La SICUREZZA nelle comunicazioni tra host remoti

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1 CdS Magistrale in INFORMATICA Anno Accademico Corso di Sistemi Distribuiti Cenni sulla sicurezza nei Sistemi Distribuiti Prof. Sebastiano Pizzutilo Dipartimento di Informatica La SICUREZZA nelle comunicazioni tra host remoti In un contesto di sistemi collegati in rete si parla di sicurezza per indicare l insieme di procedure, pratiche e tecnologie per proteggere le risorse, gli utenti e le organizzazioni che operano in rete. Quindi un approccio sistematico alla sicurezza di rete deve prevedere la considerazione di tre elementi fondamentali: ü Evento Indesiderato (attacco alla sicurezza). Ogni evento che compromette la sicurezza del sistema di calcolo (hardware, software, dati) ( virus, hacking, ). ü Servizio di sicurezza. Ogni servizio che migliora la sicurezza del sistema e delle informazioni in transito (antivirus, directory service..). ü Meccanismo di sicurezza. Ogni soluzione progettata per scoprire, prevenire e recuperare un attacco alla sicurezza (crittografia, backup, ). CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 1

2 La SICUREZZA nei sistemi distribuiti La sicurezza della comunicazione è centrale nei sistemi distribuiti costituiti da diversi host/risorse che appartengono a differenti organizzazioni commerciali e/o scientifiche (VO). La difficoltà principale in questi casi è che le misure protettive tradizionali possono confliggere con la necessità di una utilizzazione efficiente delle risorse distribuite da parte degli utenti (e processi) o di gruppi di utenti e di processi che concorrono per la utilizzazione di risorse distribuite. La sicurezza nei sistemi distribuiti è basata sulla definizione e sull uso di un canale sicuro (trusted) tra gli agenti della comunicazione, realizzato in base a politiche di sicurezza implementate mediante opportuni meccanismi di sicurezza. La protezione a) Protezione contro operazioni errate (necessario backup) b) Protezione contro operazioni non autorizzate (necessaria autorizzazione) c) Protezione contro utenti non autorizzati (necessaria l autenticazione) CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 2

3 Cifratura nella comunicazione La cifratura SIMMETRICA Mia cara, bla, bla, bla. Mia cara, bla, bla, bla. K F K F -1 Cgdhgczjx ckkkdsajgh jsvvsvdv32 34y Cgdhgczjx ckkkdsajgh jsvvsvdv32 34y METAFORA: CASSAFORTE Chiunque vuole aprirla, per mettere o togliere valori, deve conoscerne la combinazione Ø A e B concordano F( ) e F ( ) Ø La chiave K è un segreto condiviso tra A e B Ø La chiave K definisce un canale sicuro tra A e B CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 3

4 Input a 64 bit DES Chiave a 56 bit Permutazione di 32 bit L R1 F (L1,R1,K1) 48 bit K1 L2 L3 Ouput a 64 bit R2 48 bit K2 F (L2,R2,K2) R3 48 bit K16 F (L16,R16,K16) Permutazione a 32 bit La cifratura SIMMETRICA PRINCIPALI ALGORITMI ALGORITMO CHIAVE (bit) q CAST 128 q Blowfish 128 q IDEA 128 q Triple-DES 112 q DES (1977) 56 (K=testo in blocchi di 64 bit permutato più volte, con scambio di bit ed infine permutazione inversa per produrre un blocco di testo cifrato a 64 bit) La chiave K non può essere trasmessa in chiaro via rete perché la rete è insicura. Possibili soluzioni: A e B si accordano sulla chiave in un incontro faccia a faccia, A spedisce la chiave a B tramite un corriere, A suddivide la chiave in tanti pezzetti ed invia ciascun pezzetto a B attraverso un diverso canale di comunicazione (telefono, , piccione viaggiatore, ). Non sempre queste soluzioni sono possibili e/o economiche inoltre il numero delle chiavi è un ulteriore complicazione infatti è necessaria una chiave per ogni coppia di utenti. Con n utenti sono necessarie circa n(n-1)/2 chiavi. Scarsa scalabilità CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 4

