Eugenio Montale. Iniziò la sua prima attività artistica e letteraria e nel 1925 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, intitolata Ossi di Seppia.

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1 Eugenio Montale Eugenio Montale nacque a Genova il 12 ottobre del Aveva una grande passione per la letteratura e la poesia, che coltivava in maniera disordinata in base agli interessi del momento. Nel 1917 partecipò alla Prima Guerra Mondiale. Iniziò la sua prima attività artistica e letteraria e nel 1925 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, intitolata Ossi di Seppia.

2 Il titolo del primo libro di poesie di Montale si riferisce ai relitti che il mare abbandona sulla spiaggia, come gli ossi di seppia che le onde portano a riva. Qualcosa di simile, vuole dirci il poeta, sono le sue poesie; in un epoca (quella dell Italia fascista) che non permette più ai poeti di lanciare messaggi, di fornire un interpretazione compiuta della vita e dell Uomo, le poesie sono frammenti di un discorso che resta sottinteso e approdano alla riva del mare come per caso, frutto di momentanee illuminazioni, che hanno per contorno il male di vivere, tipico dell uomo moderno.

3 Palazzo Strozzi a Firenze, sede del Viesseux Montale intanto approfondisce la conoscenza di altri poeti e scrittori, fra i quali Italo Svevo, Umberto Saba e il poeta americano Ezra Pound, attraverso il quale si avvicina alla letteratura anglosassone. Nel 1929 Montale fu nominato direttore del Gabinetto Viesseux, una prestigiosa istituzione culturale e scientifica di Firenze, tutt ora esistente ( fi.it/). Nel 1938 si rifiutò di aderire al Partito Fascista e di averne la tessera, pertanto gli fu tolto questo importante incarico e fu anche interdetto dalla pubblica amministrazione, cosicché si guadagnò

4 da vivere principalmente realizzando traduzioni di autori stranieri e collaborando con varie riviste. Nel 1939 pubblica la sua seconda importantissima raccolta di poesie: Le Occasioni. Anche in questo libro il motivo fondamentale è la disarmonia dell uomo con la realtà e anche il dolore esistenziale, che vengono principalmente da un senso di inadeguatezza dell esistenza umana di fronte al buio della realtà storica che si avvia al baratro della Seconda Guerra Mondiale. In molte poesie il poeta parla di una donna ideale, chiamata Clizia (presentata allo stesso modo della poesia del Dolce Stil Novo del Duecento), che è

5 il simbolo di un ideale umano e culturale riscattato dalla negatività della realtà contemporanea. Il titolo Le Occasioni, infatti, si riferisce proprio ai momenti dell esistenza in cui è possibile avvicinarsi all ideale di una realtà diversa. Nelle Occasioni hanno una grande importanza gli oggetti, che rimandano sempre a significati nascosti, non spiegati in maniera immediata, e la dimensione del ricordo. La vera protagonista di queste poesie è quindi l introspezione, il guardare all interno della propria anima. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu richiamato alle armi, ma presto venne congedato e visse il periodo dell occupazione nazista a Firenze. Dopo la Liberazione (25 aprile 1945) iniziò una breve attività politica, presto abbandonata con delusione. Nel 1948 Montale si trasferisce infatti a Milano, dove lavora come giornalista e

6 critico letterario al «Corriere della Sera» e interviene costantemente nell attualità culturale e politica del suo tempo. Nel 1956 esce la terza raccolta poetica di Montale, dal titolo La Bufera e altro. Una parte del titolo La Bufera, invece, si riferisce principalmente alla Seconda Guerra Mondiale. La struttura si rifà volutamente alla Vita Nuova di Dante, con un intreccio fra il presente storico e l amore per una donna, non reale ma vista come elemento di salvezza dal presente. La donna amata, Clizia, è il simbolo della lotta contro la violenza e il degrado, attraverso un ideale di poesia che si scontra con un mondo ostile e diffiden-

7 te. Ma non è la sola donna che appare in questa importante e complessa raccolta di poesie: la figura femminile si muove in un ambito enigmatico, cambia qualità e nomi, intrecciandosi alle diverse situazioni storiche in atto: il passaggio dalla speranza della fine della guerra a un dopoguerra angoscioso e sinistro diretto verso la fine della civiltà. La poesia diventa così progressivamente sempre più priva di certezza nel reale, più acre si fa il senso di disarmonia nei confronti della realtà, ora avviata ad un insensato sviluppo tecnologico e consumistico. Il periodo della guerra fredda, sotto la minaccia del conflitto atomico, fra Stati Uniti e Unione Sovietica, provoca l abbandono dell idea di una salvezza liberatrice simboleggiata dalla figura di Clizia, mentre si affaccia un nuovo personaggio femminile chiamata con un soprannome, Volpe, più vicina alla realtà materiale, lontana quindi dal mondo superiore e ideale, che è simbolo di un presagio di fine della civiltà.

8 Dopo un periodo di completo silenzio poetico esce nel 1971 Satura, e nel 1973 Diario del 71 e del 72, nel 1977 Quaderno di quattro anni; sono le ultime poesie di Montale, che ritorna con una nuova poesia, più diretta, più colloquiale, assolutamente lontana dal tono alto ed essenziale della poetica precedente. Il senso della nuova poesia, dal tono solo in apparenza più semplice ma sempre di grandissimo pregio e ricca di significato, si può riassumere in alcune parole pronunciate da Montale all Accademia di Svezia il 12 dicembre del 1975, durante la cerimonia di consegna del suo premio Nobel: «È ancora possibile la poesia?» si chiedeva Montale «In un mondo nel quale il benessere è assimilabile alla disperazione e l arte, ormai diventata bene di consumo, ha perso la sua essenza primaria?». Montale morì a Milano il 12 settembre 1981.