Controllo di qualità amianto dei laboratori nazionali: risultati del progetto INAIL

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Roberto Pasquali
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1 Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro e Ambiente Controllo di qualità amianto dei laboratori nazionali: risultati del progetto INAIL Antonella Campopiano Circuiti di qualità nelle attività analitiche dell amianto: i risultati e le criticità. Accordo stato-regioni 7 maggio 2015 Ministero della Salute 30 Ottobre 2015

Campopiano Circuiti di qualità nelle attività analitiche dell amianto: i risultati e

2 REQUISITI MINIMI DEI LABORATORI PUBBLICI E PRIVATI CHE INTENDONO EFFETTUARE ATTIVITA ANALITICHE SULL AMIANTO D.M. 14 maggio 1996 (G.U. n 251 del 25 ottobre 1996 Serie Generale) SCHEDA DI PARTECIPAZIONE AL PROGRAMMA DI CONTROLLO DI QUALITA D.M. 7 luglio 1997 (G.U. n 236 del 9 ottobre 1997 Serie Generale)

3 D.M. 7 luglio 1997 (G.U. n 236 del 9 ottobre 1997 Serie Generale)

4 Il personale del laboratorio: REQUISITI MINIMI D.M , All. 5 punto 5 deve comprendere un laureato in discipline tecnico-scientifiche ed un collaboratore provvisto di diploma di scuola media superiore, entrambi con specifica e comprovata esperienza nelle specifiche tecniche impiegate per l analisi. Qualunque laboratorio che intenda operare nel campo dell analisi di campioni contenenti amianto deve dotarsi della strumentazione opportuna: per la determinazione dell amianto in campioni aerodispersi MICROSCOPIO OTTICO IN CONTRASTO DI FASE MICROSCOPIO ELETTRONICO CON MICROANALISI. per la determinazione dell amianto nei materiali in massa DIFFRATTOMETRO A RAGGI X SPETTROFOTOMETRO IR

comprovata esperienza nelle specifiche tecniche impiegate per l analisi.

5 REQUISITI MINIMI D.M , All. 5 punto 5 Tutti i laboratori, oltre a possedere i requisiti minimi, devono partecipare ad un apposito programma di controllo di qualità, inteso a verificare l idoneità e la affidabilità nelle attività analitiche sull amianto. La mancata attuazione dei programmi di qualità ha di fatto limitato gli obblighi di legge a quelli del possesso dei requisiti minimi iscrizione dei programmi di qualità favorendo i laboratori con minore professionalità

controllo di qualità, inteso a verificare l idoneità e la affidabilità nelle attività analitiche sull amianto.

6 Piano Nazionale CCM: ISPESL 2008 Accordo di collaborazione tra il Ministero della Salute e l ex ISPESL tramite un progetto CCM (Centro Nazionale per la Prevenzione e Controllo delle Malattie) Obiettivo Attuazione dei programmi di controllo di qualità Creazione di una rete di laboratori accreditati pubblici e privati

Prevenzione e Controllo delle Malattie) Obiettivo Attuazione dei programmi di

7 Laboratori primo circuito: 255 Laboratori iscritti: 220

8 Progetto INAIL Nel 2011 il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell INAIL ha messo a disposizione dei fondi per collaborazioni in studi e ricerche area di intervento- Emersione e prevenzione dell esposizione all amianto in settori non tradizionali- (delibera CIV n. 13 del 27/7/2011) Dati identificativi del progetto Proposta di NUOVI PROGETTI sulle aree di intervento indicate dal CIV (Delibera CIV n.13 del 27 luglio 2011) Titolo Progetto Dipartimento proponente Responsabile scientifico Durata mesi 24 Sistemi di prevenzione e monitoraggio in esposizione atipica di amianto e materiali sostitutivi - ambiente scolastico Igiene del lavoro Antonella Campopiano

13 del 27/7/2011) Dati identificativi del progetto Proposta di NUOVI PROGETTI sulle aree di intervento indicate dal CIV (Delibera CIV n.

