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1 Disponibile anche: Libro: 15,00 euro e-book su CD in libreria (Secondo+Terzo episodio): 13,99 euro

2 M.P. Black LISA VERDI e Il SOLE DI ARESIL Libro ultimo della Trilogia La Signora degli Elfi

3 LISA VERDI E IL SOLE DI ARESIL 2009 Zerounoundici Edizioni Copyright 2009 Zerounoundici Edizioni M. P. Black ISBN In copertina: immagine di Francesca Resta

4 Avviso ai lettori: Questo romanzo è un opera di fantasia. Ogni riferimento all unico personaggio della Storia Umana realmente esistito è, naturalmente, frutto della fervida immaginazione dell autrice. O- gni altro riferimento a fatti, luoghi e persone è puramente casuale. Vi aspetto sul mio blog: e al mio fan club:

5 A mia figlia Anna con profondo amore e a Claudia Lucchin porto sicuro nell oceano di ansie, dubbi e incertezze!

6 Sinossi di Lisa Verdi e il ciondolo elfico Libro primo della Trilogia La Signora degli Elfi Lisa Verdi è una ragazza di sedici anni che trascorre spensieratamente le sue giornate tra scuola e amici. Rimasta orfana all età di sei anni, da allora vive con la zia che adora e che considera come una seconda mamma. Si innamora del suo amico di sempre, Paolo, e accetta malvolentieri la relazione che la sua migliore amica Matilde inizia con Gianni, un compagno di classe antipatico e scontroso. La sua esistenza viene stravolta quando apprende che la madre in realtà è ancora viva e altro non è che la Signora degli Elfi.

7 Le viene inoltre rivelata anche l esistenza di un fratello, Luca, di cui non serba alcun ricordo. La zia le comunica che sia lei che Paolo sono i Prescelti designati da un antica Profezia per annientare il potere del Nero Signore degli Elfi e riportare finalmente la pace nelle terre della madre. Lisa è così costretta a varcare le porte del Regno Elfico, per consentire l attivazione del ciondolo reale che la renderà immortale. Viene accompagnata in questo viaggio dal buffo Guardiano Bartolomeo, da Paolo e dagli amici Matilde e Gianni. Nel regno degli Elfi ogni cosa è capovolta. Il cielo è verde e l erba è blu e il popolo appare colmo di contraddizioni e di misteri. Lisa, commossa, riabbraccia la madre, che le attiva prontamente il ciondolo, e si prepara ad affrontare il Nero Signore degli Elfi con l aiuto del suo amato Paolo. Nel frattempo Luca, Generale dell Esercito Reale, sta rientrando con i suoi soldati da un rapido scontro con

8 le armate del Nero Signore. Mentre riposa all ombra di una quercia, viene attaccato dal perfido Generale Guglielmo che, con un vile ricatto, lo costringe a liberarsi del ciondolo reale. Luca viene così ucciso da Guglielmo, Elfo bionico creato dagli adepti del Nero Signore e pressoché imbattibile. La Signora degli Elfi, appresa la morte del figlio, dichiara guerra al suo nemico. Nel frattempo, a palazzo, una spia sta tramando alle spalle di Lisa che, ignara di tutto ciò, è disperata per la morte del fratello e odia se stessa per il sentimento sempre più intenso che prova nei confronti del Guardiano Bartolomeo. Durante una giornata di pioggia battente, martoriata dai sensi di colpa, promette a Paolo di amarlo in eterno e, in futuro, di diventare sua moglie. Mentre le armate della Signora degli Elfi stanno marciando verso il Palazzo del Nero Signore, Matilde scompare e Paolo colpisce Bartolomeo alla testa, accusandolo di essere la spia e di aver organizzato il rapimento di Matilde, di

9 fronte ad un allibita Lisa e a uno sconcertato Gianni. Paolo invita Lisa ad entrare nello Specchio Magico che li condurrà sino al Palazzo del Nero Signore, per porre finalmente in atto la Profezia. Lisa e Gianni non intendono obbedire a Paolo, ma quest ultimo li rassicura dicendo loro che il Nero Signore è impegnato nella battaglia contro l esercito reale e che, quindi, hanno via libera per portare a compimento la Profezia. Ancora non del tutto convinti della colpevolezza di Bartolomeo, Gianni e Lisa acconsentono a seguire Paolo nello Specchio Magico ma, una volta messo piede nel Palazzo del Picco Oscuro, si trovano al cospetto del Nero Signore. Gianni viene ferito ad una spalla dal crudele Generale Guglielmo e Paolo preso in ostaggio, sotto lo sguardo terrorizzato di Lisa. Il Nero Signore obbliga quest ultima a disfarsi del ciondolo e lei, pur di salvare la vita al suo amato, obbedisce e lo appoggia a terra. Paolo si avvicina al ciondolo e lo afferra, sotto lo sguardo stupito di Lisa

10 che lo invita a non toccarlo, dato che solo gli appartenenti alla stirpe reale possono portarlo al collo. Lui le ricorda il giorno in cui si sono scambiati la promessa d amore eterno e le rivela che nel Regno Elfico tale promessa equivale ad un matrimonio. Paolo è diventato di diritto membro della famiglia reale e può quindi indossare il ciondolo senza temere per la propria incolumità. Solo quando lo vede abbracciare il Nero Signore, Lisa comprende l amara verità. Paolo è la spia, figlio del Nero Signore e di Lucilla, amica fidata della madre. Mentre Lisa è attonita e sconvolta di fronte a quella terrificante rivelazione, Paolo uccide il padre, per poi riversare tutto il suo odio su di lei. Nel frattempo la battaglia infuria fuori dalle mura del palazzo. Paolo invita allora il Generale Guglielmo ad allontanarsi, portando con sé la madre Lucilla. Rimasto solo con Lisa e Gianni, il figlio del Nero Signore (il cui vero nome è Elia) è pronto a liberarsi di en-

11 trambi, quando il provvidenziale intervento di Bartolomeo consente a Lisa di infrangere la promessa d amore. Paolo, sconvolto, si vede costretto a disfarsi del ciondolo che nel frattempo si è attivato contro di lui. Cade a terra senza forze e Lisa si riappropria del ciondolo, utilizzando i suoi poteri per guarire Gianni. Lisa comprende che il suo vero amore è Bartolomeo e che lui è il Prescelto col quale dovrà infrangere la Spada del Destino sul trono del Nero Signore, per compiere infine la Profezia. Gianni aiuta un ancora dolorante Bartolomeo a sollevare la spada e, con Lisa, sia a portare a termine il loro compito sia a liberare Matilde, imprigionata nelle segrete del Palazzo. Lisa rientra così tra gli Umani. Ritornerà nelle terre del Regno Elfico solo al compimento della maggiore età. Di fronte ad un Bartolomeo abbattuto e sconsolato, mentre dorme subisce la rimozione dei ricordi da parte degli Elfi. Quando si sveglia, il mattino dopo, abbraccia la zia e si reca a scuola. In

12 classe conosce un nuovo compagno, Bartolomeo, e viene invitata dalla Professoressa Rizzardi ad aiutarlo nei compiti. Lei accetta di buon grado, mentre la Professoressa, girata verso la lavagna, nasconde con un ciuffo di capelli una lunga orecchia a punta.

