PROVINCIA DE CASTEDDU RASSEGNA STAMPA 20 SETTEMBRE
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- Silvestro Rosati
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1 PROVINCIA DI CAGLIARI PROVINCIA DE CASTEDDU RASSEGNA STAMPA 20 SETTEMBRE Prime pagine Pag. 2 Taccuino avvenimenti Pag. 4 Provincia di Cagliari Pag. 5 Cronaca e politica regionale Pag. 7 Manovra ed enti locali Pag. 18 La rassegna stampa è stata ultimata alle ore Non è stato possibile inserire Sardegna quotidiano e Sardegna 24 1
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4 TACCUINO AVVENIMENTI DI OGGI - Vengono illustrati i risultati dell'indagine "La destinazione Cagliari vista con gli occhi del turista. Un caso interessante di Mystery Tourist applicato alla citta'" svolta dagli allievi del master in marketing e comunicazione dell'istituto Europeo di Design (Cagliari - sede Ied - viale Trento 39 - Villa Satta - ore 10) - Riunione della commissione d'inchiesta del Consiglio regionale sulla macnata applicazione delle leggi regionali, con all'ordine del giorno le modalita' di ripetizione delle somme indebitamente trattenute del Master and back e del bando giovani ricercatori e la programmazione dell'attivita' (Cagliari - Consiglio regionale - via Roma 25 - ore 10) - Seminario informativo sul bando che promuove la creazione d'impresa e il lavoro autonomo per le donne promosso dal Comune di Santu Lussurgiu (Santu Lussurgiu - sala Monte Granatico - via Tribuna - ore 10.30) - Conferenza stampa del corpo forestale sugli esiti delle attivita' di lotta agli incendi e di indagini sui presunti responsabili (Cagliari - Corpo forestale - via Biasi 9 - ore 10.45) - Gli assessori alla Programmazione e alla Pubblica Istruzione del Comune di Nuoro presentano alla stampa la "Notte dei ricercatori" in programma il 23 settembre (Nuoro - sala di rappresentanza - Comune - ore 11) - Conferenza stampa della compagnia teatrale Lucidosottile per presentare il video "Bungabungamix" e alcuni dettagli dello spettacolo "Holy peep show" (Cagliari - Liceo Artisticopiazza Dettori 9 - ore 11) - Proseguono i lavori del Consiglio regionale con l'esame della proposta di legge sulla riduzione dei consiglieri (Cagliari - aula Consiglio regionale - via Roma, 25 - ore 12) - L'assessore regionale all'agricoltura Oscar Cherchi e il direttore generale dell'agenzia Laore, Antonello Usai, illustrano alla stampa il dossier con i dati sul comparto ovicaprino (Cagliari - sala biblioteca - assessorato regionale all'agricoltura - via Pessagno 4 - ore 12) - Prosegue la Festa nazionale democratica dell'universita' e della Ricerca organizzata dal Dipartimento e dal Forum nazionale Universita' e ricerca del Partito Democratico. In programma l'incontro "Divulgare la cultura scientifica"", i dibattiti "L'universita' e la ricerca, tra scienza e cultura" e "Le basi per la crescita: formare le persone, fare impresa" con la partecipazione di Matteo Colaninno; l'incontro con Vannino Chiti autore di "Religioni e politica nel mondo globale. Le ragioni di un dialogo"; il concerto dei Korakhane' (Cagliari - centro culturale Exma' - via San Lucifero 71 - ore 16; ore 18; ore 19; ore 21 e ore 22) - Prosegue il ciclo di seminari promosso dall'assessorato alle Politiche del Lavoro della provincia di Cagliari per illustrare il bando regionale "Impresa Donna - Sviluppo dell'imprenditoria femminile" (Quartu - sala Michelangelo Pira - via Brigata Sassari - ore 16.30) - Il nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Cagliari, Davide Angrisani, incontra i giornalisti in occasione del suo insediamento (Cagliari - sede comando provinciale Carabinieri - via Nuoro - ore 17) - Cerimonia di conferimento dell'onorificenza pontificia di nomina a Cappellano di sua Santita' a don Gian Franco Saba, rettore del Pontificio Seminario regionale sardo (Cagliari - Cappella del Pontificio seminario regionale - via Monsignor Parraguez 19 - ore 18) 4
5 PROVINCIA CAGLIARI: CONSIGLIO, VIA LIBERA A 2 VARIAZIONI BILANCIO (AGI) - Cagliari, 20 set. - Il Consiglio provinciale di Cagliari, nell'ultima seduta, ha dato il via libera, con l'astensione dell'opposizione, a un debito fuori bilancio illustrato dall'assessore alla Viabilita', Paolo Mureddu, e a una variazione al bilancio di previsione, illustrata dal presidente della commissione Bilancio, Sandro Serreli, che permette di incassare 15 mila euro dalla Regione Sardegna per l'avvio di uno studio finalizzato al controllo delle specie aliene e invasive (nutrie e cornacchie). Unanimita' di consensi per un'altra variazione di bilancio che incrementa di 6.750,00 euro l'intervento di spesa in conto capitale per l'acquisizione di beni mobili, macchine e attrezzature tecnico scientifiche del settore antinsetti. (AGI) Red/Cog 5
6 Pag. 17 Provincia Polo finanziario, allarme del Pdl Alessandro Sorgia (Pdl) contro lo smembramento del polo finanziario di via Pintus. «Dopo il trasferimento dell'agenzia del territorio - ha detto nell'ultima seduta del Consiglio Provinciale - tutti gli uffici finanziari rischiano ora di essere spostati da via Pintus a via Jenner. Finora questa battaglia - ha proseguito - è caduta nel vuoto. Avevo anche proposto di incrementare i servizi offerti dal polo finanziario di via Pintus, e la Provincia aveva ipotizzato il ricorso alle vie legali. Quali iniziative sono state portate avanti?» «Il trasferimento non nasce oggi - ha risposto l'assessore alla Programmazione Lorenzo Cozzolino - ma è il risultato di decisioni prese a suo tempo. Noi stiamo interrogando il nostro ufficio legale per muoverci nel modo più opportuno». 6
