SOMMARIO n. 99. Amici del bar Margherita (Gli)... Angeli e Demoni... Antichrist... Appaloosa... Battaglia per la Terra in 3D...

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1 SOMMARIO n. 99 Anno XV (nuova serie) n. 99 maggio-giugno 2009 Bimestrale di cultura cinematografica Edito dal Centro Studi Cinematografici ROMA - Via Gregorio VII, 6 tel. (06) Sito Internet: info@cscinema.org Aut. Tribunale di Roma n. 271/93 Abbonamento annuale: euro 26,00 (estero $50) Versamenti sul c.c.p. n intestato a Centro Studi Cinematografici Spedizione in abb. post. (comma 20, lettera C, Legge 23 dicembre 96, N. 662 Filiale di Roma) Si collabora solo dietro invito della redazione Direttore Responsabile: Flavio Vergerio Direttore Editoriale: Baldo Vallero Cast e credit a cura di: Simone Emiliani Segreteria: Cesare Frioni Redazione: Marco Lombardi Alessandro Paesano Carlo Tagliabue Giancarlo Zappoli Hanno collaborato a questo numero: Veronica Barteri Elena Bartoni Chiara Cecchini Tania Di Giacomantonio Fabio de Girolamo Marini Silvio Grasselli Elena Mandolini Diego Mondella Fabrizio Moresco Francesca Piano Manuela Pinetti Valerio Sammarco Stampa: Tipostampa s.r.l. Via dei Tipografi, n. 6 Sangiustino (PG) Nella seguente filmografia vengono considerati tutti i film usciti a Roma e Milano, ad eccezione delle riedizioni. Le date tra parentesi si riferiscono alle prime nelle città considerate. Amici del bar Margherita (Gli)... Angeli e Demoni... Antichrist... Appaloosa... Battaglia per la Terra in 3D... Canto di Paloma (Il) Again Ritorno al liceo... Disastro a Hollywood... Estate ai Caraibi (Un )... Fortapàsc... Franklyn... Fuga dal Call Center... Fuori menù... Garage... Hannah Montana The Movie... Io & Marley... Lezioni d amore... Look Both Ways Amori e disastri... Louise-Michel... Notte al museo 2 (Una) La fuga... Quarantena... Reader (The) A voce alta... Riunione di famiglia... Rocknrolla... Sacro e profano... Sbirri... Sogno nel casello (Il)... Star System... Terazza sul lago (La)... Terminator Salvation... Ti stramo... Ultimo crodino (L )... Uninvited (The)... Uomini che odiano le donne... Vincere

2 Film Tutti i film della stagione VINCERE Italia/Francia, 2009 Regia: Marco Bellocchio Produzione: Mario Gianani per OffSide/Rai Cinema/Celluloid Dreams Productions in collaborazione con Istituto luce Distribuzione: 01 Distribution Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto: Marco Bellocchio Sceneggiatura: Marco Bellocchio, Daniela Ceselli Direttore della fotografia: Daniele Ciprì Montaggio: Francesca Calvelli Musiche: Riccardo Giagni Scenografia: Marco Dentici Costumi: Sergio Ballo Produttore esecutivo: Olivia Sleiter Direttore di produzione: Lilia Cioccarelli Casting: Stefania De Santis Aiuto regista: Francesca Polic Greco Operatori: Matteo Carlesimo Operatore Steadicam: Matteo Carlesimo Art director: Briseide Siciliano Trucco: Francesco Nardi Acconciature: Patrizia Corridoni Supervisore effetti speciali: Fabio Traversari Effetti visivi: Massimo Cipollina Supervisore effetti visivi: Stefano Marinoni Suono: Gaetano Carito Interpreti: Giovanna Mezzogiorno (Ida Dalser), Filippo Timi (Benito Mussolini), Fausto Russo Alesi (Riccardo Paicher), Michela Cescon (Rachele Guidi), Pier Giorgio Bellocchio (Pietro Fedele), Corrado Invernizzi (dottor Cappelletti), Paolo Pierobon (Giulio Bernardi), Bruno Cariello (Giudice), Francesca Picozza (Adelina), Simona Nobili (Madre Superiora), Vanessa Scalera (Suora Misericordiosa), Giovanna Mori (La Tedesca), Silvia Ferretti (Scarpette Rosse), Corinne Castelli (Lacrime), Patrizia Bettini (La Cantante), Fabrizio Costella (Il piccolo Benito Albino) Durata: 128 Metri: , Milano. Benito Mussolini è un giovane e arrembante giornalista del quotidiano socialista L Avanti. Un giorno, mentre sta sfuggendo alle guardie, dopo aver guidato un infiammato corteo da cui si levano inni minacciosi contro il Re, si imbatte per caso in una donna. Lei si chiama Ida Dalser, è originaria della provincia di Trento e gestisce un atelier di moda. Tra i due, che si frequentano clandestinamente, scoppia subito una passione sfrenata, fatta di focosi e concitati incontri amorosi. Nel momento in cui l Italia si trova a scegliere se partecipare o meno alla Prima Guerra mondiale, Mussolini si schiera a fianco degli interventisti, rinnegando così la sua iniziale posizione di convinto pacifista. Capisce che questa è finalmente l occasione giusta per dar sfogo alle sue grandi ambizioni politiche. Fonda quindi un nuovo giornale, Il Popolo d Italia, grazie anche al generoso contributo in denaro della Dalser, disposta a vendere tutti i suoi averi per amore del suo uomo. Due anni più tardi, dalla loro relazione, nasce Benito Albino, che egli riconosce come suo figlio naturale. Nel frattempo, però, Mussolini si è sposato con Rachele Guidi, una donna di umili origini dalla quale ha avuto una figlia, Edda. Quando Ida scopre la verità, offesa e umiliata, cerca in tutti i modi di rivendicare il suo status di unica moglie legittima appellandosi alle autorità. Ma, malgrado i tentativi, più volte andati a vuoto, di riconciliarsi con l ex amante, la donna viene mandata in esilio assieme a suo figlio piccolo. Condotta a forza a Sopramonte (Trento), a casa della sorella e del cognato Riccardo (cui viene assegnata la tutela del bambino), è sorvegliata giorno e notte dagli uomini di Mussolini. Quest ultimo, che lei non riuscirà più a vedere, se non attraverso le immagini dei cinegiornali, nel 1922 si insedia al governo, dando inizio alla sua folle e vertiginosa scalata al potere. Il gesto avventato di avvicinarsi al ministro Fedele (braccio destro del Duce) costa alla Dalser l arresto e l imprigionamento nel manicomio di S. Clemente a Venezia. Qui, dove viene dichiarata insana di mente, seppur costretta a vivere lontana dal figlio e in condizioni di prostrazione, ha comunque la forza di urlare la propria rabbia per il torto che ha subìto. Nel 1927, dopo essere stata trasferita al nosocomio di Pergine Valsugana, viene definitivamente interdetta. Anche Benito Albino, strappato alle cure dello zio per essere affidato legalmente al podestà fascista Bernardi, finisce per essere rinchiuso, prima in un istituto di suore e poi, alcuni anni dopo, anch egli in un ospedale psichiatrico. Qui vi morirà nel 1942, cinque anni dopo sua madre, deceduta a seguito di un emorragia cerebrale. 2

3 Film Tutti i film della stagione N el 2006, il quotidiano francese Le Monde, commentando il film Il regista di matrimoni, coniò per il suo autore la seguente definizione: «l ultimo iconoclasta». Il piacere e la fascinazione per l immagine (che nei decenni si è fatto vero e proprio culto, come d altronde è stato per il maestro Buñuel) sono il motore trainante di tutto il cinema di Marco Bellocchio. Dallo sconvolgente esordio di I pugni in tasca (1965), all ultima fatica Vincere. Anche in questa pellicola, infatti, non si può non rimanere rapiti dalla magistrale abilità di metteur en scène (inteso come costruttore di immagini ) dell artista piacentino. Citiamo solo qualche esempio. Ida Dalser attraversa una Milano scossa dai primi fermenti della Grande Guerra: in un clima convulso di panico generale, in cui masse di dimostranti scappano alla rinfusa, lei emerge da una nuvola di fumo e porta tranquillamente a spasso in carrozzella l appena nato Benito Albino. O ancora: Mussolini, reduce dalla battaglia sul Carso, giace ferito in un letto in mezzo a una chiesa adibita per l occasione a ospedale militare. Mentre sul soffitto vengono proiettate le scene relative alla crocifissione del Cristo. Infine, sul magico sfondo di una gelida notte imbiancata dalla neve, un affranta (anche se mai indomita) Dalser si arrampica alle grate del manicomio per gettare le innumerevoli lettere scritte ma mai recapitate al Duce. Le sequenze sopra descritte (seppur in sintesi per ovvie ragioni di spazio) confermano la ricchezza visiva del linguaggio di Bellocchio, più che mai stratificato: gli inserti di repertorio in bianco e nero, finemente assemblati dalla Calvelli, rischiano, a volte, perfino di sovraccaricare la narrazione. Ma quelle ammalianti immagini rivelano anche l inesauribile potenziale evocativo. Qui la labile soglia che separa la realtà dall immaginazione viene ad annullarsi (proprio come auspicavano i benamati surrealisti), in nome di una dimensione quasi lisergica in cui vige uno stato di permanente epifania. A fronte di tutto ciò, appare tempo sprecato disquisire intorno alla verosimiglianza o meno del soggetto. Corrisponde a verità il fatto che i documenti ufficiali attestanti il matrimonio tra Mussolini e la sua amante non siano mai stati ritrovati. Ma è altrettanto legittimo dare atto al regista di avere raccontato le presunte nozze come se fosse una fantasia a occhi aperti della donna. D altra parte il Maestro di Bobbio non è nuovo alle sfide: ama confrontarsi con pagine di storia scomode e controverse per UN ESTATE AI CARAIBI Italia, 2009 poterle poi plasmare a propria immagine e somiglianza. Vi ricordate la fuga di Aldo Moro, scappato ai suoi sequestratori, nel finale a sorpresa di Buongiorno, notte? Sono pochi gli autori che possono permettersi la libertà di questi slanci onirici. I sogni e gli ideali hanno il potere di cambiare il destino del mondo. Non è un caso, quindi, che Bellocchio abbia scelto un eroina dimenticata come la Dalser, ribelle e temeraria, per declinare per l ennesima volta il suo cinema antagonista. Le regole e le istituzioni non sono mai andate giù al nostro cineasta più arrabbiato. Sarà per questo che i Festival non lo hanno mai premiato come invece avrebbe meritato.... Il suo sguardo non riconciliato si posa sull Italia meschina e autoritaria del Ventennio fascista, dove per sopravvivere era necessario recitare una parte, ovvero tacere. Dove chi non era disposto a sottostare ai dettami del regime, veniva bollato come pazzo e recluso a vita come la protagonista, con tanto di camicia di forza. Le matte da slegare tanto per richiamare alla mente una pellicola cara al regista compaiono attraverso insistiti flashback dal sapore vagamente sinistro. L unica donna capace di tenere testa al Dux, nell interpretazione sofferta e granitica di Giovanna Mezzogiorno, emerge quale vera e propria icona futurista: provocatoria e incendiaria più di qualsiasi verso di Marinetti o tela di Boccioni. Ma anche istintiva, carnale e passionaria, come testimoniano le prolungate scene di sesso della prima parte del film (amplessi così intensi non si ricordavano dai tempi dello scandaloso Il diavolo in corpo). In queste scene di intimità non è da meno neppure il suo partner, che dispone della sua amante come fosse una preda o un bottino di guerra. Filippo Timi; senza per nulla assomigliare al capopopolo fascista, riesce comunque a veicolare, emozioni e pulsioni dirompenti. Anche solamente col suo sguardo patibolare, con i suoi occhi arroventati di sangue. La recitazione, a tratti fin troppo esasperata nei toni e nei gesti, è un rischio ampiamente calcolato, voluto. Ciò che Bellocchio ha voluto infatti rappresentare è la caricatura e la follia del potere. Basti pensare alle scene in cui un adulto Albino, prima di fronte ai suoi compagni e poi in manicomio (con il volto ferito e i denti rovinati), fa l imitazione del padre parlando perfino in tedesco. Dinamico, energico e chiaroscurale, nella regia come nel montaggio e nella scelta dei temi musicali, Vincere è un opera di avanguardia, proprio come è il movimento artistico che si propone di fotografare. Perché sprigiona da ogni inquadratura l ansia di nuovo, di modernità, l utopia del progresso. Forse, soltanto nel secondo dopoguerra, il nostro Paese ha conosciuto da vicino e coltivato la stessa fiducia nell avvenire. Oggi, purtroppo, di quel sano e positivo entusiasmo non è rimasta alcuna traccia. Diego Mondella Regia: Carlo Vanzina Produzione: International Video 80/Medusa Film. In collaborazione con Sky Distribuzione: Medusa Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto e sceneggiatura: Carlo Vanzina, Enrico Vanzina Direttore della fotografia: Claudio Zamarion Montaggio: Raimondo Crociani Musiche: Manuel De Sica, Luigi Mas Scenografia: Serena Alberi Costumi: Rossella Palma Organizzatore generale: Totò Gallo Suono: Candido Raini Interpreti: Enrico Brignano (Angelo Cerioni), Carlo Buccirosso (Roberto), Biagio Izzo (Vincenzo Acampora), Martina Stella (Laura), Enrico Bertolino (Giacomo), Alena Seredova (Anna), Paolo Ruffini (Max), Paolo Conticini (Tommy), Jayde Nicole (Jennifer, la barista), Maurizio Mattioli (Remo Santucci), Gigi Proietti (Alberto), Sascha Zacharias (Britt Ikea), Maria Lauria (Nunziatina), Francesco Procopio (Antonio), Maurizio Antonini II (sosia Berlusconi) Durata: 110 Metri:

