TANGENZIALINA, ECCO IL PROGETTO IL PUNTO DI VISTA/1

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1 Il PICCOLO giornale del CREMASCO Direttore responsabile: Sergio Cuti Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19, Cremona Amministrazione e diffusione via S. Bernardo 37/a Cremona tel Direzione e redazione via Tensini Crema tel e fax incomsc@gmail.com Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona Pubblicità: Immagina srl tel direzione@immaginapubblicita.it Aut. del Tribunale di Crema n 165 del 31/05/2012 Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona Numeri Arretrati: ANNO III NUMERO 39 SABATO 18 OTTOBRE ,02 Copia Omaggio Il tracciato della bretella al servizio delle imprese di Crema e Cremosano. Cinque sindaci hanno detto di sì. Si farà? Sel dubbiosa. Risposta di Ancorotti TANGENZIALINA, ECCO IL PROGETTO IL PUNTO DI VISTA/1 La resa dei conti è solo rinviata di Daniele Tarenzi info@tarenzicar.it Se, oltre agli 80 euro in busta paga per alcuni lavoratori dipendenti, c è un impegno su cui Renzi è stato di parola, è la rottamazione dei vertici del Pd. Tutti i dirigenti storici del partito sono stati messi alla porta, sostituiti in blocco dai fedelissimi del premier. Fatto nuovo in questo partito che aveva sempre vissuto all insegna del rinnovamento nella continuità. E la vecchia guardia (vecchia in senso anagrafico e, soprattutto in senso politico) l ha giurata a questo giovanotto proiettato dalle primarie da Firenze a Roma. Qual è il peccato che una parte del Pd - quella più vetero - non perdona a Renzi? La rottamazione? Ma neppure per sogno. Non gli perdona il cambio di passo ideologico perché quel che dice e fa il premier va oltre la tradizione e l identità stessa del maggior partito della sinistra italiana. Lo accusano di leaderismo e personalismo, di aver messo al bando la concertazione con le forze sociali e in particolare con quelle sindacali, di aver costruito intorno alla sua persona un «cerchio magico» venuto, quasi tutto, da Firenze, di ricorrere a raffica al voto di fiducia, di aver sdoganato battaglie care alla destra. E la vecchia nomenclatura ha detto: quel che è troppo è troppo. Aspettavano solo il momento di fargliela pagare al caro Renzi. L'occasione è arrivata nelle settimane scorse: la proposta di riforma del lavoro con l articolo 18 spazzato via. «Renzi come la Thatcher» hanno gridato ricordando le battaglie anti-sindacali dell allora leader britannico. Ma oltre che fare la voce grossa, gli oppositori interni non sono riusciti a combinare altro anche perché, al momento, non se la sentono di aprire una crisi di governo. Nessuna paura, però: a chi piace di più Bersani e D Alema di Renzi, sa che la battaglia con l attuale leader e segretario di partito non finisce qui: la resa dei conti è stata solo rinviata. Non c è bisogno di arti divinatorie nel prevedere che vecchi e nuovi apparatčik del partito si rifaranno vivi. E con intenti non proprio pacifici. «VILLA & BONALDI» VENDUTA QUALE FUTURO DELL'AZIENDA Abbiamo il piacere di annunciare che in data odierna Brembana & Rolle Spa ha perfezionato l acquisizione dell intero capitale sociale di Villa & Bonaldi Spa, azienda basata a Ricengo fondata nel 1906». Questo l annuncio dato, in una nota ufficiale da Alessandro Rolle e Cristiano Villa. La Brembana e Rolle è controllata dal fondo Xenon Private Equity V, con sede legale in Svizzera. «Villa & Bonaldi, con più di 100 dipendenti e oltre 30 milioni di euro di valore della produzione, è attiva nella produzione di scambiatori di calore, colonne e reattori per l Oil & Gas e le industrie di fertilizzanti. Inoltre, grazie al suo know-how specifico e le sue competenze tecnologiche di altissimo livello, Villa & Bonaldi ha ottenuto una posizione di leadership nella fornitura di apparecchiature critiche per gli impianti di ammoniaca e urea essendo oggi una delle pochissime aziende al mondo in possesso delle necessarie qualifiche». «Tramite questa acquisizione Brembana & Rolle costituisce oggi uno dei più grandi gruppi europei del settore, con forte competitività a livello globale, con circa 100 milioni di euro di fatturato e oltre 300 dipendenti nelle tre unità produttive di Valbrembo, Albignasego e Ricengo. Per ottimizzare le proprie potenzialità e valorizzare le proprie caratteristiche, Villa & Bonaldi manterrà un identità e un marchio distinti coordinando comunque le sue attività con quelle della capogruppo a tutti i livelli». «In tale ambito, i fratelli Luciano e Cristiano Villa, che hanno ceduto la loro partecipazione, continueranno a ricoprire la posizione di Amministratori Delegati ed il loro ruolo operativo nella conduzione dell'azienda di Ricengo. Villa & Bonaldi rappresenta per Brembana & Rolle l ideale complemento produttivo e commerciale, consentendole di rafforzare la posizione di leadership ampliando la gamma di prodotti a nuovi settori strategici e sviluppando significative sinergie commerciali alla luce della rispettiva complementarietà geografica» «Al contempo, l ingresso in un gruppo allargato quale B&R, con il supporto di capacità industriali e finanziarie di più ampia portata, offre a V&B ed ai propri dipendenti un importante opportunità di sviluppo a lungo termine». A PAGINA 11 GIOSSI E BERETTA: BOTTA E RISPOSTA, AL VELENO IL PUNTO DI VISTA/2 Le nostre aziende vanno in Austria di Salvatore Vetere s.vetere@ddlspa.it Non sono tanto dei singoli fattori a spingere gli imprenditori italiani a fare impresa in Austria. È piuttosto il nostro sistema paese ad essere attrattivo: altissima stabilità politica e legale, burocrazia snella, fisco efficiente e amministrazione veloce». Gerlinde Gahleitner, direttore per l Italia di Aba-Invest in Austria, ente del ministero austriaco dell Economia a supporto dei potenziali investitori stranieri, spiega così gli ottimi risultati ottenuti dall agenzia governativa nell anno in corso. Grazie alla consulenza e ai servizi gratuiti offerti da Aba agli imprenditori interessati a investire in Austria, nel primo semestre del 2014 sono stati creati 114 nuovi insediamenti produttivi e 905 posti di lavoro grazie a 180 milioni di euro di investimenti. Quasi tutti questi investimenti sono stati diretti in Carinzia, regione austriaca al confine con l Italia, che continua da anni ad attrarre piccole e medie imprese grazie ad un sistema contributivo agevolato per le Pmi e un ampia disponibilità di terreni a prezzi competitivi. Aba-Invest dà comunque un supporto a 360 gradi a chiunque voglia fare impresa in Austria: consulenza fiscale e legale, fornendo dati di mercato, mettendo in contatto l imprenditore con i potenziali investitori, spiegando la normativa del mercato del lavoro e i vantaggi del sistema fiscale austriaco, come le agevolazioni per ricerca, sviluppo e formazione. Una volta progettato l investimento subentra il supporto di una burocrazia efficiente e rapida: 30 minuti per aprire un conto corrente bancario aziendale, 2-3 settimane per la costituzione di una società di capitali, e autorizzazioni per gli impianti entro 3 mesi. Dal 1982, anno di costituzione di Aba, sono state supportate oltre imprese, creando nuovi posti di lavoro e attraendo investimenti stranieri per quasi 7 miliardi di euro. Secondo i dati rilevati da Aba, l Italia è il secondo maggior investitore diretto in Austria dopo la Germania. Meditate gente, meditate.

2 CREMONA SABATO 18 OTTOBRE Giuliana Sgrena presenta il proprio libro Sabato 18 ottobre - ore appuntamento in Sala Zanoni (via del Vecchio Passeggio) con Giuliana Sgrena membra del Coordinamento Nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. La giornalista presenta il suo ultimo libro "Rivoluzioni Violate". Sarà presente anche Marco Pezzoni del Centro Studi Politica Internazionale. Alberto Bagnai, docente di politica economica: «Uscire dall euro? Sì. Ciò permetterebbe di rilanciare l economia, riportando la disoccupazione sotto al 7% in 5 anni» «Che la Banca d Italia torni a battere moneta» «L intransigenza tedesca è quella dell usuraio che strozza il debitore. Alla fine perdono tutti. L attuale sofferenza dell economia tedesca ne è una prova» di Daniele Tamburini Durante la manifestazione del Movimento Cinque Stelle al Circo Massimo di Roma, nello scorso week-end, il leader del movimento, Beppe Grillo, ha rilanciato il tema tanto discusso dell Euro e, in particolare, l uscita dell Italia dalla moneta unica. «Faremo un referendum sull euro. Raccoglieremo un milione di firme», ha annunciato Grillo. C è una indubbia questione di fattibilità di un referendum, su questa materia: la strada sembra difficilmente percorribile, per due motivi: il primo è che non è ammissibile un referendum popolare sui trattati internazionali, così sancisce la Costituzione Italiana; il secondo è che, molto probabilmente, i mercati, già durante il periodo di raccolta delle firme, metterebbero sotto pressione l'italia. Al di la di questo, quella di Grillo è una chiara scelta politica, che alimenta il dibattito: Euro si, Euro no. Ne parliamo con il professor Alberto Bagnai, docente di Politica economica all Università Gabriele d Annunzio di Pescara e collaboratore del Centro di ricerca in economia applicata alla globalizzazione dell Università di Rouen. Professor Bagnai, il dibattito politico si riaccende, dopo l annuncio di Grillo, sulla questione dell Euro. Alcuni schieramenti politici fanno dell uscita dell Italia dall Euro la loro bandiera, facendo leva sul malcontento creato dalla crisi economica e anche sulla distanza che separa le istituzioni europee dai cittadini. Si è infranto il sogno europeo. Perché questa Europa è sempre più malvista dagli italiani? «Perché le attribuiscono, a ragione, la causa della recessione più grave nella storia dell'italia unita, dopo quella causata dalla Seconda guerra mondiale. Di tutte le macroregioni dell'economia mondiale, l'eurozona è la sola a non aver recuperato terreno dopo la crisi Lehman del Le ultime previsioni del Fmi prevedono che il Pil europeo tornerà ai livelli del 2008 nel Nel frattempo quello mondiale sarà cresciuto del 38%, sempre rispetto al È la conseguenza dell'aver adottato un sistema di regole monetarie e fiscali troppo rigide, inadatte a cogliere le sfide della globalizzazione». La domanda che molti si fanno: l Italia, ma soprattutto gli italiani trarrebbero vantaggio dall uscita dalla moneta unica? «Sì. Posso anticipare che secondo le valutazioni del centro studi Asimmetrie, che verranno esposte l'8 novembre prossimo nel quadro della conferenza "L'Italia può farcela?", alla presenza di economisti e politici quali Bertinotti, Boldrin, Cuperlo, Meloni, Salvini, un riallineamento del cambio dell'entità che si ritiene plausibile per l'italia (circa il 20% rispetto ai «L Unione Europea? Non è l Europa: è un mostro di burocrazia, un bancarottiere seriale che ha portato fallimento ovunque abbia imposto le sue regole» paesi del Nord Europa, circa il 10% rispetto al dollaro) permetterebbe di rilanciare l'economia, riportando la disoccupazione sotto al 7% in cinque anni. L'inflazione arriverebbe a un massimo del 4% nel secondo anno, poi tornerebbe rapidamente verso il 2% previsto dalle regole europee, che oggi non vengono rispettate condannandoci alla deflazione. La maggiore crescita avrebbe un impatto positivo sui conti pubblici, riportando il bilancio in pareggio dopo due anni e il debito sotto al 120% del Pil in 5 anni. L'incognita qui non è economica. Anche il Fondo Monetario Internazionale ha certificato che i paesi in regime di cambio flessibile crescono di più e reagiscono meglio a crisi globali. Il problema è di ordine politico: riusciranno i politici a garantire una gestione ordinata dello smantellamento dell'eurozona? In un secolo si son dissolte circa cento unioni monetarie, gli aspetti tecnici sono noti, la difficoltà consiste nel regolamento dei rapporti di debito e credito fra i paesi membri. L'intransigenza tedesca è quella dell'usuraio che strozza il debitore. Alla fine perdono tutti. L'attuale sofferenza dell'economia tedesca ne è una prova. Bisogna sperare che convinca il governo tedesco a un atteggiamento cooperativo». Quali conseguenze subirebbero coloro che hanno contratto un mutuo, un finanziamento, che ovviamente è stato negoziato in euro? «Nel 1992 gli Ecu erano a tutti gli effetti valuta straniera, e quindi le rate dei mutui contratti in Ecu aumentarono del 20% in conseguenza dello sganciamento della lira dal Sistema Monetario Europeo. Questa esperienza, che qualcuno ricorda, non si applica al caso odierno. Oggi l'euro è valuta a corso legale in Italia, quindi i mutui denominati in euro e disciplinati dal diritto italiano verrebbero convertiti in nuove lire ai sensi dell'art del Codice Civile, quello che venne applicato quando uscimmo dalla lira. A una rata di 500 euro corrisponderebbe una rata di 500 nuove lire, così come a uno stipendio di 2000 euro uno di 2000 nuove lire. Il valore interno della nuova valuta (e quindi il potere d'acquisto) non verrebbe particolarmente alterato. Il vantaggio della ridenominazione è poter aggiustare il valore esterno della valuta, il cambio con le valute dei partner, facendo ripartire le esportazioni e diminuire le importazioni». E possibile stimare di quanto si svaluterebbe la nuova moneta, diciamo la nuova Lira tanto cara agli italiani? «Sì. L'entità degli squilibri accumulati lascia prevedere una svalutazione fra il 20% e il 30%. Su questo tutte le valutazioni concordano. L'impatto sui prezzi interni non sarebbe uno a uno. Chi dice che una svalutazione del 20% farebbe rincarare la benzina del 20% è un ciarlatano, per l'ovvio motivo che il costo del greggio corrisponde a una parte non preponderante del prezzo alla pompa (fatto per lo più di accise, caricate di IVA). Ad esempio, il centro studi Asimmetrie, in uno studio pubblicato ad aprile su asimmetrie.org, ha calcolato che in caso di svalutazione del 20% della nuova lira il prezzo della benzina aumenterebbe del 6%. Del resto, dal 6 maggio l'euro ha perso più del 9% rispetto al dollaro, e il prezzo della benzina della benzina sta flettendo, anziché aumentare del 9%. Gli argomenti terroristici usati dai media mostrano immediatamente la corda a contatto coi dati. La benzina è aumentata quando Monti alzò le accise di 10 centesimi per restare nell'euro». E il debito pubblico? «La percentuale di debito pubblico governata da legislazione internazionale è inferiore al 5%. Per questa parte, il rimborso ci costerebbe il 20% in più, ma col rilancio dell'economia è un costo che potremmo permetterci. Il problema più rilevante potrebbe essere dato dalla dinamica dei tassi di interesse. Voglio ricordare che nel 1992 lo sganciamento dagli accordi di cambio fu seguito da una diminuzione dei tassi». La Banca d Italia tornerebbe a battere moneta? «Certo, lo scopo è questo, riappropriarsi di sovranità monetaria. 177 stati sovrani al mondo ne beneficiano, esclusi i 18 sventurati dell'eurozona, coi risultati che vediamo. Peraltro, la possibilità di battere moneta renderebbe il governo italiano perfettamente liquido nella propria valuta nazionale, calmierando i tassi con un effetto analogo a quello che si verificò nel 1992». In quanto tempo il Paese potrebbe svincolarsi dall Euro e cosa accadrebbe all Unione Europea? «Lo sganciamento avrebbe effetti immediati nei rapporti internazionali, e in tutte le transazioni regolate con moneta bancaria (Bancomat, bonifici, assegni). Le moderne tecnologie di pagamento ovviamente ci facilitano il compito. C'è poi il problema pratico dello smaltimento del vecchio circolante (che potrebbe richiedere anche più di un semestre, ma è gestibile, dato l'ammontare relativamente esiguo di transazioni regolate per contanti). Quanto all'unione Europea, essa non è l'euro, né l'europa. L'Unione Europea è un mostro di burocrazia, un bancarottiere seriale che ha portato fallimento ovunque abbia imposto le sue regole (Grecia, Spagna, Portogallo), è una creatura politicamente opaca, al cui vertice siedono persone come Katainen, premiato col posto di Commissario agli Affari Economici dopo aver fatto perdere al suo paese, la Finlandia, in qualità di primo ministro, sette posizioni nell'indice di sviluppo umano della Banca Mondiale. Questo organismo necessita di una profonda riforma, e il primo passo di questa riforma è lo smantellamento dell'euro, che sta portando al collasso l'economia e la civiltà di quello che una volta era un faro di cultura e progresso, l'europa». In conclusione «In conclusione, il disfacimento dell'euro non è un evento probabile: è un evento certo. Ormai anche economisti ultraortodossi come Zingales (che da sempre avrebbero preferito un euro a due velocità) lo ammettono, se pure a denti stretti. Non è mai esistito nella storia dell'umanità un sistema monetario così rigido fra paesi così diversi, quindi il suo superamento è inevitabile. Governi responsabili dovrebbero gestire questo processo anziché subirlo, ma per questo è indispensabile che presso i cittadini maturi una maggiore consapevolezza. Il sistema dell'informazione italiana finora non ha contribuito molto in questo senso, preferendo argomenti terroristici a ragionamenti pacati. Speriamo che il buon senso prevalga».

3 Cronaca Sabato 18 Ottobre Bloccato a causa della Regione il piano di contenimento della specie. A rischio la tenuta di rogge e fossati Dissesto idrogeologico: troppe nutrie? Sul solo territorio cremonese ci sono un milione e mezzo di esemplari. Nel 2013 ne sono state abbattute 13mila di Laura Bosio Le piogge di questi giorni focalizzano l'attenzione sul tema del dissesto idrogeologico: Cremona, infatti, è come uno dei territori più a rischio in Italia. Ad aggravare la situazione negli ultimi mesi si è aggiunta la presenza delle nutrie. Da quando una norma nazionale ha equiparato le nutrie ai topi e ai roditori, specie nocive, togliendole dalla categoria della fauna selvatica, si sono bloccati tutti i piani di contenimento attivi nelle Province. Lo stato di salute del territorio risente nche del rischio collegato alla presenza di questi animali, come spiegano dall'aipo di Cremona. «Gli argini di Po reggono bene, ma qui non vi è la presenza di nutrie, bensì di altri animali, come talpe e tassi. Tuttavia dagli ultimi monitoraggi fatti risulta una situazione sotto controllo, per cui in caso di esondazione del fiume il sistema di contenimento dovrebbe tenere. In alcune zone, come a Crotta d'adda, abbiamo dovuto fare degli interventi specifici, posizionando delle reti che impediscano agli animali di scavare gallerie». Per il resto è comunque difficile avere una certezza della situazione, in quanto una galleria scavata all'interno dell'argine, come spiegano gli esperti, potrebbe non essere visibile dall'esterno e provocare danni notevoli. Ma la situazione peggiore non è lungo gli argini di Po, bensì nelle rogge e nei fossi, numerosi nel nostro territorio. «Purtroppo la presenza di nutrie nelle nostre campagne è massiccia e riuscire a contenerne i danni è molto difficile» spiegano ancora gli esperti. Questo porta ad un continuo rischio di dissesto idrogeologico, e i numeri parlano chiaro: gli ultimi dati parlano di circa un milione e mezzo di esemplari in tutta la provincia di Cremona, e di circa 4 milioni complessivi in Lombardia. Mancando ora la possibilità di realizzare il piano di contenimento, il rischio è che il numero di roditori si accresca in maniera incontrollata. L'accusa viene prima di tutto dal consigliere regionale Agostino Alloni, che la scorsa settimana si è fatto portavoce in Regione della richiesta di «intervenire dando gli strumenti affinché i Comuni possano emettere ordinanze che permettano di proseguire con i piani di contenimento già messi in campo in questi anni delle Province». Ma la Giunta regionale, secondo il consigliere, sembra non essere affatto intenzionata a sbloccare la situazione. «Ci troviamo in un empasse, dove i consiglieri regionali delle aree di pianura stanno facendo fronte comune per portare avanti queste istanze, di fronte a una Giunta che sembra non sentirci. Fava ha detto che non farà nulla dando la colpa al Governo che ha bloccato tutto - continua Alloni -. Pare verranno congelati anche i 650mila euro messi a bilancio proprio per consentire alle Province di mandare avanti i piani di contenimento. Ora ci troviamo, tra Cremona, Mantova e Brescia, con oltre mille gabbie che erano state consegnate agli addetti che ora sono ferme, e oltre 2mila persone formate per effettuare il contenimento, che ora non possono andare avanti». La richiesta dei consiglieri regionali è di fare come sta accadendo in Emilia Romagna, dove la Regione «ha predisposto uno schema di ordinanza tipo e lo ha inviato a tutte le amministrazioni comunali, che possono poi renderlo operativo nelle situazioni in cui la diffusione dell animale sia particolarmente significativa e costituisca una grave minaccia per le arginature di fiumi e canali, nonché per le colture agricole», conclude Alloni. Quella di Regione Lombardia sarebbe quindi una presa di posizione pretestuosa, come spiega il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti, che la prossima settimana si incontrerà con i capi di dipartimento di Ambiente, Agricoltura e Salute per definire le linee direttive della nuova normativa. Una legge che, come spiega Pizzetti, consente di potenziare incredibilmente la lotta al roditore nocivo, che ora potrà essere abbattuto esattamente come accade per le altre specie infestanti, come i topi. «Con la vecchia normativa, a fronte di un milione e mezzo di esemplari presenti nella nostra provincia, ne sono state abbattute solo 13mila. Ora invece sarà possibile abbatterne quantitativi molto superiori». Dunque Pizzetti accusa la Regione Lombardia, che «si è comportata in modo gravissimo, dimostrandosi grande amica delle nutrie. Con la normativa per come è adesso era già possibile dare ai Comuni delle direttive per l'abbattimento». La direttiva del Governo prevederà infatti di trasferire la competenza del contenimento della specie direttamente ai comuni o alle unioni di comuni. «Essi potrebbero anche decidere di cedere la funzione all'ente dell'area vasta (ex Provincia), per avere una programmazione territoriale dell'abbattimento» spiega Pizzetti. Ci sono solo alcune questioni ancora da risolvere: «la regolamentazione dell'uso del fucile nel periodo non di caccia, l'uso delle esche e lo smaltimento delle carcasse». Con la nuova normativa sarà possibile anche rivolgersi a società private esperte nella disinfestazione, esattamente come accade per i ratti. Verranno invece meno le risorse per il risarcimento dei danni provocati dalla nutria. «La Lombardia non avrebbe dovuto bloccare le risorse destinate al contenimento, ma reindirizzarle sulla base della nuova normativa» conclude Pizzetti. Alluvione, la Roggia Quistra ha evitato il peggio in città A Cremona notevoli sono stati i problemi legati all'alluvione che ha colpito la città lunedì scorso. Tuttavia il Comune si dichiara soddisfatto di come è stata gestita l'emergenza e soprattutto dello scolmatore della roggia Quistra, posto a nord della città che è ormai realizzato per circa il 60%. Esso ha consentito infatti di confluire nel fiume Oglio circa m³ di acqua, che sarebbero altrimenti defluiti verso la città, attraverso i propri canali tributari, con inevitabili disagi, che invece sono stati percepiti solo in parte. «L evento del 13 ottobre registrato nelle diverse stazioni pluviometriche presenti a nord della città è stato di importante intensità: circa 30 mm di acqua in 60 minuti e 50 mm in 4 ore» fanno sapere dal Comune. I lavori in corso di realizzazione hanno permesso, provvisoriamente, di intercettare quasi tutti i canali compresi tra la la ferrovia Brescia- Cremona e la strada provinciale ex SS45 bis per Brescia. Si tratta di coli che confluiscono nel sofferente Cavo Cerca, che è il canale di gronda a nord di Cremona. L obiettivo è infatti scolmare le acque di piena del canale Naviglio Civico e quindi dei principali canali fino al Naviglio Robecco per portarle nel fiume Oglio, sgravando quindi il Cavo Cerca dei relativi flussi di acqua. I lavori per il completamento dell'opera stanno proseguendo con celerità e dovrebbero terminare verso la fine del L'intervento, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, di cui 6 solo per lo scolmatore della roggia Quistra, interamente finanziati dalla Regione Lombardia, comporterà la riduzione del rischio idraulico per la città di Cremona.

