Inserto economico di Impresa & Lavoro dicembre n. 10
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- Antonia Casali
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1 Secondo gli esperti della Banca Centrale Europea (BCE), la crescita dell economia mondiale continua nell insieme a mostrare una certa tenuta, benché in lieve moderazione rispetto agli elevati ritmi degli ultimi anni. Dal punto di vista dei prezzi, invece, l inflazione al consumo rilevata nei paesi OCSE risulta incrementata al 2,8%, riflettendo essa le dinamiche fatte segnare dai corsi delle materie prime -soprattutto energetiche-, mentre il dato depurato della componente energetica ed alimentare è stato pari all 1,9%, invariato dal mese di settembre. Le tensioni che si avvertono sul mercato delle materie prime energetiche stanno avendo importanti ripercussioni sugli equilibri economici internazionali; nel mese di novembre, infatti, il petrolio greggio delle qualità Brent e West Texas Intermediate (WTI) hanno raggiunto nuovi massimi storici al di sopra dei 90 USD a barile, ma i cali registrati nella prima parte del mese di dicembre non sembrano inserirsi all interno di una cornice di generale moderazione delle quotazioni lasciando presagire nuovi ed importanti rincari sulla base di condizioni ancora più tese dei fondamentali di mercato, della persistenza di preoccupanti scenari geopolitici internazionali nonché delle decisioni prese dai ministri dell Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), nella riunione del 5 dicembre, di mantenere inalterati gli attuali livelli di produzione. Tutto questo rappresenta una minaccia per la stabilità dei mercati che, già gravati dalle tensioni statunitensi, di cui abbiamo dato conto nei numeri precedenti dell Inserto Economico, si trovano ora a dovere affrontare i più elevati rischi di recessione in una condizione di inflazione da petrolio che riporta l attenzione degli osservatori economici sulle prossime mosse delle Banche centrali. Se la BCE, infatti, appare intenzionata a mantenere invariato il costo del denaro, per la FED la scommessa sembra riguardare, piuttosto, l entità del taglio. A tale riguardo, oltre ai dati macroeconomici attesi nelle prossime settimane, si attende con grande interesse anche il dato sull andamento dell occupazione USA che, nel prossimo mese di gennaio, potrebbe rappresentare un elemento chiarificatore per le future scelte delle autorità monetarie americane. Negli Stati Uniti, in particolare, l attività economica continua a rallentare; secondo i dati pubblicati dall ISTAT, il Prodotto Interno Lordo (PIL), nel terzo trimestre, è incrementato in termini tendenziali del 2,8%, mentre l inflazione sui dodici mesi, misurata dall Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), è tornata ad accelerare dopo la lieve moderazione dei mesi estivi. Così in ottobre il dato dell inflazione è stato pari a +3,5%, otto decimi di punto in più rispetto alla media del periodo maggio-ottobre, mentre il dato core (inflazione calcolata al netto della componente energetica ed alimentare) è stato del 2,2%. In prospettiva - secondo la BCE - a partire dal quarto trimestre del 2007 la crescita del PIL dovrebbe rallentare per effetto del maggiore impatto frenante che si ritiene possa essere esercitato dall intensificarsi della correzione sul mercato delle abitazioni e dalla turbolenza sui mercati finanziari. E inoltre probabile che l indebolimento delle condizioni sul mercato del lavoro e l elevato costo dei beni energetici rallentino la crescita dei consumi reali. I paesi emergenti dell Asia continuano a caratterizzarsi per la vivacità della crescita delle loro economie e quella cinese, in particolare, si è mantenuta robusta mettendo a segno, nel terzo trimestre del 2007, un incremento del PIL (calcolato in termini reali) dell 11,5%, di quattro decimi di punto inferiore rispetto al valore trimestre precedente. Continua ad au- II
