AUTOCONTROLLO NEL SETTORE DELLA PRODUZIONE ENOLOGICA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AUTOCONTROLLO NEL SETTORE DELLA PRODUZIONE ENOLOGICA"

Transcript

1 AUTOCONTROLLO NEL SETTORE DELLA PRODUZIONE ENOLOGICA Dott. Claudio Boin 1 L allegato al D. Lgs. 155/97 riporta alcune prescrizioni di carattere generale per tutte le industrie alimentari. Il linguaggio utilizzato è del tipo i locali devono essere tenuti puliti... oppure ogni persona che lavora in locali per il trattamento di prodotti alimentari deve mantenere uno standard elevato di pulizia personale... Non si tratta di raccomandazioni, ma di prescrizioni: deve/devono. Tali prescrizioni sono il più delle volte generiche, non entrano volutamente nelle modalità di attuazione delle prescrizioni stesse. La presente sezione del manuale descrive pertanto quali sono le condizioni igieniche e le modalità operative che devono essere adottate in uno stabilimento enologico. 1. I LOCALI REQUISITI GENERALI I locali in cui avvengono manipolazioni del prodotto sono: - locali ricevimento uve, se esistenti; - locali di pigiatura, se esistenti; - cantine, in cui possono essere comprese aree di vinificazione, ricevimento, stoccaggio e preparazione del prodotto; - sale di condizionamento. Per i locali in cui avvengono manipolazioni del prodotto si deve assicurare che: - siano realizzati in modo da evitare sia il contatto del prodotto con materiali tossici sia la penetrazione di particelle nel prodotto stesso; - le pavimentazioni siano mantenute in buone condizioni e realizzate in materiali non assorbenti, facili da pulire con adeguate pendenze per favorire lo scolo delle acque; - i sistemi di scolo delle acque siano realizzati in modo da permettere il loro efficace smaltimento, siano inoltre facilmente ispezionabili e pulibili; - le pareti siano mantenute in buone condizioni e realizzate con materiali non assorbenti e facili da pulire; 1 Unione Italiana Vini 1

2 - i soffitti siano mantenuti in buone condizioni e realizzati con materiali che contrastino la formazione di muffe, siano inoltre facili da pulire; - le porte siano mantenute in buone condizioni e realizzate in materiali non assorbenti e facili da pulire (si consiglia inoltre l applicazione di dispositivi che permettano la loro chiusura automaticamente); - le connessioni pareti-pavimento siano realizzate in modo da permettere un agevole pulizia, evitando nello stesso tempo la presenza di siti d accumulo di sporcizia; - le finestre e le altre aperture siano realizzate in modo da impedire l accumulo di sporcizia; se queste possono essere aperte verso l esterno devono essere munite di adeguate reti di protezione, amovibili per la pulizia in modo da impedire l ingresso di insetti e di altri animali. - l illuminazione sia realizzata in modo da risultare efficiente e sufficiente per lo svolgimento di attività lavorative; - siano garantite adeguate condizioni igieniche, ciò che si traduce in una corretta ed adeguata attività di pulizia e manutenzione; dispongano di un adeguata areazione per evitare la proliferazione di muffe sui soffitti e sulle pareti; Nel caso in cui le operazioni di ricevimento della materia prima avvengano in postazioni ubicate all aperto, queste devono comunque essere adeguatamente coperte. Devono essere impartite opportune istruzioni, per evitare le emissioni dagli scarichi dei mezzi adibiti al trasporto della materia prima, nei piazzali di sosta in attesa delle operazioni di scarico. PULIZIA Nei locali in cui si manipolano i prodotti enologici non è necessario operare attività di disinfezione microbiologica, perché non è possibile la contaminazione del prodotto da parte di germi pericolosi per l uomo a causa del basso ph e del contenuto alcolico. Si ritiene opportuno di conseguenza rimarcare solamente la necessità di un adeguata pulizia ambientale, atta a garantire il rispetto della buona tecnica di fabbricazione. Le operazioni di pulizia dei locali devono essere adeguatamente pianificate, procedurate ed eseguite per garantire il mantenimento delle condizioni igieniche adeguate. Tali operazioni devono essere svolte utilizzando attrezzature e sostanza detergenti e devono essere seguite da risciacquo per garantire l asportazione dei residui di tali sostanze. 2

3 Le procedure di pulizia pianificate devono tener conto della tipologia di area soggetta all operazione e devono essere a disposizione degli operatori che devono eseguire le operazioni stabilite. Le sostanze detergenti impiegate per la pulizia non devono essere stoccate nei locali dove si svolgono le attività produttive, ma devono essere tenute in appositi locali di stoccaggio separati da quelli di produzione. Le sostanze detergenti impiegate per la pulizia devono rispondere ai detta mi stabiliti dalla legislazione italiana in materia. Anche gli spazi esterni ai locali devono essere mantenuti liberi da rifiuti e da vegetazione incolta. Le procedure di pulizia sopraccitate dovranno indicare: - chi è il responsabile della loro applicazione; - chi verifica la corretta esecuzione delle pulizie; - come sono organizzate le pulizie in termini spaziali e temporali; - quali materiali devono essere usati e come; DISINFESTAZIONE Nei locali di produzione deve essere impedito l accesso agli animali, anche domestici, poiché veicolo di sudiciume e di microrganismi particolarmente pericolosi. Occorre ricordare che la presenza di un insetto morto o di un suo frammento o di un pelo di roditore nella confezione di un vino è un evento che il consumatore percepisce come molto negativo. L attività di disinfestazione deve essere adeguatamente pianificata, procedurata e documentata in modo da evitare la presenza di roditori. Tale attività può essere condotta con risorse aziendali o affidata a personale specializzato. Se si opera autonomamente il personale deve essere adeguatamente informato attrezzato; nel caso in cui tale attività è affidata a ditte esterne queste vanno opportunamente valutate. Si consiglia di utilizzare alcuni semplici documenti per evidenziare l attività di tale disinfestazione come per esempio: a) pianta dell azienda: su una piattina topografica in cui siano segnate sia le aree coperte, sia il perimetro esterno, sono riportati i punti in cui sono state collocate postazioni permanenti (es. esche o trappole per roditori) per il contenimento o il monitoraggio delle infestazioni al fine di una loro pronta individuazione durante i periodici sopralluoghi. Ogni variazione nella collocazione delle postazioni è riportata attraverso 3

