SERVIZIO CIVILE ALL ESTERO

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1 PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE ALL ESTERO della Caritas diocesana di: MONDOVI e PARMA TITOLO DEL PROGETTO: PRESENÇA CARITAS DIOCESANA DI MONDOVI Presença Caritas diocesana di Mondovì 1

2 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE ALL ESTERO ENTE 1) Ente proponente il progetto: CARITAS ITALIANA E DIOCESANA DI MONDOVI CARITAS ITALIANA La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. La Caritas Diocesana di Mondovì si è costituita il primo ottobre 1982, è l organismo pastorale della Chiesa Diocesana. L attività della Caritas Diocesana di Mondovì vede come momento altamente significativo per il suo operare a livello diocesano l anno Con un Convegno sulla Carità ridisegna il suo pensiero e le sue azioni relativamente ai problemi da affrontare localmente. Vengono sottolineate le necessità di operare in rete, per quanto possibile, con i Servizi Sociali e gli Enti locali, l impegno ad autonomizzare i bisognosi destinatari dei suoi interventi, il predisporre verifiche e confronti sinceri tra le Caritas parrocchiali e da ultima, ma non perché meno importante, la consapevolezza di doversi oramai confrontare con mondi culturali diversi, ciascuno portatore di particolari esigenze di integrazione. Sinteticamente queste sono le azioni poste in essere dalla Caritas Diocesana di Mondovì in questi ultimi tre anni: consolidamento del Centro di Ascolto e formazione degli operatori; promozione e avvio del Servizio Civile Volontario per giovani e ragazze, attraverso la realizzazione di nuovi progetti; attività di partenariato nel progetto Inter-azione al fianco di Provincia di Cuneo, Servizi Socio-assistenziali, Comuni e Caritas Diocesana di Cuneo (interventi a favore di cittadini extracomunitari L.R. 64/89 e D. lgs 286/89 attuato della L. 40/98); promozione della Festa dei Popoli edizione 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008 in collaborazione con Comune, Servizi Sociali e associazioni del territorio; momenti di riflessione su tematiche socio-economico-politiche valorizzanti la dimensione etica; formazione missionaria individuale e comunitaria; cooperazione fra la Chiesa Monregalese e le Chiese gemellate del Brasile; realizzazione del progetto Approdo (insieme ad altre 5 Diocesi del cuneese) finanziato dalla Caritas Italiana. avvio dell accoglienza notturna maschile e accoglienza donne in difficoltà ( Progetto AGAPE ) Presença Caritas diocesana di Mondovì 2

3 Caritas Diocesana di Mondovì Via Vasco Mondovì (CN) Tel: /7/4 Fax: La Caritas diocesana di Parma rappresenta l organismo pastorale della Diocesi di Parma per promuovere la carità a partire dalle comunità parrocchiali. L impegno della Caritas si concretizza con l aiuto alle persone e alle comunità in stato di difficoltà occasionale o permanente, a livello locale o internazionale. Sono ormai molti anni che la Caritas di Parma opera sul territorio della Provincia di Parma in favore delle persone senza fissa dimora e in stato di disagio con numerose iniziative e progetti mirati al soddisfacimento dei bisogni primari e per l accompagnamento al reinserimento sociale. Numerosi giovani hanno potuto svolgere il servizio civile come obiettori di coscienza nei diversi centri che gravitano attorno alla Caritas. Oggi il Servizio Civile Nazionale è un opportunità che dà continuità e rinnova i progetti in atto. Sinteticamente queste sono le azioni poste in essere dalla Caritas Diocesana di Parma in questi ultimi tre anni: - Creazione Fondazione Caritas Sant Ilario - Caritas Children incremento progetti di adozioni a distanza - Pronto intervento 24 ore su 24 attraverso un numero telefonico e un operatore dedicato, garantisce la reperibilità 24 ore su 24, 365 giorni all anno, per interventi di assistenza a persone senza fissa dimora. Gli interventi garantiscono la collocazione in strutture, nonché il raccordo tra i Servizi del territorio. Caritas Diocesana di Parma Piazza Duomo Parma (PR) Tel: / Fax: odcprcar@tin.it 2) Codice di accreditamento: NZ )Albo e Classe di iscrizione all albo: NAZIONALE, 1 classe CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: PRESENÇA _ CARITAS DIOCESANA DI MONDOVI 5) Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Servizio Civile all Estero. Area di Intervento: Educazione e promozione culturale. Codice: F12. 6) Descrizione del contesto socio politico ed economico del paese dove si realizza il progetto: BRASILE Presença Caritas diocesana di Mondovì 3

4 Informazioni generali Ordinamento politico: Repubblica federale di tipo presidenziale. Capo dello Stato: Luiz Inácio da Silva, detto Lula (Partido dos Trabalhadores). N. abitanti: ( stima 2008 ) Densità 22 ab/km Popolazione urbana 81,7. Capitale: Brasilia (ab. aggl. urb ). Superficie: Kmq (28 volte l'italia). Popolazione: milioni; bianchi 53,4%, meticci 39,4%, neri 6,1%, amerindi 0,4%, altri 0,7%. Lingua: portoghese (ufficiale), idiomi amerindi. Religione: cattolici 73,6%, protestanti 15,4%, non religiosi 7,3%, altri 3,7%. La religione cattolica è spesso mescolata con culti di origine africana, in forme religiose sincretiste (macumba e umbanda). Indice di sviluppo umano: 0,775 (72 posto). L indice di sviluppo umano è un indicatore cui concorrono diversi fattori (durata media della vita, livello culturale, quantità di ricchezza disponibile per abitante). E' espresso con un valore in millesimi e la posizione di un paese nella graduatoria mondiale. Viene pubblicato annualmente dallo Human Development Report per conto dell'undp (United Nations Development Programme). Alfabetizzazione: 83% Mortalità infantile: 36 per mille (Italia: 5,7 per mille). Speranza di vita: 60 M, 68 F (Italia: 76 M, 82 F). Popolazione sotto la soglia di povertà: 22%. Unità monetaria: Real (R$). Pil/ab: $ Usa. Distribuzione forza lavoro: settore primario 21%; secondario 14%; terziario 65%. Disoccupazione: 12,3%. Principali risorse economiche: caffè (1 prod. mond. 2003), canna da zucchero, agrumi (1 prod. mond. 2003), banane (2 prod. mond. 2003), cacao, mais (3 prod. mond. 2003), soia (2 prod. mond. 2003), zucchero (1 prod. mond. 2003), tabacco (2 prod. mond. 2003), cotone, legname, caucciù, palme da olio, allevamento (2 allev. mond. bovini 2003, 3 allev. mond. suini e cavalli 2003), pesca, petrolio, gas naturale, carbone, bauxite (3 prod. mond. 2003), ferro (2 prod. mond. 2003), manganese, stagno, oro, diamanti, nichel, tungsteno, zinco, cromite, cristallo di rocca. Va sottolineato che solo una porzione relativamente modesta del territorio viene sfruttata in modo adeguato. In linea di massima, fatta eccezione per le grandi piantagioni di canna da zucchero e di una parte di quelle di cacao e caffè, le grandi proprietà sono dedicate all'allevamento, mentre le piccole praticano un'agricoltura abitudinaria di colture per uso alimentare. Principali industrie: chimica, siderurgica, meccanica, raffinerie, gomma, carta, cemento, elettronica, informatica, cosmetica, tessile, agroalimentare, industria spaziale. Commercio estero (mld $ Usa): import 91,4 export 137,50. Prodotti esportati: caffè, prodotti agricoli, manufatti. Debito estero: 250 miliardi di dollari. Spese militari: 1,3% del Pil ( stime 2005 ). Organismi di appartenenza: Aladi, Mercosur, Oea, Omc, Onu. Il Brasile è una repubblica federale di tipo presidenziale, localizzata nell America meridionale, sotto la linea dell Equatore. E il quinto Paese più popolato e più esteso del pianeta ( km 2, abitanti, capitale Brasilia). E il più grande paese del Sud America, infatti occupa da solo quasi metà del Sud America e confina a nord con Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname e Guyana Francese, ad est con l Oceano Atlantico, a sud con l Uruguay, ad ovest con Argentina, Paraguay, Bolivia. In pratica confina con tutti i paesi del continente fatta eccezione per il Cile e l'ecuador. Comprende 26 stati ed un distretto federale ed è diviso in 5 regioni: il Nord o Amazzonia (Norte), il Nordest (Nordeste), il Sud-Est (Sudeste), il Sud (Sul), il Centro-Ovest (Centro-Oeste). Presença Caritas diocesana di Mondovì 4