2 mentare così anche l avanzo commerciale, che nei primi dieci mesi del 2007 ha toccato i 213 miliardi di dollari, di pari passo con le riserve valutarie che alla fine di settembre erano stimate ammontare a circa miliardi di dollari. A crescere, tuttavia, è anche l inflazione, che è stata calcolata dalle autorità economiche cinesi al 6,5% e che nei fatti ha spinto la Banca centrale ad innalzare, per la nona volta nel corso dell anno, l obbligo di riserva delle banche al 13,5%. Sembrerebbe proseguire anche la ripresa dell economia giapponese, dove accanto ad una domanda interna che comincia a dare segnali di tenuta si ravvisa il vigore delle esportazioni. Così, il PIL del terzo trimestre è aumentato, in termini congiunturali, dello 0,6% e del 2,2% in termini tendenziali. In ottobre, inoltre, l inflazione al consumo è rimasta contenuta e per la prima volta dal dicembre 2006 è risultata essere positiva (il tasso di variazione dell indice dei prezzi al consumo, calcolato sui dodici mesi, è salito allo 0,3% dal -0,2% del mese precedente). I paesi dell Area dell Euro, nel complesso, sono cresciuti dello 0,7% in termini congiunturali e del 2,7% in termini tendenziali, rispetto ai quali gli esperti dell Eurostat segnalano, sulla base dei dati disponibili all inizio del quarto trimestre, rischi di una lieve moderazione dell attività economica non solo nel settore industriale ma anche, in misura minore, in quello dei servizi sebbene i fondamentali economici dell area rimangano solidi. Al riguardo, le proiezioni formulate dall Eurosistema collocherebbero il tasso di crescita medio annuo del PIL in termini reali tra il 2,4 e il 2,8% nel 2007, tra l 1,5 e il 2,5% nel 2008 e tra l 1,6 e il 2,6% nel 2009, sostanzialmente in linea con le più recenti previsioni formulate dalle principali organizzazioni internazionali. Tuttavia, da più parti è stato messo in luce come in tale contesto di espansione risieda il rischio implicito di una revisione al ribasso delle stime; tale rischio, infatti, sarebbe connesso soprattutto ai seguenti motivi: l impatto della rivalutazione dei rischi in atto nei mercati finanziari, sulle condizioni di finanziamento, sulla fiducia e sulla crescita mondiale e dell area, potenzialmente più vasto di quanto registrato finora; la possibilità di ulteriori rincari del petrolio e delle materie prime; infine, i timori di pressioni protezionistiche e di crescente incertezza sullo scenario mondiale dovuta agli squilibri globali. Relativamente all Italia, il Centro Studi della Confindustria (CSC) segnala, nel mese di dicembre, una variazione annua negativa (-1,1%) dell indice della produzione industriale corretto per i giorni lavorativi; cresce, comunque, la produzione industriale grezza (+1,8% a dicembre), a fronte del +1,6% fatto segnare il mese scorso, mentre relativamente ai flussi di nuovi ordinativi acquisiti dalle aziende industriali che lavorano su commessa emerge un calo congiunturale del 9,3% calcolato in riferimento al relativo indice destagionalizzato. In conseguenza di ciò, il CSC stima un rallentamento (+0,4%) della produzione industriale nel quarto trimestre (+0,5% nel terzo trimestre) per cui la relativa variazione tendenziale è attesa essere dell 1,5%. Tuttavia, sulla base di quanto sopra, nel complesso dell anno si registrerebbe una crescita dell 1,3% rispetto al * * * III
3 Prodotto interno lordo Secondo le rilevazioni dell Istituto nazionale di statistica (ISTAT), nel terzo trimestre del 2007 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2000, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è incrementato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell 1,9% nei confronti del terzo trimestre del Da segnalare, comunque, il fatto che il terzo trimestre del 2007 ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al corrispondente trimestre dell anno precedente. Graf. 1 - PIL variazioni percentuali congiunturali (dati destagionalizzati e corretti per effetti di calendario) 1,3 Graf. 2 - PIL variazioni percentuali tendenziali (dati destagionalizzati e corretti per effetti di calendario) 3,0 1,1 2,5 0,9 2,0 0,7 1,5 0,5 1,0 0,3 0,5 0,1 0,0-0,1-0,5-0, I 2003 II 2003 