N 1/2012 ANNO LXVII GENNAIO - MARZO

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1 Trimestrale Pavoniano N 1/2012 ANNO LXVII GENNAIO - MARZO Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Milano Padre Pavoni 4 Fatti e persone 2 L ABC della crescita 6 17 Ex Allievi 22 Nella casa del Padre Giopav 19 Pavonia news 32

2 BERNARDO OLIVERA i sette uomini di Dio BERNARDO OLIVERA i sette uomini di Dio Un testimone racconta la vicenda dei martiri di Tibhirine Da questo libro i dialoghi del film campione di incassi Uomini di Dio Pagine: 164 Prezzo: 15,00 Sono passati più di quindici anni dalla morte dei martiri di Tibhirine, i sette monaci trappisti rapiti in Algeria da un gruppo di terroristi islamisti, ma la memoria della loro vicenda è ancora molto viva. Questo libro ripercorre, grazie ai racconti dei testimoni diretti, la cronaca drammatica degli eventi di allora e soprattutto aiuta a comprendere come il seme evangelico gettato dai sette martiri con il sacrificio della loro vita, fatta di dialogo e rispetto dell altro, abbia germinato in questi anni nelle coscienze di cristiani, musulmani e non credenti. Chiude il testo un intenso commento del Testamento di padre Christian, una delle pagine più incandescenti della spiritualità contemporanea.

3 EDITORE srl - MILANO Comitato di redazione Alberto Comuzzi (direttore responsabile), p. Gildo Bandolini (coordinatore), Lucia Comuzzi, Franca Galimberti, p. Giuseppe Munaro, p. Raffaele Peroni Redazione e Pubblicità Editrice Via G.B. Niccolini, Milano Tel editrice@ancoralibri.it Internet Site: Progetto grafico e Stampa Arti Grafiche Via B. Crespi, Milano Tel arti.grafiche@ancoralibri.it Ufficio Abbonamenti Editrice Via G.B. Niccolini, Milano Tel Telefax C.C.P. n intestato a: s.r.l. Quote per l anno 2012 (Italia) ORDINARIO 8,00 SOSTENITORE 13,00 UNA COPIA 1,50 CENTRI DI DIFFUSIONE BRESCIA - Libreria Via Tosio, Brescia Tel libreria.brescia@ancoralibri.it MILANO - Libreria Via Larga, Milano Tel / libreria.larga@ancoralibri.it MONZA - Libreria Via L. Pavoni, 5 (ang. piazza Diaz) Monza (Milano) Tel libreria.monza@ancoralibri.it ROMA - Libreria Via della Conciliazione, Roma Tel libreria.roma@ancoralibri.it TRENTO - Libreria Via S. Croce, Trento Tel libreria.trento@ancoralibri.it Il Duomo di Monza dedicato a San Giovanni Battista Copyright srl Pubblicazione trimestrale - Autorizz. Tribunale di Milano - n dell Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Milano IVA assolta dall Editore ai sensi dell art. 74, 1 comma, lettera C, del D.P.R. 633/72 e D.M Riconoscenza 2 L audacia dell umiltà Editoriale 3 Siamo in emergenza educativa di Alberto Comuzzi L ABC della crescita 4 I nonni, che fortuna! di Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini Fatti e persone anno della missione educativa pavoniana 7 Educare 9 15 alla vita buona del vangelo A Monza da 140 anni Burkina Faso: apre il centro Effatà Ludovic Pavoni L intervista a 13 Una Provincia estesa oltre i confini nazionali Giopav Alla ricerca di parole vere In Un centro per la Pastorale giovanile vocazionale della Provincia italiana Ex allievi 19 Federazione, Brescia, Milano, Pavia e Trento Pavonianewsnews 22 Asmara, Brescia, Genova, Monza, Lonigo, Roma, Tradate, Trento, Messico, Filippine, Colombia, Spagna e Brasile Nella casa del Padre 32 p. Donato Ruffoni

4 Riconoscenza L audacia dell umiltà Sempre muovendoci all interno dei Brevi cenni, la prima biografia del Pavoni, scritta da p. Mauri nel 1899, troviamo il racconto dell inizio dell Istituto. E nel tentativo di delineare anche il ritratto spirituale del Fondatore emergono annotazioni interessanti. Era umile il Pavoni intento a nascondere il bene che faceva, scriverà nelle sue Memorie p. Giuseppe Baldini, suo secondo successore e testimone diretto delle sue virtù ma l umiltà non è pusillanimità o debolezza, ma diventa addirittura audacia, capacità di osare quando è espressione di fede profonda nella Provvidenza e di quella ferma speranza che col diffidare di se stesso rende l uomo forte della fortezza di Dio. Forse è proprio qui il segreto dei Santi Il disegno si era ornai maturato nell animo caritatevole del santo prete. Ai piedi dei santi Altari, durante le sue ferventi preghiere, nel tempo della celebrazione del Santo Sacrificio, egli aveva sentito potente una voce che lo chiamava ad operare cose grandi, cose difficili a gloria di Dio. Ma aveva egli ben udito questa voce, o forse non era l amore di sè, della propria gloria che gli faceva risuonare all orecchio quell invito? Il Pavoni era umilissimo, la sua gloria poneva nel nascondersi, ora egli avrebbe dovuto porsi in mostra: che fare adunque? Non temete che l umiltà avvilisca gli animi; essa anzi li rende assai più forti e potenti, come quella che li fa appoggiare alla stessa divina Potenza. Ad assicurarsi però della chiamata del Cielo, egli apre il cuore al suo Vescovo, da lui egli attende ansioso la parola che lo illumini, lo diriga, lo fortifichi nella nuova impresa. E quel zelantissimo pastore non solo prontamente e con gioia accolse ed approvò 1 ideata opera, ma subito fino dal principio promise di concorrervi anche con aiuti materiali. Omai la via era tracciata: i dubbi e le ansietà erano scomparse, ed il Pavoni si pose coraggiosamente all opera. Invitiamo a segnalare al Superiore della Comunità pavoniana più vicina, o al Superiore generale, eventuali grazie ottenute per intercessione del beato Lodovico Pavoni 2 Vita 1/2012

