Nuovo sistema di pagamento delle nostre pensioni

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1 INFORMAZIONE - ATTUALITÀ - SERVIZI - CULTURA - SVAGO ED ALTRO 45 Nuovo sistema di pagamento delle nostre pensioni DICEMBRE 2012

2 42 Aderente a: Associazione Pensionati e Dipendenti della ex Cassa di Risparmio di Torino e di altre Banche ExCRT&Co. via Nizza, Torino Tel Fax aspenscrt@tiscali.it - Sito: FAP FEDERAZIONE NAZIONALE SINDACALE CREDITO delle ASSOCIAZIONI dei PENSIONATI del CREDITO ORGANI SOCIALI (triennio ) Consiglio Direttivo Burdese Piero (Presidente) - Delponte Rodolfo (V.Pres.Vicario) - Rosso Giulio (V.Pres.) - Balda Guglielmo (Segretario) - Dovolich Giuseppe (Tesoriere) - Alessandria Mario - Arborio Domenico - Bruno Alfonso - Cane Vincenzo - Chauvelot Carla - Della Chiesa Rosanna - Pransani Re Matilde (in rappresentanza dei pensionati indiretti e di reversibilità) - Seminara Giusto - Viotto Giorgio - Zorzin Piergiorgio Per i soci in servizio: Gola Gianpiero - Sasso Giordana. Presidente onorario: Salza Franco. Comitato Esecutivo Burdese Piero, Delponte Rodolfo, Rosso Giulio, Balda Guglielmo, Dovolich Giuseppe, Seminara Giusto, Viotto Giorgio. Revisori dei Conti Rocco Viscontini Cesare (Presidente) - Bringhen Virgilio - Poli Osvaldo. Supplenti: Chiarenza Paolo - Fazzolari Antonio. Probiviri Tomè Piermario (Presidente) - Clara Giovanna - Santi Pier Giorgio. Supplenti: Roccati Adelia. ************************************************************************************************************** Gli Uffici dell Associazione sono aperti (escluso il mese di agosto): GROUPEMENT DES RETRAITES ET DES PENSIONNES DES CAISSES D EPARGNE EUROPEENNES, BANQUES ET INSTITUTIONS SIMILAIRES DA LUNEDÌ A VENERDÌ - DALLE 9,30 ALLE 11,30 Per chiamate urgenti possono essere usati i seguenti recapiti telefonici: Presidente - Piero Burdese pieroburdese@gmail.com V. Presidente Vicario - Rodolfo Delponte V. Presidente - Giulio Rosso giuliorosso@alice.it Consigl. Fondo Pens. CRT - Giorgio Viotto giorgio.viotto@tiscali.it Segretario - Guglielmo Balda balda.mola@tiscali.it Tesoriere - Giuseppe Dovolich g.dovolich@tin.it Presidente Onorario - Franco Salza franco.salza@tiscali.it Recapiti dei Responsabili dei vari Gruppi operativi nell ambito dell Associazione: PREVIDENZA Coordinatore: Rodolfo Delponte RIVISTA NUOVI INCONTRI Direttore responsabile: Piergiorgio Zorzin piergiorgio.zorzin@alice.it Coordinatore: Claudio Racca claudioracca@yahoo.it PROSELITISMO - PROBLEMATICHE BANCARIE Coordinatore: Giorgio Viotto giorgio.viotto@tiscali.it Coordinatore: Vincenzo Cane Coordinatore: Mario Alessandria Coordinatore: Ennio Dogliani INIZIATIVE baronefox@alice.it CONSULENZA FISCALE mario.alessandria@libero.it CONSULENZA LEGALE ennio.dogliani@gmail.com

3 Editoriale È successo. Ce lo aspettavamo da tempo, sapevamo che prima o poi sarebbe capitato, ma in fondo in fondo speravamo che la presunta inefficienza dell INPS (per lo meno nell immaginario collettivo) comportasse ritardi ben maggiori. Invece (questa è la grande notizia evidenziata nei titoli di testa) da gennaio 2013 cambia sistema di pagamento delle nostre pensioni: la pensione base a cura della gran madre (con valuta al primo del mese, in anticipo) e l eventuale integrazione come d abitudine, il 27 del mese. Voi direte che, alla fin fine, cambierà ben poco. Noi vecchi nostalgici della CRT, ammettiamolo, ci sentivamo più in famiglia e al sicuro con Pension Fund, un Ufficio al quale ci si poteva rivolgere in tutta fiducia. Rimarrà così anche nei rapporti con l INPS? Il resto del corrente numero non è egualmente scioccante, pur essendo, al solito, di buona fattura. Sorvoleremo per motivi di spazio sulle rubriche tradizionali e ricorrenti, anche se quella culinaria, in vista delle feste di fine anno, va tenuta in grande evidenza (a cura di Giulio Rosso: la pastiera napoletana e i babà). Meno piacevoli, ma sicuramente più utili alla salute, gli articoli sulle innovazioni in ortodonzia e su colite e stipsi. Nell ambito della Sentinella del Fondo aggiornamenti di Giorgio Viotto sulla gestione del patrimonio mobiliare. Per la storia della previdenza la seconda puntata, nella quale entra in scena la CRT. A Giusto Seminara l onere di preparare la terza puntata, sempre più interessante, per il numero di marzo Non abbiamo dimenticato i colleghi in servizio (si può ancora dire beati loro? ) che sono caduti (in piedi, a quanto pare) nelle trappole degli esodi anticipati, così preoccupanti nei titoli dei giornali. Di più ampio interesse la parola del commercialista per chi ha locazioni in corso da registrare, i dubbi di Tassone sul rischio default, gli enigmi del Monte Musinè e le intemerate imprese in bici di Franco Tamarin. In vista dell inverno incombente, fatevi provvista di verde da mettere in casa, facendovi consigliare da Mauro Di Giannantonio. La storia locale ha, come al solito, una grande affabulatrice come Daniela Bonino, che ci affascina con l assedio di Torino da parte dei (cugini?) francesi. Ottima occasione per un voto che ci ha donato la Basilica di Superga. Ancora per nostra cultura: se non sapete cosa siano i Compianti, leggete l articolo del Prof. Lista, che parla di compianto ma intende rimpianto di non essere rimasto a Torino. Molto interessante inoltre sapere com era la Pellerina tanti anni fa e come è cambiata. Ma non basta: è cultura anche una bella recensione su Conrad a cura delle Accademiche della Creusa e l illustrazione, da parte della moglie di un Collega, della sfrenata passione di Riccardo Mourglia per il collezionismo, praticato a livello quasi professionale, alla faccia del ben più noioso lavoro di banca. Fa infine ancora parte della cultura, quella buona, l episodio della serie la montagna racconta di Franco Uberti. Leggetelo, è eccezionale. Lo potremmo definire una poesia in prosa. Chiude il numero una dotta esposizione, corredata di belle foto, della ben riuscita visita della Toscana, concertata e diretta dal responsabile delle iniziative Vincenzo Cane. Buona lettura nei numerosi e riposanti giorni di festa. Ovunque andiate, portatevi dietro i nostri cordialissimi auguri insieme ad una copia della (pregevole) rivista intitolata Nuovi Incontri. Sommario La parola al Presidente Piero Burdese... 2 Notizie flash importanti... 3 La sentinella del (nostro) Fondo Da gennaio 2013 svolta epocale per il pagamento delle nostre pensioni... 4 Quota associativa all Associazione Pensionati... 4 Assistenza fiscale ai pensionati del Fondo... 5 Gestione del patrimonio mobiliare del Fondo Pensioni... 5 Precisazione in tema di conferimento del premio di produttività al Fondo Pensioni... 5 La Previdenza la sua storia in sintesi (2ª puntata)... 6 Riservato in particolare ai dipendenti Unicredit in attività di servizio In tema di esodati... 8 La parola al commercialista Registrazione telematica del contratto di locazione ad ampio spettro... 9 Pensa alla salute! Innovazioni in ortodonzia La colite e la stipsi L Italia è a rischio default? Il Monte Musinè: un enigma irrisolto Ma com è bianco quel lago! Il verde in casa Assedio di Torino Dal baule delle vecchie cose Capitolo 14: La Pellerina Indovina chi viene a pranzo? (per la serie la montagna racconta ) Ho sposato un collezionista Recensioni La linea d ombra di Joseph Conrad Prendiamoli per la gola La pastiera napoletana 32 O babà 33 Compianto Le nostre iniziative avvenute Un po di Toscana Associazione Solagnon Togo ONLUS NUOVI INCONTRI Trimestrale - Riservato agli associati Periodico dell Associazione Pensionati e Dipendenti della ex Cassa di Risparmio di Torino e di altre Banche ExCRT&Co. Via Nizza, Torino aspenscrt@tiscali.it DIRETTORE RESPONSABILE Piergiorgio Zorzin COMITATO DI REDAZIONE Coordinatore: Claudio Racca Piero Burdese - Giulio Rosso - Giusto Seminara - Giorgio Viotto Illustrazioni: Sergio Simeoni AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO N del 3 Marzo 2006 STAMPA S.r.l. F.lli Scaravaglio & C. Industria Grafica ed Editoriale Via Cardinal Massaia, Torino Tiratura copie Articoli, lettere, pubblicazioni e varie impegnano tutta e solo la responsabilità degli autori Questa pubblicazione non è a scopo di lucro. Alcune immagini e testi sono stati attinti dalla rete. Se inavvertitamente avessimo violato qualche Copyright segnalatecelo e provvederemo quanto prima a rimediare l errore involontario. Copertina: Basilica di Superga foto di Aldo Monici

4 2 La parola al Presidente Piero Burdese Si sta concludendo un anno che certamente non ha saputo offrire al mondo dei nostri Soci serenità e fiducia nel futuro. Infatti proseguono gli effetti della grave situazione economica, sociale e politica dell Europa e dell Italia senza una concreta speranza di vederne presto l uscita. L informazione quotidiana ci porta a considerazioni altalenanti di speranza un giorno per poi lasciarci preoccupati il giorno successivo. Molti di noi ormai tralasciano i quotidiani o i telegiornali ritenendo in questo modo di vivere maggiormente in quiete, consapevoli dell impotenza di cavalcare gli eventi o meglio certi di doverli subire supinamente. E proprio nel momento in cui mi accingo a scrivere questo messaggio ci giunge la notizia che la Ragioneria dello Stato ha acconsentito alla proposta di un aggravio sulle pensioni più ricche attraverso l annullamento per il futuro della rivalutazione dei trattamenti pensionistici di importo più elevato (6 volte il minimo o meglio 3 mila euro lorde circa). Alchimia di intelligenze per finanziare il crescente ed altalenante numero di esodati di cui, ancor oggi, il Governo, i Sindacati e l Inps paiono non in grado di averne l esatta consistenza. Anche in questo caso assistiamo a Governanti che stanno dimostrando l incapacità di gestire questo fenomeno permettendo alle Aziende di snellire gli organici non pensionando anticipatamente le maestranze, ma creando in pratica nuovi disoccupati senza reddito. Il ricorso poi alla copertura finanziaria di questo fenomeno, oltre alle risorse via via stanziate in extremis, va a colpire ora un limitato numero di pensionati che nella loro vita lavorativa hanno colpevolmente lavorato per un maggior numero di anni o meritato una carriera e conseguentemente contribuito in modo più consistente a formare un più solido reddito di pensione. È interessante conoscere alcuni dati, tratti da fonte ISTAT, che ci fanno conoscere meglio il mondo della previdenza. Sono oltre 16 milioni i pensionati italiani i quali percepiscono in media euro lordi annui. Scendendo nel dettaglio si scopre che fra questi il 14,4% riceve meno di 500 euro lordi mensili, il 31% fra i 500 ed i 1000 euro lordi mensili, il 23,5% fra i 1000 e 1500 euro lordi mensili ed il restante 31,1% più di 1500 euro lordi mensili. Leggendo poi alcune considerazioni dell Istituto Centrale di Statistica colpiscono due evidenze che ci fanno pensare: la prima che i pensionati italiani si confermano i più poveri d Europa e la seconda che il loro potere di acquisto è calato in poco meno di 20 anni di oltre il 50%! Ho volutamente citato questi dati per convincervi, se ce ne fosse bisogno, che colpire finanziariamente questo comparto significa essere veramente disperati, pavidi con i poteri forti e spietati verso una categoria troppo silenziosa, che non riesce a scendere in piazza per ragioni di senilità e spesso di salute. Consapevoli delle difficoltà citate desidero però assicurarvi che la nostra Associazione sta percorrendo tutte le vie per rappresentare e difendere la categoria soprattutto coinvolgendo chi è più forte di noi e cioè la nostra Federazione FAP CREDITO alla quale abbiamo sollecitato iniziative a tutela dell interesse generale della categoria anche implicando altre mag-

5 giori Federazioni di pensionati. Relativamente al nostro mondo Unicredito desidero segnalare che dal prossimo inizio di anno la già preannunciata corresponsione della pensione in modo sdoppiato INPS e Fondo pensioni CRT troverà reale applicazione. Infatti all inizio di ogni mese ci verrà corrisposta la pensione INPS ed al 27 successivo quella del nostro Fondo pensioni CRT. Tralascio specificatamente l argomento invitando il Lettore a seguire nelle pagine successive l ampia argomentazione redatta dal collega Viotto. A fronte di queste novità l Associazione resta a disposizione dei Soci per qualsiasi problematica inerente la nuova metodologia assicurando, come sempre, disponibilità ed assistenza. 3 In chiusura permettetemi ancora di rivolgere un caldo invito a tutti coloro che in quiescenza o in servizio non sono iscritti alla nostra Associazione. Vorrei sensibilizzare queste persone affinché si convincessero ed apprezzassero il ruolo della nostra Associazione a difesa degli interessi collegati al Fondo Pensioni CRT. A questi trasmetto l invito a visitare l Associazione per rendersi conto del lavoro svolto dai Colleghi che con spirito di volontarietà operano a favore di tutti coloro che necessitano di aiuto. Sono certo che la visita quasi sicuramente produrrà la sottoscrizione del modulo di iscrizione. Maggiore consistenza di Soci ed anche maggiori volontari ci permetteranno di sentirci più rappresentativi nei confronti dell Unicredito e del mondo previdenziale dando importanza ad un Organismo che ben ricorda, mantiene ed opera con i valori acquisiti nel corso degli anni di lavoro in CRT. Notizie flash importanti Novità per il 2013 relative a Nuovi Incontri Sono ormai trascorsi parecchi anni da quando si è deciso, con il precipuo scopo di incentivare pensionati e colleghi in servizio ad iscriversi all Associazione oltre che a farne meglio conoscere scopi ed attività, di mandare a tutti gli iscritti al nostro Fondo Pensioni il numero di dicembre della nostra pubblicazione trimestrale Nuovi Incontri, come accadrà ancora per quest anno. L incremento dei costi di realizzazione, unitamente alla necessità anche per la nostra Associazione di mettere in atto una spending review su tutte le voci di spesa, ci inducono a modificare questa impostazione per il futuro. Pertanto dal prossimo anno la pubblicazione sarà inviata soltanto agli iscritti all Associazione. Ci auguriamo che l apprezzamento della rivista che ci è stato da più parti segnalato, sia di incentivo per chi non è ancora iscritto ad iscriversi. Questo numero di dicembre che state leggendo, sarà quindi per i non iscritti l ultimo numero cartaceo che verrà loro inviato. Non resteranno comunque senza informazioni; chi vorrà potrà continuare ad informarsi consultando il sito dell Associazione o, magari, iscriversi...la porta è sempre aperta e sarà ben accolto. DVD assemblea maggio 2012 È a disposizione il DVD predisposto in occasione dell Assemblea annuale dei Soci, tenuta a Casale Monferrato nello scorso mese di maggio. I partecipanti alla stessa che siano interessati ad averne gratuitamente copia possono rivolgersi alla Segreteria dell Associazione, indicando nella richiesta l Agenzia Unicredit presso la quale intrattengono il rapporto di conto corrente.

6 4 La sentinella del (nostro) Fondo Informazioni e notizie a cura di Giorgio Viotto Da gennaio 2013 svolta epocale per il pagamento delle nostre pensioni Se ne parlava da 2 anni, si pensava che non avvenisse ancora ed invece si parte; sto parlando del pagamento separato delle nostre pensioni tra la quota principale di competenza INPS e la quota minore di competenza del Fondo Pensioni ex Banca CRT. La legge 218/1990 ed il suo collegato D.Lgs 357/1990 della così detta legge Amato prevedeva infatti un periodo di 20 anni di gestione speciale a cura dei Fondi Pensione ex esonerativi, periodo già scaduto a fine 2010, ma prorogato da INPS. Succede ora che l INPS ha informato tutti i Fondi Pensione di emanazione bancaria di tipo integrativo che sia le nuove pensioni da erogarsi dal 2013 che le pensioni in essere, che da 21 anni ormai erano pagate interamente dai Fondi che poi si rivalevano sull INPS, verranno pagate disgiuntamente dai due soggetti. Che cosa comporta questa diversa modalità? - Riceveremo due pensioni ogni mese e precisamente il giorno 1 del mese la quota INPS ed il giorno 27 del mese la quota integrativa del Fondo Pensioni. - Riceveremo, per la dichiarazione dei redditi, 2 distinti modelli CUD. - Di norma non ci dovrebbero essere conguagli di tipo fiscale, perché con il casellario delle pensioni il nostro Fondo dovrebbe riuscire ad erogare la sua quota con la corretta incidenza fiscale dovuta al cumulo delle 2 pensioni, ma non posso al momento escluderlo. - Potrebbero esserci delle posizioni per le quali le attuali trattenute, per problematiche diverse (ad esempio la quota associativa all Associazione Pensionati oppure polizza assicurativa anziché polizza sanitaria) non trovino capienza nell importo mensile erogato dal Fondo. In questi casi si troveranno soluzioni alternative, quali ad esempio l autorizzazione all Ufficio Pension Funds ad addebitare direttamente il conto corrente. - Sarà più difficile per i nostri colleghi del citato ufficio continuare ad essere gli unici interlocutori per le problematiche connesse alla intera pensione da noi percepita, in quanto opereranno solo più sulla quota residua; non ci dovrebbero essere grandi problemi sino a quando, come ora previsto, tutta la gestione rimane presso la Sede INPS di Torino e non viene ancora suddivisa sulle altre Direzioni Provinciali (mi riservo comunque di valutare con loro, una volta avviata la modifica, quali informazioni potremmo ancora richiedere all Ufficio Pension Funds, relative al complesso della pensione percepita). Qualcuno, per il momento, rimarrà escluso dalla modifica e mi riferisco alle poche posizioni ancora non allineate tra Fondo e INPS (sono circa 100) e le pensioni di tipo sostitutivo sino alla maturazione del diritto alla pensione INPS (attualmente sono circa 150). Con questa manovra l INPS ci guadagna qualcosa? Posso rispondere di no, per lo meno sul piano finanziario in quanto sino ad ora la quota di pensione di sua spettanza erogata il 27 del mese dalla Banca veniva alla stessa riconosciuta solo in data 15 del mese successivo e rispetto ad ora la riconosceranno ai pensionati il primo del mese (rimettendoci quindi oltre 45 giorni di valuta). La motivazione sembra essere piuttosto di carattere organizzativo/ amministrativo e politica. Ed il nostro Fondo ci guadagna o ci perde? Sul piano finanziario resta indifferente per la quota di sua spettanza, che viene pagata sempre il giorno 27 del mese. Quota associativa all Associazione Pensionati In considerazione delle difficoltà causate dal nuovo sistema di corresponsione delle pensioni, di cui è fatto cenno nel sovrastante articolo, il Consiglio Direttivo, nell adunanza del 14 novembre 2012, ha deliberato in via d urgenza di anticipare a dicembre l effettuazione della ritenuta per quota associativa anno 2013, con riserva di ristoro per importi che risultassero indebitamente trattenuti.

7 Alla luce della modifica della modalità di pagamento della pensione da parte INPS prima citata e della connessa diversa modalità di certificazione fiscale del reddito, con emissione di 2 distinti modelli CUD, mi sono subito preoccupato del tema assistenza fiscale per la dichiarazione con mod Ho quindi ritenuto di investire il Consiglio del Fondo affinchè si sensibilizzi Unicredit alla massima attenzione nel mantenere attivo il servizio di Assistenza Fiscale ai pensionati del Fondo stesso ; nella prossima riunione, eseguiti i necessari approfondimenti, si deciderà come intervenire. Assistenza fiscale ai pensionati del Fondo 5 A supporto della richiesta ho evidenziato che: - in termini economici l attività di assistenza non è onerosa, risultando il saldo costi/ricavi da Erario favorevole ad Unicredit; - il servizio risulta molto apprezzato da parte degli utenti, il cui numero era superiore a nel 2012, ed è fonte di fidelizzazione degli ex dipendenti nei confronti di Unicredit, come propria Banca di riferimento; - come noto la categoria dei pensionati bancari, se soddisfatti dell assistenza ed attenzione che la propria Banca riserva loro, è un ottimo veicolo a sostegno delle politiche commerciali della Banca stessa. Gestione del patrimonio mobiliare del Fondo Pensioni Come noto la maggior parte del patrimonio del nostro Fondo è investito in titoli obbligazionari, fondi immobiliari, fondi comuni ed Etf, certificati di deposito con prevalenza in titoli del debito pubblico della Repubblica Italiana; il patrimonio liquido è ormai molto limitato e in buona parte tenuto disponibile in relazione ai flussi contabili generati dal pagamento delle pensioni ed incasso dei contributi e delle rendite generate dagli investimenti. Per l attività di investimento svolta in modo diretto dal Consiglio del Fondo lo stesso si avvale del supporto della struttura Pension Funds Finance di Unicredit. Il Consiglio del Fondo sta ora valutando di selezionare e dare incarico ad una società di advisor indipendente al fine di effettuare una analisi preliminare della situazione di fatto dei nostri investimenti immobiliari e di farsi supportare nelle linee guida sulle scelte di investimento, affiancandosi alla citata struttura di Capogruppo. Il perdurare della crisi economica, che investe anche i così detti debiti sovrani, cioè i titoli emessi dagli Stati, la volatilità delle quotazioni azionarie ed obbligazionarie sui mercati nazionale ed internazionale hanno fatto ritenere utile l acquisizione di pareri di soggetto terzo indipendente che già operi con realtà similari alla nostra. Ci troviamo, in relazione alla politica di investimento fatta in questi ultimi anni, agli obiettivi di rendimento attesi, alla assenza di un gestore esterno, nella non necessità di effettuare disinvestimenti, quindi in una posizione di tranquillità operativa, che ci consente di effettuare questa scelta non per motivi di urgenza ma per avere un supporto qualificato in più per una idonea composizione degli investimenti, bilanciando correttamente il rapporto rischio/rendimento. Precisazione in tema di conferimento del premio di produttività al Fondo Pensioni L argomento ha riguardato tutti i colleghi in servizio, purchè non aderenti ad esodo, che sono stati beneficiari del premio di produttività 2011 VAP che Unicredit ha deliberato di riconoscere anche con un importo di 350 g da destinare a welfare con versamento a previdenza; la scelta del Fondo era da esercitarsi entro il 30 novembre scorso. La presente nota vuol motivare il perché della impossibilità del Fondo ex Banca CRT a ricevere dette somme: infatti il nostro Fondo, non essendo un fondo a capitalizzazione individuale, non può ricevere detti versamenti, che possono invece essere appoggiati sul Fondo di Gruppo (su cui i colleghi da anni possono versare il TFR), a suo tempo autorizzato alla prosecuzione nella forma pensionistica a capitalizzazione individuale, o ad altri Fondi pensione della specie, in alternativa rispetto al deposito presso il datore di lavoro.

8 6 Giusto Seminara LA PREVIDENZA la sua storia in sintesi (2ª puntata) Nella precedente puntata abbiamo potuto analizzare, anche se sinteticamente e con le poche notizie raccolte, le vicende relative all argomento che ci interessa sino all unità d Italia. Moltissime e più o meno importanti sono ora le notizie relative ai provvedimenti che hanno portato definitivamente (sino a quando sarà ritenuto possibile!) all obbligo della Assicurazione non solo per alcune categorie, quella dei dipendenti, ma anche per tutti i liberi professionisti non esclusi i commercianti. Certamente vi annoierei elencando gli innumerevoli interventi e le disposizioni legislative che hanno gradualmente portato al risultato suindicato: vi segnalerò i contenuti più importanti dei vari provvedimenti, anche per categorie di lavoratori, statali e non, ed in particolare cercherò di ricostruire le origini e le vicende che riguardano il nostro Fondo Pensioni. È chiaro, da quanto significato nella puntata precedente, come i dipendenti dell apparato statale godessero di trattamenti privilegiati, a qualunque degli Stati della frazionata Italia appartenessero, cosa che si perpetuò anche dopo l unità d Italia. Analogamente i dipendenti di alcune istituzioni creditizie godettero di trattamenti privilegiati, talvolta migliori di quelli previsti per gli statali. Un cenno meritano le vicende di alcuni trattamenti pensionistici che riguardano i dipendenti delle maggiori banche. Per i dipendenti del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia, entrambi autorizzati a battere moneta, ovvero come scritto allora ad emettere carta bancaria, la misura delle pensioni era stata fissata, a seconda della anzianità di servizio, (per quelli del Banco di Napoli dal d.r. 3 maggio 1816 e per quelli del Banco di Sicilia dal d.r. 25 gennaio 1823), in 1/3 dello stipendio dell ultimo biennio dopo venti anni, 1/2 dopo 25 anni, 2/3 dopo 30 anni, 5/6 dopo 35 anni e l intero dopo 40 anni con reversibilità a vedove ed orfani (in allora i dipendenti erano tutti di genere maschile!). Dopo l unità d Italia la legge n.1781 del 14 aprile 1864 relativa alle pensioni per gli statali fu pure applicata ai dipendenti dei due Banchi con qualche miglioria, quale il diritto del dipendente ad avere un trattamento pensionistico pari all importo dell ultimo stipendio se avesse prestato 40 anni di servizio: ed in allora tali trattamenti erano particolarmente elevati! Con la legge 8 agosto 1895 n. 486, malgrado la opposizione di alcuni deputati che sostenevano il principio dei diritti acquisiti, al pensionamento dei dipendenti dei due Banchi fu applicata la legge dei dipendenti dello Stato ed alla Corte dei Conti fu attribuita la giurisdizione in caso di controversie tra gli stessi banchi e gli impiegati in relazione alla liquidazione delle pensioni. È stata comunque prevista la liquidazione delle pensioni con le vecchie norme per i collocati a riposo prima del 30 giugno 1896 e per i pensionati successivamente alla detta data, la liquidazione, cosiddetta pro quota, per i primi vent anni maturati sino al 31 dicembre 1895 con le vecchie norme e per il periodo successivo la liquidazione secondo le norme previste per gli statali. Tali principi furono osservati ancora nei successivi ottant anni! Per i dipendenti del Monte dei Paschi di Siena esisteva già dal 1798 un sistema pensionistico perfezionato dal Granduca nel 1849 con la previsione di erogazione del trattamento a 65 anni nella misura di 1/3 dello stipendio per anzianità di servizio di 10 anni ed aumento di 1/6 ogni quinquennio sino all ammontare dell intero stipendio con 30 anni di servizio. Era pure prevista la reversibilità al coniuge superstite ed ai figli minori. Nel r.d. 25 settembre 1853, per i dipendenti dell Istituto Bancario San Paolo era previsto che il progetto di regolamento per la concessione di pensioni di riposo ai dipendenti doveva essere sottoposto alla regia approvazione, ma non se ne fece nulla per circa sessant anni a causa della pesante situazione finanziaria dello Stato, al cattivo funzionamento delle Opere Pie ed ai contrasti interni della sua Amministrazione che nel 1879 fu poi commissariata ed affidata al regio Commissario Giovanni Giolitti. Il trattamento pensionistico dei dipendenti delle Opere del San Paolo sino al 1864, era pari a quello previsto per i dipendenti statali del Regno di Sardegna e poi quello stabilito, sempre per gli statali, dalla legge nazionale. Meritano uno spazio maggiore le vicende che riguardano il trattamento pensionistico dei dipendenti della Cassa di risparmio delle Province Lombarde. Nel 1836 l amministrazione della Cassa detta Commissione centrale di beneficenza nominò una commissione con l incarico di formare un Piano per un fondo a favore degli impiegati che cessano dal servizio e per le loro famiglie : tale piano venne approvato il 4 marzo 1837 dalla citata Commissione centrale e prevedeva: - la separazione della gestione e della contabilità del fondo da quella della Cassa di risparmio; - la formale esclusiva destinazione di scopo del fondo; - il limite massimo del trattamento non superiore a quello degli impiegati della Congregazione centrale. L erogazione del trattamento pensionistico aveva carattere discrezionale e, pertanto, il finanziamento del Fondo era ad esclusivo carico degli utili della Cassa, senza alcun contributo da parte dei dipendenti. Il regolamento del Fondo, approvato dallo Stato nel 1882, fu

9 7 modificato nel Anche la Cassa di Risparmio di Firenze e quella di Padova si preoccuparono di corrispondere ai propri dipendenti un trattamento di riposo, la prima seguendo di massima le stesse norme che riguardavano il trattamento per i propri dipendenti previsto dalla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde: costituzione di un fondo di riserva con destinazione di scopo, senza concorso contributivo del personale e con la discrezionalità circa la concessione; in proposito non risulta che la Cassa di Firenze abbia mai negato il trattamento pensionistico ai propri dipendenti applicando l allora esistente criterio di discrezionalità. Per i dipendenti della Cassa di Risparmio di Padova furono previsti i trattamenti riservati prima ai dipendenti comunali e poi agli statali sino alla approvazione del nuovo Statuto della Cassa e cioè sino al 1892, quando, confermato il diritto alla pensione per i dipendenti della stessa Cassa secondo le norme previste per gli statali, si convenne che per il soddisfacimento delle pensioni veniva assegnato un fondo da accrescere con le ritenute previste dalla legge sugli stipendi degli impiegati, nonché con la capitalizzazione degli interessi in ragione del 5%, sino al raggiungimento del livello sufficiente al servizio delle pensioni. I dipendenti della Cassa di Risparmio V.E. per le Province Siciliane ebbero il primo ordinamento del sistema pensionistico aziendale alimentato da contributi a carico del personale (5% per gli stipendi sino a L , 6% per quelli da 4 a 5.000, 7% per gli stipendi maggiori) e da prelevamenti sugli utili della Cassa. Il trattamento veniva erogato dopo 40 anni di servizio o 65 anni d età con almeno 25 anni di servizio ed in caso di inabilità dopo 20 anni di servizio. Il trattamento era commisurato ai nove decimi della media della retribuzione dell ultimo triennio in ragione di un quarantesimo dei detti nove decimi per ogni anno di servizio. Era prevista la reversibilità alla vedova (1/3 senza prole - ½ se con prole) ed ai figli orfani anche della madre. Infine per i dimissionari, senza diritto a pensione, era prevista la restituzione delle ritenute. La Cassa di Risparmio di Torino, come noto costituita con provvedimento del Comune di Torino il 4 luglio 1827, acquistò la propria autonomia quando le fu riconosciuta la personalità giuridica con r.d. 24 novembre Il Consiglio di Amministrazione della Cassa con deliberazione del 22 ottobre 1883, costituì una Cassa pensioni per gli impiegati, alimentata dalla erogazione iniziale della Cassa pari a due annualità del monte stipendi, da una ritenuta del 2,50% sugli stipendi in corso ed arretrati, da una ritenuta dell 1,25% sulle pensioni e degli interessi sulle somme accantonate. La Cassa pensioni era amministrata da un Comitato, sotto la sorveglianza della Cassa di Risparmio, costituito dal presidente, tre amministratori, il direttore della Cassa e da due impiegati o pensionati eletti ogni biennio. Il regolamento attribuiva espressamente al Fondo pensioni la destinazione di scopo da mantenere anche nel caso di scioglimento della Cassa di risparmio e disponeva per coloro che alla costituzione del Fondo si trovavano in servizio l adesione volontaria mentre per gli impiegati di futura assunzione l obbligo della iscrizione. Il trattamento previdenziale era liquidato sulla media triennale degli ultimi stipendi, in tanti quarantesimi quanti erano gli anni di servizio per i casi di invalidità, licenziamento, soppressione dell impiego e collocamento a riposo dopo trent anni; mentre se il collocamento a riposo aveva luogo dopo venti o dieci anni rispettivamente in tanti sessantesimi od ottantesimi per quanti erano gli anni di servizio. Le clausole circa la partecipazione degli impiegati e dei pensionati al finanziamento e l autonoma amministrazione del Fondo delineano una separazione patrimoniale ed un vincolo associativo, costituenti l originale anticipazione dei futuri sviluppi della disciplina legislativa delle forme previdenziali. Anche se in buona parte note, torneremo sull argomento che riguarda le vicende di questo Fondo quando tratteremo della previdenza in tempi più recenti. LA PREVIDENZA SOCIALE Nel 1897, in occasione del discorso della Corona, inaugurale della XX legislatura, fu preannunciato un provvedimento per le pensioni agli operai affinché costoro, nella vecchiaia, beneficiassero di quei conforti da troppo tempo giustamente desiderati. Durante la discussione del progetto di legge fu evidenziato che l intervento sarebbe stato molto modesto a causa del temperato intervento dello Stato: in allora non si ravvisò in alcun modo l intervento mediante contribuzione del datore di lavoro. Il 20 aprile 1898 fu approvato il provvedimento che istituiva le pensioni agli operai, pur ammettendo i parlamentari che si trattava di una istituzione modesta che non crea illusioni ma di alta importanza morale e sociale e con legge 350 del luglio 1898 si costituiva la Cassa nazionale di previdenza per l invalidità e la vecchiaia degli operai. La Cassa era un Ente autonomo con carattere pubblicistico ed autonoma amministrazione distinta da quella dello Stato, al quale non potevano essere attribuite altre responsabilità se non il concorso e la vigilanza. Innumerevoli le disposizioni legislative a modifica della legge istitutiva; il tutto culminato nel testo unico approvato con r.d. 28 luglio 1901 n. 387, seguito poi, tenuto conto di innovazioni in tema di assicurazioni facoltative di rendite vitalizie, da altro testo unico approvato con r.d. 30 maggio 1907 n.376, che resse l Ente sino all istituzione dell assicurazione generale obbligatoria. (continua)

10 8 Riservato in particolare ai dipendenti Unicredit in attività di servizio Giorgio Viotto Riporto qui quanto già trasmesso via mail ad Ottobre ai nostri colleghi esodati iscritti all Associazione: Riassumiamo le importanti ultime novità riguardanti i colleghi esodati, facendo riferimento a notizie di origine sindacale, giornalistiche e assunte direttamente da una Direzione Regionale del Personale Unicredit. Esodati ex accordo 2007 Molti colleghi/e stanno per ultimare il periodo di esodo coperto dal Fondo Esuberi e, come è già successo ad alcuni, si potrebbero trovare senza sussidio del fondo e senza pensione (visto l allungamento delle finestre introdotto da Maroni e ripreso dalla Fornero). Per tutelare questi lavoratori che hanno avuto accesso al fondo esuberi entro il 30 aprile 2010 è stato firmato in data 2 ottobre un decreto dal Ministro Fornero che concede un prolungamento del sussidio sino al raggiungimento dei requisiti per la pensione; abbiamo avuto conferma anche in Unicredit a cui risulta che il Ministero dovrebbe attingere a fondi del Fondo Sociale Europeo, salvo modifiche che potrebbero intervenire nell iter di approvazione della legge di stabilità. Non ci è dato sapere con quali modalità verranno fatte recuperare le mensilità già perse da alcuni di questi colleghi, ma ragionevolmente si ritiene vengano comunque erogate dall INPS. I colleghi/e che già non percepiscono l assegno o venissero a trovarsi nella situazione e non ricevessero informazioni o pagamenti entro il mese di novembre possono mettersi in contatto con il collega Massimo Corali della Direzione Piemonte- In tema di esodati Liguria-Valle d Aosta che potrà verificare la situazione. Esodati ex accordo 18 ottobre 2010 Per questi colleghi già in esodo o che devono ancora cessare dal servizio, oltre alle tutele previste dai recenti decreti ministeriali della Fornero controfirmati anche dal Ministro Grilli per la copertura finanziaria e quindi realmente effettivi, si aggiunge l accordo azienda/sindacati che conferma tutti gli incentivi a suo tempo promessi (che qualche mese fa sembravano essere stati messi in discussione) e la copertura del Fondo esuberi sino al raggiungimento dei 62 anni di età (anche se il verbale di conciliazione firmato prevedeva la copertura sino al 60 ) e l eventuale estensione del periodo di permanenza nel fondo oltre i 60 mesi. L accordo prevede inoltre la garanzia di tutela fino ad arrivare alla eventuale riassunzione nel caso i lavoratori non ricevessero dall INPS la comunicazione di inserimento nelle liste di salvaguardia. Finalmente pare raggiunta la soluzione delle aspettative dei colleghi/e interessati. A tutti un augurio di un sereno futuro, confidando che vengano davvero trovate le risorse finanziarie per la copertura di tutte le posizioni di esodati-esodanti di ogni categoria. Si precisa che, anche se dalla lettura dei giornali o di siti che trattano la materia esodati si legge che l esodato deve inviare all INPS una istanza di accesso al beneficio previsto dal decreto Fornero, nulla deve essere fatto dai colleghi esodati, in quanto trattasi di attività svolta direttamente dalla Banca.

11 9 La parola al commercialista Registrazione telematica del contratto di locazione ad ampio spettro In collaborazione con lo Studio Commercialistico Dal Zotto Con la conversione del DL semplificazioni fiscali, si è ampliato il campo della registrazione telematica obbligatoria del contratto di locazione. Tra le novità introdotte dalla L. 26 aprile 2012 n. 44, che ha convertito in legge il DL 16/2012, ovvero il cosiddetto decreto semplificazioni fiscali, vi sono anche alcune novità concernenti la registrazione del contratto di locazione. Viene ampliato, infatti, il campo di applicazione dell obbligo di utilizzo della registrazione telematica per registrare tali tipi di contratti. Si ricorda, preliminarmente, che la registrazione dei contratti di locazione o affitto di beni immobili può avvenire: - con modalità tradizionali, ovvero recandosi fisicamente, prima, presso la banca, le poste o il concessionario della riscossione, per effettuare il versamento dell imposta di registro tramite il modello di delega bancaria F23 e, poi, presso l ufficio dell Agenzia delle Entrate, per presentare il contratto, il modello 69 debitamente compilato e copia del modello F23 attestante l avvenuto versamento dell imposta di registro dovuta; - per via telematica, dopo essersi registrati ai servizi telematici dell Agenzia delle Entrate tramite il sistema Entratel o Fisconline, utilizzando a seconda dei casi i diversi software resi disponibili sul sito Internet dell Agenzia delle Entrate ( Contratti di locazione, SIRIA e IRIS ), oppure, senza installare alcun software, direttamente on line, utilizzando a seconda dei casi le diverse applicazioni Locazioni web, SIRIA web e IRIS web. Se fino all entrata in vigore della L. 44/2012 erano obbligati ad usare la procedura telematica di registrazione solo i soggetti possessori di almeno 100 unità immobiliari, dall entrata in vigore di tale norma l obbligo di utilizzo della procedura telematica di registrazione del contratto di locazione si estende a: - tutti i soggetti in possesso di almeno 10 unità immobiliari; - gli agenti di affari in mediazione iscritti nella sezione degli agenti immobiliari del ruolo di cui all art. 2 della L. 3 febbraio 89 n. 39 (ovvero i soggetti indicati dalla lettera d-bis dell art. 10 del DPR 131/86). Per tutti gli altri soggetti, invece, resta la possibilità di scegliere se registrare il contratto di locazione secondo la procedura tradizionale, ovvero se avvalersi della modalità telematica. La modifica normativa sopra illustrata è stata introdotta dall art. 8 comma 10-bis del DL 16/2012, come convertito dalla L. 44/2012, che modifica l art. 5 comma 3 del DPR 5 ottobre 2001 n. 404 e introduce il nuovo comma 3- bis nella medesima norma. Pertanto, dal 29 aprile 2012, l utilizzo della registrazione telematica (mediante i software Contratti di locazione, SI- RIA e IRIS o le applicazioni Locazioni web, SIRIA web e IRIS web ) è obbligatoria ogni qual volta la registrazione venga effettuata da un soggetto possessore di più di 10 unità immobiliari o da un agente immobiliare. Si rileva, che, in ogni caso, i soggetti in possesso di almeno 10 unità immobiliari, obbligati dalla nuova norma alla registrazione telematica, possono operarla sia direttamente, sia avvalendosi di soggetti delegati (purché in possesso di adeguata capacità tecnica economica e finanziaria), sia tramite gli intermediari abilitati. Con 10 unità immobiliari scatta l obbligo. Inoltre, è opportuno sottolineare che la norma ricollega l obbligo di registrare telematicamente il contratto al possesso di almeno 10 unità immobiliari da parte dei soggetti obbligati alla registrazione. Atteso che, come confermato dall Agenzia delle Entrate nella ris. n. 52 del 20 febbraio 2002, l obbligo di registrare il contratto di locazione grava su entrambe le parti contraenti, il contratto di locazione deve essere registrato esclusivamente attraverso procedure telematiche soltanto nel caso in cui a richiedere la registrazione provveda il soggetto possessore di almeno 10 unità immobiliari, mentre l obbligo di utilizzare la procedura telematica non sussiste (ma il ricorso ad essa è comunque possibile, seppur facoltativamente) ove la registrazione venga richiesta dalla controparte, che non sia in possesso di altrettante unità immobiliari.

12 10 Pensa alla salute! Innovazioni in ortodonzia Dott. Davide Libro - Odontoiatra L ortodonzia (dal greco orto = dritto, dentos = dente) è un ramo dell Odontoiatria che studia le anomalie di posizione dei denti e delle ossa mascellari e, attraverso l utilizzo di speciali apparecchiature, mira a riportare nella giusta posizione i denti e le ossa, donando un sorriso lineare e gradevole ma anche un ripristino della corretta attività funzionale della dentatura (dalla fonesi alla masticazione ed al sorriso). Nell ambito della prevenzione odontoiatrica l ortodonzia assume notevole importanza poiché molte disfunzioni si possono intercettare in giovane età, evitando poi la comparsa di patologie di difficile risoluzione in età adulta. Sarà l Odontoiatra che nel corso della prima visita potrà intercettare le problematiche ortodontiche e indirizzare il paziente ad una visita specialistica. L Ortodonzista procederà con la rilevazione delle impronte e la richiesta di radiografie specifiche (ortopantomografia e latero-laterale), elaborando una serie di dati compresi quelli famigliari (ereditarietà) per ottenere una previsione di crescita in base alla quale deciderà la tipologia dell intervento. In pazienti adulti si considera solo il discorso di posizione dei denti, poiché la crescita è ultimata. Il primo dentista ad utilizzare apparecchiature correttive e ad introdurre il sistema delle impronte della bocca fu F.C. Kneisel nel 1830, ma il vero padre dell ortodonzia fu il Dr. Edward Angle che nel 1890 istituì la professione di Ortodonzista a St.Louis e, nel 1900, fu fondatore della American Society of Orthodontist. Organizzò inoltre il primo corso di ortodonzia per dentista generico nell ambito del quale descrisse tre tipi di occlusione (rapporto di contatto tra i denti) suddivise in classi, basate sulla relazione antero posteriore dei denti canini e dei primi molari. I Classe di Angle: si ha quando la cuspide mesiovestibolare del I molare superiore occlude con il solco mesio vestibolare del primo molare inferiore. Viene definita occlusione corretta. II Classe di Angle: si ha quando la cuspide mesio vestibolare del I molare superiore occlude mesialmente al solco mesio vestibolare del primo molare inferiore. III Classe di Angle: si ha quando la cuspide mesiovestibolare del I molare superiore occlude distalmente al solco mesio vestibolare del primo molare inferiore. Tipi di correzione ortodontica In base al mezzo terapeutico l ortodonzia moderna si divide in fissa e mobile. L ortodonzia fissa sposta i denti utilizzando attacchi metallici (brakets) fissati sui denti e legati tra loro da un arco metallico in tensione. Il paziente non può togliere l apparecchiatura. Si spostano solo i denti, si utilizza in genere a sviluppo ultimato. Gli svantaggi sono molti, come la pulizia difficoltosa, dolore per i ganci che tirano, difficoltà ad alimentarsi, formazione di carie multiple entro la fine del trattamento. I risultati finali sono comunque buoni, il paziente deve però portare una contenzione dentaria per un periodo specifico, così da stabilizzare in maniera definitiva gli spostamenti. L ortodonzia mobile utilizza delle placchette in resina e metallo che si possono togliere dalla bocca. Viene utilizzata durante la dentizione mista in fase di crescita (7-11anni) e mira soprattutto a correggere le abitudini viziate, come ad esempio la suzione del dito, l utilizzo prolungato del ciuccio, la respirazione orale, la scorretta posizione della lingua. Esistono diverse tipologie di placchette, tra le quali menzioniamo la placca di Schwarz e la placca funzionale Cervera. La prima ha una vite centrale che viene attivata periodicamente e agisce espandendo le arcate, la seconda regola la posizione dei tessuti molli che circondano i denti (guancia e lingua) che possono esercitare delle pressioni anomale sulla dentatura. Il vantaggio è che il paziente può togliere la placchetta per mangiare, spazzolare i denti o quando fa attività fisica. In genere si utilizzano per 24 mesi di terapia e non necessitano di contenzione dentaria finale. Da qualche anno esiste un nuovo modo di fare l ortodonzia, con il metodo degli

13 Allineatori trasparenti Questa nuova categoria di placchette, che sfrutta principi biomeccanici già noti da tempo, sta conoscendo negli ultimi anni una rapida diffusione. I motivi sono legati in buona parte al loro potenziale estetico che permette di poter eseguire trattamenti ortodontici anche complessi in pazienti (sia adulti sia adolescenti) che altrimenti non avrebbero mai accettato di intraprendere una lunga e ben visibile strada verso l allineamento dei propri denti. Gli allineatori impiegati in questa tecnica sono una sorta di mascherine in materiale plastico trasparente che vengono inserite sull intera lunghezza di ciascuna arcata. Ciascun allineatore (una coppia visto che solitamente le due arcate vengono trattate contemporaneamente) è programmato per far compiere agli elementi dentari un determinato movimento, reso possibile dal fatto che gli allineatori non si limitano ad abbracciare passivamente le arcate, bensì esercitano delle pressioni su punti ben definiti: per inserire l allineatore infatti il paziente dovrà forzarlo leggermente (il materiale plastico possiede un elevato grado di elasticità) mediante una leggera pressione delle dita. Un aiuto allo spostamento può esser dato dall applicazione di tiranti in materiale composito che vengono incollati sui denti. I tiranti sono i brakets ortodontici ma nella variante estetica e sono realizzati con lo stesso materiale bianco che si usa oggi per otturare i denti. 11 va sostituito con un altra coppia e così via fino al raggiungimento del risultato finale. Come si inizia? La tecnica degli allineatori prevede la presa delle impronte, lo studio del caso mediante radiografie e foto, fino ad arrivare al piano di trattamento, che verrà valutato dal dentista insieme ad un team di Ortodonzisti specialisti in questa tecnica. Il check line In base ai dati del piano di trattamento viene elaborato il check line, cioè la rappresentazione tridimensionale della bocca del paziente su computer e la predicibilità del caso. È possibile vedere la rappresentazione tridimensionale del caso dall inizio alla fine prima ancora di iniziare! Una volta inserito, l allineatore inizia fin da subito ad esercitare la forza necessaria agli spostamenti e dopo due settimane Gli allineatori vanno portati per 24 ore al giorno, ma si possono togliere per alimentarsi e soprattutto per le normali manovre di igiene orale da parte del paziente, evitando così la formazione di gengiviti e carie. Infine ricordiamo che solamente i Dentisti Ortodonzisti certificati possono prescrivere gli allineatori (la certificazione è obbligatoria e la si ottiene dopo aver effettuato un corso specifico) e che la durata complessiva del trattamento può variare dagli 8 ai 18 mesi. A fine terapia andrà portata l ultima mascherina di contenzione (da usare solo di notte) che è compresa nel costo del trattamento. La contenzione in ortodonzia è la fine del trattamento ed ha la funzione di stabilizzare gli spostamenti dentari ottenuti. In genere si utilizza per 1 anno. davidelibro@libero.it

14 12 La colite e la stipsi Ruolo della dieta e possibilità di cura farmacologica a cura del Dott.Giovanni Galatola - Gastroenterologo IRCC di Candiolo (TO) I disturbi riferiti dai pazienti come colite sono in realtà manifestazioni di alterazioni funzionali od organiche dell intestino, che con un termine più corretto vengono definiti dal medico sindrome dell intestino irritabile. Il nostro intestino si compone di un tubo avvolto nel nostro addome lungo circa 7-8 metri detto intestino tenue, dove avvengono i processi di digestione e di assorbimento degli alimenti necessari per il rifornimento di calorie e vitamine al nostro corpo, e di una parte terminale detta intestino crasso lungo un po meno di un metro, che rappresenta il tubo di scarico deputato all espulsione delle scorie non utilizzabili dal nostro organismo. Per permettere la regolare progressione degli alimenti, la loro digestione ed assorbimento e l espulsione delle scorie è necessario che l intestino sia percorso da una regolare onda di movimento che ritmicamente faccia procedere il contenuto verso la sua uscita, chiamata peristalsi. Essa è regolata da un sistema nervoso presente nella parete di tutto il tratto gastrointestinale e da molte sostanze ormonali che vengono immesse nel sangue da molti altri organi, ad esempio cervello, tiroide, surrenali, pancreas. Nel frattempo varie sostanze chiamate enzimi procedono a digerire il contenuto rendendolo assorbibile. Alterazioni dei meccanismi che regolano queste funzioni portano ai sintomi di colite o di stipsi, di cui quasi i due terzi delle persone nel mondo occidentale soffrono in maniera più o meno importante per periodi variabili di tempo o anche per tutta la vita. Compito del Medico, e del Gastroenterologo in particolare, sarà quindi prima di tutto diagnosticare correttamente ed individuare le possibili cause, suggerire terapie in grado di migliorare la qualità della vita ed infine rassicurare le persone sulla natura benigna di questi disturbi dopo avere eseguito semplici esami che escluderanno una causa organica di questi disturbi. La sindrome dell intestino irritabile è un disordine eterogeneo di natura funzionale, le cui cause sono sostanzialmente ignote, e viene utilizzato per definire tutti i casi per i quali non è presente alcuna malattia visibile (ulcere, infiammazioni, eccetera) nell intestino tenue e nel colon. I sintomi consistono in episodi più o meno frequenti di distensione gassosa dell addome (meteorismo) con crampi ed alterazione delle normali abitudini nell andare di corpo. Esse sono molto variabili, consistono nell avere difficoltà ad evacuare le feci (stitichezza, meglio chiamata stipsi) con difficile eliminazione di feci asciutte a tipo capretta o pause di vari giorni nell evacuazione, o sforzi prolungati nell evacuazione di cui si sente il bisogno più volte al giorno (tenesmo) ovvero nell insorgenza di improvvisi stimoli ad evacuare con urgenza feci pastose o addirittura liquide una o più volte al giorno, spesso associati a dolori addominali e rumori nell addome (borborigmi) molto fastidiosi, ovvero ad una alternanza o varia associazione di questi sintomi. Talora, soprattutto nella variante con stipsi, si può osservare l eliminazione con le feci di un liquido limpido chiaro o filante (il muco). Questi episodi sono intervallati in genere da periodi più o meno prolungati di benessere con eliminazione di feci normali, ma il decorso spesso presenta un progressivo accorciamento negli anni dei periodi di benessere o un peggioramento dell entità del disturbo. In linea di massima un tipo di manifestazione dell intestino irritabile di un dato paziente non si trasforma nell altro: il passaggio da stipsi cronica a diarrea o viceversa in assenza di terapie deve fare sospettare un altra diagnosi. Non esistono esami per identificare un intestino irritabile. Il medico può orientare la diagnosi verso questo disturbo sulla base della storia del paziente, della sua età, della visita e di pochi semplici esami di sangue e delle feci. La dieta. Nei casi di colite sarà bene evitare tutti gli alimenti che accelerano il transito intestinale o che sono mal digeriti. In linea di massima vanno evitati il latte ed i latticini freschi: possono essere usati talora con buona tolleranza il latte alta digeribilità a basso contenuto di lattosio e gli yogurt

15 13 magri. Un buon apporto di frutta e verdura è una sana abitudine, ma i pazienti con colite li tollerano male. In linea di massima vanno evitati i legumi (ceci, piselli, fagioli, lenticchie, fave, minestroni di legumi) e le verdure a foglia larga come cavoli, verze, cavoletti di Bruxelles. Sono anche poco tollerati cereali a base di grano e farine (pane, pasta e pizza) e spesso anche le farine integrali. Viceversa cibi a base di kamut (un tipo di grano) vengono ben tollerati, e talora anche i cibi privi di glutine riducono molto i disturbi, anche se il paziente NON ha una intolleranza al glutine (la celiachia). Tra la frutta spesso uva, fichi, kiwi, frutta secca e pere possono dare fastidio. Tuttavia non esiste una regola e talora sono mal tollerati anche melanzane e peperoni. Poiché i disturbi dipendono dalla cattiva digestione di alcuni componenti di questi cibi che vengono poi trasformati in gas e sostanze irritanti dai batteri del nostro colon, in commercio sono disponibili farmaci da banco che assunti prima del pasto possono aiutare a digerire meglio questi cibi. È anche importante sedersi a tavola a mangiare e farlo lentamente, masticando bene e possibilmente in un ambiente tranquillo per dar modo alle nostre funzioni digestive di lavorare al meglio. Possono essere presenti intolleranze alimentari su base allergica che si manifestano come colite, che però sono piuttosto rare e facilmente identificabili perché il paziente sviluppa disturbi solo e sempre dopo assunzione di uno specifico cibo. A volte in questi casi compaiono anche disturbi alla pelle (arrossamenti, prurito), nausea o in casi estremi come per esempio le allergie alle noci e derivati o ai crostacei o quelle alle proteine del latte vaccino alterazioni del respiro e del battito cardiaco, (raramente) addirittura shock anafilattico molto pericoloso. Ovviamente in questi casi è essenziale che non si venga mai a contatto con tali cibi neppure in minime quantità. Nonostante le modifiche della dieta però spesso i disturbi persistono, e allora sarà opportuno somministrare dei farmaci. La terapia dell intestino irritabile è difficile e spesso empirica, proprio perché noi non conosciamo una causa che possa essere rimossa o trattata in modo specifico. Gli antispastici sono utili, ma agiscono solo sul sintomo e non sulle ipotetiche cause; negli anni recenti è divenuto evidente che i migliori risultati si possono ottenere rimuovendo dal colon batteri e sostanze chimiche irritanti che normalmente sono prodotte dal nostro organismo ma alle quali l intestino può diventare ipersensibile. Requisito di farmaci che modifichino l interazione tra questi fattori è che siano poco o per nulla assorbiti nel sangue e che non danneggino l intestino visto che dovranno essere usati a lungo, per cicli di varia durata ma anche di mesi o anni, senza determinare assuefazione con perdita dell efficacia. Tra essi vi sono farmaci ad azione antibatterica o antinfiammatoria e resine che agiscono come spugne nel lume dell intestino. I fermenti lattici sono spesso utilizzati, in quanto farmaci da banco facilmente reperibili e privi di effetti collaterali. Vanno preferiti quelli con alta concentrazione batterica. Tuttavia la loro efficacia è spesso limitata, a causa delle difficoltà che hanno nel raggiungere intatti il colon dove svolgono la loro attività contrastando quella dei batteri putrefattivi che sono prevalenti nella flora batterica umana. Infine, l uso di basse dosi di farmaci che agiscono sulla emotività e sul livello di ansia può essere un aiuto in alcuni casi, quando anche le terapie comportamentali quali yoga, training autogeno e tecniche varie di rilassamento possono essere di aiuto, proprio perché il nostro cervello può produrre, in situazioni di stress emotivo, sostanze che alterano la funzione intestinale. Lo specialista Gastroenterologo saprà consigliarvi la migliore strategia terapeutica in base alle vostre necessità. La dieta nei casi di stipsi si basa sul tentativo di ottenere una massa fecale morbida e poco irritante che stimoli delicatamente i movimenti di peristalsi dell intestino. È essenziale un buon apporto idrico: si consiglia di bere acqua naturale fresca ma non fredda. L acqua del rubinetto va bene, anche se talora risulta poco buona per l eccessiva presenza di cloro o in talune zone pesante sullo stomaco perché eccessivamente dura - cioè con alta concentrazione di calcio. Tra le acque minerali vanno scelte quelle a minor contenuto di sali cioè quelle col minor residuo fisso, che è per legge riportato sulla etichetta. Si consiglia di bere almeno 2 litri di acqua durante la giornata, sia a pasto che fuori pasto. Importante anche fare dell attività fisica anche solo evitare di prendere sempre l ascensore invece delle scale soprattutto dopo mangiato. Un buon apporto di fibre vegetali è importante anche se talora può causare un aumento del meteorismo (pancia gonfia): valgono i consigli dati prima, in genere di evitare verdure a foglia larga, legumi, crusca, e frutta secca. kiwi e fichi possono essere utili, ma talora causano dolori addominali allo stesso modo. La stipsi colpisce prevalentemente la popolazione femminile, e spesso tende a peggiorare nel periodo post-menopausa, indicando che il bilancio degli ormoni è importante nel controllare il movimento del colon: il ginecologo potrà valutare se una terapia sostitutiva sia possibile ed indicata, e talora può essere utile anche per ridurre la gravità della stipsi. A questo punto, se la stipsi continua ad essere un problema, sarà necessario intervenire con una terapia appropriata. I SEGMENTI CHE COMPONGONO IL COLON (INTESTINO CRASSO) Cieco Ascendente Appendice Trasverso Retto Ano Discendente Sigma

16 14 L uso dei lassativi dovrebbe sempre essere consigliato dal medico. Infatti, se a tutti può capitare occasionalmente di avere un po di stitichezza per pochi giorni all anno, che si può risolvere con qualunque lassativo da banco, ivi comprese le cosiddette erbe lassative, nei casi con stipsi cronica andranno preferiti lassativi che possano essere assunti per lunghi periodi di tempo senza causare danni. Vanno quindi in questi casi evitate le erbe, spesso disponibili in qualunque erboristeria. I lassativi a base di erbe (in genere sempre composti con senna, cascara, liquirizia, in associazione ad altre erbe) contengono sostanze che stimolano l intestino determinando un baldo effetto irritante che lo conduce a secernere acqua e sali, rendendo così le feci più morbide. A lungo andare però questa irritazione porta ad una infiammazione della mucosa fino a macchiare di nero la mucosa, causando la cosiddetta melanosi del colon che è appunto una colorazione grigiastra della mucosa ben evidente quando si esegue una colonscopia e che indica un danno infiammatorio del colon e ad un danno della funzione dei nervi dell intestino, che a loro volta portano al peggioramento della stitichezza ed alla necessità di aumentare le dosi di lassativo. Per ovviare a questo, sono disponibili sostanze inerti che agiscono senza irritare il colon. Tra questi vanno citati composti a base di Psillio, o Macrogol o Polietilenglicol (PEG) con o senza sali, o gli zuccheri non assorbibili come lattuloso o lattitolo. Se tutto questo non porta ad un beneficio, allora sarà necessario valutare l uso di farmaci veri e propri. Fino ad oggi erano disponibili solo farmaci procinetici (cioè farmaci che aumentano il movimento naturale dell intestino, ma che tuttavia hanno azione molto limitata sul colon). Da poco è entrato in commercio un nuovo farmaco la prucalopride che invece si è dimostrata efficace specificamente sul colon, con l unica limitazione dell uso ai pazienti di sesso femminile. Il farmaco è molto sicuro e potrebbe essere considerato in alcuni casi, sotto consiglio specialistico gastroenterologico. Infine va ricordato che lo stress della vita che viviamo è un riconosciuto fattore che causa o peggiora i sintomi dell intestino irritabile: un approccio integrato che miri a ridurre gli effetti dello stress non solo utilizzando farmaci porta ad un deciso miglioramento di questo fastidioso disturbo. Sebbene i sintomi dell intestino irritabile durino anni, non va dimenticato che a partire dai 55 anni circa aumenta per tutte le persone il rischio di sviluppare un cancro del colon-retto. Poiché oltre il 90% dei tumori maligni del colon-retto infatti deriva dalla lenta degenerazione di un polipo benigno (chiamato adenoma) che avviene in un arco di tempo di anni, la colonscopia rappresenta la metodica di prevenzione più accurata ed utile, potendo identificare le persone che senza saperlo hanno sviluppato dei polipi e permettendone la asportazione con facilità ed in sicurezza nello stesso esame. L esame è comunque alquanto invasivo, e sebbene sia sicuro può causare anche nei migliori centri complicanze gravi, descritte in circa 1 caso ogni esami, vi sono strategie di prevenzione alternative, quali la ricerca annuale del sangue occulto nelle feci, la colonscopia virtuale e la rettosigmoidoscopia. Il medico vi saprà informare in modo esauriente ed orientarvi nella scelta della migliore scelta di prevenzione. CONCLUSIONE. Esistono molti disturbi funzionali che l intestino causa alla maggioranza delle persone durante la loro vita, con fastidi e dolori che persistono per lunghi periodi, il cui trattamento accurato può sensibilmente migliorare la qualità della vita. Il medico ha a disposizione un armamentario di consigli di stile di vita, alimentazione e farmaci che può utilizzare in modo mirato in base al tipo di paziente ed al tipo di disturbi, può rassicurare il paziente anche mediante l uso oculato di specifici esami che escludano la presenza di malattie organiche o gravi, e può, infine, indicare in modo appropriato in base all età ed al problema clinico del singolo paziente come prevenire l insorgenza di queste ultime utilizzando specifiche strategie, quando esse siano disponibili e di dimostrata efficacia. Dove siamo Per raggiungere i locali dell Associazione si entra da Via Nizza 150, tramite il passaggio pedonale, si resta all aperto e, andando sempre dritto, si attraversano i due cortili, fino a raggiungere il basso fabbricato situato sulla sinistra in fondo al secondo cortile. Poi si sale una scala metallica che porta al primo piano (c è anche un ascensore). Di fronte la Biblioteca. Si prosegue per un breve corridoio ed una svolta a sinistra e si è arrivati: sulla prima porta rossa sulla destra c è la nostra insegna ExCRT&Co. Infine, ma importante, non occorre più transitare dalle hostess dell ingresso per farsi rilasciare il badge da inserire nei tornelli.

17 Antonio Tassone L Italia è a rischio default? 15 È una domanda complicata a cui non si può rispondere con un semplice sì o no, ma facendo un ragionamento obiettivo. Io, come tanti cittadini italiani, non credo e non voglio pensare neanche per un momento che l Italia possa uscire dall Euro, restare commissariata dall Europa e tornare ai tempi della povertà, dopo aver sostenuto tanti sacrifici per costituire ed unificare l unione Europea. Il nostro è un grande paese dotato di un sistema industriale ben radicato sul territorio, anche se in questi ultimi anni le imprese hanno ridotto la produzione e di conseguenza l occupazione per via della crisi che ha colpito il mondo intero. Inutile elencare i pregi del nostro paese perché sono a conoscenza di tutti. Però bisogna evidenziare che quello che ci distingue dagli altri paesi mediterranei è il popolo formato da risparmiatori e lavoratori che costituiscono l architrave dell Italia e con i loro risparmi, accumulati negli anni passati, ed i loro sacrifici stanno sostenendo economicamente l Italia. Quello che è mancato è stata una visione della politica generale rivolta alla collettività e non all accomodamento di pochi settori. Il debito pubblico, che iniziò a crescere negli anni ottanta, ha portato enormi benefici permettendo di creare lavoro e di raggiungere un elevato progresso. Allora si poteva far fronte stampando moneta ed emettendo titoli. Chi non si ricorda i famosi Bot People? Il popolo li comprava facilmente perché con gli interessi elevati del momento faceva fronte alle piccole spese e non doveva pensare al famoso spread e alla mancata restituzione della somma investita. Il debito andava sempre più crescendo e nessun governo che di volta in volta si alternava riusciva a porre un rimedio. Adesso facciamo parte dell Europa e il debito pubblico costituisce una palla al piede. Gli interessi annuali che dobbiamo pagare sono abbastanza alti e ci impediscono di effettuare gli opportuni investimenti. Gli speculatori finanziari hanno visto questa falla nel nostro sistema e chiedono sempre di più tassi alti per rinnovare il nostro debito. Per uscire dal rischio default dobbiamo assolutamente diminuire questo pesante fardello, ridurre le spese e vivere con le nostre risorse. Il pareggio di bilancio che la comunità europea ci ha imposto di inserire nella costituzione è un ulteriore sacrificio che dobbiamo sopportare, ma nello stesso tempo è utile per evitare che il debito cresca ulteriormente. Inoltre, dobbiamo ragionare in termini europei. Abbiamo dei vincoli da osservare. Non potendo più stampare moneta dobbiamo finanziarci sul libero mercato. I nostri titoli vengono comprati a tassi adeguati se diventiamo un paese credibile, capace di far fronte agli impegni presi. Lo spread, questo vocabolo entrato in uso nel novembre 2011 per indicare la differenza di tassi tra i BTP decennali italiani ed il corrispettivo Bund tedesco, si alza e si abbassa a seconda della fiducia che i mercati ripongono nei nostri confronti. Per evitare di essere ostaggio di questa nuova parola dobbiamo fare affidamento sulle nostre risorse e sulle riforme strutturali richieste. Attualmente il nostro debito è finanziato per circa il 40% dai mercati esteri. Se riuscissimo a convincere il popolo Italiano a comprare buona parte di questo debito non dovremmo più dipendere dall estero e dai mercati finanziari che non sono affidabili, perché si spostano continuamente in cerca di profitti sempre elevati e contemporaneamente gli interessi distribuiti in Italia servirebbero per aumentare i consumi interni e di conseguenza la produzione che in questo periodo ristagna. Scelta assai conveniente in questo momento dato che i rendimenti sui titoli esteri sono decisamente bassi. Si calcola che gli Italiani possiedono nei loro portafogli titoli stranieri per il 45%: basterebbe vendere questi titoli e comprare altrettanti titoli italiani per liberare il paese dalla paura di fallimento che di volta in volta aleggia nell aria. Si ritornerebbe agli anni novanta quando il debito era tutto italiano e gli interressi, più alti di adesso, servivano per arrotondare stipendi e pensioni, vivendo agiatamente. Se invece le nuove obbligazioni continuano ad essere comprate dagli investitori stranieri gli interessi a loro pagati pesano come un macigno sull economia e saremo sempre ostaggio dello spread. Per far diventare tutto questo realtà serve un governo stabile e autorevole che sappia infondere fiducia, garantire i cittadini che alla scadenza i titoli vengono rimborsati e che le riforme strutturali vengono eseguite in modo che il paese Italia possa raggiungere la stabilità nel tempo. Avremo anche bisogno dell aiuto della Bce che dovrebbe finanziare il sistema bancario, visto che buona parte del risparmio viene incanalata nei titoli di stato. L equilibrio del sistema bancario è molto importante per la stabilità economica ma soprattutto per il finanziamento delle piccole e medie imprese. Senza dimenticare che la crisi economica del 2007 è stata originata dal sistema finanziario americano e quindi necessitano delle regole per evitare eccessi nella concessione del credito. A tal proposito voglio ricordare che anche in Europa è stata creata la finanza ombra. Le banche per concedere credito devono versare presso la Bce una quota a titolo di riserva. Ma se concedono molti crediti finiscono per non avere più soldi per costituire la riserva di garanzia. Hanno aggirato l ostacolo inventando le società veicolo d investimento. I crediti vengono trasformati in titoli commerciali e venduti a queste società create e controllate dalle banche. Cosi facendo le banche incassano la somma come se avessero estinto il prestito e puliscono i loro bilanci. Ottengono liquidità per nuovi prestiti. Ripetendo l operazione diverse volte possono finanziare imprese e famiglie con somme elevate e fuori da ogni controllo. Al minimo intoppo, come è capitato per il mancato pagamento dei mutui subprime, o dello scoppio delle bolle immobiliari come è successo alla Spagna, provocano disastri incalcolabili. Gli Stati entrano in crisi e rischiano il default. Per evitare questi fenomeni è necessario una costante vigilanza sul sistema bancario. Concludendo sono convinto che si può avere fiducia essendo l Italia un paese sano con un sistema bancario tenuto costantemente sotto controllo e con le riforme strutturali che vengono approvate e messe in atto non è a rischio DEFAULT.

18 16 Il Monte Musinè: un enigma irrisolto Tratto da Internet (stranestorie.myblog.it) Il monte Musinè, che in dialetto piemontese significa asinello, è posizionato a 20 km da Torino, sulla strada che porta verso la Val di Susa, e lo si può considerare come il primo contrafforte alpino. Dalla forma vagamente piramidale, spoglio e inospitale nella parte superiore, sembra trovare gradimento soprattutto da parte delle vipere. Secondo altri sarebbe addirittura una sorta di finestra aperta su un altra dimensione. 4) Il sito amplificherebbe, nel momento in cui vi si sosta, le facoltà extrasensoriali che ognuno di noi avrebbe, ma che solo in particolari circostanze risultano evidenti. Gli stessi rabdomanti hanno dichiarato che in prossimità del monte bacchette e pendolini si muoverebbero in modo molto più accentuato del normale. 5) Da sempre la zona è teatro di apparizioni di misteriosi bagliori azzurri, verdastri e fluorescenti. Esse hanno fatto la loro comparsa fin dal lontano 966 d.c. All epoca il vescovo Amicone si trovava in Val Susa per consacrare la chiesa di San Michele sul monte Pirchiriano, di fronte al Musinè. Durante la notte, in attesa dell arrivo dell alto prelato, i valligiani assistettero ad uno spettacolo affascinante ma pauroso al contempo: il cielo fu percorso da travi e globi di fuoco che illuminarono la chiesa come se fosse scoppiato un incendio. Altre storie parlano di carri di fuoco che spesso sorvolavano la vetta. Ecco le motivazioni per le quali viene annoverato fra i luoghi misteriosi e come ad esse rispondono la scienza e l archeologia ufficiali: 1) da sempre circolano voci di lupi mannari, di immagini spettrali che vagano nella penombra, di strani animali. Vi sarebbe una grotta maledetta nella quale, ogni 1 maggio, si darebbero appuntamento streghe, maghi, e licantropi per inneggiare alle forze del male. Secondo alcuni scritti del 600 e 700 la vallata fu spesso percorsa da musiche demoniache, accompagnate da urla angosciose cariche di dolore. Una antica leggenda vuole che il re Erode fosse esiliato su questa montagna, come punizione per la strage degli innocenti. 2) Secondo alcuni storici fu proprio in questa zona che in cielo apparvero a Costantino la croce fiammeggiante e la scritta In Hoc Signo Vinces, segni che convinsero l imperatore a convertirsi al Cristianesimo. I cosiddetti Campi Taurinati, di cui parlano le cronache dell epoca, sembrerebbero coincidere con la zona pianeggiante di Grugliasco e Rivoli che separa Torino dal massiccio del Musinè. 3) Stando a quanto dichiarato da molti esoteristi il luogo sarebbe un gigantesco catalizzatore di energie benefiche. Non dimentichiamoci che si troverebbe su una linea ortogonica (una di quelle che circondano la Terra come una ragnatela e che indicano zone di particolare concentrazione di energia) che, entrando dalla Francia, attraversa tutta la nostra penisola. 6) Ai giorni nostri frequenti sono gli avvistamenti notturni e diurni di oggetti volanti non identificati. 7) Il monte, essendo un antico vulcano spento da millenni, è ricco di gallerie e passaggi irregolari scavati dallo scorrere dell antico magma, in gran parte però inesplorati. 8) Ai piedi del Musinè esiste un cono d ombra cioè una zona di interferenza che oscura qualsiasi trasmissione radio. Anche gli aerei privati che si trovano a sorvolare il luogo vengono disturbati nelle loro trasmissioni radio. Questi problemi cessano nel momento in cui ci si allontana dalla montagna. 9) Appare strana la distribuzione della vegetazione, particolarmente ricca ai piedi del monte, ma che poi si dirada in modo quasi repentino col crescere dell altitudine. La Forestale ha inutilmente speso ingenti capitali per rimboscare la zona, nel-

19 la quale le giovani piante sembrano morire una dopo l altra. La credenza popolare spiega il mistero con la processione continua di anime dannate che salgono e scendono il monte senza sosta. Secondo una credenza un po più moderna sarebbero le emanazioni radioattive di una base segreta a produrre tale sterilità. 10) Le pendici sono ricche di incisioni rupestri e di pietroni disposti in modo forse rituale, testimonianze di un passato ancora ben da decifrare. In un masso è raffigurata addirittura una giraffa africana, ma questi animali non vivevano in Piemonte, nemmeno nel neolitico. 11) La salita è costeggiata, in località Torre della Vigna, fra i 400 e i 900 metri, da una serie di strutture a forma di coppa, dette coppelle. Queste sono disposte in maniera tale da formare delle mappe celesti. Sono rappresentate la Croce del Nord, l Orsa Maggiore, l Orsa Minore, Cassiopea, la Lyra, il Cigno e le Pleiadi. In pratica c è tutto l emisfero boreale ma anche altre raffigurazioni non ancora identificate. Suggestiva è la visione dalla vallata quando, riempite le cavità di combustibile e incendiate, la montagna si ricopre di tante piccole luci. 12) Il Musinè è sede anche di uno stranissimo obelisco che acquistò fama mondiale grazie ad un libro di Peter Kolosimo intitolato Astronavi sulla preistoria. Sulla superficie compaiono alcune croci che rappresentano probabilmente cinque persone, un cerchio in alto a sinistra con un punto al centro e due semicerchi tagliati nella parte inferiore che assomigliano in modo clamoroso ai moderni dischi volanti. Secondo lo scrittore sarebbe una sorta di rappresentazione delle evoluzioni di macchine aeree che furono viste in cielo dai nostri antichi progenitori. 13) Fra il 1973 e il 1978, anno in cui fu portata via, qualcuno 17 collocò sulle pendici del monte una targa metallica inneggiante alla fraternità universale fra tutti i popoli. Il testo parla di punti elettrodinamici, di entità astrali ed indica dieci grandi personaggi del passato, da Cristo a Martin Luther King, indicandoli come esempi da seguire. Il 7 ottobre del 1984 un gruppo di esoteristi ne ha fatto un altra copia e l ha ricollocata al suo posto. Questa nuova versione è in alluminio anodizzato ed è stata cementata alla base della grande croce che spicca sulla montagna. 14) La scienza e l archeologia cosa rispondono a queste affermazioni? Innanzitutto le luci nel cielo sono fulmini globulari (fenomeno comunque piuttosto raro) o fulmini tradizionali, attratti dagli spessi strati sottostanti, tutti permeati di magnetite (si sono però manifestate anche in assenza di temporali). Non esiste una manifestazione a carattere ufologico maggiore che in altre zone d Italia (è comunque presente, ed è poi difficile fare delle statistiche attendibili in questo campo perché le variabili sono molte, dalla disponibilità delle persone a parlarne alla qualità dell indagine svolta da chi indaga sul fenomeno). La luminosità sulle pendici del monte è dovuta alla presenza di fuochi fatui, come conseguenza di gas che ancora fuoriesce dall interno della montagna (ancora dopo millenni?, senza considerare che i fuochi fatui sono prodotti da materiale in decomposizione). La presenza di un ambiente così ostile nella parte superiore del monte deriva dalla mancanza di fonti d acqua nel sottosuolo (ma perché la diversificazione è così marcata? E perché questa insistenza, quasi irrazionale, delle autorità nel cercare di rimboschire la zona?). L obelisco o è un falso degli anni 70, secondo alcuni (ma le prove?), oppure è una rappresentazione dell alba e del tramonto con gli uomini in adorazione (mentre considerare come un immagine del sole il cerchio puntato al suo interno può essere corretto perché comune a molte civiltà preistoriche, vedere nei due semicerchi una sua raffigurazione nelle fasi di inizio e fine giornata è pura speculazione). (stranestorie.myblog.it - Stefano Panizza)

20 18 Franco Tamarin Ma com è bianco quel lago! In mountain bike, tra Italia e Francia, attraverso uno spettacolare, impegnativo percorso Io ricordo sempre a me stesso che il fine di un viaggio non è la meta, ma il viaggio stesso: inoltre, la cosa più bella e stimolante sono proprio quei preparativi per ogni tipo di avventura on the road, espressione che abbiamo imparato a conoscere dai tanti romanzi e film americani. In montagna si va per salire, è vero, per conquistare la vetta, ma anche per vedere, per ammirare, per saziarsi gli occhi di spettacoli inconsueti, per riempirsi i polmoni di aria pura e l anima di gioia. Così, una domenica di settembre, caricata in auto la mia bici da montagna, mi avvio di buon ora verso Susa, per salire poi verso il confine italiano. Lasciata l auto all inizio della Piana di San Nicolao, mi porto lentamente, pedalando su quella che è ormai diventata un velò tout terrain, verso il grande sbarramento artificiale del Moncenisio, in una giornata ventosa dal clima già quasi autunnale, pur se sostanzialmente limpida. Attraversata la diga e giunto sotto il Forte Varisello (m.2026), prendo subito a sinistra la strada militare che si inoltra nel vallone e comincio a seguirla: ci si inerpica subito bruscamente anche se con pendenze tutto sommato ancora umane (9% circa, pur se con punte sicuramente superiori al 15%) mentre il fondo stradale si presenta in tutte le sue varianti montane: sabbioso, battuto, ciottoloso, solcato da rigagnoli ormai asciutti, invaso da massi e pietre, fangoso, ma soprattutto polveroso. Cerco comunque di salire godendomi anche lo splendido panorama circostante che mi appare come una serie di diapositive che cambiano continuamente, per colore come per angolazione: i tornanti che si inerpicano al di sopra del grande lago fra verdi pascoli e pozze d acqua, l aria sempre più frizzante e pungente, le mucche lungo i bordi della strada che mi guardano con quei loro occhi dolci e buoni, quei ciuffi di genzianelle e di stelle alpine, le macchie bianche delle nuvole nebbiose sul cielo azzurro, la cima lontana del Monte Malamot con le sue fortificazioni, il piccolo ghiacciaio appena sotto la cresta, i grandi massi da cui potrebbe improvvisamente spuntare un camoscio e poi tutta una scenografia di roccia e di pietra, tra pascoli sempre più radi. Ma continuo a salire, agilmente, alternando quei brevi pianori molto attesi a strappi violenti che mi costringono a salire faticosamente, stando sempre seduto sul sellino per evitare pericolosi slittamenti. Un alpeggio appena intravisto in lontananza mi preannuncia che è vicino il tanto atteso bivio per il lago Bianco: non è ancora mezzogiorno ed ho già percorso ben sette chilometri di dura salita. Finalmente ora posso divertirmi avanzando in un bel percorso sinuoso, in continui saliscendi, tra enormi massi e qualche bel guado, nel vasto pianoro che conduce al lago Bianco (così chiamato per il riflesso biancastro del ghiacciaio del Giusalet che in esso si specchia; o meglio si specchiava, visto il continuo ritrarsi di neve e ghiaccio dalle nostre montagne), a 2617 metri di altitudine. Dopo essermi ben coperto (infatti, pur se il sole riscalda ancora, la temperatura all ombra è di pochi gradi sopra lo zero) mi prendo un po di tempo per uno spuntino, un piccolo riposo e qualche bella fotografia nei pressi del lago stesso. Faccio poi un divertente giro sui bordi del bel laghetto alpino, affondando le ruote nella limpida acqua ed assai vicino a quelle belle trote che nuotano gioiosamente, pur nell insidia di quell unica canna da pesca venuta fin quassù a turbare un mondo sereno. Volendo, ed avendo tempo ed energie residue, da qui è possibile, attraverso un pianoro punteggiato da altri laghetti, raggiungere il Col Giaset ed il vallone di Savine ritornando dal Piccolo Moncenisio oppure salire ai 2914 metri del Monte Malamot, una delle più alte strade delle nostre montagne e di tutta la cerchia alpina (dopo i 3130 metri dello Chaberton). Risale al 1889 la costruzione di tale caserma difensiva: poteva ospitare circa duecento militari ed era sovrastata da un osservatorio in cemento e pietra, con una torretta metallica. Essa è

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