Progettazione di un Learning Object: un esempio nella didattica informatica
|
|
- Vittore Martina
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi di Genova Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Tesi triennale Progettazione di un Learning Object: un esempio nella didattica informatica Candidato: Christian Bianco (S ) Relatore: Prof. Luigi Sarti Anno Accademico
2
3 Abstract Il mondo dell e-learning è in continua evoluzione, fermentato molto dalle novità che le tecnologie dell informazione producono. In questo ambito si inseriscono anche i Learning Object (LO), oggetti di apprendimento digitali e non, che supportano il discente nell acquisizione delle competenze necessarie ad assolvere un determinato compito. Particolare importanza rivestono i metadati, che insieme ai contenuti creano lo scheletro di un LO. Standard e specifiche propongono diverse classificazioni e modelli di riferimento, offrendo al progettista una vasta gamma di scelte in accordo con l esperienza educativa da creare. Keywords Learning Object, LO, Learning Management System, LMS, e-learning, web 2.0, SCORM, LOM, Dublin Core, API, accessibilità, riusabilità, granularità, Ruby, RoR, wrapper, imanifest.xml, metadati, didattica informatica. 1
4 Indice Abstract...1 Keywords...1 Introduzione al Lavoro...3 Elaborazione Concettuale Learning Object Definizioni Caratteristiche Classificazioni Metadati Esempi Standard, Specifiche ed LO Esempi di standard Metadati Dublin Core IEEE/LOM ADL/SCORM Il Content Aggregation Model Il file Manifesto Lo SCORM Run Time Environment Lo SCORM Sequencing and Navigation Conclusioni: oltre gli standard...41 Elaborazione Logica My Learning Object Introduzione Struttura del Learning Object Codice e validazione Realizzazione del Learning Object Metadati del Progetto Risultati della Ricerca Appendice A: Learning Management System Appendice B: Esempi LO Repository Appendice C: Codice files Imsmanifest.xml Indice.controller.html Foglio Stile (a.css) Bibliografia Monografie Sitografia
5 Introduzione al Lavoro La presente ricerca rappresenta il mio elaborato per la tesi triennale del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione. L oggetto di questo mio lavoro riguarda la didattica in Rete, l e-learning, e più in particolare la progettazione e la creazione di Learning Object (LO), oggetti di apprendimento prevalentemente digitali, che dovrebbero servire ai discenti per acquisire delle conoscenze per mezzo di applicazioni elettroniche-informatiche. Il lavoro è diviso in tre parti. La prima, consiste nell elaborazione concettuale della ricerca. Verrà trattato il tema dei Learning Object dal punto di vista teorico, della letteratura, fornendo le basi epistemologiche sull argomento in oggetto. Vengono illustrati gli standard e le specifiche, la loro implementazione nelle piattaforme di gestione dei contenuti, ed il loro funzionamento. Una volta acquisite le fondamenta teoriche, si è passati all elaborazione logica del progetto. E stato creato un Learning Object, in accordo con quanto detto nella parte concettuale, conforme al modello SCORM, ed inserito in varie piattaforme per Learning Object (gli LMS), al fine di visualizzarne e verificarne il funzionamento. La terza parte, non compresa in questo scritto, è costituita da un insieme di diapositive, riassumenti i punti focali del mio lavoro, utilizzati per l esposizione orale del progetto. L argomento della tesi è piuttosto complesso e richiede un team di lavoro abbastanza esteso per poter essere svolto in ogni sua parte, quella prettamente tecnologica e quella educativa. Per questo motivo, argomenti quali la valutazione, le modalità di apprendimento del discente, il monitoraggio dei progressi o delle lacune, l accessibilità, la validazione del codice sono stati affrontati solo parzialmente, concentrando la ricerca prevalentemente sulla progettazione e sulla realizzazione di un Learning Object, partendo da zero, dalla carta per intenderci. Buona Lettura. Christian Bianco 3
6 Elaboraz ione Concettu ale 4
7 5
8 1 Learning Object 1.1 Definizioni Definire con precisione un Learning Object (abbreviato in questa lavoro e nella letteratura in generale con LO), non è una cosa semplice. Infatti dal 1994, data della prima definizione di un LO, molte accezioni sono state proposte. Di seguito elencherò quelle che hanno avuto maggiore utilizzo tra la comunità di esperti del settore. Innanzitutto l IEEE, l Institute of Electrical and Electronics Engineers, l organizzazione che si occupa di standardizzare la maggior parte delle tecnologie, ha definito i LO: Qualsiasi entità digitale o non digitale, che può essere usata, riusata e alla quale fare riferimento durante l apprendimento supportato dalla tecnologia [IEEE, 2001]. L IEEE aggiunge anche che un LO può contenere materiale multimediale, contenuti e software didattico, strumenti software oltre a in senso più ampio obiettivi di apprendimento, persone, organizzazioni o eventi rendendo la definizione parecchio generica, includendo in questo modo gran parte delle risorse informative esistenti. Wiley [2000] ha proposto una definizione che è diventata una delle più citate nella letteratura dei LO: Qualsiasi risorsa digitale che può essere riutilizzata per supportare l apprendimento. Anche questa definizione può sembrare generica ma introduce il concetto chiave di riusabilità, che tratteremo dettagliatamente nei prossimi paragrafi. Per quanto concerne la dimensione minima di un LO, ovvero la sua granularità riporto la definizione di L Allier che vede il Learning Object come la più piccola esperienza strutturale indipendente che contiene un obiettivo, una attività di apprendimento ed una valutazione1. Si stanno introducendo caratteristiche che diveranno peculiari per i LO, cioè quello della riusabilità, della modularità che insieme alla reperibilità (qualsiasi 1 Traduzione di Polsani [2003] 6
9 oggetto che non si trova con facilità è pressochè inutile) ed alla interoperabilità con altri sistemi, costituiscono la definizione di Cisco: Un Learning Object è basato su un singolo obiettivo di apprendimento, costruito a partire da una collezione di contenuto statico o interattivo e di attività pratiche didattiche. Esso può essere testato tramite valutazioni che misurano l apprendimento e che o fanno parte del Learning Object o sono allegate come gruppo a sé. Ogni parte costitutiva il Learning Object è identificata da metadati in modo da essere referenziata e ricercata sia dagli autori che dagli allievi [Cisco, 2003]. Un LO è visto quindi come un unità di conoscenza autoconsistente, con un obiettivo didattico ben definito, di dimensioni ridotte, usabile e riusabile in diversi contesti di apprendimento, sia didattici che tecnologici (in questo caso di parla di interoperabilità), facilmente reperibile tramite apposite descrizioni o metadati2. Ovviamente queste definizioni sono più adatte all aspetto teorico/descrittivo che a quello pratico/realizzativo. Vedremo in seguito come gli standard devono rappresentare una linea guida senza però ostacolare e vincolare l obiettivo del LO, che è quello di erogare e supportare l apprendimento per mezzo di tecnologie elettroniche/informatiche. 2 Cap 3 Sarti-Alvino-Fini pp.2-3 7
