Art. 69 del D.L. 112 del 25 Giugno 2008: Richiesta di abrogazione.

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1 Firenze, lì 09 Luglio 2008 Art. 69 del D.L. 112 del 25 Giugno 2008: Richiesta di abrogazione. Con riferimento all articolo citato in oggetto, riportiamo qui di seguito le vigenti norme di legge sulla progressione economica dei docenti universitari e le considerazioni che ci inducono a chiederne l abrogazione (dell art. 69). A. Cosa prevede la legge per la determinazione dello stipendio dei docenti universitari. 1. La legge 312/80 Nuovo assetto retributivo funzionale del personale statale agli art. li 71 e 72, ha previsto che la progressione economica dei docenti di ruolo delle Università si sviluppa in otto classi biennali di stipendio con un aumento costante, in ciascuna classe, dell 8 per cento rispetto al parametro iniziale, ed in successivi aumenti biennali del 2,50 per cento calcolati sulla classe di stipendio finale. La classe finale di stipendio che si consegue dopo 16 anni è integrata fino a conseguire l'equiparazione economica allo stipendio del dirigente generale di livello A dello Stato (DGA). 2. L art. 36 del DPR 382/80 Riordinamento della docenza universitaria, in applicazione di quanto sopra, ha poi stabilito quanto segue. a) Ai professori appartenenti alla prima fascia, con regime di impegno a tempo definito (TD), all atto del conseguimento della nomina ad ordinario, è attribuita la (prima) classe di 1

2 stipendio corrispondente al 48,6 per cento della retribuzione del dirigente generale di livello A dello Stato, comprensiva dell'eventuale indennità di funzione. Fino al conseguimento della nomina ad ordinario lo stipendio (classe 0) è pari al 92 per cento di quello della (1ª) classe risultante al precedente comma, ferma restando la possibilità dell aumento biennale del 2,50 per cento. L ulteriore progressione economica si sviluppa in sei classi biennali di stipendio pari ciascuna all 8 per cento della prima classe ed in successivi scatti biennali del 2,50 per cento, calcolati sulla classe di stipendio finale. Complessivamente la progressione economica si sviluppa in otto classi. b) Lo stipendio spettante ai professori appartenenti alla seconda fascia a TD è pari al 70 per cento di quello spettante, a parità di posizione, al professore della prima fascia. c) La misura del trattamento economico previsto dai precedenti commi è maggiorata del 40 per cento a favore dei professori universitari di prima e di seconda fascia che abbiano optato per il regime di impegno a tempo pieno (TP). 3. A partire dall 1 Gennaio 1983 (D.L. 682/82, convertito con modificazioni nella legge 869/82) è stato disposto che la retribuzione del DGA, anziché progredire con scatti biennali del 2,5% calcolato sullo stipendio base, si sviluppa in otto classi biennali dell 8 per cento computato sullo stipendio iniziale (di base), ed in successivi aumenti periodici biennali del 2,50 per cento, computati sull ultima classe di stipendio. 4. La legge 79/84 che, con decorrenza 01 Gennaio 1984, ha esteso le otto classi biennali, ridotte per tutti dall otto al sei per cento, ed i successivi aumenti periodici biennali del 2,5%, anche ai professori universitari a tempo pieno dopo l ultima classe stipendiale (le classi stipendiali sono così diventate 15, non certamente per volere della docenza universitaria). 5. L introduzione di queste otto classi biennali del 6 per cento non ha avuto purtroppo alcun effetto per i professori ordinari ed associati con classe stipendiale inferiore alla settima, nel senso che per essi è rimasto in essere lo stipendio previsto dall art. 36 del DPR 382/80 secondo il rapporto percentuale calcolato sulla retribuzione iniziale, ovvero di base, del DGA. Se invece fosse stata rispettata la normativa vigente sopra richiamata, che stabilisce in otto anche le classi stipendiali della docenza universitaria, man mano che il DGA conseguiva la 2

