POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS

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1 POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS PERIODICO TELEMATICO A CURA DELL'UFFICIO POLITICHE PER LE DISABILITÀ CGIL CORSO D'ITALIA, ROMA POLITICHEDISABILITA@CGIL.IT NUMERO Chiuso in redazione il 29/01/2015 NOTIZIE PRINCIPALI LEGGE DI STABILITÀ: CGIL, FINANZIARE FONDO PER L INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE CON DISABILITÀ Pag. 4 NOTIZIE LAVORO: DA PAG. 4 SCUOLA: DA PAG. 8 WELFARE: DA PAG. 9 DAL TERRITORIO DA PAG. 20 INTERNAZIONALE: DA PAG. 26 VARIE DA PAG. 36 1

2 INDICE LAVORO LEGGE DI STABILITÀ: CGIL, FINANZIARE FONDO PER L INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE CON DISABILITÀ GIORNATA DISABILITÀ L'INCLUSIONE PASSA DAL LAVORO: L'IMPEGNO DELL'INAIL 4 5 DISABILITÀ, IL GOVERNO ANNUNCIA: "ARRIVANO LE AZIONI CONCRETE" 7 SCUOLA SCUOLA, ISTAT: 150 MILA ALUNNI DISABILI NELLE SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE 8 PAGINA WELFARE PAGINA LEGGE DI STABILITÀ, OK DEL SENATO. RIFINANZIATA CON 20 MILIONI LA LEGGE 68/99 SCONGIURARE I TAGLI LINEARI A SANITÀ E POLITICHE SOCIALI IL SOCIALE NEL LA DISABILITÀ È ANCORA UN "PESO" ROVINARE L'ASSISTENZA CHE FUNZIONA: IL CASO HOME CARE PREMIUM DELL INPS PENSIONI, GLI ESODATI DEL METODO CONTRIBUTIVO 16 LEGGE 114/ INPS, SEMPLIFICAZIONI PER I SOGGETTI CON INVALIDITÀ 18 2

3 DAL TERRITORIO IL TAR SICILIA CONTRO LE CLASSI POLLAIO 20 NON CHIEDIAMO ASSISTENZIALISMO, MA LAVORO ATTIVO 22 TOSCANA, C È UN INSEGNANTE DI SOSTEGNO OGNI DUE STUDENTI DISABILI 23 NEGARE ASSISTENZA DOMICILIARE È DISCRIMINAZIONE 24 TOSCANA, TUTTI I SERVIZI PER DISABILI ACCORPATI IN UN UNICO LUOGO 25 INTERNAZIONALE COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO, L'ITALIA SPINGE PER I DIRITTI DELLE PERSONE DISABILI PAGINA 26 LA CORDATA DEGLI IMPRENDITORI DISABILI 28 LAVORATORI CON DISABILITÀ INVISIBILI NON SOLO IN ITALIA 29 GLI ALUNNI DISABILI EMARGINATI DALLE SCUOLE INGLESI 31 L'OBESITÀ PUÒ ESSERE UNA DISABILITÀ, LO DICE LA CORTE DI GIUSTIZIA UE 32 LAVORO, FORMAZIONE E POVERTÀ NELL UNIONE EUROPEA 33 ELETTI I NUOVI RAPPRESENTATI DELL INTERGRUPPO DISABILITÀ 35 VARIE GIORNATA DISABILITÀ LE CIFRE IN ITALIA: IN 222 MILA A SCUOLA, 680 MILA AL COLLOCAMENTO PAGINA 36 FRANCO BETTONI È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA FAND 38 STABILITÀ, 80 EMENDAMENTI DAL GOVERNO. PIÙ SOLDI PER L'ASSUNZIONE DEI DISABILI 40 ADDIO A FRANCO BOMPREZZI, I FUNERALI SABATO POMERIGGIO A MILANO 41 BOMPREZZI, LE ASSOCIAZIONI: "PUNTO DI RIFERIMENTO DEL BUON GIORNALISMO" ULTIMO SALUTO A BOMPREZZI A MILANO. "HA DIMOSTRATO CHE LE UTOPIE POSSONO DIVENTARE REALTÀ" MORTO L'EX PRESIDENTE FAND GIOVANNI PAGANO, UNA VITA D'IMPEGNO PER DISABILI

4 LAVORO LEGGE DI STABILITÀ: CGIL, FINANZIARE FONDO PER L INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE CON DISABILITÀ Il fondo per il diritto al lavoro delle persone disabili, previsto dalla legge 68/99, non è stato rifinanziato per l anno Questo significa che non ci saranno più soldi né per dare contributi ai datori di lavoro che assumono lavoratori disabili a tempo indeterminato attraverso le convenzioni né per concedere i rimborsi parziali delle spese sostenute dalle aziende per l adattamento del posto di lavoro. A rilanciare l allarme è la responsabile Cgil per le politiche della disabilità, Nina Daita, intervenendo al convegno La sfida per l'inclusione. Il futuro delle persone con disabilità, che si è svolto oggi a Palazzo Chigi in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità e che ha visto la presenza del premier Matteo Renzi e dei ministri Beatrice Lorenzin e Stefania Giannini. Secondo Daita, Nella legge di stabilità deve essere subito rifinanziato il fondo per l inserimento lavorativo di persone con disabilità. Il perdurare della crisi economica e occupazionale che attanaglia il nostro Paese, infatti, si ripercuote maggiormente proprio sui più deboli, che sono messi a dura prova da questo periodo di grandi difficoltà. Basti pensare che il numero delle persone con disabilità iscritte al collocamento obbligatorio, e dunque in cerca di occupazione, è