III 2003 IV 2004 I 2004 II 2004 III 2004 IV 2005 I 2005 II 2005 III 2005 IV 2006 I 2006 II 2006 III 2006 IV 2007 I 2007 II 2007 III 2003 I 2003 II 2003 III 2003 IV 2004 I 2004 II 2004 III 2004 IV 2005 I 2005 II 2005 III 2005 IV 2006 I 2006 II 2006 III 2006 IV 2007 I 2007 II 2007 III -0,5 Variazioni % sul trimestre precedente Variazioni % sul trimestre corrispondente Fonte: Istat Fonte: Istat In termini congiunturali, le importazioni di beni e servizi sono cresciute del 2,4%, il totale delle risorse (prodotto interno lordo e importazioni di beni e servizi) è aumentato dello 0,9%, le esportazioni dello 0,9%, gli investimenti fissi lordi dell 1,5% ed i consumi finali nazionali dello 0,2%. Secondo l ISTAT, la crescita degli investimenti è stata determinata dall aumento del 2,0% degli investimenti in macchine, attrezzature e altri prodotti e dell 1,4% degli investimenti in costruzioni, mentre gli investimenti in mezzi di trasporto sono diminuiti dello 0,7%. Infine, l analisi settoriale del valore aggiunto, evidenzia come nel trimestre in esame si rilevino andamenti congiunturali positivi per l industria in senso stretto (+0,7%), per il settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali (+0,7), per le costruzioni (+0,6%), per gli altri servizi (+0,3%) e per il settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+0,1%). In calo del 2,0% è risultato, invece, il valore aggiunto del settore agricolo. Oltre confine il terzo trimestre ha visto il PIL aumentare, in termini congiunturali, IV
4 dell 1,2% negli Stati Uniti, dello 0,7% in Francia, Germania e Regno Unito e dello 0,6% in Giappone. In termini tendenziali, si è registrata una crescita del 3,2% nel Regno Unito, del 2,8% negli Stati Uniti, del 2,5% in Germania, del 2,2% in Giappone e del 2,1% in Francia. Nel complesso, i paesi dell area Euro sono cresciuti dello 0,7% in termini congiunturali e del 2,7% in termini tendenziali. Produzione industriale Sulla base degli elementi disponibili, l ISTAT ha calcolato che nel mese di ottobre 2007, l indice della produzione industriale con base 2000=100 è risultato pari a 109,7 con un aumento dell 1,1% rispetto a ottobre 2006, allorché risultò uguale a 108,5. Nel confronto tra il periodo gennaio-ottobre 2007 e il corrispondente periodo del 2006, l indice ha presentato un aumento dell 1,1%. L indice corretto per i giorni lavorativi ha registrato nel periodo in esame una diminuzione tendenziale dell 1,5% (i giorni lavorativi sono stati 23 contro i 22 di ottobre 2006), mentre nei primi dieci mesi del 2007 l indice ha segnato un incremento dello 0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2006 (i giorni lavorativi sono stati 213 contro i 211 del 2006). L indice della produzione destagionalizzato è stato pari a 98,6, con una diminuzione dello 0,3% rispetto a settembre Graf. 3 - Indice destagionalizzato della produzione industriale (base 2000=100) 102,0 101,0 100,0 99,0 98,0 97,0 96,0 95,0 94,0 93,0 Fo nte: ISTAT ott-05 nov-05 dic-05 gen-06 feb-06 mar-06 apr-06 mag-06 giu-06 lug-06 ago-06 set-06 ott-06 nov-06 dic-06 gen-07 feb-07 mar-07 apr-07 mag-07 giu-07 lug-07 ago-07 set-07 ott-07 V
5 Dall analisi per raggruppamenti principali di industrie emerge come l unica variazione congiunturale positiva dell indice destagionalizzato della produzione industriale è stata messa a segno da quello relativo all energia (+1,3%). Negative, invece, sono state le variazioni concernenti i beni intermedi (-0,2%), i beni di consumo (-0,1% il valore complessivo; ammontano invece a -0,2% ed a -0,1% le contrazioni rispettivamente dei beni durevoli e dei beni non durevoli) ed i beni strumentali (-1,0%). Secondo l Istituto di Studi e Analisi Economica (ISAE) il valore dell indice destagionalizzato della produzione industriale è risultato inferiore alle attese in precedenza formulate tuttavia, nelle stime ISAE, l attività industriale è attesa ancora in riduzione per il mese di novembre (-0,1%), cui dovrebbe seguire un incremento in dicembre (+1,1%) ed una nuova riduzione in gennaio (-0,3%). Sulla base