Melone (Cucumis melo)
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1 CUCURBITACEE Citrullus lanatus Matsumura et Nakai cocomero Cucumis melo L. melone Cucumis sativus L. cetriolo maxima Duch Cucurbita moschata Duch zucche invernali Cucurbita pepo L. zucca da zucchini Lagenaria siceria Molina Standl. lagenaria Sechium edule Swartz sechio Melone (Cucumis melo) Origine: area tropicale (India, Sudan o deserti iraniani) Pianta: annuale, indeterminata, a portamento strisciante (a piatto) o rampicante (verticale) Apparato radicale: radici fibrose, localizzate maggiormente nei primi cm di profondità Fusto: fino a 5 m di lunghezza; pubescente, ramificato (branche di 1, 2 ordine) 1
2 Fiori: maschili femminili ermafroditi In funzione della frequenza dei fiori: fiori e (monoiche diclini) Cultivar: fiori (ermafrodite) fiori (ginoiche) fiori e (andro-monoiche) Cirri: alterni ed opposti alle foglie Foglie: alterne lobate con lobi arrotondati Fiori: si originano all ascella della foglia (solitari o a coppia quelli femminili ed ermafroditi e in gruppi di 3-5 quelli maschili) Fiori femminili e/o ermafroditi: presenti nelle ramificazioni di 2-3 ordine rimangono recettivi per 2-3 giorni con un apertura mattutina limitata a 4-6 ore Fiori maschili: riuniti in compaiono per primi e rimangono aperti per circa 1 giorno 2
3 Il rapporto fiori maschili/fiori femminili: è funzione delle condizioni climatiche (luce e temperatura): giorni lunghi e T elevate : > fiori giorni corti e T basse (12-15 C): > fiori Impollinazione: prevalentemente allogama (entomofila) Fecondazione: T ottimale C, T min 18 C Frutto: bacca (peponide) costoluto liscio retato uniforme Fioritura maturazione giorni Semi: gialli o bianchi, appuntiti agli apici oppure arrotondati, immersi nella placenta 3
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6 Classificazione (Naudin, 1859) Varietà botaniche C. melo var. cantalupensis reticulatus inodorus flexuosus (cantalupi) (retati) (invernali) (serpente) 6
7 Cantalupensis Es. cultivar Charentais frutti di media grossezza ( Kg) scorza liscia e verrucosa (difficilmente retata) costolature poco evidenti buccia sottile di colore verdastro-giallino polpa aromatica di color rosa-arancio fino al salmone scarsa conservabilità 7
8 Reticulatus meloni retati (cv. Supermarket) frutti di media grandezza ( Kg) buccia retata, frequentemente costoluta colore della polpa che varia dal verde-chiaro fino al salmone a maturazione completa il picciolo si stacca dal frutto (full slip) la polpa si arricchisce di composti aromatici alcuni giorni dopo la raccolta 8
9 Inodorus Vi appartengono i meloni d inverno frutti grandi (1.5-4 Kg) scorza liscia o verrucata, talvolta cerosa costolature marcate o molto marcate buccia di colore giallo o verde polpa bianca, gialla o verde-chiara ottima conservabilità 9
10 ESIGENZE CLIMATICHE T minima letale: 0-2 C T minima biologica: C T massima biologica: C T minima di germinazione: C T ottimale di germinazione: C T notturna ottimale: C T diurna ottimale: C Durante la maturazione evitare T > 25 C Terreno Si adatta ai diversi tipi di terreno. I migliori risultati si hanno in quelli profondi, ben drenati. Tollera terreni leggermente calcarei con ph tra 6 e 7.5 Terreni acidi Terreni alcalini carenze di Mo carenze di Mg Mediamente sensibile alla salinità 10
11 Avvicendamento E considerata specie da rinnovo; segue il frumento o altre colture erbacee vernine. Devono trascorrere 10 anni prima che ritorni la coltura sullo stesso terreno oppure cultivar resistenti disinfezione del terreno innesto Non deve seguire: cucurbitacee, solanacee Fusarium oxysporum f. sp. melonis Didymella bryoniae Monosporascus cannonballus Sclerotinia sclerotiorum 11
12 IMPIANTO T del terreno: > C T minima dell aria: > C a fila semina diretta a postarella pieno campo piantina a radice protetta serra piantina a radice protetta Immersione in acqua a 5-10 C per 24 ore. 12
13 INNESTO Tracheomicosi Portinnesti: Cucurbita maxima Cucurbita moschata Luffa cilindrica Fusarium oxysporum Verticillium spp. non affini Ibridi C. maxima x C. moschata Cucumis metuliferus Cucumis melo (Dinero e Jador) affini 13