4 Film Tutti i film della stagione M ax, speaker radiofonico, viene lasciato dalla fidanzata che si mette col suo migliore amico. Inconsolabile segue la nuova coppia durante un viaggio ai Caraibi. Qui Max per far ingelosire la sua ex e farla ritornare da lui affitta una bellezza del luogo che spaccia per la sua compagna. Il piano riesce alla perfezione ed i due ritornano insieme. Angelo è l autista di un volgare politico romano. Costretto a subire ogni forma di sopruso dal suo datore di lavoro, durante una vacanza ai Caraibi si ribella, gli ruba i soldi, lo fa arrestare e si gode la vacanza in compagnia di una costosissima escort. A Roby, un impiegato napoletano, viene diagnosticato per errore un tumore. Disperato compie una rapina e scappa ai Caraibi. Il suo medico curante, nonché amico, lo raggiunge in vacanza spiegandogli l equivoco. Roby felice, ma disperato per i soldi rubati, propone al medico di fingersi suo compagno e stipulare una polizza sulla vita intestata a lui. Il medico accetta e, dopo qualche giorno, inscenano una finta morte. Tutto va come da copione, i due stanno per intascare il denaro, quando arriva, però, la bella figlia del proprietario dell Ikea con un assegno milionario da destinare a Roby per averle salvato giorni prima la vita. Il morto e il medico fanno due conti e decidono che è meglio intascare l assegno, piuttosto che il premio assicurativo; quindi simulano una resurrezione in extremis. La signorina Ikea, alla vista do Roby vivo e vegeto, esulta e gli chiede di tornare in Svezia con lei come suo fidanzato. L uomo felicissimo acconsente e dona parte dell assegno al medico. Vincenzo, dentista partenopeo, si barcamena fra una moglie petulante e un amante insoddisfatta. Con la scusa di un congresso a Miami, parte con l amante per i Caraibi. Qui, però, incontra la sorella della moglie che gli rovina ogni progetto romantico. Per giustificare la sua presenza nell isola, allora, le dice che è stato chiamato per curare Silvio Berlusconi. Fortuna vuole che il presidente del Consiglio soggiorni effettivamente lì in quei giorni e abbia mal di denti. Vincenzo, disponibilissimo a curarlo, gli chiede un favore: telefonare alla moglie, qualificarsi e chiedere il permesso di trattenerlo ai Caraibi per qualche settimana per farsi curare. La moglie sentendo la voce del premier acconsente e Vincenzo, insieme all amante, si gode il resto della vacanza in spensieratezza. Alberto vive da anni ai Caraibi. Per campare, insieme a un bambino del posto, mette a segno truffe a danno di ignari turisti. Un giorno in paese arriva una coppia di italiani che vuole adottare il bambino in cambio di euro. Alberto è titubante, ma il bambino accetta dicendo che entrambi potranno fare una vita migliore separati. Arrivato il momento di partire, però, decide di rimanere con Alberto e continuare a vivere di espedienti. P olitici corrotti, truffatori, un po di malasanità, qualche escort e Silvio Berlusconi salvatore della patria. Questo non è il ritratto del Bel Paese proveniente dalla stampa estera, ma l ultima fatica cinematografica dei fratelli Vanzina, Un estate ai Caraibi. Fedeli alla formula scacciapensieri, gli inventori del cinepanettone, hanno confezionato anche per quest estate un filmettino che farà la gioia degli assidui frequentatori del cinema-discount. A differenza, infatti, del precedente Un estate al mare che, in qualche modo, omaggiava la commedia italiana e poteva risultare godibile per alcuni aspetti, Un estate ai Caraibi è un simpatico minestrone di insulsaggini, troppo caldo per essere digerito con l afa estiva. Le donnine scollacciate, il turpiloquio che sostituisce i dialoghi e altre rozzezze, non scandalizzano ormai più nessuno, ma vale ancora la pena di alzare la voce contro una grettezza culturale che minaccia GARAGE (Garage) Irlanda, 2007 di ammantare anche quella parte di società non ancora nelle grinfie dei reality. L Italia è questa, si potrebbe obiettare, e forse i fratelli Vanzina, a cui certo non va insegnato il mestiere, dei cantori di gesta che le generazioni future ringrazieranno. Ringrazieranno e omaggeranno per aver offerto uno spaccato reale dell Italia balneare d inizio millennio. Certo la forma lascia a desiderare: la sceneggiatura è faticosa, i comici sono drammaticamente tristi, incluso purtroppo Gigi Proietti, che nella pellicola precedente aveva meritato più di un applauso; le uniche a salvarsi sono le presenze femminili molto credibili nel difficile ruolo di Miss Maglietta Bagnata. Particolarmente coraggiosa, viste le ultime vicende, la scelta di inserire fra i vari personaggi il premier Berlusconi (ovviamente un sosia) nel ruolo di ruffiano aggiustatutto, perché, oltre al singolo episodio di cameratismo maschile, sottolinea l inguaribile servilismo della gente semplice al potere. Per il resto, innocuo piattume che non viene risollevato neanche dalle incantevoli spiagge di Antigua volutamente celate dalla macchina da presa per dar risalto alle smorfie, agli sberleffi di un Italia traballante, capace, però, ancora di ridere delle sue colpe. Francesca Piano Regia: Leonard Abrahamson Produzione: Ed Guiney per Element Pictures/Broadcasting Commission of Ireland/ Bord Scannan na heireann/film4/radio Telefís Éireann (RTÉ) Distribuzione: Mediaplex Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto e sceneggiatura: Mark O Halloran Direttore della fotografia: Peter Robertson Montaggio: Isobel Stephenson Musiche: Stephen Rennicks Scenografia: Padraig O Neill Costumi: Sonya Lennon Produttori esecutivi: Peter Carlton, Andrew Lowe Casting: Amy Rowan Aiuti regista: Sean Griffin, Anna Harrison, Lisa Kelly, John Wallace Art director: Michael Moynihan Trucco: Tom McInerney Acconciature: Anna Gronerus, Noel Sutton Supervisore costumi: Angel Concepcion Interpreti: Pat Shortt (Josie), Anne-Marie Duff (Carmel), Conor Ryan (David), Tommy Fitzgerald (Declan), Andrew Bennet (Sully), Denis Conway (Garda Michael), Tom Hickey (Sig. Skerrit), George Costigan (Dan), John Keogh (Sig. Gallagher), Una Kavanagh (Pauline), Jason Nelligan (Lester), Don Wycherley (Breffni), Suzy Lawlor (Louise) Durata: 85 Metri:

5 Film Tutti i film della stagione I n una piccola e semideserta cittadina irlandese, Josie lavora presso la stazione di servizio del signor Gallagher. È un uomo solo, ha un anca fuori posto, cammina male e vive in un modesto alloggio: nonostante ciò, ha conservato l ingenuità di un bambino, è dotato di un gran cuore e ha il sorriso sempre pronto. La sua vita monotona si svolge tra il lavoro, le soste al negozio di alimentari della graziosa Carmel per cui nutre una segreta passione e le serate al pub in cui i compaesani lo prendono in giro per la serietà e la dedizione che mette nel suo lavoro. Un giorno il signor Gallagher gli presenta David, un quindicenne che lo andrà ad aiutare nei weekend. Ben presto, Josie fa amicizia con David, anch egli molto solo: dopo il lavoro qualche volta, i due si siedono davanti all officina a bere una birra. Alcune sere Josie porta le birre a David e ai suoi amici che passano le serate lungo la ferrovia. Una sera al pub, Carmel, mezza ubriaca, invita Josie a ballare con lei e per un minuto si lascia andare ad un abbraccio. Appena Josie corrisponde al suo abbraccio teneramente, la ragazza si ravvede e lo respinge brutalmente. Josie continua la sua vita; una sera va a bere con David in riva al lago e i due si addormentano fino al mattino. Un giorno, un camionista regala a Josie una videocassetta porno. Una sera, Josie, tanto per scherzare, mostra a David la videocassetta ma il ragazzino, infastidito e scioccato, va via. Il giorno dopo, Josie viene prelevato dalla polizia che perquisisce la stazione di servizio e lo conduce in commissariato. C è stato un esposto da parte dei genitori di David: Josie ha mostrato un film porno a un minorenne e gli ha offerto dell alcool. Josie cerca di difendersi dicendo che si è trattato solo di un gioco e di qualche lattina di birra dopo il lavoro. Josie è costernato, non capisce nemmeno di cosa lo si accusi, vuole scrivere una lettera di scuse alla madre di David ma il poliziotto gli intima di stare lontano dal ragazzo e dalla sua famiglia e di non recarsi in città. Poco dopo il signor Gallagher va da Josie. Scosso, Josie va vicino al fiume e entra piano piano nell acqua. J osie è un uomo solo, cammina male, veste male, abita in un squallidissimo e misero alloggio, nessuno lo ascolta sul serio, nessuno lo calcola, né come amico né tantomeno come amante. È lontano anni luce dalla società di oggi e ha delle qualità che oggi non sembrano contare più come l onestà, la disponibilità, la generosità, l ingenuità e ha un sorriso per tutti. È a suo modo un diverso. Vive le sue giornate in una stazione di servizio isolata dove solo di rado si ferma qualche auto a fare benzina, egli compie sempre gli stessi gesti meticolosi, con grande cura anche quando si tratta semplicemente di mettere di fuori l espositore con i flaconi di olio lubrificante per auto. Il piccolo paese dell Irlanda, con il suo piccolo pub, la sua isolata stazione di servizio, fotografate sempre con tonalità grigiastre sono un ovvio corrispondente dello stato d animo del protagonista e dalla sua grigia e misera esistenza, sempre animata da un sano ottimismo. Ma la provincia irlandese è bigotta e sa raggiungere delle vette di ferocia estrema fino all inesorabile isolamento di chi è diverso. Il simbolismo rappresentato dal cavallo solitario che Josie si ferma ad accarezzare e a cui porge da mangiare sarà anche semplice e magari scontato ma è di una potenza visiva disarmante. Come lo è il dialogo con il vecchio disperato e solo IL SOGNO NEL CASELLO Italia, 2007 davanti al lago, parlando di sporche vecchie cose. Un film piccolo e silenzioso ma durissimo. Il regista irlandese Leonard Abrahamson guarda con una consistente dose di tenerezza al suo personaggio trasformando la sceneggiatura di Mark O Halloran (con cui aveva già collaborato nel 2004 per Adam and Paul) in una vera elegia della solitudine impreziosendola di un finale che richiama quello di Mouchette, il capolavoro di Robert Bresson del Una nota di merito tutta particolare va al protagonista, l attore irlandese Pat Shortt che vanta una importante carriera tra televisione e cinema, praticamente perfetto. Vincitore del Festival di Torino nel 2007, Garage è una perla davvero notevole. Elena Bartoni Regia: Bruno De Paola Produzione: Tonino Cappiello, Nicola Spina per Vesevo Film Distribuzione: A.B. Film Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto e sceneggiatura: Bruno De Paola Direttore della fotografia: Saverio Guarna Montaggio: Patrizia Ceresani Musiche: Mario De Paola Scenografia: Tony Di Pace Costumi: Imma Simonetti Suono: Alberto Bianchi Interpreti: Clotilde Sabatino (Silvia), Lucio Allocca (Signor Fusco), Mario Porfito (Pietro), Pietro Pignatelli (Marco), Raffaello Tullo (Luca), Carmen Scivittaro (Signora Maria), Raffaele Esposito (Signor De Gregorio), Antonella Morea (Antonietta) Durata: 93 Metri:

6 Film Tutti i film della stagione N apoli. Marco è un giovanotto di trentatré anni che lavora per le autostrade meridionali. Passando le sue giornate tra monotoni turni al casello e le soffocanti premure di sua mamma con cui vive, una calda giornata di fine luglio Marco si imbatte per caso in Silvia, una bella ragazza piena di bagagli che accorre goffamente ad aiutare. Poco dopo, durante una riunione di condominio, Marco scopre che Silvia ha preso in affitto un appartamento nel suo stesso pianerottolo. Per il giovane è il colpo di fulmine e si confessa con l amico Luca che lavora nella macelleria del padre. La sua felicità però dura poco, quando, tornato a casa, trova la madre disperata perché ha ricevuto una lettera di sfratto. La signora non vuole farsi una ragione: dopo trent anni, deve lasciare quell appartamento nel giro di un mese. Deciso a farsi avanti con Silvia prima che sia troppo tardi, Marco riesce a spedire la mamma per qualche tempo dai parenti a Paestum. Finalmente solo, il giovane riceve la visita del ragionier De Gregorio, proprietario dell appartamento, che pretende di riscuotere i soldi dell affitto del mese successivo in anticipo. Marco finisce per avere un alterco con lui minacciando di non andarsene dall appartamento. Subito dopo, Marco non riesce a invitare a cena Silvia perché la madre telefona nel momento meno opportuno. Il ragionier De Gregorio si sfoga con il barbiere che gli suggerisce di rivolgersi a una fantomatica Agenzia Esposito. Il ragioniere si reca all agenzia dove il losco Esposito lo rassicura che risolveranno il suo problema con una terapia d urto nei confronti dell inquilino recidivo. Per strada, Marco incontra di nuovo Silvia e tenta di invitarla a cena ma la ragazza è stanca per i suoi misteriosi turni di lavoro notturni e preferisce andare a dormire. Quella sera, Marco riceve il primo avvertimento : un fattorino gli consegna un gran numero di pizze che non ha mai ordinato pretendendo il pagamento di un conto salato. Quella stessa notte, il giovane viene tempestato di telefonate anonime e passa la notte insonne. Il giorno dopo Marco racconta a Luca le sue disavventure; poi, tornato a casa, trova la serratura bloccata tanto che è costretto a chiamare i vigili del fuoco. Intanto Esposito rassicura De Gregorio: ora passeranno alle maniere forti con un professionista. Poco dopo, Marco riceve la visita di un tale. Il giovane lo riconosce: è il suo vecchio amico Antonio. L uomo racconta di lavorare per un agenzia che aiuta i proprietari delle case a cacciare gli inquilini e confessa di essere lì per minacciarlo. Marco incontra De Gregorio disperato davanti casa di Silvia: tra le mani ha una lettera d addio della ragazza che ha lasciato improvvisamente l appartamento. Marco capisce la ragione di tutti quei sabotaggi: De Gregorio si era innamorato di Silvia e voleva cacciarlo di casa per andare ad abitare accanto alla ragazza. Ma ora è tutto inutile, l abitazione non gli serve più, lo sfratto è revocato. La mamma torna a casa e trova Marco sconsolato per la partenza di Silvia. È la sera del 31 luglio: quella sarà una notte di fuoco per chi lavora al casello autostradale, visto che ormai milioni di viaggiatori decidono di fare le cosiddette partenze intelligenti e viaggiare di notte creando il caos sulle autostrade. Naturalmente a Marco tocca il casello quella notte ma lo attende una sorpresa: finalmente lavora insieme alla collega del turno di notte che non ha mai visto, Silvia. D ue cuori e... un casello. Si, avete capito bene, un casello autostradale. Un classico teatrino alla napoletana modellato sul genere di L amico del cuore, fortunato esordio cinematografico di Vincenzo Salemme datato Ed ecco anche qui il nostro gruppetto di maschere in salsa partenopea: il protagonista sfortunato con le donne, l amico-confidente (qui è un giovanotto figlio di un macellaio che di notte, smessi i panni del macellaio, si diletta a fare il deejay), la mamma iperprotettiva e soffocante, il collega con cui passare le interminabili ore di monotono lavoro al casello. A fare da contorno, un teatrino di comparse buffe al punto giusto: il matto che chiede l elemosina al casello e che porta appesi al collo esilaranti messaggi, il ragioniere prepotente padrone di casa, il proprietario di una losca agenzia di recupero crediti, l automobilista in piena crisi di nervi. Il nostro giovanotto vive situazioni tra realtà e sogno, o peggio incubo, come nel SBIRRI Italia, 2009 caso della divertente scena iniziale dell ufficio postale. Il povero cocco di mamma è in fila con le solite bollette da pagare tra le mani, ma se la deve vedere con clienti che gli fumano in faccia in barba ai divieti, con prosperose signore che, sfinite, gli si gettano con tutto il peso addosso per alleviare la fatica di tante ore in piedi, con impiegati che si prendono tranquille pause caffè con le code interminabili agli sportelli e, infine, con l irruzione di un gruppo di malviventi per l immancabile rapina. Scene da Napul è mille colori insomma. Dietro la macchina da presa c è Bruno De Paola, napoletano di Torre del Greco, classe 1968, qui al suo esordio alla regia cinematografica dopo una lunga carriera come regista di serie televisive. A prestare il volto al bamboccione protagonista è Pietro Pignatelli, un lunga gavetta in teatro come interprete di spettacoli di prosa e musical e in televisione come interprete di fiction e spot pubblicitari, ben affiancato dalla deliziosa Clotilde Sabatino, attrice di teatro, televisione e cinema (ricordiamo la sua apparizione nella commedia Un altro anno e poi cresco con Paola Cortellesi). Un racconto lineare, semplice, quotidiano, che vola lieve sulle ali di un sogno d amore che non ha età, anche e soprattutto ora, nell era dei bamboccioni, paffutelli e profumati. In quest epoca di transizione, di precarietà, di flessibilità, di eterno movimento, non c è da stupirsi se anche una storia d amore potesse sbocciare nel luogo di passaggio per eccellenza, e cioè un casello autostradale. Elena Bartoni Regia: Roberto Burchielli Produzione: Raoul Bova, Chiara Giordano per Sanmarco. In collaborazione con Mauro Parissone, Laura Guglielmetti per H24 Film Distribuzione: Medusa Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto e sceneggiatura: Roberto Burchielli. Con la collaborazione di Duccio Camerini Direttore della fotografia: Gigi Martinucci Montaggio: Elvis Millesi, Alessandro Paseri Musiche: Fabrizio Pippo Lamberti Scenografia: Stefano Giambanco Costumi: Stefano Giovani Interpreti: Raoul Bova (Matteo Gatti), Luca Angeletti (Luca Martani), Simonetta Solder (Sveva Gatti), Alessandro Sperduti (Marco Gatti) Durata: 100 Metri:

7 Film Tutti i film della stagione R oma. Matteo Gatti è un affermato giornalista televisivo di successo, che spesso è assente da casa. Il figlio adolescente, Marco, muore a Milano dopo aver preso una pasticca d ecstasy. La moglie Sveva, incinta, casca a pezzi. Matteo, deciso a capire chi c è dietro al giro di droga e per colmare un senso di inadeguatezza, parte per Milano per girare un servizio-inchiesta sulla droga. Sveva gli dice di non tornare più a casa, poiché parte proprio nel momento in cui lei ha più bisogno della sua presenza. A Milano, Matteo, conosce l UOCD, un unità speciale di agenti in borghese, in cui viene infiltrato. Col fidato cameraman e camuffato nell aspetto per non essere riconosciuto, inizia la sua inchiesta. Interrogatori, piccoli inseguimenti, giovani che per motivi svariati si iniziano alla droga (fare il fico con gli amici, problemi a casa); Matteo assiste a tutto questo, senza mai trovare la risposta agognata: chi devo incolpare della morte di mio figlio? Nella sua mente prendono vita diversi ricordi: Marco che gli chiede di andare a Milano con amici, di quando gli aveva recriminato la costante assenza paterna da casa, o di quando si era scordato di andare all importante finale di calcetto del figlio. Pian piano, impara anche a conoscere le storie personali dei poliziotti: quella della ragazza i cui familiari non erano felici della sua scelta professionale, l uomo che lo fa per passione, il cosiddetto Cane che, monitorando il comportamento degli spacciatori, fruga per trovare la droga. Matteo si confida col capo della squadra, in merito ad alcuni video anonimi che riceve via mail e che ritraggono la vita del figlio assieme agli amici, in procinto di partire per Milano; viaggio fatto per rivedere alcune ragazze conosciute a Roma. Sveva, sola a casa, continua a non reagire. Proseguono le indagini. Matteo, è sempre più consapevole della miseria e della solitudine che gira attorno al mercato della droga, ma di quella risposta ancora non c è traccia. Dopo giorni, capisce che non è stato un buon padre. Manda un videomessaggio alla moglie dicendole che l ama ancora e che vuole ricominciare una vita assieme; gli risponde dicendo a sua volta che lo ama e lo aspetterà. Durante un altra retata, Matteo viene chiamato dall ospedale: Sveva sta per partorire. Il capo della squadra, poco prima che Matteo parta, gli rivela d avergli inviato lui stesso quei videomessaggi: non si può trovare un vero colpevole, è arrivato il momento di tornare a vivere. Con l ultimo video, che guarda in treno, Matteo scopre che è stata una coetanea a dare l ecstasy al figlio e che, fino all ultimo, si era rifiutato di prenderla. Matteo fa riprendere la nascita della figlia; per sua stessa ammissione, il miglior servizio da lui mai ideato. U n ibrido. Fiction e realtà tentano la fusione. La storia del giornalista Matteo Gatti (finzione) incontra le vere indagini della squadra UOCD ossia l Unità Operativa Criminalità Diffusa. Raoul Bova si è realmente infiltrato nella squadra per seguirne retate e quant altro; proprio come Gatti; l attore si è dovuto altresì camuffare per non farsi riconoscere per le strade di Milano. Il regista Roberto Burchielli è un esperto di realmovie; tanto per fare un nome l ottimo La vittima e il carnefice girato per RaiTre è opera sua. In Sbirri utilizza un nuovo modo di descrivere una storia già raccontata altre volte: un padre che non si dà pace per la morte del figlio e che preso nella ricerca di una risposta a tale dolore, lascia andare alla deriva una già forte crisi familiare. L aspetto più interessante è la vita di questi sbirri che vengono pagati poco, rischiano molto, ma continuano a lavorare per fare qualcosa di buono, per sentirsi utili. Ciò che proprio non funziona è la storia personale di Matteo: troppo enfatizzata da una recitazione che invece di commuovere, quasi infastidisce. Anche la musica segue la stessa sorte; in alcuni tratti è eccessiva, troppo patetica. Gli unici momenti di fiction che risultano reali, sono i filmini di Marco assieme agli amici. Un inchiesta giornalistica e un film possiedono un proprio linguaggio indipendente, che in questo tentativo di fusione perdono i loro connotati, lasciando lo spettatore disorientato. Burchielli tenta di unificare tali linguaggi, seguendo la vicenda di Matteo quasi sempre con una cinepresa libera, come fosse lei stessa un documentario. Un film che non riesce ad addentrarsi nelle corde personali, tanto da consentirci un immedesimazione coi drammi del protagonista. La consapevolezza del proprio fallimento come padre, non segue un percorso in crescita per poi sfociare nel climax; si ha più l impressione di un assopimento di Matteo e dell improvviso risveglio finale con grida e urla. Un esperimento alla The Blair Witch Project, sicuramente molto più ambizioso e giusto nella sua denuncia contro la droga, ma che non funziona. Un ibrido, che ha ancora bisogno di tentativi per una buona riuscita. Elena Mandolini SACRO E PROFANO (Filth and Wisdom) Gran Bretagna, 2008 Regia: Madonna Produzione: Semtex Films in coproduzione con Exposure/HSI Distribuzione: Sacher Film Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto: Dan Cadan Sceneggiatura: Madonna, Dan Cadan Direttore della fotografia: Tim Maurice-Jones Montaggio: Russell Icke Scenografia: Gideon Ponte Costumi: B. Produttori esecutivi: Nicola Doring, Madonna Casting: Daniel Hubbard Aiuti regista: Tony Fernandes, Ben Howard, Andrew Mannion Operatore: Peter Wignall Trucco: Sinden Dean Acconciature: Dejan Cekanovic Effetti speciali trucco: Vesna Giordano Coreografie: Stephanie Roos e Tiffany Olson Interpreti: Eugene Hutz (A.K.), Holly Weston (Holly), Vicky McClure (Juliette), Richard E. Grant (professor Flynn), Stephen Graham (Harry Beechman), Olegar Fedoro (padre di A.K), Inder Manocha (Sardeep), Shobu Kappor (moglie di Sardeep), Francesca Kingdon (Francine), Elliot Levey (Benjamin Goldfarb), Tim Wallers (signor Frisk), Hannah Walters (signora Goldfarb), Clare Wilkie (Chloe), Guy Henry (Lorcan O Neill), Nunzio Palmara (Nunzio), Luca Surguladze (giovane A.K.), Steve Allen (Mikey), George Keeler (uomo delicato), Ade (DJ), Gogol Bordello (se stessi) Durata: 80 Metri:

8 Film Tutti i film della stagione A. K. è un musicista gitano costretto a soddisfare le voglie sadomaso dei suoi clienti per poter finanziare il suo gruppo punk. Nello stesso palazzo abita il professor Flynn, uno scrittore cieco che ha smesso di scrivere e passa le sue giornate nel buio del suo appartamento. Il musicista tenta di spronare il professore a ricominciare a scrivere; è convinto che così stia solo sprecando il suo talento. La giovane Juliette lavora nella farmacia dell indiano Sardeep, ma il suo sogno è di fare la volontaria in Africa. Juliette divide l appartamento con A.K. e con Holly, una ballerina di danza classica che, nonostante il suo talento, non riesce a trovare un impiego. A.K. consiglia a Holly di fare la spogliarellista. Sulle prime riluttante, ma spinta dal bisogno di soldi, Holly si reca nel night gestito da Harry Beechman. L uomo le presenta Francine che chiama una ballerina per farle una dimostrazione di lap-dance. Holly si sente impacciata, è convinta che non riuscirà a essere disinvolta in quel tipo di ballo. Francine la invita a scuotersi e a smetterla di piangersi addosso. A pranzo con il professor Flynn, Holly confessa di non accettare il fatto di doversi spogliare per vivere. Flynn le cita Isadora Duncan e poi le rivela che A.K. è innamorato di lei. Intanto Juliette riceve la visita della sorella che le comunica che andrà a fare il giro del mondo con i soldi della madre. Al lavoro, Juliette riceve le attenzioni di Sardeep che si arrabbia con lei perché le ha trovato delle medicine in tasca. Juliette si licenzia annunciando la sua intenzione di andare in Africa. Holly si esibisce per la prima volta come lap- dancer e ottiene successo. Intanto A.K. cerca di scuotere il professor Flynn, ma l uomo lo caccia via. A casa, A.K. discute con Juliette e in quel mentre arriva Sardeep che chiede scusa alla ragazza e le porge una lettera: il Corpo della Pace ha accettato la sua domanda e le offre un lavoro a Nairobi presso una struttura per bambini orfani a causa dell AIDS. Poi Sardeep le regala il biglietto aereo e la ragazza lo abbraccia. Arriva anche Francine con un altra busta per Holly: le sue mance. Poco dopo A.K. canta in un locale: tra il pubblico ci sono tutti i suoi amici, tra cui il professor Flynn finalmente sorridente. S acro e profano, istinto e razionalità, follia e normalità, bene e male, paradiso e inferno. Due facce della stessa medaglia? A proposito di questa sua prima esperienza da regista Madonna ha dichiarato: Terminato il film mi sono resa conto che ogni personaggio rappresenta un aspetto della mia personalità e così l esperienza si è rivelata tanto artistica quanto terapeutica. È vero, forse non c è personaggio nel mondo dello show business più multiforme della signora Ciccone: più di tutto è lei a rappresentare due facce, una star dentro e fuori le regole. E la sua opera prima mette in scena tutto ciò che lei ama e ha sempre amato: travestimenti, musica, ballo, trasgressione, comportamenti sadomaso, ma tutto senza violenze e senza conseguenze pericolose, solo avventure folli compiute tanto per il gusto di divertirsi. Ma c è sicuramente un altro fattore da considerare. Nella sua vita, la ex material girl ha collezionato tante importanti esperienze e lezioni di vita tra cui anche due ex mariti registi come Sean Penn e Guy Ritchie dai quali ha sicuramente imparato molto, soprattutto un bagaglio utile a fare il grande salto dietro la macchina da presa (d altronde è forse una delle poche cose che non aveva ancora fatto nella sua multiforme attività). Il filmino (attenzione il diminutivo si riferisce soprattutto alla sua breve durata) ha il merito di seminare qui e là qualche gag, qualche effetto musicale ben riuscito (uno su tutti, l esibizione della lap-dancer Holly sulle note della celebre hit Baby, One More Time con indosso lo stesso mini kilt da finta ingenua studentessa di college che indossava la popstar nel video) e qualche nota poetica (il professore-scrittore cieco chiuso nel suo buio appartamento). È un opera irriverente, ma non troppo, e acuta al punto giusto. La girandola metropolitana è a tratti divertente e i tipi che la animano sono sicuramente buffi (chissà come le saranno venuti in mente, forse scavando nell album dei ricordi dei primi anni Ottanta, quando era una ragazza in cerca di notorietà e cantava spensierata hit danzereccie come Lucky Star o Holiday? Oppure ricordandosi dei personaggi e situazioni in stile Lock & Stock Pazzi e scatenati, che resta a tutt oggi la pellicola migliore dell ex marito Ritchie?). Su tutti spicca il musicista punk-gitano che si aggira nella giungla londinese vestito in modo inguardabile, sbarcando il lunario come prostituto pronto a soddisfare le voglie sadomaso di clienti un tantino problematici per finanziare il suo gruppo rock chiamato Gogol Bordello. Vera voce narrante del film, il curioso gitano ucraino (impersonato da Eugene Hutz, musicista nato in una cittadina vicino Kiev, poi emigrato negli Stati Uniti, dove ha portato al successo la sua band punk-rock-gitana dei Gogol Bordello ) dispensa qua e là alcune perle di saggezza che dimostrano come, al di là di facili moralismi, al di là delle bizzarrie, la vita sulla terra sia essenzialmente una lotta continua per la sopravvivenza, un percorso verso il paradiso che passa necessariamente attraverso l inferno. Filth and Wisdom (titolo originale del film) cioè sporcizia e saggezza, come dire: per vivere e arrivare alla saggezza sei costretto a sporcarti (come tutti e tre i giovani del film). Si, il film è proprio tutt uno con la sua regista. Lei, la diva sporca ma saggia che a cinquant anni suonati non si concede un momento di pausa. E continua a guardare alla vita con gli occhi dei vent anni. Sarà questo il segreto della sua eterna giovinezza? Elena Bartoni 8

