Corso AINEVA CAI Operatore e assistente del distacco artificiale di valanghe

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Corso AINEVA CAI Operatore e assistente del distacco artificiale di valanghe"

Transcript

1 Corso AINEVA CAI Operatore e assistente del distacco artificiale di valanghe Fondazione Montagna Sicura Courmayeur 8 marzo 2010 Relatore: Massimo Raviglione 1

2 Sommario 1- Introduzione 2- Definizioni 3- Cenni storici e principali utilizzi 4- Caratteristiche degli esplosivi 5- Classificazione degli esplosivi 6- Accessori da mina (detonatori, relais e micce) 7- Accessori e attrezzi del fuochino (esploditori, ohmetro, ) 8- Tipologie di innesco 9- Tiro a fuoco 10- Tiro elettrico 11- Considerazioni conclusive 2

3 1- Introduzione Con questa presentazione cercherò di illustrare in modo semplice le nozioni base sugli esplosivi convenzionali, al fine di illustrarvi le principali caratteristiche delle sostanze esplodenti, il loro innesco ed i loro principali utilizzi nell uso civile 3

4 2- Definizioni Parliamo di ESPLOSIVO o SOSTANZA ESPLOSIVA quando Si considera esplosivo o sostanza esplosiva ogni sostanza che può decomporsi con grandissima rapidità e la cui decomposizione è autopropagante e sviluppa una grande quantità di calore e gas, generando un'onda di pressione. Si tratta quindi di sostanze ad alto contenuto energetico, la cui i esplosione non è altro che il raggiungimento di un livello energetico più basso, ossia la formazione di sostanze stabili Da Wikipedia simbolo convenzionale identificativo delle sostanze esplosive nell'unione Europea 4

5 2- Definizioni Parliamo di ESPLOSIVO o SOSTANZA ESPLOSIVA quando Per esplosivi,, comunemente detti anche sostanze esplosive,, si intendono tutti quei composti che per effetto di una giusta causa esterna (un urto, una scintilla, una scarica elettrica ecc. ecc.) bruciano rapidissimamente, cioé esplodono. Gli esplosivi si dividono in tre categorie: i composti,, le miscele ed i miscugli. I composti sono tutti quei composti chimici specificatamente concepiti come esplosivi. Le miscele sono invece un unione unione di sostanze esplosive e non, che insieme creano un tipo di esplosivo specifico. I miscugli sono un unione unione di sostanze non esplosive che però amalgamate insieme creano un tipo di esplosivo specifico Da documentazione Polizia di Stato 5

6 3- Cenni storici e principali utilizzi Cenni storici La prima sostanza esplosiva conosciuta è la polvere nera,, pare che la scoperta risalga al I secolo d.c. in Oriente e i primi utilizzatori sono stati i Cinesi a partire dal IX secolo d.c. per usi pirotecnici ed in parte bellici All epoca la polvere nera era un miscuglio di salnitro (nitrato di potassio) p carbone e zolfo miscelato in percentuali +/- variabili che producevano una miscela in grado di esplodere ad una velocità di m/s [KNO 3 +C+S CO 2 O 2 N 2 NO 2 H 2 O] Il miscuglio in polvere poteva non essere stabile ed efficace poich iché presentava diversi problemi: di miscelazione in fase di produzione (frantumazione azione con mortai), di segregazione in fase di trasporto (separazione dei componenti per diverso peso specifico) o di umidità in fase di conservazione (botti di legno) 6

7 3- Cenni storici e principali utilizzi In Europa la scoperta della polvere nera,, risale al XIV secolo d.c. per merito del monaco tedesco Bertold Schwartz su indicazioni del leggendario alchimista Ruggero Bacone Si passa da un composto in polvere ad un composto in grani, più stabile e meno separabile e sedimentabile, ma con velocità decisamente inferiore circa 200 m/s (aumentando la granulometria diminuisce la velocità di reazione o di deflagrazione), l utilizzo rimane legato principalmente ad usi bellici e pirotecnici ci Solo a partire dal 1600 ca l utilizzo della polvere nera si diffonde in modo diffuso per uso Civile con la costruzione dei grandi trafori stradali 7

8 3- Cenni storici e principali utilizzi A partire dal 1800 il chimico tedesco Christian Schonbein scopre la Nitrocellulosa (1846) sostanza che sarà la base per gli esplosivi detonanti moderni Negli stessi anni il chimico piemontese Acanio Sobrero (1847) definisce la formula della Nitroglicerina [C 3 H 5 (ONO 2 ) 3 N 2 CO 2 O 2 H 2 0 HCl ] liquido oleoso forse il più famoso esplosivo conosciuto al mondo Grandiosa scoperta e passaggio da sostanze defragranti a detonanti ma le caratteristiche del nuovo composto sono pessime per un uso sicuro 8

9 3- Cenni storici e principali utilizzi Infatti l elevata sensibilità alla variazione della temperatura e l elevata sensibilità agli urti lo rende molto instabile, infatti basta una variazione di pochi gradi o un piccolo scuotimento per produrre la reazione chimica che provoca lo scoppio Questa sua sensibilità provocò diversi decessi tra coloro che cercarono di stabilizzarla per un maneggio più sicuro Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 9

10 3- Cenni storici e principali utilizzi Nel 1867 dopo anni di ricerche e di incidenti, forse casualmente, il chimico svedese Alfred Nobel inventò la Dinamite, imbevendo del cotone collodio con nitroglicerina, ottenendo così un impasto plastico, maneggevole e stabile A tutti gli effetti con la scoperta di Nobel si passa dagli esplosivi di vecchia generazione i deflagranti a quelli di nuova generazione i detonanti Dopo la scoperta della dinamite, Nobel nel 1875 perfezionò altri composti tra cui le Gelatine Esplosive tutt oggi ancora utilizzate in tutto il mondo Un ulteriore scoperta nel 1889 di Nobel fu Balistite, una polvere da sparo che non produce fumo, composta da Nitrocellulosa, Nitroglicerina e Cotone Collodio, utilizzata come polvere da sparo per le cartucce delle armi portatili. 10

11 3- Cenni storici e principali utilizzi Nel 1863 il chimico tedesco Wilbrandt mette a punto il Tritolo (trinitrotoulene) ma conosciuto come TNT, Tolite Ad oggi rappresenta l esplosivo detonante più potente non si altera a contatto con i metalli, é insolubile, può essere fuso ed é estremamente malleabile E ottenuto nitrando il toluene e miscelandolo con acido solforico e acido nitrico Il suo aspetto é quello di un sapone di colore giallo/grigio o giallo/bruno. Per tutto il XX secolo il Tritolo é stato e viene utilizzato per scopi bellici per il caricamento di ogni tipo di proiettile d'artiglieria, cariche da demolizione, bombe per aeroplano, bombe a mano, 11