7 Pag. 20 Previsti finanziamenti aggiuntivi per la Provincia, che dovrebbe occuparsi di tutti gli interventi Lotta ai ratti, arrivano altri soldi Tolu: «La Regione dia tempi certi, altrimenti non possiamo fare nulla» Svolta sulla questione delle derattizzazioni in città. La lotta ai topi, che si è fermata per più di un anno perchè nessuno era in grado di stabilire chi aveva la competenza per effettuare questo tipo di interventi, riprenderà a breve. O almeno dovrebbe, visto che la Provincia, ente a cui è affidato il compito di effettuare le derattizzazioni, per adesso rimane in attesa. RIUNIONE Giovedì scorso, all'assessorato regionale alla Sanità, si è tenuta la conferenza di servizi con assessorato regionale all'ambiente e rappresentanti delle Province per affrontare il problema della presenza di ratti in diverse zone di Cagliari e in altre città sarde. Durante la riunione è stata concordata la predisposizione di una delibera di Giunta per gestire la fase di transizione in attesa della modifica della legge regionale 21/1999, con l'obiettivo di includere anche interventi in materia di derattizzazione. Nel frattempo le Province potranno continuare a effettuare tutti gli interventi necessari, mentre l'assessorato regionale all'ambiente si è impegnato a reperire fondi aggiuntivi per la loro copertura finanziaria. LA PROVINCIA «Noi - dice l'assessore provinciale all'ambiente, Ignazio Tolu - non faremo nulla che non sia di nostra competenza se non ci verranno dati fondi aggiuntivi». Tolu fa presente che per l'attività di disinfestazione la Provincia ha subito ingenti tagli ai fondi che percepisce ogni anno: «Prima prendevamo circa due milioni, nel 2011 arriveranno dalla Regione 400 mila euro in meno. Da questo si capisce che noi, con i nostri soldi, non possiamo fare alcun tipo di intervento aggiuntivo. Possiamo occuparci delle derattizzazioni solo nel caso arrivino altri finanziamenti, e vogliamo avere anche la certezza su quando arriveranno». L'OPPOSIZIONE È stanco di aspettare Alessandro Sorgia, consigliere provinciale del Pdl: «In attesa di definire le competenze in materia, i cittadini vogliono che il problema sia risolto. La città è invasa dai topi, e la Provincia, l'unico ente che ha gli strumenti e le conoscenze per occuparsi di questo problema, deve intervenire. Se si continua così - conclude il rappresentante del Pdl - c'è il serio rischio che si arrivi a un'emergenza igienico-sanitaria». (p.c.c.) Centro Allarme ratti in via Sonnino Protestano i residenti Il problema dei ratti sembra non essere circoscritto solo ad alcuni quartieri della città. Ne sanno qualcosa i residenti e i commercianti di via XX settembre, che con questi animali devono farci i conti ogni giorno. Sotto accusa un vasto cortile, utilizzato da decine di stabili tra via XX settembre appunto e via Sonnino (compreso quello dove si trovano gli uffici della Corte dei Conti), ed è lì che i ratti hanno trovato dimora. «Abbiamo provato a chiamare il Comune ma ci hanno spiegato che non è compito loro intervenire dato che si tratta di un'area privata», racconta Carla Cardia, che gestisce un negozio di abbigliamento, «la questione è però che tutta la zona vive nella sporcizia: questo è affare sicuramente loro e così è impossibile continuare a lavorare». ( d. g. ) 7
8 Pag. 5 Consiglio, gelo sui tagli In Aula la proposta di legge per la riduzione degli onorevoli da 80 a 50 ma da più parti si chiedono emendamenti sostanziali In teoria sono tutti d'accordo (il via libera in commissione è arrivato quasi all'unanimità), in realtà questa proposta di legge non piace a nessuno. Il piano di riduzione dei consiglieri - dovrebbero passare da 80 a 50 - arriva in Aula a tempo di record ma riceve un'accoglienza tiepida, per non dire gelida. Su molti punti non c'è chiarezza, in primis sulla riforma della legge elettorale e sulla rappresentanza dei diversi territori dell'isola. A FATICA Il testo è arrivato ieri sui banchi di via Roma quasi in extremis perché la conferenza dei capigruppo stava per rimandarlo in commissione Autonomia. Si è deciso così di aprire la discussione generale spostando il voto alla settimana prossima. È lo stesso presidente della commissione (e relatore in Aula) Pietro Pittalis ad ammettere che «questa non è la madre di tutte le riforme» ma «consentirà di rinnovare lo Statuto» e di portare verso «la riforma tutta sarda della legge elettorale». In ogni caso «la normativa servirà a «dare un segnale forte sulla riduzione dei costi della politica». GLI EMENDAMENTI Francesca Barracciu (Pd) ha presentato due emendamenti (firmati anche da Marco Meloni) per puntare verso la modifica della legge elettorale. Si chiedono norme per la parità di genere (la doppia preferenza) e la rappresentanza dei territori: «La riduzione a 50 consiglieri segregherà definitivamente la rappresentanza delle donne, così come quella dei territori più marginali». Dall'Mpa Franco Cuccureddu (l'unico che non aveva votato a favore della legge in commissione) fa sapere che «la riduzione dei consiglieri va bene solo se collegata alle rivendicazioni vitali per la Sardegna». Da qui i quattro emendamenti che introducono la continuità territoriale, il patto di stabilità, le entrate fiscali e la revisione dello Statuto. IL DIBATTITO Per Paolo Maninchedda (Psd'Az) «questa legge è un gravissimo errore politico. Errore nel merito e nella forma, una testimonianza di minorità culturale rispetto alle pretese dello Stato». Gianvalerio Sanna (Pd) si dice disponibile davanti «a interventi più complessi e condivisi, come la discussione della legge elettorale e della legge statutaria», mentre «sono inaccettabili i comportamenti poco credibili o populisti». Il collega Tarcisio Agus, vicepresidente della commissione Autonomia, chiede «un contesto più generale» per le riforme, «con la legge elettorale e quella statutaria». Nanni Campus (Pdl) parla di «riforma insufficiente ma necessaria» perché «i consiglieri regionali sono troppi». Serve poi «una legge elettorale che garantisca la rappresentanza politica e territoriale». Roberto Capelli (Api), pur riconoscendo «la necessità, l'utilità e l'urgenza» della legge, ritiene che il Consiglio stia dando «una risposta demagogica e populista» solo perché spinto dalla piazza. Radouan Ben Amara (Comunisti) definisce giusto il taglio dei costi della politica, «ma se avviene senza penalizzare la democrazia, le aree della Sardegna meno abitate, i piccoli partiti». Per Efisio Planetta (Psd'Az) la proposta di legge è «autolesionista e compiacente verso lo Stato italiano» e «verso il «Governo di turno che chiede di rimediare a una bancarotta sulla quale la Sardegna non ha responsabilità». Giulio Zasso 8
