PerformanSe e Bilancio di competenze : Riflessioni su alcun prime sperimentazioni condotte dal CReS BdC 1

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PerformanSe e Bilancio di competenze : Riflessioni su alcun prime sperimentazioni condotte dal CReS BdC 1"

Transcript

1 PerformanSe e Bilancio di competenze : Riflessioni su alcun prime sperimentazioni condotte dal CReS BdC 1 di Adele L Imperio, Paolo Serreri 1. Premesse teoriche L obiettivo di queste pagine è duplice: in primo luogo ribadiremo alcuni dei principi di fondo alla base dell utilizzo di strumenti standardizzati nella pratica del Bilanciò di competenze; in secondo luogo proporremo alcune riflessioni sugli esiti della sperimentazione del PerformanSe (Echo e Oriente) all interno dei percorsi di Bilancio realizzati dal CReS BdC 2. La diffusione della metodologia del Bilancio di Competenze (d ora innanzi BdC o Bilancio) non ci esonera dalla necessità di ribadire alcune delle peculiarità che la distinguono da altre pratiche di analisi e valutazione delle competenze. Se assumiamo che il Bilancio non si configura come prestazione di eterovalutazione ma come prestazione di aiuto all autovalutazione in cui il beneficiario deve essere accompagnato e sostenuto nell identificazione attiva delle proprie conoscenze e competenze e che la valutazione può intervenire in un momento dato del percorso ma non deve, comunque, costituirne la premessa, ne consegue che l uso degli strumenti standardizzati nel BdC ha un senso solo se vengono soddisfatti alcuni presupposti: da un lato la necessità innanzitutto che il beneficiario riesca a percepire l importanza che ricoprono il suo supporto e la sua collaborazione (soggetto attivo), dall altro che il consulente permetta al soggetto di comprendere l utilità dell uso degli strumenti ai fini del conseguimento degli obiettivi formulati e perseguibili con l azione di Bilancio, lo aiuti a precisare il motivo per cui le informazioni raccolte sono utili e sia capace di restituire una sintesi chiara di quanto emerso. Il rispetto di tali premesse contribuisce a smontare le attese di tipo magico che spesso emergono nei confronti di procedure standardizzate (effetto Barnum). Quanto detto assume maggiore pregnanza se consideriamo che il modello di Bilancio adottato dal CReS è un modello che, a partire dalle classificazioni esistenti dei diversi approcci teorici e operativi 3, è misto, risultante dall integrazione degli approcci relazionale e immagine di sé. Un modello, quindi, che, considerando i contributi centrali e le potenzialità di ciascun approccio, i fattori comuni e specifici che legano tra loro questi modelli parziali, i loro benefici e le varie controindicazioni, privilegia - per favorire l espressione del vissuto soggettivo, per dar vita alla dinamica progettuale e arrivare a definire il progetto professionale - la valorizzazione della dimensione autobiografica e di quella narrativa 4, dell effetto specchio del consulente di Bilancio nei confronti dell utente, dello sviluppo dell immagine di sé senza per questo escludere aprioristicamente la possibilità di fare ricorso, laddove opportuno, ad altri approcci 1 Rielaborazione della relazione presentata al Convegno Lo strumento PerformanSe e la valutazione delle competenze trasversali nella Formazione Continua e nell orientamento degli adulti, Roma 7 e 8 ottobre 2010, promosso dall Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Studi dei processi formativi, culturali e interculturali nella società contemporanea. 2 Il Centro Servizi e Ricerca per il Bilancio di Competenze dal 2001 Laboratorio di Metodologie qualitative nella Formazione degli adulti del Dipartimento di Scienze dell Educazione, dal 2009 CReS BdC del Dipartimento di Studi dei Processi Formativi, Culturali e Interculturali della Società Contemporanea - si occupa di ricerca, ricerca/azione, consulenza e valutazione, servizi di Bilancio di competenze all interno dell Università, servizi orientativi e di empowerment a studenti con percorsi di studio irregolari, a studenti-lavoratori; all esterno dell Università offre servizi di Bilancio per l orientamento e per il rafforzamento dell occupabilità dei lavoratori in generale e, prioritariamente, di lavoratori flessibili e di alte professionalità coinvolte in processi di mobilità. Il CReS è certificato a livello europeo (Démarche Qualité Europe Bilan de Compétences) come Centre De Bilan de Compétences Quality Assured Service - e aderisce alla Federazione Europea dei Centri per il Bilancio delle Competenze e l'orientamento di cui è stato socio fondatore. 3 C. Lemoine (2002) sostiene che Come pratica il bilancio di competenze si trova al punto di congiunzione di diverse correnti teoriche, da cui prende spunto. Si possono distinguere: la corrente dell orientamento scolastico; l approccio clinico; il passaggio dall expertise all aiuto strutturante; l approccio interattivo; il riferimento al modello di emprise analitica. Secondo la classificazione operata dalla Levy-Leboyer (1993) gli approcci sarebbero quattro: approccio relazionale, l approccio differenziale, l approccio ergonomico o esperto, l approccio basato sull immagine di sé. 4 Per un approfondimento del tema si veda A. Alberici, P. Serreri, 2009.

