PRIMA RICOGNIZIONE PER UNA VALUTAZIONE DI EFFICIENZA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PREPOSTE ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE"

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PRIMA RICOGNIZIONE PER UNA VALUTAZIONE DI EFFICIENZA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PREPOSTE ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE""

Transcript

1 SCUOLA SUPERIORE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PROGETTO DI RICERCA PRIMA RICOGNIZIONE PER UNA VALUTAZIONE DI EFFICIENZA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PREPOSTE ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE" Docente responsabile: Rita Cellerino Ricercatori: Daria Oliva, Marco Bellino

2 INDICE PARTE PRIMA REALIZZAZIONE DI UN INVENTARIO DEI SOGGETTI ISTITUZIONALI CENTRALI E REGIONALI CHE HANNO RILEVANTI COMPETENZE E FUNZIONI IN MATERIA AMBIENTALE. 1. PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA 1.1 COMMISSIONI PERMANENTI Camera dei Deputati, VIII Commissione - Ambiente, territorio e lavori pubblici Senato, 9ª Commissione permanente - Agricoltura e produzione agroalimentare Senato, 13ª Commissione permanente - Territorio, ambiente, beni ambientali 1.2 ORGANISMI BICAMERALI Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse 2. PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 2.1 Dipartimento della Protezione Civile La commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi Come agisce la Protezione Civile 2.2 Dipartimento degli affari regionali 2.3 Ufficio per il federalismo amministrativo 2.4 Servizio 12 - Servizio territorio, ambiente e infrastrutture. 2.5 Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie 2.6 Ufficio per le politiche economiche, finanziarie e di struttura: Ambiente Energia 2.7 Comitato Nazionale per la Bioetica 2.8 Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie 3. MINISTERI DELLA REPUBBLICA 3.1 MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO UFFICIO DI GABINETTO UFFICIO LEGISLATIVO SERVIZIO CONTROLLO INTERNO SOTTOSEGRETARI E RELATIVE DELEGHE IL CONSIGLIERE DIPLOMATICO COMMISSIONE TECNICO SCIENTIFICA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI PROTEZIONE E DI RISANAMENTO AMBIENTALE DIREZIONI GENERALI DEL MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO DIREZIONE PER LA PROTEZIONE DELLA NATURA DIREZIONE PER LA QUALITA DELLA VITA DIREZIONE PER LA RICERCA AMBIENTALE E LO SVILUPPO LA DIREZIONE GENERALE PER LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE SVOLGE LE SEGUENTI FUNZIONI: LA DIREZIONE GENERALE PER LA DIFESA DEL SUOLO SVOLGE LE SEGUENTI FUNZIONI: LA DIREZIONE PER I SERVIZI INTERNI

3 3.1.8 LA COMISSIONE VIA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE IL COMITATO NAZIONALE PER LA LOTTA ALLA SICCITÀ E ALLA DESERTIFICAZIONE CONSIGLIO NAZIONALE AMBIENTE COMITATO NAZIONALE DELL'ALBO NAZIONALE DELLE IMPRESE CHE EFFETTUANO LA GESTIONE DEI RIFIUTI COMANDO CARABINIERI TUTELA AMBIENTE - CCTA REPARTO AMBIENTALE MARINO DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO COMITATO VIGILANZA RISORSE IDRICHE COMITATO ECOLABEL-ECOAUDIT OSSERVATORIO NAZIONALE RIFIUTI OSSERVATORIO AMBIENTALE (OA): AUTORITA AMBIENTALI La rete delle Autorità ambientali Task force Gruppi di lavoro Strumento: La valutazione dell impronta ecologica delle regioni Obiettivo MINISTERO DELL AGRICOLTURA E DELLE POLITICHE FORESTALI DIPARTIMENTO POLITICHE DI MERCATO DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE AGROALIMENTARI (PAGR) DIREZIONE GENERALE PER LA PESCA E L'ACQUICOLTURA (PESC) CORPO FORESTALE DELLO STATO DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI E DEI SERVIZI DIREZIONE GENERALE PER LA QUALITÀ DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI E LA TUTELA DEL CONSUMATORE (QTC) SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE SULL AGRICOLTURA BIOLOGICA - SINAB DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI E DEI SERVIZI DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE STRUTTURALI E LO SVILUPPO RURALE (POSR) DIREZIONE GENERALE PER I SERVIZI E GLI AFFARI GENERALI (DSA) ISPETTORATO CENTRALE REPRESSIONE FRODI ICRF ISTITUTI DI RICERCA, PROGETTI, OSSEVATORI DEL MIPAF AGRONOMICO PER L AGRICOLTURA PER L ASSETAMENTO FORESTALE E L APICOLTURA PER LO STUDIO E LA DIFESA DEL SUOLO ALTRI ISTITUTI ED ENTI COLLEGATI AL MIPAF PROGETTI CONCLUSI PROGETTO FINALIZZATO CLIMAGRI - CAMBIAMENTI CLIMATICI E AGRICOLTURA OSSERVATORIO PER LE AVVERSITA' METEOROLOGICHE CONSORZIO ITA COMITATO AGRICOLTURA SOSTENIBILE STITUTO NAZIONALE DI ECONOMIA AGRARIA - INEA PROGRAMMA OPERATIVO RISORSE IDRICHE L OSSERVATORIO SULLE POLITICHE STRUTTURALI IN AGRICOLTURA- OPS

4 VLA RETE DI INFORMAZIONE CONTABILE AGRICOLA (RICA) MIDA - AGRICOLTURA RETE LEADER+ 3.3 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DIPARTIMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, PER LE POLITICHE DEL PERSONALE E PER GLI AFFARI GENERALI CAPITANERIA DI PORTO E GUARDIA COSTIERA E ICDM (ISPETTORATO CENTRALE PER LA DIFESA DEL MARE) ICDM E RISERVE NATURALI MARINE 3.4 MINISTERO DELLA SALUTE ENTI ED ORGANI TERRITORIALI CON COMPETENZE NEL SETTORE DELLA SANITÀ: DIPARTIMENTI E DIREZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE 3.5 MINISTERO PER L ISTRUZIONE, L UNIVERSITÀ E LA RICERCA ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L ENERGIA E L AMBIENTE - ENEA CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE- CNR ISTITUTI DI RICERCA COLLEGATI AL CNR INRM - ISTITUTO NAZIONALE PER LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA SULLA MONTAGNA Convenzione Quadro tra l' INRM e la Presidenza del Consiglio per lo Studio e lo Sviluppo dei Territori Montani CIRMONT Centro Internazionale di Ricerca per la Montagna CIRLIM Centro Internazionale di Ricerche Limnologiche IEN - Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris ALTRI ENTI DI RICERCA DEL MIUR BANCA DATI PER IL TRASFERIEMNTO TECNOLOGICO- BDTT ISTITUTO CENTRALE PER LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA APPLICATA AL MARE- ICRAM 3.6 MINISTERO DELLA DIFESA SERVIZIO METEOROLOGICO DELL AERONAUTICA MILITARE COMANDO DEI CARABINIERI PER LA TUTELA DELL AMBIENTE ( EX NOE) 3.7 MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI IL PROGETTO CSR-SC DEL MINISTERO DEL WELFARE 3.8 IL MINISTERO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE Direzione generale per l'energia e le risorse minerarie (DGERM) Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia (U.N.M.I.G.) Ispettorato tecnico dell'industria Osservatorio Siderurgico Osservatorio per il settore chimico 3.9 MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

5 4. ENTI PUBBLICI TERRITORIALI 4.1 COMUNI 4.2 PROVINCE 4.3 COMUNITÀ MONTANE 4.4 COMUNITÀ ISOLANE E D ARCIPELAGO 4.5 AREE METROPOLITANE 4.6 REGIONI 4.7 AUTORITA DI BACINO 4.8 CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO 4.9 UFFICIO DI SEGRETERIA DELLA CONFERENZA STATO-CITTÀ- AUTONOMIE LOCALI 4.10 CONFERENZA UNIFICATA STATO-REGIONI, CITTÀ E AUTONOMIE LOCALI 5. ORGANI DI RAPPRESENTANZA LOCALE 5.1 UPI UNIONE DELLE PROVINCE 5.2FEDERAMBIENTE 5.3 RAIN RETE INTERREGIONALE 5.4 CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME 5.5 UNCEM - UNIONE NAZIONALE COMUNI COMUNITÀ ENTI MONTANI S.I.M. - Sistema Informativo della Montagna 6. IL SISTEMA DELLE AGENZIE AMBIENTALI 6.1 AGENZIA PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE E PER I SERVIZI TECNICI - APAT 6.2 LE ARPA E LE APPA 6.3 OSERVATORIO NAZIONALE SULL ORGANIZZAIONE E SULLA GESTIONE DELLE ARPA - APPA - ONOG 6.4 CENTRI TEMATICI NAZIONALI 7. IL SISTEMA DEI PARCHI 7.1 PARCHI NAZIONALI 7.2 PARCHI REGIONALI E INTERREGIONALI 7.3 RISERVE NATURALI STATALI E REGIONALI 7.4 ZONE UMIDE DI INTERESSE INTERNAZIONALE 7.5 ALTRE AREE PROTETTE 7.6 ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) 7.7 ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 7.8 AREE DI REPERIMENTO TERRESTRI E MARINE 7.9 FEDERPARCHI 8. ENTI COMPETENTI IN MATERIA DI RIFIUTI E IMBALLGGI 8.1 ALBO GESTORI RIFIUTI 8.2 OSSERVATORIO NAZIONALE RIFIUTI Strumento: Rapporto sulla Gestione dei Rifiuti LA RETE DEGLI OSSERVATORI PROVINCIALI SUI RIFIUTI 8.3 CONSORZI DI MATERIALI CONAI - CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI ALTRI CONSORZI DI FILIERA CONSORZIO NAZIONALE ACCIAIO

6 8.3.4 CIAL - CONSORZIO IMBALLAGGI IN ALLUMINIO COMIECO - CONSORZIO NAZIONALE PER ILRECUPERO E IL RICICLO DEGLI IMBALLAGGI A BASE CELLULOSICA COREPLA- CONSORZIO NAZIONALE PER LA RACCOLTA, IL RICICLAGGIO E IL RECUPERO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGI IN PLASTICA COREVE- CONSORZIO RECUPERO VETRO RILEGNO - CONSORZIO NAZIONALE PER IL RECUPERO E IL RICICLAGGIO DEGLI IMBALLAGGI IN LEGNO COBAT - CONSORZIO OBBLIGATORIO BATTERIE AL PIOMBO ESAUSTE E RIFIUTI PIOMBOSI COOU - CONSORZIO OBBLIGATORIO DEGLI OLI USATI POLIECO CONSORZIO PER IL RICICLAGGIO DEI BENI IN POLIETILENE CIRMI - CONSORZIO ITALIANO RIGENERATORI MATERIALI DELL INFORMATICA ED ELETTRONICI 9. ENTI COMPETENTI IN MATERIA DI INQUINAMENTO ATMOSFERICO 9.1 Enti competenti per la misurazione 10. ENTI COMPETENTI IN MATERIA DI INQUINAMENTO ACUSTICO 10.1 Lo Stato 10.2 Le Regioni 10.3 Le Province 10.4 I Comuni 10.5 Il ruolo dell'apat e delle ARPA 10.6 Le ARPA e le Regioni 10.7 Le Aziende Sanitarie e le ARPA 10.8 Gli esercenti delle infrastrutture pubbliche e private 11. UNIONCAMERE 11.1 LA BORSA DEL RECUPERO 12. UNI ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE

7 II- PARTE SECONDA VERIFICA DELLA ESISTENZA DI PROCEDURE DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE PERFORMACES AMBIENTALI DEI SOGGETTI IDENTIFICATI E INDIVIDUAZIONE DELLE ISTITUZIONI E DEI SOGGETTI CHE SVOLGONO TALI VALUTAZIONI CIRCA L'EFFICIENZA E IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLE POLITICHE AMBIENTALI ADOTTATE DALLE ISTITUZIONI INDIVIDUATE. 1. STRUMENTI DI CERTIFICAZIONE VOLONTARI 1.1 EMAS EMAS PER GLI ENTI LOCALI 1.2 ISO ISO PER GLI ENTI LOCALI 1.3 QUALITA AMBIENTALE DEI PRODOTTI- ETICHETTATURA ECOLOGICA 1.4 ECOLABEL 2. GREEN PROCUREMENT E GPP- GREEN PUBLIC PROCUREMENT 2.1 IL CONSUMO CRITICO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN ITALIA 2.2 DECRETO MINISTERIALE 8 MAGGIO 2003 n. 203: MANUFATTI E BENI DELLE PA OTTENUTI DA MATERIALE RICICLATO 3. LCA LIFE CYCLE ASSESSMENT (VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI) 4. IPP POLITICHE INTEGRATE DI PRODOTTO 5. IPPC- INTEGRATED POLLUTION PREVENTION AND CONTROL 6. STRUMENTI PER IL TERRITORIO E LO SVILUPPO SOSTENIBILE 6.1 AGENDA 21LOCALE 6.2 STRUMENTI PER LA MOBILITA SOSTENIBILE Gli Indicatori di sostenibilità Politiche per una mobilità sostenibile Possibili interventi a breve termine Misure per la gestione della mobilità: le alternative al trasporto di massa Il taxi collettivo Il car sharing Il mobility management Le domeniche ecologiche Accordo di programma per ciclomotori a bassa emissione Mobilità ciclistica 7. CONTABILITÀ AMBIENTALE - BILANCI AMBIENTALI E SOCIALI 7.1 CONTABILITÀ AMBIENTALE 7.2 ENTI LOCALI E BILANCIO AMBIENTALE 8. RAPPORTO ANNUALE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI 8.1 ALTRI RAPPORTI L Annuario dei dati ambientali

8 9. PREMI 9.1 Premio città sostenibili 10. ALTRI STRUMENTI E PROCEDURE 10.1 VIA-VAS LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA LA VALUTAZIONE AMBIENTALE NELL AMBITO DEI FONDI STRUTTURALI UN CASO PARTICOLARE:LA VAS DEL QCS 11. PRIMO RAPPORTO BENCHMARKING, LE AGENZIE AMBIENTALI A CONFRONTO 12. MUD MODELLO UNICO DI DICHIARAZIONE AMBIENTALE 13. IL PROTOCOLLO DI KYOTO 14. ACCORDI DI PROGRAMMA E CONVENZIONI ACCORDI SUI RIFIUTI ACCORDO STATO REGIONI PER LO SVILUPPO DI ATTIVITÀ DI SUPPORTO ALLE POLITICHE, ALLE STRATEGIE E ALLE SCELTE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE ACCORDO MINISTERO DELL AMBIENTE- ANCI PER MONITORARE LA SPESA AMBIENTALE ACCORDO ANCI - CONAI ACCORDO ANCI - CONAI PER IL RECUPERO ENERGETICO CONVENZIONE APAT CCTA ACCORDO DI PROGRAMMA COBAT UPI PER LA RACCOLTA ED IL RICICLO DELLE BATTERIE AL PIOMBO ESAUSTE ACCORDO AUTOSTRADE SPA- MINISTERO DELL AMBIENTE

9 III. PARTE TERZA APPROFONDIMENTO DI DUE STUDI DI CASO RIGUARDANTI LE REGIONI TOSCANA E LAZIO 1. REGIONE TOSCANA Introduzione: Struttura orgaizzativa della DIREZIONE GENERALE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI della Regione Toscana 1 Il ruolo delle agenzie regionali, strumento istituzionale costitutivo 2 - Strumenti ad adesione volontaria Le certificazioni ambientali Accordi e programmi CERAFRI-LAV Centro di ricerca e alta formazione per il rischio idrogeologico Agenda XXI Le azioni regionali a favore della diffusione delle Agende 21 locali in Toscana Ipotesi progettuali 3 - Spesa regionale - DocUP 2000/ Le misure del Docup Il Docup ed i Progetti Integrati di Sviluppo Locale (PISL) 4 - Strumenti conoscitivi Sistema informativo geografico ambientale GLI ARCHIVI DEI PIANI E VINCOLI La Cartografia storica Carta geologica della toscana La Cartografia storica Carta geologica della toscana Il Sistema Informativo Regionale Ambientale I progetti di approfondimento tematico Area Monitoraggio Idropluviometrico e Mareografico Altri strumenti conoscitivi La NAMEA Sistema informativo per il controllo di gestione e la contabilità ambientale: Il Progetto CONTARE Il primo Prezzario Ecologico in Italia Inventari regionali Educazione ambientale e consumo sostenibile Il quadro normativo Il Green Procurement Interventi di fiscalità ambientale nella proposta di legge finanziaria regionale per l anno Valutazione ambientale La VIA La valutazione ambientale dei piani e dei programmi 4.6 IPPC, Integrated Pollution Prevention and Control Adesione e partecipazione della Regione alle Reti internazionali 5 - Controllo e vigilanza Un nuovo concetto di controllo Il processo di riorganizzazione dei controlli e la nuova legge sulla attività dell Agenzia Controllo e vigilanza: aree tematiche Aria Inquinamento acustico Rifiuti Bonifiche dei siti inquinati Acqua Parchi e aree protette Inquinamento elettromagnetico

10 Rischi industriali Prevenzione e riduzione integrata dell inquinamento Rischio sismico Valutazione d impatto ambientale Energia Osservatorio Gestione Conflitti Ambientali e Territoriali 6 La Toscana e le emergenze : La Protezione Civile Il nuovo ordinamento del sistema regionale della protezione civile Provvedimenti recenti in materia di Protezione Civile 2. REGIONE LAZIO 2.1 INTRODUZIONE 3.2 LE AGENZIE Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale- A.R.P.A Agenzia Regionale per i Parchi- A.R.P Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo- ARDIS 2.3 I CONSORZI DI BONIFICA Aggiornamento degli interventi del Piano regionale per l esecuzione delle opere pubbliche di bonifica. 2.4 LABORATORIO DI INGEGNERIA NATURALISTICA (DIFESA DEL SUOLO) 2.5 GRUPPO RAIN- Rete interregionale per l ingegneria naturalistica 2.6 ENERGIA Il Piano Energetico Regionale 2.7 IL SISTEMA FORESTALE REGIONALE 2.8 RIFIUTI Il Piano Regionale dei Rifiuti Piano degli Interventi di Emergenza 2.9 LA VALUTAZIONE D IMPATTO AMBIENTALE - VIA Valutazione ambientale strategica- VAS Valutazione di incidenza OSSERVATORI REGIONALI L'Osservatorio Regionale dei Litorali Laziali L osservatorio Regionale sulla gestione delle risorse 2.11 PROGRAMMA LITORALE Programma integrato di interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio 2.12 ECOSISTEMI NATURALI 2.13 EDUCAZIONE AMBIENTALE 2.14 FORESTE LITORANEE 2.15 RISORSE IDRICHE - SERVIZIO IDRICO INTEGRATO Le ATO- Autorità d ambito La regolazione dei servizi idrici nel Lazio: l'attività di benchmarking e di yardistick competition: Misura delle prestazioni e analisi comparativa Che cosa è il benchmarking Metring benchmarking Process benchmarking Perché il benchmarking La yardistick competition

11 2. 16 IL GARANTE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO 3. REGIONE LAZIO, CASI PARTICOLARI: ROMA E VITERBO 3.1 COMUNE DI ROMA IL GPP- GREEN PUBLIC PROCUREMENT AGENDA 21 LOCALE CAMPAGNA CITTÀ ITALIANE PER LA PROTEZIONE DEL CLIMA - CCP ITALIA LA CONTABILITÀ AMBIENTALE - INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ NEL COMUNE DI ROMA RACCOLTA DIFFERENZIATA CATALOGO DELLE AREE VERDI IL PROGRAMMA WASTE MINIMIZATION DELL AMA DI ROMA 3.2 PROVINCIA DI VITERBO PERCORSO EMAS DELL'ASSESSORATO ALL'AMBIENTE

12 PROGETTO DI RICERCA PRIMA RICOGNIZIONE PER UNA VALUTAZIONE DI EFFICIENZA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PREPOSTE ALLA GESTIONE DELL'AMBIENTE" PARTE PRIMA REALIZZAZIONE DI UN INVENTARIO DEI SOGGETTI ISTITUZIONALI CENTRALI E REGIONALI CHE HANNO RILEVANTI COMPETENZE E FUNZIONI IN MATERIA AMBIENTALE. 1. PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA Ai sensi dell art.117 della Costituzione, come modificato dalla Legge costituzionale n. 3 del 2001, la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Per lo Stato il potere legislativo viene esercitato dal Parlamento che, a norma dell articolo 55 della Costituzione, si compone della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. La nuova impostazione prevede che, sulla base del principio di sussidiarietà, spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato. Tra le materie di legislazione esclusiva dello Stato ricordiamo: la tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali; determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; sicurezza dello Stato; politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'unione europea.ci sono poi delle materie di legislazione concorrente -nelle quali il Parlamento determina i principi fondamentali che le Regioni devono rispettare nell'emanazione di atti legislativi- tra le quali ricordiamo: valorizzazione dei beni culturali e ambientali; protezione civile; tutela della salute; sostegno all'innovazione per i settori produttivi; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; governo del territorio; grandi reti di trasporto e di navigazione; commercio con l'estero; alimentazione. La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni, mentre spetta alle Regioni in ogni altra materia. All interno di ogni camera del Parlamento sono istituite delle Commissioni permanenti, per materie specifiche, che si occupano dell esame preventivo dei disegni di legge e, in alcuni casi, della loro approvazione. Tra le Commissioni permanenti operanti all interno della Camera dei Deputati, vi sono la VIII "Ambiente", la IX Trasporti e la XIII Agricoltura, mentre nel Senato della Repubblica individuiamo la XIII Commissione permanente "Territorio, ambiente, beni ambientali", la IX Agricoltura e produzione agroalimentare e la X Industria, commercio, turismo. 1.1 COMMISSIONI PERMANENTI Le Commissioni svolgono attività legislativa, di indirizzo, di controllo e conoscitiva. Nell'ambito dell'attività legislativa le Commissioni si riuniscono in sede referente (quando devono esaminare un progetto e riferirne all'assemblea), in sede legislativa (quando il progetto è approvato direttamente in Commissione, senza discussione in Assemblea), in sede redigente (quando gli articoli del progetto sono predisposti dalla Commissione, mentre l'approvazione di essi e il voto finale spettano all'assemblea) e in sede consultiva (quando la Commissione esprime un parere su progetti che siano assegnati in via primaria ad altra Commissione). Nell'esercizio delle loro funzioni, le Commissioni possono: - votare risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o a definire indirizzi su specifici argomenti; - riunirsi per lo svolgimento di interrogazioni anche a risposta immediata; - esaminare proposte di nomina, nonché esprimere pareri o rilievi su schemi di atti normativi del Governo;

