Geografia del popolamento e indagini di terreno:
|
|
- Serena Moroni
- 2 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Geografia del popolamento e indagini di terreno: le migrazioni nella periferia della Riserva di Biosfera Transfrontaliera W (Benin, Burkina Faso, Niger) A. Ghisalberti 1 SOMMARIO. L articolo presenta una metodologia di ricerca sulle dinamiche territoriali indotte dai processi migratori in aree sprovviste di articolati dati statistici. Si tratta di un indagine sul campo basata sull osservazione del territorio, sull inchiesta ad interlocutori privilegiati e sulla cartografia partecipativa che permette di produrre informazioni costituite non solo da dati diretti sugli aspetti demografici (inerenti, per esempio, il numero di abitanti), ma anche da dati indiretti sugli aspetti socio-territoriali (inerenti, per esempio, la gerarchia tradizionale o le modalità fondative degli insediamenti). Le informazioni raccolte vengono poi rappresentate mediante un apparato cartografico GIS, considerato nella doppia natura di prodotto sociale e mezzo di comunicazione. Il caso di studio si riferisce a Bossia, un villaggio localizzato nella periferia della Riserva di Biosfera Transfrontaliera W, un area protetta al confine tra Benin, Burkina Faso e Niger. Geografia del popolamento e migrazioni Nelle aree sprovviste di articolati dati statistici sui fenomeni demografici risulta centrale lo studio delle dinamiche territoriali, nella prospettiva di comprendere l evoluzione dei processi migratori. L analisi geografica basata sulla ricerca sul campo, infatti, è in grado di restituire il quadro dei sistemi socio-territoriali, fornendo informazioni sulle dinamiche demografiche così come sull esito dei processi migratori nell evoluzione e nell organizzazione delle strutture insediative. L obiettivo del presente contributo è di presentare una metodologia di ricerca che, ancorata alle teorie della semiologia del territorio, si pone quale strumento per la raccolta di dati diretti e indiretti sui fenomeni demografici e, in particolare, sui processi migratori. Accompagnando i dati statistici prodotti da enti istituzionali con informazioni raccolte mediante lunghe permanenze del ricercatore nel territorio oggetto di indagine, tale metodologia basa l analisi sull indagine sul campo. Il caso di studio presentato fa riferimento alla periferia della Riserva di Biosfera Transfrontaliera W (RBT W), un area protetta ovest-africana localizzata al confine tra Benin, Burkina Faso e Niger ed inserita nell ecosistema Complexe WAP, composto da un insieme di aree protette: la citata riserva, il Parco Arly e il Parco Nazionale Pendjari (Figura 1). Più precisamente, si prende in considerazione il villaggio nigerino di Bossia, sito in un area interessata storicamente da flussi migratori che oggi presentano nuove configurazioni in relazione alle mutazioni determinate da fattori di modernità. Figura 1. La Riserva di Biosfera Transfrontaliera W e i villaggi della sua periferia Fonte: indagine sul campo; Laboratorio di cartografia, Università degli studi di Bergamo. La ricerca di cui si da conto è stata concepita nel quadro di un più ampio studio di terreno inerente gli aspetti socio-territoriali della periferia della RBT W, condotto tra il 2001 e il 2004 da un gruppo di geografi dell Università degli studi di Bergamo in collaborazione con ricercatori dell Università di Abomey/Calavi (Cotonou, Benin), dell Università di Ouagadougou (Ouagadougou, Burkina Faso) e dell Università Abdou Moumouni (Niamey, Niger) coordinati da Emanuela Casti 2. L indagine sul campo è stata svolta mediante l appoggio del Programme Régional Parc W/ECOPAS (Ecosystèmes Protégés en Afrique Sahélienne) finanziato dall Unione Europea. 1 Università degli studi di Bergamo, Dipartimento di Scienze dei linguaggi, della comunicazione e degli studi culturali. 2 Lo studio ha prodotto numerosi risultati, per il cui approfondimento si rinvia al sito internet: Si segnala in particolare la seguente tesi di dottorato: GHISALBERTI, 2004a.
2 GEOGRAFIE DEL POPOLAMENTO: CASI DI STUDIO, METODI E TEORIE I dati statistici sui processi migratori: limiti e criticità Lo studio del materiale bibliografico e la raccolta dei dati statistici esistenti sui processi migratori che investono la periferia della RBT W, l area che si estende al confine tra Benin, Burkina Faso e Niger rispettivamente nei comuni di Banikoara, Kandi, Malanville e Karimama, di Botou, Diapaga, Tansarga e Logobou e di Tamou, Kirtachi, Falmey, hanno messo in evidenza che la regione presenta grossi limiti dal punto di vista informativo per diverse motivazioni. In primo luogo, i dati statistici rilevati sono scarsi. Infatti, in una regione caratterizzata dall elevata porosità dei confini statali dovuta al continuo scambio internazionale di persone e merci, non esistono enti di ricerca statali o privati che si occupano specificatamente della loro raccolta e organizzazione. Essi, dunque, sovente sono desunti da fonti indirette, quali i dati sugli aspetti demografici prodotti, a livello locale, dalle strutture amministrative e, a livello nazionale, dagli istituti di statistica e demografia che effettuano i censimenti. L unico studio organico dei processi migratori interni che investono l Africa Occidentale è stato effettuato nei primi anni Novanta dal REMUAO (Réseau Migrations et Urbanisation en Afrique de l Ouest), un gruppo di lavoro cui hanno collaborato numerosi studiosi africanisti ricostruendone il sistema migratorio che, tuttavia, assume oggi nuove connotazioni (CERPOD, 2000). In secondo luogo, laddove esistono dati statistici, essi non sono in grado di restituire la complessità identitaria delle società che abitano la regione. La periferia della RBT W, infatti, è un area caratterizzata da un elevata molteplicità etnica, ove si rileva una decina di principali gruppi che differiscono non solo dal punto di vista linguistico ma anche rispetto all organizzazione territoriale. Se la componente burkinabé è connotata dalla prevalenza di un unico gruppo etnico (i gourmantché), che ha conferito un impronta omogenea all intera regione sotto il profilo dall organizzazione territoriale (CASTI, YONKEU, 2008), viceversa quelle nigerina e beninese sono composte rispettivamente da batonou, mokollé, dendi e gando e da djerma, haoussa, folmongani e bella che vi hanno determinato un elevata differenziazione (GHISALBERTI, 2004a). Nei tre paesi, infine, sono presenti gli allevatori e transumanti di etnia peul, che costituiscono un ulteriore fattore di varietà socio-territoriale. Si è in presenza, dunque, di una consistente complessità che i dati statistici esistenti non riescono a rendere poiché l organizzazione che investe varie sfere territoriali dalla strutturazione gerarchica dei villaggi, alle pratiche di sfruttamento delle risorse naturali, alle sfere di autorità politica, religiosa e fondiaria non viene presa in conto. In terzo luogo, i dati esistenti non recuperano le specificità dell altrove. Il modello di raccolta e di organizzazione statistica, infatti, ricalcando quello occidentale, non tiene conto delle specificità locali, dunque non assume il territorio dell altro nella sua consistenza (TURCO, 1995, pp ). Viceversa, esso viene indagato per differenza rispetto a quello occidentale, vale a dire mediante un applicazione della medesima metodologia francese che, fin dalle prime registrazioni censuarie degli anno Settanta, è stata ereditata in periodo post-coloniale. Tale limite risulta di particolare rilievo nel territorio ovest-africano poiché non emerge una consapevolezza del ruolo rivestito dalla struttura statale rispetto all organizzazione territoriale tradizionale. Benché la prima nei contesti occidentali sia riconosciuta quale ente di riferimento, nelle aree rurali di queste regioni essa è vissuta come struttura esogena e secondaria. La seconda, viceversa, come già dimostrato in diversi casi in Guinea (TURCO, 1998), in Costa d Avorio (TURCO, 1999) e in Burkina Faso (LOMPO, 2008), è preesistente all organizzazione amministrativa introdotta durante il periodo coloniale su modello francese e riveste in ambito rurale il ruolo di garante della riproduzione sociale. Figura 2. L osservazione diretta del territorio: strutture insediative e pratiche agricole nella periferia della RBT W. Fonte: indagine sul campo; Laboratorio di cartografia, Università degli studi di Bergamo. Lo studio sul campo, pertanto, ha tentato di colmare il vuoto informativo mediante una metodologia finalizzata a rilevare le dinamiche territoriali connesse ai processi migratori. La metodologia: osservazione, inchiesta e cartografia partecipativa Il presente articolo illustra una metodologia di ricerca utilizzata per lo studio delle dinamiche territoriali indotte dai processi migratori in aree sprovviste di articolati dati statistici inerenti il fenomeno. L approccio teorico si inscrive nella semiologia del territorio e precisamente della sua rappresentazioni cartografica (CASTI, 1998) ed è applicato mediante la Strategia SIGAP (Sistemi di Informazione Geografica per le Aree Protette) (CASTI, 2006). Si tratta di una metodologia di ricerca basata sull indagine di terreno che, organizzata in fasi modulari, è stata applicata in contesti territoriali non solo rurali africani (GHISALBERTI, 2006; 2008a), ma anche urbani europei (GHISALBERTI, 2004b; 2008b). Essa prevede una permanenza prolungata del ricercatore nella zona studiata, nella prospettiva di attuare le tre fasi dello studio sul campo: l osservazione diretta del territorio, l inchiesta ad interlocutori privilegiati e la cartografia partecipativa.