5 Il Brasile è stato per circa tre secoli sotto il dominio del Portogallo ed è diventato indipendente solo nel La popolazione indigena rappresenta ormai una piccola percentuale, difficile da valutare. I coloni portoghesi intrapresero contro di essa razzie. La lenta ma inesorabile penetrazione dei bianchi e le malattie che questi portarono contribuirono a decimare la massa degli indios. Tuttavia la civiltà brasiliana deve molto alle popolazioni indigene, e il contadino per eccellenza è il meticcio (caboclo), i cui metodi di coltura sono ancora quelli degli indios Tupì. Quindi i brasiliani provengono dall integrazione etnica e culturale tra indigeni (fondamentalmente i Guaranì e i numerosi piccoli gruppi che abitano la foresta amazzonica), africani (discendenti degli schiavi neri portati dai portoghesi nei secoli bui del colonialismo), europei (principalmente portoghesi ma anche italiani trasferitisi all'inizio del XX secolo) e, nell'asse Rio-San Paolo, asiatici (arabi e giapponesi). Numerose e storicamente costanti sono le migrazioni interne al Brasile verso i poli industriali e le grandi città: dal Nordest verso gli Stati del sud, Sao Paolo, Rio de Janeiro,. Il Brasile ora è una federazione di 26 Stati e un Distretto Federale. La forma di governo Repubblica federale di tipo presidenziale. Dal 2003 (nuove elezioni sono state effettuate il 1 ottobre 2006, in cui Lula non è riuscito a farsi rieleggere al primo turno, infatti il candidato socialdemocratico Geraldo Alckmin lo ha costretto al ballottaggio che si è tenuto il 29 ottobre 2006) il nuovo presidente brasiliano è Luiz Inácio da Silva. Nel turno di ballottaggio si è verificata la netta vittoria del presidente in carica Lula, che ha superato il 60% delle preferenze. Lo sfidante Alckmin ha ottenuto meno del 40%, cioè meno del primo turno, nonostante l affluenza al voto sia rimasta alta (l 80%, rispetto all 83% del primo turno). Molti analisti infatti, hanno considerato il mancato raggiungimento della maggioranza assoluta al primo turno da parte di Lula come un segnale di insoddisfazione per gli scandali che hanno coinvolto il partito del presidente. Se così è stato, al secondo turno molti elettori hanno in qualche modo deciso di riconfermare nonostante tutto la fiducia a Lula, sperando forse nel proseguo delle riforme economiche e sociali. I principali partiti politici sono: il Partito del Movimento Democratico Brasiliano (PMDB), il Partito del Fronte Liberale (PFL), il Partito Social Democratico Brasiliano (PSDB) dell ex presidente Cardoso, il Partito dei Lavoratori (PT) di Lula. La maggioranza dei lavoratori aderisce alla Centrale Unita dei Lavoratori (CUT) e alla Confederazione Generale dei Lavoratori (CGT). Molto attivi sono il Movimento dei Senza Terra (MST) che lotta per la riforma agraria nelle campagne e per la proprietà della terra per la costruzione di abitazioni nelle città e l'unione Nazionale Indigena (UNI), che difende i diritti delle diverse popolazioni indigene del Brasile. All'interno della Chiesa cattolica, la Commissione Pastorale della Terra (CPT) e il Consiglio Indigenista Missionario (CIMI) sono impegnati in attività sociali nelle campagne. Il Brasile, nona potenza mondiale, è ai primi posti per disuguaglianza sociale, secondo stime ONU. Il livello delle violazioni dei diritti umani è estremamente elevato, nonostante le varie iniziative intraprese dai rappresentanti dei vari governi del Segretariato speciale per i diritti umani del governo federale. I resoconti relativi all operato delle forze di polizia, inefficaci, violente e corrotte, hanno messo in dubbio l efficacia delle proposte di riforma presentate dai governi. Centinaia, forse migliaia di civili sono stati uccisi dalla polizia nel corso di presunti scontri a fuoco. Pochi, se non nessuno, di questi casi sono stati oggetto di accurate indagini. Sono giunte frequenti segnalazioni secondo cui la polizia avrebbe preso parte alle operazioni delle squadre della morte. Il ricorso alla tortura è diffuso e sistematico. Il sistema carcerario, caratterizzato dal sovraffollamento e dalla corruzione, è spesso teatro di rivolte. La situazione è risultata ulteriormente aggravata dalla corruzione generalizzata e dell inefficienza del sistema di giustizia penale. Il numero di attivisti della terra e di leader sindacali minacciati e uccisi ha continuato a destare forti preoccupazioni. La Commissione pastorale per la terra (CPT) continua a contare un elevato numero di uccisioni. Le popolazioni indigene e i senza terra continuano a subire minacce, aggressioni ed escomi violenti nel Presença Caritas diocesana di Mondovì 5

6 contesto della loro lotta per i diritti alla terra e contro il latifondo. Il mancato riconoscimento di tali diritti li lascia esposti agli attacchi e alle invasioni delle loro terre da parte di, tra gli altri, coloni illegali, taglialegna e cercatori di diamanti. Le autorità federali e statali forniscono una tutela limitata ai difensori dei diritti umani minacciati. Attivisti rurali e indigeni, abitanti delle favelas continuano a essere minacciati, aggrediti e uccisi. I responsabili di violazioni dei diritti umani rimangono per lo più impuniti. Un caso esemplare è la storia di Francisco Alves Mendes Filho, meglio conosciuto Chico Mendes, sindacalista e uomo politico, lega il proprio nome alle lotte dei contadini, al CUT, al PT, al CNS (Conselho Nacional do Seringueiros) che venne assassinato nel dicembre del Ci sono oggi 40 milioni di bambini sulla strada in Sudamerica, una gran parte dei quali non ha più alcun legame familiare, vivono in gruppi o bande sotto i ponti, nelle fognature, in vecchi edifici in disuso. In Brasile occorre fare la distinzione fra meninos da rua (i bambini di strada), quelli cioè che vivono giorno e notte in strada, nella maggior parte dei casi abbandonati dalla famiglia o fuggiti da casa, ma esistono anche milioni di minori, i meninos na rua (bambini nella strada), che conservano legami famigliari, ma passano la loro vita nella strada. Il limite tra bambini nella strada o bambini della strada è comunque molto labile e si stima che il numero totale sia di trenta milioni di individui (un terzo dei quali non arriva al diciottesimo anno di vita). Nel solo Brasile, ci sono 12 milioni di bambini abbandonati, i meninos da rua, che vivono ai margini delle grandi città, come Recife, Sao Paulo, Rio de Janeiro. Di questi, uno su dieci rischia di esser ucciso entro un anno dalla polizia. Bambini senza famiglia, senza educazione scolare, con una salute compromessa e spesso danneggiati cerebralmente dall'inalazione di solventi che utilizzano per non sentire la fame, che vengono catturati dal narcotraffico. Un milione di bambini sotto i cinque anni muore ogni anno per denutrizione e fame. Nel Nordest, la zona più povera del paese, il 10% di essi muore prima di compiere i quattro anni. Ma come si è arrivati a questa che è stata definita dallo stesso Frei Betto "la perversione della politica brasiliana"? Indubbiamente le cause sono assai complesse, e sono spesso la conseguenza di un atteggiamento di disinteresse e cattiva volontà da parte del potere che ha sempre negato l assunzione di impegni seri per fare giustizia sociale. Tuttavia, una lettura storica dei processi che hanno attraversato il più grande paese latinoamericano può aiutare a comprendere come si è giunti a una situazione tanto polarizzata di disuguaglianza e di ingiustizia. La storia economica del Brasile è segnata da una successione di cicli, ciascuno dei quali si basa su un unico prodotto esportato: la canna da zucchero nei secoli XVI e XVII; metalli preziosi (oro e argento) e pietre preziose (diamanti e smeraldi) nel secolo XVIII e, infine, il caffè nel XIX secolo e all'inizio del XX. Un inizio di industrializzazione ebbe luogo durante la prima guerra mondiale, ma solamente a partire dal 1930 il Brasile raggiunse un certo livello di sviluppo economico su basi moderne. Negli anni '40 fu costruito il primo polo siderurgico del paese, nella città di Volta Redonda (Stato di Rio de Janeiro), finanziato dall'exim Bank, di origine Nord-Americana. Il processo di industrializzazione continuò nel ventennio e portò ad un'espansione di settori importanti dell'economia. Negli anni '50 il Brasile era ancora un paese la cui economia dipendeva quasi esclusivamente dalle esportazioni di pochi prodotti agricoli, il tabacco, il caffè, il cacao, lo zucchero e il cotone. Gli economisti e politici brasiliani di quegli anni, analizzando la situazione del mercato mondiale e valutando l'effetto che aveva sull'economia brasiliana questa situazione di forte dipendenza dai mercati esteri, avviarono una serie di politiche finalizzate a modificare la struttura economica del paese e a renderlo più autonomo per quanto riguardava la produzione di beni di consumo interno. Presença Caritas diocesana di Mondovì 6