4 4Sabato 18 Ottobre 2014 Cronaca Carlo Vezzini è il nuovo presidente della Provincia: «Voglio coinvolgere costantemente tutti i consiglieri eletti» «Nuovo modello di governance condiviso con i sindaci» «I livelli amministrativi superiori (Stato e Regioni) non possono prevedere funzioni delegate senza destinare le necessarie risorse per il mantenimento dei servizi» di Daniele Tamburini Carlo Vezzini, sindaco di Sesto ed Uniti, è stato eletto presidente della provincia di Cremona. Ad amministrare con lui, un nuovo consiglio provinciale, composto da 12 membri, eletti durante le elezioni del 12 ottobre dagli amministratori del territorio. Esso è così composto: Lista Pd: Stefania Bonaldi (Crema), Andrea Virgilio (Cremona), Diego Vairani (Soresina), Fabio Calvi (Rivolta d Adda), Ivana Cavazzini (Piadena), Davide Viola (Gadesco Pieve Delmona). Centrodestra: Gianni Rossoni (Offanengo), Federico Fasani (Cremona), Paolo Abruzzi (Sospiro), Alberto Sisti (Castelvisconti). Lega Nord: Giuseppe Tomaselli (Dovera); Cantiere Civico: Pietro Fiori. Come è noto, in attesa della cancellazione del termine Province dalla Costituzione, la legge Delrio ha disposto che i nuovi Consigli e i nuovi Presidenti fossero eletti da Sindaci e dai Consiglieri dei rispettivi territori: una cosiddetta elezione di secondo livello. Abbiamo posto al neo presidente alcune domande. Presidente, secondo diverse opinioni la legge Delrio presenta molte criticità. Cominciamo con una: come fa un Sindaco, oberato dagli impegni del suo Comune, ad occuparsi anche della provincia, un Ente che, pur sotto tiro, conserva comunque, a oggi, tutte le sue funzioni? «Essendo sindaco di Sesto da quasi otto anni, ho sviluppato una forte sinergia con il mio vicesindaco, con la mia Giunta e i consiglieri; ciò mi permette di intervenire in tempi brevi su ogni problematica; tuttavia la distanza non è incolmabile; sono sempre presente ed a disposizione della cittadinanza». La sua candidatura all elezione a Presidente fa presumere che lei ritenga ancora importante l ente provincia. Come mai questo accanimento nei confronti di una istituzione che, comunque, è un pezzo importante della nostra storia? Carlo Vezzini, presidente della Provincia «Competenze e risorse sono ancora un incognita» Il presidente della Provincia (e non dell'area vasta, come qualcuno si ostina a dire) Carlo Vezzini ha dieci giorni di tempo dalla sua nomina per convocare la prima seduta del Consiglio. Il Consiglio Provinciale dovrà quindi occuparsi di redigere lo Statuto, che andrà poi approvato dall'assemblea dei sindaci entro il 31 dicembre prossimo. «Sento l aspettativa degli enti locali del territorio e la necessità di far comprendere all opinione pubblica a cosa serve concretamente la nuova Provincia riformata. Io intendo impostare come un ente di secondo livello che sarà a disposizione delle esigenze e dei bisogni dei comuni, nel quale saranno protagonisti assoluti i 115 sindaci del territorio e i 12 neoletti al consiglio provinciale, per i quali saranno previsti anche ruoli operativi specifici. Per quanto riguarda il programma e le necessità da affrontare mi muoverò in termini assolutamente pragmatici, cercando di condividere il da farsi con i sindaci e tutti i consiglieri provinciali, a prescindere dalle appartenenze politiche o territoriali». Ad oggi, la Provincia mantiene tutte le sue funzioni, in attesa che si compia il percorso della legge Delrio e che, oltre a edilizia e gestione scolastica, strade e viabilità, ambiente e coordinamento territoriale, Stato e Regioni decidano per eventuali altre deleghe. Come sottolineato dallo stesso Presidente, rimane il tema delle risorse economiche necessarie allo svolgimento delle funzioni fondamentali e di quelle eventualmente delegate. In ogni caso Vezzini ha assicurato: «Le esigue risorse che abbiamo le indirizzeremo sulla base di pochi ma funzionali progetti utili al territorio, con scelte condivise con i Sindaci. Le priorità sono tante. Ovviamente daremo seguito alle scadenze più imminenti: le opere infrastrutturali in atto, la predisposizione del piano neve per la stagione invernale e il riscaldamento nelle scuole». Il presidente Vezzini ha sottolineato anche l importanza e la validità del personale della struttura provinciale, al quale ha rivolto un saluto di buon lavoro ricordando, inoltre, che «la Provincia di Cremona vanta personale dipendente efficiente al servizio delle nostre comunità e, pur nell incertezza del momento, difenderò in tutte le sedi gli ottimi risultati raggiunti finora da questo ente». Nei prossimi giorni si avvieranno le pratiche ufficiali per la definitiva costituzione degli organi provinciali. Il Presidente eletto avrà tempo dieci giorni dalla proclamazione per convocare la prima seduta del Consiglio provinciale, che dovrà tenersi entro i successivi dieci giorni dalla convocazione. Entro il 31 dicembre 2014 l assemblea dei sindaci dovrà approvare la proposta di statuto predisposta dal consiglio provinciale. «L obiettivo principale generale, all interno degli indirizzi politici nazionali, era quello di eliminare i costi della politica, ma non vi è stato alcun dubbio sulle funzioni fondamentali gestite dalle Province. Ora si tratta di avviare un nuovo modello di governance che interpreti, pur nell attuale incertezza normativa ed economica, un modello funzionale che rappresenti e faccia interagire tutto il territorio. Solo ragionando in un ottica di rete e di squadra con tutti gli amministratori locali potremo raggiungere obiettivi concreti e perseguire progetti che ci prefiggeremo per lo sviluppo del territorio. Questo nuovo modello di governance sarà condiviso con il consiglio provinciale e con i sindaci». E' prematuro chiederle a chi si affiderà per delegare le diverse materie di competenza? «Ci stiamo lavorando: l obiettivo principale è quello di coinvolgere costantemente tutti i consiglieri eletti, costruendo una vision ed un modello, come detto, che sia il più funzionale possibile per un lavoro sinergico e di squadra». Quali sono le emergenze a cui dare subito risposta, nel suo nuovo incarico? «Gli aspetti tecnici e normativi delle risorse economiche e delle funzioni delegate sono una partita importante, che coinvolge il nostro futuro e le nostre scelte. Sono convinto che il nuovo modello di ente di secondo livello e di area vasta debba esser improntato ad una concreta operatività al servizio di Comuni, imprese e cittadini. I livelli amministrativi superiori (Stato e Regioni) non possono prevedere funzioni delegate senza allocare le necessarie risorse per il mantenimento dei servizi stessi. Anche su questo aspetto ho già interessato i nostri rappresentanti al Governo ed ho un filo diretto costante con gli amministratori locali ed i colleghi dei territori limitrofi, non ultimo l incontro di martedì scorso in Regione Lombardia proprio per discutere su tali complesse e delicate materie».

5 Cronaca Sabato 18 Ottobre L assessore Maurizio Manzi si è accorto che erano state invertite le percentuali di copertura dei costi del servizio tra utenze domestiche e non Tari, tutto da rifare per un errore di calcolo «Abbiamo già attivato un procedimento interno per verificare le responsabilità, al termine del quale la Giunta deciderà gli opportuni provvedimenti del caso» di Laura Bosio Tari, tutto da rifare a causa di un errore di calcolo: questa la verità sconcertante che è emersa dal momento in cui il Comune ha cercato di capire per quale motivo certe categorie commerciali si trovavano a dover pagare importi decisamente spropositati. Ovvio che il Comune stia cercando di verificare quali siano state le responsabilità, politiche e amministrative. In sostanza, sembra che gli uffici, nel calcolo delle tariffe per le utenze domestiche e non domestiche, abbiano invertito le percentuali di copertura del costo del servizio, attribuendo il 57% alle utenze domestiche e il 43% alle non domestiche. Per correre ai ripari, il sindaco Gianluca Galimberti ha disposto la sospensione della terza rata dell'imposta, che dovrà essere completamente ricalcolata. A rendersi conto che qualcosa non andava è stato l'assessore Maurizio Manzi, nell'analizzare i flussi delle entrate relative alla Tari e verificando i coefficienti di pagamento. Manzi si è affiancato ai tecnici, disegnando un sistema di monitoraggio, controllo e reporting dell'emesso e dell'incassato relativo alla Tari Con il sistema disegnato dall'assessore sono stati correlati i dati disponibili: è l'analisi di tali dati che ha consentito di scoprire l'esistenza del grave errore di impostazione delle tariffe. «In sostanza è accaduto questo - fa sapere l'amministrazione-: in mancanza di dati relativi alla produzione di rifiuti derivanti da rilevazioni puntuali, l'amministrazione precedente ha deciso di utilizzare il coefficiente di produzione medio per la determinazione delle tariffe Tari relative alle utenze non domestiche (attività economiche) ottenendo, per differenza, il dato relativo alle utenze domestiche (abitazioni). Nella formulazione dei calcoli, avvenuti nel mese di marzo 2014, a causa di un errore materiale di natura umana, gli uffici comunali hanno invertito la percentuale di copertura dei costi del servizio tra domestici e non domestici e ciò ha determinato una formulazione errata delle tariffe». «Ad essere sconcertante non è solo l errore in sé, ma anche il fatto che non fosse disponibile un sistema efficace di verifica dell emesso e dell incassato ha detto il sindaco. Questa è una responsabilità anche politica della Giunta precedente, a cui questa amministrazione sta ponendo rimedio». La proposta delle tariffe contenente l'errore ha infatti avuto il benestare della Giunta Perri il 24 marzo 2014, è stato trattato in commissione consiliare Bilancio il 3 aprile 2014 e approvata successivamente il 9 aprile 2014, per essere poi deliberata dal Consiglio comunale del 16 aprile 2014, con il voto contrario dell'opposizione. Le tariffe Tari 2014 errate sono state riportate anche nel documento informativo distribuito alla cittadinanza, unitamente al prospetto di calcolo delle tariffe. Insomma, il Comune ora sta verificando le responsabilità tecniche, ma anche quelle politiche. «Abbiamo già attivato un procedimento interno hanno spiegato Galimberti e Manzi per verificare le responsabilità, al termine del quale la Giunta deciderà gli opportuni provvedimenti del caso. Nel frattempo, è già stata avviata una revisione dei processi operativi interni, dei ruoli e delle attribuzioni del personale del settore». «Dalle tabelle riportate in delibera non era possibile evincere l'errore della tariffa, dal totale dei ruoli emessi sì - continua Galimberti -. L assessore Le associazioni: «Assurdo che prima non ci fossero controlli» Decisamente incredula la reazione delle associazioni di categoria (Cna, Confartigianato, Confesercenti, Asvicom e Ascom), che nel pomeriggio di venerdì hanno fatto il punto della situazione. «Siamo rimasti allibiti da questa vicenda - dichiara il presidente di Confesercenti, Giuseppe Bini -. Che quelle a carico delle aziende fossero cifre decisamente spropositate, lo abbiamo evidenziato in diverse occasioni. Abbiamo fatto alciuni conti ed è emerso che le aziende con questo errore hanno dovuto pagare circa il 20-25% di più del dovuto. E non è detto che sia finita qui. Si parla infatti di un milione e mezzo di euro in più che sono stati fatti pagare al commercio e all'artigianato». Le associazioni ora si chiedono di chi siano le responsabilità, ma soprattutto si dicono stupite del fatto che prima «non vi fosse alcun tipo di verifica rispetto a quanto veniva incassato - continua Bini -. Questo ci fa anche pensare che anche in passato possano esservi stati degli errori, che sono passati sotto silenzio. E' questo il vero problema. Ora per il Comune sarà una corsa contro il tempo per riuscire a fare tutti i nuovi conteggi». In ogni caso ora rimane il problema dei criteri per il conteggio della Tari che, secondo le associazioni, «non sono corretti e si basano su un coefficiente basato sui consumi del In ogni caso con il Comune stiamo dialogando. Per venerdì prossimo è previsto un nuovo incontro che sarà il punto di partenza per rimettere mano alla Tari. Fermo restando che i commercianti e gli artigiani vogliono pagare le tasse come tutti, quello che si chiede è che le cifre siano oneste, calcolate sulla base degli effettivi consumi». Manzi, infatti, fin da quando sono emerse le criticità legate alla Tari, ha chiesto questo dato sul totale emesso, ricevendo sempre dagli uffici comunali un numero che si è poi rivelato sbagliato, ma apparentemente coerente per la realtà di Cremona (57% domestici, 43% non domestici)». L'errore è stato appurato solo grazie all'analisi sull'importo versato: peraltro, dai dati della prima rata (31 luglio) non risultava ancora evidente l'errore. Quando all'inizio di ottobre l'assessore ha avuto a disposizione dati significativi al versato della seconda rata con scadenza il 16 settembre, ha rilevato delle incoerenze e attraverso puntuali approfondimenti ha individuato l'errore. Gli uffici comunali, nel frattempo, hanno confermato l errore in una nota tecnica redatta dal dirigente del servizio che ricostruisce quanto accaduto. Il pagamento della terza rata (a saldo) previsto per il 16 novembre viene sospeso in attesa di indicazioni secondo quanto verrà deliberato. <<Grazie alle azioni messe in atto abbiamo rilevato l'errore, ma non ci siamo limitati a questo. Intanto prosegue la rilevazione statistica a campione sulla produzione di rifiuti delle due macro-categorie di utenze, domestici e non domestici, attraverso un sistema di pesatura iniziato nel mese di ottobre. Entro fine ottobre concluderemo questa indagine a campione in base alla quale sarà possibile rimodulare le tariffe, in modo che siano coerenti con la realtà» evidenzia Galimberti. «Le proiezioni di primi dati disponibili fanno intravedere per le due macrocategorie (domestici e non domestici), non per le singole categorie di non domestici, una copertura in linea con la situazione Tarsu continua il sindaco -. Le attività in corso relative alla definizione del nuovo modello di raccolta e alla verifica dei costi a consuntivo del servizio erogato dal gestore, saranno oggetto di illustrazione e condivisione da parte degli assessori di riferimento con i rappresentanti delle associazioni di categoria e con i sindacati».

6 6Sabato 18 Ottobre 2014 Militari cremonesi ad Alessandria per ricostruire il letto del torrente Sono cominciati venerdì mattina a Cassano Spinola (Alessandria) i lavori di pulizia dell alveo del Rio Predazzo, per un tratto a monte del ponte nei pressi di via Gavazzana, una delle vie più martoriate dalle recenti precipitazioni nella provincia di Alessandria. Il sindaco locale, Marco Traverso, vista la disponibilità di mezzi e la capacità professionale dell Esercito, soccorso in aiuto alla popolazione, ha disposto la pulizia del torrente in questione per una lunghezza di ml 100 circa, consistente nella rimozione dei detriti accumulatisi durante la piena con trasporto e accatastamento temporaneo degli stessi in un area designata di proprietà comunale. Gli esperti militari, appartenenti al 10 Reggimento Genio Guastatori di Cremona e al 2 Reggimento Alpini di Cuneo, sotto il comando del Tenente Colonello Paolo Fasolino, comandante della Task Force locale, coordinati dal Comando Forze di Difesa Interregionale Nord di Padova, stanno continuando a lavorare senza sosta per dare sollievo alla popolazione locale che ha visto gravemente danneggiate le proprie case a seguito dell alluvione. Molti cittadini si chiedono quando arriveranno le fatture, altri si sono trovati importi da pagare di oltre mille euro di Laura Bosio S ono ancora molti i cittadini che ancora non hanno chiaro quale sarà la procedura dei pagamenti per coloro che hanno ricevuto bollette molto alte e hanno dovuto chiedere una rateizzazione. Sono tanti i problemi da risolvere per Padania Acque, che ha firmato proprio nei giorni scorsi il contratto per l affidamento della gestione del Servizio Idrico Integrato. Un percorso non privo di difficoltà, che per ha provocato problemi a molti cittadini: chi da mesi attende invano una bolletta che non arriva, chi invece si è trovato a ricevere bollette assai salate (si parla di utenze con oltre mille euro da pagare), chi ancora non conosce bene le procedure della lettura dei contatori. «Dall'inizio dell'anno abbiamo dovuto unificare la fatturazione, trasferendo in un unico archivio quelli di Aem, Scs, Padania Acque e tutte le piccole società di gestione che erano sparse sul territorio - spiega Alessandro Lanfranchi, presidente di Padania Acque -. Abbiamo fatto partire un nuovo sistema informativo che ha dovuto unificare tutti quelli precedenti, e questo si è dovuto fare per tutti i 155mila clienti del territorio. Tutto questo ha comportato un blocco della fatturazione che si è protratto dal 1º gennaio al 30 aprile. Quindi il sistema di fatturazione è stato avviato con i seguenti criteri: tre fatture all'anno per le utenze domestiche, fatture bimestrali per le grandi utenze». Naturalmente per entrare a regime ci vuole del tempo: «è quindi possibile - evidenzia Lanfranchi - che per quest'anno gli utenti ricevano due fatture anziché tre, e che possano esservi dei ritardi nelle consegne, fino a un mese e mezzo. Questo accade perché bisogna valutare i consumi storici». In questa fase di assestamento l'azienda si è trovata a dover inviare i Cronaca Acqua, ancora caos nelle bollette Lanfranchi: «Uno dei problemi riguarda il fatto che spesso le letture dei contatori non venivano fatte per lungo tempo» propri addetti a verificare le situazioni anomale. «Vi sono contatori che segnano troppo perchè ci sono delle perdite che non erano state riconosciute, o ancora utenze dove il precedente gestore non faceva la lettura dei contatori da un paio di anni» spiega ancora il presidente, evidenziando che il risultato è stato di trovarsi con bollette da euro. Un esempio è stato quello di una famiglia residente in una casa popolare che si è trovata con una bolletta da 900 euro. Si è scoperto successivamente che c'era una perdita nell'impianto, così si è dovuto avviare una procedura attraverso la quale si sono stornati i consumi relativi alle acque di scarico. Se poi il costo della bolletta sarà ancora troppo alto, verrà programmata una rateizzazione del pagamento. Altro esempio è quello di un nuovo cliente, che da giugno 2012 ha sempre ricevuto solo fatture di acconto da 15 euro, perché il contatore non è mai stato letto. Questo ha comportato l'arrivo di una fattura da euro. Ora Padania Acque sta verificando la situazione degli effettivi consumi, e nel caso l'importo fosse corretto, verrà attuata una dilazione sul lungo periodo. «Dobbiamo valutare con attenzione caso per caso - spiega Lanfranchi -. Agli utenti, in ogni caso, consigliamo di verificare bene le bollette e di tenere monitorati i propri consumi, utilizzando i sistemi di autolettura, che ora funzionano bene, dopo un primo periodo di difficoltà». Altra difficoltà sarà cambiare le abitudini dei cittadini: in città vi era infatti la consuetudine di ricevere una bolletta unica contenente la fatturazione di acqua, gas ed energia elettrica, e gli importi dell'acqua risultavano piuttosto modesti, in quanto a cadenza bimestrale. Padania Acque non può però permettersi di mandare fatturazioni bimestrali, che risulterebbero decisamente troppo costose. «A carico degli utenti il costo sarebbe maggiore, se dovessimo fatturare bimestralmente. Per questo abbiamo deciso di effettuare una fatturazione quadrimestrale, in modo da abbattere i costi - spiega Lanfranchi -. Del resto una famiglia media di tre persone spende dai 210 ai 250 euro annui, per cui si tratta comunque di importi abbastanza piccoli». Senza dubbio uno dei problemi più grossi riscontrati è stato quello delle molte mancate letture, legato ad una gestione poco funzionale del passato. Una gestione in cui ora Padania Acque sta mettendo ordine, anche grazie al nuovo sistema informatico, che «è un sistema dedicato ai sistemi idrici e che quindi ci consente di fare una gestione più mirata a questo tipo di servizio» spiega Lanfranchi. Il tema della lettura dei contatori è stato portato all'attenzione dell'autorità dell'energia, acqua e gas. «Dal primo gennaio 2012 l'autorità ha la competenza sulle letture, ma prima non esistevano delle normative chiare sulla periodicità con cui andassero effettuate, tranne per una normativa regionale che non veniva applicata. Ora l'indicazione è di fare due letture all'anno, ed è questo l'obiettivo che anche noi dobbiamo raggiungere. Credo che saremo a pieno regime entro il 2016» spiega Lanfranchi. «Il problema è che abbiamo dei contatori molto vecchi, che spesso sono collocati all'interno anziché all'esterno delle case. Senza contare che nei condomini grossi vi è un contatore unico. Anche per questo, insieme all'autorità, dovremo programmare un'importante sostituzione dei contatori su tutto il territorio, installando quelli di ultima generazione, che sono in grado di leggere autonomamente i propri dati ed inviarli in automatico alla società di gestione. «Si tratta di un investimento importante, che però dovrà essere fatto» conclude Lanfranchi.