di circa 700mila unità. La responsabile dell Ufficio politiche disabilità del sindacato guidato da Susanna Camusso, ricorda, infine, che il fondo previsto dalla legge 68/99, partito con oltre 51 milioni di euro, Ha subito dal 2011 un drastico ridimensionamento fin quasi all azzeramento, ma che poi, anche per effetto di una decisione della Corte di Giustizia europea che nel luglio 2013 richiamò l Italia per l inadempienza del nostro Paese nel garantire ai lavoratori disabili un effettivo inserimento, ha fatto registrare primi segnali di ripresa con una dotazione di quasi 13 milioni per il 2013 e di oltre 21 milioni per il Il governo, pertanto, deve assolutamente trovare risorse adeguate per il rifinanziamento del fondo anche per il 2015 conclude Daita. (3 dicembre 2014) Fonte: CGIL.it 4

5 GIORNATA DISABILITÀ L'INCLUSIONE PASSA DAL LAVORO: L'IMPEGNO DELL'INAIL Prestazioni protesiche, curative e riabilitative, ma anche adeguamento dei luoghi di lavoro e percorsi di supporto agli infortunati, con progetti individuali e gruppi di auto-mutuo aiuto. Le tante strade dell'inclusione lavorativa targata Inail ROMA - E' il lavoro uno degli strumenti principali per l'inclusione sociale delle persone con disabilità, che si celebra il 3 dicembre con la Giornata dell'onu dedicata. E tra i soggetti più impegnati nella realizzazione dell'inserimento lavorativo c'è Inail, che ha tra i suoi obiettivi proprio il ritorno al lavoro di chi subisce un infortunio e, in seguito ad esso, diventa disabile. Tanti sono i modi e gli strumenti con cui l'istituto accompagna gli infortunati sul lavoro, ben oltre l'erogazione delle "rendite" stabilite per legge. Tre sono le direttrici fondamentali di questo impegno: innanzitutto, le prestazioni protesiche, curative e riabilitative, che fanno capo principalmente al Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio e al Centro riabilitazione motoria di Volterra. Poli di avanguardia nel campo delle protesi e della riabilitazione, entrambi i Centri costituiscono un "laboratorio di speranza", dove i tecnici lavorano accanto ai pazienti per trovare le soluzioni più adatte. Ci sono poi tutta una serie di interventi, che non mirano tanto alla struttura "fisica" della persona, quando alla sua "tenuta psicologica", quasi sempre fortemente destabilizzata dall'incidente e dalla nuova condizione: è qui che si inserisce la terza linea d'intervento dell'inail per il reinserimento lavorativo: i percorsi di supporto agli infortunati, attraverso il calcolo delle abilità residue, ma anche con corsi di formazione e orientamento e gruppi di sostegno. Dai progetti individuali ai gruppi di auto-mutuo aiuto, le équipe multidisciplinari dell'istituto hanno sperimentato nuove forme per supportare gli assistiti nel rientro nel proprio contesto familiare, sociale e lavorativo. Ecco alcuni esempi di intervento da parte dell'inail a vantaggio dei lavoratori infortunati e tecnopatici. A Torino un laboratorio di scrittura creativa ha dato voce a 20 uomini e donne di età e nazionalità diversa, con alle spalle un infortunio o una malattia che ha cambiato loro la vita. Il progetto è confluito in un volume presentato al Salone del libro di Torino e al Festival nazionale dell'autobiografia di Anghiari. L'intero percorso ha costituito un'occasione unica per riflettere sull'esperienza del trauma. A Forlì un progetto dal titolo "Scrivo di me" ha dato vita a un laboratorio di scrittura espressiva, incoraggiando gli assistiti a mettersi in gioco attraverso la fantasia, il ricordo, l'attenzione al dettaglio. L'obiettivo? Ricostruire un progetto di vita dopo il trauma. A Palermo sette infortunati sul lavoro hanno partecipato a un laboratorio culinario organizzato in una comunità d'accoglienza per minori ed ex tossicodipendenti. L'iniziativa è partita dalla domanda, rivolta all'équipe multidisciplinare dell'inail di Palermo, da parte dei familiari di un giovane 29enne divenuto disabile in seguito a un incidente sul lavoro, interessato all'arte culinaria. A dare un contributo al progetto anche due infortunati che, prima dell'incidente, lavoravano rispettivamente come chef e pasticciere. Al termine del percorso è stato pubblicato un manuale di ricette e storie di vita. "Cucin...Abile" è il progetto della Direzione regionale Inail dell'umbria destinato a circa venti assistiti divenuti disabili in seguito a un infortunio sul lavoro. Obiettivo del progetto è favorire i rapporti sociali e valorizzare le abilità residue attraverso un laboratorio di cucina. Dopo il successo presso il Polo di Perugia, l'iniziativa viene replicata presso il Polo di Foligno, coinvolgendo assistiti residenti nel sud dell'umbria. 5

