(Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che l organo introduca con solennità l ingresso della processione.)

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1 31 gennaio 2010 Santa Famiglia di Nazareth h h (Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che l organo introduca con solennità l ingresso della processione.) Celebriamo la Messa vigiliare della Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, e delle nostre famiglie. La Messa del sabato sera ci introduce solennemente nel giorno santo del Signore, la domenica, memoria della sua Risurrezione, dalla quale scaturisce ogni luce per il cammino degli uomini e dei popoli. La domenica, giorno ottavo, è inizio e profezia di quel giorno eterno nella vicenda dei giorni dell uomo. Dio ha trovato casa in mezzo a noi, vicino alle nostre case: dentro la nostra vita. Vi invitiamo a prendere tutti il foglietto con i testi della Messa e il foglietto dei canti. Accogliamo la processione in piedi. 1

2 Prima del segno di croce: Il Signore Dio, nostro Padre, sia la vostra pace. Oggi, festa della S. Famiglia, guardiamo con stupore la vita santa della famiglia di Gesù, di Maria e di Giuseppe. L abbiamo contemplata a lungo nel tempo di Natale che è appena terminato. Oggi apriamo gli occhi stupìti e contempliamo: la grazia che è in loro e tutta la grazia che c è in ogni famiglia. A questa Messa sono presenti i giovani che si sono sposati l anno scorso: sono contento di rivederli. Sono presenti anche i giovani che si sposeranno quest anno: li conosco perché ci incontriamo tutti i mesi per prepararci al matrimonio. E io sono contento di averli conosciuti e di stimarli e di voler bene a loro. Li ringrazio per avere accettato il mio invito e spero che la parrocchia saprà essere vicina a loro, alla loro vita, alla vita dei loro figli con premura e con affetto. Nel nome del Padre 2

3 31 gennaio 2010 Santa Famiglia di Nazareth h h Omelia Alzati e prendi Egli si alzò, prese il bambino e sua madre Sia lodato Gesù Cristo! Oggi è una domenica che a me piace moltissimo: perché oggi celebriamo le cose meravigliose che Dio ha compiuto nella famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe di Nazareth. E questo non è tutto: il Vangelo di oggi ci aiuta a ricordare le cose meravigliose che Dio ha compiuto nella mia famiglia, nelle vostre famiglie. Anche se il Vangelo non dice molto, a me basta guardare il Figlio di questa famiglia, Gesù, nei giorni della sua infanzia tribolata: cercato per essere ucciso, in fuga in esilio per scappare da un pazzo, in fuga ancora per cercare una casa dove non essere scoperto e rintracciato In Gesù riesco a capire come erano i suoi genitori, come lo hanno educato a vivere, secondo quali princìpi. Riesco persino a capire quale relazione questo figlio, Gesù di Nazareth, ha tenuto con i suoi genitori, soprattutto con sua madre, fino alla sua tragica morte sulla Croce. Guardiamo dunque come viveva Gesù con i suoi genitori a Nazareth. La famiglia è stata per Gesù una benedizione, una grazia per Lui: oggi Gesù vuol dirci che anche la nostra famiglia è benedizione e grazia per noi. Tutte, proprio tutte le famiglie sono una grazia, una benedizione: anche le famiglie che hanno attraversato momenti di fatica, di sofferenza, di amarezza. sono come un tesoro nascosto: manca solo la fatica di scavare per ritrovare luce e speranza. Manca, spesso, la voglia e l umiltà La famiglia di Gesù ha avuto una storia come tutte le nostre famiglie: una storia di gioie e di dolori, di consolazioni e di preoccupazioni... come in tutte le nostre famiglie. Proviamo a chiederci: questo vangelo, che ci riguarda tutti, che cosa dice alla mia vita? 1. In questa domenica dedicata alla sua famiglia, che cosa direbbe Gesù a voi, sposi e genitori, che avete già compiuto il vostro compito perché i figlioli si sono sposati, magari hanno già regalato qualche nipotino? 3