2 operativi che prevedono l impiego di strumenti che utilizzano una descrizione oggettiva dei comportamenti (questionari di valutazione delle competenze comportamentali, motivazionali, ecc.). Se la ricostruzione della biografia del soggetto e il recupero della sua storia mediante la narrazione - su di sé e di sé - che esso stesso produce con la mediazione del consulente diventano cruciali per l analisi e lo sviluppo delle competenze individuali, in tal modo si afferma anche «una determinata concezione della competenza intesa non semplicemente come descrizione statica e puntuale di una sommatoria di oggetti (conoscenze, capacitàabilità, risorse di vario genere) rispecchiati dalle attività svolte, ma piuttosto come ricostruzione dinamica e ricorsiva, riflessiva, di una qualità che non è tanto data quanto emergente, che viene scoperta, che viene pensata come trasversale e per questa via resa potenzialmente trasferibile» (Bresciani, 2004, p. 123). Allo stesso modo l approccio basato sull immagine di sé risponde in modo particolare alla filosofia del Bilancio che, agendo sulla possibilità di sviluppare la capacità di autovalutazione della persona, facilita l integrazione di nuove informazioni che possono risultare utili a ricomporre e valorizzare l immagine di sé precedentemente costruita attraverso una pluralità di esperienze, di confronti sociali e ad accrescere l autonomia nel gestire e realizzare un progetto professionale. Considerato che il modello adottato poggia su alcuni principi cardine - centralità del beneficiario, approccio non valutativo del consulente, necessità di riconoscere una competenza per poterla utilizzare e trasferire gli strumenti di conseguenza non possono che mirare a favorire l attivazione, l autovalutazione e la riflessione del soggetto all interno di un percorso di graduale presa di coscienza delle proprie competenze e di definizione dei propri obiettivi e progetti. Anche se può apparire del tutto ovvio, è necessario ribadire due aspetti: il primo riguarda il fatto che l utilizzo congiunto di diversi approcci presuppone che il consulente di Bilancio padroneggi le tecniche ad essi correlati onde evitare di definire come approccio integrato ciò che si configura semplicemente come eclettismo metodologico (mancanza di consapevolezza delle implicazioni tra teoria e tecnica); il secondo attiene alla qualità del Bilancio che non è legata alla quantità degli strumenti utilizzati: l uso di qualsiasi strumento ha senso, infatti, solo rispetto al quadro in cui si inserisce, vale a dire, l analisi dei fattori che possono contribuire all elaborazione di un progetto professionale. È solo rimanendo in quest ottica che si può giustificare l uso di procedure di indagine diversificate senza correre il rischio di un impiego meccanico degli strumenti e di un affidamento totale ai risultati ottenuti (Aubret, 1991). D altra parte sappiamo che ciò che assicura la coerenza, guida la scelta e l uso integrato degli strumenti è il colloquio individuale quale medium privilegiato che riesce a favorire l instaurarsi di una relazione di confidenza, la creazione di un clima di fiducia e di rispetto reciproco, permettendo in tal modo al soggetto di avanzare nel percorso con autenticità e di raggiungere livelli di informazione più personali e meno stereotipati. Se assumiamo che lo strumento in quanto tale non può essere separato dall attività cui è destinato e che rappresenta occasione per far sì che l individuo possa esprimersi liberamente secondo il proprio vocabolario, le proprie categorie mentali e di organizzazione della realtà interna ed esterna, ne consegue che nella scelta e nel utilizzo efficaci dei diversi strumenti non possiamo sottrarci ad alcuni interrogativi: Lo strumento per fare che cosa? Per quale scopo, su che cosa si vuole agire? Con quale obiettivo? In quale misura lo strumento è pertinente in rapporto al lavoro a cui è destinato? Qual è il livello di padronanza dello strumento di colui che lo utilizza? È accettabile per il soggetto a cui è indirizzato? Un ulteriore riflessione rispetto all utilizzo di strumenti standardizzati nella pratica del Bilancio di competenze riguarda la modalità di restituzione dei risultati che rappresenta un momento di un insieme relazionale più ampio, un ulteriore occasione per permettere ai beneficiari di acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie capacità e possibilità. Se il consulente ha facilitato la partecipazione attiva del soggetto durante il Bilancio, la restituzione dei risultati si caratterizza come una parte importante del percorso e gli obiettivi legati alla

