nel 2008 Nel 2009 la produzione certificata di vini Doc-Docg è diminuita di circa un 3%. Tra le principali denominazioni, flessioni dal 4% circa ad oltre il 7% si registrano per Montepulciano d Abruzzo, Chianti ed Asti, mentre più consistente è il calo per il Soave (-15,3%). In discreta crescita invece la produzione certificata di Alto Adige e Valpolicella, a fronte di incrementi più contenuti per Conegliano Valdobbiadene ed Oltrepò Pavese (Tabella 9). In termini di produzione certificata, il Montepulciano d Abruzzo risulta al primo posto nella graduatoria con un peso del 7,8%, seguito sempre dal Chianti con il 7,3% e dall Asti con il 6,2%. In riferimento infine al vino imbottigliato, si nota un livello di concentrazione molto diverso tra numero di imbottigliatori e quantità di vino imbottigliato. Nel primo caso le prime trenta denominazioni coprono il 19

20 50% del totale, nel secondo oltre l 80%. Ciò quindi evidenzia la presenza di un relativamente contenuto numero di imbottigliatori per ottenere la produzione complessiva imbottigliata. Per entrambe le variabili nel 2009 si registra una crescita che è risultata più che doppia per quanto riguarda la produzione imbottigliata rispetto a quella del numero di imbottigliatori. Come si può osservare dalle Tabelle 10 e 11, le principali denominazioni che compongono le due graduatorie non coincidono quasi per nulla, evidenziando una produzione media imbottigliata molto diversa da denominazione a denominazione. Tabella 10 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Doc-Docg per n. di imbottigliatori nel 2009 Vino Doc-Docg Var. % '09/08 Peso % su tot Chianti ,8 3,5 Piemonte ,6 3,4 Barbera d Asti (Docg) ,2 3,0 Barbera d Asti ,2 2,9 Valpolicella ,8 2,4 Soave ,5 2,2 Monferrato ,6 2,2 Langhe ,6 2,1 Alto Adige ,0 2,1 Barbera del Monferrato ,1 2,0 Roero ,8 1,9 Barbera d Alba ,4 1,8 Dolcetto d Alba ,4 1,6 Bardolino ,3 1,5 Oltrepo' Pavese ,4 1,4 Nebbiolo d Alba ,8 1,3 Vin Santo del Chianti ,9 1,3 Conegliano Valdobbiadene ,6 1,2 Asti ,6 1,2 Garda ,2 1,1 Montepulciano d Abruzzo ,6 1,1 Barolo ,7 1,0 Grignolino d Asti ,2 1,0 Cortese dell'alto Monferrato ,5 1,0 Barbaresco ,0 0,9 Piave ,4 0,8 Chianti Classico ,4 0,8 Friuli Grave ,6 0,8 Colli Orientali del Friuli ,7 0,8 Colli Piacentini ,6 0,8 Freisa d Asti ,4 0,7 Lison Pramaggiore ,7 0,7 Altre Doc-docg ,1 49,8 Totale Doc-Docg ,7 100,0 20

21 Tabella 11 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Doc-Docg per produzione imbottigliata nel 2009 (hl) Vino Doc-Docg Var. % '09/08 Peso % su tot Marsala ,2 Montepulciano d Abruzzo ,0 6,4 Asti ,2 5,8 Castel del Monte* ,6 Chianti ,8 5,6 Pantelleria* ,1 Conegliano Valdobbiadene ,1 4,6 Soave ,8 3,4 Valpolicella ,2 3,0 Oltrepo' Pavese ,3 2,4 Alcamo* ,3 Trentino ,2 2,3 Alto Adige ,5 2,2 Bardolino ,8 2,0 Piemonte ,4 2,0 Chianti Classico ,6 1,6 Friuli Grave ,9 1,5 Verdicchio dei Castelli di Jesi ,8 1,2 Castelli Romani ,6 1,2 Barbera d Asti ,2 Trebbiano d Abruzzo ,3 1,1 Orvieto ,1 1,0 Valdadige ,8 1,0 Colli Piacentini ,4 1,0 Bianco di Custoza ,5 1,0 Sangiovese di Romagna ,4 1,0 Frascati ,4 0,9 Langhe ,7 0,8 Reggiano ,4 0,7 Barbera d Alba ,0 0,6 Vermentino di Sardegna ,8 0,6 Barbera del Monferrato ,5 0,6 Altre Doc-docg ,4 19,2 Totale Doc-Docg ,3** 100,0 * Nel 2008 mancava l'imbottigliato di Bari e Trapani relativo a questi prodotti e pertanto non è possibile effettuare un confronto omogeneo tra il 2009 e il 2008 ** La var. % '09/08 è sovrastimata in quanto si sono registrate delle carenze di rilevazione per alcuni prodotti nel