10 1.2 Caratteristiche Utilizzando la definizione di Learning Object proposta da Fini e Vanni [2004], e cioè un unità di conoscenza autoconsistente, in formato digitale, generalmente di piccole dimensioni, che può essere usata in più contesti o ambienti d apprendimento con finalità didattiche. Esso è facilmente reperibile e può essere riutilizzato, dall autore o da altri utenti, aggiornandolo o semplicemente modificandolo in funzione del nuovo contesto d uso possiamo trattare analiticamente le caratteristiche di un LO partendo dall accezione generale. Con unità di conoscenza, riveliamo la prima caratteristica dei LO: quella di essere un materiale didattico (LO significa letteralmente oggetto di apprendimento ) con lo scopo di insegnare o accrescere le capacità dello studente. Circa il formato digitale c è poco da dire: l ambiente tecnologico è il fiume sui cui poggia la palafitta chiamata Learning Object!3 La maggior parte delle definizioni viste nel precedente paragrafo, riferiscono tutte allla (piccola) dimensione di un LO. Ma piccola dimensione rispetto a cosa? Quale sarebbe la dimensione minima ottimale ovvero la granularità di un LO? La dimensione ottimale, o granularità di un LO, è tuttora al centro di discussioni legate alle possibilità di riuso del LO, a loro volta connesse con la decontestualizzazione e al rapporto inverso esistente proprio tra contesto e dimensioni.4 Fini e Vanni [2004] notano che il rapporto tra dimensione e riusabilità crea il seguente paradosso: le organizzazioni che intendano creare sistemi per la ricombinazione automatizzata dei LO dovranno utilizzare preferibilmente LO di grandi dimensioni, ma questi, come si è detto, sono 3 C è da dire per correttezza d informazione che l IEEE include nella definizione di LO anche risorse non digitali quali un libro, ma in questo lavoro analizzeremo esclusivamente risorse digitali. 4 Cap 3 Sarti-Alvino-Fini pp.2-3 8
11 meno riusabili di quelli più piccoli e hanno quindi una minore probabilità di venire effettivamente utilizzati5. Si può cominciare a notare come gli standard, se interpretati e seguiti troppo alla lettera, possono diventare un ostacolo (o meglio potrebbero intralciare ) la vera finalità di un LO, che risiede nell apprendimento e non nella sua dimensione. Per quanto riguarda la riusabilità, essa si può definire come la sua capacità di poter essere usato così com è, senza alcun ulteriore intervento di aggiustamento,6 da diversi utenti in diversi contesti. La riusabilità è una caratteristica peculiare dei LO. Vuole dire che il contenuto, o parte di esso può essere prelevato ed usato in un altro contesto, diverso dal precedente (in ambito aziendale vuol dire risparmio di soldi per la formazione, in quello universitario significa ottimizzazione dei tempi) Altra feature dei LO è l autoconsistenza, cioè la capacità di essere un entità autonoma, che non ha riferimenti ad altri contenuti. Le entità che compongono il Learning Object, diventano entità atomiche (chiamate Asset) e rappresentano contenuti non ulteriormente divisibili. Grazie ai metadati, attributi associati ai LO dove vengono inserite informazioni per semplificarne la reperibilità, anche il processo di riuso diventa notevolmente semplificato. L introduzione dei metadati, facilita l aggiornamento e la gestione dei contenuti. Inoltre un LO dovrebbe funzionare su ogni piattaforma, dovrebbe essere compatibile con ogni sistema operativo e usufruibile da ogni browser internet, senza bisogno di estensioni (plug in) specifiche. Alla riusabilità, si affianca la nozione di flessibilità intesa come la possibilità di utilizzo del LO in diversi contesti, rendendo un LO, almeno dal punto di vista teorico, un piccolo oggetto d apprendimento con vita propria e non vincolato ad altri sistemi od oggetti. 5 6 Fini pp.33 Fini pp.29 9
12 1.3 Classificazioni Anche se al momento non è stata elaborata una classificazione generale dei Learning Object, possiamo proporre la Tassonomia Preliminare dei Tipi di Learning Object7 individuata da Wiley [2000]. Lo scopo di questa tassonomia è di differenziare i vari tipi di LO disponibili per un uso in un contesto didattico. Bisogna sottolineare che questa tassonomia non è esaustiva e completa, in quanto include solo i LO con un alto livello di riusabiltà, escludendo tutti quello che non hanno questa peculiarità. La classificazione di Wiley prevede cinque tipi di oggetti: 1. Fundamental (Di base): risorsa digitale singola non combinata con altre, spesso usata come aiuto o esempio esplicativo; 2. Combined-closed (Combinati chiusi): ristretto numero di risorse (digitali) combinate, ma difficilmente utilizzabili in modo separato (es. montaggio di risorsa audio + video); 3. Combined-open (Combinati aperti): diverse risorse (digitali), combinate per essere utilizzate insieme (es. testo, immagini, video, audio combinati insieme in una pagina web); 4. Generative-presentation (Espositivi): combinazione di oggetti Fundamental e Combined-closed al fine di ottenere quesiti, simulazioni da sottoporre agli studenti; 5. Generative-instructional (Didattici). La distinzione tra i tipi di learning object risiede nell identificazione del modo in cui esso opera ed in alcune caratteristiche quali: Numero di elementi combinati: video, immagini, animazioni combinati al fine di ottenere un LO; Tipo di oggetti contenuti: tipo di LO che combinato può formare un nuovo LO; 7 Il documento di riferimento è La traduzione del paragrafo è mia, con l ausilio di alcuni temini già tradotti da Fini pp
13 Oggetti componenti riusabili: possibilità di estrapolare elementi di un LO per poterli riusare in modo separato in un nuovo contesto; Funzione tipica: descrive il modo generico di funzionamento del LO; Dipendenza esterna: questa caretteritica ci informa se il LO è legato (dipendente), ad un altro LO fornendoci le informazioni necessarie per usufruirne; Tipo di logica contenuta: algoritmi, procedure che costituiscono il LO; Possibilità di riuso intercontestuale: numero di diversi contesti nel quale il LO può essere usato; Possibilità di riuso intracontestuale: numero di volte in cui il LO può essere riusato nella stessa area di contenuto. Di seguito la tassonomia proposta da Wiley, tradotta da Fini che riporta quanto detto fino ad ora. 11