3 LE MIGRAZIONI NELLA PERIFERIA DELLA RISERVA DI BIOSFERA TRANSFRONTALIERA W La prima fase della ricerca recupera la tradizionale funzione della geografia quale disciplina descrittiva dei fenomeni che interessano il territorio. L osservazione, infatti, permette al ricercatore di individuare gli aspetti principali dell organizzazione socio-territoriale, così come le tracce delle trasformazioni determinate dall arrivo o dalla partenza dei migranti. In particolare, la regione oggetto del nostro studio è caratterizzata da dinamiche di mutazione che investono l organizzazione delle strutture insediative così come le pratiche di sfruttamento delle risorse naturali, principalmente mediante l agricoltura (Figura 2). La seconda fase della ricerca sul campo consiste nell effettuare un inchiesta presso le popolazioni locali e i migranti nella prospettiva di far emergere i nuovi aspetti dell organizzazione territoriale del villaggio, delle modalità di sfruttamento delle risorse naturali e delle pratiche commerciali. Per discrezione nei confronti degli interlocutori e vista la rilevanza della parola presso le popolazioni africane (CAMARA, 1992) il questionario viene somministrato sotto forma di un dialogo che permetta loro di procedere al racconto delle mutazioni del villaggio a partire dalla fondazione. In un primo momento, passando presso ogni abitazione, vengono raccolte informazioni di base sugli aspetti demografici quantitativi (numero di abitanti, dimensione degli insediamenti, etc.) e qualitativi (fasce d età della popolazione, tipologia dei villaggi, etc.). In seguito, vengono individuati alcuni interlocutori privilegiati in base alla funzione sociale rivestita presso il villaggio e viene somministrato loro un secondo questionario finalizzato ad approfondire gli elementi di rilievo e gli aspetti critici emersi. Infine, viene tracciato un quadro delle strutture insediative ricostruendo le mutazioni indotte dai migranti nelle pratiche di sfruttamento delle risorse naturali, nei circuiti dello scambio e nelle attività simboliche di conferimento di valore sociale ad elementi naturali quale, per esempio, una falesia (CASTI, 2008, pp ). La terza fase della ricerca è finalizzata specificatamente a recuperare il senso connotativo del territorio, mediante il disegno del proprio villaggio da parte degli abitanti locali. La cartografia partecipativa, infatti, effettuata in seguito al preventivo studio del territorio mediante l osservazione e le inchieste, permette il reperimento di dati di terreno che fanno emergere informazioni suppletive ed approfondite. Essa, dunque, costituisce uno strumento di rilievo per ricostruire non solo l organizzazione territoriale, ma anche l insieme dei valori e dei saperi delle comunità locali facendone emergere gli aspetti identitari (BURINI, 2004, pp ). Ed è proprio la popolazione che, partecipando a riunioni di gruppi suddivisi per genere (gli uomini, le donne), fasce d età (i giovani, gli anziani), attività professionali (gli agricoltori, gli allevatori, i pescatori), ruolo politico (i saggi, le autorità amministrative, i capi tradizionali) e appartenenza sociale (i locali, i migranti), tracciano luoghi, percorsi ed aree del proprio insediamento mettendo in evidenza sia le connessioni che le competizioni nell utilizzo del territorio. I risultati: un complesso sistema migratorio nella periferia della RBT W La metodologia di terreno permette di costruire un pacchetto informativo inerente l intero sistema territoriale e, specificatamente, le mutazioni determinate dai processi migratori. Le informazioni sono organizzate in: dati diretti sugli aspetti demografici inerenti, per esempio, la quantità della popolazione o il numero di insediamenti; dati indiretti sugli aspetti socio-territoriali riguardanti, per esempio, la gerarchia tradizionale o le modalità fondative degli insediamenti. L analisi di tale quadro restituisce gli aspetti processuali del territorio, evidenziando i fattori di dinamismo e di stabilità rispetto alla mobilità della presenza umana. Un elemento cruciale della fase analitica è costituito dalla realizzazione di apparati cartografici, considerati nella doppia natura di prodotto sociale e mezzo di comunicazione (CASTI, 1998). La cartografia, infatti, costituisce la base per la conoscenza del territorio, ma anche per l azione in specifiche aree, in una prospettiva modulare che applica la ricerca a progetti di intervento. In tale prospettiva, si rivela necessaria una riflessione sia sul tipo di dato inserito nella carta che sul trattamento cartografico cui viene sottoposto mediante l uso di un linguaggio in grado di richiamare la complessità socio-territoriale del fenomeno rappresentato. Le informazioni raccolte, dunque, vengono rappresentate mediante GIS (Geografic Information System) a multiple scale, da quella regionale a quella locale: nel primo caso viene prodotto un quadro d insieme dei fenomeni territoriali; nel secondo vengono presentati casi di studio che focalizzano aspetti di particolare rilievo. Il caso di studio che presentiamo si inserisce nella periferia della RBT W, un area storicamente segnata da fenomeni migratori, dal momento che le società locali, tradizionalmente suddivise in gruppi etnici, hanno basato la propria sopravvivenza e la propria riproduzione sulla mobilità, mediante la pratica, per esempio, dell agricoltura itinerante o della transumanza. Oggi tali regioni così come le popolazioni che le abitano sono investite da processi di mutazione che determinano una significativa riconfigurazione percepibile ad analisi a scala regionale, così come a scala locale. L esito principale delle attuali migrazioni nella regione della RBT W è il disegno complesso di percorsi storici e nuove traiettorie che, nel quadro reticolare di movimenti interni ed internazionali, mettono in relazione molteplici aree di provenienza in Niger e aree di approdo in Niger e Benin. Nella composita realtà transfrontaliera all interno della quale l area protetta regionale funge da collante fra i tre territori nazionali beninese, burkinabé e nigerino, si determinano fenomeni osmotici tendenti a stemperare gli effetti delimitanti delle frontiere statali. Si è in presenza, infatti, di continui scambi di persone e di merci tra diverse aree, caratterizzate da flussi migratori e importanti circuiti commerciali. Le migrazioni di questa zona, benché siano legate alla duplice logica della ricerca di lavoro, quale mezzo di sostentamento a breve termine, o di terre da coltivare, quale strumento di sopravvivenza a lungo termine, si diversificano per molteplici aspetti. Esse, infatti, sotto il profilo del movimento, descrivono tragitti differenziati che interessano specialmente l a-