22 2.3 L analisi delle principali variabili strutturali relative ai vini Igt Le denunce, le superfici in produzione e la produzione di uva Il numero complessivo di aziende denuncianti la produzione di uva destinata alle Igt è fortemente concentrato su poche denominazioni. Le prime trenta coprono circa il 97% del totale, una percentuale ben superiore anche a quella corrispondente, pur elevata, registrata dalle Doc-Docg (Tabella 12). La prima indicazione geografica in termini di numerosità di aziende denuncianti è quella del Veneto, con quasi 26 mila aziende nel 2009 e con un peso sul totale del 16% circa. Segue l Igt Sicilia, con un peso del 15% e la Marca Trevigiana con il 9,5%. In riferimento alle variazione del numero di denunce nel 2009 rispetto al 2008 si registra una crescita complessiva del 2,7%; rispetto al dato medio complessivo, crescono molto di più le rivendicazioni per le Indicazioni geografiche Vigneti delle Dolomiti ed Emilia. Più contenuto è l incremento per l Igt Sicilia, mentre si rileva un calo per Veneto e Marca Trevigiana. 22

23 Tabella 12 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Igt per numero di denunce nel 2009 Vino Igt Var. % '09/08 Peso % su tot Veneto ,4 15,9 Sicilia ,2 15,0 Marca Trevigiana ,0 9,5 Vigneti delle Dolomiti ,9 5,7 Emilia o dell' Emilia ,5 5,4 Toscano o Toscana ,1 4,9 Provincia di Verona o Veronese ,8 4,5 Salento ,5 4,4 Delle Venezie ,5 3,9 Provincia di Pavia ,0 2,7 Venezia Giulia ,7 2,7 Rubicone ,6 2,6 Colli Trevigiani ,0 2,3 Terre di Chieti ,8 2,2 Ravenna ,5 2,1 Marche ,0 1,9 Umbria ,4 1,7 Puglia ,3 1,7 Vallagarina ,5 1,6 Beneventano ,1 1,0 Daunia ,3 0,9 Maremma Toscana ,3 0,8 Forli ,3 0,8 Lazio ,5 0,7 Tarantino ,5 0,6 Isola dei Nuraghi ,4 0,4 Sillaro o Bianco del Sillaro ,6 0,3 Mitterberg ,3 0,3 Osco o Terre degli Osci ,4 0,3 Campania ,3 0,3 Provincia di Mantova o Mantova ,0 0,2 Colli Cimini ,4 0,2 Altre Igt ,2 2,7 Totale Igt ,7 100,0 In riferimento alle superfici in produzione, si osserva una concentrazione coincidente con quella delle aziende denuncianti per le principali Igt. Vi è però una differenza di peso nel caso di alcune Igt che rivestono una discreta importanza in termini di denunce (Provincia di Verona, Vigneti delle Dolomiti) e una minor incidenza in termini di superfici. Ciò è evidentemente riconducibile ad una dimensione media rivendicata più bassa (inferiore all ettaro). Un caso in un certo senso opposto si ha invece per l Igt Salento, che ha un peso maggiore in termini di superfici denunciate e minore come numero di denunce. La superficie media rivendicata riconducibile alla denominazione è infatti più alta (1,5 ettari per azienda) della media nazionale e tra le più elevate nell ambito delle più importanti Igt. In termini di superfici in produzione, l Igt Sicilia è di gran lunga l indicazione geografica a maggior peso sul totale (29,8%), seguita da quella Veneto e Salento con un peso rispettivamente del 9,3 e 7,3%. 23