7 Una serie di piani finanziari e monetari furono promulgati per sostenere la crescita interna e per attuare misure protezionistiche nei confronti dei prodotti nazionali. Incentivi furono messi in atto per attirare investimenti stranieri e finanziare lo sviluppo di industrie nazionali. Se osserviamo gli indici di crescita economica relativi a questo periodo ( ), si vede che la crescita interna è molto alta, ma che il settore agricolo pesa solo per il 18% di questo aumento. Si riteneva infatti che l'espansione di questo settore, che aveva un tasso di crescita del 4,5% annuo, fosse sufficiente a garantire cibo alla popolazione che stava crescendo con un tasso del 3,1% annuo. Invece, nello stesso periodo si realizza un forte movimento migratorio interno al paese che sposta moltissime persone dalle zone rurali alle città. La popolazione urbana cresce infatti a un tasso del 5,4% annuo. Va sottolineato che l'aumentata produzione agricola non era in quegli anni dovuta all'incremento della produttività della terra ma a una maggiore estensione di terra coltivata. In queste condizioni, il forte aumento della domanda di beni di produzione agricola conseguente all'incremento rapido della popolazione urbana rese necessario il trasporto delle derrate alimentari da aree sempre più lontane dalle città, con un notevole aumento dei costi di trasporto a cui va sommato un inefficiente gestione della logistica tant è che il 20% dei prodotti risultava inutilizzabile perché deperito. Alla fine degli anni '60 e negli anni '70 (ricordiamo che siamo nel ventennio della dittatura militare ) si è quindi delineata la seguente situazione: la popolazione urbana è cresciuta moltissimo; il mercato alimentare, saturo, non può più soddisfare, in termini di prodotti, le richieste provenienti da zone vicine; il trasporto inefficiente di prodotti da zone lontane ne aumenta i costi e le perdite; la mancata iniziativa di investimento in agricoltura penalizza lo sviluppo e la modernizzazione in questo settore. I problemi economici più generali portano a un aumento dell'inflazione e a una accentuazione della disuguaglianze sociali,penalizzando, la parte più povera della popolazione, proprio nel soddisfacimento del bisogno primario alimentare. Il processo di industrializzazione del paese non si verificò in modo omogeneo, ma determinò una ulteriore accentuazione della disuguaglianza e ha avuto un forte effetto sulla popolazione in termini di migrazioni interne. Secondo Baer (1995), le due regioni brasiliane più popolate, il Nordest e il Sudest, avevano nel 1991 rispettivamente il 29% e il 42% della popolazione brasiliana, ma la percentuale del reddito nazionale segnalava un trend opposto, indicando che nel Nordest (dati del 1985) la percentuale del reddito nazionale era del 13%, mentre nel Sudest era salita al 58%. Il processo di industrializzazione ha riguardato soprattutto le regioni del Sudest, lasciando le grandi città nordestine prive di risorse. Le zone più sviluppate industrialmente sono state quelle di Sao Paulo, Belo Horizonte e Rio de Janeiro. È interessante notare la stretta correlazione tra la disuguaglianza regionale, oggi assai marcata, e il differente processo di industrializzazione del paese. Infatti, quando la disparità in termini di crescita economica è iniziata, tende anche ad autoperpetuarsi, in base al principio che lo sviluppo in una certa zona dà alla stessa un vantaggio per un ulteriore sviluppo (sia in termini di remuneratività degli investimenti sia di attrazione di capitale umano più specializzato). Inoltre, grazie alle politiche protezionistiche messe in atto il Nordest era tenuto ad acquistare i prodotti nazionali, a prezzi più alti di quelli stranieri, così in pratica si può dire che il Nordest abbia supportato e favorito lo sviluppo del Sudest. Prima dell'avvio del processo di industrializzazione le regioni del Nordest erano principalmente coinvolte nell'esportazione di materie prime. Oggi, questa rimane la zona più depressa, e le sue grandi città sono le più povere del Brasile. Non solo nelle città nordestine sono addensate le popolazioni più povere, ma la carenza di politiche adeguate di ristrutturazione del settore agricolo attuabile con una ri-suddivisione dei territori coltivati, hanno fatto sì che una parte sempre maggiore della popolazione rurale si spostasse verso le aree urbane. Si è anche tentato di mettere a punto un piano regionale nel Nordest ma tutto è stato vanificato dalle scarse risorse economiche riservate allo stesso (unicamente anche il 10% del piano di investimento del governo federale). Un'analisi dei programmi di spesa rivela che il Nordest viene finanziato assai meno che il Sudest del paese. Tra gli effetti drammatici di tale concentrazione, la richiesta di generi alimentari non soddisfa in termini quantitativi quanto proveniente da zone vicine, ne ha reso necessaria l importazione da aree più Presença Caritas diocesana di Mondovì 7

8 lontane. Il trasporto dei prodotti, attraverso vie stradali spesso inefficienti, unitamente all assenza d investimento nel settore dell agricoltura, ha portato un aumento consistente dei costi dei prodotti stessi, con conseguente peggioramento nell'alimentazione della parte più povera della popolazione. In generale, in Brasile, l'industrializzazione ha avuto un fortissimo effetto sulla popolazione in termini di migrazioni interne: nel 1980,46 milioni di persone avevano cambiato residenza almeno una volta e il 44% dei 35 milioni di abitanti nelle principali aree metropolitane del paese non erano originari della città dove risiedevano. Oggi, il 78,4% della popolazione brasiliana vive in città, il 48% della popolazione urbana totale vive in città con più di 1 milione di abitanti. L'aumento drammatico della popolazione urbana e l'effetto delle politiche di aggiustamento messe in atto dal governo brasiliano dall'inizio degli anni '80 hanno avuto effetti devastanti sulle condizioni di vita di gran parte della popolazione brasiliana. Le cause economiche più generali, come l'aumento dell'inflazione e della disoccupazione, hanno determinato un accentuarsi delle disparità, così che oggi 50 milioni di brasiliani vivono sotto la soglia della povertà, con meno di 1,25$ al giorno. L'aumento rapido e incontrollato della popolazione urbana ha significato la creazione di quartieri periferici, le favelas, dove la gente vive in totale assenza di infrastrutture, di adeguati sistemi di scarico e di purificazione delle acque, di centri sanitari, sociali, di scuole. Le condizioni di vita nelle favelas sono assolutamente inumane, e l'assenza di interventi migliorativi rende la situazione sempre più difficile. Esempio molto significativo è quello relativo all acqua. Il Brasile è un paese in cui l'acqua non manca affatto, anzi possiede il 12% delle risorse idriche del mondo. Tuttavia anche queste risorse sono distribuite in modo assai disuguale considerando che il Brasile per il tasso di distribuzione di acqua per persona si trova al 23esimo posto nella classifica mondiale. Le zone del Sudest e del Nordest brasiliano hanno meno di un decimo delle risorse d'acqua del paese. Oggi, 14 milioni di persone in Brasile non hanno accesso all'acqua. Solo il 39% della popolazione brasiliana ha accesso a un sistema fognario, e solo il 28% degli scarichi fognari viene trattato prima di finire in mare. Il 63% delle municipalità brasiliane accumula i rifiuti in discariche all'aria aperta, contaminando aria ed acqua. Il processo massiccio di urbanizzazione oltre al sovrappopolamento di zone prive di strutture e di risorse, ha creato un'alterazione dell'equilibrio naturale incidendo sulla naturale capacità del suolo di assorbire acqua e così di fronte a fenomeni di inondazione sempre più frequenti si creano allagamenti e i rifiuti vengono trasportati e spostati nelle zone adiacenti alla discarica. Quando invece si verificano periodi di siccità, le popolazioni delle zone urbane e soprattutto quelle delle favelas vivono in totale assenza di acqua. Nel corso degli ultimi anni il numero di crimini legati al tentativo di approvvigionarsi di acqua, per esempio rubando nei supermercati, è aumentato paurosamente. La carenza di infrastrutture adeguate e la non volontà di porre vincoli di tipo ambientale per attirare ingenti investimenti nelle industrie hanno inoltre portato all'applicazione di tecnologie obsolete e non eco-compatibili, che hanno ulteriormente aggravato la situazione nelle zone industriali e periferiche delle grandi città dove l'inquinamento è ben al di sopra di qualsiasi limite accettabile per la salute umana. L'aumento della disoccupazione è stato solo in parte limitato dall'espansione del settore di occupazione informale, o sottoccupazione, che già nel 1985, secondo dati dell'unicef, assorbiva 1,8 di 2,4 milioni dell'incremento di lavoratori urbani nelle sei principali metropoli del paese. Nel solo stato di Sao Paulo, dal 1994 al 1998 il tasso di disoccupazione è cresciuto dal 14,2% al 18,35%; nel marzo 1999 era già 19,9% e le previsioni sono di continua crescita, infatti oggi di lavoratori sono disoccupati in questo stato. Soltanto nel 1986 il governo federale ha approvato un pacchetto di misure previdenziali di sostegno alla disoccupazione, che si rivelarono tuttavia totalmente insufficienti e inadeguate. Il sussidio di disoccupazione veniva correlato al periodo di lavoro effettivamente svolto, e dato l'alto ricambio di personale nei settori lavorativi costituiva una misura puramente formale. Altri piani di sostegno alla popolazione urbana in termini di acquisto o di affitto di abitazioni non furono progettati e Presença Caritas diocesana di Mondovì 8

