Tecniche di programmazione, lancio e controllo della produzione
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- Monica Coco
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1 Tecniche di programmazione, lancio e controllo della produzione 1
2 PIANIFICAZIONE DI LUNGO PERIODO DELLA PRODUZIONE CAP.1 :Terminologia 2
3 TERMINOLOGIA Efficacia Efficacia : Risultato fornito Risultato previsto Raggiungimento dello scopo Rispetto delle specifiche di prodotto definite dal cliente (progettare e produrre ciò che vuole il cliente) Efficacia : Rispetto dei tempi di consegna (consegnare i prodotti nei tempi concordati) Efficace servizio di assistenza post-vendita 3
4 TERMINOLOGIA Efficacia Efficacia significa garantire il servizio offerto in termini di: QUALITA': - Incidenza scarti e rilavorazioni - Ripetitività scarti e rilavorazioni - Incidenza interventi post-vendita - Affidabilità delle produzioni - Livello di servizio - Qualità professionale manodopera TEMPO: - Affidabilità tempi di consegna - Tempi di attraversamento - Rapidità, tempestività tempi di consegna - Lead time - Tempi per introduzione nuovi prodotti FLESSIBILITA': - Entità accettabili per variazioni di volumi e/o mix - Numero di produzioni diverse nel periodo - Grado di personalizzazione accettabile del prodotto 4
5 TERMINOLOGIA Efficienza Rilanciare l'efficienza vuol dire: Output fornito Efficienza : Input utilizzato Centrare l'obiettivo con il minimo sforzo, mantenendo e sviluppando la performance di efficacia 5
6 TERMINOLOGIA Efficienza Migliorare la produttività o efficienza significa: CAPIRE I FATTORI DI PRODUZIONE VALUTARE L'IMPATTO DEI FATTORI PRODUTTIVI SUI COSTI ANALIZZARE I METODI DI LAVORO E OTTIMIZZARLI 6
7 TERMINOLOGIA Efficienza Gli indicatori di prestazione utilizzati per misurare l'efficienza dei fattori produttivi sono: PRODUTTIVITA' = OUTPUT FATTORI PRODUTTIVI UTILIZZATI MATERIE PRIME IMPIANTI MANODOPERA RESE ( kg / pz : controllo sfridi, scarti ) PRODUTTIVITA' IMPIANTO (set up, start up, shut down, guasti, microfermate...) PRODUTTIVITA' DEL LAVORO ( h / pz : controllo lavorazione ) 7
8 TERMINOLOGIA OBIETTIVO SODDISFAZIONE DEL CLIENTE EFFICACIA VINCOLI RISORSE A DISPOSIZIONE EFFICIENZA 8
9 TERMINOLOGIA Le aziende Manifatturiere devono essere in grado di mantenere e reperire informazioni tecniche aggiornate. Questo implica un grosso volume di lavoro che consente di descrivere: Composizione del prodotto Struttura del prodotto Specifiche di fabbricazione Specifiche di assemblaggio Queste informazioni sono indispensabili per gestire in modo corretto il processo di pianificazione e di produzione e sono rintracciabili in: Distinta Base Cicli di produzione 9
10 TERMINOLOGIA Distinta base Rappresenta la struttura del prodotto (o di qualunque assieme), articolata su uno o più livelli in maniera da evidenziare la sequenza logica di costruzione /montaggio. Contiene le seguenti informazioni: * legame assieme-componente * coefficiente di impiego * coefficiente di scarto Distinta Base piatta P.F. Distinta Base su più livelli P.F. a b c a b c d e 10
11 TERMINOLOGIA Livelli di Distinta Base Un eccessivo numero di livelli: comporta un elevato numero di codici. Ogni codice rappresenta un costo in termini di elaborazione e gestione operativa (documentazione, prelievi, lancio ordini, informazioni su avanzamento produzione,..) Un insufficiente numero di livelli: compromette la disponibilità di informazioni utili per una "efficace" gestione (controllo avanzamento, controllo magazzini,..) 11
12 TERMINOLOGIA Utilizzi della Distinta Base Definizione del prodotto Istruzione di fabbricazione Controllo delle modifiche del progetto Disponibilità pezzi di ricambio Programmazione degli impianti Analisi delle risorse Liste di prelievo Contabilizzazione dei costi Calcolo dei prezzi 12