4 GEOGRAFIE DEL POPOLAMENTO: CASI DI STUDIO, METODI E TEORIE rea transfrontaliera tra Niger e Benin (BANI BIGOU, 1987, pp ), rispetto alla composizione etnica, vedono taluni gruppi maggiormente implicati negli spostamenti e talaltri, localizzati nelle aree di approdo, nell accoglienza e sotto il profilo temporale, implicano progetti migratori stagionali o definitivi (GHISALBERTI, 2006, pp ). Il villaggio di Bossia: una molteplicità di processi migratori Il villaggio di Bossia, si trova lungo la costa sinistra del fiume Niger nel comune di Falmey, al confine con l area protetta della RBT W, e accoglie complessivamente circa mille persone appartenenti ad una pluralità di etnie: dal consistente gruppo djerma, ad una quantità importante di haussa e di peul, ad un numero contenuto di gourmantché. Quasi una metà degli abitanti del villaggio si trova nel nucleo centrale e l altra metà si distribuisce nelle strutture insediative a funzione agricola e nei numerosi accampamenti peul (Figura 3). L immigrazione storica: segni della pluralità etnica La molteplicità etnica è conseguente al fatto che il villaggio è interessato da dinamiche migratorie fin dalla sua fondazione da parte di djerma provenienti dal Niger settentrionale, quale esito delle migrazioni storiche che hanno segnato la regione (MOUNKAILA, 2002). Bossia, infatti, viene creato da un gruppo di abitanti di Namarou, un villaggio dell area settentrionale del dipartimento di Tillabéri che, sotto la guida di Sayo Ali, giunge nella nuova area circa centocinquanta anni prima. Al momento della fondazione, Sayo Ali sceglie il fakara, ovvero l altopiano del villaggio che, arido durante la maggior parte dell anno, deriva il proprio nome dalla qualità del suolo e si estende a circa un paio di chilometri dal sito attuale. Al nucleo fondativo si unisce, successivamente, un altro gruppo djerma proveniente anch esso dal dipartimento di Tillabéri e precisamente dal villaggio di Téra e, poiché l intero villaggio, recuperando una pratica etnica tradizionale, abbina sempre più spesso l attività alieutica all agricoltura, il nucleo abitativo viene spostato nell attuale zona di sviluppo, vale a dire in prossimità del fiume Niger. In seguito, diverse ondate migratorie si succedono e il territorio occupato subisce una continua espansione. In particolare, nel corso dei primi anni Settanta e Ottanta le migrazioni riguardano l arrivo di agricoltori in cerca di terre in cui insediarsi, così come di nuovi pescatori. Le principali aree di provenienza sono per gli haussa alcuni villaggi di Kano, uno dei più importanti centri urbani della Nigeria settentrionale, per i djerma nigerini le regioni di Dogondoutchi e di Zarmaganda e per i djerma maliani la zona di Gao, tutte aree investite da cicliche crisi ambientali (GADO, 1993). Gli immigrati provenienti dalle medesime zone tendono a stabilirsi principalmente all esterno del villaggio, vale a dire nelle strutture a funzione agricola che sono caratterizzate da pratiche di sfruttamento delle risorse naturali simili a quelle diffuse nelle aree di provenienza e risultano maggiormente omogenee sotto il profilo etnico rispetto al nucleo centrale del villaggio. Quest ultimo, viceversa, abitato da gruppi etnici differenziati, mostra segni di un evoluzione territoriale all insegna del mescolamento etnico. Infatti, oltre alla presenza di un gruppo fondatore, i djerma, si rilevano unità abitative multietniche (haussa e gourmantché) prevalentemente di tipo tradizionale con capanne circolari, costruite in banco e con il tetto in paglia, accanto a qualche rara costruzione moderna squadrata con funzione particolare (moschea, mulino, scuola, dispensario). La disposizione delle abitazioni, peraltro, attorniando l arbre à palabre quale nucleo storico per l incontro degli uomini, recupera un ordine gerarchico: in prossimità dell albero sono localizzate le istituzioni, vale a dire la moschea centrale e l abitazione del capovillaggio, e, distanziandosi da esso in direzione nord, le unità abitative più recenti create degli stranieri. In particolare, i segni della compresenza etnica sono lasciati dal gruppo haussa che, raggruppando le proprie capanne nell area nord-occidentale, ha delineato un proprio quartiere in cui si rilevano altresì una nuova moschea (denominata masallantchi, in lingua haussa) nel cuore del quartiere e due mulini che attestano una tecnica innovativa di trasformazione agraria introdotta da tale etnia. Nonostante tali elementi nelle pratiche territoriali, non è emersa alcuna forma di strutturazione politica haussa poiché diversamente da quanto avviene in Benin, per esempio a Mokollé (GHISALBERTI A., 2006, pp ) le istituzioni di Bossia che gestiscono il potere tradizionale non possono appartenere a stranieri e, viceversa, discendono unicamente dai fondatori. Dal Niger ai paesi costieri per la pratica del commercio e dell agricoltura stagionale: l emigrazione All immigrazione di origine storica si contrappone in maniera sempre più chiara la tendenza centrifuga dell emigrazione, direzionata dall attività commerciale verso i paesi della costa e dalle pratiche agrarie verso aree rurali più produttive, che determinano spostamenti di popolazione a scala internazionale. Bossia, infatti, durante la stagione secca è interessato da ondate d emigrazione temporale in direzione delle aree urbane lungo il Golfo di Guinea e delle regioni rurali dell entroterra. Nel primo caso, migranti commercianti haussa e djerma descrivono movimenti di lungo raggio, lasciando i propri villaggi nella speranza di trovare acquirenti in realtà che, seppur lontane, offrono maggiori possibilità di sostentamento. Si tratta dei venditori denominati talla che svolgono una professione tramandata tradizionalmente e delineano percorsi migratori da lavoro, abbinandovi talvolta attività secondarie (per esempio, l agricoltura). Il commercio, infatti, è riconosciuto come pratica tradizionale delle popolazioni djerma e haussa, fortemente islamizzate, che da secoli calcano le medesime piste delineando una specializzazione professionale su base etnica (GREGOIRE, 1990). Sono i principali commercianti islamici che si insediano nei caravanserragli dei grossi villaggi batonou che, pur contemplando radici etniche multiple che vanno dai lignaggi Kumate di origine mandingo, ai Kanuri di origine haussa, ai dendi propriamente detti, vengono genericamente definiti dendi dai beninesi (OLIVIER DE SARDAN, 2000, pp ). A tali gruppi risale, peraltro, l introduzione di caratteri culturali legati all Islam mediante pratiche artigianali quali la macellazione, la lavorazione del cuoio, la tessitura, la forgia, la produzione di sale
5 LE MIGRAZIONI NELLA PERIFERIA DELLA RISERVA DI BIOSFERA TRANSFRONTALIERA W Figura 3. La popolazione e i movimenti migratori nel villaggio di Bossia (Niger). Fonte: indagine sul campo; Laboratorio di cartografia, Università degli studi di Bergamo.
