LA VALUTAZIONE LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

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1 LA VALUTAZIONE Il concetto di valutazione negli ultimi anni ha subito uno sviluppo multidirezionale, finalizzato a comprendere sia aspetti interni all istituto che esterni ad esso, sia nel senso stretto della misurazione che in quello dell analisi e autovalutazione, che di crescita e formazione più in generale. Allo stato attuale la valutazione nel nostro Istituto può essere suddivisa in tre filoni principali, interconnessi e interdipendenti: Valutazione degli alunni Auto-valutazione d Istituto Valutazione esterna I tre ambiti suddetti hanno riferimenti interni ed esterni differenti per caratteristiche, modalità di intervento e funzioni, nonché ricadute nell ambito della gestione dello stesso Istituto, delle sue finalità e, più a largo raggio, dei suoi effetti nella programmazione didattico-educativa. Nel primo ambito è coinvolto prevalentemente il corpo docente e la dirigenza dell Istituto, soprattutto sotto l aspetto docimologico e valutativo in senso stretto, con particolare attenzione agli ambiti disciplinari. Implicazioni diverse riguardano invece gli effetti che la valutazione esplica nell ambito del comportamento, allorché viene coinvolto anche il Consiglio d Istituto e la rappresentanza dei genitori, per il tramite dell elaborazione del Regolamento d Istituto e del codice disciplinare relativo agli alunni. Il secondo ambito consiste in un ampio processo di auto-analisi e auto-conoscenza dell intero complesso scolastico, dalle strutture alle relazioni, sia in senso storicotemporale-verticale, che in senso funzionale-orizzontale (chi fa cosa). Tra gli strumenti utilizzati nel processo l elaborazione di alcuni modelli e strumenti di autoanalisi e soprattutto l adesione al progetto sperimentale di auto-valutazione VALeS, cui l Istituto ha aderito quale sede di nuova dirigenza. Il terzo ambito fa riferimento all ormai consolidato processo di valutazione dell INVALSI, abbinato al suddetto progetto di auto-valutazione. Ultima novità nel panorama della valutazione quali-quantitativa del sistema scolastico è il recente D.P.R. n. 80/2013 che ha introdotto la valutazione obbligatoria di tutte le scuole, impostato su 3 componenti esterne: INVALSI, INDIRE, Nucleo esterno di ispettori, oltre al coinvolgimento diretto di tutte le componenti della scuola: Dirigente Scolastico, Collegio Docenti, Famiglie e Studenti. Presupposti normativi: LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DPR n. 275 dell 8 marzo 1999 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche). Dall art. 4, comma 4 - Verifica dei risultati e valutazione dei processi cognitivi: Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche assicurano comunque la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, di continuità e di orientamento scolastico e professionale, coordinandosi con le iniziative eventualmente assunte dagli Enti locali in materia di interventi integrati a norma dell'articolo 139, comma 2, lett. b) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n Individuano inoltre le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i

2 criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti dalle istituzioni scolastiche rispetto agli obiettivi prefissati. DPR n. 249 del 24 giugno 1998, (Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria) Dall Art. 2 (Diritti) Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. D.P.R. n. 394 del 31 agosto 1999, Dall art 45, comma 4 sull inserimento degli alunni stranieri nella scuola: Il Collegio dei docenti definisce in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009, (Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia). Dall art. 1, commi 2 e 3 sulla valutazione in generale: 2. La valutazione e' espressione dell'autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, secondo quanto previsto dall'articolo 2, comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni. 3. La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l'obiettivo dell'apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona nel settore dell'istruzione e della formazione», adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo FINALITÁ DELLA VALUTAZIONE Valutazione formativa La funzione della valutazione è formativa, cioè intesa a cogliere le dinamiche dei processi formativi distinguendo tra la verifica, intesa come misurazione il più possibile oggettiva del profitto e delle abilità acquisite dall alunno e la valutazione, intesa come apprezzamento dei cambiamenti introdotti dall educazione nella personalità dell alunno, in senso formativo e di sviluppo globale. Valutazione come autoregolazione dell attività didattica La valutazione deve registrare come gli allievi stanno cambiando attraverso la raccolta di informazioni in ingresso, in itinere, finali in modo da adattare la progettazione ai bisogni degli allievi anche attraverso percorsi didattici diversificati (semplificati e/o potenziati).