13 TERMINOLOGIA Utenti della Distinta Base PROGETTAZIONE Nuovi prodotti Modifiche tecniche Pezzi speciali SERVIZI TECNICI Determinazione delle sequenze di produzione Produzione Creazione dei cicli Modifica ai metodi CONTABILITA' CONTROLLO PRODUZIONE E SCORTE MAGAZZINO Costi Prezzi Pianificazione dei materiali Pianificazione delle priorità Cosa prelevare Quanto prelevare 13
14 INTRODUZIONE CAP. 2 :Introduzione 14
15 INTRODUZIONE I tre momenti della Gestione della Produzione Si può riassumere la gestione della produzione in tre momenti fondamentali: 1. PIANIFICAZIONE 2. PROGRAMMAZIONE 3. CONTROLLO 15
16 INTRODUZIONE Differenza tra Pianificazione e Programmazione Pianificazione Programmazione Entrambe hanno lo scopo di predisporre le risorse necessarie a soddisfare gli obiettivi assegnati e verificarne la realizzabilità. Ø Lungo termine Ø Permangono vincoli anche nel lungo termine (natura del business, limiti tecnologici, ) ma in generale gli intervalli di variabilità sono molto ampi. Ø Medio / breve termine Ø Spingendosi nel breve le risorse risultano sempre più vincolate e non modificabili 16
17 INTRODUZIONE Differenza tra Pianificazione e Programmazione Pianificazione Programmazione Definisce il livello complessivo di produzione Definisce cosa deve essere prodotto, in che quantità e con quali scadenze. L attività di programmazione segue logicamente quella di pianificazione, perché il suo scopo è rendere operativo un obiettivo di cui si conosce la realizzabilità. 17
18 INTRODUZIONE Programmazione della produzione: Rappresenta quell'insieme di attività che permettono, a fronte di ordini e/o previsioni di vendita di prodotti finiti: * la generazione degli ordini di produzione * l'assegnazione degli ordini di produzione alle differenti unità produttive * la pianificazione dei fabbisogni dei sottoinsiemi e delle materie prime (componenti) * il sequenziamento delle lavorazioni sulle singole macchine operatrici (centri di lavoro) deve pertanto fornire, per tutti i livelli della distinta base di un prodotto finito, le risposte alle seguenti domande: * quanto produrre? * di quale prodotto/componente? * su quale unità/centro produttivo? * in quale periodo dell'orizzonte di lavorazione? 18
19 INTRODUZIONE Obiettivi principali e compiti critici NELLA PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE BASSO COSTO DI PRODUZIONE REGOLARITA' NELLE CONSEGNE ALTA ELASTICITA' CONSEGNE RAPIDE ALTA FLESSIBILITA' QUALITA' ELEVATA 19
20 INTRODUZIONE Parametri strategici NELLA PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE I NUOVI PARAMETRI PRODUTTIVI STRATEGICI LEAD TIME ROTAZIONE SCORTE QUALITA' TEMPO DI INTRODUZIONE NUOVI PRODOTTI I NUOVI PARAMETRI PRODUTTIVI STRATEGICI FLESSIBILITA' SPRECHI LIVELLO DI SERVIZIO AL CLIENTE R.O.I. 20
21 INTRODUZIONE Orizzonti temporali della programmazione della produzione Orizzonte temporale Pianificazione di Lungo Periodo 1-3 anni Programmazione di Medio Periodo o "programmazione aggregata della produzione" orizzonte 6 mesi periodo di riferimento:mese Programmazione di Breve Periodo o "programmazione operativa" settimana Controllo della produzione giorno 21
22 INTRODUZIONE Orizzonti temporali della programmazione della produzione Pianificazione di Lungo Periodo 1-3 anni Programmazione di Medio Periodo o "programmazione aggregata della produzione 6 mesi Programmazione di Breve Periodo o "programmazione operativa settimana Controllo della produzione giorno 22