6 Una sede Inail della regione Emilia Romagna (per ragioni di privacy non abbiamo pubblicato il nome esatto della sede) ha finanziato un programma di procreazione medicalmente assistita. Grazie al progetto "Camelia: il desiderio di diventare genitori", attivato nel 2011, è nata una bambina. Destinatario dell'intervento un infortunato sul lavoro in sedia a ruote in seguito a un incidente. Il percorso ha previsto la terapia ormonale, il supporto medico, psicologico ed economico, e persino un corso di yoga per far fronte allo stress della futura mamma. In Trentino Alto Adige il progetto "Ergon" - frutto della collaborazione tra l'inail di Trento, la cooperativa sociale Arché e l'azienda di promozione turistica della Valsugana - ha permesso a due assistite di entrare in un percorso formativo per acquisire le competenze necessarie a diventare organizzatrici di vacanze accessibili, orientate tanto al relax quanto allo sport e al divertimento. Trasformare la casa dei sogni in una casa vera: un'abitazione non solo senza barriere, con gli spazi giusti e le accortezze necessarie per permettergli di muoversi in autonomia, ma anche interamente gestibile attraverso un tablet a sfioramento. È questo l'intervento che l'inail di Trento ha realizzato a favore di un infortunato sul lavoro, che ora può "vivere" la casa in assoluta autonomia: gestendo, tramite tablet quando è in casa o dal cellulare quando è fuori, tutto il sistema di riscaldamento e illuminazione, ma anche aprendo e chiudendo porte e tapparelle. Dopo essere rimasto impigliato all'albero cardanico del trattore, un boscaiolo della provincia di Belluno subisce l'amputazione dell'avambraccio destro con lussazione del gomito. Il ritorno alla vita normale e al lavoro si rivela però più complicato del previsto. Quando acquista un nuovo mezzo agricolo dotato di una particolare gru per il carico e il trasporto del legname, l'inail di Belluno effettua un progetto riabilitativo personalizzato che prevede un rimborso per l'adattamento dei comandi della gru, in modo tale che possano essere usati con la mano sinistra. Grazie al Centro servizi mobilità in auto e moto del Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio, un agricoltore di 62 anni, paraplegico in seguito a un incidente sul lavoro, è tornato a lavorare nella sua azienda di Faenza (Ravenna). È infatti potuto risalire sul trattore: sul mezzo è stata montata una seduta mobile esterna che lo trasporta come una sorta di piccolo "ascensore", all'altezza del sedile e che poi si richiude all'interno della cabina. Il trattore non ha pedali, ma solo comandi manuali. (2 dicembre 2014) Fonte: SuperAbile.it 6

7 DISABILITÀ, IL GOVERNO ANNUNCIA: "ARRIVANO LE AZIONI CONCRETE" Il direttore generale per l Inclusione e le politiche sociali presso il Ministero del Lavoro Tangorra (direzione Inclusione del ministero del Lavoro) interviene alla Conferenza regionale toscana sulla disabilità : La ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili da parte dell'italia non è rimasta solo sulla carta. Presto sottoporremo proposte FIRENZE - "La ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili da parte dell'italia non è rimasta solo sulla carta e uno dei passaggi più importanti è stata la creazione di un osservatorio per monitorarne l'applicazione nei vari ambiti di vita. Lo ha detto Raffaele Tangorra, direttore generale per l Inclusione e le politiche sociali presso il Ministero delle politiche sociali intervenendo alla Conferenza regionale toscana sulla disabilità in corso a Campi Bisenzio. Attraverso i vari governi che si sono succeduti ha detto Tangorra - l'osservatorio