4 aggiornamenti periodici sulla piattina; le copie non più aggiornate sono conservate in un apposito registro dal responsabile della disinfestazione. b) schede di monitoraggio: hanno lo scopo di registrare la presenza dei roditori; attraverso la loro compilazione è possibile valutare nel tempo l andamento di eventuali infestazioni e gli effetti su di esse delle contromisure messe in atto. c) schede di intervento: servono ad individuare e documentare le misure dirette, chimiche e non, utilizzate per la riduzione della popolazione di roditori. Nel caso di interventi con mezzi chimici, la scheda indica la data dell intervento chimico, il principio attivo utilizzato, la formulazione del prodotto, la dose di impiego, l attrezzatura utilizzata per la distribuzione e le aree oggetto del trattamento. Nel caso di ricorso a mezzi alternativi e quello chimico è necessario registrare tutto ciò che può servire per identificare il tipo di intervento e l entità della contromisure adottate (ad esempio il numero di trappole o di strisce adesive distribuite). La protezione dalla presenza di insetti deve essere garantita nei locali di condizionamento, con l apposizione di reti alle finestre e con l adozione di dispositivi di cattura di tipo elettrico. MANUTENZIONE La manutenzione deve essere adeguatamente programmata in modo da evitare interventi straordinari. Nel caso tali interventi siano necessari, gli stessi devono essere eseguiti tempestivamente. La manutenzione deve essere condotta in modo tale da evitare la possibilità di causare la contaminazione del prodotto; l attività di produzione deve essere sospesa. 2. ATTREZZATURE E STRUMENTI REQUISITI GENERALI La progettazione e la realizzazione degli impianti devono avvenire tenendo conto delle esigenze di sicurezza ed igiene alimentare. Nel settore enologico, dove i contenitori più ampiamente utilizzati sono di vetro, deve essere posta la massima attenzione alla corretta registrazione delle attrezzature di condizionamento, per evitare danneggiamenti dei contenitori stessi. Deve essere evitato l uso di termometri in vetro nelle aree di produzione, a favore di sistemi alternativi di misura della temperatura. 4

5 Le tubazioni fisse devono essere realizzate in modo da evitare i punti morti; deve essere garantita la loro totale drenabilità. Si deve inoltre limitare al minimo la presenza di valvole e raccordi. Le tubazioni mobili devono essere ricoverate dopo il loro uso, sollevate da terra in modo da garantire il loro completo drenaggio. Le tubazioni, siano esse fisse o mobili, così come cavi luci e passerelle, non devono essere poste sopra aree in cui si eseguono lavorazioni del prodotto. Le attrezzature così come le vasche interrate o le relative superfici esterne calpestabili devono essere realizzate in modo che il loro chiusino superiore sia adeguatamente sollevato dal livello della pavimentazione, per evitare possibili contaminazioni del prodotto. Si consiglia: - la sostituzione della raccorderia del tipo a Garolla con tipologie in grado di garantire adeguati livelli di igienicità; - che la raccorderia mobile, quando non usata, sia posta in bagni contenenti soluzioni di lavaggio e disinfezione; - l adozione di valvole del tipo a farfalla. Le attrezzature adibite ad operazioni di miscelazione devono essere munite di coperchio. Tali coperchi devono essere realizzati in modo da essere facilmente punibili. La progettazione e la realizzazione degli impianti e delle attrezzature fisse devono assicurare una facile manutenzione ed una facile pulizia; inoltre la loro installazione deve avvenire in modo da garantire la possibilità di pulizia della zona circostante ad esempio con sistemazioni sollevate da pavimento. Le attrezzature e gli strumenti destinati a venire in contatto con il prodotto devono essere realizzati secondo quanto stabilito dal D.M. del Ministero della Sanità del 21 marzo 1973 e successive modificazioni. Ogni attrezzatura deve essere dotata di adeguate istruzioni per la pulizia che possono essere oggetto di una procedura generale ove è stabilito: - chi è responsabile della sua applicazione (chi pulisce); - come sono organizzate le attività in termini spaziali, (quali impianti pulire) e temporali (ogni quanto pulire gli impianti); - quali prodotti ed apparecchiature devono essere utilizzati; 5

6 - la sequenza delle fasi operative (come si fa a pulire) e quali sono le condizioni operative (concentrazione, temperatura e tempi di contatto); - come si verifica l efficacia della pulizia; - chi verifica la corretta esecuzione delle attività. Per documentare le attività effettuate, si consiglia di preparare apposite schede in modo da evidenziare il tipo di impianto, le condizioni operative, la data del trattamento e la firma dell esecutore. Si consiglia di scegliere sostanze detergenti e/o sanificanti inoffensivi per la sicurezza del prodotto. Si consiglia inoltre l utilizzo di materiali del tipo usa e getta. Le attrezzature impiegate per le operazioni di pulizia devono a loro volta essere pulite in appositi spazi, fuori dalle aree destinate alla produzione. Deve essere pianificato un adeguato piano di sorveglianza ed ispezione delle attrezzature per verificarne lo stato di efficienza e la necessità di interventi di manutenzione straordinaria. REQUISITI PARTICOLARI Le attrezzature e gli strumenti che seguono sono elencati in base alla fase del processo. 1) Mezzi di trasporto I mezzi di trasporto sono impiegati per il trasporto di - materia prima; - prodotti sfusi; - prodotti condizionati. Per la materia prima i mezzi di trasporto (cassoni, rimorchi ecc.) devono essere adeguatamente attrezzati per il contenimento dell uva; le superfici a contatto devono essere idonee per alimenti Le procedure di pulizia e sanificazione di tali attrezzature devono garantire la loro disinfezione soprattutto per motivi tecnologici, questo al fine di impedire la proliferazione di microrganismi non idonei alla corretta conduzione delle fermentazioni; inoltre deve essere garantita l assenza di residui delle sostanze impiegate. Per i prodotti sfusi le superfici a contatto devono essere idonee per alimenti. I serbatoi dei veicoli devono essere realizzati con pareti interne ad angoli o spigoli smussati o raccordati in modo da agevolare le operazioni di pulizia e disinfezione inoltre deve essere garantito il drenaggio sia del prodotto trasportato sia delle acque di lavaggio. 6

7 Si raccomanda, per i mezzi di trasporto di prodotto sfuso, l'adozione di valvole e raccorderia realizzate in acciaio inox; tali attrezzature devono garantire il rispetto di adeguate condizioni di pulizia per evitare la comparsa di problematiche aventi ricadute tecnologiche. Si consiglia la sostituzione della raccorderia del tipo a Garolla con tipologie in grado di garantire adeguati livelli di igienicità. Si consiglia l adozione di valvole del tipo a farfalla. I mezzi di trasporto devono essere muniti di apposita autorizzazione sanitaria, rilasciata dalle autorità competenti, in corso di validità, attestante l idoneità del mezzo di trasporto stesso al trasporto di sostanze alimentari. Il trasportatore deve operare adeguata manutenzione ai mezzi di trasporto, per garantire il mantenimento delle condizioni che hanno permesso il rilascio dell autorizzazione sanitaria Il trasportatore deve garantire il mantenimento di adeguate condizioni igieniche attraverso l esecuzione di operazioni di pulizia I mezzi impiegati per il trasporto del prodotto sfuso devono essere utilizzati ad esclusivo impiego alimentare. Si consiglia l utilizzo di mezzi adibiti ad esclusivo trasporto vino, per evitare possibili contaminazioni del prodotto dal punto di vista qualitativo. Per i prodotti condizionati il contenitore garantisce adeguata protezione igienica del prodotto n esso contenuto. I mezzi di trasporto devono garantire un adeguata protezione del prodotto confezionato per evitare che, durante le operazioni di trasporto, condizioni atmosferiche avverse possano danneggiare le etichette. 2) Attrezzature per la pigiatura Le operazioni di pigiatura hanno lo scopo di rompere gli acini di uva permettendo la fuoriuscita del succo in essi contenuto ed ottenere il mosto. Particolari metodologie di pigiatura riguardano la termovinificazione e la macerazione carbonica. Nel primo caso la pigiatura è seguita da un riscaldamento più o meno spinto dell uva pigiata, pratica applicata per ottenere la più veloce dissoluzione soprattutto delle sostanze coloranti. 7