13 Sinossi di Lisa Verdi e l antico codice Libro secondo della Trilogia La Signora degli Elfi Lisa Verdi è rientrata tra gli Umani e le è stato rimosso ogni ricordo legato alla sua permanenza tra gli Elfi. Ha dimenticato anche il suo amore per il dolce Generale Bartolomeo. Un giorno, mentre si trova in libreria con i suoi amici Gianni e Matilde, viene riportata bruscamente dal suo Guardiano nel Regno Elfico. Dopo pochi istanti di permanenza nella sua terra d origine, i ricordi le esplodono nella mente, insieme ad una fastidiosa sensazione. Scoprirà infatti che sua madre Marta, Signora degli Elfi, ha sacrificato se stessa per riportare in vita il figlio Luca, l unico Elfo in grado di prendere l

14 Antico codice, custodito nella Biblioteca Segreta, per nasconderlo alle avide mani degli Stregoni, che vogliono riportare in vita la Madre, l origine di ogni male. Lisa è sconvolta e fatica ad accettare il ritorno del fratello, in quanto ha comunque perso la persona che più a- mava al mondo, insieme alla zia Anna. Ma la morte della madre sarà solo l inizio di una serie di emozioni e di avvenimenti che segneranno profondamente l animo di Lisa. Avrà un duro e pericoloso scontro con Lìspoto, principe degli Elfi Vampiro che, incaricato dal nemico di ucciderla, si innamorerà di lei sin dal primo istante, risparmiandole pertanto la vita. Scoprirà poi l esistenza di altre due Profezie: la seconda avrà come protagonista Matilde, mentre la terza vedrà come personaggio principale e assoluto Gianni. Ma la Bibliotecaria, interrogata da Lisa che vuole avere maggiori dettagli, non le rivelerà nulla, dicendole che

15 solo l ignoranza delle Profezie consentirà loro di avverarsi. Nel frattempo, Gianni scopre di provare una forte attrazione per Andromeda, mentre Matilde è totalmente rapita dal fascino di Luca, che corrisponde questo nuovo sentimento. Lisa si scontra inoltre con un nuovo potere, quello dello Spostamento o- nirico, per mezzo del quale, mentre dorme, riesce ad avvicinarsi alla persona che la sta pensando. Scopre quindi che Elia è rinchiuso nelle prigioni del Palazzo Reale e che Lìspoto sta tramando per liberarlo. Ma Lisa non sa che una Spia dai lunghi capelli argentati e dai capelli grigi si aggira per i corridoi del Palazzo Reale, riportando poi ogni informazione utile al perfido Generale Guglielmo. Per impedire il ritorno della Madre, Luca si impossessa dell Antico codice e lo porta sino al Bosco delle nebbie eterne, presso l abitazione della Strega Meredith, che gli deve consegnare un piccolo sarcofago, ove riporlo.

16 Qui Lisa si imbatte negli Spettri, anime erranti che, se fissate negli occhi, si insinuano nella mente dei viaggiatori, conducendoli alla pazzia e, quindi, alla morte. Ma l intervento i- naspettato di Meredith salva Lisa dalla fine imminente. La Strega consegna quindi il piccolo sarcofago a Luca e tutta la compagnia si sposta al Lago di Smeraldo. Qui fa la conoscenza del Vecchio Eremita, il Custode dell Energia Verde che giace nelle profonde e letali acque del lago e che, in unione con l energia Gialla del Sole di Aresil, custodito da Andromeda, lavora per mantenere inalterato l equilibrio dell intero Universo. E qui ha luogo la seconda Profezia. Con l aiuto di Matilde, Luca riesce ad aprire il Sarcofago e sta per riporre l Antico Codice, quando la compagnia viene attaccata dai soldati del Generale Guglielmo e dagli Elfi Vampiro. Lisa e gli amici vengono immobilizzati, mentre gli Stregoni, con il potere della loro mente, riescono a leggere

17 l Antica Formula che riporterà in vita la Madre. Dopo un feroce scontro, Gianni e Lisa vengono rapiti e condotti sino al Palazzo del Regno delle Paludi, dove assisteranno inermi al ritorno della Madre. Lisa scoprirà un amara e terribile verità. Silvia, la Madre, altri non è che Lucilla, mamma di Elia e moglie del Nero Signore degli Elfi. Mentre Lucilla cambia il proprio aspetto in quello di una splendida femmina dai lunghi capelli castani, Lìspoto fa di tutto per salvare la vita di Lisa. Ma la Madre, dopo essersi liberata del Generale Guglielmo che non considera più di alcuna utilità, scaglia contro di lei e Gianni delle lame di ghiaccio, che si infrangono però contro una barriera formata da un ragazzo, che dirà di essere un Ribelle del Pianeta Aresil, giunto per aiutare la Signora degli Elfi. Lisa e Gianni si ritrovano nella camera della prima, feriti ma salvi. Una volta ripresasi, Lisa viene obbligata da Andromeda a rientrare nella Terra per incontrare una persona che l aiuterà a

18 combattere e a fermare la terribile Madre. Mentre la Spia trama alle spalle della nuova Signora degli Elfi, Lisa promette a Marta che farà di tutto per fermare Silvia, il cui ritorno segna l annientamento rapido e inesorabile dell equilibrio delle energie gialla e verde e, quindi, l inizio della fine dell intero Universo.

19 Intervento di Giuseppe Antoni autore della saga I Leoni del Medebai, 0111 edizioni. ********** Da un idea venutami leggendo la trilogia de La Signora degli Elfi di M. P. Black Un Amore al di là del Tempo Un omaggio all autrice (Un sogno di Lisa: e se tutto fosse nato così?) La Signora degli Elfi stava camminando su uno spesso strato di erba e muschio che ricopriva la roccia del fondovalle, mentre ai lati si alzavano imponenti gli abeti. Non tornava spesso nella Terra degli Uomini, il suo compito era gravoso e non le lasciava

20 molto tempo libero per quello che considerava uno svago e al tempo stesso una necessità: amava questo mondo, il pianeta sul quale era nata, figlia degli Uomini e degli Antichi, Regina degli Elfi, destinata a guidarli nell universo parallelo che questi avevano avuto in dono dai Progenitori. Forse l atmosfera che regnava in quella valle che lei si ricordava ancora percorsa da un immenso ghiacciaio solo poco tempo prima (almeno per la sua scala temporale fatta di eternità), l aveva resa meno sensibile al pericolo che stava correndo, anche se immortale e immune dalla vecchiaia poteva essere uccisa e i nemici non le mancavano. In quello stesso momento due paia di occhi spiavano i suoi movimenti dai fianchi opposti della valle e, se quegli occhi azzurri che la seguivano dalla sua destra erano solo incuriositi e stavano ammirando la sua bellezza superiore a qualsiasi immaginazione Umana, gli altri, grandi, gialli, attraversati da una stretta pupilla orizzontale, emanavano un odio senza fine; il Nemico l aveva seguita

