Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose "G. Scaramuzzi", Sez. Entomologia agraria, Università degli Studi di Pisa.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose "G. Scaramuzzi", Sez. Entomologia agraria, Università degli Studi di Pisa."

Transcript

1 Indagini sulle popolazioni di roditori arvicolidi che provocano danni agli impianti di melo ed actinidia e sullo stato di utilizzo della strategia di difesa consigliata agli operatori Daniele Demaria 1, Fabrizio Vittone 1, Daniela Dutto 1, Graziano Vittone 1, Luciano Santini 2 1 CReSO Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura piemontese. 2 Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose "G. Scaramuzzi", Sez. Entomologia agraria, Università degli Studi di Pisa. Riassunto breve Nel comprensorio frutticolo del sud Piemonte si registrano danni agli apparati radicali di melo provocati da roditori Arvicolidi. Le indagini condotte negli anni avevano individuato come responsabile l arvicola del Savi (Microtus savii de Sèl. Longchamps). Dalle osservazioni condotte dalla rete di assistenza tecnica sembravano non più efficaci come un tempo le applicazioni con cariossidi di grano tenero imbevute di una soluzione oleosa a base del rodenticida anticoagulante Chlorophacinone. Inoltre, a causa del rinvenimento di fori di maggiori dimensioni, vi era il sospetto della presenza di una specie diversa da quella nota per la quale si ipotizzava una mancata efficacia del metodo. A partire dalla fine del 2005 sono pertanto state avviate delle sperimentazioni che hanno consentito di individuare la presenza di una seconda specie di arvicolide, l Arvicola scherman, della quale era ignota in precedenza la presenza nei frutteti del comprensorio cuneese. È importante tuttavia ricordare che M. savii resta la specie alla quale imputare la maggior parte dei danni agli impianti. Dagli approfondimenti condotti risulta che la difesa consigliata per M. savii è altrettanto valida per A. scherman. È stata poi effettuata un indagine presso gli operatori dalla quale sono emerse modalità di difesa pericolose e illegali oltre che inappropriate. È stata pertanto predisposta e distribuita una nota informativa con i risultati dell indagine, con l obiettivo di disincentivare tali pratiche e promuovere la tecnica a base di cariossidi di grano imbevute di Chlorophacinone. Infine è stata messa a punto una macchina distributrice che dovrebbe migliorare la distribuzione e rendere più facile l adozione del metodo di difesa basato su cariossidi di grano imbevute di Chlorophacinone, l unico efficace oltre che il solo ad essere legalmente impiegabile in pieno campo. Introduzione A metà degli anni 90 in molte aziende del comprensorio frutticolo del sud Piemonte erano stati rilevati danni economicamente significativi provocati da arvicolidi a carico degli apparati radicali di giovani impianti di melo messi a dimora su portainnesti nanificanti. Le indagini condotte in campo avevano consentito di individuare l arvicola del Savi (Microtus savii de Sèl. Longchamps) quale agente responsabile dei danni all apparato radicale e con conseguente morte delle piante. Su soggetti di altre specie (actinidia e pesco) non erano stati evidenziati danni anche se nell interfila erano evidenti i fori provocati dall attività dell arvicola. Le prove di lotta effettuate all epoca, distribuendo nei fori esche trattate secondo la tecnica messa a punto dal Coordinatore scientifico, avevano dato buoni risultati. La popolazione in campo delle 68