9 pag. 4 Con il Ppr rispuntano le deroghe Venerdì la delibera della giunta ma il Consiglio non è stato informato ALFREDO FRANCHINI CAGLIARI. Il Ppr che la Giunta regionale si appresta ad approvare è dimezzato nel numero degli articoli rispetto al precedente: 76 articoli in tutto per stabilire i principi e soprattutto l articolazione. Il presidente Cappellacci ha sempre ritenuto, a partire dalla campagna elettorale, che i vincoli fissati dalla giunta Soru fossero eccessivi, da qui la revisione attuata però nel totale silenzio: «Alla commissione del Consiglio regionale non è arrivato nulla», afferma Chicco Porcu (Pd). E ieri in Consiglio si alimentava il mistero di un documento che nessuno aveva visto; Rassu e Cappellacci, in realtà, ne avevano parlato al gruppo Pdl ma i consiglieri non conoscevano il dettaglio del piano. Il Ppr dovrebbe essere illustrato dall assessore Rassu nella seduta della Giunta di dopodomani. La Nuova è in grado di anticiparlo: dei 76 articoli, i primi 15 stabiliscono i principi generali e l articolazione dell assetto paesaggistico. Un altro gruppo di articoli affronta l assetto storico culturale e quello insediativo. Per la Giunta tutte le novità si basano su leggi esistenti e per questo non sarebbe stato coinvolto il Consiglio regionale. Con la semplificazione della legge viene soppresso l istituto dell Intesa ritenuta discrezionale. Vediamo i punti principali della disciplina transitoria. Siamo all articolo 59 e si prevede che «negli ambiti di paesaggio costieri sono realizzabili interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, consolidamento statico, restauro e risanamento conservativo. Volumi tecnici di modesta entità, per un massimo del 25% dell esistente, strettamente necessari e funzionali alla gestione tecnico operativa delle strutture esistenti». Cade l intesa ma le deroghe sono ampiamente presenti. Per esempio, per la riqualificazione delle strutture turistiche anche nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia possono essere autorizzati, in deroga agli strumenti urbanistici, interventi di ristrutturazione e rinnovamento. «Eventuali incrementi volumetri», si legge nel Ppr, «non possono comunque superare il 25% dei volumi a condizione che realizzino concreti obiettivi di qualità paesaggistico artchitettonica». Nella fascia dei 300 metri, invece, è vietata la realizzazione di linee elettriche e dell eolico. Un altra novità riguarda la possibilità di costruire in campagna. In questo caso il Ppr si rifà a una serie di leggi con l intento di ridurre la distanza prevista dal vecchio piano - riferendosi all agro nelle vicinanze del mare - ma allo stesso tempo riduce la volumetria possibile. In compenso, però, per i manufatti già esistenti e non più necessari alla conduzione agricola, il piano urbanistico consente la modifica di destinazione d uso senza incrementi volumetrici. IL DIBATTITO Pronto il piano-casa due CAGLIARI. Se il Ppr è sconosciuto per il Consiglio regionale, in aula sta per approdare il nuovo piano casa. L argomento è già inserito all ordine del giorno dei lavori di questa tornata; il piano «a sostegno dell economia mediante il rilancio del settore edilizio» verrà discusso dopo la riduzione del numero dei consiglieri regionali, (la discussione s è iniziata ieri). La commissione Urbanistica, presieduta da Matteo Sanna, ha modificato l ultimo piano prorogando di un anno la possibilità di effettuare interventi nel settore edilizio. Interventi che devono essere realizzati entro un anno e mezzo dalla data della comunicazione di inizio attività. Il testo della proposta di legge è stato approvato in commissione con i soli voti della maggioranza di centrodestra, il centrosinistra si è espresso in senso contrario. «Tra gli elementi qualificanti», a giudizio di Matteo Sanna (Udc-Fli), «si fa chiarezza sull agro dando la possibilità di realizzare immobili per residenza in un ettaro, inoltre non sarà più necessaria la verifica di coerenza in caso di lottizzazioni già avviate per il 70%». La commissione ha anche introdotto un anorma sull utilizzo dei seminterrati, riproponendo di fatto una disposizione che era già stata inserita dalla stessa legge. Relatore di maggioranza sarà Matteo Sanna mentre per la minoranza la relazione sarà svolta da Luigi Lotto (Pd). 9
10 Pag. 5 Le segnala l'ordine dei giornalisti. La Regione: andiamo avanti «Ppr, anomalie nelle pagine sui giornali» Alcune «anomalie» sono state rilevate dall'ordine dei giornalisti della Sardegna in merito alla pubblicità istituzionale della Regione sulle modifiche al Piano paesaggistico regionale, oggetto di due pagine a pagamento pubblicate nei giorni scorsi su alcuni quotidiani sardi. L'Ordine evidenza che «le pagine pubblicate a pagamento sui due più diffusi quotidiani sardi hanno esplicitamente preso spunto, contestandoli, da servizi e commenti della stampa isolana e sono state presentate, di fatto, come una vera e propria replica». Ricordando le norme sull'esercizio di replica previsto dalla legge, l'odg sostiene che il diritto di controreplica, con la «comoda scorciatoia della pubblicità istituzionale», verrebbe negato al giornalista. Inoltre le due pagine della Regione avrebbero il «carattere del messaggio politico» e non sarebbero state utilizzate «come canale di comunicazione tecnica e neutrale verso i cittadini e nel loro esclusivo interesse». Rilevando che le pagine a pagamento che non sono state offerte a tutti i quotidiani sardi, l'ordine esprime «l'auspicio che, per la pubblicità istituzionale, la Regione si doti di regole trasparenti e condivise che non turbino l'indispensabile pluralismo editoriale». AVANTI COSÌ La Giunta va avanti con la pubblicità istituzionale per spiegare a pagamento il perché delle modifiche che si appresta ad apportare al Ppr. ) «Sia il materiale pubblicato (le due uscite di Domande&Risposte ) sia quello in corso di pubblicazione è conforme ai canoni della comunicazione istituzionale». La Regione comunica che c'è stata una verifica sui contenuti delle pagine da parte della Direzione del servizio Trasparenza e comunicazione, controllo che rientra «nella dovuta ordinaria attività istruttoria interna, effettuata nello spirito di leale e totale collaborazione tra parte amministrativa e parte politica al fine di condividere un testo». Il centrosinistra ha presentato una mozione (verrà discussa in Aula domani) sull'uso delle risorse pubbliche per la pubblicità istituzionale, annunciando anche una segnalazione alla Corte dei Conti. 10