7 Cronaca Sabato 18 Ottobre 2014 Tre cremonesi hanno contribuito al ritrovamento nel padovano di Guerrino Bortolani e del suo Macchi 205 Pilota e caccia estratti dopo 70 anni 7 Quell 11 marzo 44 la battaglia aerea nei cieli sopra il Po di Vanni Raineri Sopra e a fondo pagina alcune immagini del ritrovamento. Qui sotto Guerrino Bortolani sull'aereo, la bara e la leva del paracadute Chi va a caccia di tesori nascosti, chi di vecchie pergamene, e chi invece è sulle tracce di aerei scomparsi. Gli aerei sono quelli precipitati lungo il corso del Po nella Seconda Guerra Mondiale, soprattutto in quel 1944 che vedeva l aviazione alleata bombardare le posizioni difese strenuamente dai tedeschi. L area tra l Emilia e il Veneto è la più ricca di reperti, in quanto è lì che si è registrata la maggiore concentrazione di missioni. Ed è lì che un gruppo di appassionati, tra i quali tre cremonesi, ha rinvenuto un aereo scomparso nel marzo del 44 ed il suo pilota, da quasi 70 anni disperso. E accaduto lo scorso 27 settembre a Bagnoli, nel padovano, dove aereo e pilota si trovavano in aperta campagna alla profondità di 4 metri. Grande l emozione di tutti all atto del rinvenimento, tutt altro che casuale. Il lavoro di ricerca infatti è durato anni, condotto dai volontari del Romagna Air Finder, che hanno poi svolto l operazione coadiuvati dal gruppo di ricerca storica Air Crash Po Airfinders. Ed è qui che troviamo i nostri conterranei. Stefano Daniele Merli, cremonese trapiantato a Martignana Po, è infatti il presidente, e ne fanno parte anche il fratello Luca, di Soresina, ed il professor Agostino Alberti di Soncino. Si tratta dello stesso gruppo di appassionati che un paio di anni fa allestì una mostra a Casalmaggiore che ebbe grande successo, Gh è Pippo, smòrsa la lüs, sulle attività aeree della Seconda Guerra del nostro territorio. L Air Crash Po Airfinders è l unico gruppo italiano associato al B.A.A.C. (British Aviation Archeologist Council), ed effettua attività di scavo alla scoperta di aerei caduto tra il luglio 1944 e l aprile Ma torniamo al rinvenimento del 27 settembre. I resti trovati sono quelli di un Macchi 205, abbattuto dall aviazione alleata l 11 marzo 1944 pilotato da Guerrino Bortolani, pilota dell ANR (l Aeronautica Repubblicana) dato per disperso. Il caccia si trovava nel mezzo di un campo di mais. Dopo quasi 70 anni il corpo di Guerrino Bertolani, che all epoca aveva 27 anni, è così stato estratto in un clima di grande emozione, acuita dalla presenza, durante gli scavi, di un testimone dell epoca, Maffeo Zampieri, oggi 86enne. L anziano ha aiutato la spedizione nella ricerca: aveva 16 anni, ha spiegato, quando si trovava in quel luogo per seminare erba medica. Il ricordo era ancora fresco: erano circa le 10,30 quando una mitragliata colpì l aereo facendolo precipitare in picchiata. Rimase solo un buco: si era infatti conficcato in un fossato. Stabilito il tratto da verificare, l equipe ha rintracciato il punto esatto, e il 27 settembre ha iniziato col recintare l area dello scavo. In totale una quarantina di persone hanno contribuito, tra i membri dei due gruppi citati, forze dell ordine, tecnici, protezione civile e alpini. Per prima cosa è stato estratto il corpo del pilota, quindi il velivolo. Intensa la commemorazione sul posto alla presenza di autorità militari e del parroco locale, sulle note del Silenzio. Stefano Merli, l archeologo della Seconda Guerra Presiede l Air Crash Po Airfinders, gruppo che sulla base di informazioni spesso made in Usa ricerca frammenti di aerei Stefano Daniele Merli presiede il gruppo Air Crash Po Airfinders, impegnato nel ritrovamento del caccia e del corpo di Guerrino Bortolani. Merli gestisce due nogozi, uno a Casalmaggiore e uno a Soresina, per la vendita di prodotti per ufficio, di nome Sintesi. Gli chiediamo come nasca la passione per la ricerca di aerei scomparsi in guerra. «All inizio ero appassionato di modellismo, realizzai un plastico di Soresina, e mi misi in contatto con gli archivi degli Stati Uniti. Lì è scoppiata la malattia. Negli Usa c è grande attenzione per questo tipo di attività, che ovviamente li riguarda da vicino. Da loro ho avuto accesso a tanti dati su incursioni e incidenti aerei. Ho trovato altri che condividevano la stessa passione, ed iniziai a concentrare la mia attenzione sulla provincia di Cremona, di cui oggi ormai sappiamo tutto». Cioé? «Conosciamo il numero di bombe sganciate. Ci sono una ventina di punti in cui sono precipitati aerei. In qualche caso abbiamo ritrovato frammenti, come ad esempio a San Bassano. A Spinadesco morì un pilota americano. Contattammo la sua famiglia negli Usa, ed il figlio venne in Italia a vedere il luogo in cui morì il padre. Gli facemmo dono di un frammento del suo aereo». Ricche testimonianze che aspettano di essere pubblicate: «Sì, io e il professor Alberti stiamo scrivendo un libro sulle incursioni aeree, dopo aver mappato tutti gli aerei caduti nel cremonese. Qui non sono mai stati ritrovati resti umani, ci è capitato invece in quattro casi fuori provincia, l ultimo appunto nel padovano». Ci si chiede come sia possibile che un aereo sia inghiottito dal terreno fino a non lasciare traccia. «Questo dipende da dove e come cade. Se precipita di punta e trova terreno morbido può terminare la Luca Merli, Gabriele Barraco, Stefano Merli, Diego Vezzoli e Luca Ceriani sua corsa anche qualche metro sotto la superficie». Il vostro gruppo ha un sito: «Sì, è aircrashpo.com, e curiosamente è stato fatto dagli americani. Ripeto, ci tengono molto, in fondo gran parte degli aerei che hanno perso si trova qui. Credo che sarebbe bello realizzare un museo anche nella nostra zona per testimoniare quanto accaduto in quei tempi. Il corpo del tenente Guerrino Bortolani è rimasto parecchi giorni a disposizione del Comune di Bagnoli in attesa delle esequie. «Sappiamo che la famiglia del pilota si trasferì, stiamo ancora cercando i famigliari. Quel ragazzo di 27 anni era originario di Zocca, nel modenese (comune celebre per aver dato i natali a Vasco Rossi). Prima o poi qualche discendente tornerà in pianura padana per ritrovare le origini, e la sua commozione ripagherà gli sforzi di chi come i tre cremonesi da anni si impegna per togliere dal fango corpi straziati di giovani vite. L 11 marzo 1944 le Masaf (Mediterranean Allied Strategic Air Force, vale a dire la forza di bombardamento strategico degli Alleati) inviarono in missione ben 490 aerei sui porti della Francia meridionale e sugli scali ferroviari dell Italia settentrionale. Di questi, 111 B-17 attaccarono lo scalo ferroviario di Padova, e in 7 minuti furono sganciate oltre 300 tonnellate di bombe, che provocarono danni ingenti, distruggendo edifici amministrativi, cisterne, stabilimenti e il ponte ferroviario a nord della stazione. Per contrastarli si alzarono in volo alcuni caccia nemici (ne furono avvistati poco meno di un centinaio), sia della Luftwaffe sia (in numero di 38) del 1 Gruppo Caccia dell ANR. Gli italiani in particolare persero tre piloti (stesso numero per gli americani, leggermente superiore per i tedeschi), i cui caccia furono abbattuti: quelli del tenente Giovanni Battista Boscutti e del sottotenente Bruno Castellani si schiantarono rispettivamente nei pressi di Correzzola (PD), e in mare nel Golfo di Venezia. Il terzo era appunto quello del tenente Guerrino Bortolani, che ha rivisto la luce dopo quasi 70 anni. Il corpo di Boscutti fu ritrovato nel Un quarto caccia italiano fu abbattuto, ma il pilota Andrea Stella riuscì ad atterrare fuori campo, incolume. Il giorno dopo i piloti del 1 Gruppo Caccia protestarono contro il licenziamento (per contrasti coi gerarchi fascisti) del sottosegretario Ernesto Botto, scrivendo anche a Roberto Farinacci, ma senza esito.

8 8Sabato 18 Ottobre 2014 La rabbia dei commercianti. Pisacane: «Il Comune dice di non avere soldi, ma i 20mila euro stanziati dalle associazioni non sono sufficienti» Un Natale senza neppure le luminarie? Cittadini divisi. L accusa: «Hanno speso troppi soldi per le strisce blu». Ma «Le luci non servono, ci sono problemi più gravi» di Laura Bosio Sarà un Natale senza luci, quello del 2014? Così pare. Sembra, infatti, che di soldi per le luminarie non ve ne siano proprio. L'argomento è emerso nel corso dell'ultima riunione del Duc (Distretto urbano del commercio), in coda alle altre questioni all'ordine del giorno. In questa occasione le associazioni di categoria del commercio hanno chiesto all'amministrazione comunale «se vi fosse l'intenzione di procedere come gli altri anni, ossia stabilire il budget a disposizione e partendo da quello decidere quante e quali luminarie mettere - evidenzia Antonio Pisacane, segretario di Asvicom Cremona -. La risposta del Comune ci ha spiazzati: ha detto senza mezzi termini che sul tavolo ci sono solo i 20mila euro fatti stanziare, attraverso la Camera di Commercio, dalle associazioni di categoria. Da parte dell'amministrazione non arriveranno altre risorse». Ma questi 20mila euro non bastano certo per garantire alla città le luminarie di Natale. «Un lavoro appena sufficiente costa 45-50mila euro - spiega ancora Pisacane -. Non dico che la differenza dovrebbe metterla tutta il Comune, ma almeno negli anni scorsi l'amministrazione si faceva portavoce verso le proprie società partecipate per recuperare un po' di finanziamenti a sostegno dell'iniziativa». Tuttavia di quello per ora non si è neppure parlato. La discussione infatti si è esaurita subito, dopo che il Comune ha negato la propria disponibilità di risorse. «Non sappiamo nulla: a questo punto se ne parlerà se il Comune avrà la compiacenza di trovare delle risorse; in caso contrario ci toccherà dire ai nostri associati che dovranno organizzarsi come meglio credono nei rispettivi negozi, perché la città resterà spenta e senza luci. E ci toccherà dirlo anche alla gente, perché dopotutto il Natale a Cremona non riguarda solo il commercio, ma anche e soprattutto l'intera cittadinanza». La notizia, d'altro canto, non è stata accolta positivamente neppure dai cittadini. «Mi piacerebbe sapere come fa il Comune a non avere i soldi per le luci di Natale, con tutti i soldi che regolarmente preleva ai cittadini attraverso tasse e multe - si lamenta Enrica -. Una città senza luce sarà ben triste, come se già l'autunno e l'inverno non fossero abbastanza deprimenti, dalle nostre parti». «Sarebbe un gravissimo errore non mettere le luci a Natale - evidenzia Livio, che lavora nel settore del turismo -. Una città non illuminata nel periodo delle feste perde molta della propria attrattività. Ricordo che gli altri anni si sono sempre accese le luci in concomitanza con l'avvio della Festa del Torrone, Cronaca che richiama moltissimi turisti. Senza luci non sarà la stessa cosa». Preoccupazione, quindi, ma anche rabbia: «Hanno speso un sacco di soldi per dipingere il corso Garibaldi a strisce blu, per due mesi, per poi toglierle, però non hanno soldi per le luci di Natale. Questo significa non saper spendere i soldi per il bene della città». «Abbiamo avuto per due mesi delle inutili strisce in corso Garibaldi, con tutti i problemi che ne sono seguiti, tra cui anche diversi casi di persone che sono state investite dalle biciclette perché la circolazione non era ben regolamentata - dice Stefania -. Ora però non abbiamo soldi per le luci di Natale, che sono una delle poche belle cose del nostro inverno». Il rischio di un Natale senza luci ad alcuni non interessa. «E' anche ora che si smetta di spendere soldi per le luci, che non hanno più alcun senso - dice Paolo -. Sono manifestazioni legate ad una condizione di opulenza che ormai non esiste più». Insomma, per qualcuno le luminarie di Natale altro non sono che «l'ennesima manifestazione di una società consumistica, quando ormai il consumismo è qualcosa che non ci possiamo più permettere» afferma Sonia. E i soldi, secondo alcuni cittadini, è meglio che il Comune li spenda in cose più utili: «Con tutte le emergenze che ci sono in città, le luci di Natale sono l'ultimo dei problemi - dice Dario -. E' meglio che il Comune tenga i soldi per dare una mano alle famiglie in difficoltà o per sistemare le strade». Mappatura dei parchi giochi Una mappatura dei parchi giochi in città a favore di maggior manutenzione e sicurezza. Questo quanto stabilito dalla Giunta a seguito della comunicazione presentata dall Assessore alla Salute e al Territorio Alessia Manfredini. «Sul territorio comunale - ha spiegato l Assessore - ci sono 36 parchi gioco molto frequentati che necessitano di una manutenzione ordinaria, prevista dalla normativa vigente. Si tratta di una manutenzione che va però pianificata attraverso controlli programmati per rendere tali aree più fruibili e garantirne costantemente la sicurezza». Per questo motivo la Giunta ha deciso che, nel Piano delle Opere Pubbliche che verrà presto adottato, ci sarà un apposito finanziamento per potere eseguire tali interventi. Son previsti due controlli annuali che, per questa tipologia di manutenzione ecco quanto previsto: ispezione visiva dello stato delle attrezzature; regolazione di tutti i pezzi assemblati e di fissaggio; lubrificazione dei giunti delle parti oscillanti soggette ad attrito; verifica dell integrità strutturale, struttura portante, parapetti, barriere, pannelli di protezione, balaustre, scale, rampe di accesso, ponti e scivoli; verifica della consistenza del terreno; verifica degli interspazi fra il piano di calpestio ed il terreno; verifica dell assenza di spigoli, parti scheggiate, chiodi sporgenti, fessurazioni; verifica di parti rotte e mancanti; verifica delle pavimentazioni antitrauma. L'ispezione sarà accompagnata da una relazione finale con certificazione di regolare esecuzione degli interventi eseguiti. Un area gioco sicura, infatti, deve essere conforme alle norme tecniche di sicurezza sia per quanto riguarda le attrezzature, sia per il rivestimento delle superfici. Altri due aspetti fondamentali, previsti nella normativa, sono il controllo e la manutenzione. «L'Amministrazione - conclude Alessia Manfredini - ritiene non sia pensabile intervenire solo su segnalazione, ma considera opportuno mettere in atto una procedura di controllo e manutenzione, secondo scadenze definite, eseguita da ditte specializzate». Trasporto ferroviario, l assessore Cavalli riconosce il peggioramento sulla Mi-Cr-Mn Incontro congiunto Cremona, Mantova e Lodi in Regione con l'assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Alberto Cavalli. Presenti il sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti, l'assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini e l'assessore alla mobilità del Comune di Lodi Tommaso Premoli. Assente il vicesindaco del Comune di Mantova Espedito Rose che però ha fatto pervenire a Cremona, a Mantova e all'assessore Cavalli la sua posizione, già condivisa peraltro nella lettera congiunta inviata in Regione a settembre dai tre sindaci. «Non siamo venuti qui solo per chiedere una maggiore qualità del servizio ferroviario - ha esordito il sindaco Galimberti - ma siamo venuti a dire anche che Cremona c'è e sta facendo la sua parte, lavorando su prospettive di sviluppo. Se il cuore pulsa, ma le arterie non funzionano il territorio muore». Riconosciuto da Cavalli e dai tecnici regionali il progressivo peggioramento del servizio in particolare della linea Mantova-Cremona- Milano e la situazione critica della Cremona-Brescia, i Comuni hanno chiesto all'assessore Cavalli una verifica sulla fattibilità del treno dei capoluoghi, collegamento con fermate Mantova, Piadena, Cremona, Lodi, Milano, e sullo stato del protocollo d'intesa firmato da Rfi e Trenord e contenente, tra le altre cose, i raddoppi selettivi della tratta. La Regione ha manifestato la propria disponibilità tecnica ad approfondire una nuova fattibilità di velocizzazione della tratta in un tavolo di confronto. «Moltissimi cittadini - ha proseguito il sindaco - ogni giorno vivono condizioni di mobilità, di lavoro e di vita davvero critiche a causa dei disservizi ferroviari. Se la linea è satura a livello infrastrutturale, capiamo insieme quali possono essere azioni anche sperimentali per il miglioramento del servizio. Ci sono delle novità importanti. Abbiamo riunito pendolari e ferrovieri e abbiamo riunito i territori al di là dell'appartenenza politica: Cremona, Mantova e Lodi insieme per la prima volta. C'è una volontà politica nuova che dice alla Regione che il sud della Lombardia ha bisogno di un riscatto». I prossimi passi: i Comuni elaboreranno una lettera con la richiesta precisa a Regione, Trenord e Rfi di avviare lo studio di un treno veloce sperimentale per Expo, come primo passo nel weekend. Cremona, Mantova e Lodi chiederanno anche il cronoprogramma del protocollo d'intesa sottoscritto da Regione Lombardia e Rfi ormai tre mesi fa. IN BREVE Mercanteinfiera, tra i premi l opera di un illustratore cremonese Il circolo ippico Le Torri ha festeggiato il suo primo anno di vita A chiudere l edizione autunnale della manifestazione di Parma Mercanteinfiera, l assegnazione del premio Mercanteinfiera 2014, premio ideato nel 2013 dall ente fieristico per chi, con passione e determinazione, cerca di fare la differenza nel panorama artistico e culturale. Quest anno la vincitrice, insieme all artista Tea Falco, è stata l Associazione Culturale Others per l innovativo progetto Mo.Re, un museo digitale dedicato alla conservazione dei progetti di arte contemporanea non realizzati. A premiare Marco Scotti di Mo.Re, donando dai propri archivi l opera dell illustratore Guido Scarabottolo, Fabio Toninelli Presidente dell associazione culturale Tapirulan di Cremona - nata nel 2004 con l'obiettivo di promuovere gli artisti contemporanei. L opera di Scarabottolo, che rappresenta un uomo nell intento di sbirciare oltre un muro, non è casuale e intende riassumere la differenza di chi sa guardare oltre, verso il futuro con il desiderio e la curiosità di costruire qualcosa di nuovo, e chi rimane invece ancorato alle proprie certezze. Grande festa in occasione del primo anniversario del Circolo Ippico "Le Torri", che ha sede presso l'agriturismo I Pini di Pessina Cremonese. Il primo anno di attività è stato un vero successo e ha visto l'iscrizione di ben 70 ragazzu tra i 6 e i 16 anni. Lo spiega con un certo orgoglio il titolare dell0agriturismo, Claudio Pini. Il circolo è affiliato Engea e si avvale di istruttori qualificati, in grado di garantire competenza e professionalità. Tutti i cavalli sono di ottima indole e sono adatti a qualsiasi tipo di cavaliere. Le attività del circolo comprendono infatti un'ampia gamma di corsi per tutti i livelli. I ragazzi iscritti svolgono diverse discipline, dai corsi di equitazione ai pony games, ma anche il salto ad ostacoli. «Organizziamo anche eventi dove ci si diverte e dove poter approfondire la competenza dei nostri associati sui cavalli e sul mondo che li circonda - spiega il titolare -. Tutto questo in compagnia dell'istruttrice Sarah, che insegna la monta all'inglese, il salto ostacoli e il dressage. Un paio di mesi fa abbiamo organizzato una gara interna per i nostri soci, ma molti ragazzi hanno già iniziato a fare attività amatoriale e agonistica anche all'esterno. Recentemente abbiamo acquisito un giovanissimo talento: una ragazzina di soli otto anni che sta dimostrando grande predisposizione e che, nel giro di un mesetto, sarà già in grado di partecipare alle gare».