2 arvicole era sensibilmente diminuita e di conseguenza i danni si limitavano ai soggetti posti su file perimetrali disposte lungo canali di irrigazione, fossi ecc. A distanza di circa 10 anni il fenomeno si è riproposto in molte aziende con danni economicamente significativi sia a carico della specie melo che in impianti di actinidia. Questo ha indotto il CReSO a riprendere la sperimentazione relativa al contenimento di questi animali, già condotta a metà degli anni 90. Prima di esaminare i risultati emersi nell ultimo triennio , è necessario ricordare quelle che sono le più importanti condizioni favorenti la diffusione del fenomeno. Esse sono le seguenti: - l inerbimento permanente su tutta la superficie del frutteto, fatto che costituisce una fondamentale fonte di approvvigionamento di cibo vegetale per le arvicole. - altre pratiche agronomiche che, pur nella loro corretta applicazione, possono al tempo stesso favorire la diffusione di questi roditori. Fra tutte queste il ricorso esclusivo all irrigazione localizzata che, seppur validissima nell ottimizzare le risorse irrigue, non concorre al contenimento del proliferare delle arvicole che vivono nel suolo. - la difficoltà di agire nell ambito dei frutteti da parte dei predatori alati, diurni e notturni. Le arvicole hanno in effetti molti nemici naturali fra gli animali vertebrati. Fra questi alcuni mammiferi quali la Volpe, il Tasso e la Donnola, solo per citare i più attivi nell area in oggetto e, fra gli uccelli rapaci diurni, la Poiana e, fra quelli notturni, il Barbagianni, l Allocco e il Gufo comune. Per quanto riguarda in particolare gli uccelli rapaci citati, nonostante una loro presenza relativamente soddisfacente, in certi periodi dell anno essi trovano difficoltà ad esercitare la loro azione predatoria nel frutteto in quanto fortemente ostacolati dalle coperture antigrandine. Dalle osservazioni condotte dalla rete di assistenza tecnica sembravano non più efficaci come un tempo le applicazioni con cariossidi di grano tenero imbevute di una soluzione oleosa a base del rodenticida anticoagulante Chlorophacinone secondo il protocollo a suo tempo definito. Inoltre, a causa del rinvenimento di fori di maggiori dimensioni, vi era il sospetto della presenza di una specie diversa da quella nota per la quale si ipotizzava una mancata efficacia del metodo. Lo scorso anno è stato avviato un progetto col quale è stato possibile: - verificare, sebbene sulla base di due soli esemplari, la presenza di una specie, l Arvicola scherman, di cui non era nota la diffusione nel nostro areale; - Verificare che la tecnica di difesa a base di cariossidi di grano imbevute di Chlorophacinone è ancora efficace; - Migliorare una macchina per la distribuzione meccanica dell esca. Questa operazione infatti pare essere l unico limite alla diffusione del metodo di difesa appropriato che viene visto come eccessivamente oneroso dagli operatori. Quest anno il progetto è proseguito per: - Confermare la presenza della nuova specie mediante il reperimento di altri esemplari; - Migliorare ulteriormente la macchina distributrice di esca che aveva presentato problemi nel meccanismo di rilascio dell esca; - Condurre un indagine tra le aziende che presentano problemi da arvicolidi per registrare le modalità di difesa comunemente messe in opera e soprattutto verificare se vi sono criticità imputabili al metodo di difesa basato sulle cariossidi di grano imbevute di Chlorophacinone. 69

3 Materiali e metodi Ricerche della nuova specie Per confermare la diffusione di una specie di cui non era nota la presenza negli impianti del nostro areale è stata innanzitutto allertata la rete dei tecnici operanti sul territorio affinché venissero segnalate presenze di arvicole apparentemente differenti da Microtus savii. Inoltre sono state acquistate 20 trappole modello Sherman per la cattura un campi infestati. Le trappole posizionate in prossimità dei fori e con un pezzo di mela all interno (come esca) erano controllate per la presenza di arvicole quotidianamente nel periodo da fine ottobre a metà dicembre. Il monitoraggio prosegue inoltre nei primi mesi del Macchina distributrice Il prototipo di macchina spalleggiata per la distribuzione meccanica dell esca è stata messa a punto in stretta collaborazione con l officina meccanica Gerbaudo di Villafalletto (CN). In particolare è stata simulata in campo l operazione di distribuzione nei fori e sono state suggerite le migliorie all artigiano che ha provveduto ad ideare e realizzare le soluzioni tecnologiche necessarie. Indagine nelle aziende L indagine è stata effettuata in una ventina di aziende del comprensorio frutticolo del sud Piemonte con particolare riferimento all area saluzzese dove più frequente è la segnalazione dei danni a carico dei giovani impianti di melo. È stato indagato mediante un modulo appositamente predisposto: - Il livello di infestazione dell anno in corso e degli anni precedenti chiedendo la presenza di fori, il danno registrato e la difesa messa in campo - Il tipo di difesa impiegato e, nel caso fosse impiegato il metodo basato sulle cariossidi di grano imbevute di Chlorophacinone, che tipo di grano, quale principio attivo, quale dose, che tipo di miscelamento, quante ore di impregnazione, come viene conservata l esca, come è distribuita e se vengono chiusi i fori dopo l intervento e quando. Risultati Ricerche della nuova specie Come accertato nelle precedenti sperimentazioni i responsabili del deperimento e della morte delle piante da frutto (principalmente melo ed actinidia) sono le arvicole, un gruppo morfologicamente ed etologicamente ben distinto dai normali topi (Topo domestico, Fig. 1, e Topo selvatico), più facilmente osservabili in tali contesti. La loro presenza infatti può essere rilevata solo notando la presenza di più o meno numerosi fori di sbocco in superficie delle gallerie sotterranee (Fig. 2) da esse scavate in continuazione e, nei casi più gravi, constatando il deperimento (fino al disseccamento) delle piante da frutto (Fig. 3) che, una volta estratte dal suolo, presentano l apparato radicale più o meno completamente decorticato. Infatti, a differenza dei comuni topi anzi ricordati, le arvicole vivono e si spostano prevalentemente entro complesse gallerie sotterranee da esse stesse scavate e frequentano il soprasuolo per brevi tratti, solo quando è presente una abbondante coltre di piante erbacee, della parte verde delle quali esse si nutrono prevalentemente e la cui assunzione è fondamentale per consentire la loro riproduzione. Allorché l erba viene improvvisamente a mancare, soprattutto per le gelate invernali, sono le radici delle piante da frutto ad essere attaccate e decorticate, spesso fino ad esserne condotte a morte. Va infine detto che per le arvicole, contrariamente a quanto accade per i topi e per i ratti (generalmente onnivori e che non attaccano mai gli apparati radicali delle piante legnose), non risultano appetibili esche tossiche che non siano a base di prodotti vegetali freschi (inclusi i semi di Graminacee). 70