3 restituzione risultano di tipo affettivo e cognitivo: sul piano affettivo di tratta di sostenere il progetto del beneficiario facendo emergere i suoi punti di forza, le sue competenze e il sentimento di efficacia; sul piano cognitivo i dati raccolti permettono di realizzare un attenta analisi degli stessi, di riflettere, a partire da questi, sulla scelta da effettuare, di confrontare concordanze o discordanze rispetto a quanto emerso attraverso l uso degli altri strumenti (Blanchard, Sontag, Leskow, 2001). Per evitare che i risultati vengano vissuti come una mannaia (profezia che si autodetermina), è necessario presentarli in maniera facilmente comprensibile, senza fare ricorso ad un linguaggio tecnico, e in termini positivi, il che non significa scotomizzare gli aspetti negativi, bensì leggere i risultati non in senso assoluto, contestualizzandoli, specificando il ruolo che svolgono in situazioni specifiche. L ultima considerazione riguarda il ruolo che assume all interno del percorso di Bilancio 5 la sessione di lavoro di gruppo che, per alcune sue caratteristiche, può essere considerata come un momento di eterovalutazione. Tale sessione, realizzata in genere dopo il terzo colloquio e condotta da un consulente esperto di dinamiche di gruppo, è finalizzata ad offrire ai beneficiari l opportunità di arricchire, attraverso una diversa prospettiva, il processo di conoscenza di sé e di autovalutazione. Il coinvolgimento attivo in situazioni semistrutturate fa sì che i partecipanti siano sollecitati a risolvere problemi, a prendere decisioni, ad interagire tra loro per raggiungere obiettivi comuni e consente di compiere con ciascun beneficiario un confronto tra diversi punti di vista: quello del soggetto agente, quello dei suoi interlocutori nel gruppo e quello dell osservatore esterno. Il focus di questo confronto sono i comportamenti agiti dal singolo nelle circostanze specifiche - nel qui ed ora - e nelle relazioni concrete del lavoro di gruppo. Tale lavoro risponde alla convinzione che, partendo dai comportamenti osservabili all interno di situazioni strutturate, sia possibile introdurre nel percorso di autoconoscenza e di autosviluppo di ciascun partecipante elementi di riflessione e confronto sul sé in situazione ed in particolare sul sé in relazione. Al termine della simulazione, il consulente/osservatore da avvio al commento, alla discussione e all analisi di ciò che è avvenuto anche attraverso un momento strutturato di autovalutazione e di restituzione di feedback fra i diversi partecipanti; quest ultima attività assume particolare rilevanza in quanto contribuisce a rendere la persona sempre più consapevole delle proprie capacità, abilità attraverso il confronto fra la percezione di sé e quella elaborata dagli altri membri del gruppo. Alla fine della sessione il consulente redige un Profilo individuale descrittivo delle varie aree di competenza oggetto di analisi che costituisce il punto di partenza per la realizzazione di un confronto attivo, aperto e partecipato all interno del colloquio di restituzione degli esiti del lavoro di gruppo. Il Profilo, discusso, condiviso e fatto proprio nei suoi contenuti dal soggetto, diventa così un elemento di conferma e rinforzo delle acquisizioni già realizzate negli incontri precedenti, uno stimolo ad approfondire le eventuali aree di sviluppo. Le caratteristiche della sessione di gruppo appena esplicitate ci hanno indotto a sperimentare l utilizzo di un questionario di autovalutazione come il PerformanSe che permette di comprendere il comportamento lavorativo nei diversi contesti, gli ambienti di lavoro favorevoli, le modalità di adattamento e di apprendimento, il margine di cambiamento e le motivazioni dei soggetti. Un questionario che per le sue caratteristiche risponde alle logiche dianzi esplicitate: implica che il soggetto sia attivo favorendo una valutazione aperta e partecipata che facilita il processo di approfondimento e di appropriazione e mettendo la persona al primo posto come protagonista del proprio sviluppo. 2. La sperimentazione e i risultati 5 Se il ricorso ai colloqui individuali rappresenta una prassi tradizionale del Bilancio, un elemento di novità - anche rispetto alla pratica francese - introdotto nell ambito di Bilanci erogati dal CReS (soprattutto con target quali lavoratori over 40, dirigenti e quadri) è costituito dalla tipologia della sessione di lavoro di gruppo (i gruppi sono costituiti da un minimo di sei ad un massimo di dieci partecipanti; la durata della sessione è di quattro ore circa).