12 3- Cenni storici e principali utilizzi Quindi riassumendo velocemente Polvere nere a partire dal I IX secolo d.c. in Cina per usi pirotecnici Polvere nere a partire dal IVX secolo d.c. in Europa per usi pirotecnici e militari Polvere nere a partire dal 1600 in Europa per usi civili Nitrocellulosa e Nitroglicerina prima metà 1800 in Europa per usi civili e militari Dinamite e Tritolo seconda metà 1800 in Europa per usi civili e militari 12

13 4- Caratteristiche degli esplosivi Principali caratteristiche Energia o Potenza di esplosione Velocità di detonazione Bilancio di ossigeno Distanza di colpo Sensibilità all innesco Stabilità Calore di esplosione 13

14 4- Caratteristiche degli esplosivi Energia o Potenza di esplosione Serve per classificare gli esplosivi in funzione della capacità di sviluppare energia Le classificazioni si ottengono per comparazione fra diverse tipologie in riferimento ad un esplosivo tipo standard (gomma) Si misura in diversi modi, con test e/o prove dirette: Prova di Trauzl Pendolo di Strenght Dirompenza di Kast (misura della pressione specifica) 14

15 4- Caratteristiche degli esplosivi Energia o Potenza di esplosione Prova di Trauzl Si tratta di far esplodere una carica di 10 g di esplosivo all interno di un cilindro di piombo e di misurare il volume del cratere creato, il differente volume creato fra i vari esplosivi ne determina la classificazione Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 15

16 4- Caratteristiche degli esplosivi Energia o Potenza di esplosione Pendolo di Strenght Si tratta di far esplodere una carica di peso noto in grado di far oscillare un pendolo e di misurare l angolo l di rotazione, la differente oscillazione del pendolo determina la classificazione Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 16

17 4- Caratteristiche degli esplosivi Energia o Potenza di esplosione Dirompenza di Kast (misura della pressione specifica) Si tratta di far esplodere una carica di peso noto all interno di un cilindro con un pistone e di misurare la pressione creata, la differente pressione esercitata determina la classificazione Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 17

18 4- Caratteristiche degli esplosivi Energia o Potenza di esplosione Gomma Gelatina Slurry Pulverulento Anfo TRAUZL STRENGHT 600 cc 100% 430 cc 90% 500 cc 85% 330 cc 80% 300 cc 70% GELATINA Energia specifica 4,60 MJ/kg Pressione specifica 1020 MPa Massa volumica 1460 kg/m 3 Strenght 85% / 18

19 4- Caratteristiche degli esplosivi Velocità di detonazione È la rapidità con cui si verifica la reazione esplosiva Caratterizza due grandi tipologie di esposivo (deflagranti detonanti) e di utilizzo (spostare frantumare) Polvere nera esplosivo deflagrante Velocità di reazione m/s Gelatinati esplosivo detonante Velocità di reazione m/s 19

20 4- Caratteristiche degli esplosivi Bilancio di ossigeno E la capacità dell esplosivo esplosivo di consumare e/o creare ossigeno Caratterizza l utilizzo l dell esplosivo esplosivo in relazione all ambiente ambiente dove deve essere impiegato (es. aria aperta o in galleria) bilancio O 2 % Gelatinati + 1,05-1,25 1,25 Pulverulento + 2,80-2,96 Slurry - 0 Anfo + 5,6 20

21 4- Caratteristiche degli esplosivi Distanza di colpo E la distanza minima alla quale una cartuccia di esplosivo fa esplodere una seconda cartuccia per simpatia Si misura in laboratori e caratterizza l utilizzo l dell esplosivo esplosivo in relazione al tipo di impiego 21

22 4- Caratteristiche degli esplosivi Sensibilità all innesco E la +/- sensibilità di un esplosivo ad essere innescato (cioè a far iniziare la reazione esplosiva) da un opportuno agente innescante (es. detonatore, miccia detonante, ) Si misura con la scala di Sellier Bellot che classifica in funzione della quantità di innesco necessario (fulminato di mercurio) per ottenere la detonazione i diversi tipo di esplosivi 22

23 4- Caratteristiche degli esplosivi Stabilità Abbiamo visto come nelle sperimentazioni che hanno condotto i vari ricercatori a scontrarsi più volte con la stabilità della sostanza esplosiva Ovviamente parlando di reazione chimica, la stabilità cioè la possibilità di mantenere costanti determinate caratteristiche al variare di determinate condizioni c marginali Per gli esplosivi è importante la stabilità alla variazione della temperatura, in presenza di acqua e alle sollecitazioni meccaniche In relazione alla variazione di stabilità un esplosivo di tipo X della marca Y potrà essere adatto ad un impiego specifico in acqua o all aperto aperto e magari non in galleria oppure solo con temperature T> 0 C 0 C e non sotto zero Ecc. 23

24 4- Caratteristiche degli esplosivi Stabilità alla temperatura Rappresenta la capacità dell esplosivo esplosivo di mantenere inalterate (o perlomeno variare entro certi limiti accettabili di sicurezza) le proprie caratteristiche ristiche di sostanza esplodente al variare in + o in della temperatura La stabilità è verificata sia alle alte temperature che alle basse che provocano variazioni di comportamento della sostanza esplodente 24

25 4- Caratteristiche degli esplosivi Stabilità alla temperatura Basse temperature I potenziali pericoli riguardano la perdita di malleabilità e di conseguenza la capacità di assorbire deformandosi gli urti e inibire la propagazione della la reazione a catena che ne determina la detonazione, perdendo stabilità Es. la nitroglicerina contenuta nelle dinamiti a -20 C tende a congelare, facendo assumere alla dinamite un comportamento + rigido e fragile Nel caso si debba operare in zone fredde si dovranno adottare tutte tte le cautele tali da ovviare il congelamento dei candelotti (es. non esecuzione della volata, locali riscaldati, tempi ridotti delle operazioni, ) Nel caso si riscontri il congelamento di candelotti si dovrà contattare il produttore 25

26 4- Caratteristiche degli esplosivi Stabilità alla temperatura Basse alte I potenziali pericoli riguardano l aumento l di malleabilità e un aumento di mobilità molecolare dei singoli componenti con conseguente maggior trasmissività degli urti e possibilità di separare i vari componenti, perdendo stabilità Es. la nitroglicerina contenuta nelle dinamiti oltre i 60 C tende a liquefarsi e a separarsi dal cotone fuoriuscendo dall involucro (cartucce che trasudano e/o scatolone umido o unto) Nel caso si riscontri il trasudamento dei candelotti si dovrà contattare il produttore 26

27 4- Caratteristiche degli esplosivi Stabilità all acqua acqua Rappresenta la capacità dell esplosivo esplosivo di mantenere inalterate (o perlomeno variare entro certi limiti accettabili di sicurezza) le proprie caratteristiche ristiche di sostanza esplodente in presenza di umidità e/o acqua In generale se l esplosivo l contiene nitroglicerina è stabile poiché non è solubile, mentre è instabile se contiene nitrati d ammonio d poiché solubile Dinamiti Polvere nera Anfo Polverulenti Slurry Stabilità all acqua acqua si no no no si 27