4 La specie più importante, perché più diffusa e responsabile dei danni maggiori nel contesto considerato, è l Arvicola del Savi (Microtus savii, Fig. 4), un roditore di piccola taglia (circa 20 gr. di peso e 4-5 cm di lunghezza del corpo, esclusa la coda che è molto breve) presente in tutti i comprensori frutticoli peninsulari italiani. Ogni femmina è in grado di portare a termine 3-4 parti all anno (di norma nell arco della buona stagione), con nidiate di 2, eccezionalmente 3, individui ciascuna. Nel corso dell anno è stato possibile catturare 5 esemplari determinati di volta in volta dal coordinatore scientifico come Arvicola scherman (Shaw, 1801 Fig. 5). Si tratta della stessa arvicola definita lo scorso anno Arvicola terrestris sottospecie scherman che in seguito a recenti studi molecolari, è stata distinta da Arvicola terrestris e attribuita alla nuova specie A. scherman. L esatta identità di 2 esemplari è stata anche accertata mediate tecnica molecolare grazie alla collaborazione con il dott. Giovanni Amori del CNR di Roma. Questa specie è presente nei medesimi contesti (ma apparentemente in modo molto localizzato) ed è di taglia più grande dell altra (mediamente di gr. di peso, di circa cm di lunghezza, esclusa la coda che è lunga da 5 a 7 cm), ma è anch essa in grado di procurare alle piante da frutto danni identici a quelli derivanti dall Arvicola del Savi avendo anch essa costumi fossori e le stesse abitudini alimentari. Essa è una specie diffusa largamente al di là delle Alpi, in particolare nelle praterie montane dell Alta Savoia. Tale specie è più prolifica dell altra, giungendo a compiere fino a 4-5 parti all anno, di 3-7 piccoli ciascuno. Il comportamento delle due specie è simile: entrambe vivono prevalentemente in gallerie nel suolo cui fanno capo sbocchi verso l esterno che vengono aperti e richiusi di frequente. Gallerie lungo il decorso delle quali sono sistemati i nidi dove le femmine si sgravano e dove tutti gli individui si trattengono nelle fasi di inattività. È da notare che, in occasione di inverni miti, quando l erba non viene mai a mancare, le femmine più anziane di entrambe le specie possono continuare a riprodursi. Macchina distributrice La macchina è stata modificata a fine anno secondo le indicazioni da noi fornite ed è in prova presso un agricoltore. In particolare è stato migliorata l espulsione dell esca mediante una spinta a pressione. Per questo la macchina deve essere collegata ad un compressore, ad esempio quello comunemente impiegato per l utilizzo delle cesoie da potatura meccaniche. Indagine nelle aziende Siccome la lotta contro le arvicole condotta impiegando grano trattato con Chlorophacinone da distribuire nei singoli accessi alle tane di fronte a forti infestazioni può apparire in prima applicazione gravosa, soprattutto per un eccessivo impiego di manodopera, sono state e sono spesso accettate proposte di applicare metodi di difesa alternativi fatte da operatori commerciali evidentemente non bene informati della reale natura del problema. Tali metodologie talvolta pericolose e in ogni caso da evitare, non si sono rivelate efficaci o, quantomeno, non hanno ridotto il problema in misura soddisfacente a detta degli stessi agricoltori. Sono qui di seguito ricordate. - Innanzitutto la pratica di distribuire diversi tipi di esca, compreso grano con Chlorophacinone, sotto tegole poggiate al suolo, è da sconsigliare in quanto, pur offrendo un apparente soddisfazione all operatore per l eliminazione soprattutto di topi domestici e selvatici, proteggendo al tempo stesso l esca dal consumo di altri animali da salvaguardare, in realtà non risulta utile per risolvere il problema delle arvicole che, come è stato detto, si muovono prevalentemente per mezzo di gallerie e visitano la superficie solo per brevi tratti e per approvvigionarsi d erba. 71