23 INTRODUZIONE Orizzonti temporali della programmazione della produzione Pianificazione di Lungo Periodo Output Formulazione di un Budget di produzione per ogni unità produttiva Risultato Indicazione di massima di "quanto" si dovrà produrre e di "quante" e "quali" risorse produttive saranno presumibilmente necessarie Programmazione di Medio Periodo o "programmazione aggregata della produzione Formulazione di un Piano Principale di produzione (Master Production Schedule) Indicazioni du "quanto" produrre di "quale" famiglia in ogni periodo dell'orizzonte considerato Programmazione di Breve Periodo o "programmazione operativa Allocazione delle risorse ai "job" da realizzare e il sequenziamento dei singoli "Job" e delle singole operazioni Programmazione sui singoli prodotti tenendo conto dei vari vincoli, quali: capacità produttiva, date di consegna, stato delle attrezzature... Controllo della produzione Controllo dell'esecuzione del piano operativo e monitoraggio dello stato di avanzamento della produzione Sono controllate grandezze, quali: le rese, i consumi di materiali, quantità prodotte,.. 23
24 INTRODUZIONE Orizzonti temporali della programmazione della produzione 1 Fase Pianificazione di Lungo Periodo 2 Fase Programmazione aggregata Lo stabilimento o la singola linea sono modellizati come "black box" ed esistono vincoli flebili sull'utilizzo delle risorse. Scelte strategiche di tipo: MAKE or BUY acquisizione o cessione di capacità produttiva I singoli prodotti finiti sono raggruppati in famiglie. Si analizzano i vincoli critici (disponibilità risorse, raggiungimento fatturato). Input di questa fase sono i livelli di servizio target, i costi di manutenzione e la gestione della qualità. 4 Fase Controllo della produzione Sono controllate grandezze come: rese, consumi di materiali, avanzamento singoli ordini di produzione, scarti, etc.. 3 Fase Programmazione operativa La programmazione è fatta per singoli prodotti, tenendo conto di tutti i vincoli, quali capacità produttiva del reparto, turni, date di consegna, esistenza di materie prime, grezzi, semilavorati. Schedulazione di breve periodo (giorno/turno) 24
25 INTRODUZIONE I diversi livelli di Programmazione e Controllo Pianificazione Lungo periodo Pian. Strategica Direzione generale Direzione Operations Direttori di Stabilimento Finanza e controllo Programmazione aggregata Programmazione operativa. Controllo della produzione Programmazione Tattica Programmazione Operativa Ufficio Programmazione (aziendale o di stab.) Ufficio Programmazione (di stabilimento) Reparti ORIZZONTE PRODOTTI IMPATTO Pianificazione Lungo periodo Programmazione aggregata Programmazione operativa. Controllo della produzione 25
26 PIANIFICAZIONE DI LUNGO PERIODO DELLA PRODUZIONE CAP.3 :Pianificazione di lungo periodo della produzione 26
27 PIANIFICAZIONE DI LUNGO PERIODO DELLA PRODUZIONE Obiettivi ed esigenze di un sistema di Pianificazione e Programmazione Basso costo di produzione: alta efficienza, riduzione tempi e costi di attrezzaggio, contenimento costi di manodopera Alta elasticità: deve far fronte rapidamente ad elevate oscillazioni nei volumi di produzione Alta flessibilità: deve far fronte in tempi brevi e a costi contenuti a rilevanti variazioni di mix Qualità elevata Consegne rapide: Regolarità nelle consegne: 27
28 PIANIFICAZIONE DI LUNGO PERIODO DELLA PRODUZIONE Il punto di partenza sono le previsioni di lungo periodo. Occorre tenere presente che: Ø Le previsioni, per definizione, non saranno mai prive di errori Ø Sono un elemento di riferimento per le funzioni che le devono utilizzare Ø Ogni funzione aziendale (commerciale, produzione, logistica, risorse umane, ) ha obiettivi diversi 28
29 PIANIFICAZIONE DI LUNGO PERIODO DELLA PRODUZIONE La pianificazione di lungo periodo Obiettivi strategici (qualità, servizio, ) Budget di vendita Pianificazione di lungo periodo Budget di produzione: quanto produrre ogni anno dove come 29
30 PIANIFICAZIONE DI LUNGO PERIODO DELLA PRODUZIONE La pianificazione di lungo periodo: le leve decisionali Ø Definizione del sistema produttivo: Ø Espansione / acquisizione di capacità produttiva Ø Scelte di Make or Buy strategico Ø Selezione dei fornitori 30
