Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

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1 GLI INTERVENTI DI CAPACITY BUILDING A BENEFICIO DEI COMUNI REALIZZATI DA ANCI NELL AMBITO DEL FONDO EUROPEO PER L INTEGRAZIONE DEI CITTADINI DEI PAESI TERZI Piano di Azione per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza ed integrazione dei cittadini stranieri nei Piccoli Comuni Workshop finale Sala delle Colonne Palazzo Civico di Torino 22 giugno 2015

2 Il contesto istituzionale Il Ministero dell Interno - Dipartimento per le Libertà civili e l Immigrazione e l Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), nell ambito dei progetti finanziati dal Fondo Europeo per l Integrazione (FEI), hanno attuato a partire dal 2010, e per quattro annualità, un Programma di Formazione Integrata che ha coinvolto tutto il panorama nazionale dei Comuni italiani di maggiori dimensioni demografiche, volto a incrementare le conoscenze e le competenze tecnico-giuridiche dei Dirigenti e dei Responsabili comunali impegnati nella gestione dei fenomeni migratori. Nella quinta e ultima annualità del FEI (2015), il Ministero e l ANCI hanno attivato il Piano di Azione per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza ed integrazione dei cittadini stranieri nei Piccoli Comuni, con l obiettivo di aumentare le competenze di Amministratori, Dirigenti e Responsabili comunali in riferimento alla progettazione e alla gestione, anche in maniera associata, di strategie di integrazione e migliorare il livello dei servizi erogati ai cittadini stranieri. 2

3 Obiettivi POTENZIARE LE CAPACITÀ DI SVILUPPO, APPLICAZIONE E MONITORAGGIO DI POLITICHE PER L INTEGRAZIONE E L INCLUSIONE DEI CITTADINI STRANIERI, MEDIANTE: Il consolidamento delle conoscenze e delle competenze tecnico-giuridiche dei dirigenti e responsabili dei settori comunali impegnati nella gestione dei fenomeni migratori, anche in riferimento alla progettazione ed alla gestione di strategie di integrazione; Il supporto ai Piccoli Comuni nel percorso di integrazione dei processi organizzativi che, sulla base della normativa vigente, non dovranno più essere riferiti al singolo Comune ma alle aggregazioni mediante cui sono esercitate le funzioni fondamentali dei Comuni medesimi; Il rafforzamento della cooperazione delle reti istituzionali impegnate nella gestione dell immigrazione che coinvolgono i Comuni, le Prefetture (Sportelli Unici per l Immigrazione), le Questure, gli Uffici Provinciali del Lavoro, il Terzo settore e per i Piccoli Comuni la promozione di nuove entità associative; La mappatura, l analisi e il confronto delle esperienze maggiormente significative e delle migliori soluzioni maturate dai Comuni; La condivisione e la diffusione del patrimonio di esperienze maturate sui temi in esame. 3

4 Competenze tecnico giuridiche I Comuni devono gestire una fase di innovazione che richiede conoscenze specialistiche di tipo tecnico-giuridico per un efficace pianificazione dei servizi e delle politiche comunali nella gestione dell immigrazione. I dirigenti e i responsabili comunali necessitano di strumenti conoscitivi per analizzare il fenomeno ed accrescere il grado di sinergia, cooperazione e scambio informativo sia all interno dell Amministrazione sia nei confronti degli Enti terzi (Prefetture, Questure, ecc.). 4

5 Soluzioni organizzative I Comuni sono nel loro complesso da tempo coinvolti nella gestione dei fenomeni migratori e in molti casi hanno attivato buone prassi ed efficienti sportelli per l immigrazione. Nello specifico per i Piccoli Comuni, nell ambito del processo di riordino istituzionale e di stabilizzazione della finanza pubblica, è stata prevista l obbligatorietà della gestione associata, mediante Unione di Comuni o Convenzione, di tutte le funzioni fondamentali, entro il 31 dicembre 2015 (legge n. 147/2013, legge n. 56/2014, legge n. 11/2015). Ha costituito quindi una priorità l approfondimento e la condivisione delle migliori soluzioni organizzative adottate dai Comuni a livello locale per l erogazione di servizi ai cittadini stranieri. 5

6 Reti istituzionali La presenza di un efficace rete istituzionale a livello locale consente di coniugare l esigenza di sicurezza del territorio con la migliore integrazione ed inclusione dei cittadini stranieri. L obiettivo primario del rafforzamento e dello sviluppo delle attuali reti istituzionali per la gestione dei fenomeni migratori si concretizza favorendo l'instaurarsi della massima cooperazione tra gli organi centrali e periferici dello Stato e le Amministrazioni locali nel rispetto delle specifiche responsabilità e funzioni. 6