del dato ISTAT di ottobre e delle previsioni ISAE per i mesi di novembre-dicembre, nel quarto trimestre del 2007 l indice della produzione diminuirebbe dello 0,1% rispetto al terzo trimestre. La variazione annua 2007/2006 della produzione industriale, corretta per i giorni lavorativi, sarebbe pari allo 0,4%. A livello settoriale l ISAE rileva come si registri una sostanziale stazionarietà del tono congiunturale sottolineando, in particolare, come passino da una fase di stagnazione ad una di contrazione i settori dell industria del legno e dei prodotti in legno e della produzione di apparecchi e- lettrici e di precisione, mentre il settore della produzione di energia elettrica, gas e acqua, invece, da una situazione di contrazione è passato ad una di stazionarietà. Inflazione Secondo l ISTAT, nel mese di novembre 2007 l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività comprensivo dei è stato pari a 133,5, registrando un incremento dello 0,4% rispetto al mese di ottobre e del 2,4% rispetto allo stesso mese dell anno precedente; al netto dei lo stesso indice è risultato pari a 133,0, presentando nel mese in esame un aumento congiunturale dello 0,4% e tendenziale del 2,4%. L indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, comprensivo dei, è stato pari a 132,3, con una variazione pari a +0,4% rispetto ad ottobre ed a +2,3% rispetto a novembre 2006; le corrispondenti variazioni registrate dall indice calcolato al netto dei sono state pari, rispettivamente, a +0,4% e +2,3%, mentre il livello dell indice è stato pari a 131,3. Nel periodo in esame, gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati per i capitoli Trasporti (NIC: +0,8%; FOI: +0,7%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (NIC: +0,6%; FOI: +0,5%), Altri beni e servizi (NIC e FOI pari entrambi a +0,6%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche e Mobili, articoli e servizi per la casa (per i due capitoli di spesa, NIC e FOI pari entrambi a +0,5%); variazioni nulle si sono verificate nei capitoli Servizi sanitari e spese per la salute, mentre per l Istruzione al NIC nullo è corrisposto un FOI pari a +0,1%; l unica variazione negativa ha riguardato il capitolo dei Servizi ricettivi e di ristorazione (NIC: -0,5%; FOI: -0,3%). VI
6 Tab.1 Indice generale nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività e famiglie di operai e impiegati Periodo Variazioni % rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente Variazioni % rispetto al periodo precedente Intera collettività NIC Famiglie di operai e impiegati FOI Intera collettività NIC Famiglie di operai e impiegati FOI con i senza con i senza con i senza con i senza ,5 2,5 2,5 2, ,7 2,8 2,8 2, ,5 2,5 2,3 2, ,7 2,6 2,5 2, ,2 2,1 2,2 2, ,2 1,8 1,9 1, ,1 2,1 2,1 2, Gennaio 1,7 1,6 1,6 1,5 0,1 0,1 0,1 0,1 Febbraio 1,8 1,7 1,7 1,5 0,3 0,3 0,3 0,2 Marzo 1,7 1,6 1,6 1,5 0,2 0,1 0,1 0,2 Aprile 1,5 1,5 1,5 1,4 0,2 0,2 0,2 0,2 Maggio 1,5 1,6 1,6 1,4 0,3 0,3 0,3 0,3 Giugno 1,7 1,6 1,6 1,6 0,2 0,2 0,2 0,2 Luglio 1,8 1,7 1,7 1,7 0,2 0,3 0,2 0,2 Agosto 1,7 1,7 1,6 1,6 0,2 0,2 0,2 0,2 Settembre 1,7 1,6 1,5 1,6 0,0 0,0 0,0 0,0 Ottobre 2,1 2,2 2,2 2,0 0,3 0,3 0,4 0,3 Novembre 2,4 2,4 2,3 2,3 0,4 0,4 0,4 0,4 Fonte: ISTAT Infine, l indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), che a partire dagli indici relativi a gennaio 2006 viene diffuso in base 2005=100, nel mese di novembre è stato pari a 105,9 registrando una variazione di +0,4% sul piano congiunturale e una variazione di +2,6% in termini tendenziali. Il dato appare comunque inferiore a quello registrato nell Area dell Euro o dell Ue-27 dove le rispettive variazioni congiunturali sono state entrambe pari a +0,5% e quelle tendenziali ugualmente pari a +3,1% VII
