EMOZIONI E COMPORTAMENTO DEGLI INVESTITORI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "EMOZIONI E COMPORTAMENTO DEGLI INVESTITORI"

Transcript

1 ENRICO RUBALTELLI EMOZIONI E COMPORTAMENTO DEGLI INVESTITORI 1. EMOZIONI, DECISIONI E INVESTIMENTI Uno degli ambiti dell economia in cui è più utile l integrazione dell analisi psicologica con i comportamenti degli agenti economici è certamente quello dei mercati finanziari. Il primo contributo di uno psicologo allo specifico studio dei mercati finanziari è stato quello di Slovic (1972) che pubblicò sul prestigioso «Journal of Finance» un articolo in cui descriveva i concetti di psicologia che avrebbero potuto essere utili all analisi dei comportamenti degli investitori. Non deve quindi sorprendere se l applicazione della psicologia all analisi dei mercati finanziari ha dato vita ad una vera e propria disciplina definita «finanza comportamentale» (Thaler 1993; Shefrin 2002; Shiller 2005; Rubaltelli 2006; Ferretti, Rubaltelli e Rumiati 2011). All interno del campo di indagine della finanza comportamentale si possono individuare diversi filoni di ricerca. In questo contributo mi concentrerò sui comportamenti individuali degli investitori ed in particolare sul modo in cui le emozioni influenzano le loro scelte. Recenti studi in psicologia cognitiva e sociale hanno dimostrato quanto le emozioni ed i comportamenti guidati dall intuito possano influenzare le scelte delle persone in diversi campi, finanza inclusa (Zweig 2007). Le persone sono solite pensare che i propri comportamenti dipendano da un attenta analisi delle informazioni a disposizione, tuttavia è stato dimostrato che in molti casi i ragionamenti consapevoli servono come giustificazioni di azioni messe in atto in modo intuitivo e guidate da reazioni di tipo emotivo (Tversky e Kahneman 1974; Loewenstein, Weber, Hsee e Welch 2001; Slovic, Finucane, Peters e MacGregor 2002). Le ricerche psicologiche hanno portato alla formulazione dei cosiddetti modelli del doppio processo nei quali viene ipotizzata l esistenza di processi di pensiero automatici e consapevoli che si integrano durante la presa di decisione (Epstein 1994; Chaiken e Trope 1999; Loewenstein et al. 2001; Slovic et al. 2002; Kahneman 2003; 2012; Evans 2009; Evans e Stanovich 2013). I processi automatici sono più veloci, richiedono meno risorse cognitive (essendo processi inconsapevoli non richiedono attenzione), e si basano SISTEMI INTELLIGENTI / a. XXVI, n. 2, agosto

2 su associazioni e reazioni emotive; al contrario, i processi consapevoli sono dispendiosi dal punto di vista cognitivo (richiedono molto sforzo in termini di attenzione e memoria), sono lenti e si basano sulla corretta applicazione di regole o procedure precise (Kahneman 2012). Il ragionamento di tipo consapevole dovrebbe monitorare e controllare le conclusioni raggiunte dai processi automatici e correggere le decisioni quando queste conclusioni si rivelano errate (Kahneman 2003). Tuttavia, questa attività di controllo, che richiede appunto sforzo cognitivo, avviene in modo piuttosto approssimativo. Il cervello fa costantemente un compromesso tra qualità (o precisione) della decisione e sforzo cognitivo con l intento di evitare di sprecare troppe energie in decisioni ritenute poco importanti. Di conseguenza, capita che delle conclusioni raggiunte dai processi automatici sfuggano al controllo dei processi consapevoli e arrivino ad influenzare i comportamenti delle persone. A causa della complessità dei mercati finanziari è molto facile che le conclusioni intuitive influenzino il comportamento degli investitori vista l incertezza e la quantità di informazioni che contraddistinguono questo tipo di decisioni. Quando una situazione è incerta le emozioni diventano un àncora da usare per dar senso a ciò che accade, inoltre l alto numero di informazioni crea un carico cognitivo che rende particolarmente difficile l elaborazione di ogni dato necessario a mettere in atto delle decisioni pienamente consapevoli (Simon 1978; Slovic et al. 2002). Ovviamente, i due processi di ragionamento interagiscono tra loro e difficilmente si riscontrano decisioni completamente guidate dall intuito, così come non si verificano quasi mai decisioni completamente guidate da un analisi «razionale» della situazione (cosa possibile solo se la situazione decisionale è estremamente semplice; Kahneman 2012). Ciò dipende soprattutto dal fatto che le emozioni e le conclusioni che emergono dalle valutazioni immediate influenzano il ragionamento consapevole, guidano l attenzione e, in definitiva, influenzano la selezione delle informazioni utilizzate per decidere. Partendo da questa introduzione ai modelli del doppio processo, i prossimi paragrafi descriveranno l impatto che l interazione tra i processi automatici e la complessità dei mercati finanziari ha sulle scelte di investimento. 2. EMOZIONI E PERCEZIONE DELLA RELAZIONE TRA RISCHIO E RENDIMENTO Una delle nozioni fondamentali quando si investe in borsa è quella della correlazione positiva tra rischio e rendimento, ovverosia il fatto che all aumentare del rischio di un investimento dovrebbe corrispondere un maggior rendimento (per lo meno su orizzonti temporali lunghi; Dimson, Marsh e Staunton 2002; Siegel 2002; Damodaran 2004; Shen 2005). In altre parole, il mercato dovrebbe ricompensare la decisione dell investitore di accettare un rischio offrendo un rendimento potenziale più elevato. 346

3 Tuttavia, le reazioni emotive delle persone rendono molto difficile per gli investitori riconoscere questa relazione. Infatti, la stragrande maggioranza degli investitori, inclusi quelli più esperti, ritiene che il rendimento sia correlato in modo negativo con il tasso di rischio di un investimento (Ganzach 2000; Shefrin e Statman 2001; Statman, Fisher e Anginer 2008). In altre parole, gli investitori si aspettano di ottenere un rendimento maggiore da titoli meno rischiosi, quando storicamente avviene il contrario. Ganzach (2000) è stato il primo a studiare in modo sperimentale questa percezione errata della relazione tra rischio e rendimento. A due gruppi di studenti di business school è stato chiesto di valutare trenta mercati finanziari mondiali. Il primo gruppo ha giudicato il rischio associato ad un investimento in ciascuno dei trenta mercati usando una scala da 1 (molto basso) a 9 (molto alto), mentre il secondo gruppo ha giudicato, sulla stessa scala, il rendimento atteso per ciascuno dei trenta mercati. I risultati hanno mostrato una correlazione negativa (r = 0,55) tra i giudizi forniti da coloro che facevano parte del primo gruppo (valutazione del rischio) e coloro che facevano parte del secondo gruppo (valutazione del rendimento atteso). Anche con un disegno sperimentale entro i soggetti in cui le stesse persone valutavano sia il rischio che il rendimento atteso, Ganzach ha replicato i risultati iniziali. Indipendentemente da quale domanda veniva chiesta per prima, la correlazione tra rischio e rendimento atteso era sempre negativa (r = 0,71 se veniva chiesto per prima cosa di valutare il rischio; r = 0,66 se veniva chiesto per prima cosa di valutare il rendimento atteso). In uno studio simile, Shefrin (2001) ha intervistato una serie di portfolio manager e analisti finanziari nel periodo Agli investitori è stata presentata una lista di otto diversi titoli azionari del settore tecnologico (es. Microsoft) e dovevano indicare, per ciascun titolo, il rendimento atteso (in percentuale) per l anno successivo e il rischio (su una scala da 0 a 10). Anche in questo caso, la correlazione tra le due misure è risultata negativa. È interessante constatare come la valutazione del rischio fosse piuttosto corretta, mentre era il rendimento atteso ad essere valutato in modo inesatto. Infatti, sostituendo il di ogni titolo alla valutazione del rischio fornita dai partecipanti la correlazione restava negativa. Shefrin ha spiegato questi risultati sulla base dell euristica della rappresentatività, un processo cognitivo attraverso il quale le persone si fidano eccessivamente degli stereotipi (Tversky e Kahneman 1974). Ad esempio, molti investitori fanno un equivalenza in base alla quale titoli di aziende famose sono rappresentativi di titoli più sicuri e con un rendimento superiore (Shefrin e Statman 2001). In realtà, i titoli di queste aziende sono più sicuri e spesso sopravvalutati, poiché scelti da molti investitori, di conseguenza ottengono rendimenti inferiori. Ancora una volta, il comportamento degli investitori è guidato da valutazioni di tipo intuitivo e da percezioni imperfette piuttosto che da una valutazione approfondita di ciò che succede nei mercati finanziari. 347

