Tecnico Regionale, composto da rappresentanti della Regione Toscana, dell Ufficio scolastico regionale, degli. 1. Governo del sistema
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- Rachele Belloni
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1 TOSCANA Estratto da: La sperimentazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale. Secondo rapporto di monitoraggio. Parte Seconda. Schede regionali, Isfol, Governo del sistema La Regione Toscana coordina l attività sperimentale delle 10 province e del Circondario Empolese Valdelsa, le quali valutano e gestiscono 19 progetti sperimentali. Ciascun progetto è costituito da più percorsi che possono essere diversamente articolati nelle seguenti tipologie, riconducibili a percorsi di istruzione integrati combinati con percorsi misti. Si tratta di percorsi annuali di istruzione integrati con moduli di formazione professionale denominati IF; percorsi biennali di formazione professionale a titolarità dei CFP in interazione con la scuola denominati PF (e a cui si accede dopo il primo anno di scuola secondaria superiore o all età di 16 anni); percorsi biennali di formazione professionale a titolarità della scuola denominati IP. Le diverse tipologie verranno descritte più approfonditamente nel paragrafo successivo. Responsabile del monitoraggio e della valutazione delle sperimentazioni, a livello regionale, è il Gruppo Tecnico Regionale, composto da rappresentanti della Regione Toscana, dell Ufficio scolastico regionale, degli EE.LL. e da eventuali altri soggetti. Responsabile del singolo progetto (il quale contiene un insieme organico ed equilibrato di attività riferite alle diverse tipologie di percorsi sopra accennati) è il Comitato di Progetto, composto dai rappresentanti dei soggetti partner e da un rappresentante dell amministrazione provinciale competente, anche al fine di garantire il raccordo con il rispettivo Centro per l Impiego. Il Comitato di Progetto ha il compito di verificare l andamento in itinere del progetto e rilasciare eventuali crediti, nonché di fornire, su richiesta del Gruppo Tecnico Regionale, ogni elemento utile al corretto svolgimento della sperimentazione ed alla valutazione dei risultati. La sperimentazione si avvale dello strumento del bando regionale. L approvazione dei progetti e la loro gestione è affidata alle Province. I progetti devono prevedere tutte le tipologie (IF, PF, IP) ed essere coprogettati, di norma, dalle ATS formate da almeno una scuola, un agenzia e un altro soggetto, accreditati, i primi due, alla formazione e il terzo all orientamento. Alcune norme e accordi regolano la materia dei percorsi sperimentali in Toscana: - Protocollo Miur-Regione del ; - D.G.R. 687/03 (bando); - Documento della Regione Toscana approvato con D.G.R. n.347 del sul sistema regionale delle competenze nel quadro degli standard minimi nazionali; - D.G.R. 72/04 (modalità di presentazione dei progetti). 2. Modello Il modello delle sperimentazioni triennali in Toscana prevede la possibile combinazione di differenti percorsi che vanno a realizzare singoli progetti. I percorsi sono i seguenti:
2 - percorsi di Istruzione/Formazione (IF): si tratta del primo anno di un percorso triennale sperimentale che consente, al termine, di proseguire a scuola nei percorsi di Integrazione Professionalizzante (IP) o tradizionali oppure nel sistema formativo attraverso la frequenza dei Percorsi Formativi (PF). Gli IF si attuano nell ambito di quanto previsto dal Dpr 275/99 sull autonomia scolastica, in integrazione con istituzioni scolastiche e formative. I corsi integrati IF hanno obiettivi di arricchimento didattico e di orientamento e prevedono visite guidate in realtà aziendali e produttive. Rilasciano una certificazione di competenze e crediti per qualifiche di secondo livello europeo e per l accesso ai percorsi PF. E prevista la possibilità, dal 2005, di frequentare percorsi di Istruzione Liceale e Tecnica (LIF) nel biennio iniziale, integrati con attività di formazione professionale, con obiettivi di arricchimento didattico e di orientamento. Verrà utilizzato per l integrazione il 15% di flessibilità curricolare in formazione professionale. I percorsi dovranno rilasciare la certificazione di competenze e crediti per qualifiche di secondo livello europeo e per l accesso ai percorsi PF. I percorsi possono prevedere anche visite guidate in realtà aziendali e alternanza scuola/lavoro; - percorsi di Integrazione Professionalizzante (IP): si tratta di percorsi biennali (di durata minima complessiva di ore) svolti, nell ambito di quanto previsto dal Dpr 275/99 sull autonomia scolastica, in integrazione tra istituzioni scolastiche e formative. Al termine di tali percorsi gli studenti possono ottenere una qualifica professionale o il riconoscimento di competenze per l iscrizione ad una qualifica di IV livello europeo (IFTS). Tali corsi sono stati programmati e realizzati negli anni 2003/4 e 2004/5 a partire dal secondo anno degli Istituti professionali. Nel 2005/6 sono previsti percorsi biennali con le stesse caratteristiche a partire dal terzo anno dei Licei e degli Istituti tecnici