Anello del Monte Forato o Pania forata

Transcript

1 Anello del Monte Forato o Pania forata Vai alla Fotogallery Fornovolasco Foce di Petrosciana cima Sud Forato Passo dell Arco Cima Nord Forato Passo dell Arco Fornovolasco. Data Escursione: 21 settembre 2011 Località: Alpi Apuane Meridionali Scala delle difficoltà: EEA (escursionisti esperti attrezzati) Lunghezza del percorso: Km 13,360 Tempi di percorrenza: 7 h 30' Dislivello stimato complessivo: 1000 m Mezzi impiegati: propri Punti di appoggio: Fornovolasco. Descrizione del percorso Un bellissimo itinerario questo che, dal paese di Fornovolasco (480 metri s.l.m.) latitudine N, longitudine E, ci condurrà al Monte Forato (1765 metri s.l.m.). L intera escursione si svolge in un ambiente tra i più suggestivi delle Alpi Apuane. Il Monte Forato è uno dei monti più affascinanti dell intera catena Apuana, si può raggiungere senza troppe difficoltà ed unico per la particolarità del suo foro che, da sempre è stata la meta di escursionisti, viaggiatori e scienziati. Molto spettacolari sono le albe ed i tramonti attraverso il foro, visibili, rispettivamente, dalla Versilia e dalla Garfagnana, ma, lo è anche il passaggio della luna e di altri corpi celesti. Caratteristico, dalla Garfagnana è il doppio tramonto che in determinate giornate dell'anno si può osservare da diversi paesi. Il sole, infatti, in giorni precisi dell'anno tramonta allineandosi sul foro del monte Forato. Si ha, così, l'effetto di un doppio tramonto, il sole, infatti sparisce una prima volta dietro la cresta del forato per riapparire, immediatamente dopo, attraverso il foro. Nella zona del Forato è possibile percorrere vari

2 itinerari; ad anello, traversate ed anche una via ferrata che, dalla foce di Pretrosciana porta alla vetta principale, risalendo lungo il crinale. La vetta ha due punte, quella settentrionale più ampia e di facilissimo accesso è la più frequentata dagli escursionisti, è alta 1209 metri s.l.m. nella cui sommità si trova la croce, la meridionale, più elevata è a 1230 metri s.l.m. e, in mezzo alle due si trova l arco naturale di roccia. Il foro chiamato anche arco è largo 32 metri ed alto 26 metri e lo spessore minimo dell arco roccioso è otto metri, il passo che lo attraversa si chiama Passo Dell Arco. Attraverso l arco, in direzione Versilia, si possono vedere i paesi di Cardoso, Volegno e Pruno oltre al resto del panorama che arriva al mare. I fenomeni erosivi di acqua e vento sulla roccia calcarea hanno modellato il foro, chiamato Foro Del Monte Forato e si trova a quota 1160 metri s.l.m., di fianco ad esso passa il sentiero C.A.I. n 110 ed è attraversato dal sentiero C.A.I. n 12. Volendo si può attraversare l'arco che è largo circa 6 metri, ma uno spuntone di roccia proprio al centro obbliga ad un esposto traverso dove bisogna fare molta attenzione si devono usare mani e piedi, serve piede fermo e assoluta assenza di vertigini.. La grande croce è situata sulla cima (settentrionale), da dove si gode una vista superba sulle Panie, Appennino, Monte Croce e gruppo del Procinto e sulla sottostante Cresta Pulita. Questa croce fu eretta il 31 agosto 1913 nel XVI centenario Costantiniano e restaurata nel settembre Dettagli percorso: Fornovolasco Foce di Petrosciana sentiero C,A.I. 6 Difficoltà: E Foce di Petrosciana Attacco ferrata sentiero C.A.I. 110 Difficoltà: EE Attacco ferrata Monte Forato cima sud ferrata Salvatori Difficoltà: EEA Monte Forato cima sud Passo dell Arco tracce di sentiero Difficoltà: EE Passo dell Arco Monte Forato cima nord sentiero C.A.I. 110 