31 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Programmazione di medio periodo della produzione (programmazione aggregata) 81
32 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA OBIETTIVO Formulare il PIANO PRINCIPALE di PRODUZIONE (MPS) OGGETTO Indicazioni di "quanto" produrre di "quale" famiglia in ogni periodo dell'orizzonte considerato ORIZZONTE Periodo di riferimento: MESE Orizzonte considerato: SEMESTRE STRUMENTO Modelli di programmazione aggregata 82
33 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA MPS (Master Production Schedule) * l'mps (Piano Principale di Produzione) viene determinato sulla base del piano operativo e delle vendite e viene riaggiornato con frequenza settimanale, con un orizzonte superiore al massimo lead time di approvvigionamento. Il piano principale di produzione, comportando una verifica della capacità e della disponibilità dei componenti critici, si presenta come una soluzione ammissibile consentendo una pianificazione su basi realistiche * Piano principale di produzione: - definisce il piano degli ordini di produzione per i prodotti finiti - fornisce l'input all'mrp per il calcolo dei fabbisogni dei materiali - costituisce la base per la gestione della data di consegna INPUT OUTPUT * Ordini clienti * Previsioni di vendita * Quali prodotti devo produrre * Quando * Quanti 83
34 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Programmazione aggregata della produzione: Analisi di: Domanda Tipologia di prodotti Costi Formulazione del: MPS Master Production Schedule 84
35 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Nella formulazione dell' MPS occorre conciliare le molteplici esigenze delle diverse funzioni aziendali: Esigenze commerciali riassumibili nella necessità di disporre sempre, o quantomeno in tempi brevi, di un'ampia gamma di prodotti, per garantire agli acquirenti un ELEVATO LIVELLO DI SERVIZIO Esigenze della produzione che vorrebbe poter mantenere un RITMO PRODUTTIVO COSTANTE e produrre per grandi lotti per contenere i costi di produzione Esigenze finanziarie che impongono anticipi limitati tra produzione e vendita al fine di MINIMIZZARE gli immobilizzi finanziari in SCORTE Esigenze del personale secondo cui sono preferibili piano di produzione aventi un profilo di UTILIZZO DELLA MANODOPERA LIVELLATO 85
36 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Significa quindi rispettare VINCOLI che possono riguardare diverse caratteristiche: di capacità produttiva in orario normale prevede il confronto tra capacità produttiva disponibile e necessaria di capacità produttiva in orario straordinario prevede limitazioni inerenti all'orario straordinario di subforniture limite sia inferiore (non è possibile richiedere la subfornitura di quantità irrisorie) che superiore (quantitativi esorbitanti)
37 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA La formulazione dell'mps necessita la conoscenza di alcune caratteristiche del sistema produttivo, tra le quali: Domanda Tipologia di prodotti Costi 87
38 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Domanda Può essere composta da: ORDINI già acquisiti PREVISIONI DI VENDITA entrambi Ha caratteristiche di PREVEDIBILITA': prevedibile su base statistica non prevedibile Ha caratteristiche di STAGIONALITA': stagionale (stazionaria o con trend) non stagionale 88
39 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Domanda Esempi: con trend con trend Domanda stagionale stazionaria 89
40 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Tipologia di prodotti Il concetto di prodotto può essere esplicitato in tre modi diversi: item (o codice) rappresenta il prodotto finito da distribuire agli acquirenti oggetto della programmazione operativa famiglia set di prodotti raggruppabili in base a qualche affinità oggetto della programmazione aggregata tipo gruppo di famiglie aventi costi di produzione simili oggetto della pianificazione di lungo periodo 90
