Inquadramento civilistico, contabile e fiscale degli Enti Non Commerciali. Bologna -14 maggio 2014

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1 Inquadramento civilistico, contabile e fiscale degli Enti Non Commerciali Bologna -14 maggio

2 AMBITO CIVILISTICO AMBITO TRIBUTARIO FINALITA perseguimento di uno scopo di natura ideale non valutabile economicamente OGGETTO attività effettivamente svolta dall ente, essenziale ai fini della realizzazione degli scopi per i quali è stato costituito 2

3 Fondazioni e Associazioni riconosciute Libro I, Titolo II, Capo II, articoli da 14 a 35 Codice Civile Associazioni non riconosciute e Comitati Libro I, Titolo II, Capo III, articoli da 36 a 42 3

4 Fondazioni Associazioni La fondazione può essere definita come un complesso di beni destinati al perseguimento di uno scopo. PREVALE ELEMENTO PATRIMONIALE Sono forme giuridiche attraverso le quali una pluralità di soggetti si organizza per il perseguimento di uno scopo comune non lucrativo. PREVALE ELEMENTO PERSONALE Comitati I comitati si caratterizzano per il perseguimento di scopi esterni e collettivi, di cui l art. 39 del c.c. fornisce una elencazione, non tassativa: comitati di soccorso o di beneficenza, promotori di opere pubbliche, monumenti, esposizioni, mostre festeggiamenti e simili 4

5 Fondazioni di partecipazione CARATTERISTICHE a struttura aperta modello atipico di fondazione la cui ideazione si deve alla dottrina possono essere previsti organi rappresentativi dei nuovi soci con funzioni consultive 5

6 Enti dotati di personalità giuridica ATTO PUBBLICO o TESTAMENTO (per le sole fondazioni) Contenuto obbligatorio atto costitutivo e statuto Contenuto facoltativo - denominazione dell ente e sede - scopo e patrimonio - norme sull ordinamento interno e sull amministrazione - diritti e obblighi degli associati e condizioni per la loro ammissione (per le sole associazioni) - criteri e modalità di erogazione delle rendite (per le sole fondazioni) - norme relative all estinzione dell ente e alla devoluzione del patrimonio - norme relative alla trasformazione (per le sole fondazioni). 6

7 Riconoscimento della personalità giuridica DPR n. 361 del 10/02/2000 Ambito nazionale Ambito regionale Registro prefettizio delle persone giuridiche Registro regionale delle persone giuridiche EFFETTI RICONOSCIMENTO AUTONOMIA PATRIMONIALE PERFETTA 7

8 Associazione non riconosciuta come persona giuridica nessuna forma particolare accordi tra gli aderenti in qualsiasi forma esplicitati ordinamento intero e amministrazione modalità di scelta dei soggetti cui è attribuita la presidenza o la direzione RESPONSABILITA PATRIMONIALE SOLIDALE: per le obbligazioni assunte dall associazione rispondono solidalmente, con il proprio patrimonio personale, le persone che hanno agito in nome e per conto dell ente. 8

9 Enti Non Commerciali 9

10 Ente non commerciale ai sensi del D.P.R. n. 917 del 22/12/1986 (art. 73, comma 1, lett. c, Tuir) definizione Sono non commerciali «gli enti pubblici e privati diversi dalle società, nonché i trust, residenti nel territorio dello stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l esercizio di attività commerciali», intendendosi per tale l attività che determina reddito d impresa ai sensi dell art. 55 del Tuir. OGGETTO in base alla legge atto costitutivo o statuto se redatti nelle forme previste attività effettivamente esercitata nel territorio dello stato vale in ogni caso per gli enti non residenti 10