5 Editoriale Siamo in emergenza educativa Sarà una coincidenza, ma al termine della Messa celebrata dal cardinale Angelo Scola in duomo a Milano il 22 Febbraio scorso in ricordo di monsignor Luigi Giussani (il fondatore di Comunione e Liberazione morto, appunto, il 22 febbraio 2005 all età di 83 anni), il suo successore, Julián Carrón ha annunciato la richiesta d indizione del processo di beatificazione del suo maestro nella fede richiamando, tra l altro, l intuizione che Giussani ebbe nel mettere a tema il fatto educativo, come prioritario sia per l evangelizzazione, sia per la promozione umana. Questa gigantesca questione dell educazione è una costante nel pensiero e nell opera della Chiesa. A caso, citando i primi nomi di sacerdoti che ci vengono in mente per avere speso l esistenza nell educare la gioventù, ricordiamo Castellino da Castello, Filippo Neri, Giovanni Bosco e il nostro fondatore Lodovico Pavoni. C è, insomma, nel dna del cattolicesimo la preoccupazione permanente di formare l uomo religioso, con l avvertenza, però, che questo diventa tale se viene anche coltivato sotto il profilo umano. Lo abbiamo già notato, forse proprio in qualche pagina del nostro notiziario, ma la crisi che stiamo attraversando è frutto anche di scarsa o cattiva educazione delle élites internazionali che governano l economia del pianeta. Se a costoro fosse stato insegnato che l egoismo, la rapacità sono disvalori e che la speculazione è un peccato mortale (in senso reale perché porta alla morte fisica di milioni di persone), di sicuro il mondo non sarebbe sprofondato nella crisi che tutti conosciamo con milioni di Somasca di Vercurago (LC), Santuario della Valletta: San Girolamo Miani con i Santi della carità. Tra loro il Beato Pavoni (penultimo a destra). disoccupati e con le sofferenze che tale situazione ha generato. Perché l uomo è così attaccato al denaro? Perché è disposto ad uccidere pur di procurarselo? La risposta è semplice: perché il denaro dà potere sugli uomini, dà quel senso d onnipotenza e di dominio che (solo apparentemente) garantisce la felicità. Per denaro si distruggono famiglie, rapporti tra fratelli, tra coniugi e persino tra genitori e figli; e tutto perché molti, forse troppi, non hanno compreso (o non è stato loro insegnato) che i soldi sono un mezzo, uno strumento, non il bene assoluto. Un insegnamento di base, un elemento imprescindibile dei rudimenti di qualsiasi orientamento educativo. Tempo fa, Edoardo Castagna, intervistando il filosofo Giovanni Reale (Avvenire, ), annotava come questi apprezzasse senza riserve l intervento di Benedetto XVI sull emergenza educativa, ritenendola «il problema, in senso assoluto, che domina la situazione attuale» e ne indicasse immediatamente la radice: «Il relativismo pervasivo, e non di rado aggressivo, che mina alla base tutte le certezze e tutti i valori - quindi, tutti i punti di riferimento per l educazione. Così, il problema dell educazione è in realtà il problema dell essere uomo nella società di oggi. Perché la questione è questa: la crisi tra i giovani è generata dalla crisi tra i padri e le madri». Alberto Comuzzi Vita 1/2012 3

6 L ABC della crescita I nonni, che fortuna! Ci stiamo avvicinando al VII Incontro Mondiale delle Famiglie, che si terrà a Milano, dal 30 maggio al 3 giugno Tra i vari interventi, ci sarà quello dei coniugi Gillini sulla risorsa dei nonni per la famiglia e la società. Le loro riflessioni saranno raccolte in un libro di prossima uscita, edito dalla Editrice Àncora, dal titolo: I nonni, che fortuna! Quest anno esso occuperà l inserto pedagogico di VITA. Cominciamo a presentarlo. Presentazione del libro Per chi è questo libro? Questo è un manualetto per nonni intelligenti, che vogliono vivere la nonnanza a pieni polmoni, ma sono anche curiosi di esplorare dove sbagliano. E perché. Ma è anche un pronto soccorso per neo-genitori (o, semplicemente, genitori) che vogliono scoprire come usare i nonni, senza far loro male. E scoppiare di gratitudine. E, infine, questo piccolo libro potrebbe anche essere un ripasso per nipoti in via di adultità che vogliono riandare alla fortuna nonni per crescere e scoprire, all inverso, quale fortuna sono stati, loro proprio loro, per i nonni innamorati. Parleremo, infatti, di nonni che hanno un invisibile marsupio per sorreggere-genitori-che-sorreggono-figli; di nonni peluche cui si può fare di tutto e di nonni poliziotto che controllano il territorio. Parleremo di uno strano gruppo umano che sono i co-nonni e di nonne salvate dal corteggiamento dei nonni. Ma parleremo soprattutto di nonni portieri, che stanno sulla soglia con lo sguardo verso l oltre e dicono, con la pura presenza, che «non è tutto qui». Tutto questo narrare sarà marcato da inguaribile ottimismo perché i nonni se lo meritano. Una visione d insieme di marca socio-politica Assumersi il compito di parlare dei legami familiari innescati dai nonni nella storia generazionale, è come prendere il largo in un mare dagli orizzonti sconfinati, solcato da antichi velieri. Sarebbero davvero il mezzo più sicuro e confortevole per far solcare il mare della vita alle giovani generazioni? Che valore possono avere come forma di trasporto, se li compariamo alle grandi navi moderne? E queste ultime nella loro presuntuosa modernità sono poi davvero così sicure? Un veliero non potrebbe essere una buona nave scuola per le giovani generazioni? Nel nostro lavoro di consulenza per le famiglie non finiamo di stupirci del colpo di vita (e cioè della fortuna) che sono i nipotini per i nonni. Perché? Mettiamola al femminile (anche se ciò che diremo tra breve non può non competere anche al nonno!): prendiamo una donna che (senza colpe, sottolineiamolo) muore non lasciando dopo di sé la terza generazione; magari ha avuto un figlio/a che, per i tanti casi della vita, non ha generato. Questa donna non si specchia nello sguardo dei nipotini, non dice: Lascio volentieri la vita poiché la vedo continuare in loro c è un orma di me che cammina nel mondo!. Se invece è diventata nonna, costituisce la prima generazione: due volte ha generato il figlio/a; infatti, un nipotino/a le offre una nuova 4 Vita 1/2012

