Relazione finale e rendicontazione dell attività del curatore

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1 Relazione finale e rendicontazione dell attività del curatore Riferimenti normativi: articolo 116 L.F., l esposizione analitica delle operazioni contabili e dell attività di gestione della procedura. Le caratteristiche del rendiconto. Deve evidenziare fedelmente l intero andamento dell amministrazione e consentire la valutazione della legittimità delle operazioni compiute. Il rendiconto fallimentare consiste in una relazione sull'attività svolta, accompagnata dalla sintesi numerica e contabile delle operazioni svolte (con la relativa documentazione di supporto allegata), funzionale a provare che l'incarico è stato svolto in conformità alla legge e con l'osservanza della diligenza prescritta. 1

2 La relazione ed il rendiconto devono essere redatti: - con chiarezza; - in modo analitico; - documentati. Nell attuale sistema della legge fallimentare il rendiconto finale appare necessariamente collegato ed il suo contenuto deve essere coerente con: 1) il programma di liquidazione redatto ai sensi dell articolo 104 ter, del quale il rendiconto rappresenta il momento di verifica dell attività svolta e dei risultati conseguiti; 2) i rendiconti periodici che il curatore elabora e deposita ai sensi degli art. 33, 5 comma e 110 L.F. 3) i conti speciali delle vendite dei singoli beni immobili, oggetto di privilegio speciale e di ipoteca e dei singoli beni mobili, oggetto di pegno e privilegio speciale, secondo quanto prescritto dall articolo 111 ter L.F. 2

3 La relazione ed il rendiconto: distinta ed autonoma rendicontazione. Casi particolari di distinta ed autonoma rendicontazione delle entrate e delle uscite relative all attività svolta: - in presenza di beni, immobili o mobili, gravati da privilegio speciale, ipoteca o pegno, ai sensi dell art. 111 ter, L.F., ove indicare il ricavato della loro liquidazione, le uscite di carattere specifico, per inerenza ed imputabilità, originate da attività dirette all'amministrazione, all'incremento e alla liquidazione dei beni stessi (spese di conservazione e di amministrazione; spese di perizia, spese di pubblicità della vendita, di cancellazione delle iscrizioni e trascrizioni; pagamenti di imposte connesse al bene, etc.), una quota delle spese generali sostenute nell'interesse di tutti i creditori (spese per la verifica del passivo, per le comunicazioni ai creditori, per il funzionamento del comitato dei creditori, ecc.), imputate proporzionalmente al ricavato 3

4 delle singole masse. Rimangono escluse le spese connesse ad attività prive di specifiche utilità per i creditori garantiti; - nel fallimento di società con soci a responsabilità illimitata, che sono dichiarati automaticamente falliti: il patrimonio della società e quello dei singoli soci devono essere tenuti distinti (art. 148, 2 comma, L.F.); - nell eventualità di patrimoni destinati ad uno specifico affare, come previsto dall articolo (155, 1 comma, L.F.) 4

5 La relazione ed il rendiconto: contenuto del documento (da schema ministero giustizia relazione periodica 2008) La relazione ed il rendiconto finale sono composti da una parte: - descrittiva delle scelte gestionali e della liquidazione compiuta - numerica consistente nella traduzione in cifre delle entrate e delle uscite, il cui saldo attivo deve coincidere con le disponibilità finanziarie depositate sul conto corrente intestato alla procedura Contenuto del rendiconto 1) intestazione e dati procedura 2) riferimenti temporali (data inventario, deposito programma liquidazione, relazione art. 33, 1 comma, deposito stato passivo creditori tempestivi e tardivi) 5

6 3) riferimenti bancari 4) comitato dei creditori 5) elenco professionisti e coadiutori, indicazione dei compensi liquidati e corrisposti (importante per quanto previsto dall art. 32, 2 comma) 6) eventuale gestione dell impresa, esercizio provvisorio / affitto d azienda 7) attivo / entrate: la massa liquida attiva mobiliare ed immobiliare, la separata indicazione dei conti speciali previsti dall art. 111-ter L.F., l indicazione del valore stimato e di quanto realizzato 6

7 Voce Stimato / inventariato Realizzato Liquidità Azienda Ramo azienda Immobili Mobili Beni mobili registrati Crediti vs terzi Crediti vs. erario Interesso attivi bancari Azioni revocatorie Azione responsabilità Transazioni Varie Totale generale 7