11 Perdita della qualifica di Ente non commerciale (art. 149 Tuir) L ente perde la propria qualifica di ente non commerciale quando, indipendentemente dalle previsioni statutarie, esercita prevalentemente attività commerciale per un intero periodo d imposta. Parametri prevalenza delle immobilizzazioni (materiali, immateriali e finanziarie) relative all'attività commerciale, al netto degli ammortamenti, rispetto alle restanti attività; prevalenza dei ricavi derivanti dalle attività commerciali rispetto al valore normale delle cessioni o prestazioni riguardanti le attività istituzionali; prevalenza dei redditi derivanti da attività commerciali, rispetto alle entrate istituzionali (contributi, sovvenzioni, liberalità, quote associative); prevalenza dei componenti negativi inerenti all'attività commerciale rispetto alle restanti spese. 11

12 Perdita della qualifica di Ente non commerciale - segue Caratteristiche dei parametri costituiscono soltanto dei «fatti indice di commercialità» e non comportano automaticamente la perdita della qualifica di ente non commerciale (Circolare n. 124 del 12 maggio 1998, paragrafo 1.3). Decorrenza mutamento qualifica a partire dal periodo d imposta in cui vengono a mancare le condizioni di non commercialità. Eccezioni alla perdita della qualifica le disposizioni sulla perdita della qualifica non si applicano: - agli enti ecclesiastici riconosciuti come persone giuridiche agli effetti civili - alle associazioni sportive dilettantistiche. 12

13 Regimi fiscali applicabili agli Enti non commerciali Regime ordinario artt. 143 e 144 Tuir Regime forfetario art. 145 Tuir Regime degli enti di tipo associativo art. 148 Tuir Regime agevolato Legge n. 398/

14 Regime ordinario Enti non commerciali (art. 143 Tuir) Reddito complessivo somma dei redditi fondiari, di capitale, d impresa e diversi ovunque siano prodotti e quale ne sia la destinazione, ad esclusione di quelli esenti dall imposta e di quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d imposta o ad imposta sostitutiva. Restano esclusi - Corrispettivi, che non eccedono i costi di diretta imputazione, derivanti da prestazioni di servizi non rientranti nell art c.c., rese in conformità alle finalità istituzionali dell ente senza specifica organizzazione; - Fondi pervenuti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione; -Contributi (sia a fondo perduto che aventi natura di corrispettivo) corrisposti da Amministrazioni Pubbliche per lo svolgimento di attività aventi finalità sociali. gli ENC sono soggetti all Ires con aliquota del 27.5% (art. 77 Tuir) 14

15 Raccolte pubbliche di fondi Agevolazioni fiscali Art. 143, comma, 3, lett. a) Tuir a) Non imponibilità ai fini delle imposte sui redditi; b) Esclusione da Iva; c) Esenzione da ogni altro tributo. CONDIZIONI Art. 2, c. 2, D.Lgs. n. 460/1997 raccoltepubbliche di fondi, ossia proposte al pubblico; effettuate occasionalmente, ossia non ripetitive né abituali; anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori; in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione. 15

16 segue R E N D I C O N T O OBBLIGATORIETA Le raccolte pubbliche di fondi devono essere rendicontate al fine di usufruire dei benefici fiscali previsti dalla legge (art. 20, comma 2, DPR n. 600/1973). Deve essere redatto uno specifico rendiconto per ciascuna raccolta pubblica di fondi effettuata. Tale rendiconto è separato ed ulteriore rispetto a quello economicofinanziario annuale. TERMINI E CONTENUTO Nel rendiconto, da redigersi entro 4 mesi dalla chiusura dell esercizio, devono essere indicate, in modo chiaro e trasparente, le entrate e le spese afferenti ciascuna delle manifestazioni organizzate. TENUTA E CONSERVAZIONE Il rendiconto può essere riportato in calce al bilancio oppure può essere istituito un apposito registro dei rendiconti. Agli effetti fiscali, deve essere conservato finchè non sia divenuto definitivo l accertamento relativo al periodo d imposta cui il rendiconto si riferisce. RELAZIONE ILLUSTRATIVA Deve specificare l importo dei fondi raccolti, risultante dalla documentazione attestante i singoli versamenti, nonché le somme effettivamente destinate alle attività e ai progetti, dettagliatamente descritti, per i quali la raccolta è stata attivata. 16

