LE SORVEGLIANZE. Numero Verde gratuito del Servizio Sanitario Regionale dell Emilia-Romagna

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1 Numero Verde gratuito del Servizio Sanitario Regionale dell attivo tutti i giorni feriali dalle ore 8,3 alle ore 17,3 il sabato dalle ore 8,3 alle ore 13,3 Portale internet del Servizio Sanitario Regionale dell - LE SORVEGLIANZE PER LA SALUTE Dal monitoraggio alle azioni A cura di: Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Federica Balestra, Laura Sardonini, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Natalina Collina, Sara De Lisio, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Cristina Raineri, Oscar Mingozzi, Patrizia Vitali, Michela Morri, Marina Fridel, Mauro Mirri, Raffaele Fabrizio, Paola Angelini, Alba Carola Finarelli Carpetta_225x3_.indd 1 9/1/14 14:3

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3 ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia La presenza di patologie croniche nella popolazione di anni in -: i dati della sorveglianza PASSI (anni 8-12) La presenza di patologie croniche interessa circa un quinto delle persone nella fascia anni In - il 18,7 delle persone 18-69enni ha riferito una diagnosi di patologia cronica; questa stima corrisponde in Regione a circa 558mila persone coinvolte nella cronicità. Il dato regionale è in linea con quello nazionale (18, corrispondente a circa 7 milioni di persone). La presenza di patologie croniche aumenta con l età: nella fascia 5-69 anni interessa un terzo della popolazione. Le patologie croniche indagate nel sistema di sorveglianza comprendono: - malattie respiratorie (bronchite cronica, enfisema, insufficienza respiratoria, asma bronchiale - malattie cardiovascolari (pregresso infarto del miocardio, ischemia cardiaca, malattie delle coronarie, altre malattie del cuore, ictus e ischemia cerebrale) - tumori - diabete - malattie epatiche - insufficienza renale. Le patologie croniche più diffuse sono le malattie respiratorie (7,9), seguite da quelle cardiovascolari (4,8) e dai tumori (4,4). Le prevalenze regionali sono sovrapponibili a quelle nazionali. In -, la maggior parte delle persone interessate da patologie croniche presenta una sola malattia (82). Circa un quinto (18) soffre di più patologie croniche: in particolare il 15 presenta 2 patologie (corrispondente a una stima di circa 8 mila persone) e il 3 ne riferisce 3 o più (pari a circa mila persone). La compresenza di due o più patologie è più diffusa tra persone di 5-69 anni, con livello d istruzione basso e presenza di molte difficoltà economiche. Presenza di patologia cronica - PASSI 8-12 Genere Classe d'età Uomini Donne anni anni 5-69 anni Totale Prevalenze 18,6 18,8 9,4 13,1 31,3 18,7 Stima nella popolazione ,4 Presenza di almeno una patologia cronica per classi d età () PASSI ,4 13,1 12,2 31,3 31, anni anni 5-69 anni - Pool nazionale Prevalenze e popolazione stimata affetta da una patologia cronica - PASSI anni anni 5-69 anni Malattie respiratorie Prevalenza 6, 6,6 1,6 Popolazione stimata Malattie cardiovascolari Prevalenza 1,5 2,5 9,5 Popolazione stimata Tumori Prevalenza 1,3 3, 8,3 Popolazione stimata Diabete Prevalenza,6 1,5 8,3 Popolazione stimata Malattie epatiche Prevalenza,5 1,3 2,3 Popolazione stimata Insufficienza renale Prevalenza,6,7 1,7 Popolazione stimata

4 La presenza di patologie croniche colpisce maggiormente le persone svantaggiate sotto il profilo socio-economico La presenza di patologie croniche è più alta sopra i 5 anni e nelle persone con livello d istruzione basso, difficoltà economiche e cittadinanza italiana. Queste associazioni si confermano anche nel modello di regressione logistica condotto per correggere l influenza dei diversi fattori tra di loro; in particolare l associazione tra presenza di patologie croniche e indicatori socioeconomici sfavorevoli rimane presente nei modelli di regressione stratificati per classe d età. * Italiani: persone con cittadinanza italiana o provenienti da altri Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA); Stranieri: persone immigrate da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM) TOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFF. ECONOMICHE molte qualche nessuna CITTADINANZA* italiana straniera Presenza di patologia cronica per caratteristiche socio-demografiche () - PASSI La qualità della vita peggiora sensibilmente, in particolare nei malati cronici svantaggiati sotto il profilo socio-economico Nelle persone con diagnosi di patologia cronica la qualità della vita peggiora sensibilmente: solo il 42 ha riferito di stare bene o molto bene rispetto al 74 delle persone senza patologia. La prevalenza di persone con patologia cronica che hanno riferito di stare male o molto male è più alta nella fascia 5-69 anni e tra le persone con bassa istruzione e difficoltà economiche Salute percepita () - PASSI Molto bene o bene Discretamente Male o molto male Almeno una patologia cronica Nessuna patologia cronica La presenza di sintomi di depressione è più frequente nelle persone con patologia cronica, soprattutto nelle donne e nelle persone con basso livello socio-economico La presenza di sintomi di depressione è più frequente nelle persone con patologia cronica (12 rispetto al 6 delle persone senza patologie) in ogni classe d età. La presenza di sintomi depressivi è più frequente: nelle donne (15) nelle persone con bassa istruzione (15) nelle persone con difficoltà economiche; in particolare nelle persone con molte difficoltà economiche la prevalenza di sintomi depressivi sale al Sintomi di depressione () - PASSI anni anni 5-69 anni Almeno una patologia cronica Nessuna patologia cronica 5