28 4- Caratteristiche degli esplosivi Stabilità alle sollecitazioni meccaniche Rappresenta la capacità dell esplosivo esplosivo di mantenere inalterate (o perlomeno variare entro certi limiti accettabili di sicurezza) le proprie caratteristiche ristiche di sostanza esplodente in presenza di azioni meccaniche esterne, urti e compressioni In generale se l esplosivo l contiene nitroglicerina è stabile ma in ogni caso è sempre utile evitare urti compressioni e/o qualunque forma di trauma Sperimentalmente si eseguono dei test secondo gli schemi di Kimura per valutare l affidabilità di un esplosivo nei confronti di urti reciproci, compressioni, riperforazione,, perforazione adiacente, caduta libera (limite di velocità 100 m/s altezza di caduta ca 510 m ) 28

29 4- Caratteristiche degli esplosivi Stabilità alle sollecitazioni meccaniche Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 29

30 4- Caratteristiche degli esplosivi Calore di esplosione E il calore sviluppato durante la reazione esplosiva, è misurato in kcal/kg Caratterizza la tipologia di un esplosivo ad essere utilizzato in ambienti sensibili al calore (es. scavi in galleria con potenziale presenza di miscele gassose esplosive) 30

31 5- Classificazione degli esplosivi Classificazione degli esplosivi Gli esplosivi possono essere classificati in funzione delle caratteristiche fisiche (velocità di reazione) prodotti in commercio leggi e norme 31

32 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle caratteristiche fisiche - velocità di reazione Quando un esplosivo agisce si decompone con grandissima rapidità e sviluppa una grande quantità di calore e gas, generando un'onda di pressione spaziale sferica la cui azione dirompente dipende dal tipo di materiale su cui agisce Gli effetti dell onda di shock a debita distanza sono il bang sonico e l effetto l vibratorio Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 32

33 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle caratteristiche fisiche - velocità di reazione Demolizione di blocchi rocciosi ciclopici con esplosivo detonante e tiro elettrico 33

34 Operatore e assistente del distacco artificiale di valanghe 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle caratteristiche fisiche - velocità di reazione 34

35 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle caratteristiche fisiche - velocità di reazione Distacco artificiale di lastrone da vento duro con la tecnica del lancio a mano 35

36 Operatore e assistente del distacco artificiale di valanghe 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle caratteristiche fisiche - velocità di reazione 36

37 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle caratteristiche fisiche - velocità di reazione In funzione della velocità di reazione si possono classificare come segue ESPLOSIVI e SOSTENAZE ESPLODENTI Velocità qualche 100 m/s Velocità qualche 1000 m/s Deflagranti Detonanti Polvere nera ( m/s) Gelatinati ( m/s) Slurry(4200 ( m/s) Pulvirulenti ( m/s) Emulsioni (3900 m/s) Anfo ( m/s) 37

38 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle caratteristiche fisiche - velocità di reazione In funzione della velocità di reazione si possono classificare come segue ESPLOSIVI e SOSTENAZE ESPLODENTI Velocità qualche 100 m/s Velocità qualche 1000 m/s Deflagranti Detonanti Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 38

39 5- Classificazione degli esplosivi In funzione della disponibilità commerciale In funzione della disponibilità commerciale si possono classificare come segue ESPLOSIVI e SOSTENAZE ESPLODENTI Gelatine ANFO Emulsioni Esplosivi di sicurezza Pulverulenti Slurry Polvere nera Pentrite 39

40 5- Classificazione degli esplosivi In funzione della disponibilità commerciale - Gelatine Derivano dalle dinamiti di Nobel, sono composti principalmente da Nitroglicerina o Nitroglicole,, Nitrocellulosa, sostanze inerti, additivi minerali e nitrato d ammoniod L aspetto è una pasta bianco-rosato con puntini più scuri e sono confezionate in candelotti rivestiti di carta paraffinata del diametro di mm e di varia grammatura Possono essere utilizzate sia in ambiente aperto che in galleria e anche in presenza di acqua e/o umidità Una variante della gelatina in cui la nitroglicerina rappresenta 100% della sostanza esplodente è la Gomma, confezionata in pani e utilizzata per cariche appoggiate ate 40

41 5- Classificazione degli esplosivi In funzione della disponibilità commerciale - Pulverulenti Sono miscele a base di nitrato di ammonio ad alto titolo di azoto o con aggiunta di TNT e additivi minerali L aspetto è una polvere bianco-grigio ed è confezionato in sacchetti di pvc di diametro di mm e di varia grammatura chiusi ad una estremità Possono essere utilizzate sia in ambiente aperto che in galleria ma a seguito della solubilità del nitrato di ammonio non in presenza di acqua 41

42 5- Classificazione degli esplosivi In funzione della disponibilità commerciale - ANFO Sono miscele a base di Ammonium Nitrate Fuel Oil cioè nitrato d ammonio d e olio combustibile L aspetto è una polvere bianco-giallastra ed è confezionato in sacchetti di pvc di diametro di mm e di varia grammatura chiusi ad una estremità E generalmente poco sensibile all innesco quindi necessita di una carica di fondo aggiuntiva (es. gelatina o slurry) ) o di un boosters 42

43 5- Classificazione degli esplosivi In funzione della disponibilità commerciale - Slurry Sono a base di TNT e di nitrato d ammonio d in soluzione satura di acqua con componenti minerali L aspetto è quello di un gel bianco o giallognolo semitrasparente confezionato in tubolari di pvc di diametro di mm e di varia grammatura Sono nati per un utilizzo prevalentemente subaqueo ma grazie all assenza assenza di nitroglicerina e nitroglicole (causa di cefalee per i maneggiatori) si sono sviluppati anche per utilizzi fuori dall acqua acqua 43

44 5- Classificazione degli esplosivi In funzione della disponibilità commerciale - Emulsioni Sono miscele di 2 componenti fra loro immiscibili e inerti, quindi rappresentano un sistema a 2 fasi (ossidante e combustibile), l acqua l presente è minima poiché le soluzioni saline sono ad elevata concentrazione L aspetto è quello di un gel granulare quasi schiumoso bianco o giallognolo semitrasparente confezionato in tubolari di pvc di diametro di mm e di varia grammatura Sono miscelati sul posto mediante particolari automezzi e per utilizzi massicci, vengono versati direttamente da boccaforo e contestualmente miscelati 44

45 5- Classificazione degli esplosivi In funzione della disponibilità commerciale Polvere nera E il più antico fra gli esplosivi, chiamato anche polvere pirica polvere da sparo, è composta da nitrato di potassio 75%, carbone di legna 15% e zolfo o 10% L aspetto è quello di una polvere nera, ed è confezionata in barattoli o sacchetti E sensibile all acqua acqua e all umidit umidità,, che ne inibiscono il suo potere deflagrante E utilizzata principalmente nel settore estrattivo per materiali lapidei ornamentali in quanto la velocità di reazione tende a spostare e non a demolire i blocchi precedentemente isolati 45

