Le politiche per la bilancia dei pagamenti. Capitolo 16 Politica Economica (Acocella)

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1 Le politiche per la bilancia dei pagamenti Capitolo 16 Politica Economica (Acocella)

2 Bilancia dei pagamenti, mercato valutario e tasso di cambio - Bilancia dei pagamenti e tasso di cambio! Il cambio nominale bilaterale è il prezzo di una moneta in termini di un altra moneta. Vi sono due modi per esprimere questo prezzo.! La quotazione è incerto per certo, ossia si indica una quantità variabile di moneta (incerta) nazionale per un unità (certa) di moneta estera.! La quotazione è certo per incerto, se è fissa la quantità della moneta nazionale e varia quella della moneta estera.

3 ! Un indicatore della competitività che tenga conto del cambio nominale, dei prezzi interni e di quelli esteri è dato dal rapporto fra: - il prezzo dei beni nazionali espresso in moneta nazionale p moltiplicato per il tasso di cambio (che corrisponde al prezzo dei beni nazionali espresso per esempio in $) - il prezzo della merce estera espresso in $

4 ! A tale indicatore si dà il nome di tasso di cambio reale bilaterale, er, che è quindi dato dall espressione seguente: er = pe/ pw! Così un aumento del rapporto è indicativo di un aumento del prezzo dei beni europei espresso in dollari rispetto al prezzo dei beni del Resto del mondo (espresso sempre in dollari) e indica una perdita di competitività delle merci europee.

5 ! Ciò che interessa nel cambio reale effettivo non è il valore da esso assunto in un certo istante, ma la sua variazione nel corso di un dato periodo, dalla quale deriva la variazione della posizione competitiva del paese.! La variazione del tasso di cambio reale bilaterale è, approssimativamente: er = p + e - pw! Espressa come tassi di variazione nell unità di tempo.

6 La teoria della bilancia dei pagamenti- Conto corrente e conto capitale! I due conti si riducono fondamentalmente a considerare le esportazioni e le importazioni di beni, ossia di merci e servizi. Consideriamo un mondo composto di due paesi, il paese di riferimento, poniamo l Unione Europea (UE) e il resto del mondo.! Le importazioni vengono normalmente fatte dipendere dal livello della domanda (fattori della domanda): M = m Y, dove M sono le importazioni, m è la propensione a importare e Y il livello del reddito interno.

7 ! Funzione delle importazioni M = m ( p, pw, e ) Y

8 ! Ad esempio un aumento del tasso di cambio implica un aumento della propensione a importare e quindi delle importazioni. Volendo introdurre il cambio reale er si avrebbe: M = m (er ) Y Le esportazioni dall UE non sono altro che le importazioni del resto del mondo Mw : X = Mw = mw ( p, pw, e ) Yw! Un aumento del cambio nominale del paese considerato riduce la propensione ad importare del Resto del mondo e, per questa via, le esportazioni complessive del paese considerato.

9 ! Introducendo il cambio reale er si avrebbe X = mw (er ) Yw! Utilizzando importazioni ed esportazioni possiamo esprimere il saldo dei movimenti di beni in termini reali: PC = X M = f ( p, pw, e, Y, Yw ) ovvero: PC = f (er, Y, Yw )

10 Conto finanziario! Il conto, al netto delle variazioni delle riserve ufficiali, esprime i movimenti di capitale non imputabile all autorità monetaria.! Essi dipendono anzitutto dai differenziali nei tassi di interesse a lungo termine, dai differenziali dei tassi a breve, nonché da attese di variazione nel corso del cambio.! Se per semplicità trascuriamo gli investimenti diretti e ipotizziamo che in ogni paese i tassi a lungo siano strettamente legati ai saggi a breve, il saldo dei movimenti di capitale MK, dipenderà semplicemente dai saggi di interesse nei due paesi nonché dalle variazioni attese nel cambio: MK = G ( i, iw, ee )