13 - ascoltare e discutere comunicazioni del Governo; - procedere ad audizioni anche informali e indagini conoscitive Camera dei Deputati, VIII Commissione - Ambiente, territorio e lavori pubblici La VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici ha competenze in questi settori: ambiente; territorio; lavori pubblici, comprese le infrastrutture stradali; protezione civile ed interventi conseguenti a calamità naturali; parchi e riserve naturali; protezione dei boschi e delle foreste; tutela paesistica; salvaguardia degli elementi ambientali (suolo, aria, acqua). Svolge indagini conoscitive: - sul Protocollo di Kyoto (Documento conclusivo approvato- Indagine conoscitiva sulle strategie nazionali per il raggiungimento degli obiettivi definiti dal protocollo di Kyoto del 1997 in materia di controllo del livello di emissioni di gas serra *); - sul sistema di gestione amministrativa degli Enti Parco Nazionali (Sul sistema di gestione amministrativa degli enti parco nazionali (documento conclusivo approvato); - Sulla sicurezza ambientale, (documento conclusivo approvato: Indagine conoscitiva sulla sicurezza ambientale dei siti e degli impianti ad elevata concentrazione inquinante di rifiuti pericolosi e radioattivi; - Sulla valutazione degli effetti dell'esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, (in corso). * INDAGINE CONOSCITIVA SULLE STRATEGIE NAZIONALI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEFINITI DAL PROTOCOLLO DI KYOTO DEL 1997, IN MATERIA DI CONTROLLO DEL LIVELLO DI EMISSIONI DI GAS SERRA (Sintesi del documento conclusivo approvato dalla VIII Commissione il 10 Luglio 2002): Premessa L'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della VIII Commissione, nella riunione dell'11 luglio 2001, ha concordato sull'opportunità di svolgere un'indagine conoscitiva sulle strategie nazionali per il raggiungimento degli obiettivi definiti dal protocollo di Kyoto del 1997, in materia di controllo del livello di emissioni di gas serra, sulla quale è stata acquisita, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, l'intesa con il Presidente della Camera. L'indagine conoscitiva è stata quindi deliberata dalla Commissione nella seduta del 17 luglio 2001 ed è stato fissato al 15 febbraio 2002 il termine per la sua conclusione; successivamente, tale termine è stato prorogato al 30 settembre Nelle intenzioni della Commissione le finalità dell'indagine, che ha tratto origine anche dagli aspetti problematici e dagli sviluppi emersi in ambito internazionale in merito alle modalità di attuazione del Protocollo di Kyoto del 1997, sono riconducibili ai seguenti obiettivi: - esaminare ed eventualmente definire strategie nazionali per il conseguimento degli obiettivi definiti dal protocollo di Kyoto, tenendo conto delle misure finora adottate e degli orientamenti definiti in sede comunitaria; - approfondire le ragioni che sono alla base dell'incremento di emissioni di gas serra che si è registrato in Italia nel periodo , al fine di individuare possibili misure di intervento alternative, capaci anche di recuperare il gap che si è venuto a creare rispetto ai livelli di riduzione delle emissioni da raggiungere entro il periodo L'indagine si è concretamente avviata l'11 ottobre 2001 con l'audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, Altero Matteoli (poi proseguita nella seduta del 14 novembre 2001), e con l'audizione del Ministro delle politiche agricole e forestali, Giovanni Alemanno, in data 18 ottobre Si sono poi svolte le audizioni di rappresentanti dell'enea e del CNR, in data, rispettivamente, 20 novembre 2001 e 19 febbraio Successivamente, in data 21 febbraio 2002, ha avuto luogo l'audizione del Vice Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Guido Possa. Infine, il 26

14 febbraio 2002 si è svolta l'audizione di rappresentanti del «Kyoto club», mentre il 30 maggio 2002 sono stati auditi i rappresentanti di Confindustria e di associazioni di imprese ad essa aderenti. Rispetto al programma dell'indagine originariamente definito dalla Commissione, che prevedeva anche lo svolgimento di ulteriori audizioni, l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della VIII Commissione, nella riunione del 12 giugno 2002, ha convenuto sull'opportunità di ridurre il ciclo di audizioni previste, ritenendo esaurienti gli elementi emersi nel corso delle audizioni già svolte. Al riguardo, peraltro, si è ritenuto che un ulteriore quadro di elementi conoscitivi di rilievo fosse stato acquisito nel corso delle audizioni informali svolte nell'ambito del Comitato ristretto sul disegno di legge C. 1798, recante una delega al Governo per il riordino in materia ambientale, nonché nelle audizioni effettuate nell'ambito dell'esame della proposta di direttiva comunitaria sugli scambi di emissioni di gas serra (con particolare riferimento all'audizione di europarlamentari italiani dell'omologa Commissione del Parlamento europeo). Pertanto, nella seduta del 19 giugno 2002, la Commissione ha deciso di considerare concluso il programma di audizioni dell'indagine conoscitiva e di procedere alla discussione del documento conclusivo. 2. Il quadro giuridico. Il 23 ottobre 2001, la Commissione ha presentato una proposta di decisione relativa alla ratifica da parte dell'ue del Protocollo (COM(2001) 579, procedura di consultazione), che recepisce l'accordo sulla ripartizione degli oneri. L'articolo 5 della proposta di decisione ha quindi disposto che gli Stati membri depositino gli strumenti di ratifica contemporaneamente a quello della Comunità, come definitivamente avvenuto. Proprio in attuazione delle citate previsioni, merita al riguardo rilevare che, nel corso di svolgimento dell'indagine conoscitiva, l'iter parlamentare per la ratifica del Protocollo di Kyoto, svoltosi presso le Commissioni riunite III e VIII della Camera dei deputati a partire dal 21 marzo 2002, si è concluso - il 29 maggio con l'approvazione definitiva, da parte dell'assemblea del Senato della Repubblica, dell'a.s. 1415, ora divenuto legge 1 o giugno 2002, n La legge italiana non si limita alla mera ratifica del Protocollo, ma reca una serie di disposizioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Si dispone, infatti, che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, entro il 30 settembre 2002, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con gli altri ministri interessati, è tenuto a presentare al CIPE: - un piano di azione nazionale per la riduzione dei livelli di emissione dei gas serra e l'aumento del loro assorbimento; - una relazione contenente lo stato di attuazione e la proposta di revisione della delibera CIPE n. 137 del 19 novembre 1998 e lo stato di attuazione dei programmi finanziati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio in attuazione del decreto-legge 30 dicembre 1999, n. 500, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 febbraio 2000, n. 33, e del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'ambiente 20 luglio 2000, n. 337, nonché di ulteriori programmi pilota di cui al comma 3 dell'articolo 2 della stessa legge. Per quanto riguarda, in particolare, la proposta di revisione della delibera CIPE n. 137 del 19 novembre 1998, che ha costituito una dei principali oggetti dell'indagine conoscitiva, la legge italiana di ratifica precisa che essa dovrà contenere l'individuazione delle politiche e delle misure finalizzate al raggiungimento dei migliori risultati in termini di riduzione delle emissioni mediante il miglioramento dell'efficienza energetica del sistema economico nazionale e un maggiore utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, all'aumento degli assorbimenti di gas serra derivanti dalle attività e dai cambiamenti di uso del suolo e forestali, alla piena utilizzazione dei meccanismi istituiti dal Protocollo di Kyoto per la realizzazione di iniziative congiunte con gli altri Paesi industrializzati (joint implementation) e con quelli in via di sviluppo (clean development mechanism), e, infine, all'accelerazione delle iniziative di ricerca e sperimentazione per l'introduzione dell'idrogeno quale combustibile e per la realizzazione di impianti per la produzione di energie alternative pulite (biomasse, biogas, combustibile derivato dai rifiuti, impianti eolici, fotovoltaici, solari). Il meccanismo di joint implementation è finalizzato alla realizzazione di progetti comuni tra Paesi industrializzati per la riduzione delle emissioni mediante la diffusione e l'impiego di tecnologie più efficienti, con l'accreditamento ad entrambe le Parti delle riduzioni ottenute. I programmi di cooperazione tecnologica di joint implementation sono sostanzialmente indirizzati verso i Paesi con economia in transizione del Centro-Est Europa, che devono ristrutturare i loro sistemi produttivi e commerciali, poco efficienti e competitivi. Questa «spinta verso Est» è stata peraltro

