DOSSIER TERRITORIALE: LA PROVINCIA DI FERRARA NELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE

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1 DOSSIER TERRITORIALE: LA PROVINCIA DI FERRARA NELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE

2 Gli autori sono: Ludovica Baraldi, Pierluigi Dolcetti, Sandra Lotti, Marco Mancini, Simonetta Rizzo, Dimitri Tartari (coordinatore del gruppo di lavoro), Roberto Zarro. Si ringraziano per la collaborazione: Cristina Franceschi della Provincia di Ferrara; Giampietro Malucelli e Rosa Fogli del Comune di Ferrara; Pietro Buzzi del Comune di Argenta; Marco Ronconi dell Associazione dei Comuni del Basso Ferrarese; Ennio Barbieri del Comune di Cento; Chiara Sapigni del Comune di Copparo/Associazione dei Comuni del Copparese; Silvia Ringolfi di ERVET Spa; Emiliano Prampolini del CRC Emilia-Romagna. Febbraio 2006 Copia del documento in formato digitale all indirizzo: Quest'opera è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-NonCommerciale-NoOpereDerivate 2.5. Per leggere una copia della licenza visita il sito web o spedisci una lettera a Creative Commons, 559 Nathan Abbott Way, Stanford, California 94305, USA. 2

3 Indice Premessa...5 Guida alla lettura...7 La società dell informazione ferrarese...9 L ambiente favorevole... 9 Programmi e Regole... 9 Infrastruttura a banda larga (dotazione e accesso) Settore ICT, ricerca e formazione Internet nella società e nell economia Cittadini Imprese Pubblica Amministrazione Dotazione del back office I servizi pubblici on line Uso dell e-government Considerazioni d insieme Vetrina dell innovazione...57 La gestione associata del SIT e dei Sistemi Informativi La nuova Intranet e l innovazione dei processi interni nella Provincia di Ferrara La complessità? Semplice se spiegata con le emozioni Alcuni progetti del territorio ferrarese L e-democracy ad Argenta Server Based Computing Le prime Carte d Identità Elettroniche della provincia di Ferrara Musei in rete: un sistema di biglietteria diffusa per l accesso ai musei Quali progetti per il futuro?

4 4 Dossier territoriale:

5 Premessa Il presente Dossier ha lo scopo di fornire una specifica lettura territoriale dei fenomeni di innovazione, frutto dell adozione delle ICT, che interessano gli EELL e più in generale la società e l economia della provincia di Ferrara. Nel tentativo di fornire un informazione esaustiva si farà uso di diverse fonti informative tra cui quelle prodotte da: Progetto europeo UNDERSTAND In questo progetto, 10 regioni da 7 paesi europei hanno condiviso indicatori e metodologia, raccolto dati comparabili, effettuato analisi di benchmarking su infrastruttura a banda larga, e-government, e-business, uso di Internet da parte dei cittadini. Le regioni europee partner del progetto sono: Emilia-Romagna (I), Piemonte (I), Aquitaine (F), Hessen (D), Islas Baleares (E), Comunidad Valenciana (E), Vasterrnorrland (S), Yorkshire & the Humber (UK), Wales (UK), Wielkopolska (POL). L indagine, a cui tutti i dati utilizzati in questo dossier si riferiscono, è stata condotta tra il mese di ottobre e quello di dicembre del Le specifiche sulla metodologia utilizzata per i vari ambiti di indagine è disponibile sul sito Web del progetto e nella pubblicazione Jiuce: sintesi dei dati di benchmark per il 2004 in Emilia-Romagna ; Osservatorio sull e-government e società dell informazione dell Emilia-Romagna - Si tratta di una banca dati che dal 2003 è stata alimentata dal CRC e dai referenti delle 9 Province e dei 10 Comuni capoluogo. Le informazioni raccolte riguardano progetti di e-government ed attività di formazione rivolte ai dipendenti degli EELL su temi legati all ICT. Il data base raccoglie attualmente più di mille schede dettagliate che descrivono le singole iniziative progettuali e formative. Tutte le schede sono accessibili dal sito dell Osservatorio; Progetto SUGGEST - SUpporto alle Gestioni associate per Governare le opportunità offerte dall e-government e la Società dell informazione nel Territorio regionale ha l obiettivo di sostenere le gestioni associate nella fruizione e nella condivisione delle opportunità offerte dall e-government nel territorio regionale (ad esempio con i progetti SIGMA TER, DOCAREA, People). I tre rapporti che il progetto ha prodotto sono disponibili sul sito We; Rapporto sull Innovazione nella regione Emilia-Romagna Il CRC Emilia-Romagna, dal 2003, pubblica annualmente un rapporto sull innovazione. L edizione del 2005, oltre che contenere le consuete informazioni sull evoluzione delle politiche e dei progetti in fase di realizzazione nel territorio regionale, si è caratterizzata per la produzione di 9 sintetici paragrafi che descrivevano i singoli territori provinciali. Copia dei rapporti è disponibile sul sito progettare l e-government OssERvando. Il lavoro di preparazione di questo documento è stato occasione per valorizzare la stretta collaborazione instauratasi da tempo tra CRC Emilia-Romagna, Provincia di Ferrara e Comune di Ferrara. Gli sforzi comuni e la messa a sistema delle differenti competenze e conoscenze hanno permesso di realizzare questo elaborato. NB: Tutte le sezioni che riportano informazioni prettamente riferibili al territorio della provincia di Ferrara sono evidenziate con uno sfondo di colore rosso al fine di facilitarne l individuazione. 5

