Protezione Civile Centro Funzionale Regionale

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1 Protezione Civile Centro Funzionale Regionale H2.0: acqua in rete a Roma3 ROMA, Aprile 2013 Piena 1915 Ing. Francesco Mele

2 ORGANIGRAMMA PROTEZIONE CIVILE REGIONE LAZIO Direzione Regionale Protezione Civile Sala Operativa Volontariato Enti Locali Pianificazione e Sviluppo Piazza del Popolo - Evento alluvionale 1953 CFR Ufficio Idrografico e Mareografico

3 SISTEMA INTEGRATO SUSSIDIARIETA SOLIDARIETA Piena 1937 Isola Tiberina SPINA DORSALE DEL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE

4 Legge , n.225 integrata con Legge 100/2012 La legge 24 febbraio 1992, n.225 ha istituito il Servizio nazionale della protezione civile, al fine di tutelare la integrità della vita, i beni, gli insediamentiel ambientedaidanniodalpericolodi danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi. Piazza del Popolo - Evento alluvionale 1953

5 cosa si intende per attività di protezione civile? sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione e prevenzione dei rischi,al soccorso delle popolazioni sinistrate ed ogni altra attività necessaria ed indifferibile diretta al superamento dell emergenza e alla mitigazione del rischio Art. 3, L.225 e smi Piazza del Popolo - Evento alluvionale 1953

6 L art. 2 della Legge distingue gli eventi secondo la loro intensità ed estensione ossia la loro magnitudo vale a dire la severità geometrica e meccanica del fenomeno potenzialmente distruttivo Piazza del Popolo - Evento alluvionale 1953

7 a) eventi naturali o connessi con l attività dell uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria; b) eventi naturali o connessi con l attività dell uomo che per loro natura ed estensione comportano l intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria; c) calamità naturali, o connesse con l attività dell uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d intervento, essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo. Piazza del Popolo - Evento alluvionale 1953

8 2. La previsione consiste nelle attività, svolte anche con il concorso di soggetti scientifici e tecnici competenti in materia, dirette all identificazione degli scenari di rischio probabili e, ove possibile, al preannuncio, al monitoraggio, alla sorveglianza e alla vigilanza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti livelli di rischio attesi. Piazza del Popolo - Evento alluvionale 1953

9 3. La prevenzione consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi di cui all articolo 2 anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione. La prevenzione dei diversi tipi di rischio si esplica in attività non strutturali concernenti l allertamento, la pianificazione dell emergenza, la formazione, la diffusione della conoscenza della protezione civile nonché l informazione alla popolazione e l applicazione della normativa tecnica, ove necessarie, e l attività di esercitazione Piena 1937 S.Michele

10 4. Il soccorso consiste nell attuazione degli interventi integrati e coordinati diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi di cui all art. 2 ogni forma di prima assistenza. 5. Il superamento dell emergenza consiste unicamente nell attuazione, coordinata con gli organi istituzionali competenti, delle iniziative necessarie ed indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita. Piena 1937 Ponte S.Angelo

11 il governo e la gestione del sistema di allerta nazionale sono assicurati dal Dipartimento della protezione civile e dalle regioni, attraverso la rete dei Centri funzionali Piena 1937 Ponte Milvio

12 SISTEMA di PROTEZIONE CIVILE piena integrazione di conoscenze, strumenti, metodologie e compiti tra tempo reale e tempo differito

13 SISTEMA DI ALLERTAMENTO PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO ED IDRAULICO CENTRO FUNZIONALE Previsione Preannuncio Sorveglianza

14 CENTRO FUNZIONALE REGIONE LAZIO

15 ARCHITETTURA DEL SISTEMA modelli atmosferici modelli idrometeo Modelli previsione di piena in tempo reale

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18 DEFINIZIONE SOGLIE PLUVIOMETRICHE

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20 DEFINIZIONE SOGLIE PLUVIOMETRICHE

21 MACROBACINI OMOGENEI

22 Zone di Allerta Aree idrologicamente omogenee

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25 Bollettino/Avviso di criticita Previsioni meteo Analisi effetti al suolo Sorveglianza idro H24