15 accentuata dall'approvazione di un emendamento al disegno di legge di ratifica, secondo cui, ai fini dell'adempimento degli impegni quantificati di riduzione delle emissioni, viene considerata anche la partecipazione di imprese italiane operanti nel settore energetico ad iniziative, pubbliche o private, realizzate nei paesi dell'europa orientale con economia in transizione e destinate alla costruzione, ristrutturazione o messa in sicurezza di impianti energetici che consentono di ridurre od eliminare l'emissione di anidride carbonica. Tutto ciò, nel rispetto della decisione 16/CP.7 adottata a Marrakech nel novembre Oltre alla relazione, il comma 3 dello stesso articolo 2 della legge, prevede che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, entro il 30 marzo di ogni anno, individui, con proprio decreto e di concerto con i ministri interessati e con la Conferenza unificata Stato-regioni-città, i programmi pilota da attuare a livello nazionale ed internazionale per la riduzione delle emissioni e l'impiego di piantagioni forestali per l'assorbimento del carbonio. I programmi pilota dovranno avere l'obiettivo di definire i modelli di intervento più efficaci dal punto di vista dei costi, sia a livello interno che nell'ambito delle iniziative congiunte previste dai meccanismi istituiti dal Protocollo di Kyoto. Sull'attuazione di tali programmi il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio trasmette al Parlamento, entro il 30 novembre di ogni anno, una relazione. Altre disposizioni della legge di ratifica danno attuazione all'impegno assunto anche dall'unione Europea durante la Sesta Conferenza delle Parti firmatarie della Convenzione tenutasi a Bonn nel luglio 2001, che prevedeva, tra l'altro, l'istituzione di tre fondi per sostenere i Paesi in via di sviluppo che adotteranno programmi di riduzione delle emissioni e che risultano particolarmente vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici (inondazioni, siccità, eccetera). Infine, la legge italiana di ratifica del Protocollo reca anche uno stanziamento pari a 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2002, 2003 e 2004, per l'avvio dei programmi pilota, e di 68 milioni di euro annui, a decorrere dall'anno 2003, per il finanziamento dei fondi di sostegno ai Paesi in via di sviluppo. 3. Le prospettive generali Per il raggiungimento dei traguardi fissati in ambito internazionale, occorrerà promuovere serie e decise azioni e politiche di intervento, soprattutto al fine di incidere in modo strutturale sui fattori che finora non hanno consentito di conseguire positivi risultati rispetto agli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Esemplari, in proposito, sono le risultanze in termini di profitto conseguite fino ad oggi - soprattutto in taluni settori - da quelle imprese che hanno applicato politiche attente all'ambiente e che hanno sviluppato tecnologie ecocompatibili. A tale fine, pertanto, sarà necessario intervenire in modo tale da realizzare un vero e proprio cambiamento culturale del sistema produttivo - e del paese nel suo complesso - rispetto alle politiche di tutela dell'ambiente, in modo che le sfide tecnologiche richieste siano viste come elementi di innovazione e di sviluppo nell'ottica congiunta dell'incremento della competitività e, al tempo stesso, della ecocompatibilità. In tale ambito, si possono quindi individuare quattro linee direttrici sulle quali si potranno impostare le future azioni di politica nazionale per l'individuazione di strategie nazionali volte al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto: - politiche volte a prevedere meccanismi (di carattere economico, fiscale e simili.) per ridurre la produzione nazionale di gas serra, soprattutto nel settore dei trasporti; - interventi diretti ad incrementare ed a valorizzare i «serbatoi» per l'assorbimento dei gas serra (sinks); - finanziamento e valorizzazione di progetti di ricerca volti all'introduzione e al potenziamento di meccanismi maggiormente «ecocompatibili», con particolare riferimento alle fonti di energia alternativa; - diffusione tra i cittadini e tra le imprese della cultura scientifica e tecnologica di salvaguardia dell'ozonosfera e, più in generale, dell'ambiente. 4. Politiche di intervento nazionale per la riduzione della produzione di emissioni di gas serra. Le strategie nazionali per la riduzione dei livelli di emissioni di gas serra devono muoversi congiuntamente verso il settore dei trasporti e verso quello di produzione di energia nell'ambito di un percorso integrato ed intersettoriale che tenga conto degli obiettivi da raggiungere entro il 2012 in termini di riduzioni di emissioni. Tenuto conto del significativo incremento di produzione di gas serra previsto in Europa per quanto concerne il settore dei trasporti, si rendono quanto mai indispensabili ed urgenti interventi finalizzati a razionalizzare tale settore sia sotto il profilo di un nuovo bilanciamento tra gomma e ferro sia dal punto di vista della realizzazione di nuove infrastrutture. Al contempo, appare

16 auspicabile il ricorso sistematico a strumenti quali l'uso generalizzato della telematica nella gestione del controllo del traffico, la razionalizzazione del comparto dei servizi, il rinnovo del parco circolante e lo sviluppo dell'intermodalità. Infatti, tenuto conto delle positive iniziative di recente intraprese per rendere maggiormente ecocompatibile il settore dei trasporti, soprattutto in ambito urbano, sarà necessario promuovere con maggior convinzione - per i prossimi dieci anni - la costruzione di nuove infrastrutture per il trasporto pubblico, investimenti mirati per il potenziamento del settore ferroviario di trasporto delle merci, un maggiore coordinamento di tutti i mezzi di trasporto. In proposito, inoltre, il Libro bianco dell'unione europea sui trasporti prevede, in prospettiva, interventi per lo sviluppo, nel settore dei trasporti urbani, di carburanti realizzati attraverso gas naturali e, a lungo termine, attraverso l'utilizzo di idrogeno. Per quanto riguarda i possibili interventi a carattere politico e economico, occorrerà ricorrere con maggiore diffusione soprattutto allo strumento della cosiddetta «fiscalità incentivante» imperniata su logiche premianti rispetto a chi investe in nuove tecnologie piuttosto che ad impostazioni di command and control. Diversamente, infatti, il problema potenziale nell'ambito del sistema produttivo - prospettato da quasi tutti i soggetti auditi - sarebbe quello di uno spostamento degli interventi verso il livello dei consumi, con il rischio di possibili contrazioni di tali livelli e, conseguentemente, del tasso di crescita del Paese. Al contempo l'introduzione di misure fiscali potrebbe essere subordinata al raggiungimento degli obiettivi assegnati attraverso schemi di accordi volontari, come già avvenuto in alcuni Paesi europei: occorre infatti attivare meccanismi efficaci per incrementare la propensione dell'industria allo sviluppo di energie rinnovabili. Più in generale, occorre che le misure intraprese in sede nazionale siano accompagnate da valutazioni ex ante dei relativi costi e dei benefici, inclusi quelli ambientali, insieme ad un sistema di monitoraggio successivo degli impatti sull'ambiente e dell'economia. Tale impostazione - cui fino ad oggi non si è fatto il ricorso necessario - consentirebbe, infatti, di valutare con maggiore certezza tempi e modi per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto, così da intervenire per indirizzare o rivedere - medio tempore - l'andamento delle politiche intraprese. 5. Politiche volte alla valorizzazione dei «serbatoi» per l'assorbimento dei gas serra. L'accordo raggiunto nell'ambito della VI Conferenza delle parti firmatarie della Convenzione, avvenuto a Bonn nei giorni luglio 2001, riconosceva, tra l'altro, ampie possibilità di utilizzo dei sinks, ovvero di nuove piantagioni forestali ed attività agro-forestali, al fine di assorbire il carbonio atmosferico. Tale meccanismo è stato riconosciuto anche in favore dell'italia nonostante la stessa nel corso del 2000 avesse in realtà compiuto una scelta diversa in merito a tale aspetto ed avesse, in pratica, rinunciato a tali risorse. L'impostazione dell'accordo di Bonn è stata poi confermata nell'ambito dell'accordo della VII Conferenza delle parti che si è svolto a Marrakesch nel mese di novembre 2001, ed è stato assegnato ai vari Paesi un budget nazionale di sinks: conseguentemente i crediti di carbonio ottenuti da tali risorse potranno essere commercializzati anche dopo il primo periodo di adempimento ( ). Pertanto, preso atto di questa nuova possibilità prevista dagli accordi internazionali per la riduzione delle emissioni, che consente anche di acquistare nuovi crediti tramite interventi di riforestazione dei PVS, non può non evidenziarsi l'importanza di valorizzare e potenziare il nostro patrimonio forestale alla luce del ruolo che esso svolge sia ai fini dell'assorbimento dell'anidride carbonica, sia come fonte di energia rinnovabile e sostitutiva dei combustibili fossili. In particolare per quanto concerne quest'ultima modalità di utilizzo, occorre ricordare che il comparto agro-alimentare e forestale rappresenta un vero e proprio giacimento di materie prime da utilizzare, oltre che nel tradizionale impiego alimentare, anche ai fini della produzione di energia. In tal senso appare quindi opportuno proseguire i programmi nazionali per l'energia rinnovabile da biomasse, anche tramite lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie. Le medesime considerazioni devono essere svolte in merito alla necessità di potenziare la superficie boschiva del nostro Paese - mediante interventi di riforestazione e di afforestazione - sia tramite previsioni di carattere finanziario sia tramite la promozione di reali forme di coordinamento tra le diverse amministrazioni interessate, come rilevato in modo efficace dal ministro delle politiche agricole e forestali nel corso della sua audizione. La ripresa dell'industria boschiva, infatti, può significare anche una ripresa del «bosco produttivo», che è nell'interesse nazionale e dovrebbe essere incrementata come attività industriale. In altri termini, è necessario che le misure a sostegno del ruolo ambientale dell'agricoltura e delle foreste siano ricomprese nell'ambito di politiche intersettoriali condotte a livello territoriale e che i proventi dei meccanismi di

17 «fiscalità ecologica» siano, almeno in parte, reinvestiti nelle predette attività, così da realizzare un duplice risultato rispetto agli obiettivi da perseguire in aderenza al Protocollo di Kyoto. 6. Politiche di ricerca e progettazione per l'individuazione di meccanismi e strumenti maggiormente «ecocompatibili», con particolare riferimento alle fonti di energia alternativa. Appare di prioritaria importanza incentivare con vigore politiche dirette ad incoraggiare la ricerca e lo sviluppo di nuove fonti energetiche, nel quadro di azioni che intervengano congiuntamente sulla tecnologia, sulla domanda e sulle politiche fiscali. Ciò tanto più in considerazione della situazione dell'italia in merito all'approvvigionamento energetico - troppo dipendente dall'estero -, in una prospettiva temporale di lungo periodo, che vede un notevole incremento dei consumi soprattutto nelle aree in via di sviluppo, a fronte di un gap evidente tra le potenzialità dei combustibili fossili (ad eccezione del carbone) e la richiesta energetica mondiale. Tale gap dovrebbe peraltro raggiungere i massimi livelli intorno al In sostanza, il nostro Paese, non solo per ragioni di difesa dell'ambiente, ma anche per esigenze di diversificazione di fonti di approvvigionamento energetico, dovrà pur sempre puntare sull'energia rinnovabile, sull'ecosostenibilità dello sviluppo economico e, più in generale, sui meccanismi di risparmio energetico. È chiaro, infatti, che la ratifica del Protocollo di Kyoto renderà più evidenti tutte le problematiche ancora irrisolte e che investono il rapporto tra mutamenti climatici del pianeta e produzione antropica dell'effetto serra. 7. Politiche di comunicazione e di diffusione di comportamenti attenti alle problematiche del globo. Congiuntamente a politiche nazionali volte alla riduzione del livello di emissioni ed al potenziamento dei «serbatoi» di gas serra, ed insieme alla valorizzazione delle attività di ricerca volte ad individuare meccanismi alternativi di approvvigionamento energetico e di produzione industriale, non può non richiamarsi la necessità di porre una particolare attenzione a politiche di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini alle tematiche ambientali e, segnatamente, ad una logica di risparmio energetico. In una società caratterizzata da varie opzioni di beni e servizi energetici, infatti, gli obiettivi di diminuzione del livello di gas serra non possono non essere accompagnati da politiche di informazione che consentano di indirizzare i consumi tenendo conto anche di tali finalità. In particolare, essenziale sarebbe l'incentivazione di prassi contenitive rispetto al riscaldamento domestico ed all'utilizzo di automezzi privati, quest'ultima da realizzarsi soprattutto attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici di trasporto, possibilmente elettrici, insieme alla diffusione di elettrotecnologie quale, ad esempio, la pompa di calore. Al riguardo, giova inoltre ricordare come, in linea con tale esigenza, sono stati da ultimo previsti, con l'articolo 6 del «collegato ambientale per il 2002», specifici stanziamenti per l'attuazione di un programma di comunicazione ambientale volto a sensibilizzare l'opinione pubblica e gli imprenditori alle esigenze ed ai problemi relativi all'ambiente. 8. Conclusioni. L'indagine conoscitiva ha evidenziato l'esigenza che l'italia muova i suoi passi di avvicinamento agli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto, secondo una strategia che tenga conto specificamente delle caratteristiche del nostro sistema sociale ed economico-produttivo. In questo quadro, significativi progressi si attendono dall'attuazione delle misure contenute nella legge di autorizzazione alla ratifica del Protocollo e, in particolare, dalla revisione della delibera CIPE del A tal fine, anche per individuare forme stabili di programmazione per il futuro, nei prossimi documenti di programmazione economica e finanziaria potrebbero essere contenute le linee guida degli interventi di politica economica generale che si intendono adottare per il raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto. L'auspicio è che tali progressi siano in grado di cogliere le interessanti prospettive di sviluppo offerte dal mondo scientifico, aprendo la strada ad un effettivo miglioramento della competitività del sistema produttivo nazionale, che promuova altresì tutte le possibili evoluzioni tecnologiche, affinché lo sviluppo di fonti di energia a basso impatto inquinante possano avere concretamente un futuro.