7 L ABC della crescita postazione nella vita. Come madre era impegnata, per così dire, sul fronte e spesso (come succede alle mamme, con il naso incollato agli eventi, biberon e pannolini compresi). Da nonna, acquisisce uno sguardo più largo, perché la vita la sta collocando nelle retrovie: da una parte sa già come funziona la vita; dall altra è stupefatta, non solo perché magari scopre di non sapere più come si fa (benedetto non sapere!), ma perché assiste alla trasformazione della figlia in madre. Un vero miracolo, come vedremo. Ma anche la figlia può assistere alla trasformazione della madre in nonna. È esperienza comune: quante volte sentiamo una figlia dire: «Da quando è diventata nonna, mia madre non la riconosco più!». [ ] Insomma la stragrande maggioranza dei nonni considera una fortuna, un colpo di gioia, un dono immeritato, avere dei nipotini. Vi sono, però a dire il vero, anche nonni che li sentono come corpi estranei, come possibilità di essere sfruttati, di essere sovraimpegnati. È come se dicessero: Io, ai miei tempi, il mio dovere l ho fatto, adesso tocca a loro, i figli; noi ci siamo arrangiati e ora si arrangino anche loro; la nostra pensione, i nostri interessi, i nostri viaggi è ora che ce li godiamo: finché possiamo non vogliamo ancoraggi che non ci siamo scelti noi. Come può succedere tutto questo? Una volta i nipotini erano qualcosa di ovvio, qualcosa che succede, con maggiore o minore allegria, come succede che l albero del pero faccia le pere. Anzi, il famoso nido vuoto, che tanto appesantisce genitori anziani che aspettano un nipotino come fosse una grazia, ancora agli inizi del secolo scorso non c era proprio: quando l ultimo figlio se ne andava di casa, il primo era già sposato/a e aveva i primi figli: per cui i nipotini erano cosa ovvia. Poi è venuto il 68 con tutto il suo corredo di e io?. Non devo io godermi la vita se posso, pensare a me stesso/a, autogratificarmi, realizzarmi? Il tentativo di togliere una persona ai suoi legami ritenuti asfissianti e autoritari si è fatto sentire non solo nel mare delle relazioni tra prima e seconda generazione, ma anche nelle relazioni tra la prima e la terza generazione. I neo nonni di oggi (intorno ai sessant anni) sono proprio coloro che sono stati più esposti all onda lunga dei miti dell antiautoritarismo e dell autorealizzazione. Se quindi il veliero dei nuovi nonni ha raggiunto una baia che lo tenga lontano dalle tempeste (nel paese natale o dall altra parte del mondo, poco importa) perché deve sentirsi costretto a caricare a bordo nipotini che devono essere trasportati come trottole ovunque? E se i due capitani del veliero avevano gestito le loro rotte nella vita adulta senza aiuti da parte delle famiglie d origine rimaste nel lontano paesello dell infanzia, non potranno anche i loro figli fare lo stesso sulle loro navi moderne? Intorno agli anni 60 si sono fatti sentire anche potentemente gli effetti dello sradicamento migratorio, sì che buona parte dei neo genitori si trovava a gestire i figli senza l apporto della parentela stretta e con grandissimi sacrifici. A volte in questi nonni si afferma l idea di non poter dare ciò che non hanno ricevuto. C è in questo caso un sottofondo di richiesta di pareggio emozionale che oscura la gioia del dono e si attesta sul voler ricevere, piuttosto che sul dare. La bandiera sul veliero di questi nonni suona così: «Non possiamo impegnarci con i nipotini, non vogliamo legami, siamo ancora giovani, desideriamo finalmente goderci la pensione, avere tra i piedi un nipotino due volte al mese basta e avanza!». [ ] Lo sbilancio emotivo può perfino camuffarsi in altre forme, come il... tariffario per occuparsi del nipotino! Sì, proprio così ci diceva una madre di due adolescenti: «Mia madre oggi è in Alzheimer, abita sotto il nostro appartamento ed io sono costretta ad essere più di sotto che in casa mia; mio fratello dice che ora me ne devo occupare io, perché l ho sfruttata quando i miei bambini erano piccoli. Altro che sfruttata! Mi aveva messo la tariffa di 400 al mese! Che io toglievo dal mio lavoro di impiegata, perché non potevo farne a meno, con mio marito che faceva turni massacranti. Ma io, allora, credevo che una nonna fosse sempre meglio... ma adesso non lo so più. Questi terribili conteggi sono alla ricerca di risarcimenti! Il veliero che è riuscito a navigare nel mare della vita adulta da solo non vede perché le moderne imbarcazioni non possano farcela. Oppure può accadere anche l opposto: e cioè che decida di essere l unica imbarcazione a disposizione per evitare il naufragio alle giovani generazioni e, quindi, se ne appropria in maniera vischiosa : un vero e tossico risarcimento. Ora, tutte queste inutili considerazioni ci hanno preparato a gustare il bene-nonni. Vedremo perché. Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini Nonni felici di sette nipoti Vita 1/2012 5

8 Fatti e persone 2012 anno della missione educativa pavoniana Nel bicentenario dell Oratorio del Pavoni e nel 10 anniversario della sua Beatificazione. Senso e primi appuntamenti di una manifestazione che non vuole essere solo celebrativa Come aveva annunciato anche sullo scorso numero di VITA, il nostro Superiore generale ha proclamato il decimo anniversario della beatificazione di padre Lodovico Pavoni (14 aprile 2002) e bicentenario della fondazione del suo oratorio (1812) - Anno della missione educativa pavoniana. Un idea-forza di padre Pavoni ne costituisce il motto ispiratore: Concepiamo sui giovani le più belle speranze, e un rinnovato impegno per applicare il Progetto educativo pavoniano sarà anzitutto l obiettivo che lo caratterizza. Domenica 18 marzo: parrocchia di S. Agata in Brescia, esecuzione dell oratorio musicale Lodovico Pavoni, diario di Dio, composto nel 2002 in occasione della beatifi cazione. 1 aprile, Domenica delle Palme: 163 anniversario della morte di padre Pavoni (anche nel 1849 era la domenica delle Palme!): inaugurazione della ristrutturazione della stanza dove egli è morto, nel convento francescano al Calvario di Saiano. Sarà preceduta, Sabato 31 marzo, dalla 13 a edizione della Camminata Pavoniana per ricordare l ultimo viaggio compiuto da padre Pavoni, prima della sua santa ed eroica morte. Venerdì 13 aprile: presso Casa Foresti, sede del Centro Oratori Bresciani, presentazione del libro sul bicentenario dell oratorio fondato da Lodovico Pavoni, scritto da Gianfranco Grasselli e pubblicato dall Àncora. Sabato 14 aprile: decimo anniversario della beatificazione di padre Lodovico Pavoni, avvenuta nel 2002 a Roma per opera di papa Giovanni Paolo II. Domenica 15 aprile: per ricordare il duplice anniversario dell oratorio e della beatifi cazione, il Vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, presiederà una solenne concelebrazione nella chiesa parrocchiale di S. Maria Immacolata in Brescia, dove si venera la tomba del beato Lodovico Pavoni. Venerdì 4 maggio: a Brescia, terza edizione del GIO-FEST PAVONI, con la partecipazione degli adolescenti e dei giovani delle scuole, dei centri di formazione professionale, degli oratori e delle altre istituzioni educative della Congregazione in Italia. Vari gli eventi programmati sia in Italia, e in particolare a Brescia, (nel riquadro le principali manifestazioni in calendario), sia nelle altre nazioni dove la Congregazione ha esteso il suo carisma. Senza dimenticare che il 21 aprile a Valladolid, in Spagna, si celebrerà il cinquantesimo anniversario della presenza della Congregazione nel Paese iberico. Un altro aspetto particolarmente rilevante del 2012 è la previsione di sei ordinazioni sacerdotali di religiosi pavoniani. Di certo l iniziativa più valida e significativa del bicentenario è stata l avvio, l 11 gennaio scorso, della nuova missione che la Congregazione ha assunto in Africa, in Burkina Faso, in favore di ragazzi sordomuti, aspetto che rientra nelle attuazioni del carisma del beato Pavoni. Con la celebrazione di questo Anno della missione educativa pavoniana, e con la diffusione della conoscenza e della venerazione verso il beato Lodovico Pavoni, uno tra i grandi educatori e i santi patroni dei giovani, la Congregazione intende offrire il proprio contributo e concorrere a dare rilevanza e attuazione al tema degli Orientamenti pastorali di questo decennio della Chiesa italiana, Educare alla vita buona del Vangelo, uno dei compiti più urgenti anche per tutta la società. 6 Vita 1/2012