prendendo la denominazione di LIP. I corsi IP forniscono qualifiche (II livello europeo) e crediti per il rilascio di qualifiche di IV livello europeo (IFTS). Le qualifiche rilasciate dai corsi conclusi entro il 2005 sono state scelte dai soggetti attuatori tra quelle disponibili nel territorio regionale. I moduli devono contenere alternanza scuola/lavoro ed esperienze formative; - Percorsi Formativi (PF): si tratta di percorsi biennali di FP a titolarità mista scuola-cfp accreditati (l accreditamento è concesso anche alle scuole). L accesso è possibile dalla scuola secondaria superiore anche ad anno non ultimato del percorso tradizionale o sperimentale (IF). Gli ingressi si possono realizzare anche all ultimo anno del biennio per ragazzi di 17 anni che abbiano frequentato 2 anni di scuola secondaria superiore. Nel modello Toscano i PF fanno parte del triennio iniziato al primo anno con gli IF. Nei PF il 20% del curricolo deve essere formato da competenze di base, non necessariamente insegnate da docenti di scuola (dipende dalle intese) ma obbligatoriamente riconoscibili nel percorso di istruzione. I percorsi forniscono qualifiche (II livello europeo), crediti per il rientro in istruzione e crediti per il rilascio di qualifiche di IV livello europeo (IFTS). Le qualifiche di II livello sono scelte dagli enti attuatori tra quelle disponibili nel repertorio regionale. A partire dal 2005 sono state individuate 65 qualifiche di riferimento. I destinatari di tali percorsi sperimentali sono quindi, in genere, giovani 14-17enni che abbiano adempiuto all obbligo scolastico. Per l iscrizione ai percorsi PF, come già detto, è richiesto il primo anno di secondaria superiore o l età di 16 anni. L attestato di qualifica può essere conseguito, previo accertamento crediti, anche in un anno per i 17enni o per chi abbia frequentato almeno 2 anni della scuola secondaria superiore.
3 Riguardo ai soggetti attuatori, come già in parte accennato, ogni progetto è realizzato da un pool costituito da: - almeno un istituto scolastico di istruzione professionale o artistica statale o paritario, accreditato per l obbligo formativo, sulla base della D.G.R.T 436/03, il quale è la sede di svolgimento dei percorsi IF e IP; - almeno un agenzia formativa, con esclusione degli istituti scolastici autonomi, accreditata per svolgere attività per l obbligo formativo, sulla base della D.G.R.T 436/03, la quale è la sede di svolgimento dei percorsi PF. Qualora né gli istituti scolastici né gli enti/centri e/o agenzie di formazione professionale siano accreditati, anche per l orientamento deve essere coinvolto almeno un soggetto accreditato per svolgere tali attività, sulla base della D.G.R.T 436/03. Le risorse professionali coinvolte nei percorsi sono docenti e tutor, nonché eventuali altre figure impegnate nei diversi moduli. Per quanto riguarda la quota di intervento relativa alla formazione professionale, la docenza è composta per almeno il 50% da esperti provenienti dal mondo produttivo, delle professioni e del lavoro, in possesso di una specifica esperienza professionale nel settore maturata per almeno 5 anni. Relativamente all articolazione delle diverse tipologie di percorsi, questa può essere così sintetizzata: - nel I anno: i moduli integrativi di formazione professionale (IF) hanno durata pari al 15% del monte orario complessivo, con la possibilità di aumentare utilizzando le ore di approfondimento (fino ad un massimo di 310 ore annue). - nel II e III anno: a. i moduli integrativi di formazione professionale (IP) hanno durata pari al 15% del monte orario complessivo e anche in questo caso il monte ore può aumentare utilizzando le ore di approfondimento fino ad arrivare ad un massimo di 310 ore annue; b. nei percorsi formativi (PF) il monte ore varia a seconda della qualifica prevista nel repertorio regionale delle qualifiche professionali (in media circa 1000 ore). Le attività integrative, finalizzate ai saperi di carattere trasversale relativi alla formazione generale ed al conseguimento dei crediti di istruzione, non possono avere durata inferiore al 20% del monte orario complessivo. Riguardo alle attività di stage, nel I anno IF sono previste prevalentemente visite guidate in realtà aziendali e produttive. Nel II e III anno sia dei moduli integrativi IP sia dei percorsi formativi (PF) sono previsti periodi di alternanza formazione/lavoro, esperienze formative e stage aziendale. Relativamente all ambito di collaborazione necessaria al fine di realizzare tali percorsi, i 19 Comitati di Progetto sono stati costituiti a partire dall a.s. 2003/04 e in ognuno di essi è presente almeno un istituto professionale (o istituto d arte) e un agenzia formativa che hanno ripresentato progetti anche per l a.s Ogni progetto prevede inoltre misure di accompagnamento tra cui rilevante risulta quella relativa all offerta di Servizi Individuali (SI) quali ad esempio: - presa in carico educativa dell allievo con affidamento a tutor personali; - orientamento; - valutazione formativa delle competenze per la definizione di percorsi individualizzati;