5 LA CIFRATURA ASIMMETRICA Diffie ed Helmann nel 75 ebbero l idea della cifratura asimmetrica per risolvere il problema della diffusione della chiave tra due utenti. METAFORA: L utente A chiude il suo messaggio in una cassetta con un proprio lucchetto e spedisce la cassetta a B conservando la sua chiave. B riceve la cassetta ed appone un secondo lucchetto conservando la sua chiave. B trasmette la cassetta con due lucchetti ad A. A toglie il suo lucchetto e rispedisce a B la cassetta con il solo lucchetto di B. B finalmente può aprire con la sua chiave il lucchetto e leggere il messaggio. Ciascun utente deve possedere due chiavi, una privata che conosce solo lui e una pubblica che rende nota a tutti. Algoritmo di cifratura E( ) Testo cifrato C = E(K1, M) Alg.di decifr. D( ) Testo in chiaro M = D(K2, C) = D( K2, E (K1, M)) con (K2 K1) PROPRIETÀ di E( ) e D( ) I. Dato C, deve essere difficile ricavare M se non si conosce K2. II. Dati M e C, deve essere difficile ricavare K1, a meno che K1 non sia utilizzata una sola volta. III. Anche se si conosce K1 deve essere difficile ricavare K2 e viceversa. Cifratura asimmetrica o a chiave pubblica Chiave pubblica di Brenda Aldo Mia cara, bla, bla, bla. E Cgdhgc zjxckkkd sajghjsvv svdv323 Chiave privata di Brenda Mia cara, bla, bla, bla. D Cgdhgc zjxckkkd sajghjsvv svdv323 Brenda La crittografia a chiave pubblica è un metodo asimmetrico basato sull'esistenza di due diverse chiavi, una chiave pubblica utilizzata per criptare ed una chiave privata utilizzata per decriptare. CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 5

6 CIFRATURA ASIMMETRICA Ogni utente ha una coppia di chiavi (K1, K2), una la mantiene segreta, l altra la rende pubblica Ad esempio: PUB A : chiave pubblica di A PRIV A : chiave privata di A SEGRETEZZA : A vuole inviare un messaggio segreto M a B 1. A si procura PUB B, la chiave pubblica di B 2. A calcola C = E(PUB B, M) 3. A invia C a B 4. B calcola M = D(PRIV B, C) METAFORA: CASSETTA POSTALE Chiunque può inserire un messaggio nella cassetta ma solo chi ha la chiave (privata) può aprire la cassetta e prelevare il messaggio Il principio di Diffie-Hellman per lo scambio della chiave pubblica Consente a due entità di stabilire una chiave condivisa e segreta utilizzando un canale di comunicazione insicuro (pubblico) senza la necessità che le due parti si siano scambiate informazioni o si siano incontrate in precedenza. Nell'implementazione originale del 1976 del protocollo si considera inizialmente un numero g, generatore del gruppo moltiplicativo degli interi modulo n, dove n è un numero primo. Uno dei due interlocutori A sceglie un numero casuale x e calcola il valore A = g x mod n e lo invia attraverso il canale pubblico a B, assieme ai valori g e n. B da parte sua sceglie un numero casuale y, calcola B = g y mod n e lo invia ad A. Questo metodo non risolve A calcola K A = B x mod n, mentre B calcola K B = A y mod p. completamente il problema di un potenziale eavesdropper che intercetta le comunicazioni tra A e B e si interpone tra i due spacciandosi per A o per B Chiave simmetrica CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 6