9 Fatti e persone Educare alla vita buona del vangelo Questa la scelta di fondo dell Episcopato italiano per il decennio , illustrata negli Orientamenti pastorali. Un testo quanto mai opportuno da leggere e approfondire nell Anno della missione educativa pavoniana. Orientamenti pastorali per il decennio in- Gli tendono offrire alcune linee di fondo per una crescita concorde delle Chiese in Italia nell arte delicata e sublime dell educazione. In essa noi Vescovi riconosciamo una sfida culturale e un segno dei tempi, ma prima ancora una dimensione costitutiva e permanente della nostra missione di rendere Dio presente in questo mondo e di far sì che ogni uomo possa incontrarlo, scoprendo la forza trasformante del suo amore e della sua verità, in una vita nuova caratterizzata da tutto ciò che è bello, buono e vero. Così leggiamo nella presentazione, a firma del card. Angelo Bagnasco, presidente della Con- ferenza Episcopale Italiana. Di seguito una breve presentazione del testo, pubblicato nell ottobre Struttura generale degli Orientamenti pastorali della CEI Dopo un introduzione a indicare le motivazioni delle scelte operate, il documento si articola in cinque capitoli, ciascuno dei quali è introdotto da una icona biblica di riferimento. 1) Educare in un mondo che cambia. Richiamando i detti di Gesù che invita a valutare il tempo, (Lc 12, 54-57), il capitolo offre strumenti di interpretazione del contesto culturale e sociale in cui si collocano le sfide educative. Si mettono in luce le questioni cruciali dell emergenza educativa: la crisi della tradizione e, in essa, del dialogo e della comunicazione tra le generazioni; la difficoltà nella formazione dell identità della persona in Vita 1/2012 7

10 Fatti e persone un contesto di frammentazione e crisi valoriale; la necessità di una maturazione integrale della persona, di fronte alla tendenza a scindere dimensione affettiva e razionale. 2) Gesù, il Maestro. La missione terrena di Gesù è stata caratterizzata dal suo farsi ed essere maestro, o meglio il Maestro si mise ad insegnare loro molte cose (Mc 6, ). Nel capitolo emerge in controluce la pedagogia di Dio, che si manifesta attraverso la storia della salvezza (all origine dell attività educatrice di Dio vi è un atto di predilezione e d amore), ma anche attraverso l affermazione del fine ultimo dell educazione cristiana: formare la vita secondo lo Spirito di Dio, nella sua vocazione alla giustizia, santità e verità. 3) Educare, cammino di relazione e di fiducia. A partire dall incontro di Gesù con i primi discepoli (Gv. 1,38 sgg.), si illustrano le componenti essenziali della relazione educativa. Tra gli elementi toccati troviamo quello delle età della vita, la metafora del generare (che richiama la prima relazione educativa, in famiglia) la metafora del cammino (che indica il coraggio e la sfida dell educazione), il carattere testimoniale dell educazione (si educa con la vita!). 4) La Chiesa, comunità educante. La prima comunità educante è la famiglia, Chiesa domestica, la cui azione andrebbe sostenuta e riconosciuta, ma la Chiesa tutta intera si configura come comunità educante, specialmente attraverso la sua vita ordinaria (catechesi, liturgia, carità). Un riferimento specifico viene dedicato al mondo della scuola e dell università. L icona biblica di riferimento è costituita dalle parole di Paolo: un solo corpo e un solo spirito (Ef. 4, 4-15). 8 Vita 1/2012 5) Indicazioni per la progettazione pastorale. Il capitolo elenca le priorità per i prossimi anni, a partire da una seria verifica dei progetti educativi in atto. L attenzione è posta su alcune scelte significative: la formazione permanente degli adulti e delle famiglie, l iniziazione cristiana, la formazione in rapporto ai 5 ambiti di vita indicati nel Convegno ecclesiale di Verona Insieme in Terra Santa Pellegrinaggio aperto a Religiosi e Laici della Famiglia pavoniana con OPERA ROMANA PELLEGRINAGGI PERIODO: 8 giorni - da lunedì 30 luglio a lunedì 6 agosto 2012 PROGRAMMA DI MASSIMA: Partenza in aereo da Milano per Roma quindi per Tel Aviv. Soggiorno in Galilea (Nazaret, monte Tabor, lago di Tiberiade), quindi trasferimento a Betlemme (Basilica della Natività e Campo dei pastori) e Gerusalemme (Monte degli ulivi, via Crucis, Basilica del santo Sepolcro, Sion cristiana, spianata del Tempio e Muro occidentale). Rientro a Roma e Milano. QUOTE DI PARTECIPAZIONE: Tariffa base individuale (fino a 25 pax) 1020,00 + tasse 140,00 + iscrizione 30,00. Supplemento a persona volo di collegamento da Linate: (salvo disponibilità). Previsto uno sconto se il gruppo fosse più numeroso. Iscrizioni entro il 30 aprile 2012 con acconto di 280,00 DOCUMENTI NECESSARI: Per i cittadini italiani è richiesto il passaporto firmato valido per almeno 6 mesi dopo la data di inizio del viaggio. I partecipanti di altre nazionalità dovranno essere in possesso anche dei visti consolari eventualmente necessari (chiedere informazioni alle proprie autorità competenti). PER ISCRIZIONE ED ULTERIORI INFORMAZIONI: p. Gildo Bandolini, Opera Pavoniana, BRESCIA cell g.bandolini@pavoniani.it (affettività, lavoro e festa, fragilità, tradizione, cittadinanza), l alleanza educativa tra famiglia, Chiesa e società, valorizzando la responsabilità di tutte le componenti sociali. Maria, donna esemplare, è l icona conclusiva: alla sua guida materna i Vescovi affidano la Chiesa che è in Italia, chiamata a percorrere senza esitare il cammino dell educazione.