8 Nel secondo caso la pigiatura avviene dopo che l uva itera ha subito una sosta, più o meno prolungata in ambienti saturi di anidride carbonica: questo per favorire la fermentazione intracellulare ed ottenere vino della tipologia novello. Le operazioni di pigiatura possono o meno prevedere l immediata separazione dei raspi e delle bucce dalla frazione liquida. Le attrezzature impiegate possono quindi essere: - tramogge e coclee per il ricevimento ed il trasferimento della materia prima; - pigiatrici a rulli con la presenza di dispositivi di diraspatura; - pigiatrici a piatti; - pigiatrici a polmone; - pompe di varia concezione (a pistoni, centrifughe, elicoidali, ecc.) per il trasferimento del prodotto pigiato; - attrezzature per l eventuale dosaggio dei coadiuvanti ed additivi; - tubazioni fisse o mobili. I materiali di costruzione di tali attrezzature devono essere idonei al contatto con alimenti. Le stesse devono essere realizzate in modo da permettere lo svolgimento di adeguate operazioni di pulizia le quali devono garantire l asportazione di tutti i residui delle lavorazioni precedenti. Si sottolinea la possibilità di formazione di morchie dovute alla particolare composizione del prodotto: deve essere quindi garantita la possibilità di interventi con operazioni meccaniche per il raggiungimento dello scopo. Le attrezzature devono essere realizzate in modo da assicurare il completo drenaggio del prodotto, delle sostanze detergenti e delle acque di risciacquo. Le procedure di pulizia devono essere concepite per garantire il rispetto delle necessità tecnologiche di sanificazione. La manutenzione deve essere adeguatamente pianificata per permettere il mantenimento adeguato delle prestazioni delle attrezzature; si deve porre particolare cura, per evitare la possibilità che per problemi legati all usura, il prodotto possa venire a contatto con parti non idonee, o che materiali di lubrificazione possano miscelarsi con esso. Le pompe adibite al trasporto del prodotto devono essere realizzate in modo da risultare facilmente pulibili e drenabili; in caso di avaria devono inoltre garantire la non miscibilità dei materiali di lubrificazione con il prodotto trasportato. 8

9 Si raccomanda l'adozione di valvole e raccorderia realizzata in acciaio inox, tali attrezzature devono garantire il rispetto di adeguate condizioni di pulizia per evitare la comparsa di problematiche legate sia alla sicurezza igienica, sia alla tecnologia di lavorazione. 3) Attrezzature per la fermentazione Le operazioni di fermentazione trasformano, totalmente o parzialmente, gli zuccheri contenuti nel mosto, in alcool ad opera dei lieviti. Tale fermentazione può avvenire in presenza o meno delle parti solide dell uva. Le attrezzature impiegate possono essere: - serbatoi in acciaio inox AISI 304 o 306; - serbatoi in vetroresina; - serbatoi in ferro rivestito con resine epossidiche o fenoliche; - serbatoi in cemento armato rivestito con resine epossidiche; - serbatoi in legno; - pompe di varia concezione (a pistoni, centrifughe ecc.); - attrezzature per l eventuale dosaggio di additivi e coadiuvanti; - tubazioni fisse o mobili; - attrezzature di scambio termico che prevedano il passaggio al loro interno del prodotto da condizionare. - I materiali di costruzione delle superfici a contatto con il prodotto devono essere idonee al contatto con alimenti. - Tali superfici devono essere realizzate in modo da permettere lo svolgimento di adeguate operazioni di pulizia che devono garantire il completo drenaggio del prodotto, delle sostanze detergenti e delle acque di risciacquo. - Si raccomanda l adozione di valvole e raccorderia realizzate in acciaio inox; tali attrezzature devono garantire il rispetto di adeguate condizioni di pulizia per evitare la comparsa di problematiche legate sia alla sicurezza igienica sia alla tecnologia di lavorazione. - La manutenzione deve essere adeguatamente pianificata per permettere il mantenimento delle prestazioni; si deve porre particolare cura per evitare la possibilità che, per problemi legati all usura, il 9

10 prodotto possa venire a contatto con parti non idonee o che, materiali di lubrificazione possano miscelarsi con esso. - I serbatoi di stoccaggio devono essere muniti di adeguate aperture per l'ispezione e la pulizia, oltre ad essere concepiti per permettere il drenaggio totale sia del prodotto, sia dei detergenti e delle acque di risciacquo. - Le parti di tali serbatoi (ad eccezione di quelli di legno) a contatto con il prodotto devono presentare una superficie liscia, devono essere realizzate con materiali o rivestimenti idonei per il contatto con alimenti, non devono presentate crepe o spaccature dove possa residuare il prodotto. Le operazioni di pulizia devono essere procedurate in modo da tenere in debito conto la diversità dei materiali dei serbatoi. Le procedure di pulizia devono essere concepite per garantire il rispetto delle necessità tecnologiche, costituenti che hanno tuttavia dimostrato la loro innocuità dal punto di vista sanitario e tossicologico. I serbatoi possono essere condizionati per il controllo della temperatura: se vi è possibilità di contatto diretto tra le superfici di scambio ed il prodotto, queste devono essere realizzate con materiali idonei al contatto con gli alimenti. Il fluido refrigerante non deve presentare tossicità riconosciuta per l'uomo, garantendo la sicurezza del prodotto anche nel caso di un suo accidentale contatto. La realizzazione di tali attrezzature deve avvenire secondo le stesse prescrizioni indicate nel presente paragrafo. La manutenzione dei serbatoi deve essere procedurata secondo le caratteristiche dei medesimi; nei casi in cui si sia in presenza di rivestimenti di protezione, al fine di evitare il contatto del prodotto con materiali che, con la loro cessione, possono generare problematiche relative alla sicurezza igienica, la manutenzione deve essere particolarmente accurata par il monitoraggio per frequenza. 4) Attrezzature per la svinatura e la torchiatura La svinatura permette la separazione della parti solide dalla frazione liquida, dopo il completamento, parziale o totale, della fermentazione alcolica. La torchiatura permette la separazione di una frazione del liquido di cui le vinacce sono imbevute prima del loro avvio alle distillerie. Le attrezzature impiegate possono quindi essere: - pigiatrici a piatti; 10

11 - pigiatrici a polmone; - torchi continui; - pompe di varia concezione per il trasferimento del prodotto; - attrezzature per l'eventuale dosaggio di coadiuvanti ed additivi; - tubazioni fisse o mobili. Le considerazioni relative alla realizzazione, alla pulizia ed alla manutenzione di tali attrezzature sono, per quanto applicabili., le stesse indicate al punto tre. 5) Attrezzature per i travasi, le centrifugazioni, le filtrazioni. Le operazioni di travaso, centrifugazione e filtrazione hanno lo scopo di separare le particelle insolubili, più o meno grossolane, dalla frazione liquida; questo per ottenere un illimpidimento più o meno spinto del prodotto. Le attrezzature impiegate possono quindi essere: - pompe di varia concezione (per il trasferimento del prodotto). - decanters; - centrifughe a piatti con scarico automatico o meno delle fecce accumulate; - filtri ad alluvionaggio continuo con coadiuvanti diatomeici o perlitici, a cartoni; - cartucce di microfiltrazione con varie tipologie di membrana; - attrezzature per l'eventuale dosaggio di coadiuvanti e additivi; - tubazioni fisse o mobili. Le considerazioni relative alla realizzazione, pulizia e manutenzione di tali attrezzature sono, per quanto applicabili, le stesse indicate al punto tre. 6) Attrezzature per le chiarifiche e le refrigerazioni. Le operazioni di chiarificazione hanno lo scopo di far raggiungere al prodotto il livello di stabilità nei confronti di: -proteine; - metalli, - sostanze polifenoliche; - ioni metallici; 11