11 Pag. 5 Il confronto nel Pdl sardo Nizzi a Cappellacci: torna nel partito, lavoriamo insieme o Arriva il momento dell'abbraccio. Della mano tesa verso il rivale. Nel Pdl non poteva continuare così, gli stracci sono volati per settimane senza arrivare a un minimo segnale di ricomposizione fra il leader del partito, Settimo Nizzi, e l'ex tesserato che guida la maggioranza, Ugo Cappellacci. Nel frattempo, ci sarebbe una regione da governare e rilanciare con proposte di peso. Nel Pdl c'è chi fa il primo passo: il deputato che coordina il partito - Nizzi - chiede al governatore di tornare nei ranghi, rimettersi a fare politica insieme e dimenticare questo periodo. Solo dall'unità del partito, dice Nizzi, «possono venire i risultati». Onorevole, allora c'è spazio per ricomporre questa spaccatura? «Non c'è una spaccatura. In maniera molto serena ho detto più volte al presidente di rivedere la sua posizione. Già all'indomani della sua scelta di lasciare il partito, avevamo chiesto in tanti che ci ripensasse. Dobbiamo lavorare tutti assieme, la sua azione politica non può e non deve procedere su altri percorsi rispetto a quella del partito». Che messaggio lanciate al presidente della Regione? «Un messaggio chiaro: torni nel partito, riprenda a dialogare con tutti. Il Pdl non può avere due linee politiche, due diverse concezioni su come affrontare le diverse emergenze della Sardegna». Continua a circolare, insistente, la voce di alleanze vere o presunte del governatore con altri partiti o leader politici. Questo disturba il Pdl? «In verità, non ne abbiamo parlato nel corso del coordinamento regionale. Io non so se ci sia o meno un movimento parallelo al Pdl, non mi risulta peraltro. Abbiamo preferito affrontare in maniera approfondita i problemi seri che attanagliano la Regione, abbiamo pensato al partito, a lavorare per il futuro. Non ci siamo soffermati a parlare di frivolezze». Il Pdl deve sostenere la Giunta, ma il leader si è chiamato fuori. La chiave è solo questa? «In estrema sintesi, sì. Stiamo facendo di tutto, con il partito, per provare a cambiare questa situazione». Il presidente Cappellacci si aggrappa a una motivazione apparentemente inattaccabile per la sua auto sospensione: troppi i problemi irrisolti della Sardegna. «A me risulta che tutti i parlamentari stiano lavorando per affrontare questi problemi, con risultati importanti come il Piano del Sud, fra gli altri. Lui può battere tutti i tasti che crede, ma se li battessimo tutti insieme, quei tasti, certamente potremmo arrivare a soluzioni migliori e più veloci». Il suo appello all'unità del Pdl è una iniziativa personale o dietro c'è anche il partito? «La volontà del partito è quella di non alimentare le polemiche, ma di tenere forte e unita la nostra rappresentanza politica. Al coordinamento di lunedì era presente l'80 per cento dei convocati, tutti aspettano che il presidente Cappellacci torni a lavorare nel partito». Voi avete sotterrato l'ascia, lui dovrebbe fare un passo indietro importante. «Le battaglie non si combattono dall'esterno, meglio all'interno. Adesso è meglio che Cappellacci rientri, soluzione che non sminuirebbe certo la sua figura e le sue scelte: condividere un percorso è una forza». Il segretario Alfano cosa pensa di questo pasticcio sardo? «C'è massima sintonia col partito nell'isola, entro i primi giorni di ottobre sarà a Cagliari. Allora ci sarà modo di discutere». Enrico Pilia 11
12 Pag. 9 «L'Italia si sta risvegliando» Anna Finocchiaro: presto finirà l'incubo Berlusconi «Né pessimista né avvilita», dice di sé Anna Finocchiaro presentandosi alla Festa democratica di Cagliari, «perché l'italia ormai si è risvegliata. L'incubo Berlusconi finirà». All'Exmà per battezzare l'avvio della manifestazione, il capogruppo Pd al Senato confida la sua fiducia nelle potenzialità del Paese: il nodo che le strozza è Silvio Berlusconi (definito, con sprezzante ironia, «un nano della politica»), col suo governo. «Ogni giorno che resta è peggio», ragiona Finocchiaro dopo che Standard & Poor's ha declassato il debito italiano: «Non solo per l'azione del governo, ma per la sua stessa permanenza. Il giudizio delle agenzie di rating è tranchant». Colpa dei media e delle opposizioni, dice il premier. «Le sue opinioni ormai sono, a essere buoni, disancorate dalla realtà. Ma mi impressiona che i suoi non vedano come, nel suo egoismo ossessivo, Berlusconi trascini a una sorte nera l'italia, il Pdl e i suoi stessi dirigenti». Se conserva una maggioranza parlamentare, si va avanti fino al «Avanti, dice lei? Io dico indietro. Anzi, precipiteremo. A meno che non sorga un'altra consapevolezza». Lui non si farà da parte. «Si faceva da parte persino Andreotti... Qualcuno dica a Berlusconi che esistono risorse istituzionali che possono guidare il Paese». Dareste via libera a un altro premier di centrodestra? «La priorità è che si levi da mezzo Berlusconi. Il dopo, si vedrà. Di sicuro, il Pd è ormai il primo partito e non teme le elezioni». Neanche con l'attuale legge elettorale? «Quella va cambiata. La maggioranza ricordi che, se no, si vota col Mattarellum». Sicura che il referendum si faccia e centri il quorum? «Le firme ci sono quasi. E il quorum non mi preoccupa. Berlusconi non si rende conto che la gente si è svegliata. L'Italia s'è desta». Però sul referendum non è chiaro se il Pd sia a favore. «La nostra proposta di legge è per il doppio turno: il Mattarellum porta ad alleanze troppo eterogenee e poco coese. Ma sempre meglio del Porcellum». Teme che il Pdl corteggi l'udc col proporzionale? «Ci provano. Ma Casini li ha già gelati. L'Udc però ha la responsabilità di essere chiara davanti al Paese». Invitando l'udc a scegliere da che parte stare, non la spingerà verso Berlusconi? «La nostra analisi sull'italia coincide con quelle dell'udc. E in questa fase non è più tempo di terzismi». Come può stare Casini in un'alleanza Pd-Sel-Idv? «A problemi straordinari, soluzioni straordinarie. Il Pd è al centro del sistema: senza, nessuno farà niente. Cerchiamo alleanze sui programmi: neppure imponiamo il leader, accettiamo le primarie. Più di così...» Ma siete, anche in Sardegna, un partito litigioso. «C'è compiacimento nel raccontare come insanabili i conflitti. Decidiamo quasi tutto all'unanimità: si dibatte sulle alleanze, ma in un grande partito, l'unico non leaderistico, ci sono necessariamente più opinioni». Dove sono le vostre idee per rilanciare l'economia? 12