3 Certificazione degli esiti Il documento di valutazione certifica i risultati ottenuti dagli alunni; tali risultati rappresentano i cambiamenti degli allievi a seguito degli interventi didattico - educativi dei docenti. La valutazione certifica i risultati ottenuti dai bambini, tali risultati rappresentano i cambiamenti degli allievi a seguito dell azione della scuola. La scuola dell infanzia, alla fine del terzo anno predispone, per il passaggio alla scuola primaria, una scheda personale con il profilo dell alunno, in cui vengono evidenziati i traguardi di competenza raggiunti in termini di autonomia, conoscenza di sé e del mondo circostante, utilizzo dei rudimenti della lingua e degli strumenti didattici principali. Comunicazione La Valutazione è momento di informazione per i genitori, per gli alunni, per gli insegnanti, ma è soprattutto momento interattivo di scambio e di dialogo pedagogico tra i vari soggetti coinvolti finalizzato a migliorare l azione di ogni soggetto, per le competenze che il ruolo gli affida, alla crescita culturale dell allievo. La valutazione di tipo sanzionatorio non aiuta l alunno a crescere poiché si presenta come atto unilaterale di un soggetto che comunica ad un altro l esito di una prestazione. La valutazione del processo formativo risponde alla finalità di far conoscere: all alunno, in ogni momento, la sua posizione nei confronti degli obiettivi prefissati; ai docenti l efficacia delle strategie adottate per eventualmente adeguare le metodologie di insegnamento, alla famiglia per certificare i livelli conseguiti in funzione di abilità/capacità, conoscenze, comportamenti. Trasparenza Stabilire finalità, modalità e criteri della valutazione significa per la scuola agire nella trasparenza rispetto ai suoi compiti istituzionali. Criteri Nell attività didattica ogni docente deve rilevare le informazioni relative ai processi d apprendimento disciplinari per accertare il livello di padronanza delle abilità raggiunto dagli allievi ed il livello degli obiettivi prefissati. Nella valutazione finale e complessiva dell alunno, si deve tener conto della situazione di partenza, delle capacità, dei progressi compiuti in itinere e dell impegno profuso. Si terrà conto dell efficacia dell azione formativa, delle condizioni ambientali, fisiche e psichiche. Per gli alunni in difficoltà di apprendimento si terrà conto dei progressi compiuti rispetto a quanto previsto dal Piano Individuale predisposto ed inserito nel registro del docente. Riguardo agli alunni portatori di handicap, per i quali è prevista una programmazione individualizzata (P.E.I.) stilata in base alle loro potenzialità e alle particolari esigenze, la valutazione terrà conto dei progressi registrati rispetto ad obiettivi specifici sia di tipo educativo sia di tipo didattico; le verifiche saranno mirate ad accertare il raggiungimento degli stessi. La valutazione deve essere tempestiva poiché il genitore deve essere sempre informato e l alunno deve essere messo in grado di conoscere e modificare il suo percorso. La tempestività aiuta i docenti del team ad interagire ed a provvedere ai dovuti adeguamenti della loro attività. Sperimentazione di prove di verifica con griglie di autovalutazione per gli alunni.