14 1.4 Metadati Possiamo definire i metadati (insieme delle parola greca: meta, più la parola latina: data), come l informazione che ha lo scopo di descrivere un altra informazione. L informazione sull informazione. La maggior parte dei documenti presenti in rete non forniscono nessuna descrizione per poter essere trovati. Sta ai motori di ricerca trovare il modo più furbo per dare all utente ciò di cui ha bisogno. Il risultato è che non sempre i motori restituiscono documenti attinenti alla ricerca eseguita dall utente. L avvento del cosidetto Web 2.0 ha migliorato questa situazione. Attualmente, la maggior parte delle applicazioni in rete utilizzano metadati per archiviare e catalogare documenti. Anche i motori di ricerca si sono adoperati in questa direzione, rivoluzionando il vecchio modo di reperire informazioni. Esempio esaustivo è il tag cloud8, usato oltre che dai blog da applicazioni di recente generazione quali flickr9 e youtube10, basati principalmente sull utilizzo di metadati. I metadati aiutano a risolvere questo problema essendo elementi descrittivi relativi ai contenuti che agevolano le ricerche per poter recuperare ciò che si cerca [Fini, 2004]. A questo punto possiamo proporre una nuova definizione dei Learning Object, composta dall insieme dei contenuti e dai metadati. Questo aspetto è molto importante. Teoricamente potrei elaborare una o più pagine Web (le famose risorse digitali), esplicanti in modo più che chiaro uno o più argomenti. Potrei avere la possibilità di reperire questo materiale tramite 8 Una nuvola di tag (tag cloud) è una rappresentazione visiva delle etichette (tag) o parole chiave usate in un sito web. Generalmente questa lista è presentata in ordine alfabetico, con la peculiare caratteristica di attribuire un font più grande alle parole più importanti. Si tratta quindi di una lista pesata.le nuvole di tag costituiscono un nuovo elemento di interfaccia per gli architetti dell'informazione, che le possono utilizzare per progettare navigazioni alternative all'interno di un sito web [fonte wikipedia: ]. Meritano attenzione altri concetti derivati come Folksonomia [htpp://it.wikipedia.org/wiki/folksonomia], Serendepità [
15 i più famosi motori di ricerca, ma non starei ancora lavorando con un Learning Object. Vengono proposti molti esempi per descrivere e spiegare i metadati; in questo scritto mi avvarrò dell esempio più usato, quello del catalogo di una biblioteca. Solitamente in esso, vengono riportati le informazioni peculiari di un libro, cioè l autore, il titolo e la sua collocazione. In pratica il catologo riporta informazioni (appunto titolo, autore..) relative ad altra informazione (il libro vero e proprio, con i suoi capitoli, i suoi paragrafi, il suo contenuto). Lo schema generico del catalogo contenente i metadati potrebbe essere quello fornito di seguito11: Titolo Autore Editore Formato Lingua Data pubblicazione La Divina Commedia Alighieri, Dante Laterza 20x30 Italiano 10/01/2001 Nel caso si trattasse di una risorsa digitale si potrebbero usare i META tag del linguaggio HTML, che sono degli elementi non obbligatori, posizionati nell intestazione (cioè tra le tag <HEAD> e </HEAD>) del documento HTML, che dovrebbero essere d aiuto ai motori di ricerca per poter indicizzare la pagina. Lo schema dei metadati HTML potrebbe essere il seguente: <meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=iso "> <meta name="author" content=" Alighieri Dante "> <meta name="keyword" content=" La Divina Commedia, Editore Laterza, 20x30, Italiano, 10/01/2001 "> C è da dire che la gran parte dei documenti presenti in Rete non usa META tag, sicchè il metodo proposto qui sopra non può essere lo standard de facto per l indicizzazione dei contenuti. 11 Fini pp.52 13
16 Una efficace soluzione è rappresentata dal linguaggio XML, linguaggio creato dal W3C12, anch esso un linguaggio di marcatura, ma con la possibilità di creare schemi personalizzati. Questo lavoro non presenta l obiettivo di esplicare i linguaggi di programmazione legati ai Learning Object. Si consiglia la lettura di una guida13 nel caso si volesse approfondire la conoscenza di XML, dei suoi schemi e della sua struttura. La possibilità di definire nuove tag, rappresenta la potenza del XML nei confronti dell HTML, dando la possibilità di prendere in esame oltre che ai contenuti, anche alla struttura dell informazione. La versione XML del catalogo della biblioteca diverrebbe il seguente: <?xml version= 1.0?> <LIBRO> <TITOLO>La Divina Commedia</TITOLO> <AUTORE> Alighieri Dante</AUTORE> <EDITORE> Laterza</EDITORE> <FORMATO> 20x30 </FORMATO> <LINGUA> Italiano </LINGUA> <DATA PUBBLICAZIONE> 10/01/2001</DATA PUBBLICAZIONE> </LIBRO> Ricordiamo che con XML si possono creare nuovi schemi a totale discrezione dell utente [Berners-Lee, 2001]. Lo schema è sottoponibile a validazione, tramite appositi software che ne garantiscono la corrispondenza tra schemi dichiarati ed effettivi W3C rappresenta il consorzio che si occupa degli standard del Word Wide Web. Un buon esempio è la traduzione della specifica del W3C disponibile all indirizzo: 14 W3C valida l XML al seguente indirizzo:
17 1.5 Esempi Di seguito vengono riportati alcuni esempi di metadati utili a chiarificare quanto detto fino ad ora. La prima tabella illustra i metadati proposti da Carey e colleghi. Essi sono ricavati da una ricognizione effettuata dagli autori sulle attività descritte in letteratura come significative e di particolare valore educativo. Ad esempio, in esplicito riferimento a Gardner e alla sua teoria sulle intelligenze multiple, troviamo elementi rivolti a stabilire se la risorsa descritta permette attività di tipo problem solving (tag Goals ) oppure se consente all allievo di applicare diverse strategie e stili di apprendimento (tag Styles )15 15 Ibidem p
18 La tabella sottostante invece sintetizza una possibile classificazione dei metadati per i Learning Object proposta da Fini basandosi su un articolo di Downes (2003)16. Metadati di tipo Primario hanno le informazioni fornite dall autore, quelli di tipo Secondario contengono metadati inseriti principalmente dall utilizzatore della risorsa, mentre quelli di tipo Terziario lasciano la classificazione dei propri metadati a terze parti, organizzazioni specifiche di valutazione. Per quanto concerne l origine, ovvero la distinzione tra metadati soggettivi ed oggettivi, la classificazione è piuttosto complicata, e perfino gli enti standardizzatori non hanno ancora fornito la versione definitiva. Al momento si possono definire metadati di tipo oggettivo quelli in grado di generare informazione in modo automatico, attraverso strumenti di generazione di metadati per esempio. Quelli di tipo soggetivo invece, si distinguono per la necessità dell intervento umano per la generazione dei metadati