12 - sostanze derivate da zuccheri quali: gomme, mucillagini ecc. Le attrezzature impiegate possono quindi essere: - miscelatori; - agitatori; - pompe di varia concezione per il trasferimento del prodotto; - attrezzature per l'eventuale dosaggio di coadiuvanti ed additivi; - tubazioni fisse o mobili. Le operazioni di refrigerazione hanno lo scopo di far raggiungere al prodotto il livello di stabilità desiderato nei confronti di: -precipitazioni di sali di ioni metallici, come il potassio ed il calcio, essenzialmente legati all'acido tartarico. Le attrezzature impiegate possono essere: -miscelatori; - agitatori; - scambiatori di varia concezione; - pompe di varia concezione; - trasferimento del prodotto; - serbatoi in acciaio inox AISI 304 o 306;; - serbatoi in vetroresina - serbatoi in ferro rivestito con resine epossidiche; - filtri ad alluvionaggio continuo con coadiuvanti diatomeici o perlitici, a cartoni; - filtri tangenziali con varie tipologie di membrana; - attrezzature per l'eventuale dosaggio di coadiuvanti ed additivi; - tubazioni fisse o mobili. Le considerazioni relativa alla realizzazione, alla pulizia ed alla manutenzione di tali attrezzature sono, per quanto applicabili, le stesse indicate al punto tre. 7) Attrezzature per la presa di spuma Le operazioni di presa di spuma hanno lo scopo di far inglobare anidride carbonica in modo da generare sovrasaturazione del prodotto finito, il quale presenterà al consumo la presenza di spuma più o meno persistente. 12

13 Per le operazioni di presa di spuma grazie a rifermentazione naturale, le attrezzature impiegate sono: - autoclavi, che sono realizzate come i normali serbatoi metallici con la sola differenza di essere in grado di sopportare sovrapressioni fino a 9 atm. Tali autoclavi, se munite di dispositivi di controllo delle temperature, devono essere realizzate in modo da evitare la possibilità di contatto tra prodotto e fluido refrigerante, anche se quest'ultimo non presenta tossicità; - - miscelatori; - agitatori; - pompe di varia concezione; per il trasferimento del prodotto; - attrezzature per l'eventuale dosaggio di coadiuvanti ed additivi; - tubazioni fisse o mobili. La presa di spuma, detta gasatura artificale, si differenzia dalla precedente per l'impiego, oltre delle attrezzature sovracitate, anche del saturatore, attrezzatura impiagata per ottenere il dissolvimento del gas carbonico esogeno all'interno del prodotto a cui si deve conferire sovrapressione. La presa di spuma in bottiglia si differenzia dai precedenti in quanto non è previsto l'impiego delle autoclave, mentre le altre attrezzature possono essere considerate di impiego comune. Le considerazioni relative alla realizzazione, alla pulizia ed alla manutenzione di tali attrezzature sono, per quanto applicabili, le stesse indicate al punto 3. 8) Attrezzature per la preparazione del prodotto al condizionamento. Le operazioni di preparazione del prodotto per il processo di condizionamento, hanno lo scopo di ultimarne la lavorazione; si riferiscono specificatamente a filtrazione, centrifugazione brillantante, microfiltrazione e/o pastorizzazione per il raggiungimento della stabilità biologica. Le attrezzature impiegate possono quindi essere: - pompe di varia concezione per il trasferimento del prodotto; - centrifughe a piatti con scarico automatico o meno delle fecce accumulate; - filtri ad alluvionaggio continuo con coadiuvanti diatomeici o perlitici, a cartoni; - cartucce di microfiltrazione con varie tipologie di membrana; - filtri tangenziali con varie tipologie di membrana; - pastorizzatori a piastre; - pastorizzatori a pioggia; 13

14 - attrezzature per l'eventuale dosaggio di coadiuvanti o additivi; - tubazioni fisse o mobili. Le considerazioni relativa alla realizzazione, alla pulizia ed alla manutenzione di tali attrezzature sono, per quanto applicabile le stesse indicate al punto 3. 9) Attrezzature per il condizionamento. Le operazioni di condizionamento hanno lo scopo di condizionare il prodotto nel contenitore prestabilito, per poterlo destinare alla vendita ed al consumo finale. Le tipologie di contenitori utilizzati sono : - damigiane in vetro; - canestri in materiale plastico; - lattine in alluminio o banda stagnata; - cartoni in materiale poliaccoppiato; - bag in box; - - bottiglie in materiale plastico; - bottiglie in vetro anche provenienti dal recupero. Le attrezzature utilizzate per le operazioni di condizionamento sono le seguenti: - depalettizzatori; - dispositivi di trasporto; - sciacquatrici o lavatrici; - dispositivi di distribuzione (pistole erogatrici); - attrezzature per l'eventuale dosaggio di coadiuvanti o additivi; - condizionatrici; - tappatori. I dispositivi di trasporto sia dei recipienti sciacquati o lavati, sia del prodotto condizionato in recipienti aperti, devono essere adeguatamente protetti per evitare contaminazioni dovute a polveri, insetti ecc.. Le attrezzature devono essere adeguatamente mantenute e correttamente registrate, per evitare la possibilità che parti derivanti dall'impianto possano introdursi nel prodotto finito. I contenitori destinati ad essere utilizzati per il ricevimento del prodotto finito devono essere adeguatamente lavati per scongiurare la presenza di corpi estranei, in particolare frammenti di vetro; 14

15 fanno eccezione i bag in box ed i contenitori in materiale poliaccoppiato i quali vengono fabbricati al momento del loro utilizzo. Le considerazioni relative alla realizzazione, alla pulizia ed alla manutenzione di tali attrezzature sono, per quanto applicabile, le stesse indicate al punto 3. I materiali destinati all'attrezzagiio delle apparecchiature per il condizionamento non devono essere conservate nei locali in cui avvengono le operazioni di condizionamento. 10) Attrezzature per il confezionamento Le operazioni di confezionamento hanno lo scopo di apporre, quando necessario, le etichette identificative del prodotto, oltre alle date di confezionamento e di scadenza, quando previste ed il numero indicante il lotto di produzione: indicazioni utili nel caso in cui si debba procedere al ritiro del prodotto dal mercato. Inoltre in questa fase si provvede all'apposizione della capsula fiscale di garanzia ed alla messa in cartone o altro sistema di trasporto dei recipienti. Le attrezzature impiegate possono quindi essere: - distributrice; - stiratrice capsule; - etichettatrice; - codificatrice etichette; - incassettatrice; - inseritrice alveari; - chiudicartoni; - codificatrice cartoni; - pesa per cartoni;; - palettizzatori. La costruzione di tali attrezzature non deve seguire particolari accorgimenti realizzativi in quanto, in questa fase, il prodotto si presenta in confezione sigillata, quindi adeguatamente protetto. 3. PRODUZIONE 15