4 Il questionario PerformanSe è stato somministrato sperimentalmente a 50soggetti 6 appartenenti ad un pubblico composito comprendente alte professionalità over 40; giovani lavoratori con contratti atipici; lavoratori-studenti adulti che si sono iscritti all università in un età superiore ai 25 anni; studenti universitari in età canonica (ovvero in una età compresa tra i 19 ed i 24 anni). In alcuni casi è stato somministrato soltanto Echo, in altri, invece, sono stati somministrati entrambi, sia Echo che Oriente. Nella sperimentazione di cui stiamo dando conto, i principali contesti d uso di PerformanSe sono circoscrivibili ai seguenti tre: il Bilancio di competenze, l orientamento universitario, la formazione continua. In questa sede, però, si da conto della sola sperimentazione condotta all interno del Bilancio relativa a 22 casi 7, in quanto si tratta del contesto d uso dove la pratica si è maggiormente consolidata fornendo alcune prime indicazioni significative che sembrano confermare le ragioni, ovvero le ipotesi iniziali, in base alle quali abbiamo scelto di utilizzare sia Echo che Oriente Perché abbiamo utilizzato PerformanSe nel Bilancio di competenze In primo luogo PerformanSe facilita nell individuo una riflessione, seppure breve e concentrata, sui propri comportamenti e sulle proprie scelte a fronte di alternative possibili prefissate e preindicate dal questionario. In questo modo consolida e rafforza il movimento complessivo di autoanalisi delle competenze, degli interessi e delle attitudini che si svolge - per definizione, potremmo dire - all interno del Bilancio. E lo fa con particolare riferimento a quell area delle competenze meno visibile e meno misurabile come può essere, appunto, l area delle competenze personali e sociali. In secondo luogo lo strumento PerformanSe introduce un punto di vista esterno, ovvero terzo, all interno di un processo di autoanalisi come quello che si istruisce con un Bilancio. Vale a dire, all interno di un processo in cui le conoscenze, le competenze e gli interessi analizzati appartengono allo stesso soggetto che li analizza - sia pure al interno di un dispositivo di facilitazione e con l ausilio di una figura esperta di accompagnamento -. Ciò conferisce un ulteriore valore aggiunto alla valenza narrativa e strutturante del Bilancio; valenza che fa si che il soggetto si faccia terzo a se stesso, narrandosi, autoanalizzandosi, rileggendosi, riflettendo e osservando la propria vita e la proprio biografia (formativa, lavorativa e personale) alla stessa guisa di un film dove l attore è al tempo stesso regista e critico cinematografico della propria opera. Il risultato è che il beneficiario ne ricava un indubbio vantaggio in termini di empowerment e accresciuta consapevolezza di sé e delle proprie risorse. In terzo luogo PerformanSe, e specificamente Oriente (meglio, se somministrati insieme allo stesso soggetto), mediante la mappatura ragionata dei punti di forza e dei punti di vigilanza - distinti, a loro volta, per campi di attività o per aree professionali - favorisce e rafforza la valenza orientativa del Bilancio che si esprime attraverso il progetto conclusivo. Progettare, infatti, comporta costruire priorità e scegliere obiettivi in base alle stesse. Ma a monte della selezione degli obiettivi progettuali si colloca una attenta pesatura del proprio patrimonio di risorse da investire nel progetto stesso. Quindi, una consapevolezza, la più chiara possibile, dei propri punti di forza e dei propri punti di vigilanza, interpretati in modo dinamico, olistico ed evolutivo, piuttosto che statico. Il Report di Oriente rinforzato da Echo assolve bene a questa funzione che è, al tempo stesso una funzione del Bilancio. Infine, in quarto luogo - ma non per importanza, che invece è d ordine primario - c è una sintonia metodologica tra PerformanSe e Bilancio per la parte che attiene alla comunicazione 6 I dati a cui facciamo riferimento in questo articolo si fermano alla data di settembre Vedi nota n. 6.

5 e alla restituzione dei risultati. Com è noto, i risultati del primo vanno restituiti attraverso un colloquio di condivisione dell esperto con il beneficiario, qualunque sia il contesto d uso (selezione del personale, orientamento, gestione delle carriere, ecc). Non molto diversamente dal secondo dove il documento di sintesi di fine Bilancio deve essere condiviso, a sua volta, con il soggetto partecipante; e dove, più in generale, ogni passaggio del percorso di autoanalisi assistita dei saperi, delle competenze, delle attitudini e degli interessi del beneficiario avviene in virtù di una serie di feedback, attraverso un processo circolare di stimoli e di micro restituzioni. Nella sperimentazione in oggetto, la somministrazione e la restituzione di PerformanSe - in quanto collocate tra il terzo ed il quarto colloquio di Bilancio - rientrano all interno di questo che abbiamo appena definito, appunto, nei termini di un processo circolare. E, potremmo aggiungere, nei termini di una circolarità virtuosa. In entrambi i casi, cioè nel PerformanSe e nel Bilancio, viene sollecitata l attivazione del soggetto beneficiario. Ciò che di norma non avviene nelle prove oggettive. In altri termini, la scelta di adottare i due strumenti è riconducibile alla valutazione dell opportunità e dell utilità di guardare lo stesso oggetto - ossia gli aspetti comportamentali e motivazionali di una stessa persona che vive un momento di transizione professionale e/o personale - attraverso due diversi angoli visuali: quello della narrazione di sé e degli strumenti di analisi semistrutturati (il Bilancio) e quello di una prova strutturata di misurazione (PerformanSe). Rovesciando il ragionamento potremmo parlare anche di due procedure per uno stesso approccio nel senso che con l utilizzo di entrambi gli strumenti viene condotta prima un operazione di scomposizione e di analisi distintiva delle capacità, degli interessi e delle attitudini del beneficiario e poi un operazione di ricomposizione di questi stessi elementi attraverso una lettura/interpretazione dinamica e olistica. Dove il risultato non è mai pari alla somma dei fattori o ad un aggregato di risorse, bensì è un valore superiore corrispondente ad una competenza (saper dirigere, saper amministrare, saper fare ricerca, saper parlare in pubblico, saper affrontare l imprevisto, ecc.). Questo doppio sguardo e questa doppia strumentazione producono un effetto strutturante sul soggetto, nel senso che favoriscono la formazione in lui di un autoimmagine più nitida, di una maggiore consapevolezza del patrimonio di capacità possedute, di una maggiore fiducia in sé e un accresciuta capacità progettuale. Ma soprattutto aiutano l individuo a riconoscere le proprie competenze affinché siano riconosciute: riconoscersi come precondizione per essere riconosciuti Qualche indicazione Sotto questo profilo possiamo dire che l adozione di PerformanSe all interno del Bilancio in adulti lavoratori iscritti all Università ha manifestato un grado elevato di attendibilità e di congruenza con i progetti messi a punto a conclusione del percorso del Bilancio stesso, come viene illustrato dal caso di Lucrezia 8. 8 Ovviamente si tratta di un nome di fantasia, mentre l istogramma appartiene effettivamente ad una persona a cui sono stati somministrati Echo e Oriente all interno di un Bilancio di competenze realizzato con un obiettivo di sviluppo di carriera.

