Come scegliere un Diamante:

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Come scegliere un Diamante:"

Transcript

1 Come scegliere un Diamante: I diamanti hanno sempre esercitato un grande fascinonegli uomini come nelle donne: per i Romani e gli antichi Greci erano frammenti di stelle o lacrime degli dei cadute sulla terra. Platone li paragona a veri esseri viventi che racchiudevano spiriti celesti al loro interno. Gli Indù arrivarono ad incastonare dei diamanti negli occhi di alcune delle loro statue di divinità, attribuendo loro magici poteri. Quasi tutte le culture umane, che hanno avuto a che fare con queste meraviglie della natura, attribuivano a queste pietre poteri apotropaici, in grado di proteggere cioè la persona che li indossava da eventi negativi; li consideravano portatori di energie positive, legati al successo, alla fortuna; veri e propri amuleti, attribuendo loro l'aumento delle capacità affascinatorie di una persona e finanche del suo vigore sessuale. Oggi i geologi e chimici vi diranno che un diamante è un cristallo di carbonio, cioè dell'elemento costitutivo della vita stessa. Gli storici vi racconteranno che fin dall'antica Grecia i diamanti erano un simbolo di potere, dalle magiche proprietà e che già dal medioevo venivano usati, da chi se lo poteva permettere, come regale dono di fidanzamento. Gli ingegneri invece vi diranno che il diamante è il materiale più duro esistente sulla terra. Gli economisti vi diranno che è un ottimo investimento. Altri, molto metaforicamente, vi diranno, riferendosi alla vita, ma anche al processo di formazione del diamante, "che solo una grandissima pressione... trasforma un pezzo di carbone in un diamante" suggerendovi così, che le avversità della vita, quando siano viste solo come ostacoli da superare, servono a migliorarvi...a forgiarvi e a farvi risplendere come appunto...un diamante. Ma voi, che vi accingete a comprarne uno, tenete ben in mente una cosa sola: c'è una sola cosa al mondo che brillano quanto un diamante, e questi sono gli occhi della fortunata donna che ne ha appena ricevuto uno in dono. Bene,...avete deciso di acquistarne uno e, a prescindere se lo facciate per fare un dono o per un investimento, nel comprare un diamante bisogna tenere bene in mente alcune cose. Tra le prime cose, i criteri con il quale lo sceglierete. Per un momento lasciamo da parte l'aspetto economico, ossia quanto volete, o potete, investire in questo acquisto, in favore di alcun principi basilari. La bellezza, la rarità e il prezzo di un diamante dipendono dalla combinazione delle 4C: 1. Cut (taglio) 2. Clarity (purezza) 3. Carat (caratura, ossia il peso) 4. Colour (colore) Le "4C" sono usate in tutto il mondo per classificare la qualità dei diamanti. I diamanti con la migliore combinazione di queste caratteristiche, sono più rari e di conseguenza anche più costosi. Nessuna delle "4C" è superiore alle altre in termini di bellezza ed importanza ed è atresì importante sottolineare che, nessuna di esse perderà il proprio valore con il passare del tempo. A questo, io aggiungo, che una combinazione proporzionata e "sensata" di queste "4 C", potrebbe in alcuni casi anche farvi risparmiare, ottenendo infine la stessa cosa e cioè: la felicità di chi li indosserà con orgoglio e la remuneratività nel tempo del vostro acquisto che, comunque, si rivelerà un ottimo investimento. Ma vediamole una per una queste famose "4C":

