il bilancio del conto di GERARDO MONTANINO, FRANCESCA TILLI*

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1 INCENTIVI 10 il bilancio del conto di GERARDO MONTANINO, FRANCESCA TILLI* Dopo l esperienza del programma denominato tetti fotovoltaici, che prevedeva un incentivo in conto capitale fino al 75% del costo di investimento iniziale relativo all impianto fotovoltaico e che ha consentito di installare 23 MW di impianti fotovoltaici nel corso degli anni , l Italia ha adottato, seguendo l esempio tedesco, un meccanismo di incentivazione del tipo feed-in. L idea alla base di tale meccanismo è molto semplice: i produttori di energia elettrica ricevono una tariffa per ogni kwh generato dall impianto fotovoltaico per un determinato LO STATO DELL ARTE DEL CONTO ENERGIA È BUONO E LE PROSPETTIVE SONO ROSEE periodo di tempo. Questo sistema è più efficiente del precedente, poiché nel meccanismo in conto capitale, non essendo incentivata la produzione effettiva, sono utilizzati moduli meno performanti, al fine di mantenere bassi i costi di investimento. Il feed-in premia quindi l efficienza di un impianto e la sua durata nel tempo ed è una misura per sviluppare la competitività della tecnologia fotovoltaica rispetto alle altre fonti. Mentre in altri Paesi europei, per esempio in Germania, la tariffa feed-in incentiva l energia fotovoltaica immessa in rete e comprende sia la quota incentivante che il controvalore dell energia, nel caso specifico italiano si tratta di un feedin-premium, che prende il nome di Conto Energia. Esso prevede una tariffa incentivante sul totale dell energia prodotta, che è fissa per venti anni, cui si aggiunge la valorizzazione dell energia che può essere consumata in loco, con risparmi sulla bolletta, oppure ceduta alla rete. Le risorse per l erogazione della tariffa trovano copertura nel gettito della componente tariffaria A3, destinata all incentivazione delle fonti rinnovabili. Conto Energia in Italia Il DM 28 luglio 2005 del Ministero delle attività produttive, di concerto con il Ministero dell ambiente, aggiornato con i successivi DM del 6 febbraio 2006 e del 19 febbraio 2007 (nuovo Conto Energia), ha delineato la struttura di un sistema di incentivazione molto remunerativo, grazie anche alle favorevoli condizioni climatiche italiane. Le tariffe incentivanti si riducono al crescere della potenza di picco degli impianti e crescono con il loro grado di integrazione architettonica, passando - per impianti che entrano in servizio nel da un minimo di 0,353 a un massimo di 0,480 euro/kwh. Inoltre le tariffe possono essere maggiorate di un 5%, se si verificano dei casi particolari, impianti di autoproduttori e di scuole pubbliche/paritarie o strutture sanitarie pubbliche e/o impianti integrati in strutture che sostituiscono coperture in eternit e/o impianti di piccoli Comuni. Ancora più interessante è il premio abbinato all uso efficiente dell energia negli edifici, in caso di impianti fotovoltaici fino a 200 kw che operano in regime di scambio sul posto, di cui si parlerà più diffusamente in seguito, premio che può comportare una maggiorazione della tariffa fino a un massimo del 30%. Per gli impianti che entreranno in servizio nel 2010 è già prevista una riduzione delle tariffe del 2%, mentre sarà emesso nel corso del 2009 il decreto che fisserà le nuove tariffe per il triennio Naturalmente è prevedibile un ulteriore riduzione, come del resto è già avvenuto in Germania e Spagna, da mettere in relazione con il calo del costo di investimento degli impianti. Alcuni esperti ritengono che in Italia sia possibile raggiungere la cosiddetta grid parity (uguaglianza tra costi di produzione degli impianti fotovoltaici e prezzo di acquisto dalla rete) nel corso di pochi anni. Quando si verificherà tale circostanza, non sarà più necessario incentivare la produzione fotovoltaica per promuovere la realizzazione degli impianti. La risposta degli