24 Tabella 13 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Igt per superfici denunciate nel 2009 (ha) Peso % su tot. Vino Igt Var. % '09/ Sicilia ,5 29,8 Veneto ,8 9,3 Salento ,8 7,3 Toscano o Toscana ,3 7,3 Marca Trevigiana ,9 4,4 Emilia o dell' Emilia ,2 4,3 Puglia ,5 3,3 Ravenna ,5 3,1 Marche ,2 3,0 Delle Venezie ,0 2,9 Rubicone ,5 2,9 Provincia di Pavia ,1 2,7 Venezia Giulia ,1 2,2 Lazio ,9 2,0 Umbria ,0 1,7 Daunia ,7 1,6 Provincia di Verona ,1 1,5 Maremma Toscana ,1 1,4 Terre di Chieti ,5 1,0 Forli ,0 1,0 Beneventano ,7 0,9 Tarantino ,7 0,8 Isola dei Nuraghi ,4 0,8 Vigneti delle Dolomiti ,9 0,2 Osco o Terre degli Osci ,1 0,5 Campania ,0 0,3 Colli Trevigiani ,7 0,2 Basilicata ,8 0,2 Murgia ,3 0,2 Sillaro o Bianco del Sillaro ,0 0,2 Colli del Limbara ,9 0,2 Vallagarina ,2 0,2 Altre Igt ,7 2,7 Totale Igt ,2 100,0 Nel complesso le superfici denunciate sono scese nel 2009, il che dimostra una diminuzione della superficie media aziendale. Tra le più importanti denominazioni si rileva il forte calo registrato dalla Marca Trevigiana, probabilmente a causa dello spostamento della produzione verso la Doc Prosecco e la flessione molto più contenuta della Igt Veneto. In controtendenza il trend di Sicilia, Salento e Toscana. Facendo riferimento alla produzione di uva ottenibile dalla superficie denunciata, la concentrazione delle principali Igt è simile a quella osservata dal punto di vista delle denunce e delle superfici. 24

25 Tabella 14 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Igt per produzione di uva nel 2009 (q.li) Peso % su tot. Vino Igt Var. % '09/ Sicilia ,6 19,9 Veneto ,7 12,6 Emilia o dell' Emilia ,2 7,4 Marca Trevigiana ,3 7,0 Ravenna ,1 5,4 Toscano o Toscana ,5 5,1 Salento ,1 4,7 Rubicone ,6 4,6 Delle Venezie ,0 4,0 Provincia di Verona o Veronese ,3 3,5 Puglia ,1 3,4 Provincia di Pavia ,1 2,7 Venezia Giulia ,1 2,2 Marche ,3 1,8 Daunia ,7 1,8 Lazio ,4 1,6 Umbria ,0 1,4 Terre di Chieti ,4 1,4 Vigneti delle Dolomiti ,3 1,2 Forli ,2 1,1 Maremma Toscana ,4 0,9 Colli Trevigiani ,4 0,9 Beneventano ,2 0,7 Tarantino ,2 0,6 Osco o Terre degli Osci ,5 0,4 Isola dei Nuraghi ,7 0,4 Vallagarina ,7 0,4 Provincia di Mantova o Mantova ,5 0,2 Bianco di Castelfranco Emilia ,5 0,2 Murgia ,9 0,2 Sillaro o Bianco del Sillaro ,9 0,2 Campania ,1 0,2 Altre Igt ,9 1,8 Totale Igt ,0 100,0 In termini di uva prodotta è ancora l Igt Sicilia a costituire la denominazione su cui gravita la maggiore produzione, con un peso sul totale del 19,9%, seguita dal Veneto con il 12,6% e dall Emilia con il 7,4%. Nel 2009 la produzione di uva destinata ad Igt è diminuita del 3%, ma tra le principali denominazioni si registrano variazioni anche consistenti come si osserva dalla Tabella La produzione di vino Igt La produzione di vino Igt ottenuta nel 2009 è risultata pari a 14,7 milioni di ettolitri, anche in questo caso con una forte concentrazione su poche denominazioni. Soltanto le prime dieci coprono il 74% del totale, come si osserva dalla Figura 8. 25

