Psicologia delle organizzazioni
|
|
- Michelina Pavone
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze Politiche Sede di Biella Psicologia delle organizzazioni RUOLO ORGANIZZATIVO 1 Definizione di ruolo lavorativo Insieme dei comportamenti tipici che caratterizzano la posizione di una persona nei contesti di lavoro, ovvero l insieme di aspettative che la persona stessa e gli altri soggetti che interagiscono nell ambiente quali colleghi, superiori, clienti, fornitori hanno nei confronti di chi occupa una specifica posizione organizzativa (Jackson, Schuler, 1987) 2 1
2 Definizione di ruolo Insieme delle norme e delle aspettative che convergono su un individuo in quanto occupa una determinata posizione in un sistema sociale (da U. Galimberti. Dizionario di Psicologia. UTET, 1992) COMPORTAMENTI ATTESI Tale definizione consente di leggere il ruolo da diversi punti di vista: TECNICO-OPERATIVO ORGANIZZATIVO PSICO-SOCIALE 3 IL RUOLO: lettura tecnica Ruolo Che cosa fare (attività) Perché (a quale fine) Come (metodi, strumenti, procedure, tecnologie) Con chi (interfacce funzionali, risorse a disposizione) 4 2
3 IL RUOLO: lettura organizzativa PRESCRITTIVITA attenzione su COMPITI/ATTIVITA DISCREZIONALITA attenzione su RISULTATI Comportamento guidato e valutato in base a Comportamento guidato e valutato in base a RISPETTO NORMA RISPETTO GERARCHIA POLITICHE METODOLOGICHE OBIETTIVI 5 IL RUOLO: lettura organizzativa QUANDO PREVALGONO RUOLI PRESCRITTI Il perseguimento del fine è garantito dalla regolarità La struttura è meccanicistica, cioè: - Rigida - Accentrata - Differenziata (componenti) Il rischio (se si esagera) ANSIA PERSECUTORIA sentirsi intrappolati in ruoli alienati (scarsa motivazione) RUOLI DISCREZIONALI Il perseguimento del fine è garantito - dalla capacità di risposta individuale La struttura è organicistica, cioè: - Flessibile - Decentrata - Differenziata per fini (apparati) Il rischio (se si esagera) ANSIA ABBANDONICA sentirsi soli e gravati di responsabilità (elevato stress) 6 3
4 Ruoli prescritti definiti in maniera rigida e dettagliata; contribuiscono al risultato organizzativo attraverso una sequenza di attività (o mansioni) rigide, prevedibili, ripetitive; il risultato è garantito dall esecuzione delle attività, all interno degli standard quantitativi e qualitativi definiti. Il risultato dipende da sequenze precise di attività 7 Ruoli discrezionali - Richiedono flessibilità operativa per il perseguimento dei risultati, quindi, si esprimono attraverso attività non rigidamente definibili e non ripetitive; - non sono definibili in termini di sequenze di attività, in quanto l esecuzione delle attività non garantisce da sola il conseguimento dei risultati attesi, anzi, le stesse attività possono portare ad esiti diversi o possono essere orientate in modo diverso in base agli obiettivi perseguiti. 8 4
5 Ruoli discrezionali Possiamo in altri termini dire che: Il risultato dipende da percorsi possibili (equifinalità) Per questo motivo è poco significativo esprimere aspettative nei confronti dei ruoli discrezionali in termini di attività, ma le attese vanno meglio espresse in termini di obiettivi. 9 IL RUOLO: lettura psico-sociale ATTESE TECNICO-SPECIALISTICHE (ORGANIZZAZIONE) COMPORTAMENTI ATTIVATI ATTESE RELAZIONALI (GRUPPO DI RIFERIMENTO) ATTESE PERSONALI 10 5
6 ATTESE TECN.-SPECIALIS. = IL RUOLO: lettura sociale Comportamenti professionali-tecnici IMPLICITAMENTE o ESPLICITAMENTE richiesti al ruolo dall organizzazione nel suo complesso ATTESE RELAZIONALI = Comportamenti professionali-relazionali di fatto richiesti dagli INTERLOCUTORI INTERNI (capi colleghi dipendenti) o ESTERNI (clienti fornitori sindacati) del ruolo e, soprattutto, dal GRUPPO di riferimento. 11 IL RUOLO: lettura psico-sociale ATTESE PERSONALI = Comportamenti che CHI GIOCA IL RUOLO si aspetta di dover attivare/vorrebbe attivare nel ricoprire il ruolo COMPORTAMENTI ATTIVATI = Comportamenti DI FATTO EMERGENTI come lettura di sintesi delle diverse attese 12 6
7 Comportamenti e interpretazione del ruolo Comportamenti CONTROLLO INTERFUNZIONALITA COMUNICAZIONI CON IL CAPO RAPPORTO CON IL LAVORO DELEGA NEGOZIAZIONE Ruolo interpretato per ATTIVITA Mi assicuro di aver fatto tutto ciò che dovevo fare Faccio in modo di avere dagli altri strumenti/informazioni necessari a svolgere i miei compiti Gli comunico cosa ho fatto e cosa non sono riuscito a fare Eseguo osservando ordini e procedure; non mi invento nulla Cedo lavori che non voglio/posso fare personalmente Considero quante attività mi vengono richieste e quanto tempo mi occupano Ruolo interpretato per FINI Mi assicuro di aver ottenuto tutto ciò che avevo concordato Faccio in modo che i miei obiettivi di lavoro non siano contraddittori con quelli altrui Gli comunico i risultati raggiunti e come sono stati perseguiti (strategie, metodi, stili, ecc.) Uso le risorse a disposizione e ricerco altre per arrivare alla meta Responsabilizzo su alcuni sottoobiettivi del mio obiettivo generale Considero se ai risultati richiesti corrispondono adeguate risorse 13 RUOLI DI PRODUZIONE E RUOLI DI RELAZIONE PRODUZIONE RELAZIONE Centrati sui contenuti, sull efficacia, sul rendimento. Mirano (consapevolmente o meno) a focalizzare l attenzione su ciò che deve essere fatto proponendo procedure, preoccupandosi del tempo che passa, sintetizzando concetti,... Centrati sulla relazione-emotività. Mirano a metter a proprio agio i singoli e il gruppo, facilitare gli scambi, favorire la partecipazione e soddisfazione dei partecipanti, mediano, gestiscono conflittualità,
AFFRONTARE IL COLLOQUIO DI SELEZIONE
AFFRONTARE IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 1 TIPO DI COLLOQUIO FINALITA CONOSCITIVO-MOTIVAZIONALE Si cerca di ottenere il maggior numero di informazioni su caratteristiche personali del candidato e sulla motivazione
DettagliUniversità per Stranieri D. Alighieri Facoltà di Scienze della Società e della Formazione d Area Mediterranea Insegnamento Metodi e Tecniche del
Università per Stranieri D. Alighieri Facoltà di Scienze della Società e della Formazione d Area Mediterranea Insegnamento Metodi e Tecniche del Servizio Sociale Docente: Prof. Dr. A. ANTONUCCIO Modello
DettagliPerché iscriversi ad Ingegneria a Udine? Domande frequenti e risposte
Perché iscriversi ad Ingegneria a Udine? Domande frequenti e risposte Sarò in grado di affrontare gli studi di Ingegneria con la mia preparazione iniziale? Gli studenti che affrontano gli studi di Ingegneria,
DettagliLA VALUTAZIONE DEI QUADRI AZIENDALI
LA VALUTAZIONE DEI QUADRI AZIENDALI Il personale incaricato delle posizioni di quadro aziendale fruisce di un trattamento economico accessorio composto di due sole voci: la retribuzione di posizione e
DettagliLA COMPETENZA DELL OSS NELLA RELAZIONE CON L UTENTE E CON IL GRUPPO DI LAVORO. Basso Anna
LA COMPETENZA DELL OSS NELLA RELAZIONE CON L UTENTE E CON IL GRUPPO DI LAVORO Basso Anna Il gruppo di lavoro e ruoli al suo interno oss medico infermiere fisioterapista 2 oss medico Esito sull utente infermiere
DettagliRICERCA: Il benessere dell operatore socio-sanitario: comprensione e sviluppo 2007
RICERCA: Il benessere dell operatore socio-sanitario: comprensione e sviluppo 27 Dott. William Cazzaniga coordinatore della ricerca 1 Anagrafica tipologia di servizi servizio 1 Centro Socio Educativo (CSE),
DettagliCOMUNICAZIONE DI QUALITÀ CON GLI UTENTI INTERNI ED ESTERNI
COMUNICAZIONE DI QUALITÀ CON GLI UTENTI INTERNI ED ESTERNI Università di Verona PERCORSO FORMATIVO PER OPERATORI DEL FRONT-OFFICE Dott.ssa Elisa Bortolani Dott.ssa Serena Cubico L'organizzazione e i ruoli
DettagliConcetti generali e introduzione alla norma UNI EN ISO 9001/2008
Concetti generali e introduzione alla norma UNI EN ISO 9001/2008 1 1. Qualità e SGQ 2 Cosa è la Qualità Qual è di qualità migliore? Una Fiat Panda Una Ferrari 3 Definizione di qualità: Il grado in cui
DettagliIl consenso informato tra partecipazione e qualità
U. O. C. RELAZIONI CON IL PUBBLICO COMUNICAZIONE E MARKETING Il consenso informato tra partecipazione e qualità Dott.ssa Anna Bisesti Dirigente Responsabile U. O. C. Relazioni con il Pubblico Comunicazione
DettagliIl ruolo nei contesti organizzativi. Anna Tancredi Università della Calabria 26 maggio 2006
Il ruolo nei contesti organizzativi Anna Tancredi Università della Calabria 26 maggio 2006 1 Cambiamento e ruoli organizzativi 2 Ruolo professionale come descrizione definita, anche se di carattere dinamico,
DettagliAccoglienza: la comunicazione e relazione con l utente
Accoglienza: la comunicazione e relazione con l utente ovvero LE COMPETENZE TRASVERSALI Paola Landi 22 GENNAIO 2019 NIC 3 DIDATTICA IL RUOLO una definizione La sociologia definisce come RUOLO una particolare
DettagliVALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE
VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE ASSIOMI DELLA VALUTAZIONE Non si può non valutare La valutazione è sempre ancorata a parametri e a categorie La valutazione ha un oggetto specifico e limitato La valutazione
DettagliL organizzazione. disposizione ed alla combinazione delle risorse da. necessarie per l ordinato svolgimento della gestione.
L organizzazione Prospettiva allargata aspetti connessi alla disposizione ed alla combinazione delle risorse da impiegare nella gestione d impresa Prospettiva ristretta definire compiti, individuare responsabilità
DettagliDispositivo di osservazione / valutazione
Dispositivo di osservazione / valutazione Tavola delle competenze e abilità Competenze Progettare Abilità 1. Comprendere il significato delle consegne 2. Ricercare le informazioni necessarie 3. Valutare
Dettagli02/12/2016 I DUE APPUNTAMENTI CON IL VOLONTARIATO OBIETTIVO VOLONTARIATO
I DUE APPUNTAMENTI CON IL VOLONTARIATO 22 novembre - Obiettivo volontariato Riflessione sulla propria idea di volontariato e sul contributo della propria associazione 30 novembre - Motivazione e people
DettagliIl sistema di misurazione e valutazione della prestazione in Regione Toscana
Il sistema di misurazione e valutazione della prestazione in Regione Toscana sintesi I 3 fattori di valutazione Il sistema di misurazione e valutazione della qualità della prestazione individuale del personale
DettagliC O M U N E D I S T R O N C O N E P r o v i n c i a d i T e r n i SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI
C O M U N E D I S T R O N C O N E P r o v i n c i a d i T e r n i SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI 1. IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI 1.1 PREMESSA Il presente documento ha il fine di
DettagliCOMUNE DI SANTA MARIA A VICO
COMUNE DI SANTA MARIA A VICO PROVINCIA DI CASERTA UFFICIO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Verbale n. 11/2015 OGGETTO: Indagini sul benessere organizzativo art. 14 comma 5 d.lgs 150/2009. Sintesi dei risultati
DettagliLeggiamo nell introduzione della proposta del Ministero: ciascun docente è chiamato a rivestire un ruolo di leadership, deve saper riconoscere e
Leggiamo nell introduzione della proposta del Ministero: ciascun docente è chiamato a rivestire un ruolo di leadership, deve saper riconoscere e valutare diversità dei punti di vista creando i presupposti
DettagliChi gestisce il processo di autovalutazione interno alla scuola?
Chi gestisce il processo di autovalutazione interno alla scuola? La gestione della valutazione interna è affidata al Dirigente scolastico in collaborazione con un Nucleo di autovalutazione. La composizione
DettagliI DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA
Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2011/2012 I DIECI PRINCIPI Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@unimc.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi
DettagliStrumenti di lavoro in èquipe multiprofessionali
Strumenti di lavoro in èquipe multiprofessionali FRANCESCO REITANO Direttore U.O. Psicologia 2 - Distretto Centro Sud Azienda Provinciale Servizi Sanitari della Provincia di Trento Strumenti di lavoro
DettagliFacilitare la comunicazione in classe
Claudio Baraldi Facilitare la comunicazione in classe Suggerimenti dalla Metodologia della Narrazione e della Riflessione FrancoAngeli Indice Introduzione...7 Convenzioni usate per le trascrizioni...9
DettagliINTERVENTI NELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO PER COMBATTERE IL CYBERBULLISMO. Debora Del Bianco. Bologna, 8 febbraio 2012
INTERVENTI NELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO PER COMBATTERE IL CYBERBULLISMO Debora Del Bianco Bologna, 8 febbraio 2012 ALCUNI PRESUPPOSTI TEORICI Il cyberbullying è un fenomeno relazionale di gruppo
DettagliSupporto professionale alla costruzione del PROGETTO DI STUDIO o PROGETTO DI CARRIERA
Supporto professionale alla costruzione del PROGETTO DI STUDIO o PROGETTO DI CARRIERA dedicato agli studenti delle quarte dell I.T.I.S. P. Paleocapa di Bergamo Istituto I.T.I.S. P. Paleocapa di Bergamo
DettagliPotenziamento Cognitivo e Prevenzione dell insuccesso
Potenziamento Cognitivo e Prevenzione dell insuccesso Irene Mammarella Università degli Studi di Padova irene.mammarella@unipd.it 1 L insuccesso scolastico Diverse cause: Difficoltà di comprensione o di
DettagliIL RUOLO DEL COORDINATORE INFERMIERISTICO NEL S.P.D.C.
AZIENDA USL ROMA H DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE IL RUOLO DEL COORDINATORE INFERMIERISTICO NEL S.P.D.C. PROCESSI DI COMUNICAZIONE CON LA PROPRIA EQUIPE ASSISTENZIALE IN PSICHIATRIA Roccia Daniele RUOLO E
DettagliA SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
A SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Figura Professionale : Istruttore Direttivo Area Organizzativa N. TIPO OB. (*) OBIETTIVO % DI RAGGIUNG. NOTE 1 0 2 0 3 0 4 0 5 0 6 0
Dettagliclasse di Laurea Magistrale LM 57: Scienze dell educazione degli adulti e della formazione continua
interclasse Formazione e Sviluppo delle risorse umane classe di Laurea Magistrale LM 51: Psicologia classe di Laurea Magistrale LM 57: Scienze dell educazione degli adulti e della formazione continua Presentazione
DettagliIl ruolo del Referente per la formazione nell ASL 8
Il ruolo del Referente per la formazione nell ASL 8 Mission: Il referente della formazione promuove in maniera integrata il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze finalizzate alla
DettagliLE PAROLE CHIAVE DELL ORGANIZZIONE. Organizzazione aziendale a. a. 2018/2019 1
LE PAROLE CHIAVE DELL ORGANIZZIONE Organizzazione aziendale a. a. 2018/2019 1 DIVISIONE DEL LAVORO SPECIALIZZAZIONE COORDINAMENTO INTEGRAZIONE Organizzazione aziendale a. a. 2018/2019 2 Il principio della
DettagliPATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA
PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA Il Patto di Accoglienza è un documento destinato all integrazione degli alunni disabili all interno del nostro Istituto. Contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti
DettagliIndagine conoscitiva sul livello di Benessere Organizzativo della Camera di Commercio di Verona
Indagine conoscitiva sul livello di Benessere Organizzativo della Camera di Commercio di Verona Edizione 2015 A cura dello Staff Sistema Qualità e del Servizio Studi e Ricerca della CCIAA di Verona Indice
DettagliIL SENSO DELLA PSICOLOGIA
INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE IL SENSO DELLA PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 IL SENSO DELLA PSICOLOGIA -----------------------------------------------------------------------------------------
DettagliSERVIZIO SPAZIO INCONTRO. (visite protette)
SERVIZIO SPAZIO INCONTRO (visite protette) All interno degli interventi e delle attività attraverso le quali si realizza l intervento di tutela a favore di minori sottoposti a provvedimenti della autorità
DettagliSchema della ricerca-azione
Schema della ricerca-azione Lo schema della ricerca-azione partecipativa, che fa seguito alla fase esplorativa del progetto IDE, prende le mosse dal modello procedurale di B. Cunningham (1976) per l identificazione
DettagliVALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO. Sicurezza nelle Scuole - Ing. Marco Simoncini
VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO Stress Lavoro Correlato Qualche definizione La parola STRESS deriva dal latino strictus, che significa stretto, serrato, compresso Come espressione anglosassone
DettagliRISCHI PSICOSOCIALI: GLI ACCORDI CON I PARTNERS EUROPEI ACCORDO QUADRO EUROPEO SULLO STRESS LAVORO-CORRELATO (8/10/2004) ACCORDO INTERCONFEDERALE PER
ORDINE PSICOLOGI LAZIO Gli Sportelli di ascolto nelle aziende e il Consigliere di fiducia Francesco Chicco Roma, 20 aprile 2018 RISCHI PSICOSOCIALI: GLI ACCORDI CON I PARTNERS EUROPEI ACCORDO QUADRO EUROPEO
DettagliLe Competenze dell area produzione
Le Competenze dell area produzione 1 Dall analisi avviata e condotta negli ultimi due mesi presso un Azienda di Produzione, si fornisce, nelle pagine che seguono, una sintesi del lavoro svolto La stessa
DettagliA SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
A SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Figura Professionale : Funzionario Area Organizzativa N. TIPO OB. (*) OBIETTIVO % DI RAGGIUNG. PUNTEGGIO IN CENTESIMI NOTE 1 0 2 0 3
DettagliValutazione Dirigenti Anno. Università degli Studi di Napoli Federico II. Modello_autovalutazione 1
PESO: 5% DELLA RETRIBUZIONE DI RISULTATO COMPLESSIVA, PARI A (1) : A B C D E F G Comportamenti Peso (%) Indicatori Domande di controllo Peso Relativo (%) Auto (*) Valutazione (*) H ponderato: [(B*E/1)*G]
DettagliOrganizzazione Aziendale Gli attori Organizzativi
Organizzazione Aziendale Gli attori Organizzativi Dott.ssa Maria Zifaro maria.zifaro@unimc.it Contenuti del capitolo I soggetti e la loro razionalità Le competenze dei soggetti Le motivazioni dei soggetti
DettagliALLEGATO C. Sistema permanente di valutazione valutazione dell apporto individuale
ALLEGATO C Sistema permanente di valutazione valutazione dell apporto individuale SCHEDE DI VALUTAZIONE INDIVIDUALI Il presente allegato rappresenta il risultato della procedura di concertazione di cui
Dettagliisaac Scegliamo Insieme LO SVILUPPO DEL BIOMETANO NEI TERRITORI Processo di Partecipazione
isaac Scegliamo Insieme LO SVILUPPO DEL BIOMETANO NEI TERRITORI Processo di Partecipazione Questo progetto è stato finanziato dal programma europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020 con grant agreement
DettagliIndagine conoscitiva sul livello di. BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2016
Indagine conoscitiva sul livello di BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2016 a cura dello Staff Sistema Qualità e del Servizio Studi della CCIAA di Verona Indice Introduzione.
DettagliPsicologia delle organizzazioni
Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze Politiche Sede di Biella Psicologia delle organizzazioni Organizzazione? 1 IL FENOMENO ORGANIZZATIVO Intervenire nelle organizzazioni - conoscere le
DettagliLa soddisfazione dei bisogni e la retribuzione
La soddisfazione dei bisogni e la retribuzione La retribuzione è la forma di ricompensa a cui il lavoratore presta maggiore attenzione, ma non è certamente l'unica. Gratificazioni personali Autonomia Equità
DettagliScienza dell amministrazione
Scienza dell amministrazione Cosa è la Scienza dell Amministrazione 1. L OGGETTO di cosa, cioè, essa concretamente si occupa (COSA STUDIAMO) 2. IL METODO E/O LE PROSPETTIVE in che modo, cioè, si occupa
DettagliLaurea magistrale in Psicologia Indirizzo in Psicologia clinica e di comunità
Laurea magistrale in Psicologia Indirizzo in Psicologia clinica e di comunità OPEN DAY per il Corso di laurea Magistrale in Psicologia Università Europea di Roma, 3 maggio 2016 Qualche dato storico 1986
DettagliModelli organizzativi e gestione delle risorse umane nelle istituzioni pubbliche : principi e interazioni con il sistema di rilevazione dei risultati
Modelli organizzativi e gestione delle risorse umane nelle istituzioni pubbliche : principi e interazioni con il sistema di rilevazione dei risultati Prof.ssa E. Vagnoni Università degli Studi di Ferrara
DettagliL insegnante di sostegno nella dimensione collegiale
ROBERTO GRISON CTI STADIO VR 07 novembre 2010 L insegnante di sostegno nella dimensione collegiale Il quadro culturale il ruolo del sostegno il pei i principi legislativi 1947 La Costituzione 1967 Scuola
DettagliAnno accademico
Dipartimento di Medicina Traslazionale in collaborazione con l ASL di Biella e l Associazione Cespi Centro Studi Professioni Sanitarie CESPI di Torino. PROGETTO FORMATIVO DEL CORSO DI PERFEZIONAMENTO UNIVERSITARIO
Dettagli3.1. Caratteristiche... 11 3.2. Sviluppo delle abilità di coping... 12 3.3. Resilienza... 13 3.4. Locus of Control... 13
Prefazione........................................ Introduzione...................................... V XIII CAPITOLO 1 L ORGANIZZAZIONE 1.1. Teorie di derivazione sistemica....................... 1 1.2.
Dettagli«METODI DI STUDIO E APPRENDIMENTO»
FACOLTÀ DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE PROGETTO DI FORMAZIONE: «METODI DI STUDIO E APPRENDIMENTO» Prof. Mario Comoglio Dr.sse: Francesca Napoletano Roberta Pontri Anno 2011 2 PROGETTO DI FORMAZIONE: «METODI
DettagliIl controllo di gestione è un processo di monitoraggio diretto a. degli obiettivi programmati
Il controllo di gestione è un processo di monitoraggio diretto a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati Il Processo di Controllo deve essere coerente con il processo di Pianificazione
DettagliDall organizzazione come cervello alla Comunità di Pratica. A cura di G. Santisi
Dall organizzazione come cervello alla Comunità di Pratica A cura di G. Santisi Premessa (1): La costruzione sociale delle organizzazioni, in epoca post-moderna, è profondamente cambiata, consolidando
DettagliLA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DELLE POSIZIONI COME SUPPORTO GESTIONALE PER LA VALORIZZAZIONE DEGLI INDIVIDUI E LO SVILUPPO DELL ORGANIZZAZIONE
Università degli Studi di Firenze Facoltà di Psicologia Dipartimento di Psicologia Laboratorio di Psicologia per la Ricerca sull Imprenditorialità, Innovazione, Integrazione (LA.PS.R.I3) Prof. Carlo Odoardi
DettagliSTIMA PIU CHE PUOI Un gioco per diventare abili stimatori
ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTALE ISTITUTO COMPRENSIVO B. da Montemagno DI QUARRATA a.s. 2012-2013 GRUPPO DI RICERCA-AZIONE DI MATEMATICA STIMA PIU CHE PUOI Un gioco per diventare abili stimatori Classi
DettagliNel 2003 c è stata una riforma del mercato del lavoro. Alcune regole che riguardano il lavoro sono cambiate.
Nel 2003 c è stata una riforma del mercato del lavoro. Alcune regole che riguardano il lavoro sono cambiate. La legge che le ha cambiate si chiama: Decreto Legislativo numero 276 del 2003. I cambiamenti
DettagliDirettore Dipartimento Disabili, Fondazione Sospiro (Cremona) Docente di Psicologia delle Disabilità, Università Cattolica (Brescia)
20.3.2010 Milano Modelli organizzativi e gestionali dei servizi dedicati all autismo Il sostegno alle persone autistiche in RSD: esiti di lavoro e prospettive future Serafino Corti, PhD Direttore Dipartimento
DettagliCorso di Formazione in Sicurezza e Mitigazione del Rischio Psicologia Sociale
Corso di Formazione in Sicurezza e Mitigazione del Rischio Psicologia Sociale Maura Di Mauro 2009 MDM - SICUMR 1 Le relazioni intra-gruppi Un oggetto di studio Le dinamiche di gruppo: temi classici Lo
DettagliLa formazione continua del preposto nella gestione del personale e sistemi di recepimento del disagio in ambiente lavorativo
La formazione continua del preposto nella gestione del personale e sistemi di recepimento del disagio in ambiente lavorativo Promozione del benessere organizzativo Sommario 1. Progetto Evoluzione Capo
DettagliPotere di mercato: il Monopolio. G. Pignataro Microeconomia SPOSI
Potere di mercato: il Monopolio 1 Monopolio Mercato con un solo venditore. Monopsonio Mercato con un solo acquirente. Potere di mercato prezzo di un bene. Capacità del venditore o dell acquirente di influire
DettagliPrefazione. Prefazione
Prefazione ix Prefazione In questo testo si parla di sistemi informativi. Il concetto di sistema informativo non si riferisce esclusivamente agli strumenti hardware e software necessari ad automatizzare
DettagliCORSO IN MICROCOUNSELING PER FARMACISTI
CORSO IN MICROCOUNSELING PER FARMACISTI Dr. Luigi Frezza, Psicologo Dr. Fabio Martino, Psicologo Premessa L apprendimento/perfezionamento di conoscenze teorico-pratiche sul counseling e in particolare
DettagliFORMAZIONE FORMATORI SCUOLA DI IMPRESA SOCIALE. Informazioni e Iscrizioni. Marzo Luglio 2016
SCUOLA DI IMPRESA SOCIALE 2016 FORMAZIONE FORMATORI Marzo 2016 - Luglio 2016 Informazioni e Iscrizioni La formazione d aula si svolgerà presso Consorzio SIS via Ciriè n. 9 a Milano (MM5). Il seminario
DettagliRESPONSABILITA SOCIALE D IMPRESA Impatto sul valore economico e sociale d impresa
RESPONSABILITA SOCIALE D IMPRESA Impatto sul valore economico e sociale d impresa ETICA COME VOLANO DELLA COMPETITIVITA Ci sono condizioni di gestione, di valori praticati, di scelte etiche che creano
DettagliDIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 novembre 2002 Indirizzi per la programmazione strategica e la predisposizione delle direttive generali dei Ministri per l'attivita' amministrativa
DettagliProgettazione della microstruttura - prima parte -
Progettazione della microstruttura - prima parte - Paolo Depaoli Supporti alle lezioni basate sul capitolo 4 del testo «La progettazione organizzativa» (a cura di Franco Isotta) Impostazione della questione
Dettagli2010 I percorsi formativi DI
www.professionefinanza.com www.pfacademy.it 2010 I percorsi formativi DI PROFESSIONE FINANZA Sommario Descrizione pag 2 Programma dettagliato pag 3 FINALITà pag 4 Sede e durata Docenti Le Competenze Psicologiche
DettagliLo sviluppo del progetto informatico
Lo sviluppo del progetto informatico Il progetto Il controllo di qualità Le qualità per i prodotti di software Le figure professionali La metodologia La conoscenza degli obiettivi L analisi La progettazione
DettagliCONTENUTI DELL INDAGINE:
RISULTATI DELL INDAGINE SUL BENESSERE ORGANIZZATIVO E IL GRADO DI CONDIVISIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE E VALUTAZIONE DEL SUPERIORE rilevazione Giugno 2015 CONTENUTI DELL INDAGINE: 1. Benessere organizzativo
DettagliIndagine conoscitiva sul livello di BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2018
Indagine conoscitiva sul livello di BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2018 a cura dello Staff Sistema Qualità e del Servizio Promozione e Sviluppo Indice Introduzione.
DettagliCOMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE. Attuare il programma comunitario di Lisbona. Proposta di RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 5.9.2006 COM(2006) 479 definitivo 2006/0163 (COD) Attuare il programma comunitario di Lisbona Proposta di RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
DettagliTRIBUNALE PRIVATO SOCIALE
Carcere e droghe, aspetti organizzativi Dr.ssa Sonia Calzavara - Ser.T. - U.L.S.S. 16 - Padova SISTEMA COMPLESSO OGNI ISTITUZIONE HA IL PROPRIO MANDATO SERT TRIBUNALE RACCORDO SERT ESTERNI CARCERE ISTITUZIONI
DettagliGLI STEREOTIPI E I VALORI PROFESSIONALI
GLI STEREOTIPI E I VALORI PROFESSIONALI Set di slide per il 2 laboratorio di gruppo da UTILIZZARE O SELEZIONARE IN BASE AL CONTESTO E ALLE CARATTERISTICHE DEI PARTECIPANTI LO STEREOTIPO: DEFINIZIONI Il
DettagliModellizzazione dei processi aziendali
Modellizzazione dei processi aziendali Prof.ssa Enrica Gentile a.a. 2011-2012 Processo L insieme delle attività elementari che vengono svolte per raggiungere un certo obiettivo nel sistema. Possiamo avere
DettagliTABELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO (allegato al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione)
TABELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO (allegato al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione) (Legenda) 0
DettagliSTRESS CLINICO E RESILIENZA
STRESS CLINICO E RESILIENZA Dott.ssa Simona Novi Psicologa Psicoterapeuta CENTRO STUDI PSICOSOMA Nella stanza di un medico 20: Articolo Tempo di comunicazione: tempo di cura Come facilitare la comunicazione
DettagliPoli Tecnico Professionali Regione Toscana Monitoraggio qualitativo Dicembre 2018 Specimen
Poli Tecnico Professionali Regione Toscana Monitoraggio qualitativo Dicembre 2018 Specimen Sommario Sintesi 5 Introduzione 9 Nota metodologica 14 1. Analisi dei dati 19 1.1 Le finalità del PTP 19 1.2
DettagliCOMUNE DI REGGIO NELL EMILIA DIREZIONE GENERALE GESTIONE E SVILUPPO DEL PERSONALE E DELL'ORGANIZZAZIONE PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE
PG N 15432 Titolazione: del 17/05/2013 COMUNE DI REGGIO NELL EMILIA R.U.A.D. 692 del 17/05/2013 DIREZIONE GENERALE GESTIONE E SVILUPPO DEL PERSONALE E DELL'ORGANIZZAZIONE Dirigente: GIUBBANI Dr.ssa Battistina
DettagliSE NOI SIAMO LA TERRA
SE NOI SIAMO LA TERRA Terreno fertile, capacità generativa,maternità biologica Nascita di un figlio come conferma della potenza creativa insita nella donna anziché come limite mettere al mondo dare alla
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI Niccolò Cusano - TELEMATICA ROMA Via Don Carlo Gnocchi, 3 00166 Roma REGOLAMENTO
REGOLAMENTO TIROCINIO ACCADEMICO delle lauree triennali e specialistiche (dm 270/04) 1 INDICE I. PREMESSA... 3 II. NORME GENERALI... 3 III. TIROCINIO INTERNO... 4 IV. TIROCINIO ESTERNO... 4 VI. SOSPENSIONE
DettagliHO RAGIONE IO! NO, IO! CHI (CON)VINCE?
HO RAGIONE IO! NO, IO! CHI (CON)VINCE? NADIA SCOPSI Psicologa e Psicoterapeuta Analista Transazionale Master in Programmazione Neurolinguistica Dal 1985 le esperienze professionali riguardano attività
DettagliLa certificazione UNI CEI 11352. Paolo Gianoglio Milano, 28 marzo 2012
La certificazione UNI CEI 11352 Paolo Gianoglio Milano, 28 marzo 2012 L esigenza di una norma (1/3) Un aspetto cruciale per il corretto sviluppo di un fiorente mercato, che possa sfruttare al massimo il
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Servizi di educazione, formazione e lavoro Processo Servizi per il lavoro, apprendimento e formazione
DettagliIl figlio che hai, l uomo che sarà.
Il figlio che hai, l uomo che sarà. 1. Non esiste un titolo di studio che garantisca il posto di lavoro (quadro economico) 2. Le scuole hanno pari dignità, quello che fa la differenza è l impegno 3. La
DettagliCosa sono? Quando si fanno? Come si usano?
G. Graffigna LE RICERCHE PER IL MARKETING E IL SOCIALE Cosa sono? Quando si fanno? Come si usano? ( ) Direttore Centro Studi e Formazione Assirm, Pofessore Associato, Facoltà di Psicologia, Università
DettagliSPORTELLO DI ASCOLTO ANNO SCOLASTICO 2015/2016
Sistema di Gestione per la Qualità Certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 Certificato N. 005 Prot. N.206/15/F SPORTELLO DI ASCOLTO ANNO SCOLASTICO 2015/2016 L associazione di Solidarietà La
Dettagli«Il gruppo di lavoro» Marco Vitiello
«Il gruppo di lavoro» Marco Vitiello Cos è un gruppo di lavoro e come si osserva Cos è un gruppo di lavoro e come si osserva Un gruppo diventa un gruppo di lavoro quando le dinamiche relazionali che sono
DettagliIl Contratto di Rete. Avv. Fabrizio Filì. Udine 10 ottobre 2013
Il Contratto di Rete Avv. Fabrizio Filì Udine 10 ottobre 2013 Il Contratto di Rete (l art. 3, comma 4-ter e ss. Legge 33/2009) Contratto di collaborazione fra imprenditori, in forza del quale più imprenditori,
Dettaglidue parole sul METODO
due parole sul METODO Uno dei punti cardine del complesso processo dell insegnamento apprendimento è il problema metodologico. COME INSEGNARE? Come cioè organizzare ed attuare tutte le proposte che serviranno
DettagliLa scuola di fronte all Universo Famiglia
La scuola di fronte all Universo Famiglia 18 novembre 2017 Ombretta Zanon LabRIEF (Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare) Dipartimento FISPPA Università di Padova Alcuni pensieri
DettagliIL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI
IL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I R O M A 3 7 M A G G I O 2 0 1 0 A N N U N Z I AT A B A R T O L O M E I di cosa
DettagliREGOLAMENTO DELL UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) (Approvato con Delibera C.d.A. n. 8 del )
REGOLAMENTO DELL UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) (Approvato con Delibera C.d.A. n. 8 del 19.03.2015) INDICE ART. 1 - Ambito di applicazione ART. 2 - Ruolo dell Ufficio Relazioni con il pubblico
DettagliORGANIZZAZIONE E MANAGEMENT DELLE IMPRESE COOPERATIVE Modulo introduttivo»
ORGANIZZAZIONE E MANAGEMENT DELLE IMPRESE COOPERATIVE Modulo introduttivo» Parte prima e seconda A cura di: Alessandro Hinna Parte I: Breve introduzione al problema della organizzazione aziendale L organizzazione
DettagliGLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE -2-
GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE -2- 1 assioma Non si può non comunicare Quando due persone si trovano a condividere una unità di spazio e tempo diventano automaticamente parte di un processo di comunicazione,
DettagliSCHEDA PROGETTO COMPETENZE DI CITTADINANZA A. S. 2017/2018
ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO SALVATORELLI-MONETA LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO MECCANICA MECCATRONICA ED ENERGIA ISTITUTO PROFESSIONALE SERVIZI COMMERCIALI E MANUTENZIONE ASSISTENZA TECNICA
Dettagli