ha continuato a lavorare e prodotto una proposta politica con un proprio programma d'azione, approvato dal governo e dai livelli locali, diventato poi DPR. Alla Conferenza di Bologna di due anni fa, dopo un percorso partecipato con tutti i soggetti del mondo della disabilità, questo atto è stato ratificato. Le azioni concrete arriveranno, i tavoli di lavoro attivati dal ministro Poletti sono attivi e presto saranno presentate proposte". Quindi ha concluso specificando che "su vita indipendente molte regioni non spendevano un centesimo. Adesso abbiamo stanziato 10 milioni di euro che quantomeno hanno permesso a molte regioni di avviare i primi progetti. Il Fondo nazionale sulla non autosufficienza, dopo aver toccato il suo minimo storico, è tornato a 400 milioni. E un altro segnale importante è aver riportato il Fondo nazionale sociale a 300 milioni e di averlo stabilizzato". (23 gennaio 2015 ) Fonte: RedattoreSociale.it 7

8 SCUOLA SCUOLA, ISTAT: 150 MILA ALUNNI DISABILI NELLE SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE Report sull'integrazione degli alunni disabili nelle scuole statali e non statali riferito alle scuole primarie e alle secondarie di primo grado: sono il 3,3% del totale degli alunni. Il 10% delle famiglie ha presentato un ricorso per l'aumento delle ore di sostegno ROMA - Sono oltre 150 mila gli alunni con disabilità che frequentano in Italia una scuola primaria o secondaria di primo grado: lo comunica l'istat nel suo annuale report riferito all'integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole statali e non statali e relativo all'anno scolastico Il dato rappresenta il 3,3% del totale degli alunni. Sono quasi 85 mila i disabili nella scuola primaria (pari al 3,0% degli alunni) e più di 65 mila nella scuola secondaria di primo grado (il 3,8% del totale). La percentuale più elevata si riscontra, per entrambi gli ordini scolastici, nella Provincia autonoma di Bolzano (5,6% degli alunni nella primaria e 10,7% nella secondaria), quella più bassa si registra in Basilicata (2,1% degli alunni della scuola primaria e 2,6% di quelli della scuola secondaria di primo grado). Il report Istat si riferisce agli studenti che in base alla diagnosi funzionale redatta dalla Asl hanno la necessità di un sostegno per raggiungere gli obiettivi scolastici previsti dai programmi ministeriali nel percorso formativo: non rientrano nell'ambito di analisi gli alunni che, pur avendo una limitazione, una menomazione o un problema di salute, non hanno necessità di un sostegno. Nella scuola primaria, il 21% degli alunni con disabilità non è autonomo in almeno una delle attività indagate (spostarsi, mangiare o andare in bagno) e l'8% non è autonomo in tutte e tre le attività. Nella scuola secondaria di primo grado le percentuali sono rispettivamente del 15% e del 5%. Il ritardo mentale, i disturbi del linguaggio e dello sviluppo rappresentano i problemi più frequenti negli alunni con disabilità in entrambi gli ordini scolastici considerati. L'indagine Istat, oltre a censire gli alunni disabili, fa luce anche su una serie di altre dinamiche. Gli insegnanti di sostegno rilevati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur) sono più di 74 mila, 6 mila in più rispetto allo scorso anno. Nel Mezzogiorno si registra il maggior numero di ore medie di sostegno settimanali assegnate. Circa il 10% delle famiglie della scuola primaria e il 7% circa della secondaria hanno presentato, negli anni, un ricorso per ottenere l'aumento delle ore di sostegno. Ha cambiato insegnante di sostegno nel corso dell'anno scolastico l'11% degli alunni con disabilità della scuola primaria e il 9% della scuola secondaria di primo grado. Il 44% degli alunni della scuola primaria ha cambiato l'insegnante di sostegno rispetto all'anno scolastico precedente, lo stesso è accaduto al 40% degli alunni nella scuola secondaria di primo grado. Il numero medio di ore settimanali di assistente educativo culturale o assistente ad personam è di circa 10 in entrambi gli ordini scolastici. Nella scuola secondaria di primo grado sono maggiori le differenze territoriali: le scuole del Mezzogiorno hanno un numero medio di ore inferiore (8,7) rispetto a quelle del Centro e del Nord (rispettivamente 10,6 e 9,5). Buona la partecipazione degli alunni con disabilità alle uscite didattiche brevi senza pernottamento organizzate dalla scuola. Risulta invece più difficoltosa la partecipazione alle gite d'istruzione con pernottamento, soprattutto tra gli alunni della scuola primaria. (20 dicembre 2014) Fonte: SuperAbile.it 8

