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1 Premessa 1 Una molteplicità di culture e di lingue sono entrate nella scuola. L intercultura è già oggi il modello che permette a tutti i bambini e ragazzi il riconoscimento reciproco e dell identità di ciascuno. A centocinquanta anni dall Unità, l Italiano è diventata la lingua comune di chi nasce e cresce in Italia al di là della cittadinanza italiana o straniera. La scuola raccoglie con successo una sfida universale, di apertura verso il mondo, di pratica dell uguaglianza nel riconoscimento delle differenze (p.8) [ ] sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell inclusione delle persone e dell integrazione delle culture, considerando l accoglienza della diversità un valore irrinunciabile [ ] consolida le pratiche inclusive nei confronti di bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana promuovendone la piena integrazione (p.20). [ ] All alfabetizzazione culturale e sociale concorre in via prioritaria l educazione plurilingue e interculturale. La lingua materna, la lingua di scolarizzazione e le lingue europee, in quanto lingue dell educazione, contribuiscono infatti a promuovere i diritti del soggetto al pieno sviluppo della propria identità nel contatto con l alterità linguistica e culturale. L educazione plurilingue e interculturale rappresenta una risorsa funzionale alla valorizzazione delle diversità e al successo scolastico di tutti e di ognuno ed è presupposto per l inclusione sociale e per la partecipazione democratica (p.32). Ragion per cui la scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone: innanzi tutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza; inoltre nel Paese, affinché le situazioni di svantaggio sociale, economiche, culturali non impediscano il raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualità che è doveroso garantire. In entrambi i casi con la finalità sancita dalla nostra Costituzione di garantire e di promuovere la dignità e l uguaglianza di tutti gli studenti senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali e impegnandosi a rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che possano impedire il pieno sviluppo della persona umana. (p.9) Allo stesso tempo la scuola dovrà tener conto del fatto che le famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo degli alunni. Nella diversità di stili di vita, di culture, di scelte etiche e religiose, esse sono portatrici di risorse che devono essere valorizzate nella scuola, per far crescere una solida rete di scambi comunicativi e di responsabilità condivise (p.22). 1 Passi estratti dal DM n. 254 del 16 novembre 2012 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione pag. 1/10

2 Considerate tali premesse e tenendo conto del fatto che la presenza in Istituto del Centro Territoriale Permanente per l Istruzione degli Adulti risulta come un valore aggiunto relativo alle pratiche di inclusione degli stranieri, il presente documento definisce tutte le azioni con cui attuare l inserimento scolastico degli alunni stranieri, sia di quelli che si iscrivono prima dell inizio delle lezioni, sia di quelli che si iscrivono ad anno scolastico iniziato e tiene conto del quadro legislativo di riferimento (a cui si rinvia per i dovuti approfondimenti) qui di seguito riportato in maniera schematica. Legge n. 40, 6 marzo 1998 Disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero D.Lgsl n. 286, 25 luglio 1998 Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell immigrazione DPR n. 394, 31 agosto 1999 Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'art. 1, comma 6, del D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286 DPR n. 275, 1999 Regolamento sull autonomia scolastica CM n. 205, 26 luglio 1990 La scuola dell'obbligo e gli alunni stranieri. L'educazione interculturale CM n marzo 1994 Proposte e iniziative per l'educazione interculturale CM n marzo 2000 Iscrizione dei minori stranieri alle classi delle scuole di ogni ordine e grado CM n. 3 5 gennaio 2001 Iscrizione alle classi delle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2001/2002 MIUR, marzo 2006, Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri MIUR, 2007, La via italiana