7 Settori comunali coinvolti negli interventi Sono stati identificati come prioritari i settori che tradizionalmente e per primi nella struttura comunale vengono coinvolti nella gestione del fenomeno immigrazione: Servizi Demografici; Servizi alla persona/sociali; Servizi all immigrazione, Sportelli immigrati; Polizia Municipale. Nell ottica di promuovere una gestione sinergica del fenomeno da parte delle Amministrazioni comunali, sono risultati destinatari anche le aree e i settori funzionali trasversali e/o di programmazione e controllo quali la segreteria generale, gli affari generali, l URP, etc. Gli ambiti tematici degli interventi sono stati individuati sulla base della costante opera di ascolto e di analisi svolta da ANCI, relativamente alle esigenze espresse dai Comuni e che emergono dal contatto quotidiano con i cittadini stranieri. 7

8 Figure professionali coinvolte Per quanto attiene alle figure professionali destinatarie degli interventi della formazione, sono state considerate prioritarie le figure apicali impegnate nella gestione dei fenomeni migratori : Sindaci/Assessori/Consiglieri; Segretari comunali; Dirigenti; Responsabili di servizio. La formazione è stata accessibile anche a figure professionali tecniche/operative impegnate nella gestione diretta del rapporto con i cittadini stranieri (funzionari/istruttori). Tali figure spesso svolgono un ruolo chiave e/o sono titolari di posizioni organizzative soprattutto nei Comuni di minore dimensione demografica. 8

9 Gli interventi di Capacity building realizzati nell ambito delle P.A del Fondo FEI 1. Dal 2010 al 2014, nell ambito delle P.A del Fondo FEI, le quattro edizioni del Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza ed integrazione dei cittadini stranieri, rivolto a tutti i Comuni italiani sopra i abitanti. 2. Nel 2014/2015, nell ambito della P.A del Fondo FEI, il Piano d Azione per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza ed integrazione dei cittadini stranieri nei Piccoli Comuni. 9

10 Il piano degli interventi Seminari tematici e Strumenti di supporto a distanza Gli interventi, nel complesso delle cinque annualità, si sono articolate su due principali azioni integrate: Seminari tematici in aula, della durata di 2 giornate consecutive. Strumenti di supporto a distanza, attraverso i quali il discente ha potuto approfondire in modo autonomo i temi affrontati. 10

11 Seminari tematici I temi trattati in aula nel corso delle cinque annualità: Semplificazione e procedure amministrative in materia di immigrazione; I modelli organizzativi comunali per l accoglienza e l integrazione dei cittadini stranieri; Il ruolo dei Comuni nell accoglienza, protezione ed integrazione dei Minori stranieri non accompagnati; Le aggregazioni dei Comuni, Unioni e Convenzioni, tra funzioni e servizi per l immigrazione. I seminari in aula sono stati condotti da un team di esperti individuati da ANCI e con consolidata esperienza in materia di immigrazione nell ambito dei servizi comunali. 11

12 Gli Strumenti di supporto a distanza Il Forum telematico sull Immigrazione, organizzato in via sperimentale nella seconda edizione del Programma di formazione, è diventato parte integrante delle attività. L evento, nel corso degli anni, ha dato la possibilità ai Comuni beneficiari delle annualità di formazione di formulare online agli esperti ANCI ed ANUSCA quesiti di natura giuridico-amministrativa, organizzativa e procedurale sui temi relativi alla gestione ed alla integrazione dei cittadini stranieri. I documenti di approfondimento giuridico normativo, che sono stati elaborati su tutte le tematiche, relative all immigrazione di utilità per i funzionari comunali, hanno avuto l obiettivo di integrare gli argomenti trattati in aula secondo un percorso logico strutturato. Tutti i documenti prodotti sono stati resi disponibili e consultabili nelle aree riservate dei vari siti progettuali realizzati nel corso delle cinque annualità

13 Comuni beneficiari degli interventi delle cinque annualità 13

14 Le cinque annualità del Piano di Intervento in cifre I seminari tematici 44 seminari di due giornate ciascuno funzionari comunali partecipanti 743 Comuni partecipanti alle attività d aula 2,2 funzionari comunali in media partecipanti per Comune 14

15 Le cinque annualità del Piano di Interventi in cifre I referenti comunali partecipanti alle attività d aula Emilia Romagna Abruzzo - Molise Basilicata Calabria Campania Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche 71 Piemonte - Valle D'Aosta Totale partecipanti Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Alto Adige Umbria Veneto 15

16 Le cinque annualità del Piano di Interventi in cifre I Comuni partecipanti alle attività d aula Abruzzo - Molise Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte - Valle D'Aosta Totale partecipanti Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Alto Adige 5 15 Umbria Veneto 16