11 A Monza da 140 anni Da alcuni mesi sono in pieno svolgimento lavori di restauro e ristrutturazione. Non un abbandono di posizioni, ma l occasione di un nuovo rilancio a servizio dei ragazzi e dei giovani del territorio. Un po di storia I Pavoniani giungono a Monza nel 1872 ed assumono la direzione dell orfanatrofio presso s. Gerardo, che era diretto dal barnabita p. Barbetta. Nel 1875 viene acquistato un terreno, con annessi fabbricati, sito in via Bersaglio (oggi via Pavoni). Qui è costruito in economia il nuovo Istituto. Il trasloco definitivo avviene nel Gli alunni ospitati sono 80. Specifica attività dell Istituto è l istruzione e l addestramento professionale. I corsi attivati comprendono: falegnami (con specializzazione in intaglio e scultura), fabbriferrai, cartolailegatori, calzolai, sarti, tessitori e cappellai. Segue subito dopo l attività tipografica. Nel 1890 inizia la costruzione della chiesa della ss. Trinità, che viene consacrata nel 1895 dal card. Ferrari, arcivescovo di Milano. È un periodo di grandi lavori e di sviluppi. Nel 1897 inizia la costruzione dell Oratorio s. Filippo Neri. All inizio del 900 le attività professionali si arricchiscono dei corsi di verniciatori e decoratori. La falegnameria, nel frattempo, acquista notevole fama nella zona. Nel 1933 viene costruito l Orfanatrofio e la nuova ala dell Istituto in via Magenta. In seguito, nel 1956, sorge un altra costruzione tra i due cortili. La riforma scolastica obbliga a rivedere l impostazione dell Istituto. Dopo un periodo di incertezza, nel 1979 la Congregazione decide di dare inizio ad una Scuola Media a tempo pieno, che viene legalmente riconosciuta nel Affiancata ad un convitto, termina nel Mentre la Scuola Media perde consistenza, la Comunità dà vita ad un Centro di Aggregazione Giovanile (C.A.G.) ed a due Comunità-alloggio per minori in difficoltà. Con i cambiamenti attuali, sorgono altri tipi di attività rispondenti alla domanda del territorio ed allo specifico carisma pavoniano. Vita 1/2012 9

12 Fatti e persone COMUNITA ALLOGGIO PER MINORI Sono attualmente due ed hanno nome Sole e Mare. Nascono ufficialmente nel All inizio accolgono minori che frequentano la Scuola Media all interno dell Istituto. In seguito viene fatta una distinzione tra grandi (15-18 anni) e piccoli (10-14 anni). Sono ragazzi che vivono un particolare disagio familiare ed hanno bisogno di un temporaneo allontanamento da casa. Da Casa-famiglia, come era chiamata agli inizi, si passa all attuale forma di Comunità-alloggio per minori. Il numero è limitato (non più di 10 per gruppo) così da poter creare un ambiente tale da assomigliare a quello di una famiglia normale. È quanto p. Lodovico Pavoni ha voluto avvenisse nel suo Istituto di s. Barnaba. Il percorso educativo è monitorato dagli educatori e dagli assistenti sociali del Comune, che valutano il momento propizio per un rientro del minore in famiglia. Attualmente Sole e Mare sono rivolte ad una fascia di età compresa tra i 10 e 18 anni. Se necessario e possibile, si giunge fino ai 21. Ultimamente si sta pensando di accogliere anche ragazzi dai 6 anni in su. C.A.G. PAVONI Il Centro di Aggregazione Giovanile Pavoni nasce nel 2000 come espressione del Progetto educativo dell Istituto Pavoniano Artigianelli. Accoglie ragazzi, ragazze e giovani dagli 11 ai 22 anni. Si svolge dal lunedì al venerdì, dalle alle Inoltre, una volta alla settimana rimane aperto fino a tardi per i più grandi. Lo scopo è offrire ai ragazzi un ambiente sano e costruttivo dove trascorrere il pomeriggio insieme ai coetanei. Si alternano momenti di gioco, di studio e di attività creative. Il C.A.G. ha la sua efficacia perché porta avanti l azione educativa puntando sull importanza della formazione e socializzazione in un ambiente sereno. Il Centro rimane aperto anche in alcuni periodi di vacanza scolastica e propone attività che comprendono gioco, gite, piscina, laboratori Nei mesi di giugno e luglio, il C.A.G. rimane aperto dalle 9.00 alle e prevede il pranzo per i ragazzi presenti. È un notevole aiuto alle famiglie, soprattutto nel periodo di chiusura della Scuola. Inoltre è un occasione propizia per far crescere i partecipanti sul piano educativo e formativo. Con l équipe educativa collaborano preziosi volontari ed alcuni tirocinanti. Il C.A.G. è frequentato da una cinquantina di ragazzi. Parecchi di loro sono stranieri e qui trovano la possibilità di imparare adeguatamente la lingua, avere punti di riferimento, trovare amicizia ed accoglienza. 10 Vita 1/2012

13 PROGETTO PUZZLE Nato nel febbraio 2005 dalla collaborazione con i Servizi Sociali di Monza, si propone di offrire un aiuto ai genitori quando sono in difficoltà con i figli. Accoglie ragazzi e ragazze dagli 8 ai 16 anni, segnalati dai Servizi Sociali. Il numero massimo degli assistiti è 15/18. La formula è quella della semi-residenzialità. L apertura è pomeridiana, dal lunedì al venerdì, dalle alle Offre la possibilità del pasto, dell accompagnamento da scuola e a casa. In casi particolari e straordinari anche del pernottamento. L équipe educativa stende un progetto per ogni ragazzo e cura i rapporti con la famiglia, la scuola ed altri enti che entrano in rapporto con il minore. L intervento vuole integrare attività individualizzate ed attività di socializzazione in piccolo e grande gruppo perché abbia ad essere efficace nel migliore dei modi. I responsabili sono un coordinatore e quattro educatori. Significativo è un incontro mensile guidato da due educatori e da un assistente sociale dell Ufficio Minori. Propone un confronto ed una condivisione tra i genitori sulla loro esperienza, su tematiche educative. Ma è anche un momento di festa. Durante i mesi estivi il Puzzle partecipa alle attività del C.A.G.. Periodicamente questo intervento educativo si confronta con gli altri progetti semi-residenziali del Comune di Monza e con l Ufficio Minori. PROGETTO ADM Da settembre 2011, il progetto Puzzle è integrato con un servizio di ADM (Assistenza Domiciliare Minori). Consiste in interventi educativi domiciliari su minori segnalati dai Servizi Sociali. L obiettivo è rispondere alle esigenze educative di ragazzi e famiglie in modo flessibile, per cui alcune attività sono previste in ambito semi-residenziale, mentre altre a domicilio. CASA DI MAGGIO Nel 1946, con l aiuto di benefattori, viene costruita la colonia estiva a Maggio di Cremeno in Valsassina. Scopo: Ritemprare le forze fisiche degli alunni dell Istituto che durante l anno si sono dedicati allo studio ed al lavoro. Completamente ammodernata nel 1978, la Casa è usata per momenti di vacanza sia per l Istituto di Monza che per le parrocchie che ne fanno richiesta. Molte delle attività pavoniane trovano qui la possibilità di trascorrere momenti di svago e di formazione. CHIESA SS. TRINITÀ È consacrata il 26 giugno 1895 dal card. Ferrari, ora beato. Nel 1966 la facciata viene rifatta ed il campanile sistemato. La chiesa è decorata da Giovanni Briani, ex-allievo, con l aiuto degli apprendisti della Scuola decorativa dell Istituto stesso. È una chiesa pubblica (non è parrocchia!) che offre giornalmente due Messe e la possibilità delle confessioni. La Comunità religiosa è ora presente per la sua preghiera assieme ai fedeli.cura dei responsabili è renderla sempre più accogliente, anche dal punto di vista estetico. Da qui la FAMIGLIA PAVONIANA Alle attività dell Istituto partecipano diverse persone a vario titolo: volontari dell Associazione Pavoniana di Volontariato (A.Pa.S.) ed il gruppo storico degli Ex-allievi. Vengono loro proposti momenti di formazione, di confronto e convivialità, cui sono invitati gli educatori e tutti coloro che sono impegnati nell Istituto. Il fine è creare quello stile pavoniano che prevede un rapporto preoccupazione continua per valorizzare la sua bellezza e la dignità delle funzioni religiose. di familiare amicizia, una condivisione degli stessi valori ed un impegno educativo in campo giovanile. I frutti si possono già vedere fin da ora, soprattutto nel clima di famiglia che si è creato e che porta ad un impegno fattivo nel lavoro con i ragazzi. È bello notare come sono gli stessi ragazzi ad accorgersi che ci sono persone che mettono a disposizione tempo ed impegno per essere loro vicini. Vita 1/