7 Graf. 4 - Indici armonizzati dei prezzi al consumo per i paesi UE 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 mar-03 giu-03 Fonte: EUROSTAT set-03 dic-03 mar-04 giu-04 set-04 dic-04 mar-05 giu-05 set-05 dic-05 mar-06 giu-06 Italia Area Euro Paesi UE (*) set-06 dic-06 mar-07 giu-07 set-07 (*) L'inflazione dell'ue viene misurata dall'eicp (European Index of Consumer Prices); si specifica, inoltre, che l'ue fino al 30 aprile 2004 includeva 15 Stati Membri, dal 1 maggio 2004 al 31 dicembre 2006, 25 Stati Membri (UE-25: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Olanda, Austria, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito), e che dal 1 gennaio 2007 gli stati della Bulgaria e della Romania sono entrati a fare parte dell'unione Europea e, dallo stesso mese, sono stati integrati nell'eicb. Forze di lavoro L Istituto nazionale di statistica ha condotto, in riferimento al periodo che va dal 2 luglio al 30 settembre 2007, la consueta rilevazione sulle forze di lavoro, mettendo in evidenza come, rispetto allo stesso periodo del 2006, l offerta di lavoro abbia registrato incremento dell 1,3% ( unità), mentre, rispetto al secondo trimestre 2007 ed al netto dei fattori stagionali l offerta di lavoro è aumentata dello 0,5%. Nel trimestre in esame, il numero degli occupati è risultato pari a unità, l 1,8% in più ( unità) rispetto a un anno prima grazie, in particolare, alla componente straniera ( unità). Si conferma inoltre, nella popolazione italiana, la tendenza alla permanenza al lavoro degli occupati con almeno 50 anni di età e con contratto a tempo indeterminato ( unità). In termini destagionalizzati e in confronto al secondo trimestre 2007, l occupazione nell insieme del territorio nazionale ha registrato un incremento dello 0,6%. Il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni si è portato dal 58,4% del terzo trimestre 2006 all attuale 59,1%. Nel terzo trimestre 2007 il numero delle persone in cerca di occupazione è risultato pari a unità, in calo rispetto allo stesso periodo del 2006 (-5,9%, pari a unità). Il tasso di disoccupazione si è posizionato al 5,6% (6,1% nel terzo trimestre 2006). Rispetto al secondo trimestre 2007, al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccu- VIII
8 pazione si è ridotto di un decimo di punto. Tab. 2 Forze di lavoro per condizione e settore di attività economica - III trimestre 2007 Valori assoluti Variazioni su III trim. 06 assolute percentuali Forze lavoro ,3 Occupati ,8 Agricoltura ,1 Industria in senso stretto ,2 Costruzioni ,5 Servizi ,5 Persone in cerca di occupazione ,9 Tasso di disoccupazione 5,6-0,4 - Valori in migliaia di unità o percentuali. - Dati non destagionalizzati. Fonte: ISTAT La dinamica segnata dall offerta di lavoro ha riguardato sia la componente maschile ( unità, pari al +1,1%) sia quella femminile ( unità, pari al +1,7%) e con riferimento alla popolazione in età lavorativa (15-64 anni) il tasso di attività è salito al 62,7% rispetto al corrispondente periodo del Nel trimestre in esame si è registrato un incremento tendenziale del numero degli occupati a tempo pieno dello 0,6% ( unità), che ha interessato sia i dipendenti, permanenti e a termine, sia gli indipendenti. Gli occupati a tempo parziale sono cresciuti del 10,2% ( unità). Tuttavia, nel complesso, l incidenza dell occupazione a orario ridotto è passata dal 12,7% del terzo trimestre 2006 all attuale 13,8%. Con riguardo all occupazione dipendente, nel terzo trimestre 2007 il lavoro a tempo parziale è complessivamente cresciuto su base annua del 10,9% ( unità). L incremento si è concentrato nel terziario, in particolare nel commercio, alberghi e ristorazione, nell istruzione e sanità, nei servizi alle famiglie. La crescita ha riguardato tutte le aree territoriali ma con maggiore intensità quelle settentrionali mentre ha coinvolto soprattutto le donne. In conseguenza, l incidenza del lavoro a orario ridotto sul complesso dell occupazione femminile alle dipendenze si è portata al 27,8% dal 25,8% di un anno prima. Infine, ma sempre in riferimento all occupazione dipendente, la crescita del lavoro a termine (+5,0%, pari a unità) ha riguardato sia la componente maschile sia quella femminile. Nel terzo trimestre 2007 il tasso di disoccupazione è diminuito rispetto a un anno prima di 0,4 punti percentuali per gli uomini e di 0,5 punti percentuali per le donne, portandosi rispettivamente al 4,4 e al 7,4%. Il tasso di inattività della popolazione tra 15 e 64 anni si è attestato, infine, al 37,3%, con una diminuzione tendenziale di quattro decimi di punto. IX