26 Figura 8 Distribuzione della produzione potenziale* di vini Doc-Docg in Italia nel 2009 Altre Igt 26% Sicilia 20% Provincia di Verona 3% Veneto 13% Delle Venezie 4% Salento 5% Emilia o dell' Emilia 7% Rubicone 5% Toscano o Toscana 5% Ravenna 5% * produzione ottenibile dalle uve rivendicate Marca Trevigiana 7% 26

27 Tabella 15 - Tendenze e peso dei primi trenta vini Igt per produzione potenziale* di vino nel 2009 (hl) Vino Igt Var. % '09/08 Peso % su tot Sicilia ,5 19,9 Veneto ,0 12,6 Emilia o dell' Emilia ,9 7,3 Marca Trevigiana ,3 7,1 Ravenna ,1 5,5 Toscano o Toscana ,5 5,1 Rubicone ,6 4,6 Salento ,3 4,5 Delle Venezie ,3 4,0 Provincia di Verona o Veronese ,2 3,5 Puglia ,6 3,4 Provincia di Pavia ,1 2,7 Venezia Giulia ,4 2,2 Marche ,3 1,9 Daunia ,7 1,8 Lazio ,9 1,6 Umbria ,0 1,4 Terre di Chieti ,4 1,4 Vigneti delle Dolomiti ,3 1,2 Forli ,2 1,1 Maremma ,4 0,9 Colli Trevigiani ,4 0,9 Beneventano ,2 0,7 Tarantino ,3 0,6 Osco o Terre degli Osci ,6 0,4 Isola dei Nuraghi ,7 0,4 Vallagarina ,7 0,4 Provincia di Mantova o Mantova ,6 0,2 Bianco di Castelfranco Emilia ,5 0,2 Sillaro o Bianco del Sillaro ,9 0,2 Murgia ,8 0,2 Campania ,1 0,2 Altre Igt ,5 1,9 Totale Igt ,2 100,0 * produzione ottenibile dalle uve rivendicate Come si nota dalla Tabella, le quote delle principali Igt per produzione di vino riflettono all incirca quelle relative alla produzione di uva, già messe in evidenza poco sopra. Anche la graduatoria delle prime dieci denominazioni è sostanzialmente invariata. Nel 2009 la produzione è lievemente diminuita, con incrementi tuttavia anche importanti per alcune Igt regionali come Emilia, Toscana o, in misura minore, per quella del Veneto. Analogamente a quanto già visto per le Doc-Docg, la Figura 9 mette a confronto il peso percentuale regionale sul totale Italia delle Igt in termini di denominazioni e di produzione potenziale. 27

28 Dalla Figura si osserva che in molti casi e tra le principali regioni l incidenza produttiva è molto più elevata di quella delle denominazioni (Veneto, Sicilia, Emilia Romagna, Puglia), cosa che accadeva di meno nell ambito delle Doc-Docg. Il caso opposto (comunque poco frequente) si riscontra invece in Lombardia ed Abruzzo. Figura 9 Confronto tra peso % del numero di indicazioni geografiche e della produzione potenziale* di vini Igt per le principali regioni italiane (ordinamento in base al peso produttivo) Veneto 8,1 25,4 Sicilia 4,9 19,9 Emilia Romagna 7,3 19,2 Puglia Toscana 4,9 6,1 5,7 10,6 Friuli Venezia Giulia 2,4 5,2 Lombardia 3,3 12,2 Marche Lazio 1,9 0,8 1,8 4,1 Abruzzo 1,8 6,5 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 peso % produzione Igt peso % indicazioni geografiche sul totale Italia * produzione ottenibile dalle uve rivendicate 28

