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1 Tavolo Permanente del Terzo Settore Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato Milano, 11 Luglio 2013

2 Agenda I provvedimenti della X Legislatura DGR 116/2013 Determinazioni in ordine alla istituzione del Fondo Regionale a sostegno delle famiglie e dei suoi componenti fragili DGR 144/2013 Sostegno ai coniugi separati con difficoltà sociale ed economiche Linee guida bando Legge Regionale 23 /1999 Politiche Regionali per la famiglia Fondo Sociale Regionale

3 I provvedimenti della X Legislatura La DGR n 37/2013 individua le prime linee programmatiche per la redazione del Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura in ambito sociale e socio-sanitario La DGR individua i temi principali di sviluppo del sistema di welfare lombardo, poi ripresi e declinati nel PRS, parte Area Sociale, approvato nella seduta consiliare del 9 luglio 2013 Secondo le priorità individuate nella DGR 37/2013 e nel PRS sono stati assunti i seguenti provvedimenti: DGR n 116/ Determinazioni in ordine all'istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili: atto di indirizzo DGR n 144/2013 Determinazioni per l attuazione di interventi e misure a favore dei genitori separati con figli minori, con particolare riferimento alle situazioni di fragilità DGR n 326/2013 Modalità attuative del Fondo Sociale Regionale 2013 Sono inoltre state definite le modalità operative per la predisposizione del bando per il sostegno dell associazionismo e delle reti di mutuo aiuto (Bando legge 23/1999) 3

4 Agenda I provvedimenti della X Legislatura DGR 116/2013 Determinazioni in ordine alla istituzione del Fondo Regionale a sostegno delle famiglie e dei suoi componenti fragili DGR 144/2013 Sostegno ai coniugi separati con difficoltà sociale ed economiche Linee guida bando Legge Regionale 23 /1999 Politiche Regionali per la famiglia Fondo Sociale Regionale

5 La revisione dei pilastri del welfare prevista con la DGR 116/2013 DGR n.116/2013 Determinazioni in ordine alla istituzione del Fondo Regionale a sostegno delle famiglie e dei suoi componenti fragili La Direzione Famiglia, attraverso la DGR 116/213, intende sia riadeguare l attuale sistema di offerta che costruire progressivamente risposte innovative ai bisogni emergenti, andando a costituire il secondo pilastro del welfare lombardo. I pilastro del welfare lombardo II pilastro del welfare lombardo Rete di offerta accreditata Risposte innovative ai bisogni emergenti Le risposte innovative possono derivare dall attivazione di nuovi servizi o da riconversione/adeguamenti di servizi esistenti (ad esempio, RSA accessibili e fruibili durante il giorno a persone che permangono al loro domicilio). In generale, l orientamento della DGR è realizzare nuovi interventi che vanno a supportare i soggetti fragili, con l obiettivo di favorire la loro permanenza a domicilio, in modo da rispondere al recente trend evolutivo della domanda, sempre meno rivolta ai tradizionali servizi di residenzialità e che richiede una maggiore flessibilità. 5

6 Gli ambiti di intervento della DGR 116/2013 La DGR 116/2013 istituisce il Fondo regionale a favore della famiglia e dei suoi componenti fragili, quale strumento attraverso il quale saranno promossi interventi, anche di natura economico finanziaria, finalizzati a: valorizzare i compiti che già la famiglia svolge, offrendo ad essa una rete di supporto e aiuto, in un ottica sussidiaria tutelare il benessere di tutti i componenti della famiglia, agevolando e sostenendo armoniose relazioni familiari, pur in presenza di problematiche complesse derivanti da fragilità tutelare la salute delle persone fragili, non autosufficienti e/o con patologie cronico-degenerative, che in ragione anche della crisi economica in atto, sono in situazione di povertà che non consente adeguata assistenza e cura Il Fondo Famiglie Fragili per l esercizio corrente è pari a 50 mln. La dotazione annua ottimale è stata stimata in 330 mln. Le aree di fragilità oggetto degli interventi ti previsti nella DGR 116/2013 sono le seguenti: Persone con Anziani non Persone affette da Minori e donne disabilità autosufficienti ludopatie vittime di violenza 6

7 DGR n 116/2013 Le aree di intervento per la costruzione del secondo pilastro del welfare lombardo Interventi in favore di persone con grave disabilità e anziani non autosufficienti: Realizzare percorsi di presa in carico integrata e flessibile, prevedendo la possibilità di attivare, nell ambito dei servizi residenziali in una logica di centro multiservizi, progetti centrati sulla persona e sulle sue aspettative ti ottimizzando i il complesso delle risorse e delle competenze presenti Potenziare le funzioni consultoriali con l apertura di uno spazio dedicato alle famiglie e alle persone fragili Realizzare nuovi interventi, per favorire la permanenza delle persone a domicilio, in modo da rispondere al recente trend evolutivo della domanda, sempre meno rivolta ai tradizionali servizi di RSA e RSD Rivedere i vincoli attualmente previsti a livello di strutture fisiche in ottica estensiva, rendendo possibile la fruizione di una varietà di servizi aggiuntivi Favorire percorsi di auto mutuo aiuto capaci di sostenere i famigliari Servizi specifici per persone con disabilità grave e gravissima: Incrementare o riorganizzare l attuale rete dell offerta residenziale e diurna prevedendo servizi dedicati a specifiche problematiche e attivare unità d offerta residenziali e semiresidenziali dedicate ai minori, in grado di rispondere al criterio inclusivo delle problematiche familiari Potenziare le risposte domiciliari in termini quali - quantitativi capaci di rispondere non solo ai bisogni di cura, ma anche di supporto e sostegno alle famiglie Potenziare la rete di riabilitazione, attivando unità d offerta dedicate ai minori disabili gravi e gravissimi 7

8 DGR n 116/2013 Le aree di intervento per la costruzione del secondo pilastro del welfare lombardo Ludopatie: Attivare interventi di prevenzione costituiti da azioni educative efficaci nei confronti della fascia di età adolescenziale e giovanile, secondo modelli validati scientificamente ed indicatori di risultato Realizzare attività dedicate alla presa in carico delle persone affette da ludopatie, basate sul sostegno ai famigliari del giocatore d azzardo e che prevedano la consulenza legale e finanziaria Formare in modo specifico gli operatori dei servizi ambulatoriali Vittime di violenza L obiettivo è la costruzione di progetti individuali personalizzati perlevittimediviolenzaelaloro presa in carico rispetto a percorsi di tipo sociosanitario. In questo modo, attraverso l attuazione della DGR, si intenderealizzareprogrammi individualizzati di sostegno e di presa in carico nel contesto di una rete che deve tendere ad integrare tutti gli attori presenti sul territorio (medici di cure primarie, operatori Pronto Soccorso, etc) e che vede nei centri antiviolenza una prima risposta al bisogno. 8

9 Agenda I provvedimenti della X Legislatura DGR 116/2013 Determinazioni in ordine alla istituzione del Fondo Regionale a sostegno delle famiglie e dei suoi componenti fragili DGR 144/2013 Sostegno ai coniugi separati con difficoltà sociale ed economiche Linee guida bando Legge Regionale 23 /1999 Politiche Regionali per la famiglia Fondo Sociale Regionale

10 DGR n 144/2013 Gli obiettivi e i destinatari degli interventi DGR n.144/2013 Determinazione per l attuazione di interventi e misure a favore dei genitori separati con figli minori, con particolare riferimento alle situazioni di fragilità Le azioni che Regione Lombardia intende promuovere, riguardano sia interventi di sostegno sociale e psicologico alle famiglie con figli, in fase di separazione o già separate, sia misure di sostegno economico rivolte al genitore che, a seguito della separazione, si trova in situazioni di disagio economico I destinatari sono, pertanto, igenitoridiunoopiùfigliminori, separati legalmente da non oltre tre anni, che si trovano in situazioni di grave e comprovato disagio economico e le famiglie in fase di separazione, separate o divorziate, relativamente agli interventi di sostegno erogati nell ambito delle attività consultoriali Nella DGR 144/2013 viene data molta importanza al ruolo dei consultori, che evolvono in Centri per la famiglia. I consultori, in questa prospettiva, devono avere un attenzione specifica alle situazioni di fragilità derivanti dalle separazioni e, in un quadro più in generale, alle fragilità che emergono a seguito di difficoltà relazionali all interno della famiglia 10

11 DGR 144/2013 Le risorse economiche La DGR prevede risorse per 1mln peril2013, con il quale verrà dato sostegno a circa 500 famiglie Sebbene le risorse siano assegnate direttamente alla persona, c è una forte responsabilizzazione della persona ed anche della ASL, attraverso la sottoscrizione del patto etico, con il quale c è un impegno alla realizzazione del piano individuale definito Con il Decreto 6230 del 4/7/2013 viene data attuazione alla DGR 144/2013. In particolare vengono distribuite le risorse economiche per ASL, sulla base di un analisi statistica del numero annuo di separati legalmente con figli per ASL Il Decreto definisce inoltre le modalità di erogazione del sostegno: la quota massima per l anno ammonta a 2.400,00 per persona e verrà erogato attraverso un contributo mensile di 400,00 per una durata massima di 6 mesi 11

12 DGR 144/2013 Le modalità attuative Il decreto n. 6230/2013 definisce le modalità di erogazione del contributi: Le domande potranno essere presentate a partire dal 15 Luglio 2013 ai consultori che hanno manifestato l adesione all iniziativa; Per ciascun soggetto è richiesta la sottoscrizione di un patto ci corresponsabilità con l Asl responsabile della presa in carico e dell eventuale soggetto che collabora per la realizzazione del progetto individualizzato Il progetto personalizzato viene predisposto dai consultori in stretta collaborazione ed integrazione con il Comune di residenza e altri enti pubblici e privati che possono contribuire al sostegno della persona La piattaforma regionale web consentirà la gestione concreta del processo di erogazione dei contributi tib ti( (operativa da fine luglio) li Compito delle ASL è: La regia, verifica e monitoraggio degli interventi e accordi di collaborazione tra Enti e soggetti coinvolti Individuazione e autorizzazione dei consultori Autorizzazione della Banca ad attivare le carte prepagate (seconda settimana di agosto) e ad erogare mensilmente le somme stabilite nel patto di corresponsabilità Rendicontazione trimestrale alla Regione Controllo sulla corretta applicazione dei piani di intervento 12

13 Agenda I provvedimenti della X Legislatura DGR 116/2013 Determinazioni in ordine alla istituzione del Fondo Regionale a sostegno delle famiglie e dei suoi componenti fragili DGR 144/2013 Sostegno ai coniugi separati con difficoltà sociale ed economiche Linee guida bando Legge Regionale 23 /1999 Politiche Regionali per la famiglia Fondo Sociale Regionale

14 Legge Regionale 23 del 6 dicembre 1999 Politiche Regionali per la famiglia Sostegno all associazionismo e alle reti di mutuo aiuto Obiettivi Il PRS individuatraisuoiobiettiviprioritarilosviluppo della Legge regionale sulla famiglia, con il particolare intento di promuovere il suo valore sociale anche attraverso l associazionismo, consolidando le reti di auto mutuo aiuto. Particolare attenzione è data alle famiglie con bambini in condizioni di fragilità o affetti da gravi disabilità. Coerentemente, gli obiettivi del Bando Legge 23/99 individuati per il 2013 sono i seguenti: La promozione, il sostegno e lo sviluppo dell associazionismo e dei progetti finalizzatiallacreazionediretiprimariedisolidarietà, alfinedifavorireforme di auto organizzazione e di aiuto tra le famiglie, con particolare riferimento alla cura dei bambini affetti da gravi disabilità o autismo Il sostegno di progetti delle reti sociali tendenti, in una prospettiva p di solidarietà e mutuo aiuto, a creare un sistema di risposta alle varie e mutevoli esigenze familiari, anche con riferimento al disagio di bambini e ragazzi La promozione di progetti finalizzati a rimuovere gli ostacoli che si presentano nelle diverse fasi del ciclo di vita familiare, facilitando i percorsi di crescita e di mantenimento nel contesto familiare e sociale, con particolare riguardo ai componenti fragili delle famiglie La promozione di reti finalizzate a migliorare e potenziare l informazione, l organizzazione e il funzionamento dei servizi di protezione e di tutela dei minori 14

15 Legge Regionale 23 del 6 dicembre 1999 Politiche Regionali per la famiglia Ambiti Stanziamento complessivo Realizzazione di piani personalizzati di sostegno alla famiglia nell assolvimento dei compiti educativi e di cura, con particolare riferimento alla cura dei bambini affetti da gravi disabilità o autismo Creazione di reti di mutuo aiuto volte a sostenere la famiglia in situazione di difficoltà, con particolare riferimento alla cura dei bambini affetti da gravi disabilità ed autismo Sostegno alle azioni delle associazioni finalizzate a creare una risposta appropriata ai bisogni della famiglia, con particolare riferimento al disagio di bambini e ragazzi Sostegno alle azioni di realizzazioni di reti tra istituzioni pubbliche e private finalizzate a migliorare e potenziare l informazione informazione, l organizzazione lorganizzazione e il funzionamento dei servizi di protezione e di tutela dei minori. 6 milioni di euro ripartito tra le ASL in base al numero di famiglie residenti. Ciascuna ASL, in accordo con la Conferenza dei Sindaci, i definisce i le percentuali di ripartizione del proprio stanziamento sui quattro ambiti di intervento; è obbligatorio che ognuno dei quattro ambiti abbia uno stanziamento. Contributo regionale Fino ad un massimo del 70% e per un massimo di , 00 15

16 Agenda I provvedimenti della X Legislatura DGR 116/2013 Determinazioni in ordine alla istituzione del Fondo Regionale a sostegno delle famiglie e dei suoi componenti fragili DGR 144/2013 Sostegno ai coniugi separati con difficoltà sociale ed economiche Linee guida bando Legge Regionale 23 /1999 Politiche Regionali per la famiglia Fondo Sociale Regionale

17 Il Fondo Sociale Regionale 2013 Modalità attuative del Fondo Sociale Regionale 2013 La D.G.R. 326 del 2013 dispone, per l anno 2013, 70 mln di Euro per il Fondo Sociale Regionale. Si tratta di risorse che, sommate alle risorse autonome dei Comuni e ad eventuali altre risorse, concorrono alla realizzazione delle azioni previste dal Piano di Zona Tali risorse andranno a cofinanziare i servizi e gli interventi afferenti alle aree seguenti: Minori: affidi, assistenza domiciliare per minori, servizi residenziali per minori, servizi per la prima infanzia, servizi diurni per minori Disabili: servizio di assistenza domiciliare, centro socio educativo, servizi di formazione all autonomia, comunità alloggio Anziani: assistenza domiciliare, alloggio protetto per anziani Rispetto alle suddette aree, verrà data particolare attenzione alle situazioni caratterizzate da specifiche fragilità socio-economiche 17

18 Criteri di riparto e di utilizzo del FSR 2013 La ripartizione del FSR avviene mediante l assegnazione in forma indistinta delle risorse per ambito territoriale Per il 2013 è stato ritenuto opportuno mantenere come criterio di assegnazione 50% su base storica e 50% su base capitaria Una volta ripartite lerisorse, l Assemblea distrettuale tt dei Sindaci i in raccordo con le ASL definisce i criteri di utilizzo delle stesse. Questi vengono approvati considerando: La coerenza con gli obiettivi e le priorità del Piano di Zona; L osservanza delle seguenti indicazioni regionali: utilizzo del FSR per il sostegno delle Unità d Offerta, Servizi/Interventi già funzionanti sul territorio e per contribuire alla riduzione delle rette degli utenti Gli Ambiti territoriali, con approvazione dell Assemblea dei Sindaci, definiranno i criteri di ripartizione per area di intervento e tipologia di servizio e procederanno, dopo l esame delle richieste di contributo pervenute, ad assegnare ed erogare ai gestori i finanziamenti derivanti dall applicazione dei criteri determinati Alle ASL è assegnato, come già per i Piani di Zona, il ruolo di validazione dei piani di assegnazione dei contributi del FSR e del debito informativo 18

19 Raccordo Enti Locali ASL nella gestione delle risorse ed attuazione degli interventi Tutte le risorse sociosanitarie (fondo ASSI, cui si aggiungono le nuove risorse previste in assestamento per la DGR 116/2013) e sociali (fondo Regionale e Fondo Nazionale Non Autosufficienze) uosu ce e)sonoo destinate e a rispondere e ai bisogni bsog delle e persone, e, valutati au a sulla base di una attenta analisi epidemiologica dei bisogni sul territorio, rispondendo agli orientamenti ed obiettivi declinati nel PRS È fondamentale per la Regione una regia unitaria di tutte le risorse, sociosanitarie e sociali, per soddisfare i bisogni attraverso un forte coordinamento tra tutti gli attori coinvolti La gestione dei diversi fondi in un ottica di confronto costante con i diversi territori e con gli enti di riferimento deve rispondere a criteri di carattere sistemico al fine di garantire la più efficiente ed efficace realizzazione degli interventi A tal fine, la DGR 326 del 2013 prevede che le ASL ed i Comuni per evitare duplicazioni e frammentazione, nell utilizzo delle risorse e nell erogazione degli interventi, e contestualmente garantirne appropriatezza, dovranno costituire una cabina di regia con l obiettivo di: garantire il governo, il monitoraggio e la verifica degli interventi sociali e socio sanitari, erogati da ASL e Comuni, nell ambito delle aree comuni di intervento sviluppare un approccio integrato, già in sede di istruttoria, della migliore presa in carico dei bisogni espressi dalla domanda dei cittadini 19

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