18 1.1.2 Senato, 9ª Commissione permanente - Agricoltura e produzione agroalimentare La IX Commissione permanente Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, ha, tra le altre cose, il compito di svolgere indagini conoscitive su: - approvvigionamento idrico per usi agricoli, - organismi geneticamente modificati - sicurezza alimentare con particolare riferimento ai controlli sulle produzioni agricole ed agroalimentari Senato, 13ª Commissione permanente - Territorio, ambiente, beni ambientali La XIII Commissione permanete Territorio, ambiente e beni ambientali del Senato, svolge indagini conoscitive su una serie di problematiche ambientali quali: - dissesto idrogeologico città di Napoli, - situazione ambientale di Porto Marghera e bonifica dei siti inquinati, - inquinamento atmosferico nelle aree urbane, - emergenza idrica nei centri urbani del Mezzogiorno e delle isole - attuazione della legge quadro sulle aree protette, - rischio sismico e organizzazione della protezione civile, - dissesto idrogeologico di alcune regioni del Mezzogiorno e danni provocati dagli eventi metereologici del gennaio ORGANISMI BICAMERALI Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse Istituita per la prima volta nel 1997 dalla legge 10 aprile 1977 n. 97, che prevedeva un periodo di attività di due anni, la Commissione bicamerale è stata riprorogata due volte. La prima volta con la legge 14 giugno 1999 n. 184, e la seconda con la legge 31ottobre 2001, n. 399 che l ha istituita per la XIV legislatura. Tra i compiti principali della Commissione: - indagare sul rapporto tra le organizzazioni criminali e la gestione del ciclo dei rifiuti, le cosiddette ecomafie, e più in generale sulle attività illecite collegate al settore dei rifiuti; - verificare l'attuazione delle normative vigenti in materia di rifiuti nonché i comportamenti della pubblica amministrazione e le modalità di gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti da parte degli enti locali. La Commissione oltre a proporre soluzioni legislative, deve riferire al Parlamento al termine dei suoi lavori oppure quando ne ravvisi la necessità. La Commissione può organizzare i suoi lavori anche attraverso uno o più comitati. Il Presidente ne nomina i componenti sulla base della designazione dei gruppi presenti in Commissione. La convocazione può essere richiesta al Presidente da un terzo dei componenti per la discussione di argomenti di particolare rilevanza. Tutte le volte che lo ritenga opportuno, la Commissione può decidere di riunirsi in seduta segreta e può stabilire che, per determinati documenti, notizie e discussioni, i propri componenti siano vincolati al segreto, anche per periodi determinati di tempo. La Commissione procede alle indagini ed agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell autorità giudiziaria. Gli atti depositati in archivio possono essere consultati dai commissari e dai collaboratori della Commissione. Per gli atti non coperti da regime di riservatezza o segretezza, la consultazione è libera per tutti i parlamentari e per gli altri richiedenti interessati. Nel caso di atti, delibere e documenti segreti non è consentito in nessun caso di estrarne copia. La Commissione conclude i suoi lavori e presenta al Parlamento la relazione finale. Possono essere presentate relazioni di minoranza. Contestualmente alla presentazione della relazione conclusiva, la Commissione, su proposta dell Ufficio di Presidenza integrato con i rappresentanti dei gruppi, decide quali atti e documenti formati o acquisiti nel corso dell inchiesta debbono essere pubblicati.

19 2. PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Con la funzione amministrativa lo Stato svolge una attività concreta diretta a raggiungere i suoi fini immediati. Il potere esecutivo è costituito da un complesso di organi (centrali e periferici) al vertice del quale è posto il Governo come organo costituzionale. A norma dell articolo 92 della Costituzione, il Governo della Repubblica è composto dal Presidente del Consiglio e dai ministri che insieme costituiscono il Consiglio dei ministri. Il Presidente del Consiglio del ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l unità di indirizzo politico ed amministrativo promuovendo e coordinando l attività dei ministri. Spetta cioè al Presidente il potere di indirizzare ai ministri le direttive politiche ed amministrative in attuazione delle deliberazioni del Consiglio dei ministri. Le competenze della Presidenza del Consiglio sono articolate per ufficio e dipartimento, ma operano anche alcune commissioni e comitati aventi compiti specifici. I settori individuati aventi competenze in materia ambientale vengono di seguito presentati: 2.1 Dipartimento della Protezione Civile Con il termine "protezione civile" si fa riferimento a tutte le strutture e le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi. La Protezione civile è un "sistema complesso" in cui intervengono una pluralità di soggetti - Amministrazioni dello Stato, Regioni, Province, Comuni (Sindaco), comunità montane, volontariato ed altre istituzioni, anche private-, secondo i rispettivi ordinamenti e le rispettive competenze. Costituisce sia uno strumento per la gestione delle emergenze, ma anche un servizio continuativo e diffuso, che comprende le attività di prevenzione, previsione, gestione e superamento delle emergenze, nonché l'informazione ai cittadini sui rischi del territorio in cui vivono e la divulgazione dei piani comunali di emergenza. Il Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, istituito con la legge 24 febbraio 1992, n.225, è un servizio nazionale che ha il compito di "tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi". Al coordinamento del Servizio nazionale e alla promozione delle attività di protezione civile, provvede il Presidente del Consiglio dei Ministri. Le attività ed i compiti del dipartimento della Protezione civile sono quelli volti: - allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, naturali o connessi con l attività dell uomo, alla identificazione dei rischi ed alla valutazione degli effetti conseguenti, alla individuazione delle zone del territorio nazionale che potrebbero essere interessate da tali eventi; - al contenimento o all eliminazione delle possibili cause che possano determinare una situazione di emergenza, con il conseguente coinvolgimento di persone, beni e ambiente; - ad assicurare alle popolazioni interessate da uno stato emergenziale ogni forma di prima assistenza; - a superare l emergenza attuando quelle iniziative necessarie ed indilazionabili per rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita La commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi Istituita con il DPCM 12 aprile 2002, opera presso il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. È un organo consultivo tecnico-scientifico e propositivo del Dipartimento in materia di previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio. Si articola nelle seguenti sezioni:

20 - I - rischio sismico - II - rischio vulcanico - III rischio idrogeologico - IV rischio industriale, nucleare e chimico - V rischio trasporti, attività civili e infrastrutture - VI rischio incendi boschivi - VII rischio ambientale e sanitario - VIII difesa dei beni culturali dai rischi naturali e di origine antropica. Le sezioni trattano problemi relativi agli specifici rischi di rispettiva competenza e formulano pareri e proposte alla Commissione e al Dipartimento della Protezione Civile. Ciascuna sezione è composta da un presidente e 9 esperti Come agisce la Protezione Civile Il Dipartimento della protezione civile può operare territorialmente attraverso i Prefetti, ovvero gli Uffici Territoriali del Governo, ed i Commissari delegati, ovvero gli Uffici commissariali che abitualmente sono individuati nei Presidenti delle Regioni. La funzione di protezione civile vede coinvolta tutta l'organizzazione dello Stato, al centro e in periferia, dai Ministeri al più piccolo comune, attivando anche la società civile attraverso le organizzazioni di volontariato. L'aumento delle competenze affidate alle Regioni e alle amministrazioni locali con l'articolazione dei livelli di decisione e di intervento risulta un modello di organizzazione adeguato ad un contesto territoriale come quello italiano. Quasi ogni area del paese risulta interessata dalla probabilità di qualche tipo di rischio (sismico,vulcanico,idrogeologico,industriale,incendi boschivi,ecc.), e ciò rende necessario un sistema che assicuri in ogni area la presenza di risorse umane, mezzi, capacità operative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi in caso di calamità, ma anche di operare con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere i disastri. Il sistema che si è costruito è basato sul principio di sussidiarietà: il primo responsabile della protezione civile in ogni Comune è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio.quando si verifica un evento calamitoso, il Servizio nazionale della protezione civile è in grado, in tempi brevissimi, di definire la portata dell'evento e valutare se le risorse locali siano sufficienti a farvi fronte. In caso contrario si mobilitano immediatamente i livelli provinciali, regionali e, nelle situazioni più gravi, anche il livello nazionale, integrando le forze disponibili in loco con gli uomini e i mezzi necessari. Nei casi di emergenza nazionale questo ruolo compete al Dipartimento della Protezione Civile, mentre la responsabilità politica è assunta direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Dipartimento della protezione civile interviene, d intesa con i Ministeri competenti e con le Regioni interessate, negli eventi che per intensità ed estensione debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari e ciò solo a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri ed a mezzo di ordinanze, che possono derogare sulle disposizioni vigenti, pur nel rispetto dei principi generali dell ordinamento giuridico. 2.2 Dipartimento degli affari regionali in realtà è un ministero con ministro senza portafoglio (La Loggia).Il Dipartimento cura le azioni di coordinamento nella materia, per lo sviluppo della collaborazione tra Stato, regioni ed autonomie locali, - per la promozione, anche in esito alle deliberazioni degli appositi organi a composizione mista e con la collaborazione degli uffici di segreteria della Conferenza permanente Stato, regioni e province autonome nonche' della Conferenza Stato-citta' e autonomie locali, delle iniziative necessarie per l'ordinato svolgimento degli inerenti rapporti e per l'esercizio coerente e coordinato dei poteri e rimedi previsti per i casi di inerzia o inadempienza. Il dipartimento provvede anche agli adempimenti riguardanti:

CNR- ISSiRFA Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie «Massimo Severo Giannini»

CNR- ISSiRFA Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie «Massimo Severo Giannini» CNR- ISSiRFA Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie «Massimo Severo Giannini» http://www.issirfa.cnr.it/ Il valore dei territori rurali e di montagna. Verso una strategia nazionale

Dettagli

Estratto Agenda dei Lavori Parlamentari. Settimana maggio

Estratto Agenda dei Lavori Parlamentari. Settimana maggio Estratto Agenda dei Lavori Parlamentari Settimana 18 22 maggio CAMERA Aula Seguito esame del ddl e delle pdl: Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo

Dettagli

Estratto Agenda dei Lavori Parlamentari. Settimana 8 12 giugno

Estratto Agenda dei Lavori Parlamentari. Settimana 8 12 giugno Estratto Agenda dei Lavori Parlamentari Settimana 8 12 giugno Il Parlamento in seduta comune si riunirà alle ore 15.00 di giovedì, 11 giugno per la votazione relativa all elezione di due giudici della

Dettagli

TABELLA N. 9 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

TABELLA N. 9 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE TABELLA N. 9 L'ARTICOLAZIONE DELLE UNITA' DI VOTO IN AZIONI, RIVESTE - AI SENSI DELL' ARTICOLO 25-BIS, COMMA 7,SECONDO PERIODO, DELLA LEGGE 31 DICEMBRE 2009, N. 196 - CARATTERE MERAMENTE CONOSCITIVO. 295

Dettagli

Art. 1 Modifiche all'articolo 2 del decreto legislativo n. 115 del Art. 2 Modifiche all'articolo 3 del decreto legislativo n.

Art. 1 Modifiche all'articolo 2 del decreto legislativo n. 115 del Art. 2 Modifiche all'articolo 3 del decreto legislativo n. D.Lgs. 29-3-2010 n. 56 Modifiche ed integrazioni al decreto 30 maggio 2008, n. 115, recante attuazione della direttiva 2006/32/CE, concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici

Dettagli

A LLEGATO. Riduzioni delle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri

A LLEGATO. Riduzioni delle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri 16-10- A LLEGATO MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 594.000 109.000 MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 20.478 7.000 MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 224.500 141.500 MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

Dettagli

Nota di approfondimento a cura del Comitato di Redazione ACI del

Nota di approfondimento a cura del Comitato di Redazione ACI del Lavori preparatori XVI Legislatura - Camera dei Deputati Atto n. 2219 Nota di approfondimento a cura del Comitato di Redazione ACI del15.6.2009 L atto n. C 2219 recante Istituzione del Fondo nazionale

Dettagli

Tuttocamere D.M. 02/05/2006 Pag. 1/5

Tuttocamere D.M. 02/05/2006 Pag. 1/5 DECRETO 2 maggio 2006: Riorganizzazione del catasto dei rifiuti, ai sensi dell'articolo 189 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 108 del 11 maggio 2006)

Dettagli

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 PARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI NOTE INTRODUTTIVE 11 ARTICOLI 1-3SEXIES 12 PARTE SECONDA PROCEDURE PER

Dettagli

Approvazione schema di Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking.

Approvazione schema di Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking. 120 1.2.2017 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 5 DELIBERAZIONE 24 gennaio 2017, n. 39 Approvazione schema di Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking.

Dettagli

Pagina 1 di 6. DECRETO LEGISLATIVO 29 marzo 2010, n. 56

Pagina 1 di 6. DECRETO LEGISLATIVO 29 marzo 2010, n. 56 Pagina 1 di 6 DECRETO LEGISLATIVO 29 marzo 2010, n. 56 Modifiche ed integrazioni al decreto 30 maggio 2008, n. 115, recante attuazione della direttiva 2006/32/CE, concernente l'efficienza degli usi finali

Dettagli

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 AVVERTENZA 11

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 AVVERTENZA 11 DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 AVVERTENZA 11 PARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI NOTE INTRODUTTIVE 13 ARTICOLI 1-3SEXIES 14 PARTE SECONDA

Dettagli

Bilancio Ambientale di Previsione 2005

Bilancio Ambientale di Previsione 2005 Provincia di Ferrara Bilancio Ambientale di Previsione 2005 Sergio Golinelli Forum plenario di Agenda 21 Locale Ferrara, 30 marzo 2005 Cosa abbiamo fatto Bilancio ambientale consuntivo 2000/2003 (progetto

Dettagli

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014 IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014 2020 DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014 LA STRATEGIA E stata costruita in base a: gli orientamenti per le politiche di sviluppo rurale della Commissione gli strumenti

Dettagli

Collegato Ambiente, tutte le misure su differenziata e rifiuti

Collegato Ambiente, tutte le misure su differenziata e rifiuti Collegato Ambiente, tutte le misure su differenziata e rifiuti Il Collegato contiene disposizioni che riguardano la valutazione di impatto ambientale, la gestione dei rifiuti, la blue economy, la prevenzione

Dettagli

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Il Presidente del Consiglio dei Ministri VISTO il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante Attuazione dell'articolo 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196,

Dettagli

BIENNALE DELLA SOSTENIBILITÀ TERRITORIALE 2018

BIENNALE DELLA SOSTENIBILITÀ TERRITORIALE 2018 BIENNALE DELLA SOSTENIBILITÀ TERRITORIALE 2018 Torino, 9 ottobre 2018 La politica di Regione Piemonte per il cambiamento climatico Jacopo Chiara Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio della

Dettagli

REOPEN SPL ACQUA RIFIUTI - TRASPORTI

REOPEN SPL ACQUA RIFIUTI - TRASPORTI ESTRATTO LEGGE 145/2018 ( ) 153. Al fine di accelerare la predisposizione e l'attuazione del Piano nazionale di interventi nel settore idrico, all'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, sono

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA E COORDINAMENTO REGIONALE AGENDE 21 LOCALI: PROGRAMMA PER LA DIFFUSIONE DI AGENDA 21 LOCALE IN LOMBARDIA

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA E COORDINAMENTO REGIONALE AGENDE 21 LOCALI: PROGRAMMA PER LA DIFFUSIONE DI AGENDA 21 LOCALE IN LOMBARDIA PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA E COORDINAMENTO REGIONALE AGENDE 21 LOCALI: PROGRAMMA PER LA DIFFUSIONE DI AGENDA 21 LOCALE IN LOMBARDIA Premessi: - Il programma di Agenda 21, approvato in occasione

Dettagli

RETE AMBIENTALE Rete delle Autorità Ambientali e di Programmazione per i Fondi Strutturali Bari,

RETE AMBIENTALE Rete delle Autorità Ambientali e di Programmazione per i Fondi Strutturali Bari, RETE AMBIENTALE Rete delle Autorità Ambientali e di Programmazione per i Fondi Strutturali Bari, 22.05.2012 La proposta di Delibera Cipe con il Piano Nazionale per la Riduzione delle Emissioni e per rispettare

Dettagli

LA NORMATIVA AMBIENTALE

LA NORMATIVA AMBIENTALE CAPITOLO 1 LA NORMATIVA AMBIENTALE 1. Concetto di ambiente... 1 2. Le fonti in generale... 3 3. La Costituzione e l ambiente... 4 4. Le norme di principio del diritto internazionale. Il principio dello

Dettagli

I SINDACI CONTRO LE POLVERI SOTTILI

I SINDACI CONTRO LE POLVERI SOTTILI I SINDACI CONTRO LE POLVERI SOTTILI Milano, 19 febbraio 2010 I Sindaci riuniti a Milano il giorno 19 febbraio 2010, definiscono una piattaforma di lavoro necessaria per combattere l inquinamento atmosferico

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 6 OTTOBRE 2016 557/2016/R/EFR DISPOSIZIONI FINALIZZATE ALLA DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI RISPARMIO DI ENERGIA PRIMARIA IN CAPO AI DISTRIBUTORI DI ENERGIA ELETTRICA E DI GAS NATURALE

Dettagli

progettazione e la costruzione del Deposito nazionale di cui al comma 1 e le attività di supporto di cui all'articolo 3 sono finanziate dalla SOGIN S.

progettazione e la costruzione del Deposito nazionale di cui al comma 1 e le attività di supporto di cui all'articolo 3 sono finanziate dalla SOGIN S. D.L. 14 novembre 2003, n. 314 Disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi (Gazzetta Ufficiale Serie gen. - n. 268 del

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA Raccolta differenziata, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio

PROTOCOLLO D INTESA Raccolta differenziata, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio PROTOCOLLO D INTESA Raccolta differenziata, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio TRA LA REGIONE SARDEGNA di seguito denominata Regione, codice fiscale n. 80002870923, rappresentata dall Assessore

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA

SENATO DELLA REPUBBLICA SENATO DELLA REPUBBLICA Attesto che il Senato della Repubblica, il 13 aprile 2016, ha approvato il seguente disegno di legge d iniziativa del Governo, già approvato dalla Camera dei deputati: Ratifica

Dettagli

LA TUTELA DELL AMBIENTE NEI TRATTATI

LA TUTELA DELL AMBIENTE NEI TRATTATI EUROPA E AMBIENTE LA TUTELA DELL AMBIENTE NEI TRATTATI n 1957: Trattato di Roma, istitutivo della CEE riferimento indiretto all ambiente nel preambolo (misure di tutela da inserire nell ambito delle azioni

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 38 DELIBERAZIONE 10 settembre 2018, n. 991

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 38 DELIBERAZIONE 10 settembre 2018, n. 991 60 19.9.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 38 DELIBERAZIONE 10 settembre 2018, n. 991 Approvazione schema Convenzione tra Regione Toscana e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N Tutela degli ecosistemi forestali al fine della protezione dell ambiente

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N Tutela degli ecosistemi forestali al fine della protezione dell ambiente Senato della Repubblica LEGISLATURA N. 382 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori DELLA SETA e FERRANTE COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 MAGGIO 2008 (*) Tutela degli ecosistemi forestali al fine della

Dettagli

Riduzioni delle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri

Riduzioni delle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri 5-12- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 594.000 109.000 MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 20.478 7.000 MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 224.500 141.500 MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 20.000

Dettagli

Il Ministro dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Il Ministro dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Il Ministro dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare VISTA la legge 8 luglio 1986, n. 349, e successive modifiche ed integrazioni, recante Istituzione del Ministero dell ambiente e norme

Dettagli

(1/circ) Con riferimento al presente provvedimento è stata emanata la seguente istruzione:

(1/circ) Con riferimento al presente provvedimento è stata emanata la seguente istruzione: Decreto Legislativo 20 agosto 2002, n. 190 (1). Attuazione della L. 21 dicembre 2001, n. 443, per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale

Dettagli

Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche Recepimento della direttiva 2012/19/UE

Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche Recepimento della direttiva 2012/19/UE Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche Recepimento della direttiva 2012/19/UE (Schema di decreto legislativo n. 69) N. 74 19 febbraio 2014 Camera dei deputati XVII LEGISLATURA Verifica delle

Dettagli

"Mantova 2020 PROTOCOLLO D INTESA TRA

Mantova 2020 PROTOCOLLO D INTESA TRA "Mantova 2020 Impegno per l ambiente e per l energia sostenibile PROTOCOLLO D INTESA TRA PROVINCIA DI MANTOVA COMUNE DI La PROVINCIA DI MANTOVA rappresentata da ( ), in qualità di ( ); Premesso che: La

Dettagli

CARTA COMUNALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI ED UTENTI

CARTA COMUNALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI ED UTENTI C O M U N E D I P E R U G I A CARTA COMUNALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI ED UTENTI Approvata con atto del Consiglio Comunale n. 55 del 07/04/2004 INDICE Art. 1 (Finalità ed oggetto del Regolamento).. Pag.

