PROTOCOLLO D'INTESA TRA CNEL E REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

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1 PROTOCOLLO D'INTESA TRA CNEL E REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PER L'ACCOMPAGNAMENTO E LO SVILUPPO DI NUOVE INIZIATIVE FINALIZZATE ALLA VALORIZZAZIONE DEL RUOLO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA NEL QUADRO DEL PERCORSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA (25 marzo 1999)

2 PREMESSO - che il processo d'integrazione e dell'estensione dell'ambito territoriale europeo in atto e l'introduzione della moneta unica tendono a creare un nuovo scenario all'interno del quale possono essere colte particolari opportunità e gestiti opportunamente i rischi connessi; - che le aree di frontiera sono soggette in misura particolare alle sollecitazioni conseguenti a tale nuovo scenario e che è interesse delle singole realtà territoriali ma anche degli Stati membri, e inoltre della stessa Unione Europea, favorire lo sviluppo di azioni ed iniziative atte a generare, anche in tali aree, positive ricadute sui piani sociale, economico, territoriale a seguito della caduta delle frontiere; - che la Regione Friuli-Venezia Giulia, per la sua posizione geografica e per le sue caratteristiche, è fortemente interessata da tali fenomeni; - che la Regione Friuli-Venezia Giulia, per le sue particolarità storiche, economiche, culturali e linguistiche manifesta peculiari caratteristiche vocazionali a forme di cooperazione transfrontaliera e sovraregionale; - che la Regione Friuli-Venezia Giulia, in relazione al suo Statuto speciale di autonomia dispone di competenze e risorse atte ad avviare, anche in via sperimentale, iniziative e programmi funzionali a massimizzare le opportunità derivanti, a livello locale, dal processo di integrazione europea e dall'unificazione monetaria; - che il Consiglio Nazionale dell'economia e del Lavoro (CNEL), ai sensi della legge n. 936 del 10 dicembre 1986, articolo 11, "può svolgere attività consultiva su richiesta delle Regioni, nelle materie che rientrano nella loro potestà normativa"; 11

3 - che il CNEL, nell'ambito delle sue funzioni istituzionali, ha svolto e sta svolgendo una significativa attività per la promozione e l'accompagnamento della concertazione tra gli attori istituzionali, sociali ed economici, finalizzata al sostegno dei processi di sviluppo anche locale; - che il CNEL ha da tempo avviato una azione nel Nord Italia che si è concretizzata nella formazione di coalizioni locali e in una indagine sui principali fattori della "Questione Settentrionale", che ha affrontato i temi della rappresentanza, della competizione, del tessuto delle autonomie locali e funzionali, del sistema bancario, dei mutamenti del lavoro; - che il CNEL sta realizzando forme di collaborazione istituzionale con numerose Regioni, formalizzate attraverso appositi protocolli d'intesa, finalizzate alla diffusione ed al sostegno della metodologia concertativa; - che il CNEL sta conducendo una azione significativa a sostegno delle aree montane e dei piccoli Comuni, CONSIDERATO - che la Regione Friuli Venezia Giulia riconosce il metodo della concertazione tra gli attori istituzionali, sociali ed economici come contenuto essenziale dei processi di sviluppo locale ed è impegnata a promuovere tale metodo, sostenendone la diffusione e la qualificazione, e ritiene opportuno acquisire a questi fini la collaborazione del CNEL; - che la concertazione e il coinvolgimento delle parti sociali figurano peraltro tra le priorità del programma dell'attuale legislatura regionale e costituiscono oggetto di specifiche iniziative da parte della Regione; - che presso il Consiglio regionale è in discussione una profonda modifica dell'ordinamento degli enti locali; - che la Regione dispone da anni di un complesso sistema normativo che prevede la formazione di strumenti di programmazione economica e sociale, quali il Piano regionale di sviluppo triennale approvato annualmente insieme con il bilancio, la Nota programmatica, approvata annualmente nella quale si danno indicazioni sulle spese della Regione nell'anno precedente e gli indirizzi per la formazione del 12