7 CIFRATURA ASIMMETRICA per assicurare l autenticità AUTENTICITÀ A vuole inviare un messaggio non segreto M a B ma vuole fornirgli una prova di autenticità 1. A calcola C = E(PRIV A, M) 2. A invia (M, C) a B 3. B calcola M = D(PUB A, C) e verifica che M M METAFORA: LA FIRMA Solo chi ha la chiave privata può firmare un documento. Tutti gli altri possono verificare la firma con la chiave pubblica. CIFRATURA ASIMMETRICA SEGRETEZZA + AUTENTICITÀ A vuole inviare un messaggio segreto M a B, fornendogli anche una prova di autenticità 1. A calcola Z = E(PRIV A, M) 2. A si procura PUB B, la chiave pubblica di B 3. A calcola C = E(PUB B, Z) 4. A invia C a B 5. B calcola Z = D(PRIV B, C) 6. B si procura PUB A, la chiave pubblica di A 7. B calcola M = D(PUB A, C) e verifica che M M CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 7

8 CIFRATURA ASIMMETRICA ALGORITMI PIÙ DIFFUSI Ø RSA(1978) probabilmente il più diffuso; basato sulla scomposizione in fattori primi di un numero intero, (RSA dal nome dei suoi creatori Rivest, Shamir e Adleman dell MIT). La sua sicurezza non è stata provata. Knapsack (1978) violato più volte, non è considerato sicuro Rabin(1979) ElGamal (1985) Schnorr(1991) Sistema di crittografia a chiave pubblica: RSA Per semplificare il funzionamento immaginiamo che l utente A debba spedire un messaggio segreto a B. Occorrono i seguenti passaggi: 1. B sceglie due numeri primi molto grandi M ed N (per esempio da 300 cifre) e li moltiplica con il suo computer, ottenendo il valore P=N*M usandolo come modulo per le operazioni di decrittografia successive, B calcola anche il prodotto f(p)=(n-1)*(m-1). 2. B sceglie un numero E (esponente pubblico) coprimo più piccolo di f(p) e calcola F(esponente privato) tale che il suo prodotto con E sia congruo a 1 modulo f(p) ovvero che E*F 1 (mod f(p)). 3. B invia la sua chiave pubblica (P,E) ad A. Chiunque può vedere questo numero. 4. A usa questo numero per cifrare il messaggio. 5. A manda il messaggio cifrato a B, chiunque può vederlo ma non decifrarlo. 6. B riceve il messaggio e, utilizzando la chiave privata (P,F) che solo lui conosce, lo decifra. A e B hanno impiegato pochi secondi a cifrare e decifrare, ma chiunque avesse intercettato le loro comunicazioni impiegherebbe troppo tempo per scoprire i due fattori primi con cui decifrare il messaggio. In realtà questo sistema non è così semplice e per trasmettere grandi quantità di dati occorre tanto tempo. La soluzione è che A e B si scambino con questo sistema solo la chiave segreta (che non occupa molto spazio), che poi useranno per comunicare tra loro usando un sistema a crittografia simmetrica, più semplice e veloce. CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 8

9 CENTRO DISTRIBUZIONE CHIAVI (CDC) L ALGORITMO ASIMMETRICO NON RICHIEDE SEGRETI CONDIVISI; QUANDO NECESSARIO BASTA SOLO (!!) PROCURARSI LA CHIAVE PUBBLICA DEL PARTNER MA DOVE SI VA A PRENDERLA? IL CENTRO DISTRIBUZIONE CHIAVI (CDC ) È UNA TERZA ENTITÀ FIDATA CHE ASSICURA IL COLLEGAMENTO Utente PUB U DISTRIBUZIONE DELLE CHIAVI A vuole conoscere la chiave pubblica ( PUB B ) di B: 1. A -> CDC: B A chiede a CDC la chiave pubblica di B 2. CDC -> A: B, PUB B CDC invia ad A la chiave pubblica di B A ritiene che PUB B sia la chiave pubblica di B. 3. A -> B: E(PUB B, M) A invia un messaggio segreto M a B Sembra tutto a posto ma?. Chi mi garantisce che il messaggio ricevuto sia realmente del CDC? Centro Distribuzione Chiavi Certificate Aldo Mia cara, bla, bla, bla. Hgdhgczjxc kkkdsajghjs vvsvdv3234 y Chiave pubblica di Aldo Mia cara, bla, bla, bla. Hgdhgczjxc kkkdsajghjs vvsvdv3234 y Brenda Chiave privata di Aldo CDC Certification Authority CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 9