per la scuola interculturale e l integrazione degli alunni stranieri CM n. 2 8 gennaio 2010 Integrazione alunni con cittadinanza non italiana DM n. 254 del 16 novembre 2012 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione MIUR, febbraio 2014, Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri Come deliberato dal Collegio Docenti il presente protocollo è parte integrante del POF della scuola secondaria di I grado Via Anna Frank di Cesena. Il protocollo di accoglienza si propone di definire pratiche condivise all interno dell istituto in tema di accoglienza degli alunni stranieri per: 1. Facilitare l inserimento e l orientamento degli alunni stranieri 2. Sviluppare un adeguato clima di accoglienza nella scuola attraverso opportune azioni educative e didattiche. 3. Stabilire i criteri che favoriscano una buona comunicazione con le famiglie immigrate 4. Creare una rete di comunicazione e collaborazione tra scuola e territorio sui temi dell accoglienza e dell educazione interculturale 5. Organizzare l alfabetizzazione degli alunni stranieri appena giunti in Italia o già presenti nel Paese da alcuni anni (I e II alfabetizzazione) Il protocollo d accoglienza: A. Prevede la Costituzione di una Commissione intercultura. B. Contiene criteri ed indicazioni relative alla procedura d iscrizione ed inserimento nelle classi degli studenti stranieri C. Definisce le fasi e le modalità dell accoglienza a scuola, precisando compiti e ruoli degli operatori scolastici e di coloro che partecipano a tale processo. D. Propone modalità di intervento per l apprendimento della lingua italiana e dei contenuti curricolari pag. 2/10

3 A. La Commissione Intercultura La Commissione Intercultura è formata da: il Dirigente scolastico i docenti referenti per gli alunni stranieri (almeno uno per ogni plesso). La Commissione Intercultura accompagna le varie fasi dell inserimento degli alunni stranieri di recente immigrazione, a partire dal momento della richiesta di iscrizione a scuola. Compiti della Commissione Intercultura Tiene i contatti con la segreteria in caso di prima iscrizione di alunni stranieri ed esamina la prima documentazione raccolta dalla segreteria all'atto dell'iscrizione. Effettua un colloquio con la famiglia, durante il quale raccoglie informazioni su: situazione familiare, storia personale e scolastica, situazione linguistica dell'alunno. Effettua un colloquio con l'alunno per la valutazione delle abilità, delle competenze, dei bisogni specifici di apprendimento e degli interessi. Fornisce informazioni sull organizzazione della scuola. Cura la collaborazione continuativa tra scuola e famiglia. Fornisce indicazioni al Dirigente scolastico per l assegnazione degli alunni alle classi, sulla scorta degli elementi raccolti durante il colloquio, tenendo conto dell età anagrafica, dell ordinamento degli studi del Paese di provenienza, di un primo accertamento di competenze ed abilità, delle aspettative familiari emerse dal colloquio. Fornisce le informazioni raccolte ai docenti che accoglieranno l'alunno in classe. Individua con il consiglio di classe una programmazione individualizzata o personalizzata. Predispone schede di rilevazione della competenza linguistica e test di rilevazione dell interlingua per misurare il grado di conoscenza della lingua italiana ed eventualmente il possesso di altre abilità. Definisce il livello di conoscenza della lingua italiana attraverso la valutazione dei suddetti test Promuove e organizza l attuazione di laboratori linguistici, individuando risorse interne ed esterne e spazi adeguati e facilitando, dove necessario, il coordinamento tra gli insegnanti che fanno alfabetizzazione. Si occupa delle eventuali difficoltà da loro incontrate e dei risultati ottenuti. Cura e mantiene i contatti con le associazioni che operano sul territorio, con l Amministrazione Comunale e le scuole del territorio per eventuali progetti in rete. Stabilisce incontri periodici con le altre scuole del territorio per affrontare tematiche concrete, organizzare corsi di alfabetizzazione, favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze, far circolare progetti, proposte di spettacoli o laboratori, convegni e corsi di aggiornamento sulla tematica dell intercultura. La C.I. è aperta alla collaborazione di studenti della stessa nazionalità che possano assistere il nuovo compagno nel percorso di inserimento, facilitando i contatti con la famiglia e con il personale scolastico grazie alla conoscenza della lingua di origine. pag. 3/10