2 CARATURA: la prima delle 4C La caratura si confonde spesso con le dimensioni anche se effettivamente si tratta di una unità di peso. Un carato equivale a 200 milligrammi. Un carato può anche essere diviso in 100 "punti". Un diamante di 0.75 carati può essere indicato anche come un diamante di 75 punti ovvero di ¾ di carato. Un diamante di un carato costa esattamente il doppio di un diamante di mezzo carato? No! Sbagliato!! Poiché i diamanti più grandi sono più rari in natura, questo fattore li colloca al vertice della piramide nella qualità dei diamanti: un diamante da un carato costerà molto più del doppio di un diamante da mezzo carato (ovviamente a parità di colore, purezza e taglio...vedi di seguito). Va anche detto che il taglio, ma anche la montatura, possono far apparire un diamante più grosso (o più piccolo) del suo reale peso. Nell'immagine che segue si possono vedere le dimensioni reali in base al peso. PUREZZA: la seconda C Le inclusioni, a volte definite "impronte digitali della natura" sono caratteristiche naturali di identificazione, come i minerali o le fratture, che compaiono durante la formazione dei diamanti nel sottosuolo. Possono avere la forma di piccoli cristalli, nuvole o piume, che comunque, normalmente, non sono visibili a occhio nudo. Da gemmologo potrei dirvi che le inclusioni non sono negative come sembrano...a me servono, a volte, per capire se la pietra è vera oppure no, naturale o trattata, e in ogni caso rappresentano la storia geologica di quella pietra... sono frammenti di altri minerali rimasti "intrappolati" nel cristallo durante milioni di anni... Per vedere le inclusioni i gioiellieri e i gemmologi addetti alla classificazione della pietra, devono fare uso di una lente d'ingrandimento che permetta loro di vedere un diamante ingrandito 10 volte in modo da poter meglio localizzare le inclusioni. La lente 10x è stabilita come regola internazionale: solo ciò che vedo a dieci ingradimenti, o ciò che non vedo a dieci ingrandimenti, stabilirà il criterio di classificazione della pietra in base alla purezza. La posizione di un'inclusione può contribuire a determinare il valore di un diamante. Un conto sarà se l'inclusione è nella parte superiore, al centro della tavola del diamante, un conto se è localizzata ai bordi della stessa, cioè sulla corona, e un conto se è localizzata nella parte inferiore e cioè il padiglione. Ma anche il suo colore è importante: se è un inclusione "nera, scura, opaca" oppure quasi trasparente. Inoltre, la grandezza di questa inclusione, e il numero di queste inclusioni, concorre alla determinazione del grado di purezza dato

3 alla pietra. Alcune inclusioni possono essere nascoste dalla montatura e quindi aver poco effetto sulla bellezza della pietra. Un'inclusione al centro, sulla tavola del diamante, potrebbe influenzare la dispersione della luce, diminuendo quindi la luminosità della pietra. Va detta una cosa: esistono pochissimi diamanti in natura del tutto privi di imperfezioni e questi sono quindi estremamente pregiati... voi, però, non fissatevi sulla "purezza" che tra l'altro non è di questo mondo... Le inclusioni sono valutate su di una scala di perfezione, nota come purezza, stabilita dal Gemological Institute of America (GIA). La scala della purezza, che va da IF(Internal flawless=privo di imperfezioni) a I (included= incluso), si basa sulla visibilità delle inclusioni con un ingrandimento di 10 volte. Abbiamo gradi di purezza intermedia tra "IF" e "I". C'è il VVS (Very Very Small Inclusion); VS (Very Small Inclusion) SI (small Inclusion) I (included) e dei sotto gradi: VVS1; VVS2; VS1; VS2; SI1; SI2; SI3; I1, I2, I3 (a volte denominato anche P1/2/3..piquet); E il tutto, stabilito con la sola lente 10x. I gemmologi usano anche il microscopio, ma lo fanno per approfondire la natura dell'inclusione, non per localizzarla; altrimenti, a grandi ingrandimenti, anche in un IF si potrebbero trovare inclusioni. Nell'immagine che segue si vede il giudizio sulla purità in base alle inclusioni tipo che dovrebbero o non dovrebbero comparire. Ditemi se riuscite a vedere le inclusioni da VVS. Io a stento vedo quelle del VS1!! :-) Sinceramente, io, lo confesso, ci ho messo anni per localizzare un VVS alla lente; non fissatevi quindi necessariamente su IF: molte delle "IF" che mi capitano sono in realtà poi classificate come dei VVS da un serio istituto di certificazione. Sappiate inoltre che solamente da SI2 in giù, si riesce a notare ad occhio nudo un'inclusione e che, comunque, questa, ad occhio nudo, la notano solo i professionisti...e neanche tutti! Quindi... Va detto però che, maggiore è la purezza del diamante, maggiore sarà anche la luminosità; il rinfrangersi dei raggi di luce al suo interno sarà migliore e questo rende il valore e la rarità della pietra molto più alto.