4 La tendenza degli investitori a percepire una correlazione negativa tra rischio e rendimento atteso è anche coerente con il ruolo che le reazioni emotive hanno nel guidare il comportamento. Slovic et al. (2002) hanno dimostrato che nel caso della valutazione di nuove tecnologie le persone percepiscono una correlazione negativa tra rischio e beneficio (ciò che in borsa sarebbe il rendimento di un investimento). Ad esempio, nel caso dei telefoni cellulari, coloro che ne apprezzano i vantaggi, come ad esempio la possibilità di comunicare da qualunque posto nel mondo, tenderanno a sottovalutare i danni dovuti ai campi elettromagnetici. Al contrario, persone preoccupate dai rischi associati ai telefoni cellulari finiranno col sottovalutare i benefici offerti da questa tecnologia. Gli investitori ragionano in modo simile, con la differenza che si trovano a decidere in un contesto più complesso. Quando un azienda è famosa questo induce gli investitori a provare sentimenti positivi, finendo per sopravvalutare i potenziali benefici e aspettarsi alti rendimenti da titoli a basso rischio. Inoltre, il termine rischio, che in finanza indica la variabilità degli esiti di un investimento, induce in molte persone delle reazioni emotive negative, dovute al fatto che induce a pensare al solo «rischio di perdere soldi». Di conseguenza, i processi automatici faticano a concepire come una dimensione etichettata come negativa (il rischio) possa produrre dei benefici in termini di superiore rendimento. Un interessante dimostrazione di quanto appena detto viene dal lavoro di Statman, Fisher e Anginer (2008), i quali hanno chiesto ad alcuni investitori con patrimoni elevati di giudicare alcune tra le aziende più ammirate e meno ammirate incluse nella lista «Most Admired Companies» della rivista «Fortune». Inizialmente, Statman e colleghi hanno presentato agli investitori una lista di 210 aziende presenti nella classifica di «Fortune» del 2007 e per ciascuna azienda hanno riportato il settore industriale. Agli intervistati è stato chiesto di giudicare le reazioni emotive indotte da ogni azienda su una scale da 0 («assolutamente negativa») a 10 («assolutamente positiva») e i risultati hanno correlato positivamente con la posizione che ogni azienda aveva nella classifica di «Fortune». Successivamente, a due distinti gruppi di investitori è stata presentata la stessa lista di aziende; il primo gruppo ha valutato il rendimento atteso di ogni azienda su una scala da 1 («basso») a 10 («alto»), mentre il secondo gruppo ha valutato il rischio usando una scala simile. Anche Statman e colleghi hanno trovato una relazione negativa tra rischio e rendimento atteso. Tuttavia, questa relazione sembra spiegata dalle reazioni emotive provate nei confronti di ciascuna azienda, dal momento che all aumentare della positività dell emozione diminuisce la percezione di rischiosità di un titolo ed aumenta il rendimento atteso. Questi risultati sono coerenti con le predizioni delle teorie del doppio processo (Epstein 1994; Loewenstein et al. 2001; Kahneman 2012). 348

5 3. CARICO COGNITIVO E EMOZIONI NELLE SCELTE DI INVESTIMENTO 3.1. «Attention grabbing» come strategia di selezione degli investimenti Come già accennato in precedenza, una delle caratteristiche principali dei mercati finanziari è quella di obbligare gli investitori ad elaborare un numero molto elevato di informazioni creando così un forte carico cognitivo. Quando le informazioni sono molto numerose e in costante aggiornamento è impossibile attendere a ciascuna di esse in modo preciso e l investitore è costretto ad elaborare una strategia per selezionare le informazioni più utili. Una delle capacità dei processi automatici è quella di orientare gli investitori verso informazioni che colpiscono in modo maggiore l attenzione, ad esempio perché suscitano reazioni emotive più intense (Slovic et al. 2002). Barber e Odean (2008) parlano di «attention grabbing», ovverosia del fatto che alcune informazioni attirano in modo automatico l attenzione e diventano particolarmente centrali nelle scelte degli investitori. L attention grabbing permette di ridurre sensibilmente il numero di titoli tra cui scegliere senza sovraccaricare il sistema cognitivo perché vengono selezionati solo i titoli che attirano l attenzione in modo automatico. Una strategia di questo tipo è profondamente influenzata dagli aspetti emotivi. È stato dimostrato che le reazioni emotive possono servire come una guida automatica dell attenzione (Öhman, Flykt e Esteves 2001; Anderson 2005; Vuilleumier 2005). Non a caso gli investitori sembrano particolarmente propensi a scegliere titoli e fondi azionari che investono in spazi pubblicitari sulle riviste specializzate e che hanno ottenuto risultati particolarmente positivi nel recente passato (Sirri e Tufano 1998; Jain e Wu 2000; Barber e Odean 2008). Non a caso le strategie pubblicitarie usate dai fondi sono volte ad aumentarne l attrattività piuttosto che a fornire informazioni rilevanti per una corretta scelta finanziaria (Huhmann e Bhattacharyya 2005). In linea con quanto proposto dalle teorie del doppio processo, l attenzione degli investitori viene rivolta verso titoli e fondi che inducono le reazioni emotive più intense (Loewenstein et al. 2001; Slovic et al. 2002). Quando queste reazioni sono positive il titolo verrà incluso tra quelli da considerare per un futuro investimento, mentre reazioni emotive negative indurranno l investitore ad evitare un certo titolo Pubblicità, emozioni e investimenti La pubblicità è chiaramente un importante mezzo attraverso il quale aziende e fondi di investimento possono attrarre l attenzione degli investitori, indurre reazioni emotive positive ed aumentare la probabilità di essere scelti. La pubblicità è un modo per ridurre il costo della ricerca del 349