41 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Costi In sede di formulazione dl Piano Principale di Produzione, occorre tener conto delle seguenti tipologie di costi: Costi variabili di produzione Costi fissi di produzione Diretti (o speciale) Indiretti (o comune) a seconda che sia attribuibile o meno ad un particolare prodotto Costi di manodopera in straordinario Costi di stockout Costi di setup Costi di subfornitura Costi di mantenimento a scorta 91
42 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Costi variabili di produzione Sono costi la cui entità varia proporzionalmente al volume produttivo e sono determinati da: Costo delle materie prime Costo del materiale diretto di consumo Costo della manodopera diretta se flessibile,cioè spostabile da una linea all'altra Costo dell'energia 92
43 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Costi fissi di produzione Sono costi che l'azienda sostiene indipendentemente dal volume produttivo realizzato e sono classificati come: Costo della manutenzione programmata Costo della manodopera diretta fissa Spese generali di fabbrica (compreso il personale indiretto) Spese di ammorta= mento degli impianti 93
44 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Matrice dei costi COSTI DIRETTI/ SPECIALI COSTI VARIABILI Manodopera flessibile Energia Materie prime COSTI INDIRETTI COSTI FISSI Attrezzature speciali dedicate ( es stampi) Manutenzioni Spese generale Ammortamenti 94
45 PROGRAMMAZIONE DI MEDIO PERIODO O PROGRAMMAZIONE AGGREGATA Altri costi Costi di manodopera in straordinario Rappresenta l'extra-costo che si sostiene per retribuire la manodopera qualora si lavori in orario differente dall'orario regolare (fine turno o fine settimana) Costi di subfornitura Tale costo è composto dal prezzo della trasformazione effettuata all'esterno a da altre voci di costo che l'impresa sostiene quando ricorre alla subfornitura (costi di controllo qualità, di trasporto,...) Costi di non fornitura Rappresenta il costo che l'azienda sostiene quando non riesce ad evadere la domanda di un determinato prodotto. Può essere: Ø recuperabile quando il cliente accetta una consegna interamente o parzialmente differita Ø non recuperabile caso in cui l'acquirente ha la possibilità di rivolgersi ad altri fornitori 95
46 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Programmazione di breve periodo 240
47 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA OBIETTIVO Emissione della documentazione operativa (ordini bolle di lavoro) OGGETTO Programmazione dei SINGOLI PRODOTTI/ SERVIZI tenendo conto di tutti i vincoli, tra i quali: capacità produttiva, data di consegna... ORIZZONTE Periodo di riferimento: SETTIMANA STRUMENTO Modelli di programmazione operativa 241
48 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Schedulazione ordini 242
49 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Passaggi della schedulazione : DA PROGRAMMAZIONE A CAPACITA INFINITA: Significa programmare gli ordini a prescindere dall effettiva disponibilità degli impianti. Nel caso in cui i sovraccarichi assumano valori eccessivi, cioè molto maggiore della capacità disponibile, occorrerà modificare le date di consegna e/o le quantità degli ordini. Nel caso in cui invece il deficit sia modesto, si cercherà di predisporre tutta la capacità necessaria a soddisfare il piano 243
50 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Passaggi della schedulazione : A PROGRAMMAZIONE A CAPACITA FINITA: Equivale a collocare le operazioni degli ordini tenendo conto della reale capacità disponibile, a prescindere dal vincolo sulle date di consegna richieste. Ciò significa che una data fase di lavorazione verrà posticipata nel tempo fino a quando la macchina che la deve eseguire non sarà disponibile. Scopo di questa attività non è più evidenziare i deficit di attività, ma elaborare invece un PROGRAMMA OPERATIVO, in grado cioè di GUIDARE L EFFETTIVA ESECUZIONE 244