17 Esempio di Rendiconto 17

18 Esempio di relazione illustrativa 18

19 Determinazione dei redditi degli Enti non commerciali (art. 144 Tuir) si seguono le regole proprie di ciascuna categoria reddituale nel regime ordinario, il reddito d impresa è dato da : Proventi attività commerciale Costi attività commerciale Costi promiscui*= Reddito d impresa * sono deducibili per la parte del loro importo che corrisponde al rapporto: RICAVI E ALTRI PROVENTI d impresa (attività comm.le) TOTATLE DEI RICAVI E PROVENTI (attività istit. + attività comm.le) 19

20 Regime forfetario di determinazione del reddito (art. 145 Tuir) Gli enti non commerciali ammessi alla contabilità semplificata (ex art. 18 D.P.R. n. 600/1973) possono esercitare l opzione per la determinazione forfetaria del reddito d impresa, applicando all ammontare dei ricavi conseguiti nell esercizio di attività commerciali un coefficiente di redditività, variabile secondo l attività svolta e l ammontare stesso dei ricavi. Tale imponibile è sottoposto a tassazione secondo l ordinaria aliquota IRES. L opzione è esercitata nella dichiarazione annuale dei redditi ed ha effetto dall inizio del periodo d imposta nel corso del quale è esercitata fino a quando non è revocata e comunque per untriennio. COEFFICIENTI DI REDDITIVITÀ prestazioni di servizi - 15% per ricavi fino a ,71-25% per ricavi tra ,71 e ,00 altre attività - 10% per ricavi fino a ,84-25% per ricavi tra ,84 e ,00 20

21 Imposta sul Valore Aggiunto per gli Enti non commerciali (art. 4, comma 4, DPR n. 633/1972) gli enti non commerciali sono soggetti passivi soltanto per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nell esercizio di eventuali attività commerciali o agricole; per le operazioni svolte nell ambito della propria attività istituzionale essi restano estranei al campo di applicazione del tributo. ATTIVITÀ CONSIDERATE IN OGNI CASO COMMERCIALI - cessioni di beni e prestazioni di servizi a soci, associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici o contributi supplementari in funzioni delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto, ad esclusione di quelle effettuate in conformità alle finalità istituzionali da particolari tipologie di enti di tipo associativo; - operazioni oggettivamente commerciali elencate all art 4, comma 5, del D.P.R. n. 633/1972. Le quote associative, versate al solo fine di acquisire lo status di socio, non sono soggette ad Iva 21

22 Detrazione dell IVA per gli Enti non commerciali (art. 19 ter, DPR n. 633/1972) L Iva ammessa in detrazione è soltanto quella relativa agli acquisti e alle importazioni fatti nell esercizio di attività commerciali o agricole, purché: 1) l attività commerciale o agricola sia gestita con contabilità separata da quella relativa all attività principale e conformemente alle disposizioni dell art. 20 del DPR n. 600/1973; 2) la contabilità sia tenuta, anche in relazione all attività istituzionale, in modo corretto e trasparente; 3) i beni o i servizi acquistati o importati siano inerenti all attività d impresa; 4) siano conservati tutti i documenti di acquisto. 22

23 Adempimenti contabili obbligo di contabilità separata per l attività commerciale eventualmente esercitata (art. 144, comma 2, TUIR); per le eventuali attività di tipo commerciale devono essere tenute le scritture contabili obbligatorie previste dagli artt. 14, 15, 16, 17 e 18 del D.P.R. n. 600/1973 (art. 20, comma 1, D.P.R. n. 600/1973); obbligo di redazione delrendicontoeconomicofinanziarioannuale; ulteriorerendicontoincasodiraccoltepubblichedifondi, da redigere entro 4 mesi dalla chiusura dell esercizio. per gli ENC in regime di contabilità semplificata sono obbligatori i soli registri previsti dalla disciplina dell Imposta sul valore aggiunto (fatture emesse, corrispettivi e acquisiti); 23