46 5- Classificazione degli esplosivi In funzione della disponibilità commerciale Di sicurezza Definiti anche anti-gris grisù o grisutine derivano dagli esplosivi detonanti tradizionali modificando le proporzioni dei componenti e con l aggiunta l di particolari mezzi estinguenti (cloruro di sodio, nitrati, bromuri, fluoruri di sodio e di potassio) Sono studiati in modo da ottenere basse temperature derivanti dal l calore di esplosione in modo da non permettere l accensione l di gas o polveri infiammabili 46

47 5- Classificazione degli esplosivi In funzione della disponibilità commerciale Pentrite E il componente principale utilizzato nel confezionamento delle micce m detonanti, non viene commercializzato sfuso, quindi non può essere utilizzato come c esplosivo a se stante 47

48 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle Leggi e delle Norme In funzione del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) gli esplosivi si possono classificare come segue: 1 categoria polveri e prodotti affini negli effetti esplodenti 2 categoria dinamiti e prodotti affini negli effetti esplodenti 3 categoria detonatori e prodotti affini negli effetti esplodenti 4 categoria artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti 5 categoria munizioni di sicurezza e giocattoli pirici 48

49 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle Leggi e delle Norme 1 categoria polveri e prodotti affini negli effetti esplodenti Tutti gli esplosivi deflagranti Polvere nera Polvere da sparo 49

50 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle Leggi e delle Norme 2 categoria dinamiti e prodotti affini negli effetti esplodenti Tutti gli esplosivi detonanti (secondari) Gelatine Tutti i prodotti affini Miccia detonante Pulverulenti Anfo Slurry Emulsioni Antigrisù 50

51 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle Leggi e delle Norme 3 categoria detonatori e prodotti affini negli effetti esplodenti Tutti i tipi di detonatori costituiti da capsule metalliche all interno delle quali è contenuto in genere dell esplosivo esplosivo primario (es. pentrite) Per tiro a fuoco Detonatori comuni (o a fuoco) Relais per miccia detonante Per tiro elettrico Detonatori elettrici Detonatori elettronici Detonatori ad onda d urtod Relais per miccia detonante 51

52 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle Leggi e delle Norme 4 categoria artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti Fuochi artificiali e pirotecnici Razzi da segnalazione 52

53 5- Classificazione degli esplosivi In funzione delle Leggi e delle Norme 5 categoria munizioni di sicurezza e giocattoli pirici Miccia a lenta combustione Accenditori elettrici 53

54 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Accessori della catena esplosiva Sono quell insieme di componenti indispensabili per procedere alla creazione e di una catena che porta all innesco di una deflagrazione/detonazione di un esplosivo Micce Micce a lenta combustione Micce detonanti Per tiro elettrico e/o a fuoco Detonatori comuni o a fuoco Relais per miccia detonante Detonatori elettrici Detonatori elettronici Detonatori a onda d urtod Boosters 54

55 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Miccia a lenta combustione E identificata anche con il nome di miccia di sicurezza o ordinaria ia ha una grammatura che ne determina la velocità di 1 m x 120 s +/- 2 s/m Trasmette la fiamma che farà deflagrare la polvere nera e/o il detonatore a fuoco E costituita da un anima di polvere nera protetta da strati telati impermeabilizzati con la funzione di proteggere dall acqua acqua e dall umidit umidità l anima Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 55

56 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Miccia a lenta combustione Problematiche e attenzioni all uso E sensibile all umidit umidità (se esposta direttamente) Il polverino deve essere sempre nero Non sovrapporre le spire della miccia Evitare il contatto con grasso, olio, benzina, solventi Una volta accesa il dardo di fuoco prosegue anche nell acqua E sempre meglio verificare la velocità Non piegare in modo serrato Non esporre la miccia al caldo intenso, si danneggia la guaina esterna Non esporre la miccia al freddo intenso, si irrigidisce e si separa il polverino Per l accensione l utilizzare accenditori a strappo o pirea (10 cm / 60 s) 56

57 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Miccia detonante Sono micce con l anima l costituita da un esplosivo detonante (generalmente pentrite) e) ha diverse grammature (g/m) e velocità di detonazione pari a m/s Trasmette la detonazione fra detonatore e esplosivo / esplosivo-esplosivo E costituita da un anima di esplosivo detonante protetta da strati telati impermeabilizzati con la funzione di proteggere dall acqua acqua e dall umidit umidità l anima Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 57

58 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Miccia detonante - Problematiche e attenzioni all uso In commercio si trovano micce di diversa grammatura (g/m) E sensibile all umidit umidità (se esposta direttamente) Il fuoco non innesca la detonazione ma produce la combustione della miccia Attenzione ai collegamenti e al verso di propagazione della detonazione Il polverino deve essere sempre bianco (generalmente pentrite) Risente del caldo e del freddo intenso L innesco della miccia avviene per detonazione di un detonatore Risente meno della miccia a lenta combustione delle torsioni / piegature 58

59 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Detonatori Sono stati inventati da Nobel Sono il mezzo specifico per innescare la detonazione negli esplosivi sivi detonanti Sono capsule in alluminio o rame contenenti una carica esplosiva sensibile atta ad innescare la prima detonazione La caratteristica più importante è che si innescano solo a comando e non spontaneamente Il comando di innesco caratterizza il tipo di detonatore: a fuoco, elettrico, ad urto, elettronico 59

60 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Detonatori - Problematiche e attenzioni all uso E il componente più sensibile e quindi più pericoloso di tutta la catena esplosiva Sono sensibili agli urti Sono sensibili al calore Sono sensibili alle correnti vaganti trasmesse dai temporali L esploditore deve essere adatto al tipo di intensità del detonatore Sono sensibili alle compressioni Sono sensibili alle correnti vaganti per linee ad alte tensione Sono sensibili ai trasmettitori di radiofrequenze I detonatori devono essere della stesso produttore 60

61 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Detonatori comuni o a fuoco Si innesca con il dardo infuocato della miccia a lenta combustione a cui è sempre abbinato e quindi è sensibile al fuoco E un bossolo di alluminio contenente due tipi di esplosivo primario io e secondario e non esistono in forma ritardata La carica primaria è generalmente azotoidrato di piombo La carica secondaria è generalmente pentrite La potenza secondo la scala Sellier-Bellot è 8 Da Gli esplosivi e la sicurezza Italesplosivi Pravisani 61

62 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Relais per miccia detonante Si innesca con la miccia detonante a cui è sempre abbinato e quindi è sensibile alla detonazione e serve come elemento di interruzione temporanea E un bossolo in alluminio a doppia apertura che permette di ritardare (20/50 millisecondi) la trasmissione della detonazione lungo una miccia detonante L elemento di ritardo determina il tempo di interruzione della miccia Da Gli esplosivi e la sicurezza Italesplosivi Pravisani 62