9 Cronaca Sabato 18 Ottobre Scommesse anche nel tennis Le previsioni a lungo termine smentiscono l annuncio dell inverno «più freddo dell ultimo secolo» Inverno russo o inverno Mediterraneo? Le ultime stime meteorologiche prevedono una stagione invernale con ondate miti da novembre a febbraio di Michele Scolari Non bastava già lo scandalo del Calcioscommesse (giunto lo scorso anno al quarto atto dell inchiesta Last Bet ). Ora sembra che la febbre della scommessa abbia contagiato anche terra rossa e palline. E ancora la Procura di Cremona ad indagare su aspetti inquietanti che riguarderebbero le puntate sulle partite di tennis. Sarebbero oltre cento gli indagati, i cui tablet e cellulari si troverebbero ora al vaglio degli inquirenti: una mole di materiale enorme, e per questo ci vorrà del tempo per chiarire tutti i dettagli. Ma già all orizzonte la situazione sembra tutt altro che rosea. Tra le centinaia di conversazioni, sms e telefonate spunterebbero numerose prove di combine e truffe. Nel mirino della Procura, oltre a nomi già noti in altre inchieste, anche alcune personalità famose nello sport della racchetta. Ma il meccanismo non sembrerebbe molto diverso da quello già utilizzato per il mondo del pallone: perdere, oppure mettersi d'accordo con l'avversario per uscire dal campo con un risultato esatto (lo stesso su cui gli scommettitori puntano a Singapore, vincendo cifre a sei zeri). Una strategia che getta ombre lunghe che, dopo aver scosso il calcio, rischia ora di far tremare il mondo del tennis. Sarà l ennesimo vaso di Pandora? Nel frattempo il presidente della Fit Angelo Binaghi ha giudicato i fatti gravissimi specificando che la Federazione dovrebbe ritenersi parte lesa, qualora i sospetti fossero accertati. L inverno sarà davvero, come sostengono alcuni esperti, il più freddo dell ultimo secolo? Da qualche tempo si sono fatte incalzanti le voci sull arrivo sull Italia di una perturbazione d aria gelida di matrice siberiana che, a partire da gennaio, potrebbe portare freddo polare prolungato persino a Roma (con un calo delle temperature a -18 C nelle regioni dell Italia Settentrionale). Ma di recente questa previsione ha incontrato lo scetticismo della comunità degli addetti ai lavori e, di recente, è stata, se non smentita, almeno fortemente ricalibrata. Modello Cfs alla mano, i meteorologi sostengono che le previsioni a lungo termine per l autunno e l inverno sembrano smentire gli scenari apocalittici che prevedevano coperte di neve persino le città costiere del Sud. In realtà, sostiene la maggior parte degli esperti, il modello Cfs (uno dei più precisi ed autorevoli) prevede un inverno tiepido, con temperature sopra la norma (tenendo sempre presente che le previsioni a lungo termine non possono mai vantare un alto grado di affidabilità). Questa tendenza sembra che caratterizzerà la nostra penisola a cominciare da novembre: l anticiclone delle Azzorre, portatore di un tempo stabile e mite, si farà sentire al Nord (dove sarebbero attese temperature tiepide) mentre il Sud sarà caratterizzato da impulsi atlantici forieri di piogge diffuse e temperature più fresche per saltuarie infiltrazioni di aria da Est. Ma secondo i modelli, questo trend dovrebbe proseguire anche lungo tutto dicembre. Se nella prima metà del mese natalizio è attesa un infiltrazione di aria fredda dal Nord Europa (senza comunque temperature polari), a partire da poco prima delle feste è prevista ancora una rimonta tiepida dell Anticiclone delle Azzorre, che porterà i termometri di nuovo al di LA CURIOSITA Quel Nord senza ghiacci scoperto dai vichinghi Spesso si sente parlare di una futura era glaciale. Effettivamente, nell Ottocento un dotto bramino indiano docente a Oxford, Bal Gangadhar Tilak, fu tra i primi a mostrare con complessi calcoli matematici la ciclicità delle glaciazioni (legate ad un complesso di cause tra cui l inclinazione dell asse terrestre). Contestualmente, c è chi teme, sulla scorta del cosiddetto effetto serra uno scioglimento delle calotte di ghiaccio polari: sopra della media stagionale (con un tempo più secco al Nord e con maggiori precipitazioni al Sud). I settori settentrionali del nostro paese non saranno esenti da qualche nevicata o da qualche gelata notturna ma si tratterà, stando a quanto dicono i modelli, di fenomeni assolutamente nella norma. Ma, stando alle attuali rivelazioni del modello Cfs, anche gennaio e febbraio (i mesi più propriamente invernali) dovrebbero presentare una continuità con sarebbe certo il primo scioglimento per cause antropiche (il riscaldamento globale) ma non il primo in assoluto. Curiosamente infatti, sembra che il polo Nord sia stato più volte libero dai ghiacci. Secondo alcuni climatologi tra cui Mario Pinna, uno di questi periodi fu il cosiddetto optimum preistorico (verificatosi alcuni millenni prima di Cristo). Ma un secondo optimum, assai più breve e con temperature meno elevate, si verificò per la situazione già descritta per novembre e dicembre. Senza escludere fenomeni tipicamente invernali (qualche nevicata e qualche gelata), questi sarebbero destinati a farsi sentire in misura contenuta e in zone dove sarebbe anomalo il contrario (soprattutto nella bassa padana). L andamento che si disegna sui grafici dei modelli, insomma, non sembra né più né meno di una normale stagione invernale, con ondate miti sopra le medie stagionali distribuite lungo l arco di circa tre-quattro secoli a cavallo dell anno 1000 della nostra èra, allorché i Vichinghi, guidati da Erik il Rosso, colonizzarono l Islanda e la Groenlandia ( terra verde ) e proprio in virtù di tali condizioni favorevoli, riuscirono a raggiungere le coste settentrionali del continente americano. Addirittura, nel XII secolo è attestata una diocesi cattolica, con un vescovo vichingo, sulla costa groenlandese antistante il Labrador. tempo tra novembre e febbraio. Il grande freddo in sostanza pare essere stato smentito matematicamente dai modelli. Certo la precisione dei modelli matematici su lunga distanza si riduce parecchio ed è difficile ottenere certezze assolute. Ma lo spauracchio di una piccola era glaciale come quella che ha investito l inverno americano del 2013/2014 sembra alla maggior parte dei meteorologi estremamente dubbio, se non privo di fondamento.

10 10 Sabato 18 Ottobre 2014 Per " avvertimento Pedaggi autostradali non pagati Attenzione, è solo una truffa Egregio direttore, si sta diffondendo in tutta Italia l azione truffaldina di una ben strutturata organizzazione di brave persone che invia, ad ignari cittadini, lettere contenenti la richiesta di pagamento per pedaggi autostradali non pagati. In queste lettere, con richiami alle società che hanno in concessione i tratti autostradali italiani, si comunica, senza alcun riferimento a orari, date e luoghi che la targa dell auto è stata fotografata, che non risulta il pagamento del pedaggio e quindi l intimazione a pagare utilizzando il bollettino in allegato. Si tratta per lo più di piccole cifre e proprio su questo contano i loschi figuri per la riuscita della loro truffa, somme più ingenti desterebbero maggiore attenzione e quindi palese la evidente infondatezza della lettera. L invito è naturalmente quello di non pagare e denunciare alle autorità, anche nostro tramite, il tentato raggiro. Giambattista Carioni Presidente Il melograno - Associazione di consumatori ed utenti *** " critica Gli italiani si aspettavano ben altro da Beppe Grillo come politico Egregio direttore, i politici, i nostri governanti, continuano a fare roboanti promesse e risultati sempre più spesso vicini allo zero. Grillo prometteva sconquassi e quant altro, Qualche sceneggiata in parlamento, invettive contro il capo dello Stato e il consueto no a tutte le proposte. Certo gli italiani che gli avevano accordato la fiducia si aspettavano altro. Ora però ci siamo. C e un programma con due proposte. La prima è il reddito di cittadinanza e trova d accordo il cento per cento degli italiani. Vi è però un piccolo ostacolo: i soldi. Dove trovarli? Io è da una vita che lo sto dicendo: Dimezzare, tutto ma proprio tutto, di quello quello che percepiscono loro..! La seconda prevede un referendum per uscire dall euro. Qui più che coraggio ci vuole incoscienza. Grillo si ricorderà i tempi in cui i titoli di Stato italiani pagavano un interesse del 18 per cento. Ebbene con l uscita dall euro quasi con certezza lo scenario si ripeterà. Con un debito di 2000 e rotti miliardi di euro, dove andremo a finire? Caro Beppe Grillo, hai fallito da comico, ora stai letteralmente fallendo anche come politico. Andrea Delindati Cremona *** " ringraziamento Un iniziativa motoristica che ha fatto bene a Gussola Egregio direttore, desidero esprimere quanto segue: la MainOuverte dei Fratelli Mangoni intende rivolgere un particolare ringraziamento agli organizzatori dell 8 Enduro del Casalasco svoltosi a Gussola lo scorso 11 e 12 ottobre. Questo evento ha portato nel nostro paese, in questi due giorni, moltissimi concorrenti e visitatori che hanno avuto modo di degustare le specialità locali. Sono queste le iniziative che certamente aiutano commercianti e ristoratori a superare le difficoltà economiche dettate dall attuale crisi. Ben vengano manifestazioni come questa, il cui scopo è quello di far conoscere la realtà del territorio, cercando di risollevare l economia nostrana molto spesso bistrattata. Grazie di cuore al Motoclub. A. Bergamonti di Gussola ed a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione (enti, ditte, privati). Paolo Mangoni Gussola Banca: la commissione di massimo scoperto è nulla Prestare attenzione alle voci di spesa richieste in pagamento dalla banca può servire ad individuare anomalie nel calcolo degli oneri pretesi dall istituto di credito. Una recente sentenza della Cassazione (sentenza n. 4518/2014) ha stabilito che il cliente può agire contro la banca per ottenere la restituzione delle somme illegittimamente trattenute da questa a titolo di commissioni di massimo scoperto. La relativa azione va iniziata, pena la prescrizione, entro dieci anni, che iniziano a decorrere dalla data di chiusura del conto corrente e non dalla data di ogni singola operazione di addebito. Ma facciamo un passo indietro per capire che cosa è la commissione di massimo scoperto. Si tratta di un costo, ora considerato illegittimo, che veniva addebitato al correntista nell ipotesi in cui il saldo del proprio conto corrente fosse " constatazione Alluvioni: alla fine la colpa non è mai figlia di nessuno Egregio direttore, non sembra vero, ma la rincorsa al voto facile mette in disparte i reali problemi del Paese. Il governo, ma anche gli enti locali puntano a grandi opere a volte inutili, ma che alla fine portano consensi elettorali e per la politica dei giorni nostri è ciò che conta. Nel programma elettorale puoi promettere cose accattivanti, anche se poi non le realizzi, tanto hai sempre la seconda carta da giocare che è quella di chiedere un secondo mandato per realizzarle, tanto nessuno ti viene a chiedere il conto. La manutenzione del territorio è l ultimo problema di certi nostri governanti e di certi nostri amministratori; un intervento questo che servirebbe a metterlo in sicurezza garantendo tanto lavoro produttivo che potrebbe evitare tanti drammi economici, sociali e familiari. In questi giorni abbiamo visto cosa è successo nel Gargano, a Genova, a Parma, in Piemonte, in Toscana e in tante altre zone del nostro Paese. Rabbia, disperazione, lacrime portate alla ribalta dagli organi di informazione e quando poi arriva uno spiraglio di sole il copione informativo cambia, lasciando però i cittadini colpiti nella loro disperata solitudine. Si potrebbe dire: Ma chi paga? Non ha mai pagato nessuno e purtroppo, a mio avviso, non pagherà anche stavolta nessuno; tante parole, tante accuse, ma alla fine la colpa non è mai figlia di nessuno. Viviamo nel Paese dove ditte che si erano aggiudicati i lavori di pronto intervento, di notte andavano ad ostruire con finte frane tratti di strada per poi andarle a ripulirle il mattino successivo con mezzi meccanici frodando la comunità. Per una manciata di voti si lascia fare ciò che non sarebbe possibile fare, chiudendo a volte non un occhio ma tutte e due, non bisogna andare molto lontano per constatare questa realtà. A Gussola anni fa, l amministrazione comunale di allora, guidata dal duo Leoni-Chiesa non se ne era accorta o, se se ne era accorta, ha lasciato fare, quando in pratica è stato ostruito un canale scolmatore dell impianto di sollevamento comunale, un secondo canale che andava a scaricare le acque in un dugale, manomettendo in tal modo un opera pubblica. Nel contempo, oltre al canale manomesso, si è preso atto che per 15 anni Lettere & Opinioni dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it incomsc@gmail.com A cura di Emilia Rosemarie Codignola* negativo e vi fosse anche un fido. Con l entrata in vigore del D.L. 201/2011 finalmente le commissioni di massimo scoperto sono espressamente dichiarate nulle e non vanno pagate. Attualmente pertanto la banca può chiedere, nei contratti di conto corrente con apertura di credito, solo il pagamento di una cosiddetta commissione omnicomprensiva sull affidamento, il cui ammontare non può essere superiore allo 0,5% per trimestre calcolato sulla somma messa a disposizione del correntista. Detta commissione deve comprendere anche le spese di istruttoria, le spese per i conteggi degli affidamenti e ogni altra spesa collegata al servizio di credito e non può comprendere la imposte, le spese notarili, gli oneri conseguenti a inadempimenti del correntista e le non erano stati rimossi dall impianto di sollevamento i fanghi di sedimentazione, oltre 100 tonnellate. Sono questi esempi limitati rispetto alle tragedie di questi giorni, ma sono significativi della noncuranza di certe amministrazioni comunali verso i problemi ambientali e la difesa del territorio. Purtroppo anche su questo gravoso fatto nessuno ha pagato. Di fronte alla denuncia che a suo tempo avevo fatto non è seguita una autocritica sul come si era operato, anzi ne è seguita una certa spavalderia sia da parte di certi uffici comunali che da parte di consiglieri comunali dell allora maggioranza. Questo fatto dimostra quanto sia la vicinanza tra le piccole realtà e quelle grandi, quanto siano sottovalutati temi vitali per il nostro Paese come quello della difesa del suolo, della difesa della sua bellezza, dell amore che dovremmo avere tutti per un mondo che è unico. Purtroppo non è così. La mancata visita del presidente del Consiglio, Renzi sui posti delle alluvioni ne è una amara dimostrazione; esso è presente spesso solo dove può riscuotere applausi dove può incensarsi da solo, perché oggi è solo l immagine che conta e non deve essere scalfita nemmeno dalle tragedie di quei poveri italiani, dei quali dovrebbe essere invece il paladino. Gerelli Sante Circolo Sel Gussola *** " dissenso Il voto provinciale è contrario al principio di suffragio universale Signor direttore, coerentemente con quanto dichiarato in precedenza, la portavoce nel Consiglio comunale di Cremona del Movimento 5 Stelle, Lucia Lanfredi, si è presentata alle consultazioni provinciali, ritirando le due schede per l'elezione del presidente e del Consiglio della cosiddetta Area vasta e riconsegnandole in bianco, con la richiesta che venisse messa a verbale la seguente dichiarazione: «Non ci riconosciamo in queste imposizioni anticostituzionali, contrarie al principio del suffragio universale e della rappresentanza politica, imposte con prepotenza da un Governo e da una maggioranza parlamentare illegittima». L'invito del Movimento 5 Stelle di Cremona ad imitare la nostra portavoce è stato raccolto da un consigliere di minoranza del Comune di Drizzona, Dante Benelli, che ha seguito la spese riguardanti i servizi connessi all utilizzo del credito. Nel caso, invece, in cui il cliente prelevasse denaro oltre i limiti del fido, la banca può prevedere, quale unico onere, il pagamento di una commissione di istruttoria veloce, di importo fisso e un tasso d interesse passivo a debito sull ammontare dello sconfinamento. Morale della favola: quando aprite un conto corrente bancario leggete bene il contratto che la banca vi sottopone, le condizioni generali, il foglio informativo e il documento di sintesi. *Avvocato Stabilito del Foro di Milano emiliacodignola@libero.it stessa procedura di dissenso civile, non riconoscendo la formazione di un club di nominati, in spregio alla democrazia, alla Costituzione e alle promesse che sono il vincolo morale per i rappresentanti nei confronti dei loro elettori. L arzigogolo voluto da Delrio, tra l altro, ha introdotto la mistificazione del voto ponderato, per cui un voto non vale uno, ma dipende da altri fattori. Si tratta di una deriva pericolosa, perché potrebbe aprire la strada all individuazione di grandi elettori in rappresentanza di migliaia di cittadini di cui sarebbero autorizzati ad intercettare ed esprimere la volontà, senza che i diretti interessati possano dire e fare alcunché al riguardo. La fine della democrazia. Circa due settimane fa, Ferruccio De Bortoli su Il Corriere della Sera associava al patto Renzi-Berlusconi un odore stantio di massoneria. Qualche giorno fa, il quotidiano online Popoff ha pubblicato la lista completa dei massoni italiani, oltre 26mila, notando: «Sarà un caso, ma la regione italiana che conta più iscritti è la Toscana. E tra tutte le città d Italia, quella in cui risiedono più massoni è Firenze». Forse hanno visto giusto? M5S Cremona *** " commissione antimafia L impegno è far funzionare gli strumenti per cercare la verità Egregio direttore, credo che Claudio Fava commetta un grave errore a cercare di dividere chi, nelle istituzioni, ha il dovere e la volontà di cercare la verità. Credo che Scarpinato abbia bisogno del massimo di solidarietà e di vicinanza da parte di tutti. Chi non perde occasione per dare le pagelle agli altri, quasi fosse l unico paladino dell antimafia, indebolisce una battaglia che deve essere unitaria. Questo che Fava presenta come reticente è il governo che ha desecretato l operazione farfalla e che ha ridefinito e punito il voto di scambio, come chiesto da tanti. La Commissione Antimafia ha tutte le prerogative necessarie per chiedere chiarezza anche al Governo e i servizi segreti sono controllati dal Copasir. Il nostro impegno deve essere far funzionare gli strumenti che lo Stato ha per cercare la verità e tutelare i magistrati, non abbiamo bisogno di protagonismi inutili. Franco Mirabelli Senatore del Pd " replica L ignoranza di certa gente ostacola le sforzo degli aiuti umanitari Signor direttore, sono rimasto a dir poco infastidito leggendo una lettera firmata sugli organi di stampa. L ho letta e riletta due volte, cercando di capirne il senso. Ma chi è questo signore? Ha forse scritto il Mein Kampf? E sì, perché da come si esprime mi torna alla mente un certo Hitler, triste memoria di un tempo che fu, fautore della più devastante guerra che l umanità abbia mai vissuto. Anche Hitler affermava, come l Isis, di risolvere le ingiustizie a cui la Germania venne sottoposta alla fine della prima guerra mondiale. Anche Hitler affermava che Dio è con noi, il famoso Gut mit uns. Ma come si fa ad affermare certi concetti, al di là della libera espressione. Come può un individuo, sano di mente, affermare che l Isis agisce in nome della giustizia quando se la prende con i più deboli. Forse il signore della lettera (e faccio uno sforzo a chiamarlo signore ) dimentica che questi criminali hanno decapitato civili innocenti (giornalisti e membri di associazioni umanitarie) sequestrati perché presenti sul territorio con lo scopo di raccontare i disagi di queste popolazioni. Sequestrati e poi decapitati perché colpevoli di aiutare queste popolazioni e per alleviare le sofferenze di tanti bambini, ma anche adulti, destinati altrimenti a morire di malattia e fame. Lo sforzo, queste persone caritatevoli, lo stanno facendo, ma l ignoranza di certa gente ostacola enormemente tutto quanto! Si sciacqui bene la bocca questo signore, custode della verità assoluta, quando parla di Gesù e delle varie religioni. Nessun Dio, sia chiamato Dio o Allah, predica la violenza. La violenza la predicano questi criminali, protetti e giustificati da certa gente. Massimo Pelizzoni Gussola *** " trasporti E un controsenso utilizzare treni nuovi per pochi passeggeri Egregio direttore, questa volta ha ragione il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: «I treni Malpensa Express devono collegare l alta velocità a Garibaldi (Ntv) e in Centrale (Freccia Rossa)». Non solo, ma così facendo si collega anche buona parte della rete locale di cui la stazione di Cadorna non dispone e si razionalizza così una offerta eccessiva. Nel 2007 quando transitavano 23,8 milioni di passeggeri dallo scalo della brughiera, lo scalo era collegato da 80 treni giornalieri (da Milano Cadorna) e da 200 autobus dalla stazione Centrale, nel 2013 con Malpensa che ha ridotto il suo traffico a 17,5 milioni di passeggeri (-6,3 milioni) i treni sono diventati 130 giornalieri (+50 collegamenti dalla stazione Centrale) mentre gli autobus sono passati a 240 corse giornaliere (+40). Gli autobus però non incassano un euro di contributo pubblico dalla Regione, mentre il Malpensa Express riceve un consistente sussidio pubblico. I collegamenti ferroviari con Malpensa effettuati con treni nuovi, sottratti ai pendolari, sono cresciuti del 62%, mentre il traffico è diminuito del 26,5%. Logica vorrebbe che i servizi aumentassero in funzione dell aumento del traffico dello scalo e non viceversa. Ci si ostina con troppi treni vetrina dalle tariffe salate. Per lo scalo utilizzato al 40% è una offerta in eccesso che non ci si può permettere. E un controsenso usare treni nuovi per pochi passeggeri, mentre sulle linee maggiormente frequentate dai pendolari si è costretti a viaggi in piedi su treni vecchi e soggetti a rotture abituali. Per questo bisognerebbe almeno dimezzare i treni da Cadorna, in particolare quelli diretti che sono semi vuoti. Dario Balotta Responsabile Trasporti Legambiente della Lombardia Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPaziometeo.com e Meteowebcam.it Sabato 18 ottobre Domenica 19 ottobre Lunedì 20 ottobre martedì 21 ottobre Mercoledì 22 ottobre