24 Enti di tipo associativo 24

25 Enti di tipo associativo (art. 148, comma 1, Tuir) DECOMMERCIALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ RESE: nei confronti di associati o partecipanti in conformità alle finalità istituzionali dell ente senza pagamento di corrrispettivi specifici Non concorrono, inoltre, a formare il reddito imponibile le somme versate dagli associati o partecipanti, a titolo di quote o contributi associativi. L attività esterna di tali associazioni, cioè quella rivolta ai terzi in genere, non associati o partecipanti, resta commerciale ed è esclusa dall applicazione delle disposizioni agevolative. 25

26 Deroghe per determinate categorie di enti di tipo associativo (art. 148, comma 3, Tuir) associazioni politiche, sindacali e di categoria religiose, assistenziali, NON COMMERCIALI culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale, di formazione extra-scolastica della persona le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, verso il pagamento di corrispettivi specifici, nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti. le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati. 26

27 Imposta sul Valore Aggiunto per gli Enti di tipo associativo (art. 4, comma 4, secondo periodo, DPR n. 633/1972) associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale di formazione extra-scolastica della persona N O N C O M M E R C I A L I le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate in conformità alle finalità istituzionali, a soci, associati o partecipanti, verso pagamento di corrispettivi specifici. 27

28 Attività considerate sempre commerciali (art. 148, comma 4, Tuir / art. 4, comma 5, DPR n. 633/1972) Anche se effettuate nei confronti dei propri associati sono sempre considerate commerciali e quindi imponibili sia ai fini delle imposte dirette che dell Iva, le seguenti attività: cessione di beni nuovi prodotti per la vendita; erogazione di acqua, gas, energia elettrica e vapore; gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale; gestione di spacci aziendali e di mense; somministrazione di pasti; organizzazione di viaggi e soggiorni turistici; prestazioni alberghiere, di alloggio, di trasporto e di deposito; servizi portuali e aeroportuali; pubblicità commerciale; telecomunicazioni e radiodiffusioni circolari. 28

29 Deroghe alla presunzione di commercialità (art. 148, commi 5, 6 e 7, Tuir / art. 4, comma 6, DPR n. 633/1972) ATTIVITÀ DECOMMERCIALIZZATE PER ALCUNI ENTI DI TIPO ASSOCIATIVO ass. promozione sociale ex art. 3, c. 6, lett. e, Legge n. 287/1991 associazioni politiche associazioni sindacali e di categoria ass. riconosciute dalle confessioni religiose Somministrazione di alimenti e bevande SI per imposte dirette e Iva Organizzazione viaggi e soggiorni turistici SI per imposte dirette NO ai fini Iva SI per imposte dirette NO ai fini Iva SI per imposte dirette NO ai fini Iva SI per imposte dirette NO ai fini Iva Cessione di pubblicazioni su contratti di lavoro SI per imposte dirette NO ai fini Iva 29

30 Condizioni per usufruire delle agevolazioni (art. 148, comma 8, Tuir / art. 4, comma 7, DPR n. 633/1972) Atto costitutivo e statuto in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata. Clausole statutarie a) divieto di distribuire, anche in modo indiretto, durante la vita dell associazione, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge; b) obbligo di devolvere il patrimonio dell ente, in caso di suo scioglimento per qualunque causa, ad altra associazione con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, sentito l organismo di controllo (dal 2 marzo 2012, Ministero del Lavoro), salva diversa destinazione imposta dalla legge; c) disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo, per gli associati o partecipanti maggiori d età, il diritto di voto per l approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell associazione; 30

31 Contenuto dello statuto - segue Clausole statutarie d) obbligo di redigere e di approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario; e) eleggibilità libera degli organi amministrativi, principio del voto singolo per ogni associato, sovranità dell assemblea dei soci, associati o partecipanti e criteri di loro ammissione ed esclusione, criteri e idonee forme di pubblicità delle convocazioni assembleari, delle relative deliberazioni, dei bilanci o rendiconti; f) intrasmissibilità della quota o contributo associativo ad eccezione dei trasferimenti a causa di morte e non rivalutabilità della stessa. Le disposizioni delle lettere c) ed e) non si applicano: - alle associazioni religiose riconosciute dalle confessioni con le quali lo stato ha stipulato patti, accordi o intese; - alle associazioni politiche, sindacali e di categoria. 31