11 Variazioni delle riserve ufficiali! La variazione delle riserve ufficiali è pari alla somma dei saldi del conto corrente, del conto capitale, e delle altre voci del conto finanziario.! Essa rappresenta in sostanza il saldo della bilancia dei pagamenti che può essere espresso come segue: BP = PC + MK = φ ( p, pw, e, Y, Yw, i, iw, ee )! Il saldo della bilancia dei pagamenti dipende così: 1. dal saldo del conto corrente e del conto capitale ( funzione di fattori di competitività del prezzo, e fattori di domanda ) 2. dal saldo dei movimenti di capitale ( che dipende dal differenziale del tasso di interesse e dalla variazione attesa del cambio )

12 Equilibrio e squilibrio della bilancia dei pagamenti! Per equilibrio della bilancia dei pagamenti si intende una situazione nella quale la somma dei saldi dei movimenti di beni e dei movimenti di capitale è zero, per cui anche la variazione delle riserve ufficiali è nulla.! Si ha avanzo (disavanzo) quando le riserve ufficiali aumentano (si riducono).! L equilibrio della bilancia dei pagamenti rappresenta un obbiettivo di politica economica di lungo periodo, nel senso che un paese deve tendere a bilanciare gli avanzi che può ottenere in certi periodi con i deficit di altri periodi.

13 ! Quali considerazioni per gli squilibri della parte dei movimenti di capitale?! Come si aggiusta la bilancia dei pagamenti?! A) in modo automatico! B) attraverso interventi esterni di policy

14 ! In base al regime dei cambi (flessibili meccanismo automatico; fissi sono previsti due interventi, che si basano:! sulle variazioni dei prezzi, che portano a mutare, come le variazioni del cambio, la competitività delle merci nazionali ed estere;! sulle variazioni di reddito.

15 La variazione dei prezzi! Si considerino due paesi, A e B! A è in deficit B in surplus! Cosa accade? (risposta in chiave monetaria)

16 La variazione dei redditi! Consideriamo due paesi A e B.! Si supponga che inizialmente la bilancia dei pagamenti sia in equilibrio e che successivamente vi sia un aumento della propensione a importare di B. Ciò tenderebbe a peggiorare la bilancia di B e a migliorare quella di A, se la domanda di A rimanesse invariata.! Consideriamo A: l aumento della propensione a importare dell altro paese tende a far crescere le esportazioni di A e quindi il reddito stesso di A; l aumento del reddito tenderà a far crescere le importazioni; si passa cosi dall equilibrio iniziale a un avanzo, e alla riduzione poi di questo avanzo.

17 Le politiche per il riequilibrio dei movimenti di capitale! L'equilibrio dei movimenti di capitale, in assenza di ostacoli tende ad essere assicurato dall'uguaglianza fra il tasso di interesse interno e il tasso di interesse all'estero ridotto del tasso atteso di variazione del cambio certo per incerto (parità scoperta)! Quest'ultima grandezza rappresenta il rischio specifico nel quale I'investitore estero incorre se impiega i suoi capitali nel paese considerato o acquista un'attività denominata nella moneta del paese stesso: i = iw - e e

18 ! Cosa succede di fronte a un deficit?! La politica monetaria operando sul tasso di interesse può contribuire a migliorare la bilancia! Tuttavia, bisogna stare attenti alle variazioni attese del tasso di cambio (qualora fossero esogene o endogene)

19 Come operano policy e aspettative! la stessa politica monetaria con la quale si influisce sul tasso di interesse interno ha effetto pure sulle aspettative.! Si ipotizzi una situazione in cui il tasso di interesse estero è uguale a quello interno europeo e vi è attesa di deprezzamento dell'euro; in questa situazione si avrebbe un deflusso di capitali all'estero, che potrebbe essere evitato con una manovra monetaria restrittiva.! Questa manovra non innalza il tasso di interesse interno in misura pari all'attesa di svalutazione dell'euro, ma in misura inferiore, in quanto è probabile che la manovra restrittiva influisca sulle aspettative di svalutazione, riducendole.