9 Progetto INAIL Sintesi degli obiettivi Qualificazione dei laboratori pubblici e privati che effettuano analisi di amianto attraverso la programmazione periodica di un circuito di qualità. Valutazione del rischio amianto in uno degli ambienti più frequentato dai ragazzi quale l ambiente scolastico. Individuazione dei criteri rivolti alla determinazione di una scala di priorità di intervento per l abbattimento e/o la diminuzione del rischio amianto. Valutazione in vitro degli effetti biologici di nuovi materiali fibrosi utilizzati in sostituzione dell amianto. obiettivo sezione laboratori- garantire la continuità del programma di qualificazione dei laboratori che intendono effettuare attività analitiche sull amianto e rispondere al citato D.M. 14/5/96 in attesa dell Accordo Stato Regioni.

Individuazione dei criteri rivolti alla determinazione di una scala di priorità di intervento per l abbattimento e/o la diminuzione del rischio amianto.

10 Laboratori secondo circuito: 220 Laboratori iscritti:

12 SOPRALLUOGHI DEI CENTRI REGIONALI AMIANTO PRESSO I LABORATORI

13 SOPRALLUOGHI DEI CENTRI REGIONALI AMIANTO PRESSO I LABORATORI Requisiti organizzativi e gestionali Personale Luogo di lavoro e condizioni ambientali Campionamento Metodi di prova e loro validazione Apparecchiature

Personale Luogo di lavoro e condizioni ambientali

14 Luogo di lavoro e condizioni ambientali Assenza di cappa chimica Assenza di cappa per polveri 10% 30% dei laboratori partecipanti non aveva una cappa per polveri Apparecchiature: MOCF Vetrino di prova HSE Liquidi di contrasto 10% 9% dei laboratori partecipanti al circuito MOCF aria non aveva il vetrino di prova 50% 50% dei laboratori non ha liquidi contrasto

Apparecchiature: MOCF Vetrino di prova HSE Liquidi di contrasto 10% 9% dei laboratori

15 LE REGOLE DI ATTUAZIONE DEL CIRCUITO SONO DESCRITTE NEI PROTOCOLLI PER IL CONTROLLO DI QUALITA MICROSCOPIA OTTICA IN CONTRASTO DI FASE PER L ANALISI DI CAMPIONI IN MASSA MICROSCOPIA OTTICA IN CONTRASTO DI FASE PER L ANALISI DI CAMPIONI AERODISPERSI MICROSCOPIA ELETTRONICA DIFFRATTOMETRIA A RAGGI X SPETTROFOTOMETRIA IR CLASSIFICAZIONE DEI RISULTATI soddisfacenti insufficienti insoddisfacenti

CONTRASTO DI FASE PER L ANALISI DI CAMPIONI AERODISPERSI MICROSCOPIA ELETTRONICA DIFFRATTOMETRIA A

16 Conteggio di fibre di amianto aerodisperse in MOCF e SEM

17 MACROAREA MOCF PIEMONTE EMILIA ROMAGNA CAMPANIA UMBRIA BASILICATA CALABRIA LOMBARDIA PUGLIA SARDEGNA SICILIA LAZIO LIGURIA TOSCANA CENTRO DI RIFERIMENTO ARPA Emilia Romagna AUSL 2 Bastia Umbra ARPAB Potenza ASL Viterbo VALLE D AOSTA VENETO PROV AUT TRENTO BOLZANO ARPAV- Verona FRIULI MARCHE ABRUZZO MOLISE ARTA Teramo MACROAREA SEM VENETO PROV AUT TRENTO BOLZANO FRIULI PIEMONTE VALLE D AOSTA LOMBARDIA LIGURIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA MARCHE UMBRIA SARDEGNA LAZIO ABRUZZO CAMPANIA BASILICATA PUGLIA CALABRIA SICILIA CENTRO DI RIFERIMENTO ARPAV Verona ARPA Emilia Romagna ARPAT Firenze ASL Viterbo ARPAB Potenza