14 Fatti e persone PROGETTI PER IL FUTURO RAPPORTO CON LA CHIESA LOCALE La contrazione numerica dei Fratelli pavoniani non permette più un aiuto, come in passato, alle parrocchie della zona ed alle Comunità religiose femminili. Tuttavia rimane la disponibilità di un aiuto saltuario per la Messa domenicale e le confessioni. Da poco l Istituto offre alla Comunità fi- RAPPORTO CON IL TERRITORIO Il progetto educativo dell Istituto vuole dare risposte alle problematiche del territorio, specificatamente in campo giovanile. Col passare degli anni i Pavoniani hanno adeguato il loro impegno all evolversi delle situazioni che si sono presentate. Ciò ha comportato una fattiva collaboralippina di Monza e Milano nord una sala e la chiesa per la celebrazione mensile dell Eucaristia. Alla Caritas di Monza era stato offerto in comodato gratuito un terreno per un asilo multietnico. Nella ristrutturazione della Casa verrà ora concesso uno spazio adeguato perché questa attività continui. zione con l Amministrazione comunale e gli altri servizi pubblici, specialmente quelli riguardanti l ambito educativo e formativo dei ragazzi. Sono molti i momenti di incontro con i vari organismi pubblici perché l attività di intervento abbia la sua migliore efficacia. Inoltre è ritenuta importante per un buon esito della missione la cura dei rapporti con l autorità civile, le istituzioni pubbliche e private. Da sempre l Istituto di Monza si è sentito parte integrante del territorio. L attuale ristrutturazione totale della Casa è stata possibile con la vendita di parte del terreno. Nonostante questo notevole cambiamento, continueranno le attività oggi esistenti: Due Comunità-alloggio Centro di Aggregazione Giovanile Progetto Puzzle e ADM Presenza dell asilo multietinico A questi si aggiungerà il Villaggio Giovani, che accoglierà studenti e lavoratori. Potranno usufruire di un vero e proprio servizio di pensione a prezzi vantaggiosi. La struttura prevede circa 80 posti letto. Il Villaggio sarà collocato nell area dell Istituto e vuole essere una risposta ai bisogni emergenti nel territorio, soprattutto in ambito giovanile. Istituto Pavoniano Artigianelli Via Magenta, Monza (MB) Comunità religiosa e Chiesa SS. Trinità Tel Fax c.monzapavoni@pavoniani.it Comunità alloggio Tel Fax casapavoni.monza@pavoniani.it

15 L intervista a p. G. Battista Magoni Una Provincia estesa oltre i confini nazionali Dopo i Provinciali di Brasile e Spagna, VITA ha incontrato p. G.Battista Magoni, dal 2008 alla guida della provincia italiana. Benevolmente ha accettato di rispondere a qualche domanda del curatore di questa rubrica, p. Raffaele Peroni. I tuoi primi anni: nascita ed infanzia Sono un bresciano di Berlingo, paese consegnato alla notorietà da quando la Citroën ha sfornato l omonimo veicolo. Vi sono nato nel 1956, ma i primi 7 anni di vita li ho trascorsi ai piedi dell Adamello, a Ponte Saviore. Porto con me le nebbie della Bassa ed il fascino della montagna. La mia famiglia è lo scrigno della mia storia, ma altri angeli hanno guidato i miei passi: le mie maestre, i don che ho incontrato, alcuni parenti illuminati. Con la sua innocenza ed i suoi momenti faticosi (la malattia cronica del papà), la stagione dell infanzia è per me un grato ricordo. Come hai conosciuto i Pavoniani? In 5ª elementare p. Bruno Visintin irrompe in classe e propone alla maestra una vacanza a Tradate per gli allievi più sensibili. La maestra indica tre nomi, tra cui il mio, e così il dado è tratto. La mia vocazione passa prima di tutto attraverso il contagio di una mamma devota e di un papà sognatore. Prima di perderlo, ai tempi del liceo, mi aveva confidato un segreto: Caro Battista, sappi che il giorno delle mie nozze ho chiesto al Signore che uno dei miei figli potesse salire all altare. Il seminario mi ha rifiutato perché poliomielitico Certamente il Signore mi risarcirà di questo sogno La foto a corredo di questo articolo ritraggono p. Battista nella sua ultima visita alle Comunità del Messico mancato. E Dio lo ha ascoltato facendomi inciampare nei Pavoniani. Cosa ti ha spinto ad entrare in Congregazione? Le motivazioni? Oltre all ambito familiare, mi ha sempre affascinato l immagine dei Pavoniani come consacrati poco clericali, attenti ai giovani, operosi, creativi, capaci di fare famiglia. Le tue prime esperienze da giovane pavoniano Il Noviziato a San Sebastiàn (Spagna), con Spagnoli e Brasiliani, mi ha aperto gli orizzonti su una Congregazione vitale. Al mio rientro in Italia sono stato assegnato a Tradate: studente a Venegono, educatore nella Scuola Media Paolo VI. Qui ho coltivato anche la passione musicale, registrando, con altri Pavoniani, degli LP sul Fondatore: è stato il mio modo di volergli bene, la mia devozione particolare. Le tue responsabilità prima di essere scelto come Superiore provinciale Ho servito la Congregazione nelle Comunità lombarde. Sono stato a Tradate come direttore de- Vita 1/