20 Limiti della PM restrittiva! Attese di svalutazione troppo eccessive! Conseguenze sul versante del debito pubblico

21 In generale è bene parlare di effetti incerti: il caso della credibilità! La credibilità del mantenimento delle parità era affidata a una politica monetaria restrittiva.! Ma I'aumento dei tassi di interesse, che in sé può accrescere la credibilità, ha effetti negativi sulla finanza pubblica e, pertanto, riduce la credibilità stessa da questo secondo punto di vista.! Il risultato netto sulle finanze pubbliche di una politica monetaria restrittiva è, perciò, incerto

22 ! Il problema più generale è che i movimenti internazionali di capitale: 1. sono diventati eccessivamente sensibili, in particolare rispetto alle attese di variazione dei cambi; 2. hanno effetti notevoli sulle aspettative di ulteriori variazioni dei cambi e, attraverso queste, sull'andamento effettivo dei cambi, dei tassi di interesse e delle variabili reali; 3. sono ora una massa tanto grande da poter far sì che I'evento previsto si verifichi, qualunque sia la fondatezza della previsione, purché si posseggano adeguate disponibilità finanziarie, com'è il caso delle grandi imprese multinazionali.

23 Le politiche della competitività! Gli squilibri nei movimenti di beni possono derivare anche da eccessi o difetti di competitività, oltre che da fattori di domanda.! Si ipotizzi un bene omogeneo che venga prodotto nel paese considerato (l'europa) e nel Resto del mondo e limitiamoci a considerare i fattori di competitività.! Escludendo costi di trasporto, "imperfezioni" di mercato e vincoli di capacità al soddisfacimento della domanda, I'arbitraggio internazionale in merci implicherebbe: p * e = pw

24 ! Non vi sarebbe convenienza a esportare o importare se il prezzo della merce europea in dollari (dato dal prezzo in euro per il cambio è certo per incerto) fosse uguale al prezzo della merce estera in doliari.! Se il primo membro dell equazione è maggiore (minore) del secondo, vi è un difetto (eccesso) di competitività delle merci europee.! Pertanto, uno squilibrio nei movimenti di beni dovuto a eccesso o difetto di competitività può essere sanato, ristabilendo, così, I'uguaglianza della precedente equazione, se si agisce su ognuna delle tre grandezze che vi compaiono o sui fattori a esse collegati:

25 A. si può operare su p o sui fattori dai quali questa grandezza dipende: salari, produttività e i margini di profitto; B. in apparenza è impossibile agire su pw, in quanto i fattori sottostanti il prezzo della merce estera in dollari sono fuori del controllo dei policy makers europei; questo è possibile attraverso politiche protezionistiche C. si può agire su e, ossia sul tasso di cambio nominale, svalutando o rivalutando, rispettivamente nel caso di difetto o eccesso di competitività in regime di cambi fissi (oppure facendolo deprezzare o apprezzare, se si è in un regime di fluttuazione

26 La controllabilità del cambio! In tutti i regimi a cambio fisso (sistema aureo, sistema a cambio aureo, SME), se il cambio è effettivamente tale (ossia, se i limiti di oscillazione non si discostano molto dalla parità o tasso centrale), ci si può chiedere in che senso possa dirsi che il cambio sia una variabile controllabile e, quindi, costituisca uno strumento di politica.

27 ! Un problema di controllabilità sembra porsi anche per l'altro regime di cambio, ossia nel caso di cambi flessibili.! Questo regime, in astratto, implica una perfetta libertà di movimento del cambio nei due sensi (fluttuazione libera).! Se il cambio è libero di fluttuare, come può dirsi che esso è una variabile controllabile?! Libera flessibilità e controllabilità sembrano inconciliabili; invero, la controllabilità (ovvero il controllo effettivo) implica che il cambio non sia del tutto libero di fluttuare, o meglio non risenta soltanto delle spinte provenienti dalle forze di mercato, ma rifletta anche gli interventi pubblici.! Nella realtà il regime di cambi flessibili ha sempre avuto questa caratteristica: la fluttuazione non è stata mai del tutto libera (o pulita), ma amministrata.