21 attraverso il Passaggio fra i due mondi e adesso attendeva solo il momento giusto, quando lei si fosse distratta al punto da non fare più in tempo a usare i suoi poteri elfici per respingere l assalto che intendeva portarle. L attacco giunse improvviso e inaspettato. La Signora si era chinata per osservare da vicino un ciuffo di mughetti che spuntavano con le loro piccole lanterne diafane alla base di un masso erratico che costringeva il torrente a girarvi attorno. Un nero essere che sembrava un enorme avvoltoio piombò su di lei slanciandosi dall alto di un abete mentre un fischio stridulo lacerava l aria. Prima ancora che la donna potesse fare in tempo a volgersi verso il pericolo, il mostro le fu addosso. Invano la sua mano corse al ciondolo che portava al collo e che avrebbe dovuto proteggerla da qualsiasi pericolo È inutile che tu cerchi protezione nel tuo amuleto, Signora degli Elfi. Nulla può contro di me e io avrò il tuo sangue e la tua vita!

22 La Signora non riusciva nemmeno a urlare, paralizzata più dalla rabbia che dall orrore. Se il suo Nemico era riuscito a raggiungerla fin lì, nella Terra degli Uomini, i Guardiani che aveva lasciato al Passaggio per potersene stare da sola dovevano essere tutti morti. Si ritrovò a fissare a pochi centimetri di distanza quegli occhi gialli iniettati di sangue, mentre lui le piegava la testa di lato per offrire la gola indifesa ai lunghi canini che si intravedevano fra le labbra aperte in un sogghigno feroce. SWACK SWACK! Due frecce dagli impennaggi grigi screziati, fatti con le remiganti della coturnice alpina, si piantarono in rapida successione nella schiena del mostro. Subito dopo un nuovo combattente si lanciò nella mischia; un guerriero vestito con gambali di pelle, a torso nudo, barba e capelli castano chiari e lunghi almeno quanto quelli della Signora pur se incolti e arruffati, le braccia muscolose segnate da alcuni semplici tatuaggi, attraversò di corsa il torrente e si scagliò armato solo

23 di una piccola ascia di rame rossiccio contro il mostro, menando fendenti con tutta la sua forza di montanaro. SCRIIIIIEEEEEEEKK! Il grido di dolore, di rabbia e di sorpresa dell essere demoniaco si trasformò nello stesso fischio udito poco prima, mentre questo si girava ad affrontare un avversario che mai si era pensato di trovare. Il cacciatore continuò a picchiare, per niente spaventato dalla visione diabolica di quegli occhi e dei colpi che quello menava alla cieca nel tentativo di difendersi; la lama dell ascia penetrò profonda più volte nel torace, poi colpì la testa con un rumore di ossa che si spezzavano. Solo allora l essere sembrò cedere alla foga dell attacco, si ripiegò su sé stesso avvolgendosi nelle grandi ali nere, divenne sempre più piccolo e infine svanì in una nuvoletta verdastra maleodorante. Il montanaro si chinò sulla Signora che giaceva svenuta sull erba, il capo vicino al ciuffo di mughetti che poco prima aveva attratto la sua attenzione. Finalmente poteva vederla da vicino,

24 gli sembrò la donna più bella che a- vesse mai visto: i capelli biondi del colore dei fiori della ginestra, lunghi fino a metà della schiena, erano adesso sparsi sull erba come una nube d oro che incorniciava l ovale perfetto del volto, il petto si alzava e abbassava ritmicamente e non aveva segni visibili di ferite. Incuriosito provò a sfiorare con le dita la strana sostanza delle sue vesti, non conosceva niente di simile, non era la pelle di alcun a- nimale che conoscesse né corteccia di betulla come quella che a volte veniva impiegata per realizzare quella specie di rozzi mantelli usati per ripararsi dalla pioggia. Sentendola gemere leggermente, in due passi arrivò al torrente per tornare portando un po d acqua fresca nell incavo delle mani; la lasciò gocciolare sulla faccia della donna per rianimarla. Al contatto dell acqua fredda come il ghiaccio da cui proveniva, la Signora aprì gli occhi e i loro sguardi s incrociarono per la prima volta: occhi verdi come l erba si specchiarono in altri occhi, azzurri come il cielo; il

25 muto dialogo che intercorse fra loro fu più esplicito di qualsiasi discorso, capirono all istante d essere due corpi e una sola anima. Chi sei tu che mi hai salvato la vita? Io sono Thor della Montagna Verde, il Cacciatore! E tu chi sei, una dea o una fata? E cos era quel demone che ti aveva attaccato? Devi essere molto valoroso e non conosci la paura, Thor della Montagna Verde, e buono. Per non aver esitato un secondo ad accorrere in mio aiuto e aver affrontato un demone come il Principe degli Elfi Vampiro. Non potevi farcela a ucciderlo, ma sei riuscito a ferirlo e l hai costretto a fuggire. Pochi, anche fra la mia gente, avrebbero avuto altrettanto coraggio. Ho fatto solo quello che mi ha dettato il cuore. Non potevo permettere a quel demone di uccidere una Fata del Ghiaccio Azzurro. Perché tu sei una fata, vero? Non puoi essere altro, bella come sei. In un certo senso Ma tu sei ferito! La Signora degli Elfi sfiorò con le dita i due profondi tagli che attraversavano

26 in diagonale il torace dell uomo, dove gli artigli del mostro lo avevano colpito, e questi si richiusero subito senza lasciare alcuna traccia, nemmeno una piccola cicatrice, mentre il ciondolo che portava al collo lampeggiava di una luce argentata. Quindi, obbedendo a quell impulso che aveva già sentito prepotente in lei, gli si strinse addosso in un abbraccio subito ricambiato, le loro labbra s incontrarono in un bacio dolcissimo. Non avrei mai pensato d incontrarti così. Thor, il Cacciatore della Montagna Verde, hai detto che ti chiami, vuoi tu essere il mio compagno per una vita lunga quanto l eternità? Sapeva che il montanaro non aveva altri legami che potessero trattenerlo, i suoi sensi elfici ne erano sicuri, ma la domanda andava fatta. Se desiderava che quello sconosciuto diventasse il suo sposo, doveva lei per prima rispettare le antiche regole. Mia Signora, saprò esserne degno. Dal primo istante che ti ho vista, ho subito capito che non avrei mai potuto amare altri che te. Sono tuo per sem-