29 3. L andamento dei prezzi all origine nel Il mercato delle Doc-Docg La crisi che ha investito l intera economia degli ultimi anni ha lasciato segni anche nella fase alla produzione del settore dei vini a denominazione di origine. Il 2009, in particolare, ha registrato perdite piuttosto consistenti soprattutto nel segmento dei vini rossi (- 17% sul 2008), mentre più contenuta è stata la riduzione dei bianchi. E la discesa dei listini si è consolidata anche nel 2010, questa volta determinata più dal contributo dei bianchi. I vini a denominazione hanno perso un ulteriore 4%, a fronte di una sostanziale tenuta dei vini nel complesso. Tabella 16 - Indice dei prezzi all'origine dei vini Doc-Docg (2000=100) Fonte: Ismea Doc-Docg bianchi Doc-Docg rossi Totale Doc- Docg Totale vino ,14 78,72 90,12 86, ,39 94,76 103,46 102, ,79 97,55 107,47 110, ,97 80,80 93,96 86, ,52 78,96 90,43 86,95 Var. % 2009/2008-8,3-17,2-12,6-21,5 Var. % 2010/2009-5,0-2,3-3,8 0,0 Nel 2009, peraltro, la flessione dei rossi è stata abbastanza generalizzata, mentre nel 2010 la situazione è apparsa più eterogenea. Tanto per fare un esempio, la differenza si evince già analizzando due tra i rossi più blasonati: Brunello e Barolo. Mentre il 2009 ha segnato per entrambi una flessione, rispettivamente del 17% e 31%, nel 2010 gli andamenti sono stati molto differenti. Il primo, infatti, ha registrato un discreto rialzo (+11%), sebbene non sufficiente a recuperare le perdite accumulate l anno prima. Male invece il Barolo che ha perso un ulteriore 34%. Gli imbottigliatori, per evitare di perdere quote di mercato soprattutto all estero, hanno preferito arginare la crisi cedendo sui prezzi di vendita. Solo a fine 2010 si sono registrati segnali di ripresa che hanno riportato lentamente le quotazioni sulla soglia dei 500 euro al quintale. Una tendenza analoga si registra per il Barbaresco. Altro vino che ha vissuto un periodo difficile è il Chianti, che ha sopportato flessioni considerevoli sia nel 2009 che nel Dopo le perdite del 2009, per i Lambruschi il 2010 ha segnato un lieve recupero, contenuto peraltro tra l 1% del Salamino e del Grasparossa ed il 5% del Reggiano. Tale ripresa è attribuibile ad una serie di eventi legati da una parte alla domanda e dall altra all offerta. Ha tenuto, infatti, molto bene la richiesta estera, mentre sul fronte produttivo si è assistito ad un importante operazione di acquisizione che ha in qualche modo reso l offerta più concentrata. Passando ad esaminare il segmento dei bianchi si osserva che nel 2009 la flessione è stata generalizzata, sebbene non si riscontri un filo rosso che unisca denominazioni, regioni o vitigni. Tra i Pinot grigi, ad esempio, si evidenzia una flessione di oltre il 20% della Doc Friuli Grave e della Doc Trentino, mentre sono risultate più contenute quelle delle Doc altoatesine. Anche tra le bollicine più famose i risultati sono stati diversi. Il Moscato d Asti, ad esempio, ha perso appena l 1%, mentre il Prosecco ha accusato una riduzione di oltre il 20%. Tra gli Chardonnay, invece, al lieve aumento della Doc Alto Adige, si è contrapposto il -12% della Doc Trentino ed il -29% del Friuli Gra- 29