28 L efficacia della manovra di cambio le condizioni della manovra della domanda! Il saldo dei movimenti di beni in termini monetari espresso in moneta estera PCm è dato da

29 ! Dove px e pm sono i prezzi dei beni esportati e importati nelle monete dei paesi di provenienza (px, in moneta nazionale e pm moneta estera) ed e è il valore e quantità di moneta estera per un'unità di moneta nazionale.! Il deprezzamento del cambio (ossia, una riduzione del cambio certo per incerto) non provoca necessariamente un miglioramento del valore delle esportazioni e del saldo dei movimenti di beni.! Certamente, esso farà aumentare qx,e ridurre qm, ma al tempo stesso, tenderà a far diminuire il valore in moneta estera delle esportazioni per la diminuzione di e.

30 ! Si può esprimere I'equilibrio iniziale dei movimenti di beni nel modo che segue:

31 ! Considerando la prima equazione, se le quantità esportate qx,non reagissero affatto al deprezzamento tutto I'onere del miglioramento dei movimenti di beni ricadrebbe sul denominatore e qm dovrebbe ridursi in misura percentualmente superiore alla riduzione di e;! ossia, I'elasticità delle importazioni dovrebbe essere superiore all'unità εm>1 affinché migliori il saldo dei movimenti di beni.! Se, d'altro canto, le quantità importate fossero del tutto rigide rispetto a variazioni del cambio (εm=0),i'onere di bilanciare la riduzione di e al numeratore dell equazione ricadrebbe tutto su qx, che dovrebbe crescere in misura percentualmente superiore ossia dovrebbe essere εx> 1;! Se, invece, si ammette elasticità positiva sia delle esportazioni sia delle importazioni, evidentemente la condizione per il miglioramento del saldo dei movimenti di beni a seguito di deprezzamento o svalutazione è che εm + εx>1

32 ! Questa è la cosiddetta condizione di Marshall-Lerner per I'efficacia della svalutazione(deprezzamento).! Si sono finora introdotte, implicitamente o esplicitamente, varie ipotesi che conviene esaminare con attenzione: 1. si è supposto che px e pm siano datí; 2. si è ipotizzata implicitamente l'inesistenza di limiti all'offerta dei beni da esportare (come pure, del resto, all'offerta delle merci estere oggetto di importazione); 3. si è supposto un adeguamento istantaneo delle quantità; 4. è stata anche implicitamente ipotizzata assenza di effetti sulle attese di variazioni future del cambio.

33 Un esempio di aggiustamento della BC in seguito alla svalutazione. Come incidono diversamente le elasticità il cambio sale dell 1% Elasticità Prezzo delle M Quantità delle M Valore delle M partenza , , ,

34 L elasticità dell offerta! Consideriamo ora I'assunzione implicita secondo la quale non vi sono limiti alle esportazioni (e alle importazioni) dal lato dell'offerta; ovvero I'ipotesi di elasticità infinita dell'offerta nei due paesi:! se la domanda è sufficientemente elastica (condizione di Marshall- Lerner), I'offerta si adegua sempre alla domanda - senza che varino i prezzi di offerta, che infatti sono ipotizzati costanti - e il saldo dei movimenti di beni migliora.

35 ! Affinché possa essere soddisfatta integralmente la maggiore domanda derivante dalla svalutazione, I'offerta deve essere elastica in tutti i settori (o mercati) rilevanti, e non soltanto in alcuni settori.! Pertanto un mercato del lavoro flessibile dovrebbe essere condizione per l elasticità dell offerta! Un'elevata elasticità deli'offerta, a livello complessivo e non in singoli mercati, presuppone il non pieno impiego delle risorse fisiche e di lavoro.! quando invece, questa condizione non è soddisfatta, I'offerta può non adeguarsi in modo sufficiente all'incremento della domanda, rendendo, quindi, inefficace la svalutazione o il deprezzamento.