19 2 Standard, Specifiche ed LO Il mondo dei materiali didattici disponibili, risulta essere piuttosto sottoutilizzato e caratterizzato da risorse difficilmente recuperabili o addirittura non usabili. Gli utenti vorrebbero trovare facilmente sul Web i contenuti didattici che interessano loro, per poterli utilizzare ed eventualmente inserirli nei loro corsi. Gli allievi vorrebbero scegliere e cambiare le istituzioni erogatrici di formazione in modo da poter portare con sé la propria storia formativa in formato elettronico. I docenti vorrebbero poter comporre i loro corsi riutilizzando materiali già disponibili e avere supporto per le questioni amministrative, come risultati di test, documentazione, valutazioni didattiche. Gli sviluppatori di materiali didattici vorrebbero ampliare sempre più il mercato per i loro prodotti, senza vincoli tecnici che li leghino a singoli sistemi proprietari. Si necessita quindi lo sviluppo di specifiche tecniche che consentano di produrre, memorizzare, ricercare ed utilizzare in modo coerente le risorse educative disponibili in rete, ai fine di garantire la massima interoperabilità. Si possono individuare tre grandi ambiti attraverso i quali è possibile concretizzare la stesura delle specifiche per l interoperabilità: 1. Metadati: descrivono e classificano i LO e ne consentono la ricerca da parte di utilizzatori interessati a quel particolare contenuto; 2. Packaging: consente la creazione di un formato comune che consenta lo scambio di materiali tra diversi sistemi. Esso riguarda sia il modo in cui i files vengono organizzati e strutturati in un LO, sia il modo in cui essi vengono gestiti dalle piattaforme erogatrici di contenuto (LMS, Learning Management System); 3. Le interfacce di comunicazione, che gestiscono l esecuzione di corsi, moduli, test, ed in generale l interazione tra utente e piattaforma (API: Application Protocol Interface). 17
20 Il percorso di sviluppo degli standard parte da concetti teorici, dalla necessità degli utenti e dalle tendenze tecnologiche. Si sviluppa attraverso consorzi ed organizzazioni più formali, ed arriva all emissione da parte di standard accreditati. Possiamo dividere le organizzazioni che lavorano agli standard in tre gruppi: Organizzazioni strutturate in consorzi ed associazioni di produttori ed utenti, che puntano principalmente all analisi delle necessità dei singoli utenti (AICC, IMS, Dublin Core); Orgnizzazioni più articolate che si basano su specifiche già redatte e cercano di creare modelli di riferimento (ADL, OKI, Prometeus); Grandi organizzazioni normative internazionali che creano gruppi di lavoro specifici e definiscono gli standard formali (ISO, IEEE, CEN). Sicuramente gli standard rappresentano un punto di riferimento per sviluppatori ed utenti, ma un aspetto da non trascurare è che standard troppo restrittivi possono (anche) portare alla produzione di materiali didattici di qualità inferiore, poiché la norma tecnica prevarrebbe sulla libera inventiva [Clark e Hooley: 2003]. Diventa quindi fondamentale trovare un equilibrio nell applicazione di essi in modo da non trascurare il vero obiettivo di un LO, quello di erogare contenuti finalizzati all apprendimento. 18
21 2.1 Esempi di standard La comunità dell e-learning è attualmente nella fase di passaggio tra il periodo iniziale di sviluppo di una tecnologia, caratterizzato dall assenza di regole (before standards) e la fase più matura e stabile nella quale la presenza degli standard è avvertita e accettata come naturale (with standard) [SUN;2002]. L introduzione e la capillare diffusione dei metadati ha fatto sì che venissero creati diversi standard, anche emessi da grandi organizzazioni come l IEEE che nel 2002 ha pubblicato lo Standard for Learning Object Metadata,17 dove ha cercato di descrivere tutte le caratteristiche possibili per un LO. Un esempio ancora più generale è stato quello proposto dalla Dublin Core Metadata Initiative18, applicabile alla descrizione di qualsiasi risorsa presente sul Web, e costituito da pochi, semplici descrittori, adatti ad un numero elevato di applicazioni non esclusivamente didattiche. Nei prossimi paragrafi verranno esaminati dettagliatamente i più diffusi standard, i loro descrittori ed attributi al fine di esplicare più chiaramente possibile quanto detto fino ad ora, con l obiettivo di applicare il tutto alla parte logica di questa Ricerca Si tratta della specifica detta anche LOM 19
22 2.1.1 Metadati Dublin Core La Dublin Core Metadata Initiative (DCMI) è un'organizzazione che ha lo scopo di definire e promuovere l'adozione di standard per la definizione di metadati per la descrizione di risorse. In particolare, ha definito un vocabolario standard per indicare le principali proprietà delle più diffuse risorse online. Nato inizialmente per la descrizione di riferimenti bibliografici, questo vocabolario è stato generalizzato e si presta alla descrizione di un ampio insieme di risorse.19 Il Dublin Core Metadata, nell attuale versione 1.1 (1999), prevede un insieme di 15 elementi, ciascuno definito usando 10 attributi conformi allo standard ISO/IEC per la descrizione dei dati. Questi includono: 1. Nome: Etichetta assegnata al dato. 2. Identificatore: Identificativo univoco assegnato al dato. 3. Versione: Versione del dato. 4. Registrazione di autorità: Entità autorizzata a registrare il dato. 5. Lingua: Lingua nella quale il dato è indicato. 6. Definizione: Indicazione che rappresenta chiaramente il concetto e la natura essenziale del dato. 7. Obbligatorietà: Indica se il dato è richiesto sempre o solo in alcuni casi (contiene un valore). 8. Tipo di dato: Indica la tipologia del dato. 9. Occorrenza massima: Indica un limite alla ripetibilità del dato. 10. Commento: Un osservazione che concerne l applicazione del dato. Fortunatamente, sei dei dieci attributi sopra citati sono comuni a tutti gli elementi del DC. Questi sono, con i loro rispettivi valori: 3. Versione Registrazione di autorità Dublin Core Metadata Initiative 5. Lingua en 19 Un ottimo articolo, da cui ho tratto alcuni degli esempi riportati nelle pagine seguenti è riportato a questo link: 20
23 7. Obbligatorietà opzionale 8. Tipo di dato stringa di caratteri 9. Occorrenza massima illimitata Gli attributi di cui sopra non devono essere ripetuti nelle definizioni date di seguito, in quanto fanno parte delle definizioni. Le definizioni previste includono sia la forma concettuale che rappresentativa degli elementi del Dublin Core. L attributo Definizione "cattura" il concetto semantico e gli attributi Tipo di dato e Commento "catturano" la rappresentazione del dato. Di seguito viene riportata la tabella esplicativa del Dublin Core con i suoi 15 elementi fondamentali: Elemento 1 title (titolo) creator (soggetto) description risorsa si inserisce Una descrizione della risorsa, come ad esempio un abstract, un (descrizione) publisher sommario, etc. Indica chi pubblica la risorsa o comunque la rende accessibile contributor (co- Indica chi ha contribuito in qualche modo alla realizzazione della autore) risorsa date (data) 8 type (tipo) format 10 Indica chi ha creato la risorsa Indica l'argomento trattato dalla risorsa o il contesto nella quale la 7 9 articolo, di un libro, etc. (creatore) subject (editore) 6 Descrizione Indica il nome attribuito alla risorsa, come ad esempio il titolo di un (formato) identifier (identificatore) 11 source (fonte) language 12 (lingua) 13 relation Una data associata alla risorsa; può indicare la data di creazione, di pubblicazione, etc. Indica il tipo di risorsa, il tipo di contenuto Indica il formato fisico o digitale della risorsa Identificatore della risorsa può essere un URL, un numero ISBN, etc. Indica l'eventuale risorsa da cui la (risorsa) corrente è derivata Indica il contesto linguistico in cui si inserisce la risorsa Eventuali risorse collegate 21