4 Piano di sviluppo, il Rapporto quinquennale di verifica, presentato alla scadenza delle legislature, che dà notizia delle attività finanziarie svolte dalla Regione nel quinquennio precedente, e di pianificazione generale, come il Piano urbanistico regionale generale, ora in corso di ridefinizione, e settoriale quali i piani regionali per la viabilità, i porti, le attività sanitarie e socio assistenziali; - che, nell'ambito delle proprie linee di intervento, la Regione ha individuato specifici programmi e risorse destinati all'attuazione di piani e progetti finalizzati allo sviluppo delle attività di cooperazione transfrontaliera alcuni dei quali co-finanziati dall'unione europea nel quadro delle misure comunitarie di sostegno alla cooperazione transfrontaliera; CONSIDERATO ALTRESÌ' - che è interesse della Regione Friuli-Venezia Giulia acquisire la collaborazione del CNEL, quale sede istituzionale di valenza costituzionale per collaborare alla realizzazione di processi di coesione sociale che valorizzino alcune delle linee strategiche perseguite dal Governo regionale, quali: l'adozione e la diffusione del metodo della programmazione strategica per progetti, individuato come cardine del rinnovamento della programmazione regionale, specie nel rapporto con lo Stato entro le procedure della programmazione negoziata; la costruzione di una rete di relazioni con i sistemi delle autonomie locali funzionali e con le parti sociali, per giungere a forme avanzate e innovative di confronto e collaborazione alle scelte del Governo Regionale; la costruzione di un percorso regionale di programmazione negoziata, utilizzando anche gli strumenti innovativi a ciò deputati (Europartenariati, Intesa Istituzionale di Programma, Accordi di programma Quadro, Patti territoriali, Contratti d'arca e Contratti di programma); la convergenza degli interventi per favorire programmi e progetti di cooperazione transfrontaliera e per sperimentare nuove forme di coordinamento delle iniziative stesse tra realtà regionali o sub-regionali finitime; 13

5 - che è interesse del CNEL sostenere l'esperienza della Regione Friuli- Venezia Giulia come caso particolarmente significativo di approccio istituzionale alle problematiche poste dal processo di integrazione europea, individuando gli elementi di originalità di tale approccio nel panorama del Nord-Est italiano, e accompagnando la Regione nel processo di formazione e consolidamento della necessaria coesione sociale; TUTTO CIÒ PREMESSO REGIONE FRIULI-VENEZIA E CNEL CONVENGONO 1. di formalizzare attraverso il presente Protocollo gli ambiti e le modalità della collaborazione interistituzionale, in coerenza con i profili costituzionali e legislativi richiamati in premessa; 2. di istituire un "tavolo di concertazione regionale" per realizzare, con l'accompagnamento del CNEL, forme di partecipazione delle forze sociali alla elaborazione delle politiche di governo regionale; 3. di individuare le linee di collaborazione su cui sviluppare l'azione congiunta nei seguenti ambiti tematici: A. individuazione di temi di interesse comune per Stato e Regione nella programmazione negoziata; B. promozione di coalizioni per lo sviluppo transfrontaliero; C. coinvolgimento del sistema delle Autonomie Locali su progetti di cooperazione transfrontaliera; D. coinvolgimento del sistema delle rappresentanze territoriali su progetti di cooperazione socio-economica euroregionale; E. sperimentazione di innovative forme di governo del processo di integrazione europea mediante gli strumenti di europartenariato e della programmazione negoziata; F. redazione di documenti specifici su punti di forza e opportunità settoriali o territoriali in relazione ai possibili processi di apertura internazionale dell'economia regionale; 3. di individuare nelle seguenti tipologie le modalità operative di collaborazione: 14

6 a) disponibilità da parte della Regione Friuli-Venezia Giulia di risorse tecniche e professionali interne per la realizzazione delle azioni concordate; b) disponibilità da parte del CNEL di risorse tecniche e professionali per la realizzazione di funzioni di accompagnamento e supporto delle attività oggetto del presente protocollo; e) i relativi e conseguenti adempimenti amministrativi saranno deliberati rispettivamente dai competenti Organi del CNEL e della Regione. Al fine di assicurare piena e costante condivisione politico-istituzionale nonché efficace e continuativa operatività alla collaborazione attivata viene istituito un Comitato di attuazione - presieduto congiuntamente dal Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia e dal Presidente del CNEL - preposto alla valutazione e validazione delle proposte tecniche di concretizzazione delle modalità di collaborazione per le singole aree tematiche di cui al precedente punto 2; per dare corso al suddetti compiti il Comitato potrà dotarsi di una Segreteria tecnica. La vigenza del presente protocollo d'intesa si estende alla presente legislatura regionale e potrà essere prorogata previa verifica dell'esito della collaborazione attivata e dell'accertato consenso delle Istituzioni firmatarie. Il presente protocollo viene sottoscritto in duplice originale. Trieste, 25 marzo 1999 Il Presidente Regione Friuli-Venezia Giulia Roberto Antonione II Presidente del CNEL Giuseppe De Rita 15

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