5 Nelle persone con patologia cronica la copertura relativa alla vaccinazione anti-influenzale rimane ancora bassa In - solo il 28 delle persone 18-64enni con diagnosi di patologia cronica ha dichiarato di essersi vaccinato contro l influenza; il dato è sovrapponibile a quello nazionale (29). Non sono emerse differenze per Aree Vaste regionale (3 Centro, 28 Nord e 25 ) e tra zone territoriali omogenee (31 Comuni di montagna e 28 sia per i Comuni capoluogo sia per i comuni di collina e pianura). La copertura per la vaccinazione antinfluenzale risulta pertanto ancora distante da quella raccomandata per i gruppi a rischio (75). La copertura col vaccino antinfluenzale varia a seconda della patologia cronica: i valori più alti sono tra i diabetici () e le persone con malattie cardiovascolari (35). 1 Vaccinazione antinfluenzale nelle persone 18-64enni per patologia cronica () PASSI livello raccomandato Malattie respiratorie Malattie cardiovascolari Tumori Diabete Malattie epatiche Insufficienza renale - Pool nazionale Presenza di patologie croniche e stili di vita Gli stili di vita non salutari, oltre a essere importanti fattori di rischio delle più frequenti patologie croniche, possono influenzare in maniera significativa anche le condizioni di salute successive alla diagnosi di malattia. Una quota non trascurabile di persone continua, nonostante la diagnosi di malattia cronica, a presentare fattori di rischio legati allo stile di vita. Persone con patologia cronica e fattori di rischio comportamentali - PASSI 8-12 Una patologia cronica Due o più patologie croniche Prevalenze 19 3,3 Popolazione stimata di cui fumatori Prevalenze 28,6 26, Popolazione stimata di cui sedentari Prevalenze 25,9 35,5 Popolazione stimata di cui in sovrappeso Prevalenze, 4,6 Popolazione stimata di cui obesi Prevalenze 18,2 27,4 Popolazione stimata di cui consumatori di alcol a rischio Prevalenze 18, 16,2 Popolazione stimata

6 Le persone con patologia cronica sono più spesso sedentarie e in eccesso ponderale Nelle persone svantaggiate sono più frequenti fumo, eccesso ponderale e sedentarietà Presenza di fattori di rischio () - PASSI Presenza di fattori di rischio nelle persone con patologia cronica per livello socio-economico* () - PASSI Fumo Sedentarietà Sovrappeso Obesità Consumo di alcol a rischio Fumo Sedentarietà Eccesso ponderale Consumo di alcol a rischio Almeno una patologia cronica Nessuna patologia cronica Basso Medio Alto La sedentarietà è significativamente meno diffusa in - rispetto alla media nazionale 29 Presenza di fattori di rischio nelle persone con patologia cronica () PASSI Fumo Sedentarietà Sovrappeso Obesità Consumo di alcol a rischio Pool nazionale Smettere di fumare ai fumatori Fare attività fisica ai sedentari Perdere peso a chi è in eccesso ponderale Fare attività fisica a chi è in eccesso ponderale Bere meno a chi ha un consumo di alcol a rischio L attenzione dei sanitari agli stili di vita è migliorabile Consigli degli operatori sanitari alle persone con patologia cronica () - PASSI * Livello basso = bassa istruzione e difficoltà economiche Livello medio = bassa istruzione e assenza di difficoltà economiche oppure alta istruzione e difficoltà economiche Livello alto = alta istruzione e assenza di difficoltà economiche A cura del Gruppo Tecnico PASSI -: Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Laura Sardonini, Federica Balestra, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Natalina Collina, Sara De Lisio, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Cristina Raineri, Oscar Mingozzi, Patrizia Vitali, Michela Morri, Rossana Mignani, Paola Angelini, Alba Carola Finarelli Per maggiori informazioni consulta il report

7 ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Sovrappeso e obesità in -: i dati delle sorveglianze (Anni 1-13) Lo stato nutrizionale Adulti (18-69 anni) Sulla base dei dati PASSI relativi al periodo 1-13, si stima che in - l eccesso ponderale coinvolga una quota rilevante (43) di adulti 18-69enni: in particolare il 32 è in sovrappeso e 11 è obeso 1. La stima rilevata corrisponde in Regione a circa 94 mila persone adulte in sovrappeso e 34 mila obese. - 4 Stato nutrizionale () PASSI La distribuzione della prevalenza di persone in eccesso ponderale nelle AUsl emiliano-romagnole è relativamente uniforme e non sono presenti significative differenze tra le Aree Vaste e tra le zone geografiche omogenee. In Italia l eccesso di peso è più diffuso nelle regioni meridionali rispetto a quelle settentrionali: range 49 Basilicata e 33 P.A. Bolzano. Anziani (oltre 7 anni) L indagine PASSI d Argento mostra invece che il 55 delle persone ultra 69enni emiliano-romagnole è in eccesso ponderale (42 in sovrappeso e 13 obesa). Bambini (8-9 anni) e ragazzi (11-15 anni) Ad integrazione dei dati sui 18-69enni si riporta che secondo l indagine OKkio 12 3 a livello regionale il 29 dei bambini è in eccesso ponderale (22 in sovrappeso e 7 obesi), la prevalenza diminuisce nell adolescenza: 18 negli 11enni, 17 nei 13enni e 14 nei 15enni (HBSC 1 4 ). 11enni, 17 nei 13enni e 14 nei 15enni (HBSC 1 4 ). Italia Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obeso Prevalenze di persone in eccesso ponderale per classi d età () - OKkio alla salute 12 *HBSC 1, PASSI 1-13, **PASSI d Argento anni anni* 13 anni* 15 anni* anni anni sovrappeso obesità anni anni anni** anni e oltre** Eccesso ponderale OKkio 12 Eccesso ponderale PASSI Le caratteristiche ponderali sono definite in relazione al valore dell Indice di massa corporea (Body Mass Index o BMI, calcolato come peso in kg diviso altezza in metri elevata al quadrato) in 4 categorie: sottopeso (BMI <18,5), normopeso (BMI 18,5-24,9), sovrappeso (BMI 25,-29,9) e obeso (BMI 3) 2 PASSI d Argento è un indagine condotta a livello regionale che indaga lo stato di salute e gli stili di vita delle persone con 65 anni e più 3 OKkio è un indagine volta a monitorare lo stato ponderale, le abitudini alimentari e l attività fisica dei bambini di III elementare 4 HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) è un indagine multicentrica internazionale che indaga i comportamenti di salute degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni. In - è stata svolta nel 1 con un campione rappresentativo a livello regionale e ha coinvolto ragazzi di 214 classi A cura del Gruppo Tecnico PASSI -: Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Laura Sardonini, Federica Balestra, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Natalina Collina, Sara De Lisio, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Cristina Raineri, Oscar Mingozzi, Patrizia Vitali, Michela Morri, Rossana Mignani, Marina Fridel, Paola Angelini, Alba Carola Finarelli