36 ! Oltre che attraverso la domanda, I'effetto negativo di una riduzione del cambio sui prezzi interni può verificarsi attraverso i costi.! La riduzione del cambio, infatti, si riflette sull'aumento del costo delle merci importate e, se queste entrano nella produzione delle merci nazionali, sul costo di produzione dei beni all'interno del paese.! Questo effetto sarebbe accentuato e quindi ostacolato da un eventuale eccesso della domanda interna rispetto alla capacità produttiva del paese.

37 Moltiplicatore in economia aperta

38 Come varia la bilancia commerciale al variare del tasso di cambio Marshall-Lerner Alexander Elasticità parziale delle M e X variabili reali, come N e Y

39 Approccio dell assorbimento (che riprende le indicazioni del moltiplicatore keynesiano in economia aperta):! Il criterio dell assorbimento si basa: - Spesa reale - Reddito reale - Relazione tra questi e il livello dei prezzi

40 Y = C + I + G + X M X M = saldo bilancia commerciale = B C + I + G = spesa interna, quota assorbita del reddito nazionale dalle famiglie, dalle imprese e dalla amministrazione pubblica = A Y = A + B B = Y - A Come incide la svalutazione?

41 ! La svalutazione ha effetti sul reddito e anche sull attività dei consumi.! La svalutazione produce effetti positivi sul reddito quando: Y > A si produce più di quanto si assorbe Y < A si assorbe maggiormente B = Y A

42 db = dy da espresse in termini di variazione Sull assorbimento vengono ad incidere:! Effetto diretto sull assorbimento ( E )! Propensione marginale al consumo ( c ) da = cdy + de db = dy cdy de db = (1 c)dy - de

43 db = (1 c)dy - de! Indica l esame di tre fondamentali effetti: 1) Effetto diretto della svalutazione sul reddito (dy) 2) Effetto indotto del reddito sull assorbimento (c) 3) Effetto diretto della svalutazione sull assorbimento (E)

44 Effetto diretto svalutazione sul reddito ( caso: risorse inutilizzate) Cambio X Y principio moltiplicatore Nel modello va ora considerata la variazione dei prezzi che si avrebbe in conseguenza del processo svalutativo, e occorre stimare il grado di assorbimento della maggiore produzione ottenuta con l incremento delle vendite all estero.

45 Svalut. Bilancia comm. - non considerare il solo aumento della produzione - determinare la differenza tra produzione e assorbimento Accumulazione reale C < 1 c > 1 effetto positivo effetto negativo Y > A Y < A

46 Effetti diretti sull assorbimento! Se il Paese si trova in una situazione di risorse pienamente utilizzate o se la propensione all assorbimento è superiore all unità, l influenza della svalutazione sulla BP dipende dagli effetti che si producono direttamente sull assorbimento.! Breve periodo Y cost. P A BP

47 L analisi dell assorbimento pone accento sulla variazione della domanda e sulla variazione dei prezzi come condizione affinchè la svalutazione possa produrre effetti favorevoli sulla BP.! A) effetto scorte monetarie reali! B) effetto redistributivo del reddito! C) effetto dell illusione monetaria! D) altri effetti (di segno negativo e positivo)

48 Effetto scorte monetarie reali! M/P offerta di moneta reale se P si riducono le scorte monetarie reali. Se gli individui saranno portati a mantenere inalterati i livelli di scorte, ridurranno come risposta il livello di accumulazione delle spese, oppure potranno vendere titoli o attività patrimoniali in possesso.

49 Effetto scorte monetarie reali diretto indiretto A i A

50 Effetto redistributivo del reddito! Redistribuzione dai percettori di salario ai percettori di profitto.! La diversa propensione al consumo spingerà i lavoratori a consumare meno per effetto dell inflazione e quindi il maggior peso si tradurrà in un calo dell assorbimento.

51 Effetto illusione monetaria! Se si presta maggiore attenzione ai prezzi monetari anziché al reddito monetario, la svalutazione ha effetti positivi.! Con prezzi alti il pubblico decide di consumare meno anche se il reddito monetario è aumentato.! Si assiste anche ad un effetto indiretto. L aumento del solo reddito monetario fa aumentare il peso della tassazione, la maggiore pressione fiscale riduce l assorbimento.

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