63 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Detonatori elettrici Sono analoghi a quelli a fuoco, ma il dardo di fuoco per far deflagrare l esplosivo l primario proviene da una resistenza elettrica che si arroventa al passaggio dell elettricit elettricità e infiamma il materiale in cui è immersa I detonatori possono essere istantanei, ritardati e microritardati I detonatori possono essere a bassa (0,75 A), media (1,8 A) e alta intensità (25 A) Attenzione Decreto Legge Consiglio dei Ministri 22 luglio 2005 Pisanu Nuove norme per il contrasto del terrorismo internazionale e della la criminalità Ha vietato l uso l dei detonatori a bassa e media intensità 63

64 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Detonatori elettrici Istantanei al passaggio della corrente si innescano Da Gli esplosivi e la sicurezza Italesplosivi Pravisani Ritardati n. 12 ritardi di 0,5 s Es. n. 3 = 0,5 s dopo 2 = 1,5 s dopo 0 Es. n. 8 = 0,5 s dopo 7 = 4 s dopo 0 Microritardati n. 18 ritardi di ms Nel caso di ritardo di 25 ms Es. n. 3 = 25 ms dopo 2 = 75 ms dopo 0 Es. n. 8 = 25 ms dopo 7 = 200 ms dopo 0 Da Manuale di Esplosivistica Civile Autore Danilo Coppe Edizione PEI 64

65 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Detonatori elettronici Sono concettualmente come i detonatori elettrici istantanei, ma con l aggiunta l di un microchip programmabile che governa i possibili 60 tempi dei ritardo con uno step compreso fra 1 e 100 ms La possibilità di programmare ogni detonatore tramite il microchip, permette di identificare ogni detonatore e controllare l invio l della corrente a quel detonatore, minimizzando la possibilità di errore Da Gli esplosivi e la sicurezza Italesplosivi Pravisani 65

66 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Detonatori ad onda d urtod Sono analoghi a quelli a fuoco, ma il dardo di fuoco per far deflagrare l esplosivo l primario proviene da un tubicino in plastica entro cui è inserito un esplosivo detonante con velocità di circa 2000 m/s Il tubicino convoglia la detonazione lungo il suo asse come un conduttore I detonatori ad urto possono essere istantanei e ritardati Da Gli esplosivi e la sicurezza Italesplosivi Pravisani 66

67 6- Accessori da mina (micce, detonatori e relais) Boosters Sono cariche esplosive detonanti che migliorano l innesco l di esplosivi poco sensibili a un detonatore tradizionale (anfo( anfo,, pulverulenti, ) L esplosivo utilizzato per la realizzazione del booster è insensibile alle sollecitazioni esterne all innesco Si innescano utilizzando un detonatore a fuoco, elettrico, elettronico, 67

352&(662',&20%867,21(

352&(662',&20%867,21( 352&(662',&20%867,21( Il calore utilizzato come fonte energetica convertibile in lavoro nella maggior parte dei casi, è prodotto dalla combustione di sostanze (es. carbone, metano, gasolio) chiamate combustibili.

Dettagli

PREVENZIONE INCENDI. Celsino Govoni

PREVENZIONE INCENDI. Celsino Govoni PREVENZIONE INCENDI Celsino Govoni Che cos è un ESPLOSIONE? Cosa c era dentro a quell ambulatorio? Cosa è rimasto di quel centro medico posto in quel paesino!! La causa, a volte, è di piccole dimensioni

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Prefettura di Latina Ufficio Territoriale del Governo AREA I-bts Commissione Tecnica Provinciale per le Sostanze Esplodenti

Prefettura di Latina Ufficio Territoriale del Governo AREA I-bts Commissione Tecnica Provinciale per le Sostanze Esplodenti " ti AREA I-bts ELENCO DEGLI ARGOMENTI COSTITUENTI IL PROGRAMMA DI ESAME PER L'ABILITAZIONE AL MESTIERE DI FOCHINO PER IL BRILLAMENTO DI MINE ESPLOSIVI ESPLOSIVI DETONANTI ESPLOSIVI DEFLAGRANTI POLVERE

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,FRPEXVWLELOL

3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,FRPEXVWLELOL ,FRPEXVWLELOL I FRPEXVWLELOL sono sostanze capaci di bruciare, cioè in grado di dar luogo alla reazione chimica sopra descritta. Possono essere:,frpexvwlelol Solidi: ad esempio legno, carbone, carta, tessuto,

Dettagli

LA SICUREZZA ELETTRICA NEL FERMODELLISMO (I Trasformatori)

LA SICUREZZA ELETTRICA NEL FERMODELLISMO (I Trasformatori) LA SICUREZZA ELETTRICA NEL FERMODELLISMO (I Trasformatori) 1) PREMESSA L argomento è essenzialmente riferito al mondo Märklin per indicare il corretto uso negli impianti dei vari componenti di alimentazione,

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

NORME DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO DPR 577/82

NORME DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO DPR 577/82 ALLEGATO 5 PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO ART. 91 DEL D.LGS. 81/08 ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL EMILIA ROMAGNA Via Bianchi n. 7/9 BRESCIA TERZO LOTTO APPALTO RIMOZIONE

Dettagli

CORSO D INFORMAZIONE E FORMAZIONE PER L ADDESTRAMENTO DEI VOLONTARI DEL SOCCORSO ALLE PROCEDURE ANTINCENDIO

CORSO D INFORMAZIONE E FORMAZIONE PER L ADDESTRAMENTO DEI VOLONTARI DEL SOCCORSO ALLE PROCEDURE ANTINCENDIO CORSO D INFORMAZIONE E FORMAZIONE PER L ADDESTRAMENTO DEI VOLONTARI DEL SOCCORSO ALLE PROCEDURE ANTINCENDIO Bergamo 20 Novembre 2003 Geom. Stefano Fiori LA GESTIONE DELLE EMERGENZE OBBIETTIVI ATTUARE COMPORTAMENTI

Dettagli

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone

Dettagli

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela La combustione Percorso didattico realizzato dalla classe II D Istituto d Istruzione secondaria di I grado S Francesco d Assisi Francavilla Fontana (Br) Docente: prof.ssa Lobello Carmela Perché la combustione?