6 Soggetto in età tra i 55 e i 65 anni Ha iniziato a lavorare in una P.A. con il più basso livello di inquadramento contrattuale Ha scalato tutti i gradi della carriera professionale fino alla qualifica di funzionario Occupa la Posizione Organizzativa di dirigente Ha una famiglia con figli ormai adulti e indipendenti Ha conseguito da adulto una laurea magistrale Dall autoanalisi e dagli approfondimenti condotti durante il percorso di Bilancio compiuto fino a quel momento erano emerse le medesime caratteristiche rilevate e misurate da PerformanSe (v. istogramma precedente). In particolare era emerso che Lucrezia era una persona, con un forte senso di indipendenza, scrupolosa, portata ad attenersi nel lavoro e nella vita a regole chiare e stabili nel tempo; spontaneamente portata a svolgere attività di tipo amministrativo con norme precise e con procedure stabilite; spinta da una forte motivazione a migliorarsi ed a migliorare la propria posizione lavorativa; disposta a compiere qualsiasi sacrificio pur di raggiungere i propri obiettivi. Lucrezia si è riconosciuta pienamente nei risultati del PerformanSe. Ciò le ha dato conferme importanti, una maggiore sicurezza e un nuovo impulso ad andare avanti ed a migliorarsi. Dopo il Bilancio di competenze e dopo la laurea Magistrale conseguita a 62 anni si è candidata ad un concorso interno per l area dirigenziale dell Organizzazione di appartenenza; ha frequentato un Master di 2 livello e si sta costruendo un alternativa lavorativa per quando andrà in pensione al compimento dei 65 anni. Il caso di Lucrezia sotto il profilo dei risultati è sostanzialmente assimilabile a quelli degli altri 21 soggetti ai quali è stato somministrato il PerformanSe all interno del Bilancio. In seguito a questa prima sperimentazione proponiamo le seguenti ipotesi : (a) i due strumenti ECHO e ORIENTE, proposti insieme in un Bilancio delle Competenze, rinforzano la finalità di questo percorso. In questo senso, essi producono una sinergia positiva che a sua volta genera un valore aggiunto dal punto di vista del rinforzo dell immagine che il soggetto ha di sè e, di riflesso, dal punto di vista dell efficacia del percorso di orientamento così integrato. (b) L utilizzo degli strumenti PerformanSe si pone come valida alternativa alla sessione di animazione di gruppo. Questa attività è normalmente guidata da un esperto esperto di dinamiche di gruppo e ha come obiettivo quello di identificare le competenze trasversali e comportamentali, i punti di forza e le aree di sviluppo sulle quali il soggetto dovrà progredire per realizzare il suo progetto professionale e per inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro. (c) I due strumenti interagiscono positivamente con l approccio autobiografico narrativo utilizzato dal CreS BdC per la realizzazione dei Bilanci. Attualmente il CreS BdC sta svolgendo una ricerca su un gruppo di 80 giovani neo laureati al fine di validare queste ipotesi di lavoro. Con il supporto di PerformanSe, questa ulteriore sperimentazione sarà oggetto di una pubblicazione su una rivista francese specializzata in Scienze dell Educazione.