9 WELFARE LEGGE DI STABILITÀ, OK DEL SENATO. RIFINANZIATA CON 20 MILIONI LA LEGGE 68/99 Con 162 voti favorevoli e 37 contrari, il Senato ha approvato il maxiemendamento interamente sostitutivo del testo della legge di stabilità. Online il testo che arriverà alla Camera e i dettagli degli interventi che riguarderanno il sociale ROMA - Con 162 voti favorevoli e 37 contrari, il Senato ha approvato il maxiemendamento interamente sostitutivo del testo della legge di stabilità, sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia. Con una seduta iniziata alle ore 10 di venerdì 19 dicembre e conclusasi alle 7,46 di sabato 20 dicembre, Palazzo madama ha quindi rispedito il testo alla Camera dei deputati per il via libera definitivo ed ha approvato anche, "per alzata di mano" spiega una nota del Senato, la seconda Nota di variazioni al bilancio e il bilancio (ddl 1699). L'ok della Camera, a questo punto, potrebbe arrivare già lunedì. "Grazie a senatrici e senatori che su stabilità e legge elettorale hanno dato stanotte lezione di politica a ostruzionismi. #lavoltabuona", ha commentato Matteo Renzi dopo la maratona notturna. Un presidente del Consiglio che si dice soddisfatto per "una partita che era davvero difficile perché erano tornati in campo vecchi appetiti e li abbiamo lasciati a bocca asciutta". Sul testo non sono mancate le polemiche per via di refusi riconosciuti dallo stesso viceministro all'economia, Enrico Morando che si scusa "per gli errori commessi anche nella relazione tecnica ma abbiamo cercato di rendere più leggibile il testo". Forti le critiche dell'opposizione che fanno così slittare l'approvazione in mattinata. Tuttavia, secondo una nota di Palazzo Chigi, la manovra comporta "effetti espansivi sul bilancio dello Stato di circa 6,7 miliardi di euro nel 2015 e di circa 2,9 miliardi di euro nel Nel 2017, gli effetti della manovra risultano in linea con quella inizialmente presentata alla Camera dei Deputati e determinano un miglioramento del saldo del bilancio dello Stato di 1,8 miliardi. In termini di indebitamento netto, la manovra assicura il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica indicati dal Governo nei documenti programmatici, in coerenza con gli impegni assunti in sede europea". Il testo ora passa alla Camera, ma secondo alcune fonti, si tratterà di un "esame lampo" per far sì che il testo passi prima del Natale. Gli interventi sul sociale. Tra i provvedimenti confermati con il sì al maxiemendamento al Senato, quello che riguarda l'assunzione dei disabili (comma 160), in merito alla legge 68/99. Assicurati anche per il milioni di euro per finanziare le misure per promuovere l'inserimento nel mondo del lavoro dei disabili. Ma non solo. Il testo (comma 156) conferma il finanziamento alla carta acquisti ordinaria di 250 milioni per il prossimo anno. Tra i commi (158) anche la conferma dello stanziamento di 300 milioni per il Fondo nazionale per le politiche sociali per il 2015, e (159) di 400 miliono per il Fondo per le non autosufficienze, mentre per il 2016 sarà di 250 milioni di euro. Al comma 187, lo stanziamento "per la riforma del terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale è autorizzata la spesa di 50 milioni per l'anno 2015, di 140 milioni di euro per 2016 e di 190 milioni annui a decorrere dal 2017". Sul gioco d'azzardo, il testo prevede (comma 133) "nell'ambito delle risorse destinate al finanziamento del Ssn, a decorrere dall'anno 2015, una quota pari a 50 milioni di euro annualmente destinata alla cura delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d'azzardo. Una quota di queste risorse, nel limite di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, è destinata alla 9