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30 Sala Operativa del CFR Sala Operativa Protezione Civile

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35 SORVEGLIANZA Piena S.PAOLO

36 SORVEGLIANZA

37 SORVEGLIANZA

38 SORVEGLIANZA

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43 SORVEGLIANZA RADAR

44 SORVEGLIANZA RADAR

45 PREANNUNCIO

46 PREANNUNCIO

47 MODELLO EFFORT per il Bacino del TEVERE

48 COMPONENTI PRINCIPALI DEL SISTEMA DI PREVISIONE DI PIENA DEL TEVERE Modellazione idrologica Modellazione idraulica Correzione Statistica

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54 PIANO LAMINAZIONE

55 PIANO LAMINAZIONE

56 PIANO LAMINAZIONE

57 Piazza del Popolo - Evento alluvionale 1953

58 Piena 1937 S.Michele

59 Piena 1937 S.Michele

60 Piena 1937 Aeroporto del Urbe

61 Impossibile visualizzare l'immagine. Alcune definizioni inerenti al concetto di rischio idraulico Pericolosità (hazard H) Vulnerabilità (vulnerability V) Probabilità che un fenomeno potenzialmente distruttivo di determinata intensità si verifichi in un determinato intervallo di tempo ed in una certa area. È espressa in una scala tra 0 (evento nullo) e 1 (evento certo) ed è il reciproco del periodo di ritorno. Grado di perdita di un certo elemento o gruppo di elementi esposti al fenomeno distruttivo, risultante dal verificarsi di un evento di determinata intensità. È espressa in una scala da 0 (nessuna perdita) a 1 (perdita totale). Piena 1937 S.Michele

62 Piena 1937 S.Michele R=H x V

63 R4 rischio molto elevato Per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socio-economiche R3 rischio elevato Per il quale sono possibili problemi di incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture, con conseguente inagibilità degli stessi, la interruzione di funzionalità delle attività socioeconomiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale R2 rischio medio Per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non pregiudicano l incolumità del personale, l agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche R1 rischio moderato Per il quale i danni sociali, economici e al patrimonio ambientale sono marginali Piena 1937 Aeroporto del Urbe

64 Aree ad alto rischio idraulico nel Comune di Tivoli Ponte Lucano sul Fiume Aniene

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66 Margine di sicurezza 1 0,9 rischio residuo 0,8 0,7 0,6 A=1-R 0,5 0,4 0,3 0,2 Difesa strutturale Difesa non strutturale 0, Costi Piena 1937 Anse del Tevere a monte di Roma

67 Gestione del rischio residuo in tempo reale R Residuo [(H/ I P ) x (V/ I V )] Preannuncio dello scenario di rischio o valutazione Procedura di determinazione e adozione dei livelli di criticità Procedura di allertamento del sistema di protezione civile ed attivazione della risposta operativa Contrasto ed intervento tecnico urgente Soccorso ed assistenza alla popolazione SISTEMA DI ALLERTAMENTO MODELLO DI INTERVENTO E RISPOSTA OPERATIVA CICLO DELL EMERGENZA E PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE

68 PROVVEDIMENTI STRUTTURALI INTENSIVI SERBATOI DI LAMINAZIONE CASSE DI ESPANSIONE SCOLMATORI DIVERSIVI DRIZZAGNI ARGINATURE SISTEMAZIONI D ALVEO Piena 1937 S.Michele

69 PROVVEDIMENTI STRUTTURALI ESTENSIVI SISTEMAZIONI IDRAULICO FORESTALI SISTEMAZIONI IDRAULICO AGRARIE BONIFICHE Piena 1937 S.Michele

70 PROVVEDIMENTI NON STRUTTURALI PIANI DI BACINO (PAI) INCENTIVI ALLA DELOCALIZZAZIONE ASSICURAZIONI OBBLIGATORIE PIANI DI EVACUAZIONE (PROT.CIV.) Piena Fornace

71 L'acqua disfa li monti e riempie le valli e vorrebbe ridurre la Terra in perfetta sfericità, s'ella potesse (Leonardo Da Vinci)

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