2 11 INCENTIVI FIGURA 2 FIGURA 1 CONSISTENZA DELLA POTENZA FOTOVOLTAICA INSTALLATA A FINE 2008 MW * valori provvisori * primo Conto Energia nuovo Conto Energia DISTRIBUZIONE PERCENTUALE REGIONALE DELLA POTENZA INSTALLATA A FINE 2008 operatori non è tardata ad arrivare: 337 MW di potenza totale in esercizio a fine 2008, per un totale di quasi impianti. Se alla fine del 2008 la taglia media di impianto si è assestata sugli 11 kwp, dall inizio dell anno l ago della bilancia si sta spostando sugli impianti di maggiori dimensioni, segno di un inizio del superamento delle barriere amministrative. Basta dire che a fine febbraio, a Montalto di Castro (Lazio) è stato aperto il cantiere di un impianto da 24 MW Per quanto riguarda la distribuzione regionale della potenza installata a fine 2008, la più alta concentrazione di capacità è ubicata nell Italia settentrionale, in particolare in Lombardia ed Emilia Romagna, in cui è installato rispettivamente il 12,5% e il 10,1% della potenza complessiva nazionale. Tra le Regioni meridionali, notoriamente le più assolate d Italia con producibilità annua che può superare i kwh per kw installato, è la Puglia a detenere il primato di capacità installata (10,7%), mentre nelle altre Regioni meridionali è ubicato complessivamente soltanto il 15% circa del totale nazionale. Se nell esame della distribuzione geografica della potenza fotovoltaica installata si scende a livello provinciale, al primo posto si colloca la provincia di Bolzano (6,9% del totale nazionale), cui seguono in questa classifica le provincie di Bari (3,72%), Foggia (3,2%), Milano (3,1%), Roma (3,0%). Le classifiche di fine 2008 sono destinate a cambiare con l entrata di nuovi grandi impianti di produzione, di potenza superiore al MW, per i quali dovrebbero essere preferite le

3 INCENTIVI 12 Regioni meridionali, che consentono tassi di redditività degli investimenti più elevati. Integrazione architettonica L ambizioso tentativo del legislatore di definire, nel nuovo Conto Energia, un grado di integrazione architettonica degli impianti, al fine di incentivare realizzazioni nelle quali il fotovoltaico sia non soltanto una tecnologia per la generazione di energia ma un componente edilizio integrato nei contesti urbani italiani, può dirsi in parte centrato. L adozione di tariffe incentivanti che premiano l integrazione architettonica (circa il 10% in più per la parziale integrazione e un ulteriore 10% per la totale integrazione) ha portato a una riflessione di carattere culturale sulla qualità dei manufatti edilizi e a una standardizzazione di prodotti per coperture industriali, particolarmente quelli a film sottile, anche se il fotovoltaico come materia di architettura rimane un obiettivo lontano da raggiungere. Circa il 27% degli impianti ammessi al nuovo Conto Energia risulta essere totalmente integrato, sia per numero che per capacità (figg. 3 e 4). Tuttavia la maggior parte di essi è considerato integrato solo perché i moduli fotovoltaici vengono utilizzati per sostituire parte di coperture di tetti di edifici esistenti. L introduzione di moduli fotovoltaici sulla copertura di un edificio o sulla sua facciata già in fase di progettazione è molto rara e possibile solo grazie a committenti illuminati disposti a sopportare considerevoli costi aggiuntivi. Vista la progressiva riduzione delle tariffe incentivanti prevista per i prossimi anni, ci si aspetta che la percentuale di impianti integrati sul totale di quelli installati cresca per numero ma diminuisca per capacità, a fronte dell entrata in esercizio di impianti a terra di notevoli dimensioni, specialmente nel Centro-Sud. Premiare l efficienza Oltre alla possibile maggiorazione di un 5% della tariffa nel caso si ricada in particolari situazioni, il nuovo Conto Energia ha introdotto un premio legato all efficienza energetica