5 - Inoltre, benché in effetti tutti gli anticoagulanti alternativi al Chlorophacinone (quali ad esempio Warfarin, Bromadiolone, Difenacoum, Flocoumafen, Brodifacoum, Difetialone) siano potenzialmente efficaci anche contro le arvicole, ciascuno di essi non è autorizzato per un impiego in pieno campo e quindi il suo uso è da considerarsi illegale. A ciò va aggiunto che anche se per molte esche tossiche pronte in commercio sia dichiarato in etichetta la loro efficacia anche contro le arvicole, ciò non corrisponde a verità e sono comunque tutte classificate come presidi medicochirurgici, cioè materiali legalmente utilizzabili solo contro ratti e topi in ambienti confinati (cioè all interno o in stretta adiacenza di edifici). - È soprattutto importante sapere che le formulazioni rodenticide dei principi attivi di cui sopra, confezionate in bustine, in pellets o in blocchetti paraffinati, sono concepite e studiate per combattere topi e ratti e sono poco o nulla appetibili per le arvicole. Queste ultime infatti, contrariamente a topi e ratti, non sono attratte dalle varie sostanze e aromi che in tali prodotti vengono aggiunti al principio attivo, ma preferiscono supporti alimentari il più possibile simili a quelli che possono reperire in natura (quali radici, frutta a polpa soda, granaglie intere, ecc) e rifiutano qualsiasi sostanza troppo elaborata. - Risulta anche che venga proposto l uso di un prodotto (Magtaupe della Degesch) a base di fosfuro di magnesio, utilizzato in Francia per la lotta alle talpe (che non sono arvicole e neppure roditori). Questo prodotto, che gassifica a contatto con l umidità, oltre ad essere altamente tossico per tutti i mammiferi (uomo compreso), non può essere di alcuna utilità per combattere le arvicole, in quanto per essere efficace deve saturare l ambiente dove è presente l organismo da uccidere. In realtà è impossibile saturare in campo aperto tutte le gallerie delle arvicole, non solo per il loro ragguardevole sviluppo, ma soprattutto per l impossibilità che queste si identifichino con un ambiente confinato. - Risulta altresì abbastanza diffuso l impiego di Calciocianamide distribuita alla base delle piante quale repellente per le arvicole. In realtà non esiste evidenza sulla veridicità di tale effetto repulsivo e, a dosi elevate tale sostanza rischia di rappresentare un pericolo per l integrità delle piante da difendere. Infatti, se sovra-dosata, la Calciocianamide, per il suo alto contenuto in azoto e fosforo, può risultare fortemente caustica per le piante stesse. Va poi detto che sono stati messi in atto anche tentativi di meccanizzare le operazioni di applicazione della granella avvelenata al di sotto della superficie del suolo, ma ognuno di essi presenta aspetti negativi o, quantomeno, peggiorativi nei riguardi di questa operazione. - Anzitutto lo spargimento della granella imbevuta di olio al Chlorophacinone in superficie con qualsivoglia dispositivo meccanico è assolutamente da evitare, sia per il grande pericolo che essa costituirebbe per la fauna selvatica sia perché l esca così distribuita finisce per non essere disponibile in misura adeguata per le arvicole che, come è stato detto, sono attive per massima parte nel sottosuolo. - Un altro tentativo meno devastante nei confronti delle specie non bersaglio, ma difficilmente applicabile nello specifico contesto e poco efficace è quello di cercare di distribuire l esca entro gallerie artificiali realizzate con macchine simili a seminatrici. In altri stati (Stati Uniti, Francia e Svizzera) sono stati in realtà messi a punto diversi prototipi di macchine del genere, per combattere specie diverse di roditori fossori, ivi incluse arvicole. Queste macchine, in realtà, riuscivano a creare gallerie rettilinee a circa cm. di profondità e a distribuire nel contempo granella o altra esca vegetale avvelenata. Tuttavia questi tentativi, che apparentemente non presentavano controindicazioni, soprattutto negli ambienti di prateria per i quali erano stati inizialmente concepiti, sono risultati alla fine favorire l ampliarsi delle infestazioni, a fronte di 72