10 Certification Authority (CA) ü Chi garantisce che una chiave pubblica appartenga veramente a qualcuno? La Certification Authority rilascia una coppia di chiavi dopo aver verificato oltre ogni dubbio l identita del richiedente ü Come si prova che la chiave pubblica appartenga realmente a qualcuno? La CA firma la chiave pubblica dell utente utilizzando la propria chiave privata Una chiave pubblica firmata da una CA e un certificato I certificati delle CA sono autofirmati ü Cosaccade se un certificato viene compromesso? La CA revoca il certificato (non sarà più valido) Viene incluso in una lista di certificati revocati (CRL: Certificate Revocation List) che viene regolarmente aggiornata I CERTIFICATI Il problema nasce dal fatto che A ha attribuito il messaggio a CDC ma non c è nessuna prova che quel messaggio sia effettivamente del CDC. È un problema di autenticità e non di segretezza: il messaggio non trasporta alcuna informazione segreta Un problema analogo può nascere quando A vuole la chiave pubblica di B per verificare una firma digitale che si presume di B SOLUZIONE: Il CDC deve rilasciare un CERTIFICATO: cioè un documento firmato dal CDC che stabilisce il collegamento utente-chiave. CDC viene detto CERTIFICATION AUTHORITY (Autorità di Certificazione) CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 10

11 Il certificato X.509 Struttura certificato X.509 Chiave Pubblica del proprietario Subject: /C=IT/O=INFN/OU=Personal Certificate/ L=Bari/CN=pinco pallino/cn=proxy Issuer: /C=IT/O=uniba/CN=uniACA Expiration date: Feb 23 13:52: GMT Serial number: FD:4E:A4:A2:FF:51:21:AC:5B: 85:1E:7F:25:8B:4A:E1:B1:FC:7D:BC Firma digitale CA DISTRIBUZIONE CHIAVI CON CERTIFICATO DISTRIBUZIONE CHIAVI CON CERTIFICATO A vuole sapere la chiave pubblica PUB B di B 1. A -> CDC : A chiede a CA la chiave pubblica di B 2. CDC ->A: E(PRIV CA, PUB B ) CA trasmette ad A la chiave PUB B, certificata con la sua firma privata. A si convince che PUB B è la chiave pubblica di B (non si può falsificare la firma di CA). 3. A -> B: E(PUB B, M) A invia un messaggio segreto M a B utilizzando la chiave pubblica di B. PROBLEMA : CHI CERTIFICA UNA CA? Dopo il msg 2, A deve verificare la firma di CA. Ma come fa A ad essere sicura che PUB CA è proprio la chiave pubblica di CA? SOLUZIONE: Ø CA pubblica PUB CA sui quotidiani più importanti; Ø La chiave di CA è certificata da un altra CA, un altra chiave pubblica, un altro certificato e così via _ (CERTIFICATION HIERARCHY). ESEMPI: X.509, AIPA CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 11