11 CREMA 11 Sabato 18 Ottobre 2014 Piazza Marconi, davanti al bar Teatro: ennesima caduta in una buca che, con ogni probabilità, c è da tempo. Troppo tempo. Se la titolare di un negozio lì vicino racconta ai vigili urbani che anche lei, poco tempo prima, era inciampata nella stessa cavità. E arrivata un ambulanza a soccorrere la donna che, a detta dei presenti, si è fatta male davvero: al collo, in faccia, alle ginocchia. E sono intervenuti anche quattro vigili: la vigilessa bionda che, con grande professionalità, sorveglia chi entra e esce dal mercato, più altri tre sui colleghi, mai visti in centro storico: è probabile che nessuno di loro sia mai stato mandato a verificare il continuo flusso di auto e furgoni che da via Verdi penetra in via Ponte Furio dove spicca tanto di cartello sul quale è elencato chi è autorizzato a entrare e chi no. Sembra un'autostrada a una sola corsia. La solita presa in giro. Ma torniamo alla povera signora che, secondo le testimonianze, è inciampata in quella fatidica buca cadendo a corpo morto. Intorno all ambulanza, come In piazza Marconi: a Crema si rischia di finire all ospedale solo camminando Altra caduta per la buca succede, si raduna (quasi sempre) una folla di curiosi. Quali sono stati i commenti? Ecco un piccolo spaccato di che cosa pensa davvero la gente di Crema (e di chi abita in qusta piazza). «Danno i soldi per quattro spettacoli di m e ci costringono a camminare tra buche, asfalti sollevati e strade con le pezze»; «piuttosto che fare footing sulle ciclabili, il sindaco venga a correre su questi marciapiedi rovinati»; «hanno asfaltato il marciapiede dall'altra parte della piazza, e noi stiamo aspettando lo stesso trattamento da un anno»; «qui non tagliano l erba da sei mesi, vergogna»; «con tutte le tasse che ci fanno pagare, ci prendono anche per il c»; «pensano solo alla moschea e ai musulmani le priorità sono altre, ma non la vogliono capire». Fermiamoci qui. Ci sarebbero frasi più colorite da riportare, ma suonerebbero oltremodo offensive nei confronti di chi amministra questa città. Si tratta di sfoghi dovuti a un momento di rabbia oppure dello spaccato di una città che, costretta a pagare tasse svedesi, si ritrova ad avere servizi da terzo mondo oppure è obbligata a contribuire a pagare i servizi di lusso (come è il Montessori, definito «l asilo comunale a quattro stelle») che solo alcuni godono a prezzi inferiori a quelli di mercato? In centro a Crema, insomma, si rischia di finire in ospedale solo camminando per strada. Non è certo una bella notizia. Ma, purtroppo, non è l unica. Ricordate la polemica sui «Manifesti di Crema»? Il Collegio dei revisori dei conti del Comune di Crema ha sollecitato il funzionario Angelo Stanghellini, in un tempo ragionevole, a fornire le pezze giustificative relative alle spese pagate per questa manifestazione. In attesa che quest ordine venga eseguito, come avviene di solito, Gianluca Giossi, capogruppo del Pd in Comune, è balzato fuori dalla trincea per assaltare, baionetta in canna, i suoi nemici : Laura Zanibelli e Simone Beretta. E le giustificazioni che Giossi ha portato alla mancate pezze giustificative dei «Manifesti» sarà, con ogni probabilità, la linea del Piave del centrosinistra a palazzo comunale. I più informati, infatti, sostengono che sulle questioni di palazzo difficilmente Giossi parla a titolo personale. Ecco che cosa ha sostenuto: «La vicenda in realtà è molto più semplice e lineare di come loro (Zanibelli e Beretta ndr) la vogliano dipingere. Nel 2013 il festival I Manifesti è stato integralmente sostenuto dagli sponsor privati, che hanno erogato sponsorizzazioni direttamente alla associazione culturale Le Muse e non al Comune, come è avvenuto nel Conseguentemente, la struttura comunale ed il dirigente dell'area cultura, avevano ritenuto sufficiente una rendicontazione da parte della associazione considerata adeguata senza il corredo di pezze giustificative; ciò anche e soprattutto per ragioni di rispetto della riservatezza di autori ed artisti intervenuti nella rassegna, che sarebbe quanto meno avvilente mettere in piazza con i loro cachet e rimborsi spese». Avete capito? Seriamente? Sicuri di avere letto bene? Non ci sono le pezze giustificative dei costi sostenuti «per ragioni di rispetto della riservatezza di autori ed artisti intervenuti nella rassegna, che sarebbe quanto meno avvilente mettere in piazza con i loro cachet e rimborsi spese». Giossi si assumerà le proprie responsabilità di quanto ha detto anche di fronte a quei compagni duri e puri che si sono sempre riempiti la bocca della «trasparenza senza sé e senza ma». Infatti, c è già chi nel Giovedì scorso è stato l ultimo giorno utile per pagare la Tasi senza incorrere nelle sanzioni previste. Il Comune ricorda che il 31 ottobre prossimo scade il pagamento della Tari, Tassa sui Rifiuti, per cui sono in corso di invio i relativi bollettini contente l importo precalcolato da pagare. Per maggiori informazioni si possono trovare notizie sia sul sito del Comune ( che direttamente agli uffici, con mail catasto.comunale@comune.crema.cr.it o al numero telefonico A partire da lunedì 20 ottobre, ad Ombriano verrà introdotto il «divieto di transito a tutela della sicurezza degli alunni» nel tratto di via Rampazzini che costeggia la scuola media Galmozzi e si collega alla palestra di via Toffetti. Il provvedimento ha valore «nei giorni del calendario scolastico, nei soli orari d ingresso e uscita degli alunni dell Istituto Comprensivo Crema Due». Per agevolare il rispetto del divieto «verrà apposta opportuna segnaletica» In attesa che i revisori ricevano gli scontrini riguardo a «I Manifesti», il capogruppo del Pd avanza la sua tesi. Replica da Forza Italia Gianluca Giossi Simone Beretta Dopo la Tasi, a fine mese tocca alla Tassa sui rifiuti Scuole di Ombriano: scatta il divieto di transito «Nessuna pezza giustificativa per ragioni di privacy» Non solo «I Manifesti». Gianluca Giossi, capogruppo del Pd in Comune, nelle sue accuse è andato oltre. Sul pesante. Colpito dalla possibilità che l amministrazione di centrosinistra possa trovarsi in difficoltà per le «pezze giustificative» di quella manifestazione targata 2013 ancora da trovare, ha rimestato nel passato. Come fanno tutti i politici che sono a disagio sul presente. Che cosa ha rivelato Giossi? «il disastro della scuola di CL e del milione di contributi pubblici buttati al vento. Ma non solo, contrastano con le pretese odierne di Zanibelli e Beretta anche la disinvoltura e la prodigalità per le spese sostenute dalla loro amministrazione, dall'impiego dei taxi con autista per recarsi al Pirellone (evidentemente era considerato umiliante muoversi con la Panda a metano del comune o coi mezzi pubblici), al rifacimento completo dell'arredo dei rispettivi uffici senza andare troppo per il sottile». Piccata e muscolare la risposta di Beretta. «Quando sono diventato assessore con la giunta Bruttomesso, il piano uffici dei Lavori Pubblici era un cesso, dove i dipendenti lavoravano in un ambiente indecoroso, lesi, dal mio punto di vista, nella loro stessa dignità professionale. Ciò detto, mentre io mi sono insediato nell ufficio che era di Bordo, il Pd, di fronte a queste frasi, ha cominciato storcere la bocca. Perché ne intravede i pericoli. Nel frattempo, è arrivata la risposta di Simone Beretta, uno dei consiglieri chiamati in causa da Giossi. Il capogruppo di Forza Scuola di CL, uffici e in taxi al Pirellone Giossi e Beretta, botta e risposta. Al veleno Italia sottolinea, tra l altro, che nel suo intervento, Giossi, garantisce lui che «si acquisirà la documentazione integrativa richiesta mancante»; «E come darsi una martellata sui zebedei» ammonisce Beretta, «perché è la conferma che si è in giro a cercare delle pezze giustificative che noi andiamo richiedendo da almeno un anno e mezzo. Non ci siamo proprio. Ma la cosa che fa più sorridere e preoccupa è che secondo Giossi i cittadini non Rubano i soldi dalle slot in via Visconti Furto al «Lucky Gastone» di via Visconti a Crema. I ladri si sono calati dal condotto dell aria condizionata. Hanno oscurato i sensori interni dell impianto d allarme della sala fumatori con la vernice spray. Poi hanno fatto razzia del contenuto di un cambiamonete e di tre macchinette per un bottino di euro in contanti. Festa del volontariato 2015, lunedì il primo incontro per le associazioni La delegazione cremasca del Cisvol e il Forum territoriale del Terzo settore invitano tutte le associazioni cremasche al primo appuntamento unitario per la costruzione della «Nuova festa del volontariato» di Crema e del cremasco. Appuntamento fissato per lunedì 27 ottobre, alle 20.30, presso il saloncino del Duomo in via Forte 3 a Crema. Le associazioni intenzionate a partecipare sono pregate di confermare la presenza scrivendo una mail a: crema@cisvol.it. Si tratta del primo momento di confronto dopo lo stop sabbatico preso nel 2014 per la kermesse del volonta-riato. «Cisvol e Forum hanno condiviso la necessità di rinnovare la modalità di organizzazione di questo appuntamento annuale» spiegano i responsabili del centro servici di Crema. «Chiediamo, quindi, a tutte le associazioni di partecipare ad un primo momento di confronto nel quale, attraverso la raccolta di idee e proposte sui vari aspetti della festa (temi, eventi, logistica), metteremo le basi per un nuovo modo di realizzare questo significativo evento di promozione del volontariato». suo attuale assessore (Fabio Bergamaschi ndr) è in un ufficio che è quasi il doppio del mio, senza dimenticare i nuovi uffici per il presidente del Consiglio (Vincenzo Cappelli ndr), che non c erano mai stati prima, e gli uffici dei consiglieri delegati, che non erano mai esistiti». Sulla questione dei taxi presi per andare al Pirellone? «Per quanto concerne invece eventuali viaggi col taxi al Pirellone, rispetto ai quali io non ho mai abusato, e credo insieme a me anche gli altri, mi pare corretto fargli prendere conoscenza, attraverso un interpellanza, dell uso dei taxi con autista per andare a Milano delle precedenti amministrazioni a guida Ceravolo, così come gli farò conoscere in dettaglio le spese sostenute dall attuale presidente del consiglio comunale, e non solo, che hanno girato l Europa in lungo e in largo». Sul milione dato alla Charis per la scuola di Cielle? «Il milione lo ha dato la regione Lombardia e non Beretta o la Zanibelli. In questa ripetuta denuncia, vi è un pregiudizio ideologico, che noi non abbiamo, contro le scuole private. Consiglio a Giossi di fare una verifica in modo che possa scoprire da solo che la regione Lombardia i soldi non li ha dati solo alla Charis ma anche ad altre realtà di scuole private diocesane». debbano conoscere i cachet e rimborsi spese degli autori e artisti. Cittadini cornuti e mazziati. Complimenti. "Lur i paga ma i gh a da saì niént e tas"». Raccolta del secco: le nuove regole in tre quartieri fino ad aprile 2015 Da giovedì 16 ottobre è stata avviata nei quartieri di Castelnuovo, San Bernardino e Vergonzana la sperimentazione della raccolta puntuale del secco, promossa dall Amministrazione Comunale di Crema in collaborazione con Linea Gestioni al fine di prevenire e ridurre la produzione del secco, cioè dei rifiuti non riciclabili, quelli per i quali è necessario lo smaltimento in discarica o al termocombustore, e consentire di testare un sistema di misurazione puntuale del secco, così da poter meglio identificare future azioni finalizzate all'introduzione della cosiddetta tariffa puntuale (ovvero la tariffa per la quale si paga in base a ciò che effettivamente si produce e che quindi è finalizzata a premiare i cittadini virtuosi). La sperimentazione durerà sei mesi, quindi fino a giovedì 16 aprile 2015.

12 12Sabato 18 Ottobre 2014 Cinque sindaci sono d'accordo. Gli artigiani e gli imprenditori anche. Ma si farà? Sel ha già dei dubbi Ancorotti: «Una strada necessaria» Crema Tangenzialina per l ex Olivetti Una bretella stradale che vi tolga dall isolamento. Ancorotti, dopo tante attese, forse è la volta buona? «Speriamo si faccia. D altra parte, sono le aziende che creano ricchezza. Ma le imprese, senza le infrastrutture, hanno le mani legate». Già un partito di maggioranza, Sel, comincia ad alzare le barricate. E a sparare su un chilometro e mezzo di strada, chiamando la gente a consulto. «E un km e mezzo necessario. Mi sembra che a questi del Sel non interessi l economia, il lavoro, le aziende, gli operai, l occupazione. La loro priorità è diventata la moschea, ma in questo caso non chiedono alcun consulto della gente. E c è ancora chi li vota. Peccato per noi cremaschi». Una strada da cui non si può prescindere? «Infatti. Se non si fanno le infrastrutture sulle quali viaggiano i prodotti delle aziende, non vedo alcun sviluppo economico per questa città. E poi mi chiedo: ma questi vogliono che i cremaschi abbiano un lavoro?». Già. Bella domanda. «Se non rendiamo questo territorio appetibile anche dal punto di vista viabilistico, difficilmente qui verranno a insediarsi nuove aziende che possono portare nuovi posti di lavoro. Sicuramente andranno altrove, di fianco alla Brebemi, nella Bergamasca». Lei è convinto che questi di centrosinistra vogliano la bretella? Sembra che si siano mossi solo per dare un contentino alle associazioni di categoria. «Le intenzioni si vedranno presto. Se daranno un accelerazione al progetto, significa che ci credono. Altrimenti i camionisti qui continueranno ad arrivare a fatica, con il pericolo addirittura di essere multati. Non ci sono alternative: o fanno la bretella o condanneranno Crema ad essere economicamente isolata». dalla Redazione Venerdì della scorsa settimana si è parlato di costruire una tangenzialina di 1,5 chilometri che dalla Pandino- Soncino taglierà l abitato di Campagnola per raggiungere le aree produttive dell ex Olivetti, di Santa Maria e di Cremosano. Questo il percorso ipotizzato, anche per chi proviene dalla Bre.Be.Mi: dalla Pandino- Soncino, all altezza del rondò per Campagnola, verrà costruita ex novo una bretella che bypasserà l abitato di Campagnola e si ricongiungerà con via Caravaggio, la strada che da Campagnola va a Crema. Arrivati così al rondò di Santo Stefano, i camionisti potranno proseguire per l ex Olivetti e la zona produttiva che sta proprio davanti alla Pierina. Nello stesso tempo verrà costruita piccola bretella che, dal rondò di Santo Stefano, passerà dietro le piscine e si ricongiungerà con la gronda nord superando, quindi, il canale: questo tratto di strada servirà ai camionisti Con il progetto relativo alla nuova strada per la zona industriale dell ex Olivetti, si riaffaccia un interrogativo: anche le imprese stanziate nel Comune di Cremosano avranno la possibilità di essere servite adeguatamente? La situazione degli imprenditori che hanno attività in questo Comune, infatti, pare proprio caratterizzata dalla precarietà e dall incertezza. Tutto ha avuto inizio una decina di anni fa, ma è da almeno 15 che in quest area produttiva non si insediano nuove aziende come ci riferisce uno degli imprenditori più famosi del paese, Antonio Cella. In quel periodo, l allora amministrazione comunale, sostenendo che il traffico dei mezzi pesanti diretti alla zona industriale disturbasse il centro del paese, dove si trova una pericolosa strettoia, decise di vietare loro completamente il transito, con grave danno per le imprese dislocate nella zona di San Benedetto. Ci vollero due anni di contenzioso, con spese non indifferenti - 20mila euro da parte del Comune e quasi altrettanto dagli imprenditori che si erano appellati al Tar - perché le aziende si vedessero riconosciuto il diritto di essere raggiunte dai propri fornitori. Nel frattempo, però, il provvedimento comunale non era rimasto senza conseguenze: un azienda importante, come la Silc, che aveva intenzione di ampliare lo stabilimento, scelse di trasferirsi a Trescore, dove ha sede tuttora. Matteo Piloni per raggiungere il Pip di Cremosano senza dover più passare per la strettoia del paese. L obiettivo: far uscire dal totale isolamento le principali zone industriali e artigianali della città e del vicino circondario che fanno fatica ad essere raggiunte da clienti, fornitori e dai camion che vanno nelle fabbriche a caricare la merce. E, come si sa, il trasporto è una voce importante nei bilanci delle aziende: più veloce è la Marco Bressanelli consegna, minore sono i costi. Chi farà il progetto e realizzerà la strada? Quello ipotizzato dalla Libera artigiani prevede una sinergia pubblico/privato (partenariato) con l ipotesi di sgravi fiscali per i privati che comparteciperanno all opera per rientrare nell investimento. Per l occasione verrà costituita una società (del tipo Brebemi) che comprenda tutti gli attori in campo e che promuova il progetto che Cella: «I costosi divieti a Cremosano» «Non fu l unica» precisa Cella, «perché, oggi, 15mila metri quadri circa di capannoni sono abbandonati. E, d altra parte, come biasimare chi se ne è andato? I camionisti, impossibilitati a raggiungerci via Cremosano, erano costretti a fare 40 chilometri in più: dovevano arrivare a Spino, quindi imboccare la Paullese, proseguire fino all altezza della Gronda nord di Crema e raggiungere Cremosano da quest altra direzione. A questo punto, i nostri fornitori ci chiesero più soldi, altrimenti ci saremmo dovuti arrangiare diversamente. Il tutto ci venne a costare dai 70 agli 80 euro in più: per intenderci, da 300 a 380 euro». Alla fine, però, il Tar vi ha dato ragione e il Comune di Cremosano ha dovuto permettere il transito, quantomeno per il carico e scarico. «Sì, ma per diverso tempo ancora le cose non sono molto migliorate. Bisogna mettersi nei panni di un camionista straniero che, arrivato a Cremosano, si vede davanti un cartello di divieto. È vero che sotto, in italiano, c è scritto eccetto per carico e scarico, ma quello che si afferra subito è il cartello. Non capendo la scritta, nel dubbio se ne torna indietro e percorre di nuovo la strada più lunga. Alla fine, abbiamo avvisato i fornitori via mail che non c erano problemi per loro e sembra che ora questo ostacolo sia stato superato». E, tuttavia, Cella è pessimista per il futuro. Anche riguardo alla nuova tangenziale non sembra farsi molte illusioni. Temo che tutto il peso dell iniziativa finisca per essere messo sulle spalle del Comune di Crema, con la conclusione che anche questa volta non otterremo nulla». Perché dice «anche questa volta?» Si riferisce a qualche altra occasione mancata? «Sono passati 50 anni, da quando mio zio, Malachìa Cella, allora sindaco di Cremosano, si pose il problema di come aggirare il paese, evitando la strettoia nel centro abitato. Pensò a una circonvallazione esterna e tutti sembrarono d accordo, dal momento che ne fu coinvolto anche l onorevole Patrini. E, invece, proprio quando sembrava che l iter fosse a buon punto, non se ne fece più niente. Mio zio si dimise, in seguito ad alcune incomprensioni, e, da quel momento in poi, sulla circonvallazione è sceso il silenzio». Un silenzio che dura tuttora e che, stando allo stesso Cella, pare contraddistinguere ogni reazione alle richieste avanzate dagli imprenditori. «Quello che mi chiedo è perché l amministrazione comunale rifiuti qualsiasi dialogo con noi». Beh, dopo tutto, le avete fatto causa «Ma anche prima, quando decise di vietare il transito ai mezzi pesanti. In quella occasione, noi riconoscemmo che il potrebbe essere realizzato anche a stralci. Punto di riferimento dell iniziativa e per tutte le questioni burocratiche potrebbe essere coinvolta Reindustria (agenzia di marketing territoriale), mentre il nuovo ente di Area vasta dovrebbe occuparsi della progettazione. La costruzione dell arteria sarà affidata ad aziende del nostro territorio. Sono queste le prime decisioni dai Comuni e associazioni di categoria interessati a questa soluzione viabilistica che avrà importanti ricadute sull economia del territorio. Alla riunione erano presenti, infatti, i rappresentanti dei Comuni di Crema (con l assessore Matteo Piloni), di Campagnola Cremasca, Pianengo, Capralba e Cremosano, la Libera artigiani di Crema (con il presidente Marco Bressanelli e il direttore Giuseppem Zucchetti), la Cna/Fita (rappresentata da Adriano Bruneri), l Autonoma artigiani (il presidente Pierpaolo Soffientini e il direttore Giulio Baroni), e infine i consiglieri regionali Agostino Alloni e Carlo Malvezzi. Comune aveva le sue ragioni. Quello che chiedevamo era una possibilità alternativa ma tutto quello che il Comune seppe fare fu proporre una bretella lungo il percorso della ferrovia. Praticamente, una soluzione impraticabile, visto che la strada sarebbe stata piena di svolte a gomito e circondata dalle abitazioni». Come vede il futuro della zona industriale del suo paese? «Vedo il buio. A mio parere, durerà ancora una decina d anni, a dir tanto. Come dicevo, in 15 anni, nessun nuovo imprenditore si è insediato. L unico che ha avuto il coraggio di rischiare si è dovuto scontrare anche lui con i problemi della viabilità. Iniziative da parte dell amministrazione comunale non ce ne sono, a parte tassare le imprese. È una vita che chiediamo soluzioni ma troviamo solo ostacoli». Dellera (Sel): «Arrivarci superando la ferrovia» Sulla nuova tangenzialina di Crema, critico è Sel che «sospende per ora ogni giudizio circa questa ipotesi, ritenendo la stessa tuttora priva di informazioni politico/economiche e progettuali del tracciato» scrive Alvaro Dellera, coordinare di questo partito a Crema e nel Cremasco. «Tuttavia ricordiamo come sia sempre stato prioritario per Sel il superamento della ferrovia con il collegamento all area produttiva del Pip di S. Maria della Croce. Ora sta prendendo forma l ipotesi di una tangenzialina che interesserà in parte anche il territorio di Crema, oggetto come altri comuni di una recente regolamentazione urbanistica (Pgt) che dovrà essere rivista e variata. In sè la variazione è un atto politico pertanto riteniamo che ogni ipotesi si raggiunga al tavolo politico, convocato in Comune a Crema: le parti prevedano il coinvolgimento dei propri cittadini più ampio possibile»: Lions di Castellone: «Grande raccolta di occhiali usati» Il Lions Club di Castelleone rivolge una particolare attenzione alla raccolta degli occhiali usati da destinare alle persone che non possono permettersi di dotarsene. Grazie ai due soci, Luigi Manfredoni e Giorgio Identici, che si occupano costantemente del reperimento degli occhiali da vista, da sole e di lenti graduate, ne è stato raccolto un numero davvero considerevole, con la collaborazione degli ottici della città, della scuola «Canossa», della media «Sentati», della parrocchia e della Casa di riposo Brunenghi, e dei castelleonesi. Manfredoni ed Identici, per questo loro grande e disinteressato impegno, hanno ricevuto per mano della presidente del Club, Adriana Cortinovis Sangiovanni, da parte del Centro nazionale «Raccolta Occhiali Usati», un attestato di riconoscimento per l'impegno profuso per questo nobile service. Giorgio Identici, Adriana Cortinovis Sangiovanni e Luigi Manfredoni Furto al bar Fantasy e al concessionario di moto Sissi Racing Furto, nella notte di giovedì scorso, al bar Fantasy di via Macello. Hanno forzato un ingresso dell ex Paparazzi, poi, dopo aver praticato un foro nella parete, e si sono introdotto nel concessionario di moto Sissi Racing. Qui hanno rubato circa 500 euro in contanti. Infine, hanno praticato un altro foro e sono entrai bar Fantasy. Hanno razziato sigarette e tagliandi «Gratta e vinci» per un valore che dovrebbe aggirarsi sui 50mila euro. E sono scappati, indisturbati. La scoperta del furto, ieri mattina. Sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato. E morto il cavalier Camillo Lucchi, storico dirigente della Democrazia Cristiana E morto Camillo Lucchi, storico esponente della Democrazia Cristiana. Aveva 92 anni. Medico di base stimato in città, consigliere comunale di lungo corso, ma anche consigliere regionale all'inizio degli anni '90, ricoprì l'incarico di presidente degli Istituti di ricovero. Nel 1942, durante il fascismo, fu tra i fondatori del gruppo cremasco della Fuci, la Federazione degli studenti universitari cattolici. Antifascista, fu anche uno dei dirigenti dell'azione Cattolica. Eletto in consiglio comunale negli anni '50, divenne capogruppo della Dc, fanfanisno prima, forlaniano poi. Nel 1980, fu eletto al Pirellone, nel collegio provinciale di Cremona, ricoprendo il ruolo di vice presidente del consiglio regionale. Dal '91 al '94, fu presidente degli Istituti di ricovero cittadini. Infine, si è ritirato a vita privata. Il 10 giugno 2014, in occasione della festività di San Pantaleone, il vescovo Oscar Cantoni gli consegnò, nella sua abitazione di via Carrera dove viveva con la moglie Carla, l'onorificenza papale «Croce pro Ecclesia et Pontefice» conferita da Papa Francesco, per aver «trascorso l'intera sua esistenza a servizio del bene comune». Oggi, sabato 18 ottobre, verrà allestita la camera ardente nella sala dei Ricevimenti di palazzo comunale. Lunedì 20 ottobre alle ore si terrà il funerale in Duomo, quindi la salma verrà tumulata nel cimitero di San Bernardino.