16 1) Approvvigionamento materia prima e materiali sussidiari. Nel settore enologico secondo l impostazione organizzativa dell azienda, la materia prima può essere considerata: -uva; - succhi d uva; - mosto; -vino nelle sue diverse tipologie; - materie prime diverse dal vino per i vini aromatizzati. I materiali sussidiari aventi ricadute sulla sicurezza igienica del prodotto sono: - additivi e coadiuvanti; -gas tecnici; - recipienti destinati al contenimento del prodotto; - dispositivi a chiusura; - detergenti e sanificanti. Gli additivi ed i gas tecnici devono possedere i requisiti di purezza stabiliti da D.M. n. 209 del Ministero della Sanità del 27 febbraio Per i materiali di imballaggio destinati a venire a contatto con il prodotto è necessario verificare l esistenza dell apposita dichiarazione di conformità a quanto stabilito dal D.M. 21 marzo 1973 e successive modificazioni, rilasciata dal fornitore. Il produttore deve in ogni caso e assicurarsi, attraverso opportuna attività di selezione e verifica, che il fornitore delle materie prime rispetti le disposizioni legislative pertinenti, atte a garantire la sicurezza igienica delle stesse materie prime. In particolare, rivestono estrema importanza nella produzione dei vini aromatizzati le materie prime quali. - alcool; - zucchero, erbe e preparazioni aromatiche (estratti); - aromi. E quindi opportuno che le aziende adottino semplici procedure di prevenzione i cui principi di base sono di seguito riportati. - L alcool acquistato deve essere conforme al reg. CEE 1601/91 del Consiglio UE allegato 1; 16

17 -Lo zucchero acquistato deve essere conforme alle disposizioni previste dalla legge 31 marzo 1980 n. 139, recepimento della direttiva CEE riguardante l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri concernenti determinati tipi di zucchero destinati all alimentazione umana. - Le erbe usate per le preparazioni aromatiche (estratti) devono appartenere alle liste positive del BLUE BOOK (edizione più aggiornata) e rispettare i limiti di legge relativi ai residui di presidi sanitari come stabilito dall Ordinanza Ministeriale 18 luglio 1990 e successive modificazioni. - Gli aromi acquistati devono essere conformi alle disposizioni previste dal D.L.vo 25 gennaio 1992 n. 107, in attuazione delle direttive 88/388/CEE e 91/71/CEE relative agli aromi destinati ad essere impiegati nei prodotti alimentari ed ai materiali di base per la loro preparazione. Si consiglia di farsi rilasciare da parte dei fornitori un apposita dichiarazione attestante il rispetto delle disposizioni legislative sopra riportate. 2) Deposito materia prima e materiali sussidiari Il deposito della materia prima avviene in apposite vasche di contenimento le cui caratteristiche costruttive sono illustrate nella sezione attrezzature. Il deposito non presenta problemi di sicurezza legati a fattori microbiologici pericolosi per il consumatore, il controllo della microflora presente ha quindi solo implicazioni tecnologiche; tale controllo può essere effettuato, per esempio, con il mantenimento di adeguati livelli di temperatura. Per questo non è necessario applicare il sistema FIFO per le materie prime (First In First Out). Il deposito dei materiali di imballaggio la cui realizzazione avviene in azienda, tenuto conto che non sempre è previsto il lavaggio degli stessi, deve avvenire in locali adeguatamente protetti da contaminazioni provenienti dall ambiente (per esempio le emissioni gassose dei carrelli elevatori). Per i materiali di imballaggio si consiglia l adozione del sistema FIFO. Il deposito dei coadiuvanti e degli additivi deve essere effettuato in locali separati da quelli di produzione, in modo tale da prevenire contaminazioni dell ambiente. Deve inoltre scongiurata la possibilità di accidentale miscelazione tra coadiuvanti e/o additivi diversi: pertanto questi devono essere adeguatamente etichettati a cura del fornitore. Il deposito dei gas tecnici impiegati deve essere effettuato in bombole destinate al solo impiego alimentare; nel caso di autoproduzione, questa deve garantire il raggiungimento di adeguati standard qualitativi. 17

18 La distribuzione dei gas tecnici deve avvenire attraverso reti in grado di garantire il mantenimento dei loro requisiti di purezza. Il deposito dei detergenti e sanificanti deve essere effettuato in locali separati da quelli di produzione; deve inoltre essere scongiurata la possibilità di accidentale miscelazione tra prodotti: pertanto questi devono essere adeguatamente etichettati a cura del fornitore. Si consiglia l adozione del sistema FIFO anche per additivi, coadiuvanti detergenti e sanificanti. 3) Ciclo produttivo e distribuzione I cicli produttivi delle diverse produzioni sono illustrati nei diagrammi di flusso riportati nelle figure 1,2,3,4. Ogni azienda dovrà identificare in loro la parte di propria pertinenza. La distribuzione del prodotto condizionato non riveste particolari problemi se non per quanto riguarda aspetti tecnologici legati alla temperature di conservazione; la distribuzione deve comunque garantire il mantenimento dell integrità della confezione del prodotto. 4) Rifiuti e residui di lavorazione I rifiuti delle lavorazioni possono essere: - raspi che possono essere distribuiti in campagna come concime; -vinacce che devono essere avviate alle distillerie per l eventuale estrazione di acido tartarico, enocianina, alcool e distillati; - materiali vari come cartone, plastica e rottami di vetro. Tutti i contenitori destinati a ricevere rifiuti devono essere adeguatamente identificati al fine di evitare il loro uso per il contenimento del prodotto. Tali contenitori devono essere muniti di coperchio, devono inoltre essere posti il più lontano possibile dalle aree dove vi sia lavorazione del prodotto, non devono in alcun modo essere focolaio di proliferazione di insetti od altro. Gli stessi devono essere periodicamente svuotati, si deve prevedere anche un programma periodico di lavaggio. I prodotti delle lavorazioni (residui), quando non possiedono le caratteristiche compositive stabilite per essere considerati prodotti enologici, devono essere tenuti adeguatamente separati ed accessoriati con 18