17 Le cinque annualità del Piano di Interventi in cifre I partecipanti per servizio comunale di appartenenza Servizi specifici agli immigrati 12,25% Ente sovracomunale 1,62% Polizia Municipale 9,34% Altro 7,03% Non specificato 1,74% Sindaco/Assessore/Consigliere comunale 2,5% Servizi sociali - Servizi alla persona 35,80% Servizi demografici 30,34% 17

18 Le cinque annualità del Piano di Interventi in cifre La rilevazione dei modelli organizzativi Nel corso delle cinque annualità è stata realizzata una specifica azione per la rilevazione dei modelli organizzativi per l erogazione dei servizi a beneficio della cittadinanza straniera. La rilevazione è stata effettuata tramite un questionario compilabile online. Complessivamente sono state compilate circa 300 Schede di rilevazione. I risultati di tale rilevazione sono stati sintetizzati in specifici report annuali consultabili nei siti progettuali. L ultimo report è consultabile sul sito: 18

19 Le cinque annualità del Piano di Interventi in cifre La rilevazione dei modelli organizzativi Elemento qualificante del Report è il posizionamento dei Comuni, sulla base delle risposte ottenute, in un diagramma avente come assi cartesiani i due parametri individuati come più caratterizzanti per la gestione del fenomeno migratorio da parte dei Comuni che erogano servizi ai cittadini stranieri. Per i Comuni di maggiore dimensione, coinvolti nelle prime quattro annualità, i parametri considerati sono: organizzazione (che riflette una programmazione consapevole dell Ente); flessibilità (che è caratteristica peculiare dei servizi all immigrazione). Per i Piccoli Comuni coinvolti nel Piano di Azione i parametri considerati sono: grado di gestione associata dei servizi per i cittadini stranieri; Livello di organizzazione dei Comuni nella gestione del fenomeno migratorio. 19

20 Il diagramma di posizionamento per i Comuni edizioni dal Organizzazione I QUADRANTE Elevata organizzazione Bassa flessibilità «Rigido ed efficiente» IV QUADRANTE Bassa organizzazione Bassa flessibilità «Fragile, non consapevole» II QUADRANTE Elevata organizzazione Elevata flessibilità «Aperto ed efficace» III QUADRANTE Bassa organizzazione Elevata flessibilità «Volenteroso ma non strutturato» Flessibilità 20

21 Il diagramma di posizionamento per i Comuni edizioni dal

22 Il diagramma di posizionamento per i Piccoli Comuni Livello di organizzazione del Comune nella gestione del fenomeno migratorio II QUADRANTE «Alta organizzazione- Alto grado di gestione associata» I QUADRANTE «Alta organizzazione- Basso grado di gestione associata» IV QUADRANTE «Bassa organizzazione- Basso grado di gestione associata» III QUADRANTE «Bassa organizzazione- Alto grado di gestione associata» Grado di gestione associata dei servizi per i cittadini stranieri 22

23 Il diagramma di posizionamento per i Piccoli Comuni 23

24 Il Piano di Azione per l innovazione l dei processi organizzativi di accoglienza ed integrazione dei cittadini stranieri nei Piccoli Comuni Focus sull ultima ultima annualità di progetto A.P

25 Il contesto strategico del Piano di Azione Il Piano di Azione si è rivolto ai Comuni con popolazione fino a abitanti ed alle Unioni di Comuni. Nell ambito del processo di riordino istituzionale e di stabilizzazione della finanza pubblica, i Comuni con popolazione residente fino a abitanti, sono stati interessati da interventi normativi, sia sul piano ordinamentale che finanziario, che ne modificano profondamente le condizioni di funzionamento. Le norme che regolano l obbligatorietà della gestione associata hanno imposto la gestione associata, mediante Unione di Comuni o Convenzione, di tutte le funzioni fondamentali, entro il 31 dicembre Le Unioni di Comuni sono i nuovi soggetti della programmazione territoriale e costituiscono uno strumento significativo dell Autonomia comunale e della governance territoriale fondata sulla cooperazione intercomunale. 25

26 I Comuni e le Unioni beneficiarie del Piano di azione Il Piano di Azione è stato rivolto gratuitamente ai Comuni con popolazione fino a abitanti e in questa edizione ha coinvolto il Piemonte, Toscana, Puglia e Sicilia ed alle Unioni di Comuni. Il numero di Comuni beneficiari delle quattro Regioni coinvolte è pari a e rappresentano oltre 2 milioni di cittadini residenti, dei quali più del 5% sono stranieri, mentre le Unioni di Comuni presenti sul territorio sono

27 Le azioni specifiche del Piano di azione Orientamento ed affiancamento alla Amministrazioni Locali interessate sia nella fase di apprendimento dei nuovi modelli e strumenti di gestione dei servizi per l integrazione sia nella fase di loro prima applicazione in ambito operativo. Diffusione e trasferimento di buone prassi ed esperienze con il coinvolgimento diretto di Comuni in qualità di Enti capofila di gestioni associate. Elaborazione e predisposizione di Quaderni operativi. 27