13 «Tradotte da tempo in proposte di legge per liberalizzazioni vere, e una revisione della spesa che faccia scelte, tutelando università, ricerca, formazione». Obama tasserà di più i ricchi: strada obbligata anche per un Pd di governo? «Noi contestiamo una manovra che fa pagare sempre i soliti, e parliamo di patrimoniale immobiliare. Chi ha di più, contribuisca di più». Caso Penati: quanto può fare male al Pd? «Tanto. Perciò siamo molto rigorosi. Il nostro codice etico sarà più rigido. Con un Parlamento bloccato dalle leggi-salvacondotto per Berlusconi, noi non gridiamo al complotto e chiediamo di non interferire coi giudici». Non servirebbe una riforma della giustizia e un limite alle intercettazioni? «La riforma sì, ma non per tagliare le unghie ai giudici e salvare Berlusconi. Sulle intercettazioni, non si pubblichi ciò che è ancora segreto e non utile ai processi: ma senza limitare un decisivo mezzo d'indagine». Alle Politiche saprete rinnovare davvero la squadra? «Ancora? C'è una segreteria con età media di 35 anni, quarantenni come Zingaretti e Renzi, lo stesso Zedda a Cagliari esce dalle primarie volute da noi. E ancora ci si chiede di rinnovare». Giuseppe Meloni Calendario Cinque giorni di dibattito su università e conoscenza «Berlusconi lascerà un Paese da ricostruire dalle fondamenta. E tra queste ci sono l'università, la ricerca, la conoscenza, che il premier e la Gelmini hanno umiliato». Marco Meloni, consigliere regionale del Pd e responsabile nazionale del partito per la ricerca, racchiude in queste parole il senso della festa nazionale sull'università (da ieri a sabato 24 all'exmà di Cagliari). Con lui, a presentare la manifestazione, Maria Chiara Carrozza e Micaela Morelli, presidenti rispettivamente dei forum nazionali e regionali sulla ricerca. Tra i saluti inaugurali, anche quello del sindaco di Cagliari Massimo Zedda. «La folla di stasera - commenta Franco Marras, coordinatore della segreteria regionale - dimostra che il Pd ha idee per il governo della Sardegna, e donne e uomini per realizzarle». Tra gli appuntamenti di stasera, un dibattito su crescita e impresa: interviene in videoconferenza Matteo Colaninno. 13
14 Pag. 9 TISCALI. I sindacati riescono a evitare l'utilizzo della Cassa integrazione In arrivo contratti di solidarietà Tiscali accetta la proposta dei sindacati di attivare i contratti di solidarietà al posto della cassa integrazione e Renato Soru si dice «disponibile a definire un piano industriale per rilanciare l'azienda, integrando fisso, mobile, internet, larga banda, portale, innovazione e ricerca». L'INCONTRO Lo rendono noto i sindacati al termine di un incontro con i vertici di Sa Illetta. La compagnia cagliartana, giovedì scorso, ha annunciato 130 esuberi e la necessità di risparmi per 7 milioni sulla forza lavoro. I rappresentanti dei lavoratori e l'azienda si incontreranno di nuovo nei prossimi giorni per definire l'applicazione della solidarietà nei vari settori. I COMMENTI «La maggiore solidarietà in linea di massima dovrebbe interessare staff, It per oltre il 20%, la rete per il 20% e il customer care per circa il 7%», spiega Mauro Dessì della segreteria provinciale della Fistel Cisl, mentre la cassa integrazione dovrebbe comunque riguardare circa 15 quadri. «Nonostante il momento particolarmente difficile attraversato dai lavoratori di Tiscali», commenta Roberto Camarra, segretario della Slc Cgil di Cagliari, «registriamo che sulle dichiarazioni di principio l'azienda si è resa disponibile al confronto e, pur con la necessaria cautela e in attesa di verificare lo sviluppo del piano industriale, esprimiamo soddisfazione per l'andamento dell'incontro, ribadendo che i sacrifici dovranno essere equamente distribuiti a partire da un approfondimento sulle figure apicali, con un'ulteriore verifica sulla dirigenza». LE PERPLESSITÀ Preoccupazioni e dubbi invece per Tonino Ortega, leader regionale della Uilcom: «Indicandoci i settori interessati dalla solidarietà e le relative percentuali, mi sembra che Renato Soru voglia chiudere la partita troppo in fretta», lamenta il sindacalista della Uilcom. «Noi vorremmo entrare nel dettaglio avendo a disposizione una mappatura dell'azienda per vedere, ad esempio, se è possibile attivare una mobilità interna fra le varie divisioni. Insomma», aggiunge Ortega, «vorremmo essere coinvolti in un percorso aziendale condiviso». Ma non solo. Il segretario regionale della Uilcom chiede chiarimenti sul piano. «Più che altro li chiederà il ministero nel momento di attivare la cassa integrazione e i contratti di solidarietà», puntualizza Ortega. «Quello che ci preme sapere è quanto Tiscali spenderà per il suo rilancio». Lanfranco Olivieri Sinistra critica «Soru si deve dimettere dal Consiglio regionale» Sinistra critica sarda esprime solidarietà ai lavoratori di Tiscali in esubero. «Centotrenta persone che stanno alla base della crescita e dello sviluppo dell'azienda e che ora l'ad di Tiscali ha pensato di mettere da parte, in cassa integrazione guadagni a zero ore, senza troppa diplomazia. La crisi come sempre è fatta pagare ai lavoratori - denuncia Sinistra critica - anche l'eventuale apertura ai contratti di solidarietà comporterebbe comunque una riduzione dello stipendio. Non esistono padroni di sinistra, e la vertenza Tiscali ne è la conferma. Chiediamo che i costi della crisi e dei ritardi di programmazione siano pagati dal vertice dell'azienda, a partire da Soru». Inoltre «la recente richiesta della Guardia di Finanzia alla Procura di sequestrare beni per 10 milioni di euro con l'accusa all'a.d. di Tiscali di evasione fiscale per una tale somma, ci spinge a chiedere a Soru, consigliere regionale PD con una altissima percentuale di assenze dai lavori, di dimettersi dal Consiglio e di devolvere le somme percepite dal 2009 ad oggi a un fondo di solidarietà per i lavoratori Tiscali». 14