9 organizzati in modo da tutelare le parti più povere della popolazione, tant è che anacronisticamente venivano finanziati piani per l acquisto di case per le vacanze da parte di persone del ceto medioalto. Il governo istituì anche un fondo sociale, per avviare progetti di sviluppo nel campo dell'educazione e dell'alimentazione, ma la loro destinazione fu lasciata a totale discrezione del governo stesso e non veniva vincolata all'uso dei fondi per l'effettiva realizzazione dei progetti proposti. A livello di governi locali ci sono stati dei piani disegnati in modo più finalizzato all'aiuto delle fasce più povere della popolazione. Nello stato di Sao Paulo per esempio, una serie di iniziative differenziate e mirate ai settori più poveri della popolazione furono proposte per realizzare una più efficiente distribuzione del cibo, così che tutta la popolazione avesse la garanzia di accesso almeno ad un paniere di beni basici essenziali per un alimentazione minimamente equilibrata. All inizio degli anni 80, un inaspettato ma sostanziale aumento dei tassi di interesse dell'economia mondiale portò ad una crisi del debito estero in tutta l'america Latina. Il Brasile fu così obbligato ad adottare una severa politica economica, che, inevitabilmente, ebbe conseguenze non solo di stag-inflation, ma purtroppo anche deflativi. L'inaspettata interruzione dell'ingresso di capitale estero ridusse la capacità di investimento del paese. Il peso del debito estero colpì la finanza pubblica e contribuì all'aumento dell'inflazione. Il 26 Marzo del 1991 fu creato il Mercato Comune del Sud (Mercosul), con la firma del trattato di Assunçao, da Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay. Oltre questi paesi membri, Cile e Bolivia vi figurano come associati: firmano trattati per la creazione di zone di libero commercio, ma non partecipano all'unione doganale. Il patto fu reso effettivo con la creazione di un'unione doganale ed una parziale zona di libero commercio il 1 Gennaio del L'obiettivo del Mercosul è quello di permettere il movimento libero di capitale, lavoro e servizi tra i quattro paesi membri: questi si impegnano a mantenere la stessa aliquota di importazione per determinati prodotti. Dal 1991 il commercio tra i quattro paesi membri del Mercosul è quasi triplicato. Quello del Brasile con gli altri tre stati ha raggiunto i 18,7 miliardi di dollari nel 1997, contro i 3,6 miliardi del Nell'Aprile del 1998 i quattro hanno firmato un accordo con il Patto Andino per la creazione dell'aicsa (Area di libero commercio dell'america del Sud), operativo poi dall'anno Con l elezione nel 2003 e poi la rielezione del 2006 a Presidente di Luiz Inácio da Silva, detto Lula, si è venuto a creare un nuovo contesto politico. Lula, 57 anni, uomo che ha conosciuto nel suo passato le durezze delle carceri e della dittatura, a causa della sua attività politica rivoluzionaria. E il leader indiscusso del Partido dos Trabalhadores (PT), l'organizzazione politica più forte e strutturata del Brasile, già a capo delle lotte operaie contro il regime militare alla fine degli anni 70, il fondatore della Central unica dos trabalhadores (CUT), emigrato a San Paolo a 7 anni da una delle regioni più povere del Paese, è un simbolo dell'esclusione sociale che devasta il Paese, ma anche della possibilità dicambiare le cose con la perseveranza e la lotta. Per la prima volta un ex operaio governa il Paese. Questa è una straordinaria novità che accresce la fiducia e l'ottimismo della popolazione, e che potrebbe rivelarsi un'arma decisiva anche per affrontare la difficile situazione economica. Lula ha più volte dichiarato che intende governare sulla base di un grande patto sociale con tutte le forze organizzate della società e di un rapporto di collaborazione con le altre sfere del potere esecutivo, gli stati della federazione e i municipi. Tutti quindi si aspettano uno stile di governo basato sul dialogo, sulla capacità di ascoltare e di fare accordi, sulla partecipazione popolare già sperimentata nelle amministrazioni locali governate dal PT attraverso la pratica del bilancio partecipativo. L'eredità del governo Cardoso in campo economico è pesante: il debito estero è arrivato a 430 miliardi di dollari, mentre il debito pubblico è cresciuto dai 60 miliardi di Real del 1994 agli attuali 860 miliardi, di cui buona parte è dovuta alla spesa previdenziale. Il valore del Real è ai minimi storici, mentre l'economia informale incide per oltre la metà sul prodotto interno lordo. Fra i primi impegni del nuovo governo in campo economico Presença Caritas diocesana di Mondovì 9

10 figurano la riforma fiscale, la riforma della previdenza e il controllo dell'inflazione. Ma la vera novità è rappresentata dal cambiamento di segno che Lula vuol dare all'azione di governo, diretta al riscatto dell'enorme debito sociale che il Brasile ha contratto con le fasce più povere ed emarginate della popolazione. Non a caso i due progetti che sono stati discussi in parlamento, su proposta del PT, ancora prima del passaggio di consegne da Cardoso a Lula sono stati Fome Zero per salvare 11 milioni di persone dalla denutrizione, e Primo impiego, per facilitare l'accesso al lavoro di giovani in cerca di prima occupazione. Altre due priorità sono l'educazione e la ricerca, considerando che il basso tasso di istruzione, pari in media a 6 anni, è d'ostacolo alla competitività internazionale del Brasile. Inoltre la mancata riforma agraria crea un mercato interno asfittico da cui sono esclusi, secondo calcoli recenti, 50 milioni di abitanti. Sul fronte internazionale Lula ha annunciato una novità importante: nei negoziati commerciali internazionali, sull'esempio degli Stati Uniti e di altri Paesi ricchi, sarà difeso in primo luogo l'interesse dei brasiliani. Per ottenere questo risultato sarà rafforzato il Mercosul in modo che nelle trattative con Usa ed Europa possa valere il peso dell'intera America Latina. In concreto, nel Governo Lula, alcune misure interne (riforma previdenziale e tributaria) hanno reso possibile la stabilizzazione dell economia, che si è consolidata grazie al progressivo rilancio delle esportazioni. In questo settore il Governo ha concluso una serie di accordi bilaterali con altri grandi paesi in via di sviluppo (India, Cina, Argentina), portando avanti la politica inaugurata al vertice della WTO di Cancún (settembre 2003) dove il Brasile è stato il catalizzatore del G-20, il gruppo dei paesi di medio sviluppo che si sono rifiutati di aderire ad accordi commerciali generali che non tengono conto a sufficienza dei loro interessi. Il prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto del 5,4% nel 2007 per un valore di 2,6 trilioni di Reais (circa 1000 miliardi di euro),trainato dalla crescita degli investimenti (+13,4%) che hanno avuto il maggior tasso di sviluppo dal 1996.L industria è cresciuta del 4,9%, il settore dei servizi del 4,7%. Altro grande fattore di sviluppo nel 2007 è stata la crescita dei consumi interni delle famiglie residenti (+6,5%). La previsione di crescita del PIL per il 2008 è intorno al 5% Per la lotta alla povertà sono stati varati diversi interventi tra cui il progetto Fome Zero : programma strategico per combattere la fame e le sue cause strutturali, che generano esclusione sociale, allo scopo di garantire la sicurezza alimentare del popolo brasiliano attraverso un insieme di politiche strutturali, specifiche e locali. Fome Zero dovrebbe essere un programma non assistenzialista, ma di inclusione sociale, che vuole accompagnare le famiglie beneficiarie in un percorso dall esclusione all inclusione, dalla povertà alla generazione di reddito, dalla dipendenza alla cittadinanza. Ma questi interventi stanno andando a rilento, rispetto ai programmi e anche le riforme interne volte a migliorare le condizioni di vita dei poveri nelle città e nelle campagne non sono state compiute (riforma agraria) o lo sono state in minima parte (misure contro la fame, aumento dei minimi salariali portati da R$ 300 a R$ 420). Si può concludere dicendo che nonostante l impegno al cambiamento del Presidente Lula, purtroppo le riforme e programmi proposti non hanno trovato effettiva attuazione a causa del limitato sostegno politico e di insufficienti risorse finanziarie. Il Brasile è ancora oggi il campione mondiale della disuguaglianza sociale: il 10% dei più ricchi ha in mano il 40% della ricchezza del paese, mentre il 10% dei poveri ne ha meno dello 0,1%. 7) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Presença Caritas diocesana di Mondovì 10