24 14 15 Elemento (relazione) coverage Descrizione Indica lo scopo della risorsa o l'eventuale periodo di validità o (copertura) l'eventuale area geografica all'interno della quale la risorsa è valida, etc. rights (diritti) Indica i diritti sull'utilizzo della risorsa Adesso che tutti gli elementi ed i suoi attributi sono stati definiti, è possibile dare una definizione completa di tutti i metadati Dublin Core, ricordando che alcuni attributi di essi sono fissi e non vanno dichiarati per ogni elemento citato. 1. Elemento: Title (Titolo) Nome: Titolo Identificatore: Title Definizione: Un nome dato alla risorsa Commento: In particolare, un Title sarà un nome con il quale la risorsa è formalmente conosciuta. 22
25 2. Elemento: Creator (Creatore) Nome: Creatore Identificatore: Creator Definizione: Un entità che ha la responsabilità principale della produzione del contenuto della risorsa Commento: Esempi di Creator includono una persona, un organizzazione o un servizio. In particolare, il nome di un Creator dovrebbe essere usato per indicare l entità 3. Elemento: Subject (Soggetto) Nome: Soggetto e Parole chiave Identificatore: Subject Definizione: L argomento della risorsa. Commento: In particolare un Subject può essere espresso da parole chiave o frasi chiave o codici di classificazione che descrivono l argomento della risorsa. Si consiglia di scegliere un valore da un vocabolario controllato o da uno schema di classificazione formale. 4. Elemento: Description (Descrizione) Nome: Descrizione Identificatore: Description Definizione: Una spiegazione del contenuto della risorsa Commento: Una descrizione può includere ma non è limitata solo a: un riassunto analitico, un indice, un riferimento al contenuto di una rappresentazione grafica o un testo libero del contenuto. 23
Learinig Object CORSO 7AV LO E LIBRI DIGITALI I.C.S. «PIAN DEL BRUSCOLO» 05 NOVEMBRE 2015
Learinig Object CORSO 7AV LO E LIBRI DIGITALI I.C.S. «PIAN DEL BRUSCOLO» 05 NOVEMBRE 2015 PROF. MONIA GRILLI Learning Object - Definizione «Qualsiasi risorsa digitale che può essere riutilizzata per supportare
DettagliI WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011
I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,
DettagliMANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico
MANUALE MOODLE STUDENTI Accesso al Materiale Didattico 1 INDICE 1. INTRODUZIONE ALLA PIATTAFORMA MOODLE... 3 1.1. Corso Moodle... 4 2. ACCESSO ALLA PIATTAFORMA... 7 2.1. Accesso diretto alla piattaforma...
DettagliIl database management system Access
Il database management system Access Corso di autoistruzione http://www.manualipc.it/manuali/ corso/manuali.php? idcap=00&idman=17&size=12&sid= INTRODUZIONE Il concetto di base di dati, database o archivio
Dettagli[ PIANO DI ADEGUAMENTO SITO WEB ]
2011 Titolo del documento: Piano di adeguamento sito web Periodo di riferimento: Da Agosto 2011 N revisione: 1 Autore del documento: URP Data ultima versione: 30/08/2011 [ PIANO DI ADEGUAMENTO SITO WEB
DettagliDatabase. Si ringrazia Marco Bertini per le slides
Database Si ringrazia Marco Bertini per le slides Obiettivo Concetti base dati e informazioni cos è un database terminologia Modelli organizzativi flat file database relazionali Principi e linee guida
DettagliProgettaz. e sviluppo Data Base
Progettaz. e sviluppo Data Base! Progettazione Basi Dati: Metodologie e modelli!modello Entita -Relazione Progettazione Base Dati Introduzione alla Progettazione: Il ciclo di vita di un Sist. Informativo
DettagliUniversità Politecnica delle Marche. Progetto Didattico
Università Politecnica delle Marche Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e dell Automazione Sede di Ancona Anno Accademico 2011-2012 Corso di Tecnologie WEB Docente prof. Alessandro
Dettagli3. I Virtual Learning Environment ovvero: le piattaforme
3.1 3. I Virtual Learning Environment ovvero: le piattaforme 3.2 VLE: un Un ambiente VLE è un integrato ambiente integrato L idea di ambiente include la nozione di integrazione di funzioni e contenuti
DettagliCapitolo 4 Pianificazione e Sviluppo di Web Part
Capitolo 4 Pianificazione e Sviluppo di Web Part Questo capitolo mostra come usare Microsoft Office XP Developer per personalizzare Microsoft SharePoint Portal Server 2001. Spiega come creare, aggiungere,
DettagliPROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA
PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA INDIVIDUAZIONE DEI TEMI/CONCETTI SELEZIONE DEI TEMI/CONCETTI ESPRESSIONE DEI CONCETTI NEL LINGUAGGIO DI INDICIZZAZIONE TIPI DI INDICIZZAZIONE SOMMARIZZAZIONE INDICIZZAZIONE
DettagliManuale di utilizzo della piattaforma e-learning
Manuale di utilizzo della piattaforma e-learning Rivolto ai discenti Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo Di Potenza Sommario 1. Cos è Moodle... 3 1.1. Accesso alla piattaforma Moodle... 4 1.2. Come
DettagliGuida Compilazione Piani di Studio on-line
Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-
DettagliLezione 1. Introduzione e Modellazione Concettuale
Lezione 1 Introduzione e Modellazione Concettuale 1 Tipi di Database ed Applicazioni Database Numerici e Testuali Database Multimediali Geographic Information Systems (GIS) Data Warehouses Real-time and
DettagliRiconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it
Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it Gabriella Calderisi - DigitPA 2 dicembre 2010 Dicembre 2010 Dominio.gov.it Cos è un dominio? Se Internet è una grande città, i
DettagliInformatica per la comunicazione" - lezione 10 -
Informatica per la comunicazione" - lezione 10 - Evoluzione del Web" Nell evoluzione del Web si distinguono oggi diverse fasi:" Web 1.0: la fase iniziale, dal 1991 ai primi anni del 2000" Web 2.0: dai
DettagliBanca dati Professioniste in rete per le P.A. Guida all uso per le Professioniste
Banca dati Professioniste in rete per le P.A. Guida all uso per le Professioniste versione 2.1 24/09/2015 aggiornamenti: 23-set-2015; 24-set-2015 Autore: Francesco Brunetta (http://www.francescobrunetta.it/)
DettagliUN MODELLO DI QUALITÀ PER I SITI WEB
UN MODELLO DI QUALITÀ PER I SITI WEB fonte prof Polillo - 1 - Cos'è un modello di qualità l Una selezione delle caratteristiche che fanno di un sito web un buon sito l Scopo: valutare un sito orientarci
DettagliGUIDA PER IL DOCENTE ALL UTILIZZO DELL APPLICATIVO ONLINE E PORTFOLIO
GUIDA PER IL DOCENTE ALL UTILIZZO DELL APPLICATIVO ONLINE E PORTFOLIO http://eportfolio.tqmproject.eu Progetto "TQM Agreement n 2011 1 IT1 LEO05 01873; CUP G72F11000050006 1 SOMMARIO PREMESSA... 3 PAGINA
DettagliArchitettura del. Sintesi dei livelli di rete. Livelli di trasporto e inferiori (Livelli 1-4)
Architettura del WWW World Wide Web Sintesi dei livelli di rete Livelli di trasporto e inferiori (Livelli 1-4) - Connessione fisica - Trasmissione dei pacchetti ( IP ) - Affidabilità della comunicazione
DettagliDispensa di Informatica I.1
IL COMPUTER: CONCETTI GENERALI Il Computer (o elaboratore) è un insieme di dispositivi di diversa natura in grado di acquisire dall'esterno dati e algoritmi e produrre in uscita i risultati dell'elaborazione.