51 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Esempio di schedulazione Un officina che lavora su un turno di 8 ore effettive, produce particolari in acciaio per cuscinetti a sfere. Dispone di quattro macchine con le quali produce molti tipi di prodotti su commessa. In particolare alla data attuale ( ) ha un portafoglio ordini a breve costituito dai tre ordini di produzione seguenti: Ordini Data di consegna N.ro pezzi Ciclo J1 14/01/ A J2 13/01/ B J3 12/01/ C I cicli di lavorazione sono illustrati nella tabella successiva nella quale sono riportate le sequenze delle operazioni sulle macchine e i relativi tempi di lavorazione unitari (espressi in minuti) 245
52 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Ciclo Sequenza operazioni M1 M2 M3 M4 A M1 ->M2->M3 0,5 1 0,5 - B M1 ->M3->M4 0,25-1 0,25 C M2 ->M3->M4-0,5 0,5 0,5 Gli obiettivi di questa esercitazione sono: r redigere il programma di carico a capacità finita utilizzando la regola del EDD ( Earliest Due date), disegnando il diagramma di Gantt per le giornate 12,13,14,15/1/03 ipotizzando che in data odierna, 11/1/03, l orario lavorativo sia già terminato; r modificare il programma di carico precedente in modo tale che tutti i job rispettino le date di consegna. A tale scopo si può usare come leva gestionale il ricorso a straordinario al massimo per 1 ora al giorno o la rinegoziazione della data di consegna di uno degli ordini. 246
53 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA La regola EDD assume come prioritari gli ordini di lavoro con data di scadenza più vicina, pertanto la sequenza di carico è: J3 - J2 - J1. Ciclo Data di consegna Priorità M1 M2 M3 M4 C (verde) 12/01/ B (blu) 13/01/03 2 2, ,5 A (giallo) 14/01/ Una volta stabilite le priorità, si allocano i job sulle macchine, secondo il ciclo di produzione stabilito, e si costruisce il diagramma di carico delle risorse produttive a capacità finita per determinare le date possibili di fine lavorazione. 247
54 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Come si costruisce un diagramma di GANTT r sull asse delle ordinate si riportano le macchine presenti in officina e sull asse delle ascisse il tempo (ogni quadratino in figura rappresenta mezz ora di lavoro) r ogni tabella è riferita ad una giornata di lavoro r ogni barra colorata è riferita al tempo complessivo della lavorazione di quel job effettuata su quella macchina Ad esempio, il J2 (colore giallo) ha un tempo macchina unitario di 0,5 minuti sulla macchina M1 e si devono processare 720 pezzi; quindi il tempo impiegato per completare la lavorazione è di (0,5*720)/60 = 6 ore pari a 12 quadratini nel diagramma. Cosi facendo si procede per tutte le lavorazioni dei job 248
55 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Diagramma a capacità finita 12/01/03 13/01/03 M1 M2 M3 M4 M1 M2 M3 M1 M2 M3 M4 M1 M2 M3 M4 M4 X 1 quadratino = 0,5 ore 249
56 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Diagramma a capacità finita 14/01/03 M1 M1 M2 M3 M4 M2 M3 M4 X X 15/01/03 M1 M2 M1 M2 M3 M4 M3 M4 X X 250
57 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Come si può notare dai diagrammi precedenti, nessuno dei tre job può essere completato rispettando le scadenze prefissate. Occorre quindi intervenire utilizzando le leve gestionali. Per capire dove intervenire si costruisce il diagramma di carico a capacità infinita. Attraverso questo diagramma si verifica la possibilità di rispettare le scadenze indipendentemente dalla capacità delle macchine e si evidenziano i colli di bottiglia da eliminare attraverso le leve Diagramma a capacità infinita 12/01/03 M1 M2 M3 M4 M1 M2 M3 M4 251