6 6 Dossier territoriale:

7 Guida alla lettura Il dossier è strutturato in due sezioni principali, l una dedicata alla rappresentazione della società dell informazione ferrarese come risulta dalle fonti informative analizzate, e l altra denominata Vetrina dell innovazione che raccoglie contributi ed interviste di referenti degli Enti locali sui progetti più significativi e maggiormente innovativi in corso. La prima sezione è a sua volta suddivisa in tre parti tese a fotografare la situazione esistente in termini di: contesto (il cosiddetto ambiente favorevole ), che rileva la presenza di regole, programmi e prassi consolidate di collaborazione fra i soggetti istituzionali, la disponibilità di infrastrutture di rete sul territorio e i relativi piani di sviluppo, nonché il grado di disponibilità di risorse (competenze, addetti, opportunità formative) per la crescita del settore; comportamenti di utilizzo delle nuove tecnologie e di fruizione dei servizi da parte dei cittadini e delle imprese, in particolare nei settori meccanico, turistico e ICT; dotazioni presenti nella pubblica amministrazione locale (back office, organizzazione e risorse umane, tecnologie, barriere e risorse finanziarie), grado di sviluppo dei servizi on-line per i cittadini e le imprese, e uso dell e-government. Dall analisi, emerge un territorio caratterizzato da un sistema di Enti locali molto attivo nella sperimentazione e l utilizzo delle nuove tecnologie. Uno sguardo d insieme evidenzia che gli Enti del ferrarese sono ben equipaggiati sia in termini di personale e strutture interne formalmente riconosciute, che per quanto riguarda tecnologie evolute che implicano riorganizzazione interna e revisione dei processi. Proprio per approfondire queste tematiche, la sezione Vetrina dell innovazione propone una carrellata sui principali progetti avviati, che si apre con un focus sulle gestioni associate dei SIT e dei Sistemi Informativi Comunali da parte dei Comuni del Copparese e del Basso Ferrarese, e prosegue con la presentazione di alcuni progetti innovativi della Provincia e dei Comuni di Ferrara, Argenta e Cento. A conclusione del dossier, il paragrafo Quali progetti per il futuro?, presenta le linee strategiche di sviluppo del sistema provinciale degli EELL nel suo insieme, orientate al sostegno dei progetti di reti geografiche territoriali e cittadine (MAN), alla partecipazione ai progetti di e-government su scala regionale, al consolidamento della collaborazione fra la Provincia e i Comuni del territorio nell ambito di un Centro Servizi Territoriale, alla diffusione delle occasioni di scambio e confronto di esperienze, anche attraverso il riuso delle soluzioni sviluppate. L obiettivo di fondo è far sì che i benefici raggiunti non rimangano patrimonio solo di alcuni Comuni di maggiori dimensioni e dell amministrazione provinciale, ma vengano diffusi all intero territorio. 7

8 8 Dossier territoriale:

9 La società dell informazione ferrarese Uno schema logico che può essere d aiuto nel raccontare l innovazione nella provincia di Ferrara è quello classico che rappresenta la società dell informazione come il risultato della compresenza e delle interazioni tra due elementi fondamentali: il così detto ambiente favorevole e le diverse componenti della società. Questo schema, già utilizzato per rappresentare i dati raccolti dal Progetto UNDERSTAND 2004, permette di posizionare i diversi elementi che contribuiscono alla trasformazione ed evoluzione del territorio valorizzandone l interdipendenza. Si inizia quindi descrivendo l ambiente favorevole, inteso come l insieme delle risorse strutturali del sistema, per poi passare ad informarsi sulle caratteristiche dei diversi componenti della società, promotori e fruitori di processi di innovazione, che interagiscono in tale ambiente. Ci si soffermerà sulla dimensione più prettamente legata alla Pubblica Amministrazione. Le considerazioni e le informazioni che seguono tengono conto, inoltre, del contesto regionale all interno del quale la provincia si trova come elemento di un sistema complesso. L ambiente favorevole Condizioni necessarie allo sviluppo di azioni di innovazione sono: l esistenza di politiche pubbliche di regolamentazione e programmi di indirizzo e sviluppo (le regole), la presenza di un adeguata dotazione infrastrutturale (la rete) e la diffusa disponibilità di un competente capitale umano (le competenze). Questi tre requisiti, se contemporanei, influenzano positivamente l ambiente rendendolo favorevole. Procediamo analizzando come il territorio regionale e più in specifico quello provinciale risponde a queste esigenze. Programmi e Regole L Emilia-Romagna spicca nel contesto nazionale ed internazionale per essere stata una delle prime regioni ad avere una strategia regionale per la società dell informazione, dal , ed una delle poche ad avere oggi una legge regionale per lo sviluppo della società dell informazione 2 (L.R. 11/2004). I principali elementi della legge si sintetizzano nella: istituzione del Sistema Informativo Regionale (S.I.R.); disciplina per le infrastrutture di rete regionali (Lepida e R3); regolazione del sistema regionale di e-procurement; definizione delle regole, procedure e strutture di governance delle politiche sulla società dell informazione. I vantaggi di questi sforzi si traducono in una programmazione regionale in materia di società dell informazione che diventa stabile e chiara, riducendo al minimo i rischi legati all incertezza degli obiettivi da perseguire e delle azioni da intraprendere. Questo risultato è stato realizzato anche grazie alla naturale propensione del territorio alla concertazione territoriale che ha trovato espressione nell elevata adesione ai 1 Per una trattazione più estesa degli sviluppi delle politiche per l e-government e la società dell informazione in Emilia-Romagna si veda il primo capitolo del terzo Rapporto sull Innovazione in regione Emilia-Romagna disponibile all indirizzo:

10 progetti di e-government finanziati dal piano telematico regionale (PTR) e co-finanziati dal 1 Avviso del Piano nazionale di e-government. Nello specifico il piano telematico regionale, concertato con gli Enti Locali, tra 2002 e 2005 ha investito quasi 120 milioni di euro. Il sistema regionale si è dotato sin dal 2001 del Tavolo Tecnico regionale sull e-government e sullo sviluppo della società dell informazione, organo che ha lo scopo specifico di permettere la più elevata condivisione delle strategie tra Regione ed EELL. Nel territorio ferrarese, già a partire dal 2000, era stata sottoscritta da parte della Provincia e di tutti i Comuni la convenzione per lo sviluppo e la gestione della rete Pro.Fe.T.A. L iniziativa ha garantito il collegamento di tutti gli Enti alla rete, assicurando la connessione al nodo regionale e l accesso a servizi applicativi di connettività Internet, spazio Web, posta elettronica, Sportello Unico per le Attività Produttive, biblioteche, polizia municipale, ecc. Per le attività oggetto della convenzione, nonché per la successiva partecipazione al piano telematico regionale ed ai progetti di e-government, è stato informalmente costituito un tavolo tecnico di coordinamento provinciale aperto ai referenti di tutti gli Enti aderenti. Nel corso del 2005, in occasione dell avviso per la selezione dei soggetti ammessi a presentare progetti finalizzati all erogazione di servizi in forma associata per i Piccoli Comuni, si è concordato di avviare il processo di costituzione di un Centro Servizi Territoriale (CST) per l e-government e la società dell informazione, nell ambito dell esperienza di Pro.Fe.T.A., con l obiettivo di portare a fattor comune anche altre proficue esperienze di gestione associata di servizi intraprese dagli Enti del territorio, e di garantire un supporto allo sviluppo dei sistemi informativi dei Comuni minori. Si è scelto pertanto di procedere con un percorso di impegno graduale, basato sullo strumento della convenzione fra Enti e sull utilizzo di risorse in parte già disponibili grazie ai sistemi informativi e ai servizi della Provincia, alle nuove infrastrutture di rete (Lepida) che saranno messe a disposizione dalla Regione, e ai saperi diffusi nelle amministrazioni sul territorio, che costituiranno poli decentrati e/o di eccellenza per l erogazione di servizi. Da un punto di vista organizzativo, il CST di Ferrara - ferma restando l attività di supervisione e coordinamento del processo di erogazione dei servizi a livello provinciale sarà articolato in poli di dominio delle tematiche e dei servizi (centri di competenza presso i Comuni, le Associazioni o la Provincia), e nodi decentrati di presidio territoriale finalizzati alla gestione associata dei servizi tra i Comuni aderenti (le Associazioni intercomunali o altre tipologie di accordi fra i Comuni). In tal modo, nell ambito dell aggregazione, ciascun ente sulla base delle proprie competenze, delle proprie disponibilità e delle proprie caratteristiche istituzionali e territoriali, può svolgere il ruolo di fruitore e/o quello di fornitore di servizi. Gli intenti sono quelli di valorizzare gli ambiti di maggiore specializzazione e le possibili sinergie fra i contributi, le soluzioni e le competenze offerte dai vari attori, estendere le best practices maturate e favorire il riuso delle componenti. Infrastruttura a banda larga (dotazione e accesso) La connettività a banda larga è uno dei fattori strategici di sviluppo della società dell informazione. L esistenza di un infrastruttura di base sulla quale da un lato sviluppare ed offrire e dall altro fruire di servizi è condizione necessaria affinché si possa garantire la diffusione dell innovazione sull intero territorio. Nelle famiglie (Figura 1) questo tipo di tecnologia non è ancora diffuso tanto quanto nelle organizzazioni economiche e nelle istituzioni (Comuni e scuole) che presentano valori superiori al 50%. I dati si riferiscono alla media regionale. 10