27 pre. rispose Thor, d istinto, come se in tutta la sua giovane vita non avesse aspettato altro, certo che quel momento unico sarebbe un giorno arrivato. Le parole erano state pronunciate, per l Antica Legge degli Elfi erano già marito e moglie; una cerimonia si sarebbe tenuta una volta rientrati al Palazzo Reale, per il piacere di quel popolo che l amava e ubbidiva, ma per Marta, Signora degli Elfi, e Thor della Montagna Verde, nulla avrebbe potuto essere più importante di quell istante in cui, per la prima volta, si erano guardati negli occhi e avevano capito che il loro destino sarebbe stato uno solo, per l eternità. * * * Molti millenni erano passati da quel giorno; spesso tornavano nella valle che aveva visto il loro primo incontro, l avevano vista mutare d aspetto al cambiare del clima e insieme alla valle, mutare, crescere e progredire la stirpe degli Uomini, mentre la stirpe degli Elfi continuava a vivere secondo

28 gli insegnamenti ricevuti dagli Antichi Padri. La loro unione era stata allietata quasi subito dalla nascita di un figlio, Luca, bello e coraggioso come i suoi genitori. La vita nel Mondo degli Elfi era continuata secondo le antiche leggi anche se un nuovo nemico si era presentato sotto le sembianze del Nero Signore, un elfo che si era ribellato al giusto governo della Signora e che più volte aveva mosso guerra contro di lei nel tentativo di spodestarla. Ma l esercito guidato da Thor il Cacciatore e dal Generale Luca, suo figlio, lo aveva più volte sconfitto costringendolo all esilio sul Picco Oscuro e a una tregua che ormai reggeva da molti anni. In quel momento di pace armata una novità venne ad allietare la vita di Marta e Thor. Mio sposo, Amore mio unico. Aspetto una bambina! Thor rimase per un attimo interdetto, il vino che stava bevendo gli colò sulla lunga barba non aveva mai accettato di tagliarsela e, anche se adesso la teneva ben curata come i capelli, era

29 l unico essere vivente nel mondo degli elfi a portarla, fatto che lo rendeva inconfondibile più ancora del fatto di non avere le orecchie a punta, quando compariva in pubblico al fianco della Signora o cavalcava alla testa dell esercito in compagnia del figlio, elfo in ogni dettaglio suscitando un sorriso in Marta. Dopo tanti anni? Ne sei sicura? E sei sicura che sarà una femmina? Sì Caro. I miei sensi elfici me lo hanno detto fin dal primo momento. E il dottor Bosco me lo ha confermato stamani. È meraviglioso! Poi un ombra calò sul volto di Thor. Rammenti cosa mi promettesti quando, poco dopo la nostra unione, mi spiegasti che i nostri figli maschi sarebbero stati più elfi che uomini, mentre le femmine sarebbero somigliate maggiormente alle donne interamente umane? Non mi opposi che nostro figlio Luca crescesse e fosse allevato come un Principe Elfo. Adesso però torno a chiederti se sei ancora disposta a crescere nostra figlia fra gli Uomini; anche se il mon-

30 do è molto cambiato rispetto ai miei tempi, ci terrei. Ho già previsto tutto; mia sorella Anna e il Generale Luca saranno in grado di reggere il Regno per i diciotto anni che noi passeremo sulla Terra con la nostra piccola e quando avrà raggiunto la maggiore età, sarà lei stessa a scegliere se continuare a vivere fra gli uomini o tornare con noi qui con gli elfi. I Guardiani del Generale Bartolomeo provvederanno a proteggerci da qualsiasi pericolo, anche se con te al mio fianco non temo nemici di sorta. Allora è deciso, Lisa nascerà nella stessa terra che ci ha visto incontrarci. Adesso, non lontano dalla nostra valle e dal Varco che consente il passaggio fra i due mondi, c è una piccola casetta nel bosco, dove potremo stabilirci senza dare nell occhio. Hai già pensato a quali occupazioni potremo dedicarci? Non dobbiamo dare l impressione di essere degli sfaccendati, per il bene di nostra figlia. Io aprirò un negozio d erboristeria, sfrutterò le mie conoscenze per prepa-

31 rare tisane e pozioni che sembreranno quasi magiche. Ma io non potrò certo continuare a fare il militare! Troppe cose sono cambiate nel mio mondo, archi, frecce e asce sono passate ormai di moda! Oh, fossi in te non mi preoccuperei! Marta sorrise divertita; anche se si e- rano sempre tenuti aggiornati sui tanti mutamenti avvenuti sulla Terra, suo marito non sarebbe mai potuto essere un credibile impiegato d ufficio o un operaio specializzato. Da qualche tempo va di moda il ritorno alla natura, tu conosci boschi e foreste meglio di qualsiasi uomo di questo secolo, sarai un ambita guida per chi vorrà riassaporare la vita del tempo che fu, accendendosi il fuoco con due bastoncini o procurandosi il pranzo cercando di catturare una trota con le mani. Ed il tuo nome ha proprio quel ché di esotico che li affascinerà. HAHAHAHAHA! Voglio proprio vederli, questi mollaccioni che si spostano solo dentro alle loro scatolette di latta, alle prese con la vera vita sel-

32 vaggia! Mi dispiace quasi che non esistano più gli uri dalle lunghe corna e i grandi orsi dei miei tempi, quelli sì che erano impegnativi se volevi procurarti la cena, altro che fare la fila alla cassa di un supermercato! Pochi giorni dopo, Thor e Marta Verdi, una giovane coppia di sposi in attesa della nascita di una figlia, si trasferivano nella loro nuova casa, in un bosco piccolo e magico, lontano da tutto e da tutti Fine dell inizio! Giuseppe Antoni

33 PROLOGO Il mio cuore è diviso in due parti, uguali ma distinte, e entrambe sprigionano la più potente delle energie, quella dell amore indescrivibile, sovrano, che tutto può e tutto assorbe. Ma questo sentimento sta distruggendo la mia anima, la sbriciola in mille pezzi che si disperdono nel vento come petali di rosa Potrò mai ritrovare la tanto agognata pace e riunire il cuore nell amore unico, perfetto ed eterno? Lisa Verdi Regno del Re Sole, anno 1659

34 1. La Galleria degli Specchi Luigi XIV avanzò rapidamente verso l ingresso della Galleria degli Specchi e sorrise quando vide che i suoi ordini erano stati pienamente rispettati. Non vi era infatti alcuna traccia dei nobili che erano soliti seguirlo come cani al guinzaglio attraverso le molte stanze della Reggia di Versailles, dialogando degli usuali e noiosi argomenti che tanto lo tediavano da quando era stato incoronato Re di Francia. Si arrestò, inspirando una lunga boccata d aria, si girò per constatare di essere completamente solo, e infine varcò la soglia della Galleria con passo deciso e baldanzoso. Raggiunse circa la metà del lungo e ampio corridoio e passò in rassegna la