15 pag. 23 «Vogliamo un piano industriale» La Regione detta le condizioni per garantire i debiti con le banche CAGLIARI. Niente commissariamente, per il momento. La Regione è pronta a fare la sua parte per aiutare l Ente Lirico a uscire dal tunnel dei debiti, facendosi garante verso le banche per la sua ridiscussione. Ma in cambio vuole delle garanzie: chiede la presentazione di un piano industriale, ovvero un quadro esatto della situazione e dei programmi per il futuro. Questo è il principale risultato dell incontro che si è tenuto ieri sera tra il sindaco Massimo Zedda (che è anche il presidente della Fondazione dell Ente lirico), l assessore regionale della Cultura Sergio Milia e il soprintendente Gennaro Di Benedetto. Al vertice, tenuto nell assessorato regionale, hanno partecipato anche diversi componenti del Cda dell Ente e il direttore generale della presidenza della Regione Gabriella Manca, al posto del governatore Ugo Cappellacci, assente perchè a Roma per le vertenze Keller ed Eurollumina. «Ci troviamo di fronte a una situazione debitoria importante - ha sottolineato l assessore Milia - per questo stiamo chiedendo di disegnare un percorso che possa arrivare a una soluzione dei problemi. La Regione è molto vicina all Ente Lirico e anche quest anno abbiamo dato dieci milioni. E messo in campo altri cinque milioni per una collaborazione con il teatro De Carolis di Sassari». Il sindaco Zedda aveva chiesto alla Regione di intervenire con gli istituti di credito visto che la struttura del teatro lirico non può essere impegnata in quanto bene inalienabile del Comune. L assessore Milia ha illustrato anche quali dovranno essere le principali caratteristiche del piano industriale: «Chiediamo che sia intrapreso un percorso condiviso al massimo anche con le componenti della Fondazione, le parti sociali e le maestranze». I sindacati da parte loro hanno chiesto più volte che il consiglio d amministrazione dell ente non rinnovi il mandato al soprintendente. Durante la mattinata di ieri Di Benedetto, alla domanda se avesse un piano industriale, aveva risposto che prima voleva avere certezza nelle risorse. E precisato che le attuali disponibilità sono sufficienti sino a novembre. Il quadro è molto critico. L assessore Milia si è impegnato a portare in Giunta e in Consiglio la richiesta di impegno della Regione. Per il momento si è trattato di un incontro interlocutorio. E altri vertici vi saranno nei prossimi giorni. Sul piatto della bilancia c è una situazione debitoria di ventuno milioni più altri quattro relativi al Tfr, il trattamento di fine rapporto dei dipendenti. Ma l aspetto più critico riguarda le ingiunzioni di pagamento provenienti dai fornitori e dal set che non sono pagati dal 2009, per una cifra di circa quattro milioni e mezzo. In un precedente incontro con la Regione il sindaco Zedda era riuscito a ottenere garanzie per gli stipendi, ma col passare del tempo la situazione si aggrava. Complessivamente il bilancio 2010 racconta di un teatro lirico con venticinque milioni di euro di debiti, comprensivi del milione e duecentomila euro di disavanzo dello stesso anno. Anche se non tutti sono debiti legati alle banche e anche se si tratta di una situazione maturata con gli anni, la situazione richiede dei correttivi celeri. Mentre di Di Benedetto ha affermato ieri che quest anno l ente sarà in pareggio. Il rischio del commissariamento è legato principalmente alle ingiunzioni, qualora queste non venissero pagate. Poi c è pure il problema del parco della musica che richiede risorse adeguate. In questo momento è del tutto inutilizato. Ieri sera, a margine dell incontro sull ente lirico si è parlato anche del campus universitario. In particolare il presidente dell Ersu Daniela Noli ha invitato al prossimo consiglio d amministrazione sia il Comune e la Regione per poter così cantierare la realizzazione dei primi 240 posti letto ed evitare la perdita del finanziamento. (r.p.) 15
16 Pag. 19 Debiti e garanzie: incontro interlocutorio tra cda e assessore alla Cultura Lirico, la Regione dice «ni» Aiuti possibili, ma serve un piano e tagli ai costi Vedi la foto La Regione è disponibile ad aiutare il Teatro lirico, ma prima occorre un piano industriale che contenga anche una riduzione delle spese, in particolare quelle del personale. La riunione di ieri tra rappresentanti di viale Trento e di via Sant'Alenixedda ha rappresentato un passaggio interlocutorio ed ha confermato che da qui alla fine dell'anno si apre una fase delicata di confronto sindacale per scongiurare il commissariamento. DEBITO RECORD Il Lirico, come è noto, ha un problema su tutti: un passivo patrimoniale, compreso tra 19 e 20 milioni di euro, cinque dei quali di debiti con i fornitori (che hanno già prodotto numerosi decreti ingiuntivi). Per poter ricominciare a fare una programmazione degna della tradizione del teatro occorre pagare i debiti. Ma oggi molti dei soldi che entrano, circa 24 milioni in tutto, vengono utilizzati per tamponare le falle e pagare il personale (236 dipendenti a tempo indeterminato, 304 con i precari). RICONTRATTARE I MUTUI L'unica via d'uscita è ricontrattare i mutui (in scadenza al 2015) e dilazionare il pagamento in vent'anni. Per dire sì le banche chiedono che le rate (tra 1,2 e 1,3 milioni di euro all'anno) vengano pagate. Ma la Fondazione del teatro lirico non ha garanzie reali da produrre. Ed è qui che deve entrare in campo la Regione. Come? Assicurando, ad esempio, che se la Fondazione non onora le scadenze è la Regione stessa a versare direttamente all'istituto di credito parte del contributo, oggi circa 10 milioni. I COSTI DEL PERSONALE Ed è qui che si innesta il problema del risparmio: il 75% del bilancio del Lirico va via per il personale mentre solo il 5% deriva dalle produzioni. Un rapporto assurdo per qualsiasi azienda, soprattutto se produce cultura. È su questi aspetti che si è concentrata, ieri, l'attenzione delle delegazioni composte, per la Regione, dall'assessore alla Cultura Sergio Milia, dal direttore dell'assessorato Antonio Conti e dal direttore generale della presidenza della Regione Gabriella Massidda e per la Fondazione dal sovrintendente, dal cda (tranne Felicetto Contu) supportato dal direttore amministrativo Pietro Oggianu e dal direttore generale del Comune Cristina Mancini. La Regione chiede un piano preciso, progetti, risparmio e rigore, come del resto ha suggerito la Corte dei conti. Chiede quel piano che finora Gennaro Di Benedetto non ha voluto elaborare perché - ha sempre sostenuto - non sapeva con quali strumenti avrebbe potuto aggredire il debito. VIA ALLA TRATTATIVA Che cosa si farà? «La verità è che se fosse un'azienda privata bisognerebbe licenziare 50 persone», commenta una fonte anonima. Non accadrà. Ma occorrerà ragionare con i sindacati soprattutto sul contratto integrativo. Lunedì si riunirà il consiglio di amministrazione per tracciare le tappe di questo percorso, che si annuncia difficile. Fabio Manca 16