58 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Diagramma a capacità infinita 13/01/03 14/01/03 M1 M2 M3 M4 M1 M2 M3 M4 M1 M2 M3 M4 M1 M2 M3 M4 Nel nostro caso tutti e tre i job potrebbero essere completati rispettando le date di consegna, se si riuscisse ad eliminare i colli di bottiglia rappresentati dalla macchina 1 per i job 1 e 2, e dalla macchina 3 per i job 2 e 3 252
59 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Utilizzare come leva gestionale il lavoro straordinario significa aumentare le ore di manodopera disponibili di una risorsa produttiva. 12/01/03 Applicazione delle leve M1 M2 M3 M4 Straordinario. 253
60 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA 13/01/03 M1 M2 M3 M4 M1 M2 M3 M4 14/01/03 M1 M2 M3 M4 M1 M2 M3 M4 254
61 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA 15/01/03 M1 M2 M3 M1 M2 M3 M4 M4 Nonostante l uso delle leve gestionali disponibili (1 ora di straordinario), non è possibile rispettare le date di consegna di tutti e tre i job, ma solo per due di essi (J2 e J3). Per il job rimanente (J1) si può ricorrere ad un altra leva gestionale che è la ricontrattazione della data di consegna con il cliente. 255
62 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA CONCETTI CHIAVE SULLA PROGRAMMAZIONE OPERATIVA La Programmazione Operativa è un mondo complesso: Ø Situazioni altamente dinamiche ed incerte Ø Frequente carenza di dati accurati e tempestivi Ø Obiettivi contrastanti (ritardi, costi, saturazione macchine, saturazione mdo, obiettivi funzionali,.) Ø Presenza di vincoli complessi che non si possono trascurare 256
63 PROGRAMMAZIONE DI BREVE PERIODO O PROGRAMMAZIONE OPERATIVA CONCETTI CHIAVE SULLA PROGRAMMAZIONE OPERATIVA Approcci possibili: 1. Algoritmi di scheduling: diversi per tipo di impianto, obiettivo, tecnica risolutiva. Ø Possono essere utili per impianti semplici (fino a flow shop). Ø In pratica poco usati. 2. Regole di carico: diverse per variabile considerata (tempo di ritardo, ordine più urgente, numero ordini in ritardo, ) Ø Semplici da usare Ø Possono essere usate anche in impianti complessi (job shop) 3. Diagramma di Gantt: visualizzazione di un piano schedulato, possibilità di apportare modifiche e vederne il risultato sulla schedulazione delle attività. 257
64 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE Controllo e avanzamento di produzione 258
65 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE La gestione della produzione può essere scomposta in tre momenti fondamentali: PIANIFICAZIONE PROGRAMMAZIONE CONTROLLO Il CONTROLLO non deve essere inteso come volto unicamente a tecniche di rilevazione contabile e di ispezione, bensì : mostra lo scostamento tra programmi e realtà produttiva, fornendo le informazioni necessarie per dirigere le azioni di correzione. 259
66 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE Fasi di un processo di controllo: Rilevazione e misurazione dei risultati (in termini di efficacia ed efficienza) mediante un costante raffronto con gli obiettivi prefissati Confronto e valutazione critica dei risultati con i dati fissati in sede di programmazione ; in questa fase vi è la ricerca delle deviazioni significative dai programmi e dagli standard e l individuazione delle cause che le hanno deterrminate 260
67 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE Fasi di un processo di controllo: Selezione e studio di possibili misure correttive e tempestiva trasmissione agli organi responsabili della loro attuazione Esecuzione delle azioni correttive intese a riportare il processo nei limiti di controllo Verifica a posteriori volta a determinare l adeguatezza delle analisi svolte e l efficacia delle azioni correttive 261