4 Io sono convinto che a voi, fratelli miei, il Signore ha assegnato una seconda vocazione. La vostra prima vocazione è compiuta: vi siete amati, vi siete sposati, avete desiderato i vostri figli, li avete accompagnati al loro matrimonio (un tempo si poteva dire anche: li avete accompagnati a seguire la loro vocazione al sacerdozio o alla vita religiosa o alla vita missionaria: oggi si fa fatica a dire questa cosa). Voi dunque siete arrivati a un traguardo coerente della vostra vita, potremmo dire: al traguardo che realizza i vostri sogni. E adesso? Adesso, ds, curiamo i nipotini, ci riserviamo un po di tempo per noi per fare una po di ginnastica qualche ora alla settimana, e anche quando andiamo in ferie ci portiamo dietro i bambini dei nostri figli. Permettetemi di dirvi che adesso voi avete un altra, una seconda vocazione, che secondo me non è proprio quella di passare il resto della vostra vita a curare i nipotini. E mi spiego. Se voi interrogate con pazienza e con costanza il Vangelo di Gesù, la vostra storia e la storia dei nostri giorni, vi accorgereste che il Signore vi chiede di vivere una grazia particolare in questi anni della vostra vita. Senza voler fare i pessimisti, vi siete accorti anche voi che ai vostri figli (appunto ai giovani dai 15 ai 35 anni) noi, la nostra generazione di cristiani, non siamo stati capaci di consegnare la fede cristiana. È già una bella consolazione se si sono sposati in chiesa! Miei cari, noi abbiamo ancora il compito, vorrei dire il dovere, e anche la possibilità di aiutare ancora questi nostri ragazzi, ormai sposi e forse anche genitori, a ritrovare le ragioni per vivere la fede cristiana (e anche ai loro bambini, che adesso stanno più con voi che con i loro genitori). La fede cristiana è per la vita: se non ci aiuta a vivere bene, anzi meglio, non è la fede cristiana. Ma cosa possiamo fare, ds? Io un idea ce l ho, anzi una proposta: immagino che i vostri figli e nuore e generi vengono volentieri a casa vostra, vengono a trovarvi (il papà è sempre il papà, la mamma è sempre la mamma), vengono anche a pranzo o a cena da voi, magari tutte le settimane, o una domenica dai genitori e l'altra domenica dai suoceri. Voi, innanzitutto, incominciate a dire a loro che gustino anche il tempo della domenica per stare a casa loro. Vedete, questi benedetti ragazzi, si lamentano che per il troppo lavoro non hanno mai tempo per loro, per stare con i loro bambini, per parlare, per farsi ancora le coccole come quando erano sposi novelli e però fanno fatica a trovare ancora il 4

5 tempo per queste cose che sono fondamentali per una vita a due, nel matrimonio; anzi, talvolta pare che sono contenti se non hanno molto tempo per loro, per stare da soli perché magari non vogliono parlare di qualche problema che è sorto! Ecco perché dovete dire che a pranzo o a cena da voi verranno una volta al mese. Per il resto stiano a casa loro, trovino il tempo buono per parlarsi, per farsi ancora le confidenze belle, per esaminare il cammino fatto insieme finora, per giudicare il loro modo di essere genitori: insomma, stiano a casa loro e recuperino questo tempo. Poi, e qui viene il bello, quando verranno a casa vostra, direte a loro che non verranno solo per mangiare; direte a loro che voi avete qualcosa ancora da dare a loro (lo so che sto dicendo una cosa che è una sfida epocale, ma qualche volta bisogna pure mirare in alto!!): prima che se ne vadano, al termine del pranzo o della cena (prima che si piazzino davanti al televisore) voi leggerete a loro una pagina di vangelo, che avrete già letto e meditato voi due, direte a loro i pensieri e la preghiera che questa pagina ha suggerito a voi e chiederete a loro, anche ai loro bambini se sono un po grandicelli (magari stanno preparandosi alla prima confessione o alla prima comunione) quali pensieri e quale preghiera ha suggerito a loro quella pagina di Vangelo. Vi viene da sorridere, immagino. Prego lo Spirito Santo del Signore perché faccia camminare questa proposta nel vostro cuore e lo inquieti. 2. In questa domenica dedicata alla sua famiglia, che cosa direbbe Gesù a voi, sposi e genitori, che dopo il vostro matrimonio avete ricevuto la grazia dei vostri figli? a voi, che vi siete sposati da pochi anni e i vostri bambini sono ancora piccoli? Io vorrei dirvi che state vivendo il tempo più bello della vostra vita. I primi anni di matrimonio sembrano gli anni delle fatiche non previste, anche la fatica unita alla gioia di un figlio. Non lasciatevi turbare dai tanti pensieri e dalle preoccupazioni non previste. Sappiate comunque vivere questi anni con il cuore tenero e dolce che vi siete educati negli anni del vostro fidanzamento e nei primi anni del vostro matrimonio. Guardate la vita come la guardano i vostri figli. L ha detto anche Gesù: Se non diventerete come bambini, non sarete miei discepoli. Se non avrete il cuore mite, non arrogante, non pretenzioso, capace di gioia anche nelle piccole cose... Le cose belle della vostra vita di questi anni 5