6 GEOGRAFIE DEL POPOLAMENTO: CASI DI STUDIO, METODI E TEORIE e la lavorazione di cuoio e stagno, che vengono scambiati con prodotti agricoli locali. Oggi, dunque, sebbene la vendita sia mutata e concerna piccola merce d importazione nigeriana e oggetti artigianali, come stuoie costruite con liane di rônier, setacci per le farine e calebasse, si aggiungono nuovi tragitti ai percorsi tradizionali. Vi sono, dunque, emigrazioni che interessano un po tutti i paesi costieri del Golfo di Guinea, dalle capitali di Benin e Nigeria, a quelle di Ghana, Costa d Avorio e Togo. In queste aree urbane si innescano mutazioni territoriali che delineano quartieri haussa o djerma, chiamati solitamente Zongo (Idem, pp ), che significa quartiere in lingua haussa, determinando altresì la costruzione di solide reti comunitarie della medesima etnia, sulle quali il migrante può contare nella definizione del proprio progetto migratorio. Queste traiettorie, tuttavia, che hanno configurato l esodo rurale di eredità coloniale in funzione del ruolo centrale rivestito dallo spazio urbano costiero rispetto a quello periferico rurale, negli ultimi anni tendono a cambiare in relazione alla crisi cui assistono le metropoli costiere (DUBRESSON, RAISON, pp ). Di particolare rilievo il conflitto avoriano che, determinando una crisi politico-economica regionale, ha ulteriormente contribuito alla mutazione dei percorsi migratori interni all Africa Occidentale del Terzo Millennio (AFRIQUE VERTE, 2003). Si rilevano, dunque, nuove migrazioni verso aree dell entroterra a funzione agricola, come l enclave di Madjoari nella regione dell est burkinabè (GHISALBERTI A., 2008a, pp ) o l Atakora nel nord del Benin. A Bossia e veniamo al secondo caso gli spostamenti sono diretti verso le aree limitrofe del Benin settentrionale, investendo gli insediamenti caratterizzati dalla produzione cotoniera che necessitano di manodopera per i lavori campestri. Gli abitanti del villaggio nigerino, infatti, vengono integrati nelle pratiche locali per un lavoro duro e senza sosta nelle strutture beninesi a funzione agricola, ove alloggiano stagionalmente in capanne posticce. Essi, dunque, divengono protagonisti di un evoluzione pratica e simbolica del territorio del Benin, introducendo mutazioni nei territori che abitano e partecipano a sfruttare. Una volta terminata la raccolta del cotone e ricevuto il proprio compenso, infine, fanno ritorno a Bossia, ove sono nuovamente implicati nelle attività agricole locali, inaugurando la successiva stagione di lavori campestri. Conclusioni La ricerca sul campo costituisce uno strumento indispensabile per l analisi delle dinamiche che investono le aree di provenienza, di passaggio e di approdo dei percorsi migratori. In particolare, essa si mostra strategica nella creazione di informazioni che concernono l intero sistema territoriale, laddove non esistono dati statistici in grado di restituire la complessità del fenomeno. Centrale in proposito risulta il ruolo del ricercatore sia nella raccolta dei dati, mediante l implicazione diretta delle popolazioni indagate in tutte le fasi dello studio di terreno, sia nell analisi e nella restituzione delle informazioni, mediante strumenti comunicativi efficaci elaborati su base cartografica. Il caso di studio presentato, il villaggio di Bossia della periferia della RBT W, costituisce l esempio delle dinamiche territoriali indotte dalla compresenza di molteplici flussi migratori. Esso, infatti, mostra un quadro composito di processi d immigrazione ed emigrazione da cui si originano mutazioni territoriali, così come strategie solidaristiche di rapporti tra immigrati stranieri e popolazioni locali. E proprio il territorio, mediante l analisi di simboli, pratiche e strutture, funge da cartina al tornasole mostrando l esito dell intervento dei multipli attori che lo abitano. Riferimenti bibliografici AFRIQUE VERTE, 2003, Les conséquences de la crise ivoirienne sur les pays sahéliens enclavés: un premier horizon, «Afrique contemporaine», n. 205, pp BANI BIGOU L. B., 1987, La vallée bénino-nigérienne du fleuve Niger: populations et développement économique, Tesi di dottorato, Université de Bourgogne, Faculté de sciences humaines, Institut de géographie, Dijon.. BURINI F., 2004, Le carte partecipative: strumento di recupero dell identità africana, CASTI E., CORONA M. (a cura di), «Luoghi e identità. Geografie e letterature a confronto», Bergamo University Press, Bergamo, pp CAMARA S., 1992, Gens de la parole. Essai sur la condition et le rôle des griots dans la société malinké, Karthala, Parigi. CASTI E., 1998, L ordine del mondo e la sua rappresentazione. Seriosi cartografica e autoreferenza, Unicopli, Milano. CASTI E., 2006, Geografia e partecipazione: la strategia SIGAP nella RBT W (Africa Occidentale), «Bollettino della società geografica italiana», vol. XI, n. 4, pp CASTI E., 2008, Le paysage comme unité de planification du Parc Arly: la falaise du Gobnangou (Burkina Faso), CASTI E., YONKEU S. (a cura di), «Le Parc National d Arly et la falaise du Gobnangou (Burkina Faso)», L Harmattan, Parigi, pp CASTI E., YONKEU S. (a cura di), 2008, Le Parc National d Arly et la falaise du Gobnangou, L Harmattan, Parigi, CERPOD, 2000, Migrations et urbanisation en Afrique de l Ouest, CILSS, Bamako. DUBRESSON A., RAISON J.-P., 2003, L Afrique sub-saharienne.une géographie du changement, Armand Colin, Parigi. GADO B. A., 1993, Une histoire des famines au Sahel. Etude des grandes crises alimentaires (XIXe-XXe siècles), L Harmattan, Parigi. GHISALBERTI A., 2004a, Nuove configurazioni territoriali in Africa occidentale: le dinamiche migratorie nella periferia del Parco Regionale W (Benin, Burkina Faso, Niger), Tesi di dottorato in Geografia dello sviluppo, Università di Napoli L Orientale, Napoli. GHISALBERTI A., 2004b, I nuovi bergamaschi: strutture d accoglienza e sistema abitativo, CASTI E. (a cura di), «Atlante dell immigrazione a Bergamo. L Africa di casa nostra», Bergamo University Press, Bergamo, pp GHISALBERTI A., 2006, Dinamiche migratore e processi territoriali nella periferia della Riserva della Biosfera Transfrontaliera W (Benin, Burkina Faso, Niger), «Bollettino della società geografica italiana», vol. XI, n. 4, pp GHISALBERTI A., 2008a, Distribution et dynamisme de la population dans la périphérie de l UPC Arly : un processus de densification démographique, CASTI E., YONKEU S. (a cura di), 2008, «Le Parc National d Arly et la falaise du Gobnangou», L Harmattan, Parigi, pp GHISALBERTI A., 2008b, Alla conquista del mercato: un processo di territorializzazione economica, CASTI E., BERNINI G. (a cura di), «Atlante dell immigrazione a Bergamo. La diaspora cinese», Il lavoro editoriale/università, Ancona, pp
7 Le migrazioni nella periferia della Riserva di Biosfera Transfrontaliera W GREGOIRE E., 1990, Le fait économique haoussa, «Politique Africaine», n. 38, pp LOMPO O., 2008, La conflictualité environnementale et le développement local dans la falaise du Gobangou : le cas de Saborgkuoli, CASTI E., YONKEU S. (a cura di), «Le Parc National d Arly et la falaise du Gobnangou», L Harmattan, Parigi, pp MOUNKAILA H., 2002, De la migration circulaire à l abandon du territoire local dans le Zarmaganda (Niger), «Revue Européenne des Migrations Internationales», n. 18/2, pp OLIVIER DE SARDAN J. P., 2000, Unité et diversité de l ensemble songhay-zarma-dendi, AA. VV., «Peuplement et migrations», CELHTO, Niamey, pp TURCO A., 1994, Semiotica del territorio: congetture, esplorazioni, progetti, «Rivista geografica italiana», n. 101, pp TURCO A., 1995, Delacroix in Marocco: indagine sull altrove, «Terra d Africa 1995», Unicopli, Milano, pp TURCO A., 1998, Strutture di legittimità nella territorializzazione malinké dell Alto Niger (Rep. Di Guinea), CASTI E., TURCO A. (a cura di), «Culture dell alterità. Il territorio africano e le sue rappresentazioni», Unicopli, Milano, TURCO A., 1999, Terra eburnea. Il mito, il luogo, la storia in Africa, Unicopli, Milano. TURRI E.,1979, Semiologia del paesaggio italiano, Longanesi, Milano.
