Risultati delle campagne di misura in Lombardia e in provincia di Lecco
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- Giovanna Parodi
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1 Risultati delle campagne di misura in Lombardia e in provincia di Lecco Silvia Arrigoni - Centro Regionale di Radioprotezione Giuseppina Gerosa - Dipartimento provinciale di Lecco Workshop RADON: NEMICO INVISIBILE MA PRESENTE IN PROVINCIA DI LECCO Lecco,
2 La normativa nazionale D. Lgs. 26 maggio 2000, n 241: Attuazione della direttiva 96/29 EURATOM In materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti Il capo III-bis considera l esposizione dei lavoratori o del pubblico a sorgenti di radioattività naturale, tra cui il Radon Richiede il controllo e il contenimento della concentrazione di Radon nei seguenti luoghi di lavoro: a) Tunnel, sottovie, catacombe, grotte, locali sotterranei b) Altri ambienti di lavoro situati in zone a rischio radon c) Stabilimenti termali Per (a) e (b) Livello d azione : 500 Bq/m 3 (media annuale) 2
3 Attualmente per le abitazioni l unico riferimento è la Raccomandazione della Comunità Europea 90/143/Euratom: sulla tutela della popolazione contro l'esposizione al radon in ambienti chiusi Valore-limite per edifici esistenti: 400 Bq/m 3 Valore di progetto per nuovi edifici: 200 Bq/m 3. E in discussione la proposta di unificare tutte le direttive europee in materia di radioprotezione dalle radiazioni ionizzanti in un unico documento, che tenga in considerazione tutti gli aspetti del problema e i progressi delle conoscenze scientifiche degli ultimi decenni Che cosa è previsto in merito alla protezione dal radon? In generale (art.103) che gli stati membri predispongano un piano d azione nazionale per gestire i rischi a lungo termine derivanti dall esposizione al radon; Questo piano comprende azioni a vari livelli, che si applicano sia alle abitazioni che ai luoghi di lavoro. 3
4 In generale, se il problema è come individuare gli edifici ad elevata concentrazione di radon le possibili soluzioni sono: 1) Prevedere la concentrazione di radon nei singoli edifici sulla base della conoscenza delle sorgenti di radon e di modelli di diffusione impossibile conoscere tutti i fattori in gioco con sufficiente precisione 2) Misurare la concentrazione di radon in tutti gli edifici costo complessivo molto elevato 3) Identificare preventivamente le aree e/o le caratteristiche degli edifici più a rischio e misurare la concentrazione di radon solo in questi E l approccio adottato dalla normativa italiana. 4
5 Individuazione delle radon prone areas: chi e come? La normativa attribuisce tale incarico a Regioni e Province autonome, entro il 31/08/05 secondo i metodi e i criteri stabiliti dalla Sezione Speciale della Commissione Tecnica di cui all art. 10-septies del D.Lgs.241/00, che avrebbe dovuto insediarsi entro febbraio 2001 In linea di principio, su quali parametri ci si può basare per definire le aree a rischio? a) sulle caratteristiche dei suoli metodo utilizzato p.e. in Svezia, ma con previsioni contraddette dalle misure b) sui risultati di indagini a campione metodo seguito da diversi Paesi europei, come la Gran Bretagna, in alcuni casi (Austria e Danimarca) accostato all identificazione delle caratteristiche degli edifici più a rischio; problema: la significatività statistica del campione Quale criterio si deve seguire in Italia? 5
6 In assenza della Commissione Tecnica prevista dal D.Lgs. 241/00 e di indicazioni da parte di altri organismi centrali, alcune Regioni e Province autonome hanno avviato iniziative proprie e indipendenti, in genere ispirandosi ai principi contenuti nel PNR (Piano Nazionale Radon, 2002, Ministero della Salute), che prevede l individuazione delle aree a maggior rischio sulla base prevalente di campagne di misura coordinate ed appositamente programmate, in abitazioni o in edifici di analoghe caratteristiche. Le campagne possono differire tra loro per Distribuzione dei punti di misura sul territorio Tipologia degli ambienti campionati Periodi di campionamento Metodi statistici per l elaborazione dei dati Livello di riferimento per la definizione di aree a rischio 6
7 Il radon in Italia Va le d Aosta Piemonte Liguria Alto Adige Trentino Lombardia Veneto Emilia-Romagna Friuli- Venezia Giulia Bq/m Bq/m Bq/m Bq/m 3 Indagine nazionale sulla esposizione alla radioattività naturale in un campione di 5000 abitazioni (1989/1997) Toscana Umbria Marche Bq/m 3 Media annuale nazionale della concentrazione di radon: Lazio Abruzzo 70 Bq/m 3 Sardegna Molise Campania Puglia Basilicata Percentuale di abitazioni con concentrazione > 200 Bq/m 3 : 4.1% Calabria > 400 Bq/m 3 : 0.9% Sicilia 7
8 Campagna nazionale : la situazione in Lombardia L indagine aveva interessato 818 abitazioni collocate in 34 comuni (quattro con più di abitanti: Milano, Brescia, Monza e Bergamo) Media annuale regionale della concentrazione di radon: 116 Bq/m 3 Percentuale di abitazioni con concentrazione > 400 Bq/m 3 : ~ 2,5 % Le maggiori concentrazioni di radon sono state allora rilevate in provincia di Milano (area nord-est), Bergamo e Sondrio 250 Indagine radon indoor - Regione Lombardia Marzo '89 - Marzo ' Frequenza M.A. = 116 Bq/m Bq/m
9 2003: Raccolta e georeferenziazione dei dati pregressi Dopo l indagine nazionale sono state realizzate in Lombardia molte altre misure di radon indoor dalle ASL, da ARPA e dalle Università; in tutto circa I risultati di tali misure sono stati raccolti, ordinati e georeferenziati. Si tratta di misure effettuate con diverse tecniche: long term (punti blu in figura) e short term (punti rossi in figura) ed in locali con caratteristiche non standardizzate (per quanto riguarda la scelta del piano, la volumetria, le aperture, ecc ) 9
10 Piano di mappatura suddivisione del territorio La normativa nazionale prevede che ogni regione proceda all individuazione delle radon prone areas (art. 10-ter, comma 2, D.Lgs 241/00) entro il 31 agosto Il piano per la mappatura del territorio lombardo è stato deliberato dalla Giunta Regionale nel maggio 2003, ed è stato messo in atto nel 2004 da ARPA e ASL in collaborazione In Lombardia sono state individuate due diverse aree, in relazione alla particolare morfologia del territorio ed alla presenza di substrato roccioso ad una determinata profondità dal piano campagna: -fascia prealpina/alpina e dell'oltrepò Pavese, con substrato roccioso inferiore a 50 m dal piano campagna, dove il territorio è stato indagato in modo più capillare; -fascia di pianura, con substrato sottostante le coltri alluvionali a 50 m e oltre di profondità dal piano campagna. Il territorio è stato suddiviso in maglie di 3 diverse dimensioni, quella di base (CTR) è 5 x 8 km 2 in ciascuna delle quali sono stati individuati da 5 a 10 punti di misura 10
11 Piano di mappatura Caratteristiche dei punti di misura - locali posti al pian terreno - in edifici costruiti o ristrutturati dopo il 1970 (con cantina o vespaio) - caratterizzati da volumetrie non superiori a 300 m 3 (non idonei: garage, rimesse, ripostigli, bagni, cucine o similari, né i locali di accesso alle strutture pubbliche). Misure di durata annuale con dosimetri a tracce (CR-39), collocati nei punti prescelti per due semestri consecutivi a partire da ottobre 2003 Scelta dei punti e posizionamento a cura delle AASSLL Lettura dei dosimetri a cura di ARPA laboratorio radiometrico del Dipartimento provinciale di Bergamo 11
12 Piano di mappatura analisi misure pregresse Tra le misure pregresse, solo 342 avevano i requisiti richiesti per il piano di monitoraggio: Tecnica long-term Locali a piano terra radon indoor misure pregresse annuali effettuate dal 1989 in Lombardia in locali posti al pian terreno Istogramma delle frequenze % media: 147 Bq/m 3 % > 400 Bq/m 3 : 4.8 Frequenza Frequenza % cumulativa 90.% 80.% 70.% 60.% 50.% 40.% 30.% 20.% 10.% 0.% Bq/m
13 Campagna regionale distribuzione dei punti di misura 3650 punti di misura in 541 comuni (1/3 circa del totale) Locali a piano terra 13
14 Distribuzione dei punti di misura in Lombardia 14
15 Campagna regionale risultati % punti con valori < 200 Bq/m3 11,1% 3,7% 0,6% % punti con valori tra 200 e 400 Bq/m3 % punti con valori tra 400 e 800 Bq/m3 % punti con valori maggiori di 800 Bq/m3 84,6% Distribuzione percentuale delle concentrazioni medie annuali di radon rilevate in LOMBARDIA durante la campagna di monitoraggio
16 Campagna regionale risultati per provincia Distribuzione percentuale delle concentrazioni medie annuali di radon per provincia 16
17 Campagna regionale risultati per provincia PROVINCIA % misure con valori inferiori a 200 Bq/m 3 % misure con valori tra 200 e 400 Bq/m 3 % misure con valori tra 400 e 800 Bq/m 3 % misure con valori maggiori di 800 Bq/m 3 n punti indagati SO 70,6 20,7 7,3 1,4 425 BG 75,1 15,8 6,6 1,6 594 VA 79,2 14,5 5,2 0,3 289 LC 82,2 11,5 3,8 1,4 283 BS 82,8 11,7 4,3 0,5 809 CO 87,9 10,6 1, MI 93,3 6,3 0, PV 98,2 1, MN 98,7 1, CR LO Totale 84,5 11,1 3,7 0, Distribuzione percentuale delle concentrazioni medie annuali di radon nelle province lombarde 17
18 Campagna regionale risultati in provincia di Lecco 5,2 % > di 400 Bq/m 3 11,5% 3,8 % 1,4% 82,2% % < 200 Bq/m3 200 Bq/m3<%< 400 Bq/m3 400 Bq/m3<%< 800 Bq/m3 % >800 Bq/m3 18
19 Un primo commento: I risultati delle misure sono coerenti con le caratteristiche geomorfologiche del territorio e con i risultati delle misure pregresse: i valori più elevati sono risultati nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Varese. Numericamente: nell intera regione, nel 4.3 % dei casi i risultati sono superiori a 400 Bq/m 3 (5.2 % per LC) con punte superiori a 800 Bq/m 3 nel 0.6 % dei casi (1.4 % per LC) 19
20 Campagna regionale punti di misura in provincia di Lecco 19
21 Campagna regionale risultati in provincia di Lecco per distretti ASL Distribuzione percentuale dei risultati Lecco Bellano Merate % < 200 Bq/m3 83,3 80,0 90,0 200 Bq/m3 < % < 400 Bq/m3 14,3 11,4 6,7 400 Bq/m3 < % < 800 Bq/m3 1,2 6,5 3,3 % > 800 Bq/m3 1,2 2,1 0,0 21
22 Campagna regionale risultati in provincia di Lecco per distretti ASL distretto ASL Lecco Bellano Merate n comuni totali n comuni coinvolti n punti di misura Conc media (Bq/m 3 ) Conc massima (Bq/m 3 ) % > 400 Bq/m 3 2,4 8,6 3,3 22
23 COMMENTO: Per la provincia di Lecco le concentrazioni di radon più elevate sono state riscontrate in alcuni Comuni della Valsassina, ubicati intorno alla Linea Orobica, struttura tettonica di rilevanza regionale caratterizzata da rotture e scorrimenti accompagnati da un elevato grado di fratturazione lungo i bordi, nonché da vasti affioramenti di rocce gneissiche, caratteristiche che favoriscono la diffusione del radon. E peraltro noto che in corrispondenza della terminazione occidentale della Linea Orobica esistono le terme di Tartavalle e risalite di acque minerali associate a fenomeni di eruzione di materiale limoso (vulcanelli di fango) che testimoniano l esistenza di una profonda zona di frattura attraverso la quale risalgono i fluidi. 23
24 Linea Orobica 24
25 Come sono stati utilizzati i risultati di queste misure? In collaborazione con la Facoltà di Statistica dell Università Bicocca è stata eseguita un approfondita elaborazione dei dati: analisi statistica delle caratteristiche degli edifici e dei locali coinvolti, con particolare attenzione a Uso dell edificio (Luogo di lavoro, residenziale) Anno di costruzione o ristrutturazione Presenza di locali sottostanti o vespaio Materiale da costruzione predominante Litologia analisi statistica e geostatistica dei risultati, con la realizzazione di alcune mappature basate su diversi criteri 25
26 Mappatura per maglie medie aritmetiche 26
27 Mappatura per maglie medie geometriche 27
28 Mappatura per comuni medie aritmetiche 28
29 Mappatura per comune medie geometriche 29
30 Mappatura per maglie Probabilità di superare 200 Bq/m 3 30
31 Mappatura per maglie Probabilità di superare 400 Bq/m 3 31
32 Campagna regionale comuni con più del 10% di superamenti della soglia di 200 Bq/m 3 (rosa) e di 400 Bq/m 3 (rosso) 119 comuni «rosa» 616 comuni «rosa + rossi» 32
33 Campagna regionale risultati in provincia di Lecco Un esempio di «mappatura»: comuni con più del 10% di superamenti della soglia di 200 Bq/m 3 (rosa) di 400 Bq/m 3 (rosso) Calcolati sulle maglie 33
34 Esempio di elaborazione statistica dei risultati Litologia della Lombardia 34
35 Concentrazione media di radon rilevata per classi litologiche 35
36 Analisi geostatistica Mappa previsionale ottenuta tramite metodo di regressione di kriging a partire dai dati puntuali 36
37 Campagna di misura regionale 2009/2010 Svolta nell ambito del PNR Obiettivi 1) Verificare la rappresentatività dei dati della campagna regionale 2003/04 (le misure erano state effettuate in unità immobiliari al piano terra, non estratte casualmente). 2) Ottenere una stima rappresentativa, rispetto alla popolazione residente, della concentrazione di radon indoor sul territorio. 3) Stimare i rapporti tra le concentrazioni di radon in abitazioni ai diversi piani di un edificio. 4) Ottenere informazioni spaziali sul territorio tramite un approccio geostatistico. 5) Confrontare localmente l approccio geostatistico con quello statistico semplice. 37
38 Sviluppi della campagna regionale Tra il 2005 e il 2006 sono state eseguite indagini di approfondimento in tutte le scuole (32) che avessero un valore medio annuale o invernale superiore a 400 Bq/m 3, mediante il posizionamento di 5-10 rivelatori a tracce per ogni edificio, distribuiti sui vari piani. In alcuni casi è stata confermata la presenza di concentrazioni elevate di radon in tutto l edificio, in altri solo in aree limitate, in alcuni si è notata una notevole riduzione della concentrazione, frutto delle prime azioni di risanamento. 38
39 Inoltre PROGETTO PNR RISANAMENTO DI EDIFICI SCOLASTICI in provincia di Bergamo ( ) 2010) Sono stati considerati edifici scolastici noti a seguito della campagna regionale e del successivo approfondimento mirato sulle scuole ( ), ma anche a seguito di campagne precedenti, caratterizzati da: Concentrazioni di radon elevate (inverno : verifica con misure long-term) Estensione spaziale del problema a più locali con fattore di occupazione non trascurabile Assenza di progetti autonomi di risanamento o ristrutturazione o cambio di destinazione dei locali 39
40 Sviluppi della campagna regionale Un altro esempio a livello locale: L ASL della provincia di Bergamo ha elaborato i risultati relativi al proprio territorio al fine di redigere una linea guida interna destinata all espressione di pareri sui PGT Sono state definite 4 categorie. Ogni comune è stato attribuito ad una categoria tenendo conto di diversi elementi: percentuale di superamento dei livelli di riferimento (200 e 400 Bq/m 3 come media annua) nella maglia di appartenenza, presenza o meno di punti di misura sul territorio del comune, posizione dei punti di misura sul territorio comunale (il territorio di un comune in alcuni casi appartiene a maglie diverse), fasce di rischio delle maglie e dei comuni limitrofi 40
41 Le prescrizioni vanno dalla più blanda, per comuni della categoria inferiore: inserimento di specifiche norme nel Piano delle Regole e/o nel Regolamento Edilizio che garantiscano per tutti i nuovi fabbricati (e anche per gli interventi relativi al patrimonio edilizio esistente)..criteri e sistemi di progettazione e costruzione tali da eliminare o mitigare a livelli di sicurezza l esposizione della popolazione al Radon. Alla più severa, per comuni della categoria superiore: caratterizzazione dal punto di vista dell emanazione di radon delle nuove aree destinate all edificazione e verifica strumentale delle concentrazioni di radon negli edifici prima della concessione dell abitabilità. 41
42 Sono state definite in Lombardia le «radon prone areas» previste dal D. Lgs. 241/00? No, ma la campagna regionale ha permesso comunque l individuazione di aree dove appare necessario prestare maggiore attenzione a questa problematica e predisporre opportune azioni di risanamento e di prevenzione. Qual è stata la scelta della Regione Lombardia? La stesura di linee guida, sia per il risanamento di edifici esistenti, sia per la prevenzione da radon nella costruzione di nuovi edifici e la raccomandazione a TUTTI i comuni lombardi affinchè entro 3 anni (dal 27/12/2011) rivedano i Regolamenti Edilizi alla luce di tali linee-guida. art. 3 proposta di direttiva europea - maggio
43 (dalla proposta di direttiva europea - maggio 2012) Articolo 74 - Presenza di radon nelle abitazioni e negli edifici pubblici 3. Gli Stati membri definiscono norme edilizie specifiche per impedire l'ingresso del radon dal suolo e, come specificato nel piano d'azione nazionale, dai materiali da costruzione, e prescrivono la conformità a tali norme edilizie, in particolare nelle zone a rischio radon, al fine di evitare concentrazioni di radon superiori al livello di riferimento per i nuovi edifici. [livelli di riferimento: (a) 200 Bq / m 3 per le nuove abitazioni e i nuovi edifici pubblici; (b) 300 Bq / m 3 per le abitazioni esistenti; (c) 300 Bq / m 3 per gli edifici pubblici esistenti. Un livello inferiore a 1000 Bq m 3 per i luoghi di lavoro] 43
44 Come si misura la presenza di radon in un ambiente? Ci sono diverse possibilità. La scelta del metodo di misura, (tecnica, durata e condizioni di misura) dipende dallo scopo, dalle informazioni che si desiderano ottenere. - Per un test preliminare basta una misura di breve durata - Per la valutazione dell esposizione delle persone nei luoghi di lavoro è necessaria una misura a lungo termine - Per valutare l efficacia di un risanamento è utile integrare tecniche diverse L impostazione delle misure e l interpretazione dei risultati devono tenere conto dei fattori che possono influenzare la concentrazione di radon in un locale. 44
45 Da che cosa dipende la concentrazione di radon in un locale? Dalle caratteristiche idrogeologiche del suolo Dalle caratteristiche costruttive dell edificio e del locale Ma anche da altri fattori, quali La temperatura incrementa l emissione del radon dagli strati superficiali dei materiali La pressione atmosferica l emanazione dal suolo aumenta al diminuire della pressione L umidità e la polverosità determinano la frazione dei figli del radon legati al pulviscolo Le condizioni atmosferiche (per es. presenza di forte vento, terreno ghiacciato o impregnato d acqua) La ventilazione dei locali e la presenza di riscaldamento o condizionamento La differenza di temperatura e di pressione tra ambiente interno ed esterno In uno stesso ambiente la concentrazione di radon è soggetta a fluttuazioni orarie e stagionali dovute alle variazione di tutti questi fattori 45
46 Sistema per misure in continuo (Alphaguard) Costo : 110 euro da tariffario ARPA 46
47 Misura in continuo dalle 14:30 del 2/2/05 alle 14:30 del 4/2/ Bq/m
48 Sistemi per misure SHORT -TERM Carboni attivi (Picorad) Tempo di esposizione: 48 ore in condizioni di scarsa ventilazione con chiusura preliminare di almeno 12 ore Eluizione e lettura in scintillazione liquida si svolgono in laboratorio Il risultato è proporzionale alla concentrazione di radon media durante il periodo di esposizione Costo (da tariffario ARPA) 1 punto: 65 euro, ogni punto in più 24 euro 48
49 Sistemi per misure SHORT -TERM Elettreti (E-perm) Tempo di esposizione: 2-7 giorni in condizioni d uso dell ambiente L esposizione al radon riduce la differenza di potenziale tra due dischi di teflon, in quantità proporzionale alla concentrazione di radon media e alla durata dell esposizione Esistono anche in configurazione per misure LONG-TERM Costo (da tariffario ARPA) 1 punto: 65 euro, ogni punto in più 24 euro + costi di sopralluogo 49
50 Sistemi per misure LONG -TERM Rivelatori a tracce nucleari L elemento sensibile può essere costituito da pellicole fotografiche (LR-115) o da plastiche particolari (CR-39) Le particelle alfa emesse dal radon e dai suoi prodotti di decadimento generano in questi materiali delle tracce latenti che vengono sviluppate e rese leggibili mediante un trattamento chimico Il numero di tracce è proporzionale all esposizione al radon, cioè al prodotto tra la durata della misura e la concentrazione (media) di radon nel punto di misura La lettura e il conteggio avvengono, nel caso del CR-39, con metodi ottici Costo (da tariffario ARPA) 1 punto: 53 euro, ogni punto in più 32 euro 50
51 51
52 Grazie per l attenzione! Silvia Arrigoni ARPA Lombardia - Settore Monitoraggi Ambientali Centro Regionale Radioprotezione Sede di Bergamo Via C. Maffei Bergamo Tel. 035/ fax 035/ s.arrigoni@arpalombardia.it 52
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