4 COLORE: la terza C I diamanti sono classificati in base ad una scala stabilita dal Gemological Institute of America (GIA) che va da D (incolore) a Z+. I diamanti con i colori più percepibili, anche ad occhio inesperto, (K-Z+) sono particolarmente belli con montature in oro giallo, mentre quelli bianco ghiaccio (D-J) sono esaltati da montature d'oro bianco o platino. Questo per dire che anche un J color, (ma anche un k color!), possono essere parimenti belli, specie se hanno un taglio perfetto. Le differenze di colore sono minime tra un grado e l'altro ed è molto difficile cogliere la differenza tra, ad esempio, un diamante di colore E e uno di colore F, come del resto tra un I e un J. Per questo motivo i colori vengono valutati in condizioni di luminosità controllate e paragonati ad un campione per maggiore accuratezza nella valutazione. Le pietre incolori (D), sono estremamente rare e di conseguenza estremamente preziose. Nell'immagine che segue potete vedere che "bianco" è anche H, I; e J è un bianco sfumato... e questo per sfatare il mito della "G..la più amata dagli Italiani". Il giallo, per usare un termine comune ai più, si comincia a notare sul serio solo da J in giù.

5 TAGLIO: la quarta C Il "taglio" dei diamanti, nella formula classica che conosciamo noi, e cioè il taglio detto appunto brillante, costituito da 57 faccette è un fatto relativamente recente. Risale circa agli inizi del XX sec ed è il risultato degli studi sulle leggi dell'ottica unito alla competenza dei tagliatori di diamanti. Anticamente, e fino al XVIII sec, i diamanti non venivano neanche tagliati nella forma che conociamo oggi. Tutt'alpiù erano lucidati, tagliati in forme più o meno geometriche. Il taglio è l'unica delle 4C ad essere influenzata dalla mano dell'uomo. Sulla base di formule matematiche, un diamante ben tagliato rifletterà la luce internamente da una sfaccettatura all'altra come in uno specchio per poi disperderla e rifletterla attraverso la corona e la tavola. Il risultato è una combinazione di luminosità e di gioco di colori, di scintillio di colori, detto "fuoco". Ma affinchè si verifichi quest'effetto, devono essere rispettate certe e specifiche proporzioni Neli tagli moderni, un diamante, taglio brillante, risulta avere delle buone proporzioni quando la tavola è tra il 56%-66%; la corona tra il 12% e il 15% e il padiglione tra il 42% e il 45% I diamanti che vengono tagliati troppo o troppo poco in profondità perdono luce attraverso i lati o il fondo con una perdita di luminosità e quindi anche di valore. Spesso succede che per "guadagnare" in peso, una pietra sia mal tagliata con conseguenze direttamente influenzanti lo scintillio e il propagarsi della luce che lo attraversa. Di seguito, nell'immagine dei casi "limite" con il caso di un diamante dal taglio "ideale"...

6 Nel primo e nel secondo caso, la luce si "rifrange" poche volte e "scappa" subito dalla pietra. Una pietra così risulta "buia". Potreste trovare la pietra più alta nel colore che c'è, ossia D, addirittura di purezza IF, della caratura che volete, ma se non è tagliato nelle giuste proporzioni, un pezzo di vetro al piombo come lo Swarosky, renderebbe di più al dito di una signora di un siffatto brillante. Per questo non mi stancherò mai di dire che un colore medio, ma anche basso, (H, I, J) con una purezza media VS, ma anche SI1, e un taglio Very Good con un altrettanto giudizio di Very good sulla finitura, è molto meglio di un colore alto (D-G), di purezza eccelsa (IF-VVS), ma con un taglio scarso (poor). Bene ora ne sapete qualcosa in più. Sul come comprare, dove, quando e perchè, sarà l'argomento del prossimo articoli. Arrivederci. Dott. Giacomo Limentani. Gemmologo (IGI), Perito ed esperto della CCIA di Roma membro del Collegio dei Gemmologi Italiani

APPUNTI DI MICROSCOPIA

APPUNTI DI MICROSCOPIA Alberto Monico APPUNTI DI MICROSCOPIA ESPERIENZE AL MICROSCOPIO Mogliano Veneto - 2010 PRO MANUSCRIPTO 1 Licenza Creative Commons "APPUNTI DI MICROSCOPIA" ESPERIENZE AL MICROSCOPIO is licensed under a

Dettagli

Come Creare e Promuovere un FORUM da zero!