4 Riguardo alla valutazione espressa in decimi Il voto quadrimestrale comprende: l impegno, gli obiettivi raggiunti, il progresso rispetto ad una valutazione iniziale, il risultato medio della classe. Il voto delle singole prove di verifica registra il risultato della singola prova scritta o orale eventualmente adattata alle singole caratteristiche dell alunno. Nel caso di voti non pienamente sufficienti o del tutto insufficienti sembra opportuno che il voto sia accompagnato da un commento in cui si evidenzino comunque i punti di forza dell elaborato, gli eventuali aspetti positivi e quelli su cui invece è necessario rafforzare l impegno e l apprendimento. Nel caso di voti del tutto soddisfacenti tale commento è a discrezione dei singoli docenti. Il voto finale del quadrimestre non deve essere il risultato della media matematica delle valutazioni conseguite. In particolare per la prima classe della scuola primaria, vista la complessità nel procedere ad una valutazione significativa e precisa degli apprendimenti degli alunni dopo pochi mesi dall'inizio della scuola, si ritiene opportuno, per il primo quadrimestre,non procedere alla valutazione numerica delle singole aree disciplinari, ma sarà compilato unicamente il giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno. Si ritiene opportuno sottoporre all attenzione del Collegio l opportunità di far riferimento, almeno nella valutazioni quadrimestrali, ai traguardi per le competenze previsti delle Indicazioni per il curricolo in vigore, se pur in fase sperimentale, anche in questo anno scolastico o comunque di far riferimento all approccio della valutazione per competenze (per es. la scala di valutazione del Quadro di riferimento comune europeo delle lingue straniere), oppure ad una scala di riferimento collegata alla quantità delle conoscenze/abilità acquisite seguendo i criteri generali espressi ai punti precedenti. Strumenti di verifica Il docente o i docenti potranno, a loro libera scelta, utilizzare: questionari prove cartacee prove pratiche test strutturati, o semi-strutturati colloqui con gli alunni (interrogazioni), che saranno opportunamente integrati da osservazioni sistematiche significative. La valutazione è un oggetto pedagogico assai complesso perciò il Collegio dei docenti si impegna a riflettere continuamente su tale tema in un azione di continuo miglioramento. Valutazione del comportamento Pur nella complessità degli aspetti che intervengono nella dimensione comportamentale, il comportamento viene identificato fondamentalmente in tre aspetti osservabili, assunti dall alunno nella quotidiana vita scolastica: la relazione con gli altri; l osservanza delle regole; il senso di responsabilità nel suo agire. Criteri per la valutazione del comportamento: Il giudizio sintetico indicherà il livello comportamentale dell alunno riferito a: 1. Correttezza di comportamento nei confronti dei compagni, degli insegnanti, del personale scolastico e delle altre persone adulte con cui l alunno è chiamato a rapportarsi.

5 2. Rispetto delle regole della vita scolastica, stabilite anche dal Regolamento alunni, e degli ambienti scolastici utilizzati dall alunno. 3. Responsabilità in ordine alla consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni e delle azioni altrui nella convivenza scolastica e sociale. Considerati i suddetti criteri si stabilisce che la valutazione del comportamento sia differente nella scuola primaria rispetto alla scuola secondaria di primo grado. Di seguito le tabelle relative alla valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado e quindi nella scuola primaria. Si precisa che alla formulazione della valutazione del comportamento concorre almeno la maggioranza degli indicatori riferiti a ciascun voto. Le assenze per comprovati motivi di salute, con pieno recupero dei percorsi di apprendimento, non incidono nella valutazione del comportamento.