32 Novità introdotte dall art. 30 del D.L. 29 novembre 2008, n. 185 convertito, con modificazioni, dalla Legge 28 gennaio 2009, n. 2 Al fine di consentire gli opportuni controlli, l art. 30, comma 1, del Decreto Legge n. 185/2008 ha previsto che i corrispettivi, le quote e i contributi di cui all art. 148 del TUIR e all art. 4 del DPR n. 633 del 1972, non sono imponibili a condizione che gli enti associativi siano in possesso dei requisiti qualificanti previsti dalla normativa tributaria e che trasmettano per via telematica all Agenzia delle Entrate, mediante l utilizzo del Modello EAS, i dati e le notizie rilevanti ai fini fiscali. TERMINI DI PRESENTAZIONE - entro 60 giorni dalla data di costituzione; - entro il 31 marzo dell anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione di dati precedentemente comunicati; - entro 60 giorni, in caso di perdita dei requisiti qualificanti previsti dalla normativa tributaria. 32

33 Soggetti esonerati dall invio del Modello EAS enti associativi dilettantistici iscritti nel registro Coni che non svolgono attività commerciale; pro-loco che hanno esercitato l'opzione per la Legge n. 398/1991; OdV iscritte nei registri regionali che non svolgono attività commerciali diverse da quelle marginali individuate dal DM 25 maggio 1995; patronati che non svolgono al posto delle associazioni sindacali promotrici le loro proprie attività istituzionali; Onlus di cui al decreto legislativo n. 460/1997; enti destinatari di una specifica disciplina fiscale (esempio, i fondi pensione) 33

34 Principali soggetti che presentano il Modello EAS in forma semplificata ASD e SSD riconosciute dal Coni, diverse da quelle espressamente esonerate; federazioni sportive nazionale riconosciute dal Coni. APS iscritte nei registri di cui alla Legge n. 383 del 2000; OdV iscritte nei registri di cui alla Legge n. 266/1991, diverse da quelle esonerate; associazioni riconosciute ai sensi del DPR n. 361/2000; associazioni religiose riconosciute dal Ministero dell interno come enti che svolgono in via preminente attività di religione e di culto, nonché le associazioni riconosciute dalle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese; 34

35 Modalità e termini di presentazione Il D.L. n. 16/2012 ha stabilito che non è precluso l accesso ai regimi fiscali opzionali, subordinati all obbligo di una comunicazione preventiva (o di un altro adempimento di natura formale) non eseguito tempestivamente, sempre che la violazione non sia stata constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altra attività amministrative di accertamento delle quali l autore dell inadempimento abbia avuto formale conoscenza, purchè il contribuente: a) abbia i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento alla data di scadenza ordinaria del termine; b) effettui la comunicazione (o effettui l adempimento richiesto) entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile; c) versi contestualmente l importo pari alla misura minima della sanzione (258 euro) esclusa la compensazione prevista. 35

36 L IRAP negli Enti Non Commerciali La base imponibile varia a seconda della natura dell attività esercitata, ossia a seconda che l ente: svolga esclusivamente attività istituzionale; svolga, oltre all attività istituzionale, attività commerciale senza avvalersi di regimi forfetari per la determinazione del reddito d impresa; svolga, oltre all attività istituzionale, attività commerciale avvalendosi di regimi forfetari per la determinazione del reddito d impresa Modalità di determinazione dell imposta: 1 - Sistema retributivo 2 - Sistema misto L aliquota di base Irap è fissata su base nazionale al 3,9% (le regioni con apposita delibera possono però prevedere aliquote diverse o esenzioni particolari). 36