9 Tab. 3 Occupati per posizione professionale, carattere dell'occupazione e tipologia di orario III trimestre 2007 Variazioni su III trim.06 Incidenza % III trim Valori assoluti assolute percentuali III trim Totale dipendenti ,0 73,9 74,0 Permanenti ,5 64,1 63,9 a tempo pieno ,4 56,4 55,6 a tempo parziale ,4 7,7 8,3 A termine ,0 9,8 10,1 a tempo pieno ,0 7,8 7,8 a tempo parziale ,8 2,0 2,3 Totale Indipendenti ,4 26,1 26,0 a tempo pieno ,5 23,1 22,8 a tempo parziale ,0 3,0 3,2 Totale occupati ,8 100,0 100,0 - Valori e variazioni assolute sono espresse in migliaia di unità Fonte: ISTAT * * * X
10 Tab. 4 Tassi di inflazione programmata DPEF (aprile 2000) 1,7 1,2 1,2 1,2 DPEF (luglio 2001) 1,7 1,3 1,0 1,0 1,0 DPEF (luglio 2002) 1,4 1,3 1,2 1,2 DPEF (luglio 2003) 1,7 1,5 1,4 1,4 DPEF (luglio 2004) 1,6 1,5 1,4 1,4 DPEF (luglio 2005) 1,7 1,7 1,6 1,6 DPEF (luglio 2006) 2,0 1,7 1,5 1,5 1,5 DPEF (luglio 2007) 1,6 1,7 2,0 1,7 1,5 1,5 1,5 Fonte: DPEF, Ministero dell Economia e delle Finanze, vari anni Tab. 5 Le previsioni macroeconomiche del CSC per l Italia Quadro Macroeconomico Italia* PIL Consumi delle famiglie residenti Investimenti fissi lordi Esportazioni di beni e servizi Importazioni di beni e servizi 0,1 0,6-0,5-0,5 0,5 1,9 1,5 2,3 5,3 4,3 1,7 2,0 2,7 2,6 2,2 1,3 1,5 1,7 3,1 2,9 Saldo commerciale (1) 0,0-0,6 0,0 0,3 Occupazione totale (Ula) Tasso di disoccupazione (2) -0,2 7,7 1,6 6,8 0,6 6,5 0,8 6,2 Prezzi al consumo Retribuzioni totale economia 1,9 3,3 2,1 2,8 1,7 2,8 1,9 3,0 Esogene internazionali Commercio mondiale Prezzo del petrolio (3) PIL USA PIL Area Euro Cambio dollaro/euro (4) Tasso di interesse a 3 mesi USA (2) Tasso di interesse a 3 mesi Area Euro (2) 7,2 54,8 3,2 1,4 1,24 3,2 2,2 9,2 65,6 2,9 2,8 1,26 5,2 3,1 7,0 66,4 1,9 2,5 1,35 5,1 4,1 7,5 58,3 2,3 2,0 1,37 4,7 4,3 (*) Dati annuali non corretti per le giornate lavorative (1) Fob-fob, valori percentuali del PIL; (2) Valori percentuali; (3) Dollari per barile; (4) Livelli Fonte: CSC - Settembre 2007 XI
11 Tab. 6 Principali indicatori del mercato del lavoro in Italia - valori percentuali Periodo Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione anni anni anni anni Totale anni Maschi e Femmine 2004 III Trimestre 62,3 36,0 57,7 28,3 7,4 21,4 3,5 IV Trimestre 63,1 34,9 57,8 26,3 8,2 24,7 3,9 I Trimestre 62,3 33,9 57,1 25,4 8,2 25,0 3, II Trimestre 62,4 33,5 57,7 25,9 7,5 22,9 3,8 III Trimestre 61,8 33,1 57,4 25,3 7,1 23,6 3,3 IV Trimestre 62,9 33,4 57,8 25,3 8,0 24,3 3,9 I Trimestre 62,7 33,6 57,9 25,5 7,6 24,1 3, II Trimestre 63,0 32,5 58,9 25,8 6,5 20,6 3,4 III Trimestre 62,3 31,9 58,4 25,9 6,1 18,9 2,9 IV Trimestre 62,9 31,9 58,5 24,7 6,9 22,6 3,3 I Trimestre 61,9 30,2 57,9 24,0 6,4 20,7 3, II Trimestre 62,5 31,0 58,9 25,3 5,7 18,5 2,8 III Trimestre 62,7 31,8 59,1 25,8 5,6 18,8 2,5 III Trimestre 62,3 36,0 57,7 28,3 7,4 21,4 3,5 Fonte: ISTAT di lunga durata Tab. 7 Occupati per settore di attività economica - valori assoluti espressi in migliaia di unità Industria in Periodo Totale Agricoltura Costruzioni Servizi senso stretto 2004 III Trimestre IV Trimestre I Trimestre II Trimestre III Trimestre IV Trimestre I Trimestre II Trimestre III Trimestre IV Trimestre I Trimestre II Trimestre Fonte: ISTAT III Trimestre III Trimestre XII