11 RIO DE JANEIRO E GOIANIA Il Brasile è diviso in 5 regioni: Região Norte: Acre, Amapá, Parà, Roraima, Amazonas, Rondônia, Tocantins. Região Nordeste: Alagoas, Bahia, Ceará, Maranhão, Paraíba, Sergipe, Pernambuco, Piauí, Rio Grande do Norte. Região Centro-Oeste: Goiás, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Distrito Federal do Brasil, Brasília. Região Sudeste: Minas Gerais, Rio de Janeiro, São Paulo, Espírito Santo. Região Sul: Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul. 1. Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto 1. La Caritas Diocesana di Mondovì realizzerà questo progetto di servizio civile nel contesto territoriale di NOVA IGUAÇÚ alla Periferia di riode Janeiro. 2. La Caritas diocesana di Parma realizzerà questo progetto nel quartiere di SENADOR CANEDO, alla periferia della capitale dello stato di GOIANIA. La Regione Metropolitana della città di Rio de Janeiro comprende lo spazio geografico della Baixada Fluminense, dove sono concentrati 13 dei suoi 20 municipi, abitati da circa 7 milioni di persone. Questi venti Municipi che la integrano vivono dinamiche proprie, in scala maggiore o minore, sempre più in sinergia con i municipi vicini, formando sub-centri dinamici in relazione strutturale e quotidiana con l insieme della Regione Metropolitana. L inizio del processo di metropolizzazione di Rio de Janeiro si può far risalire all inizio del XIX secolo, ma è a partire dal 1970 che si può parlare di Regione Metropolitana, abbastanza diversa dal resto dello Stato, formata da un nucleo, la Città di Rio de Janeiro, che concentra il commercio e i servizi; ed i municipi periferici, con industrie complementari al funzionamento della metropoli. La Regione Metropolitana di Rio é un forte polo d attrazione e concentra circa l 80% della popolazione dello stato, con un indice di urbanizzazione del 99%. Costituisce un forte centro economico all interno dello stato, concentrando i 4/5 della sua economia. Intanto, la situazione di crisi che ha segnato gli anni '80, ha colpito pesantemente la regione, caratterizzando un vero processo di metropolização da pobreza (urbanizzazione della povertà) e definendo un quadro di seri problemi sociali. Descrizione del contesto socio-economico di riferimento Con circa 5 milioni di abitanti, i municipi periferici della metropoli sono popolati da persone venute da tutte le parti del Brasile, soprattutto dal nord est e dagli stati di Minas Gerais e di Espírito Santo, caratterizzati da una bassa scolarizzazione, mano d opera non specializzata, che sopravvivono con bassi salari e occupazioni precarie e temporanee. All incirca il 50% dei domiciliati metropolitani sono poveri, con un reddito mensile sotto i 2 salari minimi (140 euro). Anche se il tasso di analfabetismo della popolazione non è molto elevato, la situazione è lontana dall essere ideale. Il tasso di analfabetismo per la popolazione di 15 anni o più si aggira attorno al 10%. Nonostante la metropoli di Rio sia una delle più ricche del paese, le infrastrutture dei servizi nei municipi che la compongono sono ancora piuttosto carenti. I dati sul sistema di scarico delle acque mostrano che, nella Regione Metropolitana, quasi l 80% delle case non sono Presença Caritas diocesana di Mondovì 11

12 collegate alla rete fognaria generale o ad una fossa settica. Ma la disuguaglianza dei servizi si può notare comparando i municipi di Rio dove appena il 9% dei domicili non soddisfano le condizioni di adeguatezza, mentre a Nova Iguaçu il 53% sono inadeguati. Conosciute come cidades dormitórios, i municipi di Baixada Fluminense accolgono la popolazione in abitazioni precarie, con insufficienza d infrastrutture e servizi di base, oltre all assenza di politiche pubbliche efficaci, soprattutto nei settori della sanità, acqua, fognature, pavimentazione, educazione, cultura, sport e passatempi. Configurandosi come una delle aree più problematiche e violente del Brasile, cresce ogni anno il numero degli assassinati e degli adolescenti e dei giovani coinvolti nel narcotraffico. Oltre a ciò, sono forti gli indici di traffico di donne, bambini e adolescenti per alimentare la terribile industria dello sfruttamento sessuale. Descrizione del Municipio di Nova Iguacù: Il municipio di Nova Iguaçù fu creato nel Ha un area di 520,50 Km² con una densità di abitanti per chilometro quadrato. Le sue principali attività economiche sono l industria, il commercio e i servizi. Con una popolazione di abitanti e un tasso di urbanizzazione del 99.7%, è considerata la capitale della Baixada Fluminense. I dati relativi alla composizione demografica del municipio rilevano che approssimativamente il 20% della sua popolazione é formata da adolescenti e giovani, con un età tra i 14 e i 24 anni. Quanto ai redditi percepiti per i capi-famiglia (~ 30% di donne), si osserva che più della metà vive in situazione di povertà: il 58% ha un reddito medio di 2 salari minimi mensili. Ciò permette di affermare che gran parte della popolazione è molto povera ricordando che i capi-famiglia, generalmente, sono responsabili per il 75% del reddito famigliare. Altro dato che conferma questa affermazione, é la proporzione significativa (70%) di bambini minori di 6 anni di età che risiedono in famiglie i cui capo-famiglia non guadagnano più di 2 salari minimi per mese. Il tasso di analfabetismo di Nova Iguaçu relativo alla popolazione adulta é elevato, 12%, superiore a quello dello stato di Rio de Janeiro (9,7%) e della Regione Metropolitana (8%). Tra i bambini da 11 a 14 anni questo indicatore raggiunge il 9%, e tra gli adolescenti (dai 14 ai 18 anni) il 5,5%. Quanto agli anni di studio dei capofamiglia, si verifica che all incirca il 16% non ha istruzione e il 17% ha da 1 a 3 anni di studio; inoltre il 33% dei capo-famiglia non conclude il primo ciclo d istruzione fondamentale. Questa elevata percentuale dei capo-famiglia con poca istruzione è causa della situazione di alto tasso di analfabetismo tra i bambini e gli adolescenti del municipio. Il sistema di rifornimento d acqua si può considerare buono, dato che il 79% delle case è rifornito con acqua proveniente dalla rete generale, pozzi o sorgenti. Dall altro lato, le condizioni di accesso alle fognature e di trattamento dell immondizia possono considerarsi precarie, dato che il 47% delle case non possiede scarichi in fognatura adeguati e il 50% non usufruisce da un servizio di raccolta rifiuti. Dal momento che le pessime condizioni sanitarie colpiscono più direttamente la popolazione infantile, si deve osservare che circa il 50% dei bambini con meno di 6 anni di età abita in case con sistema fognario inadeguato e il 19% non dispone di un rifornimento d acqua adeguato nel proprio domicilio. In sintesi, riassumendo in breve le principali caratteristiche di Nova Iguaçù, risalta che: si tratta di un megamunicipio, la seconda popolazione della Regione Metropolitana di Rio de Janeiro, dietro solamente la città di Rio, con un tasso di urbanizzazione del 99,7%. Ma dove la metà delle famiglie vive in condizioni socio-economiche precarie. La situazione di carenza del municipio si può osservare nei vari aspetti di base delle condizioni di vita, come l educazione e la sanità di base. Presenta alti tassi di analfabetismo e servizi precari di evacuazione delle acque reflue e di raccolta dei rifiuti. Appena lo 0,41% dei bambini è accudito durante l infanzia (asili-nido) e il 17% in periodo pre-scolare; il tasso di abbandono scolastico è del 10% degli iscritti e l indice di bocciatura si aggira intorno al 15%. Esiste appena una scuola (primaria) ogni abitanti. Quanto alla mortalità infantile, le cifre si aggirano intorno al 30% e le madri adolescenti, con età che si aggirano sotto 19 anni, costituiscono il 22,5% delle madri del municipio con una forte tendenza all aumento. Presença Caritas diocesana di Mondovì 12