7 Bibliografia Alberici A., Serreri P., Competenze e formazione in età adulta. Il Bilancio di competenze: dalla teoria alla pratica, Roma, Monolite Editrice, Aubret J., Expertise des outils et techniques de bilan, Actualité de la formation permanente, n. 112, Blanchard S., Sontag J.C., Leskow S., L'utilizzo delle prove conative nel quadro del bilancio delle competenze, GIPO (Giornale Italiano di Psicologia dell'orientamento), Vol 1, Firenze, Organizzazioni Speciali, Bresciani P.G., Approccio autobiografico-narrativo, competenza e metacognizione in Di Francesco G. (a cura di), Ricostruire l esperienza. Competenze, bilancio, formazione, Milano, Franco Angeli, Di Fabio A., Bilancio di competenze e orientamento formativo, Firenze, Giunti, Di Fabio A., Majer V. (a cura di), Il Bilancio di competenze. Prospettive di approfondimento, Milano, Franco Angeli, Gallo R., Boerchi D., Bilancio di competenze e Assessment Centre. Potenzialità e limiti dell auto e dell etero-valutazione delle risorse umane, Milano, Franco Angeli, Guichard J. Huteau M., Psicologia dell orientamento professionale. Teorie e pratiche per orientare la scelta negli studi e nelle professioni, Milano, Raffaello Cortina Editore, L Imperio A., Empowerment e autodeterminazione nel Bilancio di competenze, in P. Serreri (a cura di), PERSeO. Personalizzare e Orientare. Il bilancio di competenze per l occupabilità nel Lazio, Milano, Franco Angeli, L Imperio A., Serreri P., Bilancio di competenze e alte professionalità. Tra valorizzazione e investimento, in P. Serreri (a cura di), PERSeO. Personalizzare e Orientare. Il bilancio di competenze per l occupabilità nel Lazio, Milano, Franco Angeli, L Imperio A., Il Bilancio di competenze nella Regione Lazio. Il Progetto PERSeO, in A. Alberici, P. Serreri, Competenze e formazione in età adulta. Il Bilancio di competenze: dalla teoria alla pratica, Roma, Monolite Editrice, L Imperio A., Tra crescita personale e professionale: gli adulti nell università che cambia. I motivi di una scelta, in A. Alberici, C. Catarsi, V. Colapietro, I. Loiodice, Adulti e università. Sfide e innovazioni nella formazione universitaria e continua, Milano, Franco Angeli, L Imperio A., L accoglienza nel Bilancio di competenze, in D. Pietripaoli (a cura di), Accoglienza e individualizzazione. Strumenti e metodi per la formazione e l orientamento, Roma, Anicia, Lemoine C., Risorse per il Bilancio di competenze. Percorsi metodologici e operativi, Milano, Franco Angeli, Levy-Leboyer C., Le bilan de compétences, Paris, Les Editions d Organisation, Serreri P. (a cura di), PERSeO. Personalizzare e Orientare. Il bilancio di competenze per l occupabilità nel Lazio, Milano, Franco Angeli, Serreri P., El Balance de Competencias y la orientación profesional: Teoria y práctica in P. Figura Gazo y M.L. Rodriguez Moreno (a cura di), Reflexiones en torno al balance de competencias, Barcelona, Universitat de Barcelona, Serreri P., Riflessività, empowerment e proattività nei bilanci di competenza a lavoratori-studenti iscritti all università in A. Alberici, C. Catarsi, V. Colapietro, I. Loiodice, Adulti e università. Sfide e innovazioni nella formazione universitaria e continua, Milano, FrancoAngeli, Serreri P., L Imperio A. Il Bilancio di competenze degli adulti dell Ateneo Roma TRE in A. Alberici (a cura di), Adulti e Università. Accogliere e orientare nei nuovo corsi di laurea, Roma, Anicia, Yatchinovsky A., Michard P., Le bilan personnel et professionnel. Instrument de management, Paris, ESF, 1991.

Diagnosi e Valorizzazione del Potenziale delle Risorse Umane

Diagnosi e Valorizzazione del Potenziale delle Risorse Umane Diagnosi e Valorizzazione del Potenziale delle Risorse Umane Premessa Nell ambito della gestione delle Risorse Umane, EBC Consulting si affianca alle Aziende nel mettere a punto strumenti e processi coerenti

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Progetto Volontariato e professionalità

Progetto Volontariato e professionalità Progetto Volontariato e professionalità Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati www.unaie.it - info@unaie.it ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE CULTURA AMBIENTALE E LAVORO SOLIDALE www.aikal.eu -

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO PREMESSA Con il presente progetto il nostro istituto vuole offrire agli allievi certificati L.104 del 1992 (sia per gli alunni che intraprendono

Dettagli

Il RUOLO DELLA SECONDARIA II

Il RUOLO DELLA SECONDARIA II Orientamento per il successo scolastico e formativo Il RUOLO DELLA SECONDARIA II seconda parte 2011/2012 ruolo orientativo della secondaria II una scuola che ha un RUOLO DI REGIA Sostiene i propri studenti

