Aggiornamenti al libro di testo Artoni (2010): Elementi di Scienza delle Finanze, VI Edizione

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1 Aggiornamenti al libro di testo Artoni (2010): Elementi di Scienza delle Finanze, VI Edizione CAPITOLO 2 IRPEF p.42: sostituire da: [In Italia] a: [degli stessi immobili] con il seguente paragrafo: In Italia le tariffe d estimo per i redditi dominicali e agrari sono fissate a livelli molto contenuti. rappresentando un punto di riferimento inattendibile dell effettiva redditività dei suoli. Il risultato è che entrambi questi tipi di reddito sono assoggettati ad una tassazione inferiore a quella che colpisce altri redditi. Per quanto riguarda i fabbricati, dopo la variazione delle tariffe d estimo nel 1992 integrata nel 1996 da un incremento del 5%, a partire dal 2012 è stata introdotta un ulteriore rivalutazione del 60% ai fini dell applicazione dell Imposta Municipale unica (IMU) sugli immobili (torneremo in seguito su questo punto). Il reddito risultante dall applicazione delle rendite catastali vigenti risulta comunque inferiore a quello ottenibile con la locazione degli stessi immobili. p.43: sostituire da [Nel nostro ordinamento] a [abitazione principale] con il seguente paragrafo: Nel nostro ordinamento è possibile dedurre dal reddito complessivo calcolato ai fini dell imposta personale l intero importo della rendita catastale dell unità immobiliare destinata ad abitazione principale. La rendita catastale della prima casa, come abbiamo osservato, è tuttavia assoggettata all IMU, un imposta comunale commisurata al valore patrimoniale dell immobile. Simultaneamente, ai titolari di contratti di locazione di immobili adibiti ad abitazione principale spetta una detrazione d imposta di 300 euro se il reddito è inferiore a euro e di 150 euro se il reddito è compreso fra i e i euro. Due ulteriori aspetti devono essere richiamati. Il proprietario di un immobile locato ha la possibilità di optare per la cosiddetta cedolare secca sugli affitti. Si tratta di un regime impositivo alternativo all IRPEF (che, come vedremo, è caratterizzato da aliquote crescenti al crescere del reddito). La base imponibile della cedolare secca è data della rendita catastale. L aliquota della cedolare secca è stabilita nella misura del 21% per i contratti a canone libero e al 19% per le abitazioni situate in comuni ad alta intensità abitativa. p.44: sostituire da [Nel nostro ordinamento] a [base imponibile dell imposta personale] con il seguente paragrafo: Nel nostro ordinamento i rendimenti ottenuti sulle principali forme di impiego del risparmio sono assoggettati ad un imposta sostitutiva alla fonte con aliquota del 20%. Sono peraltro previste tre eccezioni. I rendimenti dei titoli pubblici sono assoggettati ad un aliquota del 12,5% I redditi connessi agli accantonamenti previdenziali contano una ritenuta dell 11% (i problemi specifici della tassazione delle rendite finanziarie saranno affrontati successivamente). Venendo alla terza eccezione, gli utili d impresa costituiscono l unica tipologia rilevante di reddito di capitale inserito nella base imponibile dell imposta personale. p.45: Sostituire, nel secondo punto [Quando, al contrario ], 12,5% con 20%.

2 p. 46: aggiungere, dopo [generalità della popolazione] il seguente paragrafo: Sempre nell ambito dei redditi da lavoro dipendente, dal 2008 è stato introdotto un regime fiscale agevolato per i dipendenti privati che ricevono premi di produttività erogati in base ad accordi o contratti collettivi territoriali o aziendali Fino a euro lordi per redditi da lavoro che non superano i euro si applica un imposta con aliquota del 10% sostitutiva dell IRPEF e delle addizionali regionali e comunali. p. 47: sostituire il paragrafo 3.5 Redditi di impresa con il seguente: Sono redditi di impresa quelli che derivano dall esercizio di imprese commerciali. Nell ambito dell imposta personale hanno rilievo solo i redditi prodotto da imprenditori individuali o da società di persone. Il reddito di impresa è determinato apportando all utile o alla perdita risultante dal conto economico le variazioni in aumento o in diminuzione conseguenti all applicazione della normativa fiscale, se diversa da quella civile. Vale il principio di competenza. I redditi delle società di persone sono imputati a ciascun socio, indipendentemente dalla percezione e proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili. Poiché i criteri di determinazione del reddito e di applicazione dell imposta sono assimilabili a quelli previsti per le società di capitali, rimandiamo l analisi al capitolo relativo alla tassazione delle società di capitale. Qui basti ricordare che non sono ammesse in deduzione le spese per prestazioni di lavoro dell imprenditore o dei suoi famigliari e che esiste per le imprese famigliari la possibilità di attribuire fino al 49 % dei reddito dichiarato dall imprenditore ai componenti della famiglia che prestano la loro attività di lavoro in modo continuativo nell ambito dell impresa È stata recentemente introdotta la possibilità per i soggetti IRPEF esercenti attività di impresa di essere assoggettati alla tassazione separata opzionale con aliquota del 27,5, subordinatamente al vincolo che gli utili d impresa non siano distribuiti o prelevati. È stata infine individuata la categoria dei contribuenti minimi, costituita da imprese individuali o professionisti che hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a euro, senza il ricorso a lavoratori dipendenti o collaboratori. A questi contribuenti, adottando il criterio di cassa, si applica un aliquota del 5% sul reddito calcolato come differenza fra ricavi o compensi e spese sostenute per un periodo massimo di 5 anni o fino al raggiungimento di 35 anni di età nel caso di imprenditori giovani. p. 49: sostituire 12.5% con 20% p. 53: sostituire da [In Italia dal 2002] a [IV grado).] con il seguente paragrafo: In Italia nel 2006, dopo alcuni anni di abrogazione, state sono state reintrodotte le imposte sulle successioni e sulle donazioni. I trasferimenti fino a 1 milione di euro a favore del coniuge e dei parenti in linea retta sono esenti (la parte eccedente è tassata al 4%). Non sono peraltro assoggettate a imposte i trasferimenti di aziende o di quote sociali e azioni a favore dei discendenti. Nel 2010 queste imposte hanno dato un gettito di 485 milioni di euro. p. 64: aggiungere dopo [Musgrave 1959].] il seguente paragrafo: Si deve infine ricordare che nel corso del 2011 è stato introdotto un Contributo di Solidarietà come intervento straordinario in considerazione dell eccezionalità della situazione

3 economica internazionale. Il Contributo, che rimarrà in vigore nel triennio , consiste in un prelievo, deducibile dal reddito complessivo, del 3% sul reddito complessivo ai fini IRPEF superiore ai euro.

4 Aggiornamenti al libro di testo Artoni (2010): Elementi di Scienza delle Finanze, VI Edizione CAPITOLO 3 IRES p.101: aggiungere, prima del paragrafo 6.4. La cash flow corporation income tax il seguente paragrafo: 6.4 Allowance for corporate equity (ACE) Abbiamo visto che la neutralità dell imposta societaria nei confronti di un investimento finanziato con azioni si ottiene quando è consentita la deducibilità del costo del capitale azionario, in equilibrio e prescindendo dai fattori di rischio pari al costo del debito. A questo esito, in termini tendenziali, porta una norma introdotta in Italia nel 2011, denominata Aiuto alla Crescita Economica (ACE), che ammette in deduzione un importo corrispondente al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio. Per i primi tre anni di applicazione della norma o il rendimento riconosciuto è pari al 3%. Dal quarto periodo d imposta l aliquota percentuale per il calcolo del rendimento nozionale del nuovo capitale proprio è determinata ogni anno tenendo conto dei rendimenti finanziari dei titoli obbligazionari pubblici, aumentabili di ulteriori tre punti a titolo di compensazione del maggiore rischio. Il capitale proprio in relazione al quale si commisurano gli incrementi, e quindi il rendimento nozionale deducibile, è quello esistente al 31 dicembre p. 102: eliminare paragrafo 7. (fino a pag. 107).

5 Aggiornamenti al libro di testo Artoni (2010): Elementi di Scienza delle Finanze, VI Edizione CAPITOLO 4 LA TASSAZIONE DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE 2. LA RIFORMA DEL Introduzione di un sistema omogeneo di tassazione delle rendite finanziarie nell ambito di regimi di imposizione alternativi La riforma del 1998 ha razionalizzato il sistema di tassazione delle attività finanziarie. Il sistema odierno è la somma di modifiche successive, da ultimo quella introdotta con la Legge n. 148 del E prevista l applicazione di tre aliquote: 11, 12,5 e 20%. L aliquota dell 11% si applica ai rendimenti dei fondi pensione e alle rivalutazioni del TFR. Nell ambito dei redditi di capitale, l aliquota del 12,5% si applica ai titoli di Stato italiani e di paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni. Nell ambito dei redditi diversi le plusvalenze derivanti dalla cessione di titoli di Stato sono tassate con la stessa aliquota. Nell ambito dei redditi di capitale l aliquota del 20% si applica alle obbligazioni, agli interessi sui conti correnti e depositi bancari e ai dividendi azionari, se la partecipazione non è qualificata La struttura delle aliquote dovrebbe garantire razionalità al sistema di imposizione, anche se si sottolinea che un sistema di tassazione equo, data l interconnessione di tutti i comparti del sistema finanziario, dovrebbe prevedere un aliquota unica I regimi d imposizione Date le aliquote, sono previsti quattro regimi d imposizione tra cui l investitore può scegliere: 1. risparmio individuale; 2. risparmio amministrato; 3. risparmio individuale gestito; 4. risparmio collettivo gestito (cfr. il prospetto 4.1). Risparmio individuale. Le ritenute a titolo di imposta sui redditi di capitale sono applicate da chi eroga interessi o dividendi su partecipazioni non qualificate. Il contribuente non è tenuto a dichiarare questi redditi in sede di dichiarazione annuale. L obbligo di dichiarazione esiste per i dividendi da partecipazioni qualificate che, come sappiamo, entrano nella base imponibile dell IRPEF per il 49,72% del loro ammontare. Devono inoltre essere analiticamente dichiarati i redditi diversi. È possibile la compensazione solo fra i redditi diversi positivi e quelli negativi (fra la somma delle plusvalenze su partecipazioni non qualificate e titoli e dei proventi positivi, da un lato, e la somma delle minusvalenze e dei proventi negativi, dall altro). Il saldo, se negativo, è riportabile in avanti per quattro anni. Due punti devono essere sottolineati. In questa ipotesi le plusvalenze (che si riferiscono sia ad azioni sia a titoli pubblici e privati) sono tassate al momento della realizzazione. In secondo luogo la compensazione è applicata solo ed escluse le plusvalenze su partecipazioni qualificate all interno della categoria dei redditi diversi.

6 PROSPETTO 4.1. Aliquote e regimi di imposizione Plusvalenze Interessi RISPARMIO INDIVIDUALE Imposta sostitutiva (aliquote 12,5%-20%) Dichiarazione analitica Tassazione alla realizzazione Imposta sostitutiva (aliquote 12,5-20%) RISPARMIO AMMINISTRATO Imposta sostitutiva (aliquote 12,5%-20%) Tassazione alla realizzazione Imposta sostitutiva (aliquote 12,5%-20%) Dividendi Imposta sostitutiva 20% a Imposta sostitutiva 20% a RISPARMIO INDIVIDUALE Imposta sostitutiva (20%) su risultato di gestione: Valore finale del patrimonio + prelievi - conferimenti - redditi soggetti aliquota 12,5% - redditi esenti -valore iniziale del patrimonio RISPARMIO COLLETTIVO GESTITO Imposta sostitutiva (20%) in capo al sottoscrittore, nel momento in cui egli li percepisce tramite il riscatto o il rimborso delle quote o, eventualmente, le distribuzioni periodiche. a Ad esclusione delle partecipazioni qualificate Risparmio amministrato. Il contribuente è esentato dall obbligo di dichiarazione dei redditi diversi (con l eccezione delle plusvalenze su partecipazioni qualificate), quando i titoli azionari o obbligazionari sono depositati in custodia o in amministrazione presso intermediari finanziari. Anche i proventi connessi a operazioni su prodotti derivati possono non essere dichiarati quando la controparte è costituita da operatori professionali. Escludendo le partecipazioni qualificate, il contribuente ha dunque la facoltà di optare per l applicazione dell imposta sostitutiva su ognuna delle plusvalenze o su ogni provento differenziale positivo quando i titoli sono in custodia o in amministrazione presso intermediari. Esiste possibilità di compensazione solo nell ambito dello stesso rapporto di amministrazione, nello stesso periodo d imposta o nei quattro successivi. Questo regime di imposizione, che non prevede l inserimento dei redditi diversi nella dichiarazione, garantisce l anonimato. La tassazione delle plusvalenze si applica al momento della realizzazione. Risparmio individuale gestito. Nell ipotesi di gestioni individuali di portafoglio effettuate da operatori professionali si applica un imposta sostitutiva sul risultato di gestione con aliquota del 20%. Nel risultato di gestione confluiscono sia i redditi di capitale, sia i redditi diversi con l esclusione dei dividendi e delle plusvalenze su partecipazioni qualificate. Si tenga presente che interessi e dividendi concorrono alla formazione del patrimonio finale per un importo che è al lordo dell imposta. Più precisamente il risultato di gestione è misurato dalla somma algebrica dei seguenti elementi: + valore del patrimonio al termine dell anno, al lordo dell imposta sostitutiva + prelievi in corso d anno conferimenti redditi esenti redditi assoggettati al prelievo del 12,5% valore del patrimonio a inizio d anno. Due punti devono essere sottolineati. Nell ipotesi di gestione professionale del risparmio è ammessa in un contesto di anonimato la compensazione fra redditi di capitale e redditi diversi (che possono essere anche negativi). Questa compensazione non è possibile per il risparmio individuale, in quanto interessi e dividendi sono percepiti al netto dell imposta sostitutiva: eventuali minusvalenze possono trovare compensazione nel medesimo periodo e nei quattro successivi con plusvalenze riconducibili alla categoria dei redditi diversi.

