Cenni di anatomia del legno. Cenni di anatomia del legno. Dr. Alessandro Trevisani Sezione Tecnologia del legno.
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- Floriana Barbieri
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3 Cenni di anatomia del legno Cenni di anatomia del legno Dr. Alessandro Trevisani Sezione Tecnologia del legno 2
4 Cenni di anatomia del legno Il legno Si chiama legno l insieme dei tessuti dello xylema che formano parte del tronco, radici e rami dei vegetali legnosi, esclusa la corteccia Si annoverano in questa categoria i vegetali legnosi che presentano le seguenti caratteristiche: Tessuti vascolari specializzati (floema e xylema) quest ultimo costituisce la frazione lignificata della pianta adulta (legno) 3
5 Cenni di anatomia del legno Piante perenni, ossia con ciclo vitale che si sviluppa su più anni Presenza di un tallo principale che persiste per più di una stagione vegetativa. Negli alberi prende in nome di tronco Presenza di un accrescimento secondario, ossia accrescimento radiale indipendente dall accrescimento longitudinale 4
6 Cenni di anatomia del legno Angiosperme e Gimnosperme Tra i vegetali legnosi principalmente utilizzati nell industria del legno troviamo: A- Gimnosperme, nelle quali i semi non risultano protetti dal frutto B- Angiosperme, nelle quali i semi risultano protetti da un involucro A B 5
7 Assi del legno Per comprendere il comportamento del legno, data la sua eterogeneità, è necessario stabilire le seguenti direzioni: Trasversale: perpendicolare all asse dell albero Assiale: parallela all asse dell albero Radiale: segue la direzione dei raggi legnosi Tangenziale: parallela ad un piano tangente all albero (non passante per il centro) Cenni di anatomia del legno 6
8 Struttura Macroscopica Cenni di anatomia del legno Corteccia Cambio Xylema: Durame Alburno 7
9 Cenni di anatomia del legno durame corteccia, faccia interna corteccia, faccia esterna cambio alburno 8
10 Cenni di anatomia del legno Raggi legnosi Condizionano le proprietà fisico meccaniche del legno e rappresentano un importante elemento di identificazione La resistenza alla fenditura è inferiore in senso radiale rispetto a quello trasversale, tale differenza è tanto più marcata quanto più abbondanti e sviluppati sono i raggi legnosi Aumentano la resistenza a compressione radiale delle piante con raggi legnosi molto sviluppati (rovere) 9
11 Anelli stagionali Cenni di anatomia del legno Si possono distinguere ad occhio nudo e permettono di apprezzare la classe e la qualità di legnami della stessa specie In ogni anello è possibile distinguere due tipi di legno: estivo, prodotto nella stagione secca primaverile, prodotto nella stagione più ricca di piogge 10
12 Cenni di anatomia del legno La quantità di legno estivo rispetto alla totalità dell anello prende il nome di tessitura Quando gli anelli sono molto pronunciati si dice che il legno è di grana grossa mentre quando sono più piccoli si definisce di grana fine (es.ebano) Tecnologicamente la definizione di grana è data dalla attitudine del legno alle lavorazioni di finitura 11
13 Cenni di anatomia del legno Durame e alburno Alburno: ha la funzione di trasportare la linfa grezza, è la parte più porosa, chiara e morbida del tronco Durame: è la parte più densa, di colore scuro, più resistente agli attacchi di insetti 12
14 Struttura microscopica Cenni di anatomia del legno Sia nelle conifere che nelle latifoglie si possono distinguere due tipi di tessuti principali: Prosenchima: tessuto conduttore formato da cellule allargate dotate di membrana plasmatica ingrossata (Cellule Tracheali) Parenchima: formato da cellule isodiametriche dotate di membrana plasmatica sottile e non lignificata, svolgono funzione di riserva 13
15 Cenni di anatomia del legno Struttura porosa (es. Castagno) Struttura omogenea (es. Pino) 14
16 Difetti del legno Cenni di anatomia del legno I difetti del legno possono essere legati alla struttura anatomica e al processo produttivo, tra i primi abbiamo: Nodi: comportano problemi sia di ordine meccanico che estetico Presenza di legno giovane che risulta più nervoso Borse di resina, più diffuse nelle conifere, influiscono negativamente sulla lavorabilità 15
17 Cenni di anatomia del legno Tra i difetti riconducibili al processo tecnologico la maggior parte è causata da un errata essiccazione: Crepe esterne Crepe interne Collasso 16
18 Essiccazione del legno Cenni di anatomia del legno Allontanamento del vapore acqueo risultante aria Calore Trasferimento umidità Interno-esterno legno Conduzione del calore 17
19 Cenni di anatomia del legno Vantaggi: Miglioramento delle proprietà meccaniche Finitura e lavorabilità meno difficoltose Maggiore protezione da attacchi di funghi e insetti Stabilizzazione dimensionale Sterilizzazione (se operata a più di 65 C) Indispensabile in caso di trattamento chimico protettivo 18
20 Relazione acqua-legno Cenni di anatomia del legno La frazione d acqua presente nel legno è annoverabile in tre classi: 1. Acqua libera (dal verde al 30%) 2. Acqua legata (dal 30% al 5%) 3. Acqua di costituzione (>1%) Tale relazione è riassumibile in tre concetti fondamentali: Umidità di equilibrio igroscopico (HEH, EMC) Punto di saturazione delle fibre (PSF) (circa 30%) Condizioni di umidità di utilizzo 19
21 Cenni di anatomia del legno Legno Vantaggi: Gran valore decorativo Eccellenti propietà fisico meccaniche Svantaggi: Materiale biodegradabile Attacco di microrganismi 20
22 I nemici del legno Cenni di anatomia del legno Agenti biotici: Funghi Insetti Crostacei e molluschi Agenti abiotici: Atmosferici Meccanci Chimici Fuoco 21
23 Durabilità del legno Cenni di anatomia del legno Con il termine durabilità del legno si intende la capacità dello stesso di resistere nel tempo Ogni specie presenta una durabilità propria, variabile in funzione della zona anatomica considerata (es.il durame risulta più durabile rispetto all alburno) Tale proprietà può essere modificata offrendo una durabilità indotta (es. trattamenti chimici, fisici) Fattore impregnabilità del legno (es. l alburno è più impregnabile del durame) 22
24 Le classi di rischio Cenni di anatomia del legno Le 5 classi di rischio definite dalla EN delineano la condizioni di utilizzo del legno: Utilizzo interno in cui non è previsto il contatto con acqua Utilizzo interno in cui è prevedibile un contatto con acqua saltuario non continuativo Legno esposto alle condizioni esterne ma senza contatto con il terreno Simile alla precedente ma con contatto del terreno Legno esposto all acqua salata 23
25 Trattamenti protettivi Cenni di anatomia del legno Le forme preventive di trattamento chimico protettivo possono essere classificate in due grandi categorie: Trattamenti superficiali : a pennello o per immersione rapida in vasca Trattamenti di profondità: in autoclave o immersione prolungata I prodotti chimici comunemente utilizzati possono essere di natura organica o inorganica (base acquosa) 24
26 Cenni di anatomia del legno Grazie per la vostra attenzione 25
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