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro 1 Laboratorio della conoscenza: scuola e lavoro due culture a confronto per la formazione 14 Novembre 2015 Alternanza scuola e lavoro

Dettagli

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola

Dettagli

REGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03

REGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03 LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI REGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03 L.R. 24/96

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE Porre l individuo in grado di prendere coscienza di sé, di progredire per l adeguamento dei suoi studi e della sua professione rispetto alle mutevoli esigenze della vita

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Sottogruppo progetto pedagogico

Sottogruppo progetto pedagogico COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Sottogruppo progetto pedagogico Macro punti di riflessione del gruppo a partire dal 2004 ad oggi Principali tematiche: A) Il progetto pedagogico analizzato nei suoi

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Valutazione del potenziale

Valutazione del potenziale Valutazione del potenziale I servizi offerti da Noema 1 La valutazione è riferita alle capacità che la persona possiede e può essere fatta su due ambiti in particolare: prestazioni: verifica di quanto

Dettagli

Il progetto di vita: la funzione del docente

Il progetto di vita: la funzione del docente L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo

Dettagli

CERCHI LAVORO? Da oggi sul tuo territorio c è un opportunità in più! PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE RINFORZO AUTONOMIA

CERCHI LAVORO? Da oggi sul tuo territorio c è un opportunità in più! PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE RINFORZO AUTONOMIA CERCHI LAVORO? Da oggi sul tuo territorio c è un opportunità in più! PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE RINFORZO AUTONOMIA Una migliore conoscenza del mercato del lavoro. La partecipazione attiva alla costruzione

Dettagli

ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO

ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO PROGETTO 2/1/1/1758/2009 Riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite in ambiente di lavoro dagli occupati in contratto di apprendistato AzioneMacro

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

ASSE STORICO SOCIALE

ASSE STORICO SOCIALE ASSE STORICO SOCIALE 1 ASSE STORICO SOCIALE competenze attese d asse indicatori descrittori Competenze di asse Indicatori Descrittori 1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

Progetto P.R.I.S.M.A. a cura di Maurizio Piccinetti

Progetto P.R.I.S.M.A. a cura di Maurizio Piccinetti Progetto P.R.I.S.M.A Obiettivi trasversali indicati dall Avviso Pubblico della Provincia di Roma Prevedere un forte raccordo fra i sistemi della formazione, del lavoro e del sociale, al fine di individuare

Dettagli

Lo Sviluppo delle Capacità

Lo Sviluppo delle Capacità Lo Sviluppo delle Capacità 1 Come elaborare un Piano di sviluppo: premesse e processo 3 2 Appendice A: Una guida per la Diagnosi degli ostacoli 7 3 Appendice B: Una guida per la scelta delle Tecniche 8

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Valutazione della qualità. Quattro tesi per una valutazione della qualità nei servizi educativi 0-3 anni

Valutazione della qualità. Quattro tesi per una valutazione della qualità nei servizi educativi 0-3 anni Valutazione della qualità Quattro tesi per una valutazione della qualità nei servizi educativi 0-3 anni Valutazione della qualità Premessa La valutazione è un atto non solo pedagogico ma anche politico

Dettagli

COACHING. Bocconi Alumni Association. Presentazione

COACHING. Bocconi Alumni Association. Presentazione COACHING Bocconi Alumni Association Presentazione INDICE Perché il Coaching? Coaching e Mentoring: le differenze Ruoli, competenze e comportamenti del Coach e del Coachee (cliente) Regole del rapporto

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Struttura e modalità di compilazione del RAV

Struttura e modalità di compilazione del RAV Struttura e modalità di compilazione del RAV Massimo Faggioli Dirigente di Ricerca Area valutazione e miglioramento INDIRE Firenze m.faggioli@indire.it Struttura del rapporto di autovalutazione è articolato

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE

IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE Priorità strategiche della valutazione - Riduzione della dispersione e dell insuccesso scolastico. - Rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA La missione, la visione, i valori, gli attributi distintivi e gli interlocutori dell Università di Roma La Sapienza gennaio 2006 INDICE 1. La missione, la visione

Dettagli

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE PREMESSA I concetti di cura e territorio sono al centro di iniziative ed interventi realizzati da più enti che aderiscono al sotto tavolo sulla

Dettagli

Laura Viganò 13.12.10

Laura Viganò 13.12.10 LA SCUOLA dell INFANZIA UN CONTESTO PREDISPOSTO ALL INCLUSIONE Laura Viganò 13.12.10 Alcune caratteristiche proprie della scuola dell infanzia, se riconosciute e condivise dall intero collegio docenti,

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Via Firenze, 51 - Tel. 0587/213400 - Fax 0587/52742 http://www.itcgfermi.it E-mail: mail@itcgfermi.it PIANO DI LAVORO Prof. ANTONELLA

Dettagli

La scelta del profilo da raggiungere presuppone da parte del partecipante:

La scelta del profilo da raggiungere presuppone da parte del partecipante: Attività per il sistema di formazione della PC Il sistema lombardo della Protezione Civile potrà professionalizzarsi e rendersi sempre più efficace ed efficiente quanto più la formazione degli operatori

Dettagli

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza

Dettagli

L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei

L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei Convegno Nazionale RUIAP Riconoscimento degli apprendimenti e certificazione delle competenze: sfide per l Università e per il Paese

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO Analisi elaborata da Chiara Valentini e Toni Muzi Falconi SINTESI

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina

Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina CURRICULUM DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE/EDUCAZIONE FISICA Nella stesura del curriculum di Scienze Motorie e Sportive/Educazione Fisica si

Dettagli

SCHEDA DI PROGETTO. Regione..

SCHEDA DI PROGETTO. Regione.. Ministero Pubblica Istruzione Titolo sintetico del progetto: I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca SCHEDA DI PROGETTO Regione.. Scuola Capofila

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona

Dettagli

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.)

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Il progetto nasce da una collaborazione fra la Facoltà di Economia e l ITCS G.Oberdan di Treviglio nell ambito delle attività di orientamento di entrambe

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA. Facoltà di Psicologia

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA. Facoltà di Psicologia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA Facoltà di Psicologia Corso di laurea interclasse in Comunicazione e Psicologia Laurea in comunicazione (L-20) Laurea in psicologia (L-24) DESCRIZIONE E' istituito

Dettagli

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Nel mese di marzo, a chiusura del primo semestre, l Ufficio Orientamento e Diritto allo Studio ha monitorato il servizio di tutorato

Dettagli

La formazione sul campo

La formazione sul campo La formazione sul campo Relazione a cura della dott.ssa Sonia Martin Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE Az. ULSS

Dettagli

PREFAZIONE Questo volume sintetizza l esperienza decennale del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant Anna nell ambito della formazione manageriale e, coerentemente con le logiche

Dettagli

Orientamento in uscita - Università

Orientamento in uscita - Università ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche

Dettagli

PROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO

PROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO PROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO MOMENTI DI ORIENTAMENTO Obiettivi INDICE Bilancio delle Competenze e Consapevolezza delle Vocazioni...4 La Gestione del Cambiamento...4 Momenti e iniziative sul tema

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

INNOVATION LAB DISABILITY MANAGEMENT

INNOVATION LAB DISABILITY MANAGEMENT INNOVATION LAB DISABILITY MANAGEMENT Sommario Storia e Struttura... 2 Oggetto di indagine dell Innovation Lab... 3 A chi è indirizzato l Innovation Lab... 3 Metodologia di lavoro... 3 Obiettivi e output...

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

Identità e filosofia di un ambiente

Identità e filosofia di un ambiente Comune di Novellara scuola comunale dell infanzia Arcobaleno Identità e filosofia di un ambiente Storia La scuola dell infanzia Arcobaleno nasce nel 1966 ed accoglie 3 sezioni. La scuola comunale è stata

Dettagli

SCUOLA DI ORGANIZZAZIONE Modello metodologico e metodologie per la formazione Approccio metodologico Il modello formativo messo a punto e utilizzato dalla Scuola di Studi Socio-economici e Organizzativi

Dettagli

Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari

Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Formazione 2007-2008 per tutor esperti Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari Maria Renata Zanchin MRZ-RED 1

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

MENTORING MENTORING MENTORING FOR SALES & MARKETING B2B

MENTORING MENTORING MENTORING FOR SALES & MARKETING B2B I programmi di Mentoring sono un approccio multidisciplinare allo sviluppo del Leader al fine di aumentare la performance manageriale, acquisire e ampliare competenze di ruolo. MENTORING MENTORING FOR

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

32 EDIZIONE 2014-2015

32 EDIZIONE 2014-2015 32 EDIZIONE 2014-2015 Il prossimo ottobre prenderà il via la diciannovesima edizione del master per capi negozio supermercati. Oramai un classico dell offerta formativa di Scuola Coop Hanno già partecipato

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

oltre l'adempimento Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012

oltre l'adempimento Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012 Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012 oltre l'adempimento Serafina Pastore Qualche precisazione Diverse le modalità per strutturare

Dettagli

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n.

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n. COMUNE DI MORNICO AL SERIO (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (art. 10 del D.Lgs. n. 33/2013) Introduzione Il principio di trasparenza deve essere inteso

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

L Orientamento Scolastico Professionale

L Orientamento Scolastico Professionale Istituto Comprensivo di Cappella Maggiore anno scolastico 2013-2014 L Orientamento Scolastico Professionale una proposta Finalità dell incontro Condividere i modelli di Orientamento Scolastico Professionale

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio

Dettagli

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento

Dettagli

La valutazione nella didattica per competenze

La valutazione nella didattica per competenze Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato

Dettagli