Al senatore Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica Italiana
Il mondo a Bergamo Al senatore Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica Italiana IL MONDO A BERGAMO Dall emigrazione all immigrazione a cura di Emanuela Casti il lavoro editoriale / università L
GEOGRAFIA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
GEOGRAFIA PRIMARIA GEOGRAFIA L ALUNNO SI ORIENTA NELLO SPAZIO CIRCOSTANTE E SULLE CARTE GEOGRAFICHE, UTILIZZANDO RIFERIMENTI TOPOLOGICI E PUNTI CARDINALI. UTILIZZA IL LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ PER
INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA
INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA GEOGRAFIA - TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE si orienta nello spazio conosciuto colloca elementi dell ambiente conosciuto secondo criteri spaziali si orienta nello spazio
GEOGRAFIA. Disciplina di insegnamento: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Disciplina di insegnamento: GEOGRAFIA COMPETENZE (dal profilo dello studente) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s. 2014-2015
COMPETENZE CHIAVE Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE FRATELLI CASETTI CREVOLADOSSOLA (VB) WWW.iccasetti.gov.it PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s. 2014-2015 GEOGRAFIA - imparare a imparare - competenze
I beni culturali come volano della crescita economica e sociale. del territorio. 4. I beni culturali come volano della crescita economica e sociale
I beni culturali Il problema I beni culturali un elemento di estremo rilievo per la crescita della cultura e della qualità della vita dei cittadini - possono favorire lo sviluppo di alcune iniziative economiche
3. Un abaco dei mutamenti strutturali: la rilevanza del fenomeno delle coree nello sviluppo urbano di Limbiate
339 3. Un abaco dei mutamenti strutturali: la rilevanza del fenomeno delle coree nello sviluppo urbano di Limbiate Osservando lo sviluppo strutturale di Limbiate dal punto di vista storico, urbano e sociale
Curricolo di geografia Biennio scuola secondaria di primo grado Contenuti Obiettivi di apprendimento Attività messe in atto
Curricolo di geografia Biennio scuola secondaria di primo grado Contenuti Obiettivi di apprendimento Attività messe in atto Gli elementi dello spazio geografico: Ambiente naturale Ambiente antropizzato
STORIA. CURRICOLO VERTICALE PRIMO CICLO indicazioni ministeriali e curricolo di Istituto
CURRICOLO VERTICALE PRIMO CICLO e curricolo di Istituto TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA. L alunno/a conosce elementi significativi del passato del suo ambiente
Amministrazione, finanza e marketing - Turismo Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
MATERIA GEOGRAFIA CLASSE PRIMA INDIRIZZO AFM / TUR. DESCRIZIONE Unità di Apprendimento UdA n. 1 Titolo: FORMA E SUPERFICIE DELLA TERRA Interpretare il linguaggio cartografico. - I sistemi di riferimento
ANALISI STATISTICA PER LA CONOSCENZA DELLA SOLIDARIETÀ ORGANIZZATA. Enrico Ciavolino *
ANALISI STATISTICA PER LA CONOSCENZA DELLA SOLIDARIETÀ ORGANIZZATA Enrico Ciavolino * Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali, Università del Salento, Lecce, Italia Abstract: L obiettivo del presente
La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013
La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso
III PARTE Movimento e migrazioni a scala mondiale EUROPA E IMMIGRAZIONE: UN ANALISI DIACRONICA
III PARTE Movimento e migrazioni a scala mondiale EUROPA E IMMIGRAZIONE: UN ANALISI DIACRONICA 1 Contesto europeo Situazione attuale prossimità geografica Albania Italia Croazia/Serbia Austria/Germania
La comunità egiziana nel mercato del lavoro italiano
La comunità egiziana nel mercato del lavoro italiano Roma, 8 maggio 2014 www.lavoro.gov.it www.integrazionemigranti.gov.it www.italialavoro.it Indice: 1. Presenza e caratteristiche socio-demografiche della
PROF. Silvia Tiribelli. MATERIA: Geografia CLASSE I E
PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE DOCENTE ANNO SCOLASTICO 2013-14 PROF. Silvia Tiribelli MATERIA: Geografia CLASSE I E DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA La geografia
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Paesaggio Capire che cos è la geografia e di che cosa si occupa. Saper distinguere tra geografia fisica e umana. Capire il mondo in cui viviamo attraverso le
Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il primo biennio
Allegato A) Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il primo biennio A.1 Settore economico A.2 Settore tecnologico Il presente allegato è stato redatto con riferimento alle
AMBITO ANTROPOLOGICO CURRICOLO E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI GEOGRAFIA
AMBITO ANTROPOLOGICO CURRICOLO E DI GEOGRAFIA 1- IDEA, SVILUPPO E RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO CLASSE 1^ CURRICOLO - Uso corretto dei principali indicatori topologici Riconoscere la propria posizione
CURRICOLO DI GEOGRAFIA. Scuola dell Infanzia Campo di esperienza: La conoscenza del mondo SPAZIO-NATURA
CURRICOLO DI GEOGRAFIA Scuola dell Infanzia Campo di esperienza: La conoscenza del mondo SPAZIO-NATURA - Indicatori topologici - Relazioni topologiche - Posizioni e direzioni - Punti di vista e posizioni
CURRICOLO DI GEOGRAFIA
ISTITUTO COMPRENSIVO PASSIRANO-PADERNO CURRICOLO DI GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA Revisione Curricolo di Istituto a.s. 2014-2015 Curricolo suddiviso in obiettivi didattici, nuclei tematici e anni scolastici
INDICE PRIMA PARTE. 1.1. Le migrazioni internazionali pag. 1. 1.2. La nostra memoria pag. 9
INDICE Introduzione pag. I PRIMA PARTE Capitolo 1 Uno sguardo al passato: coordinate di lettura dei processi migratori 1.1. Le migrazioni internazionali pag. 1 1.2. La nostra memoria pag. 9 1.2.1. Ancor
Moduli formativi per insegnanti DALLE ALPI AL SAHEL Percorsi per educare allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà internazionale
Moduli formativi per insegnanti DALLE ALPI AL SAHEL Percorsi per educare allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà internazionale In collaborazione con E con il patrocinio di: Iniziativa realizzata
CURRICOLO VERTICALE GEOGRAFIA
CURRICOLO VERTICALE GEOGRAFIA Pag.1 GEOGRAFIA SCUOLA DELL INFANZIA Competenza chiave Europea CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L alunno Individua le posizioni
La funzione pedagogica del territorio nelle pratiche di. solidarietà internazionale Relatore : Prof. Cristiano GIORDA
La funzione pedagogica del territorio nelle pratiche di solidarietà internazionale Relatore : Prof. Cristiano GIORDA La funzione pedagogica del territorio nelle pratiche di solidarietà internazionale Relatore
GEOGRAFIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
GEOGRAFIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali;
Geografia 5ª. PRIMO PERCORSO Le comunità territoriali organizzate (pag. 102-113) Antares 5 a. Programmazione. Percorsi - conoscenze - competenze
VERSO I TRAGUARDI DI COMPETENZA Geografia 5ª si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali; riconosce e denomina i principali oggetti
GEOGRAFIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA DISCIPLINE CONCORRENTI:TUTTE
GEOGRAFIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA DISCIPLINE CONCORRENTI:TUTTE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE FISSATI DALLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2012 TRAGUARDI ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
Scuola primaria. Obiettivi di apprendimento. Orientamento
Geografia Scuola primaria classe 1^ Competenze chiave Traguardi per lo sviluppo della competenza Obiettivi di apprendimento Conoscenze Abilità Comunicazione nella madrelingua Competenze di base in campo
PICCOLO, GRANDE, NUOVO Il commercio in Piemonte prima della riforma
Errore. L'argomento parametro è sconosciuto. Direzione Commercio Artigianato PICCOLO, GRANDE, NUOVO Il commercio in Piemonte prima della riforma Sintesi dei risultati Maggio 2002 Piccolo, grande, nuovo.
CURRICOLO DI GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONOSCENZE / ATTIVITA
CURRICOLO DI GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA 1. Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di riferimento, utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro,
RELIGIONI E CULTURE DELL IMMIGRAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA REALTÀ E MODELLI A CONFRONTO. Programma di dettaglio
Fondo Europeo per l integrazione di cittadini di Paesi terzi CORSO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE RELIGIONI E CULTURE DELL IMMIGRAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA REALTÀ E MODELLI A CONFRONTO Programma di dettaglio
Relazione introduttiva Febbraio 2006
Amministrazione Provincia di Rieti Febbraio 2006 1 Progetto Sistema Informativo Territoriale Amministrazione Provincia di Rieti Premessa L aumento della qualità e quantità dei servizi che ha caratterizzato
Il comportamento economico delle famiglie straniere
STUDI E RICERCHE SULL ECONOMIA DELL IMMIGRAZIONE Il comportamento economico delle straniere Redditi, consumi, risparmi e povertà delle straniere in Italia nel 2010 Elaborazioni su dati Banca d Italia Perché
IL CONSUMO CONSAPEVOLE DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA
PRESENTAZIONE DELLA RICERCA IL CONSUMO CONSAPEVOLE DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA ROMA 23 OTTOBRE 2008 Vorrei ringraziare gli intervenuti, i relatori, le Istituzioni ed il GSE che con la sua collaborazione
Istituto San Luigi di Chieri PIANO DI LAVORO ANNUALE a.s. 2013/2014. CLASSE: I SEZIONE: A e B MATERIA: Storia e Geografia
Istituto San Luigi di Chieri PIANO DI LAVORO ANNUALE a.s. 2013/2014 CLASSE: I SEZIONE: A e B MATERIA: Storia e Geografia SUDDIVISIONE DEI MODULI SETTIMANALI: nr. 2 moduli di storia nr. 2 moduli di geografia
Indice. Prefazione... Un approccio visuale. Com è organizzato un capitolo di Geografia Umana?... XIII XV XVI. 2.1 La globalizzazione oggi...
Indice V Indice Prefazione... L editore ringrazia... Un approccio visuale. Com è organizzato un capitolo di Geografia Umana?.... XIII XV XVI CAPITOLO 1 CHE COS È LA GEOGRAFIA UMANA... 1 1.1... 4 1.1.1
IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA
IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo
A - ORIENTAMENTO COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI
GEOGRAFIA CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA A - ORIENTAMENTO Riconosce e indica la propria posizione e quella di oggetti dati, nello spazio vissuto, rispetto a diversi punti di riferimento. a1) Riconoscere
PROGRAMMAZIONE DI GEOGRAFIA TURISTICA A.S. 2013/2014 CLASSE 3 D TURISMO ISTITUTO TECNICO BRANCHINA ADRANO PROF. MASSIMO RICCARDO COSTANZO
PROGRAMMAZIONE DI GEOGRAFIA TURISTICA A.S. 2013/2014 CLASSE 3 D TURISMO ISTITUTO TECNICO BRANCHINA ADRANO PROF. MASSIMO RICCARDO COSTANZO Presentazione Da qualche anno il turismo è diventato in quasi tutto
PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE
SCUOLA PRIMARIA SECONDARIA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE DISCIPLINA AREA ANTROPOLOGICA CLASSI QUINTE LINEE DI COLLEGAMENTO CON IL POF (1)..... PROGETTI.... PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE CLASSE V A-B-C-D DISCIPLINA
Il Corso è articolato in una parte teorica ed una parte applicativa
Lezioni di Tecnica Urbanistica a.a.2011-2012 Maria Ioannilli Presentazione del corso 1 Il Corso è articolato in una parte teorica ed una parte applicativa La componente teorica è divisa in tre parti. Nella
Scuola Primaria Statale Falcone e Borsellino
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI LOVERE VIA DIONIGI CASTELLI, 2 - LOVERE Scuola Primaria Statale Falcone e Borsellino PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE Le programmazioni didattiche sono state stese in base
CLASSE PRIMA indirizzo AFM/TU
CLASSE PRIMA indirizzo AFM/TU MODULO BIMESTRALE N.1:GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA Interpretare il linguaggio cartografico, rappresentare i modelli organizzativi dello spazio e dei fenomeni fisici e demografici
PROF. Silvia Tiribelli MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: II E
PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE DOCENTE ANNO SCOLASTICO 2013-14 PROF. Silvia Tiribelli MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: II E DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA La geografia
INDICATORI, ABILITA /CAPACITA, CONOSCENZE
BIENNIO BIENNIO 5 ANNO Competenza storico-sociale n. Comprendere il cambiamento e la diversita dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica
La sostenibilità incontra i paesaggi italiani PTCP di Prato e di Lecce. Chiara Barattucci
Università IUAV di Venezia Facoltà di Architettura Clasa - AA 2010-2011 Progettazione urbanistica 1G La sostenibilità incontra i paesaggi italiani PTCP di Prato e di Lecce Chiara Barattucci (Sintesi per
GEOGRAFIA Classe 1 a ORIENTAMENTO LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ PAESAGGIO
Concetti topologici (dentro, fuori, avanti, dietro, sinistra, destra...), concetto di confine GEOGRAFIA Classe 1 a ORIENTAMENTO Sapersi muovere nello spazio conosciuto (casa, scuola) usando concetti topologici.