37 Sistema retributivo Ente che svolge esclusivamente attività istituzionale retribuzioni spettanti al personale dipendente + redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente + compensi erogati per collaborazione coordinata e continuativa + compensi erogati per attività di lavoro autonomo occasionale + deduzioni spese per il personale - BASE IMPONIBILE IRAP = 37

38 Sistema misto Ente che svolge anche attività commerciale a) se determina il reddito in via ordinaria: BASE IMPONIBILE IRAP: metodo retributivo per la parte relativa all attività istituzionale + metodo ordinario previsto per le società di capitali (art. 5 del D.Lgs. n. 446/97) per la parte commerciale. b) se determina il reddito in via forfetaria: BASE IMPONIBILE IRAP = reddito d impresa calcolato in base al regime forfetario + retribuzioni sostenute per il personale dipendente, compensi spettanti ai co.co.co. e per prestazioni di lavoro autonomo occasionale + interessi passivi + deduzioni spese per il personale - 38

39 Legge 16 dicembre 1991, n. 398 PRINCIPALI CARATTERISTICHE: determinazione forfetaria del reddito imponibile; sistema forfetario di determinazione dell Iva a debito; esoneri e semplificazioni negli adempimenti contabili e formali. 39

40 Soggetti destinatari art. 1 L. 398/1991 associazioni sportive dilettantistiche senza fine di lucro art. 9 bis D.L. 417/1991 associazioni senza fini di lucro associazioni pro loco art. 90, comma 1, L. 289/2002 art. 2, comma 31, L. 350/2003 società sportive dilettantistiche costituite in società di capitali senza fine di lucro associazioni bandistiche, cori amatoriali ass. filodrammatiche, di musica e danza popolare legalmente costituite senza fini di lucro 40

41 Assenza del fine di lucro si realizza attraverso ildivietodidistribuire, anche in modo indiretto,utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell organizzazione; l ente senza scopo di lucro può svolgere attività commerciali e trarre anche un utile da questa attività che però deve essere reinvestito nell ente stesso e non può in alcun modo essere ripartito tra i partecipanti al sodalizio. PAGAMENTO DI COMPENSI AI SOCI: se previsto dalla normativa di riferimento se previsto anche dallo statuto entro determinati limiti criteri art. 10, comma 6, D.Lgs. n. 460/

42 Requisito oggettivo E necessario che, nel periodo d imposta precedente, i soggetti interessati abbiano conseguito, dall esercizio di attività commerciali, proventi per un importo non superiore a euro. Criterio applicabile Superamento del limite Enti di nuova costituzione nella determinazione del limite, i proventi commerciali devono essere individuati in base al criterio di cassa, per cui si deve tener conto, in mancanza di fattura, dei proventi incassati e, in presenza di fattura, dei proventi fatturati anche se non ancora riscossi. se nel corso del periodo d imposta si supera il limite di euro, il regime agevolato cessa automaticamente e, dal mese successivo a quello in cui è venuto meno il requisito oggettivo, occorre applicare il regime ordinario. l ammontare deve essere rapportato al periodo intercorrente fra la data di costituzione e il termine dell esercizio, computato in giorni. 42

43 Esercizio dell opzione I soggetti che vogliono optare per il regime di cui alla Legge n. 398/1991 devono comunicare l opzione: Ufficio della Siae territorialmente competente in base al domicilio fiscale Agenzia Entrate mediante la compilazione del quadro VO della dichiarazione annuale Iva comportamento concludente, cioè concreta attuazione sin dall inizio dell anno o dell attività L opzione è valida fino a quando non viene revocata e, una volta fatta, è vincolante per un periodo di cinque anni. 43

44 Imposte sui redditi iricaviderivantidall attivitàistituzionalenonsonotassati quelli derivanti da attività commerciale sono tassati applicando agli stessi un coefficiente di redditività pari al 3% ammontare proventi di natura commerciale X coefficiente di redditività 3% = REDDITO 30 + plusvalenze patrimoniali 250 = REDDITO IMPONIBILE 280 sottoposto a tassazione secondo l ordinaria aliquota Ires del 27,5% 44