6 risultati insoddisfacenti, in quanto è stato di volta in volta verificato che tali gallerie artificiali finiscono per essere utilizzate dalle arvicole come comode vie di rapido spostamento da un punto all altro della superficie trattata. Apparecchi analoghi sarebbero comunque di dubbia efficacia e difficilmente utilizzabili nei frutteti considerati, dove gli apparati radicali sono piuttosto superficiali e finiscono per occupare anche buona parte degli interfilari. - Un ultima pratica, condannabile per l impatto negativo sulla microfauna del terreno, che risulta adottata da qualche agricoltore, è l utilizzo di prodotti ad elevata tossicità e/o persistenza, quali il paraquat o l endosulfan. A parte il citato aspetto ambientale negativo e le recenti revoche di questi prodotti proprio per l aspetto tossicologico problematico, resta comunque il fatto che il loro utilizzo non ha mai risolto il problema in modo evidente e soddisfacente. Conclusioni Con le indagini sinora effettuate possiamo dire che: - Oltre a Microtus savii è effettivamente presente una specie, A. scherman, della quale era ignota in precedenza la presenza nei frutteti del comprensorio cuneese. È importante ricordare che, sebbene ignoriamo ancora l entità della sua diffusione, è ipotizzabile con un certo margine di certezza che essa non sia ugualmente distribuita su tutto il territorio e che M. savii resti la specie alla quale imputare la maggior parte dei danni agli impianti; - Dagli approfondimenti condotti risulta che la difesa consigliata per M. savii è altrettanto valida per A. scherman. Non sembrano pertanto necessari approfondimenti sulla difesa; - Dall indagine sono emerse modalità di difesa pericolose e illegali oltre che inappropriate: con la diffusione di una nota informativa recante i risultati dell indagine ci auguriamo di disincentivare tale pratiche e promuovere la tecnica a base di cariossidi di grano imbevute di Chlorophacinone. - Lo sviluppo della nuova macchina distributrice dovrebbe migliorare la distribuzione e rendere più facile e soprattutto più economica l adozione del metodo di difesa basato su cariossidi di grano imbevute di Chlorophacinone che è l unico efficace oltre che il solo ad essere legalmente impiegabile in pieno campo. Si intende qui ricordare che il metodo di difesa per ridurre la presenza di entrambe le specie, che non ha mai mancato negli anni recenti di fornire risultati soddisfacenti, laddove applicato correttamente, è quello che si basa sulla distribuzione, nei fori nel suolo praticati dalla arvicole, di cariossidi di grano tenero imbevute di una soluzione oleosa a base del rodenticida anticoagulante Chlorophacinone. Il CReSO a metà anni 90 e, più recentemente, nel 2005 e 2006, ha condotto prove accurate e verifiche ripetute di questa metodologia, riportando ogni volta risultati più che soddisfacenti. Qui di seguito si forniscono le indicazioni per la preparazione e la distribuzione dell esca tossica: La preparazione. Mescolare accuratamente per almeno 5 minuti 1Kg di cariossidi intere di grano tenero fresco di buona qualità con 21 ml di Chlorophacinone, in formulazione di olio concentrato (allo 0,25%) (fig. 6). È necessario quindi lasciare a riposo il preparato per almeno 24 h affinché l olio tossico possa essere assorbito fino alla parte interna della cariosside. Da notare che le arvicole non consumano la parte corticale del seme, che scartano, ma solo la parte amilacea interna. È quindi importante che il principio attivo penetri a fondo. La distribuzione. Per distribuire all interno di ciascun sbocco di galleria individuato una piccola dose del preparato tossico (circa 20 gr.) occorre avvalersi di un semplice strumento che funga da 73

7 cucchiaio e che può essere realizzato anche estemporaneamente, come, ad esempio, un segmento di canna comune di circa 2-3 cm di diametro (ved. fig. 7) o una paletta. È importante distribuire tutta la granella tossica ben all interno del foro, evitando di lasciare una parte dell esca sparsa in superficie. Per favorire una più facile individuazione dei fori da trattare, può risultare utile il diserbo sulla fila, come diremo in seguito, o, ove disponibile, l uso di un rastrella-rami o di una spazzolatrice per rimuovervi il fogliame. Il periodo migliore per questo tipo di intervento è il tardo autunno e l inverno, fino alla ripresa vegetativa dei fruttiferi. In questo arco di tempo, infatti, le arvicole trovano più difficilmente alimenti erbacei e sono più facilmente attratte dall esca a base di cariossidi che risulta comunque appetita. È consigliabile effettuare due distribuzioni successive nell arco di un paio di settimane. Dopo di che è necessario effettuare un ulteriore passaggio per chiudere, con la pressione del tacco della scarpa, tutti i fori trattati. Dopo una ulteriore settimana è necessario controllare il numero dei fori riaperti, numero che ci darà un idea del grado di successo dell operazione. Un valore accettabile, che possiamo considerare come limite superiore della soglia di danno, è la presenza residua di fori a ettaro. È necessario tener presente che dopo i primi interventi su una popolazione estesa che sta facendo danno e che non è stata mai trattata, negli anni successivi, eseguendo una attenta opera di monitoraggio, gli interventi possono essere molto più rapidi in quanto miranti a intervenire solo su eventuali nuovi focolai, cioè gruppi di nuovi buchi che qua e là tendono a ricomparire. È essenziale, pertanto, dopo un primo risultato utile conseguito, non dimenticarsi del problema ed effettuare con una frequenza almeno mensile, un controllo della evoluzione della situazione. Ciò consentirà di evitare il formarsi piano piano di nuove infestazioni estese, con relativi danni e maggiori costi per la disinfestazione. In altre parole è importante non interrompere gli interventi negli anni a seguire anche a fronte di assenza di danno per evitare recrudescenze del problema come in taluni casi si è verificato. Nel corso del 2007 il CReSO ha svolto un indagine tra gli agricoltori per verificare se il metodo appena descritto, a suo tempo già consigliato, fosse un metodo ancora valido o se presentasse dei motivi di insoddisfazione anche per chi lo ha sempre impiegato correttamente. Le indicazioni raccolte hanno evidenziato che le aziende che hanno sempre impiegato questo metodo in modo corretto e con costanza, riescono a non avere più danni agli impianti pur in presenza di un numero esiguo di fori. Tali aziende confermano la gravosità del metodo, almeno nelle sue fasi iniziali, ma ritengono risarcito l impegno grazie ai risultati ottenuti. Alcune pratiche colturali, sebbene non sostitutive, ma solo integrative dell impiego di esca anzi descritta possono invece risultare utili al contenimento delle infestazioni. Esse vengono qui di seguito elencate: Lavorazione del terreno: se il tipo d impianto consente l operazione, la scalzatura sulla fila distrugge una parte delle gallerie in prossimità dei fruttiferi arrecando disturbo alle arvicole. Occorre però prestare attenzione alla profondità di lavorazione per non rovinare gli apparati radicali, in particolare negli impianti di 2-3 anni di età con apparati radicali non molto estesi. L irrigazione: laddove possibile, ricorrere di tanto in tanto all irrigazione a scorrimento può risultare utile in quanto vengono inondate le gallerie ed in particolare vengono affogate le nidiate. Questa importante azione di disturbo è tuttavia concentrata solamente nell interfilare mentre la fila, specie se rincalzata, può rappresentare in queste occasioni una zona di rifugio per le arvicole adulte. Il diserbo: questa pratica non ha un effetto diretto sul contenimento delle arvicole (ved. sopra) ma è utile nel mantenere pulito l appezzamento al fine di poter localizzare meglio i fori di apertura 74