16 L intervista a p. G. Battista Magoni gli alunni fino al Poi Superiore a Milano-via Crespi fino al Di nuovo direttore a Tradate sino al 2005 (ultimando gli studi di filosofia in Cattolica). Infine tre anni a Milano come Superiore in Àncora, dove mi sono sporcato d inchiostro tra i libri dell Editrice. Dal 2008 vivo il mandato di Provinciale. Oggi il mio viaggio è mentale, psicologico, organizzativo, spirituale, ma anche chilometrico: con l Italia c è il Messico, l Eritrea ed il Burkina Faso. La Provincia italiana ha una lunga storia e molti Religiosi. Il tuo parere sulle svariate attività apostoliche in atto oggi La storia è ricchezza. Solo da Provinciale riesco ad apprezzare la sinfonia carismatica dei Pavoniani d Italia: educazione scolastica e professionale; impegno assistenziale e riabilitativo; cooperative di solidarietà; presenza culturale con l Àncora; orfanatrofi; formazione dei sordi; pensionati giovanili; botteghe di lavoro. Se fino agli anni 60 ogni Casa pavoniana incarnava in loco un cammino standardizzato, da qualche decennio in poi ogni Istituto ha cercato di diversificare la sua risposta ai bisogni del Territorio, rendendo multiforme la presenza pavoniana. Io sono orgoglioso di questa storia. La diminuzione dei Fratelli pavoniani: è un problema o una opportunità? Ogni diminuzione è impoverimento, in qualità ed in quantità. La stessa Famiglia pavoniana senza i Religiosi perderebbe di motore motivazionale. Non lascio passare l occasione di ribadire che ogni Pavoniano deve attivarsi per lasciare un figlio alla Congregazione! L unica opportunità, forse, è quella di far crescere il laicato. Il rapporto con i laici: un lento cammino in atto da tempo. Cosa ne pensi e come lo vedi nelle sue spinte e nei suoi problemi? Credo nel laicato come risorsa più che come supplenza. Anche noi Pavoniani ne sperimentiamo la ricchezza nel campo della missione. Condivido le scelte capitolari di coinvolgimento nella corresponsabilità. Se qualche amarezza c è stata, è certo da ascriversi all incapacità di camminare insieme, con ideali alti ed un quotidiano condiviso. La spiritualità pavoniana supera il recinto delle Comunità. Puoi farci il punto e citare qualche realizzazione che fa ben sperare? La carità costa. Dilatare oggi il carisma pavoniano fuori dal convento è un rischio che i laici non si sentono ancora di prendere. Quindi, ad oggi, la spiritualità pavoniana è più uno stile mentale che cresce piuttosto che un attività vera e propria che si incarna nel Territorio. Un tentativo di far nascere una Comunità-alloggio pavoniana semi-autonoma, gestita dai nostri educatori, è stato il Progetto Salò con la Croce Rossa Italiana, durato pochi mesi per la stessa incapacità della CRI di garantire standard di qualità accettabili. Comunque ho fiducia nella creativa fantasia del laicato (adozioni, affidi, un giorno anche nelle scuole, ). Le fatiche di un Superiore provinciale Anzitutto le gioie. Ho conosciuto Pavoniani veri, uomini contenti di appartenere a Dio, responsabilmente obbedienti, gioiosi e dinamici. Conosco ragazzi che crescono, famiglie soddisfatte, Servizi Sociali riconoscenti. Nel mio compito non manca certo il logorio: il lavoro su molti tavoli, le relazioni personali inacidite nel tempo, l inaffidabilità e l inerzia. E poi decisioni continue, trepidazione per le nuove aperture, invecchiamento delle persone, vocazioni al lume di candela La speranza non muore mai. Come la percepisci nelle Comunità? Per Péguy la Speranza è la più piccola delle tre virtù teologali, ma è quella che trascina le altre due. Talvolta incontro in qualche Comunità gente sarcastica, lagnosa, iconoclasta, scettica, rancorosa o sconsolata. Certo, ci sono ragioni per dubitare del futuro, ma la nostra speranza non è un atteggiamento psicologico, né sociologico, né filosofico. La nostra speranza è il Risorto. Fortunatamente i resistenti sono più forti dei perplessi. Per finire. Un tuo sogno che vorresti divenisse realtà Concedimene tre. Il primo è che l Africa si rialzi. Il secondo: che i Superiori locali siano dei trascinatori di fede, di motivazioni e di missione condivisa. Terzo: che la Cappuccina di Lonigo risvegli nelle Comunità il contagio vocazionale. La speranza non è l ultima dea? 14 Vita 1/2012

17 Fatti e persone Burkina Faso: apre il centro Effatà Ludovic Pavoni Preparata dal mandato missionario ricevuto a Brescia, è partita la spedizione incaricata di impiantare il carisma pavoniano in una nuova terra africana. La professione perpetua ed il diaconato di p. Pierre Michel La preparazione per la nuova missione parte da lontano, dalla chiamata di Dio che riserva per sé e manda. Devono essere stati questi i pensieri che hanno caratterizzato le intense giornate vissute da p. Pierre Michel attorno alla festività dell Immacolata 2011: dopo aver emesso la professione perpetua era l 8 dicembre, nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni Evangelista a Milano la domenica 11 dicembre, sempre nella stessa chiesa, il Vescovo ausiliare di Milano, Mons. Erminio De Scalzi, gli conferiva l ordine del diaconato. Confortato dall abbraccio del Vescovo, ora è proprio pronto a partire! Il Mandato missionario Brescia, sabato 10 dicembre Nella chiesa parrocchiale di s. Maria Immacolata, dove riposano le spoglie mortali di p. Lodovico Pavoni, il Superiore generale, p. Lorenzo Agosti ha conferito a p. Flavio Paoli e a fr. Pierre Michel Towada, il mandato missionario. A loro, designati ad avviare la nuova presenza pavoniana in Burkina Faso, a Saaba nei pressi della capitale Ouagadougou, è stato affidato l impegno di mantenere viva la cura di p. Pavoni per i piccoli sordi che egli aveva saputo accogliere nel suo cuore prima che nel suo Istituto. Questo nuovo impegno della Congregazione a favore di persone assai svantaggiate, condotto in collaborazione con l Associazione La Goccia onlus di Paola Garbini Siani, ha ricordato a tutti i presenti il compito di essere aperti a chi si trova in difficoltà. Qui vediamo i due fratelli pavoniani che, al termine della Eucaristia, salutano i fedeli con il linguaggio dei segni. Sull altare anche una delegazione della pastorale dei sordi di Lione, città francese nella quale i due pavoniani si sono preparati per la missione specifica. L arrivo a Saaba: l avventura comincia! Accompagnati dal Provinciale, p. Battista la piccola comunità è parte della Provincia italiana p. Flavio e p. Pierre Michel arrivano a Saaba, accolti dal Vescovo, dal re dei Moussi, da giovani e volontari guidati dall entusiasmo della sig. ra Paola Garbini Siani. La casa è