28 Orientamento ed affiancamento Capacity building days Attività seminariali frontali per il rafforzamento della capacity building di Amministratori, Dirigenti e Responsabili comunali sviluppati su due ambiti principali: Ambito 1 Piccoli Comuni ed Unioni di Comuni: quali modelli organizzativi per l accoglienza e l integrazione dei cittadini stranieri? Ambito 2 I Servizi Demografici: un ruolo primario nel rapporto diretto con il cittadino immigrato. 28

29 I risultati del Piano di Azione I Capacity Building Days Regione Data Sede Comuni partecipanti Funzionari partecipanti Media partecipanti per comune Puglia Febbraio Campi Salentina ,5 Toscana 4-5 Marzo Firenze ,0 Sicilia Marzo Messina ,7 Sicilia Marzo Palermo ,1 Toscana 9-10 Aprile Arezzo ,4 Piemonte Aprile Novara ,7 Piemonte 6-7 Maggio Cuneo ,9 Piemonte Maggio Torino ,9 Totali ,2 29

30 La valutazione dei partecipanti ai seminari del Piano di Azione Seminario Media (scala 1-5) 1) In che modo ritiene che gli argomenti trattati siano stati approfonditi? 4,5 2) Come valuta il tempo dedicato agli argomenti? 4,3 3) Come valuta il tempo dedicato ai quesiti e alle risposte? 4,4 4) In che misura ritiene che i temi trattati saranno utili per il suo lavoro? 4,4 5) Come valuta il materiale didattico distribuito? 4,6 Quale è la sua valutazione complessiva del seminario? 4,5 Relatore Media (scala 1-5) 1) Conoscenza della materia trattata 4,7 2) Chiarezza nella presentazione e nell approfondimento degli argomenti 4,7 3) Utilizzo di esempi e casi concreti 4,6 Quale è la sua valutazione complessiva del relatore? 4,7 30

31 Forum telematico Diritti riconosciuti e prassi amministrative L'anagrafe di fronte all'emergenza immigrazione maggio e 3-4 giugno Gli esperti ANCI hanno risposto online a 85 quesiti posti dai Comuni su temi quali: la semplificazione e le procedure amministrative in materia di immigrazione la registrazione anagrafica del cittadino immigrato i certificati di idoneità alloggiativa i titoli di soggiorno i rapporti di parentela all interno della famiglia multietnica l autocertificazione in materia di cittadinanza l accesso alle prestazioni sociali i modelli organizzativi per la gestione locale, anche in forma aggregata, dei servizi relativi all immigrazione l accoglienza dei Minori stranieri non accompagnati, ecc.. L archivio dei quesiti e delle risposte è consultabile alla pagina: In totale nel corso delle 4 edizioni del Forum telematico sono stati evasi 548 quesiti. 31

32 Diffusione e trasferimento buone prassi La diffusione ed il trasferimento delle buone prassi ha visto il coinvolgimento diretto di Comuni testimonial, in qualità di Enti capofila di gestioni associate, caratterizzati da una significativa esperienza in tema di politiche di integrazione. Sono state realizzate e messe a disposizione tramite il sito di progetto dei beneficiari delle video-interviste in cui il referente dell Ente testimonial ha illustrato il proprio approccio organizzativo, i punti di forza, le criticità affrontate e le modalità operative per realizzare il proprio modello organizzativo. Gli stessi Comuni testimonial, sono stati coinvolti in una sessione di approfondimento in cui gli Enti beneficiari del progetto hanno posto, online, al referente del Comune i propri quesiti e chiarimenti, per potere trasferire e replicare la buona prassi sul proprio territorio. 32

33 I quaderni operativi sono: Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi I Quaderni operativi Quaderno delle buone prassi contenenti una raccolta ragionata delle migliori buone prassi rilevate, da trasferire a tutta la platea nazionale di Piccoli Comuni. Quaderno normativo con una raccolta ragionata della normativa relativa alla gestione del fenomeno migratorio nei piccoli Comuni e nelle Unioni di Comuni e loro Consorzi e Associazioni, anche alla luce delle norme che prevedono, per i Comuni con popolazione fino a abitanti (ovvero fino a se appartenenti o appartenuti a Comunità montane), l'obbligatorietà della gestione associata delle funzioni loro assegnate mediante Unione di Comuni o Convenzioni. 33

34 Il sito web del Piano Azione Immigrazione Attraverso il sito di progetto è possibile consultare : Il materiale didattico Gli aggiornamenti normativi Le risposte fornite ai quesiti posti nel corso del Forum telematico I documenti istituzionali Le videointerviste con i referenti delle buone prassi I quaderni operativi 34

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