DettagliEXPLOit Content Management Data Base per documenti SGML/XML
EXPLOit Content Management Data Base per documenti SGML/XML Introduzione L applicazione EXPLOit gestisce i contenuti dei documenti strutturati in SGML o XML, utilizzando il prodotto Adobe FrameMaker per
DettagliDATA BASE ON LINE (BANCA DATI MODULI SPERIMENTALI)
Progetto regionale antidispersione per favorire l adempimento dell obbligo d istruzione 2 a annualità DATA BASE ON LINE (BANCA DATI MODULI SPERIMENTALI) MANUALE DI UTILIZZO Indice Premessa 3 Ingresso nel
Dettagli2.1 Introduzione ai linguaggi di marcatura
Fondamenti di Informatica Sistemi di Elaborazione delle Informazioni Informatica Applicata 2.1 Introduzione ai linguaggi di marcatura Antonella Poggi Anno Accademico 2012-2013 DIPARTIMENTO DI SCIENZE DOCUMENTARIE
DettagliManuale Operativo per l utilizzo della piattaforma E-Learning@AQ. Versione 1.1
Manuale Operativo per l utilizzo della piattaforma E-Learning@AQ Versione 1.1 Autore Antonio Barbieri, antonio.barbieri@gmail.com Data inizio compilazione 11 maggio 2009 Data revisione 14 maggio 2009 Sommario
DettagliPremesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):
CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato
DettagliIl Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:
La Camera dei deputati è stata tra le prime istituzioni italiane a realizzare, nella seconda metà degli anni novanta, una versione del proprio sito che, riferita ai tempi, poteva definirsi accessibile.
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliCapitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile
Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano
DettagliAlessandra Raffaetà. Basi di Dati
Lezione 2 S.I.T. PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL TERRITORIO Corso di Laurea Magistrale in Scienze Ambientali Alessandra Raffaetà Dipartimento di Informatica Università Ca Foscari Venezia Basi di Dati
DettagliSOMMARIO. 2003 Gruppo 4 - All right reserved 1
SOMMARIO STUDIO DEL DOMINIO DI APPLICAZIONE...2 Introduzione...2 Overview del sistema...2 Specificità del progetto 2...2 Utente generico...3 Studente...3 Docente...3 Amministratore di sistema...3 GLOSSARIO...4
DettagliRegione Toscana. ARPA Fonte Dati. Manuale Amministratore. L. Folchi (TAI) Redatto da
ARPA Fonte Dati Regione Toscana Redatto da L. Folchi (TAI) Rivisto da Approvato da Versione 1.0 Data emissione 06/08/13 Stato DRAFT 1 Versione Data Descrizione 1,0 06/08/13 Versione Iniziale 2 Sommario
DettagliCONTENT MANAGEMENT SY STEM
CONTENT MANAGEMENT SY STEM I NDI CE I NTRODUZI ONE Accesso al CMS 1) CONTENUTI 1.1 I nserimento, modifica e cancellazione dei contenuti 1.2 Sezioni, categorie e sottocategorie 2) UTENTI 3) UP LOAD FILES
DettagliLight CRM. Documento Tecnico. Descrizione delle funzionalità del servizio
Documento Tecnico Light CRM Descrizione delle funzionalità del servizio Prosa S.r.l. - www.prosa.com Versione documento: 1, del 11 Luglio 2006. Redatto da: Michela Michielan, michielan@prosa.com Revisionato
DettagliProgrammazione per la disciplina Informatica PROGRAMMAZIONE DI MATERIA: INFORMATICA SECONDO BIENNIO AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE TUROLDO ZOGNO Procedura Pianificazione, erogazione e controllo attività didattiche e formative Programmazione per la disciplina Informatica PROGRAMMAZIONE DI MATERIA: INFORMATICA
DettagliIl glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC.
Il glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC. Avviso di mancata consegna L avviso, emesso dal sistema, per indicare l anomalia
DettagliScopo della lezione. Informatica. Informatica - def. 1. Informatica
Scopo della lezione Informatica per le lauree triennali LEZIONE 1 - Che cos è l informatica Introdurre i concetti base della materia Definire le differenze tra hardware e software Individuare le applicazioni
DettagliCome archiviare i dati per le scienze sociali
Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513
DettagliSTATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ
STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare
DettagliInformativa sulla privacy
Informativa sulla privacy Data di inizio validità: 1 Maggio 2013 La presente informativa sulla privacy descrive il trattamento dei dati personali immessi o raccolti sui siti nei quali la stessa è pubblicata.
DettagliWBT Authoring. Web Based Training STUDIO
Web Based Training STUDIO AU-1.0-IT http://www.must.it Introduzione è un applicazione on-line in grado di soddisfare un gran numero di esigenze nel campo della formazione a distanza e della comunicazione.
DettagliMoodle 2. comandi avanzati. manuale per il docente. Albano Squizzato ingsquizzato@libero.it Paolo Macchi paolo.macchi@libero.it
Albano Squizzato ingsquizzato@libero.it Paolo Macchi paolo.macchi@libero.it Moodle 2 comandi avanzati manuale per il docente Generazione Web 2013-14 - G9 Il database (creazione) The database is veritable
Dettagli1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE
1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO... 1 2- INTRODUZIONE... 1 3- ACCESSO ALLA PROCEDURA... 2 4- COMPILAZIONE ON-LINE... 4 5- SCELTA DELLA REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA... 5 6- DATI ANAGRAFICI... 6 7- DATI ANAGRAFICI
DettagliProgetto LearnIT PL/08/LLP-LdV/TOI/140001
Progetto LearnIT PL/08/LLP-LdV/TOI/140001 Caro Lettore, Siamo lieti di presentare il secondo numero della newsletter LearnIT. In questo numero vorremmo spiegare di più su Learning Management Systems (LMS)
DettagliLa Metodologia adottata nel Corso
La Metodologia adottata nel Corso 1 Mission Statement + Glossario + Lista Funzionalià 3 Descrizione 6 Funzionalità 2 Schema 4 Schema 5 concettuale Logico EA Relazionale Codice Transazioni In PL/SQL Schema
DettagliInsegnare con il blog. Materiale tratto da:
Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta
DettagliAutomazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it
Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione
DettagliMinerva. Un ambiente integrato per la Didattica e la Divulgazione. dr. Augusto Pifferi. dr. Guido Righini. http://minerva.mlib.cnr.