13 Crema Sabato 18 Ottobre di Gionata Agisti Il terzo tempo. Lo sport è cultura, vogliamo che continui ad esserlo». È questo il titolo del primo del ciclo di incontri «Sport & Cultura», tenutosi la sera dello scorso 13 ottobre, nella sala convegni dell Opera Pia Oratorio San Luigi e che l associazione sportiva AC Crema 1908 ha ideato per informare, coinvolgere e trasmettere a tutti gli attori coinvolti nell attività sportiva - dai familiari dei giocatori, agli istruttori e ai responsabili della società - il concetto di educazione allo sport. L auspicio è che il percorso riesca ad appassionare tutti coloro che mostrano interesse per la vita sportiva di Crema. Relatori della serata, Angelo Colombo, project manager dell AC Crema 1908 e responsabile dei settori giovanili di Inter, Milan, Monza, Lecco, Pergo e don Alessio Albertini - fratello di Demetrio, ex calciatore del Milan e della Nazionale -, responsabile dell ufficio Sport della diocesi di Milano e consulente ecclesiastico nazionale del Csi- Centro sportivo italiano. La serata, moderata dalla giornalista Francesca Esposito, addetta stampa dell AC Crema 1908, è stata introdotta dal direttore generale della stessa società, Massimiliano Gnatta: «Lo sport è cultura, vogliamo che continui ad esserlo. Il titolo del convegno rimanda al momento della riflessione: così come i rugbisti sono soliti riunirsi al termine delle partite e, in un momento conviviale, ripercorrere criticamente vittorie e sconfitte, così abbiamo voluto riportare anche ad altri sport questo momento Emozioni e tanto interesse per il primo incontro educativo promosso dall A.C. Crema Gli oratori Sport & cultura, il Terzo tempo Nella foto a sinistra, da sinistra: Angelo Colombo, don Alessio Albertini, Massimiliano Gnatta e Francesca Esposito. Qui sopra: il pubblico al San Luigi. della consapevolezza». Quello dell educazione dei bambini attraverso lo sport è tema complesso e delicato, ma al contempo molto attuale, in una società dove, in base a una statistica commissionata dal Csi, un allenatore trascorre in media 250 ore in una stagione con i propri allievi. «Per meritarsi il titolo di maestro nel mondo dei piccoli» ha spiegato Colombo, «occorre essere un po speciali, come lo sono loro. Non è una cosa che si impone. La capacità di essere riconosciuti tali è qualcosa di cui un allenatore deve disporre nella sua ideale valigia». Diverse le regole che andrebbero applicate, mettendo da parte il desiderio di voler vincere a tutti i costi, una mentalità che condiziona da tempo chi è chiamato a svolgere un ruolo di educatore sul campo da gioco. La sfida continua, nell attività di un allenatore è quella tra vincere o istruire, agonismo o sana competizione, selezione o aggregazione. «Lo sport non è auto-educante. Servono un progetto mirato e persone qualificate, vogliose di assumersi una responsabilità così importante. Educare non significa limitarsi a trasmettere un sapere ma far emergere la parte migliore di un altro essere umano, in un età in cui quest ultimo deve ancora scoprire il mondo e la conoscenza gli può derivare solo da esperienze vissute in prima persona». Obiettivo dell insegnante è dunque la maturazione completa del giocatore, il che può avvenire solo se si rispettano i tempi e i modi di fare esperienza. Un percorso in cui è necessario passare anche da insuccessi. «Una delle cose più difficili, oggi» ha esordito don Albertini, «è prendersi cura dei ragazzi, trattandoli come tali, non come adulti in miniatura». «Il pericolo più grande» ha aggiunto, «è rifugiarsi nel solito alibi, che si ripete a ogni nuova generazione: Tanto non ci sono più i giovani di una volta. È una contraddizione in termini, perché ogni generazione è diversa da quella precedente. Cambiano le condizioni. In particolare, quella odierna è stata profondamente e negativamente influenzata dalle nuove tecnologie di comunicazione, con il risultato di non sapersi più appassionare a nulla e, quindi, a non avere più un obiettivo da conquistare. Al contrario, vorrebbe tutto subito e, possibilmente, nel modo più facile. E, però, sono questi i ragazzi a cui dobbiamo appassionarci. Non dobbiamo lasciarli da soli in questi tempi difficili». Quali sono le qualità che dovrebbe possedere un allenatore, secondo don Albertini? «Ogni allievo ha la sua gara da superare. Sapersi appassionare alla gara di ciascuno è una delle condizioni più importanti. Insegnare ad avere fiducia in sé stessi, a imparare a perdere, sostenendo la frustrazione che ne consegue ma anche cosa significa davvero vincere, perché, se facciamo passare l idea che la vittoria è rappresentata solo dal gradino più alto del podio, ci sarà sempre qualcuno che, inevitabilmente, non si sentirà all altezza. E, invece, nessuno deve essere escluso, perché ognuno ha una sua personale vittoria da conseguire. Infine, non sentirsi scoraggiati se i valori che trasmettiamo non vengono immediatamente recepiti. I semi hanno bisogno di tempo per maturare». Bagnolo: «Il canto della cicala» teatro per bambini e famiglie Torna a Bagnolo Cremasco «Il canto della cicala», rassegna di teatro per ragazzi e famiglie voluta e organizzata dall'amministrazione comunale in collaborazione con la biblioteca e l'associazione Alice nella città. Cinque domeniche pomeriggio, con cinque compagnie provenienti da tutta Italia, all'insegna di fantasia e divertimento. L inizio degli spettacoli è fissato per le16, e l ingresso, come di consueto, è gratuito. Si comincia il 19 ottobre con «La pecora nera» spettacolo della compagnia piemontese Teatro Distinto. Il 26 ottobre «I tre porcellini» del Centro Teatrale Corniani. Il 9 novembre arriva sul palco la divertente epopea dei Nanirossi: «Equilibri di coppia» è uno spettacolo brillante nato sulla strada e portato in tutto il mondo. Il 16 novembre è il momento di una produzione affascinante: «Il libro delle ombre» della Bagnolo: l istituto comprensivo ha anche il logo creato dagli studenti La cerimonia di intitolazione dell'istituto Comprensivo di Bagnolo Cremasco si è svolta nella mattinata di venerdì 10 ottobre nel cortile della scuola primaria del paese. L'assessore Giuliana Samele, anche vice sindaco, ha iniziato la cerimonia dando un caloroso benvenuto ai presenti: studenti, docenti, autorità civili, militari, religiose, cittadini. ubito dopo gli studenti della secondaria di primo grado hanno suonato l'inno italiano accompagnato dal coro delle voci bianche di Monte Cremasco. L'Assessore interviene lasciando la parola al nuovo dirigente scolastico, professoressa Paola Orini, che ha aperto il suo discorso ricordando il fondamentale compito educativo che nella società viene assegnato all'ambito scolastico. Nell occasione, è stato presentato il logo della scuola intitolato a Rita Levi Montalcini - creato dagli stessi alunni; logo ben visibile sul nuovo totem sistemato davanti all'ingresso dell istituto. compagnia Teatro di carta. La chiusura, domenica 23 novembre, è lasciata alla poesia di Manicomics Teatro, che con lo spettacolo «Il gigante egoista» L augurio dell amministrazione comunale è che venga confermato anche quest anno il grande successo di pubblico delle passate edizioni, che ha visto per ogni spettacolo una media di 400 spettatori. Francesco Agello, la mostra al museo Si è svolta la conferenza stampa di presentazione della manifestazione «Il Più veloce del Mondo. Dal record di velocità di Francesco Agello agli aeropittori». Il 23 ottobre 1934 Francesco Agello, infatti, ha otenuto a bordo del Macchi MC- 72 il record mondiale di velocità per idrovolante con motore a pistoni, raggiungendo in volo i 709,209 km/h. In seguito a questo avvenimento la stampa nazionale e internazionale gli attribuisce l appellativo «uomo più veloce del mondo». Tale record risulta ancora oggi imbattuto. Francesco Agello, medaglia d oro al valore, nato a Casalpusterlengo, ha vissuto nel Cremasco dopo il matrimonio con Gianna Manenti. In occasione dell ottantesimo anniversario di questo record di velocità è stata allestita una mostra nella sala sala Agello del museo. Orari apertura: dal 25 ottobre al 2 novembre, tutti giorni dalle 9.30 alle e dalle alle 19. Pacioli premiato a Milano, allo Smau Si terrà venerdì 24 ottobre, alle ore 14, la premiazione dei casi di successo finalisti del Premio Innovazione ICT. Il premio indetto da SMAU (Milano, ottobre) intende valorizzare i migliori casi di organizzazioni che hanno innovato con successo le proprie attività attraverso le tecnologie digitali. Tra i finalisti c è anche Crema, con l Istituto Tecnico Luca Pacioli, che verrà premiato in qualità di capofila di un progetto innovativo nel settore educational, che ha visto il collegamento in Rete di cinque plessi scolastici della città di Crema attraverso un unica infrastruttura di rete, al fine di garantire sicurezza a tutti i ragazzi e personale coinvolto, e sancire una collaborazione attiva tra scuola superiore e istituti comprensivi vantaggiosa per tutti. I «Mondi di Carta», il bilancio Riceviamo e pubblichiamo: «Un grande successo quello della seconda edizione del festival cultural-gastronomico I mondi di carta con numeri che hanno stupito positivamente gli organizzatori, per l afflusso continuo di pubblico durante tutti e tre i giorni della manifestazione. Ai laboratori di cucina, agli show-cooking e alle degustazioni dei vini hanno partecipato quasi 300 persone. Circa cinquemila, invece, hanno assistito, durante la tre giorni, ai diversi appuntamenti in calendario» Alla Pro Loco si impara l'inglese Alla Pro Loco di Crema, in piazza Duomo 22, è possibile iscriversi al corso d'inglese che si svilupperà nei seguenti modi: giovedì dalle 14 alle 16 il corso base, mercoledì dalle alle il corso base, venerdì dalle alle il corso avanzato: comunication. Per informazioni ulteriori contattare la Pro Loco Crema Tel. 0373/81020 o via mail info@prolococrema.it. Microchip per cani a Rivolta, Spino, Pandino La prossima settimana, a Spino d'adda, Pandino e Rivolta d'adda, sarà possibile microchippare i cani a 25 euro. «UNArivolta» ha infatti organizzato, con la collaborazione di sindaci di Pandino, Maria Luise Polig con l assessore Massimo Bonanomi, Rivolta d Adda, Fabio Calvi, e Spino d Adda, Paolo Riccaboni, dal 20 al 26 ottobre la campagna di microchippatura cani. Grazie all adesione dei veterinari Davide Bentivegna (viale Europa 10 tel ) e Manuela Garbelli (via Roma 5, tel ) di Pandino, Gioacchino Caruso (via Giulio Cesare, 8 tel ) di Rivolta d Adda e Ferdinando Bolzoni (via Vittoria, 24, tel ) di Spino d Adda, sarà possibile chippare il proprio cane (o il gatto) a 25 euro. Chippare il cane non solo è un obbligo di legge (non farlo comporta sanzioni da 25 a 150 euro, fatte salve ipotesi di responsabilità penale), ma è indolore. Il chip (grande come un chicco di riso) viene applicato dal veterinario per via sottocutanea, con siringa monouso, in modo rapido, innocuo e indolore. Il microchip è una piccola capsula biocompatibile contenente un numero di identificazione che viene rilevato mediante uno strumento denominato «lettore». Il chip, una volta inoculato, è assolutamente indolore, l organismo tende ad isolarlo nel punto di inoculo e rimane leggibile per l intera vita del soggetto. Ricordiamo che le polizie locali dei tre paesi dispongono di lettore chip, quindi meglio mettersi in regola prima di essere fermati per un controllo!

14 14 CASALMAGGIORE Sabato 18 Ottobre 2014 CURIA San Leonardo Presto i lavori Il sindaco di Parma chiede aiuto. Un volontario casalasco: «Abbiamo due autopompe, ma non possiamo andare» Alluvione, la burocrazia ferma i soccorsi Don Bruno Galetti, presto, non dovrà più fare la spola da Martignana di Po, dove risiede, a Casalmaggiore, dove è collaboratore parrocchiale di San Leonardo e, come il nuovo parroco casalese don Cesare Nisoli ha evidenziato scherzosamente, una sorta di guida spirituale in pectore della seconda parrocchia (giuridicamente parlando) cittadina. Lunedì infatti il consiglio pastorale parrocchiale (ma un ulteriore passaggio avverrà dal consiglio degli affari economici) si incontrerà sotto la guida di don Cesare, che in questo caso specifico ha proseguito il percorso intrapreso da don Alberto Franzini, per ratificare di fatto l accettazione dei fondi che il vescovo di Cremona, monsignor Dante Lafranconi, ha inteso destinare proprio alla sistemazione della ex casa parrocchiale di San Leonardo. Quest ultima, ormai da un paio di anni, è stata dichiarata inagibile a causa dell incuria, del tempo e di problemi di stabilità evidenziati dopo l ultimo terremoto del 2012 e soprattutto dopo la pulizia del tetto dal guano di piccione, che ha paradossalmente aperto nuovi squarci nella copertura. Come noto, sui fondi dell 8 per mille destinato alla Cei, ogni Diocesi ha la possibilità, su indicazione del vescovo, di indicare quali interventi siano prioritari rispetto ad altri. Di fatto il vescovo consiglia dove indirizzare i fondi, anche se poi spetta al consiglio pastorale un ulteriore passaggio per confermare l accettazione degli stessi. In particolare, a San Leonardo arriverebbero, anzi arriveranno dopo l ok atteso per lunedì, circa 65-70mila euro, che dovrebbero consentire, finalmente, di sistemare il tetto della casa parrocchiale. Naturalmente ricordiamo che anche la copertura della chiesa di San Leonardo merita attenzione: per questa, in particolare, è attiva da oltre un anno una raccolta fondi per la quale i parrocchiani hanno versato offerte libere, arrivando a coprire, al momento, la cifra di 18mila euro, importante anche se non ancora sufficiente. In totale l operazione richiede 100mila euro, comprendendo però anche la ex casa parrocchiale: ora con l aiuto della Cei e dei fondi dell 8 per mille, un passo forse decisivo è stato compiuto. di Giovanni Gardani C è chi non muove un dito per malavoglia, e chi sarebbe disposto a spostare montagne ma non può farlo per legge. Il teatro dell assurdo, del quale molto spesso in Italia abbiamo visto rappresentazioni grottesche, stavolta va in scena a pochi chilometri dal territorio Casalasco. Come noto, negli ultimi giorni, la città di Parma è stata sorpresa dall alluvione del torrente Baganza, che ha mandato sott acqua alcuni quartieri molto popolati del capoluogo ducale. Una situazione talmente drammatica da spingere il sindaco della città Federico Pizzarotti a un appello ufficiale, anche tramite social network, per la ricerca di nuovi volontari. Logico pensare anche a Casalmaggiore e al Casalasco, che nelle sue propaggini più a sud risulta meglio connesso a Parma piuttosto che a Cremona. In zona vi sono sei gruppi di Protezione Civile tra Casalmaggiore, Martignana, Piadena, Torricella, Cingia e San Giovanni, tutti teoricamente pronti a partire, per percorrere quei km che separano il Casalasco dal Ducato. Il punto è che invece a questi volontari formati Un fresco, freschissimo, Campione del Mondo in visita alla Pomì Casalmaggiore. Ma quando si parla di Karch Kiraly la definizione di iridato è persino riduttiva, per quanto l'ultimo successo, ottenuto domenica 12 ottobre a Milano, nel Mondiale italiano, sia quello che si ricorda meglio. Kiraly, infatti, sta al mondo del volley un po come Maradona o Pelè stanno al calcio: un campione assoluto, il più forte giocatore di tutti i tempi, nonché unico della storia ad avere vinto, con la nazionale degli Stati Uniti da giocatore, l oro olimpico sia nel torneo indoor (per due volte) sia nel torneo di beach volley. Kiraly, peraltro, assieme all italiano Lorenzo Bernardi, è stato eletto nel 2001 miglior giocatore di pallavolo del XX secolo. Anche in panchina, Kiraly ci sa fare, come ha dimostrato proprio a MIlano, dove dopo avere perso 3-0 contro l Italia, ha firmato un'impresa tutta in salita, vincendo il Mondiale nelle successive gare contro Russia (3-1), Brasile in semifinale (3-0) e Cina in finale (3-1). Kiraly era a Casalmaggiore per una visita lampo e un po a sorpresa: il ct degli Stati Uniti femminile (che mai aveva vinto un Mondiale prima dello scorso 12 ottobre) ha voluto salutare Lauren Gibbemeyer (i due nella foto), prima delle escluse, suo malgrado, dal roster che ha poi vinto La grande piena del fiume Baganza a Parma, che ha raggiunto un livello mai registrato in passato tocca restare con la tuta linda e le autopompe ferme. A denunciare il fatto è uno degli stessi volontari, dietro la garanzia dell anonimato, che da quasi 20 anni si adopera in situazioni di emergenza, avendo prestato soccorso anche in terre più o meno lontane come L Aquila, durante il terremoto del 2009, e Modena, dopo il sisma del «Proprio in Abruzzo è partito un po tutto - ci spiega - perché il meccanismo burocratico, a fronte degli evidenti problemi di organizzazione sul posto, si è incancrenito. Il processo ora è davvero la coppa. Un saluto avvenuto alla palestra Master Gym dove Gibbemeyer e compagne stavano sostenendo la sessione di pesi. Ma l'occasione è stata buona anche per salutare il collega Davide Mazzanti e l'intera rosa della Pomì, oltre al dirigente Giuseppe Pini: Kiraly, giunto con un paio macchinoso e soprattutto l impressione è che si usi poco buon senso». Il fatto è che a livello legislativo è tutto nella norma: «Tecnicamente non ci sono errori, moralmente però è frustrante dover restare qui, quando sappiamo per certo che a Parma ci sono cantine ancora allagate e noi abbiamo due autopompe ferme in garage». Ma da dove parte tutto? «Essendo gruppi di Protezione Civile che risiedono fuori regione, anche se per pochi chilometri, si attua un processo che parte dal comune, in questo caso di Parma, arriva alla Provincia, sempre di Parma, e poi alla Regione Emilia Romagna. Quest ultimo ente fa ripartire la catena chiedendo aiuto fuori Regione, dunque alla stessa Lombardia. Il punto è che le richieste non sono arrivate». Perché? «I casi sono due: o non c è davvero più bisogno, ma a questo punto mi domando perché lo stesso sindaco abbia chiesto nuovi volontari. Oppure ci sono problemi economici: un volontario che si prende la giornata di ferie per prestare la propria opera viene poi rimborsato dallo Stato. Però a questo punto di amici da Ravenna, dove ha giocato tra il 1990 e il 1992, vincendo praticamente tutto, ha regalato il suo good luck per una buona stagione. Che, con l in bocca al lupo di un Campione del Mondo, e di colosso di questo sport, potrebbe davvero riservare gradite sorprese. mi domando: chi mi vieta di fuoriuscire dai gruppi di Protezione Civile e fondare un gruppo di mutuo soccorso, che non abbia più bisogno di tutti questi tecnicismi e della burocrazia?». La sede provinciale di Cremona conferma che nessuna chiamata è arrivata, neppure da Genova dove i danni sono peggiori ma maggiore sarebbe la distanza da coprire. «Restiamo pure sulla situazione di Parma, che potremmo raggiungere in venti minuti di auto - prosegue il volontario - non ho visto molte pettorine della Protezione Civile. Ho visto tanti giovani e giovanissimi, questo sì, e sono davvero felice di questo. Tuttavia, faccio notare che forse, in questi casi, sarebbe meglio avere sul posto anche personale già formato, che sappia come agire per non creare confusione. Preciso che molti volontari sarebbero disposti a rinunciare al giorno di lavoro e a prendersi gratuitamente le ferie, ma la legge prevede obbligatoriamente il rimborso statale. Il punto è un altro ed è a monte: ha senso che un opera di bene, peraltro così urgente, venga bloccata da una rigida burocrazia come la nostra?». Domanda retorica, la risposta già la conoscete Pomì, gli auguri a domicilio del grande Karch Kiraly L'Usa considerato il più grande del volley di sempre ha incontrato Lauren Gibbemeyer E le giocatrici fanno visita agli ospiti del Busi E iniziata con una visita alla Casa di Riposo Conte Carlo Busi di Casalmaggiore la settimana della Pomì Casalmaggiore. Non solo impegni sportivi ed allenamenti per la squadra di Davide Mazzanti una cui delegazione formata da Beatrice Agrifoglio, Geraldina Quiligotti, Valentina Zago e dalla dirigente Raffaella Storti ha portato una ventata di entusiasmo e di sorrisi presso la struttura casalasca che ospita tanti anziani. L occasione è stata la festa per i compleanni del mese di ottobre. Le giocatrici rosa hanno consegnato agli ospiti simpatici regali trattenendosi con i festeggiati, scattando foto e regalando loro un pomeriggio decisamente divertente. Gli assistenti sanitari della struttura Busi hanno ringraziato per la simpatica sorpresa promettendo di contraccambiare la visita delle Pomì con la presenza al palazzetto di Viadana in occasione di alcune gare interne di campionato. L impegno sociale rimane un aspetto che alla società VBC Pallavolo Rosa sta particolarmente a cuore e che durante la stagione in corso prevede altri importanti iniziative.