19 rilevatori di legge per procedere alla loro denaturazione, secondo quanto stabilito dal D.M. del Ministero dell Agricoltura e Foreste del 16 ottobre 1969 e successive modificazioni e quindi avviati ad utilizzi alternativi. 5) Approvvigionamento delle acque Il rifornimento idrico deve essere conforme a quanto specificato dal DPR 236/88. L'approvvigionamento idrico deve garantire che: - vi sia adeguato e sufficiente rifornimento idrico di acqua potabile impiegata per tutte le operazioni di processo e di pulizia di materiale ed attrezzature a contatto con gli alimenti; - il vapore impiegato per le operazioni che prevedono la possibilità di contatto con il prodotto, sia originato da acqua potabile e non contenga alcuna sostanza che presenti un rischio per la salute o possa contaminarlo. - l'eventuale acqua non fornita da reti pubbliche, qualora non ne sia garantita la potabilità attraverso un opportuno programma di monitoraggio, sia impiegata per processi che non prevedono il contatto con il prodotto o con le attrezzature con cui questo viene a contatto; sia distribuita in condotte separate, adeguatamente identificate e facilmente individuabili, prive di possibilità di raccordo o di riflusso con le condotte del sistema idrico di acqua potabile; non sia utilizzata per la pulizia dei locali in cui avvengono le lavorazioni. Gli eventuali serbatoi di stoccaggio dell acqua devono essere : - di capienza adeguata per evitare tempi di stoccaggio eccessivi; - realizzati con materiali idonei al contatto con alimenti; - facilmente ispezionabili e svuotabili; -con le prese d aria protette per evitare l accesso ad insetti ed altri animali; - privi di connessioni ed angoli che possano essere sito di accumulo di sporcizia. Occorre mettere in atto opportuni programmi e procedure di pulizia di detti serbatoi per il mantenimento di adeguati livelli igienici; devono inoltre essere previsti opportuni interventi di manutenzione per il mantenimento delle caratteristiche costruttive degli stessi. La rete di distribuzione dell acqua potabile deve essere realizzata in modo tale da garantire il mantenimento delle caratteristiche di origine dell acqua stessa e deve essere procedurato un opportuno programma di monitoraggio dell acqua potabile per verificare le sue caratteristiche di potabilità 19

20 Si consiglia pertanto, nel caso in cui l azienda si approvvigioni da pozzi propri, l istituzione di una procedura di controllo del rifornimento idrico, in cui siano indicate attività di campionamento ed analisi con relativi metodi, frequenze di analisi e limiti di non conformità. Le schede con i risultati analitici sono da considerarsi documenti di prova. Se le analisi sono effettuate da un laboratorio esterno, i documenti di prova comprendono il contratto di analisi. Il responsabile vigila sul rispetto della procedura. L'approvvigionamento dalla rete idrica pubblica, viceversa, offre sufficienti garanzie del rispetto dei requisiti minimi di conformità. 4) PERSONALE Il personale operante nell industria enologica che abbia compiti legati alla realizzazione del prodotto, deve ricevere adeguata formazione, preferibilmente documentata, sull attività dell azienda e sulle modalità di svolgimento di tale attività. Tutti i dipendenti dell azienda, impiegati in attività che possono influire sulla sicurezza del prodotto, devono essere consapevoli ed informati sui rischi igienici per la salute del consumatore, connessi alla produzione e sui danni che possono derivare all azienda qualora il sistema dell autocontrollo non funzionasse efficacemente. Ognuno degli operatori interessati deve comprendere perfettamente e saper eseguire con precisione, completezza e tempestività le attività di cui è responsabile. L attività di formazione deve essere adeguatamente pianificata e deve essere volta da docenti con adeguate competenze in materia. Per quanto riguarda il processo produttivo, devono essere trasmesse al personale le opportune informazioni per possedere la conoscenza: - del prodotto; - del diagramma di flusso per l ottenimento del prodotto finito; - delle tipologie di attrezzature a disposizione, con le loro destinazioni ed istruzioni dei ruoli e responsabilità; - del sistema HACCP; - delle metodologie di monitoraggio e di raccolta dei dati generati dal sistema HACCP. 20

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI E GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE Dr. Maurizio Mangelli Responsabile Sicurezza PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI

Dettagli

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317 VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 FARMACIE ATTIVITA : Reg. n DATI IDENTIFICATIVI : DITTA RAGIONE

Dettagli

AZIENDA USL ROMA H Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione

AZIENDA USL ROMA H Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 (esclusa produzione primaria) D.I.A. N del ATTIVITA : Reg.

Dettagli

ENOPIU S.R.L. Loc. Boglietto Via Canelli n 106 14055 Costigliole D Asti (AT) PIANO HACCP SEZIONE 1. Descrizione del processo produttivo

ENOPIU S.R.L. Loc. Boglietto Via Canelli n 106 14055 Costigliole D Asti (AT) PIANO HACCP SEZIONE 1. Descrizione del processo produttivo ENOPIU S.R.L. PIANO HACCP SEZIONE 1 Descrizione del processo produttivo La ditta si occupa di imbottiglia a domicilio con materiali forniti esclusivamente dal cliente (vino tappi etichette cartoni). Le

Dettagli

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Identificazione pericoli Figure professionali Ambienti Valutazione di esposizione dei rischi Altri rischi antiparassitari

Dettagli

Il sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov...

Il sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov... A.O.O. Provincia di Roma Servizi di Tutela Ambientale Anno Classificazione Fascicolo.. N.. DATA. Modello I-5bis (Provincia Modello_E-bis Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Civitavecchia

Dettagli

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti A. Requisiti degli automezzi non soggetti ad Autorizzazione sanitaria (art., D.P.R. n. 7/980) Il trasporto di qualsiasi sostanza alimentare avviene con

Dettagli

MANUALE DI IGIENE ED AUTOCONTROLLO

MANUALE DI IGIENE ED AUTOCONTROLLO 0 04/2002 1 di 6 DICHIARAZIONE DEL TITOLARE L Amministrazione della MCS S.r.l. garantisce il livello di Qualità dei suoi prodotti, rispondendo alle richieste ed alle esigenze dei Clienti. La Qualità, secondo

Dettagli

ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE

ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE 1 Norme Generali Prodotti di Sanificazione RISPETTARE E AGGIORNARE IL PIANO DI SANIFICAZIONE IN MODO PERIODICO E OGNI VOLTA CHE INTERVENGONO DEI CAMBIAMENTI (indicare

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI

Dettagli

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013 RIFERIMENTI NORMATIVI Reg. (CE) n 183/2005 Requisiti per l igiene dei mangimi Reg. (CE) n 767/2009 Etichettatura dei mangimi Reg. (CE) n 178/2002 Procedure sulla sicurezza alimentare Reg. (CE) n 852/2004

Dettagli

SOSTANZE PERICOLOSE. rispettate le dosi consigliate dal produttore. È utile quindi utilizzare dei sistemi di dosaggio.

SOSTANZE PERICOLOSE. rispettate le dosi consigliate dal produttore. È utile quindi utilizzare dei sistemi di dosaggio. SOSTANZE PERICOLOSE Le sostanze pericolose sono materiali e sostanze che possono essere pericolose per l uomo e l ambiente e che devono essere specificatamente contrassegnate (simbolo di pericolo). Per

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Pag. 1 di 5 Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP

Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP UOC di Riabilitazione Metabolico Nutrizionale Direttore Tecnico-Scientifico: LM Donini Dietisti: E. Castellaneta, C. Civale, P. Ceccarelli, S. Passaretti,

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005 REGIONE SICILIANA ASSESSORATO SANITA' AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE N. 7 RAGUSA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE -AREA DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Dettagli

La filiera del latte

La filiera del latte La filiera del latte 1 Reg. 178/2002 Responsabilità spetta AGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti soddisfino le disposizioni della legislazione

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE PROCEDURA E. Procedura stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE PROCEDURA E. Procedura stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE EDIZIONE N 01 REVISIONE N 00 DATA 20/06/08 SEZIONE 09 PAGINA 1 di 2 PROCEDURA E Procedura stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali La gestione di un rifiuto

Dettagli

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre

Dettagli

La norma ISO 7218:2007

La norma ISO 7218:2007 La norma ISO 7218:2007 Novità ed implicazioni nella gestione del laboratorio Dr. Angelo Viti ROMA ISS 19-20- Dicembre 2009 Angelo Viti 1/22 Angelo Viti 2/22 Organizzazione generale di un laboratorio di

Dettagli

CITTA di SARZANA Provincia della Spezia REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA

CITTA di SARZANA Provincia della Spezia REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA Adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 144 del 30.05.2002 ad oggetto Approvazione del Regolamento per l utilizzo dell Isola Ecologica, esecutiva ai sensi di legge,

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

I MANGIMI MEDICATI. Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo. Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup.