Dettagli

COMUNE DI BELLUNO REGISTRAZIONE EMAS DEL COMUNE DI BELLUNO. Dott. Roberto Cariani. Belluno. Ecosistema Urbano 13 ottobre 2008

COMUNE DI BELLUNO REGISTRAZIONE EMAS DEL COMUNE DI BELLUNO. Dott. Roberto Cariani. Belluno. Ecosistema Urbano 13 ottobre 2008 COMUNE DI BELLUNO REGISTRAZIONE EMAS DEL COMUNE DI BELLUNO Dott. Roberto Cariani Belluno. Ecosistema Urbano 13 ottobre 2008 1 Introduzione Attraverso le presenti slides si intende presentare il percorso

Dettagli

Nota di approfondimento a cura del Comitato di Redazione ACI del

Nota di approfondimento a cura del Comitato di Redazione ACI del LAVORI PREPARATORI XVI Legislatura - Camera dei Deputati Atti abbinati n. C. 2184 - C. 2219. Nota di approfondimento a cura del Comitato di Redazione ACI del 6.7.2010 Gli atti n. C 2184 - C. 2219, recanti

Dettagli

Fondi europei per l agricoltura: tipologia di finanziamento, priorità europee, nazionali e regionali

Fondi europei per l agricoltura: tipologia di finanziamento, priorità europee, nazionali e regionali Fondi europei per l agricoltura: tipologia di finanziamento, priorità europee, nazionali e regionali Cascina (PI), 29 aprile 2016 Grosseto, 30 aprile 2016 Agricoltura L agricoltura europea fino al 2020:

Dettagli

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Il Presidente del Consiglio dei Ministri VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante "Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri" e successive modificazioni; VISTO il decreto legislativo 30

Dettagli

REGIONE CALABRIA Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria. Regional Living Lab Regione Calabria TAVOLI TEMATICI

REGIONE CALABRIA Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria. Regional Living Lab Regione Calabria TAVOLI TEMATICI Regional Living Lab Regione Calabria TAVOLI TEMATICI REGIONAL LIVING LAB INTENSSS PA Obiettivi Attraverso il Regional Living Lab del progetto INTENSSS PA, la Regione Calabria intende sviluppare un Piano

Dettagli

TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA E GESTORE DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE

TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA E GESTORE DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA E GESTORE DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE Visti la legge costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3-.recérIlte modifiche al titolo V della seconda parte della

Dettagli

Programmazione FSC

Programmazione FSC Percorso formativo PAR FSC 2007-2013: attuazione, controllo, programmazione seminario conclusivo Programmazione FSC 2014-2020 Presidenza del Consiglio dei Ministri Dott.ssa Daniela Labonia Programmazione

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 529 del 04/10/2016

Delibera della Giunta Regionale n. 529 del 04/10/2016 Delibera della Giunta Regionale n. 529 del 04/10/2016 Dipartimento 51 - Dipartimento della Programmazione e dello Sviluppo Economico Direzione Generale 2 - Direzione Generale Sviluppo Economico e le Attività

Dettagli

La Provincia di Roma ha rafforzato in questi ultimi anni la propria azione in materia di sviluppo sostenibile. Nel 2001 ha sottoscritto la Carta di

La Provincia di Roma ha rafforzato in questi ultimi anni la propria azione in materia di sviluppo sostenibile. Nel 2001 ha sottoscritto la Carta di PIANO DI AZIONE GPP GREEN PUBLIC PROCUREMENT ACQUISTI PUBBLICI ECOLOGICI DELLA PROVINCIA DI ROMA DIRITTI,, INN NOVA AZIO ONE E SVILUPPO O SOSTENIBIL LE PIANO DI AZIONE GPP (GREEN PUBLIC PROCUREMENT, ACQUISTI

Dettagli

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 10 settembre 2010. Linee guida per l autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA

Dettagli

Supplemento straordinario n. 3 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 51

Supplemento straordinario n. 3 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 51 Ripubblicazione del decreto 19 luglio 2011 «ModiÞ ca ed integrazione degli allegati del decreto 25 novembre 2008 di disciplina delle modalità di erogazione dei Þ nanziamenti a tasso agevolato del Fondo

Dettagli

La partecipazione della Regione ai processi decisionali europei

La partecipazione della Regione ai processi decisionali europei La partecipazione della Regione ai processi decisionali europei UN BILANCIO DELLA X LEGISLATURA Seduta della I Commissione del 11 marzo 2019 1 Alcuni dati: SESSIONI EUROPEE AUDIZIONI RISOLUZIONI LEGGI

Dettagli

Investimenti a favore della crescita e dell occupazione FESR Contesto programmatico

Investimenti a favore della crescita e dell occupazione FESR Contesto programmatico Abteilung Europa Amt für europäische Integration Ripartizione Europa Ufficio per l integrazione europea Investimenti a favore della crescita e dell occupazione FESR 2014-2020 Contesto programmatico La

Dettagli

Riduzioni delle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri Triennio (migliaia di Euro)

Riduzioni delle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri Triennio (migliaia di Euro) MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 116.975 0 134.175 0 147.572 0 1 Politiche economico-finanziarie e di bilancio (29) 50.686 0 71.900 0 78.300 0 1.1 1.3 Regolazione giurisdizione e coordinamento del

Dettagli

TABELLA N. 9 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

TABELLA N. 9 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE TABELLA N. 9 88 090/579/. 630 637 70 6 77 0 408 409 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente (8) Valutazioni e autorizzazioni ambientali (8.3) DIREZIONE GENERALE PER LE VALUTAZIONI

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali DIQPAI - Segreteria - Prot. Uscita N.0000478 del 15/02/2017 Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 e successive modificazioni recanti

Dettagli

Art. 1 (Modifiche all'articolo 14 del decreto legislativo n. 154 del 2004)

Art. 1 (Modifiche all'articolo 14 del decreto legislativo n. 154 del 2004) D.L.vo 27 maggio 2005, n.100. Ulteriori disposizioni per la modernizzazione dei settori della pesca e dell'acquacoltura e per il potenziamento della vigilanza e del controllo della pesca marittima, a norma

Dettagli

Decreto Ministeriale 21 maggio 2001 Ripartizione dei finanziamenti ai programmi regionali sulla "Carbon Tax". (in GU 4 settembre 2001, n.

Decreto Ministeriale 21 maggio 2001 Ripartizione dei finanziamenti ai programmi regionali sulla Carbon Tax. (in GU 4 settembre 2001, n. Decreto Ministeriale 21 maggio 2001 Ripartizione dei finanziamenti ai programmi regionali sulla "Carbon Tax". (in GU 4 settembre 2001, n. 205) IL MINISTRO DELL'AMBIENTE Vista la legge 8 luglio 1986, n.

Dettagli

Legge Regionale 15 ottobre 2018 N. 32. Decarbonizzazione e politiche regionali sui cambiamenti climatici (Basilicata Carbon Free).

Legge Regionale 15 ottobre 2018 N. 32. Decarbonizzazione e politiche regionali sui cambiamenti climatici (Basilicata Carbon Free). 231 Legge Regionale 15 ottobre 2018 N. 32 Decarbonizzazione e politiche regionali sui cambiamenti climatici (Basilicata Carbon Free). IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Dettagli

Art. 9. Acquisizione di beni e servizi attraverso soggetti aggregatori e prezzi di riferimento

Art. 9. Acquisizione di beni e servizi attraverso soggetti aggregatori e prezzi di riferimento TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 24 aprile 2014, n. 66 Testo del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 95 del 24 aprile 2014), coordinato con la legge di conversione

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 3356 DISEGNO DI LEGGE presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri (BERLUSCONI) e dal Ministro dell ambiente e della tutela del territorio (MATTEOLI)

Dettagli

CDR 7 Affari regionali ed autonomie

CDR 7 Affari regionali ed autonomie CDR 7 Affari regionali ed autonomie MISSIONE 1 - Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri Programma 1.3 - Presidenza del Consiglio dei ministri MISSIONE

Dettagli

Decreto Legislativo 18 aprile 2008, n. 82

Decreto Legislativo 18 aprile 2008, n. 82 Decreto Legislativo 18 aprile 2008, n. 82 "Modifiche al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, recante interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera

Dettagli

ACCREDIA L Ente Italiano di Accreditamento

ACCREDIA L Ente Italiano di Accreditamento ACCREDIA L Ente Italiano di Accreditamento Dalla sicurezza alimentare all economia circolare: normazione tecnica e certificazione accreditata a tutela dei cittadini Professioni e servizi certificati per

Dettagli

Sebastiano Serra Capo della Segreteria Tecnica del Ministro

Sebastiano Serra Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Per le imprese che: puntano su rinnovabili ed efficienza aprono un cantiere gestiscono un territorio valorizzano i rifiuti Sostenibilità in tour Incontri sulla sostenibilità ambientale Road show Sviluppo

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Prot. 8273 del 26/04/2016 Designazione della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Riviere di Liguria - Imperia, La Spezia, Savona e della Camera di Commercio Industria Artigianato e

Dettagli

Ambiente e biodiversità per uno sviluppo partecipato e sostenibile. Gli accordi agroambientali d area nel PSR delle Marche

Ambiente e biodiversità per uno sviluppo partecipato e sostenibile. Gli accordi agroambientali d area nel PSR delle Marche Seminario Agrimarcheuropa una iniziativa Agriregionieuropa Ambiente e biodiversità per uno sviluppo partecipato e sostenibile Ancona, 14 Settembre 2015 Gli accordi agroambientali d area nel PSR delle Marche

Dettagli

Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI DISEGNO DI LEGGE APPROVATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA

Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI DISEGNO DI LEGGE APPROVATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVIII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI CAMERA DEI DEPUTATI N. 2000-A DISEGNO DI LEGGE APPROVATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA il 18 luglio 2019 (v.