Come Creare e Promuovere un FORUM da zero! Parleremo di 1. Premessa 2. Scelta della Board, installazione ed ottimizzazione: Riferimenti e Risorse utili 2.1. Forum: Hosting a Pagamento o Gratuito? 2.2. Fatti Trovare sui motori di ricerca 3. Scelta

Dettagli

Messaggi su Spezzare le Bande del Denaro Trasmessi tramite Reniyah Wolf, luglio 2004. 1. Cos è il Denaro?

Messaggi su Spezzare le Bande del Denaro Trasmessi tramite Reniyah Wolf, luglio 2004. 1. Cos è il Denaro? Messaggi su Spezzare le Bande del Denaro Trasmessi tramite Reniyah Wolf, luglio 2004 1. Cos è il Denaro? Miei Amati, vi saluto in questo giorno nell eterna gioia. Per cominciare vogliamo definire ciò che

Dettagli

L ADULTO CHE SA EDUCARE: REGOLE O PRESENZA?

L ADULTO CHE SA EDUCARE: REGOLE O PRESENZA? dott.ssa Anna Campiotti Marazza (appunti non rivisti dall autrice; sottotitoli aggiunti dal redattore) L ADULTO CHE SA EDUCARE: REGOLE O PRESENZA? primo incontro del ciclo Il rischio di educare organizzato

Dettagli

2007-2013 Sette anni di Gioventù in Azione: una storia di inclusione e protagonismo giovanile

2007-2013 Sette anni di Gioventù in Azione: una storia di inclusione e protagonismo giovanile Roma, 26 giugno 2013 Atti del convegno 2007-2013 Sette anni di Gioventù in Azione: una storia di inclusione e protagonismo giovanile a cura dell Agenzia Nazionale per i Giovani Roma, 26 giugno 2013 Atti

Dettagli

HDR. Come costruire. n e t w o r k. un Organizzazione. di Network Marketing. di successo. Parte I. m a n u a l e o p e r a t i v o

HDR. Come costruire. n e t w o r k. un Organizzazione. di Network Marketing. di successo. Parte I. m a n u a l e o p e r a t i v o HDR n e t w o r k Come costruire un Organizzazione di Network Marketing di successo Parte I m a n u a l e o p e r a t i v o M a t e r i a l e a d u s o e s c l u s i v o D e i Co P a r t n e r H D R SOMMARIO

Dettagli

BENINATTO RICCARDO MICROSCOPIA OTTICA ED ELETTRONICA prof. POLIZZI STEFANO STCCR A.A. 2005/2006

BENINATTO RICCARDO MICROSCOPIA OTTICA ED ELETTRONICA prof. POLIZZI STEFANO STCCR A.A. 2005/2006 BENINATTO RICCARDO MICROSCOPIA OTTICA ED ELETTRONICA prof. POLIZZI STEFANO STCCR A.A. 2005/2006 INDICE INTRODUZIONE PAG. 3 L OTTICA GEOMETRICA PAG. 9 MICROSCOPIA OTTICA PAG. 16 DIFFRAZIONE DA UNA FENDITURA

Dettagli

I CAMINI MODERNI TRA RISCHIO INCENDIO ED ARREDAMENTO

I CAMINI MODERNI TRA RISCHIO INCENDIO ED ARREDAMENTO Dott. ing. Claudio MANZELLA I CAMINI MODERNI TRA RISCHIO INCENDIO ED ARREDAMENTO 1 Non v ha cittadino per poco ch ei sia agiato,il quale non desideri e non cerchi ogni possibil mezzo onde liberare le sue

Dettagli

ZIO, MA COSA FAI DI LAVORO?

ZIO, MA COSA FAI DI LAVORO? G. GARBEROGLIO: Zio, ma cosa fai di lavoro? 35 GIOVANNI GARBEROGLIO ZIO, MA COSA FAI DI LAVORO? ABSTRACT - GARBEROGLIO G., 2014 - Uncle, what do you do at work? Atti Acc. Rov. Agiati, a. 264, 2014, ser.

Dettagli

218 MILA POST: GLI OCCHI DEL MONDO SULL ITALIA

218 MILA POST: GLI OCCHI DEL MONDO SULL ITALIA TRENTINO SVILUPPO 218 MILA POST: GLI OCCHI DEL MONDO SULL ITALIA ANALISI SEMANTICA DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE ANTONIO PREITI SOCIOMETRICA TECNOLOGIA SEMANTICA COGITO EXPERT SYSTEM FEBBRAIO 2014 2 INDICE:

Dettagli

ARTE DELL EDUCARE ARTE DEL VIVERE

ARTE DELL EDUCARE ARTE DEL VIVERE Rudolf Steiner ARTE DELL EDUCARE ARTE DEL VIVERE Fondamenti di pedagogia 2 3 Testo originale tedesco: Rudolf Steiner Kunst der Erziehung, Kunst des Lebens (Archiati Verlag e. K., Bad Liebenzell 2006).

