DISPENSE nella scuola dell infanzia (Dott. Corrado Muscarà)
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- Orsola Alfano
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1 DISPENSE Laboratori ludici nella scuola dell infanzia (Dott. Corrado Muscarà) 1-6
2 Con il termine laboratorio denominiamo un luogo o locale opportunatamente attrezzato di materiali, strumenti, apparecchiature ecc., per lo svolgimento di lavori, studi, ricerche, esperimenti. Modelli scolastici di riferimento a) Scuola attiva post-deweyana: - Dewey (Le officine lavoro); - Kilpatrick (Il metodo dei progetti); - Washburne (Il metodo Winnetka); - Parkhurst (Il Piano Dalton). b) Scuola a tempo pieno italiana: - La pedagogia popolare degli anni 70; - De Bartolomeis (Il sistema dei laboratori). Legge n. 53/2003: Normativa italiana di riferimento La Riforma scolastica - Indicazioni Nazionali per i Piani delle attività educative nelle Scuole dell infanzia; - Raccomandazioni per l attuazione delle Indicazioni Nazionali; - Parte IV Didattica ed organizzazione. Definizione di scuola dell infanzia: ambiente educativo di esperienze concrete e di apprendimenti riflessivi che integra, in un progresso di sviluppo unitario, le differenti forme del fare, del sentire, del pensare, dell agire relazionale, dell esprimere, del comunicare, del gustare il bello e del conferire senso da parte dei bambini. Finalità della scuola dell infanzia italiana 1) sviluppo dell autonomia; 2) sviluppo delle competenze; 3) sviluppo dell identità: 4) sviluppo della cittadinanza 2-6
3 I Campi di esperienza 1) Il sé e l altro (Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme); 2) Il corpo in movimento (l identità, l autonomia, la salute); 3) I linguaggi, la creatività, l espressione (la gestualità, l arte, la musica, la multimedialità); 4) I discorsi e le parole (la comunicazione, la lingua, la cultura); 5) La conoscenza del mondo (lo spazio, l ordine, la misura, il tempo, la natura). L organizzazione scolastica - le sezioni; - le intersezioni (i laboratori). Tipologia di laboratori nella scuola dell infanzia Nella scuola dell infanzia (Didattica ed organizzazione delle Raccomandazioni), troviamo tre tipologie di laboratori: 1) i laboratori per attività di simulazione fanno riferimento al gioco del far finta. In essi il bambino sviluppa e approfondisce quelle competenze che già esprime nella sezione, potenzia i processi di simbolizzazione, di fantasia, di creatività e di immaginazione; 2) i laboratori per la fruizione e per la produzione dei linguaggi non verbali fanno riferimento agli itinerari didattici relativi al campo di esperienza dei media. I linguaggi non verbali, nei laboratori, possono essere più approfonditi poiché si intersecano con altri campi di esperienza, come per esempio quelli relativi al corpo e al movimento (linguaggio motorio). In questo caso avremo i giochi dei mimi, della danza ritmica e delle esercitazioni musicali; 3) i laboratori per l elaborazione di specifici progetti si riferiscono a quelle attività dove il bambino, da un lato si proietta nel futuro, lavora con l immaginazione, con la fantasia, dall altro non si distacca dalla realtà e quindi impara a progettare attività realizzabili ma soprattutto verificabili, a formulare ipotesi e nello stesso tempo a verificarle. 3-6
4 Principali caratteristiche pedagogico-didattiche dei laboratori I laboratori: - offrono ai bambini momenti esperenziali ludico-educativi; - offrono la possibilità di realizzare autentiche intersezioni tra attività pratiche e attività teoriche; - apprendimento del metodo della ricerca; - comprensione del valore della democrazia; - permettono l avviamento di processi meta-costruttivi; - eliminano la diffrazione pedagogica tra insegnante e allievo; - consentono di organizzare ed offrire un menù didattico ricco di piatti freddi e piatti caldi; - consentono la realizzazione di relazioni inclusive, situazioni cooperative e collaborative; - offrono un clima che promuove l atteggiamento prosociale (valorizzazione degli aspetti positivi di tutti i compagni; - consentono di formulare risposte pedagogiche speciali; - permettono il coinvolgimento dei genitori. L educatore L educatore deve: - sapere (avere padronanza culturale); - saper fare (avere padronanza metodologica); - saper stare con gli altri (capacità di controllo delle dinamiche di comunicazione e di socializzazione e rapporto empatico); - saper essere (avere professionalità pedagogica nell ambito delle scienze dell educazione). L educatore deve essere in grado di: - organizzare e prevedere tutto il materiale occorrente; - distribuire i compiti, quindi, gli obiettivi da raggiungere; - coordinare i lavori con molta flessibilità; - porre tutti i partecipanti nelle condizioni di poter lavorare sinergicamente, con serenità e con entusiasmo; - porre fiducia ed attenzione; - offrire sostegno a tutti; - essere capace di problem solving (intervenire con tempestività); - mantenere alto il livello di partecipazione a tutti i soggetti; - condurre una didattica che facilità l apprendimento; 4-6
5 - scegliere ed attuare sistemi di valutazione e di verifica. Principali strategie didattiche Didattica di riferimento: la didattica dell animazione educativa (M. Gennari) Strategie didattiche: - problem solving; - learning by doing; - modelling; - approccio tutoriale. 5-6
6 Bibliografia di riferimento - Bruner J, Dopo Deewy, tr. it., Armando, Roma Catalfamo A., La ricerca didattica. Aspetti e problemi, Pellegrini, Cosenza Cottini L., Didattica speciale e integrazione scolastica, Carocci, Roma Frabboni F., Il laboratorio, Laterza, Bari-Roma Fratini C., Nuove prospettive psicologiche nell approccio ai problemi dell handicap, in AA.VV., Introduzione alla pedagogia speciale, Laterza, Bari-Roma Gennari M, Istituzioni di didattica, in ID., Didattica generale, Bompiani, Bergamo Gennari M, G. Sola, Didattica e animazione nell extrascolastico, in M. Gennari, Didattica generale, Bompiani, Bergamo Johnson Q.W., Johnson R.T., Holubec E.J., Apprendimento cooperative in classe. Migliorare il clima emotive e il rendimento, tr. it., Erikson, Trento Laneve C., Insegnare nel laboratorio. Linee pedagogiche e tratti organizzativi, La Scuola, Brescia M.I.U.R., Indicazioni per il curricolo per la scuola dell infanzia e per il primo ciclo d istruzione, Tecnodid, Napoli Michelin Salomon A., Strategie per la costruzione di un ambiente di apprendimento motivante, in I. Fiorin (a cura di), La scuola dell infanzia nello scenario della riforma. Prospettive pedagogiche e didattiche, La Scuola, Brescia Tizzi E. W., Il Progetto didattico, in M. Gennari (a cura di), Didattica generale, Bompiani, Bergamo Valdrè L, Laboratorio, in M. Laeng (a cura di), Enciclopedia pedagogica, La Scuola, Brescia
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