Dettagli

SEMINARIO ATI IL SISTEMA FIACCOLA: esigenza operativa, sicurezza ed impatto ambientale. MEMORIA

SEMINARIO ATI IL SISTEMA FIACCOLA: esigenza operativa, sicurezza ed impatto ambientale. MEMORIA MEMORIA Relatore: Vincenzo Di Giovine Societa Combustion and Energy srl 1. Sommario L articolo contiene una panoramica sulla evoluzione dei sistemi di accensione piloti di torce. Si fa riferimento ai vari

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Rotatoria ingresso cittadella universitaria Premessa: La presente relazione tecnica è finalizzata ad indicare la caratteristiche dei principali componenti

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Sistemi di Protezione e Coordinamento. Impianti Elettrici in BT. Qualunque linea elettrica è caratterizzata da tre caratteristiche principali:

Sistemi di Protezione e Coordinamento. Impianti Elettrici in BT. Qualunque linea elettrica è caratterizzata da tre caratteristiche principali: Sistemi di Protezione e Coordinamento Impianti Elettrici in BT Qualunque linea elettrica è caratterizzata da tre caratteristiche principali: 1. carico elettrico da alimentare; 2. protezione (interruttore

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Antincendio e sostanze pericolose

Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Antincendio e sostanze pericolose Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Antincendio e sostanze pericolose Sicurezza Antincendio La combustione è la reazione chimica tra due sostanze diverse: il COMBUSTIBILE (materiale capace di

Dettagli

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche Tesina di scienze L Elettricità Le forze elettriche In natura esistono due forme di elettricità: quella negativa e quella positiva. Queste due energie si attraggono fra loro, mentre gli stessi tipi di

Dettagli

L incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella

Dettagli

La candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante

La candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante Esperimenti sulla crescita delle piante unità didattica 1 La candela accesa Durata 60 minuti Materiali per ciascun gruppo - 1 candela - 1 vaso di vetro - 1 cronometro - 1 cannuccia - fiammiferi - 1 pezzo

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto)

COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) - 1 - Milano, giugno 2004 1) Leggi e classificazione italiana ed europea di comportamento al fuoco dei pavimenti resilienti

Dettagli

Affinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel "cerchio del fuoco".

Affinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel cerchio del fuoco. Via Tatti, 5 20029 Turbigo (MI) Ing. Marco Cagelli Teoria della combustione Nozioni base Il cerchio del fuoco Affinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel

Dettagli

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi.

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. I CIRCUITI ELETTRICI Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. Definiamo ramo un tratto di circuito senza diramazioni (tratto evidenziato in rosso nella

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Esercizi e considerazioni pratiche sulla legge di ohm e la potenza

Esercizi e considerazioni pratiche sulla legge di ohm e la potenza Esercizi e considerazioni pratiche sulla legge di ohm e la potenza Come detto precedentemente la legge di ohm lega la tensione e la corrente con un altro parametro detto "resistenza". Di seguito sono presenti

Dettagli

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:

Dettagli

Pannelli Fotovoltaici Serie ASP 60 MONTAGGIO Pannelli Fotovoltaici ASP GUIDA DI MONTAGGIO. Pannelli Fotovoltaici X 60

Pannelli Fotovoltaici Serie ASP 60 MONTAGGIO Pannelli Fotovoltaici ASP GUIDA DI MONTAGGIO. Pannelli Fotovoltaici X 60 Pannelli Fotovoltaici Serie ASP 60 MONTAGGIO Pannelli Fotovoltaici ASP GUIDA DI MONTAGGIO Questa guida contiene una serie di suggerimenti per installare i prodotti Abba Solar della serie ASP60 ed è rivolta

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico Machinery Division Manuale per la stampa a trasferimento termico Manuale per la stampa a trasferimento termico STAMPA A TRASFERIMENTO TERMICO.....4 Principio di funzionamento.4 SRUTTURA INTERNA...5 Testina

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI

Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI ARGOMENTI TRATTATI: Oggetti materiali e tecnologie Classificazione dei materiali Proprietà dei materiali Proprietà chimico/fisico Proprietà

Dettagli

INFORMAZIONE AI LAVORATORI/ UTENTI DEL COLLEGIO. PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner

INFORMAZIONE AI LAVORATORI/ UTENTI DEL COLLEGIO. PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner Procedure di sicurezza: RISCHIO CHIMICO DOVUTO ALL USO DI STAMPANTI E TONER Autore: IEC S.r.l. Revisione: settembre 2014 INDICE

Dettagli

L ESTINTORE IDRICO A BOMBOLINA INTERNA: realizzato da

L ESTINTORE IDRICO A BOMBOLINA INTERNA: realizzato da L ESTINTORE IDRICO A BOMBOLINA INTERNA: IL FUTURO, L AMBIENTE E L EFFICIENZA realizzato da 19 Ottobre 2010 Pagina 1 di 5 1 L ESTINTORE IDRICO A BOMBOLINA INTERNA: IL FUTURO, L AMBIENTE E L EFFICACIA Il

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

I METALLI. I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili.

I METALLI. I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili. M et 1 all I METALLI I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili. Proprietà Le principali proprietà dei metalli sono le seguenti:

Dettagli

LE AVVENTURE DELLA PATATINA

LE AVVENTURE DELLA PATATINA LE AVVENTURE DELLA PATATINA Relazione della procedura di lavoro utilizzata per il progetto dalla classe 2C della Scuola Secondaria di Primo Grado dell'istituto Comprensivo di Carnate (MB) Responsabile

Dettagli

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C.

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. 15/02/2008 L.C. 28/03/2008 GENERALITA' COMPARTIMENTI La presente

Dettagli

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Le lampade a vapori di mercurio sono sicuramente le sorgenti di radiazione UV più utilizzate nella disinfezione delle acque destinate al consumo umano in quanto offrono

Dettagli

Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE

Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO DC COOLING TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE Documentazione non registrata, soggetta a modifiche

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Seconda parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Concluso l esame a vista, secondo quanto

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

Temperatura e Calore

Temperatura e Calore Temperatura e Calore 1 Temperatura e Calore Stati di Aggregazione Temperatura Scale Termometriche Dilatazione Termica Il Calore L Equilibrio Termico La Propagazione del Calore I Passaggi di Stato 2 Gli

Dettagli

Resina FT0607. La resina riempitiva creata per isolare, sigillare e proteggere circuiti elettrici ed elettronici

Resina FT0607. La resina riempitiva creata per isolare, sigillare e proteggere circuiti elettrici ed elettronici Via Oberdan, 7 20059 Vimercate (MI) Tel.: +39 039 6612297 Fax : +39 039 6612297 E-mail: info@fiortech.com Partita IVA: 02916370139 Resina FT0607 La resina riempitiva creata per isolare, sigillare e proteggere

Dettagli

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI.