6 vanno formatizzate nel vostro cuore con il dialogo anche raccontando le favole ai vostri bambini. Quando i vostri figli saranno adolescenti e vi faranno tante domande, più grosse, non saprete che cosa dire se adesso che sono piccoli non raccontate a loro le favole. La realtà più bella è quella che state vivendo, non quella che verrà. Se vi fate discepoli del Vangelo di Gesù, vi accorgerete che Gesù vi fa capaci di gustare questa bellezza della vostra vita, oggi. 3. In questa domenica dedicata alla sua famiglia, che cosa direbbe Gesù a nostri ragazzi e ai nostri giovani? Non ci sono, non ci sono più a Messa. A voi, che ci siete e venite a Messa tutte le domeniche, io debbo stima e gratitudine perché la vostra presenza significa tanto. A voi però Gesù chiederebbe di pensare anche a tutti gli altri vostri coetanei, che voi conoscete, che voi frequentate a scuola o al bar o in palestra o in discoteca o altrove, di pensare anche a loro e di conservare gelosamente la vostra amicizia con loro. Basta quello, per ora: tra amici è più facile far correre la Parola di Gesù e del suo Vangelo. Ma se non si è nemmeno amici.! 4. In questa domenica dedicata alla sua famiglia, che cosa direbbe Gesù agli sposi che debbono ammettere il fallimento del loro primo matrimonio? Che cosa direbbe Gesù ai nostri fratelli e sorelle, cristiani battezzati come noi, che sono separati, divorziati, risposati civilmente? Innanzitutto direbbe a questi nostri fratelli e sorelle che debbono conservare un cuore umile, dispiaciuto perché il primo matrimonio non è andato bene. La Chiesa ha per voi l atteggiamento di una madre addolorata, dispiaciuta, come una mamma è dispiaciuta quando le cose del suo figlio non vanno bene. Voi conservate un atteggiamento umile, ma che nello stesso tempo confida che il Signore abbia ancora misericordia verso di voi. La Chiesa (quindi noi, il vostro parroco, i vostri preti, i fratelli della vostra comunità della vostra parrocchia) prega molto per voi perché sappiate conservare il cuore mite, umile, fiducioso in Dio, capaci di solidarietà e di premura verso i nostri fratelli più poveri. La vostra comunità e la vostra parrocchia vi accolgono con rispetto, anzi: con la premura di aiutarvi, se lo volete, a capire quali sono le cose del Padre, e cioè quali possono essere i passi di una vita coerente cristiana, anche nella vostra situazione. 6

7 Mi rimane di augurarvi vita e benedizione su tutte le nostre famiglie. (In particolare mando una benedizione affettuosa ai giovani che si sposeranno quest anno, a quelli che si sposeranno in chiesa con il sacramento del matrimonio e a quelli che si sposeranno in altri modi. Oggi abbiamo pregato insieme. Io ho pregato per voi e lo farò ancora. Una benedizione e una preghiera ai giovani che si sono sposati l anno scorso, magari qui in questa bellissima basilica: una Messa come quella di oggi noi la celebriamo tutte le domeniche. Ritornate. 7