17 pag. 24 «Nuovi tagli ai trasferimenti? Niente tasse locali ma sinergie con l hinterland» Il sindaco Massimo Zedda ha incontrato i sindacati in vista della predisposizione delle dichiarazioni programmatiche CAGLIARI. Niente nuove tasse locali, ha affermato ieri mattina durante l incontro coi sindacati il sindaco Massimo Zedda. In vista delle dichiarazioni programmatiche, il primo cittadino ha predisposto una serie di confronti con le parti sociali, che sono iniziati ieri mattina. L obiettivo del primo cittadino è quello di razionalizzare la spesa con l utilizzo di un numero sempre maggiore di sinergie. Più il sisparmio su tutte le spese considerate superflue che interessano il settore politico. Ma il taglio ai trasferimenti si aggira attonro ai 25 milioni e l impresa di far quadrare il bilancio senza ridurre le spese essenziali non sarà facile. Ieri vi sono stati, in mattinata, gli incontri con il sindacato confederale (Cgil, Cisl e Uil) in mattinata e con le altre sigle sindacali (Cobas, Usb/Rdb, Css e Ugl) nel primo pomeriggio. I problemi sul tappeto sono tanti. «Si tratta di un passaggio importante, questo, in una fase di difficoltà come quella attuale - ha spiegato Zedda - dobbiamo fare i conti con i tagli di una manovra finanziaria che inciderà su Cagliari per circa 25 milioni di euro e con un patto di stabilità che ci impedisce di utilizzare anche le risorse che abbiamo in cassa». In questa situazione, ha detto il sindaco ai rappresentanti sindacali, non è possibile gravare sui cittadini con l aumento delle tasse locali. «Serve invece ragionare su come il Comune possa aiutare gli abitanti e le famiglie», ha continuazto. Per fare bisogna partire da un intervento volto a razionalizzare la spesa con politiche di ssitema che interessino l area vasta. In particoalre tre sono i temi indicati dal primo cittadino e condivisi dai sindacati. In primo luogo il potenziamento del trasporto pubblico che andrebbe a incidere sui costi della benzina e sulle spese di manutenzione per le auto private, soprattutto in un sistema collegato all area vasta. Poi una maggiore attenzione all ambiente: i sindacati hanno ribadito l importanza delle zone lagunari come veicolo per nuove forme di turismo e, in particolare, per il parco del Molentargius, anche la necessità di rilanciare le Saline per la loro valenza economica. E infine la valorizzazione dei servizi a iniziare dalla raccolta differenziata e dalla tassa sui rifiuti, che in città è tra le più alte d Italia, sino al riutilizzo delle acque reflue per tutti quegli usi che non sono alimentari e per cui non è indispensabile l acqua potabile). «Piena la condivisione sui contenuti e sul metodo espressa da tutti i partecipanti al tavolo», ha affermato il sindaco. Gli incontri proseguiranno e si concluderanno entro la settimana. 17
18 MANOVRA: UPI, MOODY'S FA CHIAREZZA SU TAGLIO PROVINCE ROMA (ANSA) - ROMA, 20 SET - "Il giudizio espresso ieri da Moody's sul disegno di legge costituzionale di eliminazione delle Province è chiarissimo: non solo non produce alcun effetto in termini di risparmi di spesa ma anzi apre ad un lungo periodo di incertezze che porterà ad una pericolosa ingovernabilità dei territori". Lo afferma in una nota il presidente dell'upi Giuseppe Castiglione, secondo il quale "il Paese non ne avrà alcun vantaggio anzi, Moody's conferma quello che noi abbiamo sostenuto, si aggiungerà una crisi istituzionale a una crisi economica". L'attuale situazione, osserva ancora il leader delle Province, dimostra "che le riforme spot all'insegna del populismo non portano da nessuna parte, anzi rischiano di peggiorare la capacità del Paese di essere credibile". A fronte di ciò Castiglione ribadisce la richiesta a Governo e Parlamento di "tornare ad affrontare il tema delle riforme istituzionali in maniera organica, con il pieno coinvolgimento e il confronto di Regioni, Province e Comuni, per costruire insieme istituzioni locali in grado di rispondere alle sfide che abbiamo davanti e capaci di contribuire in maniera significativa alla ripresa dell'economia nazionale, come ci chiedono i cittadini e come ci impone la crisi. Scegliere strade diverse, come ci stanno dicendo i maggiori attori economici nazionali e internazionali, può solo portare - conclude il presidente dell'upi - a un grave declino dei sistemi locali, che sono la stessa ossatura dell'economia del Paese". (ANSA). SCUOLA:UPI,INVESTIMENTI SUBITO O SAREMO COSTRETTI A CHIUDERE CASTIGLIONE,PRONTI A RACCOGLIERE PERIZIE E CONSEGNARLE A GOVERNO ROMA (ANSA) - ROMA, 20 SET - "Investimenti subito o saremo costretti a chiudere; in ogni caso siamo pronti a consegnare le perizie al Governo": è quanto fa sapere il presidente dell'unione delle Province d'italia Giuseppe Castiglione commentando le rilevazioni di Cittadinanzattiva sulla situazione delle scuole italiane. "I 5000 edifici scolastici delle Province hanno bisogno di interventi immediati. Non possiamo permetterci di mettere a rischio la salute di 2 milioni e mezzo di ragazzi che hanno il diritto di studiare in aule sicure, accoglienti, moderne e dotate di laboratori e strumenti che permettano loro di acquisire le competenze necessarie per competere con il resto d'europa. Noi per primi abbiamo lanciato l'allarme sulla condizione delle scuole in Italia e se non avremo risposte saremo costretti a chiudere quelle non a norma", afferma Castiglione. "Se si continuerà ad ignorare le nostre richieste e le proposte che abbiamo presentato per rilanciare gli investimenti - avverte il presidente dell'upi - raccoglieremo tutte le perizie che ci verranno consegnate dagli organi di controllo e le consegneremo al Governo". Tra il 2005 e il 2009, aggiunge, le Province hanno investito risorse per l'edilizia scolastica per oltre 7 miliardi di euro. Il 60% è stato destinato agli adeguamenti di legge per la sicurezza scolastica; il 25% circa per interventi edilizi, con nuovi edifici, ristrutturazioni, ampliamenti; il 15% circa è stato usato per l'efficientamento energetico e la diffusione del Wi-Fi nelle scuole. A confronto, nello stesso periodo il Governo ha destinato per questi obiettivi davvero poco, solo 522 milioni di euro. Ma la cosa più importante - conclude - è che sono fermi circa 773 milioni di euro per l'adeguamento e la ristrutturazione del patrimonio scolastico statale messe a disposizione attraverso la riprogrammazione dei fondi Fas, che non sono stati ancora erogati a Comuni e Province". (ANSA). MANOVRA: SAITTA (UPI), GOVERNO SBLOCCHI INVESTIMENTI LOCALI ROMA (ANSA) - ROMA, 20 SET - "Bisogna sbloccare il Patto di stabilità, liberare le risorse ferme nei bilanci di Province e Comuni e fare ripartire gli investimenti, o il Paese non riuscirà a riprendersi". Lo ha sottolineato Antonio Saitta, vicepresidente dell'upi e presidente della Provincia di Torino, intervenendo all'incontro di questa mattina con il segretario del Pd Pierluigi Bersani e i 18