12 Un Protocollo di autenticazione mediante KDC (protocollo di Needham-Schroeder) Se il mittente A vuole instaurare un canale sicuro (trusted) con il ricevente B può farlo attraverso l utilizzo di un Key Distribution Center. Il protocollo challenge-response di Needham-Schroeder è il più usato. 1. A invia un messaggio al KDC, comunicandogli di voler parlare con B. 2. Il KDC restituisce un messaggio contenente una chiave condivisa segreta (K A,B ). 3. Il messaggio è codificato con la chiave segreta che A condivide con il KDC (K A,KDC ). 4. il KDC delega A a contattare il ricevente B, inviandoli un ticket (K B,KDC ). Il ricevente sarà l unico che può fare uso del ticket, dato che è l unico oltre al KDC che sa come decodificare l informazione che contiene. Protocolli di autenticazione Variante del protocollo di Needham-Schroeder Il protocollo fa uso di nonce (R A1,R A2 ) ( un numero casuale inedito ed usato una sola volta il cui scopo è mettere in relazione due messaggi. Nell esempio, A chiede a B un nonce R B1 codificato con la chiave condivisa da B con il KDC. A incorpora tale nonce nella sua richiesta al KDC che a questo punto emetterà i ticket inserendo tali nonce e consentendo così ad A e B di verificare che la chiave di sessione per la comunicazione è legata alla richiesta originale di A per parlare con B. Tale meccanismo permette quindi di evitare il riuso doloso di vecchie chiavi di sessione. CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 12

13 Ad es.: autenticazione mediante CA nelle reti WIFI Wireless Client 1 Distribuzione Certificati Autorità di Certificazione 2 Autenticazione Client Wireless Access Point Autenticazione Server 5 4 WLAN Criptata Reciproca Determinazione della Chiave 6 Distribuzione della Chiave Autorizzazione 3 Server RADIUS Network e Servizi Fingerprint Per rendere più efficiente il meccanismo di trasmissione dei messaggi criptati si utilizza una funzione hash attraverso la quale si calcola una stringa identificativa del messaggio, detta fingerprint (impronta digitale) composta da un numero limitato di caratteri (solitamente 128 bit). Hash è una funzione operante in un solo senso (che non può essere invertita), atta alla trasformazione di un testo di lunghezza arbitraria in una stringa di lunghezza fissa, relativamente limitata. Tale stringa rappresenta una sorta di "impronta digitale" del testo in chiaro, e viene detta valore di hash, checksum crittografico o message digest.(md4, MD5, ) La funzione hash deve inoltre essere molto veloce da calcolare, in modo da rendere significativamente vantaggioso creare il fingerprint del messaggio e criptare quello, piuttosto che criptare tutto il messaggio. A questo punto è possibile autenticare il messaggio limitando l'uso dell'algoritmo di crittografia a chiave pubblica al solo fingerprint. CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 13

14 MD4 L'MD4 consiste di 48 operazioni, raggruppate in tre blocchi da 16 operazioni ciascuno. F è una funzione non lineare; una funzione F è usata in ogni passaggio. M i indica un blocco da 32 bit del messaggio in input, K i indica una costante a 32 bit, differente per ogni operazione. denota l'addizione modulo 2 32 SHA Ø La sigla SHA sta per Secure Hash Algorithm e indica una famiglia di cinque diverse funzioni crittografiche di hash sviluppate a partire dal 1993 dalla National Security Agency (NSA) degli USA. Ø Come ogni algoritmo di hash, l'sha produce un message digest di lunghezza fissa partendo da un messaggio di lunghezza variabile. Ø La sicurezza di un algoritmo di hash risiede nel fatto che la funzione non sia reversibile (non sia cioè possibile risalire al messaggio originale conoscendo solo questo dato) e che 2 messaggi diversi non devono mai fornire lo stesso digest. Ø Gli algoritmi della famiglia sono denominati SHA-1, SHA-224, SHA-256, SHA-384 e SHA-512: le ultime 4 varianti sono spesso indicate genericamente come SHA-2, per distinguerle dal primo. Quest'ultimo produce un digest del messaggio di soli 160 bit, CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 14