68 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE 262
69 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE Scelta delle grandezze da controllare Va fatta in funzione della: TIPOLOGIE PRODUTTIVA RILEVANZA DEGLI ELEMENTI DI COSTO Progettazione di un sistema di controllo Si articola nelle seguenti fasi: Definire le caratteristiche del sistema di controllo Definire cosa controllare, con quali strumenti e in vista di quali obiettivi Definire gli standard di riferimento 263
70 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE Caratteristiche distintive dei sistemi di controllo AMPIEZZA FREQUENZA TEMPO DI RISPOSTA Quale valore di una certa grandezza viene ritenuto significativo per essere rilevato Ogni quanto tempo oppure a fronte di quale evento lo si vuole rilevare In quanto tempo il sistema di controllo della produzione deve essere in grado di reagire 264
71 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE Dove si reperiscono le informazioni per il controllo Registrazione delle presenze (sul centro di lavoro) e consuntivi di lavoro per effettuare delle analisi tra preventivi e consuntivi dei tempi Rapporti di controllo qualità 265
72 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE Il CONTROLLO AVANZAMENTO DELLA PRODUZIONE ha come obiettivo principale verificare se l esecuzione è conforme alle priorità definite a valle del processo di pianificazione: ciò al fine di effettuare una corretta riprogrammazione Il controllo si può effettuare: Periodicamente Per obiettivi (commessa, lotto) Per successivi stadi di avanzamento Estemporaneamente Per fase/per operazione e per ordine 266
73 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE Altri obiettivi: Seguire e controllare giornalmente tutte le attività produttive interne ed esterne per realizzare l MPS Verificare se le priorità date, per materiali e manodopera, dal MRP sono realizzabili Fornire informazioni sullo stato di avanzamento della produzione Fornire informazioni consuntive ai Tempi e metodi atte ad attribuire correttamente i tempi di lavorazione Rilevare i dati necessari a calcolare i costi a consuntivo 267
74 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE L avanzamento della produzione può essere monitorato attraverso l uso di RAPPORTINI manuali compilati da ciascun operatore E una metodologia che viene adottata quando non vi sono registrazioni automatiche in tempo reale o non è possibile trasmettere dati, tramite un terminale di accesso, al sistema informativo Contengono dati relativi a: Reparto Centro di lavoro Numero di matricola dell operatore Numero dell ordine di produzione su cui sta lavorando, numero dell operazione e sua descrizione Tempo impiegato per ogni operazione con ora di inizio e di fine lavorazione 268
75 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE RAPPORTINI Attraverso i rapportini vengono monitorati : Dati di avanzamento effettivi : tempi di attrezzaggio e lavorazione quantità buone o scarti macchina e risorsa in lavorazione Dichiarazione dei componenti scartati durante l avanzamento lavorazione Operazioni eseguite ma non previste dal ciclo 269
76 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE Concetto di rilevazione dell avanzamento della produzione in automatico: E una metodologia che consente di poter seguire il percorso delle commesse di produzione (o lotto) identificando con assoluta precisione lo stato in cui si trova la stessa (fase di lavorazione) Tutto ciò è possibile attraverso un sistema di monitoraggio in tempo reale che risponde interattivamente a validazioni richieste In questo modo è possibile conoscere i dati acquisiti sia in corso d opera che a chiusura della commessa, ottenendo Consuntivi, rendimenti, reports, grafici. 270
77 CONTROLLO E AVANZAMENTO DI PRODUZIONE 271
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