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. 1. RETE ANTICADUTA CERTIFICATA EN 1263-1, PER APPLICAZIONI

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

Barriera antiumidità a iniezione. Senza solventi. Ruredil

Barriera antiumidità a iniezione. Senza solventi. Ruredil Barriera antiumidità a iniezione Senza solventi Ruredil IN CARTUCCE PR ONTE ALL USO Ripristino Consolidamento Il problema L umidità nelle murature può essere causata da pioggia, condensa o risalita capillare

Dettagli

Trasformazioni materia

Trasformazioni materia REAZIONI CHIMICHE Trasformazioni materia Trasformazioni fisiche (reversibili) Trasformazioni chimiche (irreversibili) È una trasformazione che non produce nuove sostanze È una trasformazione che produce

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata

Università di Roma Tor Vergata Università di oma Tor Vergata Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Industriale Corso di: TEMOTECNIC 1 IMPINTI DI ISCLDMENTO D CQU: DIMENSIONMENTO Ing. G. Bovesecchi gianluigi.bovesecchi@gmail.com

Dettagli

ZIMO. Decoder per accessori MX81. Manuale istruzioni del. nella variante MX81/N per il formato dei dati NMRA-DCC

ZIMO. Decoder per accessori MX81. Manuale istruzioni del. nella variante MX81/N per il formato dei dati NMRA-DCC ZIMO Manuale istruzioni del Decoder per accessori MX81 nella variante MX81/N per il formato dei dati NMRA-DCC etichetta verde Sommario 1. GENERALITÀ... 3 2. CARATTERISTICHE E DATI TECNICI... 3 3. COLLEGAMENTO

Dettagli

T.d.P. Fabozzi Marco ASS 4 "Medio Friuli"

T.d.P. Fabozzi Marco ASS 4 Medio Friuli ANTINCENDIO Cos è il fuoco? Cosa si può fare in caso di incendio? Come ci si deve comportare in caso di incendio? Cosa ci serve per fare il fuoco?? COMBUSTIBILE: carta, legno, vari gas, benzina, olii,

Dettagli

Corrente elettrica. La disputa Galvani - Volta

Corrente elettrica. La disputa Galvani - Volta Corrente elettrica La disputa Galvani - Volta Galvani scopre che due bastoncini di metalli diversi, in una rana, ne fanno contrarre i muscoli Lo interpreta come energia vitale Volta attribuisce il fenomeno

Dettagli

AEM Torino Distribuzione S.p.A. Gruppo Iren. Il Contatore Elettronico. Modalità d uso e vantaggi.

AEM Torino Distribuzione S.p.A. Gruppo Iren. Il Contatore Elettronico. Modalità d uso e vantaggi. AEM Torino Distribuzione S.p.A. Gruppo Iren Il Contatore Elettronico. Modalità d uso e vantaggi. Il Contatore Elettronico. Il sistema intelligente. Il Contatore Elettronico Il nuovo Contatore è parte di

Dettagli

Librerie digitali. Video. Gestione di video. Caratteristiche dei video. Video. Metadati associati ai video. Metadati associati ai video

Librerie digitali. Video. Gestione di video. Caratteristiche dei video. Video. Metadati associati ai video. Metadati associati ai video Video Librerie digitali Gestione di video Ogni filmato è composto da più parti Video Audio Gestito come visto in precedenza Trascrizione del testo, identificazione di informazioni di interesse Testo Utile

Dettagli

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di

Dettagli

La scuola integra culture. Scheda3c

La scuola integra culture. Scheda3c Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data

Dettagli

Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center

Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center A differenza degli altri test pubblicati da Garmin, il test di Yasso necessita di un approfondimento. Il test di Yasso è un test molto

Dettagli

Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio.

Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio. Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio. Le esperienze maturate in 50 anni di ricerca e sviluppo di nuove

Dettagli

COMBUSTIBLE ECOLOGICO 100% - NOCCIOLINO NOCCIOLINO DI OLIVA VERGINE PRESENTAZIONE

COMBUSTIBLE ECOLOGICO 100% - NOCCIOLINO NOCCIOLINO DI OLIVA VERGINE PRESENTAZIONE NOCCIOLINO DI OLIVA VERGINE PRESENTAZIONE Il NOCCIOLINO DI OLIVA VERGINE è un prodotto naturale, ottenuto solo ed esclusivamente con procedimenti meccanici durante la lavorazione delle olive. Durante la

Dettagli

RICHIAMI DI MISURE ELETTRICHE

RICHIAMI DI MISURE ELETTRICHE RICHIAMI DI MISURE ELETTRICHE PREMESSA STRUMENTI PER MISURE ELETTRICHE Come si è già avuto modo di comprendere ogni grandezza fisica ha bisogno, per essere quantificata, di un adeguato metro di misura.

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA Nebbie, Oli, Fumi, Vapori, Polveri Etichettatura protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale

Dettagli

LE SOSTANZE INCENDIARIE

LE SOSTANZE INCENDIARIE LE SOSTANZE INCENDIARIE Le sostanze incendiarie generano una reazione fortemente esotermica e, per alcune di esse, la reazione può avvenire anche in assenza di ossigeno (metalli incendiari). Per i lanciafiamme

Dettagli

Il neutro, un conduttore molto "attivo" (3)

Il neutro, un conduttore molto attivo (3) 1 Il neutro, un conduttore molto "attivo" (3) 3. I sistemi elettrici in relazione al modo di collegamento a terra del neutro e delle masse In funzione della messa a terra del neutro e delle masse, un sistema

Dettagli

Cos è una. pompa di calore?

Cos è una. pompa di calore? Cos è una pompa di calore? !? La pompa di calore aria/acqua La pompa di calore (PDC) aria-acqua è una macchina in grado di trasferire energia termica (calore) dall aria esterna all acqua dell impianto

Dettagli

Antincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile

Antincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile Antincendio Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile realizzato secondo gli Standard Regionali in materia di Formazione per la Protezione Civile D.G.R. 4036/2007 - Scuola Superiore di

Dettagli

E INTERRUTTORI AUTOMATICI

E INTERRUTTORI AUTOMATICI Corso di sist. elettrici per telecomunicazioni - 2 prova di laboratorio PROVE SU FUSIBILI E INTERRUTTORI AUTOMATICI Docente del corso: prof.ssa Angela Russo Galletti Riccardo Matr. 1265 Prove su fusibili

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA LABORATORIO DI MACCHINE ELETTRICHE PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA PROVE SULLA MACCHINA A C. C. Contenuti Le prove di laboratorio che verranno prese in esame riguardano: la misura a freddo, in

Dettagli

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento UNI EN 12208 La tenuta all acqua di un serramento, descrive la sua capacità di essere impermeabile sotto l azione di pioggia battente e in presenza di una determinata velocità del vento. La norma, la UNI

Dettagli

Protezione dai contatti indiretti

Protezione dai contatti indiretti Protezione dai contatti indiretti Se una persona entra in contatto contemporaneamente con due parti di un impianto a potenziale diverso si trova sottoposto ad una tensione che può essere pericolosa. l

Dettagli

RIVELAZIONE DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI. Nelle tecniche di rivelazione delle radiazioni ionizzanti le grandezze da rivelare possono essere diverse:

RIVELAZIONE DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI. Nelle tecniche di rivelazione delle radiazioni ionizzanti le grandezze da rivelare possono essere diverse: RIVELAZIONE DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI Nelle tecniche di rivelazione delle radiazioni ionizzanti le grandezze da rivelare possono essere diverse: -Fluenza di particelle -Fluenza di energia -Informazioni

Dettagli

Generatore radiologico

Generatore radiologico Generatore radiologico Radiazioni artificiali alimentazione: corrente elettrica www.med.unipg.it/ac/rad/ www.etsrm.it oscar fiorucci. laurea.tecn.radiol@ospedale.perugia.it Impianto radiologico trasformatore

Dettagli

Barriera Chimica contro l umidità di risalita

Barriera Chimica contro l umidità di risalita IMPERMEABILIZZANTE PER MURATURE AD INIEZIONE MANUALE Barriera Chimica contro l umidità di risalita 2 L umidità ascendente è una delle cause più frequenti di deterioramento degli edifici, in quanto provoca

Dettagli

Dispensa di Informatica I.1

Dispensa di Informatica I.1 IL COMPUTER: CONCETTI GENERALI Il Computer (o elaboratore) è un insieme di dispositivi di diversa natura in grado di acquisire dall'esterno dati e algoritmi e produrre in uscita i risultati dell'elaborazione.