8 8) spese / uscite (chiusura campione) Voce Spese in prededuzione (campione fallimentare) Spese peritali Spese legali Spese per inserzioni e pubblicità Compensi a professionisti Acconti compenso curatore Oneri e commissioni bancarie Altre spese di procedura Riparti parziali eseguiti - creditori prededucibili - creditori ipot., pign., priv. - creditori chirografari Sub - totale Erario c/ritenute interessi attivi Totale generale 8 Importo

9 9) crediti (verso erario per iva e ritenute subite) 10) debiti / ricavi sospesi 11) disponibilità liquide e quadratura (rendiconto di cassa) Voce Totale attivo / entrate - totale spese / uscite Somma disponibile Cassa a mani del curatore Saldo conto corrente bancario Quadratura Importo 9

10 12) passivo Voce Prededuzioni Ipotecari Pignoratizi Privilegiati Chirografari Totale Esclusi Tempestivo ammesso Tardivo ammesso Totale 10

11 13) piani di riparto eseguiti Voce Totale ripartito (a) Credito ammesso (b) Credito residuo (b a) % Soddisfazione (a / b) Prededuzioni Ipotecari Pignoratizi Privilegiati Chirografari Totale generale ripartito 11

12 14) cause in corso 15) atti da compiere per la chiusura della procedura 16) conclusioni del curatore: - la previsione del riparto finale - l indicazione della modalità di chiusura del fallimento 12

13 Adempimenti procedurali ed approvazione del rendiconto Il giudice ordina il deposito del conto in cancelleria, fissa l udienza per la sua discussione, che non può essere tenuta prima di quindici giorni dalla comunicazione del rendiconto a tutti i creditori. Dell avvenuto deposito del conto e della fissazione dell udienza, il curatore dà immediata comunicazione con modalità telematica: 1) ai creditori ammessi al passivo (anche con riserva); 2) a coloro che hanno proposto opposizione; 3) ai creditori in prededuzione non soddisfatti; 4) al fallito, anche mediante lettera raccomandata a/r, se non è possibile mediante pec; allegando copia del rendiconto ed avvisando che è possibile presentare eventuali osservazioni o contestazioni fino a cinque giorni prima dell udienza, con le modalità di cui all articolo 93 L.F. 13

14 Ripartizione finale dell attivo. Piano di riparto Gli adempimenti precedenti il riparto finale: la liquidazione del compenso curatore, come previsto dall articolo 39 L.F. I parametri di riferimento del D.M. 25 gennaio 2012, n 30 La liquidazione è operata tenuto conto dell'opera prestata, dei risultati ottenuti, dell'importanza del fallimento, nonche' della sollecitudine con cui sono state condotte le relative operazioni avendo riguardo: a) all ammontare dell attivo realizzato b) all ammontare del passivo accertato c) il rimborso forfettario delle spese generali in ragione del 5% sull'importo del compenso liquidato Il compenso è liquidato con decreto del tribunale, su relazione del giudice delegato. 14

15 Verifica delle variazioni intervenute nello stato passivo del fallimento e redazione piano di riparto finale L attività preparatoria alla redazione del riparto finale: a) aggiornamento dello stato passivo e graduazione dei crediti; b) determinazione delle masse (mobiliare e immobiliari) disponibili; c) riparto della liquidità mobiliare, in quanto i creditori con privilegio generale sui mobili e collocazione sussidiaria sugli immobili (art C.C.), per essere soddisfatti su questi ultimi, devono risultare preventivamente incapienti sul patrimonio mobiliare; d) riparto della liquidità immobiliare. 15

16 Adempimenti procedurali ed approvazione del riparto finale Il giudice ordina il deposito del progetto di riparto finale in cancelleria, disponendo che ne sia data comunicazione a tutti i creditori inviandone copia a mezzo pec. I creditori possono proporre reclamo entro quindici giorni dal ricevimento della comunicazione del deposito del riparto finale, decorso il quale diviene esecutivo. I creditori irreperibili e la destinazione delle somme loro spettanti Nella prassi è consueta la soluzione di emettere libretti nominativi intestati ai creditori, vincolati all'ordine del giudice e custoditi presso la cancelleria ovvero lasciato in deposito fiduciario presso il curatore. Il deposito del libretto non crea un vincolo di indisponibilità di tali somme, tanto che, ove i creditori irreperibili rimangano tali, il libretto può essere convertito in nuovo piano di riparto a benefìcio dei creditori in ogni caso. 16

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