13 2) Lo stato di Goiás è il più centrale fra gli stati del Brasile; negli anni 60, una porzione del suo territorio, a est, è stata ceduto al governo federale per l'insediamento della capitale Brasilia. Dal 1934 la città di Goiânia è diventata capitale dello stato di Goiás, ed oggi conta quasi un milione e mezzo di abitanti. Prima di Goiânia, la capitale era la cittadina di Vila Boa di Goiás, conosciuta anche con il nome di Goiás Velho (vecchio), oggi Patrimonio della Umanità, pregevole e famosa per l'architettura coloniale, i fiumi balneabili, le cascate, le strutture di agriturismo, una bellissima comunità di monaci Benedettini e tante chiese in stile d'epoca. É anche la sede della Diocesi di Goiás che comprende circa 23 comuni (ovvero 23 parrocchie). L origine del Goiás è molto legata a San Paolo: furono i paulisti, cercatori d oro e d indios, ad arrivare per primi in Goiás nel XVII secolo, nel periodo conosciuto in Brasile come quello della 'corsa all oro'. Quando l oro cominciò a scarseggiare, l economia si spostò su altre fonti: sull agricoltura (fra le coltivazioni principali vi sono riso, mais, fagioli, soia, arance), sull allevamento del bestiame (bovini, suini, ovini, equini) e sull'attività di estrazione dei minerali (fra cui l'amianto, il calcare e soprattutto diamanti e oro). Solo recentemente, oltre all'estrazione dei minerali e all'agricoltura, ha mosso i primi passi l'industria alimentare e metallurgica. Lo Stato di Goiás occupa una area di circa ,5 kmq, con circa 6 milioni di abitanti. Ha un clima tropicale, con periodi ben distinti: l'estate, da dicembre ad aprile, che coincide con la stagione delle piogge e l inverno, da maggio a fine agosto, che coincide con la stagione secca. Il rilievo orografico è caratterizzato da un altipiano centrale il cui suolo è molto fertile, la parte geologicamente più antica del Brasile, coperta da savana (cerrado), bagnato dai fiumi Araguaia e Tocantins. Nonostante un'apparente abbondanza di cibo e un serie di bellezze naturali e turistiche, vivono in Goiás tante persone bisognose, prive dei loro diritti più elementari. Soprattutto si segnala il fenomeno della urbanizzazione della popolazione, gente sradicata dalla terra che, con la speranza di una vita migliore, raggiunge la grande città, dove il sogno si infrange in una vita nelle baracche della periferia fra miseria e infinite difficoltà. Il Goiás è anche conosciuto per due aspetti in particolare: il possesso della terra da parte dei grandi proprietari terrieri latifondisti, e la lotta per la medesima terra da parte dei piccoli contadini senza campi da coltivare. Negli ultimi anni questa lotta popolare, anche in seguito ai positivi risultati ottenuti, sembra si stia affievolendo. Sempre meno, e più difficili da organizzare, le persone disposte ad abbandonare le città per ritornare alla coltivazione diretta dei campi. Le nostre attività sono concentrate nei quartieri di Jardim das Oliveiras, municipio di Senador Canedo. Senador Canedo è un agglomerato urbano distante circa 30 minuti di macchina dalla capitale di stato Goiania (circa 2 milioni di abitanti). Goiania, che ha circa 50 anni di vita, era stata fondata praticamente dal nulla, così come Brasilia e altre megalopoli brasiliane. L espansione velocissima di Goiania, seguita da una ancora più rapida espansione di Senador Canedo, ha fatto si che questo agglomerato satellite della capitale sia ormai considerato come estrema periferia della città. I nostri sono quartieri che vivono il continuo e regolare movimento di svuotamento nelle ore diurne (la grandissima maggioranza dei lavoratori lavora a Goiania) e il ripopolamento nelle ore serali e notturne (si ritorna a casa). Quindi si può dire che la nostra realtá é quella tipica delle grandi periferie urbane del sud del mondo, con gravi problemi di disoccupazione e lavoro precario, scuole pubbliche di scarso livello, droga, alcolismo, famiglie irregolari, mancanza totale di proposte valide nel territorio per i giovanissimi (per es. societá sportive, corsi, ecc.). Il quartiere piú vecchio ha circa 20 anni di vita. Le zone di ultima urbanizzazione sono le più degradate, lontane dai pochi servizi offerti dalla prefettura. In tutto vi risiede una popolazione di persone. Numerosi sono i bambini, con formazione religiosa quasi nulla. Gli adolescenti sono ad alto rischio Presença Caritas diocesana di Mondovì 13

14 droga, prostituzione, piccola delinquenza, ecc. Le famiglie (spesso irregolari o a volte con solo un genitore presente) stentano ad arrivare alla fine del mese, per cui é impossibile chiedere loro un contributo economico significativo per qualsiasi proposta educativa. La realtá sociale di questi quartieri della periferia di Goiania e Senador Canedo é caratterizzata dalla povertá in tutti i sensi. Non si puó parlare di favelas nel senso classico del termine (perché le case sono fatte - quasi tutte - di mattoni, e non materiale di recupero, come nel caso delle favelas), ma la situazione é ugualmente difficile. Ci sono casi di denutrizione, ma sono una minoranza. Presente in quasi tutti i quartieri la pastoral do menor che, in collaborazione con la Chiesa Cattolica, aiuta le mamme ad accompagnare correttamente lo sviluppo dei propri figli. Tubercolosi e lebbra stanno ricomparendo. La Dengue è diffusa ma pochi, per fortuna, i casi mortali. Il sistema di salute pubblica, organizzato in forma piramidale (a cascata: agenti di salute, centri di salute, piccoli ospedali con le specialità più necessarie, grandi ospedali di Goiania ), è spesso messo in crisi dall assenza prolungata, a volte mesi, dei medici generici nei centri di salute. Gli ospedali privati, a senador Canedo, sono praticamente assenti. Ma per le situazioni economiche precarie della grande maggiornaza delle famiglie non sarebbero comunque molto richiesti. Le case sono molto semplici, anche se TV e stereo non mancano. Gli adulti spesso fanno lavori precari, piccole attivitá commerciali; molte donne sono casalinghe o domestiche in cittá. Il livello culturale é piuttosto basso. Scarsa é la qualitá della scuola pubblica. Secondo dati non ufficiali sembra che il numero di adulti laureato sia sotto al 3%. Non ci sono cinema, societá sportive, o altre attivitá organizzate (corsi), o proposte per i ragazzi e gli adolescenti. Ci sono invece molti bar. Hanno aperto parecchi internet point. Droga e alcolismo sono ben presenti tra i giovani e gli adulti. Quando in una famiglia il padre o la madre bevono, le conseguenze sui figli sono disastrose. Poche sono le famiglie regolari, stabili. Spesso questi ragazzi e adolescenti non ottengono buoni risultati a scuola, né sono molto incoraggiati dalla famiglia. Alcuni ragazzi crescono con un padre che non é quello biologico, o allevati dalle nonne. Non pochi sono i casi di violenza domestica e perfino di violenza sessuale in casa, soprattutto da parte del patrigno (o del nuovo compagno) verso le figlie della moglie (o compagna). Da questi quartieri vengono i meninos de rua che si incontrano nel centro di Goiania. La Diocesi di Mondovì e la diocesi di Parma Missionarie nel Mondo Dalla Diocesi, missionari in ogni parte del mondo Impossibile dettagliare il nascosto e prezioso lavoro dei molti missionari monregalesi distribuiti in ogni parte della terra. Di alcuni e delle loro attività abbiamo notizie dai media a causa delle situazioni disperate dei paesi in cui operano. Per esempio il Ciad (dove lavora Rosanna Cavarero), il Sudan (fr. Giacomo ed Andrea Comino), il Kenya (p. Giovanni Pronzalino, p. Pietro Baudena, p. Franco Bongiovanni). Di altri abbiamo notizie più saltuarie, per le difficoltà che incontrano nei loro paesi lontani. Missionari che operano in India (padre Valerio Fenoglio), in Ecuador (p. Giovanni Bottasso), in Benin (p. Giampiero Rulfi). Attualmente sono 28 i religiosi o religiose diocesani presenti in Africa; 37 in America; 5 in Asia. Sono invece 48 i missionari rientrati in Italia dopo un lungo periodo di servizio all estero. I Fidei Donum in Brasile Come missionari Fidei Donum (preti diocesani a servizio volontario in altre diocesi per accordo fra due Vescovi) operano in Brasile oltre a don Renato Chiera, don Arnaldo Rossi, don Matteo Vivalda, don Alfredo Costamagna ( rientrato in Italia nel mese di agosto 2008 ), don Gianni Malacrida e don Meo Bergese. Presença Caritas diocesana di Mondovì 14