FINALITA. 1 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola nazionale dell infanzia e del primo ciclo d istruzione, passim.
FINALITA La geografia è la scienza che studia l'umanizzazione del nostro pianeta e, quindi, i processi attivati dalle collettività nelle loro relazioni con la natura. Tali processi nel corso del tempo
La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma
La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo
ISTITUTO COMPRENSIVO LOREDANA CAMPANARI
ISTITUTO COMPRENSIVO LOREDANA CAMPANARI Via Monte Pollino, 45-00015 Monterotondo (RM) CURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA A.S. 2013/2014 CURRICOLO GEOGRAFIA Ambito disciplinare GEOGRAFIA CLASSE PRIMA PRIMARIA
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MATERNA ELEMENTARE E MEDIA DI BISUSCHIO CURRICULUM VERTICALE DI GEOGRAFIA
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MATERNA ELEMENTARE E MEDIA DI BISUSCHIO Anno scolastico 2010/2011 CURRICULUM VERTICALE DI GEOGRAFIA SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Collocare nello spazio
COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE
COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE PROF. VALTER CANTINO 1 L AZIENDA Soggetto unitario composto di più elementi diversi
III PARTE Movimento e migrazioni a scala mondiale
III PARTE Movimento e migrazioni a scala mondiale EUROPA E IMMIGRAZIONE: UN ANALISI DIACRONICA 1 Contesto europeo Situazione attuale prossimità geografica Albania Italia Croazia/Serbia Austria/Germania
PIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE IRIS VERSARI - Cesano Maderno (MB) PIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE Indirizzo: LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENTIFICO Scienze Applicate LICEO TECNICO X ISTITUTO TECNICO
Geografia Competenze TRAGUARDI DELLE COMPETENZE
Geografia Competenze TRAGUARDI DELLE COMPETENZE SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO - Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro,
SCUOLA DELL INFANZIA. Esplorare, conoscere gli spazi scolastici e orientarsi al loro interno. Effettuare brevi percorsi.
Campo d esperienza: LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA COMPETENZE FINE SCUOLA DELL INFANZIA Riconoscere i segni predominanti della propria cultura di appartenenza e del territorio; conoscere
GEOGRAFIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
GEOGRAFIA La Geografia studia i rapporti delle società umane tra loro e con il pianeta che le ospita. È disciplina di cerniera per eccellenza, poiché consente di mettere in relazione temi economici, giuridici,
CURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA sono da rivedere alcuni aspetti del curricolo di Istituto SCUOLA PRIMARIA GEOGRAFIA
CURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA sono da rivedere alcuni aspetti del curricolo di Istituto SCUOLA PRIMARIA GEOGRAFIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria. L alunno
GRIGLIA N 1 - ORIENTAMENTO COMPETENZA/E CHIAVE DI CITTADINANZA DA PROMUOVERE. Imparare ad imparare. Progettare. Comunicare. Collaborare e partecipare.
IC SIGNA- Curricolo verticale di Geografia (in raccordo con le competenze previste dall UE e in ambito Nazionale al termine dell obbligo di istruzione) GRIGLIA N 1 - ORIENTAMENTO COMPETENZE DI BASE A CONCLUSIONE
CLASSE PRIMA - SCUOLA PRIMARIA
CLASSE PRIMA - SCUOLA PRIMARIA L alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. Muoversi consapevolmente nello spazio circostante,
LA REDAZIONE DEL PROGETTO FORMATIVO
Istituto superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali In collaborazione con: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Ministero
GEOGRAFIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (dalle Indicazioni Nazionali) AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
GEOGRAFIA CLASSE 1 a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DEL- LE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO INDICATORI DI VALUTAZIONE (Stabiliti dal Collegio Docenti) AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA AL TERMINE DELLA
CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA GEOGRAFIA
Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Giulio Bevilacqua Via Cardinale Giulio Bevilacqua n 8 25046 Cazzago San Martino (Bs) telefono 030 / 72.50.53 - fax 030 /
GEOGRAFIA : quadro sinottico delle COMPETENZE PER CIASCUN GRADO SCOLASTICO. Scuola primaria
GEOGRAFIA : quadro sinottico delle COMPETENZE PER CIASCUN GRADO SCOLASTICO Scuola dell infanzia Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio. Segue un percorso correttamente sulla base di indicazioni
I.C. "L.DA VINCI" LIMBIATE CURRICOLO IN VERTICALE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 GEOGRAFIA
GEOGRAFIA Osservare gli spazi circostanti Saper distinguere sopra-sotto, davantidietro etc. svolgendo semplici percorsi sul foglio e attraverso giochi di psicomotricità (AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA)
Istituto d Istruzione Superiore Francesco Algarotti
Istituto d Istruzione Superiore Istituto Tecnico Turistico MATERIA: disciplina alternativa alla RC CLASSE IV Sezione I A.S. 2014/15 L educazione un processo continuo Educazione e comunicazione La comunicazione
Appendice. Il disegno della ricerca e le modalità di lavoro
Appendice. Il disegno della ricerca e le modalità di lavoro Simone Tosi, Tommaso Vitale To cite this version: Simone Tosi, Tommaso Vitale. Appendice. Il disegno della ricerca e le modalità di lavoro. Piccolo
8 Educare cittadini globali
Presentazione Flavia Virgilio è componente (insieme a Davide Zoletto e ad Anselmo Roberto Paolone) del Gruppo di Ricerca in Pedagogia Generale e Sociale dell Università di Udine, da me coordinato. Questa
Liceo Europeo M.Delfico - Teramo. Anno scolastico 2014/2015
Liceo Europeo M.Delfico - Teramo Anno scolastico 2014/2015 Materia di insegnamento: Geografia Classe: 2H Docenti: Valentina Gagliano Philippe Dedeur Testo in adozione: D. Cotroneo, Territori e radici.