6 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO (Collegio docenti scuola secondaria I gr. del 24 gennaio 2013) INDICATORI VALUTAZIONE VOTO Autocontrollo Rispetto delle regole della convivenza Partecipazione e collaborazione Autocontrollo Rispetto delle regole della convivenza Partecipazione e collaborazione Autocontrollo Rispetto delle regole della convivenza Partecipazione e collaborazione Ha un ottima capacità di concentrazione e di controllo delle proprie azioni È molto rispettoso e responsabile Sempre regolare la frequenza e il rispetto degli orari Partecipa con interventi pertinenti e appropriati Assolve alle consegne con puntualità e accuratezza Ottima la disponibilità a collaborare con tutti Ha buona capacità di concentrazione e di controllo delle proprie azioni È rispettoso delle regole È regolare nella frequenza e nel rispetto degli orari Partecipa con interesse Assolve regolarmente alle consegne Buona la disponibilità a collaborare con tutti Ha una soddisfacente capacità di concentrazione e di controllo delle proprie azioni È quasi sempre rispettoso delle regole Generalmente regolare frequenza e rispetto degli orari Partecipa in modo soddisfacente In genere assolve alle consegne Apprezzabile la collaborazione Ha quasi sempre una sufficiente capacità di concentrazione e di Autocontrollo controllo delle proprie azioni Non sempre rispetta le regole Rispetto delle regole della convivenza Poco regolare nella frequenza e nel rispetto degli orari Non sempre partecipa con interesse e attenzione Partecipazione e collaborazione A volte non assolve alle consegne Non è sempre collaborativo Autocontrollo Ha difficoltà di concentrazione e di autocontrollo È poco rispettoso delle regole Rispetto delle regole della convivenza È saltuario nella frequenza (con assenze anche ingiustificate) e nel rispetto degli orari Partecipa in modo discontinuo e superficiale Partecipazione e collaborazione Spesso non rispetta le consegne È sempre poco collaborativo Autocontrollo Manca di concentrazione e di autocontrollo Non è rispettoso delle regole Rispetto delle regole della convivenza Fa numerose assenze ingiustificate e molti ritardi e/o uscite anticipate Scarsa la partecipazione a tutte le attività proposte Partecipazione e collaborazione Non rispetta le consegne Ha rapporti conflittuali con compagni e adulti

7 INDICATORI Autocontrollo Rispetto delle regole della convivenza Partecipazione e collaborazione DESCRITTORI Capacità di attenzione e concentrazione Capacità di orientarsi ed agire nello spazio senza danneggiare se stesso o gli altri Capacità di rapportarsi in modo corretto, nelle varie attività, con compagni e/o docenti Grado di correttezza e di rispetto negli ambienti scolastici ed extrascolastici in cui è inserito (attrezzature, aule, laboratori, spazi comuni, musei, mezzi di trasporto ecc.) Rispetto del Regolamento di Istituto Numero delle assenze dalle lezioni e/o ritardi negli orari scolastici Disponibilità a collaborare con docenti e compagni Puntualità nelle consegne dei compiti e nel riportare a scuola comunicazioni debitamente firmate dai genitori Puntualità nel portare il materiale necessario per le varie attività Qualità dell atteggiamento e dell interesse mostrati nell eseguire quanto richiesto GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCUOLA PRIMARIA (Collegio docenti scuola primaria del 23 maggio 2013) GIUDIZIO INDICATORI CORRETTO E RESPONSABILE Mantiene un comportamento corretto e responsabile nei confronti degli adulti e coetanei. GENERALMENTE CORRETTO E RESPONSABILE Ha un comportamento solitamente corretto responsabile, rispettoso delle regole di convivenza. Raramente soggetto a richiami. e SUFFICIENTEMENTE CORRETTO E RESPONSABILE Ha un comportamento non del tutto corretto e responsabile. Va ancora sollecitato e richiamato al rispetto delle regole di convivenza. NON ANCORA CORRETTO E RESPONSABILE Ha un comportamento non corretto e poco responsabile nei confronti di adulti e coetanei. Disturba frequentemente durante le lezioni.