MOLISE ARTA Teramo MACROAREA SEM VENETO PROV AUT TRENTO BOLZANO FRIULI PIEMONTE VALLE D AOSTA LOMBARDIA LIGURIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA MARCHE UMBRIA

18 Circuito MOCF aerodisperso Gruppi di circa laboratori Ogni gruppo riceveva un set di 4 vetrini di riferimento idonei per il conteggio di fibre il valore di riferimento R di fibre di amianto del vetrino è assegnato dalla mediana di tutti in conteggi del gruppo compresi quelli dell INAIL, ISS e CRA insoddisfacenti 3 letture su 4: soddisfacente... ( R 2.34) 2... ( R 1.57) 2...R... ( R ) 2...( R ) letture su 4: soddisfacente 2 letture su 4: insufficienti insoddisfacenti RICE performance assessment - Regular Inter-laboratory Counting Exchange- Health and Safety Laboratory (HSL)

CRA insoddisfacenti 3 letture su 4: soddisfacente... ( R 2.34) 2... ( R 1.57) 2...R... ( R + 1.96) 2...( R + 3.30) 2.

19 Circuito SEM Gruppi di circa 5 laboratori Ogni gruppo riceveva un set di 4 stub di riferimento idonei per il conteggio di fibre Il valore di riferimento R di fibre di amianto dello stub è assegnato dalla media delle letture effettuate dall INAIL, ISS e CRA La performance del laboratorio viene valutata anche in base alla classificazione della fibra Intervallo I... C1... A1...R... A2...C2... Intervallo II RICE performance assessment - Regular Inter-laboratory Counting Exchange- Health and Safety Laboratory (HSL)

La performance del laboratorio viene valutata anche in base alla classificazione della fibra Intervallo I... C1... A1...R... A2.

20 Conteggio di fibre di amianto aerodisperse in MOCF e SEM Laboratori % 33% Laboratori partecipanti 150 Soddisfacente e Insoddisfacente 5% Laboratori 54 Laboratori Partecipanti 38

21 Amianto nei materiali Ai laboratori è richiesta l individuazione di amianto con la tecnica della dispersione cromatica 94

22 Amianto nei materiali DRX FTIR Ai laboratori è richiesta l individuazione e l identificazione del tipo di amianto presente 8 %T , ,0 3689, , , ,19 960,19 607,50 436,07 405, , ,0 cm-1

23 MACROAREA FTIR VENETO VALLE D AOSTA PROV AUT TB FRIULI VG PIEMONTE EMILIA ROMAGNA TOSCANA MARCHE UMBRIA LOMBARDIA LIGURIA MOLISE CAMPANIA BASILICATA PUGLIA CALABRIA SARDEGNA SICILIA ABRUZZO LAZIO CENTRO DI RIFERIMENTO ARPA Piemonte ARPAM Pesaro ARPAB Potenza ARTA Teramo ASL Viterbo MACROAREA DRX PIEMONTE VALLE D AOSTA LOMBARDIA LIGURIA EMILIA ROMAGNA ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA FRIULI VG MARCHE MOLISE PROV AUT TB PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA UMBRIA VENETO LAZIO CENTRO DI RIFERIMENTO ARPA Emilia Romagna ARPAB Potenza ASL Viterbo

24 Amianto nei materiali Materiale fibrocemento cemento-amianto cemento-amianto vinile-amianto vinile rivestimenti rivestimenti cartone tessuto lane Tipologia di amianto Amianto assente Crisotilo Crisotilo e crocidolite crisotilo Amianto assente Amosite e SVF SVF crisotilo Fibre aramidiche SVF SODDISFACENTE 3 risultati corretti su 3; INSUFFICIENTE 2 risultati corretti su 3; INSODDISFACENTE

25 Amianto nei materiali Laboratori 86 21% 30% Laboratori 109 Soddisfacente e Insoddisfacente Laboratori % 3% Laboratori 21 Laboratori 94 40% 0% Laboratori 39

27 Laboratori qualificati laboratori

28 Laboratori qualificati MOCF SEM FTIR DRX

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