9 Film Tutti i film della stagione S STAR SYSTEM SE NON CI SEI NON ESISTI (How to Lose Friends & Alienate People) Gran Bretagna, 2008 Regia: Robert B. Weide Produzione: Elizabeth Karlsen, Stephen Woolley per Number 9 Films/Film4/Intandem Films/Aramid Entertainment Fund/Lipsync Productions/UK Film Council Distribuzione: Mikado Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto: dal libro Un alieno a Vanity Fair di Toby Young Sceneggiatura: Peter Straughan Direttore della fotografia: Oliver Stapleton Montaggio: David Freeman Musiche: David Arnold Scenografia: John Beard Costumi: Annie Hardinge Produttori esecutivi: Tessa Ross, Gary Smith, Courtney Solomon, Allan Zeman Co-produttori: Laurie Borg, Toby Young Casting: Justine Baddeley, Kim Davis, Jina Jay Aiuti regista: Henry Mackintosh, Matthew Penry-Davey, Lance Roehrig, Ethan Anderson, Simon Downes, Stuart Jones, Charlie Reed Operatore: Jim McConkey Operatore steadicam: Pete Cavaciuti Art directors: Ray Chan, Anthony Gasparro Arredatore: Sara Parks Trucco: Tamsin Dorling, Nana Fischer, Persefone Karakosta, Peter King, Flora Moody, Lucy Sibbick idney Young è un impacciato giornalista inglese. Lavora per una rivista satirica, ma sogna il mondo dorato di Hollywood. La sua mania per le star lo porta a infiltrarsi in ogni evento mondano, rimediando figuracce che lo rendono famoso in tutto l ambiente. Le sue peripezie arrivano anche oltreoceano tanto che un famoso direttore statunitense, colpito dalla sua caparbietà, gli propone di scrivere per lui. Per Sidney finalmente si schiudono le porte di Hollywood. Ai party non è più cacciato brutalmente, ma vezzeggiato da star e agenti. I suoi colleghi, però, non sono altrettanto disponibili eccetto Allison che, dopo l ostracismo iniziale, diventa sua amica e lo aiuta a tirarsi fuori dai guai che puntualmente lo perseguitano anche in terra straniera. Una delle vittime dei suoi modi maldestri è Sophie Maes, starlette in ascesa, di cui Sidney è follemente invaghito. La giovane attrice, però, sembra non interessarsi a lui, fino a quando al giornalista non viene affidato più spazio all interno della rivista. Sidney è lusingato dalle attenzioni di Sophie e addirittura, qualche giorno prima di una premiazione, le regala l anello di sua madre in cambio della promessa di una notte d amore. Intanto Allison, stanca dell ambiente lavorativo, si licenzia per dedicarsi a un giornalismo più di spessore. È la notte della premiazione, Sophie è vicino a Sidney in attesa di sapere se vincerà. Il giornalista, però, inizia a guardare con occhi diversi il mondo dello spettacolo: realizza quanto questo ambiente sia futile e ipocrita e, in un impeto di rabbia, cerca di riprendersi, dal dito di Sophie, l anello materno. L attrice, riluttante a riconsegnarlo, inizia a urlare scatenando una furibonda lotta che coinvolge tutti i presenti. Tutte le televisioni riprendono l accaduto e Sidney viene licenziato in tronco, ma non è triste, anzi, coglie l occasione per andare da Allison per manifestarle un affetto che lo scintillio di Hollywood aveva per troppo tempo soffocato. E siste ancora La dolce vita? No, probabilmente no. La stessa via Veneto, palcoscenico ideale dei sogni degli artisti, sembra ormai soltanto il ricordo della visione felliniana, o, per rimanere in tema, un amarcord. Nell epoca dei reality e dei social network purtroppo non ci resta che sorbirci Acconciature: Tamsin Dorling, Colleen Wheeler, Nana Fischer, Peter King, Flora Moody Supervisore effetti visivi: Sheila Wickens Coordinatore effetti visivi: Samantha Tracey Supervisori costumi: Michael Anzalone, Gabrielle Spanswick Supervisore musiche: Karen Elliott Interpreti: Simon Pegg (Sidney Young), Kirsten Dunst (Alison Olsen), Jeff Bridges (Clayton Harding), Danny Huston (Lawrence Maddox), Gillian Anderson (Eleanor Johnson), Megan Fox (Sophie Maes), Max Minghella (Vincent Lepak), Miriam Margolyes (sig.ra Kowalski), Kelan Pannell (Sidney Young bambino), Janette Scott (sig.ra Young), Kelly Jo Charge (presentatrice Apollo Awards), Christian Smith, Thandie Newton (ospiti Apollo Awards), Katherine Parkinson (PR), Miquel Brown (assistente di Clayton), Charlotte Devaney (Bobbie), Margo Stilley (Ingrid), Isabella Calthorpe (Anna), Hannah Waddingham (Elizabeth Maddox), Diana Kent (Rachel Petkoff), Emily Denniston (assistente di Maddox), Ashley Madekwe (Vicky), Lisa McAllister (assistente di Sophie Maes), Julia West (Madre Superiora nel trailer), Charles De Bromhead (giovane prete nel trailer), Jane Perry (sig.ra Harding), Connie Wheeler, Lara Emunds (bambini Harding), Andy Lucas (mago/dentista), Bill Paterson (Richard Young) Durata: 110 Metri: 2910 la dolse vita o, se siamo fortunati, la dolcie vita, entrambe volgari imitazioni di un epoca, di uno stile di vita che, per ragioni sociali e storiche, non può essere più riproposto. Eppure, mai come in questo periodo la voglia di apparire, o meglio, di essere parte di un determinato circuito influenza la quotidianità di insospettabili individui. Una volta i divi lo erano nell accezione più vera, ora, invece, si sente il bisogno di toccarli, umanizzarli, farli propri anche attraverso una foto scattata per pietà. Questa smania postmoderna è ben rappresentata da Sidney Young, personaggio della pellicola pre-estiva Star System- Se non ci sei non esisti. Sidney è un giornalista mondano, ma al di là del suo lavoro in una rivista di gossip londinese ha una vera e propria ossessione per lo showbusiness che lo porta a combinare un guaio dopo l altro anche solo per stringere la mano al divetto del momento. Robert B. Weide, il regista della commedia, sceglie il filone grottesco per raccontare le disavventure di un uomo semplice che cerca di vivere i suoi 15 minuti, anche di luce riflessa. Ce lo mostra imbranato, simpatico, a volte patetico, ma sempre con un sostrato di dignità che esplode nel finale. 9

10 Film Tutti i film della stagione Le innumerevoli gag, alternate all eccessivo citazionismo felliniamo, però, non creano l effetto voluto: la pellicola non conquista, pur lasciandosi guardare e, nel complesso, si può giudicare alquanto mediocre. Però, bisogna riconoscerlo, descrive bene tutti i personaggi del grande carrozzone hollywoodiano, dal manager arruffone, alla diva sul viale del tramonto, fino alla starlette poco santa e molto peccatrice. Ma non bastano le note di Nino Rota e neanche il bagno di una seducente Megane Fox in piscina a ricreare un atmosfera. La dolce vita è proprio finita. Francesca Piano LA TERRAZZA SUL LAGO (Lakeview Terrace) D Stati Uniti, 2008 Regia: Neil LaBute Produzione: James Lassiter, Will Smith per Overbrook Entertainment/Screen Gems Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto: David Loughery Sceneggiatura: Howard korder, David Loughery Direttore della fotografia: Rogier Stoffers Montaggio: Joel Plotch Musiche: Jeff Danna, Mychael Danna Scenografia: Bruton Jones Costumi: Lynette Meyer Produttori esecutivi: John Cameron, Jeffrey Graup, David Loughery, Joe Pichirallo Co-produttore: Orin Woinsky Direttore di produzione: John Cameron Casting: Heidi Levitt Aiuti regista: Albert Cho, Donald Murphy, Peter Dress, Renee Hill, Marc Newland Operatore: Paul Sanchez Operatore Steadicam: Kirk R. Gardner Art directors: Paul Sonski, Thomas T. Taylor Arredatore: Don Diers Trucco: Allan A. Apone, Sara Vaughn Barry R. Koper Acconciature: Rhonda O Neal, Linda Villalobos, Marc Boyle, Linda Stevenson-Khan, Robert L. Stevenson alla finestra della sua splendida villa immersa nel verde del quartiere residenziale di Lakeview Terrace, Abel Turner scruta l arrivo, con annesso trasloco, dei nuovi vicini. Da quel che vede si tratta presumibilmente di una coppia di afro-americani come lui; l attraente donna, sulla trentina, è parecchio più giovane del proprio compagno. Quando quest ultimo è distratto da una telefonata sul cellulare, la donna prende a baciarsi con fastidiosa disinvoltura con un giovane traslocatore dalla pelle bianca. Disgustato dalla scena, Abel si allontana dalla finestra e incita i due figli una ragazza adolescente e un bambino a sbrigarsi o faranno tardi a scuola. Intanto la coppia della villa accanto, che risponde ai nomi di Lisa e Chris Mattson (il presunto traslocatore), è all ingresso e si congeda affettuosamente dal terzo uomo, che altri non è che il padre di lei. Abel passa in quel momento con l auto, e saluta i due con sguardo enigmatico, gelandoli. Chris corre subito al lavoro, mentre Lisa, disegnatrice, svolgerà il proprio da casa. La prima notte nella nuova casa non è delle migliori, perché il potente faro anti-ladro di Abel punta proprio sulla camera da letto di Lisa e Chris, impedendo loro di dormire. Il mattino seguente, Chris è deciso a far presente la cosa al vicino, ma trova un messaggio di benvenuto di quest ultimo sul parabrezza della propria auto, a suo dire parcheggiata in modo erroneo sulla strada comune. Il rispetto delle regole, dice sopraggiungendo Abel, poliziotto tutto d un pezzo, è molto importante. Promette comunque di dirigere altrove il faro anti-ladro. Al termine della giornata, i due si incontrano nuovamente, e Abel sorprende Chris ad ascoltare musica rap in macchina, fumando uno spinello. Domattina ti sveglierai comunque bianco, gli dice a muso duro. Al calare delle tenebre, la potente luce di Abel illumina ancora a giorno la stanza dei vicini. Coordinatori effetti speciali: John C. Hartigan Supervisori effetti visivi: Dick Edwards (Invisible Effects), Rocco Passionino Coordinatore effetti visivi: Sean Tompkins Supervisore costumi: Satcy Horn Supervisore musiche: Pilar McCurry Interpreti: Samuel L. Jackson (Abel Turner), Patrick Wilson (Chris Mattson), Kerry Washington (Lisa Mattson), Ron Glass (Harold Perreau), Justin Chambers (Donnie Eaton), Jay Hernandez (Javier Villareal), Regine Nehy (Celia Turner), Jaishon Fisher (Marcus Turner), Robert Pine (capitano Wentworth), Keith Loneker (Clarence Darlington), Caleeb Pinkett (Damon Richards), Robert Dahey (Jung Lee Pak), Ho-Jung (Sang Hee Pak), Dallas Raines (conduttore del meteo in TV), Bitsie Tulloch (Nadine), Michael Sean Tighe (manager), Valeri Ross (anziana signora), Dartenea Bryant (donna), Dale Godboldo (Dale), Lynn Chen (Eden), Wiley M. Pickett, Vincent Laresca, Paul Terrell Clayton, Jeff Cockey (agenti), Wrenna Monet, Tabitha Taylor, Khira Thomas (spogliarelliste), Cassius Willis (poliziotto), Vanessa Bell Calloway (zia Dorrie), Cocoa Brown (barista), Marc Chaiet (vicino), Zorianna Kit (reporter tv), Hiep Thi Le (infermiera), Ajay Mehta (dottore), Michael Landes (tenente Bronson) Durata: 110 Metri: 2850 La notte seguente è anche peggio, perché l impianto di condizionamento è improvvisamente guasto e in casa non si respira per l eccessivo caldo. Lisa e Chris scoprono che i fili del motore sono stati tagliati di netto e, lì accanto c è un mozzicone degli spinelli di Chris. Il giorno dopo, Abel sorprende i due figli che spiano da una finestra i vicini che amoreggiano in piscina; la cosa lo manda su tutte le furie. Nonostante tutto, Lisa fa amicizia con Celia, la figlia maggiore di Abel, che le rivela che in famiglia si vive male da quando è venuta a mancare la mamma e, che il padre è irragionevolmente severo e autoritario con i due figli. Lisa decide d istinto di invitare l intera famiglia Turner alla festa di inaugurazione della nuova casa. La situazione pare dunque appianata, ma, la sera del party, Abel si presenta da solo e rovina l atmosfera gioviale, trattando con saccenza gli amici della coppia (tutti democratici, mentre lui è fiero del suo essere repubblicano) e finisce anche per far liti- 10