Minerva Un ambiente integrato per la Didattica e la Divulgazione dr. Augusto Pifferi Istituto di Cristallografia C.N.R. dr. Guido Righini Istituto di Struttura della Materia C.N.R. http://minerva.mlib.cnr.it
DettagliLA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO PER IL WEB
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN STRATEGIE DI COMUNICAZIONE LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO PER IL WEB LA PROPOSTA DI UN MODELLO MIRATO
DettagliWeb Programming Specifiche dei progetti
Web Programming Specifiche dei progetti Paolo Milazzo Anno Accademico 2010/2011 Argomenti trattati nel corso Nel corso di Web Programming sono state descritti i seguenti linguaggi (e tecnologie): HTML
DettagliProgettoFuori Corso TESI DI LAUREA
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo DIPARTIMENTO DI STUDI INTERNAZIONALI (DISTI) SCUOLA DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE ProgettoFuori Corso TESI DI LAUREA Cos èla tesi di laurea? Alla fine del
DettagliRICERCA DELL INFORMAZIONE
RICERCA DELL INFORMAZIONE DOCUMENTO documento (risorsa informativa) = supporto + contenuto analogico o digitale locale o remoto (accessibile in rete) testuale, grafico, multimediale DOCUMENTO risorsa continuativa
DettagliFormat per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze)
Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze) 1. Gli esiti dell apprendimento: selezione delle competenze e prestazioni oggetto di un unità formativa e costruzione
DettagliRiusabilità dei contenuti
Istituto Nazionale Previdenza Sociale Gestione Dipendenti Pubblici Riusabilità dei contenuti E-Learning per la Pubblica Amministrazione - Sommario 1. Problema e soluzione 2. I Learning Object 3. Metadati
DettagliCorso Analista Programmatore Web PHP Corso Online Analista Programmatore Web PHP
Corso Analista Programmatore Web PHP Corso Online Analista Programmatore Web PHP Accademia Futuro info@accademiafuturo.it Programma Generale del Corso Analista Programmatore Web PHP Tematiche Trattate
DettagliProgetto: ARPA Fonte Dati. ARPA Fonte Dati. Regione Toscana. Manuale Amministratore
ARPA Fonte Dati Regione Toscana 1 Redatto da L. Folchi (TAI) Rivisto da Approvato da Versione 1.1 Data emissione 09/10/13 Stato FINAL 2 Versione Data Descrizione 1,0 06/08/13 Versione Iniziale 1.1 09/10/2013
DettagliÈ possibile organizzare corsi e cicli presso la propria sede (Classi on-site)?
Qual è l orario dei corsi? I Corsi tenuti presso il Centro di Formazione Esri Italia hanno normalmente orario 9.30-17.30. Nel caso in cui i Corsi certificati siano tenuti presso la sede del cliente, sono
DettagliMATERIA: INFORMATICA CLASSI: PRIME TERZE QUARTE SECONDE QUINTE
Mod. DIP/FUNZ 1 - TRIENNIO MATERIA: INFORMATICA CLASSI: PRIME TERZE SECONDE QUARTE QUINTE INDIRIZZI : Amministrazione, Finanza e marketing Scienze bancarie, finanziarie e assicurative Nodi concettuali
DettagliREGOLE PER L ESAME (agg.te settembre 2015)
Informatica e Programmazione (9 CFU) Ingegneria Meccanica e dei Materiali REGOLE PER L ESAME (agg.te settembre 2015) Modalità d esame (note generali) Per superare l esame, lo studente deve sostenere due
DettagliSOFTWARE A SUPPORTO DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA DELLO SPORTELLO UNICO SPECIFICA DEI REQUISITI UTENTE
Pag. 1 di 16 SOFTWARE A SUPPORTO DELLA (VERS. 3.1) Specifica dei Requisiti Utente Funzionalità di associazione di più Richiedenti ad un procedimento Codice Identificativo VERIFICHE ED APPROVAZIONI CONTROLLO
DettagliPiattaforma ilearn di Hiteco. Presentazione Piattaforma ilearn
Presentazione Piattaforma ilearn 1 Sommario 1. Introduzione alla Piattaforma Hiteco ilearn...3 1.1. Che cos è...3 1.2. A chi è rivolta...4 1.3. Vantaggi nell utilizzo...4 2. Caratteristiche della Piattaforma
DettagliUn corso (accessibile) sull accessibilità dei siti web. di Gianluca Affinito gianluca.affinito@gmail.com
Un corso (accessibile) sull accessibilità dei siti web di Gianluca Affinito gianluca.affinito@gmail.com La conoscenza della Legge 4/2004 nella scuola italiana Un recente questionario, proposto dall'istituto
DettagliUnipi EPrints, l'archivio istituzionale dell'università di Pisa
DOPO BERLIN 3: POLITICHE DI ACCESSO APERTO ALLA LETTERATURA DI RICERCA Pisa, Aula magna della facoltà di Scienze politiche Giovedì 16 febbraio 2006, h. 15.00 Unipi EPrints, Barbara Pistoia bpistoia@dcci.unipi.it
DettagliUff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo
Uff. I - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo Il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Ordinamenti
DettagliConcetti di base di ingegneria del software
Concetti di base di ingegneria del software [Dalle dispense del corso «Ingegneria del software» del prof. A. Furfaro (UNICAL)] Principali qualità del software Correttezza Affidabilità Robustezza Efficienza
DettagliPIANO BIENNALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
PIANO BIENNALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ 15 novembre 2014 Daniela Sangiovanni Comunicazione e Ufficio stampa Policlinico S,Orsola ACCESSIBILITÀ Gli Stati dovrebbero riconoscere l importanza
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliFONDAZIONE ANGELO COLOCCI [AREA RISERVATA - STUDENTI]
2014 FONDAZIONE ANGELO COLOCCI [AREA RISERVATA - STUDENTI] Cosa è. Il portale Docebo è una piattaforma E-Learning e un Content Management System Open Source che La Fondazione Angelo Colocci ha deciso di
DettagliLinee guida per il Comitato Tecnico Operativo 1
Linee guida per il Comitato Tecnico Operativo 1 Introduzione Questo documento intende costituire una guida per i membri del Comitato Tecnico Operativo (CTO) del CIBER nello svolgimento delle loro attività.