30 ve. Quest ultimo peraltro sembra aver recuperato piuttosto bene nel 2010 (+21%) ed è uno dei pochi vini bianchi ad aver beneficiato di un rialzo dei prezzi, nell ultimo anno in esame. Scorrendo infatti la lista si evidenzia che le variazioni positive sono molto limitate ed una di queste è quella relativa al Pinot bianco Friuli Grave e al Prosecco Docg. Il 2010 sarà archiviato come molto negativo, ad esempio, per le Doc laziali. Le perdite sono comprese tra il -11% della Doc Marino ed il -24% della Doc Castelli Romani. Tabella 17 - Prezzi all'origine dei vini rossi Doc-Docg* (euro/quintale) Var. % 10/09 Barbaresco 308,13 359,09 388,75 257,71 207,71-19,4 Barbera d'alba 109,22 121,15 116,54 99,72 105,74 6,0 Barbera d'asti 57,79 60,00 75,00 81,50 73,52-9,8 Barbera del Monferrato 55,00 57,5 72,50 68,75 65,21-5,2 Barbera Oltrepò pavese 59,36 55,67 61,54 64,85 62,19-4,1 Bardolino 50,26 49,76 55,03 56,37 61,89 9,8 Bardolino Classico 57,52 58,50 64,67 66,03 71,71 8,6 Barolo 625,51 736,60 753,56 518,02 342,40-33,9 Bonarda Oltrepò pavese 89,93 72,53 72,50 74,39 64,38-13,5 Brunello di Montalcino 650,00 543,75 648,33 540,88 600,00 10,9 Cabernet Franc Sauvignon Friuli Grave 45,00 50,42 54,79 45,00 44,06-2,1 Castelli romani rosso 38,00 42,56 44,71 38,38 33,90-11,7 Chianti 90,48 125,00 127,50 93,30 90,00-3,5 Chianti Classico 232,02 305,19 297,50 266,89 259,71-2,7 Chianti Colli Senesi 95,00 125,00 127,50 92,69 90,00-2,9 Dolcetti d'alba e Diano 109,51 114,62 119,13 92,92 105,49 13,5 Grignolino d'asti 100,00 100,00 105,00 100,00 142,08 42,1 Gutturnio Colli Piacentini 82,50 75,00 75,67 87,92 74,58-15,2 Lago di Caldaro Classico dell'alto Adige 123,80 132,90 128,51 124,75 127,25 2,0 Lago di Caldaro (Trentino) 115,00 115,5 114,58 112,50 107,78-4,2 Lambrusco Grasparossa 47,04 55,47 56,74 43,20 43,53 0,8 Lambrusco Reggiano 35,73 41,73 43,94 39,11 41,23 5,4 Lambrusco Salamino 38,44 43,54 46,61 40,64 41,03 1,0 Lambrusco Sorbara 43,59 51,63 51,37 42,12 43,36 3,0 Merlot del Piave 42,72 44,46 48,88 46,87 45,46-3,0 Merlot Friuli Grave 43,42 50,00 53,51 43,96 42,71-2,8 Montepulciano d'abruzzo 42,48 56,27 58,92 40,53 39,84-1,7 Nebbiolo d'alba 136,67 156,67 158,75 116,88 113,75-2,7 Piemonte Barbera 50, ,00 58,75 54,38-7,4 Sangiovese di Romagna 45,99 42,09 43,91 43,30 43,66 0,8 Schiava dell'alto Adige 123,47 134,25 133,15 129,85 129,76-0,1 Teroldego Rotaliano 165,42 160,25 161,04 152,08 147,92-2,7 Trentino Merlot 97,92 96,00 108,33 83,33 92,75 11,3 Valpolicella 66,41 75,94 75,94 75,94 121,10 59,5 Valpolicella Classico 79,96 81,56 81,56 81,56 149,19 82,9 Velletri rosso 104,6 102, ,25 78,54-26,1 Vino Nobile di Montepulciano 222,92 221,25 245,00 232,08 241,25 3,9 * Iva esclusa. Franco partenza cantine produttori, in cisterne Fonte: Ismea 30