15 Casalmaggiore Sabato 18 Ottobre In Consiglio la sola Cavazzini. Vezzini: «Non sarete una Cenerentola». Ma Gardani: «Siamo il sud del sud» Provincia, il Casalasco dov è? di Vanni Raineri P assata quasi in sordina, se non altro per non aver coinvolto direttamente i cittadini, l elezione del nuovo Consiglio Provinciale ha avuto luogo. Nella pagine precedenti riportiamo ampiamente l esito della consultazione, che ha chiamato alle urne i soli consiglieri comunali (l ente come noto è di secondo livello), in questa sede vogliamo concentrare l attenzione allo scarso peso che il casalasco si avvia ad avere nel nuovo consesso. Dei 12 consiglieri (cui si aggiunge il presidente Vezzini) solo uno proviene dal territorio orientale, ed è Ivana Cavazzini, sindaco di Piadena, Per il resto, l area tra Cremona e il Casalasco ha 2 consiglieri (Viola di Gadesco e Abruzzi di Sospiro), Cremona 2 (Virgilio e Fasani), l area tra il Cremonese e il Cremasco 4 (il presidente Vezzini di Sesto, Vairani di Soresina, Sisti di Castelvisconti e Fiori di Castelleone) e il Cremasco 4 (il sindaco di Crema Bonaldi, Calvi di Rivolta, Rossoni di Offanengo e Tomaselli di Dovera). Ovviamente sono nomi sia di maggioranza che di minoranza, ma che mostrano come portavoce del territorio sia la sola Cavazzini, la quale tra l altro è stata confermata alla presidenza del Dipartimento Piccoli Comuni presso l Anci Lombardia. E pensare che nella giunta uscente avevamo il vicepresidente Bongiovanni e l assessore Leoni. «Il Casalasco non deve avere timore. La rappresentanza - ha affermato il nuovo presidente Vezzini - è in effetti bassa, con la sola Ivana Cavazzini per un territorio che rappresenta un terzo dell'intera provincia, ma tutto questo è dettato dal fatto che vi era un solo candidato anche del comune di Casalmaggiore, capofila di quel territorio, nelle quattro liste. Tuttavia Casalmaggiore è un interlocutore privilegiato, che abbiamo ben presente e che avrà un ruolo fondamentale nelle scelte, dato che si parla del terzo polo per importanza e demografia della provincia di Cremona. Ricordo, peraltro, che il consiglio provinciale si muove e lavora anche su ispirazione dell'assemblea dei sindaci, organo parallelo rappresentato dai 115 primi cittadini della provincia, dove dunque il Casalasco sarà ampiamente rappresentato. Il coinvolgimento dell'assemblea dei sindaci è evidente, se si considera che la semplice approvazione dello statuto partirà proprio da lì. Dunque, confermo senza tema di smentita che il Casalasco potrà fare sentire la propria voce e sarà ascoltato. Non sarà un territorio Cenerentola». Di diverso avviso è Carlo Sante Gardani, consigliere comunale a Casalmaggiore e primo dei non eletti nella lista Provincia Partecipata-Cantiere Civico, che ha eletto in Consiglio Pietro Fiori. «Giusto sia andato lui afferma Gardani che ha fatto nascere il progetto a livello provinciale, cui noi abbiamo aderito volentieri. La presenza della sola Cavazzini tra i casalaschi conferma come il nostro territorio sia costantemente tagliato fuori. Mi sono battuto per anni perché abbia la giusta considerazione, ma siamo ancora alle solite. Siamo sempre più periferia: il sud del sud della Lombardia». Riuscirà la sola Cavazzini a catalizzare le istanze di un territorio così vasto? «So che lei è stata brava a portare a casa il contributo per la sicurezza per i comuni che la riguardano». Detta così, non è difficile cogliere l ironia: Casalmaggiore non è stata premiata dallo stesso contributo. «Forse prosegue Gardani qualcosa non funziona a Casalmaggiore a prescindere da chi governa. Anche il tentativo nelle recenti elezioni di allargare l interesse ai comuni attorno non ha avuto esito. Gli altri comuni del Casalasco stanno procedendo per conto loro, perché Casalmaggiore deve capire che deve dare prima di chiedere. Questa è la sconfitta di tutta la politica casalese, nessuno si tiri fuori. Una volta, nella criticata Pima Repubblica, una volta a settimana gli onorevoli venivano in città anche se forestieri. Oggi non riusciamo neanche a mandare qualcuno in Provincia. La gestione del PD qui è stata fallimentare, dobbiamo imitare i cremaschi, che sanno essere uniti a prescindere dall appartenenza politica». A Castelponzone Librando al Borgo Domani tante iniziative a partire dalle 10 di mattina sino al tramonto. Visite guidate CASTELPONZONE Il borgo di Castelponzone torna alla ribalta: ospiterà infatti nell intera giornata di domani Librando al Borgo, i libri tra i colori e i sapori dell autunno. Ricco il programma di iniziative, a partire dalle ore 10 quando verrà aperta la mostra mercato. Alle 11 sarà possibile effettuare la visita guidata al Borgo e al Museo dei Cordai. Nel pomeriggio, alle 15 laboratorio dedicato ai bambini, Disegna la fiaba con Marta e Tiziana. Alle 15,15 verrà presentato il libro Andar per mondi, con l autrice Laura Piloni intervistata da Luca Bertini. Alle 15,30 nuova visita guidata al borgo e al museo, e alla stessa ora dimostrazione dell antico gioco del CicloTappo (pochi giorni fa Gussola ha ospitato una tappa del campionato italiano) a cura della Pro Loco. Alle 16,30 incontro con l autore Alessandro Cuppini presentato dal critico letterario Claudio Ardigò (a cura di Apostrofo Editore), e nuovo appuntamento con il Laboratorio per i bimbi, I braccialetti di Ersilia. Dopo la terza occasione per scoprire borgo e museo alle 17, alle 19 la manifestazione verrà chiusa ufficialmente. Oltre ai vari stand, sotto i portici i visitatori potranno trovare caldarroste e un angolo bar curato dalla Pro Loco e la tradizionale pesca di beneficenza parrocchiale. Al di là delle visite guidate, il Museo dei Cordai rimarrà aperto dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 19. Il Rotary al fianco della Fondazione Banco Alimentare Il Rotary italiano affiancherà la Fondazione Banco Alimentare in occasione della 18ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, che si terrà sabato 29 novembre. L iniziativa è nota a tutti: nel cremonese e casalasco sono centinaia sia volontari che si mobilitano che i quintali di generi alimentari raccolti grazie alla solidarietà. Quest anno i Governatori dei vari Distretti rotariani hanno stretto un accordo con la Fondazione, e anche a Casalmaggiore una rappresentanza dei club ha incontrato i responsabili locali dell iniziativa, A sinistra Ivana Cavazzini, a destra Carlo Sante Gardani oltre a chi, oggi e nel recente passato, ha avuto modo di occuparsi a Casalmaggiore di servizi sociali. Presso la Fondazione Santa Chiara si sono così ritrovati in un caminetto i soci del Rotary Club Casalmaggiore, del Piadena Oglio Chiese, rispettivamente presieduti da Carlo Stassano e Giampaolo Perteghella, il responsabile provinciale di Banco Alimentare Leonardo Ronchini, il responsabile casalasco Daniele Galli, l assessore alle Politiche Sociali del Comune di Casalmaggiore Gianfranco Salvatore e il suo predecessore Pierluigi Pasotto. L obiettivo era di ampliare lo sguardo oltre l iniziativa, verificando le modalità di intervento dei Rotary a favore dell emergenza sociale provocata dalla crisi. E stata anche l occasione per fare il punto sull attività del comune per far fronte al disagio, dal carrello sociale al sostegno allo studio al sostegno alla salute. Elogiata da tutti l esperienza della Rete, che ha saputo unire l amministrazione alle associazioni di volontariato del territorio. IN BREVE Cremona, terra di mafie? SCANDOLARA RAVARA Prosegue l opera di divulgazione del Circolo ArciBassa del volume di Prandini e Meneghetti Mafie all ombra del Torrazzo, sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nella nostra provincia. Il prossimo appuntamento è a Scandolara Ravara, dove venerdì 24 ottobre, alle 20,30 presso la Sala Polivalente, verrà presentato il volume alla presenza degli autori Stefano Prandini, docente presso il Liceo Romani di Casalmaggiore, e Claudio Meneghetti, ricercatore del fenomeno e scrittore mantovano. Ospiti della serata saranno l ex presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, ora sindaco di Castelnuovo Monti, Enrico Bini, il docente di Criminologia Luigi Caracciolo e il vicepresidente della Comissione Bicamerale Antimafia Luigi Gaetti. L incontro è organizzato dall unione Municipia e dalle tre amministrazioni comunali di Scandolara, Cingia de Botti e Motta Baluffi, che invitano i cittadini al monito il territorio cremonese può diventare terra di conquista per le mafie?. Giacalone lunedì al Bifi Lo scrittore e giornalista Davide Giacalone sarà ospite del Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta lunedì 20 ottobre al RistoBifi. Nato a Livorno nel 1959 ma di origine siciliana, Giacalone ha collaborato con Vincenzo Muccioli, poi fu dirigente del Partito Repubblicano ed ha ricoperto incarichi politici lungo tutti gli anni Ottanta. Rimase coinvolto in Tangentopoli e lasciò la politica. E stato direttore di La Ragione e di Smoking, ed editorialista de L Opinione. Oggi scrive per Libero e collabora con RTL 102.5, conducendo un programma quotidiano mattutino, L indignato speciale (con Andrea Pamparana e Fulvio Giuliani) che ha fruttato il libro Diario Civile, del 2005, uno degli otre 20 libri da lui scritti. Eridanos, ecco i premiati GUSSOLA Consegnati i premi dell 8ª edizione del Concorso Letterario Nazionale Eridanos, organizzato a Gussola dal Circolo ArciBassa col patrocinio di Comune e Provincia. Questi i vincitori. Sezione A - Poesia singola in lingua italiana 1 ) I limoni del Garda di Bregoli Fabrizio di Cornate d Adda (MI). 2 ) Il cuore resta di Giovelli Maria Francesca di Caorso (PC). Opere segnalate: L onda, di Bassi Elisa di Collecchio (PR) e Onde sismiche nel cuore di Dioli Maria Silvia di Grumello Cremonese (CR). Sezione B - Poesia dialettale 1 ex aequo: Quànd è smursóm la luz (Quando spegniamo la luce ) di Bertolotti Annalisa di Reggio Emilia e U temp da bua (Il tempo dei graffi) di Solari Andreina di Leivi (GE). Premio speciale dedicato alla memoria di Giancarla Assandri: I càan de Sarajevo (I cani di Sarajevo ) di Franca Piazzi Zellioli di Cremona. Opere segnalate: Èl camì de Auschwitz (Il camino di Auschwitz) di Ferrari Valter Luciano di Coccaglio (BS), Sensa temp (Senza tempo) di Narra Gustavo di Codogno (LO). Sezione C - Racconti brevi in lingua italiana o in dialetto 1 ) Culatello è una brutta parola, di Nicola Barili di Viadana. 2 ) Un mazzo di fiordalisi, di Ros Nicolina di San Quirino (PN). Opere segnalate: Una piccola soddisfazione di Canella Mario di Tresigallo (FE) e La balàda dla vanga (La ballata della vanga) di Luigi Modè di Porto Mantovano (MN). Sezione Green 1 ) Lo scoglio solitario, poesia di Parlanti Ilaria (di anni 17) di Chiesina Uzzanese (PT). 2 ) Salice e ciliegio, racconto di Silla Chiara (di anni 15) di Brugnolo di Rivarolo del Re (CR). Opere segnalate: Come sabbia fra le dita, racconto di Prandini Silvia (di anni 16) di Sabbioneta (MN) e Il fiore, poesia di Shanti Liut (di anni 14) di Rovereto (TN). A Vho le fiabe in Famiglia PIADENA Prosegue la serie di incontri per grandi e piccini presso la Cooperativa La Famiglia di via Cavour a Vho. Oggi inizia Le fiabe che aiutano a crescere, rivolto ad adulti. Appuntamento oggi dalle 15 alle 16,30: perché le fiabe sono psicologicamente corrette, introduzione al mondo favolistico. Sabato 25 ottobre alla stessa ora lettura e significati psico-pedagogici di una fiaba per adulti. Sabato 8 novembre, sempre dalle 15, fare, inventare e ascoltare: quando e come le fiabe ci vengono in aiuto. Il costo per partecipare alla serie di incontri è di 40 euro.

16 16Sabato 18 Ottobre 2014 Una manifestazione che sembra avere le carte in regola per una nuova fase di crescita e soprattutto di internazionalizzazione, in un settore che rappresenta l'economia trainante del nostro territorio: questo è la Fiera internazionale del Bovino da Latte, in programma a CremonaFiere dal 22 al 25 ottobre. Ne parliamo con il presidente della Fiera, Antonio Piva. Fiera del Bovino da Latte Il presidente Piva: «Quest'anno avremo delegazioni ufficiali da ben 11 Paesi esteri: dal Far East ai Paesi del Maghreb» Una Fiera sempre più internazionale La manifestazione si svolge da mercoledì 22 a sabato 25 ottobre L'appuntamento di quest'anno presenta diverse novità. Quali sono le principali? «La prima novità di quest'anno è il nuovo sovramarchio "Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona": un'evoluzione dovuta al ruolo che ormai Cremona- Fiere gioca nelle più importanti filiere agroalimentari. Abbiamo ormai un'offerta fieristica completa per tutti gli allevatori italiani e per gli operatori esteri che adottano il nostro modello produttivo: Filiera latte: Cremona è la capitale italiana del latte e CremonaFiere è ai primi posti mondiali per le manifestazioni di settore con la Fiera Internazioale del Bovino da Latte (69 edizione). Filiera carne suina: ormai gli allevamenti e la trasformazione sono concentrati in Lombardia e Cremona si trova al centro di questo sistema. La Rassegna Suinicola di Cremona (18 edizione) è ormai considerata dagli operatori il principale punto di riferimento nazionale Filiera avicola: grazie al Poultry Forum (2 edizione) CremonaFiere è diventata un punto di riferimento nazionale anche in questo settore strategico per l'agroalimentare italiano. Trasformazione latte: un comparto in crescita e che rappresenta una concreta opportunità di sviluppo di nuovo business per gli allevatori italiani. Con Expocasearia (4 edizione) offriamo la più completa panoramica tecnologica e scientifica sul settore». Cosa vi aspettate da questa edizione? L'aver spostato le date potrebbe portare riscontri positivi? «Dalla Francia agli Stati Uniti, tutte le manifestazioni fieristiche del settore agricolo e zootecnico hanno ormai escluso la domenica per concentrare i giorni di Fiera durante la settimana lavorativa. Da quest anno le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona si svolgeranno da mercoledì a sabato, esclusa la domenica (da mercoledì 22-a sabato 25 ottobre). Una decisione presa per venire incontro alle esigenze degli operatori professionali e con l obiettivo di ottimizzare la presenza in Fiera di espositori e visitatori. Una linea condivisa dalle più importanti manifestazioni internazionali: da Space (Rennes, Francia) a World Dairy Expo (Madison, USA), i grandi appuntamenti della zootecnia internazionale hanno ormai escluso la domenica. Una novità che faciliterà anche l arrivo di operatori professionali esteri e delle delegazioni ufficiali, molte delle quali hanno già confermato la loro presenza». In uno scenario di crisi come quella attuale qual è il ruolo di una Fiera di settore come questa? «Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona hanno un duplice ruolo: offrono una panoramica completa sulle nuove tecnologie di settore, e soprattutto offrono spunti e soluzioni concrete per migliorare l'efficienza delle aziende, sviluppare nuovi business, seguire efficacemente i trend dei mercati internazionali. Oggi più che mai le aziende devono investire in tecnologia e know how, perché solo così si possono mantenere competitive e sperare di lasciarsi alle spalle un periodo difficile». La Fiera del Bovino da Latte è cresciuta moltissimo in questi anni. Pensa che possa crescere ancora? Se si come? «Il nostro obiettivo principale resta sempre la continua internazionalizzazione della Manifestazione. Abbiamo già una vastissima rete di rapporti in tutto il mondo, ma continuiamo ad investire per portare a Cremona gli interlocutori giusti per i nostri clienti. Quest'anno avremo delegazioni ufficiali da ben 11 Paesi esteri: frutto di un lavoro capillare che abbiamo portato avanti sui mercati più interessanti, dal Far East ai Paesi del Maghreb». Dalla Francia agli Stati Uniti, tutte le manifestazioni fieristiche del settore agricolo e zootecnico hanno ormai escluso la domenica per concentrare i giorni di Fiera durante la settimana lavorativa. Lo stesso format che da quest'anno ha acquisito anche la Fiera internazionale del Bovino da Latte. Una novità che faciliterà anche l arrivo degli operatori professionali dall estero. Già confermate delegazioni ufficiali da Russia, Ucraina, Croazia, Serbia, Finlandia, Irlanda, Egitto, Tunisia, Marghreb. La prima novità che balza all occhio della 69esima edizione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona è proprio il cambio di date: da quest anno la manifestazione si svolgerà da mercoledì a sabato. Una linea condivisa dalle più importanti manifestazioni internazionali: da Space (Rennes, Francia) a World Dairy Expo (Madison, Usa), i grandi appuntamenti della zootecnia internazionale hanno ormai escluso la domenica. Una novità che faciliterà anche l arrivo di operatori professionali esteri e delle delegazioni ufficiali, molte delle quali hanno già confermato la loro presenza. CremonaFiere sta infatti mettendo in campo tutte le sue forze per portare in Fiera nuovi potenziali clienti da tutto il mondo per i suoi espositori, con particolare riferimento ai Paesi che si stanno dimostrando più dinamici per sviluppare nuovo business. Ormai anche il ricco programma delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona è quasi completo. Anche quest anno sono molti gli appuntamenti che andranno ad affrontare i temi più attuali del comparto agricolo e zootecnico. Una menzione speciale va all appuntamento organizzato in collaborazione tra CremonaFiere e Assalzoo sul Modello Italia : un confronto tra i protagonisti delle filiere agroalimentari più importanti per fare emergere i problemi e le opportunità di un modello produttivo unico al mondo ma ancora troppo poco valorizzato.