19 rappresentanti dell'anci e delle Regioni sulla situazione economica del Paese. "Non c'é giorno che gli analisti economici nazionali e internazionali - ha ribadito - non segnalino che il problema vero dell'italia è che ci sono gli investimenti degli Enti locali bloccati, e che così si deprime l'economia del Paese. Qualche giorno fa è stata la Corte dei Conti, ieri Moody's: il messaggio è chiarissimo, e si aggiunge alle richieste che Regioni, Province e Comuni continuano a portare al Governo". "Invece di perdere tempo dietro a riforme costituzionali che non servono a nulla se non a peggiorare la governabilità dei territori e svilire il ruolo degli Enti locali, si intervenga subito - ha concluso Saitta - con provvedimenti capaci di dare respiro all'economia. La nostra è una richiesta di buon senso: se si sbloccano almeno il 10% di queste risorse, possiamo fare ripartire gli investimenti".(ansa). MANOVRA: REGIONI, PROVINCE E COMUNI MOBILITATI A PERUGIA VENERDI' 23, SI PARLERA' DI INVESTIMENTI E PATTO STABILITA' ROMA (ANSA) - ROMA, 20 SET - Proseguono le iniziative di mobilitazione unitaria della Conferenza delle Regioni, dell'anci e dell'upi, per contrastare gli effetti della manovra economica sui bilanci delle Autonomie territoriali e riportare al centro della dialettica politica i temi del rilancio dello sviluppo economico, del nuovo patto di stabilità, della tutela delle politiche sociali, della ripresa degli investimenti e della garanzia dei servizi essenziali ai cittadini. Regioni, Province e Comuni hanno quindi indetto una nuova giornata di mobilitazione per venerdì 23 settembre a partire dalle ore 11 a Perugia, nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori, in Piazza 4 Novembre, per ribadire e dare forza alla piattaforma di richieste unitarie presentata al Governo. Al centro del dibattito saranno i temi legati agli interventi per lo sviluppo economico, le richieste di modifica del Patto di stabilità interno, il percorso per il riordino istituzionale nazionale e territoriale. L'incontro sarà aperto dagli indirizzi di saluto dei rappresentanti delle istituzioni locali: la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi e il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali. Seguiranno interventi di rappresentanti della Conferenza delle Regioni, dell'upi e dell'anci. Interverranno, tra gli altri, il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini; il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno; il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli, il sindaco di Bari, Michele Emiliano; il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero; il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi. Le conclusioni saranno affidate al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al presidente dell'upi, Giuseppe Castiglione, e al vice presidente vicario dell'anci, Graziano Delrio. (ANSA). ANSA-FOCUS/ MANOVRA: ENTI LOCALI, SBLOCCARE PATTO STABILITA' FASSINO, TAVOLO SU DECRETO; ROSSI, ARDUA CHIUSURA BILANCIO 2012 (ANSA) - ROMA, 20 SET - Nell'interesse dei servizi ai cittadini la Manovra bis del governo deve essere rivista e corretta ma nel frattempo il governo farebbe bene a riaprire i rubinetti del patto di stabilità per ridare una boccata d'ossigeno ai conti dell'italia: ormai è quasi un leitmotiv il pacchetto di proposte che Comuni, Regioni e Province sottopongono a governo e opposizione per uscire dal pantano in cui, accusano, li avrebbe messi il decreto di agosto dell'esecutivo. Anche in un incontro con il segretario del Pd Pierluigi Bersani, i protagonisti delle politiche territoriali sono tornati a stilare le possibili ricette salva-crisi. Col ritorno di una proposta, avanzata dal sindaco di Torino Piero Fassino, vale a dire l'attivazione di un tavolo tra Governo, Regioni, Comuni e Province per rivedere la Manovra dell'esecutivo. Al termine di un faccia a faccia con il leader del Pd, questa mattina il neo primo cittadino di Torino ha parlato chiaro e ha rilanciato l'idea di un tavolo di concertazione da varare in tempi brevi "per ridefinire il patto di stabilità e correggere le misure più inique contenute nella Manovra bis". Dure anche le Province, secondo le quali "il Paese non riuscirà a riprendersi se non si sblocca il Patto di stabilità, liberando così le risorse ferme nei bilanci di province e Comuni che possono far ripartire gli investimenti". Del resto, ha attaccato il vicepresidente dell'upi e presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, presente all'incontro con Bersani, "non c'é giorno che gli analisti economici nazionali e internazionali non segnalino che il problema vero dell'italia é che ci sono gli investimenti degli Enti locali bloccati e che così si 19
20 deprime l'economia del Paese". E i numeri parlano chiaro: le Province hanno una disponibilità finanziaria per effettuare pagamenti per circa 1,5 miliardi di euro a favore delle imprese fornitrici di beni e servizi, con beneficio immediato sull'economia reale già nel corso degli ultimi mesi del 2011; nel 2012 le risorse "frenate" dal patto di stabilità interno sono pari addirittura a 2,1 miliardi di euro. "Quindi per essere chiari - ha detto Saitta - Milano potrebbe spendere nel milioni di euro e altri 240 milioni nel 2012, Roma ha fermi 50 milioni di euro per il 2011 e 60 milioni per il 2012; Torino ha oltre 41 milioni per il 2011 e altri 150 milioni fermi per il 2012; Napoli ha più di 36 milioni per il 2011 e quasi 68 milioni di euro per il 2012". All'incontro presso la sede del Pd ha partecipato anche il governatore della Toscana Enrico Rossi che più tardi ha ricordato le difficoltà attraversate dalle Regioni per fare il bilancio "Ieri c'ho lavorato tutto il giorno insieme ad assessori e dirigenti e i problemi vi assicuro non mancano". Aggiungendo poi che "la Manovra è fatta per 2/3 di tasse, 1/3 di tagli e neppure 1 euro per lo sviluppo". Sul declassamento dell'italia da parte di S&P il governatore del Veneto Luca Zaia é stato esplicito: "spero che sia giunta l'ora di avere agenzie più autonome e affidabili" ma soprattutto che "gli stati membri della Ue fondino delle loro società di rating". (ANSA). 20
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