12 Tab. 8 Indici destagionalizzati della produzione industriale per raggruppamenti principali di industrie Periodo Beni di consumo Beni di consumo durevoli Beni di consumo non durevoli Beni strumentali Beni intermedi Energia gennaio ,7 88,5 95,1 94,1 94,6 122,6 febbraio 96,7 89,3 98,5 96,4 95,1 119,0 marzo 94,0 90,7 95,0 97,3 95,3 119,7 aprile 93,6 87,6 95,2 98,1 94,9 112,0 maggio 97,1 90,9 98,7 97,2 96,6 109,5 giugno 97,4 90,8 99,2 97,9 96,4 113,6 luglio 95,1 90,3 96,4 95,7 96,1 118,1 agosto 95,8 90,7 97,0 98,6 96,7 113,9 settembre 94,8 90,4 96,0 96,8 96,6 114,8 ottobre 97,0 92,3 98,3 99,3 98,1 112,1 novembre 96,4 91,8 97,6 98,9 98,0 113,5 dicembre 98,8 93,2 100,0 101,7 98,7 114,8 gennaio ,4 90,2 99,5 100,6 97,2 111,4 febbraio 94,5 90,5 95,6 100,4 96,5 111,8 marzo 97,0 91,8 98,3 100,3 96,5 113,0 aprile 95,2 90,8 96,3 98,5 95,9 114,1 maggio 95,3 92,1 96,1 99,9 96,4 118,9 giugno 94,1 90,9 95,0 98,9 96,7 116,7 luglio 94,7 89,1 96,4 100,1 95,8 116,3 agosto 98,3 92,4 99,6 99,6 97,2 117,1 settembre 94,3 89,2 95,8 100,1 95,9 115,0 ottobre 94,2 89,0 95,7 99,1 95,7 116,5 (a) La metodologia adottata per la correzione per i giorni lavorativi e la destagionalizzazione degli indici grezzi fa sì che ogni mese i dati già pubblicati relativi agli ultimi anni siano soggetti a revisione. Fonte: ISTAT Tab. 9 Indice della produzione industriale: Previsioni ISAE Indice grezzo Periodo 2000=100 Indice destagionalizzato Variazione % annua Variazione % rispetto al mese precedente 2007 Novembre 105,6-0,5-0,1 Dicembre 91,8 2,0 1, Gennaio 98,4 0,3-0,3 Fonte: ISAE XIII
13 Tab. 10 Proiezioni macroeconomiche per l Area dell Euro (Variazioni percentuali; medie annue) 1), 2) IACP 2,2 2,0 2,2 2,0 3,0 1,2 2,4 PIL in termini reali 2,9 2,4 2,8 1,5 2,5 1,6 2,6 Consumi privati 1,9 1,4 1,8 1,4 2,4 1,2 2,8 Consumi collettivi 1,9 1,4 2,6 1,1 2,1 1,0 2,0 Investimenti fissi lordi 5,2 4,0 5,0 0,9 3,9 0,7 3,9 Esportazioni (beni e servizi) 8,0 4,6 7,4 3,5 6,7 3,9 7,1 Importazioni di (beni e servizi) 7,6 4,0 6,6 3,3 6,7 3,6 7,0 1) Le proiezioni sul PIL e sulle sue componenti tengono conto dei dati corretti per il numero di giornate lavorative; quelle sulle esportazioni e sulle importazioni comprendono l interscambio nell area dell euro. 2) I dati includono la Slovenia dal 2006, ad eccezione di quelli sullo IAPC che comprendono il paese soltanto dal Dall esercizio previsivo di settembre 2007 Cipro e Malta sono compresi, quale parte integrante dell area dell euro, negli intervalli di proiezione a partire dal Le variazioni percentuali annue per il 2008 sono calcolate sulla base di una composizione dell area comprendente Cipro e Malta sia nel 2007 sia nel Le quote di Cipro, Malta e Slovenia nel PIL dell area sono pari a circa 0,2, 0,1 e 0,3 % rispettivamente. Fonte: BCE Tab.11 Confronto tra alcune previsioni sulla crescita del PIL e sull inflazione nell Area dell Euro Data di pubblicazione PIL in termini reali IACP FMI Ott ,5 2,1 n.d. 2,0 2,0 n.d. Commissione Europea Nov ,6 2,2 2,1 2,0 2,1 2,0 OCSE Dic ,6 1,9 2,0 2,1 2,5 2,0 Consensus Economics Forecasts Survey of Professional Forecasters Proiezione degli esperti dell Eurosistema Nov ,6 2,0 n.d. 2,0 2,0 n.d. Ott ,6 2,1 2,2 2,0 2,0 2,0 Dic ,4 2,8 1,5 2,5 1,6 2,6 2,0 2,2 2,0 3,0 1,2 2,4 Nota: i tassi di crescita indicati nelle proiezioni macroeconomiche degli esperti dell Eurosistema e nelle previsioni dell OCSE sono corretti per il numero di giornate lavorative, diversamente da quelli riportati dalla Commissione europea e dall FMI. Per quanto riguarda le altre previsioni, non viene fornita alcuna precisazione in merito. Fonte: BCE XIV
14 Tab. 12 Coefficienti Tfr annuali e mensili Mesi Indice ISTAT Prezzi al consumo operai impiegati Calcolo coefficiente rivalutazione TFR Indice 1995=100 (a) Var. % rispetto a dicembre (b) quota variabile (c=0,75*b) quota fissa (d) Rivalutaz. mese (*) (e=c+d) Coefficienti TFR Rivalutaz. montante (*) (f=1+e/100) Da computare su quanto risultava accantonato al 31 dicembre dell'anno precedente Dicembre ,4 2, , ,5 3, , Dicembre ,4 2, , ,5 3, , d Dicembre ,0 2, , ,5 3, , Da computare su quanto risultava accantonato al 31 dicembre 2001 a titolo di Tfr Gennaio 116,5 0, , ,125 0, , Febbraio 116,9 0, , ,25 0, , Marzo 117,2 1, , ,375 1, , Aprile 117,5 1, , ,5 1, , Maggio 117,7 1, , ,625 1, , Giugno 117,9 1, , ,75 1, , Luglio 118,0 1, , ,875 2, , Agosto 118,2 1, , , , Settembre 118,4 2, , ,125 2, , Ottobre 118,7 2, , ,25 2, , Novembre 119,0 2, , ,375 3, , Dicembre 119,1 2, , ,5 3, , Da computare su quanto risultava accantonato al 31 dicembre 2002 a titolo di Tfr Gennaio 119,6 0, , ,125 0, , Febbraio 119,8 0, , ,25 