8 VALUTAZIONE ESTERNA - PROVE INVALSI Il Ministero dell'istruzione ha chiesto, già dall anno scolastico 2009, all Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (INVALSI), di provvedere alla valutazione degli apprendimenti degli alunni. Le classi coinvolte nella rilevazione nazionale sono le seconde e le quinte della scuola Primaria e le terze della scuola Secondaria di primo grado. Dall a.s. 2013/14 non viene più effettuata la prova nazionale nelle classi prime della scuola secondaria di I grado, mentre dal prossimo anno scolastico sarà eliminata anche quella della quinta classe della primaria. Le due prove saranno sostituite da una unica che si terrà nel mese di ottobre dell anno scolastico di riferimento della prima classe della scuola secondaria di I grado. Le Prove Invalsi sono un sistema di rilevamento degli apprendimenti nazionale ed hanno come finalità il fornire ad ogni scuola uno strumento di diagnosi e riflessione per migliorare il proprio lavoro. Le prove, anonime, non sano finalizzate alla valutazione individuale degli alunni, ma puntano a monitorare i livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico in generale. Queste prove non si pongono in antitesi con la valutazione individuale degli alunni realizzate all interno delle scuole, ma rappresentano una modalità di confronto a livello nazionale. I docenti di classe faranno in modo che le prove siano vissute dagli alunni in maniera serena, evitando di creare in loro uno stato di ansietà. Per il raggiungimento di tale scopo viene chiesta anche la collaborazione della famiglia. Di seguito vengono presentati i risultati delle prove INVALSI dell a.s. 2013/14, in formato grafico per tutte le classi coinvolte; il primo grafico riguarda le prove di italiano, il secondo quelle di matematica. La linea rossa corrisponde alla media di riferimento, che ricordiamo, è una media a posteriori, ovvero non è una media standard.

9 Come si può facilmente notare, la nostra scuola si pone al di sopra della media nazionale, fatta eccezione per le classi V della scuola primaria. Rispetto alla media regionale si registrano risultati migliori in italiano, ad eccezione delle classi II della scuola primaria. In matematica invece, sono proprio le seconde classi della primaria ad avere risultati sopra la media regionale. I migliori risultati in italiano si registrano nelle classi III della secondaria, mentre per matematica si tratta delle classi II della primaria, proprio come nello scorso anno scolastico (2012/13). Da un analisi più dettagliata, condotta dai docenti referenti per la valutazione, e secondo quanto restituito dall INVALSI stesso, risulta che il dato relativo al confronto con classi caratterizzate da un medesimo background familiare, socio-culturale, dà ragione al contributo della scuola, perché i risultati sono mediamente più alti che in altre scuole. Lo stesso dicasi per l effetto degli stranieri, segno che il valore aggiunto della scuola nelle situazioni di svantaggio è decisamente positivo e costruttivo. Risultati invece negativi si riscontrano per gli stranieri di II generazione, fatto sorprendente se si considera la loro maggiore permanenza nel nostro paese. AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO Dal corrente anno scolastico tutte le scuole italiane sono obbligate a iniziare un percorso di auto-valutazione, comprensivo dell elaborazione di un piano di miglioramento e successiva sua attuazione. La nostra scuola non è completamente a digiuno di auto-valutazione, dal momento che durante lo scorso anno scolastico: Ha partecipato alla rilevazione ValES, che è a tutti gli effetti un processo di autovalutazione, riempiendo l apposito formulario ed elaborando una bozza di piano di miglioramento. La rilevazione ValES era sperimentale, per cui poche scuole vi hanno partecipato.