Difficoltà: E Monte Forato cima nord Fornovolasco sentiero C.A.I.12 e 6 Difficoltà: E Come Arrivare Per Raggiungere Fornovolasco (480 metri s.l.m.) da Firenze autostrada A11 e uscire al casello autostradale di Capannori. Alla rotonda prendere la prima uscita e imboccare strada provinciale Romana, alla rotonda prendere la quarta uscita e imboccare strada provinciale 6 Lucchese Romana, svoltare a destra e imboccare via Pesciatina/SR435. Alla rotonda prendere la seconda uscita e imboccare la strada SR12, alla rotonda prendere la prima uscita e imboccare la SP20 procedere versobarga/molazzana. Svoltare a destra e prendere la SP40, continuare sulla SP39 fino a Fornovolasco. L Itinerario Il nostro itinerario ha inizio nel paese di Fornovolasco (480 metri s.l.m.), superato il paese procediamo per circa un km in direzione della Grotta del Vento. Superato il ponte sul torrente Turrite di Gallicano sulla sinistra della strada asfaltata, c è una strada sterrata dove è possibile parcheggiare l auto. Qui c è un cartello con indicazioni per Monte Forato e Foce di Petrosciana sentiero C.A.I. n 6, siamo a circa 550 metri s.l.m. Proseguiamo a piedi seguendo il sentiero C.A.I. n 6 che, dopo pochi passi lascia la strada bianca e prosegue per una ripida mulattiera lastricata. Il sentiero ripercorre l antica via mulattiera che per secoli ha collegato la Garfagnana con la costa tirrenica. Superata, una piccola maestà di pietra alla nostra destra, il sentiero continua a salire, e

3 mantenendo la sinistra passa sotto l'ingresso di una grotta denominata "La Tana Che Urla" dove scorre un grosso fiume sotterraneo, fino ad arrivare ad incrociare il sentiero C.A.I. n 12 che, sale ripido sulla destra. Lo ignoriamo mantenendoci sul sentiero C.A.I. n 6 che, perdendo quota torna a portarsi sul lato sinistro del torrente Turrite, risalendone il corso. Il sentiero con un ponte di legno attraversa un affluente proveniente da destra, è il canale del Termine, antico confine fra il Gran Ducato di Toscana e gli Stati Estensi ben visibile il cippo di confine. Poco dopo si arriva dove scaturisce la copiosa sorgente della Chiesaccia da cui ha origine il torrente Turrite di Gallicano ed al vecchio mulino diroccato che alimentava. Si prosegue fino ad incontrare i ruderi di una chiesa medievale denominata la Chiesaccia e, subito dopo si raggiungono i ruderi di un vecchio hospitale medioevale, l hospitale de Volaschio, da cui probabilmente il paese ha preso il nome. Poco dopo il sentiero piegando a sinistra attraversa il greto quasi asciutto del fosso, quindi, risale la costa per immettersi poco dopo in una strada forestale, che segue tenendo la destra per un brevissimo tratto, per immettersi poi sulla larga mulattiera a sinistra che sale in moderata pendenza verso il crinale. Poco dopo la mulattiera lascia il passo a un ripido sentiero che, serpeggiando sale nel rado bosco. Fino ad incontrare a sinistra l incrocio con il sentiero C.A.I. n 137 che ignoriamo mantenendoci sul sentiero C.A.I. n 6, che, dopo un ultimo tratto bosco accede alla Foce di Petrosciana 961 metri s.l.m., antico valico e panoramica finestra sul versante versiliese delle Apuane meridionali, una grande targa in marmo con la scritta sentiero ing. Renato Salvatori indica in ripida salita sulla destra l accesso alla ferrata. Qui abbandonato il sentiero C.A.I. n 6 proseguiamo sul sentiero Salvatori che, nel tratto iniziale coincide con il sentiero C.A.I. n 110. Il sentiero sale in maniera deciso tra rocce non difficili mantenendosi sul crinale con dislivelli non troppo marcati