10 sperimentazione di modalità di controllo dei soggetti a rischio di patologia, mediante l'adozione di software che consentano al giocatore di monitorare il proprio comportamento generando conseguentemente appositi messaggi di allerta". Il Ministero della Salute, inotre, dovrà adottare, linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d'azzardo patologico e entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge, dovrà rivedere la composizione dell'osservatorio. Bonus bebè. Tra i tanti interventi raccolti dal maxiemendamento, anche quello del famoso bonus per i nuovi nati (comma 125). A decorrere dal 1 gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017, è riconosciuto un assegno di importo annuo di 960 euro erogato mensilmente dal mese di nascita o adozione e fino al terzo anno d'età o di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell'adozione. Per ricevere l'assegno occorrerà possedere un Isee non superiore a 25 mila euro annui. Per quelle famiglie in cui il valore dell'isee non superi i 7mila euro annui, l'importo dell'assegno di 960 euro verrà raddoppiato. (20 dicembre 2014) Fonte: SuperAbile.it 10

11 SCONGIURARE I TAGLI LINEARI A SANITÀ E POLITICHE SOCIALI «Se Stato e Regioni non troveranno l intesa sulle modalità di recupero dei 4 miliardi stabiliti, entro gennaio del 2015, chiediamo l impegno del Governo a non procedere con la possibilità di tagliare in modo lineare il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per il 2015 o le politiche sociali, ipotesi che vanno assolutamente scongiurate»: così il Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, a poche ore dall approvazione della Legge di Stabilità per il 2015 «Ora Governo e Regioni non perdano altro tempo, e individuino subito le misure da adottare per recuperare i 4 miliardi di euro assegnati come obiettivo alle Regioni, mettendo in campo una vera revisione della spesa pubblica (spending review), e quindi garantendo questa volta la reale invarianza dell offerta di servizi sanitari e sociali, senza nessun aumento ulteriore di ticket o tasse sui cittadini e soprattutto senza ridefinire al ribasso gli attuali LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Su questo chiediamo certezze dal Governo e dalle Regioni, e l apertura di un tavolo di confronto anche con le Associazioni dei cittadini per l individuazioni delle specifiche misure». Questo il commento a caldo di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, a poche ore dall approvazione definitiva della Legge di Stabilità per il «Se Stato e Regioni non raggiungeranno l intesa sulle modalità di recupero dei 4 miliardi entro il mese di gennaio del 2015 aggiunge Aceti chiediamo da subito l impegno del Governo a non procedere con la possibilità prevista nella Legge di Stabilità, che non condividiamo, di tagliare in modo lineare il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per il 2015 o le politiche sociali, ipotesi che vanno assolutamente scongiurate. Siamo certi, infatti, che ci sia ampio spazio per salvaguardare e rilanciare i diritti dei cittadini aggredendo sprechi, fenomeni corruttivi e inefficienze, sia all interno del Servizio Sanitario Nazionale sia in altri capitoli di spesa pubblica, questi ultimi lontani anni luce dal livello di efficienza della nostra Sanità. Su questo misureremo l impegno e la capacità delle Istituzioni e della classe politica di salvaguardare e rilanciare il nostro Servizio Sanitario Pubblico come strumento imprescindibile per garantire la coesione sociale del nostro Paese e volano della nostra economia». Dichiara infine soddisfazione, il Coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, «per i 400 milioni di euro stanziati per il 2015 per il Fondo per le Non Autosufficienza», sottolineando però che «ci si sarebbe aspettati di più per gli anni a seguire». (23 dicembre 2014) Fonte: Superando.it 11