35 parete di fronte a sé, ricoperta da specchi luccicanti e splendenti della luce del primo mattino. Quindi si fermò ad osservare con interesse la propria immagine, sistemò un boccolo della parrucca che era sfuggito alla prigionia forzata dell acconciatura, e attese. Il cuore gli martellava in petto con un ticchettio assordante e le mani gli sudavano come il primo giorno in cui aveva posato gli occhi su una ragazza. Era mai possibile che il Re di Francia, che tante donne aveva conosciuto, tremasse e si emozionasse come un ragazzino inesperto, nell attesa del suo unico e più grande amore? Era trascorso un anno dall ultimo incontro con la magnifica dama che gli aveva rubato il cuore e troppe notti insonni avevano logorato il suo animo, nell attesa del momento in cui l avrebbe ancora stretta tra le sue braccia. Lui, il Re Sole, il Re dell Amore, a- vrebbe fatto qualsiasi cosa, anche rinunciare al suo Regno, pur di vivere con quella creatura meravigliosa che

36 popolava i suoi sogni e che sapeva scuoterlo con la forza di una tempesta. Restò ancora fermo per qualche istante dinanzi allo specchio, quindi sbuffò e prese a camminare nervosamente per la stanza, lanciando, di tanto in tanto, occhiate furtive verso il suo riflesso. Come mai era in ritardo? Perché la bellissima dama non lo aveva ancora beato della sua presenza? Lo stava forse prendendo in giro per qualche oscuro motivo e non si sarebbe presentata al tanto prezioso e atteso appuntamento? Il Re Sole era deciso ad abbandonare la Galleria, profondamente deluso e infuriato, quando una sottile folata di vento gli sfiorò la fronte e gli accarezzò una guancia. Ebbe la netta sensazione che il tempo si fosse fermato, anzi, ne era del tutto sicuro. Quando la dama appariva al suo cospetto, persone, animali, piante o creature del cielo arrestavano il loro movimento, e tutto veniva avvolto da una calma assoluta e immateriale.

37 Corse verso lo specchio centrale e vi si piazzò di fronte, con il cuore che gli pulsava nelle tempie in modo quasi doloroso e un desiderio sempre più incalzante di stringere tra le sue braccia la splendida dama. Dopo qualche istante, lo specchio si dissolse per lasciare lo spazio a un turbine di vento grigio e nero, che si muoveva a una velocità tale da costringere il Re ad arretrare di qualche passo. Poi, mentre il vento diminuiva il suo impeto, una lunga e folta chioma di capelli argentati apparve alla sua vista. La dama sorrise al Re di Francia e si inchinò al suo cospetto, mentre il vortice si dissolveva alle sue spalle, lasciando nuovamente spazio allo specchio lucente. Luigi, mio Signore sussurrò lei, col capo rivolto a terra. Mio sovrano e mio unico amore. Il Re Sole le corse incontro, le sollevò delicatamente lo splendido ovale del viso e la fissò a lungo nei sottili occhi azzurri, prima di parlare.

38 Andromeda, tu non devi inchinarti di fronte a me, io sono il tuo umile servo e lo sarò per l intera durata della mia vita, a te devoto in tutto e per tutto. Ti ho donato il mio cuore e la mia anima e come tuo schiavo ti imploro di considerarmi solo un uomo. Qui, al tuo cospetto, il Re di Francia non esiste. La dama gli sorrise malinconica e gli accarezzò una guancia. Sei così dolce, Luigi, mio tenero a- more gli sussurrò, a pochi centimetri dal suo viso. Come vorrei che tu non fossi il Re e io una Custode! Le nostre esistenze non sarebbero così tormentate e non ci obbligherebbero a piangere sulle disgrazie che ci travolgono come un fiume in piena! Luigi l abbracciò e la strinse forte a sé, accarezzandole i lunghi capelli argentati. Allora fuggiamo subito, senza indugi! Scappiamo da tutto e da tutti, lontano dai nostri odiati doveri! Posso trovare facilmente una fattoria in cui vivere soli, io e te, uniti per l eternità e nascosti ad occhi indiscreti.

39 Andromeda affondò il viso sulle sue spalle e lacrime lucenti scintillarono sull abito dorato del Re. Amore mio, non piangere, ti prego sussurrò lui, accarezzandole ancora i capelli. Sta a noi decidere se abbandonare il nostro destino, già disegnato da tempo, per seguire l istinto e le passioni. Io ti amo. Andromeda si staccò dall abbraccio e si passò lentamente il palmo delle mani sugli occhi colmi di tristezza. Ti amo anch io, mio dolce Luigi. Ma questo non è sufficiente per No, fermati, non voglio ascoltarti la interruppe il Re di Francia, ponendole un dito sulle labbra. Ero convinto che, nel nostro ultimo incontro, avessimo già preso questa decisione Andromeda, non sei forse qui, oggi, per abbandonare il tuo mondo e per unirti definitivamente al mio, via dagli sfarzi e dagli impegni di corte? Luigi fissò la splendida dama con ansia mista a preoccupazione e la vide arretrare di un passo verso lo specchio. Andromeda?

40 Lei scosse la testa, facendo ondeggiare i capelli argentati che si sparsero a ventaglio sulla schiena. Andromeda? ripeté lui, con la bocca secca e un vivo terrore dipinto negli occhi sbarrati. La dama arretrò di un altro passo e alzò le mani dinanzi a lui, mentre le lacrime avevano ripreso a solcarle il bel viso pallido e provato. Luigi, ho voluto questo incontro per dirti che non ci rivedremo mai più. Il nostro amore si spegne qui, tra le pareti di questa Galleria No! Luigi, ti prego, non è possibile continuare questa relazione, non mi è concessa! No, non ti lascerò scappare, non ti consentirò di allontanarti da me! Ti rapirò, ora, e ti imprigionerò finché non sarai rinsavita e ti getterai tra le mie braccia. Andromeda restò immobile, piegando però le labbra in un dolce sorriso. Amore mio, sai perfettamente che non puoi rapirmi sussurrò, avanzando lentamente verso di lui. I miei po-

41 teri sono immensi e a nulla varranno i tuoi sforzi per trattenermi. Inoltre, chi chiamerai per aiutarti? Il tempo al di fuori della Galleria è fermo e nessuno sa della mia esistenza e della mia presenza qui. Il Re sbatté più volte le palpebre e chinò il capo a terra, stringendo entrambi i pugni. Andromeda gli si piazzò di fronte e lo accarezzò dolcemente sul viso. Sapevamo fin dall inizio che questo amore non avrebbe avuto storia. I nostri destini sono troppo importanti per la sopravvivenza del Genere Umano e del Popolo Elfico. Abbiamo il dovere di seguire le strade che ci sono state disegnate da tempo, anche se queste ci condurranno a un inevitabile separazione. Luigi la fissò per qualche istante nei sottili occhi azzurri, quindi le afferrò il viso e la baciò. Andromeda tentò di opporre resistenza appoggiandogli le mani sul petto, ma dinanzi alla sua insistenza si lasciò avvolgere dal tepore e dalla passione