8 freschi fatte dalle stesse. E consigliabile, qualora non si fosse optato per la scalzatura del filare di fine stagione, intervenire in autunno prima delle brinate mattutine. Una curiosità, suffragata però da molte osservazioni comprese quella del settore di frutticoltura biologica del centro sperimentale Laimburg in Alto-Adige, è rappresentata dal fatto che gli impianti frequentati da animali domestici (ad. esempio alcune razze di cani) risultano spesso esenti da danni imputabili ad arvicole. È necessario infine far rilevare che il Chlorophacinone è l unico principio attivo rodenticida oggi impiegabile legalmente e con successo in campo aperto, contro le arvicole. Nonostante questo, la revisione europea degli agrofarmaci ( Biocidi ) ne prevede la revoca a partire da inizio 2009, a meno che, su sollecitazione delle varie organizzazioni agricole nazionali che ne conoscano l utilità e l attuale sua insostituibilità, da parte della Casa produttrice venga presentata istanza di riconoscimento della sua essenzialità. Ciò, come già accaduto in Spagna, in Francia ed in Germania, potrebbe consentire di ottenere l autorizzazione ad usarlo ancora in futuro, oltre il Fig. 1 Fig. 4 Fig. 2 Fig. 3 Fig. 5 Fig. 6 Fig. 7 75

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica OGGETVO: Brevettazione dl un perfezionamento riguardante I pressatori per mescolatori dl gomma Egregio dottore, Le invio una breve relazione

Dettagli

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons Allegato 1 Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons 1. Premessa La rilevazione della customer satisfaction è utilizzata da molte amministrazioni per misurare

Dettagli

VALUTAZIONE DELLA STATO DI CONSERVAZIONE DEI SIC O ZPS GESTITI DAL WWF ITALIA E DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO

VALUTAZIONE DELLA STATO DI CONSERVAZIONE DEI SIC O ZPS GESTITI DAL WWF ITALIA E DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO VALUTAZIONE DELLA STATO DI CONSERVAZIONE DEI SIC O ZPS GESTITI DAL WWF ITALIA E DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO PREMESSA Il Sistema Oasi WWF Italia è attualmente costituito da 118 oasi, di cui 77 sono

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Base di lavoro. Idea principale

Base di lavoro. Idea principale Base di lavoro Idea principale «Gli esseri viventi vivono in relazione tra loro e con l ambiente che li ospita, all interno di particolari ecosistemi dotati di un equilibrio ben preciso. Tutti gli organismi

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

NOTA OPERATIVA N. 7/2015. OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo.

NOTA OPERATIVA N. 7/2015. OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo. NOTA OPERATIVA N. 7/2015 OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo. - Introduzione E sempre più frequente che le imprese italiane svolgano la propria attività

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

Statistica. Lezione 6

Statistica. Lezione 6 Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi.

La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi. INTRODUZIONE La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi. Nel corso di alcuni mesi del 2008 sono state distribuite delle schede anonime, da

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Estratto dal settimanale Terra e Vita n. 16/2004, pagg. 51-52

Estratto dal settimanale Terra e Vita n. 16/2004, pagg. 51-52 Estratto dal settimanale Terra e Vita n. 16/2004, pagg. 51-52 Ve.Pro.L.G. Esempio d applicazione del software, nell assistenza tecnica per ottimizzare l impiego di acqua e di energia negli impianti di

Dettagli

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso

Dettagli

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive Il sistema di gestione della qualità a cui mi riferisco è quello relativo alla norma ISO-9001:2000. Prima di entrare