6 fondo migliore e infatti gli investitori la utilizzano per ridurre il numero di alternative tra cui scegliere (Sirri e Tufano 1998). Jain e Wu (2000) hanno analizzato le performance ed i flussi dei fondi comuni aperti pubblicizzati su riviste come «Barron s» e «Money». Nonostante, un obiettivo delle pubblicità potrebbe essere quello di mostrare abilità gestionali superiori alla media questa conclusione viene smentita dal fatto che nel periodo successivo i fondi più pubblicizzati e quelli meno pubblicizzati ottengono, in media, gli stessi rendimenti. Jain e Wu (2000) suggeriscono invece che lo scopo della pubblicità sia quello di aumentare i flussi grazie alla tendenza degli investitori a pensare che i buoni rendimenti del recente passato si protrarranno anche nel futuro (DeBondt 1993). Il rendimento positivo registrato nel recente passato induce delle reazioni emotive più positive e attraverso il classico meccanismo psicologico della conferma di ipotesi (Wason 1968) porta gli investitori ad aspettarsi che il trend continui nella speranza di poterne approfittare. Mullainathan e Shleifer (2005) hanno invece studiato le pubblicità uscite sulle riviste «Money» e «Business Week» tra il 1994 ed il 2003, ovverosia prima, durante e dopo la bolla di internet. Secondo questi autori gli investitori avrebbero due principali credenze, che vengono applicate a fasi diverse del mercato. Una prima credenza, tipica di periodi di mercato «toro», riguarda la crescita e l obiettivo di investire per diventare ricchi. La seconda credenza, tipica di periodi di mercato «orso», riguarda la protezione ed ha l obiettivo di garantirsi un futuro tranquillo. Se fosse vero che la pubblicità di strumenti finanziari viene fatta con lo scopo di informare gli investitori non dovrebbero esserci differenze tra i messaggi prodotti durante periodi di mercato «toro» e periodi di mercato «orso». Se però l obiettivo non è tanto quello di informare l investitore per permettergli una decisione più consapevole ma di rendere attraente un certo fondo allora i messaggi pubblicitari dovrebbero essere adattati in base alle credenze che gli investitori hanno in diverse fasi del mercato. Mullainathan e Shleifer hanno effettivamente confermato che questa seconda possibilità è quella che si verifica nella realtà. Infatti, la scelta di presentare i rendimenti di un fondo e la scelta di quale strumento pubblicizzare sono entrambe influenzate dall andamento del mercato e dal tentativo di fornire messaggi che vengano interpretati in modo favorevole dagli investitori. Ancora una volta il target non sono tanto i processi di tipo consapevole e analitico, ma piuttosto i processi intuitivi ed emotivi dal momento che questi ultimi possono avere un grande impatto sul comportamento degli investitori. Questi effetti della pubblicità non si riscontrano solamente per i fondi ma anche per singoli titoli. Yan e Chemmanur (2009) hanno studiato le pubblicità di aziende quotate in borsa riconducendo i risultati al concetto di «attention grabbing» già descritto in precedenza. I dati hanno mostrato che il rendimento dei titoli di aziende che hanno avuto una maggiore esposizione pubblicitaria è superiore nell anno in cui è apparsa la pubbli- 350

7 cità rispetto all anno successivo. Fehele, Tsyplakov e Zdorovtsov (2005) hanno invece studiato l effetto che gli spot mandati in onda durante il Super Bowl, la finale del campionato di football americano, uno degli eventi sportivi più seguiti del mondo, ha sul rendimento dei titoli delle aziende apparse in video. Considerando il periodo , Fehele e colleghi hanno trovato che nel giorno successivo alla partita, il rendimento anomalo medio dei titoli delle aziende i cui prodotti sono apparsi negli spot è pari a 0,45% e raggiunge il 2% a due settimane dal Super Bowl. Questi autori sottolineano poi come questo fenomeno incida particolarmente sulle scelte dei piccoli investitori individuali. Questi investitori hanno una minore capacità di analizzare elevate quantità di dati e quindi hanno una maggiore probabilità di utilizzare strategie automatiche di selezione delle informazioni Cambiare il nome di aziende e fondi per renderli più attraenti In modo simile aziende e fondi possono influenzare le scelte degli investitori con semplici modifiche del nome o del ticker, ma senza modificare la sostanza del loro business. Ad esempio, Cooper, Dimitrov e Rau (2001) hanno mostrato che quando la bolla di internet era al suo massimo verso la fine degli anni 90, le aziende che cambiavano il proprio nome aggiungendo il suffisso «.com» ottenevano ritorni anomali rispetto alla performance registrata prima del cambio di nome. Negli Stati Uniti, la maggioranza di questi cambiamenti è avvenuta nel 1999, ad un ritmo medio di sette aziende al mese. Mediamente il prezzo di ogni azione quindici giorni prima del cambio di nome era di $2,79 e raggiungeva $4,20 quindici giorni dopo il cambio di nome. Allo stesso modo quindici giorni dopo il cambio di nome aumentava anche il volume medio degli scambi rispetto al volume registrato quindici giorni prima del cambio. Cooper e colleghi hanno trovato risultati simili anche modificando la finestra temporale e testando una finestra temporale più breve (due giorni dopo il cambio di nome rispetto a due giorni prima) ed una finestra temporale più lunga (trenta giorni dopo il cambio di nome rispetto a trenta giorni prima). La spiegazione fornita da Cooper e colleghi (2001) si fonda sul fatto che gli investitori sarebbero più propensi a scegliere ciò che va di moda in un determinato momento piuttosto che valutare per ogni singolo titolo se il suo rendimento atteso e il suo rischio sono compatibili con il loro portafoglio e con i loro obiettivi di investimento. Una simile spiegazione è compatibile con l effetto dell attention grabbing descritto in precedenza (Barber e Odean 2008) ed anche con le teorie del doppio processo (Epstein 1994; Loewenstein et al. 2001; Kahneman 2012). Ciò che va di moda è più familiare e quindi più piacevole, inoltre, nei mercati finanziari, le mode sono solitamente associate alla possibilità di 351

8 ottenere guadagni sopra alla media, così da suscitare reazioni emotive particolarmente positive negli investitori (Shiller 2005). In un successivo studio relativo ai fondi di investimento, Cooper, Gulen e Rau (2005) hanno mostrato che i fondi con maggiore probabilità di cambiare nome sono quelli più vecchi, che necessitano di riconquistare l attenzione degli investitori, e quelli con i rendimenti più negativi, che hanno bisogno di creare un associazione con una moda che susciti emozioni positive negli investitori. Come nel caso dei titoli, se il nome di un fondo cambia in modo coerente con una moda il flusso degli investimenti tende ad essere superiore sei mesi dopo il cambio rispetto a sei mesi prima. Un altro modo per quantificare l effetto che il cambio di nome, ma non di strategia di investimento, ha sui flussi diretti verso un fondo è quello di fare un confronto tra fondi che cambiano nome e fondi simili che non cambiano nome. Cooper e colleghi (2005) hanno mostrato che, nell anno successivo, i fondi che cambiano nome ottengono un aumento dei flussi superiore del 20,17%. Inoltre, sono più frequenti i cambi di nome «hot», ovverosia in direzione di una moda vincente (65%), piuttosto che i cambi «cold» che non hanno come target una particolare moda ma dipendono da scelte tecniche. Ciò conferma che l obiettivo è quello di attrarre l attenzione degli investitori e di creare un associazione tra il fondo e una moda che induce emozioni positive. Non a caso, l aumento dei flussi si registra solamente per i fondi che operano cambi di nome «hot». Infine, la maggioranza dei cambi di nome, siano essi «hot» o «cold», viene definita una modifica di tipo «cosmetico», ovverosia solo apparente. In altre parole, il nome cambia ma la strategia di investimento rimane quella precedente. I fondi che fanno modifiche di tipo «hot e cosmetico» sono quelli che ottengono gli aumenti dei flussi maggiori dopo il cambio di nome (Cooper et al. 2005). Questi risultati sono un ulteriore conferma del fatto che gli investitori sono più propensi a fare scelte intuitive, basate sulle reazioni emotive e sulle mode, piuttosto che ad analizzare a fondo le strategie di investimento ed i risultati passati dei diversi fondi. 4. ALTRE IMPLICAZIONI DELLE EMOZIONI SULLE SCELTE DI INVESTIMENTO 4.1. L effetto di disposizione Le emozioni influenzano anche numerosi altri comportamenti degli investitori che la finanza classica fatica a spiegare. Ad esempio, Shefrin e Statman (1985) hanno dimostrato, usando i dati di migliaia di transazioni, che nella maggior parte dei casi gli investitori vendono troppo presto i titoli che stanno guadagnando valore e tengono in portafoglio troppo a lungo i titoli che stanno perdendo valore. Questo fenomeno è 352

9 stato definito «effetto di disposizione» e, oltre ai dati raccolti grazie alle transazioni eseguite dagli investitori, è stato replicato in diversi paesi nel mondo (Odean 1998; Shefrin 2002) ed anche in ricerche sperimentali in laboratorio (Weber e Camerer 1998; Rubaltelli, Rubichi, Savadori, Ferretti e Tedeschi 2005). Tra le diverse spiegazioni che sono state proposte quella che ha ricevuto più credito è basata sulla teoria del prospetto (Kahneman e Tversky 1979; Kahneman, Knetsch e Thaler 1990; Grinblatt e Han 2002) ed in particolare sul diverso atteggiamento verso il rischio che le persone evidenziano a seconda che i risultati finali siano delle perdite o delle vincite. Nel caso delle perdite vi è una tendenza ad assumersi dei rischi maggiori pur di evitare di perdere, mentre nel caso dei guadagni vi è una preferenza per alternative sicure tali da garantire una vincita anche se questo significa rinunciare alla possibilità di ottenere un risultato migliore (Kahneman e Tversky 1979). Secondo questa interpretazione dell effetto di disposizione, gli investitori non sono disposti a vendere un titolo il cui valore sta diminuendo perché questo renderebbe la perdita definitiva, portando la persona a provare delle emozioni di tipo negativo. Al contrario, quando il valore di un titolo sta aumentando, gli investitori non perdono tempo e lo vendono rapidamente per rendere il guadagno definitivo e provare delle emozioni positive. In altre parole, viene anticipata l emozione suscitata dall evento conseguente alla decisione di vendere un titolo. Se il titolo sta guadagnando l investitore anticiperà il piacere di incassare la differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita ed anche l orgoglio di aver scelto correttamente l azienda su cui investire. Al contrario, se il titolo sta perdendo, l investitore anticiperà il dolore suscitato dal fatto di chiudere una posizione in perdita ed anche il fatto di dover ammettere un errore nella scelta dei propri investimenti. Proprio queste reazioni emotive negative aumenteranno la sua tendenza a scommettere su un futuro recupero. Tuttavia, la ricerca dimostra che il più delle volte questo recupero non avviene e gli investitori vendono il titolo quando oramai non vale più nulla (Shefrin e Statman 1985; Odean 1998) Quotazione in borsa, fluidità e scelte di investimento Una situazione in cui le emozioni hanno un impatto significativo sulle scelte degli investitori è quella della quotazione di nuove aziende in borsa. Decidere se investire o meno su un azienda che sta per essere quotata in borsa richiede una valutazione dell investimento molto complessa perché caratterizzata dalla mancanza di informazioni e da un elevata incertezza. Infatti, mentre le aziende quotate devono fornire in modo costante informazioni relative al proprio bilancio, questo non è obbligatorio per aziende che non sono quotate in borsa (lo devono fare solo nel periodo immediatamente precedente all ingresso in borsa). 353

10 Se è vero, come abbiamo visto nel caso dell attention grabbing, che le emozioni aiutano a dirigere l attenzione e a selezionare le informazioni quando il carico cognitivo è elevato, è altrettanto vero che in assenza di informazioni precise l emozione può diventare un indizio per guidare la decisione degli investitori (Slovic et al. 2002). Per esempio, MacGregor, Slovic, Dreman e Berry (2000) hanno dimostrato che nel caso delle aziende che vengono quotate in borsa la reazione emotiva nei confronti del settore industriale di cui fanno parte predice la decisione di investire o meno. Come già esposto in precedenza gli investitori che hanno una reazione intuitiva positiva verso un azienda o un settore industriale saranno più propensi a sopravvalutare i possibili benefici (rendimento) e meno pronti a riconoscere la possibilità che si tratti di un investimento poco conveniente (MacGregor et al. 2000). In assenza di informazioni precise l effetto delle emozioni sulla decisione di investire o meno è particolarmente marcato perché la scarsità di informazioni rende particolarmente difficile il lavoro di monitoraggio che i processi consapevoli dovrebbero esercitare sui processi di tipo automatico. Sempre relativamente alla quotazione di aziende in borsa, Alter e Oppenheimer (2006) hanno dimostrato che la fluidità cognitiva, ovverosia quanto un particolare stimolo è facile da elaborare, può fare la differenza. La fluidità cognitiva induce sentimenti di familiarità e reazioni emotive positive che inducono le persona a preferire stimoli facili da elaborare piuttosto che stimoli difficili da elaborare (Schwarz 2004). Sulla base di queste evidenze empiriche, Alter e Oppenheimer hanno testato l ipotesi che, al momento di essere quotate in borsa, aziende con un nome più facile da elaborare siano anche quelle sui cui gli investitori sono più disposti a puntare. I risultati hanno mostrato come questa ipotesi sia corretta anche se solamente su brevi periodi di tempo. Aziende con un nome più facile da pronunciare fanno registrare un rendimento significativamente superiore sia dopo un giorno dall ingresso in borsa sia dopo una settimana. Tuttavia, questo non è più vero quando si confrontano i rendimenti a sei mesi di distanza dalla quotazione in borsa Gli effetti dell umore sugli investimenti Fino ad ora è stato descritto l impatto che le reazioni emotive hanno sulle scelte di investimento. Tuttavia, anche l umore dell investitore al momento della decisione può avere un effetto dal momento che può influenzare il suo modo di elaborare le informazioni. A differenza delle reazioni emotive che sono una risposta affettiva a stimoli esterni (come, ad esempio, il nome di un azienda o il suo rendimento recente), l umore è un vissuto emotivo che ha origine dal decisore ed influenza il modo in cui viene percepita la realtà circostante. Diverse ricerche nel campo delle psicologia delle decisione e della psicologia sociale hanno 354

