OGGETTO STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE A TEMPO DETERMINATO
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- Annibale Puglisi
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1 1 OGGETTO STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE A TEMPO DETERMINATO QUESITO (posto in data 1 dicembre 2013) Lavoro presso la stessa azienda da 7 anni e mezzo, i primi 3 anni e mezzo con un contratto libero professionale e successivamente con un contratto a tempo determinato. Non avrei diritto ad un rapporto a tempo indeterminato? RISPOSTA (inviata in data 3 dicembre 2013) La trasformazione di un rapporto di lavoro a tempo determinato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato non è in generale possibile nelle amministrazioni pubbliche e non è in particolare possibile per un dirigente medico. Il comma 4 dell articolo 16 del CCNL 1994_1997, che disciplina le assunzioni a tempo determinato della dirigenza medica dispone testualmente che In nessun caso il rapporto di lavoro a tempo determinato può trasformarsi in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in attuazione peraltro di disposizioni di carattere generale che vietano alle amministrazioni pubbliche di trasformare un rapporto di lavoro a tempo determinato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Il citato articolo 16 si collocava in un contesto normativo nel quale il rapporto di lavoro a tempo determinato era una eccezione rispetto al normale rapporto di lavoro, che per legge doveva essere a tempo indeterminato. L evoluzione del contesto sociale ed economico ha indotto ad adottare forme di lavoro flessibile che hanno di fatto determinato il fenomeno della precarizzazione del rapporto di lavoro, con un ricorso sempre più elevato a rapporti di lavoro a termine.
2 2 Tale fenomeno ha assunto dimensioni particolarmente rilevanti nel settore sanitario, per il quale il comma 4-ter dell articolo 10 del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, che disciplina i rapporti di lavoro a tempo determinato, prevede la possibilità di ricorrere ad assunzioni a tempo determinato anche in deroga alle disposizioni generali contenute nel decreto stesso in considerazione della necessità di garantire la costante erogazione dei servizi sanitari e il rispetto dei livelli essenziali di assistenza L attuale governo ha dichiarato di voler contrastare questo fenomeno, adottando specifiche misure per la stabilizzazione di coloro che hanno attualmente un rapporto di lavoro a termine. In tal senso si muove il decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, che prevede che le amministrazioni pubbliche possano bandire concorsi per assunzioni a tempo determinato riservati a coloro che hanno maturato negli ultimi cinque anni almeno tre anni di servizio a tempo determinato. Per quanto concerne in particolare il personale dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale il comma 10 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, precisa che Per gli enti del Servizio sanitario nazionale, tenuto conto dei vincoli previsti dalla normativa vigente, si procede all'attuazione delle assunzioni riservate previste dai commi precedenti anche con riferimento alle professionalità del Servizio sanitario nazionale, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge(1 settembre 2009), su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al precedente periodo saranno previste specifiche disposizioni per il personale dedicato alla ricerca in sanità, finalizzate anche all'individuazione, quali requisiti per l'accesso ai concorsi, dei titoli di studio di laurea e post laurea in possesso del personale precario nonché per il personale medico in servizio presso il pronto soccorso delle aziende sanitarie locali, con almeno cinque anni di prestazione continuativa, ancorché non in possesso della specializzazione in medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza.