Dettagli

J. PIAGET: SINTESI DI UNA TEORIA COMPLESSA

J. PIAGET: SINTESI DI UNA TEORIA COMPLESSA J. PIAGET: SINTESI DI UNA TEORIA COMPLESSA Nicola Lalli 2005 sul Web 1. Introduzione Il pensiero di J.Piaget, nonostante le numerose critiche continua a rimanere un punto fermo per la comprensione dello

Dettagli

EPICURO LETTERA A ERODOTO

EPICURO LETTERA A ERODOTO EPICURO LETTERA A ERODOTO Epicuro a Erodoto, salve. Per quelli, Erodoto, che non possono seguire punto per punto ciascuno dei miei scritti sulla natura, né prendere in esame i libri più lunghi tra i miei

Dettagli

una carezza per l anima

una carezza per l anima una carezza per l anima l amore e la saggezza delle guide per manifestare la tua essenza stazione celeste Caro Lettore, Questo è un dono per te, si tratta di un libretto speciale. Abbine cura perché contiene

Dettagli

www.stazioneceleste.it www.stazioneceleste.it

www.stazioneceleste.it www.stazioneceleste.it )*(Stazione Celeste www.stazioneceleste.it Tutte le tradizioni indigene, parlando di unità e forza fanno riferimento allo Spirito, a Dio. La preghiera Hopi della Compassione inizia così: Ti sento o Spirito

Dettagli

Il Libro dei Colori ad Olio Un opera di consultazione completa per i pittori

Il Libro dei Colori ad Olio Un opera di consultazione completa per i pittori Il Libro dei Colori ad Olio Un opera di consultazione completa per i pittori Il Libro dei Colori ad Olio Il Libro dei Colori ad Olio Un opera di consultazione completa per i pittori A cura di David Pyle

Dettagli

Obiettivi formativi e competenze di Ermanno Puricelli

Obiettivi formativi e competenze di Ermanno Puricelli Obiettivi formativi e competenze di Ermanno Puricelli Questo articolo è apparso sul n.11 della rivista SCUOLA E DIDATTICA del 15 febbraio 2003; viene riprodotto sul nostro sito per gentile concessione

Dettagli

Cos è il Rifugio, perché Prendere Rifugio?

Cos è il Rifugio, perché Prendere Rifugio? Cos è il Rifugio, perché Prendere Rifugio? Ajahn Sucitto Prendere Rifugio è la frase che esprime l assunzione di un impegno nei riguardi del sentiero del Risveglio, così come originariamente insegnato

Dettagli

QUATTRO IDEE PER IL FUTURO Riflessioni e orientamento per gli studenti in Chimica, Fisica, Matematica e Scienza dei Materiali

QUATTRO IDEE PER IL FUTURO Riflessioni e orientamento per gli studenti in Chimica, Fisica, Matematica e Scienza dei Materiali MINISTERO DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DELL ISTRUZIONE CONFERENZA NAZIONALE DEI PRESIDI DELLE FACOLTÀ DI SCIENZE E TECNOLOGIE CONFINDUSTRIA QUATTRO IDEE PER IL FUTURO Riflessioni e orientamento

Dettagli

Benedetto Baruch Spinoza. Trattato sull emendazione dell intelletto (1677, postumo) A cura di Enrico de Angelis. SE, Milano 1990

Benedetto Baruch Spinoza. Trattato sull emendazione dell intelletto (1677, postumo) A cura di Enrico de Angelis. SE, Milano 1990 Benedetto Baruch Spinoza Trattato sull emendazione dell intelletto (1677, postumo) A cura di Enrico de Angelis SE, Milano 1990 Il Trattato sull emendazione dell ntelletto ecc., che, incompiuto, presentiamo