12 IL SOCIALE NEL LA DISABILITÀ È ANCORA UN "PESO" Bilancio Dalla scuola al lavoro, dai fondi alle celebrazioni: il 2014 è stato per la disabilità un anno di speranze deluse. Risorse tagliate e poi reintegrate, ma a spese della famiglia. Giornate celebrate, ma solo con pochi intimi. Trasmissioni di successo, ma in seconda serata ROMA Assente dalle politiche, esibita nei palinsesti televisivi, ma in seconda serata. L anno che si chiude è stato tutt altro che felice per le persone disabili e le associazioni di cui, in numero sempre maggiore, tante di loro fanno parte. Tante occasioni perse e un attenzione ancora troppo bassa, nonostante le pressanti richieste di famiglie che, tramite le associazioni, diventano ogni giorno più attive, protagoniste nel rivendicare un welfare che guardi alla disabilità non come un peso da sopportare, ma come una limitazione funzionale a cui dare sostegno e opportunità, con opportune politiche e nell interesse di tutti. Partiamo dalla fine: il 3 dicembre, Giornata internazionale: la grande novità è l evento organizzato, per la prima volta, dal governo a Palazzo Chigi: grandi le aspettative, verso questo primo segno di attenzione e protagonismo in una giornata che non si vorrebbe meramente celebrativa. Peccato che la realtà spenga presto ogni ottimismo: l iniziativa è a inviti, riservata a pochi eletti e ospitata in una stanza prestigiosa ma poco capiente (la Sala verde) e ancora meno confortevole per chi ha disabilità motoria. Poche le persone disabili presenti in sala, quasi nulli i riferimenti alla disabilità nel breve discorso del presidente Renzi, tutto incentrato su riforma del terzo settore e 5 per mille. In poche parole, un occasione mancata. Occasione mancata anche quella dell incremento dei fondi: anche qui, grandi speranze, prontamente deluse. Anzi, in questo caso si tratta di un ballo a tre passi : si inizia con il taglio del fondo per la non autosufficienza, programmato nella legge di stabilità (da 350 a 250 milioni). Seguono le proteste di piazza e la levata di scudi delle associazioni, tutte d accordo nel denunciare la gravità di questa scelta del governo, seppure con metodi come al solito differenti: chi in piazza (Comitato 16 novembre), chi seduto ai tavoli con le istituzioni (Fish e Fand). Le proteste centrano però il bersaglio: è il secondo passo, l incremento dei fondi da 250 a 400 milioni. Soddisfazione ed esultanza durano però pochi giorni, fino a quando, cioè, non si diffonde la notizia che le risorse restituite ai fondi sociali saranno sottratte alle annunciate politiche familiari. Sconcerto, delusione, frustrazione. Insomma, un altra occasione mancata. La scuola, poi, è per la disabilità forse l occasione mancata per eccellenza: a dispetto di un modello d integrazione e relative normative che fanno invidia a tutto il mondo, la vera inclusione è ancora tutta da inventare. Ci ha provato, il governo, con La buona scuola, in cui però la disabilità è rinchiusa in due scarne paginette dove non c è traccia di impegno concreti, se non l incremento degli insegnanti di sostegno reso possibile dalle nuove assunzioni. Niente di fatto, invece, per quel superamento della delega al sostegno in favore di un modello d integrazione vera, in cui la disabilità sia questione, pertinenza e competenza dell intero corpo docenti. Niente di fatto, ancora, per la proposta, tutta praticabile, dell Osservatorio per l integrazione, che da anni, presso il Miur, pensa a prassi e riforme che favoriscano la realizzazione di un modello inclusivo. In particolare, l idea di una formazione adeguata sulla disabilità per tutti gli insegnanti non trova per ora attuazione. Nessuna risposta per l offerta di esperti, disponibili gratuitamente per realizzare questa formazione: di nuovo, si preferisce il vecchio modello del bando, a cui soprattutto gli atenei rispondono istituendo corsi che non sembrano avere nulla di nuovo. E che, peraltro, sono riservati a chi è già abilitato. Intanto, l anno scolastico, a settembre, è iniziato tra mille disagi e carenze per gli studenti con disabilità: al suono della prima campanella, tanti insegnanti di sostegno ancora eerano assenti. E la terza occasione persa. 12