15 Stratificazione dei meccanismi di sicurezza Le Reti Private Virtuali (VPN) consistono in un tunnel criptato che, attraverso Internet, connette il client esterno ad un server VPN interno alla rete locale. Dentro tale tunnel si instaura un collegamento sulle cui due estremità vengono assegnati indirizzi IP appartenenti all organizzazione. Così facendo, il client remoto appare interno nei confronti del firewall e pertanto potrà dialogare con gli host della rete locale senza il rischio di essere filtrato. Tale tunnel cifrato viene costruito mediante una suite di protocolli di sicurezza detto IPSec (Internet Protocol Security) [ che consente di incapsulare i dati in modo tale da creare una VPN tra nodi di più reti di calcolatori. Virtual Private Network Consortium Salendo nello stack TCP/IP, un altra soluzione consiste nell implementare la sicurezza sopra il protocollo TCP. E questo il caso dell approccio SSL (Secure Socket Layer) e TLS (Transport Layer Security). Infine, è possibile implementare servizi di sicurezza all interno delle applicazioni permettendo una personalizzazione basata sulle specifiche esigenze. SSL (TLS) Ø Netscape nel 1994 ha inventato il protocollo Secure Socket Layer (SSL) per promuovere l'applicazione e l'evoluzione del commercio elettronico sulla rete internet. Ø SSL fornisce un canale crittografato del tipo end-to-end tra il client ed il server. Prima che venisse scoperto questo tipo di protocollo le transazioni avvenivano in chiaro e potevano tranquillamente essere intercettate (sniffate). Ø La standardizzazione del protocollo SSL ha preso il nome di Transport Layer Security (TLS) e viene documentata nella RFC 2246 Ø Il protocollo TLS non è legato al protocollo HTTP e può essere utilizzato con altre applicazioni come la posta elettronica CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 15

16 SSL (TLS) Il funzionamento del protocollo TLS può essere suddiviso in tre fasi principali: * Negoziazione fra le parti dell'algoritmo da utilizzare * Scambio delle chiavi e autenticazione * Cifratura simmetrica e autenticazione dei messaggi All'interno di una sessione tipicamente vengono utilizzati i seguenti protocolli: * Per lo scambio di chiavi: RSA, Diffie-Hellman, * Per l'autenticazione: RSA, DSA,. * Cifratura simmetrica: RC4, Triple DES, AES,.. * Per le funzioni crittografiche di hash: in TLS sono utilizzati HMAC-MD5 o HMAC-SHA mentre in SSL MD5 e SHA. Le tre sfide Il Gruppo di lavoro GGF (Global Grid Forum) OGSA (Open Grid Service Infrastructure) ha raggruppato le sfide di sicurezza in 3 categorie: Integration Interoperability Trust Relationship Single sign-on: lutente dovrebbe essere in grado di autentificarsi una sola volta per iniziare la computazione che acquisisce-usa-rilascia le risorse, senza nessun altra autenticazione dellutente Protection of credential: le credenziali dellutente (password, chiavi private,...) devono essere protette Interoperability with local security solutions: laccesso a risorse locali edeterminato dalle politiche/meccanismi di sicurezza locali => soluzioni che prevedano un meccanismo di accesso interdominio e intradominio Uniform credential/certification infrastructure: accesso interdominio richiede almeno una via comune per esprimere/verificare lidentita di un utente/risorsa. CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 16