4 B. indicazioni relative alla procedura d iscrizione ed inserimento nelle classi degli studenti stranieri - Fasi e modalità di accoglienza nella scuola 1. Iscrizione 2. Prima accoglienza 3. Determinazione della classe 4. L accoglienza nella classe: compiti del Consiglio di classe 5. La valutazione 1. ISCRIZIONE Soggetti coinvolti: personale di segreteria, referenti della Commissione Intercultura, genitori dell alunno, alunno, mediatore linguistico (quando necessario) Le pratiche d iscrizione sono seguite almeno da un assistente amministrativo che si occupa dell iscrizione degli alunni stranieri in modo continuativo. Cosa consegnare alla famiglia all atto dell iscrizione: Modulistica BILINGUE (ove necessario) Materiale informativo sulla scuola Italiana nella lingua del paese di appartenenza (se disponibile) Calendario Scolastico Modulo per l insegnamento della religione cattolica o attività alternativa Cosa chiedere: Certificato attestante classe o scuola frequentata nel Paese d Origine (se e quando disponibile) Informazioni riguardanti la scuola di provenienza La Segreteria, sentita la Commissione Intercultura, stabilisce una data per un colloquio con i genitori e trasmette anticipatamente alla Commissione stessa il materiale raccolto. La Segreteria terrà un apposito elenco degli alunni stranieri e lo aggiornerà in base alle nuove iscrizioni, unitamente ad altre informazioni utili. Il Dirigente Scolastico individuerà una figura tra il personale di segreteria che si occupi in modo continuativo dell iscrizione degli alunni stranieri in modo da fornire un servizio di qualità. I colloqui con i genitori e il ragazzo straniero saranno condotti da un docente della Commissione Intercultura individuato dal Dirigente scolastico e coadiuvato, se necessario, da un mediatore linguistico. 2. PRIMA ACCOGLIENZA Soggetti coinvolti: alunno, genitori dell alunno, referenti della Commissione Intercultura, docenti del Consiglio di Classe I docenti della Commissione Intercultura effettuano un colloquio con i genitori e l alunno, i cui obiettivi sono: dare informazioni sul funzionamento della scuola; raccogliere informazioni sulla situazione familiare, sulla storia dell alunno e sul progetto migratorio della famiglia; se possibile, avere un confronto sul funzionamento della scuola nel paese di origine. Cosa consegnare orari funzionamento della scuola e calendario scolastico (se non già fatto dalla segreteria) MINI POF, se possibile nella lingua madre dell alunno modulistica utile per le comunicazioni con la scuola Cosa chiedere: informazioni sulla biografia e sul percorso scolastico dell alunno (la commissione utilizza una scheda di rilevamento dati) pag. 4/10

5 I docenti della Commissione Intercultura effettuano un colloquio con l alunno (più approfondito alcuni giorni dopo il suo inserimento in classe), i cui obiettivi sono: rilevare il livello di scolarizzazione rilevare a grandi linee il livello di conoscenza della lingua italiana, attraverso la somministrazione di specifici test di rilevazione dell interlingua in base al quadro comune di riferimento europeo delle lingue; rilevare le abilità logico-matematiche (da parte dell insegnante della disciplina) Rilevare le competenze linguistiche in inglese (da parte dell insegnante della disciplina) Il colloquio con l alunno si svolgerà entro una settimana dall inserimento in classe. Si può prevedere, in caso di iscrizione in corso d anno, che l alunno non frequenti la scuola finché non saranno espletate le prime fasi del protocollo di accoglienza (iscrizione, colloquio, determinazione della classe). L inserimento a scuola deve però assolutamente avvenire in tempi ragionevoli (max una settimana dall iscrizione). Il colloquio è svolto dagli insegnanti della Commissione Intercultura. I colloqui disciplinari sono svolti dagli insegnanti delle discipline. Il patto formativo con la famiglia Durante il colloquio con i genitori, se