3 classe biennale successiva tutti i docenti avrebbero avuto rideterminata in meglio la propria retribuzione. Portando invece a 15 le classi biennali i docenti sono stati tutti penalizzati: i sindacati hanno fatto opposizione, sono stati ricevuti dagli esponenti del Governo e del Parlamento, ma, comportando il ritorno alle otto classi un aumento di spesa, non sono mai stati ascoltati. B. Cosa prevede la legge per il mantenimento del valore di acquisto della retribuzione dei docenti universitari. Nel 1992, abolita da qualche tempo la scala mobile e in attesa della riforma della dirigenza statale non ancora contrattualizzata, e, quindi priva di potere contrattuale per negoziare gli aumenti retributivi conseguenti alla svalutazione, la legge 216/92 (art. 2, comma 5) ha disposto che Fino a quando non saranno approvate le norme per il riordinamento generale della dirigenza, il trattamento economico retributivo, fondamentale ed accessorio, dei dirigenti civili e militari delle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, è aggiornato annualmente con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, in ragione della media degli incrementi retributivi realizzati, secondo le procedure e con le modalità previste dalle norme vigenti, dalle altre categorie di pubblici dipendenti nell'anno precedente. L aggiornamento è stato concesso a decorrere solo dall 1/01/94 (art. 4 del D.L. 469/94). Purtroppo questo aggiornamento è stato impropriamente considerato dalla stampa e dai politici come un surplus stipendiale, e non come un azione dovuta, connessa all indice di svalutazione della moneta. Sta di fatto, invece, che la retribuzione dei docenti universitari, nonostante l adeguamento annuale appena esplicitato, risulta essere inferiore a quella che sarebbe loro spettata in applicazione del coefficiente ISTAT che converte il valore monetario di un certo anno (noi abbiamo preso a riferimento il 1990, che rappresenta l anno in cui è stato concesso l ultimo aggiornamento delle retribuzioni legato al costo effettivo della vita) in valore di un anno successivo (noi ci riferiamo all anno 2006). 3

4 Dall esame delle apposite tabelle ISTAT è risultato che detto coefficiente (dall anno 1990 all anno 2006) è pari a 1,6356. Applicando detto coefficiente alla retribuzione del mese di Luglio 1990 del professore alla classe 00 (retribuzione annua pari a ,16 euro) e alla classe 14 (retribuzione annua di ,78 euro), abbiamo ricavato che la retribuzione per l anno 2006 avrebbe dovuto essere peri a: a) ,16 x 1,6356 (coeff. di raccordo) = ,86 euro. Come da tabella stipendiale la retribuzione corrisposta a detto professore nell anno 2006 è stata di ,51 euro, con una differenza rispetto a quella dovuta di ,86 euro, pari a 4716,35 euro (9,90% in meno). b) ,78 x 1,6356 (coeff. di raccordo) = ,65 euro. Come da tabella stipendiale la retribuzione corrisposta a detto professore nell anno 2006 è stata di ,18 euro, con una differenza rispetto a quella dovuta di ,65 euro pari a 9.079,47 euro, (9,10% in meno). Ciò nonostante, il Governo allora in carica ha disposto, che, per gli anni 2007 e 2008, il coefficiente di adeguamento delle retribuzioni calcolato dall ISTAT fosse moltiplicato per il coefficiente 0.7 se lo stipendio annuo lordo risultava superiore a euro. C. Classi stipendiali da biennali a triennali. Il Governo, come da art. 69 del D.L. 112 del 25 Giugno 2008, ha stabilito che, a decorrere dal 1 gennaio 2009, le 15 classi stipendiali dei docenti universitari, da biennali, diventeranno triennali. Pertanto, alla penalizzazione evidenziata al punto A.5 fa ora seguito la beffa. Infatti il Governo con decreto legge ha previsto che a decorrere dal 1 Gennaio 2009 le classi stipendiali, anziché biennali, saranno triennali. In sostanza il Governo ha ritenuto che la normativa sulle classi biennali della legge 312/80, che interessa tutto il personale del pubblico impiego e quindi anche i docenti universitari, debba essere corretta, per i docenti universitari, perché le loro retribuzioni, sebbene alleggerite in seguito ad una errata interpretazione della norma, appesantiscono pur sempre in maniera eccessiva la spesa pubblica dello Stato!! Con le quindici classi stipendiali triennali il docente universitario impiegherà 45 anni per il conseguimento del tetto retributivo e 4

5 lo potrà raggiungere solo se la sua entrata nel ruolo avverrà all età di 27 anni: è come dire che d ora in avanti contrariamente a quanto si verifica per tutto il personale del pubblico impiego, che, come ricordato, ha una progressione economica che si sviluppa in 8 classi biennali, nessun professore raggiungerà il massimo dello stipendio. E questa una discriminazione che non ci meritiamo e che ci induce a chiedere con forza l abolizione della norma discussa. Il Segretario Nazionale USPUR Prof. Antonino Liberatore 5

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