15 Dalla diocesi di Parma provengono invece don Corrado Vitali, Don Giuseppe Dall Asta. Da un anno inoltre nella Parrochia di Senador Canedo è presente Paolo Finardi, missionario laico. Il loro lavoro si svolge su numerosi fronti che comprendono le attività pastorali, i bambini di strada, i contadini, i ragazzi e adolescenti disabili, i malati... Ogni anno qualche giovane e meno giovane, dopo un cammino di preparazione, si reca da loro per imparare a mettersi a servizio dei più poveri e tornare a testimoniare anche qui da noi l amore possibile. SEDI DEL PROGETTO sede Tipologia Collocazione geografica 1 La casa do menor são miguel Ente Filantropico sfl che si Nuova Iguacu arcanjo occupa dell accoglienza di Periferia di Rio de Janeiro 2 PARROCCHIA DI NOSSA SENHORA APARECIDA bambini e adolescenti Comunità cattolica impegnata in progetti di educazione e sviluppo sociale nei quartieri di influenza. Senador Canedo Città satellite di Goiania (capitale dello stato Goiais) LA CASA DO MENOR SÃO MIGUEL ARCANJO Estrada do Ambai, 222Miguel Couto Nova Iguaçu RJ Il Fondatore: Padre Renato Chiera Padre Renato Chiera è nato a Villanova Mondovì nel 1942 da una famiglia di contadini. Bambino vivacissimo sentì la vocazione dopo le scuole elementari. In Seminario si distinse per l' impegno e nel 1967 venne ordinato prete. E' stato Curato in alcune Parrocchie creando non pochi problemi per la sua natura... ribelle! Si laurea in Filosofia all' Università Cattolica di Milano. Va saltuariamente a Roma per visitare una Comunità di preti missionari e da loro impara il portoghese. Chiede e ottiene il permesso di andare in Brasile. Nel 1978 si reca nella grande periferia di Rio, la Baixada, dichiarata dall'unesco uno dei luoghi più violenti del mondo, dove lavora, lotta e soffre per dedicarsi ai 'meninos de rua' (ragazzi di strada), cercando di sottrarli alla violenza ed alle barbarie degli 'squadroni della morte'. Nel 1986 comincia ad accogliere i primi ragazzi nel presbiterio della chiesa, poi nel garage. Nel 1987, con aiuti arrivati dall'italia, ha potuto costruire una stanza che i bambini stessi hanno chiamato Casa do Menor. Nel 1990 con l'aiuto di una parrocchia della Germania costruì un'altra casa più grande. La 'Casa do Menor Sào Miguel Arcanjo' da tredici anni si occupa di circa 1000 bambini e adolescenti in Miguel Couto - Nova Iguaçu, nella periferia di Rio de Janeiro. Oggi la "Casa do Menor" conta oltre 1200 fra addetti e bambini con 22 Comunità, 3 Asili, 8 Scuole, 16 Officine per l' avviamento al lavoro, 8 Case Famiglia, 2 Case di passaggio, 3 aziende agricole etc.. Collabora anche con l' Università locale. LA CASA DO MENOR SÃO MIGUEL ARCANJO Presença Caritas diocesana di Mondovì 15

16 dal sogno alla responsabilità sociale La Casa do Menor è un ente filantropico senza fini di lucro, che dal 1983 si occupa di bambini e adolescenti in Miguel Couto Nova Iguaçù, alla periferia di Rio de Janeiro, una delle aree più difficili e violente del Brasile e a Fortaleza, nel Nord-Est. La sua Missione è prendersi cura di bambini e adolescenti, sia a carattere preventivo che di recupero, privilegiando quelli in stato di totale abbandono, vittime di maltrattamenti, minacciati di morte, coinvolti nel traffico di droga e nella prostituzione. L obiettivo è il recupero e l inserimento nella famiglia e nella società dei giovani accolti nelle strutture della Casa do Menor. obiettivo generale Offrire una politica di accoglienza, alla luce del Vangelo, della coscienza critica e dello Statuto del Bambino e dell'adolescente, capace di assicurare ai bambini ed ai ragazzi l'effettivo esercizio del proprio diritto alla vita, alla salute, all'alimentazione, all'educazione, allo sport, al divertimento, alla professionalizzazione, alla cultura, alla dignità, al rispetto, alla libertà ed alla convivenza familiare e comunitaria. Tutto questo in una prospettiva che assicuri un coinvolgimento sempre maggiore delle famiglie, delle comunità, delle forze sociali, culturali e politiche, ma anche il pieno esercizio della soggettività del bambino e dell'adolescente con l'obiettivo di collaborare per la costruzione di un mondo più vivibile per tutti. Le nostre mete specifiche: Accogliere ed offrire un punto di riferimento per i minori in difficoltà. Dare una famiglia sostitutiva a chi non ha più la possibilità di vivere nella propria. Preparazione al mondo del lavoro attraverso corsi di professionalizzazione per adolescenti. Fornire appoggio a famiglie povere della comunità evitando così l'entrata in strada dei loro figli. Sopperire alla carenza di assistenza medico-ospedaliera. Fornire un'educazione scolastica per coloro che non hanno avuto l'opportunità di frequentare una scuola normale. Istituire corsi pratici per la formazione e la professionalizzazione in attività specifiche. Creare officine di lavoro per la professionalizzazione e per garantire una rendita. Le linee d'azione: 1. EMERGENZA: accoglienza dei ragazzi e delle ragazze che vengono dalla strada. 2. PREVENZIONE: programmi comunitari per prevenire l'entrata in strada del bambino, attraverso un'attenzione particolare alla famiglia ed alla comunità locale, cercando di sviluppare le capacità umane e materiali già presenti. 3. CURATIVA: attraverso l'inserimento dei ragazzi nelle Case Famiglia o nelle attività di socializzazione del progetto. 4. POLITICA: partecipando attivamente al Forum Municipale e statale delle Organizzazioni non Riconosciute, al Consiglio di difesa dei diritti dei minori di Rio de Janeiro, alla Pastorale Dei Minori e collaborando con altre Associazioni. Presença Caritas diocesana di Mondovì 16

17 1 - MIGUEL COUTO NOVA IGUACU La Sede della CASA DO MENOR SAO MIGUEL ARCANJO: Estrada do Ambai, 222Miguel Couto Nova Iguaçu RJ Miguel Couto è la sede amministrativa e legale della Casa Do Menor Sao Miguel Arcanjo. All interno de La casa do Menor vengono accolti (suddivisi per fasce di età ): bambini dai 0 a 7anni. bambine dai 0 a 12 anni ragazzi dai 13 a 18 anni. bambini portatori di Handicap che Vengono seguiti da psicologi e assistenti sociali con programmi specifici, volti al recupero, per quanto possibile, delle loro capacità psichiche e motorie. Il lavoro di assistenza viene fatto da una mamma sociale e da un papà sociale che vivono nella casa con i bambini o ragazzi, sostenuti dai responsabili del progetto. Le figure della mamma sociale e del papà sociale costituiscono un nucleo famigliare che si assume, all interno della struttura, la responsabilità di bambini e ragazzi orfani o abbandonati. La finalità è quella di creare una famiglia, dove si sentano amati ed accuditi. All interno della struttura, inoltre vengono organizzati corsi professionali finalizzati all inserimento lavorativo; Il lavoro diventa strumento di recupero I corsi sono differenziati per tipologie dando così la possibilità di un offerta formativa che riesce a soddisfare le richieste del mondo lavorativo, andando recuperare allo stesso tempo ragazzi di strada che non avrebbero alternativa. I corsi sono: - elettricista; - informatica; - meccanica auto; - meccanica generale; - arte bianca; - parrucchieri; - Cinegrafica e audiovisual; - Corsi di Ballo; - Costruzione e Montaggio di Infissi 2 PARROCCHIA DI NOSSA SENHORA APARECIDA ARQUIDIOCESE DE GOIANIA- (Senador CaNedo) Facendo fronte al bene spirituale e alle necessitá pastorali del crescente numero di abitanti del Vicariato (come citato dalla lettera dell Arcivescovo di Goiania) nel anno 2006 è stata creata la parrocchia di Nossa Senhora Aparecida, scorporandola dalla Parrocchia Nossa Senhora das Dores in Goiania e dalla Parrocchia Nossa Senhora Auxiliadora in Senador Canedo. La parrocchia è formata da otto comunità e da più di due anni è Don Corrado Vitali è responsabile. La comunità è molto viva e oltre al supporto di numerosi laici volontari ed educatori gode della presenza di tre suore scalabrine e una Dorotea. Attualmente la parrocchia si occupa di gestire nelle comunità ad essa afferenti dei progetti in ambito educativo e sociale. Nello specifico, attraverso un equipe di educatori, sono stati organizzati dei percorsi di doposcuola e attività di tipo oratoriale allo scopo di migliorare il profitto (e di conseguenza l inserimento) scolastico dei partecipanti) e sono state organizzate attività di tipo manuale e artistico al fine di aumentare l autostima dei ragazzi stessi (spesso fortemente incrinata dagli insuccessi scolastici e dall ambiente sociale e familiare). Altra linea d azione della parrocchia è rappresentata dal progetto di Adozione a distanza della Caritas Children che attualmente coinvolge 67 famiglie del quartiere che versano in condizioni precarie sia dal punto di vista economico che dal punto di vista socio-sanitario e relazionale. Presença Caritas diocesana di Mondovì 17