Dettagli

Tecniche per il controllo del cinghiale ed esperienze in Umbria

Tecniche per il controllo del cinghiale ed esperienze in Umbria Corso per il prelievo del cinghiale con metodi selettivi - ATC PG2 Dott. Luca Convito - Spoleto - 2014 Tecniche per il controllo del cinghiale ed esperienze in Umbria settori per la caccia al cinghiale

Dettagli

5 La popolazione disabile

5 La popolazione disabile 5 La popolazione disabile Problematiche inerenti alle fonti dei dati sulla disabilità L Osservatorio per le politiche sociali dell Amministrazione Provinciale ha intrapreso un complesso lavoro di censimento

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI Eccoci ad un altra puntata del percorso di costruzione di un budget annuale: i visitatori del nostro sito www.controllogestionestrategico.it possono vedere alcuni

Dettagli

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi

Dettagli

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti OBIETTIVO Il vincitore è colui che, dopo due round di gioco, delle sue 11 ordinazioni, ne ha consegnate il maggior numero. CONTENUTO DELLA SCATOLA

Dettagli

LA DISINFEZIONE CON IL CALORE: «Una tecnica che premia Produttori e Consumatori. Marco Mingozzi Giovanni Zambardi

LA DISINFEZIONE CON IL CALORE: «Una tecnica che premia Produttori e Consumatori. Marco Mingozzi Giovanni Zambardi LA DISINFEZIONE CON IL CALORE: «Una tecnica che premia Produttori e Consumatori Marco Mingozzi Giovanni Zambardi Le Officine Mingozzi si occupano della costruzione, sperimentazione ed espansione dei campi

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Sintesi dei risultati

Sintesi dei risultati Sintesi dei risultati La ricerca commissionata dal Dipartimento della Funzione pubblica e realizzata da Datamedia si compone di due sezioni: a una prima parte indirizzata, tramite questionario postale,

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

Nota Tecnica n.19 del C.R.A.

Nota Tecnica n.19 del C.R.A. X Dipartimento del COMUNE DI ROMA via Cola di Rienzo 23 00192 ROMA Roma 7 maggio 2002 Protocollo n.9543 del X Dipartimento Nota Tecnica n.19 del C.R.A. da Fabrizio Calabrese Consigliere Tecnico del C.R.A.

Dettagli

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione)

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Esercitazione #5 di Statistica Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Dicembre 00 1 Esercizi 1.1 Test su media (con varianza nota) Esercizio n. 1 Il calore (in calorie per grammo) emesso

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA Ricerca a cura di Confcommercio Format Milano 22 maggio 2009 Il 73,7% delle imprese avverte un peggioramento della situazione economica

Dettagli

PREVENTIVO uno strumento che ci tutela!

PREVENTIVO uno strumento che ci tutela! PREVENTIVO uno strumento che ci tutela! PREMESSA. Prima di avviare un qualsiasi rapporto professionale o commerciale, la richiesta e la compilazione di un preventivo, non rappresentano solo e soltanto

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3. LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

ESEMPIO. Profilo di gestione. Programma qualità livello II. Parto I: Profilo di gestione

ESEMPIO. Profilo di gestione. Programma qualità livello II. Parto I: Profilo di gestione Programma qualità livello II Parto I: Profilo di gestione Tutte le affermazioni in questo profilo devono essere elaborate dai quadri. (Nome o timbro dell azienda) (Codice aziendale) (Data) 1 Valutazione

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio.

Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio. Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio. Le esperienze maturate in 50 anni di ricerca e sviluppo di nuove

Dettagli

IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO DELLE COLTURE NELLA DIFESA INTEGRATA E I NUOVI ORIENTAMENTI DELLA NORMATIVA EUROPEA

IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO DELLE COLTURE NELLA DIFESA INTEGRATA E I NUOVI ORIENTAMENTI DELLA NORMATIVA EUROPEA IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO DELLE COLTURE NELLA DIFESA INTEGRATA E I NUOVI ORIENTAMENTI DELLA NORMATIVA EUROPEA Dott.ssa Flavia Grazia Tropiano SeSIRCA Regione Campania Caserta 24 novembre 2011 La difesa

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie. Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

4 I LAUREATI E IL LAVORO

4 I LAUREATI E IL LAVORO 4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 30 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.