14 Sesti d impianto Bisogna tener conto dei seguenti fattori: vigoria del portinnesto e della cultivar tecnica di coltivazione (coltura forzata, semi-forzata, pieno campo) forma di allevamento a piatto in verticale 14
15 15
16 Pien aria distanze tra le file: 1,40 2,00 m sulla fila: 0,70 1,00 m Investimento: 1-2 piante/m 2 Coltura protetta distanze tra le file: 1,00 1,50 m sulla fila: 0,40 0,80 m Investimento: 3-4 piante/m 2 16
17 Tecniche di coltivazione tunnel-serra larghi 5-8 m, alti 2,6 m. Trapianto piantina a radice protetta: di giorni (40-50 alveoli) al Nord: 15 febbraio - 10 marzo doppia copertura: con piccoli tunnel (primi giorni dopo il trapianto) forma di allevamento: in verticale o a piatto impollinazione: api o bombi raccolta: giorni dal trapianto Coltura semiforzata copertura: piccoli tunnel di 80 cm di altezza e cm di larghezza trapianto: fine marzo - primi di aprile al Nord ambientamento: rimozione graduale della copertura (tagli) materiale di copertura: come tunnelserra (PE oppure EVA) raccolta: fine giugno 17
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19 Coltura pacciamata materiale polietilene nero polietilene trasparente vantaggi umidità uniforme migliore struttura del suolo anticipo della raccolta ( 1 settimana) aumento della produzione (> temperatura) controllo delle infestanti 19
20 CIMATURA Rami asse principale steli primari steli secondari Scopi della cimatura: accrescimento ordinato degli steli secondari (competizione con i frutti) migliorare la precocità (precoce emissione dei rami secondari con incremento dei fiori femminili per la maggior parte delle cultivar) migliorare la produzione migliorare la qualità 20
21 IRRIGAZIONE Carenze rallentamento accrescimento frutti rallentamento accrescimento pianta Eccessi dilavamento del terreno elevato rigoglio vegetativo instaurazione di fisiopatie > scarto (frutti spaccati) < solidi solubili (saccarosio, acido ascorbico, -carotene I fabbisogni idrici 1) trapianto-fioritura ( un mese) = 500 m 3 /ha 2) allegagione-ingrossamento frutti ( un mese) =1.000 m 3 /ha 3) fine ingrossamento pre-maturazione ( 3 settimane) = 900 m 3 /ha 4) inizio raccolta = 300 m 3 /ha 21
22 Modalità di distribuzione dell'acqua aspersione metodo infiltrazione laterale localizzata (a goccia) CONCIMAZIONE Il piano di concimazione deve tener conto: dotazione naturale del terreno delle asportazioni totali dei ritmi di assorbimento dell avvicendamento e tipo di coltivazione (serra, piccoli tunnel, pien aria) 22
23 Per una produzione di 10 t/ha, la coltura asporta: Elementi Kg N 32 P 5 K 52 Ca 50 Mg 5 Modalità di distribuzione dei concimi minerali N: 1/3 alla semina 1/3 prima della fioritura 1/3 post-allegagione-ingrossamento dei frutti P 2 O 5 2/3 all aratura (o tutto) 1/3 prima della fioritura (concimi idrosolubili) 23
24 K 2 O 2/3 all aratura (o tutto) 1/3 prima della fioritura (fertirrigazione) MgO 2/3 all aratura (o tutto) 1/3 all ingrossamento dei frutti Lotta alle infestanti diserbo agronomico chimico diserbo agronomico pacciamatura sarchiatura solarizzazione 24
25 Diserbo chimico pre-semina pre-emergenza pre-trapianto post-trapianto 25
26 FITOREGOLATORI Sviluppo partenocarpico dei frutti Motivi: assenza dei pronubi temperature notturne (< 13, 14 C) insufficienti alla germinazione del polline fitoregolatori auxinici: acido naftalenacetico (NAA) acido naftossiacetico (NOA) 4-clorofenossiacetico (4-CPA) acido giberellico (GA 3 ) prodotti femminilizzanti: ethephon 26
27 CRITERI DI RACCOLTA Criteri esterni di maturità valida per tutti i tipi leggera elasticità dei tessuti in prossimità della cicatrice stilare cambiamento di colore dell epicarpo appassimento della prima foglia sopra il frutto Segni di maturità per certi tipi apparizione di una crepa intorno al picciolo (charentais) scomparsa della peluria sul frutto comparsa di lieve retatura comparsa di pruina 27
28 Criteri che si rifanno alla composizione dei frutti tenore nel succo di sostanze solubili (grado rifrattometrico) tenore in saccarosio (cresce nel corso dello sviluppo) 28
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