31 Tabella 18 - Prezzi all'origine dei vini bianchi Doc-Docg* (euro/quintale) Var. % 10/09 Bianco di Custoza 64,15 68,43 70,39 68,39 66,43-2,9 Castelli romani bianco 31,96 37,81 41,25 38,38 29,31-23,6 Chardonnay dell'alto Adige 185,87 210,05 225,75 229,50 231,17 0,7 Chardonnay Friuli Grave 59,48 66,25 68,75 49,00 59,38 21,2 Colli Albani 34,28 41,41 46,03 43,51 35,43-18,6 Colli Lanuvini 34,40 40,90 46,04 43,50 35,46-18,5 Cortese dell'alto Monferrato 56,00 57,63 63,13 65,91 55,00-16,6 Frascati 69,96 73,67 75,00 71,70 57,30-20,1 Gambellara 64,69 64,69 64,29 61,50 60,75-1,2 Gavi Cortese 162,69 177,82 214,10 188,22 153,92-18,2 Malvasia Colli Piacentini 56,88 58,13 61,67 90,00 73,75-18,1 Marino 34,63 43,99 47,48 43,51 38,69-11,1 Moscato d'asti 138,08 147,50 155,00 153,20 150,00-2,1 Moscato Oltrepò pavese 53,67 70,28 100,75 90,44 106,23 17,4 Orvieto 40,02 45,29 53,52 57,39 56,50-1,5 Orvieto classico 59,48 70,03 74,24 76,33 75,00-1,7 Piemonte Moscato 69,38 95,00 110,00 110,00 n.d. - Pinot bianco Friuli Grave 68,75 76,25 77,92 61,25 65,42 6,8 Pinot grigio dell'alto Adige 251,25 259,38 266,89 256,82 249,57-2,8 Pinot grigio Friuli Grave 108,83 117,02 127,02 94,10 91,44-2,8 Pinot nero Oltrepò pavese 96,32 112,93 132,21 126,46 99,34-21,4 Prosecco di Conegliano Valdobbiadene 152,91 190,93 191,06 143,54 146,76 2,2 Riesling Oltrepò pavese 61,82 75,84 84,49 74,86 64,11-14,4 Roero Arneis 223,75 247,86 287,06 237,71 226,67-4,6 Soave 67,63 66,79 66,05 64,09 63,00-1,7 Soave Classico 92,81 92,81 91,46 81,01 79,88-1,4 Terlano Pinot bianco dell'alto Adige 187,08 207,28 220,58 221,00 221,37 0,2 Trebbiano d'abruzzo 29,72 40,57 43,59 32,55 30,89-5,1 Trebbiano di Romagna 37,36 37,89 44,07 39,20 35,73-8,9 Trentino Chardonnay 120,43 129,78 138,75 121,41 113,53-6,5 Trentino Müller Thurgau 135,00 138,00 143,33 129,50 120,00-7,3 Trentino Pinot grigio 205,21 204,13 205,21 162,50 158,13-2,7 Valdadige Pinot grigio 183,61 190,00 187,50 160,83 n.d. - Velletri bianco 34,31 41,76 46,03 43,51 35,43-18,6 Verdicchio Castelli di Jesi Classico 74,81 63,94 67,50 67,50 67,50 0,0 Verdicchio Castelli di Jesi 69,79 58,33 62,50 62,50 62,50 0,0 Vernaccia di San Gimignano 106,73 131,63 153,27 115,15 112,84-2,0 Docg con DM del 17/7/2009 * Iva esclusa. Franco partenza cantine produttori, in cisterne Fonte: Ismea 3.2 Il mercato dei vini Igt Sul fronte dei prezzi alla produzione il 2009 ed il 2010 sono stati anni difficili anche per il mercato delle Igt. Il 2009, in particolare, ha visto riduzioni a due cifre, peraltro più accentuate nel segmento dei bianchi che dei rossi, seguendo in questo più l andamento dei vini comuni che delle denominazioni di origine. Nel 2010, invece, ci sono state tendenze opposte tra le Igt bianche e rosse. Mentre le prime sono ulteriormente diminuite, le seconde hanno mostrato un lieve incremento. L ultimo anno in esame, comunque, non si è differenziato solo per le performance in base al colore, ma anche per il diverso andamento dei li- 31