Lo scopo dell IFAD. Dove lavoriamo 1. Come lavoriamo
L IFAD in breve Lo scopo dell IFAD La finalità del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) è mettere le popolazioni rurali povere in condizione di raggiungere una maggiore sicurezza alimentare,
Elaborazione questionario Notorietà ed efficacia del Fondo Sociale Europeo (FSE) in Campania
Elaborazione questionario Notorietà ed efficacia del Fondo Sociale Europeo (FSE) in Campania È stata attivata una ricerca per misurare la conoscenza e la percezione dell efficacia del Programma attraverso
7.2. La costruzione degli indicatori demografici: la struttura dei flussi
544 7.2. La costruzione degli indicatori demografici: la struttura dei flussi La seconda sottocomponente analizzata per l analisi demografica concerne le dinamiche dei flussi, considerando come tali i
I servizi di job placement nelle Università italiane
I servizi di job placement nelle Università italiane Un indagine della Fondazione CRUI Aprile 2010 1 L indagine La partecipazione all indagine La Fondazione CRUI, nel dicembre 2009, ha realizzato un indagine
AMBITO STORICO GEOGRAFICO
AMBITO STORICO GEOGRAFICO USO DEI DOCUMENTI l'alunno è in grado di conoscere elementi significativi del passato del suo ambiente di vita acquisire il concetto di fonte storica; individuare i diversi tipi
secondo le Indicazioni del 2012(CLASSI QUARTE)
PIANO PROGRAMMATICO DI SVILUPPO DELLE UDA DI GEOGRAFIA secondo le Indicazioni del 2012(CLASSI QUARTE) NUMERO UDA TITOLO PERIODO ORIENTATIVO DI SVILUPPO UDA N. 1 Gli strumenti del geografo per la scoperta
L immigrazione straniera in Italia e il ruolo della statistica
L immigrazione straniera in Italia e il ruolo della statistica Luigi Biggeri Roma, 15-16 dicembre 2005 Circondati dai paesi poveri con vasti eserciti di giovani che reclamano lavori modesti nei paesi sviluppati
Indicazioni nazionali 2012 per il curricolo di scuola infanzia e primo ciclo del 4 settembre 2012
02/12/2014 1 GEOGRAFIA Insegnare geografia nella scuola dell infanzia e nella scuola primaria Indicazioni nazionali 2012 per il curricolo di scuola infanzia e primo ciclo del 4 settembre 2012 02/12/2014
La selezione e la formazione on-line come supporto alla gestione del capitale intellettuale
La selezione e la formazione on-line come supporto alla gestione del capitale intellettuale di Alberto Boletti INTRODUZIONE Lo studio dell organizzazione aziendale ha sempre suscitato in me una forte curiosità,
Istituto Comprensivo 2 di Montesarchio A.S. 2014-2015 Curricolo Verticale di Geografia. GEOGRAFIA - SCUOLA INFANZIA Prerequisiti
Istituto Comprensivo di Montesarchio A.S. 04-05 Curricolo Verticale di Geografia Competenze GEOGRAFIA - SCUOLA INFANZIA Prerequisiti Individuare su indicazioni le posizioni di oggetti e persone nello.
Obiettivi di apprendimento Definire la posizione di elementi presenti nello spazio vissuto.
CURRICOLO DISCIPLINARE DI GEOGRAFIA CLASSE PRIMA Disciplina GEOGRAFIA Traguardi delle competenze (prescrittivi) L alunno si orienta circostante vissuto, cogliendone gli elementi e la relazioni. Obiettivi
Opere di urbanizzazione
Opere di urbanizzazione di Catia Carosi Con il termine opere di urbanizzazione si indica l insieme delle attrezzature necessarie a rendere una porzione di territorio idonea all uso insediativo previsto
1. LA POPOLAZIONE TORINESE
1. LA POPOLAZIONE TORINESE 1.1. UNA CITTÀ UN PO PIÙ PICCOLA Torino continua a spopolarsi. Non solo nel 1999, ma durante tutta la seconda metà degli anni novanta, la città continua a perdere popolazione.
Domenico Mauriello Responsabile Centro Studi Unioncamere
Domenico Mauriello Responsabile Centro Studi Unioncamere Ministero dell Ambiente e Unioncamere: una collaborazione che risponde ai mutamenti della società italiana RISPETTO: il trend del valore Fonte:
QUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA
QUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA CONTRATTO DI PAESAGGIO FINALIZZATO ALLA DEFINIZIONE DI UNA STRATEGIA DI SVILUPPO TERRITORIALE E DI RIQUALIFICAZIONE PAESAGGISTICA DEI TERRITORI MONTANI DI COMUNANZA
Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni
Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Programmazione Italiano, storia e geografia. Classe IV Costruzioni, ambiente e territorio Anno 2014/2015 Professoressa Pili Francesca Situazione di
EMPOWERMENT OF MIGRANT ASSOCIATIONS FOR CO-DEVELOPMENT Corso di formazione gratuito: ASSOCIAZIONI DI IMMIGRATI PER IL CO-SVILUPPO
EMPOWERMENT OF MIGRANT ASSOCIATIONS FOR CO-DEVELOPMENT Corso di formazione gratuito: ASSOCIAZIONI DI IMMIGRATI PER IL CO-SVILUPPO Il corso di formazione, promosso dall Organizzazione Internazionale per
LA COMUNITÀ FILIPPINA IN ITALIA
Direzione Generale Dell immigrazione e Delle Politiche Di integrazione LA COMUNITÀ FILIPPINA IN ITALIA Abstract del Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati - 2014 Rapporto annuale sulla presenza
La RSA: introduzione metodologica
La RSA: introduzione metodologica Cos è la RSA La Relazione sullo Stato dell Ambiente (RSA) è uno strumento di informazione con il quale le Pubbliche Amministrazioni presentano periodicamente ai cittadini
IL QUARTIERE A COLORI: UN PROGETTO CONDIVISO PER UNA CITTADINANZA ATTIVA
IL QUARTIERE A COLORI: UN PROGETTO CONDIVISO PER UNA CITTADINANZA ATTIVA PREMESSA Abitare "un quartiere a colori" significa vivere in una dimensione multietnica nella quale ogni individuo ha a disposizione
Giovani e lavoro: dall Università al mondo. I giovani nelle aziende senza confini
Giovani e lavoro: dall Università al mondo. I giovani nelle aziende senza confini Giovani e mondo del lavoro: le ricerche ISTUD Dopo la laurea. Rapporto sul lavoro giovanile ad alta qualificazione (2002)
Indagine sulla diffusione del wireless nelle università italiane
Indagine sulla diffusione del wireless nelle università italiane - A cura di Massimo Carfagna - Finanziato nell ambito della convenzione siglata il 19 luglio 2007 tra il Dipartimento per l Innovazione
GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA
GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE L alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici, punti cardinali e coordinate
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Politiche e Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale LA STAMPA TRA GENERE E IMMIGRAZIONE: IMMAGINI DI DONNE MIGRANTI
Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore
Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura
Il carattere multifunzionale dell agricoltura: approcci teorici e ruolo delle family farms. Leonardo Casini
Il carattere multifunzionale dell agricoltura: approcci teorici e ruolo delle family farms Leonardo Casini Questo è probabilmente l ettaro di terra più costoso del mondo: Burgundy, Vigneto Romanée Conti:
GIANFRANCO LIZZA. Titolare della Cattedra di Geografia politica ed economica Facoltà di Scienze politiche Università di Roma «La Sapienza» A 350844
GIANFRANCO LIZZA Titolare della Cattedra di Geografia politica ed economica Facoltà di Scienze politiche Università di Roma «La Sapienza» A 350844 GEOPOLITICA Itinerari del potere UTET L I B R E R I A
Elisa Vecchi, LA RIDEFINIZIONE DEI RAPPORTI INTERGENERAZIONALI FRA
Elisa Vecchi, LA RIDEFINIZIONE DEI RAPPORTI INTERGENERAZIONALI FRA MAROCCO E ITALIA: UN ANALISI DELLE PROBLEMATICHE INCONTRATE DAI GENITORI NEL CONTESTO DI MIGRAZIONE ITALIANO, Università degli studi di
FINALITA. 1 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, passim.
FINALITA La storia è la disciplina nella quale si imparano a conoscere e interpretare fatti, eventi e processi del passato; le conoscenze del passato, in particolare i temi della memoria, dell'identità
Flussi migratori ed internazionalizzazione dell economia italiana.
Flussi migratori ed internazionalizzazione dell economia italiana. Marina Murat Prof. di Economia Internazionale Università di Modena e Reggio Emilia marina.murat@unimore.it Migrazioni, immigrati, emigrati.
Scheda sintetica del progetto. "Start-up della fondazione Senegal Italia per il Co-Sviluppo"
Scheda sintetica del progetto "Start-up della fondazione Senegal Italia per il Co-Sviluppo" Informazioni generali Nome del proponente IPSIA Milano Progetto congiunto presentato da: Associazione partner