Dettagli

Collaborazione con aziende terze:

Collaborazione con aziende terze: Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano

Dettagli

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Compiti e responsabilità L organizzazione della radioprotezione è strutturata in modo da distribuire alle varie figure di riferimento

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

Riforma "Specialista del commercio al dettaglio" Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al

Riforma Specialista del commercio al dettaglio Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al Specialista del commercio al Riforma "Specialista del commercio al " Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al (La designazione di persone o gruppi

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari

PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nel PAN, nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012,

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

UN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza)

UN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza) IO, NOI Associazione di Volontariato per la Solidarietà e l integrazione Sociale Sede legale - Sede Operativa: via delle Meduse, 63a 00054 Fiumicino Tel. 3208594921 066520591 Fax: 0665499252 E.Mail: infoline@ionoi.org

Dettagli

ALLEGATO 14 PROBLEMATICHE APPLICATIVE PASSERELLA ESPORTAZIONE DATI E CAPRES

ALLEGATO 14 PROBLEMATICHE APPLICATIVE PASSERELLA ESPORTAZIONE DATI E CAPRES ALLEGATO 14 PROBLEMATICHE APPLICATIVE PASSERELLA ESPORTAZIONE DATI E CAPRES 1 INTRODUZIONE Il presente documento illustra le problematiche tecniche emerse nell utilizzo degli applicativi Viriato e Capres

Dettagli

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al

Dettagli

SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO

SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO Elaborata a cura del U.N.U.C.I. Gruppo Provinciale Protezione Civile Ten. F. MESSINA Non dobbiamo mai dare per scontato che a risolvere i nostri problemi siano sempre

Dettagli

Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni.

Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni. Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni. Premessa Purtroppo, durante gli eventi calamitosi che si verificano durante le emergenze idrogeologiche, succede spesso che le barriere

Dettagli

Circolare N.62 del 10 Aprile 2013

Circolare N.62 del 10 Aprile 2013 Circolare N.62 del 10 Aprile 2013 IMU e IRPEF, obblighi dichiarativi e figli a carico Gentile cliente con la presente intendiamo informarla su alcuni aspetti in materia di IMU e IRPEF, con particolare

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

VERIFICA DELLE IPOTESI

VERIFICA DELLE IPOTESI VERIFICA DELLE IPOTESI Nella verifica delle ipotesi è necessario fissare alcune fasi prima di iniziare ad analizzare i dati. a) Si deve stabilire quale deve essere l'ipotesi nulla (H0) e quale l'ipotesi

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE 1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale

Dettagli

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Sede ANIMA via Scarsellini 13 - Milano Classificazione degli

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

Gestione del rischio

Gestione del rischio FORUM INTERNAZIONALE DELL AGRICOLTURA E DELL ALIMENTAZIONE POLITICHE EUROPEE SVILUPPO TERRITORIALE MERCATI Gestione del rischio Roberto D Auria Workshop su La nuova Pac - Un analisi dell accordo del 26

Dettagli

Igiene urbana. Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma. Anno 2011. a cura di Mirko Dancelli

Igiene urbana. Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma. Anno 2011. a cura di Mirko Dancelli Igiene urbana Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma Anno 2011 a cura di Mirko Dancelli Osservatorio del Nord Ovest - Università degli Studi di Torino SOMMARIO

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato

Dettagli

Approfondimenti normativi sulla Firma dello studente nei verbali d esame

Approfondimenti normativi sulla Firma dello studente nei verbali d esame Approfondimenti normativi sulla Firma dello studente nei verbali d esame Redatto da: Giorgio Gagliardi (KION Spa) Verificato da: Approvato da: Giorgio Gagliardi (KION Spa) Distribuito a: AAl Alessandro

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale)

CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale) CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale) Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE CATEGORIA AREE DEFINIZIONE IMPLICAZIONI CHIAVE Relazioni e Comunicazione Interpersonale A - B - C Sviluppo delle conoscenze e Abilità Qualità e Prestazioni Soddisfazione

Dettagli

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 Non essendo l evento sismico prevedibile, non è possibile stabilire delle soglie di allerta come, ad esempio, per gli eventi idrogeologici.

Dettagli

PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI NEI SISTEMI TT

PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI NEI SISTEMI TT POTEZONE DA CONTATT NDETT NE SSTEM TT Appunti a cura dell ng. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. 2005/2006 Facoltà d ngegneria dell Università degli

Dettagli

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari.

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. Giovanni Anania e Rosanna Nisticò EMAA 14/15 X / 1 Il problema Un ottimo uso del vostro tempo! questa

Dettagli

Organismi Geneticamente. Vademecum sugli OGM Cosa sono e quali sono le loro caratteristiche ed effetti

Organismi Geneticamente. Vademecum sugli OGM Cosa sono e quali sono le loro caratteristiche ed effetti Organismi Geneticamente Modificati Estratto da FederBio 2014 Vademecum sugli OGM Cosa sono e quali sono le loro caratteristiche ed effetti In Italia è vietata la coltivazione di OGM, anche se non ne è

Dettagli

Prepararsi e sapere preparare all adozione Il punto sulle esperienze dei corsi per le coppie candidate all adozione

Prepararsi e sapere preparare all adozione Il punto sulle esperienze dei corsi per le coppie candidate all adozione Enti Autorizzati alle prese con il Protocollo Regione Emilia Romagna Già dalla firma del protocollo regionale gli EE.AA hanno mostrato le più diverse posizione: si andava dai contrari ad ogni costo fino

Dettagli

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Gennaio 2010 LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FA- SI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Indice 1. LA DINAMICA DEI PREZZI NELLA

Dettagli

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli