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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI G. D ANNUNZIO DI CHIETI CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO a.a. 2005/06 ELEMENTI DI DIRITTO PUBBLICO L ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA E GIURISDIZIONALE DELLO STATO CAP. V

2 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DEFINIZIONE Si intende il complesso di enti, e relativi organi ed uffici, che svolgono l attività amministrativa. Fanno parte della PA: 1. gli uffici centrali e periferici dello Stato

3 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DEFINIZIONE 2. gli uffici degli altri enti pubblici sia territoriali (regioni, città metropolitane, province e comuni) sia non territoriali

4 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DEFINIZIONE La PA indica tutti quegli uffici pubblici che svolgono funzioni sostanzialmente amministrative anche se non fanno parte dell amministrazione, diretta o indiretta, dello Stato.

5 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I PRINCIPI COSTITUZIONALI art. 97, c.1,la organizzazione dei pubblici uffici in genere deve essere determinata dalla legge formale o dagli atti ad essa equiparati. Le disposizioni di legge che organizzano gli uffici pubblici devono mirare ad assicurare il buon andamento e l imparzialità della PA

6 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I PRINCIPI COSTITUZIONALI La PA deve adeguarsi alle regole di buona amministrazione e tendere a: 1.raggiungere la maggiore efficienza ed efficacia 2. ed assicurare la realizzazione dell interesse collettivo senza subire influenze di parte

7 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I PRINCIPI COSTITUZIONALI Art. 98, c. 1, i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione (principio di imparzialità) Tale principio richiede che l attività della PA si svolga sempre in un ideale contraddittorio con tutti gli interessati e venga esercitata in modo palese

8 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I PRINCIPI COSTITUZIONALI Principio di legalità: la legge è preminente rispetto agli atti degli altri poteri. Legalità formale: l amministrazione deve agire nei limiti della legge ma è libera di compiere le sue scelte

9 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I PRINCIPI COSTITUZIONALI Legalità sostanziale: l amministrazione deve agire conformemente alla legge

10 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I PRINCIPI COSTITUZIONALI Principio della democraticità: : l attività amministrativa dovrà ispirarsi alle effettive esigenze della collettività popolare ed essere sottoposta a controllo da parte dei rappresentanti del popolo Una forma di attuazione di tale principio potrebbe essere realizzata mediante il riconoscimento del diritto generalizzato di accesso ai documenti amministrativi, al fine di assicurare:

11 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I PRINCIPI COSTITUZIONALI a) La libera circolazione delle informazioni b) La trasparenza e lo svolgimento imparziale dell attività amministrativa

12 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I PRINCIPI COSTITUZIONALI Efficienza della PA: è assicurato dall art. 97, c. 3, agli impieghi nelle PA si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge Efficienza della PA: art. 51, c. 1, tutti i cittadini dell uno e dell altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive, secondo i requisiti stabiliti dalla legge

13 TUTELA DEI CITTADINI VERSO LA PA Art. 113, contro gli atti della PA è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa.

14 TUTELA DEI CITTADINI VERSO LA PA i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo stato e agli enti pubblici, art. 28

15 L AMMINISTRAZIONE CENTRALE È ordinata in ministeri, ciascuno dei quali fa capo ad un ministro, oltre che in uffici, dipartimenti ed agenzie che svolgono attività tecnico operative di interesse nazionale al servizio delle amministrazioni pubbliche, comprese anche quelle regionali e locali. Altro organo centrale è la Presidenza del Consiglio dei Ministri

16 L AMMINISTRAZIONE PERIFERICA Le strutture centrali dell amministrazione dello stato hanno uffici dislocati sull intero territorio nazionale. Art. 5, la Repubblica, unica e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali ed attua anche nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo oltre ad adeguare i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell autonomia e del decentramento.

17 L AMMINISTRAZIONE PERIFERICA Le amministrazioni periferiche sono strettamente connesse alla struttura centrale, della quale costituiscono una articolazione territoriale e ad essa sono subordinate. (principio gerarchico)

18 L AMMINISTRAZIONE PERIFERICA Uffici periferici regionali: a. Uffici scolastici regionali b. Direzioni Regionali dell agenzia delle entrate c. Ispettorati regionali dei vigili del fuoco

19 L AMMINISTRAZIONE PERIFERICA Uffici periferici decentrati in sede provinciale: a. Prefetto b. Questure c. Uffici provinciali della motorizzazione civile d. Direzioni compartimentali delle entrate

20 L AMMINISTRAZIONE LOCALE La dimensione territoriale degli interessi, una razionale ripartizione di compiti tra centro e periferia con l attribuzione ad enti diversi dallo Stato di competenze relative ad alcuni servizi pubblici, al governo del loro territorio ed allo sviluppo economico e

21 L AMMINISTRAZIONE LOCALE l attuazione del principio costituzionale sulle autonomie locali stanno alla base dell amministrazione che fa capo alle regioni, alle città metropolitane, alle province, ai comuni alle Comunità Montane, alle AUSL, ecc.

22 L AMMINISTRAZIONE LOCALE LE REGIONI Sono state istituite con la Costituzione repubblicana del 1947 Il problema delle autonomie regionali fu affrontato dall Assemblea Costituente

23 L AMMINISTRAZIONE LOCALE LE REGIONI L esigenza di un decentramento dello Stato e dell assegnazione di determinate funzioni appartenenti allo Stato ad enti da questo distinti trovano la loro radice anche in alcuni complessi problemi che lo Stato italiano non era riuscito a risolvere con la sua amministrazione rigidamente accentrata

24 L AUTONOMIA REGIONALE Tale concetto stà ad indicare la libertà di determinazione consentita ad un soggetto, esplicantesi nel potere di darsi una legge regolativa della propria azione la potestà di provvedere alla cura di interessi propri e quindi di godere

25 L AUTONOMIA REGIONALE e di disporre dei mezzi necessari per ottenere un armonica e coordinata soddisfazione degli interessi medesimi (Mortati)

26 L AUTONOMIA REGIONALE AUTONOMIA NORMATIVA AUTONOMIA ORGANIZZATORIA AUTONOMIA POLITICA

27 L AUTONOMIA REGIONALE Autonomia normativa intesa come potestà attribuita in ordinamenti giuridici statali ad enti diversi dallo Stato di emanare norme costitutive dello stesso ordinamento giuridico statale (M.S. Giannini)

28 L AUTONOMIA REGIONALE AUTONOMIA ORGANIZZATORIA Caratterizza la situazione giuridica di relativa indipendenza propria di alcune figure soggettive omogenee, nel senso che le prime godono di un regime giuridico parzialmente diverso da quello cui sono assoggettate le seconde

29 L AUTONOMIA REGIONALE AUTONOMIA POLITICA Intesa come il potere di alcuni enti di darsi un indirizzo politico diverso da quello dello Stato.

30 ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA TERRITORIO REGIONE COMUNITA REGIONALE APPARATO AUTORITARIO

31 TERRITORIO La regione è ente territoriale perché il territorio ne costituisce elemento essenziale, inteso come centro di riferimento degli interessi comunitari che in esso trovano la loro localizzazione

32 COMUNITA REGIONALE La comunità stanziata sul territorio della regione è presa in considerazione dall ordinamento come destinataria sia di norme regionali sia di norme statali. Essa esprime interessi che richiedono la predisposizione di quelli che sono stati definiti servizi personali e che possiamo definire come interessi a partecipare al governo della regione.

33 APPARATO AUTORITARIO La regione possiede un proprio apparato autoritario, un proprio governo e la relativa organizzazione. La regione, tuttavia, non è un ente sovrano, sia perché il suo ordinamento non è originario, dipendendo dall ordinamento dello Stato, sia perché il suo apparato è subordinato a quello dello Stato-istituzione.

34 I POTERI E LE FUNZIONI DELLA REGIONE I poteri propri delle regioni sono quello legislativo ed esecutivo ed organi di tali poteri sono, rispettivamente, il Consiglio, il Presidente e la Giunta. Le funzioni proprie delle regioni sono le funzioni legislative e regolamentari e le funzioni amministrative, non essendo previsti organi giudiziari regionali.

35 I RACCORDI TRA LO STATO E LE REGIONI A seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, si parla oggi di integrazione delle competenze per intendere la sfera complessiva delle attribuzioni proprie dello Stato e delle regioni dalla quale emergono istanze di reciproca collaborazione. Già con la l. 59 di riforma degli artt. 117 e 118 le materie di competenza legislativa dello Stato sono residuali rispetto a quelle di competenza delle regioni.

36 IL REGIONALISMO COOPERATIVO Mira a coordinare le attività riguardanti una medesima materia svolte dallo Stato (a livello nazionale) e dalle regioni (a livello locale) al fine di raggiungere una maggiore efficienza nella cura degli interessi pubblici.

37 La Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome. I rapporti tra lo Stato e il sistema delle autonomie sono coordinati dal Presidente del Consiglio che promuove anche lo sviluppo della collaborazione tra Stato, regioni ed autonomie locali. La Conferenza è stata istituita con L. n. 400/1988.

38 La Conferenza permanente esprime pareri sulle seguenti materie: Sulle linee generali dell attività normativa che interessa direttamente le regioni e sulla determinazione degli obiettivi di programmazione economica nazionale Sui criteri generali relativi all esercizio delle funzioni statali di indirizzo e

39 La Conferenza permanente esprime pareri sulle seguenti materie: coordinamento inerenti ai rapporti fra lo Stato, le regioni, le province Sugli altri argomenti per i quali il Presidente del Consiglio dei ministri ritenga opportuno acquisire il parere della Conferenza

40 L AMMINISTRAZIONE LOCALE PROVINCE E COMUNI La provincia è un ente di governo e di programmazione di un area vasta,, con particolare riguardo al territorio e all ambiente. La provincia ha funzioni che oltrepassano l ambito territoriale comunale per riguardare vaste zone intercomunali o l intero territorio provinciale.

41 L AMMINISTRAZIONE LOCALE PROVINCE La provincia si pone come unico ente intermedio fra comuni e regione. Il Consiglio Organi: La Giunta Il Presidente

42 L AMMINISTRAZIONE LOCALE I COMUNI E l ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo. E un ente esponenziale e rappresentativo di una ben definita comunità.

43 L AMMINISTRAZIONE LOCALE I COMUNI Il TUEL del 2000 vieta la costituzione di Comuni con meno di abitanti e favorisce la fusione tra Comuni con meno di abitanti. Sono organi del Comune: il Consiglio, la Giunta ed il Sindaco.

44 L AMMINISTRAZIONE LOCALE I COMUNI La Giunta è composta dal Sindaco che la presiede e da un numero pari di assessori, a seconda della popolazione del comune. Il Sindaco rappresenta l ente, convoca e presiede la Giunta e il Consiglio.

45 L AMMINISTRAZIONE LOCALE I COMUNI Al Comune spettano tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, particolarmente nei settori: Dei servizi alla persona e alla comunità L assetto, l utilizzazione e lo sviluppo del territorio, nei limiti in cui dette funzioni non siano attribuite dalle l. statali e regionali ad altri soggetti.

46 L AMMINISTRAZIONE LOCALE COMUNITA MONTANE

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