11 Figura 1 - Diffusione della banda larga nella società - dato regionale Fonte: UNDERSTAND 2004 Figura 2 - Disponibilità di connessione a banda larga nei comuni della regione Fonte: UNDERSTAND 2004 Attualmente il territorio emiliano-romagnolo è, in gran parte, raggiunto da DSL 3 (la tecnologia principale per l accesso a banda larga). La popolazione residente in comuni in cui è attiva almeno una centralina rappresenta il 92% del totale regionale. Tale dato però non garantisce una reale ed effettiva offerta per tutti i residenti in tali comuni. È plausibile ritenere che la percentuale della popolazione a cui manca la disponibilità di una connessione veloce vari dal minimo dell 8% (percentuale di coloro che risiedono nei comuni non raggiunti da DSL) ad un massimo del 20% circa. Questa rilettura del dato pone in primo piano il problema del divario nell accesso alle tecnologie di comunicazione/connessione. Le zone che più delle altre restano isolate sono quelle a più bassa densità di popolazione, quelle montane e quelle che presentano problemi di declino del tessuto imprenditoriale (spesso tutte queste caratteristiche identificano un singolo 3 DSL è l acronimo di Digital Subscriber Line che è una famiglia di tecnologie che permettono la comunicazione digitale attraverso i cavi di rame della rete telefonica locale. Ulteriori informazioni su: 11

12 territorio). Alle difficili condizioni di partenza si somma il nuovo fattore di isolamento rappresentato dalla non disponibilità di connettività a banda larga. La cartina di Figura 2 evidenzia in rosso queste aree. Si può notare come, per la provincia di Ferrara, tale problematica sia più accentuata per le zone del basso ferrarese e per quelle centrali. Come si dirà nel successivo paragrafo, che tratterà di Lepida, uno degli effetti indiretti della rete regionale a banda larga è appunto quello del traino dell offerta di connettività anche laddove il mercato da solo non arriverebbe. Altro elemento da non trascurare, che caratterizza il territorio italiano differenziandolo dagli altri stati europei, è la mancanza di un elevata varietà di tecnologie di connessione. In Italia come in Emilia-Romagna mancano totalmente alternative (come ad esempio la TV via cavo o il wirelesss LMDS 4 ) che allargherebbero il ventaglio delle offerte all utenza. La banda larga nella PA: Lepida Sul fronte banda larga nella e per la Pubblica Amministrazione la regione Emilia-Romagna è oramai al termine di un importante percorso che ha visto, con l investimento nella rete Lepida, porre l infrastruttura digitale al centro dell azione politica in materia di società dell informazione. Nel 2006, infatti terminerà la fase di creazione della dorsale (backbone), ma già da ora si sta lavorando per l implementazione di Metropolitan Area Network (MAN) presso le aree urbane. Attraverso tale rete sarà possibile collegare tutte le sedi principali dei Comuni della regione con tecnologie a banda larga (fibra, HDSL o satellite). Lepida costituisce, inoltre, un punto di riferimento infrastrutturale in grado di facilitare la copertura a banda larga di tutto il territorio regionale anche a favore di cittadini ed imprese 5. Lepida in provincia di Ferrara (come si vede in Figura 3), raggiungerà la maggior parte dei Comuni attraverso fibra ottica e HDSL tranne quelli del basso ferrarese che utilizzeranno il satellite. Le prime consegne saranno realizzate entro il 2005 e l intero progetto avrà conclusione entro il La disponibilità di una rete di proprietà degli EELL azzererà i costi di connessione tramite privati e garantirà elevate performance ai servizi che su essa transiteranno. 4 LMDS è l acronimo di Local Multipoint Distribution Service che è una tecnologia che consente la comunicazione digitale a banda larga utilizzando onde radio comprese nello spettro tra 26GHz e 29GHz. Maggiori dettagli possono essere reperiti alla pagina web: 5 Un effetto già percepibile è che tra fine 2003 e fine 2004 la densità di fibra ottica per le infrastrutture di backbone, già più alta di quella italiana, è ulteriormente aumentata (+25% contro il +5% italiano) per non parlare dell elevato livello di competizione fra operatorio di telecomunicazioni presente in regione. 12