17 Fiera Internazionale del Bovino da Latte Sabato 18 Ottobre Grande appuntamento con Italpig, che tratterà le tematiche più importanti del settore, cercando di offrire soluzioni concrete Un nuovo progetto per rilanciare il settore suinicolo Cremona si trova al centro del maggiore sistema di produzione suinicola nazionale: in Lombardia si concentra infatti il 45% del nostro patrimonio suinicolo. Da queste riflessioni è nata Italpig, la più grande manifestazione di settore. Italpig è l unica manifestazione italiana che, oltre a presentare le migliori tecnologie e attrezzature per l allevamento, tratta le tematiche più pressanti del settore cercando di offrire agli operatori professionali soluzioni concrete. Alla base dei programmi di azioni e di iniziative pianificate per la Rassegna Suinicola di Cremona Italpig si ritrova la condivisione e consapevolezza dei valori fondamentali che si traducono nei fattori più importanti di successo internazionale del made in Italy agricolo: la qualità del prodotto in termini di garanzia di salubrità di igiene e di controllo; il costante riferimento alle buone pratiche di produzione, caratteristiche della migliore tradizione italiana; la continua ricerca di miglioramento dei processi produttivi attraverso l innovazione sia in campo impiantistico tecnologico, sia in campo genetico e in campo farmaceutico e profilassi; la tutela del consumatore attraverso l informazione relativa all origine delle materie prime e dei semilavorati. Oggi la suinicoltura italiana sta vivendo un momento molto critico; è necessario portare alla luce i problemi che affliggono la filiera e cercare di trovare gli strumenti giusti per risolverli. Per questo motivo, negli ultimi anni la Rassegna Suinicola di Cremona ha voluto proporsi in una nuova veste, più concreta e più coinvolgente, con un programma di eventi vicini ai problemi degli allevatori e alle loro istanze. Durante questi incontri si affronteranno le questioni più urgenti del settore arrivando a soluzioni concrete che mettano gli operatori professionali in grado di migliorare il proprio lavoro e di aggiornarsi sui temi più caldi, tra cui: genetica internazionale, consumatori, credito e tassazione, leggi e regolamenti. Italpig è oggi un appuntamento irrinunciabile per le aziende che vogliono entrare in contatto con gli operatori più qualificati a livello internazionale. Ma la Fiera sarà anche l'occasione per presentare un progetto per rilanciare la suinicoltura italiana. Un iniziativa che parte da Assosuini. «Oggi non possiamo più parlare solamente di crisi del settore puntualizza il presidente Elio Martinelli bensì di vero e proprio declino determinato certamente da una serie di difficoltà che hanno radici lontane, ma soprattutto da una incapacità di tutta la filiera di fare sistema, di dare concretezza a una massa critica indispensabile per superare i problemi e imporsi con forza in un mercato internazionale dove le nostre produzioni dovrebbero svettare per il loro reale valore e non essere invece brutalmente contraffatte come avviene di frequente, alimentando il fenomeno dell italian sounding che rappresenta ormai una autentica piaga commerciale capace solo di danneggiare il vero made in Italy». Tutta la suinicoltura italiana deve sentirsi protagonista di un progetto di rilancio che le permetterà di sopravvivere e di imporsi a livello internazionale con le sue produzioni di qualità Che fare quindi? «Proporre una revisione completa del settore insiste il presidente di Assosuini e quindi coinvolgere tutti, ma proprio tutti gli attori della filiera come mai era avvenuto prima. E siccome chi lavora in suinicoltura non può non avere a cuore il destino di questo comparto produttivo, non avrebbe senso accreditare solo all Associazione che presiedo il merito di aver pensato a questo progetto di revisione e di rilancio. Io voglio che la firma in calce a questa iniziativa riporti il nome della suinicoltura italiana, perché solo sentendosi protagonisti di un nuovo percorso si può pensare di raggiungere tutti insieme lo stesso obiettivo. Gli allevatori non potrebbero esistere senza i macellatori e viceversa, e lo stesso vale per i trasformatori». A questo proposito sono già stati avviati i primi contatti con le Istituzioni politiche locali e nazionali. Il progetto vuole darsi un anima strategica completamente nuova anche attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni politiche locali e nazionali. Sono infatti già stati avviati i primi contatti con l assessorato regionale all Agricoltura della Lombardia e con il ministero per le Politiche agricole. «Se non vogliamo che un patrimonio così importante dell agroalimentare italiano vada perduto è il pensiero finale di Martinelli la politica dovrà fare la sua parte. Non possiamo più pensare che solo autopromuovendo la nostra capacità, la nostra professionalità riusciremo a uscire dal guado. Noi elaboreremo un progetto, la politica dovrà fornire indicazioni e strumenti per coordinarlo al meglio». international poultry forum in fiera Con la seconda edizione dell Ipf (International Poultry Forum), CremonaFiere propone all intero settore avicolo il proseguimento di un format seminariale e scientifico che ha avuto ottimi riscontri durante l edizione Partendo dalla considerazione che l ottimizzazione e l interdipendenza di tutti i fattori gestionali concorrono alla redditività dell impresa avicola, durante Ipf 2014 verranno approfondite le strategie che comportano un minor utilizzo di antimicrobici tramite interventi vaccinali innovativi e attività tendenti al miglioramento del benessere degli animali in allevamento: attrezzature tecniche e best practices gestionali a disposizione degli allevatori e dei tecnici avicoli. Tecnici, professionisti e responsabili di istituzioni di livello internazionale illustreranno con un taglio operativo le migliori soluzioni per continuare a garantire alta qualità alla produzione avicola in un contesto di mercato in continua evoluzione. Il Programma Sessione 1 ( ). Le vaccinazioni nei confronti di malattie batteriche in avicoltura ed uso responsabile degli antimicrobici: una possibile sinergia? Sessione 2 ( ). Miglioramenti strutturali e tecnologici nell allevamento. Influenza sui risultati zootecnici e sull uso di chemio-antibiotici.

18 Fiera Internazionale del Bovino da Latte 18Sabato 18 Ottobre 2014 «Progetto di una filiera agricola tutta italiana» Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Cremona, rilancia «la lotta contro la contraffazione e la difesa del vero made in Italy, a partire dall origine e dalla chiarezza di informazioni ai cittadini» Paolo Voltini La Fiera del Bovino offre un ulteriore occasione per sottolineare il valore della nostra zootecnia, che garantisce il 10% del latte prodotto in Italia, e nel contempo per evidenziare la necessità di un cambiamento, non più procrastinabile, se vogliamo dare un futuro alle nostre imprese e al territorio» ne è convinto Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Cremona, che parteciperà in prima fila alla manifestazione. «Ne abbiamo parlato una manciata di giorni fa, alla tavola rotonda che Coldiretti e Regione Lombardia hanno voluto organizzare a Cremona, con il tema Dalle stalle lombarde ai grattacieli di New York, il made in Italy alla sfida dei Mercati, con il Presidente della Regione Maroni, l assessore regionale Fava, il Ministro per le politiche agricole Martina ed altri autorevoli rappresentanti delle Istituzioni e del tessuto produttivo locale e nazionale. Il tutto nell ambito della tappa cremonese del Lombardia Expo Tour che, con il grandissimo successo ottenuto, ha testimoniato la capacità e la consapevolezza di Coldiretti Cremona e del nostro territorio di voler essere protagonisti di Expo 2015». Secodo Voltini, «Cremona è terra di eccellenze agroalimentari, dal Grana Padano ai prodotti della suinicoltura, dal pomodoro alla tradizione dolciaria. Ma cosa ancora impedisce che esperienze di successo come i formaggi e i salumi italiani possano generare ricchezza per tutti? Con questo patrimonio tanto stimato in tutto il mondo, ci sono oggi migliaia di produttori di latte che si interrogano con grandissima preoccupazione sul loro futuro per un prezzo insufficiente a pagare i costi di produzione, per le conseguenze di una burocrazia opprimente, per i problemi creati dalla direttiva nitrati e per le difficoltà relative allo spandimento dei liquami». La situazione non cambia per gli altri comparti. «Abbiamo in mano un tesoro (il latte, il Grana, i prosciutti) trasformato in campo di battaglia, con qualcuno che pensa di potersi garantire il futuro a danno degli altri. E ancora dobbiamo chiederci come possiamo presentarci bene ad Expo 2015, se continuiamo ad avere notizie di sequestri e truffe di cagliate di importazione di dubbia provenienza e sicurezza, che vengono rigenerate con comportamenti criminali, per arrivare sulle tavole degli italiani con il tricolore». Coldiretti risponde «con il progetto di una filiera agricola tutta italiana, con l impegno di difendere il vero Made in Italy, a partire dall origine, dalla chiarezza nelle informazioni date ai cittadini - continua Voltini -. A partire dalla lotta senza quartiere a furbetti e furbizie che, ad esempio, consentono che ogni anno in Italia si producano 350mila forme di surrogati del grana (e altre 750mila all estero). L intera filiera deve ripensarsi. Industriali e distribuzione organizzata devono riconoscere che anche per loro il valore sta nel fatto di avere un latte eccellente come quello italiano, che può essere trasformato in formaggi eccellenti come quelli italiani, che possono essere venduti al prezzo giusto ai consumatori italiani e ai consumatori del mondo intero, che fanno la corsa per gustare le nostre produzioni. Si deve saper dire che le nostre eccellenze lattiero-casearie sono un valore per tutti, per gli agricoltori, le cooperative, gli industriali, la distribuzione. Si deve saper dire che il prezzo va suddiviso correttamente tra i soggetti della filiera. Si deve espellere dal sistema chi con pratiche illegali devia da questa strada. Si deve arrivare subito all origine in etichetta. Solo se tutto questo avviene e in tempi rapidi potremo dare un futuro ad ogni soggetto della filiera».

19 Fiera Internazionale del Bovino da Latte 19 Sabato 18 Ottobre 2014 Aumenta la tendenza all export per il settore lattiero-caseario: un giro d affari che nel 2013 ha superato i 2 miliardi Expocasearia, focus sulla produzione del latte Una delle componenti principali della Fiera del Bovino si chiama Expocasearia, l unica manifestazione italiana dedicata alla trasformazione del latte. Un settore che è il vero fiore all occhiello dell economia italiana è il settore lattiero-caseario che, con i suoi 15 miliardi di fatturato nel 2013, rappresenta il settore più importante dell agroalimentare italiano. Secondo dati Assolatte (l Associazione a cui aderiscono 250 imprese che rappresentano il 90% del fatturato) nel 2013 le aziende lattiero-casearie italiane (1.944 stabilimenti presenti su tutto il territorio nazionale) hanno lavorato 10,7 miliardi di litri di latte italiano, coprendo l 87% del fabbisogno delle aziende di trasformazione, impegnando oltre 100 mila persone tra personale diretto e indotto. Con oltre 12,68 miliardi di litri in totale lavorato, nel 2013 le aziende lattiere casearie hanno realizzato oltre 2,6 miliardi di litri di latte confezionato, 1,6 miliardi di vasetti di yogurt, 160 milioni di kg di burro, 1 miliardo di kg di formaggi freschi e stagionati, latticini come panna, ricotte e mascarpone. Il Made in Italy lattiero-caseario è una voce importante per le esportazioni, infatti il 32% della produzione italiana è venduta all estero generando un giro d affari che nel 2013 ha superato i 2 miliardi di euro. E cresciuta del 7,6% l esportazione verso la Francia, i prodotti lattiero-caseari italiani sono i primi, per esportazione, negli Stati Uniti ed il mercato si sta aprendo a India, Giappone e Cina. I dati dei primi due mesi del 2014 confermano questa tendenza, l export rispetto al 2013 è aumentato del 6,0% a volume ( tonnellate) e dell 8,4% a valore (314milioni di euro). Expocasearia è focalizzata su questo: mettere in contatto le aziende con i migliori produttori di tecnologia e attrezzature e, attraverso un programma specifico di eventi, fare scoprire tutti gli aspetti e le potenzialità della trasformazione del latte. Molti i temi che saranno trattati: igiene e normativa; strumenti per l integrazione del reddito degli allevatori; il ruolo dei minicaseifici nel settore dell allevamento. Durante la manifestazione si concentrerà l'attenzione sul fenomeno dei mini-caseifici. In Fiera verranno presentati gli elementi minimi che costituiscono il minicaseificio in termini impiantistici, di attrezzatura accessoria per la lavorazione del latte e della cagliata; inoltre verrà presentata la strumentazione necessaria al controllo del processo di caseificazione. I formaggi che si possono preparare con questo tipo di attrezzatura sono: formaggi molli (stracchino, caciotta, formaggi a crosta fiorita), paste filate (mozzarella, caciocavalli) e con il siero di fine lavorazione si può produrre la ricotta. L impianto che sarà presente in Fiera è costituito da una unità termica, il generatore di vapore, il minicaseificio vero e proprio, costituito da una vasca di coagulazione di capienza massima di 200 l, un tavolo spersorio. La parte sicuramente più interessante sarà poter assistere dal vivo all iter produttivo: riempimento della vasca di coagulazione con almeno 100 l di latte, verranno eseguite tutte le operazioni per il controllo dei parametri del processo di caseificazione: temperatura, acidità, pastorizzazione, aggiunta del caglio ed eventuali fermenti, rottura della cagliata, e alla fine il trasferimento negli stampi. I MINI CASEIFICI Una strada da percorrere per le aziende agrozootecniche italiane è quella della miniproduzione artigianale. Le realizzazioni pratiche di questa tendenza, che ha tre valenze: economica, gastronomica e culturale, sono di grande attualità ed il settore lattiero-caseario è stato uno dei primi ad adeguarvisi, anche grazie alle innovazioni tecnologiche che hanno modernizzato la produzione di latte, panna, burro, yogurt e formaggi potendo lavorare quantità di latte ridotte. Il minicaseificio può, contare su una gamma di prodotti molto variegata e, pertanto essere presente in maniera massiccia con i suoi prodotti nelle diete quotidiane dei potenziali clienti. I minicaseifici s inseriscono in quella fetta di mercato che va dalla vendita diretta a privati e Gas (Gruppi di Acquisto Solidale), alla distribuzione a negozi di prodotti tipici, store di prodotti di alta qualità, formaggerie e ristorazione. «Ciò che rende interessante il settore dice Guido Tallone Responsabile formazione lattiero-casearia di AgenForm-Consorzio e presidente dell'associazione delle casare e dei casari di Azienda Agricola di Cuneo è l evoluzione tecnica, impiantistica e commerciale. Le trasformazioni casearie sono attività consolidate dell azienda agricola e non affrontano solo più gli storici formaggi stagionati, ma da tempo si sono inserite nei comparti dei formaggi freschi, erborinati, muffettati, in quelli dello yogurt, del latte alimentare, anche pastorizzato, sino al gelato; e con risultati tecnici ed organolettici di tutto rispetto. I mini-caseifici o come preferisco definirli, i caseifici di azienda agricola, rimangono sicuramente dei baluardi della tradizione casearia, pur pensando e producendo anche prodotti più moderni, ma soprattutto rappresentano una attività agricola che cerca di unire il mantenimento di un territorio con il concetto di filiera corta e di continuare l antico (e sempre meno vivo) rapporto diretto tra produttore e consumatore. Un censimento ufficiale sull entità numerica italiana dei caseifici di azienda agricola non è stato ancora realizzato,- prosegue Guido Tallone ma è molto probabile una stima che si assesta sulle unità (valore probabilmente calcolato per difetto). Il che significa, in un contesto socio-economico, almeno famiglie che vivono prevalentemente con questo lavoro, oltre i lavoratori collegati ed all indotto commerciale. Questo dato lo desumo a partire dalle unità presenti in Piemonte che sono circa 700, considerando che la distribuzione sul territorio nazionale è sufficientemente omogenea e proporzionata al numero di aziende agricole zootecniche».

20 20Sabato 18 Ottobre 2014 PRESIDIO OSPEDALIERO GLI ORARI DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde , da lunedì a sabato dalle alle PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle alle Telefono: , dalle 9.30 alle Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle alle (accesso diretto). RADIOLOGIA d Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle alle 13.00, sabato dalle alle Tel: Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle alle Telefono: SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'asl Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle alle Telefono: Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle alle Telefono: MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: da lunedì a venerdì, dalle alle 15.30; oppure, personalmente presso l Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle alle (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle alle Telefono: CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore alle Telefono: CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle alle da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/ da lunedì a venerdì, dalle alle 12; oppure di persona presso l Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: dalle alle da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: da lunedì a venerdì dalle alle MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore alle ore presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione i n reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore Tel: TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero dalle alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati. Sicurezza del bambino, corsi aperti per donne in gravidanza e genitori Il Consultorio Familiare di Cremona v.lo Maurino 12 organizza incontri aperti, rivolti a donne in gravidanza, neogenitori e loro familiari, su tematiche diverse nell ambito del progetto aziendale Asl amica dei bambini. Ptossimo appuntamento il 21 ottobre dalle ore 15 alle ore 17 con Trasporto sicuro. Incontro con il comandante della Polizia Stradale dott.ssa Federica Deledda, sulle corrette modalità di trasporto dei neonati e bambini, in automobile e sulle strade. Il 30 ottobre (ore 15-17) sarà la volta di Cuccioli e cuccioli, incontro sulla convivenza tra neonati ed animali d affezione, organizzato in collaborazione con il Servizio Veterinario. Infine il 19 novembre altro incontro sul tema Trasporto Sicuro, con il comandante Polizia Stradale di Cremona, che si svolgerà presso il Consultorio Familiare sede di Soresina (via Inzani, 4). Ebola, l appello dell assessore Mantovani: «A Linate serve intervento del ministero» Salute Antonio Minervino: «Un problema che non riguarda solo l ambito sanitario, ma anche quello sociale» Lotta allo stigma, seminario a Cremona di Laura Bosio L a lotta allo stigma non è più limitata alle problematiche della salute mentale. «Lo stigma è quel marchio che spesso viene impresso addosso a una persona, in diverse situazioni, provocando danni come il pregiudizio e la difficoltà a vedersi riconosciuti i propri diritti» spiega il dottor Antonio Minervino, direttore Dipartimento di Salute Mentale dell Azienda Ospedaliera di Cremona e coordinatore del comitato scientifico di Asils (Alta scuola italiana per la lotta allo stigma), che per il 17 e 18 ottobre promuove a Cremona (palazzo Trecchi) un seminario per la lotta allo stigma. «La nostra intenzione non è fare dottrina, ma sensibilizzare la popolazione attraverso una conoscenza approfondita di questo argomento». La lotta allo stigma diventa finalmente trasversale: «Fino a poco tempo fa ci si è concentrati solo sulla malattia mentale; poi ci siamo accorti che stavamo lasciando fuori tante altre situazioni su cui spesso lo stigma è forte, come la violenza sulle donne, la povertà, ecc. Il nostro seminario mette insieme una sessantina di persone provenienti da diverse aree della società, cercando di creare una modifica dell'atteggiamento e facendole diventare "portatrici sane" di un germe di consapevolezza che possa poi "contaminare" gli ambienti in cui esse lavorano o militano». Lo stigma esce quindi da un contesto prettamente sanitario, diventando sempre più sociale e antropologico. «La paura del diverso esiste da sempre: da lì nascono comportamenti ostili nei confronti di quanto non si comprende - spiega ancora Minervino -. Ed è un problema che riguarda tutta la società, in quanto tutti, più o meno consapevolmente, contribuiscono a costruire questi stigmi. Del resto di episodi relativi a questo è piena la cronaca: basti pensare a quanti atti di violenza o esclusione si consumano quotidianamente proprio per queste motivazioni. Allora bisogna diventare consapevoli che ognuno può fare molto nell'ambito della lotta allo stigma». L'Asils vuole cambiare questa situazione, «E' necessario che il Ministero della Salute intervenga all'aeroporto di Linate perché a seguito del provvedimento assunto dal Governo è previsto un sensibile aumento di passeggeri, anche in vista di Expo. Per questo il canale sanitario deve essere necessariamente realizzato se vogliamo che l'aeroporto rientri nei parametri di legge. Qui, a Linate questo non c'è. Anche il personale sanitario che qui opera è esiguo rispetto alle reali esigenze e questo per Regione Lombardia rappresenta un problema molto serio»: queste le parole del vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani (nella foto), in visita alla struttura sanitaria dell'aeroporto di Linate. «E' assolutamente indispensabile rivedere l'organizzazione del servizio sanitario e la sua mission - ha aggiunto Mantovani - se vogliamo aprire l'aeroporto ai voli europei ed internazionali. La prevenzione è fondamentale, la sicurezza è la nostra parola d'ordine in un momento così complesso come evidenziato dall'oms». «Noi abbiamo chiesto al Ministero - ha aggiunto Mantovani - di e vuol far partire proprio da Cremona un'esperienza di sensibilizzazione che coinvolgerà tutta Italia. La scuola si propone di avviare un processo di riconoscimento e di superamento di tutte quelle forme di Stigma sociale che ostacolano il conseguimento di una migliore qualità della vita, il benessere sociale e positive relazioni nella società e nella comunità globale. La Asils inoltre promuove e favorisce la ricerca sociale, i rapporti di cooperazione tra mettere in sicurezza gli aeroporti di Regione Lombardia. Come già più volte sottolineato dal Presidente Maroni, anche questioni che non dipendono da Regione Lombardia ci interessano, quando in discussione c'è il benessere dei Lombardi. Vorrei, in particolare, che i nostri 4 aeroporti rappresentassero per i Lombardi una garanzia assoluta di serenità, anche dal punto di vista sanitario: oltre a Malpensa, dove il servizio è strutturato in modo esemplare, bisogna pensare a Linate, Orio al Serio e Montichiari, in modo da essere pronti non solo per l'emergenza di Ebola ma anche per Expo, che è in arrivo l'anno prossimo e richiamerà a Milano almeno 20 milioni di passeggeri da tutti i Paesi. Dobbiamo essere pronti a tutto». le persone e le organizzazioni impegnate nella applicazione dei risultati scientifici e sociologici alla formulazione delle politiche di lotta allo stigma. «Dall'anno prossimo il nostro percorso partirà anche in altre città. Quello di Cremona è il punto di partenza. Ma non si tratta solo di seminari: porteremo avanti interventi di sensibilizzazione anche in altri contesti, a partire dalle scuole. Ma ci occupiamo anche si sostenere la ricerca». di Ermanna Allevi Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA) Gentilissima signora Naturopata buongiorno e buona giornata, soffro da tempo di artrosi, osteoporosi e di disturbi osteoarticolari, c'è qualche rimedio fitoterapico che posso utilizzare e associare ai farmaci che già uso? Il mio medico è d'accordo sull'inserire prodotti naturali, ma non essendo lui un esperto mi ha detto di rivolgermi a lei e poi sarà lui ad approvare i suoi suggerimenti. Grazie e complimenti. V. S. Se si soffre di artrosi, osteoporosi e di disturbi osteoarticolari, un antinfiammatorio efficace e che va bene anche per infiammazioni muscolari è l'artiglio del Diavolo, che si deve assumere solo sotto controllo medico, ma avendo Lei un medico che approva l'utilizzo dei rimedi naturali il problema non c'è. Per calmare il dolore di tipo osseo e articolare è indicato il Salice Bianco,pianta utilizzata sin dagli antichi greci per sedare gli attacchi. Veniva anche utilizzata per le crisi di emicrania e per le febbri alte. T.M: 50 gocce due volte al giorno, va evitata in caso di insufficienza epatica e renale, in gravidanza e durante l'allattamento. Altro antinfiammatorio è il Trifoglio Rosso, recenti studi hanno dimostrato che questo rimedio ha anche una funzione protettrice a livello osseo perchè ricco di silicio. Per rinforzare la struttura ossea troviamo anche: l'equiseto e l'ontano Bianco, grandi piante che aiutano ad irrobustire l'apparato scheletrico. Importante la dieta giusta e muoversi con dolcezza, niente sforzi e fatiche, compreso portare borse della spesa pesanti. Sarò a disposizione del suo medico per qualsiasi chiarimento se necessario. Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel Riceve a Crema in via Castello 12 e telefonando al

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