Dettagli

LEGGE 1 giugno 2002, n.120

LEGGE 1 giugno 2002, n.120 LEGGE 1 giugno 2002, n.120 Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997. La Camera dei deputati

Dettagli

I relativo al quadriennio normativo ed al biennio economico , sottoscritto in data 21 aprile 2006;

I relativo al quadriennio normativo ed al biennio economico , sottoscritto in data 21 aprile 2006; C'JRTE. DEI CONTI 2'1. ì2 l O CO 3 77 l UFF. CONTR, I!'IFR.~STR. I t TERRITORiO.-' 111111111111111111111111I1I1I11"lIlInll""I111ll11l1""11111111 III Ministéro dell'ambiente e della Tutela del Terrilorio

Dettagli

RELAZIONE GERBRANDY. 24 maggio 2012

RELAZIONE GERBRANDY. 24 maggio 2012 RELAZIONE GERBRANDY 24 maggio 2012 LA COMMISSIONE EUROPEA INTRODUCE UNA NUOVA TABELLA DI MARCIA VERSO UN EUROPA EFFICIENTE NELL IMPIEGO DELLE RISORSE ( IMPORTAZIONE MATERIE PRIME PER USO ENERGETICO ) 1

Dettagli

Protocollo d Intesa tra Ministero della Difesa e Regione Puglia

Protocollo d Intesa tra Ministero della Difesa e Regione Puglia Protocollo d Intesa tra Ministero della Difesa e Regione Puglia giovedì 19 giugno 2014 PER IL COORDINAMENTO COMUNE DELLE ATTIVITÀ MILITARI PRESENTI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE REPUBBLICA ITALIANA Protocollo

Dettagli

Strumenti per lo sviluppo sostenibile: il punto in Lombardia. Anelisa Ricci

Strumenti per lo sviluppo sostenibile: il punto in Lombardia. Anelisa Ricci Strumenti per lo sviluppo sostenibile: il punto in Lombardia Anelisa Ricci Regione Lombardia, Qualità dell Ambiente Struttura Azioni per lo sviluppo sostenibile La dimensione regionale per lo sviluppo

Dettagli

fonte:

fonte: 50 06 00 50 06 92 50 06 02 50 06 04 DIREZIONE GENERALE PER LA DIFESA DEL SUOLO E L ECOSISTEMA STAFF - Funzioni di supporto tecnico-amministrativo - Programmi straordinari di contrasto all abbandono dei

Dettagli

AGGIORNAMENTO LEGISLATIVO

AGGIORNAMENTO LEGISLATIVO AMBIENTE AGGIORNAMENTO LEGISLATIVO (Marzo 2013) EMAS, linee guida europee Riferimento G.U.U.E. L76 del 19-3-2013 DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 4 marzo 2013 DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 4 marzo 2013

Dettagli

Gazzetta Ufficiale N. 102 del 4 Maggio 2006

Gazzetta Ufficiale N. 102 del 4 Maggio 2006 Gazzetta Ufficiale N. 102 del 4 Maggio 2006 MINISTERO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE DECRETO 23 marzo 2006 Approvazione del Piano triennale della ricerca di sistema e Piano operativo annuale per le elettrico

Dettagli

Istituzione del Comitato tecnico nazionale sulla sicurezza informatica e delle telecomunicazioni nelle pubbliche amministrazioni

Istituzione del Comitato tecnico nazionale sulla sicurezza informatica e delle telecomunicazioni nelle pubbliche amministrazioni DECRETO INTERMINISTERIALE Istituzione del Comitato tecnico nazionale sulla sicurezza informatica e delle telecomunicazioni nelle pubbliche amministrazioni IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI E IL MINISTRO

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA TRA

PROTOCOLLO D'INTESA TRA PROTOCOLLO D'INTESA TRA Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con sede legale a Roma, via Ulpiano, 11-00184 Roma, qui di seguito denominato "Dipartimento", nella

Dettagli

Provincia di Cremona

Provincia di Cremona Provincia di Cremona Proposta di riordino ai sensi dell art. 17 del dl 95/2012, convertito con L. 135/2012 Allegato B: schema delle funzioni esercitate dalle province prima dell art. 23 del dl 23/2011

Dettagli

INFORMAZIONI ESPERIENZA SCHENA GAETANO.

INFORMAZIONI ESPERIENZA SCHENA GAETANO. C U R R I C U L U M V I T A E F O R M A T O E U R O P E O Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail Nazionalità INFORMAZIONI PERSONALI SCHENA GAETANO ITALIANA Data di nascita 1-1-1954 gaetano.schena@regione.liguria.it;

Dettagli

TABELLA 1 (prevista dall'art. 1, comma 6) OGGETTO DEL PROVVEDIMENTO 2004 milioni di euro

TABELLA 1 (prevista dall'art. 1, comma 6) OGGETTO DEL PROVVEDIMENTO 2004 milioni di euro DECRETO-LEGGE 12 luglio 2004, n. 168 Interventi urgenti per il contenimento della spesa pubblica. Vigente al: 4-10-2013 RIDUZIONI DI AUTORIZZAZIONI DI SPESA E DI SPESE DISCREZIONALI TABELLA 1 (prevista

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: ULTERIORI DISPOSIZIONI RECANTE ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 24 DELLA LEGGE 5 MAGGIO 2009, N. 42, IN MATERIA DI ORDINAMENTO DI ROMA CAPITALE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti

Dettagli

D.P.R. 14 maggio 2007, n. 90 (Pubblicato nella Gazz. Uff. 10 luglio 2007, n. 158, S.O.)

D.P.R. 14 maggio 2007, n. 90 (Pubblicato nella Gazz. Uff. 10 luglio 2007, n. 158, S.O.) D.P.R. 14 maggio 2007, n. 90 (Pubblicato nella Gazz. Uff. 10 luglio 2007, n. 158, S.O.) Regolamento per il riordino degli organismi operanti presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 aprile 2018, n. 67

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 aprile 2018, n. 67 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 aprile 2018, n. 67 Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 febbraio 2017, n. 21, concernente criteri e

Dettagli

dall ordinamento dell Unione europea e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: a) identica

dall ordinamento dell Unione europea e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: a) identica La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata. governo del territorio, possono essere attribuite ad altre Regioni,

Dettagli

Autorità di bacino del fiume Po

Autorità di bacino del fiume Po Autorità di bacino del fiume Po incontro delle Reti Locali interessate da processi di pianificazione strategica partecipata per la riqualificazione dei bacini fluviali Fare meglio con meno Francesco Puma

Dettagli

NORMATIVA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

NORMATIVA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NORMATIVA DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 Maggio 2007, n. 92 Regolamento per il riordino degli organismi operanti presso il Ministero delle infrastrutture, a norma dell'articolo 29 del decretolegge

Dettagli

Articolo 1 Finalità. Articolo 2 Interventi regionali

Articolo 1 Finalità. Articolo 2 Interventi regionali Legge Regionale 5 febbraio 2010, n. 12 Istituzione del Parco Urbano delle Cantine di interesse regionale ( B.U. REGIONE BASILICATA n.7 del 05 febbraio 2010 ) Articolo 1 Finalità 1. La Regione, al fine

Dettagli

STATO ITER DEI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI E DEGLI ATTI NORMATIVI SOTTOPOSTI AL PARERE DELLE CAMERE

STATO ITER DEI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI E DEGLI ATTI NORMATIVI SOTTOPOSTI AL PARERE DELLE CAMERE CAMERA DEI DEPUTATI STATO ITER DEI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI E DEGLI ATTI NORMATIVI SOTTOPOSTI AL PARERE DELLE CAMERE Report 13/2016 aggiornato al: 6 giugno 2016 Alla Camera, nella settimana 6-12 giugno,

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 30/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 61

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 30/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 61 Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 28 luglio 2015, n. 395 POR FESR Lazio 2014-2020. Approvazione della Scheda Modalità Attuative (MAPO) relativa all'azione 3.3.1

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE 22 settembre 2017, n. 10

LEGGE PROVINCIALE 22 settembre 2017, n. 10 LEGGE PROVINCIALE 22 settembre 2017, n. 10 Riduzione degli sprechi, recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari e non alimentari e dei prodotti farmaceutici e modifiche di leggi provinciali connesse

Dettagli

- - Si segnala che, del presente decreto legge si riporta solo una selezione di articoli e commi attinente alla materia trattata dalla banca dati.

- - Si segnala che, del presente decreto legge si riporta solo una selezione di articoli e commi attinente alla materia trattata dalla banca dati. Decreto Legge 12 luglio 2018, n. 86 Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e

Dettagli

Consiglio regionale della Toscana

Consiglio regionale della Toscana Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 38/2009 (Atti del Consiglio) Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico. *************** Approvata dal Consiglio regionale nella

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del

Dettagli

Decreto Legislativo 2 gennaio 2018 n 1. recante Codice della Protezione Civile

Decreto Legislativo 2 gennaio 2018 n 1. recante Codice della Protezione Civile RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE Attuazione della legge 16 marzo 2017, n. 30, recante delega al governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale

Dettagli

TESTO PROPOSTO DALLA 9ª COMMISSIONE PERMANENTE

TESTO PROPOSTO DALLA 9ª COMMISSIONE PERMANENTE Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 1328-C Relazione orale Relatore FORMIGONI TESTO PROPOSTO DALLA 9ª COMMISSIONE PERMANENTE (AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE) Comunicato alla Presidenza

Dettagli

AVVISO PUBBLICO PER LA PROCEDURA DI MANIFESTAZIONE D INTERESSE VOLTA ALLA COSTITUZIONE DELLA CONSULTA AMBIENTALE, ANIMALI ED ENERGIA IL RESPONSABILE

AVVISO PUBBLICO PER LA PROCEDURA DI MANIFESTAZIONE D INTERESSE VOLTA ALLA COSTITUZIONE DELLA CONSULTA AMBIENTALE, ANIMALI ED ENERGIA IL RESPONSABILE Comune di Casalecchio di Reno Area Servizi al Territorio Servizio Verde e Sostenibilità Ambientale - Biodiversità Via dei Mille, 9 40033 Casalecchio di Reno (BO) AVVISO PUBBLICO PER LA PROCEDURA DI MANIFESTAZIONE

Dettagli

PROGETTO PER LA CREAZIONE NELLA COMUNITA MONTANA DEL FRIULI OCCIDENTALE DI UNO SPORTELLO INFORMATIVO E DIVULGATIVO PER PROMUOVERE L UTILIZZO DELLE

PROGETTO PER LA CREAZIONE NELLA COMUNITA MONTANA DEL FRIULI OCCIDENTALE DI UNO SPORTELLO INFORMATIVO E DIVULGATIVO PER PROMUOVERE L UTILIZZO DELLE PROGETTO PER LA CREAZIONE NELLA COMUNITA MONTANA DEL FRIULI OCCIDENTALE DI UNO SPORTELLO INFORMATIVO E DIVULGATIVO PER PROMUOVERE L UTILIZZO DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Le finalità dello Sportello

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 aprile 2014

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 aprile 2014 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 aprile 2014 Delega di funzioni al Ministro senza portafoglio on. dott.ssa Maria Anna Madia per la semplificazione e la pubblica amministrazione. (14A04118)

Dettagli