45 Imposta sul Valore Aggiunto (art. 74, comma 6, DPR n. 633/1972) Determinazione dell Iva da versare in modo forfetario, applicando sui proventi conseguiti tre differenti percentuali detrazione: sui proventi conseguiti nell esercizio di attività commerciali connesse agli scopi istituzionali, spettacoli sportivi e pubblicità sulle fatture emesse per sponsorizzazioni 50% dell Iva a debito 10% dell Iva a debito per la cessione o concessione di diritti di ripresa televisiva o trasmissione radiofonica 1/3 dell Iva a debito I PROVENTI DERIVANTI DALL ATTIVITÀ ISTITUZIONALE NON SONO IMPONIBILI 45

46 Adempimenti e agevolazioni contabili da cosa si è esonerati cosa è obbligatorio tenuta delle scritture contabili e dei registri Iva; emissione di scontrini e/o ricevute fiscali; presentazione della dichiarazione Iva versare l Iva trimestralmente; conservare e numerare progressivamente le fatture d acquisto e le fatture emesse; annotare, nel registro previsto dal Decreto Ministeriale dell 11 febbraio 1997, anche con un unica registrazione, entro il 15 giorno di ogni mese, tutti i corrispettivi e gli altri proventi conseguiti nell esercizio di attività commerciali nel mese precedente; annotare distintamente, nel medesimo registro, gli eventuali proventi che non concorrono a formare il reddito imponibile, le plusvalenze patrimoniali e le operazioni intracomunitarie; redigere annualmente un rendiconto economico-finanziario; tenere il libro soci e il libro delle assemblee ; presentare la dichiarazione Mod. UNICO Enti non commerciali e il Mod. 770, nei casi in cui è previsto. 46

47 47

48 48

49 Libri sociali nessun obbligo civilistico di istituire i libri sociali riferimento alle norme statutarie sull ordinamento e sull amministrazione E opportuno istituire: - libro soci; - libro verbali assemblee; - libro verbali consiglio direttivo FUNZIONE - TRASPARENZA verso gli associati e i terzi - PROVA dello svolgimento di attività senza fine di lucro; - PROVA del perseguimento degli obiettivi statutari. FORMA - libera (senza obbligo di bollatura/vidimazione*), sia con registri manuali che in formato elettronico (fogli excel) - se in formato cartaceo numerare le pagine in maniera progressiva e non presentare pagine bianche, abrasioni o cancellature non leggibili. - se in formato elettronico garantire la non modificabilità dei dati inseriti, l autenticità e l integrità degli stessi. * la vidimazione consigliata per attribuire efficacia probatoria e data certa alle annotazioni 49

50 Tracciabilità delle somme (art. 25 Legge n. 133/1999) i pagamenti a favore di società, enti o associazioni sportive dilettantantistiche i versamenti da questi effettuati, se di importo superiore ad euro 516,46, devono essere eseguiti tramite conti correnti bancari o postali a loro intestati ovvero secondo altre modalità idonee a consentire all A.F. lo svolgimento di efficaci controlli BOLLETTINO C/C POSTALE BONIFICO BANCARIO ASSEGNO NON TRASFERIBILE BANCOMAT O CARTA DI CREDITO L inosservanza di tale disposizione comporta la decadenza dalle agevolazioni di cui alla Legge n. 398/1991 e l applicazione della sanzione prevista dall art. 11 del D.Lgs. n. 471/1997 (min. 258,00 max ,00) 50

51 Tracciabilità delle somme (art. 25 Legge n. 133/1999) società sportive dilettantistiche associazioni sportive dilettantistiche ass. bandistiche e cori amatoriali ass. filodrammatiche, di musica e danza popolare associazioni senza fini di lucro associazioni pro loco erogazioni liberali contributi a qualsiasi titolo quote associative proventi decommercializzati raccolte fondi sponsorizzazioni ogni altro provento compensi corrisposti ogni altro pagamento PROFILO SOGGETTIVO PROFILO OGGETTIVO 51

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