18 Molti ragazzi delle famiglie che beneficiano del progetto Adozione a distanza partecipano alle attività di doposcuola organizzate dalla parrocchia: la possibilità di creare una rete di figure di riferimento per le famiglie e i ragazzi stessi e la potenzialità rappresentata dal fatto di poter costruire quindi relazioni più significative con la scuola e i servizi sono uno degli aspetti che caratterizzano l agire educativo degli operatori impegnati nei progetti. Le nostre mete specifiche: offrire un punto di riferimento per i minori in difficoltà; prevenire situazioni di abbandono scolastico e prevenire l entrata in strada del bambino ; accompagnare i ragazzi nella gestione delle dinamiche interpersonali e con il gruppo; Fornire appoggio a famiglie povere della comunità evitando così l'entrata in strada dei loro figli; Aiutare le famiglie a sviluppare relazioni più serene con i loro figli; Accompagnare le famiglie nella gestione di piccole azioni legate alla quotidianità (come ad esempio richiedere un documento, gestione economica e domestica etc); Le linee d'azione: 5. EDUCAZIONE: azioni volte a sostenere e migliorare la permanenza dei ragazzi all interno del percorso scolastico; 6. PREVENZIONE: azioni educative per prevenire l'entrata in strada del bambino, attraverso un'attenzione particolare alla famiglia ed alla comunità locale, cercando di sviluppare le capacità umane e materiali già presenti. 7. SOCIALE: azioni volte a favorire la conoscenza del territorio e una maggior presa a carico da parte delle istituzioni delle problematiche del luogo; La Sede della PAROQUIA N.RA S.RA APARECIDA ARQUIDIOCESE DE GOIANIA Rua Jm 15 Qd 19 Lt1 Jardin das Oliveiras Senador Canedo All interno della Parrocchia N.ra S.ra Aparecida,nei diversi spazi parrocchiali, vengono organizzate attività di doposcuola per ragazzi dai: 9 ai 14 anni; All interno della PARROCCHIA DI NOSSA SENHORA APARECIDA, nei diversi spazi parrocchiali, vengono organizzate attività di doposcuola, sia al mattino che al pomeriggio, per ragazzi dai 9 ai 14 anni e attività di sostegno e accompagnamento delle famiglie inserite all interno del progetto adozione a distanza di Carithas Children ; 8) Obiettivi del progetto: OBIETTIVI GENERALI DEI PROGETTI CARITAS Conformemente alla natura di organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana ( ) in vista ( ) della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica (art. 1 Statuto); accogliendo l appello del Santo Padre alla Giornata Mondiale della Gioventù dell Anno giubilare (" Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli Presença Caritas diocesana di Mondovì 18

19 uni contro gli altri. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete a essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario ); Caritas Italiana offre una seppur piccola risposta all anelito di pace che sale dalle popolazioni vittime di guerre, conflitti armati, vessazioni continue ed oppressioni, promuovendo la sperimentazione di forme di intervento nonviolente e non armate in situazioni di crisi. Il Progetto recepisce e valorizza l esperienza del servizio civile in zone di crisi che dal 2001 in avanti la Caritas Italiana ha proposto col Progetto Caschi Bianchi ad oltre 100 giovani obiettori di coscienza e volontarie/e in servizio civile unitamente agli interventi di Caritas italiana e delle Caritas diocesane in progetti a livello internazionale. Le prospettive aperte dalla legge 230/98 (Nuove norme in materia di obiezione di coscienza e servizio civile) e confermate dalla legge 64/2001 (Istituzione del servizio civile nazionale) relativamente alla possibilità di attuare progetti di servizio civile all estero e di sperimentare forme di difesa civile nonviolenta, concorrendo alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari, riconoscono alla componente civile un ruolo determinante nel lento e faticoso processo che da un conflitto (sia esso latente o palese) porta dal confronto al dialogo, fino alla riconciliazione e al perdono, sia sul terreno civile che religioso. Tale istanza, ha ottenuto il più alto riconoscimento nell Agenda per la Pace delle Nazioni Unite, attribuendo alla componente civile, denominata poi Caschi Bianchi, azioni di mantenimento della pace e ricostruzione della fiducia prima, durante o dopo un conflitto. La Rete Caschi Bianchi. Il presente progetto si inserisce nel quadro delle azioni promosse dalla Rete Caschi Bianchi, organismo costituito nel 1998 al fine di collegare iniziative ed esperienze di organismi italiani impegnati a promuovere e sviluppare forme di intervento civile nelle situazioni di crisi e/o di conflitto. In particolare gli enti di servizio civile, Gavci, Associazione Papa Giovanni XXIII e Volontari nel mondo-focsiv, unitamente a Caritas Italiana hanno sottoscritto nel 2001 un accordo specifico ed elaborato un progetto generale di Servizio civile in missioni umanitarie e corpi civili di pace Caschi Bianchi, nel 2007 gli stessi organismi hanno aggiornato il quadro di riferimento dei progetti Caschi Bianchi di ciascun ente sottoscrivendo il documento Caschi Bianchi Rete Caschi bianchi, un modello di servizio civile, a cui il presente progetto si ispira. Giovani per la riconciliazione. La proposta dei Caschi Bianchi prevede l invio all estero in aree di crisi o conflitto, di volontari e volontarie, secondo la legislazione vigente, per promuovere, sostenere e sviluppare nelle comunità locali iniziative di prevenzione, intervento, riconciliazione, valorizzando così i giovani come operatori di pace. Una proposta educativa per i giovani e le comunità. Il Progetto Caschi Bianchi è concepito e realizzato come progetto formativo, a partire dalla ovvia constatazione che è rivolto prima di tutto a giovani nella fase delle decisioni per il proprio percorso di vita, rispetto al mondo del lavoro e l assunzione di responsabilità personali e sociali. Il progetto si propone quindi un coinvolgimento personale, ai fini di una ricaduta positiva sulle future scelte di vita. L obiettivo non è l invio di professionisti della pace, ma l accompagnamento di giovani all interno di esperienze che uniscano l autonoma responsabilità dei soggetti a momenti di verifica e tutoraggio individuali e di gruppo, valorizzando le risorse dei contesti specifici di inserimento. Oltre ad abilitare strettamente all attività all estero e ad un proficuo inserimento nel progetto, la formazione è finalizzata più ampiamente ad offrire percorsi di cittadinanza attiva, di confronto con Presença Caritas diocesana di Mondovì 19

20 la complessità della mondializzazione ed alla comprensione del rapporto tra problematiche internazionali e quelle locali. Destinatari dell attività formativa non sono considerati in maniera esclusiva i giovani che partecipano al progetto, ma anche le comunità di provenienza e di destinazione, come pure le realtà progettuali nei quali si inseriranno, favorendo e stimolando occasioni di confronto sui temi della pace, nonviolenza e obiezione di coscienza, mettendo a disposizione strumenti e competenze di base per collegarsi con iniziative all estero in aree di crisi o conflitto e/o svolgere attività di informazione sensibilizzazione in Italia. In particolare per questo progetto Caritas Italiana vuole valorizzare la sua prevalente funzione pedagogica ponendo attenzione prioritaria alla crescita formativa della persona, accompagnando i giovani e le comunità in percorsi di responsabilità personale e di assunzione di impegni sociali. La proposta, rivolta a tutti i giovani, presuppone il coinvolgimento delle loro comunità di provenienza in un percorso che prevede: il confronto sulla dimensione valoriale della prossimità, condivisione e riconciliazione; la presenza attiva accanto e dentro le situazioni delle persone e delle popolazioni vittime della violenza; l acquisizione delle capacità di agire insieme ad altri, moltiplicando le forze nel lavoro di rete e nella metodologia della mediazione; con la necessaria attrezzatura culturale e motivazionale alla comprensione delle problematiche internazionali e delle radici storiche, psicologiche, religiose dei conflitti. Il percorso progettuale intende così privilegiare l ottica dell investimento e del reinvestimento, in modo da favorire un ritorno pedagogico, sia per i giovani che partecipano al progetto, che per la comunità di provenienza così che anch essa ne esca arricchita. In questa prospettiva si considerare fondamentale l azione di animazione e sensibilizzazione. Dentro al conflitto, insieme alla comunità. Nei limiti della sperimentazione di una nuova figura di operatore in situazione di crisi, il progetto lungi dall esaurirsi in una sorta di palestra di addestramento, ha come obiettivo qualificante quello di rispondere in maniera efficace ai bisogni delle realtà in cui si va ad operare, favorendo il positivo inserimento e l utile apporto alle comunità ed attivando con esse iniziative di dialogo e riconciliazione. Viene favorito uno stile di presenza improntato alla prossimità ed alla condivisione, in vista di azioni orientate al cambiamento culturale ed al coinvolgimento, nella misura del possibile, delle parti in conflitto, assumendo quale riferimento culturale ed esperienziale la difesa popolare nonviolenta. In questo quadro la finalità ultima del progetto è la difesa della patria in modo non armato e nonviolento attraverso la promozione della pace e la cooperazione internazionale. FINALITÀ GENERALI Perseguiti con modalità diverse, rispondenti ai differenti contesti dei paesi nei quali si realizza il progetto: Proporre ai giovani un percorso personale e comunitario, articolato in esperienza all estero in zone di crisi, prestazione del servizio in progetti di costruzione della pace e formazione, in continuità con i valori dell obiezione di coscienza al servizio militare; Presença Caritas diocesana di Mondovì 20

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