Gli enti non commerciali nelle imposte sui redditi
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- Silvestro Berardi
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1 Gli enti non commerciali nelle imposte sui redditi
2 Qualificazione Gli enti non commerciali sono quelli (pubblici o privati), diversi dalle società, nonché i trust, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali. Perché si abbia attività commerciale è necessario che l ente svolga attività economica, ossia l attività deve essere programmaticamente sostenuta da entrate di natura corrispettiva. In presenza di remunerazioni prevalentemente liberali o contributive l ente si qualifica come ente non commerciale
3 Non commercialità (associazioni) Soggetti alla disciplina fiscale degli enti non commerciali Pero : le somme versate dai soci o associati a titolo di quote o contributi associativi non concorrono a formare il reddito complessivo dell'ente associativo; mentre le somme, i contributi e le quote supplementari, pagate dai soci o associati per attività commerciali che l ente svolge nei loro confronti, concorrono a formare il reddito.
4 Perdita dello status di non commercialità dell ente L art. 149 del tuir prevede una presunzione legale di perdita della qualifica di ente non commerciale quando viene esercitata prevalentemente attività commerciale per un intero periodo d'imposta. La perdita di tale qualifica vale sia ai fini delle imposte sui redditi sia ai fini dell'imposta sul valore aggiunto. Il secondo comma dell'articolo 149 fornisce un elenco di parametri che devono essere presi in considerazione insieme ad altri elementi per la qualificazione commerciale dell'ente:
5 Perdita dello status di non commercialità dell ente a) prevalenza delle immobilizzazioni (al netto degli ammortamenti) relative all'attività commerciale rispetto ad altre attività; b) prevalenza dei ricavi derivanti da attività commerciali rispetto al valore normale delle cessioni o prestazioni afferenti le attività istituzionali; c) ) prevalenza dei redditi derivanti da attività commerciali, rispetto alle entrate istituzionali (sovvenzioni, liberalità, quote associative); d) prevalenza delle componenti negative inerenti all'attività commerciale rispetto alle restanti spese.
6 Reddito Complessivo Il reddito complessivo degli enti non commerciali è formato da varie categorie di reddito: fondiario, di capitale, d'impresa e diversi, senza che assuma alcun rilievo né il luogo di produzione dei redditi, né la destinazione degli stessi. Tale reddito deve essere quindi determinato in base alla somma delle singole categorie di reddito, diminuita dalle perdite derivanti dall'esercizio di imprese commerciali.
7 Reddito fondiario Il canone risultante dal contratto di locazione ridotto dell'importo delle spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico per la realizzazione degli interventi di manutenzione, fino a un massimo del 15 per cento del canone medesimo o, se superiore, rendita catastale rivalutata dell'immobile
8 Reddito di capitale Resta fermo che gli enti non commerciali non devono dichiarare né i redditi soggetti ad imposta sostitutiva (proventi dei fondi comuni d'investimento mobiliare, dei fondi pensione), né quelli soggetti a ritenuta a titolo d'imposta. In relazione agli utili percepiti dagli enti non commerciali, l'articolo 4, comma 1, lett. q), del D.Lgs. n. 344/2003 ha previsto specificatamente che non concorrono alla formazione del reddito imponibile, in quanto esclusi, nella misura del 95 per cento del loro ammontare.
9 Esclusione generale dal reddito imponibile per enti non commerciali Ai sensi del comma 3 dell'art. 143 del TUIR, non concorrono alla formazione del reddito imponibile: 1) i fondi pervenuti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente, anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione. 2) i contributi corrisposti da amministrazioni pubbliche in regime di convenzione o accreditamento per lo svolgimento di attività aventi finalità sociali in conformità ai fini istituzionali; oggetto di tale agevolazione è la singola attività convenzionata o svolta in regime di accreditamento.
10 Esenzione da imposte di alcuni redditi immobiliari Sono esenti da imposte sui redditi: 1) i redditi degli immobili dello Stato o di enti locali i quali siano adibiti ad usi o servizi di pubblico interesse; 2) i redditi degli immobili con destinazione ad uso culturale
11 Oneri deducibili Gli enti non commerciali possono dedurre dal reddito complessivo i contributi,le donazioni e le oblazioni erogati in favore di organizzazioni non governative idonee alla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo per un importo non superiore al 2% del reddito complessivo dichiarato.