8 Persone in eccesso ponderale L eccesso ponderale è una condizione che aumenta con l età e colpisce di più gli uomini e le persone socialmente svantaggiate con basso titolo di studio o con difficoltà economiche. Nell analisi statistica multivariata condotta si conferma l associazione con le classi d età più avanzate, genere maschile, basso livello d istruzionee presenza di molte difficoltà economiche (questi ultimi indicatori proxy delle condizioni socio-economiche). Trend temporali La prevalenza sia delle persone in sovrappeso sia di quelle con obesità appare sostanzialmente stabile nel periodo 8-13: infatti i gradienti presenti non sono significativi sul piano statistico. L andamento della prevalenza di persone in sovrappeso mostra una significativa stagionalità, con una diminuzione nei mesi estivi, fenomeno non presente in quello delle persone con obesità. Eccesso ponderale () - PASSI 1-13 TOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFF. ECONOMICHE molte qualche nessuna CITTADINANZA italiani stranieri Persone in sovrappeso e obese () - Serie destagionalizzata - PASSI 8-13 Alimentazione e attività fisica nelle persone in eccesso ponderale La corretta alimentazione e l attività fisica costante sono fattori di prevenzione e contrasto dell eccesso ponderale. Complessivamente la quasi totalità degli intervistati18-69enni (97) mangia frutta e verdura almeno una volta al giorno, ma solo l 11 consuma le 5 o più porzioni raccomandate; circa un terzo () ne consuma 3-4 al giorno. Il consumo raccomandato di frutta e verdura è basso, indipendentemente dallo stato nutrizionale riferito. Il delle persone in sovrappeso e il 31 di quelle obese hanno riferito di seguire una dieta per perdere o mantenere il proprio peso. Il 25 delle persone in eccesso ponderale non pratica alcun tipo di attività fisica. L atteggiamento degli operatori sanitari Oltre la metà delle persone in eccesso ponderale (54) ha ricevuto il consiglio di perdere peso; minore è la percentuale di coloro che hanno ricevuto il consiglio di praticare attività fisica (41). L attenzione degli operatori sanitari è essenzialmente rivolta alle persone obese, mentre minore è la percentuale dei pazienti in sovrappeso che ricevono consigli sugli stili di vita. Numero di porzioni di frutta e verdura consumate al giorno () - PASSI porzioni 1-2 porzioni 3-4 porzioni 5 o più porzioni Sovrappeso/obeso 36 Sotto/normopeso Consigli dei sanitari alle persone in eccesso ponderale () - PASSI Consiglio di perdere peso Consiglio di fare attività fisica 11 sovrappeso obeso ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE

9 ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia L attività fisica in -: i dati delle sorveglianze (anni 1-13) Livello di attività fisica praticato Adulti (18-69 anni) In - più di un terzo degli adulti 18-69enni conduce uno stile di vita attivo 1 (); la percentuale di attivi è superiore al valore nazionale (33) in maniera statisticamente significativa. La maggior parte di questi (86) pratica attività fisica nel tempo libero 2, l 11 esclusivamente attraverso un attività lavorativa pesante e il 3 con entrambe le modalità. Una quota rilevante di adulti (42) pratica attività fisica a livelli inferiori di quelli raccomandati e si può considerare parzialmente attiva 3. Circa un quinto (21) è completamente sedentario 4, pari a una stima in Regione di circa 64mila persone di anni; la quota di sedentari a livello nazionale (31) è significativamente più alta del dato regionale. A livello territoriale la prevalenza di attivi è più alta in (4), mentre tra le zone geografiche omogenee non emergono differenze significative. Bambini (8-9 anni) Sulla base dei dati OKkio 12 5, si stima che solo una quota limitata di bambini di 8-9 anni (18 dei bambini e 14 delle bambine) pratichi l ora di attività fisica al giorno raccomandata per almeno 5 giorni giocando all aperto o con attività sportive strutturate. Ragazzi (11-15 anni) Sulla base dell indagine HBSC si stima che solo il 6-7 dei ragazzi 11-15enni svolga attività fisica ogni giorno per almeno 6 minuti, come raccomandato dalle linee guida internazionali; circa i due terzi dei ragazzi pratica almeno 6 minuti di attività fisica per 2-4 giorni alla settimana. In particolare il 4 dei ragazzi ha riferito di svolgere attività fisica intensa due o tre volte alla settimana; questi dati sembrano indicare che l attività fisica venga condotta prevalentemente durante le ore scolastiche o le attività sportive organizzate Pool nazionale Livello di attività fisica praticato () PASSI Attivo Parzialmente attivo Sedentario Attivi fisicamente per Aree Vaste regionali () PASSI Nord 35 Centro - Giorni della settimana con almeno un ora di attività fisica () - OKkio Pool nazionale a 7 numero di giorni Bambini Bambine 1 Attivo: persona con un attività lavorativa pesante o che pratica l attività fisica moderata o intensa raccomandata nel tempo libero 2 Attività fisica nel tempo libero raccomandata per adulti: almeno 3 minuti di attività moderata al giorno per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di minuti per almeno 3 giorni 3 Parzialmente attivo: persona che non conduce un attività lavorativa pesante e pratica attività fisica nel tempo libero in quantità inferiori a quanto raccomandato 4 Sedentario: persona con un attività lavorativa sedentaria e che non pratica alcuna attività fisica nel tempo libero 5 OKkio è un indagine volta a monitorare lo stato ponderale, le abitudini alimentari e l attività fisica dei bambini di III elementare 6 HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) è un indagine internazionale che indaga i comportamenti di salute degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni.