fino ad un breve traverso attrezzato con cavo metallico agevola la salita, è solo il preludio alla ferrata vera e propria. Il percorso è molto panoramico, si snoda per una semplice cresta rocciosa, superato il cavo il sentiero prosegue nella boscaglia sino ad un bivio, a destra continua il sentiero C.A.I. n 110 mentre a sinistra ci sono i segni blu che indicano per la ferrata scritta con vernice azzurra su una roccia. Tenendo la sinistra continuiamo sul sentiero Salvatori, saliamo lungo il crinale sino ad un alto torrione che interrompe la continuità della cresta, siamo all attacco della via ferrata. Indossiamo gli imbraghi e i caschi e siamo pronti e riprendiamo il cammino. Il primo tratto si sviluppa per un piccolo torrione in cui la via è verticale e richiede un minimo di sforzo fisico per salire. La ferrata, affronta l ostacolo salendo molto ripida ed esposta con alcuni passaggi tecnici lungo un ripido diedro attrezzato con catena e cav0 metallico. Superato il primo tratto, più in alto, un piccolo pianerottolo e un salto su un spacco nella roccia conducono ad una parete verticale con pochi appigli, esposta sul versante versiliese, che richiede un minimo di tecnica per superala. Superato questa si accede al terrazzino soprastante dove finisce il tratto tecnico della ferrata. Si prosegue così in cresta fino ad un esile ballatoio dove una scaletta alta circa 5 metri scavalca un risalto verticale. Seguono ancora alcuni risalti più dolci e arriviamo alla cresta molto panoramica e piuttosto semplice da percorrere ma, in grande esposizione. Dove, il crinale in alcuni tratti si assottiglia, diventa quasi una lama con meno di mezzo metro di larghezza. Poi, non vi sono ulteriori difficoltà tecniche sino al termine del primo tratto attrezzato. A questo punto, il sentiero prosegue tranquillo e arriva in breve tempo al secondo tratto della ferrata, si tratta di una breve e semplice salita. Superato questo tratto, il sentiero si sviluppa in parte in cresta e in parte nel bosco fino ad arrivare alla vetta sud del Monte Forato 1230 metri s.l.m., la più alta, dalla quale si gode di ottima vista sull arco naturale che, ha reso famosa questa montagna, sulla vetta nord e sulle Panie. La discesa verso l arco avviene seguendo una traccia di sentiero che, scende fino sopra L imponente arco naturale, qui si può scegliere di attraversare l arco o scendere lungo il bosco fino a Passo dell Arco 1160 metri s.l.m., nell attraversare il ponte naturale bisogna tener conto che, non essendo attrezzato non è passibile mettersi in sicurezza con tutte le conseguenze del caso; il primo tratto è abbastanza semplice ma, al centro uno puntone di roccia obbliga ad un esposto traverso verticale dove bisogna prestare

4 molta attenzione si devono usare mani e piedi si procede mantenere sempre tre punti di ancoraggio scegliendo con cura gli appigli, servono piede fermo e assoluta assenza di vertigini. Un ultima breve salita ci porta, seguendo il sentiero C.A.I. n 110 dal Passo dell Arco 1160 metri s.l.m., in pochi minuti alla grande croce di vetta della cima nord del Monte Forato 1209 metri s.l.m. dove ci aspetta il libro di vetta e una splendida vista a 360 sull intera catena Apuana e, dal mar Ligure all Appennino Tosco Emiliano. Dopo aver goduto di tale panorama in pochi minuti scendiamo a ritroso il sentiero C.A.I. n 110 sino al Passo dell Arco, dove imbocchiamo tenendo la sinistra il sentiero C.A.I. n 12 che, cala tra i prati sul versante garfagnanino. Il sentiero, dopo un primo tratto tra i prati piega a destra inoltrandosi nella