11 dimostrato che l umore ha un forte impatto sui comportamenti e può essere usato come un informazione per capire quale corso d azione sia più opportuno seguire (Lerner e Keltner 2000; Schwarz e Clore 2003; Peters 2006). Questi studi hanno mostrato, tra le altre cose, che persone in un umore negativo sono propense ad utilizzare processi analitici ed hanno meno fiducia nei messaggi che ricevono. Al contrario, persone in un umore positivo sono più propense ad usare processi intuitivi, euristiche e meno disposte a mettere in dubbio i messaggi che ricevono (Schwarz e Clore 2003). Nonostante sia difficile testare l umore degli investitori e metterlo in relazione con le loro scelte di portafoglio, diversi studiosi hanno cercato di verificare l impatto di questa variabile usando delle proxy dell umore, ovverosia altre variabili che però si sa avere un effetto sull umore delle persone. Per esempio, Hirshleifer e Shumway (2003) hanno dimostrato che il clima atmosferico nelle sedi di ventisei diverse borse valori ha una correlazione con i rendimenti ottenuti dai mercati nel periodo In particolare, è emerso che la presenza di tempo soleggiato correla in modo positivo con il rendimento di queste borse, tra le quali anche New York, Londra, Milano, Rio e Singapore (il clima piovoso e la presenza della neve non hanno invece effetto sui rendimenti). L interpretazione di questi risultati è quella che il bel tempo migliori l umore inducendo gli investitori ad essere più ottimisti riguardo alla possibilità di guadagnare (il tempo atmosferico viene quindi considerato una proxy dell umore, dal momento che non è possibile misurarlo direttamente). Altri studi hanno trovato risultati simili usando altre proxy dell umore. Yuan, Zheng e Zuh (2006) hanno mostrato che le fasi lunari influenzano il rendimento di quarantasette mercati mondiali, dove il rendimento è risultato migliore del 6,6% nei giorni di luna nuova rispetto a quelli di luna piena. Edmans, García e Norli (2007) hanno trovato che i mercati finanziari ottengono performance migliori subito dopo che la squadra nazionale ha vinto un torneo importante (come, ad esempio, mondiali di calcio, mondiali di basket ed olimpiadi). Anche le stagioni sembrano influenzare i risultati ottenuti dai mercati mondiali (Kamstra, Kramer e Levi 2000; 2003). In particolare, si registrano risultati meno positivi nel periodo in cui le ore di luce diminuiscono (durante l autunno in Italia). Questo risultato viene collegato ad un diffuso stato d umore negativo la cui esistenza è dimostrata da una forma di depressione stagionale (SAD, seasonal affective disorder), ovverosia una forma lieve di depressione indotta dalla riduzione di luce durante il giorno. I mercati finanziari hanno un rendimento inferiore proprio in questo periodo, più o meno a partire dalla fine di agosto (Kamstra et al. 2000; 2003). 355

12 5. CONCLUSIONI Questo contributo ha cercato di proporre una visione ragionata del modo in cui le emozioni influenzano il comportamento degli investitori. Nell introduzione sono stati chiariti i principali modelli usati per spiegare come le emozioni influenzano il ragionamento e la presa di decisione (modelli del doppio processo; Kahneman 2012), mentre nelle tre sezioni successive sono stati descritti alcuni studi relativi al ruolo che le emozioni hanno sulla percezione della relazione rischio e rendimento, sulla selezione delle informazioni e scelta degli investimenti (l attention grabbing) e su altri comportamenti come ad esempio la vendita di titoli già presenti in portafoglio (l effetto di disposizione). Naturalmente, molti altri esempi e ricerche avrebbero potuto trovare spazio in questo articolo, tuttavia sono stati scelti solamente temi che avessero un evidente connotato emotivo e un effettivo valore nello spiegare fenomeni che la finanza classica fatica ad integrare all interno dei modelli del comportamento razionale (Shiller 2005). Nonostante, siano stati descritti soprattutto casi in cui le emozioni inducono gli investitori in errore, va chiarito che esse hanno un valore adattivo e permettono di velocizzare i processi decisionali così da poter affrontare in modo flessibile contesti in costante cambiamento ed evoluzione (Kahneman 2012). Grazie al feedback proveniente dalle reazioni emotive le persone sono in grado di reagire più rapidamente e di risparmiare energie cognitive per prendere decisioni ritenute davvero importanti. Il sistema cognitivo si è quindi evoluto adottando un compromesso tra qualità della decisione e quantità di energie spese (Kahneman 2003). Queste caratteristiche del sistema cognitivo sono rilevanti in tutte le situazioni in cui le persone devono prendere una decisione, ma ancor di più in campi come quello finanziario in cui la capacità di reagire rapidamente e di gestire lo stress sono abilità che possono fare la differenza tra guadagnare o perdere ingenti somme di denaro. Di conseguenza, la grande influenza che i processi automatici, guidati dall intuito e dalle emozioni, hanno sul comportamento degli investitori non può essere sottovalutata e dovrebbe essere presa in maggiore considerazione non solo dagli investitori o dai consulenti finanziari, ma anche dai legislatori nel momento in cui si cerca di creare prospetti informativi più efficaci e di incentivare scelte più ragionate (De Marco, Ferretti e Rubaltelli 2014). RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Alter, A.L., Oppenheimer, D.M. (2006). Predicting short-term stock fluctuations by using processing fluency. Proceedings of the National Academy of Science, 103, pp

13 Anderson, A.K. (2005), Affective influences on the attentional dynamics supporting awareness. Journal of Experimental Psychology: General, 134, pp Barber, B.M., Odean, T. (2008). All that glitters: The effect of attention and news on the buying behavior of individual and institutional investors. Review of Financial Studies, 21, pp Chaiken, S., Trope, Y. (1999). Dual-process theories in social psychology. New York: Guilford Press. Cooper, M.J., Dimitrov, O., Rau, R.P. (2001). A rose.com by any other name. Journal of Finance, 56, pp Cooper, M.J., Gulen, H., Rau, R.P. (2005). Changing names with style: Mutual fund name changes and their effects on fund flows. Journal of Finance, 60, pp Damodaran, A. (2004). Investment fables: Exposing the myths of «can t miss» investment strategies. New York: Prentice Hall. De Marco, D., Ferretti, R., Rubaltelli, E. (2014). Etichette affettive e processi decisionali negli investimenti: l effetto del nome sulla percezione soggettiva del rischio dei fondi comuni. Banca Impresa Società, 33, pp DeBondt, W.M.F. (1993). Betting on trends: Intuitive forecasts of financial risk and return. International Journal of Forecasting, 9, pp Dimson, E., Marsh, P., Staunton M. (2002). Triumpth of the optimists. Princeton, N.J.: Princeton University Press. Edmans, A., García, D., Norli, Ø. (2007). Sport sentiment and stock returns. Journal of Finance, 62, pp Epstein, S. (1994). Integration of the cognitive and the psychodynamic unconscious. American Psychologist, 49, pp Evans, J.S.B.T. (2009). How many dual process do we need? One, two, or many?, In J.B.S.T. Evans e K. Frankish (a cura di), In two minds: Dual process and beyond. New York: Oxford University Press, pp Evans, J.S.B.T., Stanovich, K.E. (2013). Dual-process theories of higher cognition. Perspective on Psychological Science, 8, pp Fehele, F., Tsyplakov, S., Zdorovtsov, V. (2005). Can companies influence investor behaviour through advertising? Super Bowl commercials and stock returns. European Financial Management, 11, pp Ferretti, R., Rubaltelli, E., Rumiati, R. (2011). La mente finanziaria. Economia e psicologia al servizio dell investitore. Bologna: Il Mulino. Ganzach, Y. (2000). Judging risk and return of financial assets. Organizational Behavior and Human Decision Processes, 83, pp Grinblatt, M., Han, B. (2002). The disposition effect and momentum. NBER Working Paper n Hirshleifer, D., Shumway T. (2003). Good day sunshine: Stock returns and the wheather. Journal of Finance, 58, pp Huhmann, B.A., Bhattacharyya, N. (2005). Does mutual fund advertising provide necessary investment information? International Journal of Bank Marketing, 23, pp Jain, P.C., Wu, S. (2000). Truth in mutual fund advertising. Evidence on future performance and fund flows. Journal of Finance, 55, pp Kahneman, D. (2003). A perspective on judgment and choice. American Psychologist, 58, pp

14 Kahneman, D. (2012). Pensieri lenti e veloci. Milano: Mondadori. Kahneman, D., Tversky, A. (1979). Prospect theory: An analysis of decision under risk. Econometrica, 47, pp Kahneman, D., Knetsch, J.L., Thaler, R.H. (1991). Anomalies: The endowment effect, loss aversion, and status quo bias. Journal of Economic Perspectives, 5, pp Kamstra, M.J., Kramer, L.A., Levi, M.D. (2000). Losing sleep at the market: The daylight saving anomaly. American Economic Review, 90, pp Kamstra, M.J., Kramer, L.A., Levi, M.D. (2003). Winter blues: A SA D stock market cycle. American Economic Review, 93, pp Lerner, J.S., Keltner, D. (2000). Fear, anger, and risk. Journal of Personality and Social Psychology, 8, pp Loewenstein, G.F., Weber, E.U., Hsee, C.K., Welch, N. (2001). Risk as feelings. Psychological Bulletin, 127, pp MacGregor, D.G., Slovic, P., Dreman, D., Berry, M. (2000). Imagery, affect and financial judgment. Journal of Psychology and Financial Markets, 1, pp Mullainathan, S., Shleifer, A. (2005). Persuasion in finance. NBER Working Paper n Odean, T. (1998). Volume, volatility, price, and profit when all traders are above average. Journal of Finance, 53, pp Öhman, A., Flykt, A., Esteves, F. (2001). Emotion drives attention: Detecting the snake in the grass. Journal of Experimental Psychology: General, 130, pp Peters, E. (2006). The functions of affect in the construction of preferences. In S. Lichtenstein e P. Slovic (a cura di), The construction of preference. Cambridge: Cambridge University Press, pp Rubaltelli, E. (2006). Psicologia dei mercati finanziari: Distorsioni cognitive, percezione del rischio e comportamenti collettivi. Giornale Italiano di Psicologia, 33, pp Rubaltelli, E., Rubichi, S., Savadori, L., Tedeschi, M., Ferretti, R. (2005). Numerical information format and investment decisions: Implications for the disposition effect and the status quo bias. Journal of Behavioral Finance, 6, pp Schwarz, N. (2004). Metacognitive experiences in consumer judgment and decision making. Journal of Consumer Psychology, 14, pp Schwarz, N., Clore, G.L. (2003). Mood as information: 20 years later. Psychological Inquiry: An International Journal for the Advancement of Psychological Theory, 14, pp Shefrin, H. (2001). Do investors expect higher returns from safer stocks than from riskier stocks? Journal of Psychology and Financial Markets, 2, pp Shefrin, H. (2002). Beyond greed and fear: Understanding behavioral finance and the psychology of investing. Boston, MA: Harvard Business School Press. Shefrin, H., Statman, M. (1985). The disposition to sell winners too early and ride losers too long: Theory and evidence. Journal of Finance, 40, pp Shefrin, H., Statman M. (2001). Expectations about stock returns. Working Paper, Santa Clara University. 358

15 Shen, P. (2005). How long is a long term investment? Federal Reserve Bank of Kansas, First Quarter. Shiller, R.J. (2005). Irrational exuberance (2 nd ed.). Princeton, N.J.: Princeton University Press. Siegel, J.J. (2002). Stocks for the long run (3 rd ed.). New York: McGraw-Hill. Simon, H.A. (1978). Rationality as process and product of thought. American Economic Review, 68, pp Sirri, E.R., Tufano, P. (1998). Costly search and mutual fund flows. Journal of Finance, 53, pp Slovic, P. (1972). Psychological study of human judgments: Implications for investment decision making. Journal of Finance, 27, pp Slovic, P., Finucane, M., Peters, E., MacGregor, D. (2002). The affect heuristic. In T. Gillovich, D. Griffin e D. Kahneman (a cura di), Intuitive judgment: Heuristic and biases. Cambridge: Cambridge University Press, pp Statman, M., Fisher, K.L., Anginer, D. (2008). Affect in a behavioral assetpricing model. Financial Analysts Journal, 64, pp Thaler, R.H. (1993). Advances in behavioral finance II. New York: Russell Sage Foundation. Tversky, A., Kahneman, D. (1974). Judgment under uncertainty: Heuristics and biases. Science, 185, pp Vuilleumier, P. (2005). How brains beware: Neutral mechanisms of emotional attention. Trends in Cognitive Sciences, 9, pp Wason, P.C. (1968). Reasoning about a rule. Quarterly Journal of Experimental Psychology, 20, pp Weber, M., Camerer, C.F. (1998). The disposition effect in securities trading: An experimental analysis. Journal of Economic Behavior and Organization, 33, pp Yan, A., Chemmanur, T. (2009). Advertising, attention, and stock returns. Working Paper. Yuan, K., Zheng, L., Zhu, Q. (2006). Are investors moonstruck? Lunar phases and stock returns. Journal of Empirical Finance, 13, pp Zweig, J. (2007). Your money and your brain: How the new science of neuroeconomics can help make you rich. New York: Simon & Schuster. Enrico Rubaltelli, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Università di Padova, Via Venezia 8, Padova. enrico.rubaltelli@unipd.it 359

16

Limitazioni cognitive e comportamento del consumatore (Frank, Capitolo 8)

Limitazioni cognitive e comportamento del consumatore (Frank, Capitolo 8) Limitazioni cognitive e comportamento del consumatore (Frank, Capitolo 8) RAZIONALITÀ LIMITATA Secondo Herbert Simon, gli individui non sono in grado di comportarsi come i soggetti perfettamente razionali

Dettagli

Teoria del Prospetto: avversione alle perdita, framing e status quo

Teoria del Prospetto: avversione alle perdita, framing e status quo - DPSS - Università degli Studi di Padova http://decision.psy.unipd.it/ Teoria del Prospetto: avversione alle perdita, framing e status quo Corso di Psicologia del Rischio e della Decisione Facoltà di

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015 1 La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale Bologna 1 marzo 2015 2 L'AIM Italia (Alternative Investment Market) è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO

AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO SOCIALLY RESPONSIBLE INVESTMENT AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO Forum per la Finanza Sostenibile Milano 30 giugno 2009 Giulio Casuccio Head of Quantitatives Strategies and Research Principi ed obiettivi:

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

studi e analisi finanziarie La Duration

studi e analisi finanziarie La Duration La Duration Cerchiamo di capire perchè le obbligazioni a tasso fisso possono oscillare di prezzo e, quindi, anche il valore di un fondo di investimento obbligazionario possa diminuire. Spesso si crede

Dettagli

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari.

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. Giovanni Anania e Rosanna Nisticò EMAA 14/15 X / 1 Il problema Un ottimo uso del vostro tempo! questa

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING RISCHIO E CAPITAL BUDGETING Costo opportunità del capitale Molte aziende, una volta stimato il loro costo opportunità del capitale, lo utilizzano per scontare i flussi di cassa attesi dei nuovi progetti

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

La disputa teologica. I mercati sono efficienti

La disputa teologica. I mercati sono efficienti La disputa teologica I mercati sono efficienti Preludio Connotazione dei concetti di efficienza e stabilità Definizione di indicatori capaci di misurarne il livello Nessi logico-concettuali che intercorrono

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

Gli investimenti in titoli di capitale delle banche per Le società di assicurazione:

Gli investimenti in titoli di capitale delle banche per Le società di assicurazione: Gli investimenti in titoli di capitale delle banche per Le società di assicurazione: Il passaggio dalla crisi finanziaria al Nuovo contesto regolamentare Milan, 7 giugno 2010 GENERALI INVESTMENTS Generali

Dettagli

Risparmio e Investimento

Risparmio e Investimento Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide

Dettagli

La situazione dell investitore è chiaramente scomoda e occorre muoversi su due fronti:

La situazione dell investitore è chiaramente scomoda e occorre muoversi su due fronti: Analisti e strategisti di mercato amano interpretare le dinamiche dei mercati azionari in termini di fasi orso, fasi toro, cercando una chiave interpretativa dei mercati, a dimostrazione che i prezzi non

Dettagli

IL RISCHIO DI INVESTIRE IN AZIONI DIMINUISCE CON IL PASSARE DEL TEMPO?

IL RISCHIO DI INVESTIRE IN AZIONI DIMINUISCE CON IL PASSARE DEL TEMPO? IL RISCHIO DI INVESTIRE IN AZIONI DIMINUISCE CON IL PASSARE DEL TEMPO? Versione preliminare: 1 Agosto 28 Nicola Zanella E-mail: n.zanella@yahoo.it ABSTRACT I seguenti grafici riguardano il rischio di investire

Dettagli

Previndai - Giornata della Previdenza

Previndai - Giornata della Previdenza Previndai - Giornata della Previdenza Milano, 17 maggio 2013 Lucidi a supporto dell intervento di Giuseppe Corvino Rendimenti GS dal 1993 ad oggi Rendimenti GS dal 2000 ad oggi Rendimento della gestione

Dettagli

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

La valutazione implicita dei titoli azionari

La valutazione implicita dei titoli azionari La valutazione implicita dei titoli azionari Ma quanto vale un azione??? La domanda per chi si occupa di mercati finanziari è un interrogativo consueto, a cui cercano di rispondere i vari reports degli

Dettagli

Capitolo sette. Investimenti diretti esteri. Investimenti diretti esteri nell economia mondiale

Capitolo sette. Investimenti diretti esteri. Investimenti diretti esteri nell economia mondiale EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo sette Investimenti diretti esteri Investimenti diretti esteri nell economia mondiale 7-3 Il flusso di IDE è l ammontare di investimenti esteri realizzati in un dato

Dettagli

SHORT NOTES SERIES N. 1. Fondi pensione ed equity risk premium

SHORT NOTES SERIES N. 1. Fondi pensione ed equity risk premium SHORT NOTES SERIES N. 1 Fondi pensione ed equity risk premium Giuseppe Marotta (Università di Modena e Reggio Emilia e Cefin) Giugno 2007 CEFIN Centro Studi di Banca e Finanza Dipartimento di Economia

Dettagli

ESPERIMENTO PSICOLOGIA E INVESTIMENTI ETICI

ESPERIMENTO PSICOLOGIA E INVESTIMENTI ETICI - DPSS - Università degli Studi di Padova http://decision.psy.unipd.it/ ESPERIMENTO PSICOLOGIA E INVESTIMENTI ETICI Corso di Psicologia Cognitiva (Prof. Lorella Lotto) Facoltà di Lettere e Filosofia Corso

Dettagli

US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000.

US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000. Recensione US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000. Si tratta di un rapporto sui fondi statunitensi riferito al periodo

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO?

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? Versione preliminare: 25 Settembre 2008 Nicola Zanella E-Mail: n.zanella@yahoo.it ABSTRACT In questa ricerca ho

Dettagli

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale Finanza Aziendale Lezione 13 Introduzione al costo del capitale Scopo della lezione Applicare la teoria del CAPM alle scelte di finanza d azienda 2 Il rischio sistematico E originato dalle variabili macroeconomiche

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

Cash flow stream ( Successione di Flussi di Cassa)

Cash flow stream ( Successione di Flussi di Cassa) Cash flow stream ( Successione di Flussi di Cassa) Investimento è definito come un impiego di risorse effettuato allo scopo di ottenere un guadagno più avanti nel tempo. Investimento monetario è l impiego

Dettagli

Gestione finanziaria dei beni conferiti al Trust

Gestione finanziaria dei beni conferiti al Trust Gestione finanziaria dei beni conferiti al Trust Paolo Vicentini 7 Marzo 2005 Avvertenze legali Questa presentazione ha carattere puramente informativo e non costituisce sollecitazione all investimento,

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

Email Marketing Vincente

Email Marketing Vincente Email Marketing Vincente (le parti in nero sono disponibili nella versione completa del documento): Benvenuto in Email Marketing Vincente! L email marketing è uno strumento efficace per rendere più semplice

Dettagli

Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA

Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA CAPITOLO 2 Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA 2.1.Cosa muove i mercati? Il primo passo operativo da fare nel trading è l analisi del sentiment dei mercati. Con questa espressione faccio riferimento al livello

Dettagli

LEAD GENERATION PROGRAM

LEAD GENERATION PROGRAM LEAD GENERATION PROGRAM New Business Media al servizio delle imprese con una soluzione di comunicazione totalmente orientata alla generazione di contatti L importanza della lead generation La Lead Generation

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Equity Protection Certificates

Equity Protection Certificates Equity Protection Certificates seguire il sottostante con protezione e leva Sal. Oppenheim emittente leader di certificati di investimento Sal. Oppenheim è uno dei promotori dello sviluppo del mercato

Dettagli

I fondi. Conoscerli di più per investire meglio. Ottobre 2008. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne

I fondi. Conoscerli di più per investire meglio. Ottobre 2008. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne I fondi Conoscerli di più per investire meglio Ottobre 2008 Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne I FONDI: CONOSCERLI DI PIÙ PER INVESTIRE MEGLIO COSA SONO I fondi

Dettagli

Università Ca Foscari Venezia. Consob - Luiss - 4 Giugno 2010

Università Ca Foscari Venezia. Consob - Luiss - 4 Giugno 2010 La percezione del rischio Ugo Rigoni Università Ca Foscari Venezia Il rischio nella prospettiva della finanza classica Prerequisiti Un ipotesi statistica: rendimenti distribuiti normalmente Un ipotesi

Dettagli

Management Game 2011

Management Game 2011 Management Game 2011 La Mobilé Inc 1 Introduzione 1.1 La Mobilé Inc in breve Mobilé Inc è un azienda produttrice di telefonini che ha sede negli Stati Uniti che si è concentrata sulla produzione di telefonini

Dettagli

Insurance Report. Dicembre 2013 a cura di Andrew Lawford

Insurance Report. Dicembre 2013 a cura di Andrew Lawford Insurance Report Dicembre 2013 a cura di Andrew Lawford Lo studio è frutto di una ricerca indipendente, gli emittenti di strumenti di investimento e le aziende menzionate nell analisi non corrispondono,

Dettagli

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli

Dettagli

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi di bilancio si compone di due strumenti complementari per la valutazione delle condizioni di economicità delle aziende: gli indici ed il rendiconto

Dettagli

Equazione quantitativa della moneta

Equazione quantitativa della moneta Moneta e inflazione Equazione quantitativa della moneta Gli individui detengono moneta allo scopo di acquistare beni e servizi QUINDI la quantità di moneta è strettamente correlata alla quantità che viene

Dettagli

L INTERVENTO PUBBLICO NELLA REALTA

L INTERVENTO PUBBLICO NELLA REALTA Fallimenti dello stato-1 L INTERVENTO PUBBLICO NELLA REALTA NELLA REALTA L INTERVENTO PUBBLICO NON REALIZZA SEMPRE APPIENO LE SUE POTENZIALITA, COME INDICATE DALLA TEORIA NORMATIVA DELLA POLITICA ECONOMICA.

Dettagli

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Premessa Con l analisi di sensitività il perito valutatore elabora un range di valori invece di un dato

Dettagli

Gli strumenti di base della Finanza

Gli strumenti di base della Finanza 27 Gli strumenti di base della Finanza ECONOMIA FINANZIARIA L Economia Finanziaria studia le decisioni degli individui sulla allocazione delle risorse e la gestione del rischio VALORE ATTUALE Con il termine

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato Via Durini, 23-20122 Milano (MI) Tel.+39.02.77.88.931 Fax +39.02.76.31.33.84 Piazza Marconi,15-00144 Roma Tel.+39.06.32.80.37.33 Fax +39.06.32.80.36.00 www.valuelab.it valuelab@valuelab.it DIFFERENZIARE

Dettagli

Incidenti ed Incidenti Mancati

Incidenti ed Incidenti Mancati Incidenti ed Incidenti Mancati 1/16 MEMORIA PASSATO INTELLIGENZA PRESENTE PREVISIONE Casi storici... La sicurezza oggi FUTURO La sicurezza domani 2/16 Ciò che è accaduto in passato accadrà ancora. Ciò

Dettagli

Dalle strategie direzionali allo Spread Trading. Milano 1 Dicembre 2007

Dalle strategie direzionali allo Spread Trading. Milano 1 Dicembre 2007 Dalle strategie direzionali allo Spread Trading Milano 1 Dicembre 2007 Disclaimer/Note Legali Le opinioni espresse in questa presentazione e seminario non intendono in alcun modo costituire un invito a

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info La crisi del sistema Dicembre 2008 www.quattrogatti.info Credevo avessimo solo comprato una casa! Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo quella degli anni 30 La crisi finanziaria si sta trasformando

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

Dal risk measurement all allocazione del capitale. Giuseppe G. Santorsola Università Parthenope Napoli

Dal risk measurement all allocazione del capitale. Giuseppe G. Santorsola Università Parthenope Napoli Dal risk measurement all allocazione del capitale Giuseppe G. Santorsola Università Parthenope Napoli Il percorso evolutivo dei sistemi di risk management Estensione Rischio operativo Sono possibili percorsi

Dettagli

Comparazione dei Risultati dell Indagine

Comparazione dei Risultati dell Indagine Comparazione dei Risultati dell Indagine DOCTAE (Agr. nr. 2007-1983 001/001) Questo progetto è stato finanziato con il supporto della Commissione Europea. Questo documento riflette unicamente il punto

Dettagli

PERICOLO o FATTORE DI RISCHIO

PERICOLO o FATTORE DI RISCHIO CONCETTI E DEFINIZIONI PERICOLO o FATTORE DI RISCHIO Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni (TU) Ambiente Materiali Attrezzature Impianti Metodo

Dettagli

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Capitolo 3 Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Anteprima Principi di base sui tassi di cambio Tassi di cambio

Dettagli

Cosa ci può stimolare nel lavoro?

Cosa ci può stimolare nel lavoro? a Cosa ci può stimolare nel lavoro? Quello dell insegnante è un ruolo complesso, in cui entrano in gioco diverse caratteristiche della persona che lo esercita e della posizione che l insegnante occupa

Dettagli

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli

Moneta e Tasso di cambio

Moneta e Tasso di cambio Moneta e Tasso di cambio Come si forma il tasso di cambio? Determinanti del tasso di cambio nel breve periodo Determinanti del tasso di cambio nel lungo periodo Che cos è la moneta? Il controllo dell offerta

Dettagli

Il settore moto e il credito al consumo

Il settore moto e il credito al consumo Il settore moto e il credito al consumo Rapporto di ricerca ISPO per Marzo 2010 RIF. 1201V110 Indice 2 Capitolo 1: Lo scenario pag. 3 Capitolo 2: Il Credito al Consumo: atteggiamenti 13 Capitolo 3: Il

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese

LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese FONDAZIONE LEONE MORESSA Via Torre Belfredo 81/d 30171 Mestre (Venezia) Tel: 041-23.86.700 - Fax: 041-98.45.01 Email: info@fondazioneleonemoressa.org Web: www.fondazioneleonemoressa.org LA CRISI ECONOMICA

Dettagli

Politica Economica Istituzioni e Efficienza

Politica Economica Istituzioni e Efficienza Politica Economica Istituzioni e Efficienza 2 Introduzione al concetto di Istituzioni Le istituzioni riducono il tasso di incertezza creando delle regolarità nella vita di tutti i giorni. Sono una guida

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive Il sistema di gestione della qualità a cui mi riferisco è quello relativo alla norma ISO-9001:2000. Prima di entrare

Dettagli

L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget»

L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget» Authorized and regulated by the Financial Services Authority L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget» Il processo di investimento

Dettagli

COACHING. Bocconi Alumni Association. Presentazione

COACHING. Bocconi Alumni Association. Presentazione COACHING Bocconi Alumni Association Presentazione INDICE Perché il Coaching? Coaching e Mentoring: le differenze Ruoli, competenze e comportamenti del Coach e del Coachee (cliente) Regole del rapporto

Dettagli

COMUNIC@CTION INVIO SMS

COMUNIC@CTION INVIO SMS S I G e s t S.r.l S e d e l e g a l e : V i a d e l F o r n o 3 19125 L a S p e z i a T e l e f o n o 0187/284510/15 - F a x 0187/525519 P a r t i t a I V A 01223450113 COMUNIC@CTION INVIO SMS GUIDA ALL

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia

Dettagli

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? LA NUOVA ISO 9001 : 2008 SERVE ANCORA AVERE NEL 2009 UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? Paolo Citti Ordinario Università degli Studi di Firenze Presidente AICQ Tosco Ligure 1 Si legge oggi sui giornali

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

CAPITOLO V. L economia politica del commercio internazionale

CAPITOLO V. L economia politica del commercio internazionale CAPITOLO V L economia politica del commercio internazionale Se ci sono vantaggi dal commercio internazionale, perché spesso vi sono forti opposizioni ad un maggiore grado di apertura? Estenderemo il modello

Dettagli

Sapere cosa piace al cliente. Cosa dicono alcuni dei più recenti studi sull effetto della comunicazione fisica.

Sapere cosa piace al cliente. Cosa dicono alcuni dei più recenti studi sull effetto della comunicazione fisica. Sapere cosa piace al cliente. Cosa dicono alcuni dei più recenti studi sull effetto della comunicazione fisica. 1 2 L effetto fa la differenza. Naturalmente l e-mail si è guadagnata un posto di diritto

Dettagli

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità ANALISI DEL TITOLO Per prima cosa cercheremo di analizzare e capire insieme il senso del titolo di questo lavoro:

Dettagli

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale 1 Mercati perfettamente concorrenziali 1. Price taking Poiché ogni impresa vende una porzione relativamente piccola della produzione complessiva del

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica Capitolo 17 I mercati con informazione asimmetrica Introduzione L incertezza sulla qualità e il mercato dei bidoni I segnali di mercato Il rischio morale Il problema agente-principale L informazione asimmetrica

Dettagli

FLASHINVESTOR Manuale dell Utente

FLASHINVESTOR Manuale dell Utente FLASHINVESTOR Manuale dell Utente Questa breve guida ha lo scopo di aiutare l utente a prendere confidenza con il prodotto in modo da sfruttarne appieno tutte le potenzialità. Abbiamo cercato di realizzare

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

Aspettative, consumo e investimento

Aspettative, consumo e investimento Aspettative, consumo e investimento In questa lezione: Studiamo come le aspettative di reddito e ricchezza futuro determinano le decisioni di consumo e investimento degli individui. Studiamo cosa determina

Dettagli

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta Casi concreti La pubblicazione dei casi concreti ha, come scopo principale, quello di dare a tante persone la possibilità di essere informate della validità della consulenza individuale e indipendente

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

Risparmio, investimenti e sistema finanziario

Risparmio, investimenti e sistema finanziario Risparmio, investimenti e sistema finanziario Una relazione fondamentale per la crescita economica è quella tra risparmio e investimenti. In un economia di mercato occorre individuare meccanismi capaci

Dettagli

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 29-Analisi della potenza statistica vers. 1.0 (12 dicembre 2014) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

Dettagli