18 Fatti e persone quasi pronta, almeno per cominciare a viverci. Per il momento dobbiamo accontentarci di qualche foto e dell intervista rilasciata da p. Flavio prima di partire; VITA non mancherà di seguire da vicino anche questa nuova avventura dello Spirito su cui invochiamo la benedizione di Dio per l intercessione della Vergine Immacolata e del Beato Pavoni. L intervista a p. Flavio La preparazione a questo nuovo impegno con i bambini sordomuti: cosa ha comportato? Per me personalmente il dover imparare una nuova lingua -il francese-, che non avevo mai studiato. Non è facile ritornare sui banchi di scuola dopo i 55 anni. C è anche l apprendimento della Lingua dei segni, entusiasmante quanto difficile, che lascio ad un secondo momento, quando sarò in Burkina. Perché hai detto sì alla proposta dei Superiori? Perché io stesso, al mio rientro dall Eritrea (novembre 2008), avevo manifestato al Provinciale la mia disponibilità alla nuova missione in Africa. È vero: il mal d Africa esiste! La tua esperienza personale: cosa ti ha insegnato, come ti ha preparato, magari inconsciamente, a questo incarico apostolico? Già nelle mie origini familiari ritrovo lo spirito missionario: due zii missionari, di cui uno a Cuba per 56 anni. La missione in Eritrea L incontro con il re dei Moussi. Alla sua destra la sig.ra Paola mi ha coinvolto negli anni migliori (finora) della mia vita e mi ha segnato profondamente, in bene ed in male. Mi sento tuttora un Eritreo nel cuore e molto vicino ai ragazzi ed alla popolazione che soffre. L Africa, che ho intravisto in Burkina, è però molto diversa dall Africa di Asmara. Ugualmente penso che quanto ho fatto in Eritrea mi aiuterà. Cosa ti attendi da questo nuovo apostolato? Niente di particolare, se non condividere con i ragazzi ed i giovani più poveri di Saaba e del Burkina parte della mia vita. Spero di poter dare loro un poco di serenità e di amore, anche a nome di quanti mi accompagnano in questa missione, non solo come impegno mio o della Congregazione. La collaborazione con una Organizzazione laica: come la pensi e cosa ti aspetti? L Organizzazione La Goccia la conosco solo parzialmente e, visti gli inizi, la collaborazione sarà certamente ottima. Anche in questo caso l esperienza del passato aiuta a non commettere gli stessi errori. Gli amici: una ricchezza, soprattutto per chi opera lontano Saputo di questa missione, alcuni volevano venirmi a trovare ed aiutare prima che fossi là! Gli amici che mi sono vicini e troveranno certamente il modo per condividere con me questa avventura. Il venire a Saaba è un modo impegnativo, completo ed arricchente, ma non l unico. A ciascuno scegliere quello più adatto ed avere il coraggio di pensarlo fin da ora. Cosa chiedi ai Fratelli pavoniani, ai Laici pavoniani, a chi ti conosce e ti vuole bene? Di non pensare al progetto Effatà come a qualcosa che riguarda solo gli altri, ma che riguarda e coinvolge anche loro. Fare gioco di squadra è sempre vincente. Io posso essere un attaccante bravo, ma, se non mi danno dei palloni giocabili, non potrò mai fare goal. Insieme vinciamo di sicuro! Buona missione anche a te! P. Flavio, p. Pierre Michel, l arcivescovo mons. Philippe Ouédraogo e p. Battista 16 Vita 1/2012

19 Giopav Alla ricerca di parole vere Come da alcuni anni, nel clima coinvolgente del Natale, la casa di Maggio in Valsassina ha ospitato dal 28 al 30 dicembre 2011 l intensa esperienza del Ritiro spirituale. 54 persone, tra adolescenti, giovani e religiosi, provenienti da varie realtà educative pavoniane (Brescia, Milano, Lonigo, Montagnana, Genova, Monza, Trento e Tradate) hanno dedicato alcuni giorni a coltivare la dimensione dello stare insieme, l impegno del- la riflessione e della preghiera, la logica del mettersi al servizio l uno dell altro. Divisi in 4 gruppi, il primo giorno hanno approfondito il brano evangelico dell adorazione dei Magi, traducendo in gesti e preghiere quattro parole chiave: ORO, INCENSO, MIRRA, CAMMINO. Il 29 dicembre il brano scelto è stato quello dell incontro di Gesù con Zaccheo: meditazione personale e confronto in gruppo hanno portato anche questa volta a lavorare su altre quattro parole chiave (VEDERE, GIOIRE, DONARE, AC- COGLIERE). La celebrazione eucaristica dell ultimo giorno ha raccolto, rappresentato con un piccolo regalo ed un biglietto di auguri, quanto ciascuno aveva scoperto nel corso dell esperienza. Il tutto vissuto in un clima di serenità e di amicizia, alimentato da momenti di gioco e anche dalla collaborazione per sistemare e ripulire la casa. Bravi! Vita 1/

20 Giopav Un centro per la Pastorale giovanile vocazionale della Provincia italiana Passo dopo passo, la decisione della Provincia italiana di dare particolare attenzione al servizio di pastorale giovanile vocazionale sta prendendo corpo. L Eremo pavoniano La Cappuccina è ancora in fase ristrutturazione, ma i lavori proseguono e la piccola comunità chiamata ad animare (non a sostituire!) le comunità della Provincia nell impegno vocazionale p. Giorgio, p. Delio e fr. Bruno è già entrata ad abitare e a vivere i nuovi ambienti. Da dove comincerò? Un giorno il saggio disse: «Seguirò la regola d oro e convertirò tutti gli uomini. Ma da dove comincerò? Il mondo è così grande. Comincerò dal paese che conosco meglio, il mio. Ma è così vasto il mio Paese! Comincerò dalla città più vicina, la mia. Ma è così grande la mia città! Allora comincerò dalla mia strada No, comincerò dal mio caseggiato, o meglio, comincerò dalla mia famiglia. No, finalmente ho capito che cosa vuole la regola d oro: comincerò da me stesso». Anonimo Pastorale giovanile vocazionale Pavoniana Lonigo Eremo pavoniano La Cappuccina Per metterti in contatto, chiama: p. Giorgio Grigioni g.grigioni@pavoniani.it cell Vita 1/2012

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