è possibile la comunicazione, sarà compito degli insegnanti referenti e del Dirigente rendere esplicito ciò che la scuola italiana richiede ad uno studente, ossia: lo svolgimento dei compiti a casa l acquisto e la cura del materiale scolastico un comportamento rispettoso e collaborativo, pur considerando che la partecipazione dell alunno in una prima fase potrebbe essere scarsa. la necessità da parte della famiglia di firmare avvisi, consensi per uscite didattiche, comunicazioni in caso di assenze ed altri avvisi l acquisizione della lingua italiana, come obiettivo fondamentale la partecipazione a corsi di alfabetizzazione di italiano L2 organizzati dalla scuola e/o dal quartiere, durante l anno scolastico, considerando la prospettiva che l alunno raggiunga una buona acquisizione della lingua italiana nell arco di almeno 3 anni la puntualità e la frequenza regolare un rapporto proficuo scuola famiglia, ossia la partecipazione dei genitori alla vita scolastica. Se la comunicazione con la famiglia è difficoltosa, si può utilizzare l intervento di un mediatore culturale, in accordo con gli sportelli immigrazione comunali 3. DETERMINAZIONE DELLA CLASSE Soggetti coinvolti: Dirigente scolastico, referenti della Commissione Intercultura, Coordinatori delle classi prese in esame, referente della Commissione Disagio, docente di religione cattolica. L individuazione della classe è responsabilità del Dirigente Scolastico, secondo i criteri stabiliti dal Collegio Docenti e dal Consiglio d Istituto, sulla base delle indicazioni fornite dalla Commissione Intercultura, dal referente di sede della Commissione Disagio e dall insegnante di religione cattolica ( in quanto docente in grado di avere una prospettiva più ampia sul clima relazionale delle classi). Deve avvenire sulla base dell età anagrafica e della scolarità pregressa nel Paese di provenienza (indicazioni del DRP 31/08/ 99 n 394). Di norma, si tratta della classe successiva a quella frequentata nel Paese d origine (se iscritto a settembre), salvo diversa indicazione sulla base delle seguenti motivazioni: un diverso ordinamento di studi nel paese di provenienza, che può determinare l inserimento in una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente l età anagrafica l accertamento e il riconoscimento del livello di competenze non esclusivamente disciplinari e non riferite in maniera privilegiata alla lingua italiana; l accertamento e il riconoscimento di abilità e livelli di preparazione dell alunno il titolo di studio eventualmente posseduto dall alunno il periodo dell anno scolastico in cui viene effettuata l iscrizione la valutazione del contesto della classe di inserimento pag. 5/10

6 E auspicabile che ogni classe non abbia più del 30% di alunni stranieri (CM 2/10 indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana".) L'iscrizione del minore alla scuola dell'obbligo può essere richiesta in qualunque periodo dell'anno scolastico. Potrebbe rivelarsi necessaria la consulenza di un mediatore culturale che possa fornire informazioni sui sistemi scolastici dei paesi di provenienza, sulla tipologia dei curricoli, sulla durata e sul calendario scolastico. Una volta ipotizzato l inserimento in una classe, il Dirigente e la Commissione Intercultura contatteranno il Coordinatore per conoscere la situazione didattica e relazionale della classe dove si intende effettuare l inserimento. Dopo avere determinato la classe che accoglierà l alunno, si comunicherà immediatamente il nuovo inserimento al Consiglio della classe coinvolta, che predisporrà il percorso di accoglienza e, in collaborazione con la Commissione Intercultura, un percorso di alfabetizzazione. Nel caso di alunni neo-arrivati che non conoscano la lingua italiana, l insegnante referente della Commissione Intercultura individuerà, all interno della classe o della scuola, un alunno parlante la stessa lingua d origine dell alunno straniero, che avrà il ruolo di tutor; egli sarà figura di riferimento e compagno facilitatore per l alunno straniero e i docenti del Consiglio di Classe. 4. L INSERIMENTO IN CLASSE: I COMPITI DEL CONSIGLIO DI CLASSE Soggetti coinvolti: i docenti della classe L attesa E consigliabile informare gli alunni dell arrivo di un compagno straniero fornendo informazioni sulla nazionalità, sulla sua conoscenza della lingua. Prima relazione Individuare, per quanto è possibile, uno o due alunni che affianchino il ragazzo straniero con semplici attività di conoscenza e scoperta della scuola e che lo aiutino nei compiti. Progetto didattico In relazione alle competenze linguistiche dell alunno, gli insegnanti attiveranno percorsi individualizzati/personalizzati definendo: gli obiettivi minimi da raggiungere nelle singole discipline, anche attraverso la selezione, la riduzione e la semplificazione di alcuni contenuti fondanti i saperi delle discipline corsi di Italiano L2 testi di studio adattati e semplificati. Nel caso in cui l inserimento avvenga ad anno inoltrato (nel secondo quadrimestre), per favorire l inserimento graduale nella classe con la quale inizierà il percorso nell anno scolastico successivo, si prevede la possibilità di approntare un progetto individualizzato che preveda la frequenza intensiva di laboratori di italiano L2, di corsi di recupero disciplinare e l utilizzo di testi di studio semplificati. Educazione interculturale Sono da prevedere progetti di educazione interculturale che coinvolgano la classe in cui vi sono alunni stranieri, in collegamento con altri soggetti presenti sul territorio, l Amministrazione comunale, le associazioni e i mediatori culturali che agiscono nel Comune. Gestione della comunicazione con le famiglie Se necessario, si utilizzerà per la comunicazione con le famiglie straniere la modulistica tradotta. Se necessario, sarà richiesta la presenza di un mediatore culturale a scuola in alcuni periodi dell anno: ad inizio d anno alla fine del I quadrimestre alla fine dell anno scolastico. pag. 6/10

7 Il piano individualizzato/personalizzato Il progetto didattico può prevedere l elaborazione di un piano educativo individualizzato, quando vengono definiti obiettivi, metodi e contenuti diversi per le discipline e si prevedono, pertanto anche verifiche differenziate dal resto della classe. I docenti possono altresì prevedere un percorso personalizzato che contempli la temporanea riduzione dal curricolo di alcune discipline che presuppongono una più specifica competenza linguistica. Al loro posto verranno predisposte attività di alfabetizzazione o consolidamento linguistico. Quando sarà possibile affrontare i contenuti delle discipline curricolari, essi dovranno essere opportunamente selezionati e ridotti, individuando i nuclei tematici irrinunciabili, e semplificati in modo da permettere almeno il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione. In tal caso viene elaborato un piano educativo personalizzato, nel quale vengono mantenuti gli obiettivi minimi delle discipline, comuni al resto della classe e che prevede una diversificazione e una semplificazione delle verifiche. Per il passaggio alla classe successiva è comunque necessario l accertamento delle competenze relativamente richieste. 5. LA VALUTAZIONE Soggetti coinvolti: i docenti della classe Per quanto attiene alle modalità di valutazione e di certificazione degli alunni stranieri, in particolare dei neo- arrivati, si fa riferimento a quanto espresso nelle Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca Dipartimento per l'istruzione - Direzione Generale per lo studente-ufficio per l'integrazione degli alunni stranieri (Circolare ministeriale n 24 del marzo 2006). Dall'emanazione della legge n 517/77 ad oggi, l'approccio alla valutazione nella scuola è positivamente cambiato. Accanto alla funzione certificativa si è andata sempre più affermando la funzione regolativa in grado di consentire, sulla base delle informazioni raccolte, un continuo adeguamento delle proposte di formazione alle reali esigenze degli alunni e ai traguardi programmati per il miglioramento dei processi e dei risultati, sollecitando, altresì, la partecipazione degli alunni e dei genitori al processo di apprendimento. L'art. 4 DPR n 275/99, relativo all'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di individuare le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino nel "rispetto della normativa nazionale". L'art. 45, comma 4 DPR n 394/99 che così recita " il Collegio