I MANGIMI MEDICATI. Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo. Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup. I MANGIMI MEDICATI Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup.it 1 2 3 4 5 6 7 8 5. CONTROLLO DI QUALITÀ 5.1 esiste una persona

Dettagli

Regolamento di pasticceria

Regolamento di pasticceria Regolamento di pasticceria Norme igieniche Della persona Non si possono portare orecchini, bracciali, collane e anelli in laboratorio. Avere sempre le mani pulite con unghie corte e senza smalto. Non mettere

Dettagli

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI Gestione del prodotto biologico nelle imprese della filiera [ ] GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA G D COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI In una stessa azienda agricola, azienda di

Dettagli

IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena

IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA Modena 16 e 24 marzo 2010 IL PACCHETTO IGIENE Comprende

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

L acqua rappresenta la base della vita.

L acqua rappresenta la base della vita. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE H 2 O L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere tutti i requisiti di sicurezza sanitaria necessari

Dettagli

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione.. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6 DESTINATARI emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 2 di 6 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente Procedura è riferita alle

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

B. Documentazione generale del sistema di autocontrollo e definizione delle responsabilità aziendale

B. Documentazione generale del sistema di autocontrollo e definizione delle responsabilità aziendale Dipartimento federale dell'economia DFE Ufficio federale di veterinaria UFV Allegato 3 - Guida per la valutazione uniforme dell autocontrollo INDICE I Introduzione... 1 A.... 1 B. La documentazione generale

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Modulo

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Modulo Ditta Modulo XY N. Rev. 0 Bilancio ambientale Pagina: 1/1 Input Output Materie: Prodotti: Materiali di supporto: Rifiuti: Sostanze pericolose: Altri materiali Scarichi: MODULO 1: Bilancio ambientale Energia:

Dettagli

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato Allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune di OSTRA NOTIFICA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.

Dettagli

Manuale HACCP Per la Ditta UPEA

Manuale HACCP Per la Ditta UPEA Manuale HACCP Per la Ditta UPEA Capo D Orlando Novembre 2003 Edizione I/ Rev. 0 Indice 1. Premessa pag. 2 2. Presentazione ditta e descrizione locali 4 3. Schema 1 - Documentazione tecnica 6 4. Formazione

Dettagli

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR. Nome CDR: La Solofrana. Indirizzo CDR: Via Misericordia, n. 10 - Solofra. Provincia/Regione CDR: Avellino - Campania

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR. Nome CDR: La Solofrana. Indirizzo CDR: Via Misericordia, n. 10 - Solofra. Provincia/Regione CDR: Avellino - Campania SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR Nome CDR: La Solofrana Indirizzo CDR: Via Misericordia, n. 10 - Solofra Provincia/Regione CDR: Avellino - Campania Giorno di compilazione: 19/01/2009 a) Definizione generale

Dettagli

PROGRAMMA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

PROGRAMMA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI C O M U N E D I R O N C H I S P.A.C. DI INIZIATIVA PRIVATA AREA CASELLO PROGRAMMA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI COMMITTENTE: - 2015 FASSINA IMMOBILIARE SPA ODORICO G IANNI VENUDO LUCIA TI ZI ANA IL TECNICO

Dettagli

Comune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Comune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato Al Dipartimento di Prevenzione della ZT n dell ASUR Allegato 2 Al Comune di NOTIFICA INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.

Dettagli

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR. Indirizzo CDR: Via Pascoli. Provincia/Regione CDR: VE/Veneto. Giorno di compilazione: 13/12/2008

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR. Indirizzo CDR: Via Pascoli. Provincia/Regione CDR: VE/Veneto. Giorno di compilazione: 13/12/2008 SCHED DI VLUTZIONE DEI CDR Nome CDR: Ecocentro di Spinea Indirizzo CDR: Via Pascoli Provincia/Regione CDR: VE/Veneto Giorno di compilazione: 13/12/2008 a) Definizione generale del CDR (cosa è, cosa fa,

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE I L 92/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 3.4.2008 REGOLAMENO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE del 2 aprile 2008 che stabilisce, in conformità al regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo

Dettagli

Esposizione ad agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall

Dettagli

Verifiche e controlli degli impianti idrici all interno degli edifici

Verifiche e controlli degli impianti idrici all interno degli edifici Verifiche e controlli degli impianti idrici all interno degli edifici Pulizia, manutenzione e collaudo delle reti idiriche Gli impianti idraulici prima di essere consegnati all utente devono essere ripuliti

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli Le guide degli alberghi La prevenzione incendi Il registro dei controlli INTRODUZIONE L art. 5 del D.P.R. n. 37/98, disciplinando i principali adempimenti gestionali finalizzati a garantire il corretto

Dettagli

Disposizioni sulla elaborazione, confezionamento, designazione e presentazione dei vini frizzanti.

Disposizioni sulla elaborazione, confezionamento, designazione e presentazione dei vini frizzanti. D.M. 29 luglio 2004. Disposizioni sulla elaborazione, confezionamento, designazione e presentazione dei vini frizzanti. (pubbl. in Gazz. Uff. n. 238 del 9 ottobre 2004). IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE

Dettagli

Alto livello igienico

Alto livello igienico La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Lo Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari

Lo Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari Lo Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari Dal 01/01/15, come previsto dal Piano di Azione Nazionale sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, diventeranno obbligatorie le norme relative al Deposito

Dettagli

1. Dati generali dell intervento

1. Dati generali dell intervento ALLEGATO F 6 Ulteriori Locali - Notifica Igienico- Sanitaria per alimenti (Reg. CE n 852/2004) 1. Dati generali dell intervento 1.1 Ubicazione intervento (Indicare il Comune e l indirizzo inseriti nel

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

SCHEDA INFORMATIVA PER LABORATORI DI PRODUZIONE LATTIERO CASEARI

SCHEDA INFORMATIVA PER LABORATORI DI PRODUZIONE LATTIERO CASEARI SCHEDA INFORMATIVA PER LABORATORI DI PRODUZIONE LATTIERO CASEARI 1 FINALITÀ DELL INTERVENTO: NUOVA ATTIVITÀ RISTRUTTURAZIONE ATTIVITÀ ESISTENTE RICONVERSIONE O AGGIUNTA TIPOLOGIA ATTIVITÀ ESISTENTE Trattasi

Dettagli

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA

Dettagli

ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Data 01-03-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 8 ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Documento unico formato da 8 pagine Ddl RSPP RLS MC INDICE ISTITUTO

Dettagli

APPLICAZIONE DEL (D.L.1937/07) SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP. DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014

APPLICAZIONE DEL (D.L.1937/07) SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP. DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014 APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP (D.L.1937/07) DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014 DEFINIZIONE HACCP ( HAZARD ANALYSIS AND CRITICAL POINT) Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 PRODUZIONI ALIMENTARI Processo Produzione di bevande Sequenza di processo Produzione di bevande Area