13 Figura 3 - La copertura di Lepida a regime in provincia di Ferrara Fonte: Regione Emilia-Romagna Il progetto di cablaggio del territorio ferrarese prevede due attività differenti ma fra di loro fortemente connesse: (1) Rete geografica regionale Lepida; (2) Reti cittadine o Man. Il ruolo della Provincia è stato di regia e coordinamento delle opportunità finanziarie e dei soggetti coinvolti nel processo di infrastrutturazione del territorio. La prima attività svolta è stata quella di raccogliere, come sistema ferrarese, l' occasione di utilizzare le risorse disponibili sul Patto Territoriale per il cablaggio di parte del territorio. Successivamente, il progetto realizzato per sfruttare questa opportunità finanziaria, è stato reso coerente con le strategie contenute nel piano telematico regionale. Questo percorso si è concluso nel febbraio 2004 con l'approvazione dell'accordo di programma quadro (APQ) 6 per la realizzazione della rete privata Lepida delle pubbliche amministrazioni della Regione Emilia Romagna IV stralcio. L'accordo è stato sottoscritto da Regione, Provincia e tutti i 26 Comuni con l'obiettivo di creare una infrastruttura che sia di proprietà della Regione e degli Enti locali, articolata in: - dorsale, l infrastruttura di base che serve a veicolare il trasporto delle informazioni; - rilegamenti, i collegamenti tra la dorsale e un punto del territorio di ogni comune; - Metropolitan Area Network (MAN o rete cittadina), i collegamenti, all'interno di un comune, di tutti gli enti interessati alla iniziativa (ciascuno dei quali ha la sua LAN o rete interna). A questo accordo è seguita la Convenzione tra la Regione e il soggetto attuatore (Deltaweb S.p.a.) per la realizzazione della rete. Definita questa prima parte di attività, è stata avviata la seconda fase relativa alle reti cittadine. La Provincia ha candidato un progetto per la realizzazione delle MAN nei comuni Obiettivo 2 di 6 31 Marzo APQ in materia di Società dell informazione tra Regione Emilia-Romagna, Ministero dell Economia e delle Finanze, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per l Innovazione e le Tecnologie e Centro nazionale per l informatica nella Pubblica Amministrazione, finalizzato alla realizzazione di una rete di telecomunicazioni a banda larga e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali per la pubblica amministrazione nella Provincia di Ferrara, con particolare riguardo ai territori ricadenti nell Obiettivo 2. 13

14 importo complessivo di! ,00 (Comuni di Lagosanto, Codigoro, Copparo, Massafiscaglia, Migliaro, Migliarino, Tresigallo, Formignana, Ostellato, Voghiera, Comacchio, Portomaggiore). La procedura negoziale prevista dal DocUp ha visto tra altri, l'approvazione del progetto provinciale con un finanziamento del 47% con fondi DocUp Emilia Romagna Asse 2 e 53% fondi locali. Il prossimo passo sarà lavorare con la Regione e gli altri Comuni del territorio per la realizzazione del progetto delle reti cittadine nei rimanenti comuni del territorio provinciale. Si riportano alcuni dati di sintesi del progetto Lepida e di altri progetti di natura infrastrutturale realizzati ed in corso di implementazione nel territorio della provincia: COOR. NOME DESCRIZIONE PROGETTO BUDGET Regione Emilia- Romagna LEPIDA - Rete Privata a Banda Larga delle Pubbliche Amministrazioni Nell'ambito del proprio Piano Telematico regionale, la Regione Emilia- Romagna ha avviato un progetto di ammodernamento tecnologico della rete telematica delle Pubbliche Amministrazioni del territorio. Nel 2006, Comuni, Province, Comunità montane, Regione e Università saranno collegati tra loro con tecnologie a larga banda. Nelle aree di pianura e prima collina saranno utilizzate tecnologie a fibra ottica, nelle aree montane la connettività sarà garantita da link satellitari o collegamenti ad alta velocità xdsl. Il primo stralcio del progetto interessa i territori delle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini Provincia di Ferrara Man nei territori Obiettivo 2 Nell ambito delle iniziative volte a completare ed integrare l infrastruttura di rete del territorio provinciale, è stato avviato il progetto di realizzazione di MAN (Metropolitan Area Network) nei territori Obiettivo 2. Il progetto prevede la realizzazione di reti cittadine in grado di collegare tutti gli enti interessati (ciascuno dei quali dotato di propria LAN o rete interna), nei 12 Comuni Obiettivo 2 di Lagosanto, Codigoro, Copparo, Massafiscaglia, Migliaro, Migliarino, Tresigallo, Formignana, Ostellato, Voghiera, Comacchio e Portomaggiore. Il progetto è cofinanziato nell ambito dell APQ in materia di Società dell informazione tra Regione Emilia-Romagna, Ministero dell Economia e delle Finanze, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per l Innovazione e le Tecnologie e Centro nazionale per l informatica nella Pubblica Amministrazione del 31 Marzo 2004, con il 47% di fondi DocUp Emilia-Romagna Asse 2 e il 53% di fondi locali messi a disposizione dal soggetto attuatore. Attualmente è terminata la fase di affidamento lavori e approvazione del progetto preliminare Comune di Argenta Estensione della rete telematica provinciale PRO.FE.TA a tutti gli enti pubblici coinvolti nelle procedure di Sportello Unico per le Attività Produttive Il progetto del Comune di Argenta consentirà di estendere la rete telematica provinciale Pro.Fe.T.A a tutte le diverse amministrazioni pubbliche coinvolte, a vario titolo, nell attività dello Sportello Unico per le Attività produttive. L intervento sarà effettuato anche nella prospettiva di estendere, in futuro, i servizi dello Sportello anche ai privati cittadini del basso ferrarese

15 Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Comune di Ferrara Ammodernamento delle interconnessioni tra le sedi dell'ente CONCLUSO Adeguamento della LAN dell Ente - passaggio da token-ring a ethernet CONCLUSO Realizzazione di una piattaforma informatica sul territorio per la città CONCLUSO Fonte: Osservatorio sull e-government e società dell informazione Il progetto prevede la posa in opera, su rete propria, di fibre ottiche per collegare diverse sedi della Provincia (CED, Castello Estense, via Cairoli). L obiettivo è passare da un sistema di trasmissione a 64 Kbit/sec ad uno a banda larga, eliminando oltre tutto il costo attualmente sostenuto per l affitto delle linee Telecom per dati e fonia. Il progetto di passaggio da token-ring ad ethernet persegue diversi obiettivi, dalla razionalizzazione del disegno della rete, alla predisposizione di una infrastruttura costruita pensando alla centralizzazione dei servizi. Ciò consente quindi di realizzare le specifiche che sono alla base e guidano anche altri progetti, in particolare quelli dedicati all'open source. L intervento migliora la capacità di connessione tra le reti locali, da 16Mb a 1Gb, e la capacità di distribuire il segnale di rete all'interno degli edifici con infrastrutture interamente in fibra ottica. Aumenta inoltre la possibilità di segmentare le reti, garantendo capacità trasmissive adeguate alle richieste delle stazioni di lavoro collegate, unitamente alla possibilità di fornire capacità trasmissive maggiori a fronte di richieste di servizio particolari. Viene inoltre ampliata la capacità della rete di permettere agli apparati server di rispondere con migliore efficienza ad un numero maggiore di client. Dotarsi di una infrastruttura a supporto dei servizi informatici unitamente ad una efficiente gestione del sistema di calcolo centrale (e dei relativi servizi) è un prerequisito essenziale per introdurre nuove modalità di gestione dei rapporti con i cittadini e gli operatori economici; è necessario pertanto collegare gli uffici comunali, mediante una infrastruttura di rete locale e geografica, allo scopo di migliorare la distribuzione dei servizi telematici utili al lavoro ed alla programmazione degli uffici interni. Inoltre la realizzazione di un cablaggio cittadino che utilizzi mezzi trasmissivi a larga banda proprietari e tecnologicamente avanzati consentirà di raggiungere diversi obiettivi particolarmente interessanti sia sotto il profilo economico che sociale. Contestualmente a questa fase di ammodernamento dei cablaggi interni e di rafforzamento delle dotazioni informatiche, sarà necessario provvedere alla realizzazione dei collegamenti urbani degli edifici dell'amministrazione attraverso una rete di trasmissione a larga banda Settore ICT, ricerca e formazione Elementi determinanti allo sviluppo della società dell informazione sono: la dimensione del settore ICT e quindi la disponibilità di addetti, l attività di ricerca e formazione universitaria e la formazione dei dipendenti delle organizzazioni che attuano processi innovativi al proprio interno. Settore ICT L efficienza nel funzionamento, e conseguentemente la competitività, delle imprese come delle organizzazioni pubbliche è sempre più direttamente connessa all utilizzo delle ICT. Le dimensioni e la rilevanza del settore ICT 7 regionale determinano la portata della crescita e dello sviluppo supportandolo tramite l adozione di 7 In questo caso per settore ICT si intende l aggregazione di delle categorie ATECO91: Hardware e Assistenza Tecnica (300,725), Canale indiretto (51641, 51642, 52481), Servizi e Apparati di TLC (642, 32202), Software e Servizi (721, 722, 723, 724, 726). 15

16 nuove tecnologie. Facendo riferimento all indice di dotazione ICT (addetti ICT 8 ogni 100 abitanti) ed a quello di specializzazione ICT (addetti ICT ogni 100 addetti dei settori industria e servizi) è possibile valutare l estensione del settore ICT regionale e provinciale. La compresenza di valori alti per entrambi gli indici descrive un area in cui le competenze ICT (e quindi gli addetti) abbondano. L Emilia-Romagna presenta valori alti di dotazione ma non altrettanto di specializzazione, ciò significa che nell economia emilianoromagnola è particolarmente rilevante in termini di addetti il peso degli altri settori produttivi ed è proprio in questi che la maggior parte degli addetti ICT sono impiegati. Tabella 1 - Vocazione ICT, per provincia, Italia, 2001 provincia Dotazione (Rank) Rank addetti ICT 2001 Addetti ICT 2001 Specializzazione (Rank) Valore assoluto (Rank) Indice di dotazione Indice di specializzazione Milano ,27% 8,15% Roma ,61% 10,34% Torino ,03% 6,23% Bologna ,75% 4,50% L'Aquila ,63% 8,07% Parma ,30% 3,62% Modena ,93% 2,30% Ravenna ,81% 2,64% Piacenza ,78% 2,61% Reggio nell'emilia ,77% 2,04% Rimini ,75% 2,32% Forli'-Cesena ,68% 2,01% Ferrara ,55% 2,05% Italia (media) 1,03% 4,00% Fonte: Istat: Censimento dell industria e dei servizi 1991, 2001;Censimento della popolazione Elaborazioni: Assinform / Statistica-Unimib. Industria e servizi: Sezioni C-K. ICT: Categorie Limitando l analisi all Emilia-Romagna le province che si possono considerare a vocazione ICT sono quelle di Bologna e di Parma che presentano congiuntamente indici di dotazione e di specializzazione superiori o in linea alla media nazionale (si veda Tabella 1). La provincia di Ferrara, invece, chiude la classifica delle province emiliano-romagnole posizionandosi al cinquantanovesimo posto per dotazione di addetti ICT e al cinquantaseiesimo per specializzazione ICT. Nemmeno approfondendo l analisi e scendendo a livello comunale (Figura 4), sempre limitatamente al territorio ferrarese, risultano comuni dotati in misura superiore alla media regionale. È evidente quindi che la provincia di Ferrara, se confrontata con i restanti territori regionali, non ha consistenti risorse per supportare lo sviluppo e l adozione di azioni e politiche di innovazione. 8 Col termine addetti ICT si intendono tutti coloro che operano in una unità locale provinciale classificata nel settore ICT. 16

17 Figura 4 - Dotazione ICT, per territorio comunale, Emilia-Romagna, 2001 Fonte: Istat: Censimento dell industria e dei servizi 2001; Censimento della popolazione Elaborazioni: Assinform / Statistica-Unimib. ICT: Gruppi. L elevato livello di concentrazione del settore ICT nelle zone metropolitane può essere ben apprezzato se si pensa che ben il 40% di tutti gli addetti ICT della regione si concentrano nei comuni di Bologna, Modena e Parma. Ricerca La ricerca e sviluppo nel campo tecnologico ricoprono un ruolo fondamentale per il miglioramento socioeconomico della regione. L Emilia-Romagna è però ben lontana dalle performance delle regioni più competitive d Europa per brevetti high-tech depositati e per quantità di spesa e numerosità del personale impegnato in attività di ricerca e sviluppo. I valori regionali, nonostante tutto, si assestano su quelli medi europei restando però lontani da quelli delle aree più avanzate localizzate nei paesi scandinavi ma anche in Francia e Germania. L esistenza di competenze specialistiche in materia ICT, come si è detto, è un requisito fondamentale affinché sia possibile fruire pienamente dei benefici della società dell informazione, sia per supportare l utilizzo delle ICT in imprese e istituzioni, sia per sviluppare nuovi prodotti e servizi. Per questa ragione risulta di fondamentale importanza un sistema di preparazione universitaria che possa sostenere la domanda di specialisti. La regione ha una buona disponibilità di laureati in materie ICT. Nello specifico il 11,12% dei laureati ICT italiani sono laureati delle Università emiliano-romagnole. L Università di Ferrara contribuisce in misura ridotta (un dodicesimo) al totale dei laureati ICT della regione. La formazione in materia ICT Un settore ICT che offre prodotti e servizi di qualità e potenziali nuovi assunti debitamente formati non sono elementi sufficienti a supportare pienamente la piena adozione di soluzioni tecnologiche all interno delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni. Per fare ciò è indispensabile il coinvolgimento del personale che già è parte delle organizzazioni. La formazione ICT è quindi essenziale. I dati a disposizione indicano che tale pratica non è diffusa rappresentando un fattore di debolezza per la regione su tutti gli ambiti indagati (Tabella 2). Tale scarsa attitudine è però condivisa anche dalle altre regioni europee oggetto dell indagine UNDERSTAND 2004 conferma, questa, che si tratta di un fattore di difficile implementazione. 17

18 Tabella 2 - Formazione in materia ICT (dati regionali) Formazione in materia ICT Cittadini che hanno partecipato a corsi riconosciuti di formazione ICT 11% Imprese che hanno organizzato corsi di formazione ICT per i propri dipendenti Settore meccanica 43% Settore ICT 77% Settore turismo 30% Dipendenti comunali che hanno ricevuto formazione ICT in corsi organizzati dal Comune nel corso del 2003 (dato provincia di Ferrara) Fonte: UNDERSTAND % (31%) Nella sezione Organizzazione e risorse umane a pagina 33 verrà più approfonditamente trattato il tema della formazione per il personale dei Comuni che nella provincia di Ferrara risulta particolarmente elevato. 18

19 Internet nella società e nell economia I soggetti che vengono investiti dall innovazione e che sono protagonisti del cambiamento conseguente all adozione delle ICT sono i cittadini, fruitori dei servizi pubblici ed acquirenti di beni e servizi privati, le imprese, le quali integrano le tecnologie nei processi produttivi ricercando competitività ed efficienza e non ultime le pubbliche amministrazioni, le quali hanno accettato la sfida della modernità e da tempo sono alle prese col cambiamento. Il comportamento e la propensione all uso delle ICT da parte di ognuno di questi soggetti influenza direttamente ed indirettamente gli altri. Così l offerta di servizi on line trova un senso laddove vi è un uso di tali servizi e proprio il numero di utenti Internet è, verosimilmente, connesso alla quantità e qualità di servizi fruibili. Ancora l utilizzo di strumenti informatici per l approvvigionamento delle risorse produttive risponde alla disponibilità dei fornitori a rendere ciò possibile ma anche alle dotazioni tecnologiche e alle capacità tecniche dell acquirente. Tale interdipendenza è evidente ed è quindi ovvia la necessità di favorire lo sviluppo contemporaneo di tutti gli ambiti su cui impattano le ICT. Il compito di supportare e favorire queste evoluzioni è senza dubbio anche degli EELL che governano gli specifici territori. Nei successivi paragrafi si forniscono brevi descrizioni di quelle che sono le caratteristiche principali, ovviamente dal punto di vista dell uso e della diffusione delle ICT, di cittadini ed imprese, della nostra regione. A seguire ci si sofferma sui risultati raccolti sulla Pubblica Amministrazione locale con particolare attenzione ai Comuni del territorio della provincia di Ferrara. Cittadini L utilizzo delle ICT da parte dei cittadini, oltre a generare il necessario bacino di utenti dei servizi on line della PA, produce evidenti vantaggi anche per i singoli soggetti. L utilità nell uso delle tecnologie si concreta nell estensione della capacità di reperire informazioni e nella possibilità di moltiplicare i canali e le modalità di comunicazione nonché nell accrescimento della gamma di prodotti e servizi reperibili e quindi in un conseguente incremento della concorrenza (e della qualità). Sembra logico credere, quindi, che più tecnologia corrisponda a più alti standard di vita. Per tale ragione, e per le implicazioni di interdipendenza introdotte a inizio capitolo, è importante favorire l utilizzo dell ICT da parte dei cittadini informando nel contempo sulle opportunità già fruibili. I dati raccolti indicano che poco meno della metà delle case emiliano-romagnole ha un accesso ad Internet e di queste un numero considerevole accede con tecnologie a banda larga (Figura 5), tale dato, se messo a confronto con i valori delle altre regioni europee misurate in UNDERSTAND 2004, è nella media e se paragonato con il dato nazionale risulta di molto superiore 9. Questa buona performance non lascia però spazio ad elevati margini di crescita futura dato che solo un 3% di coloro che oggi non sono connessi programmano di mutare il proprio stato nell arco di un anno. Questi due dati evidenziano quindi uno stallo che potrebbe rappresentare o una soglia oltre la quale la penetrazione di Internet via PC non può andare (in questo caso andrebbero valutate canali alternativi) o un gradino sul quale languono un numero considerevole di potenziali utenti i quali però ignorano le opportunità già disponibili (in questo caso la soluzione è la promozione e l informazione). E molto probabile che entrambe le interpretazioni siano esatte e simultanee. 9 La media nazionale di famiglie che hanno accesso ad Internet è per il 2005 del 42% - Fonte: Assinforrm/NetConsulting, articolo del Sole 24 Ore Alfa del 29 settembre

20 Figura 5 - Case con accesso ad Internet e banda larga Fonte: UNDERSTAND 2004 Elaborazione: CRC Emilia-Romagna Se ci si sofferma su coloro che si dichiarano utenti Internet si rileva che essi rappresentano il 40% della popolazione della nostra regione. Questo valore è più basso della media delle altre regioni europee considerate e rispecchia la penetrazione nelle abitazioni delle connessioni (come evidente in Figura 5). Mantenendo come elemento di confronto il dato sull intera popolazione (40%) possiamo valutare come le diverse caratteristiche socio-demografico-economiche influiscano sulla scelta e sulle occasioni d essere utente Internet. La Tabella 3 mostra come la penetrazione tra i maschi, i giovani e giovanissimi, i livelli di istruzione più alti e le fasce di reddito medio-alte sia superiore della media. Valori invece drammaticamente bassi caratterizzano il gruppo degli anziani e dei soggetti con livelli di formazione elementare. Tabella 3 - Digital divide Gruppo Percentuale utenti Internet: valore medio 40% Digital divide di genere Uomini 49% Donne 32% Digital divide di età Tra i 16 e i 24 anni 84% Tra i 25 e i 44 anni 59% Tra i 45 e i 64 anni 37% Oltre i 65 anni 4% Digital divide di istruzione Licenza elementare 2% Licenza media 26% Diploma 59% Laurea 69% Digital divide di reddito Meno di 800 euro mensili 21% Fonte: UNDERSTAND 2004 Tra 800 e 1300 euro mensili 48% Più di 1300 euro mensili 63% 20

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