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera

Dettagli

ebook Linee guida sul locale batterie Seguici su:

ebook Linee guida sul locale batterie Seguici su: ebook Linee guida sul Seguici su: Introduzione Le batterie di accumulatori stazionari sono la sorgente di energia di riserva più adeguata per l applicazione nei sistemi statici di continuità e possono

Dettagli

Sistema di diagnosi CAR TEST

Sistema di diagnosi CAR TEST Data: 30/09/09 1 di 7 Sistema di diagnosi CAR TEST Il sistema di diagnosi CAR TEST venne convenientemente utilizzato per: - verificare che la scocca di un veicolo sia dimensionalmente conforme ai disegni

Dettagli

IL LEGNO: REAZIONE AL FUOCO

IL LEGNO: REAZIONE AL FUOCO PREMESSA Il legno è un materiale che, impiegato nelle costruzioni con diverse finalità (ad es. strutturali, decorativi o di arredamento ecc.), ha sempre posto il problema della sua combustibilità, intesa

Dettagli

LA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE

LA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE LA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE Torino 21-23 marzo 2006 ABAG SRL http:// www.abag.it 1 CONSIDERAZIONI GENERALI E DEFINIZIONI cos'è la marcatura ce chi ne va soggetto e quali direttive occorre

Dettagli

S.U.N. Architettura Luigi Vanvitelli. CdL Archite,ura TECNOLOGIA DELL ARCHITETTURA A 2012_13 prof. S. Rinaldi. Infissi_2 INF_2

S.U.N. Architettura Luigi Vanvitelli. CdL Archite,ura TECNOLOGIA DELL ARCHITETTURA A 2012_13 prof. S. Rinaldi. Infissi_2 INF_2 Infissi_2 SERRAMENTI IN LEGNO I profili di legno sono i principali elementi che caratterizzano le parti strutturali della finestra: Telai fissi, montanti e traversi dell anta, parti complementari (profili

Dettagli

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio Impianti Meccanici 1 Danni provocati dagli incendi negli stabilimenti : - diretti : distruzione di macchinari, impianti, merci. - indiretti : mancata produzione Mezzi di prevenzione e Provvedimenti di

Dettagli

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea Triennale in Chimica CORSO DI: LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA Docente: Dr. Alessandro Caselli

Dettagli

CAMINETTI STUFE E CANNE FUMARIE DALLA PARTE DEL PRODUTTORE

CAMINETTI STUFE E CANNE FUMARIE DALLA PARTE DEL PRODUTTORE CAMINETTI STUFE E CANNE FUMARIE DALLA PARTE DEL PRODUTTORE IL GRUPPO PRODUTTORI ASSOCIATO AD ANFUS RAPPRESENTA 43 AZIENDE CHE A LORO VOLTA RAPPRESENTANO IL 25% DEL MERCATO SIAMO TUTTI PRODUTTORI NATI DA

Dettagli

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato Via Durini, 23-20122 Milano (MI) Tel.+39.02.77.88.931 Fax +39.02.76.31.33.84 Piazza Marconi,15-00144 Roma Tel.+39.06.32.80.37.33 Fax +39.06.32.80.36.00 www.valuelab.it valuelab@valuelab.it DIFFERENZIARE

Dettagli

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED Applicazioni Ver. 1.1 INTRODUZIONE CONTROLLO IN TENSIONE DI LED In questo documento vengono fornite delle informazioni circa la possibilità di pilotare diodi led tramite una sorgente in tensione. La trattazione

Dettagli

IoBirro. Birra fatta in casa con SIMATIC. www.iobirro.it. Siemens AG 2010. All Rights Reserved. Industry Sector

IoBirro. Birra fatta in casa con SIMATIC. www.iobirro.it. Siemens AG 2010. All Rights Reserved. Industry Sector Birra fatta in casa con SIMATIC L hobby dell homebrewing, cioè della produzione casalinga di birra, è in ampia diffusione grazie alla relativa semplicità del processo, a numerose guide dedicate e a kit

Dettagli

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013 Complementi di Analisi per nformatica *** Capitolo 2 Numeri Complessi e Circuiti Elettrici a Corrente Alternata Sergio Benenti 7 settembre 2013? ndice 2 Circuiti elettrici a corrente alternata 1 21 Circuito

Dettagli

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica Un po di statistica Christian Ferrari Laboratorio di Matematica 1 Introduzione La statistica è una parte della matematica applicata che si occupa della raccolta, dell analisi e dell interpretazione di

Dettagli

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI INTEGRATORE E DERIVATORE REALI -Schemi elettrici: Integratore reale : C1 R2 vi (t) R1 vu (t) Derivatore reale : R2 vi (t) R1 C1 vu (t) Elenco componenti utilizzati : - 1 resistenza da 3,3kΩ - 1 resistenza

Dettagli

NORME EN 61936-1 (CEI 99-2) EN 50522 (CEI 99-3)

NORME EN 61936-1 (CEI 99-2) EN 50522 (CEI 99-3) NORME EN 61936-1 (CEI 99-2) EN 50522 (CEI 99-3) Le nuove norme CEI 99-2 e CEI 99-3 Dal 1 aprile 2011 sono in vigore in parallelo alla norma CEI 11-1: EN 61936-1 (CEI 99-2): Impianti elettrici a tensione

Dettagli

COME FARE UNA CORDA PER ARCO

COME FARE UNA CORDA PER ARCO COME FARE UNA CORDA PER ARCO Dedicato a tutti gli arcieri che preferiscono costruirsi le proprie corde dell arco, anziché acquistarle pronte in fabbrica. Tenere presente che specie per la prima volta,

Dettagli

Ke = ] = Kw = 10 = 10-7 moli/litro, ed in base a quanto avevamo affermato in precedenza: [H + ] = [OH - ] = 10-7 moli/litro.

Ke = ] = Kw = 10 = 10-7 moli/litro, ed in base a quanto avevamo affermato in precedenza: [H + ] = [OH - ] = 10-7 moli/litro. Prodotto ionico dell acqua e ph Prodotto ionico dell acqua L acqua è un elettrolita debolissimo e si dissocia secondo la reazione: H 2 O H + + OH - La costante di equilibrio dell acqua è molto piccola

Dettagli

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è

Dettagli