3 3 RIFERIMENTI NORMATIVI La bozza del DPCM previsto in attuazione del citato articolo 10 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101 è stata presentata ai sindacati nell incontro del 19 novembre scorso dal sottosegretario di stato Enrico Fadda,che nel merito ha formulato le seguenti considerazioni. La priorità è data dalla considerazione che si affronta la delicata, importante e strategica questione delle lavoratrici e dei lavoratori precari dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale per la duplice seguente considerazione: la prima che è giusto affrontare, in forma unitaria e radicale il problema di una generazione di professionisti e di operatori che da anni, con rapporti di lavoro precario, garantiscono, con competenza e generosità, prevenzione, cura, riabilitazione e ricerca nelle aziende e istituzioni sanitarie; la seconda è che, finalmente, per medici e altre professionalità laureate, è possibile offrire una soluzione certa per tentare di uscire dal tunnel del precariato. Questa norma amplia la platea del personale interessato, includendo tutto il personale del Servizio Sanitario nazionale, medici e altra dirigenza compresa, nonché il personale dedicato alla ricerca in sanità per il quale dovranno essere dettate specifiche disposizioni. In una nota del Ministero della Salute si sottolinea che Dal 1985 non si prevede anche per i medici la possibilità di stabilizzazione nel SSN, invece prevista per il personale non dirigenziale del comparto sanità, e per la prima volta si prevede la specificità del personale precario dedito alla ricerca in sanità, registrando un'inversione di tendenza in un settore qual è quella della ricerca sanitaria nel nostro Paese per il quale l'unica soluzione di valorizzazione appariva essere la fuga di cervelli all'estero.
4 4 I CONTENUTI DEL DPCM Concorsi riservati. Secondo quanto previsto dalla bozza, gli Enti, entro il 31 dicembre 2016, possono bandire concorsi per titoli ed esami per assunzioni a tempo indeterminato di personale del comparto sanità, compreso quello appartenente alle aree dirigenziali, medico veterinario, sanitaria, professionale, tecnico, amministrativa. Tali procedure sono riservate al personale in servizio presso gli enti che al 30 ottobre 2013 abbia maturato negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso gli enti. I bandi sono adottati per assunzioni a tempo indeterminato con contratti di lavoro a tempo parziale. Gli enti avviano le procedure di reclutamento del personale sulla base della programmazione triennale del fabbisogno di personale e nel rispetto del limite finanziario previsto dall'art. 35, comma 3 bis del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, nel rispetto della programmazione del fabbisogno, nonché del limite massimo complessivo del 50 per cento delle risorse finanziarie disponibili ovvero a valere sulle risorse relative agli anni 2013, 2014, 2015 e 2016 anche complessivamente considerate, in misura non superiore al 50 per cento. Le graduatorie sono utilizzabili per assunzioni nel quadriennio Proroga dei contratti a tempo determinato. Gli enti che nella programmazione del fabbisogno di personale riferita agli anni dal 2013 al 2016, prevedono di effettuare concorsi, possono prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato dei soggetti che hanno maturato, al 30 ottobre 2013, almeno tre anni di servizio, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla normativa in materia. Tali proroghe sono disposte, in relazione al proprio effettivo fabbisogno, alle risorse finanziarie disponibili e ai posti in dotazione organica vacanti, fino al completamento delle procedure concorsuali e comunque non oltre il 31 dicembre Lavori socialmente utili e di pubblica utilità. Gli enti che hanno vuoti in organico nelle qualifiche per le quali non è richiesto il titolo di studio superiore a quello della scuola dell'obbligo, procedono all'assunzione a tempo indeterminato, anche con contratti di lavoro a tempo parziale dei lavoratori socialmente utili indirizzando una specifica richiesta alla Regione competente.
5 5 Personale dedicato alla ricerca e personale medico in servizio presso i pronto soccorso delle Aziende Sanitarie. Alle procedure concorsuali disciplinate dal DPCM è ammesso il personale dedicato alla ricerca in sanità in possesso dei requisiti previsti. Per le proroghe dei contratti di lavoro del personale degli enti di ricerca si applicano le stesse disposizioni già descritte. Ammesso ai concorsi anche il personale medico in servizio continuativo da almeno 5 anni nei pronto soccorso delle Aziende Sanitarie, anche se non in possesso del diploma di specializzazione. Tutte le procedure elencate nel DPCM si applicano anche all'istituto superiore di sanità che, esclusivamente per il personale dedicato alla ricerca in sanità, può bandire appositi concorsi.
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