0, , Marzo 120,2 0, , ,375 1, , Aprile 120,4 1, , ,5 1, , Maggio 120,5 1, , ,625 1, , Giugno 120,6 1, , ,75 1, , Luglio 120,9 1, , ,875 2, , Agosto 121,1 1, , , , Settembre 121,4 1, , ,125 2, , Ottobre 121,5 2, , ,25 2, , Novembre 121,8 2, , ,375 3, , Dicembre 121,8 2, , ,5 3, , Da computare su quanto risultava accantonato al 31 dicembre 2003 a titolo di Tfr Gennaio 122,0 0, , ,125 0, , Febbraio 122,4 0, , ,25 0, , Marzo 122,5 0, , ,375 0, , Aprile 122,8 0, , ,5 1, , Maggio 123,0 0, , ,625 1, , Giugno 123,3 1, , ,75 1, , Luglio 123,4 1, , ,875 1, , Agosto 123,6 1, , , , Settembre 123,6 1, , ,125 2, , Ottobre 123,6 1, , ,25 2, , Novembre 123,9 1, , ,375 2, , Dicembre 123,9 1, , ,5 2, , Da computare su quanto risultava accantonato al 31 dicembre 2004 a titolo di Tfr Gennaio 123,9 0 0, ,125 0, , Febbraio 124,3 0, , ,25 0, , Marzo 124,5 0, , ,375 0, , Aprile 124,9 0, , ,5 1, , Maggio 125,1 0, , ,625 1, , Giugno 125,3 1, , ,75 1, , Luglio 125,6 1, , ,875 1, , Agosto 125,8 1, , , , Settembre 125,9 1, , ,125 2, , Ottobre 126,1 1, , ,25 2, , Novembre 126,1 1, , ,375 2, , Dicembre 126,3 1, , ,5 2, , Da computare su quanto risultava accantonato al 31 dicembre 2005 a titolo di Tfr Gennaio 126,6 0, , ,125 0, , Febbraio 126,9 0, , ,25 0, , Marzo 127,1 0, , ,375 0, , Aprile 127,4 0, , ,5 1, , Maggio 127,8 1, , ,625 1, , Giugno 127,9 1, , ,75 1, , Luglio 128,2 1, , ,875 2, , Agosto 128,4 1, , , , Settembre 128,4 1, , ,125 2, , Ottobre 128,2 1, , ,25 2, , Novembre 128,3 1, , ,375 2, , Dicembre 128,4 1, , ,5 2, , Da computare su quanto risultava accantonato al 31 dicembre 2005 a titolo di Tfr Gennaio 128,5 0, , ,125 0, , Febbraio 128,8 0, , ,25 0, , Marzo 129,0 0, , ,375 0, , Aprile 129,2 0, , ,5 0, , Maggio 129,6 0, , ,625 1, , Giugno 129,9 1, , ,75 1, , Luglio 130,2 1, , ,875 1, , Agosto 130,4 1, , , , Settembre 130,4 1, , ,125 2, , Ottobre 130,8 1, , ,25 2, , Novembre 131,3 2, , ,375 3, , (*) Il coefficiente della colonna e) consente di determinare il solo importo dalla rivalutazione; quello della colonna f) consente di determinare il montante, cioè capitale e rivalutazione. Ad esempio ipotizzando un Tfr al di euro 1 la rivalutazione di gennaio 2002 si ottiene calcolando il 0,448276% di 1 (0, ); l'intero ammontare (Tfr+rivalutazione) si ottiene invece moltiplicando 1 x 1, = 1, Fonte:CSC XV
15 Tab. 13 Coefficienti di rivalutazione mensile dei crediti di lavoro Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. ANNO ,7260 1,7143 1,7078 1,7013 1,6964 1,6899 1,6835 1,6725 1,6632 1,6493 1,6387 1,6327 1, ,6208 1,6063 1,6019 1,5947 1,5890 1,5806 1,5777 1,5737 1,5667 1,5544 1,5437 1,5397 1, ,5278 1,5237 1,5172 1,5108 1,5031 1,4981 1,4955 1,4943 1,4893 1,4806 1,4720 1,4696 1, ,4645 1,4588 1,4559 1,4503 1,4447 1,4378 1,4323 1,4309 1,4296 1,4200 1,4134 1,4134 1, ,4054 1,4001 1,3975 1,3936 1,3885 1,3859 1,3821 1,3795 1,3757 1,3682 1,3632 1,3582 1, ,3533 1,3424 1,3317 1,3246 1,3165 1,3095 1,3084 1,3038 1,3005 1,2938 1,2859 1,2837 1, ,2822 1,2785 1,2748 1,2674 1,2625 1,2601 1,2625 1,2613 1,2577 1,2565 1,2529 1,2517 1, ,2493 1,2481 1,2469 1,2457 1,2422 1,2422 1,2422 1,2422 1,2398 1,2363 1,2329 1,2329 1, ,2294 1,2260 1,2260 1,2237 1,2214 1,2203 1,2203 1,2191 1,2180 1,2157 1,2146 1,2146 1, ,2135 1,2113 1,2090 1,2046 1,2024 1,2024 1,2002 1,2002 1,1969 1,1947 1,1904 1,1893 1, ,1882 1,1829 1,1797 1,1786 1,1755 1,1713 1,1692 1,1692 1,1671 1,1640 1,1589 1,1578 1, ,1528 1,1487 1,1477 1,1437 1,1407 1,1388 1,1388 1,1388 1,1378 1,1348 1,1329 1,1319 1, ,1270 1,1232 1,1203 1,1174 1,1155 1,1137 1,1127 1,1108 1,1090 1,1061 1,1034 1,1024 1, ,0978 1,0960 1,0923 1,0905 1,0896 1,0887 1,0860 1,0842 1,0815 1,0807 1,0780 1,0780 1, ,0762 1,0727 1,0718 1,0692 1,0675 1,0649 1,0640 1,0623 1,0623 1,0623 1,0597 1,0597 1, ,0597 1,0563 1,0546 1,0512 1,0496 1,0479 1,0454 1,0437 1,0429 1,0412 1,0412 1,0396 1, ,0371 1,0347 1,0330 1,0306 1,0274 1,0266 1,0242 1,0226 1,0226 1,0242 1,0234 1,0226 1, ,0218 1,0194 1,0178 1,0163 1,0131 1,0108 1,0084 1,0069 1,0069 1,0038 1,0000 Fonte: ISTAT XVI
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