10 Adulti sedentari Secondo i dati PASSI, la percentuale di persone sedentarie di anni in - è più alta: - nelle classi anni e 5-69 anni - nelle persone con un basso livello d istruzione, (soprattutto gli uomini in ogni classe d età) - nelle persone con molte difficoltà economiche - negli intervistati di cittadinanza straniera. Analizzando queste variabili in un modello di regressione logistica per correggere l influenza dei diversi fattori tra di loro, la sedentarietà si conferma associata alle età più avanzate, al basso livello d istruzione, alle difficoltà economiche e alla cittadinanza straniera. La prevalenza di persone completamente sedentarie presenta un marcato gradiente territoriale (range: 7 P.A. Bolzano - 56 Basilicata) Persone sedentarie () PASSI 1-13 TOTALE CLASSI D'ETA' Persone sedentarie () - PASSI SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFF. ECONOMICHE molte qualche nessuna CITTADINANZA* italiani stranieri * Italiani: persone con cittadinanza italiana o provenienti da altri Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA); Stranieri: persone immigrate da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM) L attività fisica nel tempo libero Il 3 degli intervistati di 18-69enni ha riferito di svolgere attività fisica intensa o moderata nel tempo libero, con la frequenza e la quantità raccomandate dalle Linee guida internazionali. In particolare il 18 ha riferito di praticare attività fisica moderata per almeno 5 giorni per un minimo di 3 minuti, (come ad esempio camminare a passo sostenuto, andare in bicicletta, fare ginnastica dolce), mentre il 1 ha dichiarato di fare un attività intensa per almeno 3 giorni alla settimana per un minimo di minuti (come ad esempio correre, pedalare velocemente, fare ginnastica aerobica o sport agonistici). La percentuale di persone che svolge l attività fisica nel tempo libero secondo le Linee guida mostra differenze solo per classe d età. Attività fisica nel tempo libero secondo linee guida Attività fisica solo moderata nel tempo libero secondo linee guida Attività fisica solo intensa nel tempo libero secondo linee guida Attività fisica moderata + intensa nel tempo libero secondo linee guida Attività fisica praticata nel tempo libero () PASSI Pool nazionale di cui

11 L andamento temporale della pratica dell attività fisica Nel periodo 8-13 la percentuale di persone fisicamente attive è risultata complessivamente stabile; si evidenzia un lieve aumento dell attività fisica negli uomini e una lieve diminuzione nelle donne, non statisticamente significativi. Nella pratica dell attività fisica intensa si assiste a un aumento significativo sul piano statistico nelle classi d età e 5-69 anni, incremento registrato anche a livello nazionale, mentre è presente una flessione nella classe anni. Attività fisica praticata () Serie destagionalizzata - - PASSI 8-13 Attività fisica intensa nel tempo libero secondo linee guida () Serie destagionalizzata - - PASSI 8-13 Stile di vita attivo e patologie croniche Uno stile di vita attivo è molto importante nella maggior parte delle patologie croniche rilevate sia per i benefici fisici sia psicologici. Circa un quarto (26) delle persone con patologia cronica conduce uno stile di vita sedentario; questo valore corrisponde in Regione a una stima di circa 145 mila persone. Nelle persone con patologia cronica la quota dei sedentari è più alta rispetto alle persone senza patologie (26 versus 21). Almeno una patologia cronica Nessuna patologia cronica Livello di attività fisica () - PASSI Attivi Parzialmente attivi Sedentari A livello nazionale la prevalenza di sedentari con patologia cronica è statisticamente superiore a quella regionale (, pari a una stima di oltre 2,5 milioni di persone). Nelle persone con patologia cronica la prevalenza di sedentari risulta maggiore tra i 5-69enni, le persone con basso livello d istruzione e con difficoltà economiche; la prevalenza di sedentarietà nelle persone con patologie croniche mostra un evidente gradiente per livello socio-economico, ancor più accentuato a livello nazionale. 6 4 Livello di attività fisica nelle persone con patologia cronica () PASSI Sedentarietà nelle persone con patologia cronica per livello socio-economico () PASSI Attivi Parzialmente attivi Sedentari Basso Medio Alto - Pool nazionale - Pool nazionale

12 L attenzione dei sanitari Circa un terzo (33) delle persone intervistate ha dichiarato di aver ricevuto il consiglio di praticare attività fisica da parte di un medico o di un operatore sanitario (31 a livello nazionale). Il consiglio di praticare attività fisica è più frequente tra i 5-69enni, le donne e le persone con cittadinanza italiana; non sono presenti significativi gradienti per difficoltà economiche e livello d istruzione. L attenzione degli operatori sanitari è inoltre rivolta con maggior frequenza alle persone in eccesso ponderale o con almeno una patologia cronica. La percentuale di persone che hanno ricevuto il consiglio di praticare attività fisica appare lievemente più alta nei Comuni capoluogo di provincia (34) e di pianura/collina (33) rispetto a quelli di montagna (28), differenze significative sul piano statistico. Nel periodo solo al 18 degli intervistati è stato raccomandato quale tipo di attività fisica svolgere e al 12 è stata indicata anche la frequenza e la durata dell attività da svolgere. La maggior parte (64) di coloro che hanno ricevuto il consiglio di praticare un attività fisica specifica, ha riferito che il medico alle visite successive si è informato sull effettivo svolgimento delle stesse. Persone che hanno ricevuto il consiglio di fare attività fisica negli ultimi 12 mesi () - PASSI 1-13 TOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFF. ECONOMICHE molte qualche nessuna CITTADINANZA italiani stranieri CATEGORIA ATTIVITA' attivo parzialmente attivo sedentario STATO NUTRIZIONALE sotto/normopeso sovrappeso obeso PATOLOGIA CRONICA almeno una nessuna Nel periodo 8-13 la percentuale di chi ha riferito il consiglio sanitario di praticare un attività fisica regolare mostra una leggera diminuzione, significativa sul piano statistico, in particolare negli uomini. Scomponendo la serie destagionalizzata per età, non si riscontrano andamenti significativi. Persone che hanno ricevuto il consiglio di fare attività fisica negli ultimi 12 mesi per genere () Serie destagionalizzata - - PASSI 8-13 Persone che hanno ricevuto il consiglio di fare attività fisica negli ultimi 12 mesi per classe d età () Serie destagionalizzata - - PASSI 8-13 A cura del Gruppo Tecnico PASSI -: Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Laura Sardonini, Federica, Balestra, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Natalina Collina, Sara De Lisio, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Cristina Raineri, Oscar Mingozzi, Patrizia Vitali, Michela Morri, Rossana Mignani, Marina Fridel, Paola Angelini, Alba Carola Finarelli ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE

13 Assessorato politiche per la salute Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia La percezione del rischio alimentare in -: i dati della sorveglianza PASSI (anno 12) La percezione del rischio alimentare In - la maggior parte delle persone intervistate (69) riferisce di non essere preoccupato per la presenza di sostanze potenzialmente nocive per la salute nel cibo e nelle bevande, mentre il 29 si dichiara preoccupato. Preoccupazione per il rischio alimentare () - PASSI Sì No Non so La preoccupazione per il rischio alimentare La percentuale di persone preoccupate per la presenza di sostanze nocive nel cibo e nelle bevande consumati quotidianamente è maggiore tra: - i 35-49enni - le donne - le persone con un alto livello d istruzione - le persone con cittadinanza italiana o proviene da altri Paesi a sviluppo avanzato (PSA). Preoccupazione del rischio alimentare per caratteristiche socio-demografiche () - PASSI 12 TOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFF. ECONOMICHE molte qualche nessuna CITTADINANZA* italiani stranieri * Italiani: persone con cittadinanza italiana o provenienti da altri Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA); Stranieri: persone immigrate da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM) I fattori di preoccupazione I fattori che maggiormente preoccupano i cittadini sono due: la presenza di coloranti o conservati nei prodotti trasformati (52) e i pesticidi nei vegetali (47). Motivi di maggiore preoccupazione per la salute* () - PASSI 12 Presenza coloranti/conservanti Presenza pesticidi Presenza inquinanti/contaminanti del terreno Conservazione, qualità, freschezza cibi Presenza ormoni/antibiotici nelle carni Presenza OGM No dieta sana ed equilibrata Contrarre malattia per microrganismi Reazione allergica Sistema di Sorveglianza PASSI e la percezione del rischio alimentare Nel 12 l - insieme a Toscana e Sardegna ha introdotto nel sistema di sorveglianza PASSI un modulo opzionale sulla percezione del rischio alimentare con l obiettivo di valutare le preoccupazioni dei consumatori sui possibili rischi associati agli alimenti e la fiducia dei cittadini nella capacità di produttori e Enti preposti di garantire la sicurezza alimentare. In Regione nel 12 sono state condotte 3178 interviste, contenenti l approfondimento tematico sulla percezione del rischio alimentare. Leggi il rapporto completo sul sito A cura del Gruppo Tecnico PASSI -: Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Laura Sardonini, Federica Balestra, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Natalina Collina, Sara De Lisio, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Cristina Raineri, Oscar Mingozzi, Patrizia Vitali, Michela Morri, Marina Fridel, Paola Angelini, Alba Carola Finarelli

14 La lettura delle etichette sugli alimenti Circa un terzo (35) degli intervistati ha riferito di leggere sempre le etichette presenti sugli alimenti, il 29 spesso, il 28 a volte e solo l 8 mai. L attenzione alle etichette sugli alimenti è più alta: - nelle persone nella fascia d età anni - nelle donne - nelle persone che si sono dichiarate preoccupate per la presenza di aspetti alimentari potenzialmente nocivi per la salute Lettura delle etichette sugli alimenti () - PASSI Lettura sempre/spesso delle etichette sugli alimenti per caratteristiche socio-demografiche () - PASSI 12 TOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFF. ECONOMICHE molte qualche nessuna CITTADINANZA italiani stranieri PREOCCUPAZIONE ASPETTI ALIM. sì no Sempre Spesso A volte Mai Cosa si legge nelle etichette? Le persone che leggono le etichette danno maggiore importanza alla scadenza dell alimento (63); seguono l attenzione agli ingredienti (43) e la provenienza geografica del prodotto (39); minore è l attenzione per il commercio solidale (2), per il produttore o la marca (2), per il contenuto di sale (5) e per il prodotto biologico (8). Le persone più giovani (18-34anni) e le donne controllano più spesso le calorie contenute negli alimenti e negli ingredienti. Le persone 5-69enni guardano principalmente la scadenza e la presenza di coloranti o conservanti. Tra le persone con livello di istruzione basso è più alta la percentuale di chi presta attenzione alla scadenza degli alimenti. Tra le persone con un livello d istruzione alto è maggiore la percentuale di chi dà importanza agli ingredienti e alla presenza di coloranti e conservanti. Elementi considerati nella lettura delle etichette alimentari () - PASSI 12 Scadenza Ingredienti Provenienza geografica Conservanti Coloranti Calorie Elementi considerati nella lettura delle etichette alimentari per livello d istruzione () - PASSI 12 Scadenza Ingredienti/calorie/contenuti Coloranti/conservanti Contenuto/qualità grassi Produttore/marca fidata 1 16 Provenienza geografica/ commercio equo solidale 41 Biologico/convenzionale Contenuto sale Produttore/marca da evitare Commercio equo e solidale Produttore/marca Biologico/convenzionale Bassa Alta ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE

15 ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Il consumo di alcol in -: i dati delle sorveglianze (anni 1-13) Consumo di alcol a maggior rischio In - il 64 delle persone con anni consuma alcol, anche occasionalmente, e il 21 presenta un consumo a maggior rischio per la salute 1, pari a una stima di circa 632 mila persone. Il consumo di alcol a maggior rischio è più diffuso: - negli uomini - nelle classi di età più giovani (52 nei ragazzi di anni e 36 nelle ragazze della stessa età) - nelle persone con un livello di istruzione medio-alto (ad eccezione che tra gli uomini di 5-69 anni, tra cui la prevalenza è più alta nelle persone con un basso titolo di studio) - negli intervistati di cittadinanza italiana. Analizzando le variabili del grafico in un modello di regressione logistica per correggere l influenza dei diversi fattori tra di loro, il consumo di alcol a maggior rischio si conferma significativamente maggiore nelle classi d età più giovani, nelle persone con un alto livello d istruzione, con molte difficoltà economiche e con cittadinanza italiana. Tra le persone con diagnosi di cirrosi o di malattia cronica del fegato, oltre la metà (55) ha consumato alcol negli ultimi 3 giorni, anche solo occasionalmente, e un quinto () in modo potenzialmente rischioso per la salute. L indagine HBSC 5 del 1 riporta che a livello regionale già dagli 11 anni i ragazzi hanno un rapporto alterato con l alcol: il 5 degli undicenni, l 8 dei tredicenni e il 25 dei quindicenni ha riferito di aver bevuto tanto da ubriacarsi almeno una volta; inoltre il 6 dei 15enni ha dichiarato di assumere alcolici quotidianamente. La sorveglianza PASSI d Argento 6 del rileva che circa la metà (53) della popolazione ultra 64enne consuma alcol e che il 24 presenta un consumo potenzialmente a rischio per la salute, in quanto consuma più di una unità alcolica al giorno. Secondo i dati PASSI la percentuale di consumatori di alcol a maggior rischio in - (21) è superiore a quella nazionale (17) e leggermente inferiore a quella registrata nelle altre Regioni del Nord (23). In - il consumo di alcol a maggior rischio è uniforme tra le Aree Vaste regionali e più diffuso nei Comuni di montagna (26) rispetto ai Capoluoghi di provincia (22) e ai Comuni di pianura/collina (). Consumo di alcol a maggior rischio (ultimi 3 giorni) Stima regionale Consumatori di alcol a maggior rischio mila - Forti consumatori abituali di alcol mila - Consumatori di alcol fuori pasto mila - Consumatori binge mila Consumo di alcol a maggior rischio () - PASSI 1-13 TOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFF. ECONOMICHE molte qualche nessuna CITTADINANZA* italiani stranieri * Italiani: persone con cittadinanza italiana o provenienti da altri Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA); Stranieri: persone immigrate da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM) Consumo di alcol a maggior rischio () PASSI Nord Centro Pool nazionale 1 Consumo forte e abituale di alcol e/o consumo di alcol fuori pasto e/o consumo binge; una persona può appartenere a più di una categoria, per cui la percentuale di consumo a maggior rischio non corrisponde alla somma dei singoli comportamenti 2 più di 2 unità alcoliche medie giornaliere per gli uomini e più di 1 unità alcolica media giornaliera per le donne 3 consumo di alcol prevalentemente o solo fuori dai pasti 4 5 o più unità alcoliche in un unica occasione per gli uomini e 4 o più per le donne 5 HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) è un indagine multicentrica internazionale che indaga i comportamenti di salute degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni. In - è stata svolta nel 1 con un campione rappresentativo a livello regionale e ha coinvolto ragazzi di 214 classi 6 PASSI d Argento è un indagine su stili di vita e fattori di rischio nella popolazione ultra 64enne

16 Consumo binge drinking Tra le modalità di consumo di alcol a rischio, assume particolare rilevanza il binge drinking, cioè l assunzione smodata di bevande alcoliche. In PASSI questo comportamento è riferito dall 11 degli intervistati, in percentuale maggiore dai giovani (si passa dal 19 tra i 18-24enni al 7 tra i 5-69enni) e dagli uomini (16 rispetto al 6 delle donne). Il dato regionale (11) è lievemente più alto di quello nazionale (9) e sovrapponibile a quello delle altre Regioni del Nord (11). Il consumo binge è abbastanza uniforme tra le Aree Vaste regionali e più diffuso nei Comuni di montagna (14) rispetto ai Capoluoghi (12) e ai Comuni di pianura/collina (1) Consumo binge per Aree Vaste regionali () PASSI Nord 11 Centro ER Pool nazionale Consumo di alcol a rischio per sesso () Serie destagionalizzata - - PASSI 8-13 Trend del consumo di alcol a rischio La percentuale di consumo di alcol a rischio appare complessivamente stabile nel periodo 8-13, sia prima che dopo il cambio di definizione del consumo binge 6 (1). Osservando la serie scomposta per i due generi, si nota un lieve aumento tra le donne dopo il cambio di definizione del consumo binge (non statisticamente significativo). L attenzione degli operatori sanitari In - il 17 degli intervistati ha riferito che un operatore sanitario si è informato sul consumo di alcol, valore di poco superiore a quello nazionale (15). Questa percentuale è più alta negli uomini (26) rispetto alle donne (11) e non mostra differenze significative per classe d età. Il dato è uniforme tra le Aree Vaste regionali e non si rilevano differenze significative tra le zone geografiche omogenee. Solo il 7 delle persone risultate consumatrici di alcol a maggior rischio ha dichiarato di aver avuto il consiglio sanitario di bere meno; questa percentuale sale al 9 tra i consumatori binge Persone a cui un operatore sanitario ha chiesto quanto alcol consumano per Aree Vaste regionali () PASSI Centro Nord ER Pool nazionale 6 Negli anni 7-9 si definiva consumatore binge chi aveva consumato almeno una volta negli ultimi 3 giorni 6 o più unità alcoliche in un unica occasione. Nel 1 la soglia delle 6 o più unità è stata ridotta a 5 o più per gli uomini e a 4 o più per le donne, con un conseguente leggero aumento della prevalenza: negli uomini si va dal 12 del 7-9 al 16 del 1-13 e nelle donne dal 2 al 6, differenza significativa sul piano statistico. A cura del Gruppo Tecnico PASSI -: Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Laura Sardonini, Federica Balestra, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Natalina Collina, Sara De Lisio, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Cristina Raineri, Oscar Mingozzi, Patrizia Vitali, Michela Morri, Rossana Mignani, Marina Fridel, Paola Angelini, Alba Carola Finarelli ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE

17 ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Il fumo passivo, il rispetto del divieto di fumare e l attenzione dei sanitari in -: i dati della sorveglianza PASSI (anni 1-13) Il rispetto del divieto di fumo nei locali pubblici In - il 75 degli intervistati di anni ha riferito che il divieto di fumo nei luoghi pubblici è sempre rispettato, in accordo con quanto previsto dalla normativa vigente. La percezione del rispetto del divieto cresce con l età (55 nei 18-24enni, 69 nei 25-34enni, 78 nei 35-49enni e 82 nei 5-69enni), mentre non sono presenti differenze tra uomini e donne. La percezione è diversa tra fumatori (81) e non fumatori (73). Il valore regionale (75) è significativamente superiore al valore nazionale (66), ma inferiore a quello delle altre Regioni del Nord (78). Tra le Aree Vaste della Regione si rilevano modeste differenze, che si annullano tra le zone geografiche omogenee (Comuni capoluogo di provincia, Comuni di montagna e Comuni di collina/pianura). In Regione la percezione del rispetto del divieto mostra un aumento statisticamente significativo nel periodo 8-13 in ogni classe d età. 1 8 Rispetto assoluto del divieto di fumare nei locali pubblici per Aree Vaste () PASSI 1-13 Rispetto assoluto del divieto di fumare nei locali pubblici () Serie destagionalizzata - - PASSI Nord Centro - Pool nazionale Il rispetto del divieto di fumo nei luoghi di lavoro In - il 79 degli intervistati di anni ha riferito che il divieto di fumo nei luoghi di lavoro è sempre rispettato, in accordo con quanto previsto dalla normativa vigente. Questo valore è in linea con i risultati regionali delle indagini 7, 1 e 12 del progetto Definizione e implementazione di un sistema di monitoraggio del rispetto della normativa sul fumo in Italia promosso dal CCM: secondo i Responsabili dei servizi di prevenzione e protezione il divieto è sempre rispettato nel 79 delle aziende e secondo i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nel 77. PASSI indica che la percezione del rispetto sui luoghi di lavoro cresce con l età (dal 76 nei 18-24enni all 81 nei 5-69enni) ed è maggiore nelle donne (84 rispetto al 74 degli uomini); non vi sono differenze tra fumatori e non fumatori. Il valore regionale (79) è significativamente superiore al valore nazionale (76) e in linea con quello delle altre Regioni del Nord (81). All interno della Regione le differenze sono minime tra le Aree Vaste e le aree omogenee (77 nei Comuni di montagna e 79 sia nei Comuni di pianura/collina sia in quelli Capoluogo di provincia). Nella percezione regionale del rispetto del divieto appare un aumento statisticamente significativo nel periodo 8-13, in entrambi i generi. Rispetto assoluto del divieto di fumare nei luoghi di lavoro () Serie destagionalizzata - - PASSI Rispetto assoluto del divieto di fumare nei luoghi di lavoro per Aree Vaste () PASSI Nord Centro - Pool nazionale

18 Fumo in casa In - circa un intervistato su quattro (23) ha dichiarato che nella propria abitazione è permesso fumare (nel 17 limitatamente ad alcune stanze o situazioni e nel 6 ovunque); il valore è simile a quello nazionale (22) e più alto di quello delle altre Regioni del Nord (19). Non sono emerse differenze rilevanti tra le Aree Vaste regionali, mentre nelle zone geografiche omogenee la percentuale è maggiore tra i Comuni di montagna (27) rispetto ai Comuni Capoluoghi (24) e quelli di collina/pianura (21). L andamento regionale dell astensione dal fumo in ambito domestico nel periodo 8-13 è complessivamente in diminuzione (in modo statisticamente significativo), anche se si apprezza una stabilizzazione del fenomeno nell ultimo triennio. Il fumo in casa assume un importanza maggiore nelle abitazioni in cui vivono bambini: in Regione l astensione dal fumo in presenza di un minore di 14 anni è praticata nell 87 delle abitazioni, perciò in circa un sesto il fumo non è ancora stato completamente bandito. Fumo in casa (ovunque o in alcune stanze o situazioni) () Serie destagionalizzata - PASSI 8-13 Esposizione al fumo passivo PASSI stima che in - che complessivamente per il 15 degli intervistati non fumatori al momento dell intervista sia esposto al fumo passivo con alta frequenza 1. L attenzione degli operatori sanitari Solo nei confronti di una persona su due (42) un medico o altro operatore sanitario ha indagato la sua abitudine al fumo. La percentuale di persone a cui sono state rivolte domande sul fumo da parte degli operatori sanitari è maggiore tra gli uomini (46) rispetto alle donne () e tra i più giovani (18-34enni) di entrambi i generi. La metà (51) dei fumatori ha riferito di aver ricevuto il consiglio di smettere di fumare da parte di un operatore sanitario. Questa percentuale cresce con l età in entrambi i generi: si passa dal 43 dei 18-34enni al 65 dei 5-69enni tra gli uomini e dal 45 al 6 tra le donne. Tra le Aree Vaste regionali e le zone geografiche omogenee non appaiono evidenti differenze nell attenzione al fumo e nel fornire consigli da parte degli operatori sanitari. L andamento temporale della percentuale regionale di persone che hanno ricevuto domande in merito al fumo e quella di fumatori che hanno avuto il consiglio di smettere da parte dei sanitari appare complessivamente stabile nel periodo 8-13, sia prima sia dopo il cambio del questionario avvenuto nel Consiglio di smettere di fumare da parte di un sanitario per Aree Vaste () PASSI Nord 49 Centro Pool nazionale Fumatori a cui un operatore sanitario ha consigliato di smettere di fumare () Serie destagionalizzata - PASSI Persone che hanno dichiarato che nei locali pubblici frequentati o nel loro posto di lavoro il divieto di fumare non è sempre rispettato o lo è a volte, oppure che nella propria abitazione si fuma ovunque o solo in alcune stanze o situazioni. A cura del Gruppo Tecnico PASSI -: Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Laura Sardonini, Federica Balestra, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Natalina Collina, Sara De Lisio, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Cristina Raineri, Oscar Mingozzi, Patrizia Vitali, Michela Morri, Rossana Mignani, Marina Fridel, Paola Angelini, Alba Carola Finarelli ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE

19 ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia L abitudine al fumo di sigaretta in -: i dati delle sorveglianze (anni 1-13) L abitudine al fumo di sigaretta In - il 29 dei 18-69enni fuma sigarette 1, valore che corrisponde a oltre 865 mila persone; il 22 è un ex-fumatore e il 49 non ha mai fumato. La prevalenza regionale di fumatori è in linea con quella nazionale; è invece inferiore quella dei non fumatori. L abitudine al fumo cresce con l età fino ai 34 anni: i dati HBSC 2 riportano che l 1 degli 11enni, il 6 dei 13enni e il 23 dei 15enni fuma sigarette, percentuali che salgono al 31 tra i 18-24enni e al 35 tra i 25-34enni (PASSI). La prevalenza di fumatori scende all 11 tra i 7-79enni e al 5 dopo gli 8 anni (PASSI d Argento ). Tra gli adulti 18-69enni la percentuale di fumatori è più alta negli uomini (33 rispetto al 25 nelle donne), mentre nei ragazzi non si rilevano significative differenze di genere. Il fumo di sigaretta è più diffuso tra le persone con molte difficoltà economiche, in entrambi i generi e in ogni classe di età. Nella fascia d età anni la prevalenza di fumatori è, inoltre, maggiore tra chi ha un basso livello d istruzione rispetto a chi ne ha uno alto. Nell analisi statistica condotta per correggere l influenza dei diversi fattori tra di loro, l abitudine al fumo di sigaretta si conferma maggiore nelle classi d età più giovani, negli uomini, nelle persone con un basso livello d istruzione, in quelle con molte difficoltà economiche e in quelle con cittadinanza italiana o provenienti da altri Paesi a Sviluppo Avanzato. Tra i fumatori adulti il 3 è un fumatore occasionale (meno di una sigaretta al giorno), mentre il 26 è un forte fumatore ( sigarette o più al giorno). Nei ragazzi la percentuale di chi fuma ogni giorno cresce dallo,2 degli 11enni, allo,8 dei 13enni e al 1 dei 15enni. Non sono emerse evidenti differenze sia tra le AUsl regionali (range: 27 Reggio - 33 Imola), sia tra le Aree Vaste regionali e nelle zone geografiche omogenee (28 nei Comuni di montagna e 29 sia nei Comuni capoluogo di provincia sia nei Comuni di collina/pianura) Fumatori per Aree Vaste () PASSI Pool nazionale Fumatori () - PASSI 1-13 TOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini donne ISTRUZIONE nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea DIFF. ECONOMICHE molte qualche nessuna CITTADINANZA* italiani stranieri Abitudine al fumo di sigaretta () PASSI * Italiani: persone con cittadinanza italiana o provenienti da altri Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA); Stranieri: persone immigrate da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM) Fumatori per età () Dati delle sorveglianze di popolazione HBSC PASSI PASSI d'argento (ER, 12) Fumatori Ex-fumatori Non fumatori 1 Nord Centro - Pool nazionale anni 1 Nella sorveglianza PASSI: - fumatore = persona che ha fumato più di 1 sigarette nella sua vita e che fuma tuttora o ha cessato da meno di sei mesi (fumatore in astensione, pari all 1) - ex fumatore = persona che ha smesso di fumare da almeno 6 mesi - non fumatore = persona che non ha mai fumato o ha fumato meno di 1 sigarette nella sua vita e attualmente non fuma 2 HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) è un indagine multicentrica internazionale sui comportamenti di salute degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni. In - è stata condotta nel 1 con un campione rappresentativo a livello regionale e ha coinvolto ragazzi di 214 classi 3 PASSI d Argento è un indagine su stili di vita e fattori di rischio nella popolazione ultra 64enne

20 Abitudine al fumo di sigaretta tra le persone con patologie croniche Tra le persone con patologie croniche per le quali il fumo rappresenta un importante fattore di rischio, l abitudine al fumo rimane ancora diffusa: continua infatti a fumare circa un quarto delle persone con patologie cardiache, diabete o tumori e circa un terzo di quelle con patologie respiratorie croniche. - Tra le persone con patologie croniche cardiovascolari è più bassa la percentuale di fumatori ed è molto più alta quella degli ex-fumatori. - Tra le persone con patologie respiratorie croniche è più elevata la percentuale sia di fumatori attuali sia di ex-fumatori. - Tra le persone con diabete è significativamente più bassa la percentuale di fumatori e più alta quella di ex fumatori. - Tra le persone con tumori è più bassa la percentuale di fumatori e più alta quella di ex-fumatori. Le differenze evidenziate si mantengono anche analizzando le sole persone tra i 5 e i 69 anni. Abitudine al fumo di sigaretta e patologie croniche* Persone anni PASSI 8-13 Fumatori Ex fumatori Non fumatori Patologie cardiovascolari** sì 24,1 39,6 36,3 sign. sign. no 29,4 21, 49,6 sign. Patologie respiratorie^ sì 32,8 27,4 39,8 sign. sign. no 28,8 21,4 49,8 sign. Diabete sì 24,8 36,1 39,1 sign. sign. no 29,3 21,3 49,4 sign. Tumori sì 23,2 3,2 46,6 non sign. sign. no 29,4 21,5 49,1 sign. * A fianco delle percentuali è stato indicato se le differenze sono significative o meno sul piano statistico ** Patologie cardiovascolari: infarto del miocardio, ischemia cardiaca, malattia delle coronarie, altre malattie del cuore, ictus o ischemia cerebrale ^ Patologie respiratorie croniche: bronchite croniche, enfisema, insufficienza respiratoria, asma bronchiale L evoluzione dell abitudine tabagica La percentuale di fumatori in - appare complessivamente in leggera diminuzione nel corso degli anni 8-13, andamento che non risulta però statisticamente significativo. Considerando le classi d età e il genere, la prevalenza di fumatori mostra un calo più evidente nella classe d età anni (gradiente non significativo sul piano statistico) e tra le donne (tendenza statisticamente significativa). Fumatori per sesso () Serie destagionalizzata - - PASSI 8-13 Fumatori per classe d età () Serie destagionalizzata - - PASSI 8-13 Smettere di fumare In - il 41 dei fumatori ha dichiarato di aver provato a smettere di fumare negli ultimi 12 mesi, pari a una stima regionale di circa 362mila persone; tra questi la maggior parte (81) ha ripreso a fumare, l 11 non fuma più da meno di sei mesi (cioè è un fumatore in astensione) e l 8 è riuscito nel tentativo in quanto ha smesso da più di 6 mesi ed è classificabile come ex-fumatore in base alla definizione OMS. Quasi tutti i fumatori che hanno smesso di fumare hanno riferito di esserci riusciti da soli; ridotta è la percentuale di chi ha fatto ricorso a farmaci e cerotti (2) o si è rivolto a corsi organizzati dalle AUsl (meno dell 1). A cura del Gruppo Tecnico PASSI -: Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Laura Sardonini, Federica Balestra, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Natalina Collina, Sara De Lisio, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Cristina Raineri, Oscar Mingozzi, Patrizia Vitali, Michela Morri, Rossana Mignani, Marina Fridel, Paola Angelini, Alba Carola Finarelli ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE

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