10 Il Dirigente Scolastico, un membro della segreteria e un docente hanno partecipato ad un corso di formazione per la valutazione delle organizzazioni, sul modello CAF (Common Assesment frame work). Sono stati inoltre somministrati questionari di auto-valutazione (mutuati dal modello CAF, ma personalizzati da un apposita commissione interna di docenti) sia per il personale ATA e docenti, sia per i genitori e gli studenti, questi ultimi a partire dalla V primaria. Da quest anno parte invece, come detto, il percorso obbligatorio per Legge, uguale per tutte le scuole e finalizzato alla valutazione più generale di tutto il Sistema Nazione di Istruzione. Di seguito alcune indicazioni utili per comprendere e partecipare al processo: Normativa di riferimento Legge N. 10 del , (art. 2 comma 4-undevicies) delega al Governo DPR , n. 80 (per le scuole, in particolare, l art. 6) regolamento di attuazione Direttiva Ministeriale n. 11 del , detta gli obiettivi e la tempistica e dà il via ufficiale Circolare Ministeriale n. 47 del , accompagna e rende più analitica la Direttiva La Valutazione delle scuole diventa obbligatoria per tutti Sono previste quattro fasi su tre anni 1. Auto-analisi ed ipotesi di piano di miglioramento. 2. Validazione esterna della prima fase. 3. Attuazione del piano di miglioramento. 4. Rendicontazione sociale. FASE 1: Si articola in due passaggi (art. 6, comma 1, lettera a): A. AUTO-ANALISI DI ISTITUTO Analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'invalsi, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola. B. RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE E PIANO DI MIGLIORAMENTO Elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall'invalsi, e formulazione di un piano di miglioramento. PARTE A: AUTO-ANALISI DI ISTITUTO Utilizza tre tipologie di informazioni: 1. Dati resi disponibili dal Ministero ; in pratica, i dati di Scuola in Chiaro, già esistenti ma che saranno ulteriormente arricchiti dal sistema. 2. Rilevazioni sugli apprendimenti ed elaborazioni sul valore aggiunto, restituite dall INVALSI. 3. Ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola (Da VaLeS, sono questionari di contesto e di input la cui traccia è fornita sempre dall INVALSI). PARTE B1: RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE Il rapporto di autovalutazione è suddiviso in tre sezioni: 1. Esiti successo scolastico competenze di base

11 equità degli esiti risultati a distanza 2. Contesto Contesto (socio-economico-culturale) Risorse 3. Processi Pratiche educative e didattiche Ambiente organizzativo per l apprendimento Consiste in una serie di domande strutturate che a gruppi si aggregano in alcuni macroindicatori. L elaborazione sarà svolta da INVALSI, che li restituirà alle scuole. PARTE B2: IL PIANO DI MIGLIORAMENTO Il piano si articola in diversi punti: 1. Situazione attuale, descritta tramite indicatori (quantitativi). 2. Valori / dati di riferimento (quelli rispetto ai quali ci si confronta ed a cui si tende). 3. Risultato atteso al termine del periodo triennale (può essere inferiore rispetto al valore di riferimento e, di regola, lo è). Questi tre elementi devono essere resi espliciti. Per tutti gli obiettivi indicati nel piano vanno individuati un numero limitato di obiettivi, orientativamente: uno o due nell area degli esiti uno o due in quella dei processi Il piano deve essere aggiornato in itinere, la prima volta, a luglio COSA DEVE FARE LA SCUOLA (in corsivo ciò che è stato già fatto) 1) Prendere atto della normativa, sia in Collegio Docenti che Consiglio di Istituto. 2) Deliberare in merito al Nucleo interno di Autovalutazione (FS, commissione, DS, 1 o 2 ATA, più 1 o 2 genitori rappresentanti del CdI). 3) Analizzare i materiali forniti dall INVALSI per l avvio del processo di autovalutazione. 4) Iscriversi alla piattaforma per l autovalutazione. 5) Condividere i dati INVALSI e SCUOLA IN CHIARO, più altri dati. 6) Stendere e condividere i dati del Rapporto di autovalutazione (Collegio Docenti e Consiglio di Istituto). 7) Stendere e condividere il Piano di Miglioramento (Collegio Docenti e Consiglio di Istituto). 8) Pubblicazione del RAV sul sito della scuola e in SCUOLA IN CHIARO. CRONOPROGRAMMA QUANDO CHI COSA ottobre 2014 Predisposizione format rapporto di autovalutazione ed altri INVALSI materiali ottobre 2014 Scuole Avvio autovalutazione di istituto ottobre 2014 MIUR Avvio piani di formazione per dirigenti e referenti di scuola per la valutazione dicembre 2014 INVALSI Definizione indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici gennaio / giugno INVALSI Apertura della piattaforma unica con i dati 2015 gennaio / giugno 2015 Scuole Predisposizione rapporto di autovalutazione luglio 2015 Pubblicazione rapporto di autovalutazione sul sito web della Scuole scuola luglio 2015 MIUR Pubblicazione rapporto di autovalutazione sul sito Scuola in Chiaro

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