dei Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi d'insegnamento...". Benché la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive che sottolineano fortemente l'attenzione ai percorsi personali degli alunni. Per il Consiglio di classe, che deve valutare gli alunni stranieri inseriti nel corso dell'anno scolastico i cui percorsi personalizzati prevedono interventi di educazione linguistica e di messa a punto curricolarediventa fondamentale conoscere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisite. In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella "certificativa" si prendono in considerazione il percorso dell'alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l'impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio da una classe all'altra o da un grado scolastico al successivo, occorre far riferimento a una pluralità di elementi, fra cui non può mancare una previsione di sviluppo dell'alunno. Emerge chiaramente come nell'attuale contesto normativo vengono rafforzati il ruolo e la responsabilità delle istituzioni scolastiche e dei docenti nella valutazione degli alunni. E utile ricordare che per tutti gli alunni e quindi anche per gli alunni stranieri, la valutazione sommativa non dovrebbe essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove, ma dovrebbe tener conto del raggiungimento di obiettivi trasversali che sono comunque disciplinari quali impegno, partecipazione, progressione nell apprendimento, eventuali condizioni di disagio. E opportuno inoltre prendere in considerazione la situazione di eventuale svantaggio linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell Italiano come L2. pag. 7/10

8 Proposte sulla valutazione e sui percorsi individualizzati/personalizzati per alunni stranieri Ipotesi A Alunni in fase di prima alfabetizzazione L alunno non ha ancora raggiunto la conoscenza linguistica sufficiente per affrontare l apprendimento di contenuti anche semplificati. Ipotesi B Alunni in fase di seconda alfabetizzazione (con una parziale conoscenza della lingua italiana) I Quadrimestre 1) L insegnante decide di non valutarlo. In questo caso espliciterà la motivazione: la valutazione non può essere espressa in quanto l alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana. 2) L insegnante preferisce esprimere comunque una valutazione. Anche in questo caso è opportuno esplicitare la motivazione: la valutazione fa riferimento ad un percorso personale di apprendimento, in quanto l alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione della lingua italiana. I Quadrimestre Lo studente è in grado di affrontare i contenuti delle discipline curriculari, se opportunamente selezionati e semplificati. In questo caso l insegnante valuterà le competenze raggiunte dall allievo rispetto agli obiettivi minimi previsti per la classe. Nel caso in cui gli alunni stranieri abbiano una buona conoscenza di una lingua straniera (inglese, francese o spagnolo) essa, almeno in un primo tempo, potrà essere utilizzata come lingua veicolare per l acquisizione dei contenuti e l esposizione degli stessi, previa la predisposizione di opportuni materiali. II Quadrimestre Gli insegnanti del Consiglio di Classe, dovranno valutare attentamente il percorso seguito dall alunno straniero, sia in classe che nei corsi di alfabetizzazione, considerare l impegno e la regolarità nella frequenza a scuola. Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curricolare ) o anche di altre discipline nel caso in cui durante tale attività sia possibile l apprendimento di contenuti. L attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari sarà oggetto di verifiche orali e scritte, (da svolgere in classe o in laboratorio) predisposte dal docente di alfabetizzazione e concordate con l insegnante curricolare. L ammissione alla classe successiva non può essere ostacolata dal mancato o parziale raggiungimento del livello linguistico successivo a quello di partenza in L2 (secondo il quadro comune europeo di riferimento), poiché ogni percorso è da considerarsi in evoluzione e necessita di tempi adeguati. pag. 8/10