degli edifici per gli impianti di potenza fino a 200 kw che accedono alle tariffe incentivanti operando in regime di scambio sul posto e che alimentano utenze ubicate all interno o asservite a unità immobiliari o edifici. Questo premio spetta a chi, dopo aver installato l impianto fotovoltaico ammesso alle tariffe incentivanti, effettua interventi aggiuntivi che migliorino l indice di prestazione energetica dell edificio, riducendo il fabbisogno di energia primaria per l abitazione, essenzialmente per il riscaldamento invernale. Questo ulteriore incentivo è previsto per: edifici esistenti dove, a fronte di interventi sull involucro edilizio effettuati dopo l entrata in esercizio del impianto fotovoltaico, deve essere attestata una riduzione dell indice di pre-

4 13 INCENTIVI FIGURA 3 DISTRIBUZIONE DEL NUMERO DI IMPIANTI PER GRADO DI INTEGRAZIONE 8% IMPIANTI 66% 26% stazione energetica di almeno il 10%; l ulteriore incentivo è pari alla metà della percentuale di riduzione di tale indice, con un massimo del 30% della tariffa base; nuovi edifici completati dopo la data di entrata in esercizio integrati del DM e dotati di un impianto fotovoltaico, al quale viene concesso un premio del 30% sulla tariffa base se l indice di prestazione energetica risulta essere inferiore di almeno il 50% rispetto al limite standard previsto dal D.Lgs. 92/2005. Il premio è cumulabile con la detrazione fiscale (55%) delle spese sostenute per gli interventi migliorativi delle prestazioni energetiche dell edificio o unità immobiliare, quali isolamento dell involucro, sostituzione serramenti, caldaie a condensazione, solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e pompe di calore per la climatizzazione invernale. Al 1 marzo 2009 sono pervenute al GSE circa 500 richieste di premio; delle 60 pervenute nel 2007, 49 sono state ammesse al premio, in molti casi con una riduzione del valore del premio rispetto a quanto richiesto. Nel 2008 sono pervenute oltre 400 domande (nell 80% dei casi da integrare), in parte ancora in corso di valutazione. Il ritardo nell emanazione delle Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici, anche se colmato dal decreto legislativo 115/08 che impo- parz. integrati non integrati

5 INCENTIVI 14 ne normative di calcolo standard (UNI TS 11300) per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici, ha determinato una notevole difficoltà nella valutazione delle richieste. La centralità del Gse L altro tema che è importante sottolineare è rappresentato dalla centralità del GSE che, in base alle Delibere dell AEEG, svolge ulteriori nuovi compiti nel sistema di incentivazione. Mentre in altri Paesi, come ad esempio la Germania, sono le utilities a gestire l energia immessa in rete dagli impianti fotovoltaici, sia fisicamente che economicamente, in Italia questo ruolo è svolto dal GSE. Infatti, se fino al 31 dicembre 2007 il soggetto predisposto al ritiro dell energia elettrica era il gestore di rete a cui è connesso l impianto, dal 1 gennaio 2008 il GSE è diventato l unico soggetto intermediario a livello nazionale per la regolazione dell energia elettrica immessa in rete. La delibera AEEG 280/2007, al fine di favorire l accesso al sistema elettrico anche per la piccola generazione distribuita che spesso non ha la capacità e le risorse per accedere direttamente al mercato, ha introdotto il nuovo regime di ritiro dedicato caratterizzato da modalità semplificate. Questo regime prevede che si possa chiedere al GSE il ritiro dell energia prodotta dagli impianti di qualunque fonte se la potenza apparente è inferiore a 10 MVA oppure di qualunque potenza se si tratta di fonti FIGURA 5 MW * 2010* * Previsione cagr =+ 259% potenza (MW) FIGURA 4 PREVISIONE DI SVILUPPO DEL FOTOVOLTAICO FINO AL 2010 DISTRIBUZIONE DELLA POTENZA DEGLI IMPIANTI PER GRADO DI INTEGRAZIONE numero 215 MW 17% 27% 56% rinnovabili