faggeta e superato sulla destra il bivio con il sentieo C.A.I. n 131 per la Foce di Petrosciana, passa in prossimità di Casa del Monte 923 metri s.l.m., superata questa incrocia per due volte una larga strada sterrata. All altezza del secondo incrocio risale la strada per pochi metri tenendo la sinistra e quindi tenendo la destra attraversa il bosco. Poi mantenendosi quasi in falsopiano, aggira e supera Casa Felice 844 metri s.l.m., dopo aver aggirato Casa Felice il sentiero serpeggiando nella boscaglia in forte pendenza scende rapidamente dentro un il bosco. Supera delle costruzioni di pietra dette Le Casette, nell ultimo tratto torna a scendere seguendo il corso orografico di un torrente fino ad incontrare il bivio con il sentiero C.A.I. n 6 che, imbocchiamo tenendo la sinistra, questo ultimo tratto è lo stesso percorso all andata, ripercorrendo la vecchia mulattiera lastricata in pochi minuti ci conduce dove abbiamo parcheggiato l auto. Considerazioni sulla ferrata Percorrere una ferrata anche la più facile non è mai banale, richiede una certa preparazione fisica e dimestichezza nell uso dell attrezzatura, è buona norma evitare di percorrerla con le rocce bagnate o nei periodi invernali. Nel complesso la ferrata Salvatori è molto aerea, di media difficoltà ed è decisamente sottovalutata nei libri di testo che, la definiscono facile. Non ci sentiamo di consigliarla ai neofiti senza esperienza. Il giudizio è condizionato dalla ripidissima ed esposta parete d attacco; il tratto successivo è molto esposto, sul filo del crinale, ma non difficile e la via risulterebbe senz altro di modesta difficoltà se non fosse così selettivo il diedro d attacco. Si tratta comunque di un ottimo esempio di ferrata su crinale con un grande pregio: si sviluppa a bassa quota permettendone la percorrenza quasi tutto l anno. I panorami sono estremamente interessanti e variati, la cresta sud-est è divertente oltre a essere anch essa molto panoramica. Tempi di percorrenza Fornovolasco Foce di Petrosciana sent. C.A.I. 6 Diff.: E lungh: K m3,421 Percorrenza: 1h 40' Dislivello in salita: 524 m Dislivello in discesa: 0m Punto di appoggio: Fornovolasco. Foce di Petrosciana cima sud Forato sent. C.A.I. n ferrata Salvatori Difficoltà: EEA lungh: K m 1,320

5 Percorrenza: 0 h 50' Dislivello in salita: 113 m Dislivello in discesa: 0,0 m Cima sud Passo dell Arco traccedi sentiero Difficoltà: EE lungh: K m 0,160 Percorrenza: 0 h 8' Dislivello in salita: 0 m Dislivello in discesa: 0,0 m Tratto su strada: Km 0, 0 Passo dell Arco Cima Nord Forato sent. C.A.I. 110 Difficoltà: E lungh: K m 0,340 Percorrenza: 0 h 20' Dislivello in salita: 0 m Dislivello in discesa: 212m Cima Nord Forato Passo dell Arco sent. C.A.I. 110e Difficoltà: E lungh: Km 0,340 Percorrenza: 0 h 25' Dislivello in salita: 157 m Dislivello in discesa: 0 m. Passo dell Arco Fornovolasco sent. C.A.I Difficoltà: E lungh: Km 3,380 Percorrenza: 1 h 45' Dislivello in salita: 0 m Dislivello in discesa: 610 m Punto di appoggio: Fornovolasco. Avvertenze La presente pagina non vuole in alcun modo essere una guida escursionistica od alpinistica, ma un semplice racconto di una giornata e la una segnalazione di una bellezza naturale e culturale. Quindi, la presente pagina non sostituisce ma presuppone la consultazione delle guide e della cartografia in commercio. In alcun modo l'autore e il sito si assumono alcuna responsabilità di qualsiasi ordine giuridico e legale per eventuali danni o incidenti. L'uso delle informazioni della presente pagina sarà sempre a proprio rischio e pericolo.