42 di quel bacio, gettandogli le braccia al collo. Non posso vivere senza di te! gridò il Re di Francia con voce roca, quando si staccò dalla Custode del Sole di A- resil. La mia esistenza non avrà più alcun senso nulla avrà più valore, nulla! Taci, amore mio, io sono qui anche per aiutarti a non soffrire mormorò Andromeda sulle sue labbra. Cancellerò ogni ricordo di noi dalla tua mente, così tu potrai continuare a regnare sulla Francia come un sovrano abile e saggio. Che intendi dire? tuonò lui, allontanandola per colpirla con uno sguardo duro e feroce. Non toccherai la mia mente, non ti permetterò di annientare ciò che ho di più caro al mondo, cioè il ricordo del nostro unico e splendido amore! Andromeda sospirò e ricacciò indietro le lacrime. Sarà inevitabile, mio Signore mormorò ancora, con la voce arrochita dall emozione. E tu non potrai fermarmi in alcun modo.

43 No! urlò il Re, agguantandola per le braccia. Non puoi farlo, non devi farlo! Io ti voglio, ora, sempre, per l eternità! Mi dispiace sussurrò lei con un filo di voce, lasciando che le lacrime le rigassero le guance pallide. Allontanati da me. Co come? chiese Luigi, fissandola con occhi stralunati. Non puoi dire sul serio no, ti prego. Allontanati continuò Andromeda con voce ferma e bassa. VIA DA ME! Il Re di Francia sbarrò gli occhi quando l aura dorata della dama lo avvolse e lo spostò con delicatezza verso una delle ampie vetrate. Scosse la testa e alzò le braccia in a- vanti, in una muta richiesta di aiuto. Amore mio, ti prego sussurrò poi, biascicando le parole. Non lasciarmi. Andromeda fece un ampio respiro e aumentò ancora di più la sua aura, tanto che il Sovrano si vide costretto ad abbassare le braccia lungo i fianchi.

44 Io non ti lascerò mai, Luigi, mai gli disse, mentre le lacrime continuavano a solcarle il viso. Un giorno ci incontreremo ancora, te lo prometto. Io ti cercherò sempre, in ogni istante della mia vita. Il Re di Francia tentò di scuotere la testa, ma riuscì solo a compiere un impercettibile movimento alla sua sinistra. Quando quando chiese, fissandola nei sottili occhi tristi. Andromeda sospirò nuovamente e chinò il capo a terra. Non posso rispondere a questa domanda, non ne ho il potere, ma accadrà presto. E ora ascolta, Luigi. Prima di operare sui tuoi ricordi ti farò un dono, che dovrai tenere sempre con te. Un dono? E che dono? Andromeda gli si avvicinò e, diminuendo un po l aura, gli afferrò una mano e gli pose sul palmo un anello d oro, al centro del quale spiccava una piccola pietra verde.

45 Esso proviene dal mio pianeta e contiene tutto l amore che ci lega. Quindi, tienilo sempre con te. Il Re di Francia osservò l anello con aria sconvolta e frastornata, quindi pose nuovamente lo sguardo sulla splendida dama che stava indietreggiando sempre più verso lo specchio. Io io non capisco non capisco balbettò con voce spezzata dall emozione. Ma ti obbedirò. Ti porgo però un unica domanda. Se fra qualche istante non mi ricorderò più di te, come potrà l anello continuare a pulsare del nostro amore? Andromeda gli sorrise con infinita dolcezza e lo fissò nei grandi occhi spaventati. Esso è collegato al tuo cuore, non alla mente. E dal cuore preleverà l energia necessaria che gli consentirà di mantenersi in vita. Capisco. Il Re di Francia strinse forte l anello nel palmo della mano, quindi osservò Andromeda con sguardo carico di terrore e di tristezza.

46 Quando entrerò nella tua mente per cancellare il ricordo del nostro amore, ti lascerò un messaggio. Saprai sempre, in ogni istante della tua esistenza, che l anello è importante e che non te ne dovrai separare mai, per alcun motivo. Lo terrai con te finché un Padre di Aresil non verrà qui per riprenderlo. Tu glielo consegnerai senza batter ciglio e in quell istante saprai che la tua vita sarà volta al termine. Il Sovrano spalancò gli occhi e cercò di compiere un passo verso di lei, senza tuttavia riuscire a muovere un solo muscolo del suo corpo ormai affaticato. Andromeda, amore mio, ti prego, non farlo. la supplicò, in un ultimo, disperato tentativo. Lei si asciugò le lacrime col palmo delle mani e socchiuse gli occhi. Pochi istanti dopo il Re giaceva a terra, supino, la parrucca scomposta, la mano destra stretta attorno al piccolo a- nello. Sbatté più volte le palpebre e si guardò attorno, mentre si alzava lentamente da terra.

47 Fissò la parete degli specchi dinanzi a lui, quindi si girò verso l ingresso. Sistemò alla meglio la parrucca sul capo, scosse la lunga giacca per allontanare qualche residuo di polvere, e infine si diresse verso l uscita a grandi passi. Non capiva assolutamente quanto gli era accaduto o perché si trovasse lì, completamente da solo, ma provava dentro di sé un grande senso di pace che lo rassicurò pienamente sul suo stato di salute mentale. Prima di abbandonare la Galleria degli Specchi, aprì la mano destra, fissò l anello e lo infilò sul dito indice. Sorrise e si avviò infine baldanzoso verso i suoi doveri di Re e di uomo.

48 2. Tensione Lisa Verdi se ne stava appollaiata sul terzo gradino della scala che portava al piano superiore della sua casa, a osservare gli amici Gianni e Matilde, immersi in una feroce discussione. Il primo, un ragazzo robusto e palestrato, gesticolava vistosamente, puntando in continuazione il dito indice contro la ragazza piccola e minuta che lo ascoltava con le braccia conserte. Lisa osservò Matilde spostare dagli occhi una ciocca di capelli rosso fuoco e sistemare sul naso gli occhiali, che sembravano traballare sotto le urla di Gianni. Attorno a loro saltellava nervosamente Bartolomeo, Generale dei Guardiani, un Elfo alto e magro, con lunghi capelli castani perennemente arruffati

49 e un gusto orrido nell abbinare i vestiti. Non si poteva proprio definire un bel ragazzo, ma possedeva tratti del viso decisi e regolari e un aria buffa e impacciata che aveva conquistato del tutto Lisa, facendola innamorare pazzamente di lui. Lisa sbuffò e abbracciò le ginocchia, ponendovi sopra il mento. Spostò quindi lo sguardo sulla zia che era appena entrata in salotto e stava cercando di aiutare Bartolomeo nell arduo compito di interrompere quell assurda litigata. Anna era un Elfo affascinante, con lunghi capelli biondi che le scendevano diritti sulle spalle e lucenti occhi azzurri dipinti in un ovale perfetto. Vestiva abitualmente abiti colorati e amava agghindarsi con quantità smisurate di collane, orecchini e bracciali. Lisa adorava la zia, era vissuta con lei per parecchi anni e l aveva sempre considerata come una seconda mamma. Senza Anna non sarebbe mai riuscita ad affrontare i pericoli ai quali era stata sottoposta negli ultimi mesi