Dettagli

Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11. M.C. Romano, M. Ranieri

Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11. M.C. Romano, M. Ranieri Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11 M.C. Romano, M. Ranieri Le giornate di Corvara 18 Convegno di Igiene Industriale Corvara (Bz)) 28-30 marzo 2012

Dettagli

MATERIE PLASTICHE DA RICICLO DESTINATE AL CONTATTO CON ALIMENTI AGGIORNAMENTI NORMATIVI

MATERIE PLASTICHE DA RICICLO DESTINATE AL CONTATTO CON ALIMENTI AGGIORNAMENTI NORMATIVI AGGIORNAMENTI NORMATIVI Marino Lamperti Federazione Gomma Plastica Area Tecnico Scientifica MATERIE PLASTICHE DA RICICLO DESTINATE AL AGGIORNAMENTI NORMATIVI > Stato attuativo del Regolamento (CE) N. relativo

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Al Comune di GROTTAMMARE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R. N. 2232 DEL 28-12-2009) Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Al Comune di GROTTAMMARE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R. N. 2232 DEL 28-12-2009) Luogo di nascita: Comune Provincia Stato 1 (modello x manifestazioni temporanee) Al Dipartimento di Prevenzione della ZT n 12 dell ASUR Al Comune di GROTTAMMARE di SAN BENEDETTO DEL TRONTO NOTIFICA INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA

Dettagli

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Dipartimento Territoriale di BRESCIA Via San Francesco d Assisi, 11 25122 BRESCIA Competenze ed Obblighi degli Organismi Notificati, dei

Dettagli

LINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO

LINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO Pag. 1 / 6 1 MODIFICHE 2 PREMESSA 3 DEFINIZIONI SOMMARIO 4 PRINCPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO 5 MESSA IN SERVIZIO E UTILIZZO 6 INDICAZIONI PER UN CORRETTO ACQUISTO 7 SICUREZZA E MARCATURA CE 8 PROTOTIPI

Dettagli

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione. AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma CORSO di FORMAZIONE per RSPP e ASPP Modulo A D.LGS. 81/08 I dispositivi di protezione individuale (Ing.. Ugo Romano)

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI A CONSUMATORI VEGETARIANI E VEGANI PER AZIENDE CONTROLLATE

DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI A CONSUMATORI VEGETARIANI E VEGANI PER AZIENDE CONTROLLATE DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI A CONSUMATORI VEGETARIANI E VEGANI PER AZIENDE CONTROLLATE www.imveg.it info@imveg.it DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI

Dettagli

Impiego in laboratorio

Impiego in laboratorio Impiego in laboratorio Sommario Velcorin Impiego in laboratorio Pagina 3 5 Introduzione Pagina 3 Misure precauzionali Pagina 3 Procedimento (metodo sensoriale) Pagina 4 Procedimento (metodo microbiologico)

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

PIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO

PIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO PIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO I. INTRODUZIONE Il Piano di manutenzione accompagna l opera per tutta la sua durata di vita. Trattasi di tensostruttura caratterizzata

Dettagli

Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica ESEMPIO STAMPA. Edizione Descrizione Data

Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica ESEMPIO STAMPA. Edizione Descrizione Data Manuale H.A.C.C.P (ai sensi del Reg. CE 852/2004) Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica LOGO AZIENDALE AZIENDA ESEMPIO Indirizzo: Via, 8

Dettagli

Corsi di formazione Haccp

Corsi di formazione Haccp Corsi di formazione Haccp La Normativa HACCP o Autocontrollo alimentare disciplina le regole di igiene nei luoghi di lavoro ove si preparano, si immagazzinano o si distribuiscono alimenti o bevande. Il

Dettagli

CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI

CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI Milano, Gennaio 2012 NORMA UNI 11224 GIUGNO 2011 CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI Gà la norma UNI 9795/2010 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione

Dettagli

La sicurezza dell acqua trattata al ristorante. IStituto Superiore di Sanità, Luca Lucentini. Milano, 08 ottobre 2015. Federata

La sicurezza dell acqua trattata al ristorante. IStituto Superiore di Sanità, Luca Lucentini. Milano, 08 ottobre 2015. Federata La sicurezza dell acqua trattata al ristorante IStituto Superiore di Sanità, Luca Lucentini Milano, 08 ottobre 2015 Federata Associazione costruttori impianti e componenti per il trattamento delle acque

Dettagli

La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati

La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati Pordenone, martedì 26 maggio 2009 Paolo Verardo Settore Tutela Ambientale della Provincia di Pordenone Normativa di riferimento D.Lgs.

Dettagli

Good Manufacturing Practice

Good Manufacturing Practice Dott. Silvio Zavattini, Dott. Roberto Bardini, Dott. Carlo Cerati Milano, 14 15 maggio 2014 Brescia, 11 12 giugno 2014 ACQUISTO ACQUISTO LAVORAZIONE LAVORAZIONE GMP CARATTERISTICHE IMPIANTI LINEE DEDICATE

Dettagli

Le regole del parlamento europeo per garantire qualità e sicurezza nel trattamento di cellule e tessuti umani (Direttiva 2004/23/CE) E stata recentemente recepita anche dall Italia, la direttiva europea

Dettagli

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI rischi in negozio Cultura della sicurezza patrimonio comune del mondo del lavoro: impresa, lavoratori e parti sociali. Il testo unico sulla

Dettagli

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 Dal 31 maggio 2001, gli impianti per cancelli automatici ad uso promiscuo (carrabile-pedonale)

Dettagli

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

IMPRESA SICURA s.r.l.

IMPRESA SICURA s.r.l. REGISTRO DEI CONTROLLI E DELLA MANUTENZIONE ANTINCENDIO ai sensi del D.P.R. 151/2011 IMPRESA SICURA s.r.l. Via N. Bixio n. 6 47042 - Cesenatico (FC) Tel. 0547.675661 - Fax. 0547.678877 e-mail: info@impresasicurasrl.it

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务

食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务 食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务 Responsabilità degli operatori del settore alimentarer Guangxi University LIU Xiaoling 1 Da dove viene il cibo? dal campo alla tavola Sale processing Desk Breeding Slaughter Transportation

Dettagli

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

DEFINIZIONI INDISPENSABILI 1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che

Dettagli

apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE

apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE Allegato di Piano 9 - Decontaminazione e smaltimento degli apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE. SOMMARIO PREMESSA : I PCB 3

Dettagli

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo. L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro

Dettagli

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico relativo alle certificazioni di prodotto agroalimentare di cui al Regolamento per il rilascio del Certificato di Conformità del prodotto agroalimentare

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015 Oggetto: Aumento del quantitativo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi stoccati in deposito preliminare e messa in riserva e inserimento di impianto di trattamento di rifiuti, ubicato nel Comune

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE

LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE Incontro con il Dipartimento di Medicina Sperimentale 24 aprile 2008 Settore Prevenzione e Protezione L uso in sicurezza delle Un

Dettagli

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene I risultati di una ricerca sugli standard di qualità da rispettare Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene a cura di ALSCO Italia L E.T.S.A., con il supporto di un Istituto di ricerca

Dettagli