13 E veniamo al lavoro: l inserimento lavorativo, regolato da una legge che da anni si chiede di cambiare (la 68/99), pare impantanato nelle maglie di una crisi che investe l intero settore occupazionale. Ma c è una notizia che, sul finir del 2014, pareva proprio la ciliegina sulla torta: il fondo per il diritto al lavoro dei disabili, previsto dalla legge 68/99 sul collocamento obbligatorio, non sarebbe stato rifinanziato per l anno 2015: dopo due anni consecutivi di incremento delle risorse, dunque, non ci sarebbero stati più soldi né per dare contributi ai datori di lavoro che assumono lavoratori disabili a tempo indeterminato attraverso le convenzioni né per concedere i rimborsi parziali delle spese sostenute dalle aziende per l'adattamento del posto di lavoro. Era questo l intendimento del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, presso il quale la legge 68/99 aveva istituito il fondo e che ha il compito ogni anno di procedere al riparto delle somme fra le regioni. La notizia arrivava in un momento particolarmente critico per il lavoro delle persone disabili: la Relazione al Parlamento sull attuazione della legge 68/99 ha fotografato nel biennio una riduzione dei nuovi avviamenti (calati nel 2013 al minimo storico, poco più di 18 mila) a fronte di un numero di iscritti alle liste del collocamento obbligatorio che rimane molto alto (oltre 676 mila disabili) e ad un numero di posti scoperti rispetto alle quote di riserva che arriva fra pubblico e privato a superare quota 41 mila. Più che un occasione mancata, si annunciava un passo indietro di notevole portata. Registrate e prime reazioni negative al provvedimento, però, è degli ultimi giorni del 2014 la notizia che quel fondo forse ci sarà e disporrà di 20 milioni di euro: lo prevede uno degli emendamenti alla legge di stabilità. Intanto, non meraviglia che, tra un occasione persa e l altra, le famiglie delle persone con disabilità continuino a impoverirsi. Impossibile misurare con esattezza la tendenza, visto che dati ufficiali continuano a mancare. Ma diamo credito all ipotesi avanzata dalla Fish, secondo cui almeno il 50% delle famiglie con disabilità è a rischio povertà. Ma è un dato sottostimato, commenta il presidente, Vincenzo Falabella. L Istat, invece, non ha dati aggiornati sul rischio impoverimento di queste famiglia: l ultimo disponibile è l elaborazione che ha fornito lo scorso anno a Redattore sociale, su dati relativi al periodo : tratti dall indagine Eusilc sulle condizioni di vita degli italiani, quei dati parlavano di un 21% delle famiglie con componenti disabili a rischio povertà. Il problema, però, secondo la Fish e secondo le denunce e le segnalazioni che riceviamo dalle famiglie, è molto più esteso: il primo fattore di impoverimento è la consistente spesa per l assistenza, dovuta all insufficienza della risposta sociale da parte delle istituzioni. Ecco perché una famiglia con un componente disabile ha una forte tendenza all impoverimento, che poi significa marginalità e perfino segregazione. Da anni stiamo evidenziando questo dato ricorda Falabella - e ora torniamo a chiedere a istituzioni e ministri competenti un attenzione particolare alle persone disabili e alle loro famiglie. In questo caso, più che un occasione persa, un attenzione che continua a mancare. Grande è stata invece l attenzione riscossa da quello che si può definire uno dei casi televisivi dell anno: Hotel 6 stelle, la docu-fiction che ha raccontato al grande pubblico un esperienza di inserimento lavorativo di persone con disabilità. Prodotta da Magnolia, la trasmissione è stata realizzata con la collaborazione dell Aipd, l Associazione italiana persone down e con la regia di Claudio Canepari. Grande successo di ascolti per la trasmissione, acclamata dal pubblico tanto da dover concedere un bis: non solo con la replica della prima edizione, ma anche con la realizzazione della seconda edizione, girata in Sardegna e andata in onda, proprio nelle ultime settimane dell anno, sempre su RaiTre. Un successo, quello di Hotel 6 stelle, che da un lato testimonia il crescente interesse mediatico verso la disabilità, dall altro però simboleggia anche la fatica e la resistenza a porre la questione in primo piano. O, semplicemente, in prima serata. (cl) (27 dicembre 2014) Fonte: RedattoreSociale.it 13

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