17 Ad es.: Grid Security Infrastructure (GSI) GSI utilizza un sistema di crittografia asimmetrico, impiegando una chiave pubblica PKI X-509 ed un certificato, che identifica ogni utente e servizio della GRID. Il certificato GSI contiene quattro informazioni principali: Subject Name, che identifica la persona o il servizio rappresentato dal certificato. La chiave pubblica appartenente al soggetto. L'identità della Certificate Authority (CA) la quale garantisce l'appartenenza della chiave pubblica al Subject Name. La firma digitale della CA. Il GLOBUS GSI delega le richieste di autenticazione future ad un proxy. Il proxy di un utente eʼ un processo con il permesso di operare a nome dellʼutente, così che ogni processo dʼautenticazione non debba richiedere la password (la chiave privata) dellʼutente. I proxy sono quindi dei certificati temporanei firmati con il certificato dellʼutente, con una durata tipicamente corta (12 ore) che corrispondono a dei file contenti sia il certificato che la chiave privata. Il file del proxy deve essere protetto dalla lettura, ma un proxy puoʼ essere usato per firmare un altro proxy (Proxy Delegation). Ovviamente solo i servizi registrati sono autorizzati a chiedere/ricevere la delega e un servizio dedicato puoʼ rinnovare il proxy in modo automatico. Ad es: Grid Security Infrastructure Infrastruttura di sicurezza che collega insieme le tre componenti (certificati X.509, PKI e GSS-API) e aggiunge capacita di delega delle credenziali (vedi piuavanti...) Una Certification Authority(CA) rilascia i certificati. Ogni utente/servizio eidentificato da un certificato codificato in formato X.509 che contiene il subject name che identifica utente/servizio, la chiave pubblica, lidentita della CA che ha rilasciato il certificato assieme alla sua firma digitale. Utenti raggruppati in Virtual Organizations - raccolgono utenti che lavorano assieme con un fine comune (esempio: i membri di uno stesso esperimento scientifico) - i membri di una stessa VO condividono alcuni privilegi della VO stessa (accesso alle risorse esclusive della VO) - negoziazione fra gli utenti e i fornitori di risorse e normalmente fatta al livello della VO CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 17

18 Grid Authentication Lautenticazione su Grid e unoperazione fatta in comune (normalmente fra un utente ed un servizio) L utente invia la sua chiave pubblica al servente Il servente verifica la firma della CA Il servente invia una frase random all utente L utente calcola l hash della frase e la cripta con la sua chiave privata L hash criptata e inviata al servente Il servernte decripta l hash con la chiave pubblica del certificato dell utente e la confronta con la propia hash della frase A Certificato A Verifica firma della CA Frase Random Firma con chiave privata A Hash Criptata Decripta con chiave pubblica A B Compare with original phrase L intero processo e trasparente: l utente non si accorge di tutti i passaggi della comunicazione necessaria per l autentifica Certificati Proxy Definizione: il proxy di un utente e un processo a cui e dato il permesso di operare a nome dell utente n n n n Cosa sono? n Sono certificati temporanei con una durata corta e senza una password Perche sono necessari? n Perche altrimenti ogni processo d autenticazione richiederebbe la password della chiave privata dell utente! Cosa sono in senso pratico? n n n n Sono dei file contenti sia il certificato che la chiave privata Il certificato del proxy e firmato con il certificato dell utente Tipicamente hanno una durata corta (esempio: 12 ore) Il file del proxy deve essere protetto dalla lettura Delega di Proxy (Proxy Delegation) n Un proxy puo essere usato per firmare un altro proxy CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 18