Dettagli

TRATTATO DEI SETTE RAGGI PSICOLOGIA ESOTERICA

TRATTATO DEI SETTE RAGGI PSICOLOGIA ESOTERICA COLLEZIONE LUCIS 9 TRATTATO DEI SETTE RAGGI VOLUME PRIMO PSICOLOGIA ESOTERICA di ALICE A. BAILEY Opere di Alice A. Bailey: EDITRICE NUOVA ERA ROMA Iniziazione umana e solare. Lettere sulla meditazione

Dettagli

Introduzione alla Teoria dei Giochi

Introduzione alla Teoria dei Giochi Introduzione alla Teoria dei Giochi A. Agnetis Questi appunti presentano alcuni concetti introduttivi fondamentali di Teoria dei Giochi. Si tratta di appunti pensati per studenti di Ingegneria Gestionale

Dettagli

UN AZIONE DI MARKETING SU SE STESSI 1

UN AZIONE DI MARKETING SU SE STESSI 1 . UN AZIONE DI MARKETING SU SE STESSI 1 Quando ci si mette alla ricerca di una nuova occupazione, la prima cosa da fare è quella che potremmo definire un azione di marketing di su se stessi. E come si

Dettagli

LIBRO DELLE REGOLE UFFICIALI Versione 8.0

LIBRO DELLE REGOLE UFFICIALI Versione 8.0 EDIZIONE IN ITALIANO LIBRO DELLE REGOLE UFFICIALI Versione 8.0 Indice Informazioni sul gioco... 1 1 2 3 Come Iniziare Per duellare hai bisogno delle seguenti cose... 2 Carte del Gioco Carte Mostro... 6

Dettagli

Essere ciò che veramente si è (Quello che uno psicoterapeuta pensa sugli scopi personali)

Essere ciò che veramente si è (Quello che uno psicoterapeuta pensa sugli scopi personali) Essere ciò che veramente si è (Quello che uno psicoterapeuta pensa sugli scopi personali) dal libro: La terapia centrata sul cliente di Carl. R. Rogers Ed. Martinelli 1970 e1994 Carl Rogers, morto nel

Dettagli

Cos è l architettura dell informazione

Cos è l architettura dell informazione Capitolo 1 CAPITOLO 1 Cos è l architettura dell informazione Noi diamo una forma ai nostri edifici: in seguito essi modellano noi. Winston Churchill Gli edifici stimolano qualcosa del nostro animo. Sia

Dettagli

ARGOMENTARE CORSO DI FILOSOFIA PER PROBLEMI MANUALE DI FILOSOFIA PER PROBLEMI PAOLO VIDALI GIOVANNI BONIOLO CHE COS È LA CONOSCENZA?

ARGOMENTARE CORSO DI FILOSOFIA PER PROBLEMI MANUALE DI FILOSOFIA PER PROBLEMI PAOLO VIDALI GIOVANNI BONIOLO CHE COS È LA CONOSCENZA? CORSO DI FILOSOFIA PER PROBLEMI ARGOMENTARE MANUALE DI FILOSOFIA PER PROBLEMI PAOLO VIDALI GIOVANNI BONIOLO EDIZIONE DIGITALE CHE COS È LA CONOSCENZA? EMPEDOCLE, ANASSAGORA, DEMOCRITO, PLATONE, ARISTOTELE,

Dettagli

UNA MARCIA IN PIÙ ETNOGRAFIA DEL PENSIERO SUL SERVIZIO CIVILE ALL ESTERO

UNA MARCIA IN PIÙ ETNOGRAFIA DEL PENSIERO SUL SERVIZIO CIVILE ALL ESTERO UNA MARCIA IN PIÙ ETNOGRAFIA DEL PENSIERO SUL SERVIZIO CIVILE ALL ESTERO Ricerca etnografica condotta attraverso interviste rivolte ai giovani italiani che hanno prestato Servizio Civile all estero con

Dettagli

Il bisogno di famiglia in un mondo che cambia

Il bisogno di famiglia in un mondo che cambia Vincenzo Paglia Pontificio Consiglio per la Famiglia Il bisogno di famiglia in un mondo che cambia Premesssa Sono onorato di offrire qualche riflessione sulla famiglia in occasione dell apertura del Tribunale

Dettagli

Le operazioni mentali di base costituenti le categorie mentali

Le operazioni mentali di base costituenti le categorie mentali www.mind-consciousness-language.com, (2005) Le operazioni mentali di base costituenti le categorie mentali Giulio Benedetti Abstract Uno dei compiti fondamentali che la Scuola Operativa Italiana (S.O.I.)

Dettagli