7 ESEMPIO 6. Un individuo, con patrimonio iniziale pari a 1.000, percepisce: 1. interessi su titoli di stato al netto di imposta per 87,5 (al lordo 100); 3. dividendi netti di imposta di 160 (200 lordi) da partecipazione non qualificata. Ha inoltre registrato una minusvalenza sulle sue azioni di 50. Nell ipotesi di risparmio individuale o amministrato egli percepisce redditi di capitale al netto di imposta sotto forma di dividendi e interessi per (87, = 147,5). Le imposte sostitutive complessivamente pagate ammontano a 50,5. Sulla minusvalenza egli matura un credito d imposta di 10 (pari al 20% della minusvalenza). Questo credito d imposta è utilizzabile nei periodi d imposta successivi (fino al quarto) solo a fronte di una plusvalenza (la compensazione può avvenire solo fra redditi diversi). Nel caso di risparmio gestito il risultato di gestione tassabile con l aliquota del 20% è dato dalla differenza fra il valore del patrimonio all inizio (1.000) e alla fine del periodo, dove quest ultimo è pari al valore d inizio incrementato delle variazioni registratesi nel corso dell anno comprensive delle minusvalenze azionarie ( ). Si sottraggono quindi i redditi sottoposti ad aliquota del 12,5% (titoli di Stato). Sull importo così determinato (150), che tiene conto pienamente della minusvalenza, si applica l aliquota del 20%. L imposta dovuta è pari a 30. Si noti che in questo caso la minusvalenza si compensa con i redditi di capitale. Si noti che il debito d imposta con il risparmio gestito in quell anno è inferiore a quello associato al risparmio individuale. Nel caso di risparmio gestito la tassazione delle plusvalenze avviene al momento della maturazione. Se per ipotesi tutti i redditi sono assoggettati a ritenuta a titolo di imposta, il risultato di gestione non è altro che la plusvalenza (o la minusvalenza) maturata nel corso dell esercizio. La tassazione delle plusvalenze al momento della maturazione comporta un onere tributario superiore a quello che si ottiene tassando la plusvalenza alla realizzazione. Il maggiore onere tributario è riconducibile al diverso momento del pagamento dell imposta. Risparmio collettivo gestito. Nel caso di risparmio gestito da parte degli organismi di investimento collettivo (fondi comuni e SICAV), la società di gestione determina il risultato di gestione con le modalità già viste per il risparmio gestito individuale sulla base del principio della maturazione. Il risultato negativo di un periodo può essere portato in diminuzione del risultato dei successivi periodi illimitatamente o utilizzato in diminuzione del risultato di gestione di altri fondi gestiti dallo stesso intermediario. L imposta del 20% sui proventi è dovuta, in capo al sottoscrittore, soltanto nel momento in cui egli li percepisce tramite il riscatto o il rimborso delle quote o, eventualmente, le distribuzioni periodiche. N.B: alle pagine 121, 122 e ,5% è sostituito con 20%, mentre alla pagina 123 4/9 è sostituito con 1/4.

8 Aggiornamenti al libro di testo Artoni (2010): Elementi di Scienza delle Finanze, VI Edizione CAPITOLO 5 LE IMPOSTE INDIRETTE p.143 Sostituire [20%] con [21%] p.150 penultimo paragrafo. Sostituire [Le Regioni possono per settore di attività] con i seguente paragrafo: Sono previste aliquote più elevate per banche e assicurazioni e inferiori per gli operatori del settore agricolo. p.151 Sostituire da [Alcuni aspetti] a [il pagamento delle imposte] con il seguente paragrafo: Alcuni aspetti delle modalità di applicazione dell IRAP devono essere richiamati. In primo luogo sono state introdotte deduzioni dall imponibile o commisurati, entro certi limiti, al numero dei dipendenti o indirizzate specificamente alle piccole imprese o destinate alla diminuzione dei costi per Ricerca e Sviluppo. In secondo luogo, sono state adottate diverse misure che tendono a ridurre l incidenza dell imposta sul costo del lavoro. Sono stati infatti esclusi dalla base imponibile i contributi sociali a carico del datore di lavoro riguardanti i lavoratori assunti a tempo indeterminato. È poi prevista una riduzione della base imponibile di 4600 euro per ogni dipendente a tempo indeterminato ( la misura è raddoppiata per gli occupati nelle regioni meridionali). A partire dal 2012 la deduzione è aumentata a per i lavoratori assunti a tempo indeterminato di sesso femminile e di età inferiore ai 35 anni (l agevolazione sale a euro per i lavoratori impiegati nelle regioni meridionali) In terzo luogo, a correzione della norma che stabilisce l indeducibilità dalla base base imponibile dell IRES dell IRAP, il legislatore ha stabilito che l IRAP versata è deducibile dalla base imponibile dell IRES interamente per la componente afferente ai redditi da lavoro e nella misura del 10% per quella relativa agli interessi passivi Si deve infine osservare che l indeducibilità dalla base imponibile dell IRAP degli interessi passivi e dei profitti rende quest imposta neutrale nei confronti delle scelte di finanziamento dell impresa, in coerenza con l ACE introdotta nel 2011.

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