50 e, soprattutto, a superare la perdita di sua madre Marta, Signora degli Elfi. Nel frastuono delle urla concitate di Gianni e Matilde, Lisa socchiuse gli occhi e ripensò alla madre, alle sue labbra sempre piegate in un dolce sorriso e ai lunghi capelli biondi che lei amava raccogliere in eleganti chignon. Serrò i pugni ripercorrendo gli attimi in cui le era stato riferito che Marta aveva sacrificato se stessa per ridare la vita a suo figlio Luca, assassinato qualche tempo prima dal perfido Generale Guglielmo. Riprovò le stesse, feroci sensazioni che l avevano stretta in un atroce morsa di dolore e che, a pochi giorni di distanza dalla perdita della madre, ancora le spappolavano il cuore, frammentandolo in mille, minuscoli pezzi. Sobbalzò quando sentì Matilde alzare la voce. Riaprì gli occhi, si riassettò i lunghi capelli castani e fissò l amica che ora fronteggiava spavaldamente Gianni, con le mani appoggiate sui fianchi.

51 E tu sei innamorato di una vecchiaccia che vive da millenni in una biblioteca sporca e ammuffita! urlò l amica, sistemando ancora gli occhiali sul naso. Quindi non rompermi più le scatole, intesi? Gianni la fulminò con uno sguardo truce e le sventolò il dito indice sotto il naso. Andromeda ha la mia stessa età, non è una vecchiaccia, anzi, è una ragazza bellissima, dolce, comprensiva, cioè esattamente il contrario di quello che sei tu, contenta? Cosa? urlò ancora Matilde, cominciando a tremare per la rabbia. Tu tu non ti rendi conto di quello che stai facendo lei lei è la Custode del Sole di Aresil! E è un aliena! Non capisci che ti sta solo prendendo in giro e che non ti ama veramente? Gianni la fissò in silenzio per qualche istante, quindi scoppiò a ridere. Parli proprio tu che ti sei innamorata di uno zombie! Di un cadavere ritornato in vita per compiere una stupida missione che non è neppure riuscito a portare a termine! D altronde, un tipo

52 effeminato come lui non potrebbe mai Insomma, la volete smettere? intervenne Anna, battendosi una mano sulla fronte. Mi state facendo scoppiare la testa con questa marea di assurdità! Basta, per favore, datevi una calmata! Eh no, Anna, ha iniziato lui gridò Matilde, additando Gianni. E il signorino o si scusa immediatamente con me, e ritira tutto quello che ha detto, o io io.. Tu, cosa? la interruppe Gianni, passandosi nervosamente una mano sui corti capelli scuri. Fatti entrare una volta per tutte in quella zucca vuota che io e Andromeda siamo una coppia perfetta e ci amiamo veramente, mentre Luca ti sta solo prendendo per i fondelli, e così ritorneremo ad essere amici come prima. A amici? balbettò Matilde, abbandonando le braccia lungo i fianchi. Io io credevo che ci amassimo... Oh, certo che vi amavate intervenne finalmente Bartolomeo, posando le

53 mani su una spalla di entrambi. Quindi ora fate la pace, da bravi bambini. Fatti gli affari tuoi! lo rimbeccò Matilde, scansando la sua mano come se fosse appestata. Esatto. Chi ti ha chiesto niente? ringhiò Gianni, strattonandolo per la maglietta ocra. Sarai anche un Generale, ma non rompere le scatole, ok? Anna sollevò gli occhi al cielo e Bartolomeo si frappose tra i due, fissandoli entrambi con aria truce. Solo in quell istante, temendo soprattutto per l incolumità di Gianni, Lisa si alzò noiosamente dal gradino che l aveva ospitata per un buon quarto d ora e si avvicinò al gruppo, allontanando l Elfo con un tocco delicato, ma deciso. Ora basta sussurrò a pochi centimetri dal viso di Gianni. Siete assurdi. Non voglio sentire i miei migliori a- mici che litigano per cavolate e si sbranano come bestie. In queste ore abbiamo pensieri ben più grandi da affrontare. I vostri discorsi sono ridicoli e del tutto inopportuni.

54 Matilde fissò Lisa con la bocca spalancata, quindi l abbracciò, singhiozzando. Mi mi dispiace hai hai ragione tu hai appena perso la mamma e noi siamo qui a litigare per niente per nulla scu scusa. Lisa le accarezzò i capelli e la scostò delicatamente da sé. Non è la perdita di mia madre a preoccuparmi, ora, quanto la presenza di Silvia nel Regno Elfico. Dobbiamo eliminarla, Matilde, te ne rendi conto? Ucciderla senza alcuna pietà, se vogliamo salvare la nostra pelle e quella degli altri poveri abitanti dell Universo. Ti pare poco? L amica sbatté più volte le palpebre, quindi tirò su col naso e spostò lo sguardo su Gianni. Ha ragione Lisa, dobbiamo smettere di litigare tra di noi. Abbiamo preso due strade diverse e ormai non possiamo più ritornare indietro. Facciamo pace? Gianni la fissò per qualche istante, quindi le allungò una mano.

55 Pace. sibilò tra i denti, mentre Anna alzava gli occhi al soffitto. Com è che dicevano gli indiani, i pellerossa? intervenne Bartolomeo, sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori. Ah sì! Seppelliamo l ascia di guerra, o una cosa del genere, vero? Lisa strabuzzò gli occhi, Gianni sbuffò, Matilde scosse la testa e Anna lo spinse verso la cucina. Ma che ti salta in mente? brontolò, gettandogli un grembiule da lavoro. Su, indossalo, dobbiamo sminuzzare la verdura. Eh? Che? Io cosa? Hai capito perfettamente! continuò Anna, spalancando la porta del frigo. Dobbiamo preparare lo stufato, quindi datti da fare, intesi? Bartolomeo sbottò e indossò il grembiule di malavoglia, sotto lo sguardo divertito di Matilde, che stava cercando di trattenere uno scoppio violento di risate. L attenzione di Gianni era invece catturata da Lisa, che si era lasciata cadere noiosamente sul divano e aveva af-