11 Film Tutti i film della stagione gare Lisa e Chris tra loro. Intanto i telegiornali da settimane non parlano d altro che dei violenti incendi che devastano la zona vicino Lakeview Terrace, anche se la situazione sembra sotto controllo. Chris, esasperato dai comportamenti di Abel, passa al contrattacco e acquista, a sua volta, un faro anti-ladro, puntandolo sulla casa di Abel; pianta poi degli alberi al confine tra i giardini, ma il poliziotto, fuori di sé, li abbatte sotto i suoi occhi. L amicizia tra Lisa e la figlia di Turner diviene sempre più intima; sfidando i divieti paterni Celia trascorre un pomeriggio spensierato in piscina con Lisa, ma Abel si inalbera nel vedere la figlia in bikini e aggredisce anche Lisa, che gliela giura, perché tratta male e senza alcun motivo la ragazzina. La tensione contagia anche Lisa e Chris, che litigano ferocemente: la donna ha smesso di prendere la pillola anticoncezionale e aspetta un bambino, senza prima essersi consultata con il marito, che le aveva detto chiaramente di non voler subito dei figli. L uomo non si sente pronto ad affrontare il giudizio e le intromissioni del resto del mondo in questo nuovo momento della loro vita di coppia. Durante un barbecue dai vicini, Abel manda un balordo di sua conoscenza nella villa vuota di Lisa e Chris con l ordine di spaccare tutto. La donna però rincasa prima per un malessere, sorprende il vandalo e fa scattare l allarme. Abel e Chris accorrono insieme, Abel uccide l intruso a colpi di pistola. Chris, giorni dopo, ritrova il cellulare del balordo, e scopre che le ultime telefonate le ha scambiate con Abel. L incendio ormai è alle porte di Lakeview Terrace, i vigili del fuoco invitano tutti i residenti ad andarsene. Abel e Chris restano e si affrontano in strada in una sorta di folle duello all ultimo sangue. L intervento delle forze di polizia evita il peggio per Chris, già ferito seriamente; Abel muore sotto i colpi d arma da fuoco dei colleghi, mentre le fiamme stanno per distruggere ogni cosa intorno a loro. L a casa dei sogni, un vicino da incubo: il sottotitolo italiano del film chiarisce, ancor prima che si metta piede al cinema, l argomento trattato dal thriller firmato Neil LaBute. Eppure rivela soltanto una parte di una storia che sa sfaccettarsi in molteplici punti di vista. La tematica razziale la fa da protagonista ed è affrontata, in questo film, da un punto di vista diverso dal solito; non ci troviamo di fronte, per dirla in poche parole, al classico esponente WASP in lotta di collisione con afroamericani, o altre minoranze etniche. A essere razzista è infatti proprio un veterano poliziotto afroamericano di Los Angeles e l oggetto del suo odio è, al momento, una coppia rampante e progressista che si insedia nella villa accanto alla sua, rea ai suoi occhi di aver contratto un matrimonio multietnico, per lui inconcepibile. Ma la realtà non è così semplice e neanche così scontata, perché sono davvero poche le cose che vanno a genio all integerrimo Abel Turner: i due figli non sono abbastanza rispettosi delle sue regole, le automobili non sono parcheggiate in modo regolare lungo la strada di fronte casa, troppi delinquentelli si aggirano nella sua zona. L ansia di controllo lo pervade e lo comanda, al punto da fargli creare una serie di regole, di rigidi standard di comportamento, che, nella sua mente ormai contorta, devono necessariamente essere rispettati da tutti: in famiglia e i due figli sono al limite della sopportazione ; sul lavoro verrà costretto a un periodo di riposo per uso eccessivo della forza, nella comune vita di ogni giorno l uomo si impone turni di vigilanza notturna per controllare il suo quartiere, una piccola e tranquilla zona residenziale che lui immagina sotto assedio di tutto il male del mondo. Come se tutte le paure post 11 settembre si riversassero in un unico individuo, portandolo a vivere eternamente in trincea. L ansia si trasforma rapidamente in follia e il razzismo è chiaramente una scusa di facciata, che non eviterà, comunque, una lotta violentissima con i giovani malcapitati dirimpettai. L abilità registica di LaBute è tutta nel saper rendere in modo efficace la sgradevolezza della situazione, di far respirare il fastidio (prima) e il terrore (poi) delle due vittime di turno, naturalmente ben disposte verso il prossimo e ignare dell esistenza di cotanta cieca perfidia. Persone cosiddette normali, tranquille, in cui è fin troppo facile immedesimarsi, anche grazie ai piccoli difetti l impulsività di lui, per esempio che li caratterizzano. La tensione che il regista costruisce, scena dopo scena, è reale, sempre più incalzante, senza via di scampo. Si parla, almeno all inizio, di piccoli screzi tra vicini, di beghe quotidiane per il controllo del territorio, di quella protezione della proprietà privata, di cui amano riempirsi la bocca tanti statunitensi, per arrivare al limite del paradosso: il poliziotto Abel non abbandonerà la propria casa neanche di fronte al fuoco, come se un incendio non fosse altro che un nuovo nemico da combattere a ogni costo, da scacciare a mani nude dal proprio terreno. La limitazione e la protezione dello spazio è il vero tema del film, come dalle parole dello sceneggiatore, David Loughery: Volevo mettermi alla prova e uscire un po dalla mia zona di sicurezza, così ho scritto un thriller che affronta problemi che normalmente non vediamo in questo contesto. Il punto di non ritorno a cui arrivano i protagonisti vuole dunque, essere anche un monito, un invito alla riflessione per lo spettatore, senza ricorrere però a eccessivi moralismi, che, comunque, in un thriller difficilmente avrebbero trovato posto. GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA Italia, 2008 Manuela Pinetti Regia: Pupi Avati Produzione: Antonio Avati per Duea Film/Raicinema Distribuzione: 01 Distribution Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto e sceneggiatura: Pupi Avati Direttore della fotografia: Pasquale Rachini Montaggio: Amedeo Salfa Musiche: Lucio Dalla Scenografia: Giuliano Pannuti Costumi: Steno Tonelli Direttori di produzione: Gianfranco Misiu, Tomaso Pessina Aiuto regista: Roberto Farina Suono: Piero Parisi Effetti visivi: Justeleven Interpreti: Diego Abatantuono (Al), Laura Chiatti (Marcella), Fabio De Luigi (Gian), Luigi Lo Cascio (Manuelo), Neri Marcorè (Bep), Luisa Ranieri (Ninni), Pierpaolo Zizzi (Taddeo), Claudio Botosso (Zanchi), Gianni Ippoliti (Sarti), Gianni Cavina (nonno Carlo), Katia Ricciarelli (Madre di Taddeo), Niki Giustini (Pus), Bob Messini (Mentos), Caterina Sylos Labini (maestra Scaglioni), Maria Pia Timo (Beatrice), Gianni Fantoni (padre di Gian), Lucia Modugno (merciaia) Durata: 90 Metri:

12 Film Tutti i film della stagione L a voce over di Taddeo, un diciottenne che vive vicino al Bar Margherita, in centro a Bologna, ci fa una carrellata dei suoi frequentatori abituali nell anno Al, il più carismatico, si divide tra il bar e un night club della zona; Manuelo è ossessivamente attratto dal sesso femminile; Sarti vende impermeabili a preti e suore, mentre Zanchi ha una ditta che produce cravatte; Gianluigi è antennista nell azienda del padre, ma è anche cantante (in arte Gian) e vorrebbe partecipare al Festival di Sanremo; infine Bep, un po ritardato, veste sempre dei guanti da guidatore perché il padre una volta gli ha promesso un auto. Taddeo sogna di far parte di questa mitica compagnia. Riesce a farsi prestare un auto con la quale diventa l autista di Al. Ogni notte deve portarlo al night e poi al ristorante. Questo basta come viatico per entrare a far parte integrante della vita del bar. Taddeo ha una madre e un nonno che decide di punto in bianco di prendere lezioni di pianoforte da una bella insegnante a domicilio. Manuelo gira con un campionario di foto di auto rubate che usa come catalogo. Ma di vendite nemmeno l ombra. Intanto si sviluppano in parallelo due storie d amore. Una vede protagonista Bep, che viene accalappiato da una ragazza in cerca di marito. L altra riguarda Taddeo, innamorato di una coetanea che non ne vuole sapere di lui. Manuelo, sempre intento a portare a termine imprese folli, tenta di percorrere bendato un lungo viale alberato in auto. Naturalmente si schianta prima della fine. Gli viene ritirata la patente. Il nonno invece fa una specie di saggio in casa davanti alle amiche della figlia. Il risultato è pessimo. Gian, che prende sistematicamente lezioni di canto, partecipa alle audizioni per Sanremo accompagnato dall insegnante. La sua prestazione non sembra suscitare entusiasmi nella commissione. Però, dopo qualche tempo, gli arriva una lettera dalla Rai in cui si comunica che la sua canzone è stata presa al Festival. Bep presenta la sua fidanzata agli amici del bar e tutti si rendono conto che, nella sua ingenuità, si fa completamente sottomettere da lei. Al allora decide di intervenire prima che i due si sposino. Assolda Marcella, una entreneuse del night, perché seduca Bep e lo induca ad allontanarsi dalla fidanzata. Marcella incontra Bep e, senza troppe difficoltà, riesce a trascinarlo in un albergo e a passare con lui una notte d amore. Gian parte in treno alla volta di Sanremo insieme col padre. Si presenta alla direzione del Festival con la lettera d invito e tutto sembra andare per il meglio. Tutti a Bologna ascoltano il festival per radio, ma la canzone di Gian non viene trasmessa. Poco prima della fine, Gian si affaccia alla porta del Bar Margherita. Racconta che la lettera era fasulla e che al Festival è diventato lo zimbello dei concorrenti. Si scopre che l artefice dello scherzo è Zanchi, da tempo indispettito dall ossessione di Gian per Sanremo. Bep ormai frequenta costantemente Marcella. Il giorno prima del matrimonio, decide di mandare alla fidanzata una lettera in cui spiega a suo modo il motivo per cui non vuole più sposarsi e chiede a Marcella di partire con lui. Il mattino del matrimonio la fidanzata legge a tutti gli invitati la lettera, mentre Bep aspetta invano Marcella in stazione. Arriva invece Al, che gli spiega la vera natura di Marcella. Manuelo riesce finalmente a vendere una delle auto rubate, ma poco tempo dopo viene arrestato. L uomo è anche un bravo giocatore di biliardo. Partecipa ai tornei in coppia con Al e non perde mai. Con Manuelo in carcere, però, si presenta la necessità di trovare un sostituto per una importante partita. Taddeo suggerisce suo nonno. La partita è una disfatta: il nonno non azzecca un tiro. Al, furioso, non ne vuole più sapere di Taddeo e comincia a evitarlo. Il nonno, inoltre, viene a sapere che la sua insegnante di piano si è sposata e si deve trasferire a Milano. La notizia ha un effetto devastante sul suo fisico, che comincia a deperire a vista d occhio. Il medico addirittura gli dà pochi giorni di vita. Ma è anche il periodo del compleanno di Taddeo, che vuole a tutti i costi fare una festa a casa, perché è l unico modo che gli resta per incontrare la ragazza di cui è innamorato. Mentre si svolgono i preparativi per la festa, Taddeo è anche incaricato di cercare l insegnante di piano per un ultimo incontro col nonno. Mentre gli invitati arrivano e cominciano a ballare, il nonno dà dei soldi all insegnante per avere le attenzioni sessuali che erano sempre state la vera natura dei loro incontri. La donna dapprima si nega, in quanto ormai sposata, poi cede. È proprio mentre sta ballando con la ragazza dei suoi sogni che Taddeo viene chiamato dall insegnante. Il nonno è morto fra le sue braccia. Taddeo prosegue con la festa come se nulla fosse, fino a quando torna a casa sua madre che, urlando, caccia tutti i presenti. A rendere omaggio al morto arriva anche Al, che sembra aver perdonato Taddeo. Bep, dopo la figuraccia pubblica col matrimonio, non esce più di casa. Interviene nuovamente Al che porta Bep al night e lo fa incontrare ancora con Marcella, di cui diventa cliente fisso. Foto annuale del Bar Margherita. Sono già tutti in posa, quando arriva di corsa Manuelo, appena uscito dal carcere. Taddeo, però si rifiuta di stare davanti all obiettivo, perché preferisce guardare il gruppo dal punto di vista della macchina fotografica. È lo stesso Taddeo, nell ultima sequenza, a spiegarci l etica implicita della foto annuale del Bar Margherita: un gruppo di persone che mette in scena non tanto se stessa, quanto l immagine che vuol dare di sé in pubblico. Taddeo insiste a voler guardare dal- 12

13 Film Tutti i film della stagione l altro punto di vista, a voler assistere all istante della finzione, con l intento, a posteriori, di mettere a confronto questa cristallizzazione visiva con la realtà di persone che mostrano inevitabilmente anche un altra faccia. È infatti proprio la voce over di Taddeo a raccontare i retroscena della compagnia del bar in una delle possibili annate (lui la spaccia per memorabile, ma si sa, ciascuno tende a mitizzare le vicende di cui è stato testimone o protagonista in prima persona) e a evidenziare senza ipocrisie la discrasia che separa la realtà di quegli individui dalla immagine cristallizzata di cui sopra. Una realtà non necessariamente squallida, ma che alterna momenti che potremmo definire ingenui e autentici ad altri, viceversa, cinici e deliberatamente crudeli. E a volte il salto dall uno all altro è veramente questione di poco. Soprattutto nelle sequenze chiave del film, Avati alterna due forme di montaggio che a mio parere contribuiscono a mostrare la doppia faccia (ingenua e cinica) del quotidiano vivere. La prima gioca sull ellissi temporale, con un conseguente effetto di sospensione e svelamento. La sequenza più esemplificativa è quella del viaggio a Sanremo. Gian parte carico di aspettative per la partecipazione al Festival. Avati interrompe la sequenza un attimo prima che al cantante risulti evidente la burla di cui è stato vittima, per concentrare l attenzione dello spettatore sulla successiva cruda resa dei conti al bar. Un procedimento simile caratterizza anche la sequenza della lettera d addio che Bep indirizza alla fidanzata, il contenuto della quale ci viene rivelato solo nella sequenza successiva, o quelle delle lezioni di pianoforte o della morte del nonno, ottenute non tanto attraverso ellissi quanto piuttosto attraverso l uso del fuoricampo. L altra forma tecnica usata è il montaggio alternato, volta a mettere uno accanto all altro i due lati della medaglia. Indicativa è la sequenza del matrimonio mancato, montato in alternanza con l attesa di Bep alla stazione. Le crude (seppur involontariamente) parole scritte dal futuro sposo affiancate alla sua ingenua speranza di una fuga d amore: ingenuità e cinismo insieme nello stesso gesto. Discorso simile per l abbinamento tra i preparativi della festa di Taddeo e il deperimento fisico del nonno, un evento gioioso e uno luttuoso che si affiancano casualmente, la consapevolezza della morte imminente che spinge il nonno a voler rivedere la donna che ha rallegrato l ultimo anno della sua esistenza con tanto di proposta indecente e la volontà di procedere con una festa tanto desiderata quanto inopportuna da parte del nipote. Fabio de Girolamo Marini IO & MARLEY (Marley & Me) Stati Uniti, 2008 Regia: David Frankel Produzione: Gil Netter, Karen Rosenfelt per Fox 2000 Pictures/Regency Enterprises/Sunswept Entertainment Distribuzione: 20th Century Fox Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto: dal libro di John Grogan Sceneggiatura: Scott Frank, Don Roos Direttore della fotografia: Florian Ballhaus Montaggio: Mark Livolsi Musiche: Theodore Shapiro Scenografia: Stuart Wurtzel Costumi: Cindy Evans Co-produttore: Kevin Halloran Direttore di produzione: Dana Robin Casting: Margery Simkin Aiuti regista: Stephen Lee Davis, Vanessa Hoffman, Greg Gilman, Jessica Franks, Rebecca Baughman, Steve Dale Operatore: Thomas Lappin Operatore steadicam: Bob Gorelick Art director: W. Steven Graham Arredatore: Hilton Rosemarin Trucco: Felice Diamond, Tina Earnshaw, Angela Levin Acconciature: Diane Dixon, Kelsie Gigandet Supervisore effetti speciali: J.C. Brotherhood J ohn e Jenny si sono appena sposati. Stanchi del freddo inverno del Michigan si trasferiscono in Florida per fare i giornalisti in due diverse testate. Come tutte le giovani coppie, progettano un bimbo che però tarda ad arrivare. Così decidono di adottare un cucciolo di labrador, Marley. Coordinatore effetti speciali: Bruce E. Merlin Supervisori effetti visivi: Ray Mclntyre Jr. (Pixel Magic), Wayne A. Shepherd (At the Post), Edson Williams (Lola Visual Effects) Supervisore musiche: Julia Michels Supervisore costumi: Patricia McLaughlin Interpreti: Owen Wilson (John Grogan), Jennifer Aniston (Jennifer Grogan), Eric Dane (Sebastian), Kathleen Turner (Ms. Kornblut), Alan Arkin (Arnie Klein), Ann Dowd (dr. Platt), Nathan Gamble (Patrick, 10 anni), Haley Bennett (Lisa), Clarke Peters (redattore), Finley Jacobsen (Conor, 8 anni), Lucy Merriam (Colleen, 5 anni), Bryce Robinson (Patrick, 7 anni), Ben Hyland (Conor, 5 anni), Sarah O Kelly (vicina), Keith Hudson (Big Guy), Haley Hudson (Debby), Tom Irwin (dr. Sherman), Alec Mapa (Jorge), Sandy Martin (Lori), Joyce Van Patten (Mrs. Butterly), Zabryna Guevara (OB/infermiera GYN), Megan Mazaika (segretaria), Haley Higgins (Shannon), Ana Ayora (Viviana), Matthew J. Walters (Billy), Nicole Herold (bagnante), Paul Tei (tizio), Natalie Miller (agente immobiliare), Gaston Renaud (giornalista nella metro), Angelina Assereto (cameriera), Emmett Robin (ragazzo), Dylan Henry (Patrick, 3 anni), Stephen Lee Davis (vicino Steve), Bradley Frishman (Patrick, 20 mesi) Durata: 120 Metri: 3115 Il cane è particolarmente vivace, tanto da sconvolgere la vita dei due coniugi. John, in particolare, inizia a scrivere addirittura di lui nei suoi articoli riscontrando un successo enorme fra i suoi lettori. Jenny, intanto, rimane finalmente incinta. La nascita del primo figlio, l abbandono forzato dal lavoro di lei creano tensione nella coppia e Marley con la sua esuberanza non rende le cose più facili. Fortunatamente le divergenze si appianano e presto torna il sereno accompagnato da altri due bambini. Intanto la carriera di John continua a gonfie vele. Gli viene proposto di scrivere in un importante quotidiano e trasferirsi 13