DettagliManuale Utente Albo Pretorio GA
Manuale Utente Albo Pretorio GA IDENTIFICATIVO DOCUMENTO MU_ALBOPRETORIO-GA_1.4 Versione 1.4 Data edizione 04.04.2013 1 TABELLA DELLE VERSIONI Versione Data Paragrafo Descrizione delle modifiche apportate
DettagliExcel. A cura di Luigi Labonia. e-mail: luigi.lab@libero.it
Excel A cura di Luigi Labonia e-mail: luigi.lab@libero.it Introduzione Un foglio elettronico è un applicazione comunemente usata per bilanci, previsioni ed altri compiti tipici del campo amministrativo
DettagliCorso di Informatica
Corso di Informatica Modulo T2 1 Sistema software 1 Prerequisiti Utilizzo elementare di un computer Significato elementare di programma e dati Sistema operativo 2 1 Introduzione In questa Unità studiamo
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliModulo: Scarsità e scelta
In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito
DettagliI blog. Andrea Marin. a.a. 2013/2014. Università Ca Foscari Venezia SVILUPPO INTERCULTURALE DEI SISTEMI TURISTICI SISTEMI INFORMATIVI PER IL TURISMO
Andrea Marin Università Ca Foscari Venezia SVILUPPO INTERCULTURALE DEI SISTEMI TURISTICI SISTEMI INFORMATIVI PER IL TURISMO a.a. 2013/2014 Section 1 Pubblicare tramite i blog Self-publishing Prima del
DettagliPROCEDURA PER LA GESTIONE ESAMI DI STATO AREA ALUNNI AXIOS
PROCEDURA PER LA GESTIONE ESAMI DI STATO AREA ALUNNI AXIOS Lo scopo di questa guida rapida è quello di fornire all utente, sia del prodotto SISSI in RETE che del prodotto Axios, un vademecum per la corretta
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliSistema operativo. Sommario. Sistema operativo...1 Browser...1. Convenzioni adottate
MODULO BASE Quanto segue deve essere rispettato se si vuole che le immagini presentate nei vari moduli corrispondano, con buona probabilità, a quanto apparirà nello schermo del proprio computer nel momento
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliCorso di Access. Prerequisiti. Modulo L2A (Access) 1.1 Concetti di base. Utilizzo elementare del computer Concetti fondamentali di basi di dati
Corso di Access Modulo L2A (Access) 1.1 Concetti di base 1 Prerequisiti Utilizzo elementare del computer Concetti fondamentali di basi di dati 2 1 Introduzione Un ambiente DBMS è un applicazione che consente
DettagliScuola Digitale. Manuale utente. Copyright 2014, Axios Italia
Scuola Digitale Manuale utente Copyright 2014, Axios Italia 1 SOMMARIO SOMMARIO... 2 Accesso al pannello di controllo di Scuola Digitale... 3 Amministrazione trasparente... 4 Premessa... 4 Codice HTML
DettagliPowerPoint 2007 Le funzioni
PowerPoint 2007 Le funzioni Introduzione Cos è un ipertesto L' ipertesto è un testo organizzato in link, o collegamenti ad altre parti del testo e/o altri testi, in modo da consentire all utente di scegliere
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliVADEMECUM PIATTAFORMA DOCEBO Operazioni del Docente Corsista
VADEMECUM PIATTAFORMA DOCEBO Operazioni del Docente Corsista Indice Premessa Accesso alla piattaforma di gestione dei corsi I miei corsi Finestra di inizio lavoro Il menù di selezione Gestione sessioni
Dettaglib) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;
Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,
DettagliAgenda telematica delle manifestazioni pubbliche
Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Campobasso Università degli Studi del Molise Agenda telematica delle manifestazioni pubbliche Manuale Utente : Personale Ente Organizzatore Sommario 1. Introduzione
DettagliUniversità di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno
Università di Parma Facoltà di Ingegneria Polo Tecnologico Nettuno Guida ai servizi FINALITÀ...2 COORDINATORE...3 SEGRETERIA DIDATTICA E CEDI...4 TUTORI...5 DATI UTILI...6 Finalità L obiettivo di questa
DettagliYOU ARE WHAT YOU CURATE COS E LA CONTENT CURATION E COME APPLICARLA
YOU ARE WHAT YOU CURATE COS E LA CONTENT CURATION E COME APPLICARLA YOU ARE WHAT YOU CURATE INTRODUZIONE DEFINIZIONE: COS E LA CONTENT CURATION? PERCHE FARNE USO IL CONTENT CURATOR COME NON FARE CONTENT
DettagliAlunni classi quarte Servizi Commerciali
UNITA DI APPRENDIMENTO 1bis Istruzione professionale: Indirizzo Servizi Commerciali Denominazione Gestione informatica dell Azienda, marketing on line e web marketing Utenti destinatari Alunni classi quarte
DettagliIL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI
IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI Osservatorio di Ateneo sulla Didattica Università di Siena Servizio Management Didattico Siena, 21 novembre 2006 D.M. sulla disciplina
Dettagli- OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema
DettagliINVENTION AND TECHNOLOGY DISCLOSURE FORM SCHEDA DI RICHIESTA PER L APERTURA DI UNA PRATICA DI BREVETTO
INVENTION AND TECHNOLOGY DISCLOSURE FORM UFFICIO TRASFERIMENTO TECNOLOGICO SCHEDA DI RICHIESTA PER L APERTURA DI UNA PRATICA DI BREVETTO Mittente: Prof./Dott Dipartimento di Via.. 4412. Ferrara Al Magnifico
DettagliUniversità per Stranieri Siena
Università per Stranieri Siena per Stranieri di Siena Piazza Carlo Rosselli, 27/28-53100 Siena Tel. +39 0577.240.249-274 e-mail:fast@unistrasi.it sito:www.unistrasi.it Piazza Carlo Rosselli, 27/28-53100
DettagliStrumenti di modellazione. Gabriella Trucco
Strumenti di modellazione Gabriella Trucco Linguaggio di modellazione Linguaggio formale che può essere utilizzato per descrivere (modellare) un sistema Il concetto trova applicazione soprattutto nell
DettagliWoWords. Guida all uso: creare ed utilizzare le frasi. In questa guida è descritto come creare ed utilizzare le frasi nel software WoWords.
In questa guida è descritto come creare ed utilizzare le frasi nel software WoWords. Premessa Oltre alle singole parole WoWords può gestire intere frasi in inglese. A differenza delle singole parole, le
Dettagli1. OGGETTO DELL ATTIVITÀ UNITELSARDEGNA E SPECIFICHE TECNICHE 1. L oggetto dell attività di Unitelsardegna consiste nella produzione tecnica di 33
1. OGGETTO DELL ATTIVITÀ UNITELSARDEGNA E SPECIFICHE TECNICHE 1. L oggetto dell attività di Unitelsardegna consiste nella produzione tecnica di 33 Corsi e- learning realizzati in collaborazione con gli
DettagliGUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL PIANO DI STUDI ON-LINE
GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL PIANO DI STUDI ON-LINE Aggiornata al 25/11/2011 A cura del Servizio Help On-line Direzione Pianificazione, Valutazione e Formazione Sistema integrato per la gestione della didattica
DettagliBachelor of Science in Ingegneria informatica
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Dipartimento tecnologie innovative Bachelor of Science in Ingegneria informatica www.supsi.ch/dti Obiettivi e competenze La formazione apre le
DettagliPiattaforma per la realizzazione e distribuzione di corsi formativi in modalità e-learning
Piattaforma per la realizzazione e distribuzione di corsi formativi in modalità e-learning CNA FORMERETE COSA È L E-LEARNING è l'insieme delle attività didattiche svolte all'interno di un progetto educativo
DettagliPROCEDURE DI FIRMA PER I PIP PRESENTATI NEI BANDI APPRENDISTATO
PROCEDURE DI FIRMA PER I PIP PRESENTATI NEI BANDI APPRENDISTATO 1 - INTRODUZIONE Scopo del presente documento è descrivere le procedure attuabili per la firma dei PIP presentati nei bandi apprendistato
Dettagli