12 Reddito Imponibile e Imposta Lorda Una volta calcolato il RC e sottratti gli oneri deducibili, si ottiene il Reddito Imponibile. L aliquota e quella IRES, 27.5% Trovata l imposta lorda, si applicano le detrazioni
13 Detrazioni da imposta (1) Sono detraibili, nella misura del 19% del loro ammontare, fra gli altri i seguenti oneri: 1) le erogazioni liberali in denaro a favore dello Stato, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e di associazioni legalmente riconosciute che, senza scopo di lucro, svolgono o promuovono attività di studio, di ricerca e di documentazione di rilevante valore culturale e artistico; 2) le erogazioni liberali in denaro, per importo non superiore al 2% del reddito complessivo dichiarato, a favore di enti o istituzioni pubbliche, fondazioni e associazioni legalmente riconosciute che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo, effettuate per la realizzazione di nuove strutture esistenti, nonché per la produzione nei vari settori dello spettacolo;
14 Detrazioni da imposta (2) 3) le erogazioni liberali in denaro, non superiori a Euro 2.065,83, effettuate a favore delle ONLUS, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da fondazioni, associazioni, comitati o enti individuati con DPCM nei paesi non appartenenti all'ocse; 4) le erogazioni liberali in denaro per un importo non superiore a euro 2.065,83 a favore delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri previsti dalle vigenti disposizioni di legge; 5) le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro appartenenti al sistema nazionale di istruzione di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62, e successive modificazioni, finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa
15 Esenzione parziale da imposta sul reddito L'articolo 6 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601 prevede che l'imposta sia ridotta alla metà nei confronti dei seguenti soggetti: enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti ospedalieri, enti di assistenza e beneficenza; istituti di istruzione e istituti di studio e sperimentazione di interesse generale che non hanno fine di lucro, corpi scientifici, accademie, fondazioni e associazioni storiche, letterarie, scientifiche, di esperienze e ricerche aventi scopi esclusivamente culturali;
16 LE ONLUS NELLE IMPOSTE SUI REDDITI
17 ONLUS Organizzazioni non lucrative di utilità sociale: qualifica che alcuni enti che operano nel settore della solidarietà sociale possono adottare e che ha rilievo solo a fini fiscali. Con tale qualifica si risolve il problema della commercialità o meno degli enti, in quanto si stabilisce la non commercialità delle attività istituzionali svolte nel perseguimento di esclusive finalità di solidarietà sociale.
18 Imposte sul reddito Il regime è quello degli enti non commerciali, con agevolazioni concernenti l attività commerciale: Le attività istituzionali, svolte nel perseguimento di attività istituzionali, non sono considerate commerciali I proventi derivanti da attività direttamente connesse non sono tassati
19 Soggetti ammessi Associazioni Fondazioni Comitati Società cooperative Altri enti privati con o senza personalità giuridica
20 Settori di attività considerati sempre inerenti a finalità di solidarietà sociale Assistenza sociale e socio sanitaria Beneficenza Tutela patrimonio artistico Tutela ambiente e natura Promozione cultura e arte con apporti economici da parte dell Amministrazione centrale dello Stato Ricerca scientifica svolta da fondazioni
21 Settori di attività il cui va dimostrato il fine di solidarietà sociale Assistenza sanitaria Istruzione Formazione Sport dilettantistico Promozione cultura e arte Tutela diritti civili
22 Fine di solidarietà sociale Si verifica se le attività sono svolte A) a favore di persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari B) a favore di componenti di collettività estere, limitatamente agli aiuti umanitari
23 Attività connesse Possono essere: Analoghe a quelle istituzionali, rivolte a persone non svantaggiate Accessorie per natura a quelle istituzionali, in quanto integrative delle stesse Non devono essere prevalenti rispetto all attività istituzionale, e i relativi proventi non devono superare il 66% delle spese complessive dell organizzazione
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