4 - bilancio di competenze; - attività di mentoring nei percorsi di formazione/lavoro; - documentazione sugli sbocchi occupazionali. I Comitati di Progetto garantiscono anche il rapporto con il Centri per l Impiego. In ultimo, nell ambito delle misure di sistema, la Regione Toscana ha previsto la formazione congiunta dei docenti della istruzione e della formazione professionale per lo scambio di esperienze tra sistemi e per l acquisizione di competenze utili ai fini dell orientamento dei giovani e delle famiglie attraverso attività di ricerca-azione di ogni Comitato di Progetto. Tali attività sono destinate agli operatori provinciali del sistema di istruzione e della formazione professionale presenti nei Comitati di Progetto, ma anche agli operatori dei due sistemi presenti su tutto il territorio regionale e non ancora direttamente coinvolti nelle sperimentazioni. Le attività riguarderanno: l approfondimento dei temi relativi al sistema dei crediti formativi e della definizione delle competenze; l organizzazione di gruppi di progetto a finalità formativa con la partecipazione dei docenti della scuola e delle agenzie formative non aderenti alla sperimentazione per l anno ma che manifestino interesse per tali interventi; attività interprovinciali sulla tematica dei percorsi di sostegno individuale; elaborazione di strumenti di valutazione comuni; attività formative e di sensibilizzazione per gli operatori dei Centri per l Impiego. A partire da maggio 2005 è operativo un ulteriore progetto denominato Campagna di Comunicazione, articolato su tre principali temi riguardanti 1) le competenze, 2) la personalizzazione e 3) la realizzazione di un portale della sperimentazione. 3. Valutazione, certificazione e standard Relativamente agli esiti dei percorsi, come peraltro già emerso, al termine del I anno IF l allievo può: - proseguire nei corsi dell istruzione professionale o artistica (tradizionali o di IP) conseguendo, al III anno, un diploma di qualifica professionale e, al termine del V anno, il diploma conclusivo dei corsi quinquennali d istruzione professionale o artistica; - rivolgersi al CPI e, sulla base di un progetto formativo consigliato, iscriversi a percorsi biennali di formazione professionale (PF) che rilasciano alla fine del biennio l attestato di qualifica professionale. In merito al riconoscimento dei crediti, la sperimentazione garantisce l acquisizione, nel corso del triennio, di crediti formativi certificabili per eventuali passaggi tra i sistemi. I criteri per il riconoscimento dei crediti, in attesa della determinazione di un sistema generale a livello nazionale, vengono definiti preventivamente dai progetti formativi. Rispetto invece agli standard, è previsto un progressivo adeguamento dei percorsi agli standard minimi nazionali, a partire da quelli relativi alle competenze di base, definiti ai sensi dell art. 4 dell Accordo quadro del Numeri delle sperimentazioni (a.s./a.f. 2003/04 e 2004/05)
5 Considerando l a.s/a.f 2003/04, risultano in totale 188 i percorsi sperimentali attivati dalla Regione, con circa 4000 giovani coinvolti. Rispetto alle diverse tipologie, nel totale dei percorsi e degli allievi sono compresi i percorsi annuali di Istruzione/Formazione (82 percorsi), quelli biennali di Integrazione Professionalizzante (56) e i Percorsi Formativi di natura anch essi biennale (40). Nell a.s./a.f. 2004/05 i percorsi risultano in totale 282 con il coinvolgimento di circa 5000 giovani. In questi dati sono comprese le seconde annualità delle diverse tipologie di percorsi iniziati nel 2003/04 e le nuove prime annualità iniziate nel 2004/05. In particolare si tratta di 43 percorsi PF di II anno iniziati nel 2003/04, 47 percorsi PF di I anno e di nuovi primi anni di IF (110 percorsi) e di IP (82 percorsi). Tab. 1 - Percorsi sperimentali e allievi negli anni formativi 2003/2004 e 2004/2005. Toscana a.s.f. 2003/2004 a.s.f. 2004/2005 Percorsi (IF, IP, PF) Allievi a scuola (IF-IP) nei CFP/scuola(PF) Fonte: Regione Toscana rilevazione al settembre Risorse Per l avvio dei percorsi (esercizio finanziario 2003) sono state assegnate le seguenti risorse: MIUR (L. 440/97) Euro ,90 MLPS ( fondo di rotazione per la FP) Euro ,00 Totale Euro ,90 Per il secondo anno (esercizio finanziario 2004) sono state assegnate le seguenti risorse: MIUR Euro ,00 MLPS Euro ,00 Totale Euro ,00 Nel 2003 le risorse impegnate nei percorsi sperimentali fino al 2006 (in cui già rientrano le biennalità di PF, di IP e i corsi di IF) ammontano a Euro ,00 fondi MPLS trasferiti alle Province. La differenza, rispetto alle risorse sopra previste, è stata destinata alle altre attività di O.F realizzate dalle Province (percorsi di FP, apprendistato in OF, attività dei Centri per l Impiego e degli Osservatori Scolastici Provinciali etc) e ad attività regionali di sistema. Per la sperimentazione attuata a partire dal 2004 sono state impegnate le risorse MLPS con le stesse modalità e gli stessi importi del Le risorse MIUR 2003 e 2004 sono state impegnate per i nuovi percorsi sperimentali 2005 nei licei e negli Istituti Tecnici (punto B del protocollo d Intesa regionale).
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