non programmabili e quindi in particolare di fotovoltaico. Per l accesso al regime di ritiro dedicato il produttore riconosce al GSE un corrispettivo per il recupero dei costi amministrativi (fino a un massimo di euro/anno) e, per impianti di potenza superiore a 50 kw, un ulteriore corrispettivo per il servizio di aggregazione delle misure. Infatti il GSE fa da tramite nei rapporti di regolazione dei corrispettivi di trasmissione che il soggetto deve ricevere o corrispondere per il servizio di trasmissione dell energia elettrica. Il prezzo di ritiro dell energia elettrica è, per ciascuna ora, il prezzo di mercato riferito alla zona in cui è collocato l impianto. Nel caso in cui l impianto fotovoltaico non fosse dotato di misuratore elettronico telegestito, l AEEG ha previsto di riconoscere il prezzo medio di mer cato delle ore appartenenti alle fasce F1 e F2 (ore diurne) Per gli impianti di potenza attiva fino a 1 MW l AEEG ha definito prezzi minimi garantiti, che sono aggiornati annualmente e che si applicano ai primi 2 milioni di kwh immessi in rete su base 0 annua. I valori riportati nella tabella 1 fanno riferimento all anno Dal 1 gennaio 2009 l AEEG ha anche introdotto una nuova disciplina N. integrati parz. integrati non integrati

6 TABELLA 1 PREZZI MINIMI GARANTITI PER IMPIANTI ALIMENTATI DA FONTI RINNOVABILI DIVERSE DALL IDROELETTRICO DI POTENZA FINO A 1 MW (VALORI RELATIVI ALL ANNO 2009) SCAGLIONE Fino a kwh annui Oltre kwh fino a kwh annui Oltre kwh fino a kwh annui Oltre i kwh annui PREZZO 101,1 /MWh 85,2 101,1 /MWh 74,5 /MWh P zonale per lo scambio sul posto, che affida al GSE il ruolo di unico intermediario per l immissione in rete dell energia prodotta ma non immediatamente consumata e il prelievo in un momento successivo per soddisfare i propri consumi. Tale disciplina si applica agli impianti a fonti rinnovabili di potenza fino a 20 kw oppure fino a 200 kw se entrati in servizio dopo il 31 dicembre Il contributo in conto scambio erogato dal GSE, da determinarsi su base annuale, prevede: il recupero dell onere servizi, limitatamente all energia scambiata con la rete (l ammontare minimo tra energia immessa in rete e quella prelevata dalla rete, nell anno considerato); il riconoscimento del valore minimo tra l onere energia pagato all impresa di vendita e il controvalore dell energia immessa in rete. Nel caso tale controvalore fosse superiore all onere energia, il saldo verrebbe registrato a credito dell utente per essere utilizzato in anni successivi. Gli incentivi del Conto Energia sono certamente molto generosi, soprattutto se confrontati con quanto avviene in altri Paesi, tenendo correttamente conto sia della valorizzazione dell energia prodotta (in alcuni casi compresa nella tariffa) sia della producibilità degli impianti, molto variabile con la loro collocazione geografica (in Italia varia da 900 kwh/kw in alcune regioni del Nord fino a oltre kwh/kw nella Sicilia meridionale). La forte crescita delle domande che mensilmente stanno pervenendo al GSE per il riconoscimento degli incentivi agli impianti entrati in esercizio e la convinzione che la potenza unitaria degli impianti sia destinata a crescere fanno ritenere possibile raggiungere nei prossimi anni obiettivi di tutto rilievo. Si stima che la potenza complessivamente installata con il Conto Energia possa raggiungere a fine 2010 il valore di MW, con un tasso medio annuo di crescita nel periodo superiore al 250%, per un numero complessivo di impianti. Considerando che tale valore include anche circa 210 MW di impianti realizzati con il vecchio Conto Energia, si può stimare che la potenza di MW incentivabile con il nuovo Conto Energia possa essere raggiunta negli ultimi mesi del A partire da tale data partiranno quindi i 14 mesi (24 mesi per impianti di soggetti pubblici) durante i quali sarà ancora possibile incentivare gli impianti. *Gse