19 I sistemi di Autenticazione Active Directory è un insieme di servizi di rete adottati dai sistemi operativi della Microsoft ed utilizza vari protocolli (principalmente LDAP, DNS, DHCP, Kerberos...). LDAP ad esempio viene usato come base dati centralizzata di tutti gli oggetti del dominio di rete: risorse (es. stampanti), servizi (es. ) e utenti (account utenti e gruppi). L'insieme dei servizi di rete di Active Directory, ed in particolare il servizio di autenticazione Kerberos, realizzano il Single Sign-On (SSO) per autenticare l accesso ai servizi di una rete. Tramite tale meccanismo un utente, una volta entrato nel dominio ed effettuato quindi il logon da una qualsiasi delle macchine di dominio, può accedere a risorse disponibili in rete (condivisioni, mailbox, intranet ecc.) senza dover rieffettuare l'autenticazione. I servizi Active Directory integrano il concetto Internet dello spazio dei nomi, utilizzando il servizio DNS (Domain Name System), e sono in grado di scambiare informazioni con le applicazioni che utilizzano il protocollo LDAP. - Active Directory è un Data Base System che in ambiente Microsoft Windows fornisce servizi di autenticazione, directory, gestione di security policy,. - LDAP è un protocollo applicativo per effettuare query e modificare item in sistemi di directory service (come Active Directory). PROTOCOLLO KERBEROS Il sistema di autenticazione Kerberos si basa su tre funzioni: 1. Autenticazione 2. Autorizzazione 3. Cifratura componente fondamentale del sistema Principal Utenti Host Application Server Servizi su KDC Nome[/Istanza]@REALM pippo/admin@myrealm KDC q Responsabile dell autenticazione q Distribuisce ticket per accesso ai servizi AS (Authentication Server) TGS (Ticket Granting Server) Database Servizi Ticket q Contenitori chiavi di sessione q Validità temporalmente limitata q Ticket rinnovabile q Immagazzinati nella cache delle credenziali TGT (Ticket Granting Ticket) Ticket di Servizio Tesi di Laurea di Adriano Rucci AUTENTICAZIONE MEDIANTE KERBEROS IN RETI LAN A.A CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 19

20 KERBEROS è un servizio sviluppato da MIT per gestire l autenticazione nella comunicazione tra processi all interno di un sistema distribuito. Si basa sul protocollo di Needham-Schroeder [Needham-Schroeder 1978] che prevede di utilizzare uno schema challenge-response in cui le entità A e B condividono una chiave segreta k. L entità A manda un valore random r (detto challenge) all entità B; B risponde ad A facendo ritornare e(r, k), dove il valore criptato di r con la chiave k è crittografato con una funzione di crittografia simmetrica e. Il valore ritornato viene decifrato con la chiave k dall entità A. Se il risultato combacia con l originale valore random r, A accetta e il protocollo termina con successo. La soluzione di PKI proposta dagli sviluppatori di Kerberos [ Kerberos Policies ] consiste nel fornire un server di autenticazione centralizzato la cui funzione è di autorizzare la comunicazione tra due agenti utilizzando la crittografia simmetrica (con una stessa chiave per cifrare e decifrare) ed un sistema di mutua autenticazione basata su Ticket [RFC 1510]. Chi fornisce e gestisce i ticket è il KDC (Key Distribution Center), formato da due componenti : un Authentication Server (AS) che gestisce un data base delle identità autorizzate e delle loro chiavi segrete ed un Ticket Granting Server (TGS) per la gestione di ticket autorizzativi alla comunicazione tra due host per provare l identità degli utenti/processi comunicanti. Kerberos L architettura di Kerberos si basa su tre componenti logiche: processi lanciati dagli utenti server remoti che erogano servizi il KDC di Kerberos, composto a sua volta di un TGS (Ticket Granting Service) e un AS (Authentication Server) CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 20

21 Kerberos Un client ottiene prima un ticket di lunga durata dall AS, valido per l intera sessione di comunicazione Successivamente, ottiene un ticket di breve durata dal TGS per richiedere il singolo servizio Tuttavia, in un rapporto del 2006, CISCO ha segnalato una criticità in Kerberos: il meccanismo di delega Per delega s intende la possibilità di assegnare i propri permessi ad un altro utente, detto proxy, che può operare con gli stessi privilegi di chi ha concesso la delega. Il problema riscontrato è che quando l utente deve concedere una delega, deve prima autenticarsi, quindi esporre la propria identità in rete. In questo modo il proxy impersona nel senso stretto l utente e può svolgere attività illegittime a suo nome Soluzione (proposta da Microsoft): la delega deve avvenire prima dell autenticazione. In tal modo, è il proxy a doversi autenticare al sistema e a dichiarare la propria identità Tesi di laurea:sergio ANGELASTRO MODELLAZIONE DEL PROTOCOLLO DI KERBEROS TRAMITE RETI DI PETRI A.A CdL Informatica e Com.Dig. - Corso di reti 21

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