32 stini nel corso dei mesi. I prezzi all origine, infatti, hanno cominciato a risalire soprattutto con l estate e quindi con l inizio della nuova campagna. Caratteristica questa che ha accomunato, peraltro, tutto il settore vinicolo. Tabella 19 - Prezzi medi dei vini Igt (euro/ettogrado) Var. % 10/09 Igt bianche Pinot grigio* 6,23 8,98 10,36 7,61 6,30-17,2 Verduzzo* 3,77 4,51 8,3 6,9 4,87-29,6 Chardonnay* 3,86 5,06 5,86 4,84 4,40-9,0 Modena Trebbiano 2,66 3,43 3,91 3,09 3,04-1,5 Bianco Lazio 2,43 3,07 3,4 2,5 2,15-14,0 Igt rosse Merlot * 3,08 3,32 3,4 2,9 3,12 7,3 Rosso Lazio 2,91 3,30 3,5 2,8 2,4-12,8 Lambrusco Emilia 3,16 3,71 3,8 3,3 3,47 4,3 Sangiovese Ravenna 2,80 2,99 3,2 2,5 2,67 4,7 Sangiovese Toscana 4,04 4,48 4,7 4,5 4,46 0,3 Rosso Salento 2,38 2,77 3,4 2,8 2,85 1,3 * Sono comprese le IGT: Marca Trevigiana, Veneto e Delle Venezie Fonte: Ismea 4. La domanda 4.1 I consumi domestici di vini Doc, Docg e Igt nel 2010 Sul fronte della domanda interna, secondo i dati del Panel famiglie Ismea 5, l indice Ismea delle quantità acquistate dalle famiglie italiane di vini a denominazione di origine ha registrato una sostanziale stabilità rispetto al 2009, mentre il relativo indice dei prezzi al consumo dei prodotti acquistati ha segnato un - 1,4%. La tendenza dei consumi domestici di vini Doc-Docg è risultata più favorevole di quella dei vini in generale, dei vini e degli spumanti e dei vini da tavola e Igt, tutti in flessione rispetto al 2009 (Tabella 20). Tale ultimo trend negativo è dovuto comunque esclusivamente ai vini da tavola. I dati del Panel famiglie Ismea infatti evidenziano per le Igt una crescita degli acquisti, forse favorita da un calo dei prezzi al consumo, che nel complesso sono scesi di oltre il 2%. Le Igt, tuttavia, sono in generale associate ad un peso sul totale dei vini di qualità meno rilevante, soprattutto in valore (Figure 10A e 10B). 5 Il Panel si basa su rilevazioni di acquisto a cadenza settimanale effettuate da famiglie, stratificate in base a variabili socio-demografiche e territoriali, rappresentative dell intera realtà italiana. Restano escluse le collettività nonché i consumi effettuati dalle famiglie al di fuori dell abitazione principale. 32

33 Tabella 20 - Andamento degli acquisti domestici e dei prezzi al consumo dei vini nel 2010 Fonte: Panel famiglie Ismea Var. % '10/'09 Peso % sul totale vini e spumanti (2010) Indice quantità Indice prezzi In quantità In valore Totale vini e spumanti -3,4-1,4 100,0 100,0 Totale vini -1,3-2,1 95,4 88,7 di cui: - Vini Doc/Docg -0,2-1,4 25,9 39,4 - Vini da tavola e Igt -2,1-2,2 69,5 49,2 Figure 10A-10B - Ripartizione dei consumi di vini a marchio di origine tra vini Doc-Docg e Igt nel 2010 In quantità In valore IGT; 44,8% IGT; 35,1% DOC/DOCG ; 55,2% DOC/DOCG; 64,9% Fonte: Panel famiglie Ismea I dati finora esposti dimostrano quindi che, nonostante la crisi economica, il consumatore italiano continua a consumare vini di qualità, ma si orienta maggiormente verso quelli che sono a più buon mercato come gli Igt. Del resto il prezzo di questi ultimi non è così distante da quello dei vini da tavola, con la conseguenza che il consumatore tende, quasi a parità di prezzo, ad orientarsi verso il prodotto di maggiore qualità. In termini di incidenza di consumo dei vini a denominazione di origine l analisi dei dati dal 2006 al 2010 mostra che il peso dei vini di maggiore pregio è in continua crescita sia in volume che in valore, grazie al contributo sia delle Doc e Docg che delle Igt, anche se queste ultime sembrano crescere lievemente di più. 33

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