56 ferrato il telecomando della TV, facendo zapping da un canale all altro. E beh, e tu che hai? le chiese, sedendo accanto a lei. La Lisa che io conosco si sarebbe piegata in due dalle risate di fronte alla scena di prima. Diciamo che sei ehm patetica, ecco, questa è la parola giusta. Lei si strinse nelle spalle e continuò a fissare lo schermo della TV, dove le immagini si susseguivano veloci le une sulle altre. Ah! Fai pure la cafona, ora? Complimenti, proprio un bel comportamento, degno di una regina, direi. Ma non ti vergogni? Sei la Signora degli Elfi e te ne stai qui seduta a perdere tempo come una scolaretta annoiata! Lei respirò profondamente, ma non distolse lo sguardo dal video. Ehi, Lisa, dico a te, c è nessuno? E datti una mossa, svegliati, mi fai veramente pena! Gianni, smettila lo interruppe Matilde, che si era seduta sulla poltrona dal lato di Lisa. Lasciala stare, con tutto quello che ha passato

57 Oh! Poverina! La bambina ha perso la sua mamma e è stata presa a calci nel sedere! Anzi, nel sederone, già ti vedo bella grossa davanti alla TV a mangiare popcorn e a bere birra uh chissà che spettacolo! Gianni, basta lo interruppe ancora Matilde, notando che Lisa aveva gli occhi colmi di lacrime. Stai esagerando. Che succede di là? chiese Anna, mentre porgeva una carota a Bartolomeo. Si può avere un po di pace oggi? Domani sarà una giornata impegnativa, ci sono i preparativi per Si bloccò, portandosi entrambe le mani sulla bocca. Accidenti, non dovevo dirlo sussurrò, a pochi centimetri dall orecchio del Generale. Doveva essere una sorpresa la rimbeccò lui, guardandola di traverso. Spera che Lisa non abbia capito. Ma quando Bartolomeo sollevò gli occhi, lei era dinanzi a loro e li fissava con uno sguardo che la diceva tutta su quanto poteva avere o non avere sentito. Con le braccia conserte, tamburel-

58 lava noiosamente le dita sulla pelle, in attesa di una rapida spiegazione. Allora? li incalzò, dato che nessuno dei due osava aprire bocca, ostinandosi a tagliare le verdure a testa bassa. Che state tramando? Anna sospirò, si passò le mani sul grembiule e le si avvicinò, con le guance arrossate dall imbarazzo. Domani è il tuo compleanno, ricordi? Lisa sbarrò gli occhi. Domani io e Bartolomeo partiamo per Parigi, ricordi? Secondo quanto stabilito dal Consiglio e dai Padri di Aresil. C è stato un cambio di programma. La partenza è stata rinviata di un giorno. Lisa strabuzzò ancora di più gli occhi e si passò una mano tra i capelli, mentre spostava lo sguardo dalla zia a Bartolomeo, che se ne stava ancora a testa bassa, preso dal taglio delle verdure. Stai scherzando, vero? urlò, tanto che Gianni e Matilde scattarono in piedi con un rapido balzo. La Madre

59 di tutti i mali sta per muovere guerra contro il Regno Elfico e voi ve ne state qui a pensare al mio compleanno? Ma ma siete impazziti? Vi si sono inceppati gli ingranaggi del cervello? Avete bevuto? Non Ora basta! Non puoi rivolgerti a tua zia in questo modo, ok? Datti una calmata! Lisa spalancò la bocca e restò a fissare Bartolomeo che le si era avvicinato col suo grembiule da lavoro fucsia e la guardava, scuotendo la testa. Ripresasi dallo stupore, gli si piazzò di fronte e gli punzecchiò il petto col dito indice. Sei tu che non devi permetterti di parlarmi con questo tono gli rispose, al limite dell isteria. Io sono la Signora degli Elfi e voi tutti mi dovete rispetto! Sono stufa di essere trattata come una ragazzina, stufa di non capirci più niente di questi dannati mondi, stufa di dover rischiare la vita ogni giorno, di soffrire, di perdere chi a- mo stufa di tutto non ce la faccio più Lisa

60 Bartolomeo la fissò negli occhi ormai colmi di lacrime e le sollevò il mento. Io sono qui noi siamo qui, non sei sola. Lei si passò una mano sul viso, quindi arretrò di un passo, fissando Bartolomeo con uno sguardo carico di incredulità e di disprezzo. No, non è vero, io sono sola, perché nessuno di voi sembra rendersi veramente conto della gravità della situazione. Domani è il mio compleanno? E che vorreste fare? Dare una bella festicciola mentre stiamo per andare tutti all altro mondo? No, ditemi che è uno scherzo, vi prego. Non è uno scherzo. le rispose Anna, con tono alquanto seccato, mentre si dirigeva nuovamente in cucina con passo rapido. Afferrò il coltello e prese ad affettare con rabbia una carota, i cui pezzi volarono in più punti del tavolo. Se vuoi proprio saperlo, è stata una mia idea. Domani compi diciassette anni e voglio festeggiarti alla grande. Te lo meriti, dopo tutto quello che hai dovuto subire e per quanto hai soffer-

61 to. E non cambierò idea, intesi? Neppure se si dovesse presentare la Madre in persona! Lisa arretrò ancora di qualche passo e urtò Gianni, che sbuffò riservandole uno dei suoi sguardi più sprezzanti. Hai la puzza sotto il naso, mia cara le sussurrò lei all orecchio. Ma questo mi pare di avertelo già detto, o sbaglio? Lisa strinse i denti e si scostò dall amico, alzando il ciondolo reale di fronte a sé. Ma ma che fai? balbettò Matilde, fissando alternativamente l amica e il ciondolo con aria stralunata. Sei forse impazzita? Usare il tuo potere contro Gianni? Tua zia ha ragione, è giusto che ti fermi un attimo, che pensi a te stessa, che ti rilassi un po... Lisa non riusciva a credere alle proprie orecchie. Fissò Gianni che la guardava con le braccia abbandonate lungo i fianchi e i pugni stretti per la rabbia, spostò lo sguardo su Matilde che le aveva parlato con le mani sul petto e gli occhi lucidi di lacrime, quindi si fermò a os-

62 servare Anna e Bartolomeo che nel frattempo le si erano avvicinati, muovendosi con cautela. Lisa, sii ragionevole, abbandona il ciondolo le disse l Elfo con un filo di voce, alzando lentamente le braccia dinanzi a sé. La cosa sta prendendo una brutta piega. Tu non vuoi far del male a Gianni, vero? Lei spostò lo sguardo da Bartolomeo all amico che continuava a fissarla con disprezzo. Percepì l ondata di e- nergia che prendeva vita dal suo cuore, per irradiarsi al torace e penetrare con forza nel ciondolo che si illuminò all istante. Si sentiva forte, potente, indistruttibile e pensò che se la Madre fosse stata lì con lei, davanti a lei, l avrebbe certamente annientata. I capelli presero a mulinarle attorno al viso e i suoi occhi si strinsero a fessura, immersi in quelli duri di Gianni. Avrebbe potuto spazzarli via tutti, in un attimo, se solo lo avesse desiderato intensamente. E in quel momento comprese la dimensione reale del potere che racchiudeva nel suo animo, nella sua

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