14 Film Tutti i film della stagione in un altra città. Dopo le prime perplessità e aiutato da Jenny, accetta. Tutto sembra tranquillo, una sera, però Marley inizia a stare male. Viene portato dal veterinario che, dopo averlo curato avverte i padroni che il prossimo attacco potrebbe essere fatale. Il cane sembra riprendersi, ma dopo poco tempo riprende a stare male. Il veterinario dice a John che non c è più nulla da fare e che per alleviare le sofferenze del cane converrebbe sopprimerlo. Con immenso dolore della famiglia viene fatta a Marley l iniezione e, successivamente, un commovente funerale. S cene del genere al cinema non si vedevano da tempo: uomini e donne di ogni età che piangono indecorosamente a pochi minuti dalla fine della proiezione. No, non è il remake di Love Story o di qualche altra tragedia strappalacrime, Io & Marley di David Frankel è più semplicemente la storia di una famiglia come tante che cerca di educare un cane pestifero. Tutto qui? Sì. La trama, non è certo delle più avvincenti seppur supportata da due attori freschi e simpatici come Jennifer Aniston e Owen Wilson. La crisi di coppia, le frustrazioni lavorative e i bimbi piagnucoloni, inoltre, sanno di visto e stravisto. Eppure... Eppure c è qualcosa, il gradiente canino che cambia completamente le carte in tavola. Solo chi ha avuto e, naturalmente, amato un cane può comprendere certe dinamiche. Sono dominio esclusivo di questa categoria e risultano incomprensibili al resto, a coloro che considerano un cane semplicemente un quadrupede. Io & Marley si rivolge proprio a loro, anzi solo a loro, ripercorrendo una via comune che si fa quasi paradigma. Le prime notti insonni, le scarpe mordicchiate, l impossibilità ad addestrarlo, ma anche il pensiero di aver sbagliato e la dolorosa consapevolezza della fine. Marley, infatti, non è la perfezione canina rappresentata al Cinema da Lassie o Rin Tin Tin, ma neanche l inverosimile eccesso dell ingombrante Beethoven. È piuttosto il cane di casa, quello che, con i suoi piccoli vezzi e qualche ululato di troppo allieta l esistenza di tante famiglie. E dunque analizzando la pellicola in quest ottica è facile comprendere l umore in sala di chi, guardando gli occhi di Marley chiudersi per sempre, ha ripensato al proprio Snoopy, Bobby o Fido, con la convinta speranza di rivederlo un giorno, in qualche luogo remoto, per correre ancora insieme. Francesca Piano THE UNINVITED (The Uninvited) U Stati Uniti/Canada/Germania, 2009 Regia: Charles Guard, Thomas Guard Produzione: Roy Lee, Laurie MacDonald, Walter F. Parkes per Cold Spring Pictures/DWBC Productions/DreamWorks SKG/ MacDonald-Parkes Productions/The Montecito Picture Company/Vertigo Entertainment Distribuzione: Universal Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto: dal film coreano Two Sisters di Kim Jee-woon Sceneggiatura: Craig Rosenberg, Doug Miro, Carlo Bernard Direttore della fotografia: Dan Landin Montaggio: Jim Page, Christian Wagner Musiche: Christopher Young Scenografia: Andrew Menzies Costumi: Trish Keating Produttori esecutivi: Doug Davison, Michael Grillo, Tom Pollock, Ivan Reitman Co-produttori: Casey Grant, Riyoko Tanaka Direttore di produzione: Casey Grant, Michael Grillo Casting: Debra Zane Aiuti regista: Jim Brebner, Justin Elsworth, James Bitonti, Megan M. Shanks, Rhonda Taylor Operatore: Stephen S. Campanelli Art director: Margot Ready Arredatore: Dominique Fauquet-Lemaitre Effetti speciali trucco: Bart Mixon, Christopher Mark Pinhey Trucco: Gitte Axen Acconciature: Donna Bis Supervisore effetti visivi: Bruce Woloshyn Coordinatore effetti visivi: Alicia Johnson Suono: Karen Schell Interpreti: Emily Browning (Anna), Arielle Kebbel (Alex), David Strathairn (Steven), Elizabeth Banks (Rachel Summers), Maya Massar (Mamma), Kevin McNulty (sceriffo Emery), Jesse Moss (Matt), Dean Paul Gibson (dottor Silberling), Don S. Davis (sig. Henson), Lex Burnham (Iris), Matthew Bristol (David), Danny Bristol (Samuel), Heather Doerksen (Mildred), Alf Humphreys (prete), Ryan Cowie, Troy Rudolph (inserviente), John Prowse (macellaio) Durata: 87 Metri: 2290 n ragazzo e una ragazza una sera d estate si stanno baciando, poi la ragazza decide di tornare a casa. Un terribile incendio e poi più nulla. Sono passati dieci mesi e Anna viene finalmente dimessa dal suo psichiatra dalla clinica in cui è ricoverata. La ragazza, a causa della tragica morte della madre nell incendio, è tormentata da un sogno ricorrente, chiaro presagio di morte e ha persino provato a suicidarsi tagliandosi le vene. Tornata a casa, trova il padre, scrittore di successo, che nel frattempo si è fidanzato con Rachel, l infermiera che si occupava della madre malata. Per Anna non è facile accettare la situazione, tanto più che inizia ad avere delle strane visioni. Lo spirito della madre infatti le si manifesta all interno della casa, mettendola in guardia riguardo alle intenzioni di Rachel. Insieme a lei c è la sorella maggiore Alex, l unica a starle vicino e con cui può confidarsi. Inoltre, c è il ragazzo della spiaggia, innamorato di lei, che sembra sapere cosa successe la sera del terribile incendio e che Anna ha rimosso totalmente. La nuova donna del padre fa di tutto per conquistarsi la simpatia della ragazza e per non perdere quello status che si è guadagnata durante la sua permanenza in clinica. Tuttavia, Anna non riesce ad accettarla e, anzi, la crede responsabile della morte della madre. Con l aiuto della sorella inizia a indagare sul passato della donna e sulla sua non limpida identità. Sembra infatti che alcune perle che porta al collo possano farla identificare con una serial killer, Mildred Kemp, che, per accaparrarsi il marito, aveva ucciso una don- 14

15 Film Tutti i film della stagione na e i suoi tre figli ed è ancora a piede libero. Intanto Anna e il giovane ragazzo fissano segretamente un appuntamento durante la notte, ma il ragazzo non si presenta. Il giorno dopo, viene trovato morto affogato nelle acque della costa. Tutto riconduce a Rachel e Anna e la sorella organizzano un piano per smascherarla. Il padre non vuole sentire ragioni e crede che la figlia non sia ancora guarita e debba tornare in clinica. Anna, dopo uno scontro violento con la donna, riesce a scappare e a raggiungere il commissario di polizia a cui racconta la storia. L uomo avverte Rachel che durante la notte la riporta a casa. Qui la ragazza viene drogata e, al risveglio, trova Rachel morta, sistemata in un cassonetto. È stata la sorella Alex a ucciderla con un fermacarte. Anna è sconvolta. Arriva il padre e si scopre finalmente la verità. Anna quella famosa sera al ritorno a casa aveva sorpreso il padre con l infermiera e, involontariamente, aveva provocato l incendio, durante il quale avevano perso la vita la madre e la sorella. L immagine di Alex è solo una costruzione della sua mente, come tutto il resto. L infermiera infatti non era una serial killer, ma una ragazza costretta a cambiar nome per le violenze del suo fidanzato. Colpevole dell omicidio di Rachel, Anna viene riportata nella clinica psichiatrica, dove ad aspettarla c è ancora la sua vicina di stanza, tale Mildred Kemp. FORTAPÀSC Italia, 2008 N onostante il titolo del film richiami alla memoria quello originale La casa sulla scogliera del 1944, in realtà The Uninvited, primo lungometraggio di Charles e Thomas Guard, sembra un remake bello e buono di Two Sisters del coreano Kim Jee-woon. Anche lì, infatti, la vicenda di due sorelle che, tornate a casa da un ospedale psichiatrico a seguito della morte della madre, si trovano a rapportarsi con una sospetta matrigna e con strane presenze all interno dell abitazione. Proseguendo la tendenza americana di realizzare pellicole ispirate al cinema horror orientale, i fratelli inglesi Guard, esperti in spot pubblicitari, riprendono un soggetto ormai visto e rivisto. A differenza dell elegante e complessa pellicola originale campione d incassi in patria, The Uninvited risulta spogliato di tutte le complessità e arricchito di qualche elemento che ne infoltisce la trama. I due registi concedono maggior spazio alle lugubri visioni di Anna, riuscendo ad affievolire con efficacia le linee di confine tra fantasia, realtà, paranoia e sogno. Il limite tra instabilità mentale e presenze soprannaturali è sicuramente molto labile. Man mano che il film prosegue, aumentano i particolari del racconto, incanalando ora in un senso, ora in un altro le supposizioni su quale sia la sua conclusione, fino all inaspettato colpo di scena finale. Il film trae ispirazione dal genere horror più classico, al quale vuole rendere omaggio. Dall hitchcockiano L ombra del dubbio, dove si ha la sensazione che uno dei membri della famiglia abbia avuto un passato diverso da come viene presentato, al più recente Le verità nascoste di Robert Zemeckis, dall ossessione della protagonista si cela qualcosa di terrificante. La reale protagonista della pellicola è la villa sul mare, spettatrice e custode di tragici avvenimenti. Se ne trovano spesso nei film horror americani degli ultimi anni. Grandi case dall aria rassicurante, che trasmettono calore, simbolo di quell amore virtualmente indissolubile che, almeno in apparenza, lega le famiglie che le abitano. Al loro interno, nelle polverose soffitte, vecchie foto e oggetti legati alla memoria e ai ricordi di persone che non ci sono più. Al loro esterno, il bosco tetro, con grandi sequoie che si ergono come guardiani ultra centenari; lo spazio vitale dell uomo che si fonde con quello della natura. Il più delle volte c è anche il lago: proprio vicino alla casa, all ombra degli alberi, uno specchio d acqua calmo, che sembra poter purificare ogni cosa e nascondere tutto sotto le proprie acque non proprio limpide. A mano a mano che la storia scorre, ci si rende conto che la grande casa di legno rassicurante e il bosco apparentemente protettivo formano, in realtà, una sorta di prigione. Il mondo interno della casa, quello dei legami familiari, dei ricordi, non deve uscire all esterno; in particolare, non devono uscirne i segreti e i peccati. Il lago può depurare, ma può anche ingoiarti, o far venire a galla tutto ciò che di più intimo vi è nascosto e il bosco può inghiottirti in un abbraccio letale. Nonostante una buona dose di retorica, comunque il film è ben girato e, per fortuna, le immagini sanguinolente sono centellinate, al contrario della moda del momento. Dignitoso anche il cast: nei panni della giovane protagonista c è Emily Browning, attrice capace di trasmettere l instabilità e la fragilità del personaggio, Elizabeth Banks, affascinante bionda dallo sguardo ambiguo, perfetta nei panni dell intrusa (in inglese proprio uninvited ), in grado di destabilizzare l armonia familiare, Arielle Kebbel, già esperta in diversi ruoli in film per teenager e infine David Strathairn, attore abbastanza noto che, malgrado l assai modesta qualità dei dialoghi, si distingue comunque nel ruolo del padre. Veronica Barteri Regia: Marco Risi Produzione: Angelo Barbagallo, Gianluca Curti per BiBi Film/Gruppo Minerva International/Rai Cinema Distribuzione: 01 Distribution Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto e sceneggiatura: Jim Carrington, Andrea Purgatori, Marco Risi Direttore della fotografia: Marco Onorato Montaggio: Clelio Benevento Musiche: Franco Piersanti Scenografia: Sonia Peng Costumi: Ortensia De Francesco Produttore esecutivo: Gianfranco De Rosa Casting: Dino Giarrusso, Stefania Valestro Aiuti regista: Dino Gianrrusso Effetti speciali: Roberto Ricci Supervisore effetti visivi: Stefano Marinoni Suono: Massimo Simonetti Interpreti: Libero De Rienzo (Giancarlo Siani), Valentina Lodovini (Daniela), Michele Riondino (Rico), Massimiliano Gallo (Valentino Gionta), Ernesto Mahieux (Sasà), Salvatore Cantalupo (Ferrara), Gigio Morra (Carmine Alfieri), Gianfranco Gallo (Donnarumma), Antonio Buonomo (Lorenzo Nuvoletta), Renato Carpentieri (prof. Amato Lamberti), Gianfelice Imparato (pretore Rosone), Daniele Pecci (capitano Sensales), Ivano Marescotti (GianLorenzo Branca), Roberto Calabrese (geometra), Maria Lauria (infermiera), Marcello Mazzarella (emissario Siciliani), Tony Laudadio (Antonio Bardellino), Raffaele Vassallo (Ciro), Ettore Massa (Antonello Maresca) Durata: 106 Metri:

16 Film Tutti i film della stagione T orre Annunziata (Napoli), Giancarlo Siani è un giovane giornalista precario che scrive di cronaca nera per il quotidiano Il Mattino. Malgrado le raccomandazioni del suo caporedattore Sasà, che cerca di distoglierlo dalla ricerca di scoop sulla criminalità organizzata locale, il ragazzo vuole raccontare la lotta per la spartizione del territorio fra le più potenti famiglie camorriste del posto: Bardellino, Nuvoletta e Gionta. A capo di questa ultima c è Valentino Gionta, che viene arrestato durante la comunione del figlio e rilasciato appena tre giorni dopo. È su di lui che si concentrano i principali sospetti del cronista che, dalle pagine del giornale per cui lavora, non esita a denunciare lo strapotere del boss. Munito del suo inseparabile taccuino e con al suo fianco l amico fotografo Rico, è puntualmente presente ogniqualvolta si consuma un assassinio di stampo camorrista. Sul luogo, il più delle volte, riesce a estorcere informazioni preziose dalle forze dell ordine, in particolare dal Capitano Sensales. A seguito dell omicidio del fratello del pericoloso Carmine Alfieri, si scatena una guerra tra i clan del paese: un commando armato fino ai denti, nascosto in un pullman, irrompe nel territorio nemico compiendo un autentica strage. Intanto, Siani, illuminato dalle parole del professor Lamberti, inizia a spostare la sua attenzione sulle corrotte istituzioni locali, su cui vorrebbe far avviare un indagine per presunto voto di scambio. L amministrazione è inoltre colpevole di connivenza con gli ambienti criminali. Attraverso i suoi articoli, egli mette a nudo i vischiosi rapporti tra politica ed edilizia: contesta, in particolare, al sindaco Cassano, la mancanza di trasparenza nelle gare di appalto, che vengono gestite e truccate dalla camorra. Dopo la cattura del boss Gionta, Siani viene trasferito alla redazione centrale di Napoli, con la promessa di un contratto da giornalista praticante. Qui, nonostante si debba occupare di manifestazioni sindacali, non abbandona il suo interesse per l inchiesta di Torre Annunziata. Ma proprio quando viene in possesso di uno scottante dossier, consegnatogli dal pretore Rosone, non fa in tempo a pubblicarlo. La sera del 23 settembre del 1985, il ventiseienne Giancarlo Siani viene giustiziato da due sicari sotto casa, mentre è a bordo della sua macchina. I l coraggio di un film come Fortapàsc, forse, non verrà mai premiato abbastanza. Almeno dal distratto pubblico delle sale cinematografiche, impreparato ad accogliere con favore storie di vita moralmente esemplari, spesso e volentieri, al limite del martirio. Ma, d altronde, il pensiero unico imposto negli ultimi anni dalla sempre più invadente fiction televisiva ha abituato gli italiani a credere che gli Eroi siano appannaggio soltanto del piccolo schermo. Papi, santi, carabinieri, medici e comuni mortali vengono infatti omaggiati da platee di milioni e milioni di telespettatori, che per la felicità dei direttori di rete, proni alla religione imperante dell audience, assistono passivamente a narrazioni che sembrano fatte con lo stampino, in cui trionfa la retorica dei buoni sentimenti. A questo punto, viene da chiederci: e se il film di Marco Risi fosse stato realizzato per la tv? Ci avrebbe guadagnato sicuramente in termini di ascolto, ma, forse, la qualità del prodotto non sarebbe stata la stessa. Qualcuno potrà legittimamente obiettare sull originalità del copione, ma, malgrado lo sforzo lodevole degli sceneggiatori (Carrington, Purgatori e Risi), è difficile non cadere nella prevedibilità. La vicenda di Giancarlo Siani, come quella di Peppino Impastato raccontata da Marco Tullio Giordana in I Cento Passi (tanto per citare un altro esempio, datato 1999, di come l impegno civile possa essere rappresentato al cinema con rigore e onestà intellettuale) è maledettamente segnata fin dalla primissima inquadratura. Perfino le parole della struggente canzone di Vasco Rossi Ogni volta, che sentiamo mentre scorrono i titoli di testa, suonano tristemente profetiche. Ma se c è una forza di cui si alimenta lo stesso film, una traccia peculiare che è in grado di consegnare, prima di tutto, alle generazioni più giovani, e poi (si spera) a futura memoria, è quella della leggerezza. Sembra paradossale parlare di leggerezza in una pellicola cruda e, a tratti, spietata, ancor più di Gomorra, che non risparmia particolari agghiaccianti. Eppure, nella Napoli ai tempi di Maradona, crocevia di sangue, violenza, cinismo e amoralità che pervade indistintamente ogni settore della società civile (dalla politica alla magistratura), quasi fosse un epidemia, un ragazzo semplice, che come tutti ama divertirsi con il suo migliore amico Rico (Michele Riondino) e flirtare con la fidanzata (Valentina Lodovini), rivendica il suo sguardo lieve e ironico sul mondo marcio che lo circonda. All inizio, abbiamo l impressione che il giovane giornalista stia giocando, senza saperlo, a qualcosa di molto più grande e pericoloso di lui. E, invece, Siani mantiene intatto, fino al tragico quanto inevitabile epilogo, quel suo stesso atteggiamento, che si intenda non è di incoscienza, ma, al contrario, è proprio di chi usa lucidamente l arma della giovialità come antidoto alla rassegnazione. Libero De Rienzo, chissà perché attore così poco sfruttato dal cinema (sempre più miope) di casa nostra, si cala perfettamente nei panni dello sfortunato cronista di Il Mattino, grazie ad una recitazione molto naturale e istintiva e ad un fisico leggero, appunto, come una piuma ma capace, con le sue incalzanti domande, di lanciare atti d accusa taglienti come fendenti. Certamente si ricorderà la sua eccel- 16

17 Film Tutti i film della stagione lente interpretazione, così densa di sfumature e profondamente intrisa di generosità e amore per la vita (non da meno anche i suoi colleghi Ernesto Mahieux, Ennio Fantastichini, Gianfelice Imparato, Renato Carpentieri e i fratelli Gallo, che formano un cast di quasi tutti partenopei doc di grande mestiere). Ma è giusto che si ricordi Fortapàsc anche per la sua incredibile aderenza alla contemporaneità. La precarietà del lavoro (in questo caso giornalistico) è un cancro che non si riesce ancora a debellare. Per non parlare, poi, del malcostume di cui è protagonista la classe dirigente di questo Paese, specie quando si tratta di speculare sulla pelle dei poveri terremotati... Insomma, ciò che rattrista, forse ancor di più della morte annunciata di un virtuoso cittadino e lavoratore italiano, è vedere che quel suo accorato appello, rivolto ai giovani liceali a metà degli anni Ottanta «Voi siete la speranza» sia miseramente caduto nel vuoto. Diego Mondella HANNAH MONTANA: THE MOVIE (Hannah Montana: The Movie) Stati Uniti, 2009 Regia: Peter Chelsom Produzione: Billy Ray Cyrus, Alfred Gough, Miles Millar per It s a Laugh Productions/Millar Gough Ink/Walt Disney Pictures Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto: dai personaggi dell omonima serie-tv creati da Michael Poryes, Richard Correll, Barry O Brien Sceneggiatura: Daniel Berendsen Direttore della fotografia: David Hennings Montaggio: Virginia Katz Musiche: John Debney Scenografia: Caroline Hanania Costumi: Christopher Lawrence Produttori esecutivi: David Blocker, Steven Peterman, Michael Poryes Produttore associato: John Albanis Direttore di produzione: Gabriela Vázquez Casting: Lisa Beach, Sarah Katzman Aiuti regista: James Alan Hensz, Brinton Bryan, Heather Grierson, Valerie Johnson, Dave Halls, Stephanie Kinch Operatore: Frank Godwin Art director: Elliott Glick Arredatore: Fontaine Beauchamp Hebb Trucco: Ann-Maree Hurley, Linda Boykin-Williams, Raqueli Dahan, Sandy Jo Johnston, Cheryl Ann Nick, Kate Best, Michelle Vittone Acconciature: Jose Zamora, Adruitha Lee, Beka Wilson Supervisore effetti speciali: Everett Byrom III Supervisori effetti visivi: John Fragomeni (Asylum), Gregory D. Liegey (CIS Hollywood) Supervisore musiche: Steven Vincent Supervisori costumi: Stephen K. Randolph, Janet Stirner Ingram Coreografie: Jamal Sims Interpreti: Miley Cyrus (Hannah Montana/Miley Stewart), Billy Ray Cyrus (Robby Ray Stewart), Emily Osment (Lilly Truscott/Lola Luftnagle), Jason Earles (Jackson Stewart), Mitchel Musso (Oliver Oken/Mike Standley III), Moises Arias (Rico), Lucas Till (Travis Brody), Vanessa Williams (Vita), Margo Martindale (Ruby), Peter Gunn (Oswald Granger), Melora Hardin (Lorelai), Jared Carter (Derrick), Barry Bostwick (Mr. Bradley), Beau Billingslea (sindaco), Katrina Smith (moglie del sindaco), Emily Grace Reaves (Cindy-Lou), Jane Carr (Lucinda), Taylor Swift, Gary LeVox, Jay DeMarcus, JoeDon Rooney (se stessi), Joshua Childs (direttore del negozio), Rachel Woods (Phoebe Granger), Natalia Dyer (Clarissa Granger), Jerry Foster (anziano gentiluomo), Adam Gregory (Drew), Shawn Carter Peterson (regista video), Jamal Sims (ballerino del Rodeo Drive), John Will Clay (capitano di pallavolo), D. Todd Hammond (allenatore), Michael Cornacchia (guardia sicurezza), Valorie Hubbard (commessa biglietti) Durata: 102 Metri: 2750 L a giovane Miley Stewart è sempre più divisa tra la propria vita di adolescente normale, tra scuola, amici e famiglia, e quella del suo alter ego, la pop star Hannah Montana. Anni prima, per assecondare il suo desiderio di cantare e scrivere canzoni, senza però che questo le impedisse di condurre la propria vita con serenità, il padre di Miley le aveva consentito di tentare la carriera musicale utilizzando questa doppia personalità. Ma la crescente popolarità di Hannah Montana sembra aver fatto perdere di vista a Miley quelli che, secondo il padre, sono i veri valori e quindi Miley è costretta a passare un mese di vacanza nella fattoria della nonna paterna nel Tennesee, a contatto con la natura e con la vita reale. La pacifica cittadina di Crowley Corners sta per essere sconvolta dall apertura di un mega centro commerciale e tutta la cittadinanza vuole mobilitarsi per impedirlo, raccogliendo fondi per acquistare il terreno sul quale dovrebbe erigersi. Hannah Montana viene coinvolta nel progetto e invitata a tenere un grande concerto di beneficienza. Miley si trova così a doversi dividere ancora una volta, correndo spesso il rischio di essere scoperta. Il suo strano comportamento, che nasconde i vorticosi cambi d abito e di trucco per la sua doppia identità, le alienano le simpatie di Travis, un ragazzo del luogo del quale si è innamorata. Il giorno del concerto, Miley decide di rivelare a tutti chi è Hannah Montanta e, soprattutto, di voler restare per sempre semplicemente Miley, lontana dalla musica pop e dallo star system, ma è il pubblico stesso a reclamare Hannah, convincendola a continuare la carriera musicale. L omonima serie in onda su Disney Channel arriva ora immancabilmente nelle sale cinematografiche, visto il successo planetario ottenuto in tv (oltre, si intende, ai vari gadget, cd musicali, vestiti, bambole e affini). Hannah Montana the Movie è infatti la versione allargata della storia della Miley, studentessa di giorno e pop star acclamata da milioni di fan la sera, con il nome e la fantomatica identità di Hannah Montana, bionda e ancheggiante cantante pop. Figlia di un musicista country, testardo e con i piedi per terra, Miley ha visto nel padre proprio il suo 17

18 Film Tutti i film della stagione miglior alleato, quando questi le ha consentito questo stratagemma, che le permette di vivere la propria vita da teenager insieme agli amici e alla famiglia. Purtroppo però il successo dà alla testa e, nonostante il filtro della doppia identità, Miley è sempre più portata a restare Hannah Montana, sfruttando tutti privilegi e i vantaggi che ne conseguono. Il padre Billy Ray si vede alla fine costretto a mandarla con la forza nella fattoria della nonna nel Tennesse, per riprendere contatto con la realtà e con le proprie origini. È chiaro il tentativo di non fare di Hannah Montana the Movie una versione allungata e stiracchiata di un episodio tipo della serie di Disney Channel (spalmato su due ore di durata cinematografica) e bisogna dare atto che, in fin dei conti, ciò è riuscito. Gli sceneggiatori si sono sforzati di inserire nuove avventure della teenager più famosa d America senza sbilanciarsi troppo con l inventiva e con la novità (giustamente), ricorrendo alla formula più classica che viene adotta in questo tipo di operazione, quando si passa dall episodio televisivo al grande schermo. Rimane infatti quello che è il tratto fondamentale della serie e dell episodio tipo, cioè l alternanza schizofrenica e folle tra la vita mondana e quella casalinga di Miley Hannah. I realizzatori si sono presi però più spazio per analizzare meglio i personaggi e mostrare chi sono, da dove vengono, cosa li ha resi così uniti e via dicendo. Nel film ci sono ben 13 nuove canzoni di Hannah Montana, con altrettanti numeri musicali, divertenti e coreografati con cura (soprattutto Hoedown Throwdown, che mescola abilmente hip pop e musica country). La rappresentazione della vita rurale del Tennessee è di maniera ma efficace. Il finale lascia un po perplessi e non solo per la sua improbabilità (quanti infatti fra il pubblico presente al concerto brava gente del Tennesse, non c è dubbio, ma... sarebbero disposti a mantenere il segreto alla stampa sulla rivelazione di Miley e la vera identità di Hannah Montana?). Hannah Montana The Movie resta comunque una gradevole commedia per ragazzi (soprattutto ragazze, ma non è escluso che abbia motivi di interesse anche per i maschietti), semplice e mai volgare, realizzata con cura, interpretata abbastanza correttamente e fruibile anche a chi non ha familiarità con la serie tv. I protagonisti Miley Cyrus e Billy Ray Cyrus sono figlia e padre anche nella vita. Chiara Cecchini ANGELI E DEMONI (Angels & Demons) Stati Uniti, 2009 Regia: Ron Howard Produzione: John Calley, Brian Grazer, Ron Howard per Columbia Pictures/Imagine Entertainment Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto: dal romanzo omonimo di Dan Brown Sceneggiatura: David Koepp, Akiva Goldsman Direttore della fotografia: Salvatore Totino Montaggio: Daniel P. Hanley, Mike Hill Musiche: Hans Zimmer Scenografia: Allan Cameron Costumi: Daniel Orlandi Produttori esecutivi: Dan Brown, Todd Hallowell, Marco Valerio Pugini Produttori associati: William M. Connor, Kathleen McGill, Louisa Velis Direttori di produzione: Diego Cavallo, Fabiomassimo Dell Orco, Chris Thompson Casting: Janet Hirshenson, Jane Jenkins Aiuti regista: William M. Connor, Inti Carboni, Kristen Ploucha, Simonetta Valentini, Dennis Burell, Alessandra Fortuna, Paul Schmitz, Nicola Marzano, Scorr R. Meyers Operatori: Karl Morgan, Patrick B. O Brien, Simon Priestman, Andrew Rowlands Operatore steadicam: Andrew Rowlands Art directors: Alex Cameron, Keith P. Cunningham, Luke Freeborn, Marc Homes, Giles Masters, Dawn Swiderski Arredatori: Robert Gould, Richard Roberts Trucco: Kim Ayers, Alessandro Bertolazzi, John Blake, Joel Harlow, Douglas Noe, Richard Redlefsen, Viola Rock, Nicole Sortillon Acconciature: Gloria Pasqua Casny, Giorgio Gregorini, Gary J. Perticone, Theresa Rivers, Mitchell Stone Effetti speciali trucco: Bart Mixon Supervisore effetti speciali: Daniel Acon, Clay Pinney, Dominic Tuohy Coordinatore effetti speciali: John S. Baker Supervisori effetti visivi: Mark Breakspear (CIS Vancouver), Ryan Cook (Double Negative), Richard Higham (The Senate VFX), Richard Stammers (MPC), Angus Bickerton Coordinatori effetti visivi: Edward Randolph (The Senate VFX), Toby White (Sony Pictures), Melanie Byrne, Simona De Angelis, Holly Gosnell, Matthew A. Rubin, Rob Shears Supervisore musiche: Bob Badami Supervisori costumi: Augusto Grassi, Helen Monaghan Interpreti: Tom Hanks (Robert Langdon), Ewan McGregor (camerlengo Patrick McKenna), Ayelet Zurer (Vittoria Vetra), Stellan Skarsgård (Comandante Richter), Pierfrancesco Favino (ispettore Olivetti), Nicolaj Lie Kaas (assassino), Armin Mueller-Stahl (Cardinale Strauss), Thure Lindhardt (Chartrand), David Pasquesi (Claudio Vincenzi), Cosimo Fusco (Padre Simeon), Victor Alfieri (Tenente Valenti), Franklin Amobi (Cardinale Lamasse), Curt Lowens (Cardinale Ebner), Bob Yerkes (Cardinale Guidera), Marc Fiorini (Cardinale Baggia), Carmen Argenziano (Silvano Bentivoglio), Howard Mungo (Cardinale Yoruba), Rance Howard (Cardinale Beck), Steve Franken (Cardinale Colbert), Gino Conforti (Cardinale Pugini), Elya Baskin (Cardinale Petrov), Richard Rosetti, Silvano Marchetto (Cardinali del conclave), Thomas Morris (Urs Weber), Jonas Fisch (Adrian Bachman), August Fredrik, Ben Bela Böhm. Paul Schmitz (guardia svizzere), Jeffrey Boehm (Guardia svizzera azzurra), Xavier J. Nathan (Philippe), Steve Kehela (reporter statunitense), Ursula Brooks, Rashmi (reporters inglesi), Yan Cui (reporter cinese), Fritz Michel (reporter francese), Maria Cristina Heller, Pascal Petardi (reporters italiani), Yesenia Adame (reporter messicana), Kristof Konrad (reporter polacco), Masasa Moyo (reporter sudafricano), Ed Francis Martin (reporter sudamericano) Durata: 138 Metri:

19 Film Tutti i film della stagione R oma, Città del Vaticano. Il Papa è morto. Il Camerlengo, distrugge l anello piscatorio e annuncia il conclave. Ginevra. Cern (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare) l equipe del sacerdote scienziato Silvano Bentivoglio riesce nell inaudito esperimento d isolare l antimateria. Pochi attimi più tardi Vittoria Vetra, assistente del vecchio fisico, scopre il cadavere del prelato e il furto dell inestimabile bottino. Un agente della Polizia Vaticana interrompe gli esercizi acquatici del Prof. Langdon per proporgli un delicato incarico investigativo a Roma. Città del Vaticano. L ispettore Olivetti accoglie Langdon e lo presenta a Richter, Comandante della Guardia Svizzera. Sul corpo di Bentivoglio la dottoressa Vetra ha scoperto il marchio a fuoco d un ambigramma. Quattro cardinali, i preferiti, nella cui cerchia il conclave è pronto a eleggere il nuovo Papa, sono stati rapiti. Il rapimento è stato rivendicato da un messaggio: si tratta degli Illuminati, una setta creduta estinta nei secoli passati, osteggiata e letteralmente sterminata dai vertici ecclesiastici. Un cardinale verrà sacrificato allo scoccare di ogni ora, fino alla mezzanotte, finale compimento di un dispositivo rituale che culminerà con l esplosione dell antimateria custodita in un luogo segreto senza la necessaria alimentazione d una batteria e della conseguente cancellazione della Cattedra di Pietro e di tutto il piccolo Stato pontificio all intorno. Langdon e la dottoressa si precipitano negli archivi vaticani, ai quali il professore sogna da tempo di poter accedere per compiere il suo ultimo e più ambizioso studio. Da un libello misconosciuto del celebre Galileo naturalmente compreso tra gli illustri membri della setta segreta i due ottengono l enigma che dovrebbe condurli alle quattro chiese degli Illuminati, luoghi scelti per il sacrifico dei quattro cardinali. Dopo l erroneo passaggio al Pantheon, Langdon, Vetra e Olivetti giungono a Santa Maria del Popolo dove si trova la Cappella Chigi, opera dei due artisti eretici Raffaello Sanzio e Gian Lorenzo Berini. Nella cripta giace il cadavere dell alto prelato tatuato con la parola Terra. Nel frattempo il cardinal Strauss, Grande Elettore del conclave, ha deciso di non interrompere le votazioni rituali; al ritorno in Vaticano della coppia d investigatori, dal comignolo in San Pietro esce la seconda fumata nera. Il comandante Richter segue le operazioni di Langdon con rigido sospetto, mettendo sotto chiave il diario di Bentivoglio giunto intanto da Ginevra, nel quale forse si cela la soluzione al mistero. Vittoria Vetra scopre che il Camerlengo è in realtà figlio adottivo del Papa defunto e che la morte del pontefice non è avvenuta per cause naturali. Giunti in tempo sul luogo del secondo assassinio, Lagdaon e Vetra non possono far altro che assistere impotenti al rogo del corpo del cardinale, al feroce dissanguamento dell Ispettore Olivetti, al massacro dei suoi uomini e alla fuga del killer misterioso. Pochi secondi impediscono, poi, di fermare la terza efferata uccisione, consumata in mezzo alla folla riunita in Piazza San Pietro. Ma Langdon riesce a impedire la morte dell acqua, tuffandosi da solo nella Fontana dei Quattro Fiumi (ancora il Bernini). La base del killer è a Castel Sant Angelo. L uomo è braccato, ma ancora una volta e per l ultima riesce a sfuggire agli inseguitori: mentre il professore e la dottoressa corrono sul Passetto per salvare il Camerlengo da morte certa, il killer salta in aria nella sua auto. San Pietro è sul punto di esplodere mentre, in una scena concitata, Richter viene ucciso accusato dal Camerlengo d essere l oscuro traditore. Finalmente l ordigno è scoperto nella cripta della Basilica; è il Camerlengo a cercare la comune salvezza salendo su un elicottero e facendo esplodere l antimateria a grande altitudine. Scampato alla morte, il giovane irlandese, eroicamente intervenuto a difesa della comunità, è designato elegibile a occupare la Sede Vacante. Ma, scomparso il diario di Bentivoglio, resta una videoregistrazione a testimoniare l impostura del Camerlengo: dalle sue mani ha preso la morte il pontefice colpevole d aver accolto e approvato la scoperta della Particella di Dio da parte dello scienziato sacerdote; suo il piano omicida per ottenere la guida della Chiesa e condurla verso un nuovo oscurantismo. Il mattino seguente, la fumata bianca annuncia il nuova Papa Luca I. Luca era un medico dice a Langdon il Cardional Strauss, nuovo Camerlengo, chissà che questo non possa essere l auspicio d una nuova riconciliazione tra scienza e fede. R on Howard torna nelle sale italiane a pochi mesi dall uscita del suo precedente e poco fortunato Frost/Nixon. Se ci fosse bisogno di specificarlo, il film è tratto dall omonimo romanzo di Dan Brown, pubblicato prima di Il Codice Da Vinci, ma arrivato al grande pubblico solo sulla scorta del successo del suo sequel. Per il cinema si è scelto di evitare tanto l esplicita identificazione del secondo film come seguito del precedente, tanto il complicato recupero dell originaria cronologia. A guardarlo con occhio d ingenuo spettatore Angeli e demoni, nonostante il titolo, sembra, nel complesso, meno oscuro e perverso del primo; meno complicato, meno contorto, meno concentrato sulla narrazione del fanta-thriller, più facilmente giocato invece sull azione a effetto, sul colpo di scena da serie poliziesca, sul finale lineare e conciliatorio. Un film semplice, un po mediocre, facile da seguire, ma senza grande soddisfazione. Come troppo spesso accade, le false polemiche sorte intorno al film si son rivelate, usciti dalla sala di proiezione, le solite utili facezie che case di produzione, di distribuzione e uffici stampa si occupano di confezionare per attirare il più possi- 19

20 Film Tutti i film della stagione bile la (scarsa) attenzione del pubblico. Non ci sono offese né attacchi veri e propri alla Chiesa Cattolica, né alla religione cristiana. Le offese peggiori le subisce forse l intelligenza e l istruzione del pubblico internazionale, ma forse non è cosa così grave. Per di più, non sembra lecito offendersi visto che il tono del film è così palesemente fumettistico-romanzesco e che per di più l intelligenza e l istruzione del pubblico si sono dimostrate meritevoli di tanto spregio della verosimiglianza e dell accuratezza narrative trovandosi spesso gabbate dalle (davvero poco) fantasmagoriche fandonie collezionate nel film. Il ritmo serrato insieme alla ricchezza visiva, ottenuta grazia al grande dispiego di tecnologie digitali, sono forse le due cose migliori della pellicola. La sceneggiatura di certo è invece il punto più basso, più debole e meno difendibile d un impianto narrativo povero, poco intelligente e per nulla raffinato, dove solo alcune trovate piuttosto grossolane (qualche dettaglio surrealistico nella messa in scena dei cardinali, il nome del nuovo Papa, ecc.) salvano dalla noia senza appello. In questo goffo zibaldone fintamente barocco, evidentemente ottuso, dotato di scarsa immaginazione, gli interpreti, tutti o quasi attori di livello (Skarsgård, Mueller-Stahl e Mc Gregor tra gli altri) sembrano spaesati e storditi, come il grande attore di teatro catapultato sul palco della filodrammatica: tra grandi smorfie e piccoli gesti per tentare di stare nei panni di cartapesta di personaggi scritti senza alcuna perizia, nessuno ne esce bene, solo qualcuno limita i danni. Al finale si arriva stanchi. Per scoprire che, anche dentro le gerarchie ecclesiastiche, in fondo un futuro migliore è possibile: i giovani sono i cattivi retrogradi, oscurantisti, violenti e integralisti ed è da vecchi inermi e un po inebetiti difesi e condotti per la mano dalla luce dell ateismo che invece può venire la salvezza comune. Un lieto fine che, senza volerlo, sembra tra i più disperati e orrorifici degli ultimi anni. Silvio Grasselli UNA NOTTE AL MUSEO 2-LA FUGA (Night at the Museum: Battle of the Smithsonian) Stati Uniti, 2009 Regia: Shawn Levy Produzione: Michael Barnathan, Chris Columbus, Shawn Levy, Mark Radcliffe per Twentieth Century-Fox Film Corporation/ 1492 Pictures/21 Laps Entertainment/Museum Canada Productions Distribuzione: 20th Century Fox Prima: (Roma ; Milano ) Soggetto e sceneggiatura: Thomas Lennon, Robert Ben Garant Direttore della fotografia: John Schwartzman Montaggio: Dean Zimmerman, Don Zimmerman Musiche: Alan Silvestri Scenografia: Claude Paré Costumi: Marlene Stewart Produttori esecutivi: Thomas M. Hammel, Josh McLaglen Produttore associato: Ellen Somers Direttore di produzione: Patricia Anne Doherty Casting: Donna Isaacson Aiuti regista: Josh McLaglen, Misha Bukowski, Ashley Bell, Robert Rogers, Gordon Piper, Aliason C. Rosa, Rhonda Taylor Operatori: Chris Banting, Ian Fox Art directors: Michael Diner, Anthony Dunne, Helen Jarvis, Grant Van Der Slagt Arredatore: Lin MacDonald Trucco: Emanuela Daus, Kate Biscoe, Cyndie Boehm, Stephanie Pasicov Acconciature: Susan Boyd, Cydney Cornell Effetti speciali trucco: Michelle Lemieux, Craig Lindberg, Ann McLaren Supervisore effetti speciali: Chris Hampton Supervisori effetti visivi: Raymond Chen (Rhythm & Hues), Scott Gordon (CafeFX), Dion Hatch (Digiscope), Dan Deleeuw, Coordinatori effetti visivi: Charise E. Angone, Jennifer Avery (Rhythm & Hues), Shad Davis (Studio), Aaron D. Wright (Cafe FX), Steve Carter, Collin Fowler, Liyr Tobias Johansen, Abbigail Ponek Supervisori costumi: John Casey, Alexandra Krost Interpreti: Ben Stiller (Larry Daley), Amy Adams (Amelia Earhart), Owen Wilson (Jedediah Smith), Hank Azaria (Kahmunrah/il pensatore), Robin Williams (Teddy Roosevelt), Christopher Guest (Ivan il Terribile), Alain Chabat (Napoleone Bonaparte), Steve Coogan (Ottavio), Ricky Gervais (dottor McPhee), Bill Hader (Generale George Armstrong Custer), Jon Bernthal (Al Capone), Patrick Gallagher (Attila), Jake Cherry (Nicky Daley), Rami Malek (Ahkmenrah), Mizuo Peck (Sacajawea), Kerry van der Griend, Matthew Harrison, Rick Dobran (neanderthal), Randy Lee, Darryl Quon, Gerald Wong, Paul Chih-Ping Cheng (unni), Jay Baruchel (Joey Motorola), Mindy Kaling (insegnante), Samuel Patrick Chu, Augustus Oicle, Kai James (adolescenti), Thomas Morley (Darth Vader), George Foreman (se stesso), Josh Byer (gangster Capone), Dave Hospes (astronauta), Keith Powell, Craig Robinson Durata: 105 Metri: 2820 S ono passati ormai due anni dalla prima avventura di Larry nel Museo di Storia Naturale di New York. Non più guardiano notturno, Larry è il proprietario della sua omonima azienda di gadget; ma non lavora più con lo stesso entusiasmo con cui gestiva gli abitanti animati del Museo. Dopo mesi, riesce finalmente ad andare a trovare i suoi vecchi amici, ma ha una sorpresa: bisogna rinnovare il Museo con nuove tecnologie, quindi tutte le statue di cera verranno spostate nell archivio dello Smithsonian Museum a Washington D.C. Purtroppo la statua-presidente Roosevelt gli confida che al Museo resterà anche l antica tavoletta egiziana, quella che riesce a dare vita a tutte le statue di cera. Per loro è, quindi, l ultima notte di vita. La notte seguente, mentre Larry si trova a cena col figlio, riceve una telefonata da Jedediah, piccola statua di cera western, che chiede aiuto: la scimmia ha rubato la tavoletta e ora il perfido principe egizio Kahmunrah, il cui fratello buono Ahkmenrah è parte degli amici di Larry, la vuole per riportare in vita il suo esercito. Larry risponde alla chiamata d aiuto. Lo aspetta l avventura di una notte dove grazie all aiuto di Amelia Earhart, la prima donna ad aver attraversato l Atlantico con un aereo, cercherà di salvare i suoi amici; in primis, proprio Jedediah che vie- 20

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