9 Ipotesi C Lo studente non ha alcuna difficoltà di comprensione, né della lingua parlata, né della lingua scritta ragion per cui può essere valutato normalmente. Esami di licenza della scuola secondaria di primo grado In generale: indicare i criteri di valutazione delle prove, coerenti con i nuclei essenziali fissati nelle programmazioni personalizzate somministrare prove ad incremento progressivo di difficoltà. Per il colloquio orale: condurre il colloquio d'esame tenendo conto del percorso svolto in attività di laboratorio linguistico, dei progetti specifici di facilitazione dell'apprendimento e di ogni altra attività integrativa del curricolo Per ulteriori chiarimenti e approfondimenti sulla valutazione degli alunni stranieri: DEFINIZIONE DI OBIETTIVI IN AMBITO LINGUISTICO 1. il diritto alla lingua italiana 2. il diritto alla lingua dello studio E necessario prevedere due percorsi diversi per il raggiungimento degli obiettivi volti a una piena e armonica integrazione nel contesto relazionale e di apprendimento della scuola, obiettivi che devono coinvolgere sia gli insegnanti facilitatori (in alcuni casi personale esterno alla scuola) che gli insegnanti delle classi coinvolte. Il diritto alla lingua italiana si garantisce con corsi di alfabetizzazione di primo livello tenuti da un docente interno o esterno specializzato. Per gli alunni di prima immigrazione, con scarse conoscenze di lingua italiana, il corso di Italiano L2 riveste un ruolo di primaria importanza per acquisire le competenze linguistiche necessarie ad affrontare le situazioni comunicative e successivamente i contenuti delle discipline. Per questo motivo esso sarà considerato prioritario. Contemporaneamente, in classe, deve essere predisposto un percorso individualizzato che si affianchi a quello tenuto dal facilitatore. Il diritto alla lingua dello studio vede coinvolti sia insegnanti facilitatori che insegnanti della classe. Fondamentale è la definizione da parte degli insegnanti curriculari degli obiettivi essenziali e dei nuclei tematici irrinunciabili delle rispettive discipline. Le tappe di acquisizione della lingua 1. Il linguaggio della scuola. E la lingua per la relazione con i compagni e gli insegnanti, per conoscere e comprendere le regole del vivere insieme (livello A1 del QCERL). pag. 9/10

10 2. Livello soglia. E la lingua del qui ed ora, dei bisogni, della prima relazione. Si acquisisce nei primi mesi (statisticamente dall esperienza, da 4 mesi ad 1 anno) con la relazione intenzionale e l alfabetizzazione (livello A2 del QCERL) 3. La lingua per narrare. E la lingua per parlare degli stati d animo, per riferire esperienze personali, desideri e per raccontare storie. E la lingua della propria biografia. Si acquisisce in un anno di corso (A2- B1) 4. La lingua per lo studio. Questa richiede almeno 4 o 5 anni per svilupparsi. Per favorire l acquisizione di una lingua per lo studio risultano utili tecniche da utilizzare nel lungo periodo, con la proposta di testi semplificati (B2-C1). Indicazioni e suggerimenti per una didattica efficace ASCOLTARE Durante le spiegazioni usare parole ricorrenti, frasi e strutture semplici Utilizzare immagini, schemi, tracce, scalette Esplicitare all alunno le richieste che gli verranno formulate (ripetizione globale, analitica, memorizzazione di termini) LEGGERE I testi dovranno essere graduati per lunghezza complessiva, per lunghezza delle frasi, per la presenza di informazioni implicite. Semplificare i testi da un punto di vista linguistico, non cognitivo Anticipare il contenuto attraverso titolo, didascalie, immagini. PARLARE Rispettare la fase del silenzio iniziale (che può durare mesi!) Rispettare la fase dell interlingua lingua governata da regole che dipendono sia dalla lingua madre che dalla lingua in via di acquisizione, gli errori sono indicatori di un processo di apprendimento in atto e non si deve incorrere nell ipercorrezione. Fornire tracce, testi sottolineati, parole chiave, schemi, scalette, immagini per l esposizione orale Valutare, durante l esposizione, solo una prestazione: conoscenza del contenuto, lingua, organizzazione del contenuto. Commissione Intercultura di Istituto Livia